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...perchè il tempo non ha un’anima
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...allunghi il tuo passo verso il buio
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ANSIA DI VIVERE Uomo che corri verso il domani! Sprovveduto nell’insidia allunghi il tuo passo verso il buio. Eclissi di male oscureranno occhi trafitti da lame di sale. Il dolore del martoriato corpo irrigidirà l’ultima carezza. Vivi nell’attesa di strappare pagine di calendari… Uomo, fermati! Raccogli su ardenti sponde petali intrisi d’amore. Scopri dita argentate lambire acque di grafite. Inspira refoli di risvegliate fragranze. Nessuno ti ha chiesto nulla per darti tutto questo! Tutto questo che tu… distruggi… nell’ansia di vivere. 13
stillano i giorni in un raggio di sole...
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FALSE VERITÀ Cieche larve in bozzoli d’acciaio ignoranti in questo firmamento di pensieri uccidiamo il senso della vita! L’insuperabile distesa di colori si offre inutilmente a muri privi di qualsiasi fantasia. Parole vane ed inconcludenti sgorgano a fiotti senza lasciare alcun significato. Attese sterili accettano la sfida di nutrire solo l’apparenza. E quando il guscio si frantuma intorno alberga soltanto il silenzio. Difficile andare avanti! Soli, smarriti… Senza più certezze. Difficile tornare indietro! Sentieri ormai proibiti mostrano pezzi d’inestimabile valore trascurati per inseguire false verità.
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donne discriminate, disprezzate...
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AI MARGINI DELL’ESISTENZA Ragazzi senza più sogni seduti a terra in balorde strade, indolenti all’ansioso fermento del volto anonimo della città, aspettano il nulla. Donne discriminate, disprezzate, prede di famelici carnefici, mortificate da recitato desiderio scaldano il cuore della loro notte intorno a fuochi di paglia. Uomini ignobili di spavalderia, involucri vuoti ingordi di lussuria, codardi visi coperti sputano spietatamente la morte. Bambini vituperati, sfruttati, infangati da sudice carezze ingiustamente espiano inaudite colpe di un’ epoca ai margini dell’esistenza. Nell’efferato scempio si spegne la fede delle coscienze. Superstiti di umani valori alzano gli occhi al cielo …in cerca di Qualcuno. 27
è trascorso un anno...
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CAPODANNO È trascorso un anno in un attimo soltanto in questa notte di febbricitante attesa. Sfuggono rosari dalle dita prima ancora di poter pregare. Davanti un velo impenetrabile ignoti giorni aspettano un altro addio. Disseminati su deserti selciati resti bruciacchiati di baldoria attendono un alba diversa. Ilarità o forse stordimento? L’aria esausta del mattino scolora un sole stanco … sui soliti tetti.
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morire è forse‌vivere?
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MORIRE È FORSE VIVERE... Non esistono ore al di là delle rive dell’ultimo fiume. Non esistono giorni. Non esiste paura. Inizia già la fine nel grido del nuovo respiro! L’ implacabile clessidra sprofonda polvere di suoni nel mistero dell’occulto… Si annulla la memoria oltre il limite del soffio? O si ritrovano perdute voci disciolte nel fluire del tempo? Morire è forse…vivere?…
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sono i sentimenti i granelli che scivolano...
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I GRANELLI DEL TEMPO Ora che duri un giorno nelle tenebre di un cupo dolore. Giorno che duri un’ora nell’attimo raggiante. Sono i sentimenti i granelli che scivolano nel cono rovesciato che misura il passaggio nella sfera dell’essere.
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