Tra laghi, fiumi & fiumare

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Dea Bevilacqua

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di Dea Bevilacqua

Š La Dea Editori Via Tasso, 2 87052 Camigliatello Silano (CS) Italy tel. e fax +39 0984 578125 tel. +39 0984 570878 fax +39 0984 1801606 tel. personal +39 335 6689611 LQIR#ODGHDHGLWRUL LW ‡ ODGHD #DOLFH LW www.ladeaeditori.it Direttore editoriale: Egidio Bevilacqua Direttore artistico: Elvira Pacenza ,PSDJLQD]LRQH H JUDÂżFD Dea Graphic Ricerche: Dea e Ilaria Bevilacqua Prima edizione Camigliatello Silano (CS), settembre 2014 ISBN 978-88-88557-55-7 Finito di stampare nel mese di settembre 2014 SUHVVR OD WLSRJUDÂżD 'H 5RVH 0RQWDOWR 8IIXJR &6

per conto di La Dea Editori di Egidio Bevilacqua Š Tutti i diritti sono riservati: di traduzione, riproduzione e adattamento parziale R WRWDOH FRPSUHVR PLFUR¿OP R FRSLH IRWRVWDWLFKH Quasi tutte le immagini qui pubblicate sono state scattate da Giulio Archinà da un deltaplano a motore pilotato con sicurezza e passione da Vincenzo Commisso. Il deltaplano è un Polaris Motor 912 ULS, motore Rotax 912 100 hp, vela La Mouette Ipsos 16.9, elica tripala Arplast 158 GWAS 6275/3, con corpi macchina: Nikon D3X, Nikon D800 con MB-D12, e ottiche: 80-200 mm f/ 2,8 D ED, 18-35 mm f/ 3,5-4,5.

in copertina TREBISACCE (CS) Fiumara Saraceno con omonimo laghetto (Foto Giulio ArchinĂ )

a pagina 1 Autoritratto di Giulio ArchinĂ ultima di copertina Laghetto nella Sila Greca (Foto Giulio ArchinĂ )

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Fiu Fi um me Tr Trio i nt nt nto


Focee del fiume Neto

L

a Calabria che è una straordinaria terra, bagnata da due mari, il Tirreno e lo Jonio, con ben 780 km di coste che corrispondono al 19% del totale italiano, si presenta come un grande eden forestale con un’ampia eterogeneità di ambienti; bellissimi paesaggi mediterranei che, dopo pochi chilometri lasciano il posto a suggestivi scenari alpini. Il territorio della Calabria è montuoso per il 42%, (il Pollino, la Sila, l’Aspromonte e le Serre), per il 49% collinare e il rimanente 9% è classificato come pianura (Pia-

na di Sibari, di Gioia Tauro e di Lamezia Terme). Con i suoi 460 mila ettari di boschi è tra le regioni più verdi d’Italia. Ne sono testimonianza i Parchi Nazionali del Pollino, della Sila, dell’Aspromonte e le tante riserve forestali. In questi straordinari ambienti forestali, ricchi d’acqua, scorrono ruscelli, torrenti, fiumi e fiumare. Molti di questi corsi d’acqua, formano affascinanti gole e canyon, suggestivi laghetti naturali, grandi laghi artificiali e bellissime cascate, altri sfociano direttamente in mare.

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F um Fi umee Ar Arge gent ge n in nt ino o

Fium Fi u m e Ra aga gane neelll o

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l perimetro del Parco Nazionale del Pollino, con i suoi 192.565 ettari, è la più grande area protetta d’Italia, ricade nelle aree delle regioni Calabria e Basilicata e nelle province di Cosenza, Matera e Potenza, i comuni interessati sono 24 in Basilicata 32 in Calabria; 5 sono le Comunità Montane della Calabria e 4 quelle della Basilicata. Il parco, dove sono presenti tre ambienti naturali di grande pregio naturalistico: la Valle del fiume Argentino, la Valle del fiume Lao e le Gole del fiume Raganello, è ricco di corsi d’acqua e sorgenti tutte potabili, alcune delle quali con proprietà termali e oligominerali. Molti di questi corsi d’acqua a carattere torrentizio, che confluiscono in laghi artificiali, attraversano straordinari boschi e aree di grande valore naturalistico, pianori, gole, canyon e antichi conventi. In questo straordinario territorio, che è il Parco del Pollino si trova, fra l’altro, il Lago Pantano (39°52’25.74”N16°0’13.01”E). Affascinante laghetto artificiale, utilizzato dall’Enel per scopi idroelettrici. L’invaso è ubicato nel territorio del comune di Mormanno, antico e affascinante borgo, che deve probabilmente la sua fondazione alla venuta dei longobardi in Calabria. Il laghetto che è circondato da magnifici popolamenti di castagni e faggi, è alimentato dal fiume Battendiero, che nasce in località Laccata sull’Altipiano di Campotenese e dalle acque incontaminate di altre due polle sorgive del posto. Il lago Pantano è una meta per chi vuole vivere momenti di relax e svago, ma anche un importante specchio d’acqua dove da alcuni anni si praticano gare di canoa a livello regionale e nazionale. Molto ricco è il territorio del parco, di ruscelli, torrenti e lunghi fiumi, che attraversano magnifici luoghi e straordinarie gole, per poi sfociare in mare. Il fiume Abatemarco nasce dal Cozzo del Pellegrino (alt. 1.987), percorre 21 km e sfocia nei pressi di Santa Maria del Cedro. Lungo il fiume, nei pressi del ponte Acqua della Fame, si può ammirare un’originale roccia con le sembianze di un monaco, una vera scultura naturale. Il fiume

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La a ggo o Panta an nta tano no, o, la d iga iga ig


Go o llee d el e l f iume iiu u me me Ra agg an anel n el e l llo o

Fiium F m e Ab b atem attem ema arrco rco o

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Fium Fi u mee La um Lao o (1 (1)

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Fi um Fi u e Oc Occi cido do o (1))

G le Go l del ell R agg an n ello e l lo el o ( 2) 2)

Argentino affluente del Lao è così chiamato per la straordinaria trasparenza delle sue acqua. Il fiume lungo 19 km attraversa l’omonima Riserva Orientata, una delle più belle del Parco Nazionale del Pollino. Il fiume Battendiero nasce dal monte Cappellazzo (alt. 1.210), alimenta il lago Pantano nel comune di Mormanno, attraversa il territorio di Laino Castello e confluisce nel fiume Lao presso Laino Borgo, percorrendo 23 km. Il fiume Coscile nasce alle pendici del monte Cappellazzo (alt. 1.210). Affluente di sinistra del fiume Crati presso Thurio, percorre 45 km. Il fiume Esaro si forma fra il monte Petricelle (alt. 1.758) e il monte La Caccia (alt. 1.744). Affluente di destra del fiume Coscile, percorre 47 km. Il fiume Frido si forma sulla Serra delle Ciavole (alt. 2.127) nella parte lucana del Parco, ma la sua sorgente si trova a 1.040. Affluente di destra del fiume Sinni a Francavilla in Sinni, percorre 30 km. Il fiume Lao si forma a Laino Borgo, centro storico ricadente nel Parco, dalla confluenza dei torrenti Mercure e Battendiero. Il fiume Lao è il più importante della Calabria Occidentale per essere uno dei corsi d’acqua più integri dell’Italia meridionale. Parte del suo corso viene utilizzato per praticare il rafting. Sfocia nel Mar Tirreno dopo aver percorso 51 km. Il fiume Occido nasce dalla cima “Cozzo del Pellegrino” (alt. 1.987) la più alta dei monti di Orsomarso. Affluente di sinistra del fiume Esaro nella zona delle Case Lorderia nel territorio di San Donato di Ninea e percorre 25 km. Il fiume Peschiera fiume lungo 17 km scorre nel versante lucano del Parco. Questo fiume ospita numerose specie animali rare e importanti tra cui la lontra. Il fiume Raganello è molto famoso per le sue gole formatesi dall’azione combinata dei movimenti tettonici e dall’erosione fluviale; dei 32 km di lunghezza ne percorre ben 13 inF um Fi me Oc Occi cido ci do e Poz ozzo zo Tur urch c in ch no

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cassato in profondissime gole, alcune arrivano ad uno strapiombo di oltre 700 metri. Il fiume Rosa nasce nei pressi di Capo Rosa, attraversa il Santuario della Madonna del Pettoruto a San Sosti e scorre in straordinarie gole per 19 km. Il fiume Sarmento nasce in due rami dalla Serra di Crispo (alt. 2.053) nel versante lucano del Parco e percorre 32 km. Il fiume Sinni nasce dal monte Serra Giumenta (alt. 1.518), questo corso d’acqua è il più importante del versante lucano del Parco, alimentato dai fiumi Frido e Sarmento che dopo aver percorso 101 km sfocia nel Golfo di Taranto al Bosco della Rivolta. uori dai confini meridionali del Parco Nazionale del Pollino e a nord da Roggiano Gravina, graziosa cittadina situata su di una collina quasi al centro della Media Valle del Crati, si trova il Lago dell’Esaro (39°38’48.56”N16°9’25.63”E). Invaso artificiale per approvvigionamento idrico, elettrico e irriguo, realizzato grazie allo sbarramento dell’omonimo fiume, per mezzo di diga in cemento armato e calcestruzzo. I primi lavori, per la costruzione della diga dell’Esaro, sono iniziati tra il 1979 e il 1981, più volte sospesi a causa di continui cedimenti della struttura e poi ripresi. I lavori iniziati nuovamente nel 2002, sono stati nuovamente sospesi a tempo indeterminato. A sud del territorio comunale di Spezzano Albanese, cittadina di cultura arbëreshë posta sulla Bassa Valle Crati, si incontra il Lago di Tarsia (39°36’24.79”N16°17’28.42”E). L’area denominata Riserva Naturale Regionale Lago di Tarsia, ricade nel territorio comunale di Tarsia, centro agricolo della Bassa Valle Crati, ed in parte in quello di Santa Sofia d’Epiro, caratteristica cittadina di cultura arbëreshë. Più che un lago vero e proprio, quello di Tarsia appare come un’area umida palustre. È un bacino artificiale irriguo, con le rive (lato Tarsia) e le colline poste sul versante orientale del lago (lato Santa Sofia d’Epiro), di grande pregio naturalistico, che ospita una grande varietà di avifauna migratoria. La diga del lago fu costruita nel 1959 nel punto più stretto del fiume Crati, nei pressi di Tarsia. La costruzione della diga dovette affrontare numerosi problemi di ordine idraulico, dovuti principalmente all’imponente portata solida che il fiume Crati acquisisce in alcuni periodi dell’anno. La diga, infatti, viene abbassata in primavera, cosi da formare il lago per la maggiore quantità d’acqua del Crati dovuta allo scioglimento della neve sui monti della Sila, per poi essere rialzata in autunno per evitare violente tracimazioni dovute alla maggiore quantità d’acqua del fiume Crati. Nel corso degli anni il bacino è diventato una fondamentale area di sosta per molte specie di uccelli migratori tra cui la bellissima Cicogna bianca (Ciconia ciconia), che è divenuta anche il simbolo della riserva naturale.

Lago La go dell’ ell ’ Es Esaro o

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Lago g di Tarsia (1)

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L a ggo La o L a Pe Penn Pen nna n a (1 (1))

Fagggget Fa e t a vi v ci cino n a l la no lago a go dei e Du uee Uom om in ni

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oco fuori dai confini meridionali del Parco Nazionale del Pollino, all’interno del territorio del comune di Sangineto, antico borgo forse fondato dagli Enotri, si trova il Lago La Penna (39°36’32.96”N15°57’1.24”E), grazioso laghetto di natura carsica situato a 852 metri s.l.m., inserito in una bella pineta e contornato da faggeti, che rendono la zona del lago ottimale per fare pic-nic all’aperto specialmente nella bella stagione. ell’istituendo Parco Naturale Regionale di Monte Caloria e della Catena Costiera, fa parte anche, la riserva naturale denominata Monte Caloria, istituita nel 1990 dall’Amministrazione Comunale di Fagnano Castello, cittadina a vocazione agricola, arroccata sulla catena montuosa che dalla costa tirrenica si alza per poi degradare verso la valle del Crati. All’interno di questa straordinaria area protetta di notevole importanza naturalistica, si trovano numerosi affascinanti laghetti naturali perenni, alcuni di questi, purtroppo, sono in fase di interramento. A nord-ovest di Fagnano, si trova il Lago di Astone (39°34’6.78”N16°0’36.48”E), grazioso laghetto naturale ormai in fase di interramento, incastonato in una antica foresta, diviso a metà tra il territorio del comune di Fagnano Castello e quello di Malvito, cittadina identificata da alcuni studiosi con l’antica città magno-greca di Temesa, ricordata nell’Odissea per le sue miniere di rame. Si trova invece a sud-ovest di Fagnano il Lago dei Due Uomini (39°33’10”N16°1’20”E), piccolo ma suggestivo lago di origine naturale perenne, posto all’interno di antichi boschi di faggio, nel territorio

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La a go g d ei ei D ue ue Uo om m in inii

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Lago della Paglia

di Fagnano Castello. Il lago è una straordinaria area umida che annovera importanti presenze faunistiche di particolare pregio. Qui, infatti, nel luglio del 1982 due erpetologi francesi scoprirono, fra l’altro, tra le specie igrofile, la presenza del Tritone alpestre (Triturus alpestris inexpectatus), una specie relitta della glaciazione. I tritoni che vivono nel laghetto, che hanno una dimensione di 8-12 centimetri, si differenziano principalmente per i colori: il maschio è di colore scuro col ventre arancio o rosso e durante la riproduzione presenta una cresta dorsale bassa che arriva fino alla coda; la femmina ha una colorazione uniforme. A sud-ovest da Fagnano in cui ricade, si trova il Lago del Frassino (39°33’25.58”N16°1’51.98”E), che è ormai un pantano interrato, caratterizzato da vegetazione erbacea. Nelle vicinanze del pantano Frassino, incontriamo il Lago della Paglia (39°33’36.48”N16°1’6.62”E), anch’esso nel territorio di Fagnano; è un grazioso laghetto circondato da grandi faggi e popolamenti di abeti. Pochi metri al di sotto del lago si aprono delle straordinarie vedute panoramiche su alcuni centri della costa tirrenica (Cittadella, Cetraro, Bonifati). Ricade sempre nel parco naturale, ma nel territorio di San Benedetto Ullano centro di cultura arbëreshë, posto ai piedi del colle Sant’Elia, l’affascinante specchio d’acqua conosciuto come Laghicello (39°25’31.93”N16°5’6.38”E). Il suggestivo laghetto naturale, che dista alcuni chilometri dalla cittadina di San Benedetto, incastonato tra popolamenti di castagni, cerri e faggi secolari, ospita nelle sue acque, ancora oggi, la rara specie di tritone alpestre. A nordest dal comune di Cetraro in cui ricade, e nel perimetro del parco, si trova il Lago di Pressico (39°32’51.56”N16°1’1.48”E), grazioso laghetto attorniato da popolamenti di cerri e faggi. Lungo la strada di montagna, che parte da contrada laghi e arriva a Lago della Paglia, e prima del Lago dei due Uomini, nel territorio di

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L gh La gh ic icel eell lo o


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La L a go g Tri r iffo f ogllie ie tt tti

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P ntan Pa nttano an n o de d ell lla l a Gi Gi umen um men e ta a (1))

Fagnano Castello, si incontra il Lago Trifoglietti (39°32’55.04”N16°1’20.14”E), laghetto naturale circondato da una splendida faggeta, dove sono presenti numerose specie di piante floristiche, che rendono questo lago importante da un punto di vista scientifico, quali: la felce florida o regale (Osmunda regalis), la lingua d’acqua (Potamogeton natane), il coltellaccio (Sparganium erectum), il sigillo di Salomone (Polygonatum multiflorum) e la acetosella dei boschi (Oxalis acetosella), formata da tre foglie, che da il nome al lago. Inoltre il laghetto ospita diverse specie faunistiche: il tritone crestato (Triturus carnifex), il tritone alpestre (Triturus alpestris), la rana verde minore (Rana esculenta), la rana appenninica (Rana italica), la raganella italiana (Hyla intermedia), il rospo comune (Bufo bufo) e la salamandra pezzata (Salamandra salamandra) con i caratteristici colori giallo e nero. Sempre nel Parco Naturale Regionale di Monte Caloria e della Catena Costiera, nel territorio del comune di Malvito, si incontra il Pantano della Giumenta (39°34’46.33”N16°0’26.72”E), grazioso laghetto naturale attorniato da bellissimi boschi di faggio, in quest’area nasce il torrente Crispo che confluisce nel fiume Esaro. Il lago detto Pantano della Giumenta è un’area protetta SIC (sito di importanza comunitaria). Tutto il territorio del parco naturale è interessato da una rete di fiumi e piccoli torrenti, alcuni alimentano i laghetti collinari, altri confluiscono in corsi d’acqua più grandi. Una buona parte di questi piccoli corsi d’acqua confluiscono nel torrente Crispi e nel fiume Follone. Il torrente Crispi, che risulta tuttora incontaminato, è un torrente molto stretto che nasce dal laghetto naturale Pantano della Giumenta, percorre circa 10 km, per poi sfociare nel fiume Esaro. Il fiume Follone nasce dal monte Caloria (m 1172), all’interno del territorio della riserva naturale denominata “Monte Caloria”, affluente di destra del fiume Esaro presso la stazione di Tarsia, poi nel territorio di San Marco Argentano, riceve a sinistra il fiume Malosa e percorre circa 31 km. La L aggo o Tri rifo i fo fo gl gl ie ieett tttttii

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Lago di Ariamàcina ghiacciato (1)

L a gh La h et etto o in S Siila la

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l territorio del Parco Nazionale della Sila, con i suoi 73.695 ettari è il terzo parco nazionale della Calabria. Il territorio del parco ricade nelle province di Cosenza, Crotone e Catanzaro, i comuni interessati sono 11 in provincia di Cosenza, 6 in provincia di Catanzaro e 4 in provincia di Crotone; 3 sono le Comunità Montane della provincia di Cosenza, 2 della provincia di Crotone e 1 della provincia di Catanzaro. Pendenze lievi, forme addolcite sono le caratteristiche morfologiche del territorio del parco. Le aree del parco, dove si respira aria purissima molto temperata ed ossigenata anche dalle correnti dei vicini Mar Tirreno e Mar Jonio, sono ricchissime di sorgenti d’acque tutte potabili. Sono fresche, leggermente diuretiche ed oligominerali. Danno origine a vari ruscelli, torrenti e fiumi. Molti di questi corsi d’acqua confluiscono nei laghi artificiali e naturali, alimentandoli costantemente anche per lo sciogliersi delle nevi, altri sfociano direttamente in mare. Il vasto territorio della Sila (Sila Grande, Sila Piccola e Sila Greca) che ricade nelle province di Cosenza, Crotone e Catanzaro, ospita i più grandi bacini artificiali della Calabria, realizzati per produrre energie elettrica e per funzioni irrigue a servizio delle numerose vallate del territorio silano. Di questi invasi, solo 4 ricadono nel perimetro del Parco Nazionale della Sila: l’Arvo, l’Ampollino, l’Ariamàcina o Alto Neto e il Votturino. A nord di Bocca di Piazza, villaggio agricolo del comune di Parenti, lungo la strada Statale 108bis che conduce a Lorica, si incontra il Lago Alto Savuto (39°10’42.18”N16°29’32.00”E). Piccolo lago artificiale posto tra Poverella, villaggio agricolo del comune di Rogliano e il territorio comunale

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L go La g di Ar Aria iamà m ci mà cina na


La a go Alt ltto Savu uto t o (1)

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Fiium Fium u e Ne Neto to o, la lagh gh ettto gh ghet o e c een n trr al alee id idro o el e et ettr t r ic i ca dii C ottro r ne n i (1 (1) 1)

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