Letto per te
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LA RESILIENZA: L’ARTE DI RISALIRE 1. I romani chiamavano resalio il tentativo di risalire sulle imbarcazioni rovesciate: forse deriva da qui il nome di quella qualità di chi non perde mai la speranza e continua a lottare, la RESILIENZA
2. La resilienza è la capacità di PERSISTERE nel cercare di raggiungere i propri obiettivi, fronteggiando sfide e difficoltà. 3. La resilienza non è una dote esclusivamente innata ma PUO’ ESSERE ALLENATA E POTENZIATA www.lagrandedifferenza.com
NON SIAMO VITTIME PASSIVE DEGLI EVENTI E’ la VALUTAZIONE COGNITIVA, cioè il modo che noi abbiamo di vedere e valutare gli eventi, a determinare il grado di STRESS che quegli stessi eventi ci causano.
Se consideriamo un obiettivo come raggiungibile grazie al nostro impegno, quindi come, almeno in parte, DIPENDENTE DA NOI, allora poniamo in NOI STESSI il controllo di quell’obiettivo.
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IL CONTROLLO La convinzione di avere il controllo sugli eventi può limitare i danni fisici dello stress: “La cosa stupefacente è che conta poco il controllo effettivo, conta la CONVINZIONE DI POSSEDERLO. Può darsi che io non controlli un bel niente, ma se sono convinta di farlo subirò meno danni da stress.”
Per approfondire: Allenarsi alla resilienza
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GESTIRE LA FRUSTRAZIONE La capacità di resistere al disagio (psicologico o fisico) è di tipo cognitivo, cioè dipende dal nostro sistema di aspettative. Dunque è possibile educarsi a gestire la frustrazione imparando a gestire le nostre aspettative. La frustrazione ha, però, anche un’utilità pratica positiva, ci spinge a cambiare la situazione.
Per approfondire: Leadership interiore ed eccellenza
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OPPORTUNITÀ E SPERANZA Trovare elementi positivi in un evento modificando il nostro modo di guardarlo ci permette di affrontarlo, di dargli un senso, di vederlo come una OPPORTUNITÀ DI CAMBIAMENTO.
La speranza è un MODO DI GUARDARE le cose: significa avere la fiducia che il negativo non è permanente e assoluto, ma che ha una fine. Le persone che non si arrendono hanno imparato a vedere gli elementi negativi come temporanei e limitati.
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IL CERVELLO SI MODIFICA Come aumentare la resilienza? Se ci sforziamo di CAMBIARE la nostra valutazione cognitiva del mondo, cioè il nostro modo di valutare gli eventi, il NOSTRO CERVELLO, dopo un pò, si modificherà di conseguenza, rendendo permanenti i cambiamenti.
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LA RESILIENZA DETERMINA La nostra resilienza personale è il frutto della nostra struttura cognitiva che, a sua volta, determina: -> la nostra capacità di gestire lo stress -> l’efficacia nel raggiungere gli obiettivi -> l’adeguatezza o inadeguatezza della nostra risposta emozionale agli stressor
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3 TECNICHE 1.Una metodologia per cambiare la valutazione cognitiva degli eventi (tecnica ABCDE ideata dal terapeuta statunitense Albert Ellis). 2. Tecnica degli OBIETTIVI PRESTAZIONALI, per aumentare il senso di controllo personale. 3. Meditazione
Per approfondire: Allenarsi alla resilienza
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LA TECNICA ABCDE La tecnica ABCDE aiuta a diventare CONSAPEVOLI di come reagiamo agli eventi, scomponendo l’evento e la nostra reazione in 4 elementi: A -> quale è stato l’evento attivante? B -> qual è la convinzione ( la valutazione cognitiva, il nostro modo di interpretare) che causa la nostra risposta emotiva (C)? C -> qual è la conseguenza emotiva scaturita da A? D -> mettiamo in discussione le nostre convizioni (B) E -> nuove convinzioni efficaci che scaturiscono dall’analisi precedente
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LA MEDITAZIONE Cosa NON è la meditazione: 1. Non è una pratica mistica. 2. Non è una forma di passività o di vita contemplativa, ma qualcosa che si può applicare al cuore dell’azione. 3. Non è un sinonimo di rilassamento: può procurarlo ma non è il suo fine. 4. Non è semplicemente una tecnica per potenziare l’attenzione, nè di problem solving.
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Un insegnamento buddista per capire: Un uomo viene ferito da una freccia, ma anzichè pensare a come salvare la propria vita inizia a maledire il mondo e lamentarsi della propria sfortuna. CosÏ, egli viene colpito da 2 frecce: la prima produce la sofferenza reale, ma la seconda proviene da una sofferenza che l’uomo si autoinfligge (proliferazioni mentali). La meditazione consente di riconoscere i pensieri all’origine delle proliferazioni mentali, di prenderne coscienza, senza reagire ad essi.
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OBIETTIVI PRESTAZIONALI Darsi degli obiettivi prestazionali può servire a far sviluppare il senso di controllo. L’obiettivo scelto deve avere caratteristiche precise, essere cioè: - specifico per quella persona; - definito, possibilmente misurabile; - basato su capacità che possono essere apprese e non su doti innate (per mostrare il risultato come puro frutto dell’impegno); - sfidante, capace cioè di generare impegno emotivo senza però essere fuori della portata della persona; - strutturato in modo graduale; - tale per cui in caso di insuccesso possa essere ristrutturato come tappa iniziale da cui ripartire per ritentare. www.lagrandedifferenza.com
LA RESILIENZA PER I MANAGER Cosa caratterizza lo stress del manager? - il manager spesso non se ne sente vittima fintanto che ha la percezione di controllare la situazione; - gli stressor che il manager deve gestire sono molti e di natura simbolica e relazionale; - spesso il manager si trova a dover gestire non solo il proprio stress ma anche quello di molte altre persone. La resilienza è una competenza chiave: averla acquisita significa aver interiorizzato gli strumenti necessari per potenziare la valutazione cognitiva e per sviluppare il senso di controllo personale. www.lagrandedifferenza.com
Se ce la metto tutta non posso perdere. Forse non vincerò una medaglia d’oro, ma sicuramente vinco la mia battaglia personale. E’ tutto qui. (Ian Thorpe, pluricampione olimpico)
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