“Segni dei tempi” I problemi che attanagliano il Cristianesimo odierno nascono prevalentemente dall'essere stato abbassato, adeguato alla mentalità corrente, trasformato in una filosofia più o meno buonista. Questi problemi derivano dall'aver reso la Sacra Scrittura un libro da leggersi Padre Paisios l'Atonita in modo razionalistico: i miracoli sarebbero dei modi di dire, tutto sarebbe facilmente demitizzabile, nessuno deve più inquietarsi. Lo svilimento della liturgia ne è il logico risultato. La posizione tradizionale propria alla Chiesa è, invece, in un versante totalmente diverso. La notiamo in queste pagine scritte da un monaco atonita nel 1986: padre Paisios. Il monaco, vissuto santamente, prende in esame un'iniziativa che allora pareva essere una novità (oggi questo esperimento è in fase avanzata di applicazione): segnare non solo le merci ma pure le persone con un sistema o un microchip nel quale c'è il codice "666". Questo microchip all'inizio appartiene ad una nuova carta d'identità, poi si prevede che venga immesso sotto la pelle di ogni persona. Personalmente non so cosa ci riserverà il futuro, per quanto mi renda conto che i segni e i simboli, come il "666", non sono per nulla trascurati da parte di forti 1
gruppi di potere mondiale! Mentre noi non ci diamo che pochissimo peso, questi gruppi ci credono e li usano. Mentre questi gruppi non cambiano il loro sistema simbolico (orientato ad affermare ed espandere il loro potere), i cristiani - particolarmente in Occidente - non credono ai simboli al punto che disprezzano le liturgie tradizionali che li usano e trasformano le loro messe in feste paesane. Viceversa, la stessa massoneria ha rituali fortemente simbolici. Padre Paisios non fa troppi giri di parole e troppe giustificazioni. Con in mano la Bibbia identifica subito il "666" come segno anticristico e lo dice, ridicolizzando coloro che lo ritengono irrilevante. La storia della salvezza prosegue il suo corso, nel tempo, ma pure l'opposizione ad essa da parte del Nemico, opposizione che non viene mai meno. Tutto questo per Paisios non è un mito ma una realtà che si svolge ora. Se rimarremo stupiti dal suo modo di argomentare, se qualcuno lo rifiuterà ritenendolo esagerato o fanatico, è solo perché siamo stati talmente anemizzati da credere che il nostro modo di pensare è quello giusto. Il nostro Cristianesimo si è traviato quando è divenuto zucchero a velo per tutti! Viceversa nel vangelo Cristo non parla di zucchero ma di sale che può far male sulle ferite ma sana. E se questo sale perde sapore, aggiunge, verrà calpestato. Porsi nella prospettiva di Cristo impone necessariamente tutto un altro ordine di valori e di valutazioni. È questo che mi preme sottolineare.
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“Segni dei tempi” Dopo la tempesta demoniaca, il divino sole arriverà. Dietro allo spirito mondano della “libertà” odierna, dietro alla mancanza di rispetto verso la Chiesa di Cristo, verso chi ci precede nell'età (genitori e insegnanti) e verso chi ha timore di Dio, è nascosta schiavitù spirituale, ansia e anar chia che conducono il mondo in un vicolo cieco, alla rovi na mentale e fisica. Perciò dietro al perfetto sistema di sicurezza informatica, “scheda di servizi” (1), si nasconde una dittatura globale, un asservimento all’Anticristo: “Inoltre obbligò tutti [...] a farsi mettere un marchio sulla mano destra o sulla fronte. Nessuno poteva comprare o vendere se non portava il marchio, cioè il nome della bestia o il numero che corri 3
sponde al suo nome. Qui sta la sapienza. Chi ha intelligen za, calcoli il numero della bestia, perché è un numero d'uomo; e il suo numero è seicentosessantasei” (Ap 13, 16-18). Sant’Andrea di Cesarea, scrive quanto segue: “Per quanto riguarda il nome dell’infame Anticristo, il significato pre ciso del numero come altre cose scritte a lui relative, il tempo e l’esperienza lo rivelerà ai santi; […] ma la grazia divina non ha permesso che il nome del distruttore fosse scritto nel libro divino; cercando di scoprirlo si possono affermare molte cose”(2). Stranamente, però, pure molte persone spirituali, oltre a dare proprie strane interpretazioni, temono come i monda ni questo sistema di controllo globale, invece di preoccu parsi spiritualmente aiutando i cristiani e infondendo loro una sana inquietudine, forza nella fede e facendo loro spe rimentare la divina consolazione. Rimango perplesso! Tutti questi eventi non li impensieri scono? Perché non esaminano, almeno una volta, le inter pretazioni delle loro menti? E, se così facendo, agevolano il piano dell’Anticristo sul sigillo, com'è possibile che rie scano a trascinare alla perdizione ancora altre anime? Ecco cosa intende il versetto dell'Apocalisse quando dice: “… per ingannare, se fosse possibile, anche gli eletti”. Saranno ingannati coloro che interpretano con la mente tutte queste cose (3).
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E mentre i segni sembrano chiari, “la bestia” di Bruxelles, con il 666, ha risucchiato quasi tutti i paesi nel computer. La scheda, il documento d’identità, l’“introduzione del si gillo”, che cosa dimostrano? Purtroppo dalla radio possia mo sapere solo che tempo farà. Che cosa ci dirà allora Cristo?: “Ipocriti, sapete dunque in terpretare l’aspetto del cielo e non sapete distinguere i se gni dei tempi?” (Mt 16, 3). Così, perché possano malignamente avanzare nel “sistema di controllo globale”, dopo la scheda e il documento d’i dentità, si dirà continuamente attraverso la tv, che, qualcu no potrebbe rubare la scheda di un altro sottraendogli de naro dalla banca. D’altra parte, pubblicizzeranno il “siste ma perfetto”, il sigillo con il 666, il nome dell’anticristo, sulla mano o sulla fronte inciso a raggi laser, invisibile esteriormente. Purtroppo, ancora una volta, alcuni “colti” cercheranno di “fasciare” i propri figli spirituali come dei bambini, fin gendo di proteggerli da queste preoccupazioni. “Non c’è da temere, non è nulla, è sufficiente credere interiormente!”. Così, mentre vediamo l’apostolo Pietro rinnegare Cristo esteriormente – e questo fu un vero rinne go –, essi rifiutano il Santo sigillo di Cristo ricevuto nel Santo Battesimo, “Sigillo del dono dello Spirito Santo”, accettando il sigillo dell’anticristo. Dicono così che [nono stante tutto] hanno in loro Cristo!
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Tale logica, purtroppo, esisteva anche in alcuni “colti” ai tempi dei santi martiri. Questi cercavano di modificare il pensiero dei candidati al martirio, come riporta Basilio il Grande nel suo discorso al martire Gordios: “… molti di ventavano assurdi cercando di convincere il martire a rin negare solo con parole ma mantenendo la fede nell’anima con retta disposizione interiore, perché Dio non presta at tenzione al linguaggio e osserva solo l’anima. Invece il martire Gordios fu irremovibile e rispose: «Nessuna lin gua fatta da Cristo tollera pronunciare una parola contro il proprio Creatore… Non illudetevi, nessuno può deridere Dio. Egli ci giudica dalla nostra bocca. Ci rende giustizia e ci condanna attraverso le nostre parole» ”. Inoltre, durante il regno di Decio, veniva chiesto con un decreto che la gente confessasse la religione dei pagani. Chi, tra i cristiani, lo dichiarava e sacrificava agli idoli, prendeva un certificato e veniva risparmiato dal martirio. I negatori di Cristo non erano solo questi, ma pure chi dava soldi ai pagani della commissione, ottenendo così un certi ficato senza dover rinnegare apertamente. Erano i cosid detti “portatori di libello”. La nostra Chiesa li considerava apostati-caduti. Abbiamo tanti esempi, come il miracolo di San Teodoro, che celebriamo ogni anno nel sabato della prima settimana di Quaresima: “Giuliano l’Apostata, sapendo che i Cristia ni purificavano la prima settimana della Quaresima con il digiuno, motivo per cui la chiamiamo “settimana pura”, fece in modo che fossero posti sul mercato solo cibi segre 6
tamente contaminati col sangue di sacrifici idolatrici, per ché i cristiani si contaminassero. Però, per divina volontà, il martire Teodoro apparve in sogno all’allora arcivescovo di Costantinopoli Eudossio rivelandogli l’accaduto e ordi nandogli di radunare subito i fedeli la mattina del lunedì per impedir loro di acquisire quei cibi suggerendo loro di nutrirsi, in alternativa, con quanto era semplicemente a loro disposizione, i kolliva… Così lo scopo dell’apostata fu annullato e il pio popolo rimase incontaminato…” (4). Astenersi dai sacri fici agli idoli è una regola dei santi Apostoli.: “… Al lora si riunirono gli apostoli e gli anziani… si ordini [ai cristiani] di astenersi dalle cose contaminate nei sacrifici agli idoli, dalla fornicazione, dagli animali soffocati e dal sangue…” (Cfr. At 15, 29). Malgrado quanto ho citato, purtroppo si sentono dire un cumulo di sciocchezze, da parte di alcuni moderni “colti”. Ad esempio uno dice: “Accetterò il documento d’identità con il 666, sovrapponendogli una Croce”. Un altro dice: “Accetterò il sigillo sulla testa con il 666 sovrapponendo ad esso una Croce…”. Continuano dicendo cose simili, 7
credendo che giungeranno a santificarsi in questo modo, mentre tali cose sono inganni. Solo le cose che accettano la santificazione si santificano come l’acqua: essa riceve la benedizione e diventa acqua santa. L’urina non accoglie la santificazione. La pietra diventa pane attraverso il miracolo. Le feci non accolgono la santificazione. Pertanto, il diavolo, l’anticristo, quando si trova con il suo simbolo, nel nostro documento d’identità, nella nostra mano o nelle nostre teste, queste non si santificano sovrap ponendoci una Croce. Riceviamo il potere della preziosa Croce, del simbolo sa cro, della santa Grazia di Cristo solo quando ci basta il santo sigillo del Battesimo, con cui rinneghiamo Satana e ci uniamo a Cristo, accogliendo questo stesso santo sigillo, “Sigillo del dono dello Spirito Santo”. Cristo ci dia la nostra buona illuminazione. Amìn. Monte Athos, Kellìon di Koutloumousi “Panagùda”, saba to della I settimana dei digiuni, 1987. Con molto dolore e amore di Cristo, Monaco Paisios
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_____________________________________ 1. Padre Paisios si riferisce all’iniziativa di chi vuole dif fondere un sistema di controllo-censimento attraverso l'imposizione di un codice o di un chip sottocutaneo che ha, guarda caso, il numero "666" che nel libro dell'Apo calisse è associato al numero della bestia. Paisios non da poca importanza a queste cose e le legge nella loro immediata evidenza poiché da fede alla Scrittura senza relativizzarla. 2. S. Andrea di Cesarea, Spiegazione dell’Apocalisse di Giovanni, cap. XXXVIII, pp. 341-42. 3. Dietro a quest'affermazione si cela qualcosa di profon do: chi interpreta le Scritture in modo razionalistico (oggi lo fa la quasi totalità del Cristianesimo in Occi dente) cade nell'inganno poiché finisce per non farle più parlare per il presente e le confina nel passato (con il metodo razionalistico si cerca il contesto storico, quello a cui l'agiografo pensava mentre scriveva, ecc. Si con clude dando per implicito che molte delle cose narrate sono passate e non dicono gran che per l'oggi). In que sto modo, i cristiani si concedono quello che un tempo si sarebbero certamente proibiti e finiscono per cadere nell'errore. È quanto succede oggi, con la giustificazio ne di un clero che vede la vita cristiana troppo umana mente e razionalisticamente, distorcendola e rendendo mute le Scritture. L'esatto contrario di quanto fa Pai sios! 4. Grande Orologion, p. 446. Questo testo è tratto da: http://www.sakketosaggelos.gr/Article/1030/ 9
Lo scritto di padre Paisios
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