Masterplan Po dei Laghi: relazione

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RELAZIONE GENERALE ILLUSTRATIVA

1A.11



1.

Le motivazioni e gli obiettivi ............................................................2

2.

Il quadro conoscitivo........................................................................9 2.a Dotazioni per la fruizione culturale per il quadro d’area vasta .....9 2.b Gli aspetti di interesse paesistico e ambientale e le prospettive turistiche nei piani e nei programmi d’area vasta e di marca............................................................. 18 2.c Riferimenti generali: i trend evolutivi d’uso del suolo e della sicurezza idraulica......................................................... 22 2.d. Un bilancio delle attività di sistemazione dei siti estrattivi........27

3.

Le strategie territoriali e paesistiche del Masterplan .................... 30

5.

Linee di azione strategica.............................................................. 32

6.

L’articolazione territoriale per ambiti..........................................35

7.

Gli interventi diretti previsti nelle azioni strategiche .................... 37 7.1 Interventi per la valorizzazione ambientale .............................. 37 7.2. Interventi per la fruizione........................................................ 40

8.

La gestione operativa delle strategie.............................................47 8.1. La promozione e il coordinamento delle attività di interesse del Masterplan ....................................................... 47 8.2. Le alleanze: i patti strategici con enti territoriali e operatori locali e di territori limitrofi....................................................... 48 8.3. Un bilancio socioeconomico per l’attuazione del Masterplan ...52

9.

Gli scenari ...................................................................................... 53

ALLEGATO 1 : Le porte ALLEGATO 2 : Gli attraversamenti sui corsi d'acua ALLEGATO 1 : Report delle attività svolte nel processo di comunicazione e partecipazione

1


1.

Le motivazioni e gli obiettivi

Il Masterplan del Po dei Laghi, secondo il documento di indirizzo redatto in occasione del bando di incarico, “si colloca nelle azioni di valorizzazione paesaggistica e fruitiva che l’Ente di gestione del Parco fluviale del Po Torinese ha avviato con ATL Torino e Provincia, con la creazione del marchio territoriale Po confluenze Nord Ovest (registrato nel settembre 2009).... Nel completamento delle fasi di costruzione del marchio, parallelamente alla valorizzazione delle emergenze presenti e delle opportunità in essere, è stata individuata la necessità di dotarsi di uno strumento che permetta di individuare le diverse progettualità necessarie per integrare il telaio territoriale di tutte quelle attrezzature utili a garantirne la fruizione ed oggi non presenti. Tale necessità si palesa in modo particolare nel caso dei riusi fruitivi dei laghi derivanti dale attività estrattive che, pur essendo definiti come recupero ambientale e paesaggistico, non vedono connesse le loro realtà in modo sufficiente rispetto ai contesti territoriali circostanti, non essendo definiti ad oggi gli specifici modelli e tipologie di uso fruitivo. L’obiettivo centrale del Masterplan è quello, quindi, di rispondere alla necessità di individuare le attrezzature e egli spazi che consentano una fruizione integrata delle risorse presenti, tra le quali assumono specifico significato: 1. il sistema dei laghi di cava che ... può essere trasformato in un sistema unico e coordinato di spazi destinati alla fruizione e al turismo,..., integrato con le altre risorse territoriali di valenza storico culturale e con la rete dei beni naturalistiche possono divenire un insieme anchde fruibile ed utilizzabile a fini educativi e del turismo naturalistico 2. il sistema dei beni culturali (..) che rappresenta il sistema di valori che in modo specifico possono costituire il più diretto ed efficace veicolo di attrattività del territorio, a patto di inserirli in un piano fruitivo e di conoscenza integrato. Il territorio del Po dei Laghi può essere pensato in prospettiva come un ambito riconoscibile e comunicabile, a patto che ne venga garantita l’individuazione di una sua immagine unitaria ed una sua promozione integrata anche con i diversi livelli di attrattività che un territorio può offrire...

Questo progetto si colloca quindi in una prospettiva di evoluzione del territorio protetto del Sistema delle Aree Protette della Fascia fluviale del Po, che si compone di elementi a diversa protezione (riserve naturali, Siti rete Natura 2000, aree di salvaguardia), per una sua evoluzione e dialogo con i territori circostanti ed esterni ad esso..... Il Piano, (...) innovativo da un punto di vista gestionale, (...) deve determinare ricadute concrete sull’economia e sul benessere sociale e dovrà prevedere accorgimenti e proposte tecnologiche riguardanti l’impiego di energie rinnovabili e la riduzione degli impatti ambientali..... “ A1. E’ evidentemente necessario muovere da una considerazione contestuale delle strategie territoriali d’area vasta che, a diverso titolo, interessano l’ambito del Po a monte di Torino. In particolare si intende portare alla scala locale le strategie di qualificazione delle reti ambientali regionali, promosse a vario titolo da piani adottati (ad es. il PPR e il PTCP) devono essere coordinate con le aperture promosse con le modifiche introdotte alla LR19/2009, approvate dal Consiglio regionale il 29 7 2011 art.3 comma 1 (le attività degli enti di gestione sono indirizzate, tra l’altro “a promuovere iniziative di sviluppo compatibile con l'ambiente favorendo le attività produttive e lo sviluppo delle potenzialità turistiche e di altre forme di fruizione dell'area protetta che realizzano una equilibrata integrazione delle attività umane con la conservazione degli ecosistemi naturali;"). . Riguardo alle reti ambientali, sinora indicate funzionalmente alla grande scala, nel M. si verificano alla scala di maggior dettaglio le opportunità operative, le integrazioni con quanto già attivato e utile in termini di “stepping stone”, le necessarie distinzioni tra le connesssioni di interesse ecosistemico e gli itinerari di fruizione. Per quanto riguarda la fruizione è evidente la necessità operativa di identificare un bacino di utenza potenziale (sinora poco indagato e per il quale si propone un’indagine con interviste a testimoni privilegiati) e di riferirsi ad un modello di comportamento prevalente: quello itinerante (in 2


bici ma anche in auto) e non specialistico. In questo quadro, da precisare, vanno comunque esplorate le prospettive di raccordo con le reti territoriali: - la formazione di circuiti principali, di greenways e quiet lanes, che collegano il Po alle mete di eccellenza (come previsto nel progetto di Corona Verde per le residenze sabaude); - il completamento delle reti ciclopedonali per le mete culturali,naturali e di loisirs (fonti: dal Prog. Savoy greenways di FinPiemonte, al Prog.Str.PO, al PTCP, alle guide di settore o ATL), - i sistemi plurimodali di accesso all’area con trasporto pubblico (ad es. ferro + bici), promossi a raggiera da Torino lungo le vie ferrate, (in diversi piani strategici, tra cui l’ultimo ,per il Po); - la rete delle attrezzature di loisirs o di supporto alle mete (naturalistiche e storico culturali), che devono ottenere una visibilità di insieme nel quadro dell’offerta di tempo libero nel torinese. Infine gli aspetti gestionali e relativi alla fattibilità non sono risolvibili pensando solo ad accordi a scala comunale e alla raccolta di iniziative locali. Il M. pone le basi per modelli gestionali che: - si inseriscano fattivamente entro i progetti strategici già avviati di interesse territoriale: per il Po, per Corona verde, per il distretto turistico torinese, e si inseriscano in reti di rilevanza continentale; - fanno riferimento ad advisory board costituiti da sindacati di operatori, associazioni ed enti anche non locali (rappresentanti delle attività estrattive, degli agricoltori, degli operatori turistici, dei trasporti, oltre alle associazioni ambientaliste e culturali fino a Provincia e Regione); - assicurano il flusso di informazioni e di esperienze a diverse scale e con reti lunghe, in modo da favorire una visibilità essenziale per captare fruitori qualificati e capacità di iniziative imprenditoriali. A2.

Rinforzare le reti territoriali ma anche valorizzare la diversità paesistica locale

Alla scala territoriale già oggi si trova nella fascia del Po l’unica connessione ambientale e fruitiva che attraversa Torino sull’asse sud-nord: un riferimento strutturale, per il quale nel M. sono da prevedere interventi puntuali per rinforzare le connessioni dove labili per: - le discontinuità funzionali della rete ambientale (per infrastrutture, insediamenti o aree agricole);

- potenziare un asse del sistema fruitivo integrato, ad esempio tra i nodi del sistema storico culturale (centri e beni isolati) sull’asse Moncalieri / Stupinigi - Racconigi. Al contrario non si riscontra una simile struttura di relazioni sull’asse estovest, di grande importanza non solo per le connessioni ambientali continentali (pianura e collina- alpi) ma anche per dare continuità fruitiva (con greenways e quiet lanes) e congiungere in una Corona verde le residenze sabaude e le ville sette-ottocentesche o i castelli medioevali degli environs di Torino, raccogliendoli in due grandi anelli (uno interno all’altro) appoggiati ai fulcri di valore ambientale: i fiumi, la collina morenica e il pedemonte della Vaude, la Collina di Torino e di Chieri. A sud di Torino risulta problematico da realizzare l’anello “interno” nel tratto est-ovest: si dovrà o ripristinare il ruolo del Sangone, o(e) connettere in sistema le aree indicate nella proposta di “Tangenziale verde sud” del recente PTCP: fasce comunque strette nella morsa del costruito. Nel M. si preferisce concentrare le attenzioni su una linea di azione strategica per dare continuità ad una fascia esterna rurale qualificata paesisticamente e ambientalmente, attraversata da quiet lanes, per connettere il compendio di Stupinigi con quello di Carignano e dal Po, fino alla Collina di Torino e al chierese sfiorando Villastellone e Santena. (vedi Tav.1 e 2) A partire dall’armatura principale della rete di fruizione territoriale (l’asse nord-sud del Po e quello est-ovest dell’anello esterno di CV) risulta più efficace l’inserire un pettine di derivazioni o piccoli circuiti, che connettano alle mete beni di interesse minore (borghi storici, cascine,..). Nei punti di “snodo” delle aste principali della rete, il M. prevede la formazione di attrezzature di “porta”, che consentano almeno, oltre ad una sosta confortevole, l’interscambio di mezzi (pubblico/privato, auto/bici) e un punto informativo sui servizi di accoglienza. Dunque un forte investimento sulle reti territoriali assicura l’inserimento del Po dei Laghi in un contesto ambientale e fruitivo regionale e una visibilità sul mercato turistico internazionale, che altrimenti non sarebbe raggiungibile. D’altra parte la valorizzazione delle specificità locali tende piuttosto a far emergere le differenze, le individualità che potrebbero avere un ruolo polarizzante nella rete. In questo senso assume un ruolo fondamentale il valore paesistico, la capacità delle diverse parti del territorio di costituire un’immagine e di consolidare la propria identità nella memoria collettiva. 3


Al di là dell’immagine principale, del “grande fiume”, che comunque rimane la chiave di volta del senso del paesaggio dell’ambito alla scala metropolitana, Il M. promuove la valorizzazione dei paesaggi locali, riconoscendo un’articolazione ulteriore rispetto a quanto evidenziato nel PPR e nello Schema direttore di CV. Solo il paesaggio nella parte a monte reca ancora segni significativi della naturalità del fiume, mentre sul resto prevalgono le geometrie delle attrezzature e l’interferenza con infrastrutture e fronti urbani. Allo stesso modo i segni di un assetto rurale tradizionale sono ancora leggibili solo nei contesti dei grandi parchi, delle tenute agricole della nobiltà o nelle pendici collinari, mentre la banalizzazione dell’agricoltura intensiva domina sul resto della pianura, prevalendo sulle tracce d’acque e di lottizzazioni antiche. Su questa base il M. intende: - caratterizzare gli interventi strategici previsti e la loro gestione, con l’obiettivo primario di rinforzare i valori principali dell’immagine paesistica locale, con attenzioni in particolare nelle UP dove prevalgono i segni della natura o del paesaggio rurale tradizionale connesso a beni storici. Al contrario il M. favorisce gli interventi innovativi e sperimentali, che generano nuovi segni paesistici e Landmarks della modernità, nelle UP segnate dai paesaggi della trasformazione antropica, dove ormai è impedito il recupero di equilibri consolidati nell’immaginario collettivo; - tracciare un quadro di riferimenti “stilistici” per le pratiche trasformative ordinarie nelle diverse unità, con una disciplina, incentivi e riferimenti a buone pratiche, per indirizzare anche le azioni diffuse a concorrere a rinforzare la chiave interpretativa dominante del paesaggio locale.

B) I contenuti progettuali B1. Il metodo: integrare le risorse e le capacità operative Per rispondere ai requisiti del Documento di indirizzo è fondamentale una ricognizione delle risorse territoriali, di patrimonio, attività, relazioni e disponibilità imprenditoriali, che consenta di valutare realisticamente e mettere a sistema le disponibilità e le potenzialità dell’ambito del fiume. Il realismo richiede di partire dallo “stato dell’arte”, in termini patrimoniali, di attività e di impegni in corso, e di tener conto di scenari evolutivi di medio/lungo periodo. Ad una prima indagine è evidente che il quadro risultante è piuttosto differente da quello previsto dai piani, e induce a proporre alcune variazioni alla definizione degli ambiti, per cui si sono allargati i confini - dell’area vasta, coinvolgendo il compendio di Stupinigi, essenziale per le connessioni fruitive est-ovest previste nel progetto CV; - dell’ambito di interesse diretto estendendolo alla fascia di pertinenza del fiume (in molti punti maggiore di quella definita come area protetta), ad un significativo tratto di confluenza dei fiumi affluenti, arrivando a nord sino alla confluenza del Sangone e alla Cascina Vallere, Porta già consolidata delle attività del Parco e sinora separata rispetto all’asta del Po a monte. In termini operativi è determinante il ruolo degli enti territoriali (Comuni, Parco,Provincia e Regione), come “registi” dell’attuazione del Masterplan. Per aprire un tavolo di monitoraggio del progetto (vedi punto B3.) si prevede comunque la redazione di un quadro sistematico e integrato da porre alla base della discussione: - delle strategie territoriali (già attivate o in gestazione) per l’area vasta, in termini di programmi di investimento, di gestione e di integrazione tra soggetti diversi; - della disciplina di piano in essere (in termini di sua applicazione, di esigenze di adeguamento, di disponibilità alle variazioni integrate e a processi perequativi) e dei progetti in corso o programmati. D’altra parte si prevede una schedatura sistematica delle attività imprenditoriali di interesse del M., in particolare per quanto riguarda le attività estrattive e quelle ricettive o comunque connesse alla fruizione di loisir e turistica. Dalla schedatura, già in parte messa a punto, si vuole ottenere un quadro di riferimento per aprire tavoli di confronto con gli operatori riguardo le disponibilità di investimento sulle prospettive aperte dal M., nella 4


convinzione che un progetto operativo e fattibile non sia costruibile a tavolino sulla base di informazioni, ma in un confronto diretto con chi opererà, sulla base di intenzioni e di impegni. Infine si esplora la domanda potenziale, poco conosciuta e da esplorare non solo in termini quantitativi ma soprattutto di requisiti che si pongono per ottimizzare la fruizione delle risorse esistenti e dei servizi complementari che potrebbero essere predisposti ove compatibili con il contesto (lo sport – d’acqua ma anche d’aria aperta-; il loisirs – la balneazione, la disponibilità per la sosta autogestita o gli eventi; il tipo di attrezzature ricettive – mobili, ostelli, alberghi di charme, oltre a quelle agrituristiche). Questa attenzione alle forze mettibili in gioco tende a colmare un gap informativo rispetto alle risorse oggettuali (i beni, le infrastrutture e i contenitori dei servizi), i cui repertori (sia per gli aspetti naturalistici che per quelli storico- culturali) sono in larga parte già disponibili, derivando da indagini precedenti dei diversi piani e programmi, e in buona parte sono già stati predisposti Dalle carte predisposte risulta evidente la necessità di integrazione intersettoriale dei beni e di valorizzazione di paesaggi nella loro complessità, che comprendono aspetti di qualità ambientale, paesaggistico e storico-culturale, dato che ciascun elemento da solo non può aspirare ad un’eccellenza capace di polarizzare ed attrarre investimenti per la fruizione ed il turismo. Quindi dal repertorio del patrimonio oggettuale emerge la necessità di mettere a sistema le risorse territoriali disponibili, ma si distingue anche l’improduttività operativa dei sistemi e delle reti definite a tavolino sulla base delle omogeneità degli oggetti (le cascine, la storia preindustriale, le aree di riserva o di Natura 2000, le ciclabili). Infatti, ferma restando la efficacia comunicativa del riconoscimento di un sistema omogeneo, eleggibile talvolta a “landmark diffuso” di un territorio (il sistema delle cascine fortificate, il sistema delle aree umide), nella pratica della fruizione sia gli utenti che gli addetti utilizzano solo sistemi integrati, sia nell’accessibilità che nella scelta delle mete. L’effetto “sistema” si coagula invece nella rappresentazione unitaria dei luoghi, secondo i caratteri specifici delle diverse unità di paesaggio, nell’organizzazione degli itinerari, nell’integrazione dell’offerta, nello sfruttamento di prossimità e nell’utilizzo multifunzionale delle attrezzature e degli addetti di servizio. Insomma i luoghi sono paesisticamente

variati ed è la loro offerta che li propone come sistemi: è fondamentale la componente operativa. Perciò il M., per il riconoscimento dei sistemi locali e delle reti di fruizione, scommette: - sul coinvolgimento strategico degli operatori e degli enti, componente viva del sistema dell’offerta, il cui ruolo in un programma strategico sino ad oggi è stato trascurato; - sulla possibilità di utilizzo di strumenti tecnologici avanzati (gps, totem video etc.) per consentire il riconoscimento di continuità e connessioni immateriali legate all’informazione e alla percezione. Alla luce di queste considerazioni, oltre agli aspetti gestionali, da mettere a registro in un’ottica permanente e a quelli, più immediati, di comunicazione e partecipazione (di cui a paragrafi seguenti), il M. conduce una valutazione organica delle necessità di intervento sull’assetto fisico dei luoghi, delle attrezzature e delle infrastrutture per portare a compimento l’attuazione del progetto. Il criteri generali che derivano da quanto sopra evidenziato sono: - una estrema sobrietà di nuovi interventi a carico delle finanze pubbliche, che saranno comunque impegnate a dare sostanza alla parte organizzativa e gestionale del progetto: ridurre gli interventi diretti a tratti di completamento dei sistemi di accesso o di circuiti di connessione non altrimenti realizzabili e alla riabilitazione di edifici esistenti utili per i servizi non gestibili da privati, in ogni caso con progetti e appalti che minimizzino i costi manutentivi e gestionali, - una limitazione degli interventi sull’assetto fisico dei luoghi o per la costruzione di attrezzature e infrastrutture, anche a carico di privati, a quelli che abbiano una verificata necessità o effetti attesi di qualificazione (ambientale e fruitiva): ad es. non accettando le realizzazione di tratti di opere di connessione se non entro progetti di completamento, o attrezzature per la accessibilità –come parcheggi etc.- la cui necessità non sia verificata in un programma di valorizzazione di mete, - promozione di progetti che sfruttino effetti indiretti di investimenti settoriali, favorendo quindi l’uso, nei progetti integrati, dei fondi per opere di compensazione di infrastrutture, per le sistemazioni conseguenti ad attività estrattive, l’utilizzo di beni patrimoniali degradati o sottoutilizzati o nel recupero di aree dismesse da attività industriali.

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B2.

Un progetto per la gestione: prove di collaborazione

Il M. interviene non all’avvio di un processo pianificatorio ma su ‘una nave che è già al largo’: i progetti attuativi del Piano d’area del Parco (e dal PTO) sono per la maggior parte avviati e le loro convenzioni hanno ipotecato le energie degli operatori per oltre un decennio (almeno per le attività estrattive e gran parte di quelle di riqualificazione ambientale, al centro delle strategie del PdA). Il M. si propone quindi non tanto come un nuovo piano quanto come un programma di gestione di attività e interventi già in gran parte determinati. D’altra parte manca un programma organico e integrato di gestione delle azioni messe in campo dal PTO e dal PdA, per rispondere alle problematiche sviluppatesi in questi anni in riferimenti agli imprescindibili requisiti di sostenibilità ambientale, di autonomia economico-finanziaria e di sostegno allo sviluppo locale nella gestione delle risorse. Quindi il M. prepara ad eventuali innovazioni del Piano d’area solo in conseguenza all’applicazione di tali requisiti, filtrati attraverso il programma di gestione integrato. D’altra parte gli indirizzi programmatici, derivando da una casistica standard, vanno applicati tenendo conto di alcuni aspetti propri della situazione specifica del Po dei Laghi: - lo squilibrio tra operatori nel settore estrattivo e altri soggetti per gli investimenti utili per il programma, già effettuati o in corso: in particolare debolissimo il settore ricettivo e dei servizi per il tempo libero, e la non frequentazione dell settore dell’agricoltura utile per la qualificazione ambientale; - il positivo bilanciamento tra capitalizzazioni pubbliche e private di interesse del progetto, sia in termini di patrimonio immobiliare che per le proprio per la presenza delle convenzioni con gli operatori del settore estrattivo, che inseriscono una robusta iniezione di economia di mercato in un territorio per altro asfittico di investimenti recenti ma anche di attività consolidate, ad esempio nel settore agrituristico e dei prodotti tipici; e per contro l’assenza totale di politiche di perequazione; - il blocco “a orologeria” dei flussi economici, dovuto alle quasi contemporanee scadenze delle convenzioni estrattive, che vedrebbe il venir meno, tra circa 10 anni, dell’intero sistema di investimenti e attività ormai consolidato;

- l’assenza, nei progetti di sistemazione definitiva, di prospettive di utilizzo innovative e appoggiate ad una gestione attiva del sistema di risorse disponibili, per quanto compatibile con le esigenze di tutela (location di festival o rassegne d’arte o di tecnica ad alta specializzazione, parchi per il tempo libero per una fruizione “d’avventura” o di balneazione etc.). A fronte di tale situazione, in cui è evidente che l’applicazione dei criteri di valutazione dell’efficacia gestionale dipendono direttamente dalle capacità di coinvolgimento strategico degli operatori (in primis del settore estrattivo), il M. dà indicazioni per il programma gestionale, seguendo i passaggi tecnici e i criteri del Doc. di indirizzo, attraverso i seguenti approfondimenti preventivi: - un quadro cronologico e quantitativo dei flussi finanziari e dei bilanci economici dei prossimi 10 anni allo stato di attuazione del Piano d’area; - un quadro degli usi consolidati e potenziali, delle problematiche gestionali e delle prospettive di integrazione delle aree in cessione a seguito delle sistemazioni definitive conseguenti alle attività estrattive (i temi rilevanti sono delineati a grandi linee nella tav.3); - un quadro delle intenzioni e delle prospettive di investimento degli operatori a fronte delle strategie pubbliche (dei comuni e del Parco), in termini di rilocalizzazione delle attività estrattive, di disponibilità ad investimenti nel settore ricettivo e del tempo libero, di gestione innovativa dei servizi e della manutenzione per le aree già sistemate o disponibili a nuovi assetti e utilizzi. A seguito di tale indagine, che specifica quelle di cui ai paragrafi precedenti (analisi della domanda e dell’offerta, delle intenzioni delle amministrazioni locali) è possibile nel M. delineare diversi scenari di un futuro a mediolungo termine, a cui orientare il dibattito pubblico e con gli operatori (vedi par.B3) e a cui riferire i quadri di bilancio gestionale richiesti dal Doc. di indirizzo.

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B3.

Per la “partecipazione continua”: il ruolo della comunicazione e dell’organizzazione della conoscenza

Come risulta evidente dalle pagine precedenti, tutta la redazione del M. si fonda su un dialogo sistematico e aperto con i soggetti utenti: in primo luogo gli operatori e gli enti locali. Per esperienza diretta proprio in questi contesti i proponenti hanno verificato l’efficacia di un metodo di costruzione condivisa delle scelte progettuali, secondo il quale le problematiche gestionali, le gerarchie di urgenza e di importanza degli interventi e delle manutenzioni, le sinergie e le perequazioni tra attività private e tra amministrazioni pubbliche devono essere discusse fino a raggiungere soluzioni condivise su tavoli tecnici integrati. Similmente a quanto già sperimentato, per il M. si propone una procedura di elaborazione partecipata attraverso: - una prima fase di redazione delle indagini di cui ai punti precedenti, costituenti il materiale di discussione dei primi tavoli tecnici, in cui si sono consultati tutti gli stakeholder e i rappresentanti istituzionali e dei gruppi di interesse (con modesti risultati rispetto al quadro informativo già detenuto dall’ente); - una fase di discussione per temi delle strategie progettuali, degli scenari e delle ipotesi localizzative e di investimento, attuata con tavoli tecnici nel corso della redazione del progetto, modesta per partecipazione ed interessante per i contenuti svolti nella discussione, - una fase di discussione complessiva della bozza di progetto, ancora da sviluppare con riunioni tematiche e riunioni per unità territoriali, alla presenza dei rappresentanti (gestita dai soggetti pubblici e privati promotori), a cui si interviene con la presentazione di materiali illustrativi e di confronti con altre situazioni virtuose e con documenti adatti alla divulgazione e al dibattito pubblico allargato.

Il progetto integrato è presentato, of course, in un’unica cartografia che raccoglie e sintetizza quanto elaborato per settori, consentendo la lettura degli effetti sinergici o interferenti tra ciascun intervento. La strategia di progetto è presentata in cartografia con 3 scale di riferimento, relativamente all’inserimento nell’area vasta, al contesto del fiume e agli approfondimenti locali (per le “porte” o altri punti strategici). Negli allegati una parte significativa è svolta dai contributi esterni, catalogati come “buone pratiche” che possono costituire riferimento sia per la parte degli interventi, con esempi di interventi naturalistici, per la fruizione, per le infrastrutture, sia per la parte gestionale, in cui si rinvia ad una serie di siti web, portali di iniziative di gestione in buona parte francesi, inglesi ed USA, che hanno affrontato con successo il tema della partecipazione dei privati, delle associazioni e delle onlus alla gestione dei siti naturalistici, dei circuiti di interesse culturale e delle attività di interesse sociale che si possono svolgere nelle aree protette. .

Accanto alla partecipazione organizzata degli operatori e dei rappresentanti dei gruppi di interesse, si intende aprire sin dall’inizio del progetto un versante di pubblicizzazione e comunicazione, attivando presso il sito web del Parco un settore dedicato alla costruzione del M., in cui si prevede di presentare le ipotesi progettuali con ipertesti navigabili su base tematica o localizzativa, con un interfaccia interattivo (blog o forum) attivabile a partire da supporto cartografico 3D. C) Modalità di presentazione del progetto 7


CANDIOLO CARAMAGNA P.TE CARIGNANO CARMAGNOLA CASALGRASSO CASTAGNOLE.PTE FAULE LA LOGGIA LOMBRIASCO MONCALIERI NONE OSASIO PANCALIERI PIOBESI T.SE POLONGHERA RACCONIGI SANTENA VILLASTELLONE VINOVO VIRLE VOLVERA

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2.

Il quadro conoscitivo

Il quadro conoscitivo è finalizzato completamente agli obiettivi operativi del Masterplan, ma proprio in ragione delle intenzioni e degli indirizzi di questo è orientato ad una dotazione informativa sistematica e completa, fungibile anche per altre finalità operative. In ogni modo dal quadro conoscitivo si vogliono ottenere i seguenti risultati: a,

inserire l’area ed i temi indagati per il PTO e il PdA del Parco entro un quadro di informazioni territoriali più ampio, applicata all’ambito d’area vasta per gli aspetti identitari da riconoscere (in particolare quelli riguardanti il patrimonio culturale e paesistico e delle produzioni caratterizzanti sia agricole che artigianali o di attività culturali in senso lato), sia ancora per le dotazioni di servizi e di attrezzature utili per costituire la rete della ricettività, sia in termini classici (posti letto, ristorazione, campeggi) sia in termini di punti informativi e di supporto per il turismo di prossimità,

b,

rendere conto dell’evoluzione territoriale, socioeconomica e gestionale intercorsa tra gli atti pianificatori o amministrativi su cui si fondano le attuali scelte dell’ente (in particolare il Piano d’area, piano PAI e i prg comunali) e l’attuale situazione di consumo di suolo e di utilizzi più o meno congrui con gli obiettivi dichiarati,

c,

definire i trend evolutivi di territorio e gli scenari di contesto per il medio periodo (orizzonte 2030) entro cui l’Ente, di concerto con i Comuni e la Regione, dovrebbero attuare le strategie adottate con il presente Masterplan,

d,

delineare un quadro del processo di qualificazione ambientale della fascia fluviale, redigendo una sorta di bilancio di “mezzo termine” dell’attuazione delle convenzioni con le aziende estrattive, le cui sistemazioni costituiscono il processo di qualificazione ambientale e territoriale di gran lunga più rilevante lungo la fascia fluviale.

2.a

Dotazioni per la fruizione culturale per il quadro d’area vasta

Si è adottato come riferimento il set di indagini e di riconoscimenti svolto per Corona verde, progetto strategico che si confronta con un quadro di obiettivi e di assi del tutto simili a quelli adottati nel Masterplan per le aree esterne al Parco, e in parte si sovrappone ad esse (la parte di pianura in sinistra del Po e Moncalieri). Con gli stessi criteri adottati per Corona Verde si sono indagati i beni culturali e gli aspetti paesistici suscettibili di interesse per la fruizione, in particolare approfondendo gli aspetti dei beni diffusi e del paesaggio. Infatti il criterio principale di valorizzazione è quello di favorire una fruizione itinerante, non costituendo nessuno dei centri e dei beni ruolo polarizzante al punto da far trascurare gli itinerari da percorrere, i paesaggi da attraversare e i beni minori da costituire come tappa. Dei paesaggi si sono evidenziati quelli in cui si possono ripristinare con modesti interventi (da PSR o con una campagna per la reintroduzione dei filari lungo le carrarecce poco trafficate) gli aspetti del paesaggio rurale tradizionale, frazionato, segnato da alberature spondali e lungo i lotti o le strade e da impianti irrigui capillari, o dove alle cascine storiche ancora corrispondono i segni delle tenute ancora riconosciute (nel comportamento degli abitanti o nei toponimi) le tenute corrispondenti alle cascine storiche. L’indagine è stata svolta per confronto tra carte storiche verificate sul campo e con alcune interviste a testimoni privilegiati locali. I beni culturali sono stati localizzati e classificati in ragione della loro tipologia, importanza entro circuiti di visita e visitabilità. L’indagine è stata condotta in approfondimento di quelle sistematiche svolte per Corona Verde, sulla base di informazioni riscontrate a livello comunale.

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Villa della Regina

Grugliasco

Pino

Parco Valentino e Borgo Medioevale

Rivalta di Torino

C.na Rifoglietto

Castello Orsini

C.na Gonzole

Beinasco

C.na Prabernasca

Castello del Drosso C.na Le Vallere

Mausoleo della Bela Rosin

Castelvecchio

Orbassano

Castello di Moncalieri Castelvecchio

C.na Gorgia

Palazzina di Caccia di Stupinigi

Castello di Parpaglia

S.Maria di Testona

Nichelino

Palazzo Occelli

Trofarello

Moncalieri

Castello Vagnone

Chiesa della SS.Trinità Chiesa di S.Croce

C.na Parpaglia

Castello della Vernea C.na Pignere

Candiolo

C.na Belriparo

Cambiano

Castello dei Mosi

Castello dei Mosetti Forte Maggiore

C.na La Generala

Volvera

Castello Rivera

Cappella Pilotti

Vinovo

None S.Ponzio

Piobesi

Santena

Villa Carpeneto

Castello Rey C.na Motta

Resti del Castello con torre

Castello Galli

C.na della Motta

La Rotta

C.na Sabbioni

Castello San Salvà

C.na Olmi

Castello

La Gorra

Villastellone

Villa Morra di Lauriano

Pieve S. Giovanni ai Campi

Airasca

Villa Cavour

Carignano

Castagnole

C.na Roseletto

C.na Cornalese

Duomo

Borgo Cornalese

C.na nuova del Molino

Cascina Cantalupa

Scalenghe

C.na Stella

Torre Valsorda

Santuario del Vallinotto Monastero Buonluogo

C.na Tetto dei Frati

C.na Fortepasso

C.na Reggenza C.na Cervirola

C.na Frà Luigi Morello

C.na Geronima

C.na Brillante

Abbazia di Casanova

Castello già Romagnano Castello Piossasco di None

Virle

C.na Grangia

Vigone

Castello

Castel Rainero

Madonna dell'Eremita S.Ambrogio

Lombriasco

Castello dei Ponte

C.na S.Pietro C.na Verne

Carmagnola C.na Villero

Pancalieri

Castello di Carpenetta

Casalgrasso

C.na Oltrepo

C.na Migliabruna Vecchia

Castello di Faule Madonna degli Orti

Faule

C.na Migliabruna Nuova C.na Streppe

Castello

Polonghera

Villa Berroni

Villafranca Piemonte

Sistema dei beni storico culturali Moretta

Sistema della residenze sabaude (siti UNESCO) Villa con parco Castello Poli della religiosità pricipali e secondari (abbazie, chiese, cappelle)

C.na Carpenetta C.na Stramiano

Caramagna

Sistema viario storico

Castellostorico di Bonavalle (da IGM di impianto 1880-1881) Strade principali di collegamento sovraregionale

Castello di Racconigi

Castello Seyssel

Racconigi

Sommariva del Bosco

Viabilità di collegamento intercomunale Rete viaria minore

Rete ferroviaria e stazioni

Torre Altri beni Testimonianze della paleoindustria (mulini, distillatoi, fornaci) Cascina storica di rilievo

Testimonianze di nuclei rurali fortificati Parchi e giardini storici di ville e castelli

Centri storici di interesse regionale e locale

Sistema dei beni e delle infrastrutture di interesse storico 1:100.000


Beni di interesse culturale Comune

Descrizione

visita

Candiolo

Castello di Parpaglia

Caramagna

Molino del Castello

No No

Caramagna

Mulino Nuovo

No

Caramgna

No Mulino della Moglia Santuario del Condiz Valinotto Santuario Madonna Condiz degli Olmi No Torre Valsorda No Cascina Cantalupa

Carignano Carignano Carignano Carignano

Condiz

Carignano

Cappella della Madonna Assunta Cappella Invenzione della S.Croce Torre Civica

Carignano

Duomo

Condiz

Carignano

Distillatoio

Carignano Carignano

Condiz

Castagnole Castagnole Faule

Monastero Buonluogo Cappella S.Pietro Santuario Madonna del Lago Castello di Faule

Faule Madonna Cappella della degli Orti Madonna degli orti (Villafranca) Castello Galli con La Loggia Parco La Loggia Villa Carpeneto

No

No No No

Moncalieri

Moncalieri

Condiz

Moncalieri

No

Moncalieri

Villa Gloria

Carmagnola Castello

Condiz

Moncalieri

Castelvecchio

Moncalieri

Condiz Condiz

None

Pancalieri Pancalieri Pancalieri Piobesi Torinese Piobesi Torinese Polonghera

Mulino Borgonuovo Chiesa Madonna dell'Eremita Chiesa di S.Anna Chiesa di S.Ambrogio Mulino Pieve S. Giovanni ai Campi Castello

No

Stupinigi

Condiz

Torino

No Si Condiz Condiz Condiz No Condiz Condiz Condiz

Racconigi

Condiz No

Racconigi

Mulino Rattalino

Racconigi

Molino di S.Lazzaro

No

Castello Orsini Castello e parco villa Cavour Castello San SalvÓ Resti del Castello (torre)

Condiz

Condiz

Polonghera Racconigi

Villa Cardinala

Moncalieri

No

Rivalta

No

Santena

Carmagnola Mulino della Fittaria Carmagnola Mulino dei Vanzetti

No

Carmagnola Mulino dei Collo

No

Carmagnola Molinasso

No

Moncalieri

Villa Silvio Pellico Villa dei Marchesi Fontana di Cravanzana Villa "il Nichelino"

Carmagnola Molinetta

No

Moncalieri

Villa Visone

No

Carmagnola Fornace Castello di Casalgrasso Carpenetta Abbazia di Casanova Casanova

No

Moncalieri

Villa Margotti

No

No

Moncalieri

Villa Ovazza

No

Moncalieri

Villa Pateri

No

Santena No

Santena Sommariva del Bosco Sommariva del Bosco

Castello Seyssel

Stupinigi

Condiz

No

Condiz

Moncalieri

Moncalieri

Castello di Bonavalle Palazzo Occelli Castello della Vernea Chiesa S.Ponzio

Castello Santuario Madonna del Pilone Castello e Parco (UNESCO) Villa Berroni

Condiz

No No

Condiz

Nichelino

Pancalieri

Fornace

No

Nichelino

Osasio

Lombriasco

Moncalieri

Murello

Condiz

No

No

Carmagnola Mulino Nuovo

Condiz

Castello dei Ponte

Distillatoio Santuario S.Maria Carmagnola delle Grazie Carmagnola Martinetto

Carignano

Condiz

Lombriasco

Castello (UNESCO) Chiesa S.Maria di Testona Chiesa della SS.Trinità Cappella Nostra Signora di Loreto Chiesa di S.Croce

Condiz

No

Condiz Si Condiz No

Condiz No Condiz Condiz

Santuario Vergine di Condiz San Giovanni

Palazzina di Caccia (UNESCO) Castelvecchio

Castello del Drosso Mausoleo della Bela Torino Rosin Villa della Regina Torino (UNESCO) Palazzo Reale Torino (UNESCO) Parco Valentino e Torino Borgo Medioevale Monte dei Torino Cappuccini Trofarello Castello Vagnone Villa e parco Morra Villastellone di Lauriano Villastellone Borgo Cornalese

Si No No Si Condiz Si Si Si Condiz No No

No Villastellone Mulino Chiesa Maria Condiz Villastellone Vergine dei Dolori Castello Rey e Condiz Vinovo Parco Chiesa di Condiz Vinovo S.Desiderio Castello Piossasco Condiz Virle di None Castello già Virle No Romagnano Cappella di Condiz Virle S.Sebastiano Chiesa di Condiz Virle S.Pancrazio Condiz Volvera Cappella Pilotti Chiesa di Condiz Volvera S.Giovanni Battista NB Condiz. indica la vistabilità condizionata (solo su appuntamento, solo in ricorrenze specifiche, …) 11


Come risulta evidente dalla cartografia, l’area non presenta beni di eccezionale valore, se si eccettuano le eccellenze dei siti sabaudi inseriti nell’elenco Unesco, situati per altro ai margini dell’area posta al centro del Masterplan (Stupinigi, Moncalieri, Racconigi). Ma alcuni aspetti di valore strutturale sono presenti in modo diffuso e possono costituire un telaio di interesse per il visitatore: - la rete dei centri e delle connessioni stradali è di impianto antico e si è consolidata da oltre 3 secoli: si tratta di centri comunali precedenti l’unità d’Italia, che hanno conservato il loro rapporto gerarchico (polarizzato su Carignano e Carmagnola) senza importanti modifiche salvo che per i processi urbanizzativi a diretto contatto con Torino (in particolare l’asse Nichelino, Moncalieri, Trofarello, Villastellone, Santena); - oltre alla struttura insediativa oggi pienamente efficiente e leggibile sono ancora presenti tracce monumentali del precedente assetto medioevale, che era polarizzato su luoghi in parte differenti da maggiori centri attuali (ad es. Casanova, Virle) o edifici oggi isolati (Valinotto, S.Giovanni ai Campi di Piobesi); - anche il sistema rurale è di impianto antico: sono rare le cascine novecentesche e viceversa sono presenti importanti tenute con parchi e complessi edilizi nobiliari in molti casi raccordati con i tracciati campestri delle rotte di Stupinigi. In questo telaio è diffusa la presenza di beni minori isolati, paesisticamente rilevanti anche se poco visitabili, ma d’altra parte molti dei beni, anche di notevole interesse, sono oggi quasi sconosciuti, non inseriti in itinerari e in molti casi privi di segnalazione efficace (ad es. il Valinotto o Borgo Cornalese). Le residenze sabaude sono mete accreditate ma non sono percepite come connesse entro un territorio che le integra e sono rari i turisti che deviano dalle strade di traffico per godersi il paesaggio rurale. Anche le risorse paesistiche della fascia del fiume sono trascurate: nell’indagine sono evidenziati i tratti delle strade di basso traffico con fondali panoramici, o in vista di beni o del percorso sinuoso delle acque. In altri contesti il paesaggio fluviale, spesso di qualità inferiore a quello del Po è oggetto di una significativa domanda turistica e di tempo libero, forse perchè offerto in modo praticabile e godibile con percorsi e punti di stazionamento non connessi al transito o al traffico veicolare.

Le dotazioni territoriali per la fruizione Per verificare la dotazione territoriale a supporto della promozione di reti fruitive motivate da un’attrattività integrata, culturale, naturalistica e per le attività del tempo libero, si sono censite le attrezzature esistenti al 2010 per: - ricettività turistica (alberghiera ed extra, di ristorazione, agrituristica), - offerta di servizi informativi e culturali (musei ed ecomusei, biblioteche, scuole superiori), - produzioni locali e offerta di vendita diretta di prodotti e di attività didattica presso le cascine, Il quadro complessivo della dotazione territoriale conferma la situazione, già rilevata nel 2005 in occasione del Piano turistico provinciale (vedi scheda al punto 2c), di estrema povertà del settore della ricettività, costituente una voce del tutto marginale nell’economia locale, priva di iniziative e di investimenti che non siano connessi ai margini della città (gli alberghi della fascia a nord) o ad attività complementari a quella principale, dell’agricoltura. Si tratta comunque di un’area a basso tenore di imprenditoria complessivo, in cui emerge il sistema delle attività estrattive, in prospettiva coinvolte nella gestione del territorio a seguito delle sistemazioni d’area in corso, Buona è invece la dotazione di attrezzature per i servizi culturali generali, - dagli ecomusei (segno di un’attenzione ai temi identitari che si verifica ad ogni programma integrato, in cui i comuni propongono misure dedicate a produzioni locali, punti della memoria, rafforzamento dei segni del passato); - alle biblioteche (presenti in tutti i comuni e collegate in rete provinciale in un comprensorio che collima quasi con l’area di interesse del Masterplan ed ha come capofila il comune di Moncalieri); - alle scuole di interesse territoriale (alberghiero a Carignano, perito agrario e geometri a Lombriasco e a Carmagnola, oltre alle scuole di ogni tipo nei plessi di Nichelino e Moncalieri). Risulta ancora in fase iniziale l’economia dei prodotti agricoli qualificati, che potrebbe rappresentare uno dei più importanti filoni della nuova domanda di qualità della vita emergenti nelle aree delle grandi città. L’indagine rileva i produttori per lo più distribuiti nei comuni più vicini all’area metropolitana e nella parte ovest; ad essi si rivolge un lodevole tentativo di coordinamento in avvio da parte di Coldiretti. 12


Scuole e Biblioteche Comune Candiolo Caramagna P.te Carignano Carignano Carignano Carmagnola Carmagnola Carmagnola Carmagnola Casalgrasso Castagnole P.te Faule La Loggia Lombriasco Lombriasco Moncalieri Moncalieri Moncalieri Moncalieri Nichelino Nichelino None Orbassano Orbassano Orbassano Osasio Pancalieri Piobesi T.se Piossasco Polonghera Racconigi Racconigi Santena Trofarello Villastellone Vinovo Volvera

Descrizione Sbam - Biblioteca civica Biblioteca civica Sbam - Biblioteca civica Istituto d'Istruzione Superiore Statale "Norberto Bobbio" Istituto Alberghiero - Sez. Staccata "Norberto Bobbio" Sbam - Biblioteca civica Scuola Media Superiore I.T.C. e I.P.C. Roccati - Baldessano Liceo Classico e scientifico Baldessano - Roccati I.P.S.A. Istituto Agrario Baldessano - Roccati Biblioteca civica Sbam - Biblioteca civica Biblioteca civica comunale Sbam - Biblioteca civica Sbam - Biblioteca civica Scuole Salesiane, Istituti tecnici di agraria e per geometri, liceo scientifico Sbam - Biblioteca civica A. Arduino Sbam - Biblioteca civica Istituto di Istruzione Superiore Majorana Istituto Tecnico Industriale Statale Pininfarina Sbam - Biblioteca civica Giovanni Arpino Istituti d'istruzione Erasmo da Rotterdam e J.C. Maxwell Sbam - Biblioteca civica Sbam - Biblioteca civica Sandro Pertini Istituto tecnico commerciale "P. Sraffa" ITIS e Liceo scientifico "Amaldi" Sbam - Biblioteca civica Sbam - Biblioteca civica Sbam - Biblioteca civica Biblioteca civica Nuto Revelli Biblioteca comunale Biblioteca civica Istituto d'istruzione superiore "Maurizio Eula" Biblioteca civica Sbam - Biblioteca civica Sbam - Biblioteca civica Sbam - Biblioteca civica Sbam - Biblioteca comunale

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Musei ed ecomusei Comune

Cambiano Carignano Carignano Carmagnola Carmagnola Carmagnola Carmagnola Carmagnola Carmagnola Lombriasco Pancalieri Racconigi Villastellone

Descrizione

Ecomuseo dell'argilla - MUNLAB Museo civico "Rodolfo" Ecomuseo del tessile Museo civico di storia naturale Ecomuseo della Canapa Collezione di Arte Sacra dell'Abbazia Museo civico navale Galleria civica di arte contemporanea Museo tipografico Rondani Museo di scienze naturali Museo della Menta Pinacoteca "Giuseppe Augusto Levis" Museo dell'arte contadina

Prodotti tipici Comune

Prodotto

Carignano

Pancalieri

Topinambur Peperone, Coniglio grigio, Salame di Giora, Porro lungo Barbabuc, Cavolfiore, Lattuga, Trufulot del bur, Ravanello Tabasso Menta

Santena

Asparago, Cavolfiore, Trufulot del bur

Carmagnola Moncalieri

Villastellone Asparago NB le produzioni sono connesse ai Comuni secondo l’indagine della Provincia del 2006; ovviamente gli areali di produzione sono molto più vasti

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Cascine con vendita diretta o attività didattica Comune

Descrizione

Candiolo Caramagna Carignano Carignano Carignano

Carmagnola Carmagnola Carmagnola Carmagnola Carmagnola La loggia La loggia Moncalieri Moncalieri

Az. Agr Fratelli Bertola Az. Agr Capello Giacomo Caseificio del Vallinotto Az. Agr Gandiglio Giuseppe Soc. Agr. Sibona PierLuigi Soc. Agr. Bauducco Giovanni e figli SS Agripiemonte s.s. di Cravero Bartolomeo Cascina Bricco Az Agricola Chicco Luca Az. Agricola Tuninetti Pietro La Ghirlanda Az. Agricola Famiglia Chicco Az. Chicco Alberto Vivai Baratta Az. Agricola Crosetti Duilio Az Agicola Di Villata Pietro

Moncalieri

Agriturismo Sale in Zucca

Moncalieri

Az. Agr Burzio Eufrasia

Moncalieri Moncalieri Moncalieri Moncalieri Moncalieri Moncalieri Moncalieri Moncalieri

Az. Agr Valsania Giovanni Az. Agricola Busso Marinotti Giovanni Floricoltur Az. Franco Corino Az. Santa Marton Az. Paola Scagno Az. Agr Valsania Antonietta Vivai Gariglio

Moncalieri

Az. Agricola IL Tasso

Moncalieri

Az. Agricola Miniotti

Nichelino

Az. Agricola Piovano Michele

Nichelino

Az. Agricola l’orticello

Nichelino

Il giardino dei sapori

Carignano Carmagnola

Attività didattica

Prodotti Distributore Latte Crudo Farine e derivati, Carni, Salumi Yogurt, formaggi, gelati Ortaggi, frutta e piante aromatiche Distributore Latte Crudo Ortaggi e verdure

x

x x

x

Carni e salumi, uova, birra da orzo e luppolo Latte, formaggi, gelati Formaggi Ortaggi e frutta Distributore Latte Crudo Ortofrutticoli freschi e trasformati Ortaggi e frutta Piante e fiori Vendita piante e fiori Frutta, fiori e piante ornamentali Piante orticole e fiori, Agricoltura biologica Piante particolari, collezioni di viole e rose e piante orticole Ortaggi e legumi Ortofrutticoli freschi e trasformati Piante e fiori Piante aromatiche Ortaggi e frutta Fiori e piante Ortaggi e frutta Ortaggi e erbe Cavolfiore di Moncalieri, Ravanello lungo di Torino e farina di mais Pignoletto Ortaggi, frutta e uova Carni fresche bovine, suine, salumi, conigli, preparati a base di carne, Ortaggi Farine e derivati, Confetture, Frutta, Frutta in Guscio, Ortaggi, Miele e derivati

Comune Nichelino Nichelino

Descrizione

Attività didattica

None None

Franca Fantino Az. Agr Siccardi Maddalena La Subalpina SocCooperativa (Franco e Alberto Priotto) Azienda agricola Tosco Luciano Mantinengo

Orbassano

I Sapori dell'Orto

Orbassano

Agriturismo Cascina Gorgia

x

Piobesi t.se

L'orto della Strada Antica

x

Piobesi t.se Piobesi t.se Polonghera Racconigi Racconigi Racconigi Racconigi Racconigi Racconigi Trofarello

Az. Agricola Miniotti F.lli Bello Carlo e Antonella Rossi Bartolomeo Azienda La Prata Az. Agricola Cavaglia Ernesto Az. Agricola Ferrero Mario Az. Agr Chiabotto Fruttero Società Agr. Coop. Angelina Az. Agricola Longo Paolo Orto Bio Coop. Agricola Pierangelo e Marco Candellero

Nichelino

Trofarello

Fiori e piante x Distributore Latte Crudo

x x

Latticini Distributore di latte crudo Ortaggi e legumi (sedano rosso di Orbassano) Carni, salumi, uova, sedano rosso Ortaggi di stagione (fragole, verdure e piante aromatiche) Carne bovina Ortaggi Latte e derivati Formaggi e latticini Frutta e ortaggi Florovivaismo e piante officinali Cereali, riso, farina e pasta

x Frutta, ortaggi e erbe aromatiche Ortaggi di stagione Distributore di latte crudo

Trofarello

Az. Agr Sandri Francesco

x

Villastellone Villastellone Villastellone Villastellone Villastellone

La cascina del mulino Cascina Fontanacervo Az. Agricola Mason Anna Az. Agricola Borello Angelo CesteOrto bio

x

Vinovo

Cooperativa agricola speranza

Vinovo

Agriturismo Sandrone

Vinovo Volvera

Vivaio Il Germoglio Az. Agricola Pilotto Giovanni Az. Agricola Tommasino Mario e Enrico Tosco ss

Volvera

Prodotti

x

Patate, zucchini, cavolfiori, amarene e ciliege Patate, cereali e distillati latte, panna,latticini yogurt Ortaggi e legumi Ortaggi Ortaggi e cereali Carni bovine e suine, salumi e preparati a base di carne Pasta fresca, confetture, marmellate e prodotti aziendali Fiori e piante Carni bovine Distributore di latte crudo

15


16


Attrezzature ricettive Comune Beinasco Candiolo Candiolo Candiolo Caramagna Carignano Carignano Carignano Carmagnola Carmagnola Carmagnola Carmagnola Carmagnola Carmagnola Carmagnola Carmagnola Carmagnola Carmagnola Carmagnola Carmagnola Carmagnola Carmagnola Carmagnola Carmagnola Casalgrasso Castagnole Castagnole La Loggia Moncaleri Moncalieri Moncalieri Moncalieri Moncalieri Moncalieri Moncalieri Moncalieri Moncalieri Moncalieri Moncalieri

Descrizione

Funzio Posti ne letto

Hotel San luigi Hotel Casa Garis B&B Hotel del parco Hotel B&B La Dama B&B Albergo Savoia Hotel Renato di Savoia B&B La Camilla B&B Cascina Gai B&B Agri Millly B&B Basso dei Sola Agritur Cascina Le Verne Agritur Cascina Montebarco Agritur Cassin-a ëd bajèt Agritur Ca' Matilde Agritur La Benvenuta Agritur La cà veja Agritur La margherita Agritur San Carlo Agritur Antico Casale Agritur Albergo Italia Hotel Albergo San Marco Hotel Hotel Continental Hotel Hotel Il Bivio Hotel B&B Binot B&B Trattor Due Citroni Hotel B&B Edera B&B Cascina Motette B&B Villa Albina Agritur Hotel Rigolfo Hotel Sale in Zucca Agritur B&B anna B&B Holiday Inn Torino Sud Hotel Hotel Campanile Hotel Hotel Regina Po Hotel La Darsena Hotel Leon d'oro Hotel Mosso Pensione Hotel Altek residence LoRy residence

134 3 61 6 24 1 8 8 \ 25 12 \ 16 9 \ 10 \ 79 45 130 18 5 16 6 4 11 36 \ 4 160 200 90 87 2 8 21

N. Rist Num. Az cam Stelle oraz cope agric ere ione rti ola 94 4 x 2 3 36 3 x 3 3 12 2 x 150 3 2 3 4 x x 4 x \ x 58 x 9 x 60 x 4 x \ x 30 x 5 x x 6 x 50 x \ x 48 15 x 60 \ x 60 x 60 x 37 3 x 20 x 50 46 3 x 14 3 x 2 9 1 x 60 3 2 6 x 30 28 3 x 200 \ x 45 x 2 3 80 4 100 3 x 46 47 3 x 1 1 2 4 12

Comune Moncalieri Moncalieri Moncalieri Moncalieri Moncalieri Moncalieri Nichelino Nichelino None None Piobesi t.se Piobesi t.se Piobesi t.se Piobesi t.se Poirino Polonghera Polonghera Racconigi Racconigi Racconigi Racconigi Racconigi Racconigi Racconigi Racconigi Racconigi Santena Trofarello Vigone Villastellone Villastellone Vinovo Vinovo Vinovo Volvera Volvera

Descrizione Hotel Aba Hotel Primavera Hotel Cavour Resort Hotel Le Serre Da Gabriella Villa Domenica Euromotel Hotel §Parisi Albergo Arcadia Quo vadis hotel

Funzio Posti ne letto

Hotel 147 Hotel 48 Hotel 27 residence 45 B&B 2 B&B 4 Hotel 259 Hotel 118 Hotel 18 Hotel 49 L'orto della strada antica Agritur \ Ospitalità ai campi B&B 4 Hotel Piccolo Hotel 18 La stazione Hotel 17 Cascina Bellezza B&B 6 La via del sale residence 18 Aquila Bianca B&B 6 Alessandra B&B 5 Laudati Silvia B&B 5 Casale B&B 5 Caula B&B 9 Chiabotto Fruttero B&B 12 da Margherita B&B 5 Do B&B 8 Lea B&B 2 Carlo Alberto Hotel 36 Da Andrea Hotel 24 Park hotel Villa Salzea Hotel 48 Albergo Hotel Vigone Hotel 41 La cascinetta Agritur 8 Hotel la siesta Hotel 22 Del gallo Agritur 16 Sandrone Agritur 9 B&B La Braida B&B 6 Albergo Serena Hotel 16 Hotel Cascina Canta Hotel 25

N. Rist Num. Az cam Stelle oraz cope agric ere ione rti ola 75 3 27 3 18 3 15 4 1 3 2 2 123 3 61 3 13 3 x 32 2 x 60 x 2 12 2 x 200 7 1 x 150 3 7 2 x 95 3 3 3 2 3 3 2 3 3 6 x 2 1 4 1 2 20 3 x 100 12 3 24 3 x 21 3 4 x 60 x 11 3 x 8 x 3 x 60 3 8 1 12 3 x

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2.b Gli aspetti di interesse paesistico e ambientale e le prospettive turistiche nei piani e nei programmi d’area vasta e di marca Settimo Venaria

Le indicazioni dei piani regionali e provinciali (vedi tav.2A) per gli aspetti ambientali evidenziano una rete ecologica potenziale ridotta alle fasce fluviali (in tratteggio fine nella planimetria). All’esterno delle fasce fluviali sono modeste le porzioni di paesaggio della pianura di interesse ambientale e o legate alla testimonianza del sistema rurale storico (in verde acqua). Le altre aree protette (in verde chiaro) o segnate come di interesse ambientale nel PTCP1 (in tratteggio largo), sono solo occasionalmente connesse: sono state istituite prima della considerazione sistemica della rete ambientale e inserite senza ulteriori attenzioni in un territorio metropolitano ad alta velocità trasformativa e di urbanizzazione .

Avigliana Rivoli

TORINO Giaveno

Rivalta

Chieri

Orbassano Piossasco

Moncalieri Nichelino

La Loggia

Volvera

La fascia protetta del Po costituisce quindi l’asse portante della rete ecologica e l’unico compendio di interesse ambientale nelle piane meridionali dell’area metropolitana. La rete di fruizione soft principale costituita dalle greenway identificate da PPR e da PTCP in arancio chiaro e scuro) non tiene conto delle principali connessioni ecologiche e fa semmai riferimento alle mete culturali e monumentali (punti rossi). Gli altri aspetti paesistici evidenziati nel PPR (pagina sucessiva) sono stati tenuti in conto nell’elaborazione complessiva del Masterplan, sia per quanto riguarda la rete dei beni, già citata, sia per le aree di attenzione alle relazioni tra insediamento e contesto o alla qualità e la varietà paesistica .

None

Trofarello

Vinovo Villastellone Carignano

Pinerolo

Carmagnola

Vigone

Cavour Villafranca P.te Moretta

Racconigi

Sommariva Bosco

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Per quanto riguarda la programmazione turistica locale quasi tutte le aree interessate dalla Marca Po Confluenze NordOvest a sud di Torino sono già coinvolte a diverso titolo in altre iniziative di marca territoriale (Pianura pinerolese, Terre dei Savoia, Strade dei colori e dei sapori rispettivamente in viola,azzurro e arancio), o nella programmazione strategica interessante anche la fruizione (Corona Verde, in verde). Il Po emerge per assenza di percorsi e di attenzioni: come un centro vuoto attorno al quale ruotano gli itinerari, prevalentemente di interesse culturale

D’altra parte anche il piano di sviluppo turistico della Provincia di Torino (2006) non riserva all’area del Po dei Laghi una prospettiva diversa da quella emergente a livello locale, stante un’analisi che evidenzia le carenze strutturali, infrastrutturali e di immagine dell’area, considerata quasi un’appendice di un ambito “Confluenze Po” centrato, dal punto di vista turistico sulla parte a valle di Torino (vedi la scheda d’ambito riprodotta):

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Piano turistico della provincia di Torino SCHEDA d’ambito

Po e confluenze

(corrisponde alla marca Po confluenze nord-ovest) 2000 posti letto al 2005 (in tutto il territorio e solo in alberghi – l’extraalberghiero è quasi assente) con 157.000 presenze di cui oltre 107 .000 nella fascia a nord di Torino Attrattive principali: Parco Fluviale del Po, corsi d’acqua, bacini lacustri artificiali . Alle attrattive naturalistiche si aggiungono importanti emergenze storico-culturali, in particolare nei comuni vicini al confine con il Monferrato, quali la città romana si Industria (Monteu da Po), la Rocca di Verrua Savoia e l’Abbazia di Santa Fede a Cavagnolo . Prodotti tipici: Peperone **, Coniglio grigio **, Salame di Giora, Porro dolce di Carmagnola; Asparago di Santena delle terre del Pianalto, Sagre e manifestazioni principali: Sagra del Peperone di Carmagnola, Festa della Fragola di San Mauro Torinese, Eventi e feste sul Po I dati e le informazioni qualitative di cui disponiamo in merito ai comuni dell’area Po e Confluenze, ci consentono di formulare i commenti di seguito sintetizzati . Profilo turistico attuale . Attualmente l’area Po e Confluenze è caratterizzata prevalentemente da un turismo d’affari (in particolare per effetto dei centri maggiori, Chivasso, Carmagnola, . . .), come testimoniano le significative diminuzioni di presenze nei mesi di agosto e di dicembre . L’area, inoltre, è interessata da una certa rilevanza di day tripper, attratti dalla naturalità delle aree collinari e delle aree più distanti dal Po (verso N e W) e dai valori naturalistici delle aree fluviali ed in particolare del Parco Fluviale del Po, provenienti soprattutto da Torino . Il turismo leisure è essenzialmente di tipo individuale e può essere ricondotto prevalentemente alle presenze legate a soggiorni climatici, provenienti dalla provincia di Torino e concentrate nel periodo estivo (il fenomeno era più rilevante nel passato, soprattutto per le aree collinari). I day tripper frequentano l’area in modo abbastanza distribuito (nel tempo e sul territorio), attratti principalmente dalla ruralità e dagli aspetti naturalistici del territorio (si ricorda l’importante presenza della vasta area del Parco Fluviale del Po) . Dal punto di vista dei collegamenti, l’area gode di ottimi collegamenti stradali (si vedano anche gli assi autostradali) e di buoni collegamenti ferroviari (ad eccezione delle aree a quote più elevate, che peraltro presentano la maggiore attrattività turistica) Evoluzione auspicata . L’area Po e Confluenze, salvo rare eccezioni, risulta area storicamente non interessata da significative presenze di turismo leisure . Tuttavia il principale valore intrinseco del territorio, il Parco Fluviale del Po, le aree fluviali di corsi d’acqua di notevole importanza (Po, Dora Baltea, . Orco, . ..) e i bacini lacustri artificiali, costituiscono un “elemento” sui cui è possibile sviluppare un’innovativa esperienza di crescita di prodotto turistico leisure nel corso dei prossimi anni, In questa direzione incide il lavoro di sviluppo e applicazione della marca territoriale turistica “Confluenze Nord Ovest”3, la quale “giocando” sulla suggestione delle acque e delle opere connesse intende favorire un percorso di costruzione e promozione di prodotto turistico leisure che nasce dalla connessione tematica e funzionale di elementi attrattori turistici anche minori . L’area presenta spazi di incremento sia di turisti pernottanti sia di day tripper .

In particolare si ritiene possano essere incrementate le presenze short break, legate sia al turismo naturalisticosportivo sia al turismo culturale ed enogastronomico . Si ritiene infatti che la “suggestione” dei fiumi e dei “conseguenti” prodotti turistici che si stanno progettando e infrastrutturando siano tali da consentire di attrarre un’utenza di nicchia ma su di un raggio d’azione almeno a livello regionale . Sul fronte della ricettività è importante perseguire un forte rafforzamento quali-quantitativo del sistema complessivo di offerta, favorendo in particolare lo sviluppo dell’offerta ricettiva extraalberghiera di qualità e legata al territorio (B&B e agriturismi), della ristorazione tipica ed in luoghi ameni, dei punti vendita dei prodotti locali (magari connessi a centri visitatori dell’area del Po e delle Confluenze). Dal punto di vista del bacino di utenza si immaginano cambiamenti significativi rispetto alla situazione attuale con aumento delle presenze dalle aree del Nord Italia . Nel medio-lungo termine l’affermazione del prodotto Torino e l’avvio della rete delle ciclostrade internazionali (da qui è previsto il passaggio lungo il corso del Po della ciclostrada “Atene-Cadice”- progetto Eurovelo, connessa alle ciclostrade della Provincia di Torino) può favorire un aumento delle presenze straniere . Un altro circuito di importanza sovra-regionale di cui l’area può beneficiare è rappresentato dai “Cammini del Po”, un progetto della Consulta delle Province del PO . Obiettivi per i prossimi 5 anni: • Sviluppo significativo dei day tripper • Aumento delle presenze short break provenienti dal nord Italia • Sviluppo quali-quantitativo dell’offerta ricettiva extra-alberghiera e della ristorazione • Aumento delle citazioni sulle guide turistiche, con particolare riferimento a ristorazione informale (trattorie, osterie, ecc .) e agriturismi . Azioni specifiche • Progettazione e sviluppo dei prodotti turistici leisure secondo la marca territoriale turistica “Confluenze Nord Ovest” (da nord a sud, lungo tutto l’asse del Po: da Casalgrasso alla collina torinese), anche nel quadro del progetto regionale “Corona Verde” e facendo leva in particolare sul turismo attivo (cicloturismo, sport dell’acqua, equitazione, ecc .); • Consolidamento del ruolo delle capitali d’area (in particolare le Città di Charme Chivasso e Carmagnola); • Connessione ai prodotti turistici internazionali e nazionali; • Sviluppo delle strutture di servizio per il turismo fluviale e sportivo-naturalistico • Adeguata promozione per la definizione dell’immagine d’area secondo i principi della marca territoriale turistica “Confluenze Nord Ovest”; • Utilizzo funzionale della presenza dei grandi assi infrastrutturali ferroviari e stradali, • Riqualificazione dell’ambiente agricolo e rurale introno ai fiumi; • Sviluppo di attrattori complementari come le “Trattorie del Po”, anche in collegamento con attività di osservazione di fauna ed habitat acquatici (vedi, fra le altre cose, le proposte weekend faunistico-enogastronomiche “Emozioni in libertà” promosse da Provincia di Torino); • Sviluppo dei centri visita del Parco del Po Torinese, in collegamento con il Parco della Collina Torinese . Consorzi/Associazioni/Enti con funzioni di sviluppo o supporto turistico: • Ente Parco del Po Torinese • Consulta delle Province del Po • Autorità di bacino del Po

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2.c Riferimenti generali: i trend evolutivi d’uso del suolo e della sicurezza idraulica Lo studio delle morfologie insediative, elaborato in occasione del PPR 2008, mostra come la fascia fluviale del Po sia l’unico elemento emergente in modo differenziale a sud di Torino, costituente uno “spazio vuoto”, dividente est con ovest, (con ponti solo a Moncalieri, Carignano, Carmagnola, Casalgrasso) Per il resto la piana è caratterizzata in modo omogeneo da centri modesti disseminati in un contesto agricolo con cascine diffuse, regolarmente collegate da un ricco reticolo stradale. I confini dell’area di indagine non distinguono significative differenze tra il territorio “interno” e quello “esterno” L’incidenza dei processi urbanizzativi e degli insediamenti specialistici (produttivi, terziari, in viola in tavola) è stata sino ad ora modesta verso le fasce fluviali, salvo in qualche tratto nella fascia lungo il Po a ridosso di Torino e diffusamente lungo il tratto terminale del Sangone Dal PPR 2008 Tipi di morfologie insediative

22



LE DINAMICHE DEL CONSUMO DI SUOLO Condividendo le preoccupazioni emerse in occasione del PTCP2 per il trend di consumo di suolo si è corredato il quadro conoscitivo con una valutazione quantitativa degli usi del suolo attuali e previsti nell’ambito del Po dei Laghi. Si sono adottati tre livelli temporali: - 1990, riferimento per l’inizio dell’attuazione del Piano d’area, - 2010, considerato stato attuale - 2030, termine di riferimento per i PRG vigenti e per il completamento delle sistemazioni delle aree estrattive. Come risulta evidente dai grafici il principale fattore trasformativo di questo periodo è costituito dai processi urbanizzativi, che hanno sottratto all’agricoltura oltre 140 ettari nel ventennio trascorso e 380 ettari sottrarranno in futuro, nell’attuazione delle previsioni di Prg. Nell’area ristretta interessata dal Parco del Po tali dinamiche sono, com’è ovvio, sensibilmente ridotte. Per contro a partire da queste aree si verifica una crescita (addirittura maggiore della urbanizzazione) delle acque e dei processi di naturalizzazione (pari in complesso a circa 200 ha nel ventennio trascorso, che diventeranno 450 ha a progetti di sistemazione delle cave compiuti).

Area Ristretta

Impianti attività estrattive 2.38%

Aree urbanizzate 4.11%

Area Vasta Aree urbanizzate 10.91%

Naturale e seminaturale 6.54%

Acqua 7.38%

Acqua 1.51%

Naturale e seminaturale 3.37%

Impianti attività estrattive 0.47%

Agricoltura 79.60%

Agricoltura 83.74%

1990 (8.551,2 ha) Aree urbanizzate 4.21%

Acqua 9.05%

1990 (50.570,7 ha)

Naturale e seminaturale 6.96%

Aree urbanizzate 11.17%

Acqua 1.86%

Impianti attività estrattive 0.35%

Impianti attività estrattive 1.73% Agricoltura 78.06%

La naturalizzazione indotta dai recuperi di cava genera un quasi perfetto bilanciamento dei processi di erosione del reticolo ambientale diffuso, sensibile soprattutto nell’area vasta, che vede diminuire fortemente i reliquati naturali, gli abbandoni e i sistemi di siepi nello scorso ventennio.

Agricoltura 83.22%

2010 (50.570,7 ha)

2010 (8.551,2 ha)

Aree urbanizzate 4.26%

Acqua 10.42%

Naturale e seminaturale 3.40%

Aree urbanizzate 11.92%

Naturale e seminaturale 8.70%

Acqua 2.09%

Naturale e seminaturale 3.68%

Impianti attività estrattive 0.13%

Impianti attività estrattive 0.44% Agricoltura 76.17%

2030 (8.551,2 ha)

Agricoltura 82.18%

2030 (50.570,7 ha)

23


Tabella analitica delle trasformazioni d’uso del suolo e delle coperture nel periodo 1990-2010 e 2010- 2030 1990 Gruppi

NATURALE SEMINATURALE

AGRICOLTURA

URBANIZZATO ACQUA TOTALE

Gruppi

NATURALE SEMINATURALE

AGRICOLTURA

URBANIZZATO ACQUA TOTALE

Sottogruppi Coltivi abbandonati Greti fluviali Querco-carpineti Rimboschimenti Robinieti Vegetazione riparia Rinaturazione attività estrattive TOTALE Seminativi Frutteti e vigneti Pioppeti Prati stabili Coltivi residuali TOTALE Area impianti attività estrattive Aree urbanizzate e infrastrutture TOTALE Acqua TOTALE AREA RISTRETTA

Sottogruppi Coltivi abbandonati Greti fluviali Querco-carpineti Rimboschimenti Robinieti Vegetazione riparia Rinaturazione attività estrattive TOTALE Seminativi Frutteti e vigneti Pioppeti Prati stabili Coltivi residuali TOTALE Area impianti attività estrattive Aree urbanizzate e infrastrutture TOTALE Acqua TOTALE AREA VASTA

ettari 46.6 140.1 16.5 43.1 63.7 249.2 0.0 559.2 5,703.0 14.5 728.0 233.2 127.8 6,806.3 203.3 351.2 554.5 631.2 631.2 8,551.2 1990 ettari 143.5 156.7 536.4 45.2 405.4 416.1 0.0 1,703.3 36,719.1 216.3 2,714.8 2,323.4 376.4 42,350.1 235.6 5,519.4 5,754.9 762.4 762.4 50,570.7

2010 % 0.5 1.6 0.2 0.5 0.7 2.9 0.0 6.5 66.7 0.2 8.5 2.7 1.5 79.6 2.4 4.1 6.5 7.4 7.4 100.0

% 0.3 0.3 1.1 0.1 0.8 0.8 0.0 3.4 72.6 0.4 5.4 4.6 0.7 83.7 0.5 10.9 11.4 1.5 1.5 100.0

ettari 34.5 51.2 16.5 29.4 56.0 217.4 190.4 595.3 5,594.2 14.4 712.9 227.8 125.6 6,674.9 147.6 359.6 507.2 773.8 773.8 8,551.2 2010 ettari 123.8 64.0 535.9 31.5 390.0 383.3 190.4 1,718.9 36,485.5 214.8 2,693.3 2,315.8 373.4 42,082.9 178.9 5,649.9 5,828.8 940.1 940.1 50,570.7

% 0.4 0.6 0.2 0.3 0.7 2.5 2.2 7.0 65.4 0.2 8.3 2.7 1.5 78.1 1.7 4.2 5.9 9.0 9.0 100.0

% 0.2 0.1 1.1 0.1 0.8 0.8 0.4 3.4 72.1 0.4 5.3 4.6 0.7 83.2 0.4 11.2 11.5 1.9 1.9 100.0

1990 -2010 diff. ettari diff. % -12.1 -0.1 -89.0 -1.0 0.0 0.0 -13.7 -0.2 -7.7 -0.1 -31.8 -0.4 190.4 2.2 36.1 0.4 -108.7 -1.3 0.0 0.0 -15.0 -0.2 -5.4 -0.1 -2.2 0.0 -131.4 -1.5 -55.7 -0.7 8.4 0.1 -47.3 -0.6 142.6 1.7 142.6 1.7

1990 - 2010 diff. ettari diff. % -19.7 0.0 -92.7 -0.2 -0.5 0.0 -13.7 0.0 -15.4 0.0 -32.7 -0.1 190.4 0.4 15.7 0.0 -233.6 -0.5 -1.6 0.0 -21.5 0.0 -7.6 0.0 -2.9 0.0 -267.2 -0.5 -56.7 -0.1 130.6 0.3 73.9 0.1 177.7 0.4 177.7 0.4

2030 ettari 29.3 44.3 16.5 26.9 49.6 201.6 375.8 744.1 5,470.3 14.4 694.9 211.1 122.7 6,513.4 38.0 364.6 402.6 891.1 891.1 8,551.2 2030 ettari 114.4 57.1 535.7 28.9 382.5 367.5 376.0 1,862.2 36,038.2 212.4 2,663.2 2,290.7 354.0 41,558.5 65.4 6,027.1 6,092.5 1,057.5 1,057.5 50,570.7

% 0.3 0.5 0.2 0.3 0.6 2.4 4.4 8.7 64.0 0.2 8.1 2.5 1.4 76.2 0.4 4.3 4.7 10.4 10.4 100.0

% 0.2 0.1 1.1 0.1 0.8 0.7 0.7 3.7 71.3 0.4 5.3 4.5 0.7 82.2 0.1 11.9 12.0 2.1 2.1 100.0

1990 -2030 diff. ettari diff. % -17.2 -0.2 -95.9 -1.1 0.0 0.0 -16.3 -0.2 -14.1 -0.2 -47.6 -0.6 375.8 4.4 184.8 2.2 -232.7 -2.7 0.0 0.0 -33.0 -0.4 -22.1 -0.3 -5.1 -0.1 -292.9 -3.4 -165.3 -1.9 13.4 0.2 -151.8 -1.8 259.9 3.0 259.9 3.0

1990 -2030 diff. ettari diff. % -29.1 -0.1 -99.5 -0.2 -0.7 0.0 -16.3 0.0 -22.9 0.0 -48.5 -0.1 376.0 0.7 159.0 0.3 -680.9 -1.3 -3.9 0.0 -51.6 -0.1 -32.7 -0.1 -22.4 0.0 -791.5 -1.6 -170.2 -0.3 507.7 1.0 337.5 0.7 295.1 0.6 295.1 0.6

24


LE DINAMICHE FLUVIALI E LA SICUREZZA IDRAULICA

La tavola seguente mostra la complessità delle divagazioni del fiume negli ultimi due secoli messe a confronto con le fasce Pai e con le aree interessate da sistemazioni dei bacini estrattive, in corso o potenzialmente estese.

IMP. ESTRATTIVO

Cave Moncalieri

Sup area esondab ile (ha)

laminazione totale mc

di cui indotta da progetti approvati mc

56

1.400.000

960.000

ulteriore capacità potenziale minima (mc 380.000

Dai progetti di sistemazione dei siti estrattivi (presentati al paragrafo seguente) emerge la possibilità sistematica di utilizzare i bacini come casse di laminazione dei picchi di piena eccezionale (la verifica è stata condotta sulle quote della piena duecentennale). Secondo la valutazione, la disponibilità di oltre 20 milioni metri cubi in 11 bacini di cava, assorbirebbe per oltre 7 ore e 20 minuti il picco di piena duecentennale (2560 mc/sec) riducendone la portata a 1800 mc/sec (piena ventennale), riducendo drasticamente la pericolosità dell’evento nell’area torinese.

Zucca e Pasta

115

800.000

420.000

Cave Musso

32

800.000

560.000

Olmi Escosa

105

2.600.000

1.840.000

LA Gorra Unical

36

900.000

630.000

Cave Torino Peyla

60

1.500.000

1.050.000

Po Morto Sorite

74

2.200.000

800.000

A tale potenzialità di difesa dal rischio idraulico contribuisce per oltre 2/3 (13,5 milioni di mc) lo spazio ricavato dalle attività estrattive, riportando il piano di campagna al livello della falda scoperta per circa 700 ettari. A tali aree già in corso di sistemazione i completamenti prospettati dal Masterplan (vedi par.5 e seguenti) aggiungeranno probabilmente spazi di laminazione capaci di ridurre la piena duecentennale per almeno ulteriori 30 minuti, portando così la capacità di riduzione delle piene eccezionali a monte di Torino a quasi 8 ore.

Cave Provana

180

4.000.000

3.150.000

210.000

Germaire San Michele

120

3.000.000

2.100.000

280.000

Ceretto

71

1.800.000

1.240.000

110.000

Falé

43

1.100.000

750.000

90.000

Totali

20.100.000

13.500.000

1.350.000

110.000

170.000

25



2.d.

Un bilancio delle attività di sistemazione dei siti estrattivi

Il processo di trasformazione e sistemazione dei siti estrattivi è stato ricostruito nelle tavole 2E a partire dagli Schemi grafici allegati al PdA sino alla attuale situazione dei progetti approvati. Dal quadro di insieme di seguito rappresentato è possibile trarre un bilancio a circa metà del percorso di recupero dei siti estrattivi, iniziato con la vigenza del Piano d’area e le convenzioni per la sistemazione dei siti (1996-1998). Il contributo dei progetti di sistemazione alla qualificazione ambientale della fascia fluviale viene analizzato come base strategica per gli interventi nel paragrafo 7.1, il contributo alla sicurezza idraulica è gia evidenziato nel paragrafo precedente, 2c. In questo paragrafo si esaminano i trend estrattivi, delle cessioni e dei contributi previsti dai progetti, per affrontare le fasi conclusive di questa prima applicazione del Piano d’area, fondamentale per la riuscita di qualsiasi strategia operativa, data la mancanza di altri soggetti imprenditoriali di livello nell’area, coinvolgibili agli obiettivi del Masterplan. Dalla tabella generale alla pagina seguente è evidente la complessità della gestione di un trend che assume un andamento discontinuo nel medio periodo, data la quasi contemporanea conclusione di tutte le attività di sistemazione.

Trend annuale dell’ attività estrattiva (in migliaia di mc) Destrazioni MOLINELLO bac lagunaggio S.Marta OLMI LA GORRA PO MORTO PROVANA S.Michele GERMAIRE CERETTO FALE' Totale

2001 90

478 225 384 340 240 1.518

2006

2011

2016

27. 167 90 466

27. 167 90 466

27. 167 90 466 120 226 478 225 384 340 240 2.525

478 225 384 340 240 2.179

478 225 384 340 240 2.179

2021

2026

2031

120 226

120 226

346

346

167 466 120 226 478 225 384 340 240 2.408

Costi e introiti dall’attuazione dei progetti di sistemazione 1400000

600000

1200000

Attuazione dei progetti di sistemazione Trend delle cessioni d’area sistemate

500000 1000000

400000

cessioni MOLINELLO bacino lagunaggio S.Marta OLMI LA GORRA PO MORTO PROVANA S.Michele GERMAIRE CERETTO FALE' Totale

2011

2016

2021

2026

2031

800000

300000 600000

5 1 5

24 3 10 19

25 30 30 4 3 15 5 9 11

67

132

84 200000

400000

160 4 28 70 30 55 40 43 514

6 7

20 35

100000

200000

0

0 2001

2006

2,011

2016

2021

oneri Comuni =0,29 oneri Parco 0,20

13

2026

2031

2001 2006 2,011 2016 2021 2026 2031 costi monitor acque 10000/cava/anno costi manut 0,12/mq/anno

55 27


SITO

MOLINELLO bacino lagunaggio S.MARTA

(ha)

SUP finale LAGHI (ha)

Sup. Recup.te al 2011 (ha)

Estrazioni AUT (mc)

MEDIA ANNUA (mc)

Ia AUTORIZZ AZIONE

DATA CESS. FIN. +2

ZONA DI PdA (RISERVA/SALVAGUARD IA/ATTREZZATA) e NATURA 2000 (SIC/ZPS)

FASCIA PAI

DEST. D'USO FINALE DA CONVENZIONE (%)

56

14

18

275.000

27.500

2006

2018

AA (100%)

A/B

50% Fruiz 50% Nat

58

AA (10%) ZS (90%)

A/B/C

70% Fruiz 30% Nat

15

ZS (100%)

A

80% Fruiz 20% Nat

42

ZS (100%)

A/B/C

50% Fruiz 50% Nat

21

ZS (100%)

A/B

50% Fruiz 50% Nat

14

AA/SIC/ZPS (100%)

B

70% Fruiz 30% Nat

ZS (100%)

A

70% Fruiz 30% Nat

9

AA/SIC/ZPS (100%)

A

80% Fruiz 20% Nat

A/B

50% Fruiz 50% Nat

21

AA (50%) ZS (50%) SIC/ZPS (100%)

34

AA/SIC/ZPS (100%)

B

50% Fruiz 50% Nat

A/B

50% Fruiz 50% Nat

A/B

30% Fruiz 70% Nat

A/B

50% Fruiz 50% Nat

A/B

30% Fruiz 70% Nat

CESSIONI 2010/11 (ha)

CESSIONI 2016/17 (ha)

CESSIONI 2022/23 (ha)

114

56

27

3.350.000

167.500

2003

2025

5

25

31

16

5

1.350.000

90.000

1999

2016

1

30

OLMI

105

63

17

6.990.000

466.000

2005

2022

5

20

80

LA GORRA

34

13

4

1.800.000

120.000

2011

2033

4

4

TETTI FAULE MADONNA GERBIDO GAY

42

28

14

3

0

3

28

19

9

GARRETTINO PROVANA S.MICHELE

24 85 38

3 51 23

24

226.000

2011

26 42

2016

3

9.570.000

478.500

2001

2023

28 24 0

4.510.000

225.500

1999

2021

Sup in asciutto da gestire (ha)

3

2021

19 5

84

2033 4.520.000

CESSIONI E 2032/33 (ha)

15

3

70

5

30 15

GERMAIRE

74

40

42

7.690.000

384.500

1999

2021

10

9

55 34

CERETTO

70

35

20

6.800.000

340.000

2001

2023

FALE'

43

25

13

4.800.000

240.000

2000

2022

EX TELECOM

19

10

PEYLA

60

35

TOTALE

826

431

19

11

40

35

43

18

60

220

51.655.000

67

122

25

494

68

RNS (30%) ZS (70%) SIC/ZPS (100%) RNS (70%) ZS (30%) SIC/ZPS (100%) ZS (100%) SIC/ZPS (5%) RNS (2%) ZS (98%) AA/SIC/ZPS (100%)

A

ZS (100%)

A/B

344

28










3.

Le strategie territoriali e paesistiche del Masterplan

Ponendo il quadro degli obiettivi a fronte di quanto emerge dal quadro conoscitivo, di possono sintetizzare alcuni requisiti fondamentali per il Masterplan: - la debolezza sostanziale della rete ambientale nell’ambito a sud di Torino e quindi la necessità di rinforzare con più efficaci iniziative il ruolo del Po (e dei suoi affluenti) a costituire le connessioni principali nella piana tra la collina e il saluzzese. La preoccupazione deriva dalla verifica sia della modestissima attuazione degli indirizzi dei Piani d’area, degli strumenti pianificatori d’area vastae delle indicazioni di Natura 2000, sia della povertà ambientale delle pratiche ordinarie dell’agricoltura agevolata dalla PAC, sia della discontinuità territoriale dei progetti di recupero dei bacini di cava, in corso di attuazione. Anche in una prospettiva di potenziamento della fruizione nell’area, a meno di un investimento strutturale per arricchire e connettere il patrimonio naturalistico delle aste fluviali, pare del tutto velleitaria ogni ambizione di successo nell’offerta di mete e di itinerari fruitivi graditi ad un pubblico urbano o turistico; - la necessità di leggere come sistema le risorse culturali e paesistiche diffuse nell’area vasta, che, prese una per una, sono praticamente trascurate anche a fronte di esempi notevoli di architettura medioevale e barocca in centri storici importanti o isolati in contesti poco alterati, di tratti di paesaggi di pianura di alta panoramicità e di un sistema di beni storici rurali notevoli (cascine nobili, nuclei fortificati, ville con parchi, mulini e attrezzature paleoindustriali), quasi del tutto inutilizzati per la ricettività e non visitabili; - la necessità di sviluppare, rinforzare e coordinare le attività per produzioni locali identitarie e per i servizi nel tempo libero, nella ricettività e nel turismo. La attuale situazione, di ridotta qualità e peso specifico dell’imprenditorialità e della professionalità nel settore, è condivisa con gran parte dell’area metropolitana torinese, a fronte di una robusta domanda potenziale: Torino è l’unica grande città italiana a non avere

una consolidata e articolata offerta per il tempo libero nel proprio hinterland “fuori porta”. Ne conseguono le tre principali strategie del Masterplan: A

Potenziare la rete ambientale sia ampliando, qualificando e connettendo le aree naturalizzate lungo le fasce fluviali, sia attraverso la manutenzione e il recupero del paesaggio agrario tradizionale

B

Valorizzare i beni storico-culturali diffusi sul territorio, proponendone la fruizione in rete e connessa in sistema con le mete di interesse naturalistico

C

Inserire il Po dei Laghi come circuito e sistema di mete per una fruizione turistica variegata, integrando itinerari culturali e naturalistici anche con attività sostenibili per il tempo libero e il commercio rurale

I requisiti sopra sintetizzati evidenziano che le debolezze nei settori patrimoniali e produttivi dell’ambito sono strutturali e che le opportunità di promozione turistica sono connesse alla capacità di sviluppare un’offerta complessiva di paesaggio e di territorio, da apprezzare nel suo insieme. Ne consegue l’importanza degli aspetti di integrazione per rispondere alle sfide che la situazione impone. L’integrazione territoriale e paesistica tra i vari aspetti impedisce di assegnare una qualsiasi prevalenza di una problematica sulle altre: natura, cultura e capacità operativa di dare servizi devono essere compresenti nei risultati da perseguire in ogni luogo dell’ambito del Po dei Laghi. Perciò gli aspetti relazionali si tengono in conto nel Masterplan al pari degli aspetti specifici relativi ad ogni singola problematica. Quindi la distinzione delle tre strategie principali per il Po dei laghi deve essere letta come criterio logico e non operativo di ordinamento delle operazioni. Gli aspetti operativi che si possono leggere nei passaggi seguenti, di applicazione delle strategie alle specificità delle situazioni riscontrate, definite negli assi strategici e più ancora nelle specifiche linee di azione, sono invece indirizzati proprio ad interventi integrati, che tengono conto delle ricadute territoriali e paesistiche di ciascuna azione. 30


4.

Gli assi strategici del Masterplan

Alla luce del quadro di problematiche sopra descritto emergono diverse debolezze ed alcune risorse sottoutilizzate, che consentono di perseguire gli obiettivi del Masterplan secondo la seguente ipotesi di massima. Per dare forza all’immagine del territorio e costituire un punto di riferimento per i grandi percorsi in una situazione contestuale che risulta debole sembra opportuno introdurre mete di interesse ambientale, ciascuna delle quali non ha valore polarizzante ma può divenire attraente solo se inserita in un itinerario efficace: la Dorsale del Po. La greenway di Dorsale costituisce il sistema di riferimento, valido anche nell’immaginario turistico, che si arricchisce con mete diversificate se si riesce ad attivare una serie di iniziative per gli utilizzi delle aree di cava recuperate. A partire dai riusi dei bacini di cava si avvia un processo di valorizzazione sostenibile della fascia fluviale che in molte altre situazioni analoghe a livello europeo ha avuto successo: per la fruizione naturalistica, balneare, per le attività sportive o per le vacanze in aree camper o campeggi organizzati. Intorno alla Dorsale del Po, pubblicizzata e strutturata con nodi di interscambio e attrezzature, è possibile innescare un processo di riconoscimento, da parte di un turismo soprattutto di prossimità, delle risorse culturali diffuse nell’area vasta. Per queste va organizzata la visitabilità e l’accessibilità, disegnando un “pettine” che si appoggia alle attrezzature dei centrri della dorsale o dei centri esterni, con itinerari brevi su greenway o allacciati agli itinerari territoriali lungo strade quiete. Perchè questo progetto strategico si articoli in modo equilibrato entro le più generali finalità di governo del territorio, è opportuno mantenere le azioni entro un quadro complessivo coerente. Perciò è importante rispettare una consequenzialità tra obiettivi, assi ed azioni strategiche, in modo da distinguere nella strategia complessiva gli aspetti territoriali e paesistici che possono essere attivati distintamente (per diversità di territori, di risorse, di operatori, di soggetti istituzionali), ma che comunque già tengono conto delle specifiche interazioni necessarie, che sarebbe opportuno attivare contestualmente in modo da assicurare un effetto di insieme. Perciò una definizione integrata degli assi strategici:

A.1 Rinforzare la rete ecosistemica regionale costituita nell’area dalle fasce fluviali, strutturata sulla dorsale del Po ed estesa lungo gli affluenti maggiori e minori, A.2 Potenziare la rete ambientale diffusa in contesto rurale con attenzione agli elementi residui del paesaggio agrario tradizionale, A.3. Assicurare corridoi ambientali di connessione nei contesti più urbanizzati.

B.1 Potenziare la rete principale di fruizione del paesaggio periurbano che integra Corona Verde (connessioni tra Residenze sabaude, percorsi radiali e di corona lungo fiumi, e con colline), con particolare riferimento alla dorsale lungo il Po, B.2 Rendere fruibili in collane i beni minori, assicurando la visitabilità dei beni anche privati e la qualificazione paesistica degli itinerari integrati naturalistico-culturali, B.3 Potenziare la funzionalità del sistema fruitivo e turistico attraverso l’integrazione di attività pubbliche e private di servizi: urbani, ricettivi, per la visitabilità dei beni, il sistema informativo, la mobilità.

C.1 Promuovere un sistema di offerta turistica e per il tempo libero che consolidi l’immagine di un ambito ad alta varietà, ricco di risorse culturali, paesistiche, ambientali e di iniziative per la attività en plein air, C.2 Promuovere nel sistema rurale gli usi multifunzionali del patrimonio, le iniziative e i servizi per i prodotti tipici, le reti agrituristiche, il commercio dedicato , C.3 Favorire le iniziative che assicurano utilizzi multifunzionali compatibili e di lunga durata delle aree di interesse paesistico (in particolare quelle pubbliche) gestite da privati convenzionati, aziende del terzo settore, associazioni etc. 31


5.

Linee di azione strategica

Le strategie del Masterplan, articolate in assi strategici nel paragrafo precedente, si attuano attraverso azioni, che influiscono sugli interventi con diversa modalità operativa, di intervento (MO) e gestionale (MG): in parte di regolazione, in parte di cooperazione con soggetti operativi, in parte di azione diretta dei soggetti decisori nella riorganizzazione. Per regolazione (R) si intende una definizione di azioni o comportamenti non adatti al raggiungimento della strategia, che vengono controllati con riferimento a norme inserite in regolamenti, leggi o strumenti di governo del territorio, come Piani regolatori, Piani territoriali provinciali, Piani dell’area protetta. L’azione strategica regolativa prevede l’accordo dell’ente responsabile della gestione territoriale e l’inserimento della regola nella parte normativa degli strumenti stessi e negli strumenti di controllo e monitoraggio. Per cooperazione (C) con soggetti operativi si intende una definizione di azioni utili per la strategia di cui si fanno carico soggetti non responsabili del governo del territorio, cooptati da una procedura negoziale (e quindi da una convenzione) a fronte di azioni di utilità diretta del soggetto cooperante Per azione diretta (D) si intendono le azioni di cui si fa carico direttamente il soggetto gestore del Masterplan (che sia l’ente di gestione

dell’area protetta che sia il consorzio di enti locali o che sia l’agenzia operativa), di concerto con gli altri soggetti responsabili del governo del territorio (attraverso protocolli di intesa o, nei casi di effettiva integrazione operativa, di accordi di programma), assumendo la responsabilità degli interventi e delle seguenti gestioni ad esse connesse.

realizzarsi non può mancare del tutto di una delle sue parti: ciascuna linea di azione è in qualche misura necessaria per perseguire gli assi strategici delineati nel paragrafo precedente. Ovviamente il Masterplan è concepito in modo da consentire diverse modalità operative e gestionali per attuare le linee di azione strategica che prevede. Quindi, ferma restando la necessità di perseguire le linee di azione di seguito elencate, le MO e MG che accompagnano ciascuna linea della tabella possono essere modificate, in presenza di diverse condizioni o intendimenti dei soggetti. In ogni caso, a partire dalle scelte sulle collaborazioni, dall’accesso a fondi pubblici o al reperimento di operatività attraverso convenzionamenti, derivano modalità operative e gestionali diverse per cui si distribuiscono diversamente gli oneri per sostenere l’attuazione del Masterplan, fermo restando un quadro economico di spesa che, in via generale, è prefissabile. D’altra parte, come risulta evidente nel paragrafo 8 e 9, è mutevole il quadro degli scenari e delle intenzioni programmatiche delle amministrazioni, che si verranno a delineare durante l’attuazione del Masterplan e quindi può mutare, anche in modo incisivo, la modalità operativa o gestionale qui indicata come ottimale in astratto. Nella tabella seguente, che riporta le linee di azione in riferimento agli assi strategici, è indicata la modalità operativa e gestionale più opportuna e il campo di alternative nei casi più facili da prevedere, per lo più da D a C, cioè con un coinvolgimento più incisivo dei privati a fronte di debolezze programmatiche od operative dei soggetti gestori pubblici.

Nella tabella che segue sono elencate le linee di azione strategica attuative del Masterplan, ordinate con riferimento agli assi strategici di provenienza. Le linee di azione sono proposte in forma di indirizzo che può essere perseguito con diverse intensità e diverse modalità a seconda delle condizioni di contesto, dello scenario socioeconomico istituzionale e delle direttive politiche degli amministratori, ma comunque inquadrano un sistema di interventi, che per 32


A.1.1 A.1.2 A.2.1 A.2.2 A.3.1. A.3.2 A.3.3

B.1.1 B.1.2 B.2.1 B.2.2

B.2.3 B.3.1 B.3.2 B.3.3 B.3.4

Linee di azione strategica potenziare le fasce fluviali naturalizzate e gestirle promuovendo sia la qualità ambientale e paesistica sia la sicurezza idraulica complessiva, promuovere convenzioni di lunga durata per la sistemazione e la gestione di aree di interesse naturalistico paesistico e fruitivo, anche con soggetti del terzo settore o operatori privati, ad esempio con sostenibili continuità dell’attività estrattiva, favorire l’accesso di agricoltori convenzionati alle misure previste dal PSR per la produzione rurale e la dotazione di servizi connessi all’agricoltura integrata con la tutela ambientale e/o la qualificazione paesistica che ripristina e mantiene alberature che segnano i paleoalvei, i rii e le reti irrigue storiche, i filari e le siepi), mantenere, rinnovare e potenziare le sistemazioni naturalistiche e le formazioni arboree significative interposte alla lottizzazione agraria, e anche nelle zone destinate al loisir o ai bordi delle aree urbanizzate, potenziare le connessioni ambientali con le aree collinari con corridoi ecologici attraverso la fascia urbanizzata a nord, favorire l’integrazione nell’ecosistema e la visitabilità dei parchi storici e dei giardini urbani, riducendo le barriere e potenziando i sistemi vegetali lineari lungo le strade e i corsi d’acqua, favorire negli strumenti urbanistici locali o provinciali il mantenimento di varchi nel costruito anche introducendo modalità di perequazione territoriale ed urbanistica, favorire la manutenzione e la leggibilità integrata del sistema dei beni culturali, a partire dai piani di gestione Unesco (Stupinigi, Moncalieri e Racconigi), allargandoli ai beni e agli impianti territoriali (attrezzature sabaude, ville, castelli, siti di devozione e del sistema rurale storico, completare i percorsi ciclabili, in particolare rendendo percorribile con continuità un percorso lungo il Po su entrambe le sponde (la Dorsale) con interventi di riconnessione dei tratti esistenti, di nuovo tracciato spondale e di superamento dei nodi critici, valorizzare il sistema dei beni culturali e dei centri storici minori, assicurandone la fruizione con formazione di itinerari lungo strade quiete, segnalati e assistiti, sistemazione delle aree di accesso, organizzazione delle aperture e del presidio per la visitabilità, valorizzare il paesaggio lungo i percorsi individuati come itinerari fruitivi principali (di Dorsale e di Pettine), con riempianto di filari storici lungostrada e mitigazione degli impatti e dei deterrenti visivi pregressi ed il controllo dei nuovi per garantire la visibilità dei panorami e delle inquadrature dei beni (per capannoni industriali o rurali, infrastrutture stradali o dell’energia, cartellonistica, vegetazione invasiva....), riqualificare il rapporto tra edificato e aree libere esterne attraverso interventi di “porta” urbana agli ingressi dei centri lungo i percorsi individuati e con la formazione di bordi costruiti progettati per la leggibilità dei nuclei dall’esterno, anche con la redazione di studi paesistici di dettaglio nel quadro degli strumenti urbanistici locali, attrezzare “Porte di accesso al Po dei Laghi” (dorsale ciclabile, siti recuperati, fiume), raggiungibili dalla viabilità principale, aree centrali o da stazioni ferroviarie, , con attrezzature per l’interscambio con la bici, punti informativi su mete e logistica, servizi di trasporto dedicati favorire le iniziative per potenziare la ricettività e l’offerta di servizi per il loisirs e il commercio di qualità in particolare nei centri storici o nel riuso di edifici di interesse storico-paesistico isolati, favorire l’accessibilità controllata al fiume, gli approdi per la navigabilità non motorizzata e, in tratti definiti, attrezzare i percorsi con servizi pubblici di traghetto, in particolare lungo i tratti di fiume poco attraversati da ponti utilizzabili da ciclisti o pedoni, integrare il sistema di mete, itinerari e attrezzature dell’ambito del Po dei Laghi nel sistema della fruizione metropolitana torinese, anche in integrazione con il sistema dei trasporti pubblici, potenziando le relazioni con gli altri ambiti della marca Po Confluenze nord-ovest, il complesso di Corona Verde e le altre marche turistiche vicine e rinforzando l’immagine complessiva del loisir “fuori porta” a Torino

MO MG C D C C C R

C C

R

C

D

C

DC

C

DC

DC

DC

DC

RC RC DC

DC

C

C

D

DC

D

DC 33


C.1.1 C.1.2 C.2.1 C.2.2 C.3.1 C.3.2

Linee di azione strategica promuovere l’offerta di attività di loisirs e degli sport “en plein air”, in particolare nelle aree sistemate dei bacini di cava, anche con interventi sperimentali e dotazioni di attrezzature impattanti situate in luoghi compatibili, e controllarne gli effetti attraverso convenzioni e monitoraggi, assicurare la funzionalità del sistema dei servizi pubblici locali per l’accueil e l’informazione, in particolare attivando sportelli dedicati presso le biblioteche, le scuole e il sistema dei musei, favorire l’accesso degli agricoltori convenzionati alle misure previste dal PSR per la filiera corta produzione-consumo (km zero, vendita diretta, mercati locali, gruppi di acquisto,..) e per le produzioni tipiche, comprese le connessioni con le filiere industriali (edile, conserviera, ...), favorire la formazione di offerte di servizi agrituristici e dei servizi connessi all’agricoltura periurbana (ricettività, ristorazione, gestione orti e giardini, gestione punti loisirs “rurale”... integrate agli altri servizi per il loisir e il tempo libero, promuovere programmi intercomunali di gestione integrata dei servizi e di azioni per la razionalizzazione del quadro gestionale delle risorse patrimoniali e finanziarie e lo sviluppo delle attività connesse alla fruizione turistica e al loisirs (turismo didattico, sociale, eventi, festival, etc.), promuovere convenzioni con operatori economici (nei settori estrattivi, dell’agricoltura o dei servizi per il tempo libero) per la gestione duratura di compendi di aree strategiche per il Masterplan a fronte di interventi per attività produttive o per attrezzature remunerative,

favorire il coordinamento e la omogenizzazione delle attività di controllo, di gestione e di promozione della qualità del paesaggio della fruizione etc (commissioni paesistiche, agenzie di gestione etc.), attivare un comitato tecnico di monitoraggio dell’attuazione del Masterplan e di gestione della integrazioni necessarie con gli strumenti di D.1.2 pianificazione e di programmazione locali o sovraordinati. D.1.1

Le tavole generali del Masterplan (3A e 3B) localizzano gli elementi e le aree oggetto delle azioni strategiche sopra individuate, che naturalmente nell’attuazione del Masterplan possono essere incrementate, ridisegnate e assestate nella collocazione, purchè si potenzi o almeno si mantenga il ruolo per cui sono state individuate e la loro efficacia entro il quadro strategico. Per agevolare la programmazione delle azione nella fase attuativa del Masterplan per ciascuna azione strategica è opportuno redigere una “carta di identità”, in cui siano puntualizzati almeno i temi di seguito riquadrati. In allegato, a titolo di esempio, una “carta di identità” dell’azione strategica: B.1.2 : Completare i percorsi ciclabili, in particolare rendendo percorribile con continuità un percorso lungo il Po su entrambe le sponde (la Dorsale) con interventi di riconnessione dei tratti esistenti, di nuovo tracciato spondale e di superamento dei nodi critici.

MO MG C

RC

D C

D

C

C

C

C

DC

DC

C

RC

R

R

R

R

Criteri programmatori: dove come e quando è necessario od opportuno intervenire rispetto alle strategie Collaborazioni operative ed istituzionali: opzioni prioritarie, criteri di scelta e strumenti gestionali Riferimenti tecnici per la fattibilità: strumenti operativi, riferimenti dimensionali e soglie di efficacia Localizzazione prioritaria (per ambito o per sito) Costo unitario e complessivo presunto dell’intervento e della gestione 34



6.

L’articolazione territoriale per ambiti

Le azioni strategiche comportano interventi materiali o procedure e organizzazioni di attività diversamente distribuite sul territorio. Il Masterplan riconosce un’articolazione del territorio utile operativamente per tracciare bilanci di ambito e per prefigurare alcuni aspetti gestionali distinti per regioni territoriali. L’articolazione territoriale proposta scompone in parti i due macroambiti individuati nel documento di indrizzi che accompagna il bando di incarico: - un macroambito di interesse diretto, coincidente con il territorio delimitato dal Piano d’area, con un ambito intermedio, che si allarga a quanto interessato dal Progetto territoriale operativo, e che viene esaminato nella fattibilità diretta degli interventi di interesse primario dell’Ente di gestione - un macroambito d’area vasta, in cui verificare le ricadute territoriali e l’armatura del sistema fruitivo in particolare per quanto connesso alla rete dei beni culturali e degli itinerari sovralocali. Nel Masterplan si sono distinti 5 ambiti “interni” entro il macroambito di interesse diretto, corrispondenti a tratti del fiume caratterizzati da importanti progetti di sistemazione delle aree estrattive, cuore delle azioni strategiche per la qualificazione ambientale e per la fruizione e il tempo libero en plein air: Gli ambiti interni corrispondono ai seguenti tratti, risalendo il fiume: A, da Vallere a barriera di S.Marta (con siti Molinello, bacino lagunaggio) B, da S.Marta a Carignano (con siti Olmi, S.Marta, La Gorra) C, tra i ponti di Carignano (con siti Tetti Faule, Gay, Provana, Garettino) D, dal Carmagnola a Lombriasco (con siti S.Michele,Germaire,Ceretto) E, da Lombriasco a Polonghera (con sito Falè) Tutti gli interventi previsti per la fruizione e la qualificazione ambientale, le caratterizzazioni dei progetti di sistemazione dei siti estrattivi in essere e dei loro potenziali ampliamenti sono stati classificati per ambito di appartenenza, in modo da consentire agevolmente di trarre bilanci ed indicazioni di sostenibilità economica ed ambientale per singoli ambiti.

Anche il macroambito d’area vasta è stato scomposto un 6 ambiti (uno coincide con il macroambito di interesse diretto), a cui fanno riferimento aspetti ricognitivi e di progetto per la fruizione, che possono costituire una caratterizzazione utile ai programmi locali e all’organizzazione generale nella gestione degli itinerari, del sistema informativo e dei servizi per il visitatore. In particolare: I La fascia di bordo dell’insediamento metropolitano, a sud del Sangone e del bordo collinare, in cui prevale l’interesse per le azioni strategiche di difesa dei valori ambientali e culturali dalle interferenze di urbanizzato e infrastrutture (coincidente con gli obiettivi di Corona Verde, come messi a punto nel Masterplan dell’Ambito sud - Nichelino capofila). E’ un ambito che ha per fulcri centri di interesse culturale d’eccellenza (Stupinigi, Santena, che costituiscono anche il nodo di integrazione con gli ambiti contestuali (Torino, Chieri) e che si integra e completa con l’ambito A di interesse diretto (Moncalieri), anch’esso rilevante per le eccellenze di interesse culturale (Castello, Centro storico) II La fascia del Chisola e l’area rurale a sud di Stupinigi, in cui prevale l’interesse per le azioni strategiche per la valorizzazione ambientale e ricettiva del contesto rurale storico (coincidenti con gli obiettivi per l’area del Masterplan di Corona Verde). E’ un ambito di connessione tra il Po e la Corona Verde, in cui si riconosce in Volvera il ruolo di nodo di integrazione con gli ambiti contestuali (pinerolese, alto Sangone, Avigliana) e con gli itinerari pedemontani ad ovest dell’area metropolitana III La piana tra Po, Virle e Pancalieri, in cui prevale l’interesse per le azioni la valorizzazione dei centri e dei beni isolati, oggi del tutto trascurati, e delle produzioni rurali caratterizzanti. E’ un ambito di connessione tra il Po e le piane pedemontane a ovest, in cui si riconosce in Pancalieri e Lombriasco il ruolo di nodo di integrazione con il Saluzzese, e di tappa per gli itinerari d’area vasta (verso Cavour, Staffarda etc.) IV la piana tra Villastellone e Carmagnola in cui prevale l’interesse per la valorizzazione dei percorsi e dei siti di interesse culturale per V il Castello e il Parco nella piana tra Carmagnola e Racconigi in cui prevale l’interesse per le azioni strategiche per la valorizzazione del telaio rurale storico e delle connessioni tra il Sito Unesco e il Po e i suoi centri (Carmagnola, Casalgrasso, Polonghera) VI Il Po, coincidente con il macroambito di interesse diretto (e quindi il comprensorio interessato dal PTO) 35


Ambiti interni

Ambiti d’area Vasta

36


7. 7.1

Gli interventi diretti previsti nelle azioni strategiche Interventi per la valorizzazione ambientale

L’indagine mostra come i reali contesti di valore ecologico sono molto più esigui delle aree a vario titolo indicate come di interesse ambientale (riserve, sic, zps) . Il Piano d’area del Parco ha promosso azioni per il loro potenziamento e la loro valorizzazione ma non tiene conto adeguatamente delle connessioni territoriali e della necessità di formazione di una rete ambientale in un contesto apparentemente libero da infrastrutture, poco interessato da pressioni urbanizzzative (salvo Moncalieri) ma immerso in una agricoltura povera di valori naturalistici. D’altra parte la Rete ambientale ipotizzata dal PPR e dal PTCP indica il ruolo ecologico fondamentale dei corsi d’acqua (po e affluenti), ma non indica strumenti operativi per attuarlo e non individua efficaci connessioni diffuse, rinviandole di fatto ad una politica non localizzata di buone pratiche agricole che dovrebbe essere promossa nel Piano di sviluppo rurale (PSR). La strategia di costruzione della rete ambientale si deve quindi affidare per le connessioni ad una futura buona gestione dei rapporti con i coltivatori, entro un PSR favorevole alla qualificazione dei contesti delle core area naturali, ma queste ultime comunque devono essere consolidate lungo i fiumi con interventi diretti. I frutti si potranno cominciare a cogliere a 10/15 anni, ove il PSR 2013-2020 rechi misure efficaci per la rete ambientale e tali misure incontrino l’interesse degli operatori. Nella prospettiva a breve (5/10 anni), in un sistema debole sia nelle connessioni interne che esterne, la sola strategia immediatamente praticabile è il completamento dei recuperi in corso e la connessione tra le aree recuperate dalle attività estrattive. Questa connessione assume un effettivo ruolo nella rete ambientale territoriale ove si ottenga con continuità il rinforzo del potenziale di biodiversità, lungo le aree spondali e di lanca convolgendo, almeno in parte, le sponde prossime al fiume dei bacini di cava. Le fasce spondali devono essere rese disponibili (con acquisizioni o atti convenzionari

o con partecipazione diretta dei proprietari al progetto) per tre tipi di interventi, indicati nella tavola di Masterplan: a, la formazione di una fascia alberata continua lungo il Po di almeno 25 metri di profondità rispetto alla sponda, b, il consolidamento degli assetti vegetazionali adatti a costituire habitat per la fauna endemica (in particolare quella indicata da Natura 2000 o rilevata nelle riserve del Parco) nelle aree residue di lanca o d’alveo, o sottutilizzate dall’agricoltura, o convertite da usi impropri precedenti, a partire da quelle individuate in prima istanza, c, la formazione di una fascia alberata lungo gli affluenti minori, di almeno 10 metri di profondità rispetto alla sponda, Gli interventi mirati sulla fascia spondale e sulle aree di interesse naturalistico (lanca, riserve verificate, endemismi) interessano aree per circa 110 ettari, in generale sottoutilizzate dall’agricoltura o marginali (acquisite dal demanio fluviale o comuque su terreni ghiaiosi inadatti alla coltivazione produttiva). Il Masterplan prevede una possibile sistemazione integrativa delle aree di cava, in parte completando il programma di sistemazioni pregresso, come previsto dal PdA (mancano interventi ancora su due siti tra quelli definiti negli schemi grafici), in parte ampliando le aree già interessate dalle sistemazioni e coinvolgendo altri tratti di interesse ambientale o paesistico. Rispetto alle aree dichiarate di interesse ambientale, in parte sovrapposte e a diverso titolo definite istituzionalmente lungo la fascia fluviale (Riserve speciali, SIC, Zps), l’attuale situazione di effettivo valore ambientale dell’ecosistema presente si registra in poco più di 726 ha, pari a circa il 13% delle aree a vario titolo tutelate (5.536 ha). La quota salirà al 28% a progetti di sistemazione di cava completati, e al 37% se si realizzano le indicazioni sopradescritte del Masterplan, aggiungendo la una prima valorizzazione ambientale a oltre 500 ha di aree tutelate (oggi ad agricoltura intensiva) ai 1500 ha in via di sistemazione, come specificato nella tabella seguente. Nell’area vasta nel Masterplan si segnalano connessioni capillari, valoriaazioni di paleoalvei e fasce spondali di rii minori (corrispondenti ai punti b e c) per circa 800 ettari, ottenibili per lo più attraverso il PSR. 37


Aree di interesse ambientale istituite: effettiva sistemazione naturalistica attuale, prevista in progetti di cava in corso, prevista dal Masterplan

TIPO di protezione istituzionale Area contigua Area Attrezzata Area Attrezzata Ris Nat Speciale SIC e ZPS Area Attrezzata SIC e ZPS Ris Nat Speciale SIC eZPS Ris Nat Speciale SIC SIC SIC SIC SIC

AMBITO

LOCALITA'

A C D % di B in Ampl AREA di int interesse laghi asciutto laghi B (ha) nat nat attuali sistemato a fine esist esistente attuale prog

F E TOT da % di nuove Ampl A a E interesse sist nat di sist C senza nat senza in a fine master master master prog plan plan plan

Fascia fluviale del Po 3.458 129 4% 214 92 46 118 599 Le Vallere 130 10 8% 10 Molinello 243 29 12% 28 26 25 108 Lanca S.Marta e confl Banna 164 31 19% 1 31 Lanca S. Marta conf. Banna 195 33 17% 1 33 Oasi del Po morto 490 26 5% 73 30 26 57 211 Po Morto di Carignano 513 30 6% 74 39 26 59 228 Lanca di S. Michele 162 54 33% 25 28 3 20 129 Lanca di S. Michele 261 67 25% 48 48 9 31 204 Confluenza del Maira 178 40 22% 40 Confluenza Po - Maira 178 47 26% 47 Confluenza Po - Varaita 212 35 16% 3 0 38 Stagni di Poirino - Favari 1.844 63 3% 63 Bosco del Merlino 353 69 20% 69 Parco Racconigi e boschi Maira 352 125 35% 125 13% TOTALE aree tutelate* 5.536 726 298 222 73 223 1.540 * La somma (al netto della fascia fluviale del Po classificata come “Area contigua”) non tiene conto di alcune sovrapposizioni tra riserve naturali e SIC (il dato quantitativo di base è di circa 500 ha maggiore dell’area realmente tutelata) A A A A C C D D E E E

Tutti gli interventi sopra indicati, interni o esterni alle aree tutelate istituzionalmente, sono da realizzare, a seconda dello scenario prevalente, direttamente da parte dell’ente o con convenzioni operative con soggetti privati, salvo quelli da prevedere nel PSR. Nell’ insieme tali interventi si aggiungono a quelli previsti nelle convenzioni in attuazione di sistemazione dei siti estrattivi, per il seguente bilancio complessivo (in ettari):

17% 8% 44% 19% 17% 43% 44% 79% 78% 22% 26% 18% 3% 20% 35% 28%

78 31 51 80 55 57 5 26 24 33 40

90 518

% di interesse Senza nat CON interv Masterpl ento an 20% 32% 44% 50% 58% 54% 56% 82% 88% 36% 45% 36% 3% 20% 61% 37%

2.781 89 135 82 82 224 228 29 32 114 98 135 1.781 284 137 3.482

Aree naturali seminaturali

derivanti da da sist in corso integrate con int per la rete sist cava in sistemazioni potenzialmente ambientale da corso* attivabili da Masterplan** Masterplan *** A 170 391 21 B 173 245 26 C 182 411 12 D 182 389 15 E 43 113 36 Totale 750 1548 110 * parte con usi naturalistici o tempo libero leggero (con laghi proquota) ** solo le parti per la fruizione naturalistica o con usi leggeri (al netto di 220 ha di aree sistemabili ma con possibilità di usi intensivi) *** sistemazioni di aree spondali o di lanca esterne a sistemazioni di cava (vedi punti a,b,c, nel paragrafo.) 38


riserve naturali

zone naturali di salvaguardia

Moncalieri

sic

zps

Trofarello

Nichelino

aree agricole di interesse ambientale

MOLINELLO

boschi

aree naturalizzate da potenziare connessioni da potenziare

attività per il tempo libero naturalistiche

usi per il tempo libero e attrezzature a basso impatto

BACINO LAGUNAGGIO S. MARTA

attività produttive e per il tempo libero

CASCINA La Loggia

Candiolo

ROTTO Santena

Vinovo

SANTA MARTA ESCOSA - OLMI

Piobesi

LA GORRA Villastellone

PO MORTO Carignano

GARRETTINO

Osasio

SAN MICHELE CERETTO GERMAIRE

Carmagnola Lombriasco

FALE'

Casalgrasso

Sistema delle aree protette, di salvaguardia e di Natura 2000 interessate da progetti di naturalizzazione del Mstp

1:50.000



7.2.

Interventi per la fruizione

La dotazione di infrastrutture e servizi per la fruizione deve recuperare una situazione gravemente deficiente per l’assenza di continuità dei percorsi e la mancanza di visibilità degli itinerari, delle mete e delle attrezzature di appoggio. Quindi nel Masterplan, oltre alle numerose linee di azione organizzative e prevalentemente immateriali per promuovere la fruizione, sono stati considerati necessari tutti gli interventi “di sistema”, che consentissero di offrire una rete di fruizione “dolce” qualificata e immediatamente accessibile e percepibile dai centri, dalle stazioni e dalle strade di traffico. Si possono distinguere tre ordini di interventi, in ragione della necessità di completare il disegno complessivo: a, la rete delle Quiet lanes, “strade quiete” a traffico veicolare solo locale o addirittura di fondi agricoli, utilizzabili nella tradizione anglosassone per percorsi equestri o ciclabili. Nel territorio rurale che costituisce l’80% dell’ambito del Po dei Laghi non manca un reticolo stradale diffuso e spesso facimente convertibile ai caratteri delle Quiet lanes con modestissimi interventi (segnaletica, introduzione di sbarre di controllo ove necessario, rare sistemazioni dei fondi) e dotabili di un ruolo paesistico significativo ove si ripristinino i filari alberati storici, con il rifacimento delle banchine e il reimpianto almeno sul lato meridionale o a ponente della strada, come proposto nella carta di Masterplan. La rete delle strade quiete individuata costituisce il sistema di connessione fruitiva principale per le mete storico-culturali e per la connessione dell’ambito del Po dei Laghi (compresi gli aspetti naturalistici) con gli altri contesti fruitivi promossi nei territori vicini, in particolare con i percorsi ad anello previsti dal Progetto Corona verde. b,

una green way lungo il Po, percorso continuo ciclabile o equestre, che permetta di svolgere “itinerari d’acqua” in vista del fiume o dei bacini di cava, è invece praticamente assente, e sono del tutto discontinui sconnessi i tratti previsti nei progetti di sistemazione dei bacini di cava. Perciò la previsione di un intervento strutturante l’intero

c,

Masterplan, che formi una Greenway dorsale continua lungo il fiume, su cui si possano inserire gli itinerari ad anello nelle aree di interesse fruitivo per il tempo libero, lo sport, o di interesse naturalistico. Per il tracciato della dorsale sono state studiate diverse alternative, congiungendo tratti esistenti a tratti previsti dai progetti di recupero dei bacini di cava, e disegnando 2 possibili percorsi: in sponda sinistra e in sponda destra. In ragione della difficoltà a realizzare percorsi per intero in vista del fiume, con lunghi tratti oggi assenti, si sono previsti anche alternative di percorso per entrambe le sponde, su strade quiete esistenti, in molti tratti distanti dalla fascia spondale. Per alcuni punti di attraversamento del fiume (ponte di Carignano e traversa di LaLoggia) sono stati predisposti approfondimenti specifici, prefigurando anche per un tratto la possibilità di navigare lungo il fiume con battelli che svolgono anche la funzione di traghetto, consentendo di percorrere la due dorsali con itinerai ad anello molto variegati. Le schede di approfondimento sono in allegato alla presente relazione. le Porte del Po dei Laghi: una serie di attrezzature di interscambio (auto o ferrovia e bici) e di informazione, in prossimità di centri importanti e di stazioni, con zoom progettuali localizzati che esplorano anche le connessioni tra le aree insediate e i percorsi spondali, le modalità di superamento di punti critici (ponti, attraversamenti di infrastrutture trafficate), descritte in particolare nell’allegato specifico alla presente relazione.

L’insieme delle attrezzature previste per la Greenway dorsale (punti b e c) è stato analizzato da diversi punti di vista, in ragione della fattibilità operativa ed economica, della relazione con i progetti di sistemazione di cava, dell’effetto complessivo che ne sortisce, in modo da consentire di redigere programmi attuativi realistici anche nel medio periodo, con tutti gli aggiustamenti necessari conseguenti alle trasformazioni di scenario di cui al paragrafo 9. La tabella seguente indica le dimensioni, il costo e le alternative di tracciato dei percorsi da realizzare o da sistemare per ottenere la percorribilità complessiva delle Porsali lungo il Po, mantenendo tutte e 4 le alternative ipotizzate, con riferimento ai tratti e alle attrezzature di Porta identificati nella tavola di Masterplan di seguito riprodotta. 40



Interventi per la greenway lungo il Po per ambito * Ad As A attr Po Ap TOT ambito A Bd Bs B attr Po Bp TOT ambito B Cd Cs attra Po Cp TOT ambito C Dd Ds D attr Po Dp TOT ambito D Ed Es E attr Po subTOT Ep TOT ambito E TOT greenway con filari TOT greenway senza filari ***

Costo tot 4 percorsi (x 1000€)

interventi previsti in soluzioni diverse (x 1000 €) ** 1A

1B

2A

2B

3

€ 222,0 € 590,5 € 2,8 € 1.865,0

€ 335 -

€ 412 -

€ 193 € 335 -

€ 193 € 335 -

€ 29 € 179 €3 € 1.865

€ 2.680,3

€ 335

€ 412

€ 527

€ 527

€ 2.076

€ 1.721,5 € 1.158,5 € 230,0 € 409,5

€ 118 € 230 -

€ 808 -

€ 814 € 230 -

€ 577 € 357 -

€ 806 € 410

€ 3.519,5

€ 348

€ 808

€ 1.044

€ 934

€ 1.216

€ 1.332,5 € 434,8 € 295,0 € 1.533,0

€ 681 -

€ 681 € 166 € 295 -

€ 443 -

€ 681 € 85 € 295 -

€ 218 € 269 € 1.533

€ 3.595,3

€ 681

€ 1.142

€ 443

€ 1.061

€ 2.020

€ 1.155,8 € 914,8 € 22,5 € 2.791,8

€ 548 -

€ 658 € 23 -

€ 329 -

€ 527 € 23 -

€ 134 € 915 € 2.792

€ 4.884,8

€ 548

€ 681

€ 329

€ 549

€ 3.841

€ 1.221,0 € 587,3 € 22,5 € 755,0

€ 779 -

€ 779 -

€ 389 -

€ 389 -

€ 260 € 587 € 23 € 755

€ 2.585,8

€ 779

€ 779

€ 389

€ 389

€ 1.624

€ 17.265,5

€ 2.690

€ 3.821

€ 2.731

€ 3.460

€ 10.776

€ 8.018,0

€ 690

€ 1.029

€ 2.211

€ 2.152

€ 4.686

* per ciascun ambito sono segnati i costi degli interventi per ottenere la continuità dei percorsi in sponda destra (d), in sponda sinistra (s) , degli attraversamenti del Po e del sistema di accesso alla greenway dorsale, (p) ** la sol. 1A realizza una sola greenway, sulla sponda caso per caso già più dotata di tracciati, anche distanti dal fiume, la sol. 1B introduce nella soluzione 1A nuovi tratti lungo il Po, allacciandosi ai tratti dei siti estrattivi la sol. 2A utilizza in buona parte i percorsi esistenti realizzando la greenway su entrambi i lati del fiume la sol. 2B introduce nella soluzione 1B nuovi tratti lungo il Po, anche dove completamente assenti la sol. 3 completa le Greenway sia avvicinandosi al massimo alle sponde sia aggiungendo i tratti che entrano nelle città, raggiungono le Porte del Po dei Laghi e si connettono con le strade quiete esterne all’ambito ristretto. *** il costo significativamente ridotto degli interventi al netto del reimpianto dei filari storici definisce di fatto un’ulteriore alternativa di programmazione degli interventi, consentendo soluzioni, della greenway o del pettine di strade quiete, funzionali anche se non paesisticamente qualificate. Per le attrezzature delle Porte del Po dei Laghi, descritte in particolare nell’allegato alla presente relazione, i costi previsti sono del seguente ordine: Attrezzature di Porta Porta di Moncalieri Porta di Carignano Porta di Carmagnola Porta di Casalgrasso

Costo intervento € 66.000 € 209.000 € 125.000 € 28.000

Nel loro insieme i percorsi previsti dal Masterplan consentono una continuità di itinerari su greenway o strade quiete che connettono in lungo (le dorsali del Po) e in largo almeno tre anelli del “pettine” est-oves in parte previsto da Corona Verde e in parte utile alla connessione con il Pinerolese, il Saluzzese, il Roero, il Chierese. Ambito per ambito i tratti di strada quieta e di greenway sono organizzati secondo itinerari ad anello, che originano dalle Porte del Po o della Corona, o da stazioni ferroviarie o da siti Unesco e toccano tutte le mete più interessanti, come risulta dalla tabella e tavola seguente: . 42



ITINERARI CICLABILI AD ANELLO 1 Moncalieri e Carignano lungo il Po 35 km MONCALIERI Centrale IREN Bacino di lagunaggio SMAT LA LOGGIA CARIGNANO Ponte di Carignano La Gorra Lanca di Santa Marta Molinello MONCALIERI

2 Carignano e Casalgrasso lungo il Po 35 km CARIGNANO Garrettino Ceretto LOMBRIASCO CASALGRASSO Confluenza del Maira Bosco del Gerbasso Po Morto di Carignano Ponte di Carignano CARIGNANO

3 Stupinigi e Moncalieri 35 km STUPINIGI Castelvecchio Cascina/Castello Parpaglia Cascina Pignere VINOVO Castello Rey LA LOGGIA Villa Carpeneto Castello Galli Cascina Sabbioni Lungo Po

Bacino di lagunaggio SMAT Centrale IREN MONCALIERI Mausoleo Bela Rosin STUPINIGI

4 None, Piobesi, Vinovo, Candiolo e Volvera 30 km NONE San Ponzio PIOBESI Castello San Desiderio VINOVO Castello Rey CANDIOLO Rotte di caccia Cascina Pignere Cascina/Castello Parpaglia VOLVERA San Giovanni Battista NONE

5 Carignano, Vinovo, Piobesi, Castagnole 25 km CARIGNANO Brassi San Desiderio VINOVO Castello Rey PIOBESI Castello San Giovanni ai campi Tetti Cavalloni CASTAGNOLE Cascina e cappella Cantalupa Cappella dell'invenzione della Croce CARIGNANO

6 Carignano, Osasio, Virle, Castagnole 30 km CARIGNANO Santuario del Vallinotto

Castel Rainero OSASIO VIRLE Castello dei Piossasco di None Castello già dei Romagnano Monastero Buonluogo CASTAGNOLE Cascina cantalupa CARIGNANO

7 Casalgrasso, Lombriasco, Pancalieri, Polonghera 20 km CASALGRASSO Castello Carpenetta Confluenza del Maira Traghetto LOMBRIASCO Castello Museo Castel Rainero Madonna dell'Eremita S. Ambrogio PANCALIERI Museo della Menta Cappella di S. Anna FAULE Castello POLONGHERA Castello CASALGRASSO

8 Racconigi, Polonghera, Casalgrasso 25 km RACCONIGI Castello Parco Castello di Bonavalle Madonna POLONGHERA CASALGRASSO Castello Carpenetta Villa Berroni RACCONIGI

9 Racconigi, Caramagna, Carmagnola 35 km RACCONIGI CARAMAGNA Cascina Villero CARMAGNOLA Castello Cascina Vigna Ecomuseo Cascine Migliabruna Centro Cicogne RACCONIGI

10 Villastellone, Carmagnola, Santena 40 km VILLASTELLONE Villa Museo Borgo Cornalese Fortepasso Garrettino Gerbasso CARMAGNOLA Cascina Vigna Ecomuseo Abbazia di Casanova Cascina Stella SANTENA Villa Cavour VILLASTELLONE

11 Villastellone, Lanca di Santa Marta, Santena 40 km VILLASTELLONE La Gorra Lanca di Santa Marta La Rotta Castel Rivera Resti Castello SANTENA Castello San Salvà VILLASTELLONE

44


Villa della Regina

Castello del Valentino

PO DE I

A DI T ORINO

RE

Rivalta di Torino

Pecetto

ITINERARIO 1

COLLIN

Beinasco

ITINERARIO 3

C.na Vallere

Castello

Orbassano

Palazzina di Caccia

Nichelino

Stupinigi

MONCALIERI

S.Maria di Testona

SE

SANGONE

IE RE

Bruino

Castello di Parpaglia

PIO

ITINERARIO 4

SS

Vernea

AS CO

C.na Pignere

Volvera

C.na Belriparo

S.Giovanni Battista

PIN

LO ERO

ITINERARIO 11

C.na La Generala

Candiolo

Cappella Pilotti

Trofarello

SS.Trinità

S.Croce

Castello Galli

Villa Carpeneto Castello Rey

S.Ponzio

Vinovo

None

Santena

Castello

Tetti Cavalloni

ITINERARIO 5

La Gorra

Villa Morra

Cappella dell'Invenzione della S.Croce

CARIGNANO

Maria Vergine dei Dolori

Torre

ITINERARIO 2

Distillatoio

Monastero Buonluogo

Virle P.te

PRALORMO

LO ER O

Mulino Nuovo

Distillatoio Fornace

Castel Rainero

Castello dei Ponte

S.Ambrogio

Pancalieri

Lombriasco

Mulino dei Vanzetti

Chiesa di S.Anna

Santuario S.Maria delle Grazie

Castello

C.na S.Lorenzo

O

Madonna del Lago

ITINERARIO 9

Migliabruna

Castello

ER RO

Casalgrasso

C.na Streppe

Polonghera

Faule

C.na Carpenetta

Madonna del Pilone

Mulino della Moglia

C.na Stramiano

Villa Berroni

ST A SA FF LU AR ZZ DA O

Mulino dei Collo

CARMAGNOLA

Mulino

Castello

C.na Grangia

Castello

Madonna dell'Eremita

ITINERARIO 7

Villafranca Piemonte

Abbazia di Casanova

Martinetto

Mulino Borgonuovo

S.Pancrazio

R

Molinasso Fornace

C.na Brillante

Osasio

Castello

S.Sebastiano

ITINERARIO 10

C.na Fortepasso

Torre Valsorda

Santuario del Vallinotto

U VO CA

Borgo Cornalese

Cascina Cantalupa

ITINERARIO 6

Madonna degli Orti

Mulino

Cappella della Madonna Assunta

S.Pietro

PIN

Villastellone

Molinetta

Duomo

Castagnole P.te

Castello San Salvà

Madonna degli Olmi

Pieve S. Giovanni ai Campi

Airasca

Vigone

Forte Maggiore

Resti del Castello

Villa Cavour

La Rotta

Piobesi

Cercenasco

Mosi Mosetti

C.na della Motta

S.Desiderio

Scalenghe

Cambiano

Castello Rivera

La Loggia

CH

Castello Vagnone

Mulino Nuovo

ITINERARIO 8

Caramagna Castello

Moretta

RACCONIGI

Murello

mete della fruizione

attrezzature di interscambio porta del fiume

Torre

traghettoSan Giorgio cascine didattiche

punti di vendita diretta prodotti agricoli

Villanova Solaro

Cavallerleone

nodo intermarca

LIAN O SAVIG NO A S S FO

musei ed ecomusei

Sanfre'

percorsi di connessione loisir naturalistico

sport e attività en plein air

Ruffia

sport e attività attrezzate scala 1:100.000

Sistema degli itinerari di greenway o strade quiete per la fruizione dei beni e delle mete 1:100.000 Cavallermaggiore


Gli interventi per la fruizione nelle aree sistemate dei bacini estrattivi sono stati descritti in dettaglio nelle tavole 4, per ciascun ambito della fascia del Po, evidenziando la continuità dei percorsi, gli utilizzi ottimali delle aree recuperate e la loro accessibilità, come risulta dalla tavola di esempio allegata

46


8.

La gestione operativa delle strategie

Dato che il Masterplan delinea azioni strategiche in buona parte attuabili solo attraverso il coinvolgimento di diversi soggetti, istituzionali e privati, è evidente il ruolo importante svolto dalla governance del processo attuativo e dalle procedure gestionali che ne devono caratterizzare l’attuazione programmata. Nel Masterplan stesso si definiscono i termini di un’applicazione “a geometria variabile” delle azioni strategiche a seconda degli scenari socioeconomici ed istituzionali in cui ci si trova a programmare gli interventi,fermi restando gli assi strategici di riferimento ed il tipo di azioni con cui attuarli (vedi par. 9). Quindi, senza voler definire in modo preciso gli aspetti gestionali del Masterplan, di seguito si delineano le problematiche principali che si devono affrontare e gli strumenti fondamentali da utilizzare nel processo gestionale.

8.1.

La promozione e il coordinamento delle attività di interesse del Masterplan

Il tema di maggiore complessità attiene alla gestione delle attività private di interesse delle azioni strategiche. In prospettiva operativa è risultato opportuno unificare secondo un modello standard i rapporti convenzionari con i privati, in modo da consentire al soggetto gestore (che sia l’Ente Parco, un Comune o un’Agenzia a ciò delegata) di indicare comportamenti regole e criteri trasparenti e di applicazione sistematica. La tabella seguente tratta le azioni e gli interventi attivabili sono distinti a seconda del loro grado di interferenza potenziale con la qualificazione ambientale “pura” dell’area: dalla completa sinergia (verde) alla facile sostenibilità (azzurro) alla necessità di attenzioni (rosa). Si tratta di un primo contributo per una classificazione di ammissibilità di tali interventi a seconda dei siti: ad esempio per le aree interessate dai progetti di sistemazione di cava previste nel masterplan (tavole 4) come soggette rispettivamente ad attività del tempo libero per la fruizione naturalistica, per attività prive di attrezzature pesanti e per produzioni o attività attrezzate. 47


8.2. Le alleanze: i patti strategici con enti territoriali e operatori, locali e di territori limitrofi La ricognizione sulla situazione complessiva del territorio, delle componenti ambientali e delle attrezzature per la fruizione mostra con chiarezza l’impotenza dei soggetti pubblici e privati ad affrontare, da soli o solo settorialmente le problematiche poste in evidenza in questa fase socioeconomica. A questo postulato fondamentale fanno riferimento le strategie stesse del Masterplan, sopra presentate ed articolate per assi e per azioni, ponendo in evidenza la necessità di una pluralità di attacchi contemporanei e pluridirezionali alle diverse tematiche per ottenere risultati apprezzabili e duraturi. Perciò la necessità primaria di una modifica strutturale nel rapporto tra i soggetti: da una divisione dei compiti analiticamente predefinita con rapporti gerarchici regolati e incontrovertibili ad una concertazione per assi o addirittura per specifiche azioni strategiche, con accordi o convenzioni in cui si stabiliscono, con soggetti pubblici e privati, le condizioni di fattibilità per mirare al risultato. Ovviamente il risultato deve dare soddisfazione ai requisiti posti da ciascuno dei partecipanti, secondo le proprie strategie. Perché questa diversa modalità di relazioni possa avvenire in trasparenza e senza dar luogo a favoritismi o a giochi di interdizione è necessaria la predisposizione di accordi strategici tra i diversi soggetti, in cui si dichiarano a priori le specifiche strategie di ciascuno, i propri criteri di convenienza e le modalità di controllo e di impegno riscontrabili in progress, indipendentemente dalle singole azioni a cui si partecipa. Quindi gli accordi interistituzionali, tra Ente Parco, Comuni, Provincia e Regione e quelli tra gli enti e i soggetti privati costituiscono una infrastruttura gestionale fondamentale: qualsiasi prospettiva operativa delle azioni strategiche del Masteplan si può attuare solo entro un sistema organico di patti e convenzioni tra i soggetti pubblici e privati, capaci di rispondere a requisiti imprenditoriali o organizzativi di lunga durata.

In particolare si presenta la necessità fondamentale di A. un patto con gli agricoltori, da sottoscrivere anche in sede regionale da diversi settori (Agricoltura, Cultura, Turismo e Ambiente) per avviare politiche durevoli di qualificazione del paesaggio agrario (sia in termini di ripristino di elementi del paesaggio storico che di predisposizione delle siepi e filari, delle zone umide o delle macchie di vegetazione spontanea per le connesioni ambientali previste nella RAR), in buona parte agevolate dal PSR e per altro promosse anche dai piani d’area vasta (PTCP, PPR). Il patto deve comportare la definizione di buone pratiche per le azioni manutentive, per il reimpianto di alberi e per caratterizzare le produzioni locali e la gestione delle infrastrutture per l’accessibilità, a fronte di agevolazioni sulle attività produttive e della promozione dei prodotti e delle forme integrate di agriturismo (marchio del Parco etc.. Nel patto vanno stabilite le modalità di intervento e manutenzione connesse alle seguenti attività:

2 4 5 11 12 15 16 24 25 30 31 32

ATTIVITA’ E FOCUS DI PROGETTO Green ways, ciclabili Gestione core area (manut. e controllo) Corridoi ecologici Recupero paesaggio caratterizzato Recupero percorsi e sistemazioni storiche Orti Giardini Sistema ricettività camper campeggio etc Agriturismo Pr. tipici agri:canapa, erbe arom., peperoni Iniziative imprenditoriali Iniziative posti di lavoro

48


B, Una convenzione quadro con gli operatori del settore estrattivo, partecipata anche dalla Regione e dalla Provincia nei settori competenti, che definisca le condizioni per la continuità della loro attività, a completamento dei progetti in corso ove compatibile con le indicazioni della pianificazione e del masterplan, la loro eventuale partecipazione alla grestione delle attività per la fruizione come indicate nel Masterplan, il loro coinvolgimento a titolo di compensazione, nella realizzazione dei percorsi e delle sistemazioni spondali

previsti per la greenway dorsale, anche esternamente alle aree interessate direttamente dai progetti. Nel patto vanno stabilite le modalità di intervento, compensazione e manutenzione connesse alle seguenti attività, in particolare per quelle ipotizzate in linea di massima come compatibili con i siti già oggetto di intervento e coerenti con quanto indicato nelle tavole 4 (in grigio nelle colonne per intervento):

49


C – Un patto tra i soggetti pubblici e le onlus interessate alla promozione e alla gestione turistica della Marca (o di connessione con Marche vicine o con Corona Verde). Dovrebbe essere sottoscritto, oltre che dai soggetti interessati, anche dai settori competenti per le attività turistiche di Provincia (di Torino e Cuneo) e Regione, al fine di coordinare le azioni promozionali, le infrastrutture e gli itinerari, nonchè le modalità organizzative (dei trasporti pubblici, dell’accompagnamento di visita, degli orari di apertura, dei pacchetti turistici integrati, delle attività e degli eventi nell’area vasta). In conseguenza del patto è possibile lanciare una campagna di promozione del turismo di prossimità e della fruizione culturale e naturalistica nell’area a sud di Torino, integrando gli itinerari radiali (di connessione tra i siti Unesco e quelli lungo il Po) con quelli di Corona (da Corona Verde lungo il Sangone e il Chisola alle direttrici Moncalieri Pinerolo o Saluzzo), come risulta dalla seguente carta di integrazione degli itinerari “interMarca”. Si può in questi termini configurare una versione del Masterplan adeguato ai parametri richiesti per i programmi di Sistemi turistici locali, ai sensi della L. 79 /2011 Codice del Turismo, che prevedono, tra l’altro l’uso di “strumenti di programmazione negoziale” con “misure finalizzate a a) promuovere, in chiave turistica, iniziative di valorizzazione del patrimonio storico - artistico, archeologico, architettonico e paesaggistico presente sul territorio , con particolare attenzione ai borghi, ai piccoli comuni ed a tutte le realta' minori che ancora non hanno conosciuto una adeguata valorizzazione del proprio patrimonio a fini turistici; b) garantire, ai fini dell'incremento dei flussi turistici, in particolare dall'estero, che il predetto patrimonio sia completamente accessibile al pubblico dei visitatori anche al fine di incrementare gli introiti e di destinare maggiori risorse al finanziamento degli interventi di recupero e di restauro dello stesso c) assicurare la effettiva fruibilita', da parte del pubblico dei visitatori, in particolare di quelli stranieri, del predetto patrimonio attraverso la predisposizione di materiale informativo redatto obbligatoriamente nelle lingue inglese, francese e tedesco, e, preferibilmente, in lingua cinese. Inoltre il patto assume una valenza più direttamente operativa se si allarga ad adottare convenzioni tipo per operatori delle diverse categorie (attività ricettive, operatori nell’accompagnamento, gestori della fruizione di siti naturalistici o culturali, gestori di impianti sportivi o per il tempo libero, operatori per produzioni tipiche, ...)

Per ciascun tipo di operatori si possono identificare attività di particolare interesse per strutturare complessivamente il sistema fruitivo nell’area, tenendo conto delle necessarie integrazioni con i servizi pubblici esistenti e con le iniziative e gli investimenti già in corso da parte dei soggetti attivi in attività produttive, come gli agricoltori e le aziende estrattive, comunque interessabili alla strategia di potenziamento della fruizione turistica.

D – CONVENZIONI PER ATTIVITA’ RICETTIVE ATTIVITA’ E FOCUS DI PROGETTO 1 Sistema accessibilità, porte, 3 Accesso a siti, park intersc, punti sosta 6 Attrezzature per ricerca ambientale 9 Sistema di fruizione culturale (didattico etc.) 10 Recupero beni culturali 12 Recupero percorsi e sistemazioni storiche 13 Sport aria aperta 14 Sport natura hard 17 Tempo libero organizzato giovani 21 Fruizione natante fiume 33 Iniziative onlus e volontariato

21 22 24 25 26 27 28 31 32

Fruizione natante fiume Siti per eventi e organizzazione eventi Sistema ricettività camper campeggio etc Agriturismo Ristorazione Sport con attrezzaure pesanti. Balneazione Iniziative imprenditoriali Iniziative posti di lavoro

F - CONVENZIONI CON ASSOCIAZIONI GIOVANILI

E - CONVENZIONI CON ALTRI OPERATORI ECONOMICI

17 18 19 23 30 31 32

ATTIVITA’ E FOCUS DI PROGETTO Tempo libero organizzato giovani Tempo libero organizzato bambini Tempo libero organizzato anziani Produzioni pesce da consumo Pr. tipici agri:canapa, erbe arom., peperoni Iniziative imprenditoriali Iniziative posti di lavoro

ATTIVITA’ E FOCUS DI PROGETTO 9 Sistema di fruizione culturale (didattico etc.) 10 Recupero beni culturali 12 Recupero percorsi e sistemazioni storiche 13 Sport aria aperta 14 Sport natura hard 17 Tempo libero organizzato giovani 22 Siti per eventi e organizzazione eventi 24 Sistema ricettività camper campeggio etc 27 Sport con attrezzaure pesanti. 28 Balneazione 32 Iniziative posti di lavoro 33 Iniziative onlus e volontariato

50


Givoletto

Borgaro

Castagneto Po San Raffaele Cimena

Val della Torre

Rubiana

Settimo

Alpignano

Almese

Villar Dora

Castiglione

TORINO

Pianezza

Caselette

Gassino

Venaria Reale

Druento

San Gillio

Rivalba

S.Mauro T.se Sciolze

Avigliana

Collegno Rivoli

Rosta

Baldissero T.se

Pavarolo

Buttigliera Alta

Montaldo

Reano

Grugliasco

Villarbasse

Trana

Rivalta di Torino

Sangano

Bruino

Marentino

Pino

Arignano

Andezeno Pecetto

Beinasco Chieri Orbassano

Piossasco

Nichelino

Trofarello

Moncalieri

Riva presso Chieri Cambiano

Candiolo Volvera

La Loggia

Santena

Vinovo

None Piobesi

Villastellone

Poirino

Airasca

Piscina

Castagnole Piemonte

Isolabella

Carignano

Scalenghe Buriasco Virle Piemonte

Cercenasco

Osasio

Macello

Pralormo

Vigone

Carmagnola

Lombriasco Pancalieri

Casalgrasso

Faule

Polonghera Ceresole d'Alba

Villafranca Piemonte

Cavour

Caramagna Piemonte

Sommariva del Bosco

Racconigi

Moretta

Baldissero d'Alba

Murello

Marca patto Pinerolese

Sommariva Perno

Sanfre'

Carde' Torre San Giorgio

Cavallerleone Villanova Solaro

Marca Corona Verde

Pocapaglia

Terre dei Savoia

Piano Strategico del Chierese

Cavallermaggiore

Ruffia

Marca del Roero

Marca Po confluenza Nord Ovest

Envie

Bra

Monasterolo di Savigliano

Marca Strada colori e sapori

S.Vittoria d'Alba

Pollenzo

Scarnafigi

Itinerari di fruizione marca Pinerolese

Revello

Itinerari di fruizione Corona Verde

Marene

Itinerari di fruizione del Chierese

Itinerari di fruizione Po confluenzaSaluzzo Nord Ovest

Martiniana Po

Percorsi sentieristici della collina torinese Itinerari di fruizione Masterplan Po Castellar

Lagnasco

Savigliano

Sistema degli itinerari di Greenway e strade previste nei programmi di marca nel Sud Torinese scala 1:150.000 Cherasco

Cervere


8.3.

Un bilancio socioeconomico per l’attuazione del Masterplan

La attuale fase socioeconomica, assolutamente critica per le prospettive finaziarie degli enti pubblici rende necessaria una riflessione sulla fattibilità economica degli interventi prospettati dal Masterplan e dalla loro gestione duratura. In termini quantitativi si deve fare riferimento ad un costo complessivo di circa 20 milioni di euro in 10 anni per la parte di interesse pubblico di attuazione del Masterplan nella fascia del Parco, e di circa 0,3 milioni annui di gestione naturalistica e manutenzione infrastrutturale al netto dei costi di intervento Il sistema principale di entrate del Parco deriva da oltre un decennio dai contributi per le attività estrattive, svolte nell’ambito dei progetti di sistemazione ambientale, come documentato al punto 2.d. In prospettiva tale fonte di entrata, corrispondente ad oggi a circa 1 milione di contributi annuo (tra Parco 40% e Comuni 60%), oltre all’attuazione di sistemazioni di grandi estensioni, sarà sempre più strutturale ai fini del Masterplan, in assenza di contributi pubblici per investimenti e sviluppo. D’altra parte il trend delle entrate e dei costi di gestione per le aree estrattive è particolarmente discontinuo, come già evidenziato nel repertorio conoscitivo e prevede un punto critico tra circa 10 anni, a seguito del quale le aree sistemate, per lo più cedute ai comuni, diventano un costo per la manutenzione, in assenza per altro di entrate, vista la prevista cessazione delle attività estrattive.

- la individuazione di aree suscettibili di interventi di completamento delle attività estrattive e di prolungamento dei cantieri in corso, ove necessario per il trend del settore produttivo. Data l’assenza di una consolidata imprenditorialità nel settore turistico ricettivo è improbabile che nella fase iniziale delle attività ricettive o organizzative della fruizione ci siano margini per investimenti in opere di interesse pubblico: al contrario si richiederanno contributi e promozioni. La terza opzione è quindi certamente più risolvente delle altre, pur da valutare, e comporta la ricerca di condizioni per una continuità delle attività estrattive e quindi dei contributi. Allungando i tempi di attività degli operatori estrattivi si potrebbe ridurre il picco di oneri previsto intorno al 2020, ma mantenerne una certa quota per lungo tempo, come illustrato dallo schema temporale delle entrate attese e dei costi pubblici, e del possibile trend alternativo (la riga gialla) in presenza di attività estrattive di completamento compatibili con le indicazioni di PdA e di Masterplan. 1400000

1200000

1000000

entrate da oneri estrazione

800000

costi manut e monit

600000

A fronte di questa prospettiva, che bloccherebbe ogni azione strategica sul mediolungo periodo, possono essere attivate diverse strumentazioni: - la progressiva assegnazione in gestione delle aree, ammettendo utilizzi redditizi a fronte di impegni manutentivi e di presidio, - la gestione di minima del patrimonio, condotta con agricoltori disponibili e volontariato che accompagni i visitatori, richiedendo un contributo per i costi da sopportare.

400000

200000

0

2001

2006

2.011

2016

2021

2026

2031

52


9.

Gli scenari

In conclusione, per facilitare l’adozione di politiche gestionali che da una parte mantengano gli obiettivi e le linee di azione del Masterplan e dall’altra siano adeguate alle situazioni macroeconomiche ed istituzionali che si possono verificare, si prospettano i comportamenti gestionali del Masterplan ottimali in presenza di tre scenari socioeconomici differenziati: SCENARIO 1 collaborazione interistituzionale forte, con capacità di investimento pubblica: •piani-programmi con investimenti per la qualificazione naturalistica della fascia fluviale e promozione delle iniziative imprenditoriali integrate di produzioni qualificate agricole e di ricettività per turismo dolce. •Primi tempi di ritorno 10 anni, •investimenti pubblici per 20/30 Milioni ad alta strutturalità E’ lo scenario conseguente al modello gestionale implicito nel PdA, con costi di valorizzazione e manutenzione del patrimonio ambientale e culturale a totale carico pubblico La regia complessiva delle dinamiche operative consente una promozione e un controllo adeguato dei modelli fruitivi per cui nell’arco di 10 anni: - si completano le ciclabili della Dorsale sulle due sponde - si promuovono nel complesso le reti di itinerari nel sistema contestuale - si incentivano i completamenti delle connessioni ambientali con incrementi delle aree di riserva e delle fasce agricole ad alta permeabilità - si incentivano i ripristini e la valorizzazione dei percorsi storici, con riproposizione dei filari e delle prospettive su fondali e mete di interesse paesistico - si attivano (direttamente o incaricando della gestione operatori privati) attività fruitive compatibili nei siti recuperati o nelle cascine più prossime al fiume

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SCENARIO 2 collaborazione interistituzionale forte, bassa capacità di investimento pubblico: * Piani-programmi senza investimenti ma promozione integrata di iniziative convenzionate in cooperazione con operator per turismo dolce, usi compatibili per il tempo libero (sport, vacanze). Produzioni qualificate agricole a PSR * Primi tempi di ritorno 5 anni, investimenti pubblici per 5/10 Mil ad alta strutturalità, investimenti privati per 5/10 Mil in attività imprenditoriali E’ lo scenario conseguente alle ipotesi gestionali emergenti nella attuale fase intermedia, con l’orizzonte a breve di gestione pubblica di aree recuperate, che innesca una prospettiva contrattuale con gli operatori estrattivi per ridurre i costi pubblici di valorizzazione e manutenzione delle aree recuperate e cedute La regia delle dinamiche operative consente un controllo adeguato ma la mancanza di capacità di investimento pubblico riduce la capacità promozionale e impone l’individuazione di interlocutori strategici (agenzie, società miste) con i quali condividere una prospettiva operativa pubblicoprivata per cui, nell’arco di 10 anni: - si completa almeno un percorso Dorsale - si promuovono nel complesso le reti di itinerari nel sistema contestuale - si rinviano i completamenti delle connessioni ambientali e delle fasce agricole ad alta permeabilità all’eventuale applicazione delle misure del PSR, senza ampliare le zone di riserva - si incentivano i ripristini e la valorizzazione dei percorsi storici, con riproposizione dei filari e delle prospettive su fondali e mete di interesse paesistico solo se a carico di privati, entro progetti di riuso per loisir qualificato - si attivano operatori privati convenzionando attività fruitive con attenzioni specifiche ai siti recuperati o alle cascine più prossime al fiume Come è evidente le convenzioni impongono la necessità di bilanciare investimenti significativi nel comporta la possibilità, in alcuni casi, di attività che possano essere remunerative (fascia rossa), compatibilmente con le situazioni di ciascun subambito: loisirs con attrezzature, produzioni alimentari, continuità attività estrattive 54


SCENARIO 3 ridotta collaborazione interistituzionale, bassa capacità di investimento pubblico: * assenza di programmazione operativa e strategica, formazione di soggetti gestionali misti per turismo dolce, con Investimenti privati a fronte di nuove convenzioni per continuità delle attività estrattive, usi intensivi per tempo libero, attività urbanizzative in perequazione * Primi tempi di ritorno 3/5 anni, investimenti pubblici per 3/5 Mil (oltre a oneri da attività privata), investimenti privati per 20/30 Mil in attività imprenditoriali. E’ lo scenario conseguente alla prospettiva di forte autonomia territoriale del progetto, affidato alle risorse pubblico-private locali, con l’orizzonte a breve di gestione prevalentemente privata convenzionata delle aree recuperate, che richiede una capacità multifunzionale delle imprese locali (attività estrattive ma anche ricettive, agricoltura produttiva ma anche di servizio etc.) Il convenzionamento delle dinamiche operative consente un monitoraggio delle azioni attuative private di strategie condivise con i soggetti pubblici. Le azioni gestionali e promozionali e sono frutto di imprese private impegnate con convenzioni all’attuazione di progetti di lungo periodo in cui , nell’arco di 15 anni: - si completano entrambi i percorsi di Dorsale - si promuovono nel complesso le reti di itinerari nel sistema contestuale e si promuovono i siti ricettivi nei centri storici e nelle cascine e gli itinerari paesistici di maggiore attrattività - si rinviano i completamenti delle connessioni ambientali e delle fasce agricole ad alta permeabilità all’eventuale applicazione delle misure del PSR, senza ampliare le riserve - si attivano attività fruitive e/o continuità delle attività estrative con attenzioni specifiche ai siti recuperati o alle cascine più prossime al fiume Come è evidente le convenzioni impongono la necessità di bilanciare investimenti significativi nel quadro di attività imprenditoriali private, e ciò comporta la scelta prevalente di attività che possono essere remunerative attività di loisirs con attrezzature, produzioni alimentari, continuità attività estrattive (fascia rossa), residuando solo alcuni subambiti vocazionalmente dedicati alla fruizione naturalistica e alle fasce di rispetto ambientale. 55



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