Marzo 2012 - Numero 3 - Anno 25
Sommario Lanx Tv Qualcuno di voi ha mai visto dei tipi loschi che negli anni precedenti si aggiravano per la scuola a puntare telecamere e microfoni in faccia ai piccoli e indifesi studenti? Io sì, sono stato una di quelle vittime ma poi sono anche stato tagliato di brutto nel montaggio finale. "Ultimo giorno di scuola, studenti e professori tirano le somme, chi guarda alla meritata vacanza e chi si prepara all'imminente maturità e futuro..." Così recita all'incirca il reportage sull'ultimo giorno di scuola di due anni fa, e io, per ripicca e per gusti personali, lo trovo terribilmente noioso anche se una buona idea. E proprio per questo, cogliendo la palla dell'autogestione al balzo, con il gruppo Lanx ho tentato di riportare in auge questa cosa. Come la versione cartacea però anche il video ha subito uno svecchiamento (siamo sinceri su!): via la retorica nella presentazione, via le domande banali e prevedibili e spazio a interviste e situazioni irriverenti e ironiche con musica a palla di sottofondo. Lanx Tv ora conta due soli reportage: l’autogestione (che ha un numero sconsiderato di inediti, tranquilli arriveranno) e la diretta della “Partita del Cuore” (preparatevi!). Ce ne sarà un terzo sicuro, il fatidico “Ultimo giorno di scuola, dove si tirano le somme…” ma poi, causa dipartita dell’addetto al montaggio, sono fiducioso, qualcuno dovrà prendere le redini di questo progetto. Ne riparleremo ma per ora godetevi il Lanx di carta, i video (che cercheremo di pubblicare) e la vostra comparsa negli inediti (coming soon).
Furio Visintin
“Spesso ci indebitiamo con il futuro per pagare i debiti con il passato” Kahlil Gibran
2 Editoriale
Di Poa Sara Manzoni
Attualità 3 Tav o no?
Di Silvia Fregonese
6 Opinioni Il progresso è davanti a noi
Viaggi 9 Quella città chiamata Valencia
Di Federico Boulos
Di Lisa LaMarra
7 Libri Il quaderno di Maya
Di Margherita Fallani 4 Opinioni Tutti dentro!
Di Lucia Buricelli
Ko(glio)nY? Di Matteo Campagnol
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Di Maddalena Casanova e Zoe Innocenti
Do’ passi a Parigi Di Maria Vittoria Buiatti
11 Giochi Varietà Ricordi di un 12 Oroscopo passato mai vissuto Di Erica Fuga Di Francesca Ballin 13 Test Di Sara Musica Granzotto A Farewell to
Kings
Arte 5 Midnight in Paris
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Di Alex Talon
14 Ipse Dixit Di Sara Granzotto
Posta
Lanx Direttori:
Visintin Furio e Alex Talon
Vicedirettore: Granzotto Sara
Redazione:
Poa Sara Manzoni (I B) Silvia Fregonese (II AE) Lucia Buricelli (II D) Matteo Campagnol (III B) Maddalena Casanova (II D) Zoe Innocenti (II D) Federico Boulos (III D) Margherita Fallani (III D) Francesca Ballin (I DE) Lisa LaMarra (II AE)
Maria V. Buiatti (II CE) Erica Fuga (III D)
Disegnatori:
Orsola Grespi (II BE) Furio Visintin (III D)
Impaginazione: Alex Talon (III D)
Per info e suggerimenti rivolgersi a
Visintin Furio, Talon Alex (III D) e Granzotto Sara (III C)
Oppure potete contattarci agli indirizzi e-mail: sarich@live.it fur.visintin@virgilio.it jack93at@hotmail.it
Hanno collaborato: Carlo Catani e Niccolò Onesto (I B)
EDITORIALE Ci segue silenzioso, con il nostro stesso passo, mai stanco. Già, cari lettori, in questo numero del Lanx si parlerà del passato. Sebbene noi facciamo studi che si volgono verso età di eroi, poeti, miti e artisti antichi, è lecito interrogarsi ugualmente, o forse ancor più, sulla valenza del passato stesso, su cosa esso sia e quale rilevanza abbia. Noi siamo fatti di vissuto, è palese: dentro di noi il passato esiste, vive, facendoci gioire, ma talvolta lacerare, mediante il ricordo e le testimonianze che abbiamo di lui. Nonostante io sia la tipica persona progressista e sempre proiettata verso un avvenire utopico, non posso nascondere il fascino che suscita in me la sua natura duplice: esso è un qualcosa di finito, di irrimediabile, eppure, essendo eterno, è in continua evoluzione e in
continuo progresso. E' meraviglioso, a mio parere, il fatto che non sia fugace, effimero come quasi tutto ciò che ci circonda ora, e che tutti contribuiamo ad esso, indipendentemente da chi siamo: aspirando al futuro, muovendoci nel presente, siamo artefici del vissuto. L'invito non è quello di avere un atteggiamento nostalgico, pieno di sentimentalismi, ma piuttosto quello di assaporare la bellezza di questo valore, che tutti noi possediamo, sotto un altro punto di vista: tanto per sfiorare l'assurdo, perchè non pensarlo per una volta non come vecchio ma come un qualcosa che ci predece, essendo esso per natura eterno? Buona lettura!
di Poa Sara Manzoni
Attualità
Tav o no? l'Italia rischia di rimanere tagliata fuori dall'Europa e perderci in ricchezza
I
nnanzitutto, cos'è il TAV? Si tratta di un progetto di ferrovia ad alta velocità, che nel nostro caso riguarda la creazione di una linea Torino-Lione, che percorrerà una galleria lunga 57 km attraverso anche la Val di Susa. La creazione di questa linea è sostenuta dal governo, ma numerosi movimenti No TAV si oppongono al progetto. Cerchiamo di capire chi ha ragione, e cosa succederà. Negli ultimi anni in tutta Europa sono andate creandosi diverse linee ad alta velocità che favoriscono il commercio tra i paesi, e a quanto pare senza la linea TorinoLione l' Italia rischia di rimanere tagliata fuori dall' Europa e perderci in ricchezza. Inoltre il nostro
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Lanx / marzo 2012
paese ha bisogno di investire, di creare occupazione, di decongestionare i punti di snodo del traffico ferroviario e stradale in Italia, e di ridurre i costi del trasporto delle merci, che in Italia rappresentano una delle spese maggiori per i cittadini. Oltretutto la linea aiuterebbe ad alleggerire il traffico dei tir, a diminuire la dipendenza dal petrolio e l'inquinamento per CO2, e supporterebbe la linea già esistente ma ormai vecchia, che segue un altro percorso e soprattutto che rischierà di divenire satura e incapace di sostenere il traffico di merci e passeggeri in futuro. Ma secondo altre stime in Italia il traffico ferroviario non subirà alcun incremento, rendendo questa spesa di minimo 20 miliardi di euro (che si prevedono diventare 30 miliardi) non necessaria e non proficua, soprattutto in questo tempo di crisi. Inoltre a livello ambientale il TAV consumerà moltissima energia, senza contare poi la ventilazione costante della lunghissima galleria (una delle più lunghe al mondo), e durante gli scavi la necessità di scaricare il terreno estratto giù a valle, il che comporterà ulteriori costi e inquinamento, soprattutto se pensiamo al fatto che le rocce in quella zona sono a rischio di contenere amianto e uranio. Per scavare la galleria sarà anche necessario prosciugare alcune falde acquifere, e di conseguenza spariranno vari torrenti e ruscelli, il che influirà sull'intero ecosistema della valle, che è una delle meno inquinate e toccate dalla presenza umana in tutta Italia. Il cantiere per di più resterà attivo circa 20 anni, durante i quali l'ambiente circostante verrà costantemente martoriato, con
rischio di frane. Infine, dopo la conferma a procedere di Monti, sono già cominciate le espropriazioni fluirà sull'intero ecosistema della valle, che è una delle meno inquinate e toccate dalla presenza umana in tutta Italia. Il cantiere per di più resterà attivo circa 20 anni, durante i quali l'ambiente circostante verrà costantemente martoriato, con rischio di frane. Infine, dopo la conferma a procedere di Monti, sono già cominciate le espropriazioni degli abitanti nella valle, e continuano gli arresti di numerosi militanti No TAV che hanno agito violentemente o illegalmente durante le manifestazioni. Tutto ciò che rimane da capire è: ne vale la pena? E soprattutto, quanti sono a favore e quanti contro? Alla secondo domanda non ho risposta, penso sia necessario fare un referendum, come è avvenuto per il nucleare, dato che sono soldi pubblici quelli che verranno usati per finanziare il TAV. Sappiate che gran parte del fronte politico italiano è a favore del TAV, anche perché l'Italia si è presa degli impegni con la Francia e l'Europa, nonostante si tratti di impegni ritrattabili. Per quanto riguarda invece la prima domanda, forse non vale la pena compiere una simile spesa in tempo di crisi, inquinando poi una delle valli più belle del mondo, quando sarebbe possibile sfruttare meglio e modernizzare le linee già esistenti, evitando molti problemi ambientali e placando le proteste. Non voglio però negare che la linea TorinoLione possa comportare numerosi vantaggi, e quindi lascio a ciascuno di voi il compito di informarsi ulteriormente e decidere cosa sia meglio fare.
Di Silvia Fregonese
Opinioni
“D
Tutti dentro!
allo stato delle carceri si misura il livello di civiltà di un Paese” (cit. Severino) Tra i problemi che il nuovo governo dovrà affrontare c'è anche quello dell'affollamento delle carceri: una grave questione, poco documentata. Nelle carceri italiane continua ad aumentare il numero dei detenuti, e invece di cercare di trovare una soluzione, negli ultimi anni sono stati introdotti nuovi reati, incrementando il problema. Un esempio di nuovo reato è quello di “omicidio stradale”. E' impossibile negare che gli incidenti stradali in Italia siano tanti. La scorsa estate in Liguria un albanese guidando contromano sotto l'effetto dell'alcool, ha causato un incidente stradale in cui sono morti quattro turisti francesi. Ora secondo la legge in vigore, chi provoca un incidente sotto gli effetti dell'alcool o di sostanze stupefacenti, uccidendo qualcuno, rischia fino a quindici anni di carcere. Un detenuto in
una lettera indirizzata ad un giornale ha scritto a riguardo che: “ arrivano qui , in galera, dove tutto si può imparare tranne che guidare più responsabilmente.” La maggior parte delle carceri in Italia sono vecchie. Infatti a causa del sovraffollamento, in poco spazio sono costretti a vivere un gran numero di detenuti. Circa 68.000 persone per 40.000 posti branda. Il 30% dei carcerati è costituito da extracomunitari mentre il 25% da tossicodipendenti. In questa situazione è molto difficile pensare di rieducarli. Il nuovo governo propone di costruire nuove prigioni. Con una novità: le nuove carceri verranno costruite non con fonti pubbliche ma attraverso l'investimento di privati. Questa idea di costruire nuove strutture è sicuramente una buona soluzione, ma non l'unica. Al problema del sovraffollamento si può trovare una soluzione anche nel tentativo di capire se tutti i detenuti
sono dei veri e propri delinquenti, se i loro reati sono da considerare veramente tali, se ad alcuni di loro è possibile applicare pene alternative a quella del carcere (ad esempio offrire opportunità terapeutiche ai tossicodipendenti). Il degrado delle carceri sembra sia un problema esclusivamente italiano. Ad esempio in Norvegia l' “Halden prison” è noto come “la prigione a cinque stelle”. Al suo interno vi sono 250 detenuti e la struttura è caratterizzata da un arredamento molto lussuoso. Osservandola da fuori essa ci può sembrare non un carcere, bensì una beauty farm. La novità di questa struttura infatti , sta proprio nella cura dell'aspetto decorativo dell'edificio. Per la sua costruzione sono stati investiti ben 217 milioni di dollari. Inoltre al suo interno vi sono spazi che favoriscono la socialità e impegnano i detenuti in attività. Sta di fatto che la Norvegia è un paese a bassa criminalità, e coloro che escono dal carcere difficilmente commettono nuovi reati.
Di Lucia Buricelli
Ko(glio)ny?
I
l nuovo fenomeno della rete si chiama KONY 2012. Detto in parole povere, è un video di mezz'ora dove si denunciano i misfatti di un crudele ribelle ugandese, Joseph Kony, che con il suo cattivissimo e armatissimo esercito di ribelli, l' LRA, Lord's Resistance Army, semina paura nei villaggi dell'Uganda, rapisce i bambini per farne i suoi soldati e compie svariati atti di terrorismo, con l'unico scopo di conservare il potere che ha ottenuto nel tempo. Il creatore di questo video ha fondato nel 2003 una ONG che si chiama Invisible Children, con lo
scopo di aiutare i bambini ugandesi, e nel video siamo invitati a sostenere anche e soprattutto economicamente questa ONG. Il movimento di Invisible Children è addirittura riuscito ad attirare attenzione sul problema convincendo il presidente americano Barack Obama a mandare un centinaio di marines in Uganda per riuscire finalmente ad acchiappare Joseph Kony, che però con i suoi ultratecnologici mezzi ugandesi è sempre riuscito a farla franca. Per quanto riguarda il video, non c'è che dire, è davvero fatto bene, è molto coinvolgente e la causa che tratta è nobilissima. Il problema è un altro. Troppe persone hanno guardato il video senza un minimo di senso critico. Basterebbe semplicemente chiedersi dove vanno a finire concretamente le donazioni. O anche indagare un attimo su tutto quello che il video ci propone/propina. Il video parla di 30.000 bambini soldato, senza specificare che questo cifrone rappresenta i bambini rapiti nell'arco di 30 anni di attività. Le ultime fonti ufficiali parlano di 300 ribelli affiliati all'LRA di Kony,
male armati e malnutriti. Corre voce addirittura che Kony sia morto dal 2006, e che le attività dei ribelli si siano spostate in Congo, Sud Sudan e Repubblica Centrafricana; e allora perchè mandare soldati in Uganda?Ma passi tutto questo, se i soldi andassero interamente in qualche villaggio povero e sperduto dell'Uganda settentrionale. Charity Navigator ha valutato Invisible Children con due stelle su cinque; e quando i conti sono stati pubblicati sono venute fuori alcune cosucce interessanti: i tre promotori prendono all'anno da tutte le donazioni circa 90.000 dollari a testa. Sono stati spesi svariati milioni per stipendiare gli appartenenti alla ONG e per comprare dei computer, senza contare tutti i viaggi che hanno fatto dagli USA per l'Uganda. Morale della favola: solo il 32% dei fondi raccolti è davvero andato a finire in Uganda. E in più Invisible Children si è rifiutata di collaborare con il Better Bureau Business, un'agenzia che indaga sulla natura etica delle associazioni non governative.Ma c'è dell'altro. Il video non parla di Museveni, il presidente ugandese in carica dal 1986, del suo braccio armato che utilizza bambini soldato, che si è macchiato di stupri, devastazioni, rapimenti e quant'altro.E, casualmente, hanno appena scoperto che il sottosuolo ugandese è pieno zeppo di petrolio. Come ho già detto sopra, la causa è nobile e bisogna sostenerla a prescindere, ma serve sempre verificare ciò che ci viene detto, anche se la forma in cui ci viene presentato è bellissima. Ecco tutte le fonti: http://www.charitynavigator.org/inde x.cfm?bay=search.summary&orgid=12429 (organo di valutazione delle ONG internazioneali, pagina su Invisible Children) -Il titolo NON è una mia invenzione e mi scuso qualora abbia urtato la vostra sensibilità. http://www.theatlanticwire.com/global/2012/03/problem-stop-kony/49634/ Qui trovate tutte le fonti che volete, a patto che sappiate l'inglese. Altrimenti, Google traduttore esiste per qualcosa... -http://www.geopoliticarivista.org/16839/dietro-kony-2012cosa-succede-davvero-in-uganda/ Infine, questo articolo vi spiega tutto, ma proprio tutto quello che volete sapere su Kony e Uganda.
Di Matteo Campagnol
Arte
Midnight in paris
A
mmettiamolo, chiunque di noi almeno una volta nella sua vita ha sognato di essere in un’altra epoca, di vivere in anni diversi dai propri, che ritiene magari più belli, più interessanti, o semplicemente migliori... Questo preciso pensiero viene ripreso alla lettera, se non addirittura amplificato, nell’ultimo film di Woody Allen Midnight in Paris. La pellicola narra la bizzarra vicenda dell’annoiato sceneggiatore americano Gil (Owen Wilson), che si trova a Parigi con la ricca e snob fidanzata Inez (Rachel McAdams) per una vacanza. Fin dall’inizio si nota la grande passione per gli anni ’20 di Gil e il suo desiderio di cambiare vita, magari addirittura trasferendosi nella meravigliosa ville lumière, grazie anche alla stesura di un romanzo, però criticato dalla sua compagna e dagli amici di lei. Una sera, mentre passeggia da solo per le vie della città, al preciso rintocco della mezzanotte arriva una meravigliosa macchina d’epoca, dove un gruppetto di persone stravaganti lo invita a salire; sebbene all’inizio sia titubante, alla fine Gil accetta, e si trova improvvisamente e piacevolmente catapultato nell’epoca dei suoi sogni, nella quale ha sempre sognato vivere: proprio i ruggenti anni ’20! Nella permanenza in questo periodo storico, Gil incontra celebri scrittori e artisti da lui molto ammirati, come Ernest Hemingway, da cui riceve consigli di scrittura e di vita, Francis Scott Fitzgerald in compagnia della consorte Zelda, Salvador Dalì e una serie incredibile di altri personaggi, quali Pablo Picasso, Henri Matisse, Thomas Stearns Eliot, Cole Porter. Mentre vive queste notti rocambolesche incontra Adriana, che come lui ha nostalgia di un’epoca passata, che per lei è la Belle Époque, nella quale guarda caso i due si ritrovano, e dove lei decide di restare. Gil capisce di non poterla seguire, e torna al suo presente, lasciando Inez e rimanendo a Parigi, come aveva desiderato all’inizio. Per concludere, in questo film si può vedere il vagheggiamento di un glorioso passato che è un'aspirazione ricorrente in tutte le epoche: basti pensare a famosi personaggi quali Sallustio o Cicerone che già nell'epoca romana provavano nostalgia per i “bei tempi andati” della Repubblica. Ma nonostante quest'insoddisfazione del genere umano sia molto radicata, dobbiamo “rassegnarci” a vivere il nostro presente e, proprio come vuole sottolineare il film, dovremmo cercare di essere più ottimisti verso il futuro.
Di Maddalena Casanova e Zoe Innocenti
Il progresso è davanti a noi
O
gnuno di noi sicuramente, se non ogni giorno almeno ogni tanto, si sarà chiesto come sarà la tecnologia del futuro e come cambieranno le nostre vite. Perché la vita viene costantemente cambiata e mutata da essa. Un secolo fa era del tutto impossibile fare ciò che ora siamo in grado di compiere grazie all’evoluzione. Solamente i telefoni cellulari che si sono trasformati negli anni in smartphones, più simili ad un mini-pc che ad un telefono, ci hanno radicalmente cambiato e impartito un diverso stile di vita.
Un tempo, nella nostra infanzia, per sentire qualcuno uscivamo di casa e andavamo a suonargli, ora possiamo benissimo fare una chiamata in tutta semplicità e sentire persone che stanno anche all’altro capo del mondo. Lo stile di vita quindi delle persone è cambiato e cambierà ancora. È difficile prevedere fin dove riusciremo a spingerci e che cosa accetteremo, perché non siamo noi che dominiamo la tecnologia ma è invece essa a dominare noi. Siamo costantemente comandati dalla stessa opera dell’uomo. È una cosa affascinante, ma anche spaventosa. Chiunque di noi con un po’ di fantasia potrebbe provare a pensare a cosa accadrà nel prossimo secolo, soprattutto basandosi sulle continue ricerche ed esperimenti che stanno conducendo le enormi aziende come Google, Apple, Microsoft…ogni azienda ha dato la sua in questo continuo progresso ed è proprio su Google che questa volta voglio soffermarmi. Google è una tra quelle aziende che ha saputo “osare” di più. Nato come un motore di ricerca ha saputo espandersi in diversi settori (email, browser, sistem operativo, social network) fino a quello degli smartphones, riuscendo a contrastare l’avanzata della Apple che dal 2007 dominava quel settore.
Opinioni
Non si ferma qui. Adesso l’azienda californiana pensa al futuro dando inizio a “Project Glass” ideando degli “smartglass”, se cosi possiamo definirli. Di cosa si tratta? Si parlerebbe di uno smartphone del futuro, sotto forma di occhiali, capace di scansionare e individuare gli oggetti proprio come nel celebre film Terminator. Può sembrare fantascienza ma gli ingegneri di Mountain View ci stanno lavorando e magari in un futuro prossimo potremo mandare un sms, scattare una foto e collegarsi in internet semplicemente parlando ai nostri occhiali che faranno tutto ciò che noi gli chiederemo. Può sembrarci pazzia, “non useremo mai degli oggetti simili” è quello che diremmo oggi ma un domani potremo fare la coda per acquistarli. Il futuro è alle porte e ci possiamo aspettare di tutto. Tornando indietro di qualche anno posso ricordarmi molto bene la gente che si stupiva dei primi palmari che andavano su internet e tra le numerose critiche c’era chi non capiva proprio l’utilità. Nel mondo in cui viviamo, dove ci lasciamo sopraffare quotidianamente dall’evoluzione non siamo nemmeno in grado di prevedere quello che in un futuro non tanto prossimo potrebbe incombere su di noi, non siamo un popolo di visionari ed è proprio per questo che quei pochi che lo furono passarono alla storia. Ci piace rimanere indietro per poi essere investiti dal “nuovo” senza rendercene conto, trovandoci in uno stato confusionario che ci porterà comunque prima o poi a comprare e sostenere quello che ci viene proposto. Rifiutiamo in partenza tutto quanto senza criterio per poi trovarci in una moda senza freno dove se non acquisti un determinato oggetto non sei nessuno. Ed è proprio cosi che la tecnologia ci influenza ogni giorno e cambia le nostre vite. Il 1984 potrebbe essere più vicino che lontano.
Di Federico Boulos Lanx / marzo 2012
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Libri
cidente mentre è sotto l’effetto di varie droghe e Nini e suo padre la spediscono in collegio. Il quaderno di Maya, Isabel Purtroppo però la ragazza ha preso una strada che la porterà in un tunnel di droga, violenza e Allende invisibilità a Las Vegas. Maya ne passa davvero tante, avventure terribili che però decide di trascrivere in seguito con molta razionalità. Tramite una serie di peripezie cruente e tristi che lasciano il lettore con il fiato sospeso, Maya finisce quasi all’altro mondo, ma viene salvata e si ricongiunge, dopo mesi, alla famiglia. È impossibile però archiviare il passato e andare avanti: sono successe troppe cose, così la nonna e Mike la costringono a rifugiarsi in un’isola sperduta del Cile seguendo la trama di qualche thriller. Qui comincia una vita che Maya racconta parallelamente al suo passato intrecciando flashback scaturiti da sentimenti e ricordi presenti. A Chiloé vive con Manuel Arias, un anziano scrittore burbero ma premuroso a cui si affeziona molto; è una vita completamente diversa, un mondo incanil diario di una ragazza che non vuole ditato dove le giornate piovose scorrono lentissime e menticare il passato, per quanto esso sia dove Maya ha il tempo di riordinare i suoi ricordi stato tragico e difficile. Maya è cresciuta e di insinuarsi tra quelli di Manuel. senza i genitori, ma con l’amore immenso di due Il tema del passato è molto importante per la nonni fuori dal comune: la sua Nini, una cilena energica, passionale, amante dei gialli e il suo Popo, ragazza e anche per il suo ospite, che cerca di sotterrare il suo in tutti i modi, ma puntualmente un enorme astronomo dolce e paziente. A Berkeley, California, la vita della protagonista scorre se- esso giunge a tormentarlo nei sogni. Manuel infatti ha vissuto il golpe in Cile e ha subito terribili rena in una grande casa traboccante di colori e sofferenze e umiliazioni che vuole solo dimenticare. affetto, circondata dagli strampalati amici della Grazie all’aiuto dell’esuberante “gringuita” e alla nonna, tra cui Biancaneve, alias Mike O’Kelly, un maestra della scuola locale, la sua grande amica irlandese in sedia a rotelle che aiuta i ragazzi Blanca, riesce a comprendere l’importanza del sbandati a rimettersi in carreggiata. Ma un fulmine ricordo e accetta il fatto che non può rinunciare squarcia la tranquillità della ragazzina: la morte al suo passato, per quanto doloroso sia. del suo adorato Popo. Come sempre la scrittura della Allende è travolDa allora comincia l’inferno, e Maya si perde, si gente, intensa, brutalmente realistica e dettagliata. sente ferita e abbandonata e cerca involontariaMaya è l’ennesima protagonista femminile che mente di far soffrire la sua Nini. Si lega alle due nasce dalla penna della scrittrice cilena, è una raragazze peggiori della scuola, con le quali scopre gazza che diventa fragile e vulnerabile per un pela droga, la pornografia e la violenza; spesso le tre si trovano ad infrangere la legge, e mettono in riodo, ma che si risolleva grazie alla sua forza interiore identificabile con apparizioni del suo Popo piedi un piano molto pericoloso per ricattare i pedofili. Tutto ciò all’insaputa della povera nonna, che nei momenti più degradanti e difficili. si trova in un limbo provocato dal dolore lacerante Consiglio vivamente questo romanzo perché trasporta il lettore in una storia emotivamente molto per la morte del marito, fino a che improvvisamente si sveglia, ma troppo tardi: Maya ha un in- forte, ma anche intrigante e ricca di imprevisti, come uno dei gialli che piacciono tanto a Nini.
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Di Margherita Fallani
Varietà
RICORDI DI UN PASSATO MAI VISSUTO
Musica
piccolo viaggio nella cultura vintage
I
l termine vintage era originariamente atto ad indicare vini d'annata o di pregio e solo successivamente ha mutato il proprio significato ed è divenuto un attributo designante oggetti risalenti ad un'epoca di almeno vent'anni precedente a quella corrente. I legami col significato originario del termine sono molti: la necessità,ad esempio, per un oggetto, di passare una certa “annata” prima di poter essere riscoperto ed apprezzato. Rifacendosi di nuovo all'etimologia del vocabolo, in vintage può essere definito come una vera e propria “vendemmia dal passato” che appare come un paese delle meraviglie da esplorare. Se infatti nell'era del modernismo questo ruolo era ricoperto dal futuro, verso il quale ci si protendeva al massimo delle proprie forze, il postmodernismo ha rispolverato il passato e gettato le basi anche della cultura vintage (di una vera e propria cultura si può parlare, avendo il vintage contagiato qualsiasi aspetto della nostra vita), nella quale il passato è un vero e proprio valore (la retorica del vintage fa della “memoria dell'oggetto” uno dei propri punti di forza). Fra i vari micromondi della cultura vintage possiamo trovare la ricerca filologica di un collezionista, il bisogno di emancipazione di un giovane, ma anche il materialismo del consumatore medio: la cultura vintage ha, infatti, una larghissima diffusione nelle società di tutto il mondo; il vintage, però, era per sua natura e per la preziosità degli oggetti-culto (che erano di grande pregio per poter sopravvivere immutati al passare degli anni) un fenomeno d'élite. La massificazione del fenomeno, dovuta forse alla carenza di idee nel mondo della moda ed alla crisi di valori che porta il consumatore a ricercare se stesso e la propria individualità negli oggetti, ha posto però in luce un problema: l'abito non fa il monaco, come dice il detto popolare... oppure sì? Compriamo per appropriarci di un'immagine, e la visione “animistica” dell'oggetto vintage ci aiuta in questo (“vestirsi è parlare”, sono parole di Irene Pollini Giolai, popolare blogger), oppure la soggettività è immateriale e non si può comprare, e gli abiti si conformano alla personalità di chi li indossa? Il fenomeno vintage è solo un mero escamotage del consumismo per intrappolarci ancora? Non c'è una risposta giusta o sbagliata a questi interrogativi; nessuno è in grado di decretare se è il vintage a dipendere da noi o noi a dipendere da lui. Certo è che un fenomeno di tale entità ed in costante diffusione va monitorato. Gli sviluppi potrebbero essere interessanti. Chissà, magari potremmo ritrovarci, un giorno, ad essere tutti identicamente vintage, e l'omologazione di massa dalla quale tentavamo di fuggire rifugiandoci fra i vestitini della nonna avrà di nuovo il sopravvento su di noi!
Di Francesca Ballin
A Farewell to Kings
È
bello riascoltare pezzi di gruppi vecchi. Soprattutto se questi, con le loro melodie, riescono ancora a darti emozioni e, sebbene siano passati molti anni, ti stupiscano ancora con la loro bravura e la loro capacità di trasmetterci qualcosa; qualcosa che sia di più di semplice orecchiabilità. Per questo, cari lettori, vi propongo un vecchio album dei Rush, noto trio prog canadese. A Farewell to Kings è il loro quinto disco, pubblicato nel 1977, durante gli anni del punk. La loro musica è quindi in forte contrasto con le tendenze del periodo. La capacità di fondere melodia a tecnica è una delle più importanti caratteristiche della band. Lo stile duro è
Track list 01. Farewell to kings 02. Xanadu 03. Closer to the heart 04. Cinderella Man 05. Madrigal 06. Cygnus X-1
utilizzato solamente come mezzo per dare vigore e potenza ai brani nei quali, durante gli assoli, la chitarra di Lifeson e il basso di Lee sembrano danzare al ritmo della batteria di Peart. Batterista che trae dalla sua mente testi fantasiosi che daranno vita a Cygnus X-1, suite che avrà un seguito nel successivo album. Closer to the Heart è il loro primo singolo di successo, anche grazie alla prestazione vocale di Lee. Xanadu invece, riprende il Kubla Khan di Coleridge e unisce il saggio uso delle tastiere al sound energico del basso che sembra molto spesso prendere il posto della chitarra per dirigere il gruppo. Questo cd è quindi un vero gioiello sfornato dai Rush, che durante gli anni verranno influenzati e influenzeranno molti gruppi dando vita a musica sempre nuova.
Di Alex Talon
Viaggi
Quella città chiamata Valencia…
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Febbraio 2012. Otto meno dieci. Bologna, aeroporto. Neve, nebbia e freddo. Due pullman avanzano in direzione del Terminal East. La struttura aeroportuale è infatti talmente grande che ne possiede solo due, quindi, con il cinquanta per cento di possibilità dalla nostra parte, ci dirigiamo verso l’insegna luminosa delle partenze in “formazione gregge”. Giunti all’interno, ci accolgono un simpatico, scivoloso pavimento di marmo rosso-magenta e un monitor che si fa beffe di noi, sostenendo che siamo nel posto sbagliato per fare il check-in. Purtroppo ha ragione. Scopriamo infatti che questo fantomatico terminal è in un’altra zona dell’aeroporto e che, per raggiungerlo, è necessario aspettare il transfer di collegamento. Avete presente i trenini che girano per le strade nelle fiere di paese, con tanto di finta locomotiva, che fanno ciuf ciuf? Ci siete? Bene, ora fissate quest’immagine nella vostra mente (con tanto di festoni e macchinista col baffo) e provate ad aggiungerci un branco di ragazzi in bilico tra sedili di plastica e trolley di ogni tipo, che lottano disperatamente per non volare fuori dal “veicolo” e urlano come se fossero sulle montagne russe. Ecco, quelli eravamo noi. E questo è stato solo l’inizio. In realtà il viaggio è proseguito senza altri intoppi e, arrivata la medianoche, era-
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vamo già in vista della città. Qui abbiamo incontrato le famiglie che ci avrebbero ospitato, le quali, al contrario di noi che eravamo in maniche corte, si lamentavano di sentire freddo e si stringevano nei loro cappotti. Intanto noi avevamo già cominciato a guardarci attorno e a immaginare come sarebbe stata Valencia di giorno, cosa che non si dovrebbe mai fare, soprattutto se non si sa dove si sta andando. Risultato? La mattina dopo io e la mia compagna siamo riuscite a raggiungere la scuola soltanto grazie al cosiddetto “fattore C”. Comunque sia, appena arrivati alla Costa de Valencia, siamo stati piacevolmente sopraffatti dall’atmosfera cordiale e divertente degli animatori e degli insegnanti spagnoli, che ci hanno accompagnato per tutta la settimana con grande pazienza, dal giorno in cui alcuni furboni avevano trovato un trucchetto per prendere gratis la metro (ebbene sì, l’Imob funziona pure in Spagna!), a quello in cui una manifestazione ci ha costretti a barricarci dentro il centro commerciale. Le ore di lezione poi erano uno spettacolo ancora migliore: c’era chi approfittava delle spiegazioni del subjuntivo per recuperare le ore di sonno perse la notte precedente, chi cercava di attirare l’attenzione dei suoi pupilli insegnando le frasi perfette per abbordare e chi, ogni volta che sentiva un “por ejemplo”, si sganasciava senza ritegno. Insomma, come avrete capito, il divertimento non è mancato e, oltretutto, abbiamo persino avuto modo di vivere le tradizioni locali. ¡Sangria para todos!
Di Lisa LaMarra
S
Do’ passi a Parigi
e si facesse un sondaggio chiedendo alle persone: ”Qual’ è la città più bella del mondo?” Parigi e Venezia si contenderebbero sicuramente il primo posto. Decisi a testare la bellezza della “Ville Lumière”, noi della classe 2CE siamo partiti alla sua scoperta. Organizzare questo scambio non è stato semplice, a partire dal fatto che Parigi è una delle quattro metropoli d’Europa e perché il nostro “viaggio” è stato subito contestato per via del fatto che non tutti qui a scuola hanno avuto la possibilità di fare una “gita”. Concluse però le numerose ostilità siamo partiti alla volta della Francia, tutti eccitati e spaventati all’idea di trascorrere otto giorni a Parigi girando come trottole tra musei, parchi, monumenti e chiese. Appena saliti in aereo l’adrenalina si è fatta sentire facendoci rendere conto che non era un sogno, ma la realtà! Purtroppo però tutto il nostro positivismo e il nostro buonumore sono spariti velocemente all’aeroporto “Charles de Gaulle” a causa della pioggia torrenziale che bagnava la città, il tutto unito ad un freddo polare: che dire, non prometteva bene. Però “accoppiati” con i rispettivi corrispondenti tutto è andato meglio e anche l’ansia di dover parlare solo francese era scomparsa. I nostri compagni parigini in otto giorni ci hanno fatto scoprire un mondo completamente diverso dal nostro,
coinvolgendoci in numerose attività da turisti come: mangiare sulle rive della Senna al tramonto, fare shopping a Le “Galeries Lafayette”, alzarsi all’una la domenica e mangiare a pranzo talmente tanto da stare male. Ogni nostra giornata è stata accompagnata da una risata per via dei numerosi inconvenienti di un frenetico tour de force; siamo così riusciti a collezionare moltissime gag a partire dall’essere paragonati ad un branco di elefanti che attraversa la savana, al lasciare la professoressa fuori dalla metrò e ritrovarla mezz’ora dopo, fino all’essere bloccati dalla security in aeroporto per aver lasciato i liquidi nel bagaglio a mano. E’ stata un’avventura speziata, ricca di emozioni e sensazioni nuove grazie alle quali abbiamo potuto allargare i nostri orizzonti e, dato che siamo stati anche turisti, andare a Trocadéro a vedere la Tour Eiffel illuminata a mezzanotte è stata la conclusione perfetta di un’esperienza memorabile. Speriamo di poter tornare presto a Parigi, ma per ora ci accontentiamo di accogliere una settimana i francesi qui a Venezia per concludere così il nostro sondaggio sulla città più bella del mondo. E voi, siete per Venezia o Parigi?
Di Maria Vittoria Buiatti
Giochi 1
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.L’ avversaria del KGB -4.Ordinato temporalmente 17.Può esserlo un orbitale -19.Un’ importante regina castigliana -20. Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro -21. Sintesi -23.Io…sciare -24. L’inizio… di uno sfizio -26.Residenza Sanitaria Assistenziale -27.Club Alpinistico Italiano -29.Preoccupazione -31.Può subirlo la coca-cola -33.La regata è una gara di quel tipo -37.Noi in inglese in un altro caso -39.L’antica Persia -40.Può essere piatto o acuto -42.Un verso del cane -44.Del vento -46.Zero Tolerance -47.Il “Chi” arte marziale -49.American International Group -51.Dopo il Sol -52.La sorella del genitore -53.Il campo preparato -55.Isole atlantiche portoghesi 59.Un gas nobile -60.Avviene ad alta quota -62.Antica Lettera -63.La predica del parroco -64.Covalente meno valente -65.Preposizione articolata -66.Pronome personale riflessivo di terza persona singolare.
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V 1
ERTICALI
.Imbroglione -2.Grazioso uccello -3.Scrivere le parti degli strumenti per una canzone -4.Un tipo di rom 5.Può esserlo un capello -6.Fuori discorso -7.Noi in latino -8.Il Cachemire ne è un tipo pregiato -9.Il Carducci poeta -10.E’ in inglese -11.Dimora, abitazione -12.Le basi, l’ essenziale -13.L’ Adriano del Fu Mattia Pascal -14.Complimento, lode -15.Olanda -16.La subiscono i cittadini -18.Fico meno Fo -22.Trento -25.Fonte d’ acqua in luoghi pubblici -27.Studiosi, praticanti -28.Le doppie in magici -30.Prefisso di eguaglianza -32.Argon -34.La fine della FAO -35.Casermone meno sermone 36.Abbelliva i castelli medievali -38.Senza equilibrio 41.Nuclei Armati Rivoluzionari -43.Ragazzi veneziani -45.Le doppie di macchia -48.Cantante italiano 50.Catena di gelaterie artigianali -52.Il re degli dei greci -54.Il famoso “dei Tali” -56.Insieme a “Zic” si indica per tagliare -57.Rimini -58.La fine di azalee 59.Le dispari di nero -61.Electronic Arts.
Lanx / marzo 2012
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RIZZONTALI
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Oroscopo
Di Erica Fuga
Test Cosa ti ha spinto a venire al Foscarini? La mamma ed il babbo La voce dell'incoscienza Una visione mistica La certezza di poter ivi trovare ragazzi/e di (quasi) apollinea bellezza e di somma intelligenza Ti trovi bene a scuola? Magnificamente Per ora sì, ma c'è tempo per pentirsi Si sta meglio a letto Ma ti xè folgorà? Ti piace il pavimento della tua aula? Sì, si scivola benissimo e ci si specchia meravigliosamente E' duro, specialmente se ci si sbatte la testa No, lo volevo in legno (brucia meglio) La mia classe non ha pavimento, studiamo sulla terra battuta Da quando ti sei iscritto, è cambiato il tuo parere sul liceo classico Foscarini? No, sapevo a cosa sarei andato incontro, ma sono masochista... Sì (al rogo l'europeo) No, e sono fiero di appartenere al primo liceo di Venezia, dove tutto è come fu e tale resterà No, è tutto normale per un... Ma un momento... che significa "liceo"? Non è un penitenziario? Cosa ne pensi delle scale? Ci vorrebbe una scala mobile, i gradini sono troppi Sono animalista: preferirei delle scale a chiocciola Non le uso, entro dalle finestre Ottime per attentati ai prof
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Lanx / marzo 2012
E' comoda la tua sedia? No, è troppo bassa: va bene per i bimbi dell'asilo No, mi fa sudare le chiappe E' di legno marcio, scricchiola paurosamente, ma so accontentarmi Sedia? Io ho un triclinio Cosa ne pensi della macchinetta del caffè? C'è sempre troppa coda Il caffè sembra melma Spendo i miei soldi solo da Franco Tutto buonissimo (anche il cucchiaino) Cosa mangi per colazione? Aria fritta Pan e volpe Grappa e tarallucci Fritto misto Il tuo simpatico prof dice: "ragazzi, domani compito di greco!"; tu che fai? Esulti e gli baci i piedi Rischi l'infarto No problem: domani.. stago a casa Cominci a pregare Qual è la cosa più difficile da digerire? Il cemento Un'ora di matematica La peperonata La torta al cacao della nonna Dove ti piacerebbe andare in gita? Ponte di Brenta Brazzaville Caracas Chioggia alta Durante i compiti in classe, quale posto scegli? Quello dell'ultima fila Vanno bene tutti, purchè vicino
ad uno con media dell'8 Il più vicino alla cattedra, per togliere agli altri la tantazione di copiarmi Il mio letto o il bar vicino a scuola Ritieni giusto che i prof abbiano una cattedra e tu un miserabile banco? No, è una vergogna Certamente, sono un essere inferiore. Anzi è anche troppo, mi basterebbe un tavolo triangolare Per me è meglio così: i banchi si scaldano più in fretta delle cattedre No, con una cattedra avrei molto più spazio per esprimere la mia creatività Sono le 12.59 di sabato. A cosa pensi? Segui la lezione Non pensi, sei ridotto a un vegetale A quello che vorresti fare (ma che non farai) nel pomeriggio con quella bionda che conosci... Ad arrivare presto a casa, perchè il polpettone della mamma è commestibile solo se caldo Cosa manca nella scuola? I tergicristalli alle finestre Degli specchi in legno per ragazzi/e che si credono fighi/e Una piscina e un vasca idromassaggio La voglia di vivere Che cos'è l'associazione Amici del Foscarini? Una loggia massonica Un circolo di buontemponi che raccoglie gli ex allievi più sfigati Un'associazione benefica per la salvaguardia e tutela degli studenti Una setta satanica che controlla l'operato di Rocco Fiano
Di Sara Granzotto
Ipse dixit memorabilia -Dio è ovunque, anche nelle canne! (Gherardi, 2009) -Mi sarebbe piaciuto essere una donna a 20 anni! Sarei stata una di quelle baldracche... altro che quelle che se la tengono stretta!!! (Gherardi, 2009) -Giusto per, io di notte faccio ancora gli incubi che c'è compito di greco e io ho il dizionario di latino! E' che nel sogno sei anche fregato perchè non è che puoi tornare a casa! (Ferrini, 2009) -Bagarolo La metto a testa in giù nel cesso e poi tiro l'acqua! (Chiaro, 2007) -Se avessi materiale verdognolo ti scatarrerei sugli appunti... (Fort, 2007) -Qual è il punto dolente di Aristotele, che per te ora sta diventando il deretano?? (Fort, 2007) -Tu continua a pensare... Se sentite puzza di bruciato sapete perchè... (Morandini, 2007) -...c'è comunque l'idealizzazione della grazia del gentil sesso... Quante scemate mi tocca dire! (Gherardi, 2000) - E' impossibile: qui non si può parlare stando zitti! (Biasutti, 2000) -...e premesso che Cermel e Stefanuto devono stare zitti... di solito quando due parlano così stanno parlando o di donne o di musica; propendo per la seconda, visto che per adesso... (Crivellari, 2000) -Se non c'era 'r Discobolo c'era Fra Pampurio sopra un canguro! (Gherardi, 2000)
-Poco più di un anno fa io, grazie al cielo, non sapevo della tua esistenza. (Fort, 1999) -Milan: Se non avessi fatto il professore, sarei diventato sergente. Alunno: E' riuscito a combinare le due cose. Milan: Forse non ha tutti i torti! (Milan, 1999) -E' meglio un bel libro nel cesso che un libro di merda in salotto! (Gherardi, 1999) -Alunno: Anch'io l'ho letto, ma tutti questi nomi non me li ricordo. Fort: Perchè sei mongolo! (Fort, 1999) -Cristiana, ti si è svitato il cervello? Ah no, scusami, non c'è mai stato! (Morandini, 1999) -Pochi sono sopravvissuti a questo sport di dire caprate al professor Milan! (Milan, 1999) -(Interrogando) Scelga Lei l'argomento, perchè la corda con cui ci si impicca deve essere la propria. (Milan, 1999) -Anche nelle partite di calcio si lancia la moneta per vedere chi ha vinto. (Bonavoglia, 1998) -La prossima volta in storia ci occuperemo della morte di Archimede Pitagorico. (Biasutti, 1997) -Cosa stava scritto sul frontone del tempio di Delfi? Pulirsi i piedi? Attenti al cane? (Torre, 1996) -Io chiedo patate e mi dai carote! Sì, sempre legumi sono, ma... (Biasutti, 1996) -Sono riuscito a mangiarmi quasi per intero un pacchetto di Ringo con i vermi. (Gherardi, 1996)
Di Sara Granzotto
Posta!!! -Alla Isabella di IC Non ho mai trovato il coraggio per dirtelo di persona e penso che mai lo avrò. SEI BELLIXIMA *o* Anonimo di V ginnasio
-Almorò, ti amerò fin quando vivrò! Giuro, ti s...poserò! M. -Peretti, mordimi!
Da un certo Gigio Topo
-Da quando i nostri okki si sono inkontrati il mio kuore è un fokolare aldente. Ti amo un kasino Alvise Pietro Tommaso Grecuccio, spero ke tu capisci ki sono. By Mukka_Fokosa Pi Esse: ti ho anke fatto 1 dedika su radio birikina.