LA PAGINA DI CAMPALTO

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Anno VIII Numero 102 Dicembre 2011

MENSILE A SFONDO SOCIALE DI PUBBLICA UTILITÀ a: Campalto - Favaro Veneto - Tessera - Dese

distribuzione gratuita presso gli esercizi commerciali

ASSOCIAZIONE DI IDEE Un paio di settimane fa ho vinto il primo premio ad una lotteria: una fiammante ed avveniristica mountain bike con la quale, a dire il vero, mi trovo un po’ imbarazzato ad andare in giro. Non avevo mai vinto nulla a lotterie, enalotti e totocalci, perciò seguivo distrattamente le estrazioni, più attento alle battute pirotecniche di Diego che le conduceva, che ai numeri colorati che avevo disposti sul tavolo davanti a me. Non ero rassegnato, ero proprio convinto che mai, nella mia vita, mi sarebbe capitato il “colpo di fortuna”, anche fosse la vincita di una bicicletta! Nel mese di novembre è cambiato il governo del nostro Paese: non sappiamo quanto il nuovo esecutivo sarà in grado di fare , non sappiamo a quali sacrifici saranno sottoposti i ceti più deboli. Ma la grande speranza è che al più presto il popolo italiano possa finalmente avvalersi di una classe politica onesta, affidabile, preparata che persegua la giustizia sociale estirpando i mali, piccoli e grandi, che si annidano dentro le stesse forze politiche che sanno conquistare il potere ma non governare, dentro le istituzioni, dentro la società. Noi tutti però, nell’attesa, non dovremo seguire ciò che succede intorno aspettando distrattamente il “colpo di fortuna”: questa volta non c’è in palio una mountain bike, ma la vita nostra e dei nostri figli; e per questa vita abbiamo il diritto e il dovere di esprimerci ad alta voce, di incalzare i nostri riferimenti politici, siano essi ministri o rappresentanti di partito, di pretendere da essi il coraggio della verità e dell’onestà! Dobbiamo, noi tutti, ridiventare coscienza critica del nostro modo di vivere e di essere amministrati, strappando al dio dei programmi televisivi ed agli imbonitori prezzolati questo nostre diritto usurpato. E’ con questa speranza che la redazione de “LA PAGINA DI CAMPALTO” ed il direttivo dell’AUSER “Il Gabbiano” porgono a tutti i lettori ed a tutti i cittadini i più sinceri auguri di

BUON NATALE!!!


ASSOCIAZIONI

ESCE IL CD DEL CORO DI CAMPALTO Siamo felici di annunciare finalmente l’uscita del nostro primo CD dal titolo “Di canto in canto”. E’ una raccolta di 16 brani di vario genere, tra cui quello natalizio. Ma non solo! Contiene anche la testardaggine, la fatica, la gioia, le difficoltà, la costanza di tredici anni canori di un gruppo amatoriale, dilettantesco, di amici che hanno saputo seguire la loro passione per la musica e di ciò farne un impegno serio. Un impegno che fa crescere, che costringe a mettersi in gioco, che a volte ci fa litigare, ma che comunque Unisce, non solo il gruppo ma soprattutto chi ci ascolta e ci segue. Non a caso il nostro nome: Amici in Coro. Questo cd non è stato pensato per uno scopo di lucro, né per altri fini. L’abbiamo realizzato solo per la nostra soddisfazione, per far conoscere a Campalto (e oltre) il frutto delle nostre piacevoli fatiche e per lasciare un ricordo a chi verrà dopo di noi. Lo troverete nei “migliori negozi di Campalto!” e 1 euro del suo costo sarà devoluto all’associazione Onlus Somalitalia che come corale sosteniamo da anni. Dei ringraziamenti speciali sono doverosi! Li dobbiamo soprattutto a chi ci ha sostenuto nelle innumerevoli prove di incisione, il nostro maestro Aldo De Lazzari, il maestro Michele Benettello che ha seguito le registrazioni nella nostra chiesa di San Benedetto (grazie anche a lei!), grazie anche ai maestri Alessandro Baglioni e Alessandro Pasini per gli accompagnamenti musicali, al caro Giuliano Brandoli che sempre ci segue da dietro l’obiettivo (le foto sono sue!) e al giovane amico Mauro Bonotto, che dalla nostra nascita cura la grafica dei nostri concerti. Che ne dite! Potrebbe essere una bella idea regalo per Natale?! Buon ascolto e buone feste! AMICI IN CORO L’uscita di un nuovo CD: sembra banale, ma non lo è! Come per un nuovo libro, o per un nuovo spettacolo, vengono richieste grande passione, determinazione, conoscenze tecniche, capacità organizzative. E soprattutto grande dedizione. Questo evento è un importante tassello che si aggiunge alle pubblicazioni nate ultimamente proprio qui a Campalto, tutte espressioni vitalità culturale e di amore per il proprio territorio. Vivissimi complimenti ed un sentito grazie agli amici di “Amici in coro”! LA PAGINA DI CAMPALTO

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ASSOCIAZIONI

Corsi di “introduzione alla fotografia digitale” Organizzato dall’Associazione culturale Blog Territori e Paradossi è terminato a fine novembre il corso “Introduzione alla fotografia digitale” giunto oramai alla sesta edizione: vi hanno partecipato 12 persone che nel mese di febbraio esporranno presso il Centro Polifunzionale Pascoli loro opere realizzate sviluppando un tema riguardante la città di Venezia. L’apprezzata particolarità di questo corso riguarda il programma didattico, che non si limita ad affrontare i principi fondamentali della tecnica fotografica in generale e della tecnologia digitale, ma suggerisce e indaga le straordinarie possibilità espressive dell’arte in fotografia. Viste le ulteriori richieste di partecipazione pervenute, l’Associazione ha programmato per metà gennaio 2012 l’inizio della settima edizione. Per informazioni e prenotazioni inviare un’email ad info@territorieparadossi.it oppure contattare il numero 3669414416. E’ possibile , iscrivendosi al sito www.territorieparadossi.it prendere visione delle altre attività dell’Associazione e pubblicare e ricevere consigli sulle proprie fotografie.

perfezionare presso il Centro Polifunzionale Pascoli in via Orlanda. Sono disponibili per gli utenti 9 postazioni dalle quali navigare in internet o utilizzare programmi di video scrittura ed altro. Di seguito sono riportati gli orari di apertura durante i quali la presenza di un tutor può essere d’aiuto a chi si avvicina per le prime volte al mondo digitale oppure anche a chi, partecipando ad un corso di introduzione, necessita di affinare concetti e procedure. Il centro è stato promosso dal Comune di Venezia e finanziato dalla Regione Veneto con il Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR) . Apertura: martedì 9.00-11.00, mercoledì 9.00-11-00, giovedì 18.00-21.00, sabato 9.00-12.00. Per informazioni: campaltop3@gmail.com

CORSI DI PERSONAL COMPUTER CENTRO INTERNET 3P@ CAMPALTO

Proseguono i corsi di PC presso il Centro Polifunzionale Pascoli: è possibile accedere al corso di base, pensato per chi non ha mai usato il computer, e che introduce all’uso di internet; oppure al corso di secondo livello dove vengono approfonditi gli argomenti del corso base ed affrontati nuovi ed importanti utilizzi (video scrittura, foglio elettronico, grafica). Per informazioni inviare una mail a info@territorieparadossi.it oppure telefonare al numero 3669414416. Prosegue anche l’attività del centro internet P3@ di Campalto gestito dall’associazione Blog Territori e Paradossi in collaborazione con la Municipalità di Favaro; è possibile accedervi gratuitamente previa iscrizione da

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L’ ERBA DI CASA NOSTRA

E adesso le grandi navi

di Paolo Lanapoppi – Italia Nostra Venezia

Pochi spettacoli rappresentano il paradosso in cui si trova imprigionata la città di Venezia come il passaggio di una grande nave da crociera per il bacino lagunare di San Marco, tra il palazzo Ducale, la chiesa della Salute e la palladiana chiesa di San Giorgio. Il contrasto tra la grazia neogotica del palazzo e le stupefacenti dimensioni della nave riduce l’intera città alle dimensioni di un plastico in miniatura. La nuova realtà vive in un’altra scala di grandezze; anzi è, come si dice, del tutto fuori scala. Due rimorchiatori accompagnano le navi, ma non per trainarle: solo per spostare le estremità negli angusti spazi lagunari in modo da far cambiare direzione quando necessario (le navi sono spinte dalle loro eliche, di otto metri di diametro, che muovono immense quantità d’acqua). Se un cavo dovesse spezzarsi, la nave continuerebbe la sua rotta, andando anche a sfondare la facciata del palazzo Ducale se se lo trovasse di fronte (non si può frenare un’inerzia di centoquindicimila tonnellate che procede a venti chilometri l’ora, velocità minima per poter manovrare). Ognuno vede la sproporzione e ognuno vede il pericolo. Nel maggio 2004 l’allora sindaco Paolo Costa, dopo che la tedesca “Monna Lisa” (750 passeggeri, 29 mila tonnellate) si era incagliata di fronte a San Marco per un banco di nebbia, proclamò sui giornali: «È la goccia che fa traboccare il vaso.Va impedito il passaggio di queste gigantesche navi da crociera nel tratto d'acqua tra piazza San Marco e l'isola di San Giorgio Maggiore» (Corriere della Sera, 13 maggio 2004). Nel maggio 2010 lo stesso Paolo Costa, ora presidente dell’Autorità portuale, sembra aver cambiato opinione. Così ha risposto a un’intervistatrice sul New York Times: “Alle poche migliaia di contestatori io dico che le crociere portano milioni di visitatori e che molti altri milioni vorrebbero venire”. Il pericolo di collisione non è il solo. Un gruppo aperto su Facebook ha raccolto in pochi giorni ottocento adesioni e un’impressionante qualità di testimonianze: chi abita lungo il percorso delle navi denuncia il tremare delle finestre, chi ha il negozio lungo un canale descrive la risacca creata dall’acqua spostata al passaggio delle navi, chi abita vicino ai luoghi d’ormeggio denuncia il ronzio costante dei generatori e gli odori dei fumi di scarico, che si teme siano portatori di polveri sottili e d’inquinanti causa di solfatazione per i marmi e le pietre. Continua dunque il paradosso di Venezia: una città che gode di una inesauribile risorsa, il turismo, e che invece di farne un uso assennato finirà per farsene distruggere.

architettoniche sommerse e naturalmente i bassi fondali lagunari adiacenti ai canali, le velma o terre semi‐emerse e le barene o isole erbose lagunari. Sommato all’effetto dello scavo dei canali a profondità innaturali, ciò sta provocando la perdita di milioni di metri cubi di sedimenti ogni anno e la trasformazione della Laguna in braccio di mare aperto, con indescrivibili conseguenze sulla fauna e la flora oltre che sul paesaggio. Possibilità di gravi incidenti per errata manovra o perdita di controllo. I monumenti storici della città si trovano a poche decine di metri dal percorso di passaggio delle super‐navi. Inquinamento. Aumento della quantità di zolfo nell’aria a causa degli scarichi dei motori delle navi in sosta; rilascio di particelle di prodotti antivegetative delle carene delle navi, ai quali vanno aggiunti i rischi di fuoruscite di combustibili e altri prodotti inquinanti. Impatto visivo negativo. Il passaggio delle mastodontiche navi, sovradimensionate rispetto alla città, deprime e svilisce la percezione del patrimonio architettonico di Venezia. Aumento del numero di visitatori del centro storico, già ora stretto d’assedio da 20 o 21 milioni di visitatori l’anno. Le navi da crociera possono contribuire, nella buona stagione, con 40.000 persone al giorno, che si sommerebbero alle altre presenze. L’emergenza oggi non è aumentare il numero di turisti, ma diminuirlo drasticamente e al più presto. Trovate molte immagini spettacolari e tutta la storia dei movimenti di protesta sul nostro sito www. italianostra‐venezia‐org

Fra i danni principali causati dal passaggio e dalla sosta delle navi da crociera: Gravissimi effetti subacquei creati dal risucchio delle grosse navi al loro passaggio, risucchio testimoniato recentemente dalla rottura di quattro cavi d’ormeggio in acciaio di un ferry boat. Restano gravemente colpite le strutture

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L’ ERBA DI CASA NOSTRA

Sapore di biblioteche

di Daniele Conte

Mi piacciono le biblioteche. Le frequento spesso d'estate, quando sono più libero e posso dedicarmi alla lettura, impegnata o di piacere. E' un ottimo posto dove passare del tempo, dove leggere un libro, un giornale, un fumetto. Dove conoscere qualcuno, dove studiare, dove rilassarsi, dove immergersi tra lettere, pagine e parole. Ci si saluta con un accenno della mano e un "ciao" o un "arrivederci" appena bisbigliato. Si cammina, senza accorgersene, tra uno scaffale e l'altro tenendo la testa inclinata, per leggere meglio i titoli sul dorso delle copertine affiancate. Si indaga tra quelli esposti nei ripiani delle 'novità' o 'ultimi arrivi' o 'consigliati per voi', sfogliandoli iniziando dalle prime righe o dall'anticipo del retro di copertina. Se sei proprio senza idee, puoi chiedere aiuto ai bibliotecari, i quali, a volte non sanno che pesci (libri) pigliare (perchè non lo sai neppure tu cosa vuoi), altre volte invece hanno un lampo di genio e ti tirano fuori il libro giusto al momento giusto, prendendolo da uno scaffale che neanche avevi considerato, troppo in alto per vederlo o troppo in basso per aver voglia di chinarsi. In effetti chissà, forse il 90% dei prestiti stanno nello scaffale altezza occhi: potrebbe essere un sottile metodo per controllare letture e menti. Se invece entri deciso e certo di andare a colpo sicuro perchè sai già cosa vuoi, armato di titolo e nome, vai al banco e scopri: a. che il libro non c'è nel circolo delle biblioteche o che è già in prestito. b. che il nome o il titolo non sono giusti, quindi è introvabile. c. che c'è, ed è in narrativa, codice VEN 3498. Se ti capita la situazione c, può darsi che tu non riesca a trovarlo, perchè magari è stato preso e rimesso ma non al suo posto. Se sei fortunato invece va tutto liscio e l'ottieni presto tra le tue mani che fremono per iniziare ad aprirlo. Nella scelta ci sono vari fattori che ti influenzano: primo tra tutti, il disegno di copertina; Quante volte ho scelto o scartato un libro facendomi influenzare dalla copertina? Poi viene il numero di pagine, se son troppe non attira molto, pensando già che sia un mattone. In ballo ci sono anche: l'odore della carta che si avverte avvicinando il naso e scorrendo velocemente con due colpi di dita le pagine come un mazzo di carte, e, il colore dei fogli: ingialliti dalla vecchiaia certo non invitano (ma forse a qualcuno sì… i gusti son gusti!). Sicuro ci van di mezzo anche il titolo e l'autore, ma la vera ricerca è quella del tesoro, senza sapere quale sia. Una biblioteca infatti è il posto dove tutti aspettano che un libro li scelga e si faccia piacere. Gira e rigira se ne prendono tra mani e braccia un sacco, perchè "mmm, questo potrebbe piacermi!" anche se poi la scelta è ridotta dalle regole; quindi, uno due o tre, e

dopo il 'bip' di conferma, con tessera o nome passati dalla bibliotecaria sul lettore ottico del pc, diventano tuoi per un mese... o due, se rinnovi il prestito se qualcun'altro non l'ha nel frattempo richiesto. A meno che tu non abbia del tempo da dedicarci o il libro non ti assorba nella sua storia già dalle prime pagine, sei costretto, nell'ultimo giorno dei 30, a telefonare alla biblio o a passarci tra una cosa e l'altra che hai da fare quel giorno, perchè puntualmente il mese è già volato e i libri sono ancora lì, bloccati in una colonna nel frattempo cresciuta dalla riviste delle quattro settimane passate, i giornali vecchi, la pubblicità e lo straterello di polvere che ci sta di sopra. E se invece sei tu, sei proprio tu, il lettore giusto per il libro giusto beh... quello lo dovrai scoprire. E diventerà un viaggio indimenticabile. Juan Villore, ne “Il libro selvaggio”, scrive: "I libri sono come gli specchi: ciascuno ci vede quello che ha in testa. Il problema è che scopri quello che hai dentro soltanto quando leggi il libro giusto. I libri sono specchi indiscreti e temerari: ti fanno uscire le idee più originali, stimolano pensieri che non sapevi di avere." TORNA L'OMBRA DEL BY PASS... Ultimi aggiornamenti dal fronte Proprio quando la questione sembrava ormai archiviata perché l'Anas non era più disposta a pagare l'elevato costo degli espropri necessari alla realizzazione della nuova strada, a metà novembre il colpo di scena. Il Comune si sarebbe dichiarato disponibile a coprire il maggior onere degli espropri derivato dal passaggio di molti terreni da agricoli a edificabili. Strano che in questo momento di crisi, in cui il Comune si vede costretto a vendere perfino il Casinò, si trovino invece i soldi per la realizzazione di questa nuova, costosa arteria che porterebbe più disagi che benefici. Perfino l'Assessore Regionale alla Mobilità Renato Chisso durante la recente inaugurazione del sottopassaggio di San Giuliano (altro punto dolente...era proprio necessario?) ha dichiarato che la costruzione del bypass non ha più senso e sarebbe meglio dirottare i finanziamenti verso altre opere pubbliche sicuramente più utili e più urgenti. Ormai abbiamo capito che la costruzione del bypass è un affare speculativo, ma le domande da porsi sono altre, che interessi ci sono dietro e a chi fanno capo? Quesiti a cui nessuno, fino ad oggi, ha avuto il coraggio di rispondere. Elena Brugnerotto

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SAN MARTINO PER… RIFLETTERE

di Elena e Romena Brugnerotto

Oramai da qualche anno a Campalto la festa del Santo Patrono Martino è non solo l’occasione per ritrovarsi e festeggiare tutti insieme ma anche per riflettere su alcuni temi legati al mondo di oggi partendo da quel gesto emblematico di Martino della divisione del mantello. Quest’anno gli appuntamenti organizzati dalla Parrocchia e ovviamente aperti alla partecipazione di tutti sono stati due. Nel primo siamo stati invitati a riflettere, partendo dalle parole di Martino “Non posso più combattere. Sono soldato di Cristo”, sul tema delle religioni e della guerra nel panorama internazionale attuale e sui possibili percorsi di pace. Ospiti della serata Don Giovanni Nicolini, che da molti anni aiuta la nostra parrocchia in importanti momenti di riflessione, e Carlo Urbani che è giunto da Venezia per fare da mediatore. Assente, purtroppo a causa delle avverse condizioni atmosferiche, Renzo Guolo, docente di Sociologia presso l’Università di Trieste. Anche in questa occasione moltissimi sono stati gli spunti offerti da Don Giovanni Nicolini partendo dall’idea che il rifiuto di Martino, soldato romano, di combattere in nome della fede non sia un rifiuto della realtà ma sia dovuto alla nascita di un desiderio di cambiare la realtà in nome della fede. Ecco che è diventato interessante l’accostamento con la figura di San Francesco che ha vissuto l’esperienza della guerra al seguito di Federico II durante le crociate. Ma che cosa significa dire che il cristiano è un non violento, significa pensare che è una persona che rifiutando la guerra subisce la violenza della stessa senza reagire? No certamente non è così, ha detto Nicolini, questa è certamente una contaminazione con il pensiero orientale. Se vogliamo veramente capire come Gesù pensa al costruttore di pace ricordato nelle Beatitudini. Il gesto intorno al quale dobbiamo riflettere è quello di porgere l’altra guancia: in questo gesto c’è una sfida, una provocazione, una contestazione verso la violenza del gesto che deve sconcertare chi l’ha commesso. Nel porgere l’altra guancia mettiamo in discussione la violenza e cerchiamo di far cambiare il fratello che ha commesso il gesto: il nemico non è lui ma l’inimicizia e la divisione ed é contro questi elementi che deve combattere chi vuole portare la pace. E’ questa la grande guerra che deve combattere la chiesa per costruire non più domini ma relazioni con gli altri. Ecco che quindi il gesto della lavanda dei piedi di indica come ognuno di mette in relazione con l’altro, senza assistere solamente ma mettendosi in gioco. E se pensiamo alla violenza non possiamo che ripensare alla morte di Cristo in croce che vuole essere l’apice della violenza ma allo stesso tempo l’apice della speranza e della nascita di una nuova vita annunciata anche attraverso la presenza di Maria e della Maddalena, annunciatrici di un nuovo mondo. La croce è quindi il simbolo di un grembo

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materno nel quale nasce un’umanità nuova. Per questa umanità nuova Don Giovanni ha detto che Gesù è venuto a fare un’azione antimafiosa che è quella di chiamarci a fare ognuno il proprio dovere anche nel mondo del lavoro, così come ricordato anche dalla nostra Costituzione. E il tema del lavoro è stato al centro della riflessione di giovedì durante la quale si è parlato dei lavoratori over 40 e della loro difficoltà di ricollocarsi in un mondo lavorativo che li vuole tagliare fuori, non tutelati da un sistema previdenziale che li tiene in purgatorio in attesa della pensione. Davanti a un centinaio di spettatori attenti e appassionati, l'incontro ha visto l'intervento di quattro relatori preparati sull'argomento: Armando Rinaldi dell'Associazione ATDAL che da anni si batte per combattere il problema della disoccupazione in età matura, l'Assessore Provinciale delle politiche del lavoro Paolino D'Anna, il Direttore Provinciale INPS Raffaele Parisi, Sebastiano Bonzio, Consigliere Comunale con delega dalle problematiche del lavoro e Mons. Fabio Longoni, Delegato Ecclesiastico per la Pastorale Sociale e del Lavoro. La serata è stata ben coordinata da Gigi Bignotti, giornalista del Gazzettino, che con maestria è riuscito a far sbilanciare gli ospiti anche sulle questioni più spinose. Il tema è complesso e le soluzioni difficili da trovare e da mettere in atto, ma ognuno, a modo suo, ha saputo arricchire la serata con importanti considerazioni. Le immagini parlano sempre più delle parole e nel reportage “non siamo scarti” realizzato dall'ATDAL quelle facce ci hanno fatto render conto che il problema della disoccupazione in età matura è molto più diffuso di quanto avremmo mai pensato. Angoscia, frustrazione e auto colpevolezza sono i sentimenti che attanagliano i rinnegati del nostro tempo. In questi anni si è fatto poco e le conseguenze sono state spesso sottovalutate, ma, anche se politica ed istituzioni quella sera non hanno potuto esimersi dal dare spiegazioni, la strada da percorrere per arrivare ad una soluzione sembra ancora immersa nella nebbia. Inesistenti o troppo blandi sono stati i provvedimenti a livello nazionale, così, a livello locale, chi vorrebbe dare una mano alle persone che bussano alla porta, persone che hanno un volto e un nome e non sono solo un numero, deve fare i conti con leggi deboli e senza una linea condivisa da seguire. Ma qualcosa si può fare e il Comune di Venezia, attraverso uno sportello sperimentale, ha voluto creare un punto di raccolta delle sofferenze del territorio per cercare di dare delle risposte a livello legale, medico e psicologico. Tra le azioni da intraprendere sono state individuate: la creazione di strumenti per combattere il mobbing e i licenziamenti fuori legge; la battaglia contro i contratti atipici, causa di precarietà e di squilibri tra datori di lavoro e lavoratori; lo stanziamento un reddito di cittadinanza per tutte le persone che non riescono più a mantenersi. Come

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ultimo provvedimento, ma non certo il meno importante, la necessità di ricostruire le connessioni sociali oggi deteriorate dall'eccessivo individualismo della nostra società che fa percepire il licenziamento come un dramma privato e non un problema collettivo. Provvedimenti certo non risolutivi ma che possono essere piccoli spiragli di luce in quel tunnel in cui tanti disoccupati vagano, con le uniche certezze di essere troppo vecchi per un reinserimento lavorativo all'altezza della loro esperienza e troppo giovani per la pensione. Anche quest’anno quindi molte persone per queste due serate hanno preferito uscire dal torpore delle serate infrasettimanali per dedicare spazio alla riflessione partendo da San Martino ma arrivando fino ad alcuni dei problemi più spinosi del mondo attuale. Opinione Pur approvando l’esistenza del misuratore di velocità, non condivido le contravvenzioni a chi viaggia a 58/60 km/ora (Mario Pretin – Mestre)

VI SEGNALIAMO…. a cura di Francesca Delle Vedove Un libro “Durante” non è solo un avverbio ma può anche essere un nome proprio. Lo utilizza proprio in questo senso lo scrittore Andrea De Carlo nel suo ultimo romanzo dall’omonimo titolo: Durante, è un avventuriero, un uomo che sa affascinare e anche odiare da tutte le persone che incontra perché mette a nudo le fragilità di ciascuno, annienta le certezze. Ambientato nelle colline marchigiane, la storia, tutta italiana di De Carlo, narra l’incontro tra Pietro e Astrid, due tessitori artigianali, con lo sconosciuto e misterioso Durante che senza bagagli, un cappello di paglia in testa e nessun senso per la proprietà privata, irrompe nelle loro vite tranquille e sicure, ovviamente rimescolandole. La loro vita e quella dei loro amici non sarà più come prima dopo l’incontro con Durante. Durante stimola infatti tante domande, anche a chi legge il libro: le scelte sono irrevocabili? Il possesso delle cose materiali è necessario o serve solo a dare tranquillità? E la felicità passa attraverso le certezze o nasce da ciò che è imprevisto, inatteso, mutevole? Ad ognuno le proprie risposte.

LA PAGINA DI CAMPALTO: SIAMO ON LINE! Da gennaio 2011 “La pagina di Campalto” è consultabile anche in Internet all‘indirizzo http://issuu.com/lapaginadicampalto Questo è il link: ; iscrivendosi al sito è possibile rilasciare commenti e domande, segnalare iniziative, suggerire approfondimenti. A tutti buona lettura e buona navigazione!Potete inviare domande e commenti anche a questo indirizzo e-mail: lapaginadicampalto@gmail.com.

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pagina della provincia

La Provincia di Venezia a Rimini protagonista di “Ecomondo” la fiera del sostenibile 14-11-2011 - Venerdì 11 novembre 2011 la Provincia di Venezia e i Comuni del territorio sono stati i protagonisti alla 15^ edizione di “Ecomondo”, Fiera internazionale del recupero di materia ed energia e dello sviluppo sostenibile in svolgimento alla Fiera di Rimini. Presenti alla manifestazione la presidente della Provincia di Venezia Francesca Zaccariotto, l’assessore all’ambiente Paolo Dalla Vecchia, alla Mobilità Giacomo Grandolfo e alla Viabilità Emanuele Prataviera. Assieme a loro rappresentanti e sindaci di Camponogara, Caorle, Ceggia, Cinto Caomaggiore, Dolo, Fiesso d'Artico, Fossalta di Piave, Fossalta di Portogruaro, Fossò, Martellago, Mira, Portogruaro, Salzano, San Donà di Piave, Spinea,Torre di Mosto,Venezia e Vigonovo. Tutti hanno partecipato ad un incontro sul tema ”Patto dei sindaci: azioni energetiche e di mobilità verso la sostenibilità degli Enti” in cui la Provincia ha presentato le proprie iniziative e progetti. La Provincia di Venezia ha aderito nel settembre 2010 al “Patto dei sindaci”, che prevede azioni concrete e prospettive di finanziamento per gli enti locali aderenti finalizzati alla riduzione delle emissioni di Co2. I contenuti del Patto sono stati discussi alla presenza di Pedro Ballesteros Torres, della Direzione Generale Energia della Commissione Europea e promotore del Patto stesso di importanti realtà europee aderenti al Patto come Eurocities o le Città di Friburgo, Malmoe e Vienna. In questa sessione si è inserito anche il Progetto 20-2020 della Provincia di Venezia che ha visto la partecipazione di numerose altre Province e Comuni italiani con le proprie esperienze e iniziative legate al Patto. La Provincia di Venezia è inoltre presente a “Ecomondo” con uno spazio espositivo proprio, dove sono in mostra le iniziative veneziane sul tema dello sviluppo sostenibile quali la “Casa dell’energia”, i progetti di viabilità e mobilità sostenibili, di piani delle acque comunali, installazione dei pannelli fotovoltaici nelle scuole, oltre alle proposte per il turismo slow sintetizzate nello slogan “Venezia Provincia Verde d’Europa”. Presidente Zaccariotto: «La Provincia di Venezia ha un territorio complesso dal punto di vista energetico, per questo stiamo lavorando per una politica ambientale che eviti il ricorso a strumenti programmatori di tipo tradizionale, con contenuti rigidi e procedure d’approvazione lunghe e complesse. Risulta indispensabile quindi il diretto

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apporto di tutti i portatori di interesse, siano essi enti locali o imprese, basato su un sistema che ne monitori l’evoluzione e ne amplifichi pregi e difetti. Con una cabina di regia, la nostra, che ci consenta di evitare proliferazioni incontrollate di una tecnologia rispetto all’altra; che sia consapevole delle ricadute ambientali e di salute sempre presenti in ogni scelta che riguarda l’ambiente e che ci consenta di sentirci parti essenziali di un motore, di un ingranaggio più ampio. Tale cabina dovrebbe trovare avvio nel tanto atteso Piano Energetico Regionale e la concreta gestione da parte dell’amministrazione provinciale e nei comuni, opportunamente dotati di un migliorato sistema burocratico che sia più semplice ed efficace. E’ evidente che esiste anche un problema di risorse e non solo per la questione energetica, a maggior ragione serve un coordinamento e soprattutto passare da una mentalità di intervento in emergenza a una pianificazione e coordinazione. Non è solo un problema di disponibilità di risorse finanziarie quanto la necessità di cambiare cultura rispetto alle questioni ambientali. Abbiamo purtroppo amaramente visto quanto è accaduto in Liguria in questi giorni. La provincia per questo mette a disposizione la propria competenza per supportare i comuni anche in campo di prevenzione idrogeologico».

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L’ ERBA DI CASA NOSTRA

TELEVISIONE? NON NE POSSO PIU’! Non posso più accendere la televisione. Quella che è ormai una delle macchine elettrodomestiche indispensabili per la casa, sta diventando totalmente inutile, inappropriata e ingombrante. L'accendo e dopo poco mi stanca. I programmi sono sempre gli stessi, scandiscono lo scorrere delle stagioni, dei mesi, degli anni. Invecchiano con te, senza esprimere mai un'opinione personale. Non c'è scambio. La domenica non è più il giorno del Signore, ma di Barbara Durso sul 5 o di Massimo Giletti sull'1, che da dire non hanno proprio nulla. Il pomeriggio non è dato dal fatto che ci si sente appesantiti dal pranzo e la palpebra si fa pesante, no! E’ scandito dalla Maria De Filippi e da quella demente di nonna Cretina che balla la tecno dance con gli zatteroni tacco 16 e la coffana biondo platino! Come l'autunno non è più annunciato dall'ingiallirsi delle foglie, ma bensì dalla nuova edizione (l'ennesima) del Grande Fratello. In pausa pranzo in ufficio, navigando in internet, mi sono imbattutta nelle descrizioni dei partecipanti di quest'anno al reality. Mi sono soffermata in particolare su Floriana, romana di 22 anni. Del segno del toro, non ne ha altri di troppo particolari: castana, occhi scuri, alta 1.70 circa, pesa 50 chili, ha due tatuaggi. Nella norma, se ci si limitasse a questa descrizione. La prima ruga sulla fronte mi si rivela dopo aver letto la sua candida risposta alla domanda "cosa vuoi fare da grande”. Me la immagino, senza esitazioni, rispondere " il magistrato e l'attrice". La giustifico ammettendo a me stessa che almeno lei sa darsi una risposta. Io, anche se ci penso bene, non saprei ancora cosa fare da grande! Certo è che il magistrato lo lascio fare a chi ha studiato (me lo auguro) e di essere attrice proprio non mi interessa (l’unica cosa positiva sarebbe avere sempre trucco e parrucco d’effetto!). Nessun dubbio invece sulla sua seconda confessione: “amo la lettura e le citazioni colte, ma le scarpe altissime e lo shopping sono la mia vera passione!”. Ma guarda un po’ ?! Ero convinta che il tuo desiderio più grande Flo, fosse mettere fine alla fame nel mondo! Questa ragazza mi spiazza davvero, non la trovate anche voi eccezionale? Le successive botta e risposta della mangia-uomini della casa (perché è così che la futura magistrata-attrice si definisce, a 22 anni) mi fanno ritorcere le labbra verso i piedi, un po’ per tristezza, un po’ per un più profondo ribrezzo. P.s.: Per favore, ponete particolare attenzione al livello di profondità culturale e spirituale, racchiuso nell’intervista. Domanda: Ti descrivi come una persona intelligente ed intraprendente. Questo anche in amore? Risposta: Confesso di non essere mai stata fedele in amore. Per tre anni ho intrattenuto due relazioni contemporaneamente! Domanda: il tuo uomo ideale? Risposta: Deve essere bello, alto, muscoloso, lo voglio perfetto! Deve morire per me,

fare tutto quello che voglio e tenermi testa! Domanda: Da cosa deriva questo tuo atteggiamento con l’altro sesso? Risposta: Credo sia per via del mio rapporto con papà. E’ l’unico uomo che non ho mai conquistato. Domanda: Qual è il tuo motto? Risposta: Chi mi ama mi segua. Domanda: perché partecipi al GF? Risposta: Per sedurre tutti gli uomini e far morire di invidia tutte le donne!” Ma dico io: si può essere più insulse? Può una donna, seppur di soli 22 anni, rappresentare in modo così superficiale ed offensivo il genere femminile? Questo programma maledetto entra nelle case di milioni di italiani, le ragazzine lo guardano sperando di partecipare almeno ai provini della prossima edizione, le mamme dibattono sulle storie dei concorrenti correndo sul tapis roulant in palestra con le amiche, i giovani trentenni si imbottiscono i muscoli e si ingellano i capelli per somigliare a quel tale concorrente rosolato dalle lampade, che non sa i congiuntivi ma tromba sicuro ad ogni serata in discoteca. A trentanni queste sono preoccupazioni. Ci stupiamo che il mestiere di escort sia pagato e riconosciuto alla luce del sole. Ma sono programmi del genere che insegnano l’essere escort. Il voler fare della propria vita un copione, uno strumento per arrivare ai soldi, al consumo, del proprio corpo e di quello altrui. Valori come la famiglia, la religione (o qualsiasi altro credo), l’istruzione vanno a finire nel cesso alla prossima seduta. Ci stupiamo che i divorzi aumentino e di conseguenza i “figli problematici”… Ma ragazzi, fino a che ci sono certi programmi che ti incartongessano il cervello cosa vogliamo pretendere? D’imparare l’italiano dal Grande Fratello e l’amore ad Amici? La tv funziona meglio da spenta.

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Chiara Foffano

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APPUNTI DI VIAGGIO

PRAHA Praga è grigia, ma non è ferma. Praga è dura, ma dolce nei visi di capelli biondi. Praga è rigorosa, ma capace di buttarsi tutto alle spalle con una fresca risata. E ricominciare. Perché è questo che fa Praga ogni giorno, con le sue forze: apre le porte alla sua identità. Cerca tra i contrasti il volto da indossare. Passeggiando tra le vie del centro storico, sentendola sotto i piedi, carezzandole i marmi come fossero le sue braccia, abbracciandola, spiandola da dietro l’obiettivo, vedo questo. Sento questo. La sento. Sento che c’è dell’altro dietro l’idea che abbia da offrire solo del sesso facile. Praga cammina ed è avanti a noi. Ci sorpassa, staccandosi dalla sua stessa ombra per volare alto, nel pensiero di un futuro ancora da definire. Dopo anni di regole e barriere, si intravede il sole. All’orizzonte una nebbiolina cinematografica a ricordarti le origini. Ma Praga è sicura di volerci essere. Praga è un ponte tra due mondi, il passato ed il futuro. Dal primo si ha la consapevolezza che ci si deve sollevare, per poter risalire. Del secondo non si ha il valore. Lo si cerca nelle firme dell’alta moda, nelle macchine sportive, ma non si è ancora coscienti della sua potenzialità. Praga lavora nel presente, con fermezza, ma del futuro non è ancor chiara l’immagine. Il suo costume, il suo trucco. Praga è un ponte, è più ponti, sul fiume del tutto e del niente. Praga è la Regina dell’Est, seduta su di un trono di marmo. Immobile ma vigile.Ai suoi piedi scorre la vita, con i graffiti, le urla di protesta, gli amori e gli scambi, leciti ed illeciti. Dietro l’obiettivo fotografico posso mettere a fuoco i suoi volti. Le guance di talco della regina e le sue labbra rosse. Su tanta autorevolezza galleggia sotterranea la voglia di emergere, di fare la differenza. Di svoltare e finalmente riconoscersi nelle proprie mura, nel proprio asfalto. Praga è musica ed è silenzio. La musica è dei giovani che la studiano. Sono dietro l’angolo, pubblicamente suonano per i passanti. Intimamente suonano per loro stessi e per la Musica. Il silenzio invece, è dei ribelli. Sono dietro l’angolo e nascondono le loro pennellate di colore clandestino, le loro urla afone. Solo colore dal basso della vita. Intimamente pensano al cambiamento, al nuovo volto, ad un nuovo destino da disegnare. Praga e’ incontrare una ragazza e volerla conoscere. Sfilarle il giornale dalle mani e chiederle cosa vuole fare da grande. I suoi progetti ed i viaggi che le piacerebbe intraprendere. Se all’estero o nella propria città, che non conosco, ma che studio tra gli scatti che mancano, che non ho colto. Che ho racchiusi dietro gli occhi. Praga è un mondo nuovo, dentro ad uno piccolo ed antico, fatto di pizzi di pietra e di botteghe di fiori. Nel nuovo mondo ci sono ragazze bionde che sorridono nitide, senza voler dire altro. Ci sono i turisti sfacciati che nulla fanno per confondersi, per prendere parte allo spettacolo del viaggiare, dell’essere ospite. Ci sono vetrine che si vedono ovunque, quelle della globalizzazione. La piccola Praga è coperta a metà, come una trapunta color pastello troppo corta. Da qualsiasi punto l’attiri a te, non la vedrai mai nella sua pienezza, perché il suo fascino è proprio questo: la sua timidezza. Proprio come quella ragazza bionda ed i suoi sogni. Chiara Foffano foto di Alessandro Scarpa e Carlo Albertini

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LA SAI L’ULTIMA? Perchè alcuni uomini preferiscono un cane ad una moglie 1. Più siete in ritardo, più un cane è contento di vedervi. 2. I cani non notano se li chiamate con il nome di un altro cane. 3. I cani apprezzano se lasciate molte cose sul pavimento. 4. I genitori di un cane non vengono mai in visita. 5. Ai cani piace se alzi la voce per avere ragione. 6. Non dovrai mai aspettare un cane. Sono pronti per uscire 24 ore al giorno. 7. I cani trovano curioso quando sei ubriaco. 8. Ai cani piace andare a caccia e a pesca. 9. Un cane non ti sveglierà mai la notte per chiederti... "Ma se muoio, prenderai un altro cane?" 10. Se un cane ha dei cuccioli, puoi mettere un annuncio sul giornale e darli via. 11. Se un cane sente su di te il profumo di un altro cane, non si ingelosisce E ultimo, ma non in ordine d'importanza: Se un cane vi lascia, non vi prende metà delle vostre proprietà !!! Per sottoporre a verifica questa teoria: Chiudete per un'ora vostra moglie e il vostro cane nel garage. Poi aprite e vedete chi sarà contento di vedervi...

Maschile e femminile Una maestra stava spiegando alla sua classe che in Francese, diversamente dall'Inglese, i vocaboli possono essere maschili o femminili: - House in francese è femminile: la maison. Pencil in francese è maschile: le crayon. Uno studente curioso chiese: - E il computer di che genere è? La maestra, sorpresa, ammise di non saperlo e la parola non figurava nemmeno nel dizionario di Francese. Così, per divertirsi un po', la classe fu divisa in due squadre, ovviamente maschi da una parte e femmine dall'altra, e si chiese ai ragazzi di decidere loro a che genere appartenesse il computer, dando almeno 4 buone ragioni. La squadra dei ragazzi decise che il computer non poteva essere altro che femmina, in quanto: 1. Eccetto il creatore, nessuno può capire la sua logica interna; 2. Il linguaggio nativo che usa per comunicare con gli altri computer è incomprensibile per chiunque altro; 3. Anche gli errori più piccoli restano immagazzinati per sempre in memoria per poterteli rinfacciare; 4. Appena l'hai comprato ti ritrovi a spendere mezzo stipendio in accessori. La squadra delle ragazze, ovviamente, arrivò alla conclusione che il computer era di genere sicuramente maschile perché: 1. Se vuoi fare qualcosa con lui, prima lo devi accendere; 2. Anche se ha molti dati non riesce a pensare da solo; 3. E' stato inventato per risolvere i problemi, ma nella metà dei casi è lui il problema; 4. Appena l'hai comprato ti accorgi che se avessi aspettato ancora un po' ne avresti potuto trovare uno migliore...

TU E IL CAPO... Se non fai qualcosa, sei pigro. Se il tuo capo non lo fa, è troppo occupato. Se ci metti molto tempo, sei lento. Se il tuo capo ci mette molto tempo, è accurato. Se fai un errore, sei un idiota. Se il tuo capo fa un errore, anche lui è umano. Se fai qualcosa senza che ti venga detto, è presunzione. Se il tuo capo fa la stessa cosa, è iniziativa. Se ti impunti, è testardaggine. Se lo fa il tuo capo, è fermezza. Se non osservi una regola di etichetta, sei maleducato. Se lo fa il tuo capo, è un tipo originale. Se prendi un giorno di malattia, sei sempre ammalato. Se il tuo capo prende un giorno di malattia, deve stare veramente male…

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Circolo Ricreativo Culturale

AUSER “IL GABBIANO” I NOSTRI SERVIZI

Consulenza legale gratuita per i soci AUSER: si riceve su appuntamento il SABATO dalle 10.00 alle 12.30 ed il LUNEDI’ dalle 16.00 alle 18.30 “Ausilio” spese a domicilio: con il servizio Sociale della Municipalità e la COOP Adriatica il ns. Circolo ha aderito al servizio al progetto “Ausilio” per la consegna gratuita della spesa a domicilio alle persone anziane, non autosufficienti, portatori di Handicap o con problemi motori temporanei che non possono recarsi personalmente presso i negozi.

I NOSTRI CORSI Corso di musica: sono aperte le iscrizioni per il corso di musica dedicato a bambini ed adulti. Con i nostri soci musicisti sarà possibile imparare a suonare la chitarra in maniera semplice. Ed inoltre… Scuola di Canto Corsi di informatica per i “meno giovani” Compilazione gratuita mod.730 (previo appuntamento) Per informazioni ed appuntamenti telefonare al numero 041.903525 dal lunedì al giovedì dalle 10.00 alle 12.30; il venerdì dalle 16.00 alle 18.00

A cura del Circolo Ricreativo Culturale AUSER “Il Gabbiano” ONLUS (auser.ilgabbiano@alice.it) - Editore: Circolo Auser “Il Gabbiano” - Direttore responsabile: Giorgio Marcoleoni. - Redazione a cura di: BLOG -Territori e Paradossi Associazione Culturale. - Redattori: Giuliano Brandoli, Daniele Conte, Chiara Foffano, Elena Brugnerotto, Francesca Delle Vedove, Carlo Albertini - Redazione: Piazzale Zendrini 22 Campalto (VE) Tel/fax : 041.903525 - E-mail: lapaginadicampalto@gmail.com Stampato in proprio n° 2000 copie - Registrazione presso il Tribunale di Venezia n° 1461 del 24 settembre 2003


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