LA PAGINA DI CAMPALTO

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Anno VIII Numero 105 Marzo 2012

MENSILE A SFONDO SOCIALE DI PUBBLICA UTILITĂ€ a: Campalto - Favaro Veneto - Tessera - Dese

distribuzione gratuita presso gli esercizi commerciali


ASSOCIAZIONI

INTERNET GRATIS A CAMPALTO PRESSO IL CENTRO PASCOLI

KOINONIA, incontri di comunità presso la Parrocchia di SS Benedetto e Martino

Presso il centro pubblico internet P3@, gestito dall’associazione Blog Territori e Paradossi al Centro Polifunzionale Pascoli, è possibile accedere ad internet in modo gratuito. Il Centro è aperto il martedì, il mercoledì ed il sabato dalle 9.00 alle 12.00 ed il giovedì dalle 18.00 alle 21.00. L’accesso negli orari di apertura è possibile previa iscrizione (gratuita); nell’aula PC è sempre presente un “tutor” che può fornire aiuto a chi lo richieda. Il centro è stato promosso dal Comune di Venezia e finanziato dalla Regione Veneto con il Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR) sia con lo scopo di garantire l’accesso ad internet per chi voglia navigare in rete, sia di facilitare l’alfabetizzazione delle persone che hanno difficoltà ad usare il computer. Proseguono inoltre, sempre al centro Pascoli, i corsi di alfabetizzazione informatica di base e di 2° livello. A febbraio è anche iniziato il nuovo corso dedicato alla “gestione della fotografia digitale”, pensato per coloro che si sono avvicinati alla fotografia digitale e che desiderano acquisire le conoscenze per poter archiviare, modificare, stampare e presentare in modo personalizzato le proprie immagini. E’ necessaria una conoscenza di base nell’uso del personal computer. A fine marzo partirà la seconda edizione. Per informazioni: mail info@territorieparadossi.it - telefono 3669414416

"Anche quest'anno la Parrocchia di Campalto ha organizzato per il periodo della quaresima un ciclo di incontri aperti a tutti i cittadini. A partire dal concetto di Koinonia (termine greco per comunione, partecipazione, comunicazione) e dei suoi vari significati, ogni venerdì di marzo, presso la sala teatro del patronato della Chiesa di San Benedetto, saranno approfondite alcune declinazioni del tema partendo dall'interpretazione della nostra società. Si parlerà quindi della città e del suo ruolo come centro di socialità, di come l'economia e i social network incidano sempre di più sulla nostra vita, della famiglia e della sua evoluzione. Un modo per fermarsi a riflettere sulla nostra quotidianità, per accrescere la nostra consapevolezza del mondo che ci circonda." Incontri: tutti i venerdì dal 2 al 30 marzo alle ore 20.40 presso la sala teatro della parrocchia di SS. Benedetto e Martino a Campalto. Verranno dibattuti i seguenti temi : La città, quale progetto a fondamento della polis? (relatore sen. Felice Casson); Utopia o realismo? Le leggi dell’economia nella vita comune (relatore prof. Giuliano Petrovich); Dalla comunità alla comunity. Le relazioni nell’epoca dei blog e social network (relatore prof.ssa Roberta Turri); La comunità ed i suoi valori non negoziabili. Le relazioni tra le diverse generazioni (relatore prof. Marco Gallizoli); Famiglia o famiglie? Famiglie, coppie di fatto e convivenze (relatore dott.ssa Paola Sartori). Nei venerdì di quaresima, inoltre, la parrocchia propone momenti di riflessione e di preghiera nella chiesa di S.Benedetto: “tu prendi quello che ti serve perché l’importante non è fare tutto, ma trovare del tempo per pregare e per pensare”.

Incontri di formazione su temi di carattere ambientale E’ organizzato dai Circoli PD di Campalto, Favaro/Dese e Tessera e dal Gruppo Consiliare Municipalità di Favaro il ciclo di “Incontri di formazione su temi di carattere ambientale”. Il primo in calendario ha avuto luogo Giovedì 1 marzo presso il circolo PD di Campalto sul tema “Dal Bo-sco di Mestre al Parco di San Giuliano. La Storia – l’attualità – il futuro”, relatore Dr. Andrea Ballin Consigliere C.d.A. Istituzione Bosco di Mestre e Grandi Parchi. I prossimi incontri: Giovedì 15 marzo h. 20.45 a Campal-to, via Passo 10, “Dal pericolo idraulico alle opportunità dell’acqua”, relatore Ing. Alessandro PattaroStudio ID&A Ingegneria. Giovedì 29 marzo h. 20.45 a Favaro, via Cima Rosetta 19, “Introduzione alle norme ambientali: rifiuti, bonifiche e valutazione degli impatti”, relatore Dr. Massimo Gattolin Dirigente Politiche Ambientali Provincia di Venezia. Giovedì 12 aprile h. 18.00 sempre a Favaro in via Cima Rosetta 19, “Il Parco della Laguna Nord”, relatore Ass. Gianfranco Bettin Assessore Ambiente Comune di Venezia. Gli incontri sono aperti a tutti e saranno proiettate slides illustrative. Per informazioni: Lionello Pellizzer cell. 366/6870855 Gabriele Scaramuzza cell. 348/5735490

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ASSOCIAZIONE “CAMPALTO VIVA” perle, maschere, broccati: i tesori di Venezia Prosegue l’iniziativa di Campalto Viva dedicata alle visite guidate presso laboratori artigiani di Venezia: dopo gli appuntamenti di dicembre e febbraio, dedicati rispettivamente alle perle ed alle maschere, per il 27 aprile prossimo è programmata l’uscita per la visita al laboratorio di TESSUTI AL TELAIO. Questi appuntamenti, attraverso calli e campielli, portano a conoscere le antiche tecniche di lavorazione dei maestri artigiani di Venezia. Famosi nel mondo per la loro arte , vi sveleranno i segreti dei capolavori che realizzano. Per prenotazioni e orari contattare Letizia al numero 335372551.

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PAGINA DELLA PROVINCIA

SPORTELLO PROVINCIALE PER LO SPORT A chi è rivolto il servizio: Lo sportello istituito dalla Provincia di Venezia di comune intesa con il Comitato provinciale del CONI di Venezia offre consulenza gratuita ai Comuni della provincia di Venezia, ai dirigenti delle associazioni sportive, ai gestori degli impianti sportivi, ai privati interessati alla costruzione di impianti sportivi. Lo Sportello inoltre: • • • •

attua corsi e convegni per la formazione ed informazione di tecnici e dirigenti e fornisce indirizzi anche giuridici alle società sportive; si avvale di esperti in progettazione, manutenzione, messa a norma e gestione dell’impiantistica sportiva; svolge un ruolo di promozione, supporto e coordinamento a favore di quanti operano nel mondo dello sport; si occupa di: formazione ed informazione di tecnici e dirigenti; impiantistica sportiva e scolastica; inserimento dell’impiantistica sportiva nel PTP della Provincia di Venezia Piano pluriennale Regionale per l’impiantistica sportiva criteri per il varo dei “piani regolatori per lo sport” dei singoli comuni; progetti innovativi riguardo l’impiantistica sportiva nel rispetto della compatibilità ambientale e per la migliore accessibilità da parte dei praticanti di ogni età ed abilità si propone di: fornire consulenze mirate alla progettazione, alla messa a norma e alla gestione dell’impiantistica sportiva; aggiornare le associazioni sulla normativa fiscale e del lavoro attraverso corsi e convegni; fornire pareri su bandi di gara per appalti, convenzioni, contratti e concessioni; suggerire e supportare progetti tesi al contenimento dei costi energetici; esprimere parere in ordine a studi di fattibilità di opere sportive da costruire o ristrutturare; promuovere corsi di informazione e aggiornamento degli addetti all’impiantistica sportiva; fornire indicazioni sugli adempimenti e sulle normative di sicurezza.

Via Sansovino, 9 - 30173 Venezia Mestre Orario: non osserva orario al pubblico, è consigliato l’appuntamento telefonico. tel 041 2501876/1878 fax 041 2501881 e-mail : sport.assistenza@provincia.venezia.it

Concessione di patrocinio in occasione di manifestazioni, eventi e celebrazioni di pubblico interesse A chi è rivolto il servizio: A tutti coloro che, in forma singola o associata, desiderino ottenere dalla Provincia il patrocinio per lo svolgimento di manifestazioni pubbliche di natura culturale, sociale o di promozione. La concessione del patrocinio non prevede contributi in denaro, ma soltanto la possibilità da parte del richiedente di utilizzare il logo ed il nome della Provincia nelle locandine o nelle altre eventuali forme di pubblicità della manifestazione organizzata. Come fare la domanda: Domanda in carta semplice indirizzata al Presidente della Provincia di Venezia - San Marco, 2662 30124 Venezia, in cui siano specificate le caratteristiche della manifestazione per la quale si richiede il patrocinio, gli argomenti trattati, la data di svolgimento, il tipo di finanziamento ottenuto, il numero previsto di partecipanti e l’eventuale presenza di altri patrocini. Se necessario, ai fini dell’istruttoria, gli uffici competenti per materia potranno richiedere lo statuto dell’associazione, o altre informazioni utili a verificare l’assenza di scopo di lucro della manifestazione per la quale si richiede il patrocinio. Indirizzo mail del servizio: presidenza@provincia.venezia.it Dirigente Angelo Brugnerotto

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L’ ERBA DI CASA NOSTRA

BY PASS DI CAMPALTO: pregressi e progressi

Nel numero scorso avevamo invitato i lettori ad inviare i propri versi, a qualunque argomento si potessero riferire. E’ con piacere che pubblichiamo l’opinione di MP sul by pass di Campalto espressa in rima.

La tormentata storia del By Pass di Campalto, sulla cui costruzione ogni politico si diverte a dire la sua, sembra arrivata ad una svolta. Tutto inizia con due episodi chiave: il primo a metà novembre quando, all'inaugurazione del sottopasso tra via Martiri della Libertà e via Orlanda, l'Assessore Regionale Chisso si dice soddisfatto dei passi avanti fatti per il miglioramento della viabilità della zona e nella stessa occasione si fa scappare che il By Pass di Campalto diventa quindi un opera di secondaria importanza con la conseguenza che, i fondi già stanziati, potrebbero essere investiti per interventi più urgenti. Il secondo avvenimento importante avviene durante l'inaugurazione del nuovo tratto di Via Vallenari, quando il Vicesindaco Simionato, sollecitato a dare un parere sulle parole di Chisso, si dice disponibile a parlare sulla necessità o meno del By Pass. Due dichiarazioni che lasciano intendere una volontà, mai espressa prima, di voler affrontare una valutazione sulla reale necessità di realizzazione di questa arteria stradale. Nel frattempo la notizia di qualche mese fa, che annunciava un intervento del Comune per colmare la differenza tra il costo inizialmente stimato da anas e il costo finale per la realizzazione (risultato della rivalutazione dei terreni interessati), si è dimostrata senza fondamento, spingendo ancor più in un angolo la fattibilità dell'opera. Al di là delle uscite dei vari politici sulla presunta imminente costruzione, resta il fatto che per prendere una decisione c'è bisogno che Regione e Comune si parlino per portare avanti insieme la strada che entrambi sembra vogliano proseguire. Ma se Comune e Regione sembrano andare allo stesso passo, così pare non sia nella Municipalità di Favaro dove, pur di non perdere i finanziamenti per il by pass, si appoggerebbe il progetto anche se ritenuto da molti non più necessario...! E' evidente l'esigenza di creare un tavolo comune che veda riuniti tutti i livelli delle amministrazioni locali ma anche i comitati e i cittadini affinché si metta finalmente fine a questa dibattuta questione...come andrà a finire? Elena Brugnerotto

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Lettera al BY PASS (di MP) Caro By Pass i lavori per la tua costruzione tra pochi mesi cominceranno, e i campi dei miei vicini si esproprieranno!!! Allora ho deciso di scriverti una letterina: per raccontarti la storia di via Casilina... Dagli anni '60 qui le case si sono costruite e le famiglie sono diventate, a poco a poco, sempre più unite! Da quando eravamo bambini: passeggiate, corse in bici, pannocchie sullo sfondo la vecchia che brucia, le partite a calcio, i trattori hanno fatto parte del nostro mondo. In questa via amicizie e amori si sono creati ma non sarà più possibile per i nuovi arrivati. Perciò ai tuoi costruttori mi permetto di domandare: il By Pass è davvero un'opera per la comunità? O i 70 milioni sono un gesto di avidità?

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L’ ERBA DI CASA NOSTRA

IL PERICOLO ACQUA

di Daniele Conte

Un pomeriggio di febbraio mi son trovato a parlare di acqua. L’acqua mi dà sempre l’idea di qualcosa che scroscia e scivola, che rinfresca e disseta come solo questo liquido trasparente, senza odore né (forse) sapore sa fare. L’acqua si sente nelle onde che giungono a riva, nel rumore che fa nello slalom tra i sassi di un torrente, nel picchettio delle gocce, più piano o più forte, che battono sul tetto o sulle finestre quando piove e basta digitare su youtube (un famoso sito di video in internet) parole come “relaxing music”, che subito una vasta scelta di video con suoni naturali e immagini ci viene proposta e il più delle volte l’acqua ne è la protagonista. “Ogni anno io e mia moglie andiamo in un parco naturale in cui ci siano ruscelli, cascate e laghi: per riconciliarci e ritrovare la pace con l’acqua”. Con queste parole Stefano Zabeo, un abitante di Favaro, mi ha fatto capire quanto la stessa acqua che io piacevolmente sento battere sulle tegole e riempire le grondaie a distanza di pochi kilometri o addirittura qualche metro può diventare un vero incubo. Un paio di mesi dopo gli allagamenti che tutti ricordiamo Mara scrisse: “Oggi piove e per il momento piano, così io sto tranquilla ma sempre allerta e se la pioggia si fa più forte comincio a guardare in strada sperando che i tombini continuino a ricevere l’acqua. Se le previsioni dicono che sono previste forti piogge o temporali allora comincia la paura dell’allagamento che ti riempie lo scantinato di fogna e l’ultima volta, il 26 settembre 2007, non c’è stato niente da fare. Ci si sente impotenti, pieni di rabbia, e ci si domanda come si può arrivare ad una situazione così tragica. [..] Ai nostri amministratori chiedo: Chi ci ripagherà del tempo, delle fatiche, dei giorni di ferie e permesso non pagati che ci sono voluti per buttare via, pulire, disinfettare, per rimediare a tutto il disastro che la fogna ha fatto a casa nostra? Della rabbia, della frustrazione e della disperazione nessuno di noi verrà mai ripagato, ma come onesti cittadini riteniamo di avere il diritto di vivere serenamente in casa nostra, senza l’angoscia che ti prende sentendo piovere forte, angoscia che, se arriva l’acquazzone, diventa panico.” Ecco da dove nasce il timore dell’acqua e il bisogno di riconciliarsi con essa; perchè dopo anni di allagamenti si arriva a non poterne più e ad avere paura non appena piove un po’ più forte. Le parole di Mara ci fanno capire che se è vero che il fatto diventa emergenza quando interessa tanti e in modo grave, è anche vero che ci sono situazioni meno pesanti ma più costanti che tendono a passare inosservate, sebbene non sia giusto che chi le vive sulla propria pelle venga considerato “cittadino di serie C”. C’è infatti a Favaro, nella zona tra l’Euroresidence e il mercato e la scuola Valeri, un’area urbanizzata soggetta a continui allagamenti quando piove un po’ di più. Mi raccontano gli abitanti che si sono organizzati come a Venezia, con le paratie per l’acqua alta davanti alle porte di casa. I

problemi alla base di tutto questo sono la cementificazione selvaggia del territorio, il non-rispetto dei piani di campagna, l’interramento o la modifica del sistema idrografico con la riduzione o la totale chiusura di fossi e valleselle (le “vaesee”, quelle pozze temporanee o perenni in cui il terreno, più affossato, raccoglie e mantiene l’acqua). Anno dopo anno, parallelamente alla crescita del quartiere va incrementandosi anche il livello che raggiunge l’acqua in casa, che dall’altezza di una sedia è arrivata a quella di un tavolo. Questo non è un problema circoscritto a una via o a una condotta, ma riguarda tutta la zona e il sistema di sviluppo e, stando a come va il clima, probabilmente interesserà luoghi sempre più ampi e sempre più persone. Quindi è necessario confermare quella consapevolezza e quell’impegno che, a tratti, stanno pian piano venendo alla luce, prendendo coscienza delle criticità del territorio e degli effetti che un qualsiasi intervento potrebbe avere. Dopo anni di petizioni e dopo il grave (e “preannunciato”) allagamento del 2006 è nato il Comitato Allagati Favaro che, coordinato da Zabeo, ha presto raccolto 2200 firme ed ha coinvolto attivamente cittadini ed amministratori nel trovare risposte concrete. C’è una responsabilità da parte di tutti, dal contadino al costruttore, dal consorzio di bonifica all’amministrazione comunale, per ritornare a vivere in sintonia con l’ambiente e riuscire a cantare felici sotto la pioggia.

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P.A.T. COME SIAMO MESSI?

di Daniele Conte

Il Piano di Assetto del Territorio è stato, nei primi mesi dell’anno, caldo tema sui tavoli della politica veneziana, seguito con interesse dall’opinione pubblica e portato in prima pagina dai giornali. Anche noi de La Pagina, che tra gli obiettivi primi abbiamo quello di informare su ciò che ci accade attorno, abbiamo seguito questa vicenda che interessa tutti da vicino, dato che parla delle linee guida e dei progetti che si realizzeranno nel prossimo futuro. Ci eravamo fermati al raccontare la manifestazione che c’è stata a Venezia a fine gennaio, promossa dagli studenti di urbanistica di Ca’ Tron dell’università IUAV e sostenuta da tante associazioni e persone che chiedevano (e chiedono) di essere partecipanti attivi delle scelte per la città. Ho voluto fare chiarezza e capirci di più, così ho chiesto un aiuto a Gabriele Scaramuzza, consigliere comunale e nostro ex-presidente di Municipalità ed ho scoperto il lungo iter che deve seguire questo PAT: • viene sviluppato • Il Consiglio Comunale vota l’adozione (fatto) • viene pubblicato per 30 giorni (in corso la pubblicazione) • 30 giorni per presentare osservazioni • analisi delle osservazioni e voto delle controdeduzioni a queste ultime da parte del Consiglio Comunale • approvazione del PAT da parte della Provincia di Venezia in sede di Conferenza dei Servizi • torna al comune che fa un piano degli interventi con scelte e dimensioni precise. Infatti, mentre il vecchio PRG (Piano Regolatore Generale) costituiva una norma, cioè dava indicazioni definitive, il PAT è uno strumento non conformativo di primo livello che esplicita delle scelte strategiche e dà delle dimensioni massime. Solo una volta tornato in mano al Comune, si lavorerà più sullo specifico. In realtà poi, la ristrutturazione della stazione ferroviaria di Mestre e il Quadrante di Tessera, sono stati definiti “Progetto Complesso” e quindi godono di una procedura accelerata.

ambientale”. Quindi nuova sede del casinò, stadio e altri sport, più una zona ceduta a SAVE (la società che gestisce l’aeroporto) di alberghi e strutture. Tra l’area del Quadrante e l’aeroporto rimane una zona libera... fascia di “rispetto” o di “espansione aeroportuale”? Ed è qui che si incupano le ombre sulla possibile doppia pista del Marco Polo, sulla cui effettiva utilità (e sugli effetti collaterali su aria, ambiente e persone) avremo modo di discutere... Il fatto che l’ENAC (Ente Nazionale per l’Aviazione Civile) con sede a Roma, possa prendere decisioni indipendenti e indiscutibili su cose che riguardano gli aeroporti, già ci lascia l’amaro in bocca, perchè potrà fare ciò che vuole, passando sopra tutto e tutti... Dov’è la libertà degli enti locali? Dov’è il federalismo in questo?

T.A.V. (Treno Alta Velocità) Riguardo la TAV il Comune si era già espresso dubbioso verso le ipotesi che erano pervenute di un tracciato parallelo alla gronda lagunare fino all’aeroporto lungo le barene di Campalto o sotto terra in corrispondenza di via Passo-via Chiarin o un po’ oltre via Orlanda (trasversale a via Gobbi, per alcuni tratti sempre sotteraneo). Nel PAT la linea TAV è stata tolta dalla cartografia e nella parte delle norme tecniche è stato aggiunto che “ci può essere un modo diverso, sviluppando le aree e le strutture già presenti”. Per la TAV è stata già fatta la Valutazione di Impatto Ambientale che ora è in mano alla Regione. Nel

Ma quali sono i punti chiave che trasformeranno l’ambiente in cui viviamo?

QUADRANTE DI TESSERA/ CITTADELLA DELLO SPORT Riguarda 104 ettari nella parte più orientale del nostro comune, nelle zone tra Dese, Tessera e Cà Noghera, a destra e sinistra della bretella che giunge all’aeroporto. Lì troveranno spazio “un polo di servizi di livello sovracomunale per lo sport, lo spettacolo e il tempo libero (funzioni principali) ed altre attività accessorie (funzioni di servizio) di carattere direzionale, commerciale e ricettivo. […] Ciò occuperà non più del 25% della complessiva superficie del programma, dedicando il restante 75% a riqualificazione

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L’ERBA DI CASA NOSTRA frattempo B. Mainardi è stato nominato commissario per la TAV Venezia-Trieste, il quale ha aperto il confronto e ha affermato che “Al governo interessa realizzare l’opera per potenziare le linee ferroviarie già esistenti all’interno del corridoio europeo e trasferire così il trasporto da gomma a ferro... si valuteranno tutte le ipotesi”. Strategico può essere il collegamento con il Marco Polo, sviluppando così un potenziamento del sistema complessivo del Nord-Est, unendo Venezia al Canova di Treviso e al Ronchi dei Legionari del Friuli... rendendo sempre meno utile la doppia pista del nostro.

SUBLAGUNARE Nel PAT è chiamata “linea di forza del trasporto lagunare” lasciando di fatto aperta qualsiasi ipotesi. Lo scopo principale è quello di creare in qualche modo un collegamento veloce tra aeroporto e Venezia e tra la stessa e le isole, disintossicando Piazzale Roma. Tante le idee sulle quali si sta ragionando, ma pare inopportuno scegliere una tecnologia piuttosto che un’altra a prescindere da quali saranno nel concreto gli sviluppi delle aree dell’Arsenale e della città storica.

BONIFICA DELL’OSELLINO SARA’ LA VOLTA BUONA? Sembra che finalmente siano state trovate le risorse economiche per la bonifica dell’Osellino (La Nuova del 19 febbraio): si parla di oltre 16 milioni di euro per riqualificare il basso corso del canale, dalle chiuse fino alla foce in laguna; i lavori prevedono l’escavo del fondale, il rifacimento degli argini che saranno rialzati e rinforzati consentendo una maggiore protezione dai rischi idraulici e che potranno accogliere piste ciclo pedonali. Inoltre l’assessore regionale Chisso ha dichiarato che vi saranno benefici per la diminuzione dei carichi nutrienti che verranno sversati in laguna. E’ davvero una buona notizia, che sinceramente speriamo non venga smentita, e della quale ci occuperemo in modo più approfondito. Giuliano Brandoli

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VISTO SULLA STAMPA

E dopo Monti? Proponiamo ai nostri lettori, da un articolo pubblicato su qdR- qualcosa di riformista, magazine on line che potete trovare al link www.qdrmagazine.it , queste argute riflessioni di Claudio Petruccioli . Ringraziamo la redazione di qdR per aver concesso la riproduzione dell’articolo.

partiti" e gli chiede se "una volta esaurito il governo tecnico torneranno le vecchie usanze", Monti risponde: "I partiti stanno dimostrando un grande senso di responsabilità. Non si vede perché non possa durare anche oltre". Ineccepibile, come sempre. Ma qual'è il significato preciso di quel "senso di responsabilità"? Che i partiti saranno responsabili anche quando torneranno al timone? Ma potrebbe anche significare che, per senso di responsabilità, continuino a stare alla larga dal timone. Domenica, con il solenne editoriale di Scalfari, tutto diventa - per così dire - "ufficiale". Il "Gran Decano" traduce in parole le angustie che affannano i pensieri e agitano i sonni di tanti. Sì, la posta è dichiarata; quale sarà "la democrazia italiana del dopo Monti"? Se non fosse chiaro, Scalfari precisa "Pensare, come alcuni politici italiani ancora pensano, che dopo le elezioni del 2013 tutto torni all'heri dicebamus è pura follia. La seconda repubblica è smantellata, la prima è stata sepolta vent'anni fa….Ci vogliono mutamenti costituzionali e istituzionali". Quindi, democrazia sì; ma diversa da quella che abbiamo conosciuto e conosciamo. Noi lo avevamo detto fin dall'11 novembre (18 brumaio) del 2011. Continuiamo a seguire la pista, per vedere dove si andrà. Non da soli, ormai.

Claudio Petruccioli. Ha diretto l'Unità all'inizio degli anni '80 e Questa settimana è cambiato il vento; come quando la fo- tra l'87 e il '92 ha fatto parte della segreteria nazionale del Pci. schia dello scirocco viene spazzata da una bella tramonta- Più volte parlamentare, dal 2005 al 2009 è stato Presidente na tesa che schiarisce l'orizzonte e rende nitide le linee. della Rai. Ha scritto Rendiconto e L'Aquila 1971. Parlo del clima della politica, evidentemente; perché quello meteorologico è stato dominato, purtroppo, dalla neve, dalla bora e dai geli sarmatici. Fra gli osservatori a terra, i più attenti, con la vista più acuta hanno spinto lo sguardo più lontano. Il vascello varato in fretta e furia a novembre sembra reggere il mare dignitosamente; ma la tempesta - tutt'altro che finita - ha già provocato cambiamenti che non sfuggono a un occhio esperto. Si sono spostati i fondali, le rotte abituali per prendere il largo non sono più sicure, galleggiano oggetti di non facile identificazione. Le imbarcazioni riparate in porto qualche mese fa, perché non governavano più, dopo il periodo di stasi appaiono ancor meno affidabili. Sulla banchina, i capitani obbligati a un ozio forzato ostentano sicurezza; finito il dragaggio - dicono - quelli rientrano e ci pensiamo noi. Loro stessi, però, non ne sono così sicuri. Ainis, Folli, Verderami, Geremicca sono stati i primi a mettere in giro interrogativi imbarazzanti sul "dopo": "come si sceglierà l'uomo chiamato a governare il Paese"? "Palazzo Chigi continuerà a restare off limits per i professionisti della politica"? "la nave dei partiti viaggia fra Scilla e Cariddi. O l'autoriforma, la riforma impossibile, o il naufragio elettorale"; "E' difficile considerare Monti un premier tecnico di mera transizione o di passaggio, chiamato a tenere in ordine i conti e a fare qualche riforma prima di restituire lo scettro alla politica tradizionale". Per di più, gira quel Casini che continua a ripetere che Monti, e un governo simile al suo, devono continuare anche dopo. In USA, a chi gli esprime timori per "quando torneranno i

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MODA E COSTUME

IL REGGISENO COMPIE CENT’ANNI

cenni storici sull’indumento che ha cambiato la vita alle donne… ma anche agli uomini! di Francesca Delle Vedove Oggi è a balconcino, push up, ovvero che “spinge su”, con o senza ferretto, sportivo o decorato con piccoli diamanti fino ad arrivare a quello 'intelligente', creato in Australia nel 2007 con sensori intelligenti che dovrebbero assecondare il movimento dei seni. Ma in origine fu semplicemente una sorta di tracolla in grado di separare il seno servendosi di due fazzoletti e di fasce per neonato, niente a che vedere con i “reggipetto” di ultima generazione ma in ogni caso un bel passo avanti rispetto al passato. L’idea, ovviamente non poteva che essere di una donna, una giovane ereditiera americana di nome Mary Phelps Jacob che lo brevettò nel febbraio del 1912. Da quando vide la luce, si capì subito che sarebbe diventato un oggetto cult della moda femminile, un intramontabile indumento di seduzione e di gran curiosità per il genere maschile. Il reggiseno infatti ha saputo trasformarsi ed adeguarsi ai tempi, alle esigenze della quotidianità ed ai costumi della società: la prima immagine cinematrografica è legata alla diva Greta Garbo che negli anni 20 lo portò alla garconne, per appiattire il petto e negare le curve. Il vero boom di successo è arrivato però solo dopo la Seconda Guerra Mondiale con il delinearsi nella moda delle pin-up, le donne tutte curve che esaltavano la propria femminilità: dunque, seni ben in vista sostenuti dai primi reggiseni 'push-up', creati con dei cuscini d'aria che ne aumentavano il volume e fatti di Lycra, pertanto finalmente anche confortevoli! Negli anni '60, invece, con il delinearsi dell’ideale di bellezza alla Twiggy, modella magrissima priva di curve, la fama del reggiseno ha subito una battuta d'arresto fino a diventare l’oggetto di protesta del movimento femminista che ne bruciarono a centinaia nelle piazze di tutta Europa. Dobbiamo aspettare la metà degli anni '90,

comunque, per quella che, tra le donne, è forse considerata la più grande rivoluzione della moda: il modello Wonderbra, che riesce a regalare anche una taglia in più! A cent’anni dal primo prototipo, sul mercato oggi ne troviamo di tutti i tipi, di tutti i costi, per tutte le necessità ed occasioni, da alternare in base all’umore e alla situazione, l’importante, per noi, è che comunque sia comodo.. questa caratteristica proprio non la barattiamo con nessun altro lusso! Quando ci siamo trovati per il numero di marzo della Pagina di Campalto e Francesca (con il contributo dell’amica Monica) ha proposto di ricordare i cento anni del reggiseno, ho alzato il sopracciglio destro: idea originale, davvero! Ma che avrebbe potuto dire su questo irrinunciabile capo di abbigliamento femminile che si fa immaginare dall’uomo anche quando non c’è? Con leggerezza e fredda analisi tecnica Francesca ha illustrato vantaggi e svantaggi dei vari modelli, ha analizzato le tendenze modaiole che li hanno ispirati sorvolando, quasi altrettanto freddamente, sul personale piacere di indossarlo, sia quando è comodo, sia quando non lo è o non lo era. Si percepisce comunque la consapevolezza riguardo al potere di seduzione di questo oggetto che per altro, alle volte, possiede dei gancetti per noi uomini imbarazzanti. Nel luglio dello scorso anno è stato celebrato il trentesimo anniversario della nascita del tanga: non è una ricorrenza importante come un centenario, ma mi sarebbe piaciuta, col senno di poi, anche una disamina sulla storia, la filosofia, la comodità di questo pressoché inesistente indumento. Giuliano

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LIBRI E RECENSIONI

VI SEGNALIAMO…

(a cura di Francesca Delle Vedove)

Uno spettacolo teatrale da vedere con tutta la famiglia “Da grande voglio essere felice!” …chi non l’ha detto da bambino! E quanti di noi potrebbero oggi dire di esserlo? Cos’è la felicità e soprattutto, quale strada per raggiungerla? Questo spettacolo teatrale con le attrici Susi Danesin ed Anna De Franceschi per la regia di Gaetano Ruocco Guadagno e la scenografia di Alberto Nonnato, tenta di dare alcune risposte, buone per bambini, gli adulti di domani, e di buon suggerimento anche per i genitori. Lo spettacolo, che ha vinto un premio speciale dall’Osservatorio Critico Studentesco del Festival internazionale per le nuove generazioni, nasce da una trasposizione del testo “ Il libro di tutte le cose” di Guus Kuijer dove il protagonista è il piccolo Thomas di nove anni, un bambino come molti con un padre severo e violento che crede in un Dio altrettanto rigido. Nonostante tutto Thomas ha la ferma consapevolezza che da grande vuole diventare felice e per ottenere il suo obiettivo Thomas capisce che deve necessariamente superare le sue paure perché “si è felici solo quando si smette di avere paura”. La storia di Thomas, intensa, emozionante e allo stesso tempo divertente, viene nello spettacolo ridisegnata attraverso la presenza di due angeli atipici che ripercorrono e rivivono le paure di Thomas con l’intento di superare le proprie. Le attrici poi, ci mettono la loro formazione cabarettistica e cosi’, seppur drammatico e a volte davvero commovente, offre una lettura ironica e speranzosa di quali paure si debbono lasciare fuori di noi, per crescere felici. Sul sito www.libroconglistivali.it troverete tutte le informazioni sulle prossime occasione di vedere lo spettacolo o promuoverlo sul vostro territorio.

Un libro di Foster wallace libro molto interessante e presenta

Brevi interviste con uomini schifosi

una rassegna di uomini molto diversi tra di loro; dal focomelico che si serve del proprio moncherino come Chi sono gli uomini schifosi? Sono una arma di ricatto per portarsi a letto specie rara o alquanto comune, ben le donne; al depresso che riesce a far mimetizzata. Il loro lato oscuro può suicidare l'analista; fino al ragazzo che emergere in una banale conversazio- sta per tuffarsi in piscina, immobile ne, e con un’incredibile nonchalance in fondo al trampolino. A loro modo riescono a dire cose obbrobriose da sono persone speciali, ognuno di loro far accapponare la pelle. Sono l’em- con la propria distorsione e con una blema dell’insensibilità sono total- logica e una motivazione precisa che mente presi dai loro bisogni e gli altri giustifica l’intento dannoso nei conesistono solo nella misura in cui sono fronti del prossimo. La loro logica irfunzionali. razionale, tuttavia, è così ben motivata Sovente ci si sente male a star loro ac- dal far dubitare della realtà, tanto è canto, ma sono molto comuni è molto grande la loro abilità nel mascherarla facile che ti facciano ricordare qualcu- distorcerla e manovrarla. Manovratori no del tuo passato o del tuo presen- di emozioni e dotati di un gelido cuote che ti ha fatto danno, tuo marito re gelido incapace di una qualsivoglia per esempio, o tuo padre e forse il forma di empatia. tuo capo. In apparenza sono persone Le «Brief Interviews With Hideous del tutto normali non hanno sempre Men», «Brevi interviste con uomini un’aria schifosa, anzi certe volte sono schifosi », del 1999, è un capolavopersino accattivanti. Sono veramente ro che descrive mirabilmente questa abili nel cavarsela, spesso manipolatori modalità di relazione che purtroppo in grado di ricorrere a modi raffinati diventa sempre più comune. E’ uno dei per farla franca nelle relazioni compli- libri più letti di questo grande scritcate che hanno con il prossimo ma, tore, scomparso prematuramente, ed in particolar modo con le donne per è composto da una serie di racconti arrivare a carpire la loro energia e confessioni degli schifosi suddetti rilariempirsene. sciati ad una anonima intervistatrice. Quest’opera di Foster Wallace è un In America è diventato un libro di

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culto, un rifugio per quanti cercano di capire il dolore e la confusione delle loro relazioni, l’enigma della discrepanza tra ciò che si dice e chi si è veramente. Leggendo questo libro c’è chi riesce a comprenderne la perversione di persone dall’aria perfettamente normale, persino affettuosa che in realtà celano intenti di sopraffazione odio e disprezzo e così, sentendoli parlare del più e del meno, all’improvviso salta agli occhi tutta la loro pochezza umana. Antonella Iurilli Duhamel


POESIA

MORIRE: CERTE PERSONE NON DOVREBBERO MAI! GATTO IN UN APPARTAMENTO VUOTO, di Wislawa Szymborska

E’ morta il 2 febbraio scorso Wislawa Szymborska, nel 1996 premio nobel per la letteratura Probabilmente la più grande poetessa polacca dei nostri giorni elegante ed empatica, nella sua attitudine verso la vita espressa con semplici parole apparentemente naive ma tutt’altro che semplici. Giustamente definita il “Mozart della poesia”, per la leggiadra musicalità dei versi, non priva di posizioni inequivocabili di fronte ai grandi fatti della vita. Una signora schiva che, con passo felpato ma incisivo, ha lasciato un segno indelebile contraddistinto da intelligenza, cultura e compassione. Wislawa lo capiva il mondo, e lo osservava da insoliti punti di vista, puntando lo sguardo in luoghi dove nessuno mai prima, e forse mai più oserà. Dolcemente ha saputo indicarci l’essenziale alla base di molte realtà umane con quella umiltà e lucidità così tipica degli autori dei paesi dell’Est , avvezzi alla sofferenza ma maestri di un simbolismo che in moltissimi casi è stato l’unico modo di garantirsi un passaporto per la propria libertà intellettuale e spirituale. Silenziosa e modesta a tal punto da essere ancora poco conosciuta al grande pubblico, ma chi l’ha amata, non la scorderà mai. Grazie Wislawa, che la luce accompagni il tuo nuovo viaggio! Antonella Iurilli Duhamel

Morire. questo a un gatto non si fa. perché cosa può fare il gatto in un appartamento vuoto? arrampicarsi sulle pareti strofinarsi contro i mobili? qui niente sembra cambiato eppure tutto è mutato niente sembra spostato eppure tutto è fuori posto la sera la lampada non è più accesa si sentono passi sulle scale ma non sono quelli anche la mano che mette il pesce nel piattino non è quella di prima. qualcosa non comincia alla sua solita ora qualcosa non accade come dovrebbe qui c'era sempre qualcuno. sempre. e poi d'un tratto è scomparso e si ostina a non esserci in ogni armadio si è guardato si è cercato sulle mensole e infilati sotto il tappeto ma non ha portato a niente si è persino infranto il divieto di entrare nell'ufficio e si sono sparse carte dappertutto. cos'altro si può fare aspettare e dormire che provi solo a tornare che si faccia vedere se osa! deve imparare che questo non si fa a un gatto. gli si andrà incontro con aria distaccata un po' altezzosi come se non lo si vedesse camminando lentamente sulle zampe molto offese e soprattutto non un salto né un miagolio. almeno non subito.

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Circolo Ricreativo Culturale

AUSER “IL GABBIANO” I NOSTRI SERVIZI

Consulenza legale gratuita per i soci AUSER: si riceve su appuntamento il SABATO dalle 10.00 alle 12.30 ed il LUNEDI’ dalle 16.00 alle 18.30 “Ausilio” spese a domicilio: con il servizio Sociale della Municipalità e la COOP Adriatica il ns. Circolo ha aderito al servizio al progetto “Ausilio” per la consegna gratuita della spesa a domicilio alle persone anziane, non autosufficienti, portatori di Handicap o con problemi motori temporanei che non possono recarsi personalmente presso i negozi.

I NOSTRI CORSI Corso di musica: sono aperte le iscrizioni per il corso di musica dedicato a bambini ed adulti. Con i nostri soci musicisti sarà possibile imparare a suonare la chitarra in maniera semplice. Ed inoltre… Scuola di Canto Corsi di informatica per i “meno giovani” Compilazione gratuita mod.730 (previo appuntamento) Per informazioni ed appuntamenti telefonare al numero 041.903525 dal lunedì al giovedì dalle 10.00 alle 12.30; il venerdì dalle 16.00 alle 18.00

A cura del Circolo Ricreativo Culturale AUSER “Il Gabbiano” ONLUS (auser.ilgabbiano@alice.it) - Editore: Circolo Auser “Il Gabbiano” - Direttore responsabile: Giorgio Marcoleoni. - Redazione a cura di: BLOG -Territori e Paradossi Associazione Culturale. - Redattori: Giuliano Brandoli, Daniele Conte, Chiara Foffano, Elena Brugnerotto, Francesca Delle Vedove, Carlo Albertini - Redazione: Piazzale Zendrini 22 Campalto (VE) Tel/fax : 041.903525 - E-mail: lapaginadicampalto@gmail.com Stampato in proprio n° 2000 copie - Registrazione presso il Tribunale di Venezia n° 1461 del 24 settembre 2003


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