LA PAGINA DI CAMPALTO

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distribuzione gratuita presso gli esercizi commerciali a: Campalto - Favaro Veneto - Tessera - Dese

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OTTOBRE 2012 Anno VIII No 111

MENSILE A SFONDO SOCIALE DI PUBBLICA UTILITÀ

ORRORI URBANI IL MISTERO DEL PAT E LA MALEDIZIONE DELLA SECONDA PISTA dI Elena Brugnerotto Lo scorso Martedì 11 settembre il Sindaco Giorgio Orsoni è stato ospite della sagra della Sbrisa di Tessera. Capita raramente di vedere il Professore in terraferma. Venezia è una città complessa e tra biennali, mostre del cinema e proteste contro le grandi navi, rimane poco tempo per occuparsi della periferia.

(continua)

In questo numero: orroRI URBANI_DA PEZZI DI LEGNO A STRUMENTI MUSICALI: A CAMPALTO C’è UN LIUTAIO!_ IN ATTESA DELLA MARATONELLA_Locandina selvaggia_VOGA ALLA VENETA NELLE SCUOLE VENEZIANE, AL VIA LA NONA EDIZIONE DEL PROGETTO_per chi va in bici_le code e la rassegnazione_le miniolimpiadi di dese_tutti pazzi per il voto_CENTRO POLIFUNZIONALE PASCOLI: UN ALTRO ANNO DI ATTIVITà PER TUTTI.


L’ ERBA DI CASA NOSTRA (continua dalla prima pagina) È arrivato in anticipo insieme al suo portavoce con un sorriso pacatamente rassegnato...il quadrante di Tessera è stato fin dall'inizio della sua legislatura una spina nel fianco. Una morsa di spine fatta di proteste e polemiche che non accenna ad allentarsi. Probabilmente sapeva già che non l'avrebbe passata liscia. Tessera Bella, movimento cittadino nato per difendere da uno sfruttamento sconsiderato il proprio territorio, si è fatto promotore e mediatore dell'incontro sottoponendo al Professore questioni importati e possibili soluzioni in un atteggiamento propositivo. Inizia Daniele Paccone raccontando le battaglie e le conquiste di Tessera Bella in questo anno: piste ciclabili di collegamento tra Tessera, Ca'Noghera, Favaro e Campalto, marciapiedi per mettere in sicurezza il centro abitato, accorgimenti stradali per rendere più sicuro l'accesso all'aeroporto. Poi vengono annunciati i progetti futuri per rendere più vivibile la città: il by pass per portare fuori dal centro abitato il traffico di attraversamento, il completamento del percorso ciclo pedonale in gronda lagunare, la ristrutturazione e riutilizzo della Scuola Collodi come centro di aggregazione giovanile. E, per finire in bellezza, si parla del PAT, della necessità di renderlo compatibile senza stravolgere l'assetto urbano presente. Con il PAT dell'amministrazione comunale e le mire espansionistiche di Save, i progetti per il territorio si sovrappongono, cambiando a seconda del soggetto che presenta i carteggi. Così succede che la zona di Tessera che il Comune ha pensato come residenziale, per Save invece dovrebbe essere il cono di atterraggio per la seconda pista... Iniziano così le interrogazioni al Sindaco, sottoponendogli problematiche documentate che denunciano un consistente superamento della soglia del rumore registrato dall'arpav, una proiezione che vede raggiungere nel 2030 la quota di 16 milioni di passeggeri con circa un volo ogni minuto e con inevitabili conseguenze sulla qualità della vita delle cittadine limitrofe. Cosa fare quindi? Trasferirsi? Non sono di questa opinione gli abitanti di Ca'Noghera che ribadiscono il loro sentirsi abbandonati da comune e municipalità. Negli anni hanno permesso che il paese perdesse tutti i servizi di prima necessità, costringendo gli abitanti a prendere la macchina anche per comprare il latte. In compenso però Ca'Noghera erediterà le strutture del Casinò che, una volta trasferito nella nuova sede pensata nel PAT, resteranno abbandonate. Viene poi il turno del Sindaco che come prima cosa annuncia l'impossibilità di fare ipotesi sul futuro di questa zona! E ribadisce che l'accordo per la seconda pista è stato fatto tra la vecchia giunta comunale e Save, la nuova giunta, quindi, si è trovata a dover rispettare gli accordi presi in precedenza. Così, secondo gli accordi, Save ha il permesso di costruire una nuova pista

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rispettando però i vincoli di inedificabilità previsti in testa e in coda e, intorno a questo, il Comune ha predisposto il quadrante destinando appezzamenti residenziali, commerciali, sportivi e boschivi. A questo punto però c'è il colpo di scena... Nell'autunno 2011 ENAC allarga i limiti di inedificabilità anche ai lati delle piste andando a sovrapporsi con la fascia di protezione (di pertinenza comunale ) che avrebbe fatto da scudo tra pista e centro abitato. Gli accordi quindi saltano e al momento è ancora tutto fermo nell'attesa di trovare una soluzione. Il Sindaco (con grande sgomento dei presenti) ipotizza la costruzione della pista sulla barena mentre, riguardo al PAT, conferma la priorità dello stadio per rivitalizzare il territorio. Si esprime anche sul futuro delle strutture del Casinò, proponendo la trasformazione dello stabile in edilizia residenziale dimenticando però che sarebbe giusto nella posizione destinata alla seconda pista... La difficoltà di salvaguardare la qualità della vita degli abitanti del territorio e dar impulso ad uno sviluppo economico sono notevoli, non sarà facile sbrogliare la matassa, però, nel frattempo, inviterei il Sindaco a venirci a trovare più spesso e a prepararsi meglio sull'argomento, visto che ipotesi anacronistiche come la cementificazione della Laguna per la seconda pista o la priorità di uno stadio spropositato in zona a rischio idrogeologico per una squadra di calcio in serie D, non è quello che volevamo sentire. A questo indirizzo internet http://digilander.libero. it/curiosity03/aeroporto.htm è possibile consultare il masterplan di SAVE sull’ampliamento dell’aeroporto.

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DA PEZZI DI LEGNO A STRUMENTI MUSICALI: A CAMPALTO C’E’ UN LIUTAIO! di Francesca Delle Vedove

Di questi tempi è dura pensare che l’Italia sia stata la “culla” della cultura artistica, musicale, letteraria e punto di riferimento per l’Europa intera. Se lo ricorda però – e ce lo ricorda – Enrico Pellizzer, giovane cittadino campaltino che, spinto dalla sua passione per la musica, sta portando alla luce un mestiere antico, quello di liutaio, ovvero costruttore di strumenti a corda. Enrico infatti, non solo suona il basso elettrico ed insegna in numerose associazioni musicali della provincia, ma gli strumenti che suona se li costruisce da sé trasformando un pezzo di legno in un oggetto affascinante che emette suoni e note armoniose. “Mi ispiro alla liuteria italiana, che dal Rinascimento ha fatto scuola a tutti e che ancora oggi, nella Scuola di Cremona, è in grado di attrarre allievi da ogni parte del mondo – racconta Enrico nel laboratorio di via Casilina, dove realizza “i suoi bambini”, bassi elettrici fatti di acero, ebano, palissandro e frassino. “Sono un autodidatta che ha la fortuna di essere cresciuto con un padre abile in tutti lavori manuali e di aver incontrato poi un insegnante di musica che ad ogni lezione mi spiegava la struttura dello strumento”. Così dal 2006 ha deciso di suonare solo strumenti “realizzati in casa” e s’è messo a studiare: l’elettronica, la chimica per la verniciatura e la composizione del legno. “Passo sicuramente più tempo a studiare che a costruire – prosegue nel racconto – Se per ogni strumento ci impiego da un mese a novanta giorni di lavoro, prima di mettermi all’opera devo aver studiato e progettato: la costruzione di uno strumento è per lo più ricerca”. Ricerca che fa assieme ad un amico-socio che lo aiuta nel reperire la materia prima, ovvero il legno, che arriva per lo più dalla Val di Fiemme in Trentino, e poi con i manuali di studio, con i pezzi elettrici…Il suo più grande orgoglio è oggi “Alfa 1”, un basso che ha costruito con una tecnica molto laboriosa e che rappresenta una sfida vinta con se stesso : “E’ il mio miglior risultato, non pensavo di farcela”! Enrico invece ce la fa alla grande, visto i numerosi contatti da tutto il mondo che gli stanno arrivando nel suo blog “ venicemusical.blogspot.it” e che lo stanno spingendo a trasformare questa sua abilità in un vero e proprio mestiere. In tempi bui, avere una mente pensante, una sana passione e della mani in grado di lavorare, è già una ricchezza.

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L’ ERBA DI CASA NOSTRA IN ATTESA DELLA MARATONELLA Venerdì 5 ottobre si sono svolti i giochi della Maratonella di Campalto, organizzata dell’associazione Maratonella ASD, riservati agli alunni delle elementari in una giornata promozionale per lo sport nelle scuole: vi hanno partecipato più di 700 bambini che si sono misurati in gare di calcetto, palla rilanciata, corsa, esercizi per la pallacanestro, lancio del peso. L’iniziativa è stata promossa dal CSI – Centro Sportivo Italiano in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione. Una bella manifestazione gestita dall’organizzazione con intelligenza : pur gareggiando per vincere i bambini , tutti, si sono divertiti moltissimo e sicuramente conserveranno un buon ricordo di questa giornata.

Locandina selvaggia

Campalto non ha certamente la bellezza di una cittadina tirolese né il fascino di un borgo toscano. Per migliorarne l’aspetto e renderla più accogliente, da alcuni anni molte persone, associazioni e semplici cittadini, si danno da fare o con iniziative di vario genere o semplicemente rimboccandosi le maniche e prestando qualche ora in servizi di pubblica utilità. Così, a piccoli passi e combattendo contro l’endemica carenza di risorse economiche, qualcosa si muove anche se a volte basterebbe proprio poco, sia in termini economici che di impegno, per dare un’accelerata. Mi riferisco, ad esempio, alle locandine che, il più delle volte prive del timbro che ne autorizza l’affissione, a decine spuntano in ogni dove: quasi non vi è muro libero che non ne abbia appiccicata qualcuna o porti tracce di nastro adesivo. Pur rispettando il diritto all’informazione, considerando poi che quest’affissione selvaggia genera confusione o disinteresse nel passante, crediamo sia necessario cercare una soluzione e condividere qualche regola. Noi, sentito anche il parere di molti cittadini, saremmo propensi a creare degli spazi appositi, bacheche o altro, per raggruppare le comunicazioni e dare un’informazione più tempestiva e completa del ventaglio di iniziative che si svolgono a Campalto e nel resto della città. Aspettiamo fiduciosi il contributo in idee dei lettori per predisporre un progetto da presentare nelle sedi competenti. Gianfranco Albertini

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PAGINA DELLA PROVINCIA

VOGA ALLA VENETA NELLE SCUOLE VENEZIANE, AL VIA LA NONA EDIZIONE DEL PROGETTO Presentata dall'ass. Lucio Gianni a Ca' Corner con tutti i partners 18-05-2012 - Giovedì 17 maggio a Ca’ Corner, sede della Provincia di Venezia, l’assessore provinciale alla Voga alla veneta Lucio Gianni ha presentato la nona edizione del progetto “Voga la scuola” che coinvolge gli alunni delle scuole del territorio veneziano – dalle elementari alle medie superiori - con l’obiettivo della promozione e diffusione della voga alla veneta, con attività specifiche adatte ai diversi livelli di età. Nell’anno scolastico 2011-2012 si è registrata la partecipazione di 687 alunni.

ca, Claudia Ferrari dell’Osservatorio laguna e territorio, il commissario capo e il responsabile del servizio navigazione.

L’iniziativa è stata realizzata con il contributo e il patrocinio della Provincia di Venezia, e grazie alla collaborazione con ufficio scolastico territoriale VII di Venezia, Comune di Venezia, Canottieri Giudecca, Dielleffe Sport Mare, Coni Provinciale, Corpo Polizia Municipale Città di Venezia, Osservatorio della Laguna e del Territorio, Il Gazzettino, La Nuova Venezia. Partner sono l’ Ente Gondola, La Ducale, Gruppo Vincente Casetta.

L’istituto di istruzione superiore Vendramin Corner coordina la rete delle scuole, cura l’aspetto logistico e finanziario del progetto e il suo monitoraggio. Lungo l’elenco delle realtà scolastiche coinvolte: scuole elementari “G. Zambelli”, “S.Girolamo”, “Duca D’Aosta Giudecca” , istituto comprensivo “A. Roncalli” di Quarto d’Altino - plesso “Vespucci” di Porte Grandi - scuole medie “D. Alighieri”, “A. Palladio”, “F. Morosini”, gli istituti superiori “Vendramin Corner” e “E. Fermi. Nel corso dell’anno scolastico si sono svolte lezioni teoriche, visite alle remiere veneziane e lezioni pratiche di voga alla veneta su tipiche imbarcazioni lagunari (caorline, sandali, gondole e mascarete). Gli alunni delle scuole medie hanno già partecipato ad una regata su caorline, giunta quest’anno alla IV edizione.

Presente anche il dirigente scolastico Maria Grazia Castellano, i docenti progettisti Sabina Lorenzini e Renzo Zucchetta, Elisabetta Scarpa dell’ufficio scolastico territoriale, Gianna Della Toffola della Remiera Giudec-

Inoltre, gli alunni delle scuole elementari e medie parteciperanno con un concorso, grafico e testuale, alla manifestazione finale di sabato 19 maggio ore 10.30 a Venezia, alla Canottieri Giudecca, incentrata sulla

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regata mista insegnante/alunno, giunta alla sua XIX edizione. Sabato 26 maggio ore 10.00, sempre alla Canottieri Giudecca a Venezia ci sarà la regata inter-istituti cui parteciperanno 12 istituti superiori della provincia. L’assessore alla Voga alla veneta Lucio Gianni: «La voga alla veneta è uno sport all’aria aperta e a contatto con la natura, che permette di mantenere un rapporto diretto con le tradizioni storiche e culturali della laguna e di due importanti città di mare come Venezia e Chioggia. Prima che un’attività sportiva, la voga alla veneta ha rappresentato per gli abitanti delle aree lagunari un modo per spostarsi, per comunicare, per lavorare; in una parola, per vivere. Per questo grande è l’attenzione della Giunta Zaccariotto alla voga alla veneta. Il progetto vuole evitare che questo patrimonio di tradizioni vada perso, serve infatti a farle conoscere e valorizzare. Grazie all’attività di coordinamento tra Provincia di Venezia, scuole e remiere i ragazzi potranno continuare a vogare anche dopo la scuola. Una proposta positiva per il tempo libero dei nostri giovani».

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ASSOCIAZIONI

Per chi va in bici Di Gianfranco Albertini Dai rilevamenti svolti dall'assessorato alla mobilità del Comune e da FIAB Mestre (Federazione Italiana Amici della Bicicletta) risulta che circa il 20% dei cittadini si serve abitualmente della bicicletta per i suoi spostamenti quotidiani. Il valore avvicina la terraferma veneziana alla media europea anche se è ancora molto distante da città come Monaco di Baviera (oltre 1000 km di piste ciclabili) o nazioni come l'Olanda e la Danimarca. Comunque, se consideriamo che in molte aree del centro-sud del nostro paese la ciclabilità è prossima allo zero, possiamo ritenerci soddisfatti dei dati della nostra città. Mestre, per garantire ai suoi cittadini spostamenti ciclopedonali più agevoli e sicuri, si è dotata di uno strumento urbanistico programmatico, il “Biciplan”, che comprende tutti i progetti, realizzati o in fase di esecuzione, che riguardano la rete ciclabile urbana, dai collegamenti tra i quartieri e il centro, agli itinerari naturalistici e culturali. La nostra Municipalità è coinvolta in maniera significativa in queste realizzazioni; di seguito alcuni interventi di recente o prossima attuazione. • Via Vallenari: la pista ciclabile corre lungo la nuova arteria; si connetterà con quella di via Triestina proveniente da Tessera in fase di realizzazione, e raggiungerà il bosco di Mestre e il centro cittadino • via Indri – via Monte Cervino: aperta da pochi giorni, attraverso un raccordo fino a via Ca' Solaro, si allaccerà a via Altinia. Il nuovo percorso in fase di progettazione raggiungerà Dese creando il tanto atteso accesso ai boschi Zaher e Ottolenghi • Ciclovia delle barene: il primo tratto che collega il Parco di San Giuliano con Passo Campalto verrà prolungato verso il bosco di Campalto, Forte Bazzera e Tessera. Utilizzando il ponte Bailey servito per i lavori di bonifica e

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messa in sicurezza dell'area dell'ex tiro al piattello per attraversare l'Osellino, l'itinerario correrà lungo il suo argine nord fino a Tessera. Questo intervento, fortemente voluto dai cittadini delle due frazioni, consentirà un loro collegamento in sicurezza, lontano da via Orlanda, attraverso aree di innegabile interesse ambientale e culturale. È il primo tassello, certamente il più importante in ambito cittadino, per dare il via al progetto di collegamento tra i boschi e i Forti del “Campo Trincerato” di Mestre e un passo determinante per raggiungere in poco tempo l'area archeologica di Altino, il Parco del Sile e il litorale. È facile a questo punto immaginare come l'area di Passo Campalto possa diventare un punto focale per un nuovo turismo, ecologico e sostenibile, sempre più gradito e ricercato. Questi risultati sono stati resi possibili dalla sensibilità del Comune nei confronti della mobilità sostenibile concretizzatasi in uno stanziamento di circa 15 milioni e, soprattutto dalla partecipazione responsabile di molti cittadini e associazioni a un confronto critico ma costruttivo con le istituzioni locali. Tutti noi siamo a conoscenza delle difficoltà che, soprattutto a Campalto, il ciclista incontra nei suoi spostamenti e quanto sia ancora carente la rete ciclabile. Che fare? Aspettare che qualcuno in Comune o Municipalità si svegli la mattina e, accorgendosi che la situazione di via Gobbi o di via Orlanda è drammatica, progetti lavori di riqualificazione o muoversi da cittadini responsabili creando una “massa critica” capace di smuovere chi tende ad appisolarsi sui problemi di Campalto? La caparbietà dei cittadini del Terraglio ha portato alla realizzazione di un'ottima pista ciclabile lungo la trafficatissima arteria mentre l'assiduità delle associazioni di Chirignago ha portato all'acquisizione del sedime della ferrovia dismessa Valsugana che verrà trasformato in un percorso ciclopedonale di fondamentale importanza per l'intero territorio. Un detto popolare cita: “chi non risica non rosica”. Al di là di qualche sterile polemica o di qualche azione individuale di protesta, quanto siamo capaci noi cittadini di Campalto di organizzarci per confronto critico e propositivo con i nostri amministratori?

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ASSOCIAZIONI

LE CODE E LA RASSEGNAZIONE

Mi sono recato al distretto sanitario di Favaro per il cambio del medico di base. Arrivo alle 10.15 e chiedo alla gentile signora addetta alle informazioni dove si trovi lo sportello: lei mi indica una porta dentro ad uno stanzino di 6 metri quadrati; nello stanzino ci sono 4 persone in attesa e fuori in corridoio altre 11. Do uno sguardo all’orario di apertura: 9.00-12.00 e 14.30-16.00; mi dico “vabbè, aspettiamo!” Chiedo chi sia l’ultimo e, non avendo con me il giornale, passo il tempo cincischiando con lo smartphone. Dopo 5 minuti esce un signore dall’ufficio (mi ricordo che era entrato al mio arrivo) e mi dico “ne mancano ancora solo 14!” Continuo con il cercare in google le cose più assurde aspettando che la coda si esaurisca; nel frattempo vi si aggiunge altra gente. Arrivano le 11 e considero che finora sono state “smaltite” solo 4 persone su 15: inizio a preoccuparmi, non sono sicuro che arriverà il mio turno entro mezzogiorno. Mi dico che, magari, d’ora in poi si andrà più veloci; macchè, alle 11.20 realizzo che non ce la farò mai ad entrare entro mezzogiorno e decido di abbandonare: me ne torno a casa con un nulla di fatto! Però questo cambio dottore devo farlo per forza, e decido di ritornare al distretto mettendo prima a punto un piano elementare: andare alle 9 per poter essere uno dei primi. Beata ingenuità! Arrivo alle 9.02 e, da esperto, vado dritto verso la stanzetta di 6 metri quadrati: tra dentro e fuori già ci sono 15 persone in attesa. Sono desolato, chiedo chi è l’ultimo! Ho voglia di andarmene ma non risolverei nulla; faccio un rapido calcolo: sulla base dell’esperienza precedente l’ufficio “smaltisce” 8 persone ogni ora, perciò io potrò entrare circa alle 11.00. Nemmeno oggi ho il giornale ma non ho voglia di giocare con lo smartphone.. Quindi aspetto guardandomi intorno; vedo

qualche anziano smarrito, chi esce dopo il prelievo di sangue tenendosi il cotone sul braccio, odo i brontolamenti di chi è stanco di aspettare, sento chi litiga con l’addetto allo sportello, vedo l’atteggiamento di chi aspetta rassegnatamente tranquillo. Vedo anche che la coda si ingrossa sparpagliandosi disordinatamente tra stanzetta , corridoio e sedie, e penso “chissà perché per questo ufficio non esiste un distributore di numeri, uno di quegli elimina-code che si trovano anche nelle drogherie”; decido di domandarlo alla signora delle informazioni che sorridendo mi risponde “la cosa è stata fatta presente al signor direttore, non sappiamo altro!”. Chissà, forse servirà una delibera del Consiglio Regionale Veneto! Finalmente alle 11.05, come da tabella esattamente calcolata (ne sono andato fiero!)è finalmente arrivato il mio turno. Nell’ufficio gli addetti erano due, un signore ed una signora molto gentili; mi siedo di fronte a quest’ultima ed in 5 minuti il cambio viene ufficializzato. D’altra parte io dovevo fare solo un cambio, qualcuno deve trasferire tutta la famiglia, qualcun altro ha altri problemi da risolvere (penso agli immigrati, per esempio). Esco, la coda è ancora nutrita, più lunga delle probabili otto persone che potranno entrare dalle 11,10 alle 12,00. Ma nessuno di loro lo sa! Giuliano Brandoli

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LE MINIOLIMPIADI DI DESE Di Chiara Foffano Sembra di essere a Giochi Senza Frontiere: ci si aspetta il conto alla rovescia in francese ed il fischio d’inizio. Non manca nulla: c’è la sigla, la scenografia e i 5 cerchi olimpici che al via si illuminano dalla torcia sempre accesa. Ci sono i percorsi ad ostacoli, il cronista e le squadre. Il pubblico, il palco per le premiazioni e le divise. Ci sono gli allenatori ed i capi squadra, e naturalmente gli immancabili giocatori! Le Mini Olimpiadi di Dese non hanno nulla di mini, se non i protagonisti, bambini delle scuole elementari e medie. Quest’anno si è tenuta la 37esima edizione, lo scorso settembre, al campo sportivo parrocchiale. Ad organizzarla un centinaio di volontari, davvero di tutte le età. I ragazzi più grandi seguono le squadre e qualche genitore, con il cappello bianco da puffo, fa da giudice di gara. Quest’anno l’ambientazione è quella dei Puffi appunto, immersi nel verde della “foresta”, tra mulini e funghi giganti . La scenografia è curata nei minimi dettagli e da spettatrice mi chiedo quanto tempo e volontà ci siano voluti per creare tanta arte! Poi ci sono i nonni che servono ai tavoli e le signore alla cucina, per offrire una buona e tipica cena al pubblico che è venuto in campo a seguire da vicino i giocatori. E poi ci sono la pesca ed il mercatino solidale. Se si pensa che uno dei principali motivi di tanto lavoro è unicamente far divertire i bambini, farli uscire da casa e dar loro un’alternativa ai video games o al calcio, lo trovo ammirevole. E questo impegno, i volontari non se lo prendono solo per una settimana, ma inizia a giugno, con un dopo scuola che dura tutta l’estate e si conclude appunto con le Mini. Ci sono degli animatori che aiutano i bambini nei compiti per casa e fanno con loro attività di gioco e di creatività. La festa delle Mini Olimpiadi è unica nel suo genere. Io da ignorante l’ho sempre chiamata la “sagra di Dese”, ma essendoci stata quest’anno (pur avendola sempre vista, non mi ero mai fermata) posso affermare che si tratta di una vera Festa. Con la effe grande. L’atmosfera che vi si respira è davvero famigliare, infondo alcuni dei genitori che la organizzano o che vi prestano servizio, nella loro infanzia correvano da protagonisti, e magari oggi hanno i proprio figli che partecipano ai giochi! Insomma,

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intere generazioni che aspettano settembre per essere alle Mini. Quello che mi ha colpito osservando tanto movimento, è stato il Numero di Giovani presenti e Attivi. Quelli con la maglietta blu con scritto staff dietro. Allacciata sul fianco per le ragazzine che lasciano scoperta la pancia (ahimé piattissima), fuori dai pantaloni a vita bassa (anche troppo bassa) per i maschiacci. Avevano la loro maglietta blu e avevano qualcosa da fare. E non si lamentavano a farlo: correvano dietro ai bimbi, portavano i vassoi da lavare in cucina, spinavano birre e servivano caffè. Urlavano per la propria squadra ad incoraggiare i piccoli verso il traguardo. Insomma, non mi sembravano i soliti annoiati che si vedono in piazza Ferro, trascinarsi dietro le scarpe slacciate! Che il gruppo faccia davvero terapia? Ciliegina sulla torta: il ricavato della settimana, oltre a coprire i costi vivi, è destinato in beneficenza. Quest’anno aiuterà i terremotati emiliani. Che dire? Davvero impeccabili. E pensare che ci vuole così poco, basta la voglia di fare e la caparbietà di credere in quello che si fa. Basta essere aperti ai consigli e difendere le proprie idee quando sono davvero buone. Non farsi abbattere e darsi davvero agli altri, in questo caso, ai piccoli. Nei mesi estivi le occasioni per trovarsi fuori a cena in qualche sagra o festa paesana, non mancano. Perché non segnare in calendario anche le Mini? Trois deux un: via!

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RIFLESSIONI

TUTTI PAZZI PER IL VOTO Di Romena Brugnerotto Quanti mesi mancano? Al massimo 6/7 mesi: infatti, qualche bene informato ha già detto che la data sarà il 7 aprile. Al di là della data, siamo pronti per andare a votare? C’è già un grande affanno, da parte del mondo politico, intorno a questo prossimo appuntamento elettorale, ma la concitazione non sembra essere così produttiva e la paura stavolta sembra che non sia quella di perdere le elezioni ma di vincerle. Non sarà infatti un compito facile quello che attenderà la coalizione vincente, visto il perdurare di questa crisi economica mondiale e i molti problemi interni che il nostro paese deve ancora affrontare. Ecco che allora in questi giorni si affaccia l’ipotesi di quello che potremmo definire un “Monti bis” vale a dire lasciare che per qualche altro tempo se la veda un governo tecnico, che tanto anche se prende decisioni impopolari, poi non dovrà affrontare le urne. Ma come si stanno preparando le diverse colazioni, se l’ipotesi di un “Monti bis” non divenisse realtà?

a fare questo candidato premier, come pensa di affrontare i problemi del paese? Perché a sinistra sembra sempre tutto complicato, non ci si mette mai d’accordo su nulla, non si sa nemmeno chi ha diritto di partecipare alle primarie (tesserati, simpatizzanti o chiunque?). E se la risposta di molti elettori, fino a qualche tempo fa, poteva essere quella di scegliere qualcuno che incarnasse la protesta contro i partiti tradizionali, vedi il Movimento 5 stelle, credo che adesso avranno vita dura anche loro viste tutte le analisi sui “manovratori esperti di marketing” che sono apparse negli ultimi tempi. Insomma sembra che per l’elettore italiano non sarà una scelta per niente facile quella che dovrà fare la prossima primavera: non resta che cercare di restare informati (e importanti iniziative si stanno programmando anche nel nostro territorio) e pensare bene alla scelta che si andrà a fare: perché poi sarà brutto dire “Eh ma non l’ho mica votato io”.

Prima di tutto di quanti partiti/movimenti stiamo parlando? Bella domanda, perché per quanto vogliano semplificare, siamo di fronte circa a 7 movimenti, considerando anche qualcuno che, da anni, come fa Montezemolo, dice di voler fare politica ma poi sul più bello ci ripensa. Alla fine sarà logico che se si vorrà governare, si creino delle coalizioni: infatti nessun partito avrà la forza per governare da solo. A destra e a sinistra ci si da un gran da fare per scegliere i candidato premier e capire in quale direzione muoversi; alcuni partiti travolti da scandali legati alla corruzione, saranno anche costretti a rimediare in volata agli errori commessi (vedi la Lega e il recente avvenimento alla Regione Lazio) ma i giornali dicono che come sempre l’ago della bilancia lo faranno i moderati, quasi il 20% degli elettori. Chi intercetterà allora questi voti decisivi? Al momento la risposta non sembra per niente facile, soprattutto perché si creano movimenti, si fanno nomi di possibili premier ma poi quello che manca è forse un programma elettorale. Ecco che allora fa un po’ rabbia tutto questo affannarsi della sinistra, di Bersani & Co., di fronte alle primarie. Il problema più grande è scegliere un candidato premier o cosa dovrà poi andare

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Vi consigliamo…(a cura di Francesca Delle Vedove) CENTRO POLIFUNZIONALE PASCOLI: UN ALTRO ANNO DI ATTIVITà PER TUTTI Sono riprese quasi a pieno ritmo (“quasi” per via dei lavori di ridipintura) le varie e diversificate attività presso il Centro Polifunzionale Pascoli a Campalto. Eccone una carrellata che ne descrive le principali caratteristiche. Per informazioni contattare il numero 041- oppure le associazioni organizzatrici. A cura del Centro Pascoli OFFERTA FORMATIVA: comprende lo studio assistito per alunni delle elementari e delle medie; supporto per le lingue francese e inglese sempre per alunni di elementari e medie; insegnamento indivualizzato italiano per stranieri; incontri di lingua italiana aggiornamenti su grammatica e modi di comunicare per adulti. BIBLIOTECA EMEROTECA: consultazione e prestito di libri ; invito alla lettura, incontri mensili con autori ed appassionati; il viaggio, incontri pomeridiani a tema. USCITE ARTISTICO GASTRONOMICHO CULTURALI: visite in varie località italiane (al settimo anno di attività). Proprio il 13 ottobre avrà luogo una gita a Trento dove verranno visitati il Castello del Buon Consiglio, la Torre Aquila, il duomo, i palazzi rinascimentali, la chiesa di S.Maria Maggiore; partenza da Campalto. A cura dell’associazione Campalto Viva UN POMERIGGIO AL CINEMA: incontri mensili con ”Le amiche del giovedì”. USCITE GUIDATE TRIMESTRALI DI APPROFONDIMENTO CORSO DI INGLESE: di primo , secondo e terzo livello ; ad ottobre inizia il corso di primo livello. IL VIAGGIO: incontri a tema A cura dell’associazione Amici in coro CORSO DI PIANOFORTE PER ADULTI E RAGAZZI (proseguimento) CORSO DI CHITARRA CLASSICA PER RAGAZZI ED ADULTI A cura dell’associazione Blog Territori e Paradossi ASSISTENZA UTENTI AL PUNTO INTERNET p3@(accesso gratuito): centro aperto al martedì mercoledì e sabato dalle 9.00 alle 12.00 ed il giovedì dalle 18.00 alle 21.00 CORSI DI COMPUTER: di primo, secondo e terzo livello; i corsi si svolgono periodicamente in base alle richieste pervenute. CORSO DI FOTOGRAFIA: il 22 ottobre inizierà il corso “Introduzione alla fotografia digitale” giunto all’ottava edizione. ESPOSIZIONE DI OPERE DI ARTE FIGURATIVA A cura del Gruppo misto coordinato da Marina Longo (prestazione gratuita) CORSO DI ATTIVITA’ MANIPOLATORIE E DECOUPAGE A cura dell’ Università della Terza età CORSO DI COMPUTER per gli iscritti all’unitre

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Quest’anno ricorre il decimo anniversario della destinazione dell’edificio ex scuola Pascoli a Centro Polifunzionale al servizio della cittadinanza di Campalto. E proprio per questa occasione le Associazioni che lo animano hanno pensato di dare una bella rinfrescata al piano terra dell’edificio: più di mille metri quadrati di muri e soffitti da pulire, scrostare, stuccare, dipingere; e poi lo spostare e ricollocare i mobili, ripulire i pavimenti, smontare lavare e rimontare le tende, ecc. ecc.; quasi mille ore di lavoro sostenute da volontari delle Associazioni con grande competenza e professionalità; per questo un sentito “grazie” a Giancarlo Pellizzer, a Primo Finotello a Tommaso Cianchetta, ad Alessandro Giacomello ed a tutti coloro che hanno messo a disposizione un po’ del loro tempo per questo lavoro; e grazie anche alla mitica Caterina che sta li tenendo a bada! Un lavoro importante e per niente facile reso possibile dall’accordo che le Associazioni Campalto Viva, Blog Territori e Paradossi, Amici in Coro hanno messo a punto con la Municipalità e con la dirigenza del circolo omnicomprensivo Gramsci : le quote a carico delle Associazioni per l’utilizzo degli spazi della Pascoli nell’anno 2011-2012 sono state impiegate per l’acquisto dei materiali necessari alla ridipintura ed ai lavori propedeutici; purtroppo, a causa del periodo di vacche magrissime, non sarà possibile realizzare anche il previsto rifacimento dell’impianto di illuminazione, per il quale era stato ipotizzato un contributo del Comune. Ma va bene lo stesso! Si sta dimostrando, concretamente, che in una comunità la cooperazione può realizzare progetti altrimenti impensabili ed irrealizzabili! Giuliano Brandoli

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RILASSIAMOCI!

L’angolo delle cazzate Come mai le donne non riescono a mettersi il mascara tenendo la bocca chiusa? Quando producono un nuovo cibo per cani ‘più gustoso’, in realtà chi lo ha assaggiato? Perché Noè non ha lasciato affogare quelle due zanzare? Perchè “abbreviazione” è una parola cosi lunga? Perchè negli spot dei profumi parlano sempre in francese? Se i gatti quando camminano vanno gatton gattoni, i coyoti come camminano? Qual è il sinonimo di sinonimo? Una rosa senza spine... va a batterie? Lo stitico quando muore va in purgatorio? Quelli che attaccano i cartelli “Chi tocca muore”, muoiono tutti? Perchè “separato”, si scrive tutto insieme, quando “tutto insieme”, si scrive separato?

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Circolo Ricreativo Culturale

AUSER “IL GABBIANO” I NOSTRI SERVIZI

Consulenza legale gratuita per i soci AUSER: si riceve su appuntamento il SABATO dalle 10.00 alle 12.30 ed il LUNEDI’ dalle 16.00 alle 18.30 “Ausilio” spese a domicilio: con il servizio Sociale della Municipalità e la COOP Adriatica il ns. Circolo ha aderito al servizio al progetto “Ausilio” per la consegna gratuita della spesa a domicilio alle persone anziane, non autosufficienti, portatori di Handicap o con problemi motori temporanei che non possono recarsi personalmente presso i negozi.

I NOSTRI CORSI Corso di musica: sono aperte le iscrizioni per il corso di musica dedicato a bambini ed adulti. Con i nostri soci musicisti sarà possibile imparare a suonare la chitarra in maniera semplice. Ed inoltre… Scuola di Canto Corsi di informatica per i “meno giovani” Compilazione gratuita mod.730 (previo appuntamento) Per informazioni ed appuntamenti telefonare al numero 041.903525 dal lunedì al giovedì dalle 10.00 alle 12.30; il venerdì dalle 16.00 alle 18.00

A cura del Circolo Ricreativo Culturale AUSER “Il Gabbiano” ONLUS (auser.ilgabbiano@alice.it) Editore: Circolo Auser “Il Gabbiano” - Direttore responsabile: Giorgio Marcoleoni. - Redazione a cura di: BLOG - Territori e Paradossi Associazione Culturale. - Redattori: Giuliano Brandoli, Daniele Conte, Chiara Foffano, Elena Brugnerotto, Francesca Delle Vedove, Carlo Albertini - Redazione: Piazzale Zendrini 22 Campalto (VE) Tel/fax : 041.903525 - E-mail: lapaginadicampalto@gmail.com Stampato in proprio n° 2000 copie - Registrazione presso il Tribunale di Venezia n° 1461 del 24 settembre 2003


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