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MARZO 2013 Anno IX N° 116
MENSILE A SFONDO SOCIALE DI PUBBLICA UTILITÀ Buon 8 marzo, a tutte le donne A quelle che non hanno il dono di un sorriso A quelle che non hanno una carezza sulla pelle A quelle che non conoscono la dolcezza A quelle che in silenzio subiscono la violenza. A quelle che non possono sciogliersi i capelli al vento Buon 8 marzo, a tutte le donne A quelle che abbracciano con amore A quelle che illuminano l’anima A quelle che parlano dentro oltre lo sguardo A quelle che sorridono con i colori dell’arcobaleno A tutte quelle che danno energia alla libertà della vita Michele Luongo
marzo al femminile: donne campaltine si raccontano
In questo numero
di Martina Pellizzer e Francesca dalle Vedove In occasione della ricorrenza della Festa della Donna, abbiamo dato voce ad alcune donne che vivono a Campalto, di età diversa e con ruoli diversi nel mondo del lavoro e nell’impegno sul territorio. A tutte però abbiamo posto le stesse domande, sollecitando attraverso il loro racconto una riflessione su cosa significa essere donna, quali difficoltà e quali vantaggi riscontrano ogni giorno e cosa suggerirebbero per rendere migliore il paese in cui vivono, Campalto. Ecco le loro testimonianze. (segue a pag. 2)
marzo al femminile, donne campaltine si raccontano_c’era una volta una casa_muri felici alla pascoli_intervista a chi vive l’affido_un regalo fantastico_viva la festa della donna... ma gli uomini dove sono?_elezioni 2013: diario di una scrutatrice_i cavoli amari_fossi, fiumi, canali_rilassiamoci
L’ ERBA DI CASA NOSTRA Caterina Albano, 43 anni trascorsi nelle scuole campaltine come insegnante, oggi coordinatrice del Centro polifunzionale “Giovanni Pascoli” “La parola DARE per me incarna perfettamente l’essere femminile, tutta la mia vita l’ho vissuta offrendomi agli altri: alla mia famiglia e ai tre figli, ai miei allievi a scuola ma anche ai loro genitori, ed oggi ancora per la comunità con le attività del centro Pascoli. Fin da piccola questa è stata la mia vocazione, prima in Abruzzo dove ragazzina servivo al pomeriggio nella mensa del paese, poi qui a Campalto quando mi sono trasferita con marito e figli. Posso dire con certezza che sono stata sempre corrisposta: io davo, ma ricevevo tanto. Anche nell’organizzazione famigliare, che è sempre stata necessaria per riuscire a fare il lavoro senza però trascurare i miei figli, ho incontrato altre donne e mamme che mi hanno aiutato, partendo da mia madre che per me è stato il più grande esempio; lei ci diceva sempre “Guardate le persone, poi le vostre tasche”. Negli anni ho visto le donne, soprattutto le mamme, cambiare molto e fare sempre più fatica a conciliare il ruolo in casa ed il loro lavoro: tanti ragazzi che aiuto nel pomeriggio non sono ascoltati, manca la comunicazione, è questo è il primo problema. Per Campalto invece, vedo con amarezza ancora molta distanza tra il centro del paese ed il Villaggio Laguna, bisogna lavorare ancora tanto con l’aiuto delle associazione per renderle unite ”. Cecilia Pastrello, titolare della ferramenta, “campaltina doc” ed impegnata nell’associazione “Campalto Viva” Si definisce una tra le poche “campaltine doc” perché è figlia di genitori campaltini da generazioni ed ha sempre vissuto e lavorato in paese. Il suo lavoro, anche se in realtà piuttosto maschile visto che ha a che fare con ferri, viti e attività di nautica, lo fa da sempre insieme al fratello e prima, in cartoleria, con i genitori. “Lavorare e fare sacrifici legati ad un’attività autonoma per me è naturale – ci racconta – certo, bisogna studiare e ottimizzare ogni momento della giornata per far quadrare la casa ed il negozio, ma con una buona collaborazione con il marito e, chiudendo ogni tanto gli occhi per non vedere la confusione, ci si può prendere i propri spazi”. Anzi per Cecilia, che ama la montagna d’inverno e d’estate, il tempo libero per ricaricarsi è necessario per non cadere schiavi di un vortice pericoloso che ti chiude tra lavoro e casa. Il suo impegno per far crescere Campalto, la porta a dire che manca un po’ di elasticità nell’amministrazione perché di fronte a tanti progetti proposti dalle associazioni, ci si scontra con una forte burocrazia che spesso blocca i buoni propositi e la mancanza di spazi adeguati. Sandra, nonna a tempo pieno, impegnata con la casa e tre nipotini La famiglia ha sempre avuto un ruolo fondamentale nella sua vita e proprio per questo oggi vi si dedica con profondo amore e dedizione, per essere un modello per i suoi nipotini: “la libertà che le donne hanno conquistato lottando negli anni Sessanta e Settanta, oggi viene molto spesso “vanificata” per questo cerco di trasmettere ai miei nipoti i valori con i quali sono cresciuta: libertà, indipendenza e importanza per lo studio e il lavoro sono fondamentali per le donne di oggi”. Per quanto riguarda la vita cittadina di Campalto, Sandra non ne è molto coinvolta ma crede che manchi una proposta per i giovani e i ragazzi, come può essere un corso di teatro o uno spazio dove poter passare il pomeriggio, mancanza che una volta veniva colmata dalla Parrocchia. Veronica, studentessa di diciassette anni con il futuro davanti, ma le idee chiare. Nonostante la giovane età, Veronica è consapevole dell'importanza che oggi le donne rivestono all'interno della società e soprattutto all'interno della famiglia. Le donne sono più ascoltate e sostenute e questo le porta a essere il fulcro di molti nuclei familiari e compagnie di amici. Una cosa che la infastidisce sono i modelli che oggi si vedono in televisione, che sono sbagliati e fuorvianti, perchè propongono un'idea di donna bella e poco intelligente, quando in realtà non è così. Veronica e i suoi amici sentono fortemente la mancanza di un punto di aggregazione a Campalto: uno luogo dove poter trascorrere le serate invernali senza per forza dover spendere soldi o essere in compagnia di coloro che giocano alle macchinette. Le proposte culturali non sono pubblicizzate a sufficienza e soprattutto non sono rivolte a ragazzi giovani e adolescenti e questo allontana i giovani dalla vita campaltina.
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L’ ERBA DI CASA NOSTRA
SPAZIO FITNESS “GENIAL GYM” la PALESTRA dei tuoi DESIDERI!
Nuova, immersa in un complesso rustico, nel verde della pineta, come un’oasi a due passi da casa, da fine marzo apre ”GENIAL GYM” la palestra che offre servizio, professionalità, energia per il tuo corpo, aria nuova per la tua mente. geniale mix per sentirsi in forma tutto l’anno, in relax e tra amici.
UN SALUTO CON TUTTO IL CUORE! Sandra e Sergio Cecchettin della "Piramide fiorita" cedono il passo dopo 18 anni di attività del loro negozio di fiori in centro a Campalto. Da marzo infatti, ci sarà una nuova gestione dove Elisa, la figlia, continuerà a lavorare offrendo tutta la professionalità imparata negli anni insieme ai genitori. La famiglia Cecchettin, attraverso la Pagina di Campalto, vuole ringraziare di cuore tutta la clientela ed i campaltini che in questi quasi vent'anni hanno apprezzato il loro lavoro e la passione messa in questa attività. E siamo certi, che i cittadini ricambieranno il loro ringraziamento!
Area palestra: affidata a istruttori qualificati e specializzati nel settore Wellness che ti condurranno nelle diverse attività, ti consiglieranno l’ottimale utilizzo delle attrezzature a tua disposizione. Area cardio-fitness: allestita con attrezzatura Technogym della nuova generazione linea “Selection”, permette lo sviluppo di protocolli di lavoro con controllo continuo della frequenza cardiaca, modulando così intensità e difficoltà per ottimizzare il regime di lavoro. Non macchine da “sollevamento pesi”, ma attrezzi fisiologicamente perfetti per rispettare le articolazioni e ottenere il massimo sviluppo muscolare estetico, armonico ed equilibrato. In sala i nostri istruttori, diplomati e specializzati, programmano e organizzano le sedute di allenamento dopo una prima anamnesi e una valutazione funzionale, nel rispetto degli obiettivi desiderati da ogni tesserato. Sala corsi: vengono proposte lezioni di gruppo guidate da istruttori qualificati. Ben si sa che il lavoro di gruppo stimola una più forte motivazione per svolgere gli esercizi con maggior precisione e continuità rispetto all’allenamento individuale. Troverai corsi di “Pilates”, Isostep, Tonificazione, Circuiti addestrativi-aerobici, Body&mind e Karatè, Hip Hop, Danza classica, Ballo a ritmi Caraibico-Venezuelano. Apertura con orario continuato dal lunedì al venerdì 9.00/22.00 sabato 10.00/16.00 Via Porto di Cavergnago, 69 Mestre (dietro al Palazzetto dello Sport “Talercio”) Info: palestragenialgym@yahoo.it
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C'era una volta una casa... di Martina Zorzi
"C'era una volta un marinaio che viveva a Campalto, ed aveva un vaporetto sul tetto della sua casa..." No, non è una storia inventata e non è una leggenda. Qualcuno di voi, tra i meno giovani, ricorderà sicuramente questa strana abitazione situata al Villaggio Laguna. Io ho saputo dell'esistenza di questa particolarità poco tempo fa, parlando con qualche campaltino che ha trascorso qui la sua infanzia, e credo che questo curioso fatto meriti di essere rispolverato. Cercando informazioni qui e lì (ringrazio a tal proposito chi mi ha aiutata prontamente via Facebook), ho scoperto che in una laterale di via Passo, via del Ghebo, si trovava questa casa che destava non
poco stupore tra gli abitanti ed i passanti. L'intero possedimento era assai bizzarro: la costruzione aveva letteralmente un vaporetto sul tetto, e il giardino non era da meno: vi si trovava infatti una gondola, ormeggiata affianco alla casa, con tanto di piscina. L'interno poi, raccontano i testimoni, era un vero e proprio museo, era piena di oggetti del passato appartenenti alla vita del marinaio. Un insieme di cimeli che chi ha potuto vedere ricorda bene ancor oggi. Se si saliva sul vaporetto, era poi possibile vedere la laguna al di là dell'Osellino, e sembrava di essere proprio sull'acqua. Alcuni ricordano anche che il capitano quando era festa nazionale oppure la festa di San Marco, issava le bandiere a festa. La casa fungeva per l'appunto quasi da meta turistica, in molti la volevano vedere, vi si recavano apposta per ammirarla, i parenti dei Campaltini vi si facevano portare. Era un simbolo di Campalto e motivo d'orgoglio per il proprietario stesso. Penso a quanto deve essere stato strano passare e vedere una tale costruzione, oppure sapere che il tuo vicino di casa aveva issato un vaporetto sul tetto, ma penso anche a quanto il capitano deve aver amato il suo lavoro e a come ha saputo ricreare il suo mondo nella sua città in modo strabiliante. Oggi la casa così com'era non c'è più, è stata ristrutturata, ma assieme al suo capitano ha lasciato un po' di nostalgia e tanti ricordi nei cuori dei più fortunati che hanno potuto ammirarla.
MURI FELICI ALLA PASCOLI Si stanno pavoneggiando: sono i muri interni dell’ex scuola Pascoli, struttura pubblica al servizio dei cittadini di Campalto oramai da quasi 10 anni. Si stanno pavoneggiando perché è continuata anche in questi ultimi mesi e sta giungendo al termine, dopo il primo intervento dell’autunno 2012 in occasione della mostra sui dirigibili, la faticosa opera di ridipintura che ne ha modificato e ringiovanito l’aspetto dopo, crediamo, più di 30 anni di solitario invecchiamento. Ridipintura è comunque un termine incompleto perché sovente i muri (circa 1500 metri quadri di pareti da sistemare) presentavano crepe, buchi, e gobbe che hanno richiesto ben
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più di una mano di bianco. In questi tempi di vacche magre per la pubblica amministrazione, l’intervento è stato possibile grazie alla sinergia tra le Associazioni che organizzano le attività nel Centro, i volontari che a gratis hanno profuso molto del loro tempo e professionalità, la severa supervisione di Caterina Albano. Punto! Si è stimato che il lavoro svolto possa valere minimo 50.000 euro (considerando un appalto “onesto”); nessuno ha chiesto nulla, tutti sono soddisfatti di avercela fatta. Questa è solidarietà, è partecipazione, è senso civico. Grazie!
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intervista a chi vive l’affido di Chiara Foffano Quando impari una cosa nuova o vieni a conoscenza di nuove realtà, dal momento in cui le apprendi, tutto non fa che parlarti di quelle, come se fossero state sotto ai tuoi occhi da sempre. Nello scorso numero abbiamo familiarizzato con l’affido e scritto di una mamma volontaria che ospita un bimbo nei suoi giorni liberi dal lavoro. E perché aprirsi all’affido quando si ha già una famiglia propria e dei figli naturali? L’ho chiesto ad una coppia che per anni ha seguito dei bambini in affido, aprendo la propria famiglia a questa esperienza. Alla semplice domanda “perché?” mi rispondono con un’ altrettanto, apparentemente, semplice risposta: per amore. “Dopo un felice matrimonio e tre figli abbiamo pensato di voler condividere la nostra fortuna, con qualcuno che una famiglia non ce l’ha. Perché tenere solo per noi tanto amore? Far conoscere questo sentimento ad un piccolo, può essere d’aiuto nella sua crescita personale, nella normalità e nella verità. Così ci siamo avvicinati all’affido, condividendone l’idea e le preoccupazioni prima con i nostri figli. Inizialmente ci hanno presi per matti “ ma certe cose ve le sognate di notte?!” ma poi dopo i primi incontri informativi e conoscitivi con il bambino, hanno da subito iniziato a chiamarlo fratello.” Questa scelta per loro ha quindi due ragioni: la gratitudine e la condivisione. La gratitudine verso una vita d’amore e la condivisione ne è una naturale conseguenza. Ma cosa intendete per Affido? “L’affido per noi significa ridare a qualcuno, ad un bambino, il suo diritto alla famiglia. Noi diventiamo i suoi genitori a tutti gli effetti, per tutti i giorni in cui vive sotto il nostro tetto. E lui per noi è nostro figlio. Lo portiamo a scuola, al catechismo, agli allenamenti. Nulla di meno degli altri.” Cosa puoi essere se non te stesso, cosa puoi dare se non la normalità, a qualcuno che è nato nel disagio della fame, dell’alcol e spesso della violenza? Non avevo mai pensato al diritto alla famiglia, a questo bisogno, perché non si pensa mai a qualcosa che si ha, che si dà quasi per scontato. Eppure sono cresciuta in famiglia e tutt’ora ci vivo, portandoci le mie gioie e le mie difficoltà. Ci sono nata e non ho mai pensato fosse un mio diritto viverci. Come avete sopportato il distacco una volta concluso il periodo di affido? “E’ un’esperienza che ha bisogno di tante energie, per cui la consigliamo ai giovani! Ed il distacco
è un trauma, seguito da pianti e lacrime. Ma è importante non dimenticare mai che si tratta di un tempo limitato, è un passaggio, non solo per il bambino, ma anche per chi lo ospita, per noi genitori. Il rischio, soprattutto per la donna, è farsi sopraffare dalla sua storia, dalle mancanze e dai suoi bisogni. Bisogna tenere sempre bene a mente che non a tutto abbiamo la risposta e che non tutto possiamo aggiustare. Un po’ noi, un po’ le strutture sociali, un po’ la comunità e gli amici. Ad ognuno il suo ruolo per il tempo che ci è concesso.”. E infine… al cosa vi ha dato questa esperienza? c’è un’unica risposta, accompagnata da un sospiro bagnato: “Ci ha dato tanto…” e due occhi azzurri che ancora brillano al ricordo.
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VIVA LA FESTA DELLA DONNA…. MA “DOVE SONO GLI UOMINI”? di Romena Brugnerotto L’8 marzo festeggeremo la festa della donna ma io vi voglio proporre la riflessione attorno ad un libro da poco uscito di Simone Perotti “Ma dove sono gli uomini? Perché le donne sono rimaste sole”. Tutto nasce da una domanda che il nostro presidente Giuliano ha posto qualche tempo fa, facendo una riflessione sul fatto che i corsi organizzati dalla nostra associazione, dal computer a quelli di fotografia, sono frequentati in netta maggioranza da donne. Appunto Giuliano chiedeva “ma gli uomini cosa fanno?”. La questione è sembrata a tutti molto interessante e abbiamo abbozzato delle risposte che andavano da “sono pigri” a “preferiscono la tv” quasi a indicare che le prerogative di curiosità e voglia di imparare cose nuove fossero ormai appannaggio delle donne. In effetti Perotti, che dopo varie vicende nella vita ora fa anche lo skipper e l’istruttore di guida, si domanda la stessa cosa “Perché in barca/ai corsi vengono prevalentemente donne?”. Per la risposta che l’autore nel libro, vien quasi da dire: “donne, c’è ben poco da festeggiare!”. Il libro presenta delle storie che fanno un rabbrividire di uomini incapaci di dialogo e di accettare i cambiamenti fino a uomini che inventano di sana pianta nuove identità; incapaci di immaginare un mondo che non sia quello lavoro/casa/chat. Al contrario le donne sembrano aver trovato il loro “posto nel mondo”: “una generazione di donne così autonome, coraggiose, piene di energie, noncuranti del giudizio sociale e pronte a percorrere strade nuove non si era mai vista”. E neppure una generazione di uomini così impauriti, assenti, senza entusiasmo né creatività, in crisi sul lavoro, con l’altro sesso e con se stessi”. Come si esce quindi da questa empasse, perché alle donne fa certo piacere aver conquistato la loro identità ma farebbe altrettanto piacere avere dei compagni con i quali condividere la vita e confrontarsi. “Sono gli uomini a doversi analizzare come genere, a dover ammettere il fallimento o almeno l’inattualità del modello, a dover far pace con la frustrazione professionale, a doversi concedere nuovi sogni e il coraggio di perseguirli”. D’altronde se le donne di oggi sono il risultato anche delle battaglie di emancipazione delle loro
mamme, chi non ha molto da compiacersi sono i padri dei quarantenni di oggi, quelli che dopo aver urlato slogan rivoluzionari, hanno riposto l’eskimo nell’armadio e al suo posto hanno indossato la cravatta e hanno comprato la macchina grossa. Questi non hanno contribuito ad alcuna rivoluzione di genere “hanno messo al mondo e allevato una genia di uomini disorientati, incapaci di stare al passo con le loro madri, e soprattutto con le donne nuove che avevano come sorelle, amiche ed amanti. Sono quelli che sono rimasti indietro in questa lunga storia di mutamento sociale.” Ci attende, o almeno ci auguriamo che così accada, una nuova rivoluzione culturale che questa volta dovrà avere come protagonisti gli uomini alla ricerca di un nuovo modo di stare al mondo. E voi? Vi riconoscete, uomini e donne, vi riconoscete in questa analisi?
…e in contraddizione a quanto scritto da Romena, proprio nei due ultimi corsi iniziati in febbraio (fotografia e PC) c’è una maggioranza di uomini: che abbiano percepito le nostre perplessità e ci sia stato uno scatto di orgoglio, o sarà uno scostamento statistico momentaneo? Giuliano
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UN REGALO FANTASTICO! Di Valentina Rasini Le mie tre nipotine vivono lontano da Campalto. A Natale ero in provincia di Varese a casa di Valentina ed Elisa (la terza, Kiara, vive a Lubiana) e, per caso, ho letto una cosa che Valentina aveva scritto per scuola (è in quinta elementare). Mi ha stupito e commosso e non resisto alla tentazione di condividerla con i nostri lettori. Giuliano Righe ricevette molte cose che desiderava da quando era piccolo e alcune che aveva visto al supermercato. Aprì molti scatoloni che contenevano: macchine telecomandate, robot, penne con il marchio della Ferrari, un paio di jeans e molti altri giocattoli e vestiti. Ad un certo punto si accorse che gli invitati avevano uno sguardo misterioso e parlavano tra di loro a bassa voce. Righe lasciò perdere e cominciò ad assaggiare i dolcetti che c’erano sul tavolo; ad un certo punto qualcuno suonò il campanello e Righe si sbalordì: “ Ma come, non ho invitato nessun altro” pensò il bambino a bocca aperta per lo stupore. La mamma aprì la porta e fece entrare un signore calvo e mingherlino che teneva in mano una scatola che conteneva cibo per cani, una spazzola per animali, una cuccia morbida e avvolgente, un guinzaglio per cani, delle ciotole una per l’acqua e una per il cibo e molti altri oggetti che normalmente usa un cane. Righe pensò: “ Mi vogliono far diventare un cane?!”. Il bambino cercò di avvicinarsi sempre più al signore, ma era impossibile perché tutti gli invitati erano ammucchiati vicino alla porta. Dopo un po’ intravide che era arrivato un
altro signore molto panciuto e basso che teneva in mano una gabbietta. Non sapeva cosa ci fosse al suo interno e sentiva che non avrebbe voluto saperlo perché, secondo lui, non era di certo qualcosa di bello come tutti i regali che aveva già ricevuto. Il signore mingherlino lasciò gli oggetti a sua madre che li portò in cucina posandoli vicino alla porta-finestra. Poi il signore panciuto entrò e lasciò la gabbia alla mamma che disse. “Andate tutti in salotto”. Gli invitati obbedirono e Righe deglutì, non si sentiva per niente bene, ma, quando vide cosa c’era nella gabbietta, si sentì rinato. Era un cucciolo di shih tzu, un cane piccolo e paffuto con il naso schiacciato. Era felicissimo, in un sogno bellissimo era a casa con un cane di quella razza. Era bianca e marroncina con gli occhi dolci. Quando la vedeva camminare non sapeva cosa dire ma era il regalo più bello di tutti. Nel momento in cui si riprese iniziò a saltare alzando le braccia. Poi abbracciò la sua cagnolina e decise di chiamarla Minny. Promise che l’avrebbe curata e trattata bene. L’amore verso di lei era immenso e disse che non l’avrebbe mai abbandonata e l’avrebbe trattata come una sorellina.
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parliamone...
Elezioni 2013: DIARIO DI UNA SCRUTATRICE Di Elena Brugnerotto Compiere il lavoro a cui si è chiamati con dedizione, essere ineccepibili e cordiali, guardare la gente negli occhi, divertirsi a indovinare su che simbolo metteranno la loro scelta. Fare la scrutatrice è una missione. Non lo si fa certo per quel rimborso a cui si ha diritto, lo si fa per convinzione, per passione, per provare e riprovare quella emozione che aumenta scartando scheda dopo scheda fino al verdetto finale che arriva come un miracolo o una maledizione divina. A chi fa lo scrutatore di solito la politica piace, lo si fa quindi anche per avere costantemente il polso di quello che sta succedendo, raccontandolo per primi, per dare verdetti ottimistici o pessimistici ad amici e parenti prima degli exit pool. Quest’anno più che mai le elezioni politiche sono destinate ad entrare nella storia. Rispetto a cinque anni fa sono cambiati i metodi: pochi poster politici, tanti banner on line; sono cambiati i temi: imu e master fantasma; sono cambiate i luoghi: poche manifestazioni in piazza, tanti talk show in tv. A non essere cambiati sono i nostri politici, sempre le stesse facce da LUNEDÌ 5 FEBBRAIO
Lunedì 25 febbraio
La chiamata è arrivata. Farò la scrutatrice anche quest'anno. Oggi i sondaggi danno il PD dieci punti davanti al PDL. Solo dieci punti di differenza, un secondo posto che sembrava utopia qualche mese fa quando il PDL sembrava morto. E poi dietro una marea di altri partiti che si fanno minacciosi. Forse qualcuno ha cantato vittoria troppo presto? I giochi sono ancora tutti aperti e io ho un posto in prima fila!
Il giorno del verdetto è arrivato. O almeno così credevamo. E invece non ha vinto nessuno, la maggioranza risicatissima ottenuta dal PD non gli permetterà di governare a meno che non decida di aprirsi al Movimento 5 stelle. Si sprecano le ipotesi nei programmi di discussione politica, ma visti i risultati tra qualche mese torneremo a votare e allora sarò ancora li, fuori o dentro i seggi, a testimoniare il cambiamento epocale che stiamo vivendo...
Sabato 23 febbraio Domani finalmente si vota! L'ora della verità è ormai arrivata e come me la maggior parte degli italiani penso non vedesse l'ora... Abbiamo visto di tutto in questa campagna elettorale, le solite promesse: "riduciamo le tasse! azzeriamo le spese della politica!". I nuovi slogan: "mandiamoli a casa tutti! facciamo un'Italia giusta!" Nei prossimi giorni si decideranno le sorti dell'Italia nei prossimi 5 anni e che Diocelamandibuona! Domenica 24 febbraio Un via vai continuo oggi ai seggi. Se l'affluenza a livello nazionale è calata di misura rispetto al 2008, Campalto si conferma un popolo di votanti. Verso la fine della serata una ragazza arriva davanti al seggio ma non vuole entrare. Non è pronta dice. Inizia un monologo sul senso di responsabilità che la opprime, non sa scegliere tra la calda rassicurazione dei partiti tradizionali e la fredda spietatezza delle nuove proposte. Ogni voto è importante per decidere chi ci rappresenterà nel nuovo governo e questa mia sorella elettrice è la rappresentazione della mia coscienza.
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I CAVOLI AMARI di Giuliano Brandoli
Il risultato selle elezioni è stato quello che è stato: PD e Monti fortemente insoddisfatti, pdl che ha evitato la debacle data per probabile pochi mesi prima, altre formazioni scomparse insieme a vecchi politici, Movimento 5 Stelle alle stelle! Non mi è piaciuta, anche se con evidenza è stata producente, la campagna di Grillo; ma il concetto di base, quello sulla necessità impellente di rinnovare il mondo della politica partendo dai politici, non è del tutto sbagliato. Abitudini opache, prassi clientelari, privilegi assurdi, impunità inaccettabili, ladrocini veri e propri sono diventate incrostazioni pluridecennali vendute al “popolo sovrano” come componenti ineluttabili della democrazia. Queste incrostazioni sono profonde, dure, resistenti e intoccabili. Spero davvero che il nuovo movimento porti con sé il detergente in grado di aggredirle e di distruggerle, magari combinandolo con altri detergenti che, da soli, non sono stati finora in grado di intaccarle. Queste incrostazioni sono subdole, impediscono di aprire le finestre e di far entrare aria pulita nella stanza drogata della politica cosicché, chi ci vive dentro, ne rimane sempre più intossicato. Un primo dubbio però mi assilla: l’aria drogata nella stanza chiusa della politica è pericolosa, può creare una dipendenza che impedisce a chi la respira di aggredire le incrostazioni, come è sempre successo. Distruggiamo queste croste e disinfettiamo gli infissi. Ed un secondo dubbio, altrettanto preoccupante, fa compagnia al primo: questo gruppo di nuovi eletti, motivatissimi, ma finora avulsi dal “mestiere” della politica e proprio per questo mediamente impreparati ad affrontarlo, saranno in grado di proporre e costruire evitando avventure disastrose per tutta la nazione? Spero sinceramente che i miei dubbi siano entrambi infondati, che i nuovi eletti portino freschezza ed aria pulita affrontando il loro difficile compito con entusiasmo e saggezza. Spero non facciano parte, magari in modo inconsapevole, di un abilissimo, subdolo e maledetto gioco di prestigio. Altrimenti saranno per tutti cavoli amari!
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ASSOCIAZIONI Nel mese di marzo, oltre alla tradizionale programmazione, l’UTL prevede la realizzazione di due eventi importanti aperti alla cittadinanza che si svolgeranno presso l’Istituto Berna, via Bissuola 93, alle ore 15.30 7 marzo, per celebrare la Giornata della donna, Patrizia Marcuzzo, responsabile del servizio antiviolenza del Centro Donna, Graziella Goattin del Comitato Donne San Lorenzo XXV aprile e Chiara Puppini, delegata alle Politiche Sociali della Municipalità di Mestre-Carpenedo testimonieranno il loro impegno sociale a favore di altre donne. L’incontro sarà allietato da alcuni intermezzi musicali di Camilla ed Elena, due giovani violiniste.
25 marzo. Celebrazione del natale di Venezia con una conferenza dal titolo: "Il simbolo della fenice: un mito antichissimo diffuso in Oriente ed Occidente a cui è dedicato uno dei teatri più belli e conosciuti al mondo: il Teatro La Fenice di Venezia". L’interessante tema sarà trattato dalla prof.ssa Daniela Simionato Putz dell'Associazione Amici dei Musei di Venezia, autrice di diversi libri specializzati in itinerari artistici veneziani, fra cui "Il Lido. Un ponte tra Venezia e la Grecia” e "Curiosi percorsi fra storici alberghi sull'acqua".
Fiumi fossi canali Centro culturale Candiani - Mestre L'associazione storiAmestre, in collaborazione col Centro culturale Candiani, organizza per marzo 2013 tre seminari sui fiumi e i fossati che segnano la nostra pianura, le opere di canalizzazione che tentano di imbrigliarli, regolamentarli e nasconderli, la forza delle acque che si riprende lo spazio perduto attraverso allagamenti e straripamenti. Si assiste in questi anni a un continuo aumento dei casi di allagamento in Italia, con gravi danni alle persone e alle cose che ricadono anche economicamente su tutti noi, quasi a volerci ricordare il buon senso ambientale perduto. L'associazione, proseguendo l'indagine iniziata col laboratorio Acque alte a Mestre e dintorni, attivo dal 2009 al 2011, in questi seminari va ad osservare e documentare la situazione del Tagliamento e del Bacchiglione e a cercare la storia di opere idrauliche costruite nel passato o incompiute nel presente allo scopo di riflettere sugli interessi legati all'acqua dei fiumi, sull'utilità delle opere di controllo e di uso delle acque sulla partecipazione dei cittadini alle scelte.
Sabato 9 marzo: Opere idrauliche utili e dannose Mercoledì 13 marzo: Alluvioni Mercoledì 20 marzo: Canali artificiali compiuti e incompiuti
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RILASSIAMOCI!
“non hai ricevuto la mia ultima email?”
L’ANGOLO DELLE CAZZATE Definizione di pedone: automobilista che ha trovato un parcheggio. Quanto: Particella elementare della meccanica quantistica. Si riconosce dalla propensione a girare in strade di periferia accostando altre particelle chiedendo: “Quanto?” Tekuro Nakarie: dentista giapponese famoso nel mondo Tifoso: Persona che si esalta per cose di cui non ha merito e si avvilisce per cose di cui non ha colpa Ottemperare: fare otto volte la punta alla matita
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Circolo Ricreativo Culturale
AUSER “IL GABBIANO” I NOSTRI SERVIZI
Consulenza legale gratuita per i soci AUSER: si riceve su appuntamento il SABATO dalle 10.00 alle 12.30 ed il LUNEDI’ dalle 16.00 alle 18.30 “Ausilio” spese a domicilio: con il servizio Sociale della Municipalità e la COOP Adriatica il ns. Circolo ha aderito al servizio al progetto “Ausilio” per la consegna gratuita della spesa a domicilio alle persone anziane, non autosufficienti, portatori di Handicap o con problemi motori temporanei che non possono recarsi personalmente presso i negozi.
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A cura del Circolo Ricreativo Culturale AUSER “Il Gabbiano” ONLUS (auser.ilgabbiano@alice.it) Editore: Circolo Auser “Il Gabbiano” - Direttore responsabile: Giorgio Marcoleoni. - Redazione a cura di: BLOG - Territori e Paradossi Associazione Culturale. - Redattori: Giuliano Brandoli, Daniele Conte, Chiara Foffano, Elena Brugnerotto, Francesca Delle Vedove, Carlo Albertini, Romena Brugnerotto, Martina, Zorzi, Martina Pellizzer, Francesca Rismondo- Redazione: Piazzale Zendrini 22 Campalto (VE) Tel/fax : 041.903525 - E-mail: lapaginadicampalto@gmail.com Stampato in proprio n° 2000 copie Registrazione presso il Tribunale di Venezia n° 1461 del 24 settembre 2003