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SETTEMBRE 2013 Anno IX N° 121
MENSILE A SFONDO SOCIALE DI PUBBLICA UTILITÀ
CAMPARTE INIZIA CON POESIA E MUSICA CampArte apre la programmazione il week end del 28 e 29 settembre con due eventi imperdibili! Si comincia sabato 28 settembre alle 20:45 con una serata di poesia insieme a Beatrice Niccolai presso l’Hotel Antony di Campalto con esposizione fotografica di Mirko Borselli e intermezzi musicali della chitarrista Mathilde Chiappone. Una serata per rimanere affascinati dalle sinuose parole di una tra le più apprezzate poetesse italiane. Sullo sfondo delle suggestive fotografie versi e melodie creeranno un'atmosfera unica in cui sarà difficile non lasciarsi trasportare dalle emozioni. (segue a pagina 2)
In questo numero:
camparte inizia con poesia e musica_LIBERI, LIBERI!_UN SALUTO A CARMINE LIGUORI_CENTRO POLIFUNZIONALE PASCOLI_MESTRE IN CENTRO_UN BRIVIDO LUNGO 2 km_UN AIUTO OLIMPIONICO_ BURKINA, DOPO LA SICCITà ORA L’ALLUVIONE_I RAGAZZI DEL NOVANTANOVE_GIOVANNA SORATO: UN’ EROINA DIMENTICATA_settimana europea della mobilità sostenibile.
L’ ERBA DI CASA NOSTRA (segue da pag. 1) Si proseguirà poi domenica 29 settembre alle 20:30 con il Concerto di Violoncelli del Venice Cello Ensamble presso la Chiesa di San Benedetto a Campalto. Il Venice Cello Ensemble è un’associazione musicale particolare: costituita da soli violoncelli, diretti dal M° Angelo Zanin, di cui tutti sono o sono stati allievi al Conservatorio di musica di Venezia B. Marcello. Grazie a questa variegata composizione di giovani con una radice musicale comune, vi sapranno incantare attraverso famose note del repertorio musicale classico e contemporaneo inoltrandosi anche al genere rock e popolare. L'ingresso alle due serate è gratuito con contributo responsabile. Cos'è CampArte CampArte è una iniziativa che nasce dal basso. Da un gruppo di cittadini che crede nell'importanza delle occasioni di ritrovo per la popolazione, in quanto fonti di conoscenza e conduttori di idee e informazioni. Il progetto vuole essere propulsore di iniziative, di eventi, di occasioni legate all'arte, in tutte le sue declinazioni, e alla cultura, nel senso più ampio del termine. Il legame con il territorio è forte.
Crediamo nell'importanza di creare un dialogo tra le iniziative e la loro localizzazione perché si valorizzino reciprocamente. Finalità Creare delle occasioni in cui arte e cultura siano protagonisti e catalizzatori di incontri per la comunità campaltina e non solo. Vogliamo dare spazio ad artisti professionisti che riescano a portare qualità, ma anche dare la possibilità alle “nuove leve” di farsi conoscere e dare loro una vetrina. La nostra volontà è quella di calendarizzare iniziative durante tutto l'anno in modo da avere un offerta continua di eventi e manifestazioni organizzate dall'associazione ma anche dalle altre realtà del territorio. L'intento è di rendere partecipe la popolazione attraverso un autopromozione consapevole della cultura affinché ognuno si senta un “mecenate d'arte” seppur nel suo piccolo contributo. Infine, crediamo in una positiva ricaduta sul territorio, digiuno da troppi anni di una sana coscienza culturale. Nel nuovo sito www.territorieparadossi.it è possibile leggere tutto il progetto e restare aggiornati sui prossimi corsi e attività!
liberi, liberi! Di Giuliano Brandoli
Da sempre siamo abituati a considerare, polli, galli e galline come animali di proprietà di qualcuno: dai piccoli pollai familiari agli enormi allevamenti intensivi, questi animali sono sempre stati cibo per gli umani: cibo da prima che possano nascere (uova) a quando qualcuno di loro, molto raramente, riesce a raggiungere un’età tale da giustificare il proverbio “gallina vecchia fa buon brodo”. Succede, a Campalto, che sia nata una comunità di galli e galline come dire…, ribelli, che cioè non hanno padroni. Vivono raspando il terreno di campi incolti, procreano e si moltiplicano, vivono in comunità, si arrangiano come possono per ripararsi dalle intemperie e dal sole; credo anche che siano in simpatia a qualche umano che, di tanto in tanto, porta loro un po’ di pane. Hanno un problema: le pantegane, che quando possono decimano uova e pulcini. Pare, anche, che la
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colonia sia tollerata dagli umani che abitano nei paraggi, oramai convertiti ai petti di pollo confezionati col nylon in vassoi di polistirolo, e che non saprebbero da che parte iniziare per uccidere, spennare e squartare una gallina vera! Tolleranza che però si riduce, specie nei mesi estivi, per la presenza nella comunità di sette galli: questi, prima dell’alba, che in estate arriva presto, fanno il loro mestiere; si mettono a cantare, a conversare l’uno con l’altro con chicchirichì ad alto volume che devastano le ultime ore di sonno degli umani! Come cambiano i tempi! Non sappiamo più cosa farcene di un pollo vivo e ci arrabbiamo per il canto di un gallo; che non moltissimi anni fa dava il via alla dura giornata del contadino! Comunque sta simpatica anche a me questa strana comunità: lunga vita ai polli liberi! E ai fagiani che popolano indisturbati aiuole e campi.
LA PAGINA DI CAMPALTO
L’ ERBA DI CASA NOSTRA
un saluto a carmine liguori A cura del Direttivo di Territori & Paradossi
Una mattina di fine agosto, Campalto ha sentito mancare Carmine Liguori, dopo un periodo difficile a causa della salute effimera. In molti lo conoscevamo e l’intero nostro territorio deve tanto a quest’uomo dai baffi brizzolati e l’accento del sud. Aveva iniziato a conoscere Venezia dai tempi dell’università, venendo qui a studiare architettura e della città si era innamorato, così da prendervi casa. Campalto per lui non era affatto un sobborgo o una periferia senza anima, ma una terra di forte valore per quello che avrebbe potuto regalare alla gente, grazie alle sue delicate particolarità, all’insieme di campagna e laguna. Architetto, insegnante, politico, padre di famiglia, attivista. ”La Salsola, Gruppo per la salvaguardia ambientale", era stato fondato oltre 25 anni fa insieme all’amico Pino Sartori, che lo ricorda così: “Impegnato per il riscatto ambientale della gronda lagunare e per il rilancio dei valori sociali, ambientali ed economici della laguna, per molti campaltini e non, è stato un riferimento sommesso, ma costante e certo. Sempre presente nelle battaglie per il risanamento delle discariche lagunari dell’industria di Porto Marghera, per la riduzione dei campi elettromagnetici dei ripetitori RAI, contro l’inquinamento delle Acque basse, per lo spostamento della Vetrital in zona industriale, per il risanamento e l’uso sostenibile del Marzenego-Osellino, per il bosco di Mestre, per la chiusura e la bonifica del tiro al piattello e la creazione di un’oasi naturale sulle barene di Campalto, contro la decisione improvvisa di un C.I.E. (Centro Identificazione ed Espulsione) da affiancare ad un nuovo carcere , perché Campalto futura è Ambiente, Accoglienza, Solidarietà e Integrazione.”
Il futuro che Carmine desiderava per Campalto. Un futuro per il quale ha fatto molto, assieme ad altri, ai giovani che cercava sempre di coinvolgere, nelle giornate di Puliamo il Mondo svoltesi in barena, o in quelle per la promozione dei nuovi boschi che stanno sorgendo intorno alla città. Ricercando la partecipazione di tutti, è stato un sincero esempio di chi dedica tempo, fatiche ed energie per un progetto, non scritto ma sognato, di città migliore. Carmine aveva suggerito di leggere a Pino “Le confessioni di un italiano” di Ippolito Nievo e Pino ricorda questa frase “Chi ha cuore e coscienza deve farsi innanzi coraggiosamente e generosamente non per proprio orgoglio ma per l’utilità di tutti” perché rappresenta il suo modo di operare. Io ho avuto modo di conoscere Carmine soprattutto nelle iniziative promosse da “La Salsola” che incrociavano il mio interesse per il nostro territorio e la passione per l’ambiente. Era aperto e disponibile a trovare possibilità di collaborazione con noi giovani, dandoci fiducia e prendendo in considerazione anche le nostre proposte. Un po’ di tempo lo dedicava al suo piccolo giardino di casa, personalizzandolo e sperimentando e ricordando la sua terra del sud quando vedeva gli oleandri in fiore. Un architetto che non solo ha imparato a studiare le case, ma anche ad avere un ampio sguardo sulle necessità di un territorio del quale aveva deciso di prendersi cura e soprattutto un progettista che è riuscito a costruire rapporti tra persone e tra le persone e l’ambiente. Ciao Carmine, da parte di tutti coloro che ti hanno conosciuto, stimato, amato. E dalla nostra Campalto, che tu hai migliorato ed affidi a noi e a tutti coloro che possono fare qualcosa di buono per essa. La redazione della Pagina di Campalto si unisce al saluto all’amico Carmine.
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CENTRO POLIFUNZIONALE PASCOLI Nel numero di luglio avevamo indicato i vari corsi e progetti che si svolgeranno in quest’anno presso il C.P. Pascoli di Campalto. Abbiamo dimenticato di segnalare il Corso di Attività Manipolatorie RICICLA E CREA, coordinato dalla signora Marina Longo e giunto alla sua decima edizione, ricco dell’entusiasmo e della partecipazione assidua suscitato nelle partecipanti nelle edizioni precedenti. Il corso si svolgerà da ottobre a Maggio 2014 al venerdì dalle 15.30 alle 17.30. Il dedicarsi alle arti manuali, vissute come occasioni, porta a risultati sorprendenti e gratificanti, soprattutto nell’elaborazione finale di un prodotto che, confrontato con altri, accresce l’entusiasmo e la soddisfazione. Il ritaglio ed il decoupage, una volta assimilata la tecnica, si trasformano in passatempo piacevole anche a casa. Verranno usati materiali come scatole di latta, di legno o da scarpe, candele, palle di vetro o di cellulosa, stoffe di vario tipo, filo di lana, pizzo; e ancora pennelli, forbici, colla ed altri materiali che verranno acquistati con le quote di iscrizione: la signora Longo, infatti, gestisce il gruppo gratuitamente e le quote raccolte serviranno appunto per l’approvvigionamento dei materiali occorrenti. In questo mese si aprono le iscrizioni anche per le altre attività programmate: ------
corsi di inglese di 1°, 2° e 3° livello; corsi di pianoforte per adulti e ragazzi; corsi di alfabetizzazione informatica di 1°, 2° e 3° livello corso per la gestione delle foto digitali corso di fotografia “Introduzione alla fotografia digitale” giunto quest’anno alla sua decima edizione.
Per informazioni: 041-900330 (signora Caterina)
mestre in centro 58 giorni di appuntamenti Di Romena Brugnerotto
Da fine agosto a fine ottobre certo non potremmo dire: non succede niente a Mestre. Per quasi due mesi, per celebrare il patrono San Michele, un fittissimo programma si svolgerà al centro della nostra città e sarà veramente impossibile non trovare qualcosa che ci piace. Tanti eventi per ogni gusto e per ogni età. Tantissimi i prossimi appuntamenti che sarebbe impossibile riassumere qui: ci saranno incontri con gli autori e spritz letterari, eventi musicali, spettacoli di animazione, fiere e mercatini assieme a momenti di celebrazione più tradizionali. Tanta attenzione verrà data anche all’ambiente con la fiera della decrescita e delle città sostenibile dal 19 al 22 settembre con mercati bio e laboratori per grandi e piccini. Da non dimenticare poi, dal 15 al 22 settembre, la Settimana Europea della Mobilità Sostenibile con iniziative rivolte a sensibilizzare la popolazione a un uso più consapevole e responsabile dei mezzi di trasporto. Di seguito qualche appuntamento a mio avviso interessante, poi tenetevi aggiornati sulla pagina facebook della Pagina di Campalto dove vi segnaleremo giorno per giorno gli eventi. INCONTRI CON GLI AUTORI -- 16 ottobre ore 18 il ricercatore e conduttore televisivo MARIO TOZZI -- 19 ottobre ore 18.30 MICHELE RECH, in arte ZEROCALCARE il miglior fumettista italiano del momento. MUSICA -- 15 settembre ore 15.30 MARCHING’ BAND & STREET BAND, 4 bande suoneranno per le vie del centro -- 1 ottobre ore 21 CONCERTO DI SAN MICHELE con l’ORCHESTRA DEL TEATRO LA FENICE ANIMAZIONE -- 12 ottobre ore 21 IL BOLERO – SPETTACOLO Las Mariposas.
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Benvenuta Giuditta! Salutiamo con gioia la nascita di Giuditta, figlia della nostra amica e redattrice Francesca Delle Vedove. A lei e alla mamma gli auguri più affettuosi da parte di tuti i collaboratori e i lettori de “La Pagina di Campalto”.
Il Circolo Auser "Il Gabbiano" organizza incontri informatici di Computer di base nei giorni di Martedì e giovedì dalle 15 alle 17. Dieci incontri a partire da martedì 17 settembre presso la sala informatica del circolo Auser al Villaggio Laguna. Per informazioni : 3475137662
Circolo Ricreativo Culturale
AUSER “IL GABBIANO” I NOSTRI SERVIZI
Consulenza legale gratuita per i soci AUSER: si riceve su appuntamento il SABATO dalle 10.00 alle 12.30 ed il LUNEDI’ dalle 16.00 alle 18.30 “Ausilio” spese a domicilio: con il servizio Sociale della Municipalità e la COOP Adriatica il ns. Circolo ha aderito al servizio al progetto “Ausilio” per la consegna gratuita della spesa a domicilio alle persone anziane, non autosufficienti, portatori di Handicap o con problemi motori temporanei che non possono recarsi personalmente presso i negozi. I NOSTRI CORSI Corso di musica sono aperte le iscrizioni per il corso di musica dedicato a bambini ed adulti. Con i nostri soci musicisti sarà possibile imparare a suonare la chitarra in maniera semplice. Ed inoltre… Scuola di Canto Corsi di informatica per i “meno giovani” Compilazione gratuita mod.730 (previo appuntamento) Per informazioni ed appuntamenti telefonare al numero 041.903525 dal lunedì al giovedì dalle 10.00 alle 12.30; il venerdì dalle 16.00 alle 18.00
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UN BRIVIDO LUNGO 2 Km Di Gianfrranco Albertini
Come centinaia di campaltini fanno ogni giorno, ho inforcato la bici per raggiungere Favaro lungo via Gobbi. Il primo pericolo lo incontro uscendo di casa, all’incrocio pedonale con via Morosina, dove numerosi ciclisti sono soliti sfrecciare sul marciapiede verso via Orlanda. Mi inserisco sulla pista ciclopedonale ma questo tratto abbastanza agevole si interrompe all’altezza della rotatoria di via delle Felci. Da qui il percorso si trasforma in un budello bidirezionale a uso promiscuo (ciclisti e pedoni) i cui requisiti sono ben lontani da quanto previsto dalle normative vigenti in ambito di sicurezza stradale. Un susseguirsi di passi carrai, irregolarità del sedime e attraversamenti di strade secondarie, senza considerare le auto spesso parcheggiate sul marciapiede, spingono il ciclista esasperato a percorrere la sede stradale. Poi, improvvisamente, all’altezza di via Morosini, un cartello segnala la fine del percorso ciclabile: dove si continua? O sul marciapiede, commettendo un’infrazione al codice della strada passibile di contravvenzione, o ci si mescola al traffico di auto, moto e mezzi pubblici. Dopo l’innesto con via Mandricardo una pseudo ciclabile riprende sul lato opposto e subito trova altri ostacoli quali auto in sosta e il gabbiotto della fermata ACTV. Dopo via Vallenari continua sullo stesso lato per poi estinguersi tra cassonetti Veritas, alberi e altri impedimenti. La conclusione del tragitto è lasciata alla fantasia e alla
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libera iniziativa, il più delle volte nuovamente in strada. Questa situazione di degrado e oggettivo pericolo è stata più volte segnalata da associazioni e semplici cittadini (compreso il sottoscritto) alle autorità competenti ma, al di là di qualche dichiarazione d’intenti, né l’Assessore alla mobilità, né la Municipalità di Favaro ha mai voluto affrontare seriamente il problema. Un’identica sorte, quella di rimanere solo un tratto di pennarello su una mappa, stanno avendo le progettate piste ciclabili di via Triestina, arenatasi a Tessera dopo meno di un Km., di via Altinia, di Passo Campalto lungo l’Osellino e, per terminare, quel fiore all’occhiello di via Mandricardo dove una sbarra piazzata nel bel mezzo della carreggiata ostruisce da anni l’accesso a un’ottima ciclabile. Alle pompose dichiarazioni dei nostri amministratori che regolarmente appaiono sulla stampa, troppo spesso non corrispondono azioni concrete: cosa si attende, qualche nuovo drammatico evento? Gli stessi amministratori, che il più delle volte rispondono alle legittime istanze dei cittadini con il classico “ci dispiace, non ci sono soldi”, confermano il loro parere favorevole allo sperpero di decine di milioni che ANAS sta perpetrando con la realizzazione del bypass di Campalto, opera non richiesta e non voluta dalla stragrande maggioranza della popolazione, destinata stravolgere l’assetto del nostro territorio senza risolvere alcun problema.
RIFLESSIONI
Un aiuto olimpionico Di Chiara Foffano Ho conosciuto Raffaele nel 2006 in occasione del mio primo viaggio di volontariato in Messico e Guatemala. Da allora siamo sempre rimasti in contatto e per quanto ci è possibile, ci aiutiamo e sosteniamo a vicenda. Lui vive e lavora a Faenza, ma grazie alla posta elettronica e ai cellulari sempre aggiornati, le emergenze non sono quasi più ingestibili.Mi ha scritto per chiedermi una mano, per chiederla a tutti quelli che la possono e vogliono dare, anche solo per sapere e capire. L'associazione Comitato di Amicia in cui lui opera da sempre, sostiene progetti di sviluppo e aiuto sociale in varie parti del mondo, America Latina, India, Africa e anche nella vicina Europa. Lo scorso mese il Burkina è stato colpito da una forte alluvione e nella pubblicazione del Piccolo
di Faenza, Raffaele spiega i danni che l'acqua può recare, non solo quando manca, ma anche quando c'è in sovrabbondanza, in paesi dove ancora la semina e la raccolta nei campi è attività fondamentale per vivere e mangiare. Lo Stand della Solidarietà alle Miniolimnpiadi della vicina Dese (dal 3 al 8 settembre), donerà il ricavato delle proprie vendite ad aiutare le comunità colpite dall'alluvione, che oltre a non avere più il proprio campo da lavorare, non ha casa, non ha letto, un tetto od un piatto. Essendo amica del Comitato e sorella di queste persone, non posso che condividere con la mia città questo disagio, che seppur "lontano" è di tutti.
BURKINA, dopo la siccità, ora l’alluvione Di Chiara Foffano
La popolazione della zona di Fada N’ Gourma, nell’est del Burkina Faso, ogni anno soffre terribilmente a causa di una persistente scarsità ed irregolarità delle piogge. I contadini seminano il miglio ed il granturco, le piantine crescono, ma siccome tarda a venire la pioggia, esse seccano. Quando finalmente cade di nuovo la pioggia, viene fatta una seconda semina, andando ad intaccare le riserve alimentari della famiglia. In alcuni luoghi si arriva a seminare fino a tre volte. Siccome il tempo della crescita è per forza inferiore al normale, il raccolto risulterà minore. L’Abbé Prosper, Direttore della Caritas della
Diocesi di Fada N’ Gourma, nell’autunno scorso sollecitò il Comitato di Amicizia ad intervenire al fine di permettergli di distribuire sacchi di miglio alle famiglie, perché nel periodo precedente il raccolto, quando maggiore è l’impegno del lavoro, non avevano più nulla con cui nutrirsi. Ebbene, quest’anno le stesse famiglie sono state colpite da un nuovo terribile flagello: il 17 e 18 agosto su di loro si sono abbattute tre terribili piogge che hanno fatto cadere sul terreno ben 231 mm di acqua, che ha permesso la formazione di impetuosi corsi d’acqua dove c’erano campi coltivati e povere case con i muri di mattoni in terra seccata al sole e tetti di paglia. Ben 308 abitazioni del municipio di Matiacoali sono state distrutte, lasciando senza riparo 640 bimbi da 0 a 6 anni, 902 adolescenti da 6 a 18 anni, 450 donne e 378 uomini. In totale, 2670 persone hanno perso tutto, non hanno alcun riparo. L’alluvione, oltre che a demolire le capanne e sciogliere i muri, facendoli ritornare fango, ha steso una coltre di terra dove c’erano le abitazioni e nei campi dove con fatica le famiglie avevano seminato. Tutto è ora coperto da uno strato di fanghiglia che, oltre a soffocare le piante di cereale, nemmeno permette di recuperare i miseri arredi ed il poco che si trovava nelle case. Sono andati perduti 430 ettari di sorgo, 319 di
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RIFLESSIONI riso, 430 di granturco e 190 di sesamo, la cui maturazione era prevista per fine novembre. Il raccolto è andato quindi completamente perduto e le famiglie subiranno anche le conseguenze relative. In pratica, avendo perso tutto, soffriranno la fame per un anno intero, fino al raccolto di fine 2014. Già erano varie decine le persone che quotidianamente si presentavano alla porta dei magazzini della Caritas Diocesana, immaginiamo il loro numero dopo un simile flagello. Recentemente l’Abbé Prosper ci aveva scritto che aveva difficoltà a presentarsi in ufficio, perché i magazzini erano vuoti e non sapeva come fare a soddisfare il bisogno alimentare delle famiglie in stato di necessità. Per lui ora il compito è ancora più arduo in quanto, per sfamare i 2670, alluvionati sono necessarie 30 tonnellate di cereale al mese, anche se ogni persona per nutrirsi si accontenta di soli 400 grammi di cereale al giorno. Se proviamo un poco a riflettere, scopriamo che ben maggiore è il nostro fabbisogno alimentare! I poveri del Burkina sono costretti a privazioni indicibili: si accontentano di dormire su una stuoia stesa sulla nuda terra, in un’abitazione che
per tetto ha una stuoia di paglia intrecciata, che facilmente può essere asportato dal vento. Molti mangiano una sola volta al giorno: una polenta di farina di cereale messa in una grande ciottola, da cui tutti i componenti la famiglia prendono la propria parte, con una mano. Si spostano a piedi, lungo sentieri che si snodano fra i campi e terreni incolti, dove crescono solo alberi spinosi. E’ chiaro che un buon numero di giovani non accetta questa vita, perché ha capito che in occidente si vive diversamente. Essi abbandonano i loro villaggi, sobbarcandosi un lunghissimo viaggio e rischiando la vita per attraversare il mare, nella speranza di una vita migliore per sè e per i famigliari che sono rimasti nel villaggio nativo. Se le forze migliori abbandonano la propria terra, anche la speranza di dar vita ad uno sviluppo viene a mancare. Aiutare gli alluvionati di Matiacoali a sfamarsi, significa far ritornare la speranza nei cuori di quelle famiglie, e la certezza nei cuori dei giovani, che per loro è possibile ricominciare a lavorare per ricostruire le proprie case e rimettere in sesto i propri campi.
I lettori che desiderano intervenire, possono versare il loro contributo al Comitato di Amicizia -- Banca Credito Cooperativo di Faenza, IBAN: IT06 U 08542 23700 000000017100 -- Baca di Romagna di Faenza, IBAN: IT09 G 06205 23704 000000007062
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VI SEGNALIAMO
i ragazzi del novantanove Di Carlo Albertini
Una vita in Rai e ora la storia: meditata e scritta. Sergio Tazzer dall'agosto 2011 da quando ha lasciato la RAI diventando pensionato dopo essere stato direttore della sede regionale del Veneto, capo della redazione regionale per il Trentino (nonché responsabile della redazione centrale della TGR a Roma), si dedica ai libri di storia. La sua biografia ufficiale dice che ha nel cassetto un libro su Milan Rastislav Stefanik personaggio sconosciuto in Italia, soprattutto agli editori (che infatti non glielo pubblicano). Ma sono sconosciuti anche i tanti volti di cui si è occupato nel suo ultimo libro. Racchiusi in una facile e rapida etichetta sono "i ragazzi del '99". Ma chi erano di preciso quei giovani che tra le mani si trovarono i giornali che - nel luglio del 1914 - titolavano "Guerra"? Erano gli ultimi figli di un secolo che aveva visto Napoleone, gli Asburgo, il conte Camillo Benso di Cavour, Mazzini e Garibaldi. "Ragazzi del Novantanove - Sono appena nati ieri, ieri appena e son guerrieri" (edizioni Kellerman), getta uno sguardo un po' meno distratto su quei volti che in fotografia si offrono con una posa "da mandare a casa". E ricordano che la guerra chimica fu sperimentata
anche nella Grande Guerra se è vero (come è vero) che nella disfatta di Caporetto tutto iniziò con una pioggia di proiettili contenente disfogene e difenilcloroarsina: letali. Il 5 battaglione della brigata Friuli ne fu annientato: 600 morti in un colpo, soffocati. Parte proprio dal fronte dell'Isonzo e dal disastro del 24 ottobre 1917, ovvero dalla famosa "Caporetto" la narrazione di Tazzer, il quale nel contestualizzare doverosamente le vicende storiche, va però a rovistare tra le tante piccole storie di quei "bocia" partiti per la guerra, offrendo pagine di inaudita tenerezza. Dopo accurate ricerche, l'autore ingaggia un serio tentativo: censirli uno a uno, cogliendoli nel terreno che li vide agire, nelle lettere spedite a casa, nei reperti oggi orgogliosamente custoditi dagli eredi e spiega che quei baldi erano "giovani borghesi e figli delle classi subalterne, spronati dalla propaganda a difendere la loro terra, la loro casa e la loro famiglia, il loro onore e quello dell'Italia". Tazzer però non intende fare agiografie nè aggiungere parole-ai-paroloni contenuti nelle altisonanti motivazioni di decorazione al valor militare, scritte nello spirito del tempo, riproposte dall'autore proprio per
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aiutarci a coglierlo. No, Tazzer li racconta nel loro essere "ragazzi" nella vivezza dei loro giorni così carichi di speranze e ideali. Nelle loro paure, nelle loro debolezze che però si aprono a gesti eroici. "Questo libro vuole ricordarne alcuni, nei momenti di tranquillità delle retrovie, come in quelle bestiali della battaglia, in modo da farne memoria" scrive Tazzer. E la motivazione è semplice e vera perché constata la condizione di un paese dalla memoria breve (oltre che di parte). "Semplicemente perché lo meritano, in quest'Italia distratta" avvisa in prefazione.
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GIOVANNA SORATO, UN' EROINA DIMENTICATA: Tratto da: “I Ragazzi del Novantanove. Autore: Sergio Tazzer - 2012, 288 p., Kellermann Editore ....Da una casa colonica di Campalto nella terraferma veneziana a pochi passi da un campo d'aviazione per dirigibili una giovane donna di 16 anni, Giovanna Sorato, faceva la spola con le prime linee del nuovo fronte per portare cibo,bende, pezzi di cuoio per rattoppare gli scarponi, biancheria, tutto caricato su un carretto trainato da un mulo. Beata incoscienza! Al Piave ci andava assieme alla madre: due donne sole senza paura come raccontò poi alle nipoti nonna Giovanna. Durante il viaggio il carretto si riempiva di altri viveri che i contadini donavano per i soldati in trincea: c'era molta semplicità, molta genuinità, molta solidarietà fra la gente. Giovanna Sorato aveva un fratello, Luigi al fronte chissà dove. Questa sua presenza incurante di tutto, per portare qualcosa di diverso, di casalingo e di vero ai soldati era un segno di affetto al lontano fratello Gigio. le donne Sorato andavano e le colonne dei prigionieri venivano, condotte verso le retrovie e poi l'interno: polacchi del 77*, laceri, e poi altri soldati del 57* e del 22* reggimento, fra i quali vi erano italiani di Spalato e di Zara, contenti di aver trovato nuovamente il pane bianco. Venivano da Udine e da quattro notti non dormivano......
settimana europea della mobilità sostenibile Promossa dalla Commissione Europea, si svolge dal 16 al 22 settembre di ogni anno. Rappresenta ormai un appuntamento internazionale fisso che ha l’obiettivo di promuovere l’utilizzo dei mezzi di trasporto alternativi all’auto privata per gli spostamenti quotidiani: a piedi, in bicicletta o con mezzi pubblici. Gli enti locali e le associazioni sono invitati ad organizzare attività per i propri cittadini sulla base di questo tema ed a lanciare e promuovere misure permanenti volte a migliorare la qualità della vita nelle città. Ogni anno la Settimana Europea della Mobilità si concentra su un particolare argomento. Aria pulita - è la tua mossa! Clean air – it’s your move è lo slogan di quest’anno. Anche il Comune di Venezia, attraverso l’Ufficio Biciclette che fa’ capo all’Assessorato alla Mobilità, propone una serie di iniziative aperte a tutti. Di seguito alcune di esse organizzate in collaborazione con Fiab Mestre - Amici della Bicicletta. --
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domenica 15: la Pedalonga dei Forti e dei Boschi. Una passeggiata in bicicletta di circa 30 Km per conoscere e apprezzare alcuni aspetti del Campo Trincerato e delle aree verdi di Mestre. Partenza da piazzetta Pellicani (Torre di Mestre) alle 10.00 e arrivo in Parco Albanese verso le 17.00. Iscrizioni alla partenza dalle 9.15 con colazione al sacco. martedi’ 17: dalle ore 18.00 Bike-Spritz al Forte Marghera con aperitivo, proiezione di cortometraggi e propaganda della campagna FIAB contro il furto di biciclette. venerdi’ 20: Chi usa la bici merita un premio. Monitoraggio dei transiti di ciclisti in alcuni punti della città dalle 7.30 alle 9.30 - Ciclo-Spritz in via Brenta Vecchia dalle 17.00 alle 19.00 domenica 22: In bicicletta da Mestre ad Altino. Si conclude con la classica pedalata giunta alla sua V° edizione la Settimana della Mobilità. La partenza è alle 9.00 da piazza Ferretto e la partecipazione è libera e gratuita.
Informazioni nei siti del Comune di Venezia e di Fiab Mestre - www.amicidellabicicletta.org
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RILASSIAMOCI!
L’ANGOLO DELLE CAZZATE NON HAI MAI PENSATO DI PRENDERMI UN MAZZO DI FIORI?
Lavoro: terribile perdita di tempo, causata da un annullamento della capacità, nella persona affetta da tale grave problema, di capire quando è il momento di fare niente, con controindicazioni quali merito e onestà retribuzione (sinonimi: Occupazione, Opera, Attività, Sofferenza. Contrari: televisione, stereo, internet, sesso, droga, Fabrizio Corona) Locu: ripetete velocemente la parola e capirete da voi cosa significa
Dopo 25 anni di matrimonio, ho guardato mia moglie e le ho detto: “Cara, 25 anni fa, avevamo un piccolo appartamento, una vecchia auto, si dormiva su un divano, guardavamo la tv in bianco e nero su un televisore 10 pollici ma io dormivo con una bella e giovane bionda di 25 anni. Ora abbiamo una casa da 500.000 euro, una BMW da 80.000 euro, un letto ad acqua, un televisore al plasma da 50 pollici, ma io dormo con una signora di 50 anni”. E lei tranquilla: “Non hai che da trovarti una giovane bionda di 25 anni ed io farò in modo che tu ti ritrovi in un piccolo appartamento con una vecchia auto e che tu dorma sul divano guardando la tv in bianco e nero da 10 pollici”.
Pubblicità in TV: entra in profumeria, acquista il nostro prodotto e ci aiuterai a salvare 10.000 mq di oceano (poco più di un campo da calcio o, se preferite, di 2 piscine olimpioniche…) Pubblicità in TV 2: mal di testa, raffreddore, sintomi influenzali? Prendi una bustina di .... Leggere attentamente le istruzioni, può nuocere gravemente alla salute! Cagòn: locuzione in stretto dialetto veneziano attribuita ad una persona che si da delle arie e che sopravvaluta il proprio “modus vivendi” Sboròn: colorita espressione in dialetto veneziano attribuita ad individuo che le “spara” talmente grosse da essere manifestamente non credibile (tipo il Berlusca).
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ASSOCIAZIONE SPORTIVA DILETTANTISTICA
FOLK SPORTING SCHOOL CAMPALTO
SALUTE FORMA BENESSERE DIVERTIMENTO
BACK SCHOOL, preventiva, antalgica, rieducativa PILATES, tonificazione, resistenza, elasticità ZUMBA, divertenti balli di gruppo BASKET AMATORIALE FUNCTIONAL TRAINING ! TRAINING AUTOGENO ! YOGA POSTURALE ! Informazioni e iscrizioni
MARTEDI’ GIOVEDI’ ORE 17,00 – 19,00 Segreteria - PIAZZALE ZENDRINI, 22
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A cura del Circolo Ricreativo Culturale AUSER “Il Gabbiano” ONLUS (auser.ilgabbiano@alice.it) Editore: Circolo Auser “Il Gabbiano” - Direttore responsabile: Giorgio Marcoleoni. Redazione a cura di: BLOG - Territori e Paradossi Associazione Culturale. Redattori: Giuliano Brandoli, Daniele Conte, Chiara Foffano, Elena Brugnerotto, Francesca Delle Vedove, Carlo Albertini, Romena Brugnerotto, Martina, Zorzi, Martina Pellizzer, Francesca Rismondo, Gianfranco Albertini Redazione: Piazzale Zendrini 22 Campalto (VE) Tel/fax : 041.903525 - E-mail: lapaginadicampalto@gmail.com Stampato in proprio n° 2000 copie - Registrazione presso il Tribunale di Venezia n° 1461 del 24 settembre 2003 “La pagina di Campalto” è consultabile anche in Internet all’indirizzo http://issuu.com/lapaginadicampalto è possibile rilasciare commenti e domande, segnalare iniziative, suggerire approfondimenti a questo indirizzo e-mail: lapaginadicampalto@gmail.com oppure visitando la nostra pagina facebook.