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NOVEMBRE 2013 Anno IX N° 123
MENSILE A SFONDO SOCIALE DI PUBBLICA UTILITÀ
san martino: conosciamolo meglio di Gianfranco Albertini
San Martino è noto soprattutto per l'aneddoto del mantello condiviso con un povero in una gelida giornata invernale, ma non è certo questo il motivo per cui, nella “hit parade” dei santi, Martino di Tours occupa una delle prime posizioni. Cerchiamo di conoscere meglio il patrono di Campalto. Nato in Pannonia, l'odierna Ungheria, vive nel IV secolo, quando l'Impero Romano è ormai al declino. Il padre, soldato dell'esercito, in onore del dio della guerra Marte gli mette nome Martino. Ancora in tenera età si trasferisce a Pavia dove trascorre la giovinezza. Diventato anche lui soldato, viene trasferito in Gallia e lì, secondo (segue a pagina 2)
In questo numero:
san martino: conosciamolo meglio_san martino arriva... in tempo_passioni campaltine: fly gym_4°maratonella_i nuovi fiori di campalto_non voglio parlare di politica_reportage e paesaggi a ritmo di tango_vocal skyline_per non dimenticare_rilassiamoci.
L’ ERBA DI CASA NOSTRA la tradizione, avviene il fatto del mantello e la successiva conversione al cristianesimo. Dopo aver raggiunto il grado di ufficiale, lascia l'esercito all'età di circa 40 anni e abbraccia la vita religiosa. S'impegna nella lotta contro l'eresia ariana, condannata nel 325 dal concilio di Nicea, ma ciò gli vale la cacciata dalla Francia e da Milano dove erano stati eletti vescovi ariani. Dopo quattro anni di vita da eremita in un'isola della costa ligure, torna in Francia e fonda, nei pressi di Poitiers, uno dei primi monasteri. Benché Martino non lo desideri e si nasconda, secondo la tradizione popolare in una stalla per poi essere“tradito” da un branco di oche che ne rivela la presenza, nel 371 i cittadini di Tours lo proclamano vescovo, vincendo le resistenze di alcuni chierici che lo denigravano per il suo aspetto trasandato e le origini plebee. Anche dopo la nomina, continua ad abitare nella sua semplice casa di monaco e prosegue la sua missione di propagatore della fede, creando nel territorio nuove piccole comunità di monaci. Costante la sua energica lotta contro l'eresia ariana e il paganesimo rurale. La sua fama cresce nella comunità cristiana dove, oltre ad avere fama di taumaturgo, viene visto come un uomo dotato di carità, giustizia e sobrietà; esercita la sua missione di “pastore” in modo assai diverso da molti vescovi del tempo, uomini spesso di abitudini cittadine e quindi poco conoscitori della campagna e dei suoi abitanti. Uomo di preghiera e di azione, Martino nel 375 fonda a Tours un monastero, a poca distanza dalle mura, chiamato in latino Maius monasterium (monastero grande), in seguito noto come Marmoutier. Nelle comunità monastiche fondate da Martino non c'è comunque ancora l'attenzione liturgica che si riscontrerà successivamente nell'esperienza benedettina. Martino muore l'8 novembre 397 a Candes-Saint-Martin, dove si era recato per mettere pace tra il clero locale. La sua morte, avvenuta in fama di santità anche grazie a numerosi miracoli, segna l'inizio di un culto nel quale la generosità del cavaliere, la rinunzia ascetica e l'attività missionaria sono associate. San Martino di Tours viene ricordato l'11 novembre, data della sua sepoltura. Il culto del Santo, diffusosi dapprima nei paesi d'oltr'Alpe, si è ben presto esteso a tutta Europa; in Italia, particolarmente nel centro nord, numerose sono le città (Lucca e Balluno solo per citarne alcune) che l'hanno eletto a santo patrono. Molte le tradizioni, soprattutto nel mondo agricolo, a lui legate. Fino a non molti anni fa i contratti (di lavoro, di affitto, mezzadria, ecc) avevano scadenza l'11 novembre, data scelta in quanto i lavori nei campi erano già terminati senza però che fosse
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ancora arrivato l'inverno. Scaduti i contratti, chi aveva una casa in uso la doveva lasciare libera proprio in quel giorno e non era inusuale imbattersi in carri strapieni di ogni masserizia che si spostavano da un podere all'altro. Ancora oggi in molti dialetti e modi di dire del nord "fare San Martino" mantiene il significato di traslocare. La basilica inferiore di san Francesco ad Assisi dedica a Martino uno dei più noti cicli di affreschi, opera di Simone Martini, grande pittore senese del XIV secolo. (immagine di copertina)
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San Martino arriva ... in tempo di Martina Pellizzer
Le strade di Campalto e i suoi cittadini si preparano all’arrivo di San Martino per festeggiarlo nel migliore dei modi il loro patrono. Quest’anno si è giunti alla tredicesima edizione della festa che prende il nome di “Campalto in tempo”. Orologi, campane e meridiane saranno i protagonisti della mostra e delle iniziative proposte dall’Associazione CampaltoViva, promotrice dell’evento. Un programma ricco di eventi quello che si svolgerà dal 8 al 10 novembre prossimi. Oltre ai consueti appuntamenti come “Bàter S. Martin” con i bambini che andranno per le strade di Campalto a raccogliere dolcetti,“Faxemo San Martin” mercatino della masseria sul Piazzale San Benedetto, i falconieri di Marostica e la fattoria didattica di Moreno Moz, ci saranno alcune nuove interessanti proposte. Sabato 2 Novembre ci sarà l’inaugurazione della mostra “Campalto … in tempo” che raccoglie una selezione fotografica non solo
delle campane e dell’orologio campaltino ma anche di orologi da torre e meridiane del Friuli. Sempre riguardo a questo tema, sabato 9 novembre, ci sarà l’ incontro con il Maestro Campanaro Livio Zambotto per apprendere i segreti di uno strumento che ha più di tremila anni. Le serate saranno animate da un paio di concerti: sabato sera sarà presente la “Scuola Campanaria di San Marco” di Vicenza diretta dal M. Livio Zambotto proponendo musica sacra e tradizionale, mentre domenica si terrà il concerto del coro campaltino “Amici in coro” con la corale femminile “Col di Lana di Livinallongo”di Belluno. Si ricorda che domenica 10 via Orlanda sarà chiusa al traffico per il consueto appuntamento con la mostra mercatino, gli artisti di strada con spettacoli interattivi e il laboratorio per bambini dal titolo “vestire le pecoreeelleee”organizzato in collaborazione con l’associazione Liquidambar.
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La festa ripropone alcuni spettacoli e iniziative ormai consolidate e alcuni nuove proposte che sperano di sensibilizzare la cittadinanza sul tema del restauro del campanile della chiesa cittadina, già espresso in un articolo del numero scorso. Una nota di merito va attribuita all’Associazione “Campalto viva, che porta avanti il progetto da ben tredici anni, al quale quest'anno hanno collaborato le associazioni del territorio “La Salsola”, “Terra Antica” e “Amici in Coro”. La promozione sociale e culturale di piccole realtà, come può essere quella di Campalto, sono un punto fondamentale nello sviluppo del territorio veneziano e l’apprezzano degli sforzi compiuti dai volontari deve essere ricordato per poter continuare questo percorso. Per maggiori informazioni sul programma dettagliato della festa si rimanda al sito www. campaltoviva.it.
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PASSIONI CAMPALTINE: 4° MARATONELLA FLY GYM di CAMPALTO di Romena Brugnerotto
di Elena Brugnerotto
Immaginate una quarantina di bambine, dai 3 ai 14 anni dentro ad una palestra. Scatenatissime e piene di energia. Questa è la scena che mi sono trovata di fronte un venerdì pomeriggio, andandole ad incontrare nella Palestra della ex scuola Gramsci, al quartiere Laguna. Ad invitarmi è stata la loro insegnate Rosanna Rado, campaltina DOC. Rosanna ha una passione per la ginnastica, che ha praticato anche lei per tanti anni; questa passione l'ha trasmessa ad Alessia, la figlia che qui si allena e a tutte le bimbe che vengono qui per allenarsi, giocare, conoscere una disciplina bella, impegnativa e coinvolgente. Nel corso dell'ultimo anno le iscrizioni delle bimbe sono lievitate: questo non solo incoraggia Rosanna e le altre insegnati a proseguire ma conferma anche quanto molti genitori diano fiducia a strutture come queste. Tutte le bimbe, anche le più piccole, parteciperanno ad un circuito di gare regionali. Per le più grandi, che si allenano già da qualche anno, qualche soddisfazione è già arrivata e altre potrebbero arrivare presto. Non si pensi che avviare un progetto così sia stato facile: dietro alla soddisfazione c'è non soltanto tanto lavoro da fare durante gli allenamenti ma anche l'impegno di recuperare le attrezzature che servono, qualche volta si ha la fortuna di averli in regalo, ma il più acquistati. Qualche sponsor non guasterebbe. Vedere allenarsi queste ragazze sono una vera gioia: si impegnano, chiaccherano, saltano, ridono e si fanno fotografare. Buon allenamento piccole atlete campaltine e complimenti a chi sta mettendo tanta passione in questo piccolo/grande progetto.
Lo scorso 6 ottobre, sotto una pioggia battente si è svolta con successo la quarta edizione della Maratonella di Campalto. Quasi 1400 atleti hanno sfidato intemperie e fatica lungo un percorso di rara bellezza dell'entroterra veneziano. E’ stata una vera festa dello sport che per qualche ora ha strappato Campalto al traffico di Via Orlanda chiusa per l'occasione. Alle 9.15 è stata effettuata la partenza della 30Km competitiva e non competitiva, alle 9.30 la 15 Km non competitiva a passo libero e Nordic Walking, alle 10.00 la 6 Km la non competitiva a passo libero e Nordic Walking. La non competitiva ha visto le scuole grandi protagoniste, bambini, famiglie, praticanti del Nordic Walking e anche qualcuno con cane al guinzaglio: un momento unico di aggregazione come solo “Maratonella Asd” sa regalare. Sui 30km della gara agonistica la testa della corsa è stata tenuta per buona parte del percorso da un terzetto composto da Giovanni Bressan, portacolori dell’Atletica Aviano, Marco Ansaloni, atleta di Assindustria Sport Padova, e Luigi Bacco portacolori della Libertas Mirano. Ad imporsi in 1.54.44 è stato Giovanni Bressan, vincendo anche il 3° Trofeo Marco Cavaldoro. Nella gara femminile, il podio più alto è andato ad Ambra Vecchiato ( Vincitrice anche della prima Coppa Rosa Parco Albanese ) in 2 ore 4 minuti e 41 secondi. Giunta ormai alla quarta edizione, la Maratonella di Campalto è cresciuta negli anni in qualità e popolarità diventando un appuntamento irrinunciabile non solo per gli atleti che si preparano alla Venice Marathon ma anche per le famiglie che trovano attività e servizi adatti alle loro esigenze. Agli organizzatori, ai volontari e a tutte le persone che si impegnano per valorizzare il nostro territorio va la nostra stima e il nostro ringraziamento nella speranza di poter raccontare ancora per molti anni questa bella iniziativa.
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UNIVERSITÀ DEL TEMPO LIBERO – Città di Mestre Per informazioni: tel 041-984529 o 347 3936732 e-mail: utlmestre@libero.it - www.utlmestre.it Gli incontri del ciclo sulla multiculturalità dal titolo “Venezia tra antiche e nuove accoglienze” dei mesi di novembre e dicembre si svolgono con i temi e nei giorni sotto indicati presso il Centro culturale Candiani, ore 16.00. Ingresso libero. 6 novembre – Un positivo esempio di integrazione: gli Armeni nel Veneto , Baykar Sivazliyan 20 novembre – ENETIAZE: La Venezia dei Greci (sec. XV- XX), Jorgos Pilidis 4 dicembre - I Paesi romeni e Venezia, Cristian Alexandru Damian 18 dicembre Europei d'Oriente. Il "caso" della cultura russa: tradizioni, rappresentazione del mondo, problematiche, Emilia Magnanini Continua nella sede del Centro civico Manin (Via Rio Cimetto 32, laterale di via Miranese) l’avvincente corso di lezioni dal titolo “Esiste la vita nell’universo?” che ha luogo tutti i venerdì alle ore 16.00 con ingresso libero. Circolo Ricreativo Culturale
AUSER “IL GABBIANO” I NOSTRI SERVIZI
Consulenza legale gratuita per i soci AUSER: si riceve su appuntamento: SABATO dalle 10.00 alle 12.30 LUNEDì dalle 16.00 alle 18.30 “Ausilio” spese a domicilio: con il servizio Sociale della Municipalità e la COOP Adriatica il ns. Circolo ha aderito al servizio al progetto “Ausilio” per la consegna gratuita della spesa a domicilio alle persone anziane, non autosufficienti, portatori di Handicap o con problemi motori temporanei che non possono recarsi personalmente presso i negozi. I NOSTRI CORSI Corso di musica sono aperte le iscrizioni per il corso di musica dedicato a bambini ed adulti. Con i nostri soci musicisti sarà possibile imparare a suonare la chitarra in maniera semplice. Ed inoltre… Scuola di Canto Corsi di informatica per i “meno giovani” Compilazione gratuita mod.730 (previo appuntamento) Per informazioni ed appuntamenti telefonare al numero 041.903525 dal lunedì al giovedì dalle 10.00 alle 12.30; il venerdì dalle 16.00 alle 18.00
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I nuovi fiori di Campalto Di Francesca Rismondo Da marzo scorso, se non ve ne siete accorti, la piramide fiorita ha cambiato volto. Avevamo riportato il saluto della Pagina di Campalto ai gestori precedenti e ora vogliamo accogliere chi di nuovo è arrivato. Sono due cugine egiziane, Susi e Noura, a fornirci piante, fiori e non solo. Ero andata a prendere due piantine per l'iniziativa “Camparte e la poesia”, che ci hanno gentilmente “noleggiato” e due boquet, e mi erano sembrate molto gentili e disponibili, così ho chiesto loro di fare una breve chiacchierata per conoscerle meglio. Così, mentre Nour è impegnata a mettere a posto le rose, io parlo un po' con Susi. Ecco qui la breve “intervista”.
Da quanto tempo siete in Italia e come mai siete venute qui dall'Egitto? Susi: Siamo qui dal 2005, abbiamo seguito i nostri mariti che lavoravano in Italia. Mio marito lavora in un ristorante a Venezia, è laureato in lingue, e il marito di Nour lavorava con i fiori ma poi in Italia ha trovato lavoro anche lui in ristoranti a Venezia. Voi siete laureate? Che lavoro facevate prima? Come mai avete deciso di fare le fioraie? Susi: io sono laureata in commercio (probabilmente la nostra equivalente laurea in economia e commercio) e Noura ha una laurea in arte, entrambe compiute in Egitto. Ho provato ad andare all'università Ca' Foscari a chiedere se potevo fare un esame di riconoscimento del mio titolo, ma dovevo fare altri due anni e costava troppo. Ho iniziato a lavorare in una fabbrica di occhiali, poi come barista, e infine abbiamo cercato un' attività come fioraie. Io abitavo già a Campalto, abbiamo visto questa occasione e abbiamo deciso di coglierla. (Nour poi fa anche dei quadretti con il cuoio, molto belli, che si trovano appesi alle pareti). Vi trovate bene qui in Italia? Come vi trovate a lavorare a Campalto? Susi: si ci troviamo molto bene. È sempre difficile all'inizio, perché molti non ti conoscono, ma adesso vedo che va meglio. Faremo anche uno stand con CampaltoViva alla festa di S. Martino. Mi manca sempre l'Egitto perché lì c'è la mia famiglia. Mio figlio va all'asilo Arcobaleno qui a Campalto e viene sempre a casa con qualche parola nuova. Io cerco sempre di parlargli in egiziano così quando torniamo al Cairo può parlare con le nonne. E cosa pensate dell'Egitto e dei disordini degli scorsi mesi? Susi: Eravamo lì al Cairo questo agosto, quando sono successi. Ma io non avevo paura, perché ho pensato che se doveva succedermi qualcosa, era destino. Spero che il mio Paese riesca a risollevarsi, perché è ricco di cultura, turismo, ci sono bellissimi posti come il Mar Rosso, e spero ritorni forte come un tempo. Voi siete musulmane? Susi: La maggior parte degli egiziani è musulmana, ma noi siamo cristiani copti ortodossi. Apprendo così che il duomo che dovrebbe essere costruito qui a Campalto andrà alla loro comunità, che mi dicono essere molto numerosa. Come ultima domanda chiedo loro una foto in mezzo ai fiori, per far vedere il nuovo volto di Campalto. Timidissime, si fanno pregare perché “non si sono preparate”! Alla fine però riesco a strappare un sorriso e una foto. Aggiungono anche uno sconto del 10% a chi farà una spesa di almeno 25 Euro come incentivo per andarle a trovare.
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RIFLESSIONI
non voglio parlare di politica Di Giuliano Brandoli Avevo desiderio di scrivere, nella “Pagina di Campalto” di questo mese, qualcosa sulla politica attuale nel nostro Paese: ma, giorno dopo giorno, la guerra tra bande che si sta scatenando all’interno del governo e dei partiti, tra partiti e governo, tra cosiddetti politici e politicanti a caccia di sedie e di soldi, tra santoni e santificati; e poi l’assottigliarsi, giorno dopo giorno, di quel già debolissimo filo di speranza per il nostro futuro prossimo (e soprattutto per la dignità e per il futuro dei nostri figli); il constatare, giorno dopo giorno, la tradizionale assenza di
onestà e sincerità da parte della classe politica nei confronti dei cittadini, le perduranti assenze, che datano anni, di una progettualità a lungo termine quanto meno percepibile; ecco, tutto questo, improvvisamente, mi ha fatto pensare: “Giuliano ma di cosa vuoi scrivere, se politica non c’è? Vuoi incartarti in elucubrazioni inutili sul cosa si potrebbe e sul cosa non si dovrebbe fare? Lascia perdere, non incazzarti, occupati delle tue cose; in fondo le tue valutazioni sarebbero meno di una goccia nel mare!”
L’ANGOLO DELLA MALINCONIA --------
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Governare è far credere (Niccolò Machiavelli) In politica la stupidità non è un handicap! (Napoleone 1°) Bisogna prendere il denaro dove si trova: presso i poveri. Hanno poco, ma sono in tanti! (Ettore Petrolini) Da quando le società esistono, un governo è sempre stato, per forza di cose, un contratto d'assicurazione concluso fra i ricchi contro i poveri. (H. de Balzac) I politici hanno una loro etica. Tutta loro. Ed è una tacca più sotto di quella di un maniaco sessuale. (Woody Allen) Le masse sono abbagliate più facilmente da una grande bugia che da una piccola. (Adolf Hitler) Crede che quei banchieri siano in prigione? Nossignore. Sono fra i cittadini più stimati della Florida. Sono feccia, almeno quanto i politici disonesti! Creda, io ne so qualcosa. E’ da tempo che mangiano e si vestono con i miei soldi. Finché non sono entrato nel racket non sapevo quanti imbroglioni indossano abiti costosi e parlano con accento da signori. (Al Capone) Meno le persone sanno di come vengono fatte le salsicce e le leggi e meglio dormono la notte. (Otto von Bismarck) Mentre il governo vi frega l'opposizione vi da l'illusione di salvaguardare i vostri diritti, quando finalmente le cose cambiano l'opposizione va al governo, il governo va all'opposizione e voi continuate tranquillamente ad essere fregati. (Carl William Brown) Il problema è che il 90% dei politici rovina il buon nome di tutto l'altro 10%. (Henry Kissinger)
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VI SEGNALIAMO
REPORTAGE e PAESAGGI a ritmo di TANGO Incontro con il fotografo Sandro Santioli Lunedì 25 novembre - ore 20.30 Auditorium “Luigi Sbrogiò” via Gobbi 19/A - Favaro Veneto (Ve)
Forti del successo delle prime due serate, CampArte continua con una serata in compagnia del fotografo Sandro Santioli. Grazie alle sue straordinarie immagini attraverseremo l'India per vivere la magia delle feste religiose del Kumbh Mela, la magnifica architettura del Golden Temple, vedremo da vicino le facce di chi vive ancora nei vecchi quartieri, ci immergeremo nella più autentica atmosfera indiana. orvoleremo poi paesaggi futuristici, colorate geometrie di campi coltivati in cui la realtà diventa pittura astratta. Per finire ci lasceremo trasportare dal ritmo tanghero, da quel sensuale ballo argentino fatto di sguardi, di incroci di gambe immortalati in scatti che coinvolgono ed emozionano. Tre diversi sguardi sul mondo tutti accomunati dall'eccezionale maestria di uno dei più apprezzati fotografi italiani. Nato e residente in Toscana, Sandro Santioli è uno dei fotografi italiani più conosciuti e apprezzati nella fotografia di paesaggio e colore in genere. Il suo lavoro spazia dal reportage alla foto “creativa”. Collabora spesso con riviste geografiche e di viaggi (National Geographic, Geo, Meridiani, Belleuropa, Bellitalia e altre) e le sue immagini sono pubblicate su quotidiani e magazine in Italia e all’estero.Il suo lavoro è stato più volte recensito su riviste di arte e fotografia. Dal 1994 insegna regolarmente in photo workshops, photo tours e corsi di fotografia in Italia e all’estero. è rappresentato dalle seguenti agenzie: Luz Photo Agency, Corbis, Simephoto, Focus and Solent Agency, che distribuiscono le sue immagini e ne promuovono l’attività espositiva. Ha realizzato oltre 40 mostre personali in Italia, Germania, Francia, Repubblica Ceca, Svizzera, Cina e Stati Uniti, oltreché alcune collettive.
Il progetto CampArte nasce con l’intento di proporre occasioni artistiche e culturali durante tutto l’anno nel territorio della Municipalità di Favaro. Vuole essere propulsore di iniziative e di manifestazioni legate all’arte in tutte le sue declinazioni e alla cultura nel senso più ampio del termine. Una produzione BLOG TERRITORI E PARADOSSI in collaborazione con Nikon e Clipper Viaggi Resp. Evento : Alessandro Scarpa Press Office : Elena Brugnerotto
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VI SEGNALIAMO
vocal skyline
concerto di musica gospel... e altro domenica 1 dicembre - ore 17.30 chiesa di san Benedetto piazzale san benedetto - Campalto
Si chiamano VOCAL SKYLINE - ORIZZONTE VOCALE – ed il nome esprime lo spirito con cui questa nuova formazione vocale è emersa da qualche tempo nel panorama musicale. Trenta giovani voci che superano l’orizzonte del coro tradizionale, perché usano principalmente la voce, ma insieme le mani, il gesto scenico, l’intensità espressiva e trasformano un concerto in qualcosa di più: uno spettacolo, un’atmosfera. Superano l’orizzonte di un genere particolare, perché si aprono in uno sguardo a 360 gradi verso l’orizzonte musicale, in ogni sua suggestione: alle radici del loro canto l’amore per il GOSPEL, il SOUL, il RYTHM’ND BLUES, scavalcando anche un orizzonte generazionale per coinvolgere tutto il pubblico, muovendosi a loro agio tra Aretha Franklyn, gli Eurythmics e i Coldplay. Per il Prossimo Natale i VOCAL SKYLINE accompagnano all’intensità del gospel, le melodie tradizionali ed i carols natalizi più noti per uno speciale augurio in musica. Direzione musicale: MARCO TOSO BORELLA Pianoforte e coordinamento musicale: GIACOMO FRANZOSO Direzione artistica: CRISTINA PUSTETTO e MARCO TOSO BORELLA per PENELOPE www.vocalskyline.it
BLOG TERRITORI E PARADOSSI Centro polifunzionale G. Pascoli Via Orlanda, Ve - Campalto
Corsi di PC e di fotografia digitale Info: www.territorieparadossi.it Hai seguito i primi eventi di CampArte? Hai suggerimenti o consigli da inviarci? Hai qualche critica da fare? Ti piacerebbe proporre qualche iniziativa da inserire nel programma? Ci trovi su
a “Camparte festival” o nel sito di Territori e Paradossi
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parliamone...
PER NON DIMENTICARE
ANNIVERSARIO DI UNA STRAGE Classe IIIB I.C. “A. Gramsci” Fino a qualche giorno fa, se mi avessero chiesto : “ Il nove ottobre che giorno è ? “ Io avrei risposto : “ Il nove ottobre ?! Un giorno come gli altri … o é il tuo compleanno ? O un anniversario ?”. Oggi posso dire : “ Il 9 ottobre è l’anniversario della strage del Vajont, il giorno in cui duemila persone sono morte senza motivo a causa di interessi economici e politici di uomini senza scrupoli che non hanno dato ascolto agli avvertimenti” . Il disastro è avvenuto il 9 ottobre 1963 quando dal monte “TOC” si sono staccati 270milioni di metri cubi di terra che sono franati nel bacino della diga, ad invaso pieno, sollevando un’onda d’acqua di 260 metri che ha scavalcato la diga e si è riversata su Erto-Casso, Longarone e limitrofi spazzandoli via completamente . La storia inizia nel 1959, quando la “S.A.D.E.” decide di costruire nella vallata del Vajont un’ enorme diga destinata a produrre energia idroelettrica. Durante i lavori ci sono vari preavvisi del disastro, come la frana di alcuni metri cubi nella vicina diga di Pontesei, il che faceva supporre che anche il monte “TOC” avesse la medesima composizione geologica ,oppure le frequenti scosse che provocarono una spaccatura lunga molti chilometri lungo il pendio del monte. Una giornalista si è battuta contro il progetto della costruzione della diga, Tina Merlin, giornalista de “L’UNITA’ “,che definì la “S.A.D.E.”
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-Società Adriatica di Elettricità- uno Stato nello Stato. Furono condotte anche delle perizie geologiche per verificare se veramente con la costruzione della diga si andasse incontro a pericoli, e queste riscontrarono che se la diga fosse stata riempita completamente, lo strato sottostante d’argilla avrebbe ceduto e la montagna sarebbe franata, ma ai costruttori non interessarono i pareri dei geologi ,a loro interessava solo il denaro e gli interessi personali, così tanto da portarli a falsificare le relazioni degli esperti che annunciavano possibili frane. Le ricerche geologiche furono condotte da Edoardo Semenza, figlio di uno degli ingegneri ideatori della diga, ma si preferì dare ragione a Giorgio Dal Piaz, geologo considerato il massimo esperto delle Alpi Dolomitiche, che forniva tesi più favorevoli alla costruzione della diga. Nel frattempo Tina Merlin fu denunciata per aver diffuso notizie false e tendenziose , ma poi assolta grazie alla testimonianza di tutti gli abitanti della valle, che iniziavano a preoccuparsi della loro incolumità. Preoccupazioni che si rivelarono fondate quella triste notte del 9 ottobre 1963. Giornali e radio cominciano a parlare della “Diga del Vajont” solo quando avviene la tragedia, troppo tardi per far capire che il disastro è un disastro annunciato, non solo, ma per lungo tempo continuarono a sostenere la tesi della catastrofe naturale.
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RILASSIAMOCI!
L’ANGOLO DELLE CAZZATE Consigli dell’oste: Contro ea mainconìa, bevi Malvasìa Se no te passa ea depression, Cabernet sauvignon Se no te passa mai, va a litri de Tocai Se ti xe nervoso, daghe dentro col Raboso Quando ti xe un fià stanco, un quartin de Pinot bianco Par ‘na vita sana e bea, daghe a nastro Valpoicèa E se de done no ti vol star a secco, bevi fiumi de prosecco! DEFINIZIONI: PARACULO - Persona molto fedele, anche troppo. Spessa lastra d'acciaio, tungsteno e uranio arricchito, per la protezione delle terga, da indossare obbligatoriamente se ci si trova nei pressi del parlamento italiano. MAGMA - La prima parola di un giovane vulcano MAMMA - Dispositivo utilizzato per trovare qualsiasi oggetto perso in casa REGIONALE - Treno economico simile al carro bestiame usato come deterrente per far prendere treni più costosi dai nomi altisonanti.
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A cura del Circolo Ricreativo Culturale AUSER “Il Gabbiano” ONLUS (auser.ilgabbiano@alice.it) Editore: Circolo Auser “Il Gabbiano” - Direttore responsabile: Giorgio Marcoleoni. Redazione a cura di: BLOG - Territori e Paradossi Associazione Culturale. Redattori: Giuliano Brandoli, Daniele Conte, Chiara Foffano, Elena Brugnerotto, Francesca Delle Vedove, Carlo Albertini, Romena Brugnerotto, Martina, Zorzi, Martina Pellizzer, Francesca Rismondo, Gianfranco Albertini Redazione: Piazzale Zendrini 22 Campalto (VE) Tel/fax : 041.903525 - E-mail: lapaginadicampalto@gmail.com Stampato in proprio n° 2000 copie - Registrazione presso il Tribunale di Venezia n° 1461 del 24 settembre 2003 “La pagina di Campalto” è consultabile anche in Internet all’indirizzo http://issuu.com/lapaginadicampalto è possibile rilasciare commenti e domande, segnalare iniziative, suggerire approfondimenti a questo indirizzo e-mail: lapaginadicampalto@gmail.com oppure visitando la nostra pagina facebook.