LA PAGINA DI CAMPALTO

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distribuzione gratuita presso gli esercizi commerciali a: Campalto - Favaro Veneto - Tessera - Dese

http://issuu.com/lapaginadicampalto lapaginadicampalto@gmail.com APRILE 2014 Anno X N° 128

MENSILE A SFONDO SOCIALE DI PUBBLICA UTILITÀ

Buona Pasqua QUANDO LO SVILUPPO DEL TERRITORIO SI MISURA IN PARCHEGGI Il Piano Particolareggiato del Terminal di Tessera sembra un fallimento già sulla carta. Che benefici portano nuovi posti macchina ai cittadini e al territorio? Qualche settimana fa ho assistito alla presentazione del nuovo approdo acqueo di Tessera. Davanti ad una platea con età media 50 anni (il futuro delle nostre città d’altronde non riguarda i

In questo numero:

quando lo sviluppo del territorio si misura in parcheggi_bilancio famigliare_i meriti delle donne in mostra a venezia_avvistamenti strani_campalto viva cambia pelle_italia terra di fuochi_generazione di gamberi_a filo d’acqua_vienna e le nuove rotte del fotogiornalismo italiano_per chi ama la bici_rilassiamoci


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giovani…), è stata illustrata questa occasione di sviluppo per il nostro territorio. La zona interessata, posizionata tra l’abitato di Tessera e l’Aeroporto Marco Polo, è stata pensata per essere la nuova porta acquea di Venezia a completamento degli altri due accessi già disponibili su Fusina e San Giuliano. Ve la descrivo a grandi linee: collegata alla viabilità di Via Triestina con un sottopasso, sarà un’area in cui un viale centrale (totalmente indipendente dalla viabilità di Tessera e da quella dell’aeroporto) farà arrivare comodamente fino ad una darsena. Da li sarà possibile prendere un vaporetto per raggiungere Venezia. Lungo il viale si allineeranno i vari lotti edificabili la cui destinazione d’uso è già stata identificata: parcheggi (tanti) e hotel (3). Le strutture dedicate ai parcheggi multipiano saranno ricoperte da erba e piante per mitigare l’impatto visivo e ambientale. Non dimentichiamoci anche le aree destinate al verde, riservate a parco perché in corrispondenza del tratto di alta velocità che in futuro dovrà collegare l’aeroporto al Nord Europa, quindi smantellabili all’evenienza. Non è un piano di sviluppo meraviglioso? 8640 nuovi spaziosi parcheggi, utilissimi Hotel e multifunzionali spazi verdi. Adesso passiamo alle considerazioni: 1) E’ davvero necessario un altro accesso acqueo a Venezia visto che gli altri due di San Giuliano e Fusina sono sottoutilizzati? Da San Giuliano, ad esempio, parte, solo d’estate, un vaporetto all’ora per Fondamenta 2

Nove. La maggior parte delle volte anche mezzo vuoto. 2) Come possono costruire un sottopasso in una zona in cui sotto pochi metri di terra c’è acqua? Tutti i sottopassaggi della zona, anche più nell’entroterra, hanno continue infiltrazioni… Sullo stesso tema, quali danni porterebbe questa intensiva cementificazione sul delicato equilibrio idrogeologico della zona? Non sarebbe meglio allargarsi a Fusina bonificando terreni già compromessi? 3) A cosa servono altri alberghi, visto che Venezia e periferia ne sono già pieni? Ne avevamo realmente bisogno? 4) Ma la domanda forse più interessante è: quali sono i benefici per gli abitanti di Tessera? Le risposte date durante l’assemblea sono state sicuramente poco convincenti: i vantaggi saranno: i parcheggi, il parco e il collegamento con Venezia. Curiose come risposte visto che le macchine i cittadini di Tessera le terranno probabilmente gratuitamente davanti a casa propria, ossia qualche centinaio di metri più in là; un parco immezzo ai posteggi di sicuro non è un posto appetibile per passeggini e bambini e i benefici che ne avrebbero i pendolari che utilizzerebbero la linea per spostamenti di lavoro non giustificherebbe l’investimento. Ma la parte migliore è stata a fine serata, quando ho detto all’architetto che ha illustrato il progetto: “a me sto piano sembra dannoso nei confronti

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dei cittadini, improponibile e irrealizzabile sotto tutti i punti di vista” e lui candidamente mi ha ribattuto: “ma di cosa stiamo parlando? Non faranno mai niente di ‘sta roba!”. SPERIAMO! Elena Brugnerotto

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BILANCIO FAMIGLIARE: VOI COME VE LA CAVATE? di Romena Brugnerotto

La settimana scorsa ho partecipato ad un percorso formativo del Comune di Venezia inteso a promuovere tra i cittadini “partecipazione, consapevolezza e responsabilità”. Il percorso di compone di tre incontri su bilancio famigliare, educazione al consumo consapevole (le famigerate bollette) e l’accesso al credito e al risparmio. Nel primo dei tre incontri si è quindi parlato del bilancio famigliare, di come, a fronte delle entrate che abbiamo (stipendi, pensioni, piccole rendite, affitti, rimborsi fiscali) spendiamo i nostri soldi (che non sono mai abbastanza, almeno dal nostro punto di vista). E’ stato abbastanza facile mettere nero su bianco tutte le nostre uscite; più difficile ricostruire come si sono spesi i soldi nell’ultima settimana: infatti in quest’ ultimo passaggio sono emerse anche spese che prima non eravamo riusciti ad 4

elencare (es. i regali ad parenti ed amici che in effetti sono una bella spesa) e i famosi buchi neri dei soldini che escono che nemmeno te ne accorgi (il famoso caffè al bar o il parcheggio, ad esempio). Ci sono stati anche forniti dei modelli per compilare i bilanci famigliari: in effetti, compilare un bilancio non è una operazione complicata, ma la fase più difficile è quella di far diventare la redazione di un bilancio una buona abitudine. Le annotazioni andrebbero effettuate con una cadenza almeno settimanale, in modo da poter ricordare tutte le spese sostenute. La redazione di un bilancio dovrebbe anche aiutare a pianificare le spese da fare, ad esempio potrebbe aiutare a capire se possiamo sostenere un finanziamento per affrontare un costo che non possiamo permetterci tutto insieme: se riusciamo a mettere da LA PAGINA DI CAMPALTO

parte la rata per almeno 6 mesi, significa che possiamo accedere con un po’ di tranquillità al finanziamento. Nel bilancio andrebbe anche inserita una piccola voce di risparmio che potrebbe essere utile in un momento successivo o per affrontare una spesa veramente imprevista. Piccoli consigli inoltre sono stati riservati ai genitori per i quali il suggerimento principale dato è stato quello di dare ai figli una “paghetta” in modo da tener sotto controllo anche le loro richieste e farli rendere consapevoli del valore del denaro. Poi no denaro per premiare i voti buoni o i piccoli aiuti in casa: meglio una cifra certa sulla quale possano contare per le loro piccole necessità e per risparmiare in vista dell’acquisto di una cosa importante per loro. E voi, come ve la cavate con il bilancio famigliare?


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I meriti delle donne in mostra a Venezia di Martina Zorzi

lettera di Caterina Cornaro Sono venuta a conoscenza della mostra “I meriti delle donne”, visitabile a Venezia a Palazzo Mocenigo fino al 6 giugno. Mi ha subito incuriosita, così sono andata a visitarla. Si tratta di un’esposizione di manoscritti appartenenti all’Archivio di Stato di Venezia relativi al periodo che va dal XV al XVIII secolo, redatti da donne più o meno note ma di spicco

nei rispettivi ambiti. È una mostra pensata per ridare valore alle donne nella società e che illustra le loro vite nella Repubblica Serenissima. Sono donne che, per doti artistiche o vicende private hanno contribuito alla storia di Venezia, e hanno lasciato un segno. Ho potuto ammirare gli scritti che lasciano intravedere anche qualche scorcio di vita quotidiana, grazie a cui ci possiamo calare nell’atmosfera della Venezia dell’epoca. La mostra ripercorre sia la storia di singole donne sia di collettività. Tra le prime ritroviamo nomi noti come Elena Lucrezia Cornaro Piscopia, prima donna laureata al mondo (1646), o Morosina Morosini (1545) moglie del doge Grimani, Cassandra Fedele (1465) donna di cultura che ha scambiato corrispondenze anche con Leone X. Come gruppo si distinguono le Tintorette, figlie del Tintoretto, che presero ognuna una strada diversa. Ritratta dallo stesso pittore Veronica Franco (1546), donna colta e istruita che si dilettava di poesia. Le storie di molte altre sono a disposizione del visitatore. Una mostra che vale la pena vedere anche per lo splendido palazzo che la ospita, il cui percorso tra arredi, costumi e profumi celebra la vita dei patrizi veneziani dell’epoca. Da non perdere.

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avvistamenti strani

Dopo l'avvistamento di una foca monaca, grandi meduse come Cotylorhiza tuberculata, la Grande tartaruga liuto Dermochelys coriacea, balenottere e persino una Megattera, in laguna di Venezia ci si può aspettare di trovare di tutto. E così è stato: nell'EcoReport, notiziario dell'Assessorato all'Ambiente e dell'Osservatorio della Laguna e del Territorio del Comune di Venezia, Luca Mizzan, responsabile del Museo di Storia Naturale di Venezia, racconta della comparsa di strani pesci volanti. Questo non è il caso però di un raro 6

di Francesca Rismondo

esemplare, ma di veri e propri banchi anche numerosi, osservati in diverse settimane e in luoghi differenti. Vi sono numerose specie di pesci volanti, ma quasi tutte si trovano in aree tropicali o subtropicali, ed infatti quelle presenti nel Mediterraneo, penetrando dalle porzioni tropicali dell'Atlantico, rimangono nella zona più meridionale e occidentale del nostro mare. Sono simili a sardine, lunghi 25-30 cm, con grandi occhi, ma con una o due paia di pinne simili ad ali, che consentono loro di “volare” brevemente sopra LA PAGINA DI CAMPALTO

la superficie dell'acqua, da cui il nome di pesci volanti o pesci rondine. Attualmente in molti li hanno potuti osservare, ma nessun esemplare è stato catturato e portato al Museo, per cui è stato richiesto che chiunque catturasse questi pesci lo conservi in frigorifero e contatti il Museo stesso per poterlo analizzare e inserire nelle collezioni scientifiche. Come dichiara l'assessore all'Ambiente Gianfranco Bettin “È uno spettacolo meraviglioso e inquietante insieme”. Per quanto affascinanti siano questi pesci particolari si può comprendere come il bacino del Mediterraneo e, dell'Adriatico soprattutto, abbiano subito notevoli cambiamenti climatici e la laguna di Venezia stessa si stia trasformando in una sorta di baia di mare.


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Campalto Viva cambia pelle dl Marta Vanin

L’Associazionismo a Campalto è da sempre stato caratterizzato da una grande vivacità che rispecchia il desiderio della cittadinanza di partecipare alla vita sociale del paese e al miglioramento della stessa. Proprio per questo l’Associazione Campalto Viva, riunitasi in assemblea il giorno 26 Marzo, ha deliberato di modificare in parte il proprio statuto per aprire le iscrizioni anche ai non commercianti e, quindi, dare la possibilità a tutti i cittadini di Campalto che ne condividano gli scopi per cui essa è nata, di partecipare alla vita della stessa associazione. Il 6 Marzo è stato rinnovato il Consiglio Direttivo che ora è così composto: Presidente Marta Vanin (dueVoro), Vicepresidente Cecilia Pastrello (Ferramenta), segretario Primo Finotello, consiglieri Alessandro Canella (Cartoidea), Walter De Rossi (La Pescotteria), Marinella Dotto, Franco Marchi, Giorgio Masiero (Tecnofon). L’Associazione si è dato l’obiettivo di incrementare per il 2014 le attività già avviate con altre che, coordinate con quelle delle altre

associazioni, possano contribuire al miglioramento della qualità della vita campaltina. Giugno: Festa della Lavanda Adottiamo un’aiuola Una delle iniziative a favore del decoro di Campalto è stata nel 2009 la messa a dimora di 400 piante di lavanda lungo via Passo, “stimolando” successivamente l’Amministrazione a sistemare le aiuole di Campalto proseguendo nella piantumazione di altre piante di lavanda. Ora, stante la situazione

di Ceccon Mauro P.I.

via Bagaron, 33 - 30173 Campalto tel. 3495154050

TERMOIDRAULICA, GAS, ARIA CONDIZIONATA, RIPARAZIONI RESTAURO BAGNI E APPARTAMENTI

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organizzativo-economica del Comune, l’Associazione si fa promotrice dell’adozione delle aiuole per la loro manutenzione, perché il pubblico siamo noi, non gli altri. Ottobre: Conoscere Campalto È una nuova iniziativa che si sta cercando di mettere in piedi per far conoscere le offerte del territorio in termini di servizi e opportunità e scoprire come e cosa c’era prima in quel posto. Novembre: Festa di San Martino In Strata Quest’anno il tema è “San Martino incontra CampaltoMare” un’occasione per ricordare come Campalto è sempre stato un paese con un piede a terra ed uno in acqua. Potremo contare sul contributo straordinario de La Salsola che in occasione del suo 25° compleanno realizzerà delle mostre sulla Barena di Campalto. Dicembre: Aspettando Natale Lo scorso anno è stata realizzata la prima edizione; dopo quell’esperienza si conta di mettere a punto un programma più mirato e ampio. Obiettivo Campane: Il tema è sentito da quella parte della popolazione che ha potuto apprezzare il senso del suono delle campane, i suoi aspetti culturali e le radici col territorio: le campane sono un bene comune e come tale dovrebbe stare a cuore a tutti. Sono allo studio iniziative per tenere vivo il tema e stimolare la sottoscrizione avviata.

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Centro Pascoli: sono stati fissati alcuni punti su iniziative da sviluppare che sono incentrate sulla conoscenza delle culture (Associazione Italo-Brasiliana Amazonas) , dell’artigianato e dell’arte (Aiello – Pesariis, l’arte del tempo: gli orologi), il viaggio. E non ci dimentichiamo l’anniversario della Grande Guerra; è in corso la stesura di un progetto sul tema.

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Italia, terra di fuochi dl Francesca Rismondo

dalla conferenza “Con e per la terra dei fuochi” - febbraio 2014 Centro Culturale Candiani La Terra dei fuochi è quella regione vicino a Napoli, in cui attualmente vi sono continui roghi di spazzatura, dove i rifiuti vengono tombati, le discariche languono in situazioni di abbandono e tutto questo crea una situazione invivibile per i cittadini. Ci piacciono molto le definizioni: la terra dei fuochi è quella regione lì, e a parte quei poveri sfortunati che ci abitano tutto il resto della popolazione osserva da lontano, sapendo ma non comprendendo realmente il problema. Qual è allora questo problema? Rispondo riportando un fatto: la zona di Porto Marghera è il primo SIN censito (Sito di Interesse Nazionale) ed è un luogo dichiarato totalmente inquinato; si deve dimostrare attraverso le analisi il contrario, cioè sottrarre a tale definizione di inquinamento le zone che vengono verificate essere a norma. Mi risulta quindi ridicolo pensare che esista una sola terra dei fuochi. Le continue attività illecite, non regolamentate, gestite in maniera inopportuna, e le stesse attività industriali regolari creano un mosaico di SIN da bonificare che si

estende in tutto il territorio italiano. Non è quindi una questione che va ristretta ad una singola zona, anche se questa ha ovviamente delle priorità rispetto ad altre. La mia meraviglia, da ciò che è emerso nella conferenza, è la totale assenza e inerzia dello Stato: per quanto riguarda la Terra dei fuochi, è indubbio il legame tra la presenza di sostanze pericolose e tossiche quali diossine e quant'altro, e i tumori e le morti avvenute recentemente. I registri di tali nefasti avvenimenti sono stati fatti da comuni cittadini, che stanchi di veder morire i loro figli, nipoti, padri, madri e parenti hanno creato una rete. Lo stato per tutta risposta abbandona anche le poche discariche legali esistenti in quelle zone, che lasciate a se stesse creano solo altro danno all'ambiente. Le possibilità di risanamento ci sarebbero, si creerebbero posti di lavoro. E a chi chiede: “E i soldi dove li troviamo?” Il parroco che combatte per ridare speranza ai cittadini della Terra dei fuochi suggerisce che i beni confiscati alla mafia vengano convertiti in territorio sottratto al loro controllo e bonificato. Sarebbe bello che qualche politico scoprisse che la sua villa paradisiaca sia stata costruita sopra qualche terreno inquinato, discarica abusiva o quant'altro: sicuramente l'intervento sarebbe tempestivo, senza dover aspettare la morte di qualche altro sfortunato.

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GENERAZIONE DI GAMBERI dl Chiara Foffano

Il pensiero che si stia tornando indietro come i gamberi mi ritorna frequente sempre più spesso. La frase del nonnno “se stava mejo co’ se stava pexo” è ormai sulla bocca degli stessi nipoti. Sulla mia per esempio. Domenica a pranzo ho visto in tv la trasmissione Linea Verde (un altro appuntamento fisso della domenica dopo la messa ed il bollito). Intervistavano giovani imprenditori agricoli in Umbria che stavano ristrutturando un casale con materiali eco compatibili: fieno e argilla. Un collega della stessa impresa, faceva vedere come ottenere del terriccio macerando i rifiuti dell’umido e come ricavare dell’ottimo combustibile mattoni di carta bagnata ed essiccata. Dai piatti si alza candida, un’innocente domanda: “e cossa ghe sarìa de novo? Me nonno passava tutta l’istà a bagnar carta par l’inverno! Gera mejo del carbon!” Ed io che pensavo d’aver appena visto il nuovo cervellone dell’ingegneria termo combustiva (perché… esiste?)! Senza nulla togliere a chi si spende per far del bene alla terra, ripartendo proprio da questa per farne una professione, la sensazione che non stiamo inventando nulla di nuovo è palpabile, me la sento addosso. Stiamo piuttosto riparando gli squarci che l’emancipazione ha 10

lasciato. Infondo le case in Africa di cosa sono fatte? Esistono degli studi oggigiorno che ti insegnano a lavorare la terra, a raccoglierne i frutti e a sostenere la sua natura, per quel che di naturale le resta. Se riavessi indietro quel tempo, probabilmente mi metterei a studiare anch’io come si fa, ma non posso sorriderne ora, affascinata, senza assaporarne il retrogusto amaro. Praticamente il nostro futuro coincide con il passato dei nostri genitori. Ecco quindi che siamo una generazione di gamberi, per chi resta qui e non vola all’estero. Nel nostro Paese pare non ci sia posto per il lavoro, per nuove figure professionali. Così , aspettando gli 80 euro in busta paga, peschiamo nuove idee da foto in bianco e nero. Cerchiamo nella burocrazia italiana, nei faldoni polverosi e nei complicati moduli-da-presentare-per, nuove soluzioni d’impresa, di investimento e di collaborazione. Facciamo, in altro modo, comunione. Viviamo quella società di cui ci stiamo dimenticando. Non credo che la nostra classe politica meriti la nostra perseveranza nel cadere sempre in piedi, o semplicemente del rialzarsi dopo che siamo caduti a terra (qualcuno continua a farci lo sgambetto?). Siamo un popolo di eclettici lavoratori, che del sapersi arrangiare ne fanno una professione. Siamo un popolo concreto (e per popolo escludo le poltrone rosse) che alla teoria preferisce i fatti, che al cemento preferisce il fieno e che dal passato guarda al futuro.

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A FILO D’ACQUA un progetto:

una produzione: BLOG - territOri e paradOssi

www.territorieparadossi.it Municipalità di Favaro Veneto

Istituto C. A. Gramsci Campalto

Venezia e La LaGuna ad aLtezza kayak mOstra fOtOGrafiCa di seLina zampedri e stefanO Barzizza i LuOGhi menO nOti di Venezia e deLLa sua LaGuna

12.04>25.04 2014 CentrO p. “G.pasCOLi” Via OrLanda 85 CampaLtO (Ve) Lun / saB 17.30>19.30 dOm 10.00 >12.30 ChiusO Lun. 21.04 (pasquetta)

inauGuraziOne: saB 12.04 Ore 18.00

Camparte 2014

Camparte

Apre l'esposizione fotografica di Selina Zampedri e Stefano Barzizza che ha come soggetti Venezia e la sua Laguna visti ad altezza kayak. Muovendosi a filo d'acqua, cavalcando il moto ondoso, zigzagando tra i ghebi, scivolando sotto i ponti, sfidando la corrente e cercando la giusta inquadratura dell'orizzonte, hanno saputo realizzare immagini incredibili. Una mostra che non è solo da ammirare per la tecnica fotografica di qualità, ma che vuole mostrarci una bellezza alternativa agli itinerari turistici più battuti. Quando il fascino del soggetto sposa una raffinata tecnica fotografica, nascono dei piccoli capolavori. Le loro bellissime foto “A filo d'acqua” si potranno ammirare fino al 25 aprile presso il Centro Polifunzionale G. Pascoli, in via Orlanda, divenuto ormai punto di riferimento a Campalto per interessanti mostre dai temi più vari.

Hai seguito i primi eventi di CampArte? Hai suggerimenti o consigli da inviarci? Hai qualche critica da fare? Vuoi proporre qualche iniziativa da inserire nel programma? Ci trovi su a “Camparte festival” o nel sito di Blog Territori e Paradossi www.territorieparadossi.it

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VIENNA E LE NUOVE ROTTE DEL FOTOGIORNALISMO ITALIANO dl Alessandro Scarpa

Il modo migliore per imparare una lingua straniera è andare per qualche tempo nel paese nel quale è parlata. Il modo migliore per arrivare a fare delle foto di qualità è fare tanta pratica, ancora meglio se si è guidati da buoni maestri. Proponiamo questa iniziativa dedicata a chi non vuole sorbirsi ore di teoria fotografica in aule grigie ma che vuole passare subito al lato concreto dell’insegnamento adottando il motto: “macchina in mano e pronti a scattare!”. Presentato lo scorso sabato 15 marzo, il nuovo workshop di Fotogiornalismo e Reportage proposto dai fotografi Veneziani Michele Agostinis ed Alessandro Scarpa in collaborazione con Clipper Viaggi, prevede un week end full 12

immersion a Vienna per il ponte del primo maggio (1~4 maggio 2014). Sfruttando le architetture, le manifestazioni tradizionali previste per quei giorni e passeggiando tra le vie più autentiche della città, i due fotografi sapranno illustrare le diverse tecniche fotografiche ed i metodi migliori per utilizzarle secondo il soggetto rappresentato. Un corso completo con un buon equilibrio tra la teoria, raccontata all’ombra di palazzi storici o nella tranquillità dei giardini, e l’esercizio pratico. Dopo Vienna, sono previsti altri workshop su Dublino, Barcellona e Amburgo, seguendo le orme dell'insegnamento del padre del fotogiornalismo Henry Cartier Bresson.

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IL PROGRAMMA :

del reportage.

Giovedì 1: il Prater, tra luci colorate ed attrazioni mozzafiato, alla ricerca della magia che solo questo luogo puo' dare. Al termine della serata una cornice di fuochi d'artificio colorerà la prima notte viennese.

Sabato 3: Ci faremo inebriare dai profumi e colori che caratterizzano il Naschmarkt, storico mercato cittadino, trasformando in immagini le particolarità di questo luogo. Nel pomeriggio, all'interno del Volksgarten, elegante giardino posto di fronte al Parlamento, applicheremo la pratica alla teoria del ritratto ed alla composizione dell'immagine.

Venerdì2: il cuore di Vienna esplorando la parte antica e moderna della città, valorizzandone l'architettura imperiale che la contraddistingue. Nel pomeriggio visita alla DanzQuartier, scuola di danza moderna, per approcciare la fotografia sportiva mantenendo le particolarità

Domenica 4: Una discussione e condivisione dei propri lavori concluderà il workshop.

Il corso è aperto a tutti: amatori, amatori evoluti, appassionati di fotografia e professionisti del settore. Info su prezzi e disponibilità: Agenzia Clipper Viaggi e Vacanze: Rif. Luca Gobbo - tel: 041/987744 - mail: luca.gobbo@clipperviaggi.it Michele Agostinis - www.micheleagostinis.com Alessandro Scarpa - www.alessandroscarpa.com

ALESSIA CRAVIN NUOVAMENTE SUL PODIO Da quest’anno Alessia è allenata dalla ex ginnasta della Nazionale Italiana Leonilde Iannuzzi nella società ASD FLY GYM di Campalto, e ha raggiunto il "gradino" più alto del podio grazie alla possibilità di essere tesserata con l’ASD Olimpia ’81 di Martellago ma soprattutto grazie alla sua straordinaria collaborazione che le ha permesso di gareggiare insieme alla proprie ginnaste, che nelle diverse categorie hanno confermato la società di Martellago nel gradino più alto del podio

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Per chi ama la bici, grandi e piccoli

CiclicaMente 4° edizione 8/11 maggio Forte Mezzacapo

Nata nel 2000, ‘Bimbimbici’ taglia il traguardo della 15^ edizione. La manifestazione organizzata da FIAB promuove la mobilità sostenibile tra i giovani e i giovanissimi. La festosa pedalata lungo i percorsi urbani di oltre 200 città italiane, coinvolge decine di migliaia di partecipanti tra bambini, ragazzi e famiglie. L’appuntamento per 15^ edizione di Bimbimbici a Mestre è per domenica 11 maggio. Potrete trovare tutte le indicazioni con orari e programma della manifestazione a partire dal 1 maggio nel sito: www.amicidellabicicletta.org

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Torna la manifestazione dedicata alla bicicletta a 360°. Nella suggestiva cornice di Forte Mezzacapo a Zelarino aprirà i battenti alle 21.00 di giovedì 8 la 4° edizione con Fulvio Ervas. Si continuerà venerdì con una proiezione su Toni Bevilacqua, protagonista della storia del correre in bici, che sarà poi ricordato sabato e domenica in una serie di eventi. Mostre d’arte e di bici storiche, musica e spettacolo, escursioni in bici e molto altro caratterizzeranno il fine settimana. Particolare attenzione merita lo scritore-ciclista Alberto Fiorin che presenterà il suo nuovo lavoro “Piave in bicicletta, tra natura, arte e memorie della grande Guerra”. Per informazioni sugli orari e il programma delle attività consultare il sito: www.fortemezzacapo.com o la relativa pagina Facebook. Buona bici a tutti!


rilassiamoci...

L’angolo delle cazzate Vasca da bagno Attrezzo domestico già utilizzato in passato per la scoperta della saponetta ed atto a verificare la famosa legge di Archimede, secondo la quale un corpo immerso in un liquido provoca lo squillare del telefono dall’altra parte dell’appartamento. Vita

Malattia che si conclude nel 100% dei casi con la morte. Di solito la trasmissione avviene per via sessuale Lavoro

Terribile perdita di tempo. Nella persona affetta da tale grave problema si manifesta con un annullamento della capacità di capire quando è il momento di fare un tubo, con controindicazioni quali merito e onesta retribuzione. Consigli: Se ci tieni al tuo posto, non leggere questa definizione. Se non ci tieni o non ne hai uno, fregatene e divertiti a non fare niente. Fantasma Malattia dell’apparato espiratorio che colpisce I forti consumatori di aranciata. Lanterna Termine informatico che indica una serie di tre computer alimentati ad olio collegati in rete locale. Parcella Femmina del maiale, detta anche “scrafa”. Stanza che sembra una prigione. Un modo elegante per farti capire che ti hanno fregato un sacco di soldi, spesso esentasse.

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A cura del Circolo Ricreativo Culturale AUSER “Il Gabbiano” ONLUS (auser.ilgabbiano@alice.it) Editore: Circolo Auser “Il Gabbiano” - Direttore responsabile: Giorgio Marcoleoni. Redazione a cura di: BLOG - Territori e Paradossi Associazione Culturale. Redattori: Giuliano Brandoli, Daniele Conte, Chiara Foffano, Elena Brugnerotto, Francesca Delle Vedove, Carlo Albertini, Romena Brugnerotto, Martina Zorzi, Martina Pellizzer, Francesca Rismondo, Gianfranco Albertini. Indirizzo: Piazzale Zendrini 22 Campalto (VE) Tel/fax : 041.903525 - E-mail: lapaginadicampalto@gmail.com Stampato in proprio n° 2000 copie - Registrazione presso il Tribunale di Venezia n° 1461 del 24 settembre 2003 “La pagina di Campalto” è consultabile anche in Internet all’indirizzo http://issuu.com/lapaginadicampalto è possibile rilasciare commenti e domande, segnalare iniziative, suggerire approfondimenti a questo indirizzo e-mail: lapaginadicampalto@gmail.com oppure visitando la nostra pagina facebook.


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