LA PAGINA DI CAMPALTO

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distribuzione gratuita presso gli esercizi commerciali a: Campalto - Favaro Veneto - Tessera - Dese

http://issuu.com/lapaginadicampalto lapaginadicampalto@gmail.com DICembre 2014 Anno X N° 135

MENSILE A SFONDO SOCIALE DI PUBBLICA UTILITÀ

Buon Natale e felice 2015 ISOLA DI CAMPALTO IL PERCORSO CONTINUA Molti di voi avranno sentito parlare o avuto modo di conoscere qualcosa riguardo il progetto per l’isola di Campalto. Esso ha lo scopo appunto di far conoscere l’isola e di raccogliere idee, considerazioni e contributi per migliorarla, sviluppando un progetto collettivo, quindi pensato dalla gente.La prima iniziativa organizzata da isolAttiva – Campalto in acqua (questo il nome del progetto), è stata a fine settembre ed ha viste coinvolte

In questo numero:

isola di campalto_un mondrian a campalto_salone europeo della cultura_ spaghetti e call center_dimmi che ragalo fai e ti dirò chi sei_mercatini di natale_giochi scomparsi al parchetto delle poste_ lettera a alessandra moretti_napoli_ poeti a camparte_strada del sole _rilassiamoci


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trenta persone, quasi tutte giovani, nella raccolta dell’immondizia e nella pulizia dell’isola. Decine di sacchi della spazzatura, mobili e altri rifiuti ingombranti sono stati ammucchiati e successivamente portati via, ma ancora ce ne sarebbe da raccogliere, finchè ci saranno persone incivili che abbandonano porte e frigoriferi in giro. Successivamente, sabato 11 ottobre, sempre sull’isola di è tenuta un’altra importante tappa. Patrocinata dalla Municipalità di Favaro e sostenuta dal Presidente Ordigoni, dalle associazioni La Salsola, Canoistica Arcobaleno, Campalto Viva, Territori e Paradossi, Voga Veneta Mestre, l'evento ha avuto come scopo quello di raccogliere sull'isola le persone che la frequentano già ma anche invitandone di nuove a scoprirla. Non necessariamente progettarla significa snaturarla, toglierle il carattere selvaggio tanto apprezzato, bensì significa fare delle scelte e prendere delle decisioni affinchè sia meglio utilizzata, contrastando il forte vandalismo e il dannoso uso 2

come discarica abusiva. Partiti con i kayak da Passo Campalto e con le barche anche da San Giuliano e Venezia, gli oltre 50 partecipanti registrati nella giornata hanno avuto modo di conoscere il passato dell'isola attraverso il percorso storico raccontato su pannelli appesi, partecipare al dibattito Quali azioni concrete e quali scenari futuri sono possibili per l'isola di Campalto nell'ottica di una migliore fruizione e valorizzazione del Paesaggio lagunare, rispondere alle domande dei questionari e scrivere i propri pensieri attraverso delle attività creative, confrontandosi sulle idee e le possibilità di sviluppo di questa area verde di pregio per posizione: a soli 2.5 km dalla terraferma e ancor più vicina a Venezia, della quale si gode un'ottima vista. A forte richiesta il bisogno che l'isola sia più vissuta, magari con una guardianìa stabile o continua almeno nel periodo estivo, con un punto bar o ristoro che sia da riferimento per feste ed eventi. Un'area adibirla a campeggio comunale, visto che è già usata spesso per il campeggio libero da persone da tutta Europa amanti della nautica naturale. Espressa l'utilità di un rafforzamento della relazione con la terraferma e Passo Campalto, che potrebbe far sviluppare l'area di gronda, con l'oasi delle barene e l'affaccio verso Venezia. La necessità che i due proprietari (Comune di Venezia e Demanio Marittimo) si uniscano e condividano le soluzioni.

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Ma anche l'idea di un parco urbano con parco giochi e area pic-nic, laboratori artigianali, l'impianto di una vigna, di orti collettivi e frutteti; un centro per attività nautiche, con l'indipendenza energetica e la raccolta d'acqua piovana. Tra i risultati il sentore comune è quello che l'isola è un gioiello per la laguna centrale e deve rimanere pubblica; il far parte del Parco della Laguna Nord potrebbe risultare un carattere vincente. Il progetto è un percorso in via di sviluppo e a inizio novembre alla Festa di San Martino a Campalto, nel centro Pascoli, sono stati presentati i possibili scenari futuri, derivanti proprio dalle opinioni raccolte. Tre immagini realizzate tramite la tecnica del fotomontaggio, rappresentavano tre diverse possibilità: la prima è che l’isola diventi come un parco di quartiere, “verde pubblico attrezzato”, con strutture libere per il gioco, lo sport e il pic-nic. La seconda la trasforma in un paesaggio

agricolo, con orti comunali, collettivi e un vigneto, prima però accertandosi della fattibilità, attraverso analisi del terreno e dell’acqua di falda, essendo stata usata come discarica negli anni ’60-’70. La terza ipotesi è un’isola dedicata a vari usi, in particolare alla nautica naturale con spazi espositivi, sportivi e servizi. La ricostruzione degli edifici militari in stile ottocentesco, l’area campeggio e il punto ristoro offrono una varia fruizione dello spazio ed entrate economiche per gestirlo. Non sono comunque escluse altre ipotesi, come quella che l’isola rimanga così com’è, con la tendenza che diventi sempre più selvaggia; che si trasformi in oasi naturale oppure che venga privatizzata. Il percorso continua e può essere seguito su internet nel sito www.campaltoinacqua.jimdo. com o su Facebook, oppure nelle prossime occasioni cittadine!

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Daniele Conte

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UN “MONDRIAN” A CAMPALTO di Giuliano Brandoli

Presso il Centro Polifunzionale Pascoli è arrivato un nuovo tavolo: ovvero abbiamo una vecchia scrivania restaurata e ridipinta ispirandosi allo stile del pittore olandese Piet Mondrian (1872-1944). A realizzare questa deliziosa trasformazione sono stati i ragazzi dell' Istituto Comprensivo Gramsci di Campalto con la regìa del prof. Franco Sabbadin,

insegnante di Educazione artistica. Nonostante siano molto famosi, i quadri di Mondrian dimostrano una complessità che smentisce la loro apparente semplicità. I quadri non rappresentativi, per cui è conosciuto e che consistono in forme rettangolari di rosso, giallo, blu o nero, sono in effetti il risultato di un'evoluzione stilistica che avvenne nel corso di quasi trent'anni, per continuare fino alla fine della sua vita. Delle sue opere Mondrian ha detto: «Cosa voglio esprimere con la mia opera? Niente di diverso da quello che ogni artista cerca: raggiungere l'armonia tramite l'equilibrio dei rapporti fra linee, colori e superfici. Solo in modo più nitido e più forte.» Il tavolo è stato collocato al primo piano della Pascoli, nel corridoio attrezzato dall'Associazione Blog Territori e Paradossi per l'allestimento di mostre di arte figurativa. Un sentito grazie ai ragazzi ed al prof. Sabbadin per la loro bella realizzazione!

Venezia ha ospitato Il Salone Europeo della Cultura di Martina Pellizzer Durante il weekend della Madonna della Salute, dal 21 al 23 novembre, la nostra bella Venezia ha ospitato una manifestazione culturale davvero interessante: CultVenezia - Salone Europeo della Cultura. Organizzato da VeneziePost ed Expo Venice, era suddiviso in varie sezioni Futuro Artigiano, Nuove Tecnologie Digitali per la Cultura, Restauri Aperti, Design autoprodotto e 3D 4

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Printing. Spazi espositivi, workshop e convegni hanno costituito il fulcro nei tre giorni della manifestazione che ha avuto luogo nell’area del Terminal San Basilio. Ciò che mi ha portata al Salone è stata la mia esperienza come volontaria e come me oltre una sessantina di ragazzi hanno deciso di dedicare il loro tempo a questo evento culturale. Un'esperienza sicuramente utile, che mi ha permesso di vederne il dietro le quinte e allo stesso tempo di conoscere persone davvero interessanti. Un tipo di volontariato, quello culturale, che molto spesso non viene considerato, ma che permette a manifestazioni del genere di nascere e svilupparsi. Il volontariato perciò non è soltanto quello sociale, a favore dei più svantaggiati, ma anche quello a favore di un patrimonio culturale e paesaggistico che bisogna valorizzare e proteggere e che spesso le Istituzioni non sono in grado di tutelare.

Spaghetti e call center Di Gianfranco Albertini

A chi non è capitato, appena accomodato a tavola davanti a un buon piatto di spaghetti, di doversi alzare per rispondere al telefono? E dover ascoltare una voce, spesso confusa e in un italiano approssimativo, che propone un nuovo contratto telefonico, una seduta di massaggi o un corso d’inglese? Dopo il tentativo fallimentare di segnare sull’elenco del telefono (ora pagine bianche, inutili e costose) con un apposito logo chi non desiderava essere chiamato dai call center, alcuni anni fa è stato inventato il “registro delle opposizioni” al quale mi sono immediatamente iscritto (non mi piace la pasta scotta…). Risultato: nulla è cambiato. Ho anche interpellato il Garante per la privacy e in risposta ho ricevuto un modello da rispedire con data, ora, nome,

più altre info su chi chiamava; al che ho desistito. Come ben sappiamo, il nostro paese è bravissimo a fare leggi o proporre norme che sistematicamente non vengono fatte osservare. Così, come penso tante altre persone che non amano la pasta scotta, mi sono rassegnato; rispondo velocemente che non sono interessato e, mentre torno a tavola, penso alle migliaia di operatori occupati nei call center. Questo lavoro è diventato uno degli sbocchi occupazionali privilegiati per tanti giovani, pagati male e trattati ancora peggio, in lotta anche loro contro la delocalizzazione, che in questi momenti di crisi non trovano altre soluzioni per portare a casa una manciata di euro.

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Natale: dimmi che regalo fai e ti dirò chi sei di Romena Brugnerotto

E’ quasi Natale e per quelli che hanno smesso di credere da qualche lustro al signore vestito di rosso con la barba tocca pensare a che regali fare. I più accorti preparano una lista di persone per non dimenticare nessuno, altri anche un foglio excel perché comprano i regali alle svendite dell’anno prima e poi devono ricordarsi bene a chi consegnarlo (vi giuro che esistono, grande invidia per l’organizzazione). Altri, i comuni mortali, si spremono le meningi fino al 24 dicembre, chiusura negozi, per trovare il regalo adatto. Alt: qual è il regalo adatto? Qui esistono varie filosofie: c’è chi compra qualcosa (qualsiasi cosa) per far vedere che ti ha pensato (ecco, una cremina per le mani fa sempre piacere alle fanciulle), chi compra quello che gli piacerebbe ricevere (anche se magari l’amica/amico odia i profumi) e quello che cerca il regalo perfetto in base alla persona (e al budget accidenti). Per esempio io faccio così, spero sempre di trovare il regalo perfetto anche se magari scopro che è perfetto solo per le mie contorsioni mentali che gli hanno dato quel significato. Comunque in tempi di portafogli magri, non per questo dobbiamo svilire il valore del dono che stiamo 6

facendo: si tratta di comunicare che ci siamo ricordati dell’altra persona, che ci fa piacere donare qualcosa. Quindi ben vengano cose utili e perché no autoprodotte (non ci vuole molto, tanto le domeniche piovose ci saranno prima di Natale, tanto vale occuparle facendo i regali), poi se siete a corto di idee ci sono sempre nuove uscite in libreria per chi ama i gialli o per l’amica romanticona che ha bisogno di un romanzo d’amore per sognare. E se il vostro amico ha un ebook tanto meglio: potete regalargli direttamente un po’ di credito da spendere per i libri che vuole (no, no non si offende perché è un regalo anonimo, se ha un ebook è un lettore forte e quindi apprezzerà il gesto). Insomma, pensate bene a cosa regalare, cercate di ricordare cosa piace alla persona che avete di fronte: anche una scatola di cioccolatini può far piacere, basta che chi lo riceve ami la cioccolata.

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ARRIVANO I MERCATINI DI NATALE

Con l’arrivo del mese di dicembre e l’inoltrarsi dell’inverno si inizia a sentire l’atmosfera natalizia. Negozi e case cominciano a riempirsi di luci e decorazioni e, chi più chi meno, viene voglia di immergersi in questo clima. I mercatini di Natale fanno la loro parte per farci sentire l’aria di festa: tra prodotti tipici e idee regalo, ci offrono un’occasione per visitare anche le località che li ospitano. Personalmente ricordo con piacere i mercatini di Levico Terme (TN), immersi nello splendido Parco Asburgico. Le casette in legno si susseguono tra gli alberi secolari del parco offrendo tante specialità gastronomiche e prodotti di artigianato locale. Tra i vari stand ricordo anche il trono di babbo Natale che

di Martina Zorzi

destava parecchia curiosità tra i visitatori più piccoli. Se poi c’è anche la neve la passeggiata è davvero incantevole! Per chi non le conoscesse già, ecco le date dei principali mercatini: Bolzano: dal 27/11 al 06/01 Bressanone: dal 28/11 al 06/01 Brunico: dal 28/11 al 06/01 Levico Terme: dal 26/11 al 06/01 Merano: dal 27/11 al 06/01 Rovereto: dal 22/11 al 06/01 San Candido: il 06, 08, 12, 13 e 20/12 Trento: dal 22/11 al 06/01 Val Martello: dal 06/12 al 08/12 Vipiteno: dal 28/11 al 06/01

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I giochi scomparsi al parchetto delle poste Nel numero di settembre della Pagina di Campalto avevamo segnalato la “scomparsa” dei giochi pubblici per bambini nel “parchetto” delle Poste a Campalto. Un gruppo di cittadini ha raccolto 385 firme, di altrettanti abitanti, per sollecitarne la riallocazione e le ha inviate

al Commissario straordinario del Comune di Venezia dott. Vittorio Zappalorto ed al presidente della Municipalità di Favaro comm. Ezio Ordigoni. Di seguito il testo della petizione allegata alle firme raccolte Speriamo bene!

Petizione popolare Restituire alle bambine e ai bambini di Campalto l’area giochi del parco delle poste I sottoscritti cittadini chiedono il ripristino dell’area giochi del parco delle poste di Campalto, mediante la ricollocazione delle giostre per bambine e bambini che sono state rimosse durante l’estate. Tale area costituiva una delle poche opportunità di aggregazione per le bambine e i bambini di Campalto, e la loro repentina rimozione ha nei fatti compromesso la funzione di aggregazione sociale di quell’area. Ricollocare le giostre nell’area verde delle poste di Campalto significa ridare a tutte le bambine e i bambini l’opportunità di giocare insieme agli adulti e agli anziani, e consente a Campalto di essere meno periferia e più città.

CAMPALTO: UN LIBRO AL MESE ALLA “PASCOLI” Da anni presso il Centro Polifunzionale Pascoli viene promosso, a cura della referente del Centro signora Caterina Albano, il progetto culturale “Un libro al mese”: l'iniziativa si propone di presentare ai cittadini di Campalto libri ed autori. Il 19 novembre è stato presentato il nuovo lavoro del compaesano Giancarlo Bergamasco “Viaggio a premio”. Giovedì 18 dicembre alle 15.45 sarà la volta di un incontro alquanto particolare con l'autrice Olga Neerman, ebrea veneziana sfuggita tredicenne, nel 1943, all'orrore della shoah. Olga presenterà il suo libro “L'umorismo è anche argomento...molto serio...” . 8

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Cara Alessandra ti scrivo… Lettera aperta alla candidata governatrice del Veneto per il PD alla prossime elezioni regionali. Cara Alessandra, Ho visto l’intervista che hai rilasciato per Corriere TV, a dire il vero l’ho riguardata più volte per essere sicura di aver sentito bene. Lo so che i giornalisti sono bravi ad incastrare gli intervistati: fanno domande mirate e li portano a dire quello che vogliono sentirsi dire per fare notizia, il taglia e cuci del montaggio del video poi fa il resto e talvolta il contenuto dell’intervista viene totalmente stravolto… però… ciò non toglie che tu certe cose le abbia dette davvero. Per esempio "Ho deciso di andare dall'estetista ogni settimana... faccio qualsiasi cosa, le mèches, la tinta, omettiamo altri particolari...”. Se avessi detto: vado a fare volontariato, vado a fare sport, vado al cinema, al parco con i miei figli o in qualunque altro posto nessuno avrebbe avuto da ridire. Ma soprattutto se avessi un lavoro che ti impegna 40 ore (o più) a settimana dalle 9.00 alle 18.00 come i comuni mortali quando ci andresti dall’estetista? Hai detto"...il nostro modo di fare politica è uno stile Ladylike cioè uno stile che deve piacere...”. Orrore. Ribrezzo. Disapprovazione. Ti prego, ricordami di che partito sei, qual è la sua storia, che valori incarna. Da una candidata governatrice che dovrebbe rappresentare la sinistra in Veneto una frase del genere non la tollero. E poi tutte quelle affermazioni: sono bella, brava, intelligente, ho gli occhi blu, sono l’unica che può mettere in difficoltà Zaia, so cantare bene e perfino fare la pasta al sugo buonissima… Va bene voler dare un’immagine sicura di sé, ma non ti sembra di avere un po’ esagerato? Forse ultimamente passi un po’ troppo tempo tra Roma e Bruxelles e ti sei dimenticata di che pasta sono fatti i veneti. Siamo gente concreta, dubitiamo del “tanto fumo e poco arrosto”, siamo più della filosofia: “testa bassa e lavorare”, te lo sei scordata? Ale un consiglio, aggiusta il tiro se vuoi avere qualche chance altrimenti, quando Zaia vincerà, all’estetista dovrai chiedere asilo politico… Elena Brugnerotto LA PAGINA DI CAMPALTO

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Napule, piezz’e core di Chiara Foffano

Ogni stagione mi regala sempre qualcosa. Quest’anno ho ricevuto Napoli, città che non avrei mai scelto di visitare ma che mi sono ritrovata invece a vivere, seppur brevemente, per “lavoro”. È stata un’inaspettata sorpresa, un affascinante incontro. Non vi indicherò dove dormire o cosa mangiare (in Italia servono ancora consigli sul cosa mangiare?!). Vi lascio - spero - la semplice curiosità di andarle a fare visita di persona, come se fosse quella vostra zia, ormai un po’ matta, che da giovane lasciò la famiglia per cercare fortuna lontano, viaggiando il mondo con una sola valigia di cartone. Mi trovo qui davanti, davanti a lui. E mi domina. “Lo zio” lo chiamano tutti, e lui, a tutti comanda. Con lo sguardo percorro la sua figura: bruna come la sua pietra e la sabbia che lo accompagna a mare. La foschia della strada me lo nasconde un po’, ma impossibile è non cercarlo con lo sguardo.Ho viaggiato uno stivale intero senza aspettarmi nulla. Fino a che trovandolo, ho trovato tutto: o’ Vesuvio. Ti ho visto per la prima volta ed è come se ti conoscessi da sempre, come capita con certe persone speciali. Abituata alle Dolomiti, sei piuttosto basso e non sembri così pericoloso. Ma saperti vivo dentro, mi fa schiudere le labbra in un mezzo sorriso di meraviglia. Ti 10

stimo. Tutti ti stimano qui, perché è più semplice che temerti. Il porto dove ti specchi sembra un tappeto di stelle, costellato di barche, scogli e sirene. Nella tua città tutto è leggenda e tutto è verità. Tutto è menzogna e tutto è reale. La religione, la suggestione, la credenza popolare, la fede e la mafia. È tutto vero e non esiste allo stesso tempo. Napoli è senza confini e senza frontiere. Le porte qui non servono chiuse. La gente va e viene e non ha paura dei cambiamenti. Vita è, qui, guardare avanti senza mai fermarsi troppo sullo stesso passo. Non c’è il lavoro fisso come non c’è un giorno fisso o un orario fisso. Di fisso ci sta solo o’ Vesuvio e se si muove lui, il destino già sta scritto. Perché preoccuparsene? Napoli è più vicina all’africano che al veneto, perché è solidale, non perché è terrona. Della pelle nera non ha compassione, perché è la sua. Napoli viene dall’Africa, dalla Grecia, dalla Spagna. Napoli viaggia da sempre, tutto ha dato e

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tutto ha lasciato. Pregiudizi e giudizi inclusi. Napoli è una città di occhi e non di sguardi. Di occhi. E ne trovi di tutti i tipi, color della pece e color del mare al largo. Napoli non ti osserva, ma ti guarda. E se ti scopri osservato, non hai da sentirti migliore. Non te ne dà ragione. Napoli è fuoco, nella parola, nello spirito e nei passi, che siano di ballo o di calcio. Napoli è esuberante come una donna formosa che si che veste di lustrini. E se ne frega, in tutto e di tutto. Fa a modo suo, nulla ha da perdere e nulla ha da invidiare. Napoli abbonda, anche nella ciccia, nella mozzarella, nella pizza, nel pesce

crudo e nel vino. E poi a Napoli ci si può nascondere, si può diventare tutto e niente. Tra le sue vie puoi baciarti come fare l’affare della giornata. Non c’è omertà ma leggende, pettegolezzi, verità. Tutti sanno. Napoli non ti costringe ad incontrarla almeno una volta nella vita. Ci capiti quasi per caso, perché è il caso il padrone della festa. E una volta che entri nei suoi salotti, nei suoi marmi e nella sua storia, ti chiedi cosa sai di lei realmente a parte la monnezza, la camorra e Roberto Saviano. Napoli è un esempio di città che insegna. Ma noi, poi, impariamo?

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Le Poesie nascono al Sole anche se fuori piove ! di Chiara Foffano

Siamo ormai tutti abituati a correre, ogni giorno, per i motivi più diversi, che troppo poco spesso ci fermiamo a guardare con curiosità una foglia cadere in autunno, immaginando il suo viaggio, a stupirci della brina la mattina o del poco traffico la sera tardi, rincasando.Siamo ormai tutti abituati a correre, ogni giorno, così forte, che il tempo per fermarci a leggere un verso, o ad appuntare un pensiero, o ad ascoltare una musica nuova, ci manca. Quando mi hanno chiesto di partecipare all’organizzazione della serata poesie “Le poesie nascono al sole”, ero – non lo nascondo – un po’ scettica. Temevo che ne uscisse una serata, anzi, un sabato sera, pesante, poco interessante, lento. Abituata a correre anch’io, non credevo forse d’avere il tempo per fermarmi un attimo ad ascoltare, anche solo l’incessante ticchettio della pioggia. In compagnia. Invece, come ha “urlato” al megafono un nostro nuovo amico, la poesia ha bisogno di farsi sentire! Blog Territori e Paradossi, insieme alla preziosa collaborazione della (mia) scuola media “G. Pascoli”, ha saputo dare spazio, a Campalto, a questo urlo nuovo. E’ stato piacevole e curioso, poter guardare il pubblico dal palco, vedere visi partecipi 12

e attivi, di tutte le età. Per chi c’era in sala, è stata una buona occasione per dare alla parola, l’importanza che merita. La parola scritta, in rima, letta ed interpretata come si deve, ascoltata con il ritmo giusto, con il tempo giusto, facile alle nostre orecchie ormai costantemente infastidite dal rumore di tutto quello che ci circonda quotidianamente. E la musica (compresa quella della pioggia), ha aiutato a dare respiro alle emozioni e ai pensieri di tutti, a sfogare – in silenzio – quello che non era stato ancora detto e quello che non è possibile dire (grazie Musica per dar voce a quello che voce non ha). Credo davvero che la nostra città sia pronta a questo tipo di iniziative, aperta e disponibile, come spesso ci dimostra. Uno dei punti forti è la collaborazione di tutti ed il coinvolgimento di persone nuove, fuori e dentro il nostro territorio, senza limiti di età o esperienza. In un tempo di così radicata crisi (e non intendo quella economica questa volta), c’è profondo bisogno di condivisione viva (e non virtuale).

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Il Circolo AUSER “Il Gabbiano” del Villaggio Laguna (piazzale Zendrini n.22 – Mestre) organizzerà per l'anno 2015 un'iniziativa culturale/sociale per approfondire la pecurialità della tecnica del ballo liscio, con la partecipazione di due Soci Volontari del Circolo Montessori (via Rio Cimetto32 – Mestre). I partecipanti di questa iniziativa dovranno essere esclusivamente soci. Per iscrizioni rivolgersi in segreteria del circolo “Il Gabbiano” al sig. Lugato tel. 041-903525, oppure al Circolo Montessori tel. 041-5440722.

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La strada del Sole (non è in Italia) di Francesca Rismondo

Nasce in Olanda la SolaRoad, una pista ciclabile che collega due paesini dei Paesi Bassi non lontani da Amsterdam con pannelli fotovoltaici incorporati. La pista costeggia la strada provinciale e collega Amsterdam con Wormerveer e Krommenie. Questo è attualmente un progetto pilota con soli 70 metri ripavimentati con file di celle solari in silicio cristallino ricoperte da vetro temperato; i primi tre anni saranno una fase di test. L'idea è supportata dall'Organizzazione olandese per la ricerca scientifica applicata e finanziato dalle autorità locali. I pannelli solari produrranno energia solare che potrà fornire elettricità per due o tre caseggiati; non molto, perché i pannelli non sono orientabili e produrranno circa il 30 % in 14

meno rispetto a quelli posizionati sui tetti delle case. Tuttavia questo progetto costituisce un metodo innovativo di introdurre i pannelli solari in contesti urbani pubblici per alimentare vari apparecchi, tra cui semafori, illuminazione stradale e in futuro anche le macchine elettriche. Il manto stradale viene trasformato così in una fonte di energia pulita e rinnovabile. Se si pensa che siano fragili, si è stimato che possono sopportare il peso di un tir senza incrinarsi e il passo successivo del progetto sarà quello di estendere il più possibile questa concezione: è stato calcolato che il 20% delle strade olandesi potrebbe essere adatto a questa tipologia di pavimentazione. Ovviamente i costi di tali progetti sono elevati, ma se si pensa al risparmio di energia elettrica da fonti non rinnovabili e al miglioramento della qualità dell'ambiente in cui viviamo, i vantaggi possono essere notevoli e in Olanda e altri Paesi ciò risulta chiaro. D'altronde, se si pensa che tutta l'energia richiesta attualmente in Italia potrebbe essere prodotta esclusivamente su un'area di copertura di pannelli fotovoltaici di 25 Km di lato, ovvero lo 0,2 % del territorio nazionale (fonte: Caltech), penso che ci sia solo da favorire un'incremento di tali tipologie di fonti energetiche. Stato italiano permettendo, ovviamente.

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A cura del Circolo Ricreativo Culturale AUSER “Il Gabbiano” ONLUS (auser.ilgabbiano@alice.it) Editore: Circolo Auser “Il Gabbiano” - Direttore responsabile: Giorgio Marcoleoni. Redazione a cura di: BLOG - Territori e Paradossi Associazione Culturale. Redattori: Giuliano Brandoli, Daniele Conte, Chiara Foffano, Elena Brugnerotto, Francesca Delle Vedove, Carlo Albertini, Romena Brugnerotto, Martina Zorzi, Martina Pellizzer, Francesca Rismondo, Gianfranco Albertini. Indirizzo: Piazzale Zendrini 22 Campalto (VE) Tel/fax : 041.903525 - E-mail: lapaginadicampalto@gmail.com Stampato in proprio n° 2000 copie - Registrazione presso il Tribunale di Venezia n° 1461 del 24 settembre 2003 “La pagina di Campalto” è consultabile anche in Internet all’indirizzo http://issuu.com/lapaginadicampalto è possibile rilasciare commenti e domande, segnalare iniziative, suggerire approfondimenti a questo indirizzo e-mail: lapaginadicampalto@gmail.com oppure visitando la nostra pagina facebook.


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