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distribuzione gratuita presso gli esercizi commerciali a: Campalto - Favaro Veneto - Tessera - Dese

http://issuu.com/lapaginadicampalto lapaginadicampalto@gmail.com maggio 2015 Anno XI N° 140

MENSILE A SFONDO SOCIALE DI PUBBLICA UTILITÀ

Bypass di campalto tra storia e cronaca Nel mese di maggio, guardando dalla finestra di casa, vedevo i papaveri che sbocciavano nei campi. Ore vedo solo il rosso delle reti di recinzione del cantiere che dovrebbe realizzare la variante alla s.s. 14 “Triestina” meglio nota come Bypass di Campalto. L’idea di disegnare una strada che evitasse il centro di Campalto risale agli anni ’70, se non prima. A quei tempi il nostro paese era considerato una

In questo numero: bypass di campalto_Ilaria alpi_seconda pista aer o p o r t u a l e _ m o . s . e . _ c a mpalto si, campalto no_il tulipano nero_in ricordo di oliviero lessi_giornata mondiale del libro_f 35? si, grazie_assemblea dei soci auser_festa di primavera e gira campalto_rilassiamoci.


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specie di ghetto, o al massimo definito “quartiere dormitorio”, e la Gronda Lagunare una discarica di ogni genere di rifiuti. A.N.A.S., cui spettavano le competenze sulla strada, non si era mai preoccupata di intervenire per migliorarla e così via Orlanda entrava nella classifica delle strade più pericolose d’Italia. Migliaia erano i mezzi pesanti che ogni giorno transitavano per il centro di Campalto, responsabili di inquinamento, rallentamenti infiniti e frequenti incidenti. Uno di questi, con le drammatiche conseguenze che tutti conosciamo, nel maggio del 2007 avrebbe innescato un mutamento radicale della situazione. Le proteste di associazioni e comuni cittadini, sfociate in manifestazioni eclatanti, riuscivano a smuovere l’insensibilità delle pubbliche amministrazioni e, nel 2008, via Orlanda veniva definitivamente chiusa al transito dei mezzi pesanti privi di specifica autorizzazione. L’apertura del Passante di Mestre e i lavori realizzati all’incrocio con via Martiri della libertà avrebbero poi ulteriormente migliorato la viabilità. Ma è a questo punto che il progetto del bypass tornava prepotentemente alla ribalta. Un tratto di strada lungo un paio di km., con due rotatorie di parecchie decine di metri di raggio e un sottopasso profondo come una casa di tre piani all’altezza di via Gobbi, il tutto per un costo esorbitante che, secondo le stime di oggi, sembrerebbe destinato a superare 2

ampiamente i 60 milioni. Alle giuste e giustificate perplessità dei cittadini, la Municipalità di Favaro Veneto approvava un documento che legava il proprio parere al rispetto di una serie di condizioni mentre l’assessore comunale alla mobilità Enrico Mingardi, nel corso della conferenza dei servizi che avrebbe dovuto emettere un responso definitivo, vincolava il parere del Comune di Venezia all’accertamento dei volumi di traffico realmente misurati in via Orlanda. In tutte queste fasi praticamente assente è stata la Regione Veneto. Le nuove giunte regionale e comunale emerse dalle elezioni del 2010, senza tener conto delle precedenti posizioni, davano un’accelerazione immotivata alla realizzazione del progetto; a nulla sarebbero servite le manifestazioni e le nette prese di posizione dei cittadini, espresse più volte anche attraverso gli organi di stampa, che vedevano negato ogni tipo di confronto pubblico con A.N.A.S. e gli esponenti della pubblica amministrazione. Oggi, mentre via Orlanda è diventata una strada a normale scorrimento e vietata ai mezzi pesanti, sono stati messi i presupposti per l’avvio dei lavori. Dopo gli espropri sono pronte le ruspe, per tagliare un paese in due e dirottare solo una piccola parte del traffico che quotidianamente attraversa Campalto.

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Gianfranco Albertini


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PERCHé ILARIA ALPI NON SIA MORTA INUTILMENTE Prime verità sulla morte della giornalista in Somalia di Elena Brugnerotto

Finalmente una servizio pubblico di qualità. Qualche settimana fa, in prima serata, Rai 3 ha trasmesso il documentario curato da Lisa Iotti, Claudio Canepari e Massimo Fiocchi sulla morte di Ilaria Alpi e sul suo operatore Miran Hrovatin. Ve la ricordate Ilaria? Viso pulito e sincero, ottime capacità giornalistiche e abbondante sensibilità. La morte di Ilaria Alpi, giornalista del TG3 inviata in Somalia per documentare la guerra civile e gli aiuti umanitari dell'Italia e dell'ONU, avvenne nella capitale Mogadiscio il 20 marzo 1994 e venne dichiarata un tentativo di rapina o rapimento finito a colpi di Kalashnikov. Già allora furono tante le perplessità su quella versione: il furto non commesso, la telefonata ricevuta dalla giornalista nella quale veniva invitata a recarsi in un posto preciso di Mogadiscio

dove la stavano aspettando i suoi assassini, i depistaggi nell'indagine, i testimoni pagati per dire il falso, l'accusa ad un innocente che da 20 anni è chiuso in carcere per un reato non commesso. Il Governo Italiano fece tutto il possibile per insabbiare le indagini arrivando perfino a dichiarare che “Ilaria era in vacanza in Somalia” (cit. dell'avvocato Carlo Taormina ex Forza Italia in una intervista radiofonica) A indagine archiviata i documenti furono tutti secretati. L'anno scorso alcuni documenti, alcuni taccuini con gli scritti della giornalista e alcune cassette contenenti le riprese della sua permanenza in Somalia, furono desecretati e fu possibile fare un po' di luce su quello che è successo. La verità raccontata nel documentario fornisce un'altra interpretazione di quanto successo. E' una verità scomoda ovviamente. Ilaria stava indagando sul contrabbando di armi, un traffico illecito che interessava Stati Uniti, Italia, Polonia, la CIA e potenti compagnie di trasporto marittimo. Stava mettendo in pericolo delicati equilibri internazionali e qualcuno ha pensato di eliminarla. Sembra un film eppure è la realtà. Un documentario che indigna, inquieta e fa riconsiderare la posizione dei “complottisti”, sono davvero solo pazzi fanatici?

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L’IMPATTO AMBIENTALE DELLA SECONDA PISTA AEROPORTUALE

Abbiamo chiesto a Pino Sartori, Vicepresidente dell’Associazione “La Salsola” (Gruppo per la salvaguardia dell’ambiente), di spiegarci che impatto avrebbe costruzione della seconda pista dell’aeroporto di Tessera sul delicato ecosistema lagunare nel quale verrebbe inserita. Vi riportiamo un sunto delle osservazioni, corredate delle richieste di opere compensative, presentate dall’Associazione al Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare sui temi dell’ambiente naturale contermine all’aeroporto: 1. posizione: il progetto aeroportuale viene ritenuto “in margine alla Laguna di Venezia” ma la sua collocazione è imprecisa e fuorviante sia dal punto di vista 4

normativo- territoriale che in quello geografico e storico. Le piste di arrivo e di decollo rientrano in pieno ambito lagunare trovandosi all’interno del perimetro sia della “conterminazione lagunare” storica, sia di quella riformata nel 1990. All’interno di tale area vige il divieto di imbonire (colmare) nuove aree lagunari. 2. difesa dell’avifauna: gli spazi lagunari contigui all’aeroporto sono vitali per due specie di uccelli rapaci [Falco di palude (Circus aeroginosus) e Albanella minore (Circus pygargus)] che nidificano nell’area con un numero critico di individui. In considerazione della sottrazione di questi spazi è stata chiesta, a titolo di compensazione, la realizzazione di siti idonei

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alla nidificazione in aree immediatamente esterne al perimetro aeroportuale in area lagunare. 3. scontro tra uccelli e aerei: è stata contestata l’analisi sul rischio wildlifestrike (scontro con la fauna selvatica) e birdstrike (scontro con gli uccelli) del traffico aereo, perché non messa debitamente in relazione all’intensificazione delle operazioni di decollo ed atterraggio previste nel progetto. Quale titolo di compensazione è stata richiesta la realizzazione di aree idonee (barene) alla nidificazione delle predette specie nelle aree esterne contermini al perimetro aeroportuale di transito in modo da diminuire i rischi per le specie critiche. 4. inquinamento acustico: si è contestato l’assunto progettuale che gli uccelli si abituino all’intensificazione dell’emissione sonora nell’arco giornaliero. Il rischio da rumore oltre la norma, deve essere valutato in ragione delle specie presenti ma anche per le specie potenzialmente presenti. Inoltre, sono da considerare anche le conseguenze di ordine neurologicoormonale conseguenti all’assuefazione a pressioni sonore sempre più crescenti alle quali gli animali sono esposti quotidianamente. Tali modificazioni fisiologiche incidono e condizionano abitudini e comportamenti riproduttivi delle specie tali da mettere in serio rischio non solo la consistenza ma

a anche la sopravvivenza delle popolazioni presenti e nidificanti. 5. emissione di polveri e inquinanti: le analisi e le valutazioni dell’impatto causato dagli inquinanti (PM10, PM2,5, NOx, SO2, Benzo(?)pirene, Formaldeide) sono espresse solo in forma di esito di scenario e sono riferite alle sole aree contermini al sito aeroportuale; ignorando le aree naturalisticamente importanti come le barene di Campalto o quelle della Palude della Cona. L’osservazione chiede che siano espresse valutazioni conseguenti a misurazioni oggettive dell’apporto dell’inquinamento dell’aria e non pareri su modelli che possono facilmente eludere la comprensione delle popolazioni residenti nelle aree interessate dallo sviluppo aeroportuale. 6. arco temporale da con siderare: il contesto temporale del progetto viene valutato per i soli 7 anni dell’intervento proposto, mentre le opere previste dovranno essere utilizzate almeno per 30 anni come riferisce il disposto normativo del piano nazionale degli aeroporti. Si chiede quindi che la previsione degli impatti sia fatta considerando l’arco temporale lungo nel quale si realizzeranno tutte le opere incluso il triplicamento delle piste di esercizio. Pino Sartori - Elena Brugnerotto

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Mo.S.E. …? di Francesca Rismondo

Dopo lo scandalo Mose, con commissariamento del Consorzio Venezia nuova (costituito da grandi imprese italiane), soppressione del Magistrato alle acque, arresti di sindaco di Venezia, ex Governatore del Veneto e numerosi esponenti, l'ennesima beffa: i lavori del Mose sono fermi da mesi. La notizia viene diffusa da giornali locali (Corriere del Veneto) ed è comprovata dalla recente affermazione del Ministero delle Infrastrutture sulla riunione svolta venerdì scorso per “riavviare i cantieri del Mose”. Riavviare di sicuro non vuol dire “continuare”. A quanto sembra al Consorzio da otto mesi non vengono consegnati nuovi lavori e i cantieri, esauriti i lavori in corso, risultano fermi. Sembra anche che Mantovani, impresa che si occupa della costruzione del Mo.S.E. per la bocca di Lido, da febbraio abbia messo in cassa integrazione la maggior parte degli operai destinati a quel lavoro. Sembra avvenga lo stesso anche per la Grandi Lavori Fincosit, che opera a Malamocco, e Condotte per Chioggia. I danni dovuti allo stop ai lavori sono molteplici: l'intera operazione potrebbe non essere conclusa alla fine del 2017, come previsto. Ma la cosa peggiore in tutto questo è l'aumentare dei costi dell'opera in quanto oltre alla sorveglianza e 6

manutenzione ordinaria si sommano la protezione delle opere a mare per evitare danni ancor prima dell'entrata in funzione e il temporaneo stoccaggio delle paratoie. Queste pesano “solo” 168 tonnellate l'una, misurano 27 x 20 metri (in media) e non possono essere agganciate ai cassoni sotto la laguna per il blocco dei lavori. Facendo due conti, grazie allo stesso sito del Mo.S.E.(www. mosevenezia.eu), possiamo capire che mancano ancora 57 paratoie totali (20 per Lido, 19 per Malamocco e 18 per Chioggia). Quindi in media 1,5 x 1.1 km con peso complessivo di 9576 tonnellate da stoccare in ambiente protetto e controllato. L'area complessiva è di circa 1,65 km2 e se si pensa che il principato di Monaco ha un'area di 1,96 Km2, non è un paragone molto rassicurante. Le notizie riguardanti lo stato dei lavori, l'organizzazione dei vari enti, la trasparenza delle operazioni sono frammentarie e mancanti; pertanto l'unica cosa che resta da dire è “Mo. S.E. paga”.

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Il Tulipano Nero di Francesca Rismondo

Avete mai sentito parlare del Tulipano nero (non il libro di Dumas...)? Da piccola, ormai qualche anno fa, guardavo il cartone tratto dall'omonimo anime giapponese che mi piaceva tantissimo. Ambientazione stile “Lady Oscar”, narrava la storia di una ragazzina, Simone, che aiuta i genitori fiorai all'epoca di Maria Antonietta regina di Francia. Questa viene avvicinata da un Conte che le insegna l'arte della spada, perché è a conoscenza di un segreto: Simone è in realtà figlia di una cantante lirica e dell'imperatore Francesco I, padre di Maria Antonietta. La storia prosegue con l'uccisione dei genitori

adottivi di Simone, vittime dei nobili corrotti, e la morte del conte. Simone successivamente diviene, assieme al figlio del conte (chiamato appunto il “Tulipano nero”), l'eroina che si batterà in difesa del popolo contro i soprusi dei nobili e del Re. Iniziano così le sue avventure con il nome di “Stella della Senna”. Cosa c'entra tutto questo con Campalto? Nulla, direte voi. Invece, da poco, l'ex trattoria “Alle botti” in via Triestina ha cambiato gestione ed ora si chiama “al Tulipano Nero”, proprio in onore del famigerato cartone. Potrete così trovare la Stella della Senna, non in carne e ossa, ma come aperitivo, e gustare vari piatti e bibite immersi nel verde... e chissà che non ci sia anche qualche ragazzina abile di spada che vi offre una rosa bianca!

CAMPALTO SI, caMPALTO NO

La mattina del 1 maggio è stata pulita, per quanto possibile, la vasca della fontana in piazzale S. Benedetto: sono state "pescate" le porcherie accumulatesi nei mesi

precedenti (sacchetti di plastica, rami di abete dall'ultimo Natale, stecchi, foglie ed oggettini vari). E' stata svuotata un pò dell'acqua verdognola stagnante ( che si abbina al colore della vegetazione primaverile) ma non sono stati importunatati i girini e le ranocchie che in questa pozza abbandonata hanno trovato il loro habitat : loro (rane e girini) sanno che tra qualche settimana potranno nutrirsi con gli sciami di zanzare che proliferiranno in quelle acque putride!

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IN RICORDO DI OLIVIERO LESSI: INCONTRO PUBBLICO ALLA SCUOLA GRAMSCI di Francesca Delle Vedove

Incontro in ricordo di Oliviero Lessi

Il disegno di una speranza, il racconto di un progetto 1968-1980 I tempi e i luoghi di Oliviero Lessi Introduce e coordina: Alessio Bui Intervengono: Sergio Barizza Archivista e storico

Gianpiero Dalla Zuanna Professore di demografia, Università di Padova

La cittadinanza é invitata

Sabato 16 Maggio 2015 - ore 10,00

A distanza dalla sua Presso l’Aula Magna di - Istitutovent’anni Comprensivo Antonio Gramsci Via Passo, 3 Campalto Venezia morte, un gruppo di amici vuole ricordare Oliviero Lessi e far conoscere alla comunità la personalità di un ragazzo prima, e di un adulto poi, che ha contribuito alle trasformazioni di Campalto giocando in prima fila da protagonista. Attraverso il racconto della vita di Oliviero, strappato alla vita a soli quarantadue anni in un incidente stradale, si ripercorrono i momenti salienti della storia più recente di Campalto, dagli anni sessanta agli albori del 1980, con le trasformazioni urbanistiche ed il passaggio da un paese contadino ad uno di matrice proletaria. Ma inevitabilmente, le vicende personali di Oliviero e la storia locale si TERRITORI E PARADOSSI

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COOPERATIVA LIBRARIA EDITRICE UNIVERSITÀ DI PADOVA

intrecciano con la rivoluzione culturale e politica dell’Italia di quegli anni, dal Referendum sull’aborto del ’74, all’ascesa del Partito Comunista Italiano con Enrico Berlinguer, dal “compromesso storico” alla ferocia del terrorismo con omicidi anche nel veneziano. Di qui nasce il libro “Il disegno di una speranza e il racconto di un progetto: Oliviero Lessi”, che in collaborazione con l’associazione Blog Territori e Paradossi, il patrocinio della Municipalità di Favaro Veneto e lo sponsor IN’S mercato, sarà presentato SABATO 16 MAGGIO alle ore 10.00 nell’Aula Magna dell’Istituto Comprensivo “Gramsci”. Nel corso della mattinata sono previsti anche gli interventi del docente universitario Giampiero Dalla Zuanna e di Sergio Barizza, esperto di storia di Mestre, che aiuteranno a contestualizzare i luoghi ed i tempi che Oliviero visse e frequentò. Con lo spirito di voler consegnare alla comunità il ricordo di una persona che sempre si impegnò per migliorare la società e con l’auspicio che possa essere da esempio, i promotori dell’iniziativa hanno voluto coinvolgere nell’incontro di sabato anche alcune classi della scuola media Gramsci, mentre alla biblioteca scolastica sarà data in dono una copia del libro.

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giornata mondiale del libro

Il 23 aprile, in occasione della Giornata Mondiale del Libro, gli alunni dell' IC Gramsci hanno organizzato una mattinata di lettura in piazzale S.Benedetto e al Villaggio Laguna. Alla sera intenso e coinvolgente evento “Parole e note magiche” nell'aula magna dell'Istituto: ragazzi e ragazze hanno declamato le loro poesie e, a fare da intermezzo, l'atmosfera creata dall'orchestra della scuola, formata dai professori dell'indirizzo musicale e dagli stessi ragazzi. Bella performance nella mattinata, atmosfera magica il pomeriggio!

Presentato alla “Pascoli” il nuovo libro di Claudio Pietrobon IL 22 aprile, alla presenza di oltre 60 persone che hanno seguito con interesse e curiosità le parole dell'autore, è stato presentato il nuovo libro di Claudio Pietrobon “Ventiquattrore”, suggestivo ed avvincente racconto di un viaggio a Londra. L'incontro è stato coordinato da Caterina Albano, referente del Centro Polifunzionale. Presso la Pascoli nel 2010 era stata presentata la prima monografia di Claudio “Quadri per una storia di paese” , viaggio a ritroso nel tempo dei suoi ricordi campaltini. Come si dice “non c'è due senza tre”: forza Caludio, siamo in attesa del tuo prossimo lavoro! LA PAGINA DI CAMPALTO

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F-35? Si, grazie

di Alessandro Fort

Su “La Pagina di Campalto” del mese di aprile, è apparso l’articolo “Ti ricordi la naia” che si concludeva provocatoriamente dicendo che per trovare fondi, forse, sarebbe stato bene ridurre il numero di F-35 da acquistare. Io credo di no non è conveniente rinunciare a nuovi aerei per risparmiare denaro e spiego perchè. Forse molti di voi si saranno chiesti: che cos’e un F-35? E perchè mai dovremmo averli? A cosa servono? Ma soprattutto quanto ci costeranno? La trattazione dell’argomento richiederebbe spazi molto ampi ma, in sintesi: L’F-35 è un aereo cacciabombardiere. Ci serve? Per il ruolo internazionale che l’Italia svolge, si. Anzi ne abbiamo già 10

molti di altri tipi, che abbiamo usato in varie parti come il kossovo l’Irak e l’Afganistan e che vanno, nel tempo, sostituiti perchè stanno invecchiando velocemente. Quanto costano? Molto. Il prezzo però è molto variabile. I primi esemplari prodotti costano di più, ma noi al momento non ne abbiamo, e più ne verranno prodotti più il prezzo si abbasserà. E adesso le buone notizie. I 90 nuovi aerei sostituiranno gli attuali 250 ed il costo unitario di gestione è previsto essere la metà di quelli vecchi. Gli Stati Uniti che hanno iniziato lo sviluppo del F-35 nel 1996, si sono resi conto degli alti costi connessi e pertanto hanno aperto la partecipazione ad alcune nazioni estere.

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L’Italia, ha iniziato la partecipazione e di conseguenza ha iniziato partecipare alle spese per il programma F-35 nel lontano 1998. In cambio, ha ottenuto di poter partecipare anche allo sviluppo attivo con le nostre aziende ed i nostri tecnici. In particolare, a Cameri in provincia di Novara è stata realizzata l’unica fabbrica, al di fuori degli Stati Uniti che già ora sta assemblando i primi velivoli con circa il 40% dei componenti, progettati e realizzati proprio in Italia. A Cameri, verranno assemblati tutti gli aerei delle nazioni europee e probabilmente di Israele e Turchia. Ma non solo, nella medesima fabbrica verrà assicurata la manutenzione per un programma che è previsto arrivi fino al 2050. Il rientro economico per l’Italia arriverà fino a quasi

80% della spesa senza considerare i guadagni che avremo perchè verrà effettuata la manutenzione degli aerei stranieri. Il tutto però è legato al livello di “coinvolgimento” inteso come percentuale di impegno che l’Italia ha nel programma. In altre parole, riducendo il numero di velivoli da acquistare, si riduce di pari passo la percentuale delle “commesse” affidate alle aziende italiane (compresa l’azienda statale Finmeccanica). Si parla di più di 40 aziende con circa 10.000 addetti, perdendo quote di lavoro a favore di aziende straniere. Per capirsi, la riduzione effettuata dal Governo Monti da 131 F-35 a 90, ha comportato una perdita di commesse per le aziende italiane superiore a quello che sarà il risparmio.

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auser “il gabbiano” assemblea dei soci Si è tenuta il 19/04/15 l'assemblea dei soci del Circolo Auser “Il Gabbiano“ durante la quale i soci sono stati relazionati delle attività svolte nell'anno 2014 e di quelle in via di realizzazione nel 2015; cogliendo anche l'occasione per ringraziare i volontari che periodicamente tengono aperto il circolo e quelli che rendono possibile la realizzazione delle attività/progetti. Nell'arco degli anni si sono consolidate alcune attività che sono anche un pregio per il circolo perché raggiungono moltissimi utenti, alcune di queste sono effettuate in collaborazione con la Municipalità di Favaro o con altre enti/cooperative, ci riferiamo ovviamente al servizio di spesa ausilio, un servizio che garantisce la spesa settimanale a persone anziane che non possono muoversi dalle loro abitazioni, ma che verrà allargato anche a persone o famiglie in temporanea impossibilità a recarsi a fare la spesa , segue il servizio del “ nonno vigile” in via Passo, un nostro volontario ogni giorno si reca agli orari di entrata e uscita degli alunni della scuola” A Gramsci, per aiutarli nell'attraversamento della strada . Tra i servizi segnaliamo “Il Filo D'Argento”, ascolto telefonico di anziani o comunque persone che sono sole e hanno bisogno di una voce amica. Il circolo si occupa anche della vigilanza al parco di S. Giuliano e di orientamento legale,servizio che 12

offre ai soci e non soci in collaborazione con la Municipalità di Favaro. Siamo presenti nel territorio con i mercatini della solidarietà, e con servizio di vigilanza alle manifestazioni del territorio. Tra le attività offerte dal circolo, si sono consolidati i corsi di alfabetizzazione al PC, trasporto e distribuzione delle eccedenze alimentari. Il circolo si occupa della pulizia della piscina di Campalto, e partecipa al progetto della municipalità per l'inserimento di persone socialmente deboli. Nel corso del 2014 é stato organizzato un incontro pubblico in occasione della giornata mondiale sulla violenza contro la donna, un corso di alfabetizzazione e lettura per ospiti del SERT, organizzato la festa degli aquiloni a Giugno e distribuito a Natale le borse della solidarietà con generi di prima necessità. Anche nel corso del 2015 continueremmo le attività già svolte nell'anno scorso, mai ci sono nuovi progetti e nuove sfide, grazie all'aiuto di altri circoli Auser che uniranno la formazione, il circolo sta lavorando per poter aprire uno “ sportello donna “ ed organizzare un convegno sulla economia sociale, segnaliamo inoltre un servizio che diventerà molto importante, il circolo dotatosi di un mezzo idoneo effettuerà il cd trasporto sociale dal nostro territorio fino ad uno dei nostri ospedali cittadini, sin da oggi il servizio viene fornito

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previa telefonata, con grande successo di numeri e persone coinvolte, é allo studio inoltre, un sevizio di auto alla prenotazione nei centri analisi degli ospedali.Affiancato a quest'ultimo servizio, ma non solo, il circolo è già attivo nella raccolta di richieste prenotazioni per chi volesse fare gli esami presso Villa Salus che per i soci del circolo mette a

disposizione presso la nostra sede, un suo amministrativo, e darà ai soci prenotati una corsia preferenziale il giorno dell'analisi, lo stesso servizio potrà essere ben presto allargato a richieste di visite specialistiche convenzionate con ulss.

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la pagina di campalto Parrocchia S.S. Benedetto e Martino

24° edizione - 14/17 maggio 2015 centro sportivo parrocchiale Campalto

Giovedì 14 ore 21.15: spettacolo teatrale “El campieo dei gati” Venerdì 15 ore 16.00: giochi in bicicletta ore 21.15: Max Pianta “Concerto tributo a Renato Zero” Sabato16 ore 15.00: esibizioni sport e musica ore 19.30: serata di musica e danze Domenica 17 ore 10.00: Celebrazione Eucaristica a seguire: - laboratori per bambini e ragazzi - partita di calcetto - spritz letterario - gara della pastasciutta - pic nic comunitario - giochi e attività di animazione ore 17.00: gran finale a sorpresa

“24 Maggio” all’aria aperta nel bosco di Campalto con: Mostra storica sul 1° Cantiere Dirigibili di Campalto: in esposizione fotografie storiche dei dirigibili e della loro “epica”: gli storici ce ne racconteranno storia, storie, aneddoti e curiosità. Passeggiata sull’argine: a piedi, per 6 km, sugli argini dell’Osellino fino al Passo, e ritorno, scoprendo nelle foto lungo il percorso una realtà passata e

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presente del luogo. In Bici per boschi e parchi: 25 km nel Bosco di Mestre partendo dal Piazzale San Benedetto per arrivare al bosco di Campalto dopo aver attraversato i boschi e i parchi di Mestre. Pic-nic: tavoli, panche e gazebi a disposizione per pranzo al sacco, per stare assieme.

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A cura del Circolo Ricreativo Culturale AUSER “Il Gabbiano” ONLUS (auser.ilgabbiano@alice.it) Editore: Circolo Auser “Il Gabbiano” - Direttore responsabile: Giorgio Marcoleoni. Redazione a cura di: BLOG - Territori e Paradossi Associazione Culturale. Redattori: Giuliano Brandoli, Daniele Conte, Chiara Foffano, Elena Brugnerotto, Francesca Delle Vedove, Carlo Albertini, Romena Brugnerotto, Martina Zorzi, Martina Pellizzer, Francesca Rismondo, Gianfranco Albertini. Indirizzo: Piazzale Zendrini 22 Campalto (VE) Tel/fax : 041.903525 - E-mail: lapaginadicampalto@gmail.com Stampato in proprio n° 2000 copie - Registrazione presso il Tribunale di Venezia n° 1461 del 24 settembre 2003 “La pagina di Campalto” è consultabile anche in Internet all’indirizzo http://issuu.com/lapaginadicampalto è possibile rilasciare commenti e domande, segnalare iniziative, suggerire approfondimenti a questo indirizzo e-mail: lapaginadicampalto@gmail.com oppure visitando la nostra pagina facebook.


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