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http://issuu.com/lapaginadicampalto lapaginadicampalto@gmail.com giugno 2015 Anno XI N° 141
MENSILE A SFONDO SOCIALE DI PUBBLICA UTILITÀ
Ballottaggio per il nuovo sindaco In questo numero: Domenica 14 giugno torneremo alle urne per scegliere tra Felice Casson e Luigi Brugnaro chi dovrà amministrare la città per i prossimi anni. La partita in gioco è alta, molto più alta delle precedenti tornate elettorali in quanto chi verrà eletto sarà anche a capo della nuova “Città Metropolitana” destinata ad avere molte competenze sul territorio che una volta si chiamava provincia di Venezia. Considerando i dati degli ultimi
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appuntamenti elettorali che hanno visto calare sempre di più il numero delle persone che si recano alle urne, una considerazione sorge spontanea: che legittimazione avrebbe su un territorio che da Chioggia arriva oltre Portogruaro un amministratore e una giunta eletti con poche manciate di voti? Come redazione della Pagina di Campalto ci sentiamo di rivolgere un invito a tutti i nostri concittadini: andate a votare!
Marco Bellato è il nuovo presidente di Municipalità a Favaro. 39 anni, avvocato, appassionato di pallacanestro, Bellato è stato due volte consigliere e nel 2010 (allora in quota Pdl) il più votato. Anche questa volta, anzi soprattutto in questa tornata elettorale, ha sbancato i botteghini, prendendosi la Municipalità che per territorio è la più estesa, anche se
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Lasciate che siano le vostre convinzioni politiche o la vostra coscienza a sceglere il candidato, ma andate a votare. Il diritto di voto, ottenuto con fatica e solo dal dopoguerra esteso alle donne, è lo strumento principale, se non l’unico, di cui il cittadino dispone per far sentire democraticamente la propria voce. Perché quindi lasciarsi sfuggire questa opportunità e delegare ad altri la scelta? non la più densamente popolata ma sicuramente la più strategica. Il neoeletto presidente era supportato da quattro liste che corrono con Luigi Brugnaro. Dopo i ringraziamenti alla coalizione, il suo primo obiettivo sarà quello di rafforzare il ruolo della Municipalità: «Sono felicissimo, è un’emozione indescrivibile, una vittoria con la gente e per la gente al di fuori delle logiche dei partiti: noi lavoriamo nel territorio, stiamo con le persone ed è giusto che i cittadini abbiamo un riscontro. Spero di ripagare la fiducia data. Vorrei che la Municipalità accogliesse le richieste e il volere dei cittadini, desse riposte concrete e tornasse ad avere un ruolo forte e non solo consultativo». Tra le cause che porterà avanti, c’è poi quella per far rivivere il quartiere, sostenendo i negozi di vicinato contro lo strapotere dei centri commerciali.
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Un grande murales di Daniele Conte
Un grande murales è comparso sulla parete nord della palestra della scuola Gramsci di Campalto. La coordinazione del progetto è del prof. Maurizio Favaretto del Liceo Artistico di Venezia che con gli studenti di Discipline Pittoriche si presta ad abbellire, attraverso un’esperienza formativa, muri liberi della nostra città. Come anche per il sottopassaggio alla Cipressina, pareti neutre diventano così grandi scenari da ammirare, ricchi di particolari da cercare
e messaggi su cui pensare. Il muro della scuola è diventato così un’ampia veduta su Venezia, proprio come fossimo in riva alla nostra laguna, con le barene e le fronde degli alberi, le piante palustri, i casoni e delle passerelle per le passeggiate. Una visione da sogno, in cui anche dei cavalli bianchi corrono liberi e dirigibili colorati si muovono nel cielo, ricordando quelli che c’erano a Campalto. Il piano dell’opera nella parte inferiore è invece dedicato a diverse scene in cui si contrappongono aspetti negativi e immagini nostalgiche, o divertenti e positive: la città senz’anima fatta di blocchi di lego, il cibo spazzatura che ci sommerge e la potenza del re denaro; poi una visione fantastica, un flash di cartoni animati e una scena riflessiva, in cui il sorriso della multiculturalità esprime integrazione nonostante la diversità e delle scarpette rosse alla base simboleggiano il no alla violenza sulle donne. Il grande lavoro condiviso ha visto all’opera gli studenti della 3°C di Scenografia del Liceo, a cui si sono alternati studenti di tutte le classi, lavorando così insieme, sul vero e sulla grande scala, facendo esperienza molto utile per la loro formazione. Una delle cose più belle è stato proprio fermarsi lì davanti a vederli dipingere, a mischiare colori, a dare vita ai disegni: il fermento e l’impegno che ci hanno messo sono ora visibili nel grande murales realizzato per tutti noi.
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ANCORA SUGLI F35 Abbiamo ricevuto da Pino Sartori, vice presidente dell’associazione “La Salsola” una “risposta” e una critica nei confronti della redazione che ha ospitato l’opinione del lettore A. Fort riguardo agli F35, comparsa nel numero di maggio della PdC. Di seguito la pubblichiamo e ai lettori lasciamo la facoltà di confrontare le opposte idee e di farsene un'opinione.
Sono rimasto sconcertato dalla lettura dell'articolo "F35? Si grazie" di Alessandro Fort presente nel numero di maggio 2015 della Pagina di Campalto. Ritengo un grande errore aver ospitato una tale dissertazione di parte, come giustificazione di un pretestuoso "diritto di replica" per una affermazione di un precedente articolo. Semmai la redazione doveva lasciare un uguale spazio. Ben si guarda l'articolista di spiegarci qual'è il senso e l'utilizzo di "cacciabombardiere" e si trincera dietro una spiegazione ipocrita qual'è il "ruolo internazionale che l'Italia svolge". Mentre tutti sappiamo benissimo cosa vuol dire cacciabombardiere! strumento di aggressione (caccia) e distruzione di massa (bombardiere) assolutamente inconcepibile ed incompatibile con il nostro ordinamento costituzionale, e naturalmente con il contesto territoriale della penisola (Forse qualcuno sogna di bombardare Palermo, Bari, Napoli, Milano, ecc.?) Infatti l'Articolo 11 della nostra costituzione recita: 4
"L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo”. Quindi non c'è nessuna giustificazione economica nè strategica che motiva una tale decisione del Governo per comperare e costruire strumenti di morte, perché al fine questi non sono altro che strumenti di morte anche se danno lavoro a 10000 addetti di 40 chissà quali aziende italiane. Pino Sartori (vice presidente “La Salsola”)
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Pranzi al sacco per la scuola di Francesca Rismondo
In questi giorni sono in corso mobilitazioni dei genitori contro il rincaro del servizio di mensa scolastica previsto per settembre 2015. Il servizio è effettuato da Ames, azienda del Comune di Venezia, che gestisce i servizi scolastici (ristorazione e personale non docente) e i servizi farmaceutici del nostro territorio. I genitori si troveranno a pagare il 60% della mensa scolastica del proprio figlio, mentre il 40% è coperto dal comune, e il rincaro previsto è di 0,60 euro in più per
buono pasto, il cui costo è di 4.30 euro. Così è iniziato lo sciopero e i genitori si sono organizzati mandando i figli a scuola con un panino. Per il divieto di consumare prodotti portati da casa, però, i dirigenti scolastici hanno vietato tale tipo di pranzo e dichiarato che i genitori, se non vogliono usufruire della mensa, devono ritirare i figli da scuola e riportarli al pomeriggio. Le adesioni al “panino” sono state consistenti: su 10.900 buoni pasti solo 7500 ne ha usufruito (dati riportati dai quotidiani locali). I genitori sul piede di guerra dichiarano di voler continuare ad oltranza e molti si lamentano che oltre al rincaro il problema è la scarsa qualità dei cibi proposti dal servizio. In effetti, chiedendo in giro a qualche ragazzino, alla domanda “ti piace il cibo della mensa? Com'è?” la risposta è spesso “fa schifo!”. Ovviamente non mancano le risposte alla polemica, soprattutto da parte di chi lavora proprio per garantire tale servizio, che ha paura di perdere il posto di lavoro. Così un’altra protesta nel mondo scolastico si fa avanti e, dopo il decreto “la buona scuola”, chissà cosa altro attende questa istituzione che dovrebbe costituire le fondamenta del nostro Paese.
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Campalto si, Campalto no Dopo varie segnalazioni per la voragine creatasi all'interno dello spazio della centrale di sollevamento delle fognature presso il centro Pascoli in via Orlanda a Campalto, c'è stato finalmente un intervento con il quale sono stati eliminati il palo telefonico e il cartellone pubblicitario a rischio di caduta (con la possibilità di gravi conseguenze per eventuali passanti). Presumiamo che verranno individuate le cause della voragine che si è creata e che venga ripristinata la compattezza del suolo. E' invece in fase di progressivo degrado l'intonaco della parete ovest del Centro Pascoli: la situazione è peggiorata, si può notare dalla immagine. Anche questa è una di quelle situazioni che non si aggiustano da sole e nelle quali, anzi, in genere il peggioramento può crescere in maniera quadratica (con la conseguenza di far aumentare i costi di intervento con la medesima progressione).
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Nel “parchetto” delle poste di Campalto il venerdì di Pasqua si è spezzato per il forte vento un grosso ramo di un albero; il ramo (del diametro di una decina di centimetri) era rimasto pericolosamente penzolante; un ramo vicino pareva fessurato ed anch'esso potenzialmente pericoloso. Sono stati avvisati i Vigili del Fuoco che, arrivati in una ventina di minuti, hanno verificato l'effettiva pericolosità dei due rami e li hanno tagliati; hanno assicurato che sarebbe stato loro compito avvisare Veritas della situazione. A tutt'oggi 28 giugno i rami (vedi immagine) sono ancora a terra nel parchetto: oramai al progressivo degrado (si dice per mancanza di risorse) ci stiamo abituando, ma nessun addetto Veritas si è assicurato di verificare che la caduta di quei rami non sia stata provocata, come cautamente ipotizzato anche dai Vigili del Fuoco, ad una malattia della pianta; malattia che potrebbe causare altre cadute per un po' di vento in più o contagiare altre piante.
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olio di palma, parliamone ancora di Gianfranco Albertini
Si chiama “Piano di comunicazione sul problema dell’olio di palma” e prevede un investimento di 55 mila euro. Stiamo parlando del progetto in discussione negli uffici di Aidepi (Associazione delle industrie del dolce e della pasta) per cercare di convincere direttori di giornali e tv che l’olio di palma è “eccellente”, fa bene alla salute e non distrugge le foreste tropicali. L’aspetto sconcertante è che dopo aver evitato di scriverlo espressamente in etichetta (compariva sotto la generica dicitura di “grassi vegetali”), adesso le aziende hanno deciso di promuoverlo a pieni voti attraverso ogni canale a disposizione. Eppure si tratta di un grasso tropicale tanto poco presentabile da non essere venduto nemmeno nei discount. In compenso si trova in quantità rilevante nella Nutella e nella quasi totalità dei prodotti da forno industriali. Presentare il palma come un ingrediente eccellente è quasi un atto di eroismo, visto che i pochi studi italiani sull’argomento sono stati finanziati dalla stessa Aidepi, che la deforestazione è un dato incontestabile e che l’olio non presenta elementi interessanti dal punto di vista gastronomico tanto che si vende solo all’ingrosso Per ovviare a questi inconvenienti e fronteggiare le oltre 140 mila firme raccolte dalla
varie petizioni non basta la buona volontà; occorre aprire il portafoglio e mettere in moto la lobby. I 55 mila euro previsti per i primi 6 mesi verranno utilizzati per “incontri conviviali ” con direttori e capiredattori di quotidiani e televisioni e giornalisti specializzati. Agli incontri dovrebbero partecipare “nutrizionisti autorevoli che diano credibilità ai messaggi soprattutto sul fronte della salute e nutrizione” ed esperti nel campo della sostenibilità “disponibili ad agire come endorser dei nostri messaggi sia verso i media sia verso pubblici istituzionali”. Non è ancora nota la lista degli illustri nutrizionisti e degli esperti nel campo della sostenibilità che dovrebbero partecipare alle colazioni con i direttori e fornire un supporto per gli aspetti collegati alla salute e all’ambiente. Resta il fatto che l’olio di palma è assimilabile ai grassi animali saturi (quelli del colesterolo cattivo), che ogni giorni ettari di foreste tropicali vengono rase al suolo per monocolture di palme da olio e che il commercio di questa sostanza è in mano alle solite multinazionali del cibo. Il tutto per risparmiare qualche centesimo di euro su ogni merendina o confezione di Nutella. E visto che tale “condimento” sembrerebbe indispensabile, 15 catene di supermercati hanno aderito all’ appello e hanno iniziato il processo di riduzione e sostituzione del grasso tropicale, e questa sarebbe già una buona notizia.
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Liberate i bambini! di Elena Brugnerotto
Fategli assaporare la selvaggia libertà che si respira “ai Pioppi” C’è un boschetto di pioppi, in cima ad una collinetta sul Montello che, da più di 30 anni, è meta di gite e scampagnate fuori porta di famiglie e amici. In questo bosco delle fiabe, acquistato alla fine degli anni ‘60, il proprietario Bruno (oggi un arzillo vecchietto vicino ai 90 anni), accanto alla trattoria ha voluto costruire un parco giochi gratuito per i bambini, la “Gardaland dei poveri” come la definisce lui. Non è un parco giochi qualsiasi però. Ogni giostra è stata progettata e realizzata interamente da Bruno che, da quando scoprì la magia della saldatura capace di 8
incollare due pezzi metallici insieme per dare vita a qualcos’altro, non si è più fermato. Le idee per costruire una nuova attrazione gliele fornisce direttamente la natura: la caduta di un sasso, il rotolare di un tronco. Da questa semplicità negli anni, all’ombra degli alberi, sono nate piccole magie ingegneristiche: scivoli, altalene, girelli, “tagadà”, liane e prototipi di attrazioni adrenaliniche che non hanno bisogno di elettricità. Bruno racconta così gli inizi di questa storia «Il primo giorno di apertura - racconta Bruno - nel 1969, avevo comprato una damigiana di rosso e una di bianco, delle salsicce e una sopressa». Hanno cominciato a fermarsi un po' di persone. E in due o tre ore era nato il «mito» dei Pioppi. Qualche anno fa il team di “Fabrica”, l’agenzia di comunicazione di Benetton, gli ha dedicato un documentario. La forza della semplicità della natura, dei materiali, dei pensieri di Bruno che sono stati in grado di raccontare è stata travolgente e il video ha fatto il giro del mondo. Ieri come oggi “i Pioppi” sono in grado di divertire piccoli e grandi e le minime norme di sicurezza che fanno impallidire i genitori (più oggi che ieri) danno innegabilmente quel brivido in più. Portateli “ai Pioppi” i bambini, fategli provare una giornata di genuina selvaggia libertà! Osteria Ristorante Ai Pioppi Via VIII Armata, 76, Nervesa della Battaglia - TV
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Campalto ai playoff con Spencer e Jeff di Cecilia Pastrello
E' una fresca serata di maggio ma prevediamo una calda partita di basket al Palazzetto Taliercio. Siamo a gara 5 PLAYOFF, Reyer contro Cantù: dentro o fuori! A Campalto siamo in tanti appassionati di basket tifosi della Reyer, e in particolare quest'anno un bel gruppo di noi sostiene in modo speciale due giocatori che abitano con le loro famiglie in centro a Campalto: Jeff Viggiano e Spencer Nelson, due grandi sia per l'altezza sia per il gioco; di una simpatia unica, vivono nel nostro paese. Portano i loro bambini all'asilo S. Antonio, giocano con i piccoli al parco, prendono i gelati alla gelateria, rispondono sempre con il sorriso e con un batti il 5 a chi per strada li riconosce come i loro beniamini sportivi. Sembra che siano sempre stati in mezzo a noi, anche se fanno
fatica a parlare italiano; e noi, che non maciniamo bene l'inglese spesso scivoliamo anche con il dialetto, ma il loro sorriso è sempre presente. Una parola però hanno imparato bene, compresi i tre bambini di Spencer, i due di Jeff, e le due simpaticissime mogli: CIAO...CIAO.. sempre CIAO! Ma ecco che la partita inizia, frenetica ed incalzante. I tifosi si fanno sentire, il palazzetto è tutto orogranata....striscioni, cartelli, tutti in piedi e via alla bellissima gara. Al fischio finale esultanza generale; la Reyer c'è, si continua l'avventura Playoff. Aspettiamo i nostri beniamini che volentieri si concedono ai fans; e per noi, vicini di casa, un abbraccio senza pensare al sudore che li riempie. Grazie Spencer e grazie Jeff, Campalto è felice di ospitarvi!
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8 GIUGNO: PICNIC MULTIETNICO PER I RAGAZZI DELL' I.C. GRAMSCI La dirigente scolastica Anna Valeria Guazzieri
Il nostro Istituto comprensivo “A. Gramsci” organizza, a conclusione dell’anno scolastico, ormai da quattro anni, un Pic-Nic Multietnico. Al centro della festa c’è il cibo, convinti come siamo che, proprio attraverso assaggi, odori e sapori avviene l’incontro con i compagni di classe che vengono da lontano. Non solo, nella preparazione di cibi, pietanze, bevande riconosciamo culture e tradizioni alimentari locali entro cui ognuno di noi è cresciuto: riscopriamo la nostra identità sociale. Infatti, mangiare non è solo un atto biologico, ma un atto culturale: assaggiare 10
una pietanza che non conosciamo è come leggere un libro, ascoltare una storia, immaginare un film; storie, film, libri che ogni piatto si porta dentro e ci aiuta a scoprire. E mangiare insieme è un atto conviviale (= vivere con - vivere insieme): scambiarsi opinioni e chiacchiere, raccontarsi gusti e disgusti serve a conoscersi, aumenta la fiducia relazionale, l’affetto e la stima reciproca. Accanto ai cibi preparati dai genitori ascolteremo le musiche suonate dalla nostra orchestra: anche questo ascoltare insieme vuole essere un contributo affinché la scuola possa creare tra famiglie e insegnanti, tra adulti e bambini, tra compagni e compagne, quei legami che terranno lontano dalle nostre vite segni di individualismo, razzismo, bullismo. Le musiche ci aiutano anche a creare amore per la conoscenza e legami di cooperazione. Infatti una parte dei contributi che raccoglieremo durante la festa sarà destinata ad una scuola “dell’altro mondo”, una scuola di Haiti con la quale alcune classi stanno intrattenendo una corrispondenza in lingua francese. Un elemento in più, quest’anno, caratterizza la nostra festa: è la testimonianza di molti ragazzi di classe terza che sono andati a Milano a visitare L’EXPO 2015 NUTRIRE IL PIANETA, dedicata proprio ai temi alimentari. Sorprese, conoscenze, ammirazione
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e pensieri critici sono raccolti nei testi che i ragazzi di terza media hanno inviato. Ci aiuteranno a riflettere sulla complessità di questo semplice e quotidiano gesto che è il mangiare.
Un ringraziamento ai ragazzi, agli insegnanti e ai genitori che hanno collaborato affinché la festa si realizzi anche quest’anno, come elemento della nostra festa più speciale.
Ogni anno vengono gettati via centinaia di milioni di tonnellate di prodotti alimentari, una grande quantità di cibo che potrebbe sfamare tante persone che ne hanno bisogno. La Francia ha appena approvato una legge che obbliga i supermercati a donare i prodotti in scadenza o invenduti anziché irrorarli di candeggina e buttarli in discarica. Uno dei paradossi della società e del nostro sistema alimentare è rappresentato dallo spreco di cibo che ogni giorno viene posto in essere. Come evidenziato anche dal Protocollo di Milano, promosso dalla Barilla Center for Food and Nutrition Foundation, ogni anno nel mondo sono sprecati 1,3 miliardi di tonnellate di cibo perfettamente commestibile, quantitativo tale da sfamare quattro volte gli 868 milioni di persone che soffrono la fame nel mondo. Così come recentemente approvata in Francia, una legge italiana che imponga ai grandi supermercati e alla Grande Distribuzione Organizzata di donare il cibo invenduto a organizzazioni di volontariato o mense per i poveri è il primo passo per correggere questo crimine verso l'umanità e avere un mondo più equo.
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AQUAE VENEZIA 2015: UN’ OCCASIONE PER RIFLETTERE di Martina Zorzi
Aquae: un’esposizione collaterale di Expo Milano dedicata alla relazione tra uomo e acqua. Ho visitato il padiglione incuriosita da tante opinioni sentite al riguardo. Si accede tramite un corridoio che rappresenta una molecola d’acqua, e lo spazio interno è diviso in diverse aree tematiche che approfondiscono il rapporto tra il nostro territorio e l’acqua: dal benessere alla cultura, dal business al clima, dall’ambiente all’alimentazione. Al di là delle critiche che sicuramente si possono fare sull’organizzazione e le proposte di Aquae, penso che l’evento offra comunque uno spunto di riflessione. Si pone un’attenzione particolare alla natura in cui viviamo e che magari non conosciamo a fondo (è possibile ammirare specie rare di pesci abissali e vivere l’esperienza immersiva negli abissi che mostra 12
panorami e creature marine) e all’acqua come elemento fondamentale di vita. Le diverse declinazioni d’uso dell’acqua messe in luce si ricollegano al tema della scarsità di questo oro blu e all’enorme quantità utilizzata per le nostre attività produttive. Sono chiari i richiami con Venezia e la sua storia (vedi la ricostruzione dei casoni utilizzati nel passato), da sempre condizionata dall’acqua, e alle attuali politiche al riguardo (ad es. MOSE). Una riflessione che può portare a un cambio di direzione e una maggiore attenzione all’utilizzo dell’acqua anche nelle nostre azioni quotidiane (carino l’esempio dei diversi consumi d’acqua a seconda del tipo di getto del rubinetto). Fanno parte delle nostre scelte quotidiane anche cibi e bevande con cui ci alimentiamo, la cui qualità dipende dall’acqua piovana, l’irrigazione,
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etc. Vino e birra in questo caso sono protagonisti con degustazioni e percorsi a loro dedicati. Presente anche il centro Epson Meteo per toccare, attraverso alcune conferenze, la tematica del cambiamento climatico e delle conseguenze che questo apporta sull’ambiente che ci circonda e sulla nostra salute. Se l’obiettivo globale è un minore spreco e maggiore riutilizzo e riciclo di acqua,
Aquae può fare la sua parte (seppur piccola) e sfruttare un evento come Expo per richiamare l’attenzione sul tema a livello nazionale e territoriale. L’avvio di Aquae ha visto per ora una partecipazione cauta, speriamo l’affluenza aumenti sia per una sensibilizzazione sull’impatto ambientale e sociale sull’acqua, che più in generale su una migliore gestione e riqualificazione del nostro territorio.
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Abbiamo già avuto modo di conoscere Carlo Albertini come fotografo in diverse occasioni, una fra tutte la mostra “Ex” realizzata in collaborazione con Alessandro Scarpa e presentata prima al centro Candiani di Mestre e successivamente nelle dismesse officine AEG di Norimberga. Oggi Carlo si ripropone in una nuova veste, forse più autentica e congeniale alla sua ispirazione, quella grafica. Presso “Spazio Zero” di Oderzo, un vivace centro culturale gestito da giovani volonterosi amanti dell’arte e della comunicazione in un dismesso istituto scolastico, fino a metà giugno sono esposte una quindicina di opere. Per chi volesse saperne di più sull’argomento e conoscere meglio l’autore si può visitare il sito: www.carloalbertini.com L’associazione “Blog Territori e Paradossi” è lieta di comunicare che le opere grafiche di Carlo Albertini saranno oggetto di un’interessante mostra, ulteriormente arricchita rispetto a quella di Oderzo, che si terrà nel mese di settembre presso il centro polifunzionale Pascoli di Campalto. Sarà il primo appuntamento di CampArte, il festival dell’arte a Campalto, pronto a spegnere le candeline del suo terzo compleanno. Hai seguito i primi eventi di CampArte? Hai suggerimenti o consigli da inviarci? Hai qualche critica da fare? Vuoi proporre qualche iniziativa da inserire nel programma? a “Camparte festival” Ci trovi su o nel sito di Blog Territori e Paradossi www.territorieparadossi.it
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A cura del Circolo Ricreativo Culturale AUSER “Il Gabbiano” ONLUS (auser.ilgabbiano@alice.it) Editore: Circolo Auser “Il Gabbiano” - Direttore responsabile: Giorgio Marcoleoni. Redazione a cura di: BLOG - Territori e Paradossi Associazione Culturale. Redattori: Giuliano Brandoli, Daniele Conte, Chiara Foffano, Elena Brugnerotto, Francesca Delle Vedove, Carlo Albertini, Romena Brugnerotto, Martina Zorzi, Martina Pellizzer, Francesca Rismondo, Gianfranco Albertini. Indirizzo: Piazzale Zendrini 22 Campalto (VE) Tel/fax : 041.903525 - E-mail: lapaginadicampalto@gmail.com Stampato in proprio n° 2000 copie - Registrazione presso il Tribunale di Venezia n° 1461 del 24 settembre 2003 “La pagina di Campalto” è consultabile anche in Internet all’indirizzo http://issuu.com/lapaginadicampalto è possibile rilasciare commenti e domande, segnalare iniziative, suggerire approfondimenti a questo indirizzo e-mail: lapaginadicampalto@gmail.com oppure visitando la nostra pagina facebook.