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http://issuu.com/lapaginadicampalto lapaginadicampalto@gmail.com aprile 2016 Anno XIII N° 149
MENSILE A SFONDO SOCIALE DI PUBBLICA UTILITÀ
Le barene: area da proteggere o discarica? Le barene di Campalto, originatesi dopo lo scavo dell’Osellino nel XVI secolo, nella loro unicità sono il nostro vero tesoro. Oltre a una ricchissima biodiversità, sia vegetale che animale, ospitano tracce di un lontano passato quando i nostri territori attraversati dalla via Annia erano un’appendice di Altino.
In questo numero:
le barene: area da proteggere o discarica?_sempre più vicino l’escavo dell’osellino_a cosa serve un parco_ti consiglio un libro_altino prima di venezia_cosa ce ne facciamo del pala expo_campalto si [forse]_master plan aeroportuale_a tu per tu con le associa zioni_RILASSIAMOCI.
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Nell’ultimo mezzo secolo hanno subito numerosi oltraggi: dal deposito di fosfogessi al tiro al piattello i cui interventi di bonifica sono costati alla comunità decine di milioni di euro. Vedere ciò che documentiamo con le foto non può che rammaricare e toccare profondamente la sensibilità di noi cittadini. Se è pur vero che ogni anno vengono raccolti dai volontari molti quintali di immondizie, spesso lasciate a riva dalle maree, veder fiorire tra i ciliegi selvatici una catasta di rifiuti, tra cui lastre di Eternit e sacchi dal contenuto ignoto, così grande lascia perplessi. A prescindere dal fatto che a poca distanza c’è un ecocentro nel quale si può conferire ogni genere di rifiuti, è difficile considerare un tale comportamento semplicemente come incivile. Se è vero che quella è stata sempre una strada “border line”, frequentata da varie tipologie di persone per gli scopi più svariati e non sempre leciti, è altrettanto vero che si sta lavorando per rendere la zona accessibile a un vasto pubblico con la realizzazione dell’itinerario ciclabile tra San Giuliano, Punta Passo, Il bosco di Campalto e Tessera all’interno di un progetto di valorizzazione del territorio fortemente voluto da cittadini e associazioni e condiviso, seppur dopo mille difficoltà, dall’amministrazione comunale. E ciò potrebbe non far piacere a qualcuno che, anziché cercare un democratico confronto, manifesta in questa maniera rozza e incivile la 2
propria contrarietà. Ad aggravare la situazione concorre poi lo stop dato dal sindaco al progetto del Parco della Laguna Nord nel quale la gronda lagunare sarebbe rientrata a pieno titolo. Pensiamo a questo punto che, come accaduto per via Orlanda, si risvegli il senso civico dei campaltini per cercare soluzioni che possano proteggere a valorizzare un territorio così ricco come il nostro.
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La redazione PDC
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SEMPRE PIÙ VICINO L’ESCAVO DELL’OSELLINO di Gianfranco Damiani
Venerdì 11 marzo si è tenuta al Villaggio Laguna di Campalto presso il Centro Anziani F.lli Cervi la riunione sul tema “scavo e riqualificazione dell’Osellino”. A presenziare la riunione i rappresentanti delle varie autorità competenti e interessate alla riqualificazione. Dopo una breve esposizione sulle problematiche del territorio che nel corso di decenni si sono sempre più aggravate, si è discusso sulle modifiche apportate all’attuale progetto approvato. E' stata evidenziata la realizzazione di uno solo dei due manufatti inizialmente previsti, quello alla chiusa delle Rotte che mette in comunicazione il canale Osellino con San
Giuliano (attualmente il progetto non prevede il passaggio dei natanti da tale manufatto comportando di fatto l’aumento della navigazione nell’ultimo tratto del canale Osellino), mentre non sarà realizzato l’altro manufatto alla foce del canale. Importante anche il poter impiegare, dove possibile, il materiale di escavo per il riempimento e rinforzo degli argini: questo permetterebbe di abbattere notevolmente i costi di realizzazione dell’opera. Al termine della riunione si è avuta l’impressione che, finalmente, ci sia la volontà di tutte le autorità competenti di realizzare il progetto (risorse permettendo!)
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A COSA SERVE UN PARCO? di Francesca Rismondo
Barene e gronda lagunare di Campalto/Tessera
Visti i recenti sviluppi, mi sono posta la domanda: “ma sappiamo che cos'è e a cosa serve un Parco?”... chissà. Così ritengo sia utile condividere definizione e obiettivi di questa istituzione. Un parco, o area naturale protetta, è un territorio più o meno vasto dove è presente una concentrazione significativa di valori naturali gestito e organizzato per perseguire alcuni obiettivi: -- conservare gli ambienti naturali presenti sul territorio e gli organismi che vi vivono consentendo il mantenimento degli equilibri esistenti -- recuperare gli ambienti degradati e le aree marginali e 4
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ricostruire gli equilibri ecologici promuovere lo sviluppo sociale, economico e culturale delle popolazioni interessate, incentivando attività compatibili con l'ambiente sviluppare la ricerca scientifica e l'informazione ambientale promuovere la fruizione turistica, privilegiando gli aspetti naturali e le culture locali
Ora riportiamo un po' di storia, per capire quando e come nasce l'idea di parco della Laguna Nord. Nel 1962, nell'ambito della conferenza sulla conservazione delle zone umide temperate, la laguna di Venezia
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e Caorle era stata individuata come area di importanza internazionale. Tra il 1982 e il 1985, con la collaborazione tra Comune di Venezia e WWF si è elaborata una prima proposta organica di Parco naturale-culturale. Tra il 1987 e il 1995 vengono presentati 3 disegni di legge per istituire il parco; nel 2003 si ha la delibera per l'”Approvazione dell'Istituzione Parco della Laguna e del suo Regolamento”. Passano ancora un po' di anni e nel 2010 il Comune di Venezia può effettivamente istituire il Parco naturale regionale di interesse locale per la laguna Nord di Venezia. Ricordiamo inoltre che dal 1987 Venezia e la sua laguna sono patrimonio dell'Umanità UNESCO e lo stesso UNESCO ha richiesto report e monitoraggi sullo stato di conservazione dell'ambiente lagunare, considerato in estremo pericolo.
Arriviamo al 2016: abolito il Parco e l'Istituzione. Il parco sarebbe stato un utile strumento di tutela ambientale e, anche se a lungo termine, una fonte di fondi economici europei per la sua gestione. Sicuramente impone dei vincoli, ma questi vincoli sono dettati dal nostro stesso ecosistema Terra: un ambiente con risorse e spazi finiti che devono bastare per una popolazione che richiede risorse sempre in maggior quantità, senza rispetto dei tempi di rigenerazione. Ovviamente anche questa istituzione richiede un apparato complesso e impegnativo; pertanto se ora si vuole cancellare il progetto perché troppo oneroso, benissimo; ma i punti visti sopra rimangono da affrontare se non vogliamo che le generazioni future perdano l'occasione di ammirare un ambiente unico come la laguna di Venezia.
Ecco chi non vuole il Parco della Laguna Nord (non le papere...)
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TI CONSIGLIO UN LIBRO di Romena Brugnerotto
Cari cittadini di Campalto, continua anche per aprile la rubrica “ti consiglio un libro”. Come nel mese scorso, vi indicherò qualche lettura che mi è piaciuta e così la prossima volta che siete in biblioteca o in libreria, magari mi pensate e fate un buon acquisto. Inoltre, io dico sempre che un libro è sempre un regalo perfetto, a patto che lo scegliate pensando alla persona che avete di fronte. Partiamo Libro a tema Romantico: per te o il tuo amico/a che cerca un libro attraverso il quale sognare Luca Bianchini, IO CHE AMO SOLO TE, Mondadori a. Una storia d’amore (o più di una?) che vi farà voglia: b. di innamorarvi qualsiasi età abbiate c. di prenotare un biglietto per la Puglia d. Si lo so, c’è anche il film: ma non ci interessa la trama, ci interessa leggere tutte le emozioni. Libro a tema Giallo/Thriller/Insomma quelli con l’investigatore Massimo Carlotto, PER TUTTO L’ORO DEL MONDO, E/O In questo caso l’investigatore è l’Alligatore e questo è l’ultimo caso in cui è coinvolto. Nord-Est, donne, mafia, omicidi inspiegabili. Se anche voi ci vedete qualche collegamento con i tristi fatti di cronaca di Noventa Padovana, non credo sia un caso. Purtroppo certe cose vorremmo accadessero solo nei libri Libro a tema Venezia: per te a cui piace tanto la storia della Serenissima o per quel tuo parente che “le sa tutte” Paolo Ganz, CERCANDO VENEZIA, Mare di Carta. Non la solita guida su Venezia ma una raccolta di acque e pietre, luci e canali, voli e crepe, riflessi e gatti. Insomma un modo di farsi trasportare dall’immaginazione di questo racconto poetico, un colloquio innamorato con la Laguna. Le illustrazioni sono di Lele Vianello, un altro buon motivo per comprare o regalare questo libro. 6
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Libro per viaggiare, almeno con la fantasia. Giorgio Bettinelli, IN VESPA. DA ROMA A SAIGON, Feltrinelli Avete mai pensato “mollo tutto e apro un baretto sulla spiaggia?”. Ecco, Giorgio l’ha fatto: ha affittato l’appartamento a Roma e vive su una bella spiaggia in Indonesia finché un giorno il suo cammino non incrocia una vecchia vespa. Decide quindi di partire per un viaggio da Roma Saigon, ovviamente in vespa. Incredibile. E sarà solo il primo di molti viaggi. Fuori da tutte le categorie ma assolutamente consigliato Lisa Swerling e Ralph Lazar, HAPPINESS IS, Sperling & Kupfer Un libro che elenca 500 cose che ci possono rendere felici attraverso delle bellissime illustrazioni. Tenete questo libro sul comodino o regalatelo a qualcuno che pensate possa averne bisogno: insieme al libro, regalerete anche un sorriso. Uno dei miei motivi preferiti: “avere amici strambi” (ogni riferimento a fatti e persone…)
una mostra da visitare Aldo Manuzio, vissuto a Venezia a cavallo tra la metà del ‘400 e gli inizi del ‘500, è ritenuto uno dei protagonisti dell’umanesimo europeo. Sfruttando la rivoluzione tecnica introdotta in Germania da Gutemberg con la stampa a caratteri mobili si dedicò alla tipografia e permise la diffusione di importanti opere fino ad allora redatte solo su manoscritti. Le gallerie dell’Accademia a Venezia ospitano una mostra a lui dedicata. Abbiamo pensato di offrire ai nostri lettori la possibilità di godere di una visita guidata alla mostra e a breve comunicheremo i dettagli.
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di Gianfranco Albertini La Carta di Altino è un’associazione come tante che ha molto a cuore il proprio territorio, la sua conoscenza e la sua valorizzazione. Stiamo parlando di quelle terre che si dipartono dalla Laguna Nord, comprese tra i fiumi di risorgiva Sile, Dese e Zero, che dal neolitico hanno ospitato popoli e civiltà come Veneti e Romani e hanno dato vita a quello che noi siamo oggi. In molti considerano Altino uno strano fantasma, un ricordo sepolto di quella che fu la Roma imperiale, senza sapere che la sua storia è antica di oltre dieci secoli. A risvegliare la memoria sono intervenuti la nuova sede del museo archeologico e la bella mostra allestita al centro Candiani di Mestre intitolata “Altino prima di Venezia”. La mostra propone, mediante l'utilizzo di più linguaggi, una ricostruzione ideale dell’antica città romana di Altinum, importante centro e luogo di scambi commerciali e culturali, prima di Venezia. Fin dai secoli che precedettero la romanizzazione, Altino fu città e porto importante dei Veneti Antichi, il solo insediamento urbano ad affacciarsi sulla laguna, un capoluogo che 8
visse per più di mille anni. Dopo l' epoca dello splendore romano vennero le invasioni, l'impaludamento e, in età tardo antica, l'abbandono della città. Molte pietre e laterizi altinati furono riutilizzati per costruire Venezia ma, nonostante lo spoglio, gli studi scientifici più recenti hanno restituito l'impronta dell'antica città, perfettamente leggibile. Si sono potuti meglio definire così i luoghi della vita pubblica, tra cui il foro, il teatro, l'anfiteatro, la basilica e le terme, oltre ai quartieri residenziali con le domus. L' intreccio di strade determina gli assi portanti dell'impianto urbano accanto ai canali che ne confermano l'immagine di una città isola, collegata alla laguna e al mare con le monumentali porte approdo. Attraverso l'uso di immagini evocative, linguaggi multimediali e tecnologie avanzate il percorso vuole valorizzare una realtà archeologica tra le più importanti della regione, invitando a conoscerla attraverso i suoi preziosi e numerosi reperti di recente esposti nel nuovo museo. La fotografia esplora l'ambiente naturale, interpreta parole, simboli e volti degli antichi
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altinati, indaga sul rapporto fra Altino e Venezia. Con video e animazioni, le testimonianze degli autori antichi e le immagini si fondono in un unico suggestivo racconto, mentre i plastici realizzati con la stampa 3D ed il taglio laser vogliono restituire l'immagine della città e dei suoi monumenti, nel momento del suo
massimo splendore. Altino oggi è un minuscolo borgo di campagna, ma rappresenta un patrimonio culturale di grande valore da conoscere, valorizzare e proteggere, inserito in un contesto naturalistico-ambientale unico, ai margini della straordinaria laguna nord di Venezia.
Altino prima di Venezia Mestre, centro culturale Candiani - sala paolo Costantini Da mercoledì a domenica h. 16.00 - 20.00 aperta fino al 30 aprile www.altinoprimadivenezia.it
COSA CE NE FACCIAMO DEL PALA EXPO? di Elena Brugnerotto Il Pala EXPO di Marghera nasce come padiglione collaterale dell’Esposizione Mondiale di Milano tenuta nel 2015, adesso, a manifestazione finita, il suo destino è incerto. Che l’Esposizione Mondiale 2015 si sarebbe tenuta a Milano se parlava da anni, eppure, all’apertura, i cantieri erano ancora aperti: speculazioni edilizie, tangenti e una gestione dei fondi poco trasparente hanno rallentato le tempistiche dei lavori mettendo a rischio la buona riuscita della manifestazione. Lamentele, code infinite, disorganizzazione hanno fatto il resto e i conti delle perdite li stanno ancora calcolando. Sulla scia dell’entusiasmo, anche Venezia ha voluto partecipare al
progetto EXPO 2015 creando un padiglione (l’unico in Italia delocalizzato rispetto a Milano) dedicato all’acqua con tema: “dalle meraviglie degli abissi alle cucine del mondo”. Un’accozzaglia di concetti che si è riflessa anche sulla promozione confusa che ha accompagnato l’evento (accostamento di diversi temi, organizzazione di eventi poco coerenti, continui cambi di prezzo del biglietto). Con queste premesse, nemmeno per Venezia i risultati sono stati rosei. L’affluenza dei primi giorni dettata dalla curiosità, si è presto esaurita lasciando disilluse le aspettative degli organizzatori: gli ingressi giornalieri sono rimasti ben sotto la media
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necessaria per rientrare dalle spese. Avevano preventivato 800 mila spettatori a fine manifestazione e invece ne sono arrivati 90 mila. Un flop annunciato hanno detto alcuni. Un ulteriore esempio di mala gestione direi io. Archiviata l’amarezza per un’iniziativa che non ha dato gli esiti sperati, rimane da capire che fine farà il Pala Expo, un capannone di 10 mila metri quadrati che solo per accendere le luci costa 3000 euro al giorno. Se la sorte della struttura era incerta vista la situazione del gestore, la società Expo Venice spa è infatti sull’orlo del fallimento con 700 mila euro di canoni d’affitto arretrati da pagare, su sul futuro al momento si scorgono solo nuvoloni neri. Dopo la cancellazione del Salone Nautico Internazionale che doveva svolgersi ad aprile, la nuova cordata 10
di imprenditori (Venezia 4.0) guidata da Umberto Ronsisvalle, interessata alla gestione, sembrava una vera manna dal cielo…peccato che il Signor Ronsisvalle non goda di ottima fama nel panorama delle gestioni immobiliari visto che sulle sue società pendono ingiunzioni e fallimenti. Piuttosto di niente si è scelto il piuttosto, speriamo non sia un altro buco nell’acqua e che il padiglione possa davvero diventare un punto di riferimento in grado di attirare (e gestire al meglio) importanti manifestazioni internazionali.
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Campalto Si [forse...] Nei numeri precedenti della nostra Pagina avevamo a lungo parlato dei ritardi nella realizzazione del nuovo percorso ciclabile tra Punta Passo, il Bosco di Campalto e Forte Bazzera. quasi per incanto, verso la metà del marzo scorso, sono apparse alcune macchine per lo spostamento terra. Speriamo sia la volta buona e al più presto si possa togliere quel forse che correda il titolo. Secondo il progetto iniziale, il percorso, superato
il ponte Bailey , correndo sull’argine sinistro dell’Osellino, dovrebbe raggiungere il bosco di Campalto e proseguire fino a Forte Bazzera. Verrebbe così completato il tratto proveniente da San Giuliano e aprirebbe finalmente le porte alla ippovia/ciclovia verso Altino e il litorale. Permetterebbe agli amanti della “mobilità dolce” di poter godere di uno degli ambienti più interessanti del nostro territorio.
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master plan aeroportuale
L’associazione “La Salsola”, che nel nostro territorio tutti conoscono per le azioni rivolte alla salvaguardia dell’ambiente, ha presentato una richiesta di monitoraggio sugli interventi previsti dal “Master Plan” per l’ampliamento dell’aeroporto Marco Polo di Tessera. Il documento si sviluppa su numerose pagine e in questa sede ne facciamo solo cenno. Chi desiderasse conoscerlo integralmente e approfondirne i contenuti può richiedere il testo integrale a la_salsola@libero.it o alla redazione della Pagina di Campalto. Monitoraggio sul rumore aeronautico: le rilevazioni sull’impatto acustico dell’intorno aeroportuale, e la conseguente zonizzazione, risalgono agli anni 2007/08. Da allora molte e non positive (per i residenti) modifiche si sono avute nell’operatività dell’infrastruttura (aumento dei voli e delle movimentazioni a terra, cambio della rotta di decollo e di 12
allontanamento che riportano l’85% degli aeromobili decollati su Tessera) per le quali cose si ritiene debbano essere effettuate periodiche e rigorose rilevazioni. Gli abitanti di Tessera sono esposti al rumore disturbante generato sia dai prolungati rullaggi, e soprattutto quel rumore tuonante dell’inizio del decollo quando le aeromobili portano al 100% la potenza dei propulsori. La proposta di erigere una barriera di mitigazione strutturale con la creazione di una duna alberata rimane sempre valida e si conferma essere il migliore strumento di smorzamento effettivo della forte pressione sonora originata. Il gestore SAVE negli incontri con la cittadinanza, ha sempre espresso preferenza per la mitigazione dell’impatto sonoro originato dalle attività aeroportuali con il presidio individuale dei siti di vita; la Commissione Tecnica, altrettanto semplicisticamente, ha supportato tale orientamento dei proponenti il Master Plan e ha citato solo il ricorso ad “opere passive sugli immobili” come se l’inquinamento acustico si avesse solo all’interno delle abitazioni e i cittadini vivessero unicamente all’interno delle mura della propria casa! È necessario infine individuare le aree più soggette a inquinamento acustico sia diretto, causato dal traffico aereo, sia indiretto, legato al traffico automobilistico da e per l’aeroporto. Qualità dell’aria: L’inquinamento e l’alterazione della qualità dell’aria
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sono, più del rumore, connessi alla salute umana ed alla salubrità dei luoghi. Che l’attività aeroportuale e aeronautica inquinino l’aria che si respira e concorrano ad alterare il clima è assodato. Il guaio è che per entrambe le azioni negative non è possibile un reale contenimento, se non diminuendo l’attività e il trasporto aereo. Ciò premesso si ricorda che il Master Plan al 2021 prevede di aumentare i movimenti annui dagli attuali 83.000 a 120.000, e che quindi diventa inderogabile ottenere una mappatura attendibile della presenza degli inquinanti nelle frazioni abitate del comune di Venezia che sono maggiormente interessate. Le risultanze di tali rilevazioni periodiche serviranno – se del caso – ad approfondimenti epidemiologici e di altra natura. Atteso che le sostanze inquinanti emesse durante le fasi di avvicinamento, di atterraggio, di rullaggio e di decollo di ogni singolo aeromobile sotto i 1000 metri di quota tendono a diffondersi/ depositarsi su di un raggio di 4-5 km dal corridoio di arrivo/decollo, diventa essenziale che le rilevazioni periodiche avvengano in tale area vasta per l’evidente risvolto in termini di tutela della salute dei cittadini residenti. Inquinamento di acqua e suolo: Considerata l’entità e la rilevanza della fonte emissiva sia di inquinanti gassosi, sia di sostanze inquinanti residue e polveri gommose degli pneumatici degli aerei (rilasciate
in fase di accelerazione e di frenata) immesse da anni nella laguna antistante l’infrastruttura, si ritiene doverosa un’analisi campionaria attendibile della qualità delle acquein prossimità delle strutture aeroportuali, aree quest’ultime dove da sempre è praticata la pesca con strutture fisse e la raccolta di molluschi e crostacei, pratiche che richiedono - in termini di tutela della salute umana - ulteriori precauzioni igieniche tossicologiche. Medesima attenzione per il suolo, occupato da coltivazioni e da allevamenti di bestiame, e per la gronda lagunare con la sua tipicità ambientale ricchissima di biodiversità.
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a tu per tu con le associazioni La definizione di una politica culturale per Campalto attraverso la collaborazione e cooperazione delle associazioni dei cittadini è stata al centro dell'incontro che si è tenuto mercoledì 23 marzo tra il circolo del Pd di Campalto e le associazioni "Blog - territori e paradossi" e "Terra antica". Due associazioni nate in tempi diversi, attive nei diversi campi della produzione e animazione culturale, della formazione ed educazione permanente, della ricerca storica territoriale, che sono la testimonianza della ricchezza del tessuto sociale della nostra città, e di Favaro e Campalto in particolare. Abbiamo condiviso la necessità che ciascuna delle nostre associazioni metta le sue iniziative a disposizione del territorio, per costruire una vera e propria rete di iniziative e opportunità da offrire ai nostri cittadini. In un tempo come il nostro, segnato molte volte dalla tentazione del rifugiarsi in casa propria, la proposta culturale deve e può essere un modo per riportare fuori le persone, e riscoprire la ricchezza dell'incontro. Per fare questo sono necessarie proposte da condividere, e luoghi ove collocarle. Per nostra fortuna Campalto possiede entrambi, solo che li valorizziamo. Abbiamo a disposizione una grande opportunità, costituita dal centro polifunzionale 14
"Pascoli", che deve essere il luogo centrale dell'animazione culturale di Campalto, a disposizione di tutta la municipalità e dell'intera terraferma. Molto è stato fatto, ma molto possiamo ancora fare, nella prospettiva di un luogo che organizza, con il contributo di tutte e tutti, un progetto permanente di offerta di iniziative e occasioni di formazione e intrattenimento, a partire da chi nel tempo ha dato molto di sé perché questo centro si affermasse. Campalto è luogo di gronda, collocato sul lembo di una delle risorse naturali e culturali più originali del nostro paese. Essere consapevoli di questa peculiarità, riscoprirla e valorizzarla, può essere un tassello importante di questo cammino, che avrà senso solo se fatto insieme con le associazioni, le parrocchie, le realtà istituzionali. Gabriele Scaramuzza Presidente associazione “Terra antica”
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rilassiamoci...
Se un medico vedesse che sua moglie mangia una mela al giorno cosa potrebbe pensare? Quelli che... vanno in palestra in auto per poi camminare sul tapis roulant o pedalare sulla spin bike.
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A cura del Circolo Ricreativo Culturale AUSER “Il Gabbiano” ONLUS (auser.ilgabbiano@alice.it) Editore: Circolo Auser “Il Gabbiano” - Direttore responsabile: Giorgio Marcoleoni. Redazione a cura di: BLOG - Territori e Paradossi Associazione Culturale. Redattori: Giuliano Brandoli, Daniele Conte, Chiara Foffano, Elena Brugnerotto, Francesca Delle Vedove, Carlo Albertini, Romena Brugnerotto, Martina Zorzi, Martina Pellizzer, Francesca Rismondo, Gianfranco Albertini. Indirizzo: Piazzale Zendrini 22 Campalto (VE) Tel/fax : 041.903525 - E-mail: lapaginadicampalto@gmail.com Stampato in proprio n° 2000 copie - Registrazione presso il Tribunale di Venezia n° 1461 del 24 settembre 2003 “La pagina di Campalto” è consultabile anche in Internet all’indirizzo http://issuu.com/lapaginadicampalto è possibile rilasciare commenti e domande, segnalare iniziative, suggerire approfondimenti a questo indirizzo e-mail: lapaginadicampalto@gmail.com oppure visitando la nostra pagina facebook.