distribuzione gratuita presso gli esercizi commerciali a: Campalto - Favaro Veneto - Tessera - Dese
http://issuu.com/lapaginadicampalto lapaginadicampalto@gmail.com maggio 2016 Anno XIII N° 150
MENSILE A SFONDO SOCIALE DI PUBBLICA UTILITÀ
venezia patrimonio unesco: fino a quando? UNESCO è un’agenzia delle Nazioni Unite nata dopo la fine dell’ultima guerra mondiale per favorire la diffusione dell’istruzione e salvaguardare quei beni unici che fanno parte del patrimonio artistico e culturale mondiale. Nel 1987 il Sito “Venezia e la sua Laguna” è stato iscritto come “valore universale eccezionale”, un bene quindi da salvaguardare per noi e per le generazioni future. Sappiamo tutti che la nostra città, al pari di
In questo numero: venezia Patrimonio unesco: fino a quando?_ festa di primavera_vita da cani_campalto si_ti consiglio un libro_helmut newton in mostra ai tre oci_le cose importanti della vita_bonus cultura ai dipendenti_ancora poesia_bufale time_RILASSIAMOCI.
La pagina di campalto
poche altre, è conosciuta nel mondo intero e che è desiderio comune poterla visitare almeno una volta nella propria vita. Ciò però non è sufficiente a garantirne la permanenza tra i siti “Patrimonio dell’umanità”; un’apposita commissione verifica periodicamente il rispetto di alcuni parametri stabiliti per ogni singola realtà. La nostra pagella verrà redatta tra pochi mesi e il rischio che questo importante riconoscimento venga revocato è molto elevato. Si chiedevano precise risposte ad alcuni problemi sollevati come il transito delle grandi navi in città, la regolamentazione dei flussi turistici o le misure di salvaguardia per l’ambiente, cittadino e lagunare. Il risultato però è che le navi continuano a passare, il flusso turistico è ben lontano dall’essere razionalmente gestito e, ciliegina sulla torta, il progetto di Parco della Laguna Nord è stato
2
accantonato. Se a ciò aggiungiamo la scarsa efficienza del trasporto pubblico, l’abusivismo dilagante e la difficoltà di mantenere la città pulita completiamo un quadro non certo idilliaco. Venezia non più patrimonio dell’umanità sarebbe una notizia che in pochi istanti farebbe il giro del globo aggiungendo un altro fiore all’occhiello di questa nostra città. Ma a pensarci bene credo che non pochi potrebbero invece gioirne: per esempio chi ama scorrazzare in barca senza regole tra isole e canali, chi vorrebbe privatizzare le isole per trasformarle in residenze esclusive, chi desidera una deregulation per pescare o sparare liberamente in laguna; chi poi del turismo “mordi e fuggi” ne fa un business milionario avrebbe ben poco da preoccuparsi.
LA PAGINA DI CAMPALTO
Gianfranco Albertini
La pagina di campalto
COSE DI QUESTO MONDO Quando tutto è iniziato era un altro mondo. Non se ne aveva chiara coscienza, ma gli avvenimenti che si stavano vivendo erano cose dell’altro mondo. Cominciò in modo banale con l’arresto di un perfetto sconosciuto, un certo Mario Chiesa. Venne giù un mondo intero, sparì una Repubblica. Forse anche per questo si cercò di evadere dall’altra parte del mondo. Ci sentimmo tutti velisti, sentivamo l’odore di salsedine, eravamo tutti imbarcati sul “Moro di Venezia”, la barca di Raul Gardini intenti a gareggiare nell’America’s cup. Ma due boati dell’altro mondo ci riportarono duramente alla realtà. Prima saltò in aria un pezzo di autostrada e poi un’intera via, sempre a Palermo. Falcone, Borsellino, le loro scorte.
Povera patria si cantava. Il finimondo. Nel maggio di quello stesso anno, il 1992, un gruppetto di uomini e donne con i loro figli, proposero di celebrare messa all’aperto e mangiare assieme seduti sull’erba. Si allestì un altare improvvisato in un pezzo di prato vicino a via Orlanda a Campalto. Si portarono degli ombrelloni da spiaggia per ripararsi dal sole e delle coperte da stendere per terra. E’ l’inizio di un sogno. E’ l’inizio della Festa di Primavera. Solo il piacere di stare assieme, “la voglia, il bisogno di uscire, di esporsi nella strada e nella piazza perché il giudizio universale non passa per le case dove noi ci nascondiamo. Bisogna ritornare nella strada, per conoscere chi siamo” come cantava Gaber. Sì, sono cose di QUESTO mondo. Uomini e donne che escono dalle case, dalle Chiese, dalle paure, dalle inimicizie, dalle rassegnazioni e provano a costruire un mondo altro. Provano a costruire questo mondo dove ”vecchie e vecchie siederanno ancora nelle piazze ognuno con il bastone in mano per la loro longevità. Le piazze della citta formicoleranno di bambini e bambine che giocheranno sulle sue piazze”. Questo è il sogno che è iniziato venticinque anni fa grazie al Gruppo del Venerdì. Questo è il sogno di cui noi facciamo parte, perché nel corso di questi anni nuovi amici e amiche si sono uniti e la Festa è cresciuta rinnovandosi senza perdere l’intuizione iniziale e perché le realtà economiche che trovate in questo libretto credono a questo nostro sogno. Ma tu che stai leggendo, vieni anche tu quest’anno, perché se si sogna da soli, è solo un sogno. Se si sogna insieme, è la realtà che comincia.
LA PAGINA DI CAMPALTO
Massimo Cadamuro, parroco. 3
La pagina di campalto
vita da cani di Francesca Rismondo
progetto per il nuovo canile Pochi giorni fa c'è stato un vano tentativo da parte del Comune di iniziare a spostare i cani dall'area di San Giuliano in una struttura a Musile di Piave, senza aspettare lo svolgimento della V Commissione che aveva proprio come obiettivo quello di capire cosa fare per il vecchio canile. Per fortuna associazioni e animalisti si sono mossi per fermare l'azione e il tutto è stato rinviato di quindici giorni. Lo stato del canile attualmente non è dei migliori: i cani si trovano in un ambiente privo delle adeguate forniture, con presenza di aree da bonificare in quanto vi si è rinvenuto amianto, e con resti di strutture abusive solo parzialmente demolite. Sicuramente non è una struttura adeguata per gli animali e per i volontari che prestano servizio. La Commissione aveva quindi lo scopo di trovare una collocazione agli animali (di cui una ventina in gravi condizioni e impossibilitati a muoversi) e una soluzione finale per 4
l'area. La proposta del comune tuttavia era quella di trasferire gli animali in grado di muoversi a Musile di Piave, in una struttura che ha avuto dei precedenti in maltrattamento di animali ed è comunque datata. Non un cambiamento in positivo quindi per i poveri animali: tra i maltrattamenti e la struttura inadeguata non si sa cosa sia meglio! Anche in virtù del fatto che le strutture più moderne e vicine di Chioggia e Mira si sono rese disponibili ad accettare i cani di San Giuliano. La richiesta di alcuni gruppi politici quindi è stata quella di spostarli nelle strutture vicine e di cercare di bonificare l'area e ammodernare il canile. In passato vi era anche il progetto, accantonato, di costruire una struttura nuova nel terreno acquistato a Dese. Speriamo che i vari gruppi politici e associazioni riescano a mettersi d'accordo, per la salute dei poveri animali e perché finalmente non si possa dire “che vita da cani!”.
LA PAGINA DI CAMPALTO
La pagina di campalto
campalto si
Come già accennato nel precedente numero della PDC, continuano i lavori per la pista ciclabile tra il Passo e il bosco di Campalto. La foto ritrae l’intervento per la realizzazione del ponticello sul canale scolmatore mentre sullo sfondo si scorge il tratto di pista che proviene dall’argine dell’Osellino. Il tutto dovrebbe essere concluso in circa un mese. Un altro tassello si aggiungerà quindi al completamento della “Ciclovia delle Barene” che aveva visto la luce ormai oltre cinque anni fa con la realizzazione del primo tratto tra il parco di san Giuliano e Passo Campalto. Mancherebbe a questo punto solo il tratto sull’argine fino a Forte Bazzera per godere finalmente
dello spettacolo unico e ogni giorno diverso e sorprendente della nostra Groonda Lagunare. Come annunciato dall’assessore alla Mobilità Renato Boraso nel corso del convegno svoltosi lo scorso 30 aprile nel municipio di Mestre avente come tema la ciclabilità nella città metropolitane, dovrebbero iniziare a breve i lavori per la pista ciclopedonale di collegamento tra Favaro, i boschi e Dese. Anche questo un intervento atteso da anni, stoppato più volte da beghe burocratiche e finanziamenti che andavano e venivano.
LA PAGINA DI CAMPALTO
Gianfranco Albertini
5
La pagina di campalto
TI CONSIGLIO UN LIBRO di Romena Brugnerotto Cari lettori della Pagina di Campalto, continua anche per maggio la rubrica “ti consiglio un libro”. Come nei mesi scorso, vi indicherò qualche lettura che mi è piaciuta e così la prossima volta che siete in biblioteca o in libreria, magari mi pensate e fate un buon acquisto. Inoltre, io dico sempre che un libro è sempre un regalo perfetto, a patto che lo scegliate pensando alla persona che avete di fronte. Partiamo
Libro a tema Romantico: per te o il tuo amico/a che cerca un libro attraverso il quale sognare Louis DE BERNIERES, IL MANDOLINO DEL CAPITANO CORELLI, Tea. Una storia d’amore e di guerra ambientata nell’isola greca di Cefalonia. Se non tiferete per Antonio e Pelagia, divorando pagine su pagine, magari sotto l’ombrellone, vuol dire che avete il cuore di pietra! Libro a tema Giallo/Thriller Alice SEBOLD, AMABILI RESTI, Edizioni E/0 Un libro che ti tiene incollata fino alla fine. La cosa che colpisce del racconto è il fatto che la voce narrante sia quella della persona che è stata uccisa e che ancora vede quello che sta accadendo nel suo mondo. Per i non paurosi. Libro a tema Venezia: per te a cui piace tanto la storia della Serenissima o per quel tuo parente che “le sa tutte” Beatrice BARZAGHI, Maria FIANO, VENEZIA RIBELLE, Voland. Una guida assolutamente non convenzionale della città di Venezia raccontata attraverso la storia delle persone che ne hanno fatto la storia ribellandosi. Vi assicuro che scoprirete delle storie assolutamente nuove e non vedrete l’ora di tornare a passeggiare per le sue calli in cerca dei “ribelli” raccontati qui. 6
LA PAGINA DI CAMPALTO
La pagina di campalto
Libro per viaggiare, almeno con la fantasia. Elif SAFAK, LA BASTARDA DI ISTANBUL, Rizzoli Leggere la storia qui raccontata vi farà venire una voglia indescrivibile di partire per Istanbul e godervela a pieno. Qui c’è l’aggravante che per tutto il libro si parla di cibo, quindi se siete suscettibili all’argomento prenotate l’aereo e mettetevi a dieta. Fuori da tutte le categorie ma assolutamente consigliato Guido CATALANO, D’AMOR SI MUORE MA IO NO, Rizzoli. E’ il primo romanzo dell’ultimo dei poeti, cioè di Guido Catalano che di professione fa il poeta. Voi quanti poeti che campano facendo il poeta conoscete? Ecco solo per questo varrebbe la lettura. Se poi ci aggiungete tutti gli incredibili personaggi, a partire dal protagonista e dalla fidanzata aracnologa, mi ringrazierete del suggerimento.
LA PAGINA DI CAMPALTO
7
La pagina di campalto
Fino al 7 agosto sono esposte alla Casa Dei Tre Oci a Venezia le opere di Helmut Newton, uno dei più importanti fotografi del Novecento. Newton è noto ai più per la fotografia di moda. Io stessa sono andata a visitare la mostra incuriosita dalle poche conoscenze che avevo su di lui: sapevo che aveva lavorato per i più grandi marchi e le più famose riviste, e che era stato un innovatore in questo campo. Le fotografie esposte sono oltre 200 e sono tratte da tre libri: White women, Sleepless nights e Big nudes. E le donne sono le protagoniste. Gigantografie, ritratti, scatti ispirati alla storia dell’arte, (a due opere di Goya ad esempio: La maja desnuda e La maja vestida), fotografie in interni che sembrano quasi scene del crimine. Newton lascia spesso indagare lo spettatore ponendolo di fronte a opere provocatorie ed eleganti in cui l’erotismo si accompagna alla ricerca di una donna nuova. Newton infatti è il primo ad aver introdotto il nudo e l'erotismo nella fotografia 8
di moda. Seppure alcune immagini possano essere davvero provocatorie e venga spontaneo collegarle all’idea di donna-oggetto che tanto difficilmente cerchiamo di rendere superata oggi, trovo che allo stesso tempo Newton sia riuscito ad andare oltre, a dare il via a un nuovo linguaggio che ha cambiato il mondo della fotografia, in cui la moda è il pretesto per indagare situazioni, per trasformare ritratti in reportage. Sarà una mostra di sicuro richiamo.
LA PAGINA DI CAMPALTO
Martina Zorzi
La pagina di campalto
Le cose importanti della vita [e come ce ne freghiamo] Ci sono due o tre siti ai quali sono affezionata. Il blog “Wandering Wil” di Francesco Grandis è uno di questi. Racconta le sue riflessioni partendo della scelta di aver lasciato un lavoro di ingegnere per dedicare il suo tempo ad altro, a qualcosa che fosse più in linea con il suo ideale di vita e i suoi valori. Vi propongo questo articolo perché, anche se è un pugno nello stomaco, fornisce degli spunti interessanti. Quasi ognuno di noi sa molto bene quali sono le cose davvero importanti nella sua vita. E poi se ne sbatte le balle. In passato ho scritto che il tempo è l’unica vera ricchezza che possediamo. Con questo articolo voglio mettere in discussione il modo in cui buona parte di noi lo spende. Vi faccio una domanda: quali sono le cose che ritenete davvero importanti nella vostra vita? Un giorno in cui mi sentivo particolarmente privo di equilibrio, ho voluto rispondere io stesso e ho messo per iscritto una lista. Prima ancora di finire di scrivere, però, mi ero già reso conto che alla maggior parte di quelle cose dedicavo poco o nessun tempo. Ci sono rimasto male. Parlo
tutti i giorni di ricerca della felicità, di eliminare il superfluo e dedicarsi al necessario, e nonostante tutto quello che ho fatto in questi anni la mia risposta assomigliava sempre di più a un elenco di cose che non facevo. Strada da fare ne ho ancora tanta. Ho voluto estendere la questione anche ad altre persone, e ho chiesto aiuto a una dozzina di volontari, lettori abituali di questo sito. Per prima cosa ho chiesto loro di scrivere una lista delle cose che reputano importanti. Non pretendo che dodici miei lettori siano un campione statistico molto rappresentativo, ma i risultati sono comunque interessanti.
1. Relazioni (10 su 12): per dieci persone su dodici sono importanti le relazioni con gli altri, come l’amore, l’amicizia o il rapporto con i parenti. 2. Subito dopo troviamo la salute (9 su 12), la nostra e quella altrui. 3. A pari merito (7 su 12) troviamo aspetti legati alla crescita personale (miglioramento, realizzare i propri progetti) e alle proprie passioni (hobby, natura). 4. Il lavoro viene nominato per quarto (6 su 12) ma sempre in termini legati alla soddisfazione che ne deriva. Si vorrebbe cioè fare qualcosa di utile al prossimo, o che almeno sia svolto in un contesto sereno. 5. Ultima posizione (4 su 12) per sicurezza economica: soldi, stabilità, casa. LA PAGINA DI CAMPALTO
9
La pagina di campalto
A questo punto ho chiesto loro di farmi uno schema temporale di una giornata tipica, cioè quanto tempo dedicano alle varie attività, come mangiare, dormire, lavorare, etc. Una breve analisi ha confermato la mia supposizione: sembra quasi che impieghiamo il tempo seguendo quella lista al contrario. Escludendo pure il tempo necessario per il riposo e i pasti, in media la maggior parte delle giornate è dedicata ad attività lavorative, cioè all’ultimo punto. Per quasi tutti gli intervistati, però, non è qualcosa di soddisfacente, violando così una priorità considerata più alta. Tantissimo tempo è dedicato ad attività che non sono nemmeno in lista (relax, televisione, spostamenti, sistemazione casa). Quasi tutti riescono a ricavare un po’ di spazio per le relazioni, anche se spesso sono mantenute solo a distanza (facebook, telefono, whatsapp).Tempo per le proprie passioni e per la salute, invece, sono il fanalino di coda. Il quadro è deprimente. Abbiamo una sola ricchezza, nella nostra vita, ed è il tempo. Per un qualche strano motivo ne spendiamo la maggior parte per lavorare, e ci compriamo così un relativo benessere economico. Sento già qualcuno che risponde: “eh, ma i soldi servono, come si fa senza?” Certo che servono, ‘sti cazzo di soldi, ma a fare cosa? Vogliamo dirlo chiaramente, una buona volta? I soldi non servono per fare un bel mucchio da guardare ogni tanto, o per comprare 10
la macchina che usiamo per andare a lavoro. Servono per permetterci di fare la vita che vorremmo. Con i soldi ci compriamo la serenità di dedicarci finalmente alle cose davvero importanti. E allora si può sapere perché sprechiamo sia il nostro tempo che quella serenità per starcene seduti al divano a guardare la televisione, a cazzeggiare su Facebook o a fare qualche altra cosa di nessuna importanza? Se le nostre giornate fossero coerenti con le nostre priorità, dovremmo dedicarci soprattutto agli amici, all’amore, alla cura del corpo e della mente, alla crescita, alle passioni. E invece siamo qua, a buttare tempo nel cesso a palate, neanche fossimo immortali. Come siamo arrivati a perdere di vista i nostri obiettivi in questo modo? Amici, stiamo sbagliando qualcosa, e di brutto anche. Elena Brugnerotto
Francesco Grandis
LA PAGINA DI CAMPALTO
La pagina di campalto
“Bonus cultura” ai dipendenti: libri, cinema, teatro , tutto rimborsato dall’azienda Brunello Cucinelli promuove il “bonus cultura” a favore dei suoi dipendenti rimborsi da 500 a 1000 euro per la partecipazione ad attività culturali. Brunello Cucinelli fonda la sua impresa nel 1978 e molto velocemente diventa leader nel mondo del cashmere. Il successo imprenditoriale si completa non solo da un punto di vista economico ma anche da quello sociale, creando un’azienda umanistica “in cui l’idea di lavoro è espressione dell’uomo nella sua interezza, ricerca filosofica e attenzione alle maestranze”. Da questi presupposti nasce l’idea di un benefit, attraverso il quale i dipendenti possono usufruire di un rimborso spese per cinema, teatro, libri, musei e altre attività che promuovono la cultura, fino ad un massimo di 500 euro per i single e 1000 euro per le coppie. La scelta si presenta come un esempio tangibile di un’imprenditorialità che non guarda più al solo aspetto economico ma che punta anche ad una crescita e ad uno sviluppo personale dei propri dipendenti (che Cucinelli definisce “anime pensanti”). Cucinelli ottiene così un duplice successo che da un lato “contribuisce a incentivare la riscoperta dell’immenso patrimonio culturale e
artistico italiano” e dall’altro stimola la crescita personale dei suoi dipendenti dando loro la possibilità di sviluppare un gusto estetico che è forza vitale del lavoro di un artigiano dell’artigiano. L’iniziativa è senza dubbio un esempio di imprenditorialità che dovrebbe far scuola in un mondo sempre più soggiogato alle regole del mercato ed al mero fine economico.
LA PAGINA DI CAMPALTO
Michele Lucchetta
11
La pagina di campalto
Blog Territori e Paradossi: ancora poesia! di Elena Brugnerotto
Come avrete capito la poesia ci piace. Trascinati dalla passione di Giuliano Brandoli (il nostro Presidente), proporre eventi dedicati a quest’arte, ritenuta spesso elitaria e poco considerata, è stato da sempre uno dei nostri obiettivi. Il primo incontro è stato organizzato nel 2008, ospite la poetessa fiorentina Beatrice Niccolai, nella suggestiva serata “Le nostre donne”; nel 2013 Beatrice è ritornata a 12
Campalto e in un'altra emozionante serata all'hotel Antony sono state lette le sue nuove creazioni. Nel corso degli anni ci siamo perfezionati e abbiamo cercato di far capire a quanti ci hanno voluto ascoltare, che la poesia può essere di tutti e per tutti. Abbiamo la presunzione di esserci un po' riusciti visto che gli eventi degli ultimi due anni sono stati seguitissimi. Le due serate: “Le poesie nascono al sole” e “I poeti lavorano di notte” nel corso delle quali sono stati letti i versi scritti da persone, giovani e meno giovani, del nostro territorio sono state molto partecipate ed apprezzate. Questa volta è il turno di Giuliano che (dopo vari tentennamenti e incoraggiamenti) ha raccolto versi scritti nel corso della propria vita in un libro intitolato “Cose mie”. L’appuntamento è fissato per venerdì 13 maggio alle 18.30 presso l'hotel Antony di Campalto. Per l’occasione saranno presenti Anita Menegozzo, poetessa veneziana che insieme a Beatrice Niccolai ha recensito il libro di Giuliano, la lettrice Francesca Tommasi e il musicista Michael Fiorin che curerà gli intermezzi musicali.
Non mancate!
LA PAGINA DI CAMPALTO
La pagina di campalto
Bufale time di Francesca Rismondo
E' capitato recentemente anche a me di ricevere un messaggio chilometrico, peraltro da persona conosciuta, su uno degli argomenti più gettonati al momento: la cosiddetta “teoria gender”. Successivamente anche sui social network mi sono trovata a leggere stati in cui si chiedeva “qualcuno mi spiega dove si firma contro la teoria gender?” e ancora: mamme che tornano a casa dalle prime riunioni scolastiche dicendo che si è perso mezz'ora per parlare di questa famigerata teoria. Pertanto, essendo contro la disinformazione in genere, documentandomi un po' sono giunta alla conclusione di scrivere due righe sull'argomento. Un primo punto è utile chiarirlo: non esiste la “teoria gender”. È stata semplicemente coniata questa espressione proprio da chi la attacca, il che significa che è probabilmente una “montatura”, ma senza che vi sia nessuna ideologia esistente. È come dire “l'uomo nero!!” ad un bambino (espressione, a mio parere, da rivedere). Un'altra cosa presente su tutti i messaggini o altro che si leggono in rete, è che sul DDL 13 Luglio 2015 n.107 (la cosiddetta “Buona Scuola”) è scritto che si ritiene obbligatorio l'insegnamento dell'“educazione
gender”, ovvero si dovrà inculcare agli studenti che non esiste più un “genere” predefinito (maschio o femmina), che la famiglia non è solo quella “tradizionale”, e si insegnerà in toto la pratica sessuale, all'insaputa dei genitori. Ora, come si può immaginare, sulla legge tutto questo non è presente. Viene nominata solamente, nell'articolo 16, “l'educazione alla parità tra i sessi, la prevenzione della violenza di genere e di tutte le discriminazioni, al fine di informare e sensibilizzare gli studenti, i docenti e i genitori”. In un'epoca in cui la violenza sulle donne, il bullismo e la discriminazione del “diverso” (non necessariamente sessualmente parlando) sono all'ordine del giorno, credo che sia doveroso educare a tali principi le nuove generazioni. Un altro punto riportato è l'obbligo di formazione degli insegnanti e l'attuazione di percorsi specifici per tali figure che dovrebbero “inculcare” i principi gender nelle scuole. Come persona inserita nelle liste per l'insegnamento nelle scuole, ho trovato questo punto ridicolo e triste allo stesso momento e mi limito solo a commentare che, attualmente, non è in corso nessuna formazione di questo tipo. Potrei andare avanti per molto a
LA PAGINA DI CAMPALTO
13
la pagina di campalto
confutare tutte le teorie comparse, ma penso basti un po' di buonsenso e qualche lettura approfondita delle leggi (tutte in Gazzetta Ufficiale). Io mi limito solo a rispondere, visto che il motivo per il quale mi è stata
mandata è stato: “tu che sarai una brava mamma devi leggere e andare a firmare”, che insegnerò ai miei figli ad amare il prossimo, comprendendo tutte le peculiarità che lo contraddistinguono.
così il tram a parigi e .... a mestre Il nostro amico Daniele Conte, in trasferta oltralpe per vivere nuove esperienze, ci ha mandato una foto su come è stata progettata una nuova linea tramviaria a Parigi. Ci sono due linee di tram che sono state realizzate intorno a Parigi lungo la circonferenza della città, proprio per essere collegamento strategico tra i vari punti delle periferie. Su sede propria o prioritaria, gran parte del percorso è stato arricchito realizzando un tappeto d’erba, in modo da recare ulteriori benefici all’ambiente cittadino oltre che all’occhio. Nella nostra città invece, sembrerebbe che i parametri siano ben diversi: non esiste un modello strategico e razionale di progettazione cittadina; si preferisce andare avanti con interventi isolati, che non sempre incontrano le esigenze reali degli abitanti. Lo stato di incertezza si vive nel centro urbano e, soprattutto, nelle periferie dove il disagio è accentuato dalla carenza di servizi essenziali e scarsa è l’attenzione da parte dell’amministrazione comunale.
14
LA PAGINA DI CAMPALTO
rilassiamoci...
LA PAGINA DI CAMPALTO
15
OREFICERIA - LABORATORIO ORAFO - OROLOGIAIO ACQUISTO ORO E ARGENTO
di Vanin Laura & Marta
Via Orlanda 144 - CAMPALTO (VE) Tel. 0415420657 anche su
PALESTRA
PALESTRA
GENIAL GYM
GENIAL GYM
via Porto di Cavergnago 69 orario nostop - clima - wi via Porto di Cavergnago 69 fi staff diplomato - corsi orario nostop - clima - wivari fi attrezzatura staff diplomatoTechnogym - corsi vari
attrezzatura Technogym info: 3926622915 palestragenialgym@yahoo.it info: 3926622915 palestragenialgym@yahoo.it
A cura del Circolo Ricreativo Culturale AUSER “Il Gabbiano” ONLUS (auser.ilgabbiano@alice.it) Editore: Circolo Auser “Il Gabbiano” - Direttore responsabile: Giorgio Marcoleoni. Redazione a cura di: BLOG - Territori e Paradossi Associazione Culturale. Redattori: Giuliano Brandoli, Daniele Conte, Chiara Foffano, Elena Brugnerotto, Francesca Delle Vedove, Carlo Albertini, Romena Brugnerotto, Martina Zorzi, Martina Pellizzer, Francesca Rismondo, Gianfranco Albertini. Indirizzo: Piazzale Zendrini 22 Campalto (VE) Tel/fax : 041.903525 - E-mail: lapaginadicampalto@gmail.com Stampato in proprio n° 2000 copie - Registrazione presso il Tribunale di Venezia n° 1461 del 24 settembre 2003 “La pagina di Campalto” è consultabile anche in Internet all’indirizzo http://issuu.com/lapaginadicampalto è possibile rilasciare commenti e domande, segnalare iniziative, suggerire approfondimenti a questo indirizzo e-mail: lapaginadicampalto@gmail.com oppure visitando la nostra pagina facebook.