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http://issuu.com/lapaginadicampalto lapaginadicampalto@gmail.com dicembre gennaio 2017/18 Anno IX N° 166
MENSILE A SFONDO SOCIALE DI PUBBLICA UTILITÀ
auguri e buoni propositi
In questo numero:
L’immagine di copertina rappresenta la Natività interpretata da Pieter Bruegel in un famoso dipinto del XVI secolo. La sacra famiglia, relegata nell’angolo in basso a sinistra del quadro, passa quasi inosservata mentre la maggior parte delle persone continua nelle sue faccende in una qualunque delle gelide giornate invernali.
auguri e buoni propositi_teniamo pulito l’osellino_ le isole della laguna_no news, good news_pillole di moda_aeroporto e territorio_popilia annia_anno nuovo buche vecchie_riapre uno storico negozio a campalto_RILASSIAMOCI
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Da allora è passato quasi mezzo millennio, ma il messaggio che se ne ricava è di una impressionante attualità. Di fronte a mutamenti climatici sempre più evidenti, che causano danni ambientali irreversibili, non si cercano soluzioni convincenti o, peggio ancora se possibile, si usano drammi umanitari come misero strumento di propaganda politica ed elettorale. Di questo passo, si potrebbero riempire pagine e pagine di argomentazioni che non risolverebbero alcuno di questi problemi. Però, individualmente, qualche buon proposito lo potremmo fare:
per esempio nel lasciare a casa l’auto quando ci si potrebbe muovere coi mezzi pubblici, in bici o a piedi; nel non sprecare energia nel riscaldamento domestico o nel non getare cibo nella spazatura. Sono tante piccole gocce che non cambierebbero la vita a nessuno di noi ma che messe insieme potrebbero testimoniare il desiderio di cambiare. Il nostro augurio va quindi in quella direzione: cerchiamo di essere più attenti, più solidali e, soprattutto, più responsabili nelle scelte e partecipi alla vita sociale delle nostre comunità.
teniamo pulito l’osellino L’accordo volontario del Contratto di fiume Marzenego-Osellino sottoscritto di recente anche dal Comune di Venezia, dai Comuni rivieraschi e dal Consorzio di bonifica “Acque risorgive”, nonchè da moltissime associazioni che operano nei territori attraversati dal fiume MarzenegoOsellino, prevede, fra i punti sottoscritti, che si possa contribuire con proposte e impegni di “buone pratiche”; la nostra stessa associazione ne ha proposto una per migliorare il livello di rispetto nei confronti dell’ecosistema fluviale. I nostri soci che utilizzano il fiume con circa 200 posti barca per scopi puramente ricreativi, da tempo esercitano un presidio ambientale delle rive, anche in considerazione delle pessime condizioni di alcuni 2
tratti del fiume; cercano di tutelare la loro sicurezza personale sia quando operano sulla riva che nel transito dei natanti. Sono impegnati infatti a recuperare relitti di imbarcazioni o legnami di pontili abbandonati che vanno alla deriva lungo il corso della corrente del fiume, e altri oggetti che persone sconsiderati gettano nel fiume costituendo pericolo per la navigazione. Questo è un semplice esempio di come praticare “buone azioni” in favore del fiume e per la sicurezza di tutti i suoi utilizzatori, che sempre di più sono anche ragazzi che imparano la conduzione di una barca a remi o di una canoa. Poiché riteniamo che questo comportamento virtuoso si debba
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diffondere in tutti i tratti del fiume, oggi abbiamo completato un intervento di decoro urbano e recupero ambientale di un tratto della maresana del fiume prospiciente il Villaggio laguna a Campalto che appariva degradato e pericoloso per i rifiuti e materiali nautici abbandonati. Con la collaborazione del Consorzio di bonifica ”Acque risorgive” che ha assicurato l’operatività di una macchina con il braccio/ragno, e dell’Amministrazione Comunale che per tramite di Veritas ci ha fornito un camion per il trasporto del materiale recuperato per il conferimento in discarica. Questa esperienza si rivolge pertanto alle Amministrazioni competenti sul bene comune “fiume” per dare concretezza a questo proposito ed innescare un circolo virtuoso che può attirare l’attenzione l’opinione pubblica e incoraggiare gli
utilizzatori del fiume e della laguna a fare esercizio di buona educazione nei confronti della cosa pubblica e di fare un’attenta valutazione prima di abbandonare lungo il corso d’acqua oggetti e cose non più utilizzabili. L’esperienza sia monito alle amministrazioni pubbliche competenti (Genio civile regionale, Provveditorato alla OO. PP. (ex Magistrato alle acque ) perché tengano presente che il fenomeno del materiale nautico in disuso ed abbandono esiste sia per il fiume che per la prossima laguna e che quindi sia adeguatamente monitorato, normato, e anche gestito mettendo a punto strategie, anche incentivanti, di recupero e corretto smaltimento delle imbarcazioni fatiscenti e abbandonate.
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Luciano Piovesan presidente “La Salsola”
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le isole della laguna di Gianfranco Albertini
Mi è capitato pochi giorni fa di sorvolare virtualmente sullo schermo del computer la laguna di Venezia. La prima impressione che si ha è il suo aspetto eterogeneo: ampi spazi d’acqua punteggiati qua e là da isole e isolotti si alternano a isole di grandi dimensioni come Sant’Erasmo o a terreni acquitrinosi disseminatii da ghebi e barene come nell’ansa creata nella parte settentrionale verso Portegrandi e Jesolo. Un’aanaloga diversità la troviamo poi tra le isole: grandi e densamente popolate come Murano o Burano, altre talmente piccole da sfuggire a uno sguardo superficiale. Tutte però con qualcosa in comune: una storia antica testimoniata da chiese 4
e palazzi, magazzini e postazioni militari. Se alcune di esse sembrano a prima vista abbandonate e cadenti, altre invece ospitano strutture esclusive con piscine e grandi giardini. Un tipico esempio è “Sacca Sessola”, un tempo luogo di cura per malattie gravi, oggi trasformata nella “Isola delle Rose”, lussuosissimo resort per vip di tutto il mondo. Nel bene e nel male, tale destino potrebbe capitare anche ad altre isole. Concludiamo con un breve aneddoto su una delle più caratteristiche e famose: Burano. Sorge su un piccolo arcipelago di quattro isolotti ed è collegata con un ponte a Mazzorbo. Unica nel suo genere, almeno nella nostra laguna, è caratterizzata dalle
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sue case colorate con tinte accese: giallo, blu, varie tonalità di rosso. Il perché di questa tradizione è ancora da scoprire. C’è chi dice che i colori delle case servissero per contraddistinguere le varie famiglie, altri per renderle più visibili nelle nebbie che spesso pervadono quelle zone alle barche che rientravano dalla pesca. Comunque sia, Burano cela gelosamente ancora molti aspetti segreti che invitano il visitatore ad immergersi nelle sue calli e lungo i canali.
no news, good news? “Nessuna nuova, buona nuova” così recita un modo di dire molto diffuso non solo nel nostro paese. Non sempre però funziona, come a Campalto per esempio. Ci riferiamo al centro polifunzionale Pascoli, solo parzialmente operativo. Come racontato in precedenti articoli, dal mese di settembre il primo piano dell’edificio è chiuso per motivi igienici e di sicurezza dovuti ai depositi di deiezioni dei colombi nel sotto tetto. Sono ormai trascorsi tre mesi da quella data ma dei lavori di ripristino dei locali, che avrebbero dovuto iniziare appena dopo le elezioni, non v’è traccia.Abbiamo chiesto a Caterina, generalmente ben informata, se aveva notizie ma la risposta è stata purtroppo negativa. Dopo una prima ispezione da parte dell’ASSL e del Comune è calato il silenzio. Tutto è fermo e la Municipalità risponde vagamente con dei “non saprei”. Come sempre, a farne le spese sono i cittadini, soprattutto quelli che frequentavano l’aula di informatica “P3@”, oggi chiusa a tempo indeterminato. Tenuto conto che la Pascoli ospita numerosi seggi elettorali e che la prossima importante tornata elettorale è alle porte, ci auguriamo che chi di dovere intervenga al più presto per non privare il nostro territorio di una importante struttura
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PILLOLE DI MODA: la ricetta diabolik di Monica Zennaro
Cari amici è un anno che la rubrica Pillole di moda è con voi e spero che questa mia idea vi sia piaciuta. Riscoprire l'evoluzione e i cambiamenti della moda avvenuta nei tempi è sempre molto interessante ed è piacevole condividerla con voi. Questo mese vorrei offrirvi una pillolina niente male: La ricetta Diabolik. Che cos'è mi direte voi? è vestirsi tutte di nero (e io ne so qualcosa...) Più che una divisa il vestirsi tutte di nero è un fenomeno sociale. Spessissimo anch'io, come vi dicevo ne faccio parte, ma ho deciso di 6
introdurre una variante che inserisce il colore. Con la ricetta Diabolik ho dimezzato il tempo per essere vestita fondendo uno stile con il corpo, adattandosi a molteplici occasioni d'uso. Va bene dall'ufficio alla cena, è una soluzione comoda per viaggiare e sufficientemente intrigante per farti sentire molto attraente. La formula si ispira proprio al fumetto: base nera aderente, combinata con maglie, abiti, giacche o accessori rigorosamente colorati. è davvero fondamentale la personalizzazione. Divertiti come fa Eva Kant, la mitica compagna di Diabolik con i suoi camuffamenti. Usa orecchini, bracciali, anelli e spille per trasmettere il tuo stato d'animo o per caricarti di energia. Non bisogna soprattutto mai trascurare i dettagli. Cintura, borsa, sciarpa, occhiali: sono loro che rendono il tuo “tutto nero” vincente. E per completare usa Mini abiti sopra ad un completo aderentissimo nero o una giacca vivace lunga fino ai glutei per slanciare. Cardigan con bottoni o zip. Tutto assolutamente non nero: va bene un bel grigio, un colore neutro come il beige, ed è bellissimo l'effetto optical con il bianco. Perfetto l'abbinamento con colori e fantasie, dalle stampe maculate ai fiori. Insomma cercate
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sempre di dare un tocco di classe a un banale nero tanto per non sembrare sempre e comunque una vedova dei tempi delle nonne! Per concludere vorrei salutarvi e augurarvi delle feste serene in famiglia o tra amici. Ci ritroveremo il prossimo febbraio dato che ci sarà una piccola siesta per il periodo festivo. Un bacione e un caro abbraccio dalla vostra Monica!
Il Gabbiano Circolo Ricreativo Culturale Campalto - Villagio Laguna I NOSTRI SERVIZI Consulenza legale gratuita per i soci AUSER si riceve solo su appuntamento “Ausilio” spesa a domicilio: in collaborazione con il servizio Sociale della Municipalità e COOP Alleanza 3.0 il nostro Circolo ha aderito al progetto “Ausilio per la spesa” per la consegna gratuita della spesa a domicilio alle persone anziane, non autosufficienti, portatori di disabilità o con problemi motori temporanei che non possono recarsi personalmnte presso i negozi. I NOSTRI CORSI Corso di nformatica Attività di lavori a maglia, uncinetto, taglio e cucito La Biblioteca “Lino Soffiato” La possibilità di avere in prestito libri E inoltre “La Scuola di Canto” Per informazioni e appuntamenti: 041.903525 - bibliotecalinosoffiato@gmail.com dal lunedì al giovedì dalle 10,00 alle 12,30 il venerdì dalle 16,00 alle 18,00
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aeroporto e territorio di Gianfranco Albertini
L’aeroporto Marco Polo è senza ombra di dubbio una presenza molto impattante per il nostro territorio. Progettato quando Porto Marghera era in costante espansione e si pensava a un suo ulteriore ampliamento con una nuova zona industriale, è stato realizzato sui terreni di gronda che allora erano ritenuti marginali tanto da divenire discariche per rifiuti tossici. Il costante aumento dei volumi di traffico ha fatto sì che lo scalo diventasse il terzo in Italia per importanza e oggi è una realtà con la quale si devono fare i conti. Se da un lato il suo impatto in termini di inquinamento e disagi per la popolazione è pesante, è altrettanto vero il fatto che abbia creato un indotto economico considerevole, misurabile soprattutto in sbocchi occupazionali. Il “Masterplan aeroportuale” prevede che vengano stanziati fondi 8
per interventi di mitigazione e compensazione ambientale. Da tempo un coordinamento tra le associazioni del territorio ha iniziato con SAVE un confronto su questi temi, già illustrati per altro in articoli precedentemente apparsi sulla PDC. Nell’ultimo di questi incontri si è andati oltre per cercare di fare in modo che l’aeroporto diventi un punto centrale nella valorizzazione del nostro territorio. In sintesi i punti focali sono: -- curare lo sviluppo dell'area archeologica di Altino e della gronda lagunare unite nella loro proiezione verso il litorale. -- rendere la zona più facilmente accessibile dalla mobilità sostenibile (bici, cavalli, NW, ecc) con la realizzazione di nuovi itinerari che si diramino anche dall'aeroporto
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creare all'interno del terminal un'area di documentazione ed eventi per informare sulle possibilità offerte dal punto di vista ambientale, artistico culturale e gastronomico -- offrire al turista, o al semplice viaggiatore che per vari motivi deve sostare in aeroporto, punti d'interesse alternativi a Venezia e fruibili in poche ore La reazione è stata positiva ed è stata accettata la proposta di attivare
un gruppo di lavoro tra SAVE e le associazioni per passare da semplici idee a una fase progettuale che, con gradualità, possa realizzare gli obiettivi di cui sopra, sempre sperando che la cattiva politica non finisca per metterci le mani. Come bbiamo detto in precedenza, l'aeroporto esiste e con questa realtà bisogna confrontarsi cercando un suo maggior coinvolgimento nel miglioramento della qualità della vita degli abitanti.
L’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità), con la Carta di Toronto definita nel 2010, ha evidenziato come la bicicletta sia: preventiva - preserva la salute fisica e mentale, migliora il sonno, la qualità della vita e riduce l’ansia. curativa - combatte diabete, malattie cardiovascolari, obesità e artrosi; dimezza il rischio di patologie invalidanti migliorando la mobilità articolare, il tono muscolare e la coordinazione motoria. rilassante - riduce lo stress e regala fitness: pedalare è gratuito e si risparmia sulla palestra. sociale - favorisce le relazioni interpersonali e promuove uno stile di vita sano di mobilità dolce. ecologica - riduce l’inquinamento, il traffico e l’occupazione di suolo. regala longevità - fa vivere sani e più a lungo. FIAB Mestre - Amici della Bicicletta, nell’ambito del progetto “Bicidinverno” e facendo propri questi contenuti, insieme al tradizionale calendario composto da presentazione di esperienze cicloturistiche vissute durante l’estate e altre iniziative culturali, propone alcune escursioni in bici nel nostro territorio. Maggiori informazioni nel sito www.fiabmestre. it o nella pagina Facebook Amici della Bicicletta Fiab Mestre.
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“popilia annia” si presenta Si conclude la presentazione di questa associazione che si aggiunge alle altre pressentate negli scorsi numeri della PDC. Ospiteremo con piacere tra le nostre pagine altre associazioni che desiderino presentare ai nostri lettori la loro storia e gli obiettivi che perseguono.
L'associazione è cofondatrice della Associazione Tessera Bella la quale si è specializzata a Tessera per le opere di contorno allo sviluppo del Master Plan aeroportuale in corso di attuazione. La stessa TB collabora con gli Enti locali ed il gestore aeroportuale SAVE per il monitoraggio degli inquinamenti nella zona adiacente lo scalo e pianificazione delle opere compensantive a seguito del disagio dovuto al traffico della Triestina e movimenti dei mezzi aeroportuali. Oggi Tessera Bella si fa portavoce della gente del territorio attraverso incontri e assemblee suggerendo 10
azioni antiinquinamento e proposte per migliorare la viabilità cittadina a tutela della salute degli abitanti. Popilia Annia ha partecipato al progetto Expo con la promozione della ciclo ippovia della laguna firmando la relativa carta formulata dalla ex provincia ora Città Metropolitana. Ha proposto alle associazioni di gronda (hanno aderito numerose da Altino, Ca’ Noghera e Tessera, da Campalto e San Giuliano) una collaborazione per promuovere e rilanciare due progetti: il parco tematico di Altino che comprenda anche la gronda lagunare, come dimostra Ernesto Canal
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in “Archeologia della laguna di Venezia” oltre alle recenti scoperte di tombe paleovenete e opere idrauliche romane rinvenute nella rotonda Galilei/Triestina la pista ciclabile della laguna con il prolungamento della “Ciclovia delle barene” da Forte Bazzera ad Altino tra ricca storia archeologica e attività economiche da potenziare lungo la gronda (valli, strutture ricettive per un turismo sempre più “slow” e sostenibile) cosa apprezzata da tutti e soprattutto dagli albergatori del litorale. Partecipa con altre associazioni (Ist. Italiano Castelli Veneto) ad incontri appoggiando i progetti di recupero delle fortificazioni di gronda (vedi Forte Pepe e la sua domus romana, ecc.);
Supporta la Soprintendenza archeologica del veneto per la promozione delle recenti scoperte in gronda come i ritrovamenti fatti durante i lavori di rinnovamento dell’aeroporto Marco Polo (vedi eventi 2015-2016 a Favaro veneto). Ha scritto brevi storie sulla gronda lagunare in particolare sulle torri diTessera e Dese e sulla Via Bazzera con i campi volo del 1917/18 già noti come satazioni dei dirigibilli. Promuove ed organizza gite in località con importanti musei ed isole della laguna ed in tutta Italia con obiettivo di cercare nel passato ( come scriveva Pavese) una fonte di ricchezza ed un bagaglio culturale che solo questo può dare forza creativa per soluzioni alla nostra vita futura. Paolo Vivian
La Torre di Tessra e i resti dell’antico monastero benedettino del XV secolo
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Anno nuovo… buche vecchie di Gianfranco Damiani Ieri, complice la mezza mattinata di tiepido sole e, nonostante il freddo pungente portato dal vento di tramontana, mi è venuta voglia di fare una passeggiata. Camminando per il rilassante parco di via Chiarin e percorrendo il centrale viale alberato sono giunto al Villaggio Laguna. Subito vecchi e nostalgici ricordi si sono risvegliati in me portandomi indietro nel tempo quando da quindicenne assieme agli amici si veniva qui in cerca di "morose". Bruscamente il ritorno alla realtà quando il mio passo finisce dentro la maligna buca parzialmente nascosta dalle foglie secche. Per fortuna nonostante l'età avanzata il mio fisico è reattivo impedendomi così di fare una rovinosa caduta e me la sono cavata con un leggero dolore alla caviglia sinistra. Da buon cittadino 12
subito penso che sia giusto segnalare il problema al comune tramite il portale IRIS e faccio alcune foto, in quel momento una gentile signora si avvicina e mi chiede: è del comune lei, perché devo dirle che questo viale con tutte queste buche è molto pericoloso sia per le persone anziane sia per quelle con handicap poi prosegue dicendo, dove abito io in via Bagaron tra tombini sconnessi e buche è ancor peggio, mio marito Bruno, qualche tempo fa ha fatto anche una raccolta firme ma sono passati gli anni senza che nessuno sia intervenuto. Mi dispiace signora ma non sono del comune gli rispondo, ci salutiamo e dentro di me penso " proprio ben ciapai semo". Comunque anche se demoralizzato la segnalazione a IRIS la faccio.
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RIAPRE UNO STORICO NEGOZIO DI CAMPALTO di Francesca Delle Vedove
E’ sempre bello poter raccontare di qualcosa che nasce, perché porta con sé fantasie, prospettive, progetti, speranze e, in questo caso, anche coraggio. Perché di nuovo, a Campalto, apre un negozio, anzi riapre una bottega storica pur cambiando la propria connotazione. Fino al 1994 era la cartolibreria del paese, in via Orlanda, dove tanti bambini insieme ai genitori, alunni più grandi ed insegnanti ci potevano trovare di tutto da quanto era piena: scaffali fino al soffitto, mensole stipate di quaderni, risme di carta, libri e cartelline, con o senza elastici, penne colorate, gomme e righelli. Oggi, dopo oltre vent’anni, Cecilia ci riprova e lo fa affidandosi a suo figlio Manolo che gestirà la
nuova attività insieme alla moglie Stella. Nel negozio, vista la coincidenza con il periodo natalizio, ci si potrà trovare articoli da regalo, piante di Natale, oggetti di artigianato che finora Cecilia portava in vendita nei mercatini ed ora metterà nel suo nuovo negozio. Più avanti, ci dice, vorrebbero anche diventasse un punto vendita di piante e magari, di fiori, visto che a Campalto la fioreria ha chiuso i battenti un paio d’anni fa. Vedremo. Intanto godiamoci questa nuova apertura che di per sé, visti i tempi non proprio favorevoli, è già una buona notizia per il paese. E la seconda buona notizia è che lo stagno dei pesci rossi, accanto all’entrata del negozio, c’è ancora come negli anni novanta e sta per essere restaurato per portarlo agli splendori di allora. Parola di Cecilia. In bocca al lupo!
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Sand Nativity 2017 si presenta al pubblico con il tema “Va’ e anche tu fa’ lo stesso” proponendo la rappresentazione scenica di alcune parabole ed episodi del Vangelo incentrati sull’amore per il prossimo. Delle nove sculture realizzate, sei sono focalizzate proprio sui racconti morali del “Buon samaritano”, del “Figliol prodigo”, “Lazzaro ed il ricco Epulone” divisa in due parti, “La pecorella smarrita”, “La moltiplicazione dei pani e dei pesci”, e una racconta la “Vita quotidiana nell’antica Betlemme”. Altre tre sculture, si concentrano sui momenti chiave della venuta del Salvatore, dando forma all’“Annunciazione”, “I Re Magi” e naturalmente “La nascita di Gesù”. Propio la natività, quest’anno viene
riportata all’interno di una composizione più tradizionale: il bambino Gesù è deposto nella mangiatoia, protetto dallo sguardo amorevole di Maria e Giuseppe e riscaldato dal fiato del bue e dell’asinello. A racchiudere la composizione, un angelo che con le sue grandi ali, avvolge la Sacra Famiglia. Le sculture in sabbia hanno come sfondo degli scorci prospettici, dipinti dall’artista americano Damon Farmer, che aiutano i visitatori a immergersi nell’atmosfera dell’epoca. Il lavoro degli scultori è supportato da una squadra di allievi del Liceo Artistico Statale M. Guggenheim di Venezia, guidati dal prof. Marco Lorusso e dalla dott.ssa Elena Lana. Sand Nativity, il presepe di sabbia di Jesolo, è stato inaugurato venerdì 8 dicembre 2017 in piazza Marconi e sarà visitabile fino a domenica 11 febbraio 2018.
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A cura del Circolo Ricreativo Culturale AUSER “Il Gabbiano” (bibliotecalinosoffiato@gmail.com) Editore: Circolo Auser “Il Gabbiano” - Direttore responsabile: Giorgio Marcoleoni. Redazione a cura di: BLOG - Territori & Paradossi Associazione Culturale. Indirizzo: Piazzale Zendrini 22 Campalto (VE) Tel/fax : 041.903525 E-mail: lapaginadicampalto@gmail.com Stampato in proprio n° 500 copie - Registrazione presso il Tribunale di Venezia n° 1461 del 24 settembre 2003 “La pagina di Campalto” è consultabile anche in Internet all’indirizzo: http://issuu.com/lapaginadicampalto è possibile rilasciare commenti e domande, segnalare iniziative, suggerire approfondimenti a questo indirizzo e-mail: lapaginadicampalto@gmail.com oppure visitando la nostra pagina facebook.