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http://issuu.com/lapaginadicampalto lapaginadicampalto@gmail.com maggio 2018 Anno XV N° 170
MENSILE A SFONDO SOCIALE DI PUBBLICA UTILITÀ
feste di maggio Nei giorni a cavallo tra maggio e giugno diverse sono le festività, religiose e civili, che si susseguono. La stessa cosa per sagre e feste che in questo periodo si rincorrono tra parrocchie, quartieri e parchi. Aria di spensieratezza, quindi, che ci accompagna in questa primavera soleggiata, ma che contrasta fortemente con il clima di violenza e di morte che si vive nel vicino oriente.
In questo numero: 2 giugno_cento barche per l’isola di campalto_ pillole di moda_campalto si, no, forse_il culto dei film in celluloide_cavalcabicilaguna_bolsena e dintorni_RILASSIAMOCI
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2 giugno di Gabriele Scaramuzza
“La mattina del voto ci furono file lunghissime di donne, prestissimo, ci eravamo convinte che una cosa per mettere fine alla guerra era questa: prendere in mano la politica”. Così Lidia Menapace, partigiana, pacifista, esponente del movimento femminista riassume l’atmosfera del 2 giugno 1946, in cui si tennero il referendum per la scelta tra Repubblica e Monarchia e le elezioni per l’Assemblea costituente che, in meno di due anni, avrebbe scritto il patto costituzionale che ancora oggi ci tiene insieme. Per la prima volta votarono le 2
donne, ad oltre 80 anni dalla nascita dello Stato italiano e dopo 20 anni di un regime che aveva conculcato le libertà fondamentali, votato le leggi razziali, trascinato il paese in un conflitto rovinoso e fratricida al fianco della Germania. Riascoltando i racconti delle donne e uomini di quei giorni, tanto di quanti votarono per la Repubblica quanto di chi si espresse per la Monarchia, si rimane colpiti da quel tratto comune e unificante, la consapevolezza di una grande momento di festa comunitaria, la percezione che, in quel momento, la storia non era vicenda
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da diplomatici e uomini politici, ma si faceva prendere per mano da un popolo, da una comunità. Il 2 giugno 1946 costituì il compimento di un percorso iniziato nei primi mesi del 1944 quando i principali partiti del Comitato di Liberazione Nazionale (CLN), che erano in prevalenza repubblicani e che ponevano come pregiudiziale al loro coinvolgimento nel governo l’abdicazione del re, decisero di rinviare alla fine del conflitto la questione istituzionale sulla forma di Stato che l’Italia doveva darsi attraverso l’elezione di un’assemblea costituente votata da tutta la popolazione. Questa scelta consentì il pieno ingresso del CLN nel governo del paese e diede un impulso alla lotta partigiana avviata nel settentrione, che avrebbe avuto la sua piena conclusione il 25 aprile del 1945 con la liberazione di Milano e delle principali città del nord. Oltre che compimento, il 2 giugno fu l’avvio della storia repubblicana, quella storia al cui interno viviamo ancora oggi noi tutti. Allo scrutinio finale la Repubblica ebbe 17.717.923 voti, pari al 54,3%, la Monarchia 10.719.284, pari al 45,7%. Votò oltre l’89% della popolazione italiana. “E’ nata la Repubblica italiana”: questo fu il titolo di apertura del Corriere della sera del 6 giugno. I giorni immediatamente successivi non furono privi di tensione: Umberto II, succeduto nel maggio a Vittorio Emanuele III che aveva abdicato,
disse che avrebbe riconosciuto il risultato solo dopo i dati definitivi della Cassazione e ambienti monarchici adombrarono presunti brogli. Di fronte al rischio di un inedito conflitto istituzionale il presidente del Consiglio dei ministri, Alcide De Gasperi, assunse il ruolo di capo provvisorio dello Stato il 13 giugno. Sono 21 le “madri costituenti” elette tra i 556 membri dell’assemblea costituente; una presenza certo esigua nel numero, ma significativa per la capacità che queste donne ebbero nel contribuire alla redazione della Carta. Il 2 giugno ha pertanto nel nostro calendario il ruolo che, ad esempio, ha il 14 luglio nella storia francese (anniversario della presa della Bastiglia) oppure il 4 luglio nella storia statunitense (anniversario della dichiarazione di indipendenza delle colonie dalla gran Bretagna). Fin dal 1947 il 2 giugno venne festeggiato con solennità. Nel 1949 venne dichiarato con legge dello Stato festività nazionale. Nel 1977 la festività, per motivi legati alla crisi economica, fu spostata alla prima domenica di giugno abolendo il giorno festivo. Fu il presidente Carlo Azeglio Ciampi a ripristinarla a tutti gli effetti nel 2001, all’interno di un disegno consapevole di recupero dei segni dell’identità nazionale e di un’opera di pedagogia civile, di cui avvertiamo soprattutto oggi la necessità e il bisogno.
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cento barche per l’isola di campalto Non c’è stata una grande partecipazione, o meglio non quella sperata, il titolo delle Cento Barche era mutuato dalla Manifestazione di un anno fa, me se non molti hanno partecipato, una sessantina di Soci del Polo Nautico, del Circolo arcobaleno e una rappresentanza di Assonautica, più una trentina di Scout di Forte Marghera nel pomeriggio, ma la qualità e l’impegno Hanno abbondantemente sopperito al numero, sono stati raccolti rifiuti vari, carichi ingombranti, ramaglie e rovi, sono stati riaperti i sentieri, falciata l’erba, alla fine sono stare caricate ben due Bettolini zeppe di materiale abbandonato da Cittadini Incivili e incoscienti, molto importante la Visita dell’Assessore all’Ambiente Massimiliano De Martin che ha con noi perlustrato l’Isola e ne ha costatato da un lato lo stato di degrado, dall’altro lo sforzo di alcuni di mantenerla agibile e pulita, si è impegnato a verificare la possibilità di affidarla alle Società Sportive ricavandone una specie di “bivacco di Laguna” posto di possibile ricovero dal maltempo ma anche punto di incontro con possibilità di un utilizzo sportivo e ludico, da mansionare anche l’attiva presenza della Consigliera Comunale Monica Sambo e del Consigliere della Municipalità di Favaro Baglioni, entrambi hanno 4
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lavorato, mangiato e pure “giocato” con noi. Nell’occasione l’Ing. Giovanni Cecconi ha inaugurato un aquilone munito di fotocamera che presto utilizzeremo per fotografare dall’alto le secche che si stanno sempre ingrandendo nella zona della Laguna Media. Ottimo l’apporto del Gruppo Veritas che ci ha fornito il materiale e le Barche per caricare quanto raccolto come precedentemente promesso dal Presidente Razzini. Ora l’Isola è Pulita ed in ordine, ma servirà una continuità nella manutenzione e un controllo da parte dell’Amministrazione Comunale che forse verrà fatto con l’ausilio di
telecamere per identificare i per ora ignoti vandali che ne fanno uso come discarica abusiva. A tutti i Partecipanti e a chi anche non presente ha appoggiato e incoraggiato l’iniziativa va il grazie della Consulta della Laguna Media e anche quello espresso a chiare lettere dall’Assessore De Martin. Paolo Cuman Portavoce della Consulta della Laguna Media Per chi volesse informazioni sulla nostra attività vada nel sito www.lagunamedia.it
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Murano Isola di Campalto
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PILLOLE DI MODA: il giubbino in jeans di Monica Zennaro
Un capo che come tutta la moda si reinventa sempre, di decennio in decennio: il giubbino in jeans. Proprio quando sembra essere diventato una reliquia, ecco che il nostro caro, vecchio giubbino in jeans torna di prepotenza a dominare le scene. Diventato popolare negli anni cinquanta grazie ai cosiddetti “greaser” (una cultura giovanile negli Stati Uniti D’America con capelli impomatati e giubbetti), negli anni sessanta e settanta gli Hippy lo indossavano durante le proteste pacifiste e i festival rock. Negli anni ottanta scoppiò un vero e proprio 6
boom, tanto che lo volevano tutti: gruppi glam rock, punk, principesse (con paillettes e lustrini).. Si trasformò nel simbolo di un’intera epoca, al punto che non c’era festa in cui non avesse ammiratori. Negli anni novanta Ralph Lauren lo abbinò a gonnelloni country, stivali da cowboy e sembrava che fosse l’unico modo possibile di indossarlo. Adesso lo si vede in versione ridottissima indosso a modelle e attrici del momento. Dunque dimentichiamo il passato e rispolveriamo anche noi il grande classico. Ecco alcuni consigli: Niente vie di mezzo. Dev’essere scurissimo o delavè. Compratelo di una taglia più piccola, oppure optate per un modello smilzo. In generale, non abbinatelo a un altro capo in denim. Il total look in jeans lasciamolo ai cowboy per radunare il bestiame o che si sfidano ai rodei. Con i jeans bianchi invece è favoloso! Ogni casa di moda propone la sua versione, però non dimenticate i negozi vintage o i mercatini, ne troverete di favolosi. Miei cari lettori alla prossima pillola... Un caro e simpatico saluto dalla Vostra Monica!
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campalto si, no, forse...
Dalla fontana del tubo, all’aiuola col tubo: che si tratti di acqua o piante il tubo sembra essere diventato ormai un simbolo di Campalto; non c’è verso di sbarazzarsene! Se la manutenzione della fontana era un problema, speriamo che non lo diventi anche quella dell’aiuola: come continuamente segnalato sui social, le erbacce prosperano in molti spazi verdi cittadini (vedi Parco Chiarin o il Bosco di Campalto, una vera savana) e non si capisce chi debba occuparsene.
Centro Pascoli: l’incontro svoltosi in Municipalità nello scordo mese di aprile, a parte qualche sterile polemica politico-elettorale di scarso interesse per molti dei cittadini presenti, aveva messo in evidenza la necessità di intervenire al più presto con i lavori e contemporaneamente la mancanza di risorse economiche. Oggi sembrerebbe che lo scoglio sia stato aggirato con lo stanziamento necessario; saremo più concreti nel prossimo numero con notizie più attendibili.
IL CULTO DEI FILM IN CELLULOIDE L'AUSER Circolo “Il Gabbiano” con la prima rappresentazione teatrale al Villaggio Laguna (vedi PDC Febbraio 2018) ha iniziato un percorso di aggregazione culturale e divertimento. In questo percorso non può mancare un programma che contempli il mondo della celluloide o come dicono gli addetti ai lavori in 8
Europa “La Settima Arte” e “Il Mondo dei Sogni” a Hollywood. Il Venerdì dei mesi di Giugno, Luglio e Agosto alle ore 20,45 sono programmati degli incotri con l'intezione di mostrare come le pellicole dei film abbiano in qualche modo influenzato il comportamento sociale, la moda (esempio: vedi su “Laguna
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Nordest spi CGIL Venezia” di Settembre 2017 l’articolo "Burberrys, la storia del trench"), il divertimento. L'iniziativa prende il nome “Portati una sedia” e avrà luogo all'aperto nell' ex scuola Gramsci (in caso di condizioni atmosferiche sfavorevoli la serata non avrà corso). L'AUSER ancora una volta vuole essere presente nel territorio e proporre svago, cultura, aggregazione. Vi diamo appuntamento da venerdì 1 giugno con l'inizio delle serate di divertimento. Programmazione degli incontri nel mese di giugno venerdì 1: CASABLANCA
drammatico del 1942 con Humphrey Bogart, Ingrid Bergman, Paul Henreid, Claude Rains, Peter Lorre, Conrad.
venerdì 8: SI PUO' FARE
Commedia del 2008 con Claudio Bisio, Anita Caprioli,Giuseppe Battiston Giorgio Colangeli, Bebo Storti.
Il Gabbiano Circolo Ricreativo Culturale Campalto - Villagio Laguna I NOSTRI SERVIZI Consulenza legale gratuita per i soci AUSER si riceve solo su appuntamento “Ausilio” spesa a domicilio: in collaborazione con il servizio Sociale della Municipalità e COOP Alleanza 3.0 il nostro Circolo ha aderito al progetto “Ausilio per la spesa” per la consegna gratuita della spesa a domicilio alle persone anziane, non autosufficienti, portatori di disabilità o con problemi motori temporanei che non possono recarsi personalmnte presso i negozi. I NOSTRI CORSI Corso di nformatica Attività di lavori a maglia, uncinetto, taglio e cucito
venerdì 15: CHOCOLAT
La Biblioteca “Lino Soffiato” La possibilità di avere in prestito libri E inoltre “La Scuola di Canto”
venerdì 22: NO PROBLEM
Per informazioni e appuntamenti: 041.903525 - bibliotecalinosoffiato@gmail.com dal lunedì al giovedì dalle 10,00 alle 12,30 il venerdì dalle 16,00 alle 18,00
commedia del 2000 con Johnny Depp,Juliette Binoche, Judi Dench, Molina, Lena Olin. comico del 2008 con Vincenzo Salemme, Sergio Rubini, Aylin Prandi, Giorgio Panariello.
venerdì 29: ANGELI UNA STORIA D'AMORE romantico del 2014 con Raoul Bova, Marco Bonini, Vanessa Incontrada,Giampiero Judica, Ugo Pagliai, Giampiero Mancini.
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CavalcaBiciLaguna di Gianfranco Albertini
Sono partite da Mestre una ventina di persone in bici per raggiungere, dopo un bel percorso attraverso i Boschi di Mestre, Forte Bazzera unendosi a chi era giunto a cavallo per fare il punto sul progetto di “Ciclo Ippovia della Laguna Nord”. Gli assessori De Martin in rappresentanza del sindaco e Boraso, il consigliere comunale e della Città Metropolitana Centenaro e altri rappresentanti di Comune e Municipalità hanno espresso il loro parere sull’argomento in oggetto e, più in generale, sulla mobilità “dolce” legata soprattutto a un turismo più sostenibile. Molto sinteticamente ciò che hanno detto: 10
Ciclo Ippovia della Laguna Nord: Centenaro ha evidenziato come si debba lavorare su alcuni aspetti tecnici del tracciato per non creare eccessiva promiscuità tra bici e cavalli. Non ci sarebbero particolari difficoltà nel portare a termine il progetto in quanto anche le amministrazioni coinvolte oltre a Venezia (Marcon, Quarto d'Altino, Jesolo e Cavallino) si sono dimostrate particolarmente interessate. Unico ostacolo da affrontare, ma il Comune se ne sta facendo carico, è il confronto con il Consorzio Acque Risorgive per la percorribilità di alcuni argini. SAVE e interventi di compensazione: Boraso ha dato la buona notizia che è stato trovato l'accordo per versare nelle casse comunali tre milioni per gli interventi legati alla messa in sicurezza della viabilità di Tessera, al completamento della ciclabile tra Tessera e Favaro fino alla nuova Vallenari e la sistemazione del tratto mancante dal Bosco di Campalto a Forte Bazzera. Allo studio come affrontare invece il collegamento con Ca' Noghera. L'assessore De Martin aveva in precedenza puntualizzato come sia sempre crescente la richiesta di percorsi cicloturistici extracittadini sui quali si debba puntare per un incremento del turismo lento e sostenibile. Massima (almeno così hanno
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detto) la disponibilità di collaborare con le associazioni. Certamente possiamo affermare che qualcosa di positivo sta emergendo e la disponibilità di 3 milioni, cifra sì importante ma forse non sufficienti per completare tutto il pacchetto, è un buon punto di partenza. Auspichiamo solo una cosa: che si provveda celermente a trasformare questo capitale in quelle opere concrete che i cittadini stanno attendendo ormai da troppo tempo. La crescente attenzione delle
amministrazioni locali nei confronti di che sceglie per spostarsi mezzi alternativi all’auto privata è comunque un segnale che va colto. è ormai cosa risaputa, come ci dimostrano Germania, Olanda e altri paesi europei, che gli investimenti fatti per migliorare la rete di percorsi ciclabili sono stati ripagati ampiamente dall’incremento esponenziale del turismo lento e sostenibile che cerca un più stretto contatto con la natura e le culture locali.
Il circolo fotografico aspetta anche te! Incontri, uscite fotografiche, conferenze e mostre: tutto ciò che amano gli amanti della foto.
www.territorieparadossi.it info@territorieparadossi.it blog territori e paradossi
assemblea annuale dei soci venerdì 18 maggio ore 18,30 ex Gramsci - Villaggio Laguna
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bolsena e dintorni: tra misticismo, storia e arte di Gianfranco Albertini Tra la metà di maggio e i primi di giugno, si celebrano tre importanti festività religiose: l’Ascensione (La Sensa per i veneziani), la Pentecoste e il Corpus Domini. Delle prime due avevamo già parlato in precedenti numeri della PDC e ci soffermiamo oggi su quella più recente e, sotto certi aspetti, non priva di un carattere “esoterico”, rappresentata da Raffaello in un celebre affresco.
Nel 1263 Pietro da Praga, un sacerdote di origine boema che veniva assalito da forti e pressanti dubbi sulla reale presenza di Cristo nell’Eucarestia ogni volta che celebrava la Messa, scelse di andare in pellegrinaggio a Roma dove avrebbe pregato sulle tombe degli apostoli. Seguendo la via Francigena, stanco del viaggio, decise di 12
fare tappa a Bolsena, cittadina del Lazio poco distante da Viterbo affacciata sull’omonomo lago, e volle celebrare la Messa nella chiesa che ospita la tomba di Santa Cristina martire, della quale era molto devoto. Al momento della Consacrazione, mentre teneva l’Ostia sopra il calice, vide stillare gocce di sangue che bagnarono il corporale, cioè il
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panno di lino che nelle funzioni liturgiche ricopre gli elementi consacrati. Terrorizzato, tornò in sacrestia e nascose tutto nel sacrario, ma successivamente si fece coraggio e si convinse di dover rivelare quanto era accaduto. La voce del prodigio si sparse rapidamente raggiungendo Orvieto ove si trovava papa Urbano IV che organizzò una solenne processione per scortare la preziosa reliquia. Accertato il miracolo di persona nel 1264 Urbano IV fece quindi promulgare la Bolla “Transiturus de hoc mundo” con cui istituiva per tutta la Chiesa la Solennità del Corpus Domini. La tradizione vuole che per onorare degnamente il miracolo avvenuto e conservare il corporale siano stati edificati il Duomo di Orvieto e la cappella che oggi custodisce la reliquia. Duomo a parte è certo che il miracolo abbia dato vita al culto eucaristico ed ispirato molti artisti che, attraverso la sua rappresentazione, hanno testimoniato la verità della reale presenza di Cristo nel pane consacrato e celebrato il trionfo sugli increduli. Come fece Raffaello Sanzio nel suo affresco La Messa di Bolsena, opera del 1512, inserito nel celebre ciclo decorativo dell’appartamento di Giulio II in Vaticano. Fu lo stesso papa Urbano IV ad affidare poi a san Tommaso d’Aquino il compito di preparare i testi per la Liturgia delle ore e per la Messa della nuova festività, stabilendo che
questa venisse celebrata il giovedì dopo l’ottava di Pentecoste.
Bolsena: basilica di Santa Caterina
Orvieto: facciata del duomo
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Civita di Bagnoregio
Bomarzo: Parco dei Mostri
Lasciata Bolsena e il lago contornato da caratteristici borghi, si sale a Montefiascone, magari per gustare un calice del vino “Est Est Est”. Dalla rocca la vista domina verso nord fino all’Amiata, verso ovest fino al Tirreno mentre a sud spiana verso la “Tuscia Viterbese”. Viterbo, la città dei papi, ci accoglie con le sue vestigia medievali rimaste intatte nel borgo di “San Pellegrino”. Lasciata la città, non c’è che l’imbarazzo della scelta: a pochi chilometri c’è Bagnaia con le sue case in pietra e, soprattutto, gli splendidi giardini all’italiana del XVI secolo. A poca distanza ci attende Bomarzo con il “Parco dei mostri”, fantastiche architetture in pietra dissimulate nella folta vegetazione. Puntando a nord si raggiunge Civita di Bagnoregio, la città fantasma. Edificata su uno sperone roccioso che svetta tra calanchi argillosi, ha sfidato per secoli l’instabilità del terreno: oggi è pressoché disabitata ma il suo fascino accoglie ogni giorni migliaia di turisti. Se da Viterbo, invece,
decidiamo di puntare verso il mar Tirreno, distante solo una manciata di chilometri, raggiungiamo Tuscania. La sua storia inizia molti secoli a.c. con insediamenti etruschi e successivamente romani. Il medioevo ci ha poi lasciato splendide chiese, divenute teatro di numerosi film famosi. E, proprio per non farci mancare niente, in direzione sud troviamo il lago di Vico che occupa il cratere di un antico vulcano. Viaggiando tra castagneti e coltivazioni di nocciole si raggiunge Caprarola. Il palazzo Farnese, opera del Vignola edificato su una precedente costruzione militare di Giuliano da Sangallo, domina l’intero paese. è un monumento unico al mondo, sia per la sua insolita forma pentagonale, sia per la ricchezza dei suoi interni affrescati e per il bellissimo parco che la circonda. Avvicinandosi l’estate, e quindi per chi lo desidera le vacanze, proporremo una serie di suggerimenti per conoscere e apprezzare luoghi suggestivi di questo nostro “Bel Paese”.
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rilassiamoci...
A cura del Circolo Ricreativo Culturale AUSER “Il Gabbiano” Piazzale Zendrini 22 Campalto (VE) Tel/fax : 041.903525 - bibliotecalinosoffiato@gmail.com Editore: Circolo Auser “Il Gabbiano” - Direttore responsabile: Giorgio Marcoleoni. Redazione a cura di: Blog Territori e Paradossi - Associazione Culturale. E-mail: info@territorieparadossi.it Stampato in proprio - Registrazione presso il Tribunale di Venezia n° 1461 del 24 settembre 2003 “La pagina di Campalto” è consultabile online all’indirizzo: http://issuu.com/lapaginadicampalto è possibile rilasciare commenti e domande, segnalare iniziative, suggerire approfondimenti a questo indirizzo e-mail: lapaginadicampalto@gmail.com o visitando la nostra pagina facebook.
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