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LA PAGINA DI CAMPALTO http://issuu.com/lapaginadicampalto lapaginadicampalto@gmail.com LUGLIO AGOSTO 2020 Anno XVII N° 192
MENSILE A SFONDO SOCIALE DI PUBBLICA UTILITÀ
IN VACANZA Auguriamo ai nostri lettori buone vacanze con un’immagine che richiama il fresco e la natura incontaminata dell’alta montagna. Siamo di fronte al massiccio dell’Ortles che segna il confine tra Lombardia e Sudtirolo. Torneremo a settembre, un mese molto importante, che ci vedrà chiamati alle urne per eleggere il nuovo sindaco, il governatore del Veneto e per il referendum costituzionale sulla diminuzione del numero dei parlamentari. A presto.
In questo numero: SOGNIAMO IL FUTURO_ANIMARE CAMPALTO_CAMPALTO MON AMOUR_ALLA SCOPERTA DEL NORDIC WALKING_PILLOLE DI MODA_CAMPALTO NEWS_IL REDENTORE E LA PESTE_NUOVI RITROVAMENTI AD ALTINO.
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Buonasera a tutti e benvenuti. Rieccoci, qui fuori, in questa che possiamo considerare la nostra piazza, di un paese che, la piazza, ha sempre faticato ad averla, a riconoscerla. Mentre una strada può dividere o collegare, una piazza ha un solo scopo, quello di unire. Rieccoci, uniti qui di nuovo. Ad ottobre, siamo venuti con il cuore scosso, mentre oggi, siamo qui, spero, con il cuore pieno di curiosità e forse anche di speranza. Ma prima di tutto, ricordiamoci che non siamo solo noi, qui, gli interessati. Noi siamo qui per tutti coloro che non sono potuti venire questa sera, per motivi di lavoro o di salute o di impegni; per coloro che non ne avevano voglia; siamo qui per coloro a cui non interessava, o che la considerano una baggianata, inutile forse… beh, io non lo credo proprio. Perché prima di tutto siamo qui per coloro che lungo questa strada, in tempi, modi, età diverse, hanno lasciato il loro nome, strisciato sull’asfalto. Sono con noi, ogni nome una luce, le oltre 110 vittime di 2
via Orlanda, di cui abbiamo anche perso il conto, ma non la memoria. Le ricordiamo tutte, le vittime della strada, della velocità, della disattenzione, del prevedibile o dell’imprevedibile. Questi tragici accadimenti segnano le persone. Le persone che vanno, le persone che restano. Sono segni indelebili per i famigliari, i parenti, gli amici. Ma possono essere un segno forte anche per molti altri che magari – la vittima – neppure la conoscevano, ma che si sentono partecipi, coinvolti, nell’essere cittadini di uno stesso paese, come tutti noi. Una strada è un segno sul territorio. E ogni strada ha la sua storia, ci deve essere un motivo affinché un’opera sia costruita. La nostra via Orlanda è nata prima di tutti noi, come arteria vitale, asse di collegamento e comunicazione, sviluppo positivo di più comunità lungo il suo percorso. Ma una strada, se da un lato avvicina le case, dall’altro taglia in due il territorio. Un’altra strada, più giovane di molti di noi è stata scelta per affiancare la
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prima. Una nuova strada che prenderà il ruolo di nastro d’asfalto su cui sfrecciare per guadagnare secondi. Una nuova strada blindata, sui cui si passa, in modo anonimo… e via. Da quella sera dello scorso ottobre, all’indomani della tragica morte di Luciano, sono passati nove mesi. La nuova strada era già in costruzione da molto tempo e forse avrebbe potuto essere già in funzione. All’inizio di questi nove mesi abbiamo raccolto 2200 firme a sostegno della petizione per la messa in sicurezza di via Orlanda, da attuarsi attraverso interventi diversi. Mentre via Orlanda è tale quale a prima, oggi c’è stata l’inaugurazione del by-pass: qualcosa di concluso, da un certo punto di vista, o di appena cominciato, da un altro. Perché oggi stesso inizia una nuova vita per Campalto. Prende vita qualcosa di molto più importante. Dobbiamo fare in modo che via Orlanda torni ad essere strada di paese e per il paese: viva, utile, bella com’era un tempo, quand’era un viale ombroso di maestosi maroneri [Ippocastani ndr.] sotto i quali si passeggiava al fresco. Abbiamo spesso nostalgia di tempi passati, ma magari non facciamo nulla per migliorare quelli futuri. Siamo molto bravi ad aspettare che facciano gli altri, e spesso criticare quando viene fatto qualcosa. Nutriamo la nostra cultura con post virtuali veloci e banali, riducendo la nostra espressività a risposte rapide e fredde.
Ma invece abbiamo tutti bisogno di stare bene. Abbiamo bisogno di passeggiate in barena, caffè al bar, spese sotto casa, partite a pallone, buoni gelati in mano. Abbiamo bisogno di saluti sinceri con i vicini e di due chiacchiere alla fermata del bus. Abbiamo bisogno di autobus con orari e percorsi utili, di marciapiedi dove l’unica possibilità è ancora l’equilibrio sulla linea bianca. Abbiamo bisogno di sentirci sicuri quando rincasiamo tardi la sera e di stare tranquilli quando i nostri figli si trovano con gli amici in giro. Abbiamo bisogno di serate di poesie, di teatro e di musica, di carri di carnevale e risate, di castagne e lotterie. Abbiamo bisogno della pace che ci trasmette il tramonto sull’Osellino visto dal ponte del Passo, con le reti da pesca appese ad asciugare, i fiori degli alberi in primavera. Per stare bene abbiamo bisogno di spazi belli, in cui le piante delle aiuole non vengano rubate o abbandonate, bensì curate. Abbiamo bisogno di asili e ludoteche e servizi per chi è in difficoltà. Abbiamo bisogno di impegnarci a coinvolgere meglio tutte quelle famiglie di stranieri che vengono a vivere qui, aprendoci alla scoperta di culture diverse, magari cominciando dal fare il tifo alle partite di cricket al parco e, perché no, chiedere di provare a fare un tiro. Abbiamo bisogno di un porticciolo, porta sulla laguna, che sia spazio co, affinché tutti possano beneficiare di così tanta bellezza. Dobbiamo,
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stasera, iniziare a sognare. A sognare una Campalto nuova. SOGNIAMO una nuova piazza curata, viva e animata; dei parchi pieni di giochi per i bambini e di panchine all’ombra per gli anziani. SOGNIAMO che le colline a Campalto non siano quelle cresciute come parole gonfiate, per lavori malfatti ed ancora irrisolti, ma piuttosto quelle di uno skatepark. SOGNIAMO che si possa andare facilmente in barca, in kayak, a vivere la laguna stando sul pelo dell’acqua. SOGNIAMO che le autorità rispondano alle loro responsabilità ed agiscano concretamente, non con interventi spot, ma duraturi ed innovativi. SOGNIAMO di sentirci coinvolti dall’amministrazione affinché ci renda partecipi in un percorso di rinnovo del paese, per costruire insieme insieme una Campalto migliore.
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Siamo usciti dalle nostre case stasera perché, per un motivo od un altro, vogliamo dire qualcosa di positivo e costruttivo. Vogliamo esserci, di persona, e possiamo ancor meglio farlo con i pensieri e le idee. Siete tutti invitati ora, a sognare anche voi. A sognare una Campalto nuova. E a prendere un pennarello e scriverli, questi sogni, queste cose che vorreste si realizzassero: parole singole, frasi, cose semplici, strane, concrete o astratte, sentimenti ed emozioni che vorreste sentire abitando qui. Domandatevi: come dovrebbe essere la Campalto dei miei sogni? Cosa dovrebbe avere? Campalto sarà migliore solo se la penseremo insieme. Nessuno può toglierci la libertà e la creatività nel sognarla. Iniziamo a farlo stasera. Daniele Conte Campalto, 16 luglio 2020
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In questi mesi di chiusura a causa della pandemia anche le attività di “AniMARE CAMPALTO” si sono fermate, in una esperienza davvero inedita per la vita di tutte e tutti noi. Prima della chiusura, avevamo lanciato l’idea di ritrovarci per verificare come proseguire il nostro cammino di animazione sociale, avendo anche come riferimento la conclusione dei lavori per il by-pass di Campalto e le elezioni amministrative per la scelta del sindaco e del presidente della Municipalità, e il rinnovo del Consiglio comunale e di quello di Municipalità. Queste ultime, che dovevano inizialmente tenersi nel mese di maggio, sono state spostate a causa dell’emergenza sanitaria a cavallo tra il mese di settembre e quello di ottobre, con l’indicazione di tenere il primo turno il 21 di settembre, e l’eventuale ballottaggio due settimane dopo. Crediamo sia opportuno provare a recuperare gli obiettivi del nostro percorso, che consistevano nell’elaborare – a partire dalla conoscenza della realtà campaltina – un insieme di proposte, azioni, interventi per cambiare, in meglio, la vita del nostro paese. Per questo, crediamo sia
valida l’idea di proporre a quanti si candideranno per il governo della città e della municipalità il punto di vista e le aspettative di chi vive oppure opera a Campalto. Vorremmo provare a fare tutto ciò coerenti con lo stile che “AniMARE CAMPALTO” ha avuto fin dall’inizio, quello cioè di un metodo partecipativo e corale di individuazione dei bisogni e delle possibili proposte. Purtroppo, sia il permanere delle doverose misure per il distanziamento sociale, sia la stagione estiva, rendono impossibile il convocarci in assemblea come già avevamo deciso a marzo. Vi proponiamo perciò un percorso alternativo, in grado con la collaborazione di tutti, di essere comunque fruttuoso. Con questa nostra lettera, vi chiediamo di indicare, secondo la vostra valutazione, quali sono le priorità e le azioni per Campalto, su cui si dovrebbe concentrare il prossimo governo della città (sindaco, giunta, consiglio comunale), con riferimento agli ambiti già individuati in passato: 1. Ambiente; 2. Territorio e urbanistica; 3. Vita sociale e culturale; 4. Vita associativa; 5. Rete dei servizi Per ogni ambito vi chiediamo di individuare un’azione/proposta, oppure di indicare una scala di priorità tra più proposte. Vi chiediamo di inviarci le vostre indicazioni entro il 20 luglio, in maniera tale da poterne fare una prima analisi prima della pausa agostana. Poiché questa lettera è stata indirizzata a voi, in qualità di persone rappresentative
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delle diverse realtà campaltine, vi chiediamo naturalmente non solo di rispondere a titolo personale, ma anche di diffondere e raccogliere idee e sollecitazioni presso i vostri contesti di vita e associativi. A settembre, proveremo a costruire un evento, in presenza, in cui presentare la sintesi delle vostre proposte ai rappresentanti delle diverse forze, politiche e civiche, che si presenteranno alle elezioni del 21 settembre. Siamo consapevoli di chiedervi uno sforzo in un periodo come quello estivo, in cui è benvenuta la voglia di
leggerezza e un periodo di ferie, ma siamo anche convinti che sia necessario sensibilizzare tutti coloro che a vario titolo saranno coinvolti nella cura della città e della municipalità nei confronti di proposte concrete nate con il coinvolgimento operoso di tutte e tutti voi. Vi ringraziamo ancora per la vostra attenzione, e vi salutiamo, rimanendo a disposizione per ogni eventuale necessità di chiarimento. Il gruppo di lavoro di AniMARE CAMPALTO
CAMPALTO MON AMOUR Basterebbe davvero poco per essere felici. Se si evitassero code chilometriche quando ci si reca nelle località di mare al fine settimana e ci si immergesse invece nella natura incontaminata dei parchi o delle località montane, si inquinerebbe meno, i livelli di stress per adulti e piccini diminuirebbero significativamente e ciascuno di noi rivaluterebbe il cosiddetto “turismo di prossimità”. A questo proposito Campalto offre molti spunti in tal senso. La piccola località che si affaccia sulla laguna veneta è dotata di un porticciolo turistico dove si può ammirare uno scorcio stupendo di Venezia, di una pista ciclabile che permette di arrivare dal Passo al Parco S. Giuliano, di un campetto parrocchiale 6
per gli amanti del calcio, di un bosco urbano di vaste dimensioni per gli amanti delle passeggiate e di ristoranti di alta qualità che soddisfano ogni richiesta, anche la più sofisticata. La storia di Campalto ha origini antiche. In particolare la via Orlanda, che ne rappresenta lo snodo principale, in realtà risale all’epoca romana. Il Veneto è stato collegato con il mondo romano attraverso due grandi strade consolari: la Via Postumia, costruita nel 148 a. C., che congiungeva Genova con Aquileia, e la Via Annia, costruita nel 731 a.C. che, partendo da Adria, percorreva l’arco adriatico fino ad Aquileia. I romani hanno costruito strade così solide per lo spostamento delle truppe militari, per avviare
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i commerci in lungo e in largo, per creare stabili rapporti fra le genti, che hanno arricchito centri già esistenti e ne hanno fatto sorgere di nuovi. Nel caso di Campalto e della via Orlanda in particolare, essa rappresentava un’arteria di comunicazione. Si passava di qui per raggiungere il porto di Altino, tappa obbligata per il traffico mercantile. Oggi, invece, la maggior parte del traffico che transita per Campalto è volto a raggiungere l’aeroporto Marco Polo a Tessera. Tutta la sua storia si basa sull’agricoltura e gli scambi commerciali. Oggigiorno però essa potrebbe diventare anche meta d’eccezione per gli amanti delle passeggiate naturalistiche lungo la barena, o di turisti interessati alla storia veneta date le due attrazioni più importanti: San Martino, l'edificio più antico del paese, ultimato nel 1511 da Lorenzo Morosini, a cui appartenevano i terreni limitrofi, e il cippo numero 69 datato 1791. Esso aveva la funzione di delimitare il perimetro della Laguna così da preservare gli equilibri naturalistici. Infatti la Serenissima vietava qualsiasi opera agricola, edilizia o simile oltre tale limite. Che dire di più allora? Venite a trovarci per immergervi nella natura restando ad un passo da Venezia. Cristina Pappalardo
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ALLA SCOPERTA DEL NORDIC WALKING
Attraverso i percorsi verdi di Campalto e la sua gronda lagunare, il Team Nordic Walking Venezia Serenissima, già da diversi anni ha trovato una delle sue splendide palestre a cielo aperto. Il gruppo di camminata nordica formato dai coaches residenti a Campalto Andrea De Favari Formatore Sportivo Nazionale Nordic Walking aics school e dalla Dott.ssa Ornella Gregolin laureata in Scienze Motorie, Chinesiologo, Preparatore Sportivo Nazionale, propone piani di allenamenti, corsi di formazione e uscite itineranti outdoor attraverso i parchi e i boschi della Città Metropolitana di Venezia, in particolare modo a Campalto e Favaro, Lido e Pellestrina, Venezia e Parco Bissuola 8
a Mestre. Il Nordic Walking è uno sport completo, facile e divertente che dona grandi benefici; fondamentale però è acquisire la tecnica corretta, necessaria per poter svolgere al meglio i movimenti attraverso la spinta dei bastoncini. La scuola Serenissima con il suoi coaches altamente qualificati e abilitati all’insegnamento, offre la possibilità di una ottima formazione che permetterà ai futuri camminatori di acquisire al meglio la tecnica del Nordic Walking e praticarla in modo efficace, favorendo così un alto coinvolgimento muscolare e quindi di poter svolgere un’attività sana e completa. Oltre al corpo e alla mente, anche l’occhio vuole la sua
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parte: a tal proposito il Team Nordic ha ideato un allenamento “Biowalk Green Tour”: ogni sabato un percorso verdissimo dove il corpo e la mente possono immergersi nell’ambiente e l’occhio spaziare tra i colori della natura. Tra gli eventi in programma, Il Cammino del Leon e il Cammino Marciano. Quest’ultimo, ideato dal tecnichan coache A. De Favari, è un cammino sulle tracce dell’Evangelista Marco e focalizzato nei luoghi lagunari che hanno vissuto il
suo passaggio. Il cammino parte dalla storica città di Aquileia (dove S.Marco si era recato per l’evangelizzazione di quelle terre) e attraverso le vie delle gronde lagunari, tra cui Campalto, raggiunge Venezia e la Basilica di San Marco. L’area di Campalto con i suoi tracciati tra boschi, campi, piante di lavanda e scorci lagunari unici offre tutto quello che è necessario per uscire, camminare e ...sognare. A. De Faveri
Per info 3474972383 www.nordicwalkingveneziaserenissima.it Pagine facebook: Nordic Walking Bissuola Mestre Campalto Serenissima Nordic Walking Venezia Serenissima
via Gobbi 259 - Campalto da martedì a sabato orario 8.15 - 17.30 per appuntamento: 3927242100
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PILLOLE DI MODA: LA VESTAGLIA di Monica Zennaro
Miei cari lettori vi ricordate la vestaglia che la nonna usava sempre sopra la camicia da notte? Ecco, sebbene non sia più un indumento così in voga, direi che averne una è sempre comoda anche se neanche in ospedale non si porta più. Però vedere persone in tuta da ginnastica in un luogo dove c'è un via vai di medici e familiari mi sembra di cattivo gusto, ma sapete che io amo il Bon Ton per cui è un mio modo di vedere la vita: ogni cosa al posto giusto e al momento giusto. Ritornando alla vestaglia, questo capo dimenticato, direi che in seta è un indumento essenziale per 10
quando uscite dalla vasca da bagno o dal suo letto il mattino dopo. Se poi vi capita di restare chiuse fuori di casa, sarebbe opportuno indossarne una di ottima qualità. È sempre da ammirare una donna che sta bene anche in abiti da casa e, se le capitasse di smarrire la chiave della stanza d'hotel, andrebbe alla reception più glam che mai. Notare che di solito bisognerebbe avere un bel pigiama sotto la vestaglia con ciabattine abbinate! Con questo meraviglioso e sensuale indumento niente vergogna ne imbarazzo anzi ci si ferma al bar e si beve un buon drink: non vi serve altro...non è poi così difficile non vi pare? Ma sotto la vestaglia? ---
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Cotone cachemire e seta sono i migliori tessuti; vi raccomando, niente spugna e niente ciniglia! Quando comprate una vestaglia di seta vi raccomando molto semplice assolutamente non a fiori pizzo e stampe..altrimenti sembrerete uscite da un ospedale psichiatrico... Indossare una vestaglia di seta da uomo può essere molto sexy...fa pensare alle persone chissà cosa stavate facendo fino a un minuto prima...ecco la sensualità...
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Se decidete per un bel kimono vintage in questo caso le fantasie floreali vanno bene! Comunque vi consiglio magari di acquistarla anche in un bel mercatino dell'usato magari un bel capo firmato e tenuto bene perché vi farà sentire unica e vi fa distinguere dalla massa. Spero che con questa mia pillolina vi siate divertite un po' e magari abbiate anche pensato alla grande Marilyn Monroe che in ogni momento era di una sensualità unica. Lei uscita dalla camera da letto era una vera icona di stile solo con una camicia del suo uomo addosso. Perché non farlo anche noi? Un bacione dalla vostra Monica che vi augura delle buone vacanze e arrivederci a settembre..
Il Gabbiano Circolo Ricreativo Culturale Campalto - Villagio Laguna I NOSTRI SERVIZI Consulenza legale gratuita per i soci AUSER - si riceve solo su appuntamento Spesa a domicilio: il ns. Circolo ha il servizio per la consegna gratuita della spesa a domicilio per persone anziane, non autosufficenti, portatori di handicap o con problemi motori temporanei che non possono recarsi personalmnte presso i negozi. I NOSTRI CORSI Corso di nformatica Attività di lavori a maglia, uncinetto, taglio e cucito Ripetizioni scolastiche per alunni di scuola media e superiore LA BIBLIOTECA “LINO SOFFIATO” La possibilità di avere in prestito libri E inoltre: Scuola di Canto Sportello Ludopatia aperto mercoledì h. 15.00/18.00 Per informazioni e appuntamenti: dal lunedì al giovedì dalle 10,00 alle 12,30 il venerdì dalle 16,00 alle 18,00 tel. 041.903525 bibliotecalinosoffiato@gmail.com Circolo Ricreativo Culturale AUSER “Il Gabbiano” Piazzale Zendrini - Villaggio Laguna Venezia - Campalto
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CAMPALTO NEWS
Giovedì 16 luglio è stato aperto al transito il Bypass di Campalto. Dopo anni di lavori e parecchi rinvii la strada è percorribile: sarà facile valutare in quale maniera verrà alleggerito il traffico nel centro cittadino. Ma le opere non si possono certo considerare terminate: manca il completamento e l’apertura della “bretellina” verso via Morosina assieme alle opere di mitigazione; via Gobbi e le altre strade che sono state coinvolte nel cantiere sono a dir poco dissestate; grandi accumuli di terra sono ancora presenti e ben visibili e al minimo alito di vento si alzano nuvole di polvere. Qual’è la, legittima, preoccupazione dei residenti in particolare e degli altri cittadini in generale? Semplice, che i lavori di ripristino, primo tra tutti lo spianamento della gobba in corrispondenza del sottopasso, vengano eseguiti parzialmente e in tempi lunghi. 12
Staremo a vedere. Intanto emerge da più parti un’esigenza rimasta nel dimenticatotio: esiste un piano urbanistico per Campalto? La sensazione comune è che si proceda senza un’idea precisa di cosa si voglia fare del nostro territorio. In questi ultimi anni si è proceduto con interventi decisi e calati dall’alto senza che venissero prese in considerazione le reali esigenze dei cittadini e senza un confronto pubblico. Un esempio è proprio il Bypass: i progetti erano stati presentati da ANAS come definitivi e durante i lunghi tempi di realizzazione non si è minimamente tenuto conto dei disagi causati ai residenti. Ora che le auto e forse, ma speriamo di no visto che questi erano gli accordi, i mezzi pesanti potrebbero riprendere a transitare per la nuova strada, è indispensabile che il tratto di via Orlanda compreso tra le due rotatorie sia dequalificato e
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definitivamente acquisito dal Comune in un ambito di via bilità urbana. Ciò permetterebbe una messa in sicurazza dei punti critici e la limitazione della velocità di attraversamento di Campalto. Un’altra cosa di primaria importanza è la riqualificazione delle aree di cantiere assieme alla realizzazione di tutte le opere accessorie previste dal progetto iniziale. Parliamo ad esempio delle piste ciclabili lungo la nuova strada e lungo la bretellina tra via delle Felci, via Morosina e la rotatoria verso Tessera. Sarà compito di noi cittadini sorvegliare sui tempi di realizzazione e, all’occorrenza, far sentire la propria voce. Speriamo che la giunta comunale
che uscirà dalla prossima tornata elettorale sappia tessere con il territorio un confronto più costruttivo e partecipato.
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NUOVI RITROVAMENTI AD ALTINO In un precedente numero della Pagina di Campalto avevamo scritto di come, sotto ai nostri piedi, si estendesse una vasta area archeologica di rilevante importanza tanto da essere soprannominata “la Pompei del Veneto”. Di recente sono stati intrapresi nuovi scavi nell’area altinate e certamente le sorprese non mancheranno, a cominciare da quella di cui parliamo di seguito. Una scultura di epoca romana, sostanzialmente integra, che raffigura un personaggio maschile seduto su una roccia, con il busto proteso in avanti e la schiena curva, è stata trovata in un terreno nella campagna di Altino, antico insediamento e sito archeologico che si affaccia sulla Laguna Nord di Venezia. La segnalazione giunta alla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per il Comune di Venezia e Laguna, e ai Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale lagunare, ha fatto scattare i sopralluoghi degli archeologi, che hanno subito compreso l'eccezionalità della scoperta. In breve tempo, il recupero è stato affidato dalla Soprintendenza, in collaborazione con la Direzione regionale Musei Veneto, agli archeologi della ditta Malvestio snc di Concordia Sagittaria (Venezia), che ha proceduto a uno scavo stratigrafico, necessario per comprenderne il contesto e recuperare materiale datante. Il personaggio maschile seduto con un braccio si sostiene appoggiandosi sulle ginocchia, con l'altro mantiene il colletto della veste, avvolgente e dal raffinato panneggio. Indossa un ampio mantello, che sulla testa assume la forma appuntita del tipico berretto frigio. E' triste, probabilmente perché sta partecipando al dolore per la scomparsa della persona seppellita nel monumento funerario di cui faceva parte. La probabile appartenenza della scultura a un mausoleo trova indizi anche dalla posizione del ritrovamento, nelle vicinanze del tracciato dell'antica via Annia, lungo la quale - come lungo tutte le strade periurbane in età romana si distribuiva la necropoli della città. Gli esperti della Soprintendenza e della Direzione regionale Musei studieranno approfonditamente reperto e contesto di rinvenimento, per poterlo mettere a disposizione del pubblico in uno degli spazi espositivi del Museo di Altino, forse già dal prossimo autunno. LA PAGINA DI CAMPALTO
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