Gennaio 2021

distribuzione gratuita presso gli esercizi commerciali a: Campalto - Favaro Veneto - Tessera - Dese

http://issuu.com/lapaginadicampalto lapaginadicampalto@gmail.com GENNAIO 2021 Anno XVIII N° 196

MENSILE A SFONDO SOCIALE DI PUBBLICA UTILITÀ

NON DIMENTICHIAMO Alla fine di Gennaio del 1945 venne liberato il campo di Auschwitz Birkenau mettendo fine al massacro di milioni di persone non “accette” dai regimi fascista e nazista. Si sa, il tempo cancella i ricordi, ma per non dimenticare quell’abominio chiamato “leggi razziali”, nelle strade di molte città, Venezia in primis, sono state posizionate le pietre d’inciampo.

Se le incontriamo per calli e campielli, dedichiamo loro qualche momento di raccoglimento.

In questo numero: I VACCINI: CONOSCIAMOLI MEGLIO_DANTE UNO DI NOI_PILLOLE DI MODA_BIKE NEWS: DA TESSERA A SAN GIULIANO_RACCONTANDO IL TEATRO_UN ANNO DI LAVORO_CAMPALTO NO_ IL LIBRO DEL MESE_L’ANGOLO DELLA POESIA_IN CAMMINO CONTRO IL TUMORE AL SENO.

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I VACCINI: CONOSCIAMOLI MEGLIO

L’evento più significativo dell’inizio del 2021 è senza dubbio l’inizio della campagna di vaccinazione contro il covid-19 che dovrebbe consentire di mettere sotto controllo la pandemia che orami da quasi un anno ha colpito il mondo. Un vaccino è, in termini semplici, un preparato biologico che, introdotto nell’organismo, consente a quest’ultimo di sviluppare gli anticorpi in grado di reagire all’aggressione del virus rendendo la persona immune.

Oggi la scienza ha fatto straordinari passi avanti, tant’è che disponiamo di un vaccino contro il sarscov-2 a poco meno di un anno dalla sua conoscenza, ma la storia dei vaccini in realtà affonda nella modernità, e possiamo ben dire che i vaccini, insieme alla potabilizzazione dell’acqua, hanno costituito le due innovazioni più significative per la salute delle comunità umane. Possiamo dire che il padre 2

dell’immunizzazione moderna fu il medico inglese Edward Jenner (1749-1923), che intuì una metodologia per contrastare il vaiolo che, nel ‘700, mieteva circa 40.000 vittime all’anno in Gran Bretagna. Qui nasce anche il termine “vaccino”, perché Jenner utilizzò il pus derivato dalle pustole del vaiolo delle vacche, meno virulento della variante umana, per immunizzare l’essere umano.

Fra il 1967 e il 1979 l’Organizzazione Mondiale della Sanità condusse una straordinaria campagna globale di vaccinazione grazie alla quale, il 9 dicembre 1979, il vaiolo venne dichiarato eradicato.

Nel 1885 Louis Pasteur mette a punto il vaccino contro la rabbia, affinando il principio scientifico che presiede all’efficacia vaccinale, e cioè il fatto che, introducendo in un organismo vivente forme attenuate e rese innocue del virus, questo consente al corpo di realizzare

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l’immunità attraverso la produzione di anticorpi in grado di “combattere” le forme virali più aggressive.

Immediatamente dopo la seconda guerra mondiale una pandemia di poliomelite si diffuse in tutto il pianeta: si trattava di una malattia particolarmente aggressiva, che colpiva il sistema nervoso centrale e i neuroni motori del midollo spinale (solo nel 1962, in Italia, 8.000 persone vennero colpite da tale malattie).

Due diversi vaccini furono messi a punto contro la Poliomelite, da parte di Jonas Salk e da Albert Sabin, intorno alla metà degli anni ’50 del novecento. In particolare il vaccino di Salk per la prima volta non conteneva forme attenuate del virus, bensì forme inattive, mentre il vaccino di Sabin si impose, soprattutto nei paesi in via di sviluppo, per la sua versatilità di impiego. Sabin, tra l’altro, rinunciò a brevettare il proprio vaccino, ciò che consentì la sua produzione a costi bassissimi.

L’Italia fu interessata, nel 1973, nell’ambito della settima pandemia di colera, da un’epidemia che colpì in particolare alcune aree del sud, tra cui la città di Napoli. In quell’occasione venne organizzata una massiccia campagna vaccinale che consentì, nell’arco di una settimana, sottoporre a profilassi quasi un milione di persone. Nel corso degli ultimi decenni naturalmente la ricerca scientifica e la sperimentazione medica sono proseguite con l’avvento delle biologia molecolare, l’avvio

delle tecniche di manipolazione del DNA delle cellule virali per estrarne i componenti fondamentali utili a sviluppare i vaccini, come nel caso odierno del sars-cov-2.

Possiamo davvero affermare che, senza i vaccini, la storia dell’umanità sarebbe davvero stata molto diversa da quella che conosciamo: basti pensare che secondo l’Organizzazione mondiale della sanità, oggi, i vaccini preservano e salvano la vita ad un numero di bambini variabile tra i due e i tre milioni ogni anno.

Ce n’è abbastanza per concludere che, anche nel caso del covid-19, ci auguriamo che la campagna vaccinale possa procedere spedita e rapida, per arrivare il prima possibile a quella che gli scienziati definiscono “immunità di gregge”, che consente di bloccare il diffondersi e il propagarsi del virus.

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Gabriele Scaramuzza

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DANTE UNO DI NOI

Dal 1321 al 2021 sono passati ben settecento anni dalla morte di Dante, ma mai come oggi, il suo poema “La Divina Commedia” risulta essere attuale in tematiche e morale.

Dante Alighieri è stato criticato, osannato, venerato nei secoli. È uno degli autori più letti e tradotti in assoluto e che più ha ispirato artisti, scrittori, poeti e letterati in tutto il mondo. Recentemente il direttore delle Gallerie degli Uffizi Eike Schmidt ha proposto una sorta di mostra virtuale per ricordare i settecento anni dalla morte del poeta. Per l’occasione sono state rese visibili al pubblico, attraverso l’uso della digitalizzazione e dei social media, ben 88 tavole del pittore manierista Federico Zuccari.

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La raccolta è stata intitolata «A Riveder le Stelle». I disegni del pittore illustrano la Commedia di Dante e sono accompagnati da una sorta di leggenda didattica a cura di Donatella Fratini.

Dan Brown, nel suo romanzo tra il dark e l’apocalittico dal titolo “Inferno”, da cui poi è stato tratto pure il film, ruota intorno al capolavoro di Dante, all’antica peste nera, passando attraverso i gironi infernali per approdare poi ad un dipinto di Sandro Botticelli e alla maschera funeraria del sommo poeta, oggi conservata a Firenze nei musei di Palazzo Vecchio.

Prima ancora di Brown, in Inghilterra, John Milton, con il suo Paradise

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Lost, aveva sicuramente tratto ispirazione dalla raffigurazione che Dante diede dell’Inferno, del Purgatorio e poi del Paradiso con la percezione del buio e via via della luce che si attiva man mano che si arriva alla dimensione celeste.

In Italia invece dopo Levi, Pier Paolo Pasolini con La Divina Mimesis, Giulio Leoni e Francesco Fioretti si sono ispirati al sommo poeta e alla sua preziosissima opera letteraria.

In ambito cinematografico la commedia “Totò all’inferno” del regista Mastrocinque ricorda tanto quanto è successo a Dante che, addormentandosi, si ritrova in una selva oscura avendo smarrito la retta via.

Il protagonista del film Totò, in arte Antonio Marchi, decide di suicidarsi perché depresso e disoccupato.

Annega per un caso fortuito in un fiume e viene spedito direttamente all’inferno dove si reincarna e diventa l’imperatore Marc'Antonio.

Nel film Belfagor lo spinge tra le braccia della bella Cleopatra, che fa parte del girone dei Lussuriosi per benevolenza del Diavolo, quando invece avrebbe dovuto scontare la sua pena nel girone dei Violenti.

L'incontro amoroso viene osteggiato da lucifero, geloso della donna, così Totò, per sfuggire alla sua ira, scappa nuovamente sulla Terra ma, lì, vive delle vicende inverosimili.

Per legge del contrappasso ricade comunque negli inferi e viene condannato ad una pena atroce. Alla fine della fiera si risveglia e capisce

che ciò che ha vissuto era solo un sogno, anzi un incubo. Tra serio e faceto è il testo della canzone “vita d’inferno” di Biggio-Mandelli durante il Sanremo del 2015. I cantautori descrivono in breve la condizione degli esseri umani sulla terra in epoca odierna. Neanche i videogiochi hanno saputo resistere al fascino della Divina Commedia. Questo poeta pare essere fondamentale per tutti gli ambiti culturali e in tutte le epoche.È trendy, misterioso, in pratica uno di noi.

Date un’occhiata se non lo avete già fatto alla sua commedia….la troverete divina!

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Cristina Pappalardo

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PILLOLE DI MODA: L’ABITO DA SERA di Monica Zennaro

Ammirare le donne famose con i loro abiti da sera che sfoggiano sul “red carpet” è diventato quasi un passatempo per noi comuni mortali. Ci sediamo davanti al televisore e commentiamo e forse più, di tutto, sognamo.

Ma se dovesse toccare a noi?

Se dovessimo presenziare in abito da sera ecco che arriva il panico!

Ed ecco perché dobbiamo 6

comprarlo quando ancora non ci serve.

Invece lo andiamo sempre a cercare all'ultimo minuto quando ci serve ed ecco che il panico ci assale e magari compriamo uno che costa una fortuna e magari non è neanche quello che volevamo.

Le più scaltre invece passano in rassegna gli appendini dei negozi senza soffermarsi troppo sugli abiti da sera. Se gliene piace uno lo comprano, altrimenti niente, a prescindere dall'aver ricevuto un invito o meno.

Tanto prima o poi capita a tutte, dunque meglio essere preparate.

A ciascuno il suo ecco i modelli per cui optare: Modello senza spalline: ve lo raccomando solo se busto e braccia sono il vostro punto forza.

A colonna: per chi è alta e snella Di sbieco: per chi ha un corpo formoso e femminile molto mediterraneo Divino: per tutte Vi consiglio di optare per una stoffa che vada bene tutto l'anno come uno chiffon o un crèpe di seta, purché leggeri.

Evitate le stampe che passano presto di moda o i volants e troppe perline.

Scegliete un colore scuro o neutro che potrete rimettere all'infinito cambiando solo gli accessori.

Se volete un abito che valorizzi il

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vostro corpo qualunque, esso sia, optate per un taglio di sbieco che permette all'abito di ricadere morbido e fluido pur restando aderente. Di sicuro sarà molto più semplice rispetto ad un taglio dritto.

Così diceva Sophia Loren: “Il vestito di una donna deve essere come una barriera di filo spinato, che fa quel che deve ma non impedisce la vista”.

Buona lettura e a presto.

Vostra Monica

Il Gabbiano Circolo Ricreativo Culturale Campalto - Villagio Laguna I NOSTRI SERVIZI Consulenza legale gratuita per i soci AUSER - si riceve solo su appuntamento Spesa a domicilio: il ns. Circolo ha il servizio per la consegna gratuita della spesa a domicilio per persone anziane, non autosufficenti, portatori di handicap o con problemi motori temporanei che non possono recarsi personalmnte presso i negozi.

I NOSTRI CORSI Corso di nformatica Attività di lavori a maglia, uncinetto, taglio e cucito Ripetizioni scolastiche per alunni di scuola media e superiore LA BIBLIOTECA “LINO SOFFIATO” La possibilità di avere in prestito libri E inoltre: Scuola di Canto Sportello Ludopatia aperto mercoledì h. 15.00/18.00 Per informazioni e appuntamenti: dal lunedì al giovedì dalle 10,00 alle 12,30 il venerdì dalle 16,00 alle 18,00 tel. 041.903525 bibliotecalinosoffiato@gmail.com Circolo Ricreativo Culturale AUSER “Il Gabbiano” Piazzale Zendrini - Villaggio Laguna Venezia - Campalto

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BIKE NEWS: DA TESSERA A SAN GIULIANO

Sono da poco iniziati i lavori per il completamento del percorso ciclo pedonale tra Forte Bazzera e il Bosco di Campalto lungo l’argine sinistro dell’Osellino. Il tratto che da Tessera raggiunge l’idrovora è realizzato dal Comune di Venezia con i fondi messi a disposizione da Save per le opere di mitigazione e compensazione previste dal Masterplan Aeroportuale (del quale avevamo già parlato in precedenza) mentre il tratto restante sarà a carico del Consorzio Acque Risorgive.

Ricordiamo che gli argini sono “area di cantiere” quindi deve essere consentito il transito dei mezzi necessari alla loro manutenzione.

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Secondo quanto dichiarato a mezzo stampa dall’assessore Boraso i lavori dovrebbero concludersi entro l’estate. Non ci resta che sperare, qualche buona notizia non guasterebbe.

L’idea di “Ciclovia delle barene” risale al 2007 quando un manipolo di campaltini amanti della natura e della mobilità sostenibile, sostenuti dalla Municipalità di allora, dalla sensibilità dell’amministrazione comunale e con l’appoggio del Cosorzio Dese Sile, riuscì a spuntare al consorzio “Venezia Nuova”, che stava ultimando la messa in sicurezza l’area fosfogessi, il percorso tra Passo Campalto e San Giuliano; la concessione dell’utilizzo del ponte che era servito per la bonifica dell’area del tiro al piattello avrebbe costituito il passo successivo fino al Bosco di Campalto.

Non possiamo però tralasciare l’impegno che molti abitanti, soprattutto di Tessera, stanno mettendo per attirare l’attenzione delle varie amministrazioni pubbliche sull’esigenza di collegare quest’ultima frazione con il centro di Campalto con un percorso sicuro lungo via Orlanda.

Se è vero che gli ostacoli ci sono, dovuti soprattutto alle competenze di ANAS su quest’asse stradale, è altrettanto vero che la voce dei cittadini deve essere ascoltata da Municipalità e Comune.

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Gianfranco Albertini

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RACCONTANDO... IL TEATRO

Teatro Greco di Siracusa

La storia del teatro, una parola che spesso pronunciamo e probabilmente, non diamo o non sappiamo dare il giusto valore a questo termine. Dobbiamo sapere che il teatro fa parte delle attività umane che trasmettono emozioni, messaggi che va sotto il nome di Belle Arti, queste sono identificate in sette gruppi artistici (pittura e scultura, musica e danza, teatro, fotografia, architettura, cinema, letteratura). La storia del teatro ha origini antichissime, è una delle prime manifesta-zioni culturali dell'uomo ed è legato a due termini Rito e Mito.

In Occidente la storia del teatro inizia dall'antica Grecia fra il VI e il V secolo a.C., l'ingresso era gratuito, gli spettacoli erano sovvenzionati dai cittadini più agiati e il genere teatrale era soprattutto religioso.

Con l'impero romano le manifestazioni teatrali perdono parte della religiosità per assumere un carattere profano, con forme di ”farsa” (lo scopo è di far ridere lo spettatore) e “atellana” in occasioni di feste religiose. Nel Medio Evo la chiesa proibisce gli spettacoli e il teatro scompare. Solo verso l'anno 1000 si sviluppa nuovamente un teatro sacro all'interno delle chiese con le rappresentazioni della passione di Cristo, parallelamente nelle corti feudali si sviluppano intrattenimenti di teatro popolare. Il Rinascimento portò alla scoperta del teatro classico con il rispetto delle tre unità Sacro, Laico, Dotto. Nel corso dei secoli 1500/1600 si sviluppa il teatro moderno.

Con la Commedia dell'Arte si aggiungono improvvisazione, oralità e maschere, si costruiscono teatri chiusi per accogliere un sempre più vasto pubblico con platee, palcoscenici che ospitano quinte mobili, c'è l'orchestra tutto questo per far fronte alle nuove esigenze dello spettacolo.

Non ho la pretesa di insegnare nulla a nessuno ma solo cercare di creare un interesse a questa forma d'arte nel vostro intimo, se ci sono riuscito vi do appuntamento al prossimo mese.

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Lorenzo Loris

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CENTRO ANZIANI F.LLI CERVI E IL GABBIANO UN ANNO DI LAVORO Il 2020 e stato un anno molto difficile e complicato per tutti noi. I due circoli AUSER presenti al Villaggio Laguna, come tutte le strutture in genere e i cittadini, hanno dovuto adattare le proprie attività alle esigenze necessarie per affrontare al meglio la pandemia che stiamo vivendo. Dapprima si è annullato il programma delle manifestazioni previste, ad eccezione della visita all'isola di San Francesco del Deserto, a Maggio. Quindi i due circoli "Il Gabbiano" e il "Centro Anziani F.lli Cervi" hanno chiuso le loro sedi, rinviando l'apertura a quest'anno che, purtroppo, si è presentato con restrizioni, privazioni e divieti. Questa situazione ha fatto sì che tutti i nostri sforzi siano stati rivolti al l'impegno sociale. L'attività d'accompagnamento, una realtà che quest'anno

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compie cinque anni, ha eseguito 1780 servizi per un totale complessivo di km 47855; un impegno notevole per tutti i volontari ai quali va la nostra gratitudine. L'altro progetto avviato nel periodo pandemico è la spesa sociale. Prima di fare un sunto dell'iniziativa, dobbiamo congrattularci con tutti i quali ci hanno sostenuto e i gestori del supermercato CRAI per la loro disponibilità: grazie, grazie, grazie. Con il vostro aiuto si è raccolto 68/70 kg. di pasta e riso, 34/38 litri di olio d'oliva e di semi vari, 190/210 scatolato fra tonno, passate di pomodoro, fagioli, ecc., 38/41 kg, fra caffè, zucchero e tisane. Con questo cibo siamo riusciti ad aiutare 41 nuclei familiari con la consegna di 192 spese.

Un lavoro notevole che ci impegnerà anche quest'anno.

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CAMPALTO NO

Sembra che a Campalto vandalismo e altri atti di inciviltà la facciano da padroni. Non riusciamo a capire quale abilità ci voglia per divellere una panchina (e magari postare il video di cotanta impresa sui social) né ugualmente ad abbandonare la spazzatura vicino ai cassonetti. Ripristinare la panchina costerà diverse centinaia di € di denaro pubblico e per tenere pulite le piazzole le bollette di Veritas diventeranno sempre più care. Grazie!

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via Gobbi 259 - Campalto da martedì a sabato orario 8.15 - 17.30 per appuntamento: 3927242100

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Antonia Pozzi e il suo modo d’amare silenziosamente.

La raccolta di poesie di Antonia Pozzi edita da Interno Poesia nel 2019 è un’ottima occasione per ripensare a chi siamo e a che cosa abbiamo fatto veramente nella e della nostra vita. L’opera della poetessa milanese s’intitola “Mia Vita Cara” e comprende cento poesie collocate secondo tre filoni tematici principali: l’amore, il rapporto con se stessi e la natura. Pare impossibile che la scrittrice raggiunga la notorietà dopo la triste dipartita. Innegabili sono 12

il suo spessore letterario nel panorama culturale italiano del Novecento e il suo stile delicato, ma nello stesso tempo incisivo. Ogni poesia è pregna di significato. I termini poetici sono carichi di magia e d’intensità sia sonora sia visiva. Antonia pare accompagnare il lettore in una seconda dimensione silenziosa dove contano spazio, tempo e cuore.

Si impara ad apprezzare la vita, gli affetti e anche le occasioni di lutto e di morte sono in realtà momenti in cui si esalta la vita. Sì, la nostra vita, il nostro benessere e quello dei nostri cari sono le cose più importanti per noi. Peccato esse non siano cose quantificabili. Tutti noi essere umani tendiamo alla perfezione e ricerchiamo ciò che non abbiamo, spesso dimenticandoci di quanto siamo fortunati. Antonia è una Donna: ama, soffre, studia e scrive. Alla tenera età di diciassette anni si denuda emotivamente solo dinnanzi alla poesia e sprigiona tutta la sua carica emotiva e il suo ardore attraverso la pagina bianca. Il 1927 sarà per Antonia un anno di svolta in tutti i sensi. La giovane frequenta la prima liceo ed è subito affascinata dal suo professore di greco e latino, Antonio Maria Cervi. La studentessa non è certo attratta dal suo aspetto fisico quanto dalla cultura eccezionale, dalla passione con cui insegna, dalla sua integrità morale.

Tutti valori condivisi da entrambi. La giovanissima allieva se ne innamora subito. L’amore per la conoscenza a

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360 gradi, per il sapere, per l’arte, per la cultura, per la poesia, per il bello, per il bene. Presto la mutua corrispondenza d’amorosi sensi è interrotta dalle ire della famiglia di Antonia totalmente contraria a quell’amicizia. Tutto diventa buio e tragico: la poetessa decide di non sottostare a quanto intimato dal padre. La donna decide di essere

irragionevole e di sconfinare nell’illecito, come sostiene Elisa Ruotolo che ha curato l’introduzione della raccolta poetica della Pozzi. La scrittrice sceglie di morire, di suicidarsi, ma ai lettori fedelissimi lascerà per sempre qualcosa: la fluidità vertiginosa del suo Amore.

Cristina Pappalardo

L’ANGOLO DELLA POESIA CASA

NA CASA VECIA

Avevo bisogno di certezze, ma di certo non c’è niente, ma c’eri tu e a me bastava anche se era sufficiente qualcosa mancava: mi mancavano i ricordi, le strade di campagna, la luna in mezzo al mare, la neve in montagna, come fosse il luogo a trattenermi, perché lì nacquero i miei sentimenti giacevano immobili senza scostarsi mentre io contavo i passi fatti per arrivare fino a quí vicino ad una stella, ma lontano da me.

La casa non è quattro mura e un soffitto, ma dove sei nato, ti senti te stesso.

Sue fondamente un poco sconta ghe se una caseta un fia'malandada ma se tea vardi ben no a se tanto malciapada la ga solo i balconi de ‘egno tuti screpoai de umidità e un campaneo che se stanco de sonar e mi so là che la vardo incantà.

Par che la diga: venì zente venime abitar perchè go ancora vogia de viver e vogio sentir ancora la me parona cantar e i fioi zogar sta casa vecia se podese parlar quante robe la podaria contar Ma una sola ve ne vogio dir: e mi Venessia me piase cussì.

Alessia Toffoli

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Lucia Seno

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IN CAMMINO CONTRO IL TUMORE AL SENO

Nel mese di ottobre a Campalto e Favaro si è svolta la prima edizione di “Camminando insieme - Botteghe Rosa”. L’evento di sensibilizzazione che ha coinvolto le attività commerciali della zona è stato curato dal dal Team Nordic Walking Venezia Serenissima in collaborazione con LILT Venezia in occasione della campagna per il mese dedicato alla prevenzione del tumore al seno.

Per l’occasione tutte le attività coinvolte hanno allestito le loro botteghe e vetrine con particolari addobbi rosa e sono state create dal maestro pasticcere Michele delle deliziose pastine rosa con il simbolico fiocchetto.

Il gruppo nordic walking Venezia Campalto Serenissima capitanato dai Coaches A. De Favari (delegato LILT Venezia) e O. Gregolin (Consigliere LILT Venezia) hanno dato vita alla bella camminata rosa partita dal centro di Campalto che ha percorso il parco Chiarin, la gronda lagunare, il bosco di Campalto ed è terminata presso l’area esterna della pasticceria da Silvano, appositamente

allestita dal Maestro pasticcere Michele e dalla moglie Deborah.

Ad attenderli per i saluti erano presenti la Presidente del Consiglio Comunale di Venezia Ermelinda Damiano, il Presidente LILT Venezia Dott. Carlo Pianon e i volontari di “pulmino amico” servizio di trasporto gratuito per i malati oncologici, con il responsabile F. Minotto.

Sono stati consegnati dalla Presidente Damiano gli attestati “Leonissima 2020” premio ideato da qualche anno a questa parte dal team Nordic Serenissima per le atlete del gruppo che colpite da tumore con grande resilienza sono tornate alla pratica sportiva.

Al termine dell’evento sono stati consegnati da Lilt Venezia gli attestati di partecipazione a questa prima edizione a tutte le attività che si sono rese protagoniste di Botteghe Rosa. Grazie a tutti coloro che hanno partecipato e contribuito; il ricavato dei proventi giunti dalle cassette posizionate nei negozi aderenti e parte del ricavato dalla vendita delle pastine rosa, sono stati raccolti a favore ed a sostegno delle attività della LILT Venezia (Lega Italiana Lotta ai tumori ) attiva nel campo della prevenzione oncologica con i suoi ambulatori in via Premuda, 5 Mestre Per informazioni e contatti : Ornella Gregolin 3474972383 www.nordicwalkingveneziaserenissima.it

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La Pagina di Campalto è curata dal Circolo Ricreativo Culturale AUSER “Il Gabbiano” Piazzale Zendrini 22 Campalto (VE) Tel/fax : 041.903525 - bibliotecalinosoffiato@gmail.com Editore: Circolo Auser “Il Gabbiano” - Direttore responsabile: Giorgio Marcoleoni.

Redazione a cura di: Blog Territori e Paradossi - Associazione Culturale.

E-mail: info.blogterritorieparadossi@gmail.com Stampato in proprio - Registrazione presso il Tribunale di Venezia n° 1461 del 24 settembre 2003 “La pagina di Campalto” è consultabile online all’indirizzo: http://issuu.com/lapaginadicampalto È possibile rilasciare commenti e domande, segnalare iniziative, suggerire approfondimenti a questo indirizzo e-mail: lapaginadicampalto@gmail.com o visitando la nostra pagina facebook.