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MAGGIO 2012 Anno VIII No 107
MENSILE A SFONDO SOCIALE DI PUBBLICA UTILITÀ
La rinascita dell’Osellino ci siamo quasi!
a cura di Elena Brugnerotto e Daniele Conte
Mentre circolano tante voci e poche certezze sugli interventi previsti per la riqualificazione del canale dell'Osellino e le associazioni per la salvaguardia della gronda lagunare si moltiplicano, noi abbiamo deciso di indagare e andare a chiedere ai diretti responsabili. Così a volte succede che scrivi una mail ad un Assessore con la consapevolezza che non riceverai mai risposta e invece ti risponde che si informerà (quindi una indagine approfondita) e che ti farà sapere. Infatti dopo pochi giorni ricevo una mail con una nota da riportare sul nostro giornalino. Magari gli enti pubblici funzionassero sempre così! continua a pag. 2
L’ ERBA DI CASA NOSTRA Per la precisione ho chiesto informazioni all'Assessore all'Ambiente del Comune di Venezia Gianfranco Bettin. Nel giro di una settimana ho ricevuto dal Direttore del Consorzio Acque Risorgive (soggetto incaricato della realizzazione del progetto), Ing. Bendoricchio, il dettaglio dei futuri interventi sul canale. Da anni si parla di lavori imminenti per la messa in sicurezza, la bonifica e la riqualificazione del canale e delle sue rive ma al momento non è stato risistemato che un breve tratto in prossimità del ponte di via Passo. Da quello che dice il Consorzio i fondi ci sono quindi aspettiamo fiduciosi... Vi riporto di seguito quanto ricevuto tramite il Dott.Torricelli, che ringrazio insieme all'Assessore Bettin, alla sua segreteria e all'Ing. Bendoricchio per la loro disponibilità e velocità.
Progetto di riqualificazione del fiume Marzenego-Osellino: disinquinamento, tutela idraulica e valorizzazione ambientale Per la riqualificazione ambientale del basso corso del fiume Marzenego – Osellino, nel territorio del Comune di Venezia, la Regione Veneto ha messo recentemente a disposizione altri 16 milioni 520 mila euro dei fondi della Legge speciale per interventi di disinquinamento. La riqualificazione del basso corso del Marzenego – Osellino è già finanziato con 12,45 milioni, dei quali 10 della Regione, 2 del Magistrato alle Acque e 450 mila euro del Comune di Venezia. Il progetto preliminare dell’intervento, approvato dal Ministero dell’Ambiente, ammonta quindi a quasi 29 milioni. Il Consorzio di Bonifica Acque Risorgive, soggetto attuatore, ha già avviato le procedure di esproprio per l’intero intervento. L’ulteriore finanziamento consente la prosecuzione delle opere dal manufatto alle Rotte sino alla foce del canale Osellino in laguna. L’intervento, nello specifico, prevede il risezionamento del canale Osellino dal ponte di Viale Vespucci fino alla sua foce di Tessera mediante
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dragaggi per la bonifica del fondale, la “meandrizzazione” dell’alveo, l’arretramento ed il rinforzo degli argini fino a quota di sicurezza idraulica;; la realizzazione di aree golenali; la piantumazione di essenze vegetali atte alla fitodepurazione sul fondo e lungo le sponde, di alberi ad alto fusto e di arbusti; la realizzazione di una passerella ciclopedonale di attraversamento della via Orlanda; il rifacimento del manufatto idraulico a presidio della confluenza tra l’Osellino e il canale delle Rotte e l’installazione di un nuovo manufatto idraulico di sostegno a presidio della sezione terminale dell’Osellino, in entrambi i casi per trattenere le acque a scopo depurativo prima del rilascio in laguna. In termini di benefici attesi per la collettività, l’intervento diminuirà i carichi di nutrienti attualmente sversati in laguna; proteggerà il territorio dal rischio idraulico con contenimento delle piene con tempi di ritorno cinquantennali; realizzerà la bonifica dei fondali; valorizzerà il paesaggio, accrescerà la fruibilità del territorio dal lato terraferma e la regolamenterà dalla parte del mare con la razionalizzazione dei posti barca e condizioni di navigabilità più sicure. Per quanto riguarda la navigabilità dell’Osellino, essa verrà garantita, in periodo estivo, nei fine settimana disponendo l’apertura del manufatto alle Rotte e della paratoia di sostegno a Tessera. L’apertura avverrà comunque durante tutto l’anno, ogni qualvolta il livello idrometrico di marea uguaglierà il livello imposto dagli stessi manufatti. Nei periodi di chiusura il collegamento da e per la laguna potrà avvenire presso la paratoia di Tessera a mezzo di apposita struttura che consentirà il transito delle imbarcazioni. Non va infatti scordato che il canale Osellino è interessato da fenomeni erosivi dovuti all’idrodinamica naturale e soprattutto al moto ondoso generato dai natanti. Una regolamentazione della navigabilità si rendeva pertanto necessaria. Con questo intervento si mira inoltre a favorire la ciclabilità, con la predisposizione delle sommità arginali ad accogliere piste ciclopedonali e la possibilità di integrare le piste ciclabili che potranno essere realizzate sulle arginature di progetto, con i percorsi ciclabili esistenti. Ottenuto il via libera dalla commissione Via, partirà l’iter per l’approvazione del progetto definitivo ed esecutivo dell’opera.
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Mestre, 17 aprile 2012
ASSOCIAZIONI TERRA ANTICA COMPIE 20 ANNI AUGURI! L'associazione Terra Antica festeggia quest'anno i vent'anni dalla sua fondazione con una serie di iniziative alle quali sono invitati a partecipare tutti i cittadini di Campalto. Il primo appuntamento si è già svolto alla scuola Don Milani il giorno 20 aprile con la rappresentazione “Gente di gronda”, spettacolo allestito dalla scuola per illustrare alcuni aspetti della vita della popolazione nella prima metà del secolo scorso. Il 5 maggio alle 20,45, nella chiesa di S.Benedetto a Campalto, concerto del coro “Marmolada” diretto dal maestro Claudio Favret. Il 12 maggio alle 20.45 appuntamento a Favaro con l'iniziativa “Cantando insieme” con il coro giovanile “Voci in accordo” di Favaro diretto da Elena Camerra ed il coro ”Vokalensemble” del liceo di Leibniz (Austria) diretto da Irmgard Kopf-Schuller. Per il 26 maggio è programmata una gita in Lessinia, un'occasione per conoscere l'altopiano veronese, il museo dei fossili di Bolca ed il museo etnografico. Per maggiori informazioni e prenotazioni alla gita in Lessinia mandare una mail a terra-antica@libero.it o telefonare al n. 0415010313. Altre informazioni presso il sito terraantica.org
INTERNET GRATIS A CAMPALTO Continua presso il Centro Polifunzionale Pascoli a Campalto l'attività del Centro P3@ dove è possibile accedere ad internet gratuitamente. Il Centro è aperto il martedì, il mercoledì ed il sabato dalle 9.00 alle 12.00 ed il giovedì dalle 18.00 alle 21.00 ed è gestito dalla'Associazione Blog Territori e Paradossi. L’accesso negli orari di apertura è possibile previa iscrizione gratuita; nell’aula PC è sempre presente un “tutor” che può fornire aiuto ed assistenza a chi lo richieda. L'iniziativa è stata promossa dal Comune di Venezia e finanziato dalla Regione Veneto con il Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR) sia con lo scopo di garantire l’accesso ad internet per chi voglia navigare in rete, sia di facilitare l’alfabetizzazione delle persone che hanno difficoltà ad usare il computer.
FESTA DI PRIMAVERA Anche quest'anno a Campalto arriva la Musica, oltre che alla tanto attesa Primavera! Il 18 19 e 20 maggio al Parco di via Chiarin troverete giochi, serate musicanti, pic nic all'aperto e molto altro! Sarà un modo per fare comunità, non solo religiosa, ma anche cittadina. I giovani saranno i protagonisti musicali, un'occasione per creare insieme e farsi sentire! I giochi sono dedicati ai bambini, che potranno correre sul prato e sporcarsi di verde. Il pic nic per le mamme, da condividere in famiglia. I tornei di calcetto e pallavolo per i papà, più o meno sportivi. Insomma ce n'è per tutti i gusti! Perchè non fare almeno un salto? Le porte sono aperte! Buon divertimento!
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L’ ERBA DI CASA NOSTRA
PERICOLOSO L'ACCESSO AL PARCO DI S.GIULIANO a cura di Giuliano Brandoli
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Bella la passeggiata che da Passo Campalto porta al parco di S.Giuliano! Frequentata tutto l'anno da centinaia di di persone, adulti e bambini, a piedi o in bicicletta. E più si avvicinano al Parco, più pregustano il raggiungimento della meta: i bambini scorrazzano e si rincorrono, gli adulti già vedono la panchina dove riposarsi. Quasi nessuno è consapevole che l'ultimo tratto del percorso possa essere pericoloso, molto pericoloso! In quell'ultimo tratto di strada asfaltata, inibito alle moto, è consentito però il transito delle auto (in genere sono auto che vanno o provengono dal canile) e che spesso transitano ad una velocità pericolosa per quel tratto proprio per la presenza di persone che non si aspettano di potersi trovare di fronte ad un'auto: più di una volta si è rischiato l'incidente, in particolare in prossimità della curva cieca (vedi foto). Si prevede che il canile sarà spostato e che le auto non potranno più transitare; ma nel frattempo trascorrono i mesi, gli anni e le persone, con i loro bambini, continueranno a percorrere inconsapevoli quel tratto pericoloso di strada. Segnaliamo questa situazione, riportataci e da noi verificata, suggerendo tre interventi da adottare al più presto: 1) dopo “le rotte” , in direzione parco, avvisare che il successivo tratto stradale può essere percorso da automobili; 2) aggiungere ai cartelli segnaletici già esistenti un limite di velocità, 20 km/h, per le auto; 3) in alternativa aprire un varco di ingresso al Parco subito dopo “le rotte” (vedi foto).
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PAGINA DELLA PROVINCIA
BONIFICA DI PORTO MARGHERA: PROVINCIA, REGIONE E MINISTERO DELL’AMBIENTE FIRMANO L'ACCORDO Firmato a metà aprile l’accordo di programma per la bonifica e la riqualificazione ambientale del sito di interesse nazionale di Venezia – Porto Marghera e aree limitrofe, tra il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, Corrado Clini, il Ministero delle Infrastrutture - Magistrato alle acque di Venezia Ciriaco D’Alessio, la Regione del Veneto presidente Luca Zaia, la Provincia di Venezia presidente Francesca Zaccariotto, il Comune di Venezia sindaco Giorgio Orsoni e l’Autorità Portuale di Venezia presidente Paolo Costa. Il Presidente Zaccariotto dichiara: «Si va a concretizzare attraverso la firma di un accordo su un sito di interesse nazionale, un’area di crisi complessa, una delle più significative realtà industriali del nostro Paese. Alla Provincia spetta un triplice ruolo: di tipo tecnico normativo, previsto dalle competenze assegnate (D.lgs. 152/2006 art. n. 242) sui controlli finali circa l’avvenuta bonifica, ma anche di linee guida in materia di tutela ambientale e promozione di iniziative e comportamenti virtuosi a favore dell’ambiente, visti i compiti assegnati dall'Europa alle Province con il patto dei sindaci, al quale abbiamo aderito nel settembre del 2010, un secondo ruolo di tipo politico, in materia di lavoro, infine un terzo ruolo di tipo partecipativo e concertativo in materia urbanistica, con la redazione, condivisione e approvazione dei Pat, in questo caso del Comune di Venezia, che prevede anche il disegno e la progettualitá dell'area di Porto Marghera come sito industriale, area di servizi, di commercio e sviluppo turistico, una volta che la bonifica e il risanamento dell'area (terra e acqua) sarà compiuto. Un’area di forte attrattività di interessi economici, che da una parte creeranno occupazione, dall’altra andranno coniugati con gli interessi dei cittadini e di valori ambientali in termini di ricostruzione della qualità ambientale (terra, acqua, aria) e
di valore estetico. Questo accordo è anche il risultato del lavoro a cui la Provincia ha dato il proprio contributo partecipando ai tavoli di lavoro dalla fine del 2010. Come Provincia saremo chiamati a dare il nostro contributo in termini istruttori sui singoli progetti, fornendo pareri tecnici e individuando tecniche standard di bonifica, di certificazione dell'avvenuta bonifica e poi di controllo, quest’ultima fase in collaborazione con Arpav, con la verifica delle attività di messa in sicurezza in emergenza, delle attività previste dai progetti di bonifica. L’area di Porto Marghera è strategica da un punto di vista ambientale, paesaggistico, geografico e occupazionale, dove in parte si gioca lo sviluppo futuro del nostro territorio. I numeri fotografano una crisi occupazionale ancora drammatica, e in questo 2012 non si intravedono schiarite: 12.000 i posti di lavoro persi negli ultimi quattro anni e 4 mila e 500 i lavoratori iscritti nelle liste di mobilità negli ultimi dodici mesi; 1.549 i lavoratori licenziati ed inseriti nelle liste di mobilità della provincia tra gennaio e febbraio 2012; 1.612 i lavoratori coinvolti nelle procedure di crisi in quest’ultimo bimestre 2012; 44 le aziende che hanno avviato la procedura di crisi nei primi due mesi del 2012 - l’anno scorso nello stesso periodo erano state 35, sono 9 in più”.
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GREEN PAGE L'OASI DI GAGGIO a cura di Daniele Conte
Un abitante delle cave: il martin pescatore (foto M.Cargaschi)
L'oasi LIPU (Lega Italiana Protezione Uccelli) Cave di Gaggio Nord è una piccola zona umida d'eccezionale valore naturalistico. La sua origine non è naturale, ma è il risultato dell'attività estrattiva dell'argilla. Sembra che già in epoca romana esistessero “fornasotti” atti a cuocere i mattoni. Le escavazioni si svilupparono soprattutto negli anni '60; successivamente le Cave si allagarono spontaneamente e in pochi anni furono colonizzate da numerose specie vegetali ed animali. Nel 1985 gran parte della loro superficie fu purtroppo bonificata. Solo circa 12 ettari furono destinati ad Oasi di protezione della fauna e della flora e data in gestione alla Sezione LIPU di Venezia che si era battuta per la tutela dell'area. Con l'accordo del 2009 tra LIPU/ Birdlife e il Comune di Marcon l'estensione ha raggiunto i 40 ettari. L'Oasi è caratterizzata da specchi d'acqua dolce di varia profondità che si alternano a lembi di boscaglia igrofila, con vegetazione acquatica lungo il perimetro e all'interno delle vasche, dove crescono le Ninfee, il Nannufero (Nuphar luteum, una ninfea dai piccoli fiori gialli) e l'Erba vescica (Utricularia vulgaris, altra acquatica dai fiori gialli). Lungo i bordi vi sono canneti di Tifa, Giunchi e Carici. Attorno crescono numerosi Salici mentre nelle aree più asciutte prevalgono Pioppi, Aceri campestri e alcune specie di Querce. Tra gli arbusti troviamo i tipici Sanguinella, Biancospino, la Rosa selvatica e il Rovo. La bellezza di questo piccolo spazio protetto è dovuta alle tante specie di uccelli. In pochi anni ne sono state segnalate 150. Attualmente sono circa 40 le specie che vi nidificano e la ricchezza delle presenze è massima nei periodi delle migrazioni (di più in primavera), quando molti sono quelli che qui sostano, riposano e cercano
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cibo. E' infatti una delle poche zone d'acqua dolce del Veneziano e rappresenta l'habitat ideale per le colonie di aironi. Sono di questa famiglia la Nitticora, la Garzetta, la Sgarza ciuffetto, l'Airone cenerino, l'Airone rosso, il Tarabusino e l'Airone Guardabuoi: tutti questi nidificano qui. Di casa sono anche il Tarabuso e il Marangone minore, che è tra gli uccelli più minacciati del pianeta. Il Riccio, la Donnola, il Moscardino e il Toporagno acquatico di Miller per le loro abitudini circospette e notturne sono poco visibili. Più facile è vedere l'Arvicola terrestre che, a dispetto del nome, vive legata all'acqua e si ciba di piante acquatiche. La Volpe e la Lepre lasciano spesso nell'Oasi le tracce del loro passaggio. Ottime nuotatrici sono la Testuggine palustre europea e la Natrice dal collare, due rettili, mentre tra gli anfibi si possono osservare la Rana verde, la Raganella e la Rana dalmatina. Un fatto importante è che ci sia la Rana di Lataste, che vive solo nella Pianura Padana e in qualche sito sloveno e croato. Tra i pesci, fonte di cibo per i numerosi uccelli acquatici, ci sono il Luccio, la Tinca e il raro Cobite comune. Tante, nella bella stagione ricca di fiori spontanei, sono le farfalle e le libellule. E' aperta tutte le domeniche e i festivi dalle 8.00 alle 18.30, il sabato dalle 8.00 alle 12.00. L'ingresso è libero. Si trova a Gaggio (Marcon), via Matteotti 26. Liberamente tratto da: Oasi Cave di Gaggio - LIPU
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L’erba di casa nostra
GRANDI OPPORTUNITA’
Un nuovo fosso di collegamento e le barriere fonoassorbenti: la Vallenari bis Di Daniele Conte
Con la realizzazione della Vallenari bis sono state sistemate le condotte idrauliche parallele alla strada, la viabilità ciclo-pedonale e gli interventi di mitigazione. Fabrizio Zabeo, del comitato Allagati di Favaro, ha segnalato che sotto l’erba che nasconde un vecchio fosso ormai naturalmente interrato, di cui rimane solo una traccia poco visibile, si nasconde una grande opportunità. “L’enorme possibilità che si vorrebbe fosse realizzata, sta proprio nel poter collegare il nuovo grande fossato parallelo alla Vallenari bis con la vicina Fossa Pagana mediante il riscavo di un fosso lungo soli 70 metri, oggi quasi sparito. La sistemazione e ricalibrazione del vecchio fosso che fungerebbe da bypass tra i due ora presenti, potrebbe permettere di usare, nei momenti di necessità, la terza pompa dell’impianto di Via Monte Mesola a Favaro, riducendo così i rischi dei forti allagamenti tra Favaro e Campalto che caratterizzano i periodi molto piovosi”. Piccoli interventi dai costi ridicoli rispetto agli enormi vantaggi che potrebbero generare o al senso di buona vivibilità che si potrebbe percepire. Mi è capitato infatti più volte di percorrere la nuova Vallenari bis. Più che strada in un contesto urbano, mi è parsa uno stradone. Come impatto non c’è comunque confronto alla grande opera che è il sottopasso vicino, ma lì è già un’altra situazione (migliorabile anche quella, in ogni caso). Mi riferisco alle barriere fonoassorbenti o antirumore: utilissime e necessarie, su questo non vi è dubbio, ma – come sono quelle - brutte e inadatte ad un ambiente urbano, essendo proprio tra le case. Tante sono le tipologie di barriere fonoassorbenti presenti in campo commerciale: le più moderne fatte in legno e particolari materiali che fungono da substrato e/o ancoraggio per diverse specie di piante. Con un alto valore estetico quindi, oltre che di trattenimento ed assorbimento delle polveri sottili inquinanti, non a discapito della originaria funzione di barriera contro il rumore. Chi non preferirebbe una parete inverdita con piante da un muro di plastica che di verde ha solo il colore? Basterebbe anche in questo caso molto poco. Ormai quelle ci sono, ma si potrebbero apportare dei cambiamenti. Un’accorta scelta di arbusti, alberi o solo rampicanti, tra cui l’edera o la vite americana, potrebbero essere piantati e con un’iniziale manutenzione convogliati a coprire, abbellire e vitalizzare quella rigida barricata.. In questi, come nei tanti altri progetti e accadimenti, che succedono o che riguardano i nostri paesi, così piccoli rispetto alla vastità che ci circonda, dobbiamo cercare di dedicare attimi del nostro tempo, interesse ed attenzione. Anche così si può costruire qualcosa assieme. Una città in cui c’è partecipazione è sicuramente una città migliore. E tante città fatte da persone attive rendono migliore l’intero Paese.
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RIFLESSIONI
PREVIDENZA ASOCIALE. UNA PUNTATA DI QUEI PROGRAMMI AUTOLESIONISTICI.
a cura di Elena Brugnerotto
A cominciare da “Mi Manda Lubrano”, diventato poi “Mi Manda Rai3”, Sciuscià, Report, Presa diretta, Ballarò ed Annozero, ho sempre avuto la passione per i programmi di denuncia e di dibattito politico. Soprattutto le puntate di Presa Diretta e di Report della domenica sera sono per me ormai un appuntamento fisso a cui rinuncio malvolentieri, ma per fortuna esiste Rai Replay e così le puntate me le guardo in internet in streeming quando voglio. Molti li reputano programmi noiosi, tristi, pessimisti, autolesionistici per chi li guarda, ma per me non è così. Danno importanza a quegli argomenti di cui nessuno vuole parlare, che i normali media non seguono e che i politici si guardano bene dal fare emergere. E così ci si informa, ci si indigna, ci si rattrista, ma almeno ci si sente un po' più consapevoli. Una delle ultime puntate che ho visto si chiama “Previdenza Asociale”, una sempre impeccabile Milena Gabanelli, ci racconta di come un mercato del lavoro in piena crisi, nasconda un dramma ancora più grande: le pensioni. La “tempesta” Fornero che si è abbattuta su lavoratori e pensionati, iniziata con le lacrime della ministra mentre dava il via ad una riforma severa ma necessaria e le decisioni di un governo tecnico obbligato a fare scelte impopolari, ha dato una svolta al mondo della previdenza sociale. Siamo tutti convinti (interessati a parte) che baby pensioni, privilegi di parlamentari e dipendenti pubblici abbiamo creato gravi danni al sistema pensionistico creando un vero e proprio buco nero che, solo con tanti anni di sacrifici riusciremo forse a colmare. Il prezzo da pagare è altissimo, il boccone da mandar giù amarissimo. A pagarne le conseguenze soprattutto quelli che negli anni scorsi, incoraggiati dagli incentivi, hanno firmato un patto con l'azienda per uscire dal lavoro e che, con l'innalzamento dell'età pensionabile ai 66 anni, si trovano adesso in un limbo in cui sono troppo giovani per andare in pensione, troppo vecchi per poter lavorare e senza stipendio, senza incentivi e senza pensione.
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Impossibile il loro reintegro nelle aziende in cui lavoravano, che nel frattempo hanno rimpiazzato la posizione o ottimizzato la gestione del personale. Escluso ogni ripensamento o adeguamento della riforma. Le cifre parlano di circa 350.000 persone che pensavano di andare in pensione e che invece dovranno aspettare di invecchiare per accederne. Certo, forse, gli saranno garanti gli ammortizzatori sociali, ma non erano certo questi i patti. Cosa dire poi della beffa della ricongiunzione dei contributi, nella stessa puntata infatti numerose testimonianze parlavano di cifre spropositate richieste dall'INPS per poter riunire i contributi versati su diverse casse previdenziali. Così chi ha lavorato per un periodo nel pubblico e poi si è spostato nel privato ad esempio, si trova a dover pagare anche 400 mila euro per poter accomunare i contributi. Non vuoi pagarli? Andrai in pensione con un assegno mensile più basso. Gli interessati erano discretamente arrabbiati e come dargli torto? È come pagare i contributi due volte, riscattare tramite pagamento dei soldi che sono stati versati da loro stessi... Alla fine della puntata sono un po' preoccupata. Faccio le mie considerazioni su un mondo del lavoro in cui tutti sono in difficoltà, entranti, uscenti, dipendenti, liberi professionisti... Riforme su riforme che vanno a colpire sempre i più deboli e poi spendiamo dai 3 ai 10 mila euro per la pensione di ogni parlamentare che è stato seduto a scaldare la sedia. Mi chiedo quando arriveranno gli anni delle vacche magre anche per chi ci governa.
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RIFLESSIONI
Riflessioni di chi viaggia… con la mente!
Dare forma alla mente? Istruire? Conoscere? Se penso al Tg4 di Emilio Fede o alla finta cronaca della Barbara Durso, rabbrividisco. Questa informazione è davvero per insegnare? Da quella scatola cosa vogliono comunicare? Tra le pagine di certi giornali patinati cosa dovremmo scorgere al di là dei tatoo dei vips?
di Chiara Foffano Non c’è libertà di parola ma nemMi frullano per la testa da giorni tenendomi compagnia nel mio pensare. Sono due parole: informazione e comunicazione. Per me dovrebbero essere sorelle attive del nostro linguaggio, ma spesso mi ritrovo ad abusarne, senza rispetto. L'informazione la subisco più che altro, e la comunicazione è spesso spenta se non sono online. Spesso scambio per informazione un blando scoop ed il diffondere, il navigare, il taggare ed il messaggiare, costituiscono la comunicazione. Il raggiungere il più numero possibile di persone. Per non dire niente, il più delle volte. Mi ritrovo ad ascoltare o leggere la stessa notizia più e più volte al giorno, tanto che la sera non è già più notizia. E penso quindi al vero senso dell’informazione, del fare informazione, del comunicare un fatto, un essere, una situazione. Ed ho trovato questo:
meno di ascolto. Non c’è più diversità nel boom dell’immigrazione e dell’integrazione. Siamo sempre più gregge e le pecore nere sono tutte a tosare. Non c’è più curiosità, si è pigri tanto da usare solo il pollice per lo zapping e l’indice per sfogliare il giornale di pettegolezzi. Questa è la società a cui parlano certi programmi e certi conduttori tv. Una massa di gente che non si interroga più sul vero significato delle cose, di quello che le capita attorno e al di là del mondo, che poi tanto lontano non è. Alle guerre sembriamo tutti anestetizzati, scrivente inclusa. Siamo abituati a vedere quelli con il turbante ed i mitra al collo. Non fanno più paura.
Capite? Non temiamo più nemmeno questo. Non temiamo più nemmeno per la vita del nostro fratello, del nostro vicino di casa. Come le stragi ambientali non sconvolgono più troppo. Un po’ di pena per le foche ricoperte di petrolio, ma tanto poi passa. Perché non se ne sente più parlare, non se ne legge più e la macchia d’olio estesa per chilometri e chilometri sembra spazzata dalla prossima onda. Che potrebbe essere il vestito sgambato della Belen, visto il programma di Vespa! Un’intera serata post Sanremo a parlare della farfallina tatuata, con tanto d’ingrandimento! Fortuna che ci ha risparmiato il plastico almeno di quella! Mi chiedo: è questo che mi interessa sapere la mattina quando mi sveglio? È questo quello che cambia la mia giornata? Non sarebbe meglio che la primavera alle porte, aprisse anche quelle della mia mente? Non sarebbe bello chiudere la tv e aprire un libro? Parlare con le persone e farsi trovare offline in chat?
L'informazione è ciò che supera un'incertezza e risolve un'alternativa, che cioè sostituisce il noto all'ignoto, il certo all'incerto. La parola deriva dal sostantivo latino informatio (dal verbo informare, nel significato di "dare forma alla mente", "disciplinare", "istruire", "insegnare"). In generale un'informazione ha valore in quanto potenzialmente utile al fruitore per i suoi molteplici scopi: nell'informazione infatti è spesso contenuta conoscenza.
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VI SEGNALIAMO Mostra di Gustav Klimt al Museo Correr – San Marco Per essere la prima volta, dopo quasi cent’anni, che le opere del pittore austriaco tornano a Venezia, è un po’ deludente. Non per la qualità, ma per la quantità: pochi i quadri esposti al Museo Correr di Venezia, in meno di un’ora si riesce a vedere tutta l’esposizione, dal titolo Klimt nel segno di Hoffmann e della Secessione. Forse ci si aspettava un po’ di più ma ne vale la pena lo stesso, anche perché la cornice della mostra, ovvero Palazzo Correr che si affaccia su Piazza San Marco, offre davvero una vista mozzafiato. Tornando a Klimt, la mostra, che si visita fino all’8 luglio (costo del biglietto 12 euro, nessuna riduzione per i residenti) offre una rassegna di dipinti, disegni, mobili e raffinati gioielli ed elaborate ricostruzioni che illustrano la nascita e l’evoluzione, in ambito architettonico e pittorico,
dell’opera di Klimt e di quanti con lui hanno dato vita al movimento artistico-culturale della Secessione viennese. Proprio la collaborazione con l’amico ed architetto Hoffmann è uno dei temi centrali della mostra, che vuole documentare come in breve tempo questi due straordinari personaggi, l’artista e l’architetto, siano stati in grado di condividere incarichi, clienti, amici ma soprattutto la visione dell’opera d’arte totale, come ad esempio il Fregio di Beethoven (1901-1902), un enorme affresco, visibile a Venezia, composto per l’anniversario del musicista e realizzato in linea con la Nona Sinfonia di Beethoven. Tra le opere mozzafiato si possono ammirare Giuditta I e II, ovvero Salomè, gli Amanti e, a conclusione della mostra, il famoso Girasole, che certamente è un fiore ma ricorda una figura
femminile con i tradizionali abiti del tempo, proprio quegli abiti tanto cari a Klimt perché indossati da una sua amica-amante. Per ammirare invece Il Bacio bisogna prenotare il biglietto per un soggiorno a Vienna dove l’opera, forse la più famose, è tutt’oggi esposta. Francesca Delle Vedove
VOLETE FARVI PROVOCARE? leggete “hello daddy” di cladio marcelli rossi Questa è la storia di due persone che desiderano un bambino/a. Che c’è di strano, direte voi. Beh ecco, tanto per cominciare sono due uomini ad avere questo desiderio comune, e se miliardi di anni di evoluzione ci hanno insegnato qualcosa, avere un figlio per due uomini non è possibile. A meno che….curiosi eh?!? Allora non vi resta che leggere il libro di Claudio Rossi Marcelli intitolato “Hello Daddy” dove Claudio, giornalista per la rivista “Internazionale” racconta la sua storia, quella di una coppia omosessuale italiana che desidera avere un bambino. Nell’Italia di oggi, realizzare il desiderio di Claudio e del suo compagno sembra impossibile: invece, dopo aver vagliato varie possibilità, i due non si arrendono a volano fino negli Stati Uniti dove trovano una meravigliosa mamma in affitto che farà nascere….le loro due gemelle. Esilaranti i racconti delle avventure nelle cliniche della fertilità americane e poi, dopo la nascita delle bambine, delle disavventure nei nidi e nelle scuole materne della Roma bene. E anche Claudio, che pure le gemelline non le ha partorite, si ritroverà nel vortice di una sorta di “depressione post partum” quando si renderà conto che anche per lui è difficile occuparsi per 24 ore di queste bimbe e desidererà, come pare succeda a molte, staccare la spina almeno per qualche ora abbandonandole nelle mani di una taciturna tata giapponese. Non so come la pensiate su questo argomento. Io non credo ci siano delle regole della felicità nelle famiglie e per crescere dei bambini sani ed amati: credo che ci siano meravigliose famiglie composte da mamma e papà ma che ci possano anche essere ottime famiglie composte da papà papà o mamma mamma e se volete farvi una vostra idea, non vi resta che leggere questo libro. Forse l’importante è sentirsi desiderati e amati…e nessuna unione ci garantisce di trovarci in questa felice situazione. Romena Brugnerotto
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RILASSIAMOCI! Socializzazione Due passeggeri , un uomo ed una donna che non si conoscono, a causa di un errore nelle prenotazioni si trovano costretti a condividere un vagone letto in un treno a lunga percorrenza. Con imbarazzo si sistemano nelle cuccette e decidono che lei dormirà in quella in alto e lui in quella sotto. Dopo circa un'ora da che si sono coricati la donna chiama sottovoce “signore, signore, sta dormendo?” . E non ricevendo risposta, a voce più alta “signore, mi sente?” L'uomo risponde “Si signora la sento, mi dica” “Avverto un po' di freddo, per favore potrebbe passarmi una coperta?” “Che ne dice signora” risponde l'uomo “se facessimo come marito e moglie?” E la signora, dopo qualche secondo di imbarazzato silenzio “... e perchè no?” “E allora vieni giù da quel letto e vattela a prendere la coperta!”
L'Italia è una repubblica democratica sfondata sul lavoro
DIFFERENZE
La differenza tra la genialità e la stupidità è che la genialità ha i suoi limiti. Albert Einstein
RIFLESSIONI
E' inutile avere la tartaruga sulla pancia se in testa hai un criceto in prognosi riservata!
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Circolo Ricreativo Culturale
AUSER “IL GABBIANO” I NOSTRI SERVIZI
Consulenza legale gratuita per i soci AUSER: si riceve su appuntamento il SABATO dalle 10.00 alle 12.30 ed il LUNEDI’ dalle 16.00 alle 18.30 “Ausilio” spese a domicilio: con il servizio Sociale della Municipalità e la COOP Adriatica il ns. Circolo ha aderito al servizio al progetto “Ausilio” per la consegna gratuita della spesa a domicilio alle persone anziane, non autosufficienti, portatori di Handicap o con problemi motori temporanei che non possono recarsi personalmente presso i negozi.
I NOSTRI CORSI Corso di musica: sono aperte le iscrizioni per il corso di musica dedicato a bambini ed adulti. Con i nostri soci musicisti sarà possibile imparare a suonare la chitarra in maniera semplice. Ed inoltre… Scuola di Canto Corsi di informatica per i “meno giovani” Compilazione gratuita mod.730 (previo appuntamento) Per informazioni ed appuntamenti telefonare al numero 041.903525 dal lunedì al giovedì dalle 10.00 alle 12.30; il venerdì dalle 16.00 alle 18.00
A cura del Circolo Ricreativo Culturale AUSER “Il Gabbiano” ONLUS (auser.ilgabbiano@alice.it) Editore: Circolo Auser “Il Gabbiano” - Direttore responsabile: Giorgio Marcoleoni. - Redazione a cura di: BLOG - Territori e Paradossi Associazione Culturale. - Redattori: Giuliano Brandoli, Daniele Conte, Chiara Foffano, Elena Brugnerotto, Francesca Delle Vedove, Carlo Albertini - Redazione: Piazzale Zendrini 22 Campalto (VE) Tel/fax : 041.903525 - E-mail: lapaginadicampalto@gmail.com Stampato in proprio n° 2000 copie - Registrazione presso il Tribunale di Venezia n° 1461 del 24 settembre 2003