distribuzione gratuita presso gli esercizi commerciali a: Campalto - Favaro Veneto - Tessera - Dese
http://issuu.com/lapaginadicampalto lapaginadicampalto@gmail.com NOVEMBRE 2019 Anno XVI N° 185
MENSILE A SFONDO SOCIALE DI PUBBLICA UTILITÀ
NOVEMBRE Nella nostra città il mese di novembre è incentrato su due ricorrenze molto legate alla tradizione popolare: San Martino prima e la Madonna della Salute il giorno 21. Purtroppo è anche il mese che viene ricordato per i disastri ambientali; dall’alluvione del 1966, ai fatti drammatici più recenti passando per la tempesta Vaia dello scorso anno. Sono segnali importanti che vanno colti da tutti con serietà e competenza per proteggere Venezia da eventi destinati a diventare sempre meno rari.
In questo numero: QUEL GIORNO A BERLINO_HALLOWEEN DAL MONDO_BICI NEWS_PILLOLE DI MODA_SETTIMANA DELLA TERZA ETÀ_ NATALE IN MUSICA_CENTRO CULTURALE PASCOLI_L’EGITTO DI BELZONI.
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QUEL GIORNO A BERLINO
La mattina del 9 novembre 1989 Gunter Schabowski, portavoce del Governo della DDR (l’allora Germania Est), incalzato dal portavoce dell’agenzia italiana ANSA, Riccardo Ehrman, circa le restrizioni ai viaggi che avevano colpito gli abitanti della stessa DDR, dichiarò che in quello stesso giorno era stato approvato un nuovo regolamento che permetteva ai cittadini della Repubblica Democratica Tedesca di varcarne liberamente i confini. Fulminee seguirono due domande da parte dei giornalisti: se questa opportunità valeva anche per i cittadini di Berlino est, e da quando il “regolamento” entrasse in funzione. Incespicando sulle sue parole, Schabowski disse che la possibilità di varcare liberamente il 2
confine valeva anche per i cittadini di Berlino est e che, per quel che ne sapeva, le nuove regole entravano in vigore da subito. La sera di quel 9 novembre migliaia di persone si presentavano ai varchi di transito che costituivano gli unici diaframmi tra la parte est e quella ovest di Berlino, tra cui quello della porta di Brandeburgo. Dietro l’annuncio imbarazzato e confuso del “regolamento” si celava uno degli atti più significativi ed eccezionali del ‘900: il muro di Berlino era caduto, la divisione in blocchi contrapposti dell’Europa si avviava definitivamente a concludersi, con la consunzione dei regimi filosovietici dell’est, di cui la DDR rappresentava l’esempio tra i più duri e coriacei.
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Dall’apertura formale dei varchi all’abbattimento materiale del muro il passo fu brevissimo, e si consumò in quella notte: scolpite nell’immaginario dell’opinione pubblica i colpi di piccone, poi di ruspa che abbatterono definitivamente quel manufatto, eretto nell’agosto del 1961 e che per 28 anni aveva rappresentato il simbolo principale della guerra fredda, della conflitto “a bassa intensità” che aveva visto contrapposti il blocco occidentale, che aveva come riferimento gli Stati Uniti, e quello orientale, che aveva come riferimento L’URSS, e le rispettive organizzazioni militari, NATO e Patto di Varsavia. Una guerra non guerreggiata, quella fredda, combattuta con la deterrenza nucleare, l’allestimento di apparati missilistici in molte zone del territorio europeo, che segnò molto il nostro paese, il quale si trovava nell’immediata prossimità con la cosiddetta cortina di ferro. La costruzione del muro di Berlino segnò anche la volontà, da parte sovietica, di impedire che quello dell’ex capitale di una Germani divisa potesse essere, pur con tutti i limiti della divisione in zone di influenza, un esperimento di convivenza che, forse, avrebbe consentito di cessare prima la guerra fredda. Il muro assunse all’inizio le fattezze di una cintura di filo spinato lunga 150 km, poi sostituita da un manufatto in calcestruzzo, alto quasi, 4 metri, presidiato da torrette di vedetta.
Nella sua forma finale fu costituito da una doppia cintura muraria, separata da una terra di nessuno larga tra i 15 e i 150 metri conosciuta come la “fascia della morte”. Si calcola che nei 28 anni in cui rimase eretto almeno 138 persone persero la vita cercando di attraversarlo. A schiantare il muro fu la coartazione dei diritti civili dei cittadini tedeschi dell’est e le esangui condizioni economiche in cui versavamo quei regimi negli anni ’80, ma vi contribuì la scelta dell’allora premier sovietico, Michail Gorbacev, di liberare il morso con cui l’unione sovietica teneva i cosiddetti paesi satelliti, nella convinzione – infine rivelatasi sbagliata – della possibilità di una riforma dall’interno di quel sistema. Il 9 novembre 1989 costituisce senza dubbio uno spartiacque nella storia europea e mondiale. Ci fu chi in quell’occasione parlò addirittura di fine della storia. Si trattò evidentemente di un’affermazione forse entusiastica, ma per nulla aderente alla realtà. Vero è che negli anni immediatamente successivi l’Europa parve incanalarsi verso il definitivo superamento dei fantasmi del ‘900: la riunificazione della Germania, l’allargamento dell’Unione Europea dal nucleo fondatore a molti paesi dell’est, la convinzione che lo spazio dell’economia di mercato temperata socialmente fosse sufficiente a preservare l’Europa da quelle esperienze che l’avevano tragicamente
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segnata: i populismi e i nazionalismi, le dittature nazifasciste e del socialismo reale. Oggi possiamo dire che solo in parte quelle speranze sono state realizzate: purtroppo nuovi muri sono sorti, in Europa e nel mondo. La storia con il 1989 non era finita, solo imboccava un nuovo tornante della vita dell’umanità. Gabriele Scaramuzza
Se i boschi, un giorno … Immagini, emozioni, riflessioni e insegnamenti sul/dal disastro di Vaia. Multivisione di Paolo Spigariol con la tenente colonnello Paola Favaro dei Carabinieri Forestali che presenta il suo libro “C’era una volta il bosco”.
Giovedì 12 dicembre ore 20,30
Sala parrocchiale - piazzale San Benedetto - Campalto
nella sala della parrocchia dei Santi Martino e Benedetto di Campalto Piazza S. Benedetto, 2 . Ingresso libero.
La tempesta Vaia, poco più di un anno fa, ha devastato importanti boschi del Veneto e del Trentino. Sarà un’occasione per conoscere, riflettere, discutere, sugli effetti delle manifestazioni climatiche e meteoriche e proporre strumenti e piani di recupero anche con il contributo di Paola Favaro tenente colonnello dei Carabinieri Forestali che presenterà il suo libro. Vi aspettiamo numerosi
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HALLOWEEN DAL MONDO
Il 31 Ottobre siamo andati a Mestre a fare “Dolcetto o Scherzetto” tra i negozi, ricevendo tante caramelle. Ci siamo quindi chiesti come è nata questa festa: abbiamo fatto qualche ricerca e ci siamo accorti che la tradizione di Halloween è diversa in tutto il mondo. In Inghilterra si usava lanciare pietre, verdure e noci in un falò per far prendere paura agli spiriti; mentre i bambini facevano dei pupazzi intagliando le barbabietole. In Austria le famiglie lasciano pane, acqua e una lampada accesa sopra il tavolo prima di andare a dormire, perché tempo fa si credeva che queste cose fossero un bel benvenuto per le anime dei morti che tornavano sulla terra quella notte. In Svezia si celebra ogni anno in un giorno differente, compreso tra il 31 Ottobre e il 6 Novembre; in Francia invece non si festeggia proprio. In Cina la festa è conosciuta come Teng Chieh. Acqua e cibo vengono messi davanti alle foto dei familiari defunti, mentre le lanterne si
accendono per illuminare i sentieri percorsi dagli spiriti che viaggiano sulla terra. In Giappone, oltre agli alimenti, si possono trovare delle lanterne galleggianti lasciate sui fiumi e sul mare. In Messico si festeggia il “Dìa de los muertos”, ossia il giorno dei morti. Nonostante il nome, si tratta di una festa gioiosa e allegra: ogni famiglia prepara il piatto preferito della persona defunta e lo appoggia su un tavolo; la credenza vuole che gli spiriti vadano a visitarli durante la notte e che assaggino le pietanze. Le tombe vengono decorate con fiori, festoni e corone: poi il 2 Novembre le famiglie si incontrano là davanti e fanno un picnic con tanta musica. In realtà però il vero Halloween nasce in Irlanda. Il popolo dei Celti alla fine di Ottobre celebrava l’arrivo dell’inverno con una festa chiamata All Hallow even, cioè notte di tutti gli spiriti sacri. Si accendevano fuochi e si danzava attorno indossando delle maschere per spaventare streghe e spiriti maligni. In ricordo di quell’antica festa, oggi i bambini nella notte del 31 Ottobre, si mascherano in modo mostruoso e vanno a bussare alle porte delle abitazioni cantando questa filastrocca: “Trick or treat, smell my feet, give me something good to eat”
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I ragazzi e gli educatori Comunità Fatima 5
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ITINERARI CICLABILI Campalto, Tessera, Favaro e Dese.
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esistenti progettati/in realizzazione
Il Comune di Venezia ha messo a disposizione la nuova mappa dei percorsi ciclabili della nostra città. Nell’immagine uno stralcio dedicato soprattutto alle nostre zone. Raccoglie quelli attualmente percorribili (linea rossa continua) e quelli in fase di realizzazione o progettazione (linea rossa tratteggiata). Sono inoltre presenti, con tratteggio più marcato e di diverso colore, i giri dei forti e dei boschi di Mestre. Osaservando più attentamente l’area relativa al territorio compreso tra Campalto, Dese e Tessera, salta subito all’occhio come le linee tratteggiate siano molto più numerose RIVIERA
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........ di quelle continue. Ma andiamo un po’ con ordine. Abbiamo in più occasioni parlato degli interventi su via Triestina e sulla gronda lagunare con i relativi tempi di realizzazione, quindi passiamo ad altro. L’unico progetto certo che riguarda Campalto è la ciclopedonale tra il centro Don Vecchi e il centro del paese lungo via Orlanda: sarà realizzata da ANAS a conclusione dei lavori del Bypass. In previsione la sua prosecuzione fino a San Giuliano che non dovrebbe presentare particolari difficoltà di realizzazione. Nella stessa zona si sta portando a
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Itinerari in bicicletta per il tempo libero ed. 2019
Legenda
piste ciclabili esistenti
piste ciclabili in progettazione
Giro dei Parchi e dei Boschi -40km Giro dei Forti - 43km
ospedale
aeroporto stazione bicipark
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termine il collegamento tra il parco e via Torino attraverso Forte Marghera. Tornando al nostro territorio, a parte i necessari interventi di manutenzione su via Gobbi e la riapertura prevista di via Mandricardo, assai interessante è il progetto di rendere cilabile l’argine del fiume Dese per raggiungere agevolmente Altino e poter proseguire lungo il Sile verso il litorale o in direzione Treviso. Apprezzabile è anche l’idea di mettere in sicurezza via Ca’ Solaro. Gli interventi, molti dei quali già finanziati, sono economicamente a carico
del Comune di Venezia e della Città Metropolitana. Le persone interessate potranno consultare la mappa; a breve, alcune copie saranno disponibili presso il Centro Culturale Pascoli. Può essere inoltre richiesta alla Direzione dei Lavori Pubblici in Via Ancona ed è visibile nel sito del Comune, assieme a tante altre informazioni che riguardano la mobilità sostenibile, al seguente indirizzo:
https://www.comune.venezia.it/it/ content/ufficio-biciclette#86c613
Gianfranco Albertini
“La Laguna? Possiamo ancora salvarla” Dopo gli eventi straordinari di Vaia dello scorso anno e le maree eccezionali che hanno infierito sulla nostra città per più di una settimana, proponiamo due interessanti interventi a cura di Luigi D’Alpaos, grande conoscitore delle dinamiche lagunari, e di Tomaso Montanari, famoso storico dell’arte e intellettuale di prim’ordine. A causa delle dimensioni degli articoli non è possibile pubblicarli nel nostro notiziario (occuperebbero da soli tutto lo spazio) ma sono visibili nella nostra pagina Facebook o collegandosi ai seguenti siti usando preferibilmente un motore di ricerca: ytali.com/2019/09/26/la-laguna-possiamo-ancora-salvarla-parla-luigi-dalpaos volerelaluna.it/commenti/2019/11/14/venezia-muore-annegata
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PILLOLE DI MODA: L’ARMADIO PERFETTO di Monica Zennaro
Secondo il mio modo di vedere e con modestia vorrei farvi notare che un armadio ben organizzato può essere un passo molto importante verso l'eleganza. Perché trovare i propri abiti con facilità, ben stirati, riposti in un modo ordinato e per giunta in un luogo bello a livello ottico, allora vestirsi diventerà un piacere e il vostro aspetto non potrà che avvantaggiarsene. Ma il vostro armadio e il suo ordine all'interno può influire, oltre che sul modo in cui vi vestite, anche sul vostro umore. Come ogni donna sa, un armadio disordinato è come un piccolo segreto che porta inquietudine e imbarazzo e fa sicuramente sentire a disagio. 8
Noi donne sicuramente desideriamo un armadio perfetto, con spazio infinito per tutte le nostre cose. La realtà è però che quasi tutte abbiamo armadi troppo piccoli, conserviamo abiti che non mettiamo più da secoli e non abbiamo mai abbastanza tempo e soldi per risolvere il problema. In effetti non ci vuole molto tempo per sistemare un armadio disordinato e non c'è sicuramente bisogno di acquistare un mobile di design per essere soddisfatte. Quindi desidero darvi alcuni consigli prima di comprare un nuovo armadio con i seguenti miei passi. Smistate: tirate fuori tutto dall'armadio e smistate gli indumenti in categorie tipo pantaloni, camicie, maglioni, gonne, ecc...In questo modo vi accorgerete ciò che avete e di ciò che è chiaramente di troppo. Chiedetevi se vale la pena avere sette paia di pantaloni neri... per esempio. Eliminate: dovete eliminare tutto ciò che è rovinato e non si può più riparare. Eliminate gli abiti che non vi vanno più bene: anche se riusciste a rientrare nei vestiti di qualche chilo fa può essere che una volta dimagrite avrete voglia di comprare
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qualcosa di nuovo. Una cosa è sicura dovete liberarvi di tutti i vestiti che non mettete più da due o tre anni. Assegnate i posti: ogni cosa deve essere al suo posto e un posto per ogni cosa chi sa fare ordine sarà sicuramente il suo motto. Esaminate ogni categoria di indumenti e assegnate un posto a ciascun gruppo. Questa sicuramente è la regola più importante da seguire. Tenete tutto sotto controllo: sicuramente questa parte vi piacerà. Armatevi di un metro e misurate lo spazio a vostra disposizione e poi comperate contenitori di ogni sorta, a patto che oltre che funzionali
siano anche belli. Se il vostro ripostiglio è funzionale e ordinato è facile che abbiate voglia di tenerlo apposto. Manutenzione: se siete riuscite a fare ordine, conservarlo non sarà difficile. Il modo migliore per tenere ordine nel vostro armadio è attenersi a questa regola: per ogni nuova cosa che riponete, eliminatene una vecchia. Se non fate questo vi ritroverete in breve tempo al punto di partenza. Avrei molte altre cose da aggiungere... ma amiche mie questa sarà un'altra pillolina del prossimo mese. Sempre con voi, vostra Monica.
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LA SETTIMANA DELLA TERZA ETÀ Si è svolta al centro Fratellilli Cervi dal 14 al 20 ottobre la “settimana della terza età”, una manifestazione dedicata alle persone della terza età di Campalto. Gli organizzatori hanno cercato di coinvolgere i cittadini con manifestazioni di carattere sociale, culturale e di svago.
Si è iniziato Lunedì 14 con la visita guidata dal sig. Lionello Pellizer alla scuola Don Milani che ci ha fatto fare un viaggio a ritroso nel tempo con le descrizione delle “Arti e Mestieri” del nostro territorio nei primi anni del novecento. Si è poi proseguito con l'apertura della settimana con interventi delle autorità e delle rappresentati ANCeSCAO.
Martedì 15 si ha avuto la rappresentazione dei lavori artigianali eseguiti con “Il Tombolo” della sig.ra Scarpa Giovanna, e la presentazione del 10
libro del sig. Lionello Pellizer, con le poriezioni di foto che illustravano il territorio di Campalto e il suo sviluppo urbano dall'epoca dei Certosini, i Morosini e il Patriarcato di Venezia (da cui il titolo del libro). Mercoledi 16, dopo il viaggio nel nostro passato di comunità, si è voluto dare un aspetto più artistico alla manifestazione con una rappresentazione di Flamenco, un'esibizione che ha finito per coinvolgere in maniera appassionante il pubblico presente.
Nella stessa giornata si è dato svago anche al passatempo delle persone con il gioco del “madrasso”, gioco a carte assai presente nel nostro territorio.
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Giovedi 17, si sono esibiti in un crescendo di qualità canora il coro dell' Annunziata e il coro Serenissima dando così lustro all'iniziativa di quest'anno.
Felisati si è parlato della ludopatia, malattia del gioco d'azzardo che in questo periodo di crisi economica si è accentuata in maniera preoccupante. La manifestazione si è conclusa sabato 19 con una rappresentazione teatrale che ha riportato sul palcoscenico moda, costumi e fatti avvenuti dagli anni sessanta ad oggi. L'oggetto della scenografia teatrale era “Barbie” a cui ha fatto seguito una serie di sketch sugli avvenimenti che hanno influenzato il nostro tempo.
Venerdì 18 si è svolta la degustazione dei dolci fatti artigianalmente dando così la soddisfazione di sentirsi pasticceri professionisti per un giorno a tutti coloro i quali hanno partecipato; nella foto che segue i tre vincitori della sfida di dolci.
In questa manifestazione si è cercato di affrontare anche i problemi che si affrontano giornalmente nella nostra società. Con il dottor Silvano
Una settimana che per gli organizzatori è stata molto intensa e faticosa ma che alla fine ha regalato molta soddisfazione. Volevo fare un ringraziamento particolare a Negretto Sonia, Avezzù Elio e Verde Anna Maria per loro impegno che a permesso lo svolgimento della manifestazione. Un grazie di cuore da tutti noi.
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Veglia in attesa del Natale
concerto di musiche blues, soul e gospel interpretate da
Semibreve Band Coro Dell’Annunziata
augurare un buon Natale ai cittadini di Campalto (e non solo) con della buona musica. Oltre al coro dell’Annunziata, già ben conosciuto nel nostro territorio, sarà con noi per la prima volta la “Semireve Band”. Vi aspettiamo numerosi.
Serata poesie
22 dicembre 2019 ore 17 Chiesa dell’Annunziata Villaggio Laguna - Campalto
Natale in musica Domenica 22 dicembre, la chiesa dell’Annunziata in Villaggio Laguna ospiterà un concerto dedicato a canti e musiche tratti dal panorama Blues, Soul e Gospel. Come lo scorso anno, le associazioni “Blog Territori e Paradossi” e “Gli Amici di Oliviero Lessi” desiderano
Diventata ormai una tradizione, sta per avvicinarsi la data in cui i poeti amatoriali presenteranno le loro creazioni. L’iniziativa, condotta insieme all’Istituto Comprensivo A. Gramsci e all’associazione “Gli Amici di Oliviero Lessi”, è aperta alla collaborazione di chiunque (associazione o semplice cittadino) abbia a cuore la promozione dell’arte e della cultura nel nostro territorio. Chiunque volesse inviare le sue opere può farlo ai seguenti indirizzi mail: info.blogterritorieparadossi@gmail.com lapaginadicampalto@gmail.com
Un arrivederci in attesa che tante composizioni abbandonino la polvere dei cassetti e delle soffitte dei ricordi o, semplicemente, sgorghino dalle menti creative degli appassionati di poesia.
Blog Territori e Paradossi info.blogterritorieparadossi@gmail.com blog territori e paradossi
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Il Gabbiano Circolo Ricreativo Culturale Campalto - Villagio Laguna
Dopo i lavori di ristrutturazione stanno gradatamente riprendendo le attività nel “Centro Culturale Pascoli”. Proseguono quindi i corsi di lingua italiana per stranieri e le iniziative di studio assistito per i ragazzi. Nei giorni scorsi è stata nuovamente resa agibile l’aula di informatica. Le associazioni, che negli anni hanno animato il centro, si sono incontrate per programmare il possibile futuro della struttura. Allo stato attuale, il Comune di Venezia sta predisponendo un bando per l’assegnazione degli spazi: speriamo che non penalizzi chi negli anni ha fatto del centro Pascoli una sorgente di arte e cultura aperta a tutta la cittadinanza. Poche notizie si hanno anche su come verrà gestita l’aula di informatica. L’assessore comunale competente ha dato la sua disponibilità per un incontro a breve sul tema. Speriamo di avere notizie positive da comunicare ai nostri lettori nel prossimo numero della Pagina di Campalto.
I NOSTRI SERVIZI Consulenza legale gratuita per i soci AUSER - si riceve solo su appuntamento Spesa a domicilio: il ns. Circolo ha il servizio per la consegna gratuita della spesa a domicilio per persone anziane, non autosufficenti, portatori di handicap o con problemi motori temporanei che non possono recarsi personalmnte presso i negozi. I NOSTRI CORSI Corso di nformatica Attività di lavori a maglia, uncinetto, taglio e cucito Ripetizioni scolastiche per alunni di scuola media e superiore LA BIBLIOTECA “LINO SOFFIATO” La possibilità di avere in prestito libri E inoltre: Scuola di Canto Sportello Ludopatia aperto mercoledì h. 15.00/18.00 Per informazioni e appuntamenti: dal lunedì al giovedì dalle 10,00 alle 12,30 il venerdì dalle 16,00 alle 18,00 tel. 041.903525 bibliotecalinosoffiato@gmail.com Circolo Ricreativo Culturale AUSER “Il Gabbiano” Piazzale Zendrini - Villaggio Laguna Venezia - Campalto
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L'EGITTO DI BELZONI
Un gigante nella terra delle piramidi Centro Culturare Altinate San Gaetano Via Altinate 71 - Padova 25 ottobre 2019 / 28 giugno 2020
Esploratore, ingegnere, pioniere dell’archeologia moderna, padre dell’egittologia mondiale, il padovano Giovanni Battista Belzoni è stato l’esploratore più importante e meno ricordato del XIX secolo, protagonista di una vita straordinaria e avventurosa poco conosciuta in Italia. Figlio di un barbiere del Portello, Giovanni Battista fin da giovane si sente imprigionato in un mondo troppo stretto per il suo spirito avventuriero e così abbandona città e famiglia per viaggiare. A Roma si innamora dell’archeologia, a Parigi e in Olanda approfondisce gli studi di ingegneria idraulica. Affascinato da un paese ancora sconosciuto come l’Egitto, nel 1816 decide di intraprendere il primo viaggio di scoperta lungo il Nilo. Seguono altri due viaggi, nel 1817 e nel 1818, qui nasce la leggenda dell’esploratore infaticabile: Belzoni si sottopone a sforzi fisici enormi, si adatta a vivere in condizioni estreme all’interno di tombe, a soffrire il caldo, la sete e la fame. La sua infaticabile passione lo porterà a scoperte eccezionali nella terra dei faraoni come il
disseppellimento del tempio roccioso di Abu Simbel, il trasporto in Inghilterra dell’obelisco di File alto 7 metri, gli scavi nel tempio di Karnak, la scoperta della tomba del faraone Seti I, il ritrovamento dell’ingresso nella piramide di Chefren, allora ritenuta priva di varchi di accesso, e la scoperta della città di Berenice sul Mar Rosso. In questa importante mostra, la città di Padova rende omaggio alle sue gesta con un’esperienza che ripercorre i suoi viaggi tra le piramidi: l’occasione giusta per poter scrivere il nome di Belzoni tra le pagine della Storia. Gli spazi della mostra offrono al visitatore la possibilità di conoscere l’Egitto vivendo un’esperienza straordinaria. Entrati nel percorso espositivo, l’Egitto prende corpo davanti agli occhi del visitatore: la sensazione di addentrarsi in cunicoli realizzati millenni addietro, di farsi strada al buio, di accamparsi all’interno di tombe e lottare con la sabbia negli occhi, a temperature asfissianti, fa sì che l’Egitto di Belzoni diventi per il visitatore un’avventura realistica.
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