Ottobre 2020

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distribuzione gratuita presso gli esercizi commerciali a: Campalto - Favaro Veneto - Tessera - Dese

http://issuu.com/lapaginadicampalto lapaginadicampalto@gmail.com OTTOBRE 2020 Anno XVII N° 194

MENSILE A SFONDO SOCIALE DI PUBBLICA UTILITÀ

OTTOBRE Dopo anni di contrastate vicende, questo mese ha visto l’entrata in funzione, seppur provvisoria, del MOSE. In quelle occasioni Venezia è rimasta all’asciutto. Contemporaneamente però, crescono a dismisura i contagi da Covid19 riportandoci con la mente ai tempi del lockdown di primavera. Se per fermare le maree basta sollevare degli scatoloni d’acciaio, per debellare il virus servirebbero cose molto più semplici: consapevolezza e responsabilità individuali.

In questo numero: LA SCUOLA DEL FUTURO_ UN APPELLO DI ACCOGLIENZA E SOLIDARIETÀ_ELEZIONI 2020_IL NUOVO CONSIGLIO DI MUNICIPALITÀ_IL CLIMA IMPAZZITO_PILLOLE DI MODA_ TRA KATANA E FOSSA CLODIA_L’ANGOLO DELLA POESIA_MUOVERSI A CAMPALTOASSEMBLEA DEI SOCI DI BTEP.


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LA SCUOLA DEL FUTURO

A scuola ieri e oggi... Attraverso gli intricati meandri politico-sociali dei “se”, “ma”, “magari”, sono stati circa otto milioni di studenti italiani a pagare le conseguenze della chiusura delle scuole da fine Febbraio agli inizi di Settembre. Un tempo andare a scuola era un lusso. Solo le famiglie più agiate potevano permettersi che i figli ricevessero un’adeguata istruzione da parte di una tutrice o di un professore privato. Nel dopoguerra la frequenza scolastica era ancora destinata a pochi. Si preferiva comunque mandare i figli a lavorare piuttosto che a studiare. Con la riforma Gentile del 1923 la possibilità di frequentare divenne un obbligo. Le scuole di avviamento professionale vennero abolite in favore dei tre gradi di ciclo unico di scuola elementare in vista di una alfabetizzazione di massa. 2

Oggigiorno la questione scuola aperta o chiusa, a causa della pandemia di Coronavirus che la nostra società è stata costretta a fronteggiare, sembra essere primaria per le famiglie italiane. Le donne madri, lavoratrici, magari insegnanti, dovranno tornare a dedicarsi al mero lavoro di cura? Non si tratta solo di aver usufruito o meno di congedi parentali o spendere bonus babysitter, si è trattato della manifestazione delle proprie competenze, della possibilità di esprimere liberamente la propria professionalità, di esercitare il diritto allo studio. Anche se il rientro a scuola c’è stato, brusco e immediato, a farne le spese sono stati i padri e le madri lavoratrici assieme con tutti gli studenti che giorno dopo giorno hanno perso l’occasione di essere formati e di apprendere in

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presenza tutto un bagaglio di conoscenze e di contenuti che sarebbero fondamentali per la loro crescita futura. Diciamocelo, la didattica a distanza non potrà mai sostituire il docente in classe e tutti speriamo che i nostri figli possano seguire in maniera stabile e duratura le lezioni in presenza. La pandemia ha inciso sull’umore delle famiglie, sulla preparazione culturale e civica degli alunni, per non parlare poi della crisi economica che sta dilagando peggio del virus in lungo e in largo nel nostro Bel Paese. Finalmente ci emozioniamo quando suona la campanella della prima ora e attendiamo con ansia la fine delle lezioni dopo una giornata faticosa. La scuola del futuro tutta videoconferenze e

test a tempo, non ha suscitato alcuna passione o coinvolgimento nei cuori di chi vuole davvero imparare qualcosa. Sarebbe bello fare scuola all’aperto, al parco. Spiegare scienze della terra tutti attorno a un cerchio, con l’insegnante che mostra grafici e disegni e gli alunni che scrivono seduti nelle panchine di legno, fare attività motoria alla vista della laguna di Venezia, organizzare delle letture o dei corsi di scrittura in prosa e poesia nei centri ricreativi del proprio comune. La pandemia ancora imperante deve far riflettere le istituzioni sulle modalità di cambiamento radicale in tutti gli aspetti della nostra vita, soprattutto nell’ambito scolastico. Cristina Pappalardo

UN APPELLO DI ACCOGLIENZA E SOLIDARIETÀ Fratelli tutti è il titolo dell’enciclica che papa Francesco ha firmato il 3 ottobre presso il santuario di Assisi, e che è stata resa pubblica all’indomani, 4 ottobre, giornata dedicata alla memoria del santo cui il Vescovo di Roma ha preso il nome. Essa giunge a 5 anni dalla precedente lettera enciclica di Francesco, la laudato sì, anche’essa profondamente innervata dall’esempio del “poverello di Assisi” e dedicata alla cura della casa comune e alla costruzione di un’ecologia integrale. Fin dal titolo, tratto dalle Ammonizioni di san Francesco, anche questa LA PAGINA DI CAMPALTO

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nuova enciclica esplicita la volontà di rivolgersi certamente a quanti condividono la fede cattolica, ma ad allargare lo sguardo fino a ricomprendere l’intera umanità, con un atteggiamento e un’intensità che contraddistinguono l’attuale vescovo di Roma. Non a caso egli scrive, all’esordio, che “pur avendola scritta a partire dalle mie convinzioni cristiane, che mi animano e mi nutrono, ho cercato di farlo in modo che la riflessione si apra al dialogo con tutte le persone di buona volontà”. Fratelli tutti, per esplicita ammissione di Francesco, è un’enciclica sociale, che cerca di leggere nella realtà delle società di oggi i segni di tempi e la necessità di agire perché “di fronte a diversi modi attuali di eliminare o ignorare gli altri, siamo in grado di reagire con un nuovo segno di fraternità e amicizia sociale che non si limiti alle parola”. La riscoperta della fraternità come legame basico che lega tutte le donne e gli uomini e la conseguente fioritura di un sentimento di amicizia sociale come motore che guidi le azioni tanto dei singoli quanto delle nazioni costituiscono il cuore di questo testo. Fratelli tutti ha come antecedente il documento “sulla fratellanza umana per la pace mondiale e la convivenza civile” scritto insieme al grande Iman di Al-Azhar Ahmad Al-Tayyeb, del febbraio 2019, ma soprattutto la sua gestazione e redazione ha coinciso, come Francesco ricorda, con i 4

mesi della pandemia e della chiusura forzata di quasi tutte le attività; circostanza, nota il vescovo di Roma, che ha colto gli uomini impreparati, e che ha fatto emergere la consapevolezza che nessuno si salva da solo, e che ci eravamo illusi di vivere da sani in un mondo malato. Colpisce, nel testo, oltre all’afflato universale del pontefice, il linguaggio che egli usa, e che aveva distinto anche la laudato sì: una lingua franca, fatta per essere parlata da chiunque, anche originale nella scelta e sperimentazione di parole ed espressioni. Quello della lettera enciclica è, del resto, lo strumento cui ricorre il vescovo di Roma quando sceglie di indirizzare un messaggio all’universalità dei cattolici su determinate questioni inerenti la fede oppure, come in questo caso, all’umanità tutta intera (come fu anche il caso, ad esempio, della pacem in terris di san Giovanni XXIII nell’aprile del 1963 di fronte alla minaccia dell’arma atomica). Il nome, che significa semplicemente “circolare”, fu adottato per la prima volta da Benedetto XV, che nel 1740 intitolò la sua prima lettera Epistola encyclica. Le lettere encicliche generalmente assumono il titolo dalle prime parole del testo medesimo. Ogni pontefice, nel proprio magistero, interviene con la lettera enciclica quando ritiene necessario rivolgere un messaggio particolarmente

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significativo ovvero precisare questioni sociali, dottrinarie, teologiche. Per questo vi è ampia discrezionalità da parte dei singoli pontefici: tre sono state finora le encicliche di Francesco, come pure tre sono state

quelle di Benedetto XVI, mentre san Giovanni Paolo II ne redasse 14 (anche se va naturalmente considerata la durata diversa dei pontificati). Gabriele Scaramuzza

ELEZIONI 2020 Le elezioni di settembre hanno dato a Venezia la nuova amministrazione comunale e i nuovi consigli delle municipalità. Prima di tutto auguriamo ai neoeletti buon lavoro auspicando che le esigenze dei cittadini siano messe in cima alla lista delle priorità. Vorremmo però dedicare qualche considerazione sui conteggi relativi all’affluenza al voto. Spesso i numeri sono ostici ma sono uno dei pochi dati oggettivi sui quali è possibile riflettere. Nel Comune di Venezia ha votato per il referendum costituzionale il 67% circa degli aventi diritto mentre per l’elezione del sindaco la percentuale scende al 62% circa. Se da essa togliamo le circa 4700 schede tra bianche, nulle e non assegnate la percentuale si riduce ulteriormente a circa il 60%. Ciò significa che nella nostra città oltre un terzo degli elettori ha scelto di non scegliere da chi farsi amministrare; si potrebbe dire che il partito dell’astensione è quello che ha vinto le elezioni. Poco meglio sono andate le cose nella municipalità di Favaro con una percentuale che si attesta intorno al 63% al netto delle schede bianche e nulle (oltre 700). Questi dati dovrebbero far riflettere tutte le forze politiche: in una città variegata come la nostra, dai tanti problemi irrisolti, è scarsamente comprensibile l’indifferenza e il disinteresse per la cosa pubblica da parte di una così larga fetta di abitanti. Sembra stia diventando una consuetudine sempre più frequente assistere dalla finestra a ciò che accade in strada e nel contempo lamentarsi se le cose non vanno bene.

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CONSIGLIERI DI MUNICIPALITÀ E RISPETTIVE DELEGHE Marco Bellato - Presidente  Coordinamento Istituzionale; Comunicazione Istituzionale; Statuto e Regolamenti; Personale.

Simone Mestriner - Vice Presidente

Politiche Culturali; Politiche Sportive e impianti sportivi; Promozioni e rapporti con l'Associazionismo; Turismo e promozione del territorio.

Ugo Battistelli - Delegato

Pianificazione Urbanistica e Territoriale; Viabilità; Mobilità; Trasporti; Patrimonio. ;

Ilaria Di Meglio – Delegata

Attività produttive e commerciali; Sicurezza.

Gianpietro Trabuio - Delegato

Lavori Pubblici; Piano degli investimenti.

Maurizio Gallo - Consigliere con incarico speciale Politiche ambientali e di sostenibilità; Aziende e contratti di servizio; Istituti di decentramento

Alessandro Mannuca - Consigliere con incarico speciale Bilancio e Programmazione economico finanziaria

Rosanna Rado - Consigliera con incarico speciale Sistema di Welfare locale; Terzo Settore; Politiche della Terza Età; Programmazione Socio-Sanitaria

Debora Vettori - Consigliera con incarico speciale

Politiche educative e scolastiche; Politiche giovanili; Promozione delle Pari Opportunità

Altri consiglieri di maggioranza Mattia Gattolin Francesco Monterastelli Barbara Forti Gabriele Bazzaro Francesco Menin Consiglieri di opposizione Angelo Lerede Roberta Tossato Fabrizio Trevisan Monica Zennaro Silvano Pavan

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IL CLIMA IMPAZZITO Fino al 28 ottobre 2018 la val Visdende era ricoperta di foreste incontaminate da dove la Serenissima traeva il legname più pregiato per le sue navi. La sua bellezza incontaminata le aveva meritato l’appellativo di “Paradiso di Dio e degli uomini”. In pochi minuti, il passaggio della tempesta Vaia ha lasciato dietro di sé lande di desolazione. Quel fenomeno estremo, da ricondurre in gran parte alla temperatura delle acque del mare Adriatico, superiore di due gradi rispetto alla media del periodo, chiamato dagli esperti “Medicane” (uragano del Mediterraneo), era stato preannunciato da acque alte eccezionali in laguna e piogge torrenziali in montagna che avevano causato una prima devastazione. Interi pendii sono ancora ricoperti da migliaia di tronchi abbattuti, su altri le ceppaie rimaste sembrano lapidi contorte di un cimitero surreale. Rari alberi rimasti in piedi e denudati dei rami sembrano quasi testimoniare il desiderio di sopravvivere. Numerosi sentieri si sono trasformati in cantieri dove le ruspe aprono nuovi varchi e le teleferiche portano a valle tronchi spogliati dalle loro fronde. Il rumore delle motoseghe ha sostituito il canto degli uccelli. Quante generazioni serviranno per ricostruire ciò che un meteo impazzito ha distrutto in poche decine di minuti? Gianfranco Albertini LA PAGINA DI CAMPALTO

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PILLOLE DI MODA: LA CAMICIA SCOZZESE. UN PO’ DI STORIA di Monica Zennaro

I primi anni sessanta vedono nascere una nuova uniforme da campus universitario, una camicia invernale, pesante portata come una giacca aperta sopra una T-shirt bianca e jeans. Le prime camicie furono introdotte tra gli operai edili e i taglialegna. La camicia usata sopra una maglietta definisce il look dell'uomo robusto e virile degli spazi aperti , oppure lo stile rilassato del weekend. Questa camicia fin dai tempi più lontani è un capo tipicamente americano, ma l'azienda deve le sue origini a un certo Thomas Key che, 8

nel 1863 dall'Inghilterra si trasferì in America , in Oregon , per lavorare nell'industria tessile locale e nel 1889 aprì un lanificio a Salem, nel Massachusetts. Nel 1909 i suoi nipoti acquistarono un lanificio a Pendleton, in Oregon, che aveva avviato una produzione di coperte per gli indiani ma che era in un momento di difficoltà. L'attività fu rilanciata e preferirono colori vivaci e motivi decorativi a jacquard, rispetto alle coperte più sobrie e questo si rivelò un grande successo. Tre anni dopo fu aperta una nuova manifattura dedicata ai tessuti più morbidi e alla lana vergine, e questo fu il primo passo verso le creazioni delle camicie “da boscaiolo”. Nel 1924 fu prodotta la prima camicia di lana vergine e motivo a scacchi. Leggera e calda, fu subito un successo che si trasformò in una moda. Naturalmente queste camicie prendono spunto dal vero modello del boscaiolo, che essendo avvenuto a nord è molto più pesante...Inizia così una vera produzione di un'intera linea di abbigliamento maschile. La camicia di flanella a scacchi divenne così importante per il guardaroba invernale, che l'azienda arrivò a presentare una collezione estiva nel 1972.

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Care amiche, ma vi ricordate la serie televisiva Happy Days...in televisione fu un grande successo le storie e le vicende della famiglia Cunningham, dei loro amici e dell'indimenticabile Fonzie, nella Milwakee degli anni 50? La prima puntata fu nel 1974 e finì nel 1984. Spesso e volentieri Richard Cunningham aveva la camicia scozzese di cui vi ho raccontato la storia. È, e sempre sarà, un'icona della moda sportiva. Alla prossima pillola amiche care. Vostra Monica

Il Gabbiano Circolo Ricreativo Culturale Campalto - Villagio Laguna I NOSTRI SERVIZI Consulenza legale gratuita per i soci AUSER - si riceve solo su appuntamento Spesa a domicilio: il ns. Circolo ha il servizio per la consegna gratuita della spesa a domicilio per persone anziane, non autosufficenti, portatori di handicap o con problemi motori temporanei che non possono recarsi personalmnte presso i negozi. I NOSTRI CORSI Corso di nformatica Attività di lavori a maglia, uncinetto, taglio e cucito Ripetizioni scolastiche per alunni di scuola media e superiore LA BIBLIOTECA “LINO SOFFIATO” La possibilità di avere in prestito libri E inoltre: Scuola di Canto Sportello Ludopatia aperto mercoledì h. 15.00/18.00 Per informazioni e appuntamenti: dal lunedì al giovedì dalle 10,00 alle 12,30 il venerdì dalle 16,00 alle 18,00 tel. 041.903525 bibliotecalinosoffiato@gmail.com Circolo Ricreativo Culturale AUSER “Il Gabbiano” Piazzale Zendrini - Villaggio Laguna Venezia - Campalto

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Una storia ricca di sentimenti e di colpi di scena che rivela l’amore della scrittrice, Cristina Pappalardo, per due città di mare, Chioggia e Catania. La vicenda personale di due donne che percorrono un lungo viaggio alla ricerca di rivalsa e riscatto sociale in epoca postbellica, si intreccia con quella delle genti di mare dei luoghi in cui si trovano a soggiornare. Un romanzo storico a sfondo intimista che coinvolge il lettore proiettandolo negli anni del secondo dopoguerra. Sacrificio, riscatto sociale, speranza, amore, riunioni e separazioni. È quello che troviamo all’interno di questo romanzo storico, ambientato all’indomani della seconda guerra mondiale in 10

Italia, tra due regioni che hanno in comune l’amore per la pesca e per il mare: la Sicilia (Sicania) e il Veneto. Nel nostro paese martoriato dal secondo conflitto mondiale e dalla guerra civile, moltissime persone, che vivevano in estrema povertà, sono state costrette a compiere importanti sacrifici, tra cui quello di abbandonare le proprie radici, la propria terra, in cerca di fortuna. Così accade alle protagoniste del romanzoad Agata e Lia che si trasferiscono al nord, a Chioggia, in cerca di lavoro e in cerca di riappropriarsi di una vita scappata di mano troppo in fretta. Le sorprese all’interno del romanzo non mancano e, quando tutto sembra andare per il verso giusto, compare, improvvisamente, la figura di Lucio, una figura che turberà non solo gli animi di Agata, ma anche quelli di Lia, a tal punto che madre e figlia saranno costrette ad abbandonare Chioggia per trasferirsi nuovamente nel Sud Italia, in Calabria. Cristina Pappalardo, nostra concittadina, è l’autrice del libro che presentiamo con molto piacere. Siciliana di nascita, da molti anni vive a Campalto. Insegna in un istituto superiore di Mestre ed è molto attiva nella diffusione, soprattutto tra i giovani, della passione per la letteratura e la poesia. Collabora con diverse associazioni e su Facebook gestisce la pagina “Poésie mon amour” ricca di spunti letterari e riflessioni culturali.

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L’ANGOLO DELLA POESIA Inauguriamo questa nuova rubrica del nostro giornalino con una poesia di Lucia Seno, nostra concittadina. Invitiamo le persone che ci seguono amanti della composizione poetica a inviarci qualche loro creazione che sremo ben lieti di pubblicare.

Vita è

di Lucia Seno Vita è una carezza, un bacio un sorriso donato Vita è essere depressi non sapere di esistere Vita è un alternarsi di momenti che vorresti non ricordare mai altri non dimenticare mai Perché la vita è bella ma a volte conduce a pascoli infiniti dove tra l'erba ci sono sempre ingrati

via Gobbi 259 - Campalto da martedì a sabato orario 8.15 - 17.30 per appuntamento: 3927242100

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MUOVERSI A CAMPALTO

Il percorso ciclopedonale tra il Don Vecchi e il centro di Campalto è ormai quasi completato e tra breve sarà aperto. A prima vista sembra però destinato soprattutto a chi si avventura a piedi mentre per i ciclisti non sono pochi i problemi. Diversamente da quanto illustrato nella nuova mappa delle piste ciclabili redatta pochi mesi fa dal Comune di Venezia, la pista termina infatti poco prima della chiesa di san Martino, in uno dei punti più pericolosi di via Orlanda, senza congiungersi con gli altri (pochi) percorsi già esistenti. Se togliamo il passaggio esiguo che costeggia la chiesa, non mancherebbe certo lo spazio per realizzare quelle poche decine di metri che mancano e che costringono i ciclisti a buttarsi in strada o correre sul marciapiede, cosa per altro sanzionabile dai vigili. La suddetta realizzazione ha risvegliato l’interesse, soprattutto da parte dei residenti, per una 12

continuazione della ciclabile fino a Tessera. Cittadini e associazioni si stanno muovendo in questa direzione per focalizzare l’interesse delle amministrazioni competenti su questo problema. Seguiremo con attenzione l’evolversi della situazione dato che si sta rivelando come un’esigenza sempre più pressante. In questo momento di pandemia, viste le crescenti difficoltà del trasporto pubblico, molte città si stanno attrezzando per favorire gli spostamenti individuali creando, magari in maniera provvisoria, nuove piste ciclabili: quali sono i progetti per il nostro territorio? Non possiamo che augurarci che le neo eletta Municipalità prenda a cuore il problema e stimoli l’amministrazione centrale a “darsi una mossa” per quanto riguarda la realizzazione di quanto già programmato e finanziato e, soprattutto, a confrontarsi con i cittadini per comprendere quali

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possano essere le reali e più pressanti esigenze. Da alcuni giorni sono apparsi lungo via Gobbi e le strade laterali cartelli gialli che preannunciano la chiusura della strada per lavori, probabilmente per sistemare la “gobba” all’altezza del bypass. Sarebbe buona cosa che i cittadini fossero avvertiti per tempo di questo intervento destinato a condizionare pesantemente la viabilità e di quanto possa essere la durata. Non esistendo strade alternative a via Gobbi, ci possiamo attendere lunghe deviazioni e possibili disservizi nel trasporto pubblico. Spero di essere smentito, ma la comunicazione continua a essere uno dei punti deboli delle nostre amministrazioni.

Ci piacerebbe inoltre sapere che cosa sarà della bretella di via delle Felci che, secondo il progetto iniziale, doveva servire da collegamento con la rotatoria di via Orlanda verso Tessera ma è attualmente chiusa all’altezza di via Morosina. La mappa che abbiamo in precedenza citato prevede anche un percorso lungo via Mandricardo, chiusa a metà da una sbarra difficilmente valicabile. Possibile che in tutti questi anni il comune non sia stato in grado di risolvere il contenzioso con i privati e aprire questa strada al transito almeno delle due ruote e dei pedoni? Gianfranco Albertini

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BLOG TERRITORI E PARADOSSI: ASSEMBLEA DEI SOCI Si è svolta lunedì 19 ottobre l’assemblea dei soci di Blog Territori e Paradossi, rinviata dalla primavera scorsa per i ben noti motivi. All’ordine del giorno c’era l’approvazione dei bilanci consuntivo 2020 e di previsione per il 2021 e, soprattutto, l’approvazione di un nuovo statuto. Le recenti disposizioni per la regolamentazione del “terzo settore” ha richiesto che lo statuto delle associazioni venisse aggiornato secondo le nuove direttive. Si è passato poi alla definizione del nuovo consiglio direttivo che ha confermato Gianfranco Damiani alla presidenza dell’associazione. Per quanto riguarda invece la programmazione degli eventi che erano stati previsti nel calendario 2020 si dovranno attendere tempi migliori. Restano confermate la serata poesie, dedicata a chi ama dilettarsi nella creazione letteraria che doveva svolgersi nel marzo scorso, e le altre attività in collaborazione con l’I.C. “A. Gramsci”e con l’associazione

“Amici di Oliviero Lessi”. Non mancheranno altre proposte artistiche e culturali le cui date, però, potranno essere definite solo sulla base dell’evoluzione della pandemia. Resta confermata la collaborazione per la redazione de “La Pagina di Campalto”. Nulla si sa, invece, per quanto riguarda la riapertura dell’aula di informatica del Centro Culturale Pascoli ormai chiusa da oltre due anni. In merito a ciò siamo in attesa delle nuove disposizioni di competenza dell’amministrazione comunale. Sempre a causa dll’incerto futuro, restano in sospeso le attività del Gruppo Fotografico. In conclusione, l’assemblea si è espressa favorevolmente sulle richieste di ammissione all’associazione di alcuni nuovi soci. Per qualsiasi richiesta, per partecipare alle attività dell’associazione o per proporre nuove attività contattateci al nostro indirizzo mail riportato di seguito.

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La Pagina di Campalto è curata dal Circolo Ricreativo Culturale AUSER “Il Gabbiano” Piazzale Zendrini 22 Campalto (VE) Tel/fax : 041.903525 - bibliotecalinosoffiato@gmail.com Editore: Circolo Auser “Il Gabbiano” - Direttore responsabile: Giorgio Marcoleoni. Redazione a cura di: Blog Territori e Paradossi - Associazione Culturale. E-mail: info.blogterritorieparadossi@gmail.com Stampato in proprio - Registrazione presso il Tribunale di Venezia n° 1461 del 24 settembre 2003 “La pagina di Campalto” è consultabile online all’indirizzo: http://issuu.com/lapaginadicampalto È possibile rilasciare commenti e domande, segnalare iniziative, suggerire approfondimenti a questo indirizzo e-mail: lapaginadicampalto@gmail.com o visitando la nostra pagina facebook.


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