Rassegna stampa Maggio e Giugno 2020

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Rassegna stampa Dal 1 Maggio al 30 giugno 2020


Durante il periodo preso a riferimento in questo resoconto - dal 1 Maggio al 30 giugno 2020 - la nostra associazione ha occupato le pagine di cronaca ed economia delle principali testate locali in piĂš occasioni. Riportiamo di seguito, la data e il titolo dei comunicati stampa pubblicati dai giornali.

Domenica 3 maggio 2020 Gazzetta Modena

VenerdĂŹ 1 maggio 2020 Il Resto del Carlino Modena

VenerdĂŹ 1 maggio 2020 Gazzetta Modena


VenerdĂŹ 1 maggio 2020 Gazzetta Modena

VenerdĂŹ 1 maggio 2020 Il Resto del Carlino Modena

Domenica 3 maggio 2020 Gazzetta Modena


GiovedĂŹ 7 maggio 2020 Il Resto del Carlino Modena

MartedĂŹ 5 maggio 2020 Gazzetta Modena


Domenica 3 maggio 2020 Il Resto del Carlino Modena

GiovedĂŹ 7 maggio 2020 Gazzetta Modena


VenerdĂŹ 8 maggio 2020 Gazzetta Modena

GiovedĂŹ 7 maggio 2020 Il Resto del Carlino Modena


15 •• Sabato CARPI 9 E maggio BASSA 2020 Il Resto del Carlino Modena Rete imprese sulle tasse «La Cosap va soppressa per tutto il 2020»

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«L’annuncio del Comune di ridurre Cosap (tassa di occupazione suolo pubblico), Tari (tariffa rifiuti) ed Imu costituisce una prima base di partenza che accogliendo, sia pure parzialmente, le nostre richieste riscontra il favore delle associazioni economiche. Tuttavia occorrerà nei prossimi giorni riconvocare il tavolo di confronto con le associazioni per fare chiarezza sui contorni di questa manovra da un milione di euro». Rete Imprese Italia, sigla che riunisce Confesercenti, Cna, Confcommercio e Lapam, interviene sul progetto di riduzione delle tasse a favore di commercianti e piccoli artigiani . «In primo luogo chiediamo al Comune di sopprimere totalmente la Cosap per l’anno 2020, per i dehor di bar e ristoranti e per tutte le imprese che utilizzano suolo pubblico per l’esercizio dell’attività. Anche l’esenzione della Tari non può essere limitata al periodo d’inattività: devono essere introdotte delle riduzioni per tutto il 2020, sia sulla quota fissa che sulla tariffazione puntuale, che tengano conto dell’incremento dei conferimenti di rifiuti indifferenziati a causa dei dispositivi sanitari. Sono numerosissime le imprese che in questi mesi hanno lavorato a regime estremamente ridotto, ad esempio facendo solo attività da asporto o consegne a domicilio e, nei prossimi mesi, tutte le attività economiche dovranno affrontare misure sanitarie straordinarie che, insieme al distanziamento sociale, causeranno sicure perdite di redditività. La riduzione dell’Imu deve poi essere generalizzata a favore di tutti i proprietari di immobili che concederanno significative riduzioni dei canoni di locazione a imprese, sia del commercio che del produttivo». «Ma la partita della ripresa delle pmi dopo il lockdown – dicono – non si gioca solo sul piano della riduzione dei tributi. E’ indispensabile una semplificazione della macchina burocratica. Occorre velocizzare le procedure e introdurre deroghe generalizzate ai regolamenti comunali vigenti». Maria Silvia Cabri

Sabato 9 maggio 2020 Gazzetta Modena


SABATO 9 MAGGIO 2020 GAZZETTA

SABATO 9 MAGGIO 2020 GAZZETTA

Sabato 9 maggio 2020 Gazzetta Modena

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la tendenza

Estate, l’Appennino torna di moda: appartamenti pieni, hotel più in affanno Prenotazioni a pieno ritmo per le abitazioni indipendenti «Ma molto dipenderà se si potrà uscire dalle regioni» Daniele Montanari

Gioie e dolori per la stessa identica dinamica. L'estate alle porte sta consegnando all'Appennino una medaglia a due facce, quantomai opposte. Con il discorso mare che continua ad alimentare preoccupazione sul rischio ammassamenti in spiaggia, la scelta di tante famiglie si sta orientando sulla montagna a due passi dalla pianura. Non per il classico mordi e fuggi però, ma per una permanenza duratura tipo quelle degli anni '70-'80, quando i cosiddetti “villeggianti” venivano su a giugno/luglio e restavano fino a pochi giorni dall'ini-

zio della scuola. Riscoperta della seconda casa, insomma. Chi ce l'ha. Gli altri si stanno buttando sull'affitto, con effetto boom in certe zone: a Sestola e Fanano si sta già esaurendo la disponibilità. «Abbiamo già piazzato una trentina di immobili – conferma Simona Misteriosi dell'Immobiliare Bernardi di Fanano – negli tempi c'erano richieste soprattutto sui 15 giorni, adesso è tornato il trend giugno-settembre di tanti anni fa. Gli appartamenti con giardino li abbiamo già finiti, ci resta qualcosina di quelli con terrazzo o balcone». «Richieste aumentate almeno del 50% - sottolinea Na-

da Mazzini dell'agenzia Smeraldo – principalmente Fanano paese, ma anche la campagna sta tornando di moda». Più frenata invece la situazione nella Valle del Pelago, a causa pare della permanenza del blocco ai flussi dalla Toscana: «Ci sono richieste ma non a valanga per ora – dice Sonia Sinicato dello Studio immobiliare Manfredini di Pievepelago – da noi vengono soprattutto i toscani». L'altra faccia è quella del settore alberghiero: gli hotel stanno scontando invece un calo del 50-60% di prenotazioni. Un po' perché la gente adesso preferisce stare separata. Un po' perché di fronte alle teleCopia di promopress

fonate, i titolari non sono ancora in gradi di dire ai clienti come saranno organizzati. Sono in fibrillazione in attesa delle direttive. Tra di loro c'è chi è abbastanza pessimista sullo scenario. Da parte sua, Luca Biolchini, titolare della Locanda Zita di Vesale e presidente del Consorzio albergatori Cimone Holidays, cerca di rincuorare il gruppo: «Può ancora cambiare tutto dopo il 18 maggio con la fine delle restrizioni e la tensione che si allenta – nota – la gente non sa ancora se e quando potrà uscire dalle regioni, e da questo può dipendere molto. È una situazione che nessuno ha mai vissuto prima, quindi non perdiamoci d'animo: la riscoperta della montagna è una buona notizia di fondo, e i conti si fanno alla fine». Da parte sua, la Lapam certifica la situazione “double face” con l'analisi condotta dal suo ufficio studi sui comuni della montagna: «Da quello che vediamo, l'estate 2020 sarà paragonabile a quella del 2012 dopo il terremoto – sottolinea l'associazione - le agenzie immobiliari sono sommerse dalle richieste di case, soprattutto con giardino, anche nelle zone più vicine alla pianura. Gli alberghi invece, ma anche ristoranti e bar, stanno aspettando con urgenza i protocolli per capire se e come riaprire. È chiaro che servirà tempo per adattarsi: è importante che la Regione sia sollecita». L'associazione è convinta che nell'estate 2020 si possano liberare le potenzialità certificate dai

L’ANALISI IN APPENNINO SI TORNA ALLE CASE COME NEGLI ANNI SETTANTA/OTTANTA

Il settore alberghiero è più incerto perchè la vita in spazi comuni non ha ancora regole chiare

lo studio

Lapam: «Sarà come nel 2012 dopo il sisma» L'estate 2020 sarà paragonabile a quella del 2012 dopo il terremoto – sottolinea Lapam - le agenzie immobiliari sono sommerse dalle richieste di case, soprattutto con giardino, anche nelle zone più vicine alla pianura. Gli alberghi, ma anche ristoranti e bar, stanno aspettando con urgenza i protocolli per capire come riaprire. È chiaro che servirà tempo per adattarsi: è importante che la Regione sia sollecita.

numeri conclusivi dell'annata 2019, calcolati su 14 comuni: Fanano, Fiumalbo, Frassinoro, Lama Mocogno, Montecreto, Montefiorino, Montese, Palagano, Pavullo, Pievepelago, Polinago, Riolunato, Sestola e Zocca. «Nel 2019 sono stati 82.760 i turisti che hanno soggiornato negli esercizi ricettivi di quest’area – si sottolinea - con 261.666 presenze (notti trascorse). Rappresentano il 15,7% delle 1.665 mila presenze registrate in provincia. Il trend dell’ultimo anno 2018/19 è positivo: +9.000 arrivi e + 31.000 presenze. L’Appennino modenese mostra una forte vocazione alla domanda interna di turismo, con il 92,7% di clienti residenti in Italia». La regione principe nell'afflusso è ovviamente l'Emilia Romagna (48,7%), seguono Toscana (29%), Lombardia (4,7%), Lazio (3,7%) e Veneto (2%). La quota del 7,3% estero è invece coperta principalmente da Belgio (10,3%), Romania (8,9%), Germania (7,9%), Polonia (7,8%) e Stati Uniti (7,6%). Mesi clou luglio e agosto (44,5%), dove si concentrano gli italiani (96,1%). L'anno scorso il 64% della clientela sceglieva di alloggiare in una struttura alberghiera, il restante 36% campeggi, bed & breakfast, agriturismi e rifugi. Quest'anno l'analisi dovrà a quanto pare annoverare anche la voce “appartamenti in affitto”. Da cui si prospettano dati molto interessanti. — © RIPRODUZIONE RISERVATA


ATTUALITÀ

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Sabato 9 maggio 2020 Gazzetta Modena La vita quotidiana maria avagliano. hotel san marco sestola

«Mi accontenterei di fare la metà del 2019» «Non sarà sicuramente una bella estate per noi albergatori: io mi accontenterei che fosse discreta, perché ora come ora la prospettiva è quella di un calo di presenze del 50-60%». Non nasconde la preoccupazione Maria Avagliano, nuova direttrice che si trova un battesimo di fuoco all'Hotel San Marco, tra le prime eccellenze di Sestola, con una quarantina di camere. «A giugno apriremo forse solo

nei weekend perché non ci sono abbastanza prenotazioni ora. E anche perché non sappiamo ancora che misure dovremo adottare, tra plexiglass e sanificazione: se saranno drastiche, ci metteranno in enorme difficoltà. A inizio luglio ci mancherà il ritiro dell'Anderlini volley, che rappresentava l'80% delle presenze in quel periodo. Solo per agosto siamo un po' più tranquilli, ma con prenotazioni a

parola senza nessuna caparra. Avevamo 17 dipendenti la scorsa stagione: non sappiamo ancora quanti confermarne. Speriamo fortemente che dal 18 si sblocchi tutto: prenotazioni e prescrizioni». —

matteo baisi. hotel firenze fanano

«Periodi da zero camere e cali anche del 50%» «Come va? Non bene di certo, per ora: le prenotazioni per inizio e fine estate sono azzerate, e quelle dal 15 luglio al 15 agosto sono calate del 50%». Il termometro della situazione alberghiera a Fanano è Matteo Baisi dell'Hotel Firenze. «Il primo problema è che le squadre sportive hanno annullato tutti i ritiri giovanili, che erano la prima fonte di afflusso per giugno e fine agosto/settembre. Io do-

vevo ospitare anche il Milan Camp, che da St. Moritz aveva scelto Fanano per la ricchezza della proposta turistica, su cui tanto di cappello al nostro sindaco e all'Apt per il lavoro di questi anni. Ma come alberghi non sappiamo ancora come muoverci: serve la macchina a ozono? Di che tipo? Con quali procedure? Plexiglass dove? Pranzo e cena in camera o in sala? Troppe incertezze: la gente

chiama per sapere come siaMercoledì 13 maggio 2020 mo organizzati e noi diciamo Il Resto del Carlino Modena che ci atterremo alle regole,

però ancora non sappiamo quali. Un certo tipo di clientela vuole pianificare, e allora prende l'appartamento». —

maria costa. hotel jolÌ zocca

«Senza il circuito sport presenze in picchiata» «Per noi era fondamentale lo sport: dal 10 giugno iniziavamo sempre con i ritiri delle giovanili di calcio, volley, pallamano e quest'anno avevamo anche il basket. Restavano per tutto luglio e poi dopo il 20 agosto quasi un altro mese fino all'inizio delle scuole. Senza questo circuito le presenze saranno in picchiata». Vede grosse nubi sulla stagione alberghiera estiva anche Maria Costa, titolare dello'al-

bergo Jolì di Zocca. «Iniziavamo a Pasqua con le prenotazioni, siamo quasi a metà maggio e registriamo solo qualche singola richiesta che accettiamo senza caparra, lasciandoci abbastanza liberi per il momento. Ma anche su queste il calo è almeno del 50%. C'è un grosso punto interrogativo sugli over 60, che erano la maggior parte delle presenze extra sportive: saranno liberi di muoversi? E lo

faranno, dopo mesi in cui hanno loro raccomandato di non spostarsi? L'altra incognita sono i costi che dovremo sostenere per la sicurezza: non sappiamo ancora cosa dobbiamo fare». —

lucie lardi. "essere in montagna" fanano

«C’è grande interesse anche per acquistare» «Non solo per l'affitto, la gente ha un rinnovato interesse anche per le vendite: solo oggi (ieri, ndr) abbiamo fatto quattro visite in quattro immobili diversi, ovviamente disabitati, con clienti molto interessati che appena hanno avuto il via libera allo spostamento sono venuti su. È abbastanza significativo». Superlavoro a Fanano anche per Lucie Lardi, titolare dell'agenzia “Essere in Mon-

tagna”. «Noi non trattiamo affitti, ma nonostante la specifica che mettiamo sul sito e in agenzia, la gente ci continua a chiamare anche per quelli: vedendo che le case sono belle, ci chiedono anche se possono prenderle in affitto. Io posso dire che le visite video che ho fatto fare via WhastApp nei giorni del lockdown sono state molto apprezzate, e che anche in quel periodo ho concluso

una vendita tramite la procedura informatica. L'interesse c'è tutto, e quasi sempre per ville e casette dotate di giardino: dopo 60 giorni in appartamento, la gente sta rivalutando tante cose». —


SABATO — 9 MAGGIO 2020 – IL RESTO DEL CARLINO

Emergenza Covid-19

7 •• Modena

Estate al fresco, caccia alla casa con giardino Boom di richieste in Appennino per affittare villette indipendenti e per l’intera stagione. Alcuni paesi al completo, ambite anche le frazioni Covid 19 ha fatto riscoprire il turismo di prossimità, poco distante dalle nostre abitazioni in città. Lo testimonia la corsa all’affitto di case, possibilmente con giardino e accesso indipendente, per soggiorni lunghi in montagna. Come avveniva negli anni Sessanta e Settanta del Novecento quando il fenomeno diede vita allo sviluppo del nostro Appennino. Erano gli anni del boom economico e sulla nostra montagna arrivavano tanti villeggianti e in tutti i comuni furono costruiti villaggi residenziali e attrezzature turistiche di prim’ordine. Poi, ha mutato lo scenario l’era dei grandi viaggi e delle vacanze ’spezzettate’ durante l’intero arco dell’anno. Per gli appartamenti e le villette in affitto pare sia iniziata la fase del risveglio quanto a interesse. Le notizie che arrivano dai nostri monti lasciano ben sperare nel ritorno di numerosi villeggianti per l’intera stagione estiva. Lapam ha realizzato un’indagine sulla ricettività nell’Appennino modenese e fa sapere che «in questi giorni le agenzie immobiliari dell’Appennino stanno lavorando a pieno regime. In diversi centri – precisa – non ci soLE AGENZIE IMMOBILIARI

Boom di telefonate «Ma servono eventi da poter offrire ai villeggianti»

no già da ora più abitazioni disponibili per l’estate, tanto che si cominciano a riempire anche le frazioni». L’indagine dell’ufficio studi Lapam è riferita ai 14 comuni modenesi considerati dalla Regione appartenenti all’ambito territoriale dell’Appennino: Fanano, Fiumalbo, Frassinoro, Lama Mocogno, Montecreto, Montefiorino, Montese, Palagano, Pavullo nel Frignano, Pievepelago, Polinago, Riolunato, Sestola e Zocca, dove è forte la vocazione alla domanda interna di turismo, con il 92,7% di clienti residenti in Italia e il restante 7,2% proviene dall’estero. Nel 2019 sono stati 82.760 i turisti che hanno soggiornato negli esercizi ricettivi di quest’area, con 261.666 presenze (il 15,7% del totale in provincia). Il trend dell’ultimo anno

(2018-2019) è positivo: +9 mila arrivi e + 31 mila presenze. Ora, nonostante il Covid, la stagione estiva potrebbe non essere persa, anzi. Marino Vignudini, titolare dell’omonima agenzia d’affari a Pavullo e presidente Lapam della zona Frignano, afferma che le richieste di immobili in affitto per il periodo estivo stanno arrivando e per la durata anche di due o tre mesi. Nonostante l’impennata della richiesta, i prezzi non hanno subito ritocchi verso l’alto. Chiede alle amministrazioni comunali e agli enti di promozione turistica di preparare un programma di manifestazioni estive da offrire ai villeggianti affinché questo flusso turistico non sia effimero. «Inoltre – dice – è necessaria una fiscalità di vantaggio a favore dei proprietari della tante ca-

IL BILANCIO 2019

Lo scorso anno presenze in crescita, ora si punta tutto sul turismo di prossimità

Prenotazioni disdette e incertezza

Alberghi in stand-by ’Mancano le linee guida’ Faenza: «Strutture all’altezza ma ferme in attesa del protocollo regionale» Lapam: «Fare presto» Lo studio elaborato da Lapam sulla ricettività nei comuni della montagna modenese, relativo all’anno 2018 - 2019, evidenzia che il 64% della clientela dell’Appennino, per trascorrere le vacanze estive, ha preferito alloggiare in una struttura alberghiera. Ma ora gli albergatori e i ristoratori sono alla finestra ad aspettare i protocolli per capire se e come riaprire. Amedeo Faenza, presidente di Federalberghi Modena, ricorda che l’Appennino sta soffrendo in maniera impor-

tante già dalla stagione invernale a causa della mancanza di neve, problema al quale si è aggiunta la mazzata di Covid 19. «Molte aziende – dice il presidente Faenza stanno aspettando il protocollo regionale proposto da Federlberghi assieme a Confindustria e ad Assohotel. A breve parteciperò a una riunione per definire le linee guida e vedremo se ci saranno le condizioni per poter riaprire. Negli alberghi sarà seguita una procedura molto seria, molto attenta, non sarà una semplice pulizia di inizio stagione. Darà l’impostazione al cliente per trascorrere la vacanza in tutta sicurezza. L’investimento da parte dell’albergatore sarà molto importante». Secondo il presidente Faenza,

Amedeo Faenza, presidente di Federalberghi Modena: «A breve parteciperò a una riunione per definire le linee guida e valutare le condizioni per riaprire»

quest’anno la montagna potrebbe avere «un valore aggiunto, perché – dice – ha spazi infiniti, la cucina è ottima e i servizi per la vacanza eccezionali e gli albergatori stanno cercando di fare tutto il possibile. Abbiamo strutture all’altezza. Ritengo che molte famiglie sceglieranno la montagna al mare. La prossima, non sarà comunque una

vacanza come si faceva un tempo, ma avverrà sicuramente in sicurezza». Situazione di stallo, quindi, in Appennino, per la vacanza in albergo. Le richieste che arrivano non possono ricevere conferme fin quando non si conoscerà il contenuto del protocollo. Dal quale può dipendere anche la decisione di qualche albergato-

se disabitate che potrebbero decidere di abbatterle per non pagare più l’Imu». Soddisfacente la richiesta di affitti estivi nell’area Appennino Modena Est. Pietro Lucchi, titolare di Vacanze in Appennino, con sedi a Zocca, Montombraro, Montese e Castel d’Aiano, conferma che rispetto agli anni passati si sta assistendo a una maggiore richiesta di alloggi per l’estate. «Le persone – dice – si sono mosse in anticipo per riuscire ad accaparrarsi abitazioni con maggiore indipendenza e anche per periodi lunghi. Il condominio è un po’ penalizzato. Noi abbiamo ancora disponibilità di alloggi indipendenti». A Serramazzoni, invece, è scemata la disponibilità dell’affitto per il periodo estivo. «Negli anni passati – dice il titolare dell’Agenzia Pelloni del luogo – era diminuita la richiesta di affitti per l’estate e molti proprietari sono passati dall’affitto stagionale a quello annuale. Le richieste che arrivano in questi giorni sarebbero anche da giugno a settembre». L’Agenzia immobiliare Essere in montagna di Fanano, durante i due mesi di lockdown è riuscita a concludere una vendita di una casa grazie alle visite virtuali WhatsApp. «Ora, c’è una corsa agli affitti – dice la titolare Lucie Lardi –. Arrivano svariate telefonate al giorno, esclusivamente per villette e case indipendenti a 10 minuti dal paese e isolate». Walter Bellisi

re di non riaprire se gli interventi da attuare saranno troppo onerosi. «E’ tutto fermo – dice Simona Nardini dell’Hotel Bristol di Fiumalbo, associata Confcommercio –. Le poche prenotazione di giugno, mese di bassa stagione, sono state disdette per questioni di sicurezza. Venerdì 6 marzo, prima della chiusura per il Coronavirus, avevamo pieno grazie alle gare di sci che si stavano svolgendo quassù. Avremmo avuto clienti fino ad aprile compreso». Lapam, dal canto suo afferma che «servirà tempo per adattarsi e di conseguenza – precisa – è importante che la Regione sia sollecita. Chiediamo ai Comuni di chiarire le questioni riguardanti l’occupazione del suolo pubblico (cosa che vale anche per i negozi) e di predisporre azioni per rendere il più accogliente possibile tutto il territorio in vista dell’arrivo di tante famiglie, ad esempio attraverso una sistemazione della sentieristica». Walter Bellisi


Domenica 10 maggio 2020 Gazzetta Modena


LunedĂŹ 11 maggio 2020 Il Resto del Carlino Modena

MercoledĂŹ 13 maggio 2020 Il Resto del Carlino Modena


MartedĂŹ 12 maggio 2020 Il Corriere della Sera

Domenica 10 maggio 2020 Gazzetta Modena

Sabato 16 maggio 2020 Gazzetta Modena


MartedĂŹ 12 maggio 2020 Il Resto del Carlino Modena

VenerdĂŹ 15 maggio 2020 Gazzetta Modena


MercoledĂŹ 13 maggio 2020 Gazzetta Modena

MartedĂŹ 19 maggio 2020 Il Resto del Carlino Modena

MercoledĂŹ 13 maggio 2020 Gazzetta Modena


VenerdĂŹ 15 maggio 2020 Il Resto del Carlino Modena

LunedĂŹ 18 maggio 2020 Il Resto del Carlino Modena


MercoledĂŹ 13 maggio 2020 Il Resto del Carlino Modena

MartedĂŹ 19 maggio 2020 Gazzetta Modena


MercoledĂŹ 20 maggio 2020 Gazzetta Modena

MercoledĂŹ 20 maggio 2020 Il Resto del Carlino Modena


MercoledĂŹ 20 maggio 2020 Il Resto del Carlino Reggio Emilia

MercoledĂŹ 20 maggio 2020 Il Resto del Carlino Reggio Emilia


MartedĂŹ 19 maggio 2020 Il Resto del Carlino Modena


MartedĂŹ 19 maggio 2020 Il Resto del Carlino Modena


GiovedĂŹ 21 maggio 2020 Gazzetta Modena


Domenica 24 maggio 2020 Il Resto del Carlino Modena


i i volontari

Rossa si stanno sottoo predisposto dall’Ausl orno, gli operatori si reodena, Carpi e Pavullo. he nel periodo di massie notte per trasportare o iniziato a maggio: in ltato del test - dichiara o concentrati sugli opeei trasporti Covid, duntutela verso una risoritaria e la società». Il bidi controlli è estremarisultati negativi.

ndigenti

na a Tavola hanno cucitari di Avpa Croce blu li e dei prodotti alimentaena. L’idea è nata dallo ella Manzini, ai quali si toria il Campazzo, MarEmilio Barbieri del Ria e Stefano Corghi. I prinati dai volontari il prizzogiorno, i fornelli delerzo piano della sede di ù spenti, nemmeno nei

uomo riaperto

Castellucci nel Duomo

persone si sono ritroe regole è stato certangentati, mascherine, , che presto diventerà tare. È stata una celettesa, anche per il veto con la comunità alggio. puntamento con il rotraddistingue il mese esa della Madonna del

APPENNINO

Lunedì 25 maggio 2020 Gazzetta Modena

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La ripartenza

Indagine di Lapam Confartigianato sulla crisi economica nelle piccole e medie imprese Rossi: «È uno tsunami. Rischiamo che in migliaia chiudano e la disoccupazione impenni»

Il grido di aiuto delle aziende Ammortizzatori per 7 su 10 L’ANALISI/1

ette piccole imprese su dieci hanno chiesto di accedere agli ammortizzatori sociali tra marzo e aprile». A dirlo è l’ufficio studi di Lapam Confartigianato, che ha effettuato un’indagine su un campione di 3.753 imprese e 31mila dipendenti: 2.655 imprese (il 70,7% del totale) quelle che hanno chiesto gli ammortizzatori. «È uno tsunami – afferma il segretario generale Lapam, Carlo Alberto Rossi -, 7 imprese su 10 tra quelle che tuteliamo e dunque micro, piccole e medie imprese sono state investite dalla crisi del Covid 19. Un numero enorme e quello che temiamo è che, una volta finito questo periodo di transizione e di sostegni più o meno adeguati, migliaia di imprese chiuderanno e migliaia di lavoratori resteranno disoccupati. Non dimentichiamo che queste sono le richieste che ancora, purtroppo, non corrispondono alle erogazioni: sappia-

«S

mo di molti casi in cui gli ammortizzatori sociali non sono ancora stati erogati e per qualche caso non sono stati ancora autorizzati. Chiediamo di fare presto perché dietro questi numeri ci sono persone e famiglie, sappiamo bene anche che diverse piccole imprese stanno provvedendo a sostenere i dipendenti con interventi specifici in busta paga in modo tale da alleviare il disagio». L’indagine fotografa in maniera dettagliata la situazione. A marzo le richieste sono arrivate dal 60,1% delle imprese che coprono il 48,2% dei dipendenti del campione. Di questi, 7.550 dipendenti (il 49,2% di quelli per cui è stata avanzata una richiesta) hanno avuto accesso alla Cassa Integrazione Guadagni (Cig) per un totale di 390mila ore lavoro (il 42,3% delle ore richieste), 2.490 dipendenti (il 16,2%) hanno avuto accesso alla Cassa in Deroga (Cigd) per 164mila ore lavoro (il 17,8% delle richieste) e 5.311 dipendenti (il 34,6%) hanno avuto accesso al Fondo d'Integrazione Salariale o Fondo di solidarietà bi-

CARLO ALBERTO ROSSI È IL SEGRETARIO GENERALE DI LAPAM CONFARTIGIANATO

«Molti imprenditori stanno provvedendo a sostenere in modo autonomo i propri addetti Occorre fare presto»

laterale per l'artigianato (Fis/Fsba) per 367mila ore lavoro (il 39,8% delle richieste). Ad aprile le richieste aumentano, coinvolgendo 379 imprese e 2.368 dipendenti in più (+16,9% e +15,4%). Aumentano le richieste di Cig (+1.511 dipendenti e +636mila ore lavoro, +20% e +163%), strumento che racchiude così oltre la metà delle richieste, segno più anche le richieste di Fis/Fsba (+1.143 dipendenti e +360 mila ore lavoro, pari a +21,5% e +98%), mentre calano i dipendenti in deroga (-286, pari al -11,5%) ma aumentano di 70mila ore quelle richieste (+42,6%). La dimensione media delle imprese del campione è di 8,3 dipendenti e i dati sono simili per quelle fino a 5 dipendenti, da 6 a 10, da 11 a 20 e oltre i 20 dipendenti, con un range che varia tra il 45% e il 65% e con un aumento ad aprile rispetto a marzo. Il 58,6% dei dipendenti hanno una qualifica da operaio/a, il 33,4% da impiegato/a e il 7,5% da apprendista. — © RIPRODUZIONE RISERVATA

Il report indica i Comuni più colpiti dalla crisi: al secondo posto c’è Nonantola, poi Carpi In città coinvolto il 64,2% dei dipendenti e il 49,9% delle ore di lavoro. Male anche l’istruzione

A Finale picco oltre il 78% Settore edile tra i più colpiti L’ANALISI/2

apam ha poi analizzati i dati nel territorio, prendendo in considerazione un campione di micro imprese fino a 10 dipendenti. Al primo posto per il più elevato tasso di utilizzo di strumenti di ammortizzazione si trova Finale, di cui beneficiano il 78,9% dei dipendenti di imprese con sede nel comune, arrivando a coprire il 63,5% del monte ore lavorabili ad aprile. Segue Nonantola con il 72,3% dei dipendenti e il 59,5% delle ore lavoro, Carpi con il 70,6% dei dipendenti e il 57,7% delle ore lavoro, Maranello, Castelfranco, Fiorano, Bomporto, Mirandola, Modena (in città il 64,2% dei dipendenti e il 49,9% delle ore di lavoro), Pavullo, Formigine, Spilamberto, Vignola e Soliera. Nel dettaglio per macrosettori sia a marzo sia ad aprile sono stati maggiormente coperti da ammortizzatori sociali i dipendenti di micro imprese (fino a 10 dipendenti) delle costruzioni – il 65% in marzo, sa-

L

lito poi al 78% in aprile – a cui seguono in ordine i dipendenti dei servizi alle persone e del manifatturiero, con oltre la metà dei lavoratori in Cig o altro già da marzo, mentre il comparto dei servizi alle imprese appare soffrire lievemente meno. Il 72,7% delle ore lavoro richieste di Cig ad aprile provengono da imprese manifatturiere, il 17,9% dal comparto costruzioni, mentre il 4,9% da imprese di servizi alle persone e il 4,3% da imprese di Servizi alle imprese. Le richieste di ore di Cig in deroga provengono per l’83,9% dal comparto dei Servizi alle Persone, per il 13,6% dai Servizi alle imprese, per il 2% dal Manifatturiero e 0,5% dalle Costruzioni. Le richieste di ore di Fis/Fsba provengono per il 44,6% dal comparto dei servizi alle Persone, per il 32,5% dal manifatturiero, per il 14,9% dai servizi alle imprese e per il 7,6% dalle costruzioni. Nel complesso, ad aprile hanno fatto uso di ammortizzatori sociali per oltre la metà delle ore lavorabili le imprese

LA CRISI ECONOMICA TANTE PICCOLE IMPRESE RISCHIANO DI CHIUDERE

Oltre la metà degli addetti del settore manifatturiero in cassa integrazione già da marzo

dell’istruzione (78,6% di ore richieste), della costruzione di edifici (71,3%), servizi per la persona (70,8%), confezione di articoli di abbigliamento (63,7%), industrie tessili (63%), servizi per ufficio (62,4%), alto anche il dato dei servizi di ristorazione (56,3%). Nello stesso mese hanno fatto un maggior uso di ammortizzatori sociali i dipendenti con contratto di scuole private materne Fism (il 92,8% dei dipendenti), acconciatura ed estetica (90,3%), tessile abbigliamento artigianato e industria (rispettivamente 90,3% e 87,1%) e alimentazione panificazione artigiane (87,1%). Rossi conclude: «Ci sono settori che hanno sofferto più di altri e che sono maggiormente a rischio, così come ci sono filiere da difendere per evitare che vengano rase al suolo. Al Governo chiediamo interventi strutturali e rapidi: il sistema economico ha bisogno urgente di immissione di liquidità. I numeri di questa ricerca confermano che il tempo a disposizione sta scadendo». —


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LUNEDÌ 25 MAGGIO 2020 GAZZETTA

PRIMO PIANO

Lunedì 25 maggio 2020 L’allarme globale Gazzetta Reggio Emilia

Piccole imprese sette su dieci sono ricorse ad ammortizzatori Tragica la fotografia scattata da Lapam Confartigianato Il segretario Rossi: «E molte saranno costrette a chiudere» REGGIO EMILIA

Sette piccole imprese su dieci hanno chiesto di accedere agli ammortizzatori sociali tra marzo e aprile. L’approfondita indagine dell’ufficio studi Lapam Confartigianato, su un campione di 3.753 imprese e 31 mila dipendenti, va però molto oltre questo numero assoluto di 2.655 imprese (il 70,7% del totale). A marzo le richieste sono arrivate dal 60,1% delle imprese che coprono il 48,2% dei dipendenti del campione. Di questi, 7.550 dipendenti (il 49,2% di quelli per cui è stata avanzata una richiesta) hanno avuto accesso alla Cassa Integrazione Guadagni (Cig) per un totale di 390 mila ore lavoro (il 42,3% delle ore richieste), 2.490 dipendenti invece (il 16,2%) hanno avuto accesso alla Cassa Integrazione in Deroga (Cigd) per 164 mila ore lavoro (il 17,8% delle richieste) e 5.311 dipendenti (il 34,6%) hanno avuto accesso al Fondo d’Integrazione Salariale o Fondo di solidarietà bilaterale per l'artigianato (Fis/Fsba) per 367 mila ore lavoro (il 39,8% delle richieste). Ad aprile le richieste aumentano, coinvolgendo 379 imprese e 2.368 dipendenti in più (rispettivamente un +16,9% e +15,4%). Aumentano le richieste di Cig (+1.511 dipendenti e +636 mila ore lavoro, pari al +20% e +163%), strumento che racchiude così oltre la metà delle

richieste, segno più anche le richieste di Fis/Fsba (+1.143 dipendenti e +360 mila ore lavoro, pari a +21,5% e +98%), mentre calano i dipendenti in deroga (-286, pari al -11,5%) ma aumentano di 70 mila ore quelle richieste (+42,6%). La dimensione media delle imprese del campione è di 8,3 dipendenti e i dati sulle richieste di ammortizzatori sono si-

«Il Governo deve intervenire subito: il tempo a disposizione sta scadendo» mili per le aziende fino a 5 dipendenti, da 6 a 10, da 11 a 20 e oltre i 20 dipendenti, con un range che varia tra il 45% e il 65% e con un aumento ad aprile rispetto a marzo. Il 58,6% dei dipendenti che usufruiscono di ammortizzatori sociali hanno una qualifica da operaio/a, il 33,4% da impiegato/a e il 7,5% da apprendista. «Sono numeri che parlano di uno tsunami – afferma il segretario generale Lapam, Carlo Alberto Rossi – sette imprese su dieci tra quelle che tuteliamo e dunque micro, piccole e medie imprese sono state investite dalla crisi del Covid 19. Un numero enorme e quello che temiamo è che, una volta finito questo periodo di transizione e di sostegni più o meno adeguati, migliaia di imprese chiuderanno e mol-

te migliaia di lavoratori resteranno disoccupati. Non dimentichiamo che queste sono le richieste che ancora non corrispondono alle erogazioni: sappiamo di casi in cui gli ammortizzatori sociali non sono ancora stati erogati e per qualche caso non sono stati ancora autorizzati: chiediamo di fare presto perché dietro questi numeri ci sono persone e famiglie, sappiamo anche che diverse piccole imprese stanno provvedendo con fondi propri a sostenere i dipendenti con interventi specifici in busta paga in modo tale da alleviare il disagio». Considerato sul territorio un campione di micro imprese fino a 10 dipendenti nei comuni più rappresentativi del campione nella sola provincia di Reggio, al primo posto per il più elevato tasso di utilizzo di strumenti di ammortizzazione si trova Castellarano, di cui beneficiano il 75,6% dei dipendenti che lavorano in imprese situate nel comune, arrivando a coprire il 61,5% del monte ore lavorabili nel mese di aprile. Segue Reggio Emilia con il 69,1% dei dipendenti e il 59,3% delle ore lavoro, Correggio con il 64,5% dei dipendenti e il 47% delle ore lavoro e Casalgrande con il 57,9% dei dipendenti e il 46,9% delle ore. Per macrosettori, a marzo e ad aprile sono stati maggiormente coperti da ammortizzatori sociali i dipendenti di micro imprese (fino a 10 dipendenti) delle costruzioni – il

i numeri

In Regione 49 mila domande di cassa integrazione in deroga Sul totale 5.225 richieste hanno riguardato aziende di Reggio e provincia per un totale di oltre 17mila lavoratori e 4 milioni di ore REGGIO EMILIA

Sono quasi 49mila le domande di Cassa integrazione in deroga presentate in Emi-

comprese dal 23 marzo al 20 maggio scorso. Di queste, 5.225 hanno riguardato aziende di Reggio Emilia e provincia, per un totale di oltre 17mila lavoratori reggiani coinvolti (17.253 per la precisione) e quasi quattro milioni di ore. Come annunciato dall’assessore regionale allo Sviluppo economico, Vincenzo Col-

dura e consegnato all’Inps il 100% delle richieste arrivate. Richieste che riguardano complessivamente, da Piacenza a Rimini, 157.135 lavoratori, per un totale di oltre 36 milioni di ore. I numeri sono riferiti alle domande previste dal Decreto 9 del 2 marzo 2020 (“Misure urgenti di sostegno per famiglie, lavoratori e imprese

Gli ammortizzatori sociali sono stati richiesti per tutti i settori a partire da quello manifatturiero

incontro a distanza

Gli agenti di commercio guardano al futuro Fnaarc Reggio Emilia, la federazione degli agenti di commercio di Confcommercio-Imprese per l’Italia, e Ranstad Italia hanno organizzato un webinar gratuito rivolto agli agenti di commercio e le agenzie, per mettere a fuoco le nuove esigenze e strategie commerciali delle aziende, sia del settore retail che di quello tecnico, nel post Covid-19. Verranno anche illustrate le tutele verso le ditte mandanti e gli scenari futuri per la categoria. “Il futuro degli agenti di commercio: prove tecniche di ripartenza” è il titolo del webinar che si terrà oggi alle 17.30. Per partecipare è sufficiente iscriversi online, gratuitamente, alla pagina https://bit.ly/fnaarc-randstad.

65% in marzo, salito poi al 78% in aprile – a cui seguono i dipendenti dei servizi alle persone e del manifatturiero, con oltre la metà dei lavoratori in Cig o altro già da marzo. Sembra soffrire un po’ meno il comparto dei Servizi alle imprese. Il 72,7% delle ore lavoro richieste di Cig ad aprile provengono da imprese manifatturiere, il 17,9% dalle costruzioni, mentre il 4,9% da Servizi alle persone e il 4,3% da Servizi alle imprese. Le richieste di ore di Cig in deroga provengono per l’83,9% dal comparto dei servizi alle persone, per il 13,6% dai servizi alle imprese, per il 2% dal manifatturiero e 0,5% dalle costruzioni. Le richieste di ore di Fis/Fsba provengono per il 44,6% dal comparto dei servizi alle persone, per il 32,5% dal manifatturiero, per il 14,9% dai servizi alle imprese e per il 7,6% dalle costruzioni. Ad aprile hanno fatto uso di ammortizzatori socia-

li per oltre la metà delle ore lavorabili le imprese dell’istruzione (78,6% di ore richieste), della costruzione di edifici (71,3%), servizi per la persona (70,8%), confezione articoli di abbigliamento (63,7%), industrie tessili (63%), servizi per ufficio (62,4%), servizi di ristorazione (56,3%). Nello stesso mese hanno fatto un maggior uso di ammortizzatori sociali i dipendenti con contratto di scuole private materne Fism (il 92,8% dei dipendenti), acconciatura ed estetica (90,3%), tessile abbigliamento artigianato e industria (rispettivamente 90,3% e 87,1%) e alimentazione panificazione artigiane (87,1%). «Al Governo – conclude Rossi – chiediamo interventi strutturali e rapidi: il sistema economico ha bisogno urgente di immissione di liquidità. I numeri confermano che il tempo a disposizione sta scadendo». — © RIPRODUZIONE RISERVATA

dal Decreto 18 del 17 marzo 2020 (“Misure di potenziamento del Servizio sanitario nazionale e di sostegno economico per famiglie, lavoratori e imprese connesse all’emergenza epidemiologica da Covid-19”). Resta aperta la possibilità, per chi non avesse usufruito di tutte e 13 le settimane, di chiedere le rimanenti alla Regione; per quelle previste nel Decreto Rilancio (5+4) la richiesta va mandata direttamente all’Inps. A livello provinciale, è la città metropolitana di Bologna che vede la quota maggiore di domande di Cassa in deroga (12.519). Seguono Modena con 7.566 e, appunto, Reggio Emilia


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Sabato 13 giugno 2020 Gazzetta Modena

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Oltre di uten sualiz molto dell’Op Unimo per il compl va ado di Mod di tras l’attivi rienta matric di stud

Un tour sulle nostre montagne tra albergatori, ristoratori e agenzie che affittano case: «Sfruttiamo l’occasione»

L’Appenino preso d’assalto dai turisti «Momento decisivo, vanno fidelizzati» IL BILANCIO ENRICO BALLOTTI

nche chi non si è mosso da casa ha capito, soprattutto grazie ai social, che quello appena passato è stato un fine-settimana decisamente affollato in Appennino. La frase che ormai si ripete da tempo, almeno da quando è finito il lockdown, è quasi diventata uno spot pubblicitario: «Che questa estate sia quella delle nostre montagne!». I segnali sembrano essere positivi. Il ponte del 2 giugno e l’ultimo weekend del mese hanno dato indicazioni interessanti. «Il lavoro della stagione appena iniziata sarà utile per la prossima». Dice Chiara Bonacina che gestisce l’albergo-ristornate Gabriella a Canevare di Fanano. L’imprenditrice spiega:

A

«È il momento di fidelizzare i clienti, di far loro capire che qui c’è la possibilità di passare delle belle vacanze». Chiara è quindi positiva: «Il ristorante in particolare ha registrato il pienone. Numeri che si riferiscono al fine-settimana ovviamente, dal venerdì sera alla domenica sera. Per quanto riguarda i pernottamenti la situazione è più tranquilla. Nel week-end “copro” il 50 per cento delle camere, discorso diverso per gli altri giorni». Quindi uno sguardo ai prossimi mesi sempre nel rispetto del famoso motto «che sia l’estate dell’Appennino». «Molti clienti, quelli più affezionati, ci hanno già contattato. Come detto le mie sensazioni sono buone, speriamo ...». Il discorso vale anche per Luca Biolchini che è a capo della Locanda Zita (siamo a Vesale di Sestola), oltre che presidente di Cimone Holiday: «L’ulti-

faenza (federalberghi)

Si riaprono le porte del Milano Palace Hotel

A ZOCCA PER VASCO AL PANORAMIC: «ANCORA PRESTO, MA I FAN STANNO GIÀ TELEFONANDO»

Biolchini dalla Zita: «Avrei riempito anche due locali...» Vignudini: «C’è chi vuole comprare» mo fine-settimana ho dovuto dire ad alcuni clienti di non venire perché ero già pieno. Avrei potuto riempire due locali con le richieste che ho avuto. Effettivamente sono stati giorni di grande afflusso, proprio come era successo per il ponte del 2 giugno. Anche durante la settimana c’è stato un buon viavai». Tema camere: «Io sono un caso a parte, sono più piccolo rispetto ad altre realtà. Una precisazione che ci tengo a fare prima di dire che pure in que-

sto caso non mi posso e non mi voglio lamentare». Si resta in tema, ma si cambia decisamente versante. A Zocca c’è il Panoramic e questa è la lettura di Massimo Righetti: «La situazione hotel è ancora bloccata, evidentemente c’è ancora un po’ di timore. Non c’è però bisogno di piangersi addosso, anzi. Penso, spero, che migliorerà da qui ai prossimi mesi». Discorso completamente diverso, anche in questo caso, per l’attività del ristorante: «Siamo contenti. Nel weekend sono venute parecchie persone. Ci sono anche già diverse prenotazioni». In attesa del turismo da… Vasco: «È ancora presto. I fan conoscono alla perfezione i movimenti estivi di Vasco, forse meglio di lui… (ride, OES). Comunque qualcuno ha già chiamato per informarsi». Non solo alberghi, ma anche case in affitto. Marino Vignudi-

ni, presidente Lapam del Frignano, gestisce l’agenzia che porta il suo nome a Pavullo: «Gli affitti vanno bene, stiamo esaurendo gli appartamenti in paese e nelle case in campagna. C’è una buona spinta che di riflesso ha invogliato molti a chiedere notizie per acquistare casa. Credo che sia legato al virus, anche perché le richieste spesso includono la necessità di giardini e spazi all’aperto». Un ritornello, questo, che si ripete pure all’agenzia Pelloni di Serramazzoni. «Per quanto ci riguarda è da un po’ di anni che si sta tornando alla montagna - dice Fabio Merciadri - forse la pandemia ha accelerato ancora di più le operazioni. Noi in particolare compriamo e vendiamo, siamo soddisfatti del mercato. Anche gli affitti sono andati bene, in particolare grazie ai clienti più affezionati». — © RIPRODUZIONE RISERVATA

to essere pagata per oggettiva mancata produzione di rifiuti». E Faenza, ringraziando la Camera di Commercio per il sostegno, chiede aiuto al Governo: «Rimaniamo molto preoccupati dal fatto che non abbia ancora sciolto il nodo impor-

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Gianca li d’It un’inte ne per tare dall’em rus. Il d'Italia giuntiv re lat frutta e se liqu e sanz lato su

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interventi in tv TV QUI Maggio Casolari – Ammortizzatori sociali Giugno Luppi - Cassa integrazione Luppi - Ferie e Iva Luppi - Trasmissione su situazione generale Monduzzi - Appennino In Luppi - Tutela datore lavoro Moda Makers

TRC Maggio Casolari - Ammortizzatori sociali Giugno Luppi - Ferie e Iva Monduzzi - Appennino In Luppi - Tutela datore lavoroModa Makers

Telereggio Giugno Luppi - Ferie e Iva

TG3 Emilia Romagna Moda Makers Roversi - Piano rilancio Reggio


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