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Bene la salute e la sicurezza ma attenzione all’abusivismo
Il Presidente della categoria Santunione torna sul tema dell’abusivismo
Dal 20 gennaio per andare dal parrucchiere, dal barbiere, dall’estetista o in qualsiasi centro di servizi di cura alla persona, bisognerà esibire il Green Pass, anche quello base, che si ottiene con un tampone negativo fatto 48 ore prima se antigenico, 72 ore prima se molecolare. Le verifiche del possesso del certificato verde dovranno essere effettuale dai titolari, gestori o responsabili dell’attività.
Riguarda invece tutti gli operatori del settore benessere, come tutti gli altri lavoratori, la misura che prevede l’estensione del Green Pass rafforzato nei luoghi di lavoro per le persone over 50. A partire dal 15 febbraio, infatti, per accedere al proprio posto di lavoro gli over 50 dovranno esibire il certificato verde che si ottiene con il vaccino o la guarigione da Covid. Abbiamo chiesto al Presidente della categoria Giancarlo Santunione cosa pensa della scelta del Governo. Come Associazione concordiamo con la volontà alla base del provvedimento di tenere sotto controllo il diffondersi dei contagi e la pressione sugli ospedali oltre che di far lavorare in sicurezza gli operatori del comparto benessere e tutelare i clienti. Santunione, pur manifestando di condividere le ragioni che hanno condotto il Governo a prendere questa decisione, invita però chi legifera a porre una maggiore attenzione alla piaga dell’abusivismo, che in questa situazione potrebbe trovare ulteriore terreno fertile.
Quando si parla di lavoro si chiede, però, una maggiore attenzione anche al controllo del fenomeno dell’abusivismo. L’abusivismo infatti mette anch’esso a rischio la salute delle persone. Non dobbiamo dimenticare che è in momenti come quello attuale che l’abusivismo prende piede a causa dell’incertezza generale che rende difficile far rispettare le regole. È in questi momenti infatti che si registra maggiore fragilità sanitaria, psicologica ed economica. Il nostro Ufficio Studi ricorda inoltre che il comparto del benessere a Reggio Emilia e provincia conta 1.136 imprese con 2.479 addetti, mentre a Modena e provincia, 1.707 imprese con 3.466 addetti, e Santunione precisa: “Da oltre 2 anni nel nostro territorio gli operatori del settore benessere lavorano nel rispetto dei protocolli. Oggi si applicano procedure e si utilizzano attrezzature che hanno richiesto un aumento nelle spese che solo in minima parte sono state ristorate. Tutto questo per garantire la propria sicurezza e soprattutto quella dei clienti coi quali c’è, nella quasi totalità dei casi, un rapporto di grande fiducia. Non dimentichiamo che grazie all’impegno della nostra e di altre associazioni abbiamo messo a punto fin da maggio 2020 un protocollo regionale per riaprire in sicurezza.”
Contrastare l’abusivismo è quindi sempre fondamentale per non danneggiare le imprese che rispettano le regole, ma anche per tutelare la salute delle persone. Con l’introduzione dell’obbligo del Green Pass, è tanto più importante tenere alta la guardia perché questo fenomeno non cresca ulteriormente.