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Nasce a Modena Meck Market, il marketplace per vendere e comprare macchinari

L’impresa si pone l’obiettivo di facilitare e digitalizzare le vendite B2B di attrezzature industriali

Paolo Scapinelli e Riccardo Borsarini, gli ideatori e fondatori di Meck Market, hanno un obiettivo ambizioso, diventare un punto di riferimento per le imprese manifatturiere che vogliono vendere o acquistare macchinari nuovi e usati e magazzino invenduto o non ritirato. A due mesi dal lancio del marketplace, inaugurato a settembre 2021, li abbiamo raggiunti per farci raccontare come sta andando il loro progetto.

Signor Scapinelli, dove e quando nasce l’idea di Meck Market?

«Ho lavorato per un’associazione di categoria ed entrando in contatto con aziende locali, mi sono reso conto di quanti macchinari giacciono inutilizzati in un angolo. Parlando con gli imprenditori ho capito che poteva essere una buona idea offrire loro un canale di vendita semplice di questi beni e allo stesso tempo user friendly».

Qual è, per l’impresa che sia affida a Meck Market, il valore aggiunto offerto dal vostro servizio?

«Rispetto ad altri competitor che offrono servizi simili Meck Market si basa su un rapporto diretto tra noi e l’impresa che vuole vendere o acquistare un cespite. Dopo un colloquio telefonico, se l’impresa è interessata, chiediamo un’iscrizione che può essere annuale, semestrale o trimestrale. Grazie a questa forma di abbonamento è possibile pubblicare annunci, volendo anche l’intero catalogo dei prodotti aziendali, e trovare potenziali clienti. Consideri che non chiediamo una provvigione sulle vendite, ma facilitiamo l’incontro tra domanda e offerta, tutto con bassi costi di gestione».

Meck Market risponde alle esigenze del mercato interno o guarda anche all’estero?

«La start-up nasce soprattutto per guardare ai canali esteri. Un bene diventato lento o obsoleto qui in Italia, può vivere altri dieci anni in altri paesi. Già prima di dare vita alla piattaforma avevamo consolidato canali di vendita in Turchia, Arabia Saudita e in Medio Oriente, dove abbiamo una rete di agenti partners che hanno tutte le competenze per gestire la mediazione e la parte logistica della vendita».

Avete sviluppato una vostra piattaforma proprietaria o utilizzate un servizio in hosting?

«La piattaforma è cento per cento proprietaria. Abbiamo due sviluppatori informatici che lavorano con l’obiettivo di offrire una prodotto su misura e modulabile alle diverse esigenze delle imprese».

In una situazione di carenza di materie prime e in generale di maggior consapevolezza verso tematiche legate alla sostenibilità, Meck Market come si posiziona?

«Già prima di questa situazione inaspettata esisteva una strozzatura tra macchinari utilizzati e capacità di riassorbirli una volta esaurita la loro funzione. Come dicevamo un macchinario diventato lento per le mie necessità, può essere riutilizzato altri 10 anni da qualcun altro. Esistono realtà imprenditoriali che hanno come mission l’ammodernamento e il revamping di impianti obsoleti. In futuro vorremmo creare collegamenti con questo tipo di attività proprio per rispondere ad esigenze che stanno mutando molto rapidamente».

Potreste facilitare i rapporti anche tra scuola e imprese…

«Certo, le imprese potrebbero voler donare le loro attrezzature ad istituti locali. Anche in questo caso Meck Market può facilitare l’incontro tra diverse esigenze. In generale il territorio e i suoi attori, qui parliamo con Lapam quindi le associazioni datoriali, possono trovare un collegamento prezioso verso imprese che offrono o cercano macchinari e attrezzature nuove e usate».

Da sinistra: Paolo Scapinelli e Riccardo Borsarini

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