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Nasce "Lapam per il sociale", un progetto rivolto a scuole, parrocchie e istituzioni del territorio
Donati oltre cento computer rigenerati ad attori sociali del territorio. Rossi: “Vogliamo proseguire su questa strada”
Centosessantanove PC rigenerati e donati a scuole, parrocchie ed altri attori sociali del territorio. Sono i primi numeri dell’iniziativa ribattezzata “Lapam per il sociale” che continuerà nelle prossime settimane. «Siamo contenti che tra i primi a poter utilizzare i computer che mettiamo a disposizione siano state ragazze e ragazzi che non ne erano in possesso, sia per poter seguire eventualmente le lezioni da casa, in caso di necessità, che per la propria formazione e cultura. L’iniziativa che abbiamo chiamato ‘Lapam per il sociale’ si propone di donare computer completamente rigenerati alle scuole, alle associazioni e alle parrocchie del territorio. Si tratta di una azione associativa per sviluppare un progetto a supporto di queste realtà». Carlo Alberto Rossi, Segretario generale Lapam, commenta così questo progetto che sta facendo arrivare centinaia di computer a realtà modenesi e reggiane. «Come associazione – riprende il segretario Rossi - abbiamo proposto alle realtà del territorio questa donazione e siamo contenti perché tanti istituti scolastici, tante parrocchie, tante associazioni e anche comuni che destinano poi questi computer a chi ne ha necessità». I primi interventi sono stati realizzati presso istituti scolastici a San Prospero, Vignola, Castelnovo ne’ Monti, Fiorano Modenese, Castellarano, Polinago ma anche nelle parrocchie di Nonantola e Spilamberto. «Queste sono soltanto le prime donazioni, il progetto sta proseguendo: recuperare i computer e il materiale informatico, tra l’altro va nella direzione della sostenibilità e dell'ecnomia circolare. È chiaro – conclude Rossi – che tutto questo comporta diverse ore di lavoro e di impegno da parte dell’associazione, ma si tratta di un tipo di impegno che facciamo volentieri e che, tra l’altro, abbiamo già fatto nel corso di anni precedenti. La risposta da parte delle istituzioni formative e sociali ci sprona a proseguire su questa strada».