PIANO NAZIONALE DI RIPRESA E RESILIENZA
OBIETTIVI GENERALI E STRUTTURA DEL PIANO
INTEGRAZIONI DEL PIANO CON IL SEMESTRE EUROPEO Situazione socioeconomica e squilibri macroeconomici L’articolo 18(4) del Regolamento RRF, al punto (a), richiede di: spiegare come il Piano per la ripresa e la resilienza rappresenti una risposta completa ed equilibrata alla situazione socioeconomica dello Stato membro e contribuisca pertanto in modo appropriato a tutti i pilastri di cui all'articolo 3, tenendo conto delle sfide specifiche dello Stato membro interessato. Si è già illustrato come il presente Piano sia pienamente coerente con i sei pilastri elencati all’articolo 3 del Regolamento RRF. Per quanto riguarda, invece, la risposta alla situazione socioeconomica dell’Italia, l’adeguatezza del Piano può essere valutata sulla base dei più importanti documenti del Semestre europeo, ovvero i Rapporti Paese sull’Italia e, per gli aspetti di natura più prettamente occupazionale e sociale, il Rapporto sull’Occupazione13. I rapporti sull’Italia presentati dalla Commissione negli ultimi anni hanno incluso una disamina approfondita (in-depth review) poiché la Procedura sugli squilibri macroeconomici (Macroeconomic Imbalances Procedure - MIP) classifica l’Italia come paese con squilibri macroeconomici eccessivi. Nel corso degli ultimi anni, gli indicatori utilizzati nella Relazione sul Meccanismo di Allerta (Alert Mechanism Report - AMR) relativi all’Italia sono complessivamente migliorati lasciando solamente due parametri fuori linea: il rapporto tra debito pubblico e Pil e il tasso di disoccupazione. Il rapporto debito/Pil, dopo essere lievemente sceso al 134,1 per cento nel 2017, è risalito al 134,6 per cento nel 2019 e poi al 155,6 per cento nel 2020, a causa della forte contrazione del Pil legata alla pandemia. Il tasso di disoccupazione è sceso da un massimo ciclico del 12,8 per cento nel 2014, al 10,0 per cento nel 2019 e quindi al 9,3 nel 2020, a causa di un minor tasso di partecipazione al lavoro legato ancora una volta alla crisi sanitaria. Fra gli indicatori AMR, si evidenzia anche l’elevato tasso di disoccupazione giovanile dell’Italia, che da un massimo del 42,7 per cento nel 2014 è sceso fino al 29,2 per cento nel 2019 per poi risalire lievemente al 29,5 per cento nel 2020, molto al di sopra della media UE14. A livello di squilibri macroeconomici, le analisi della Commissione sottolineano il basso ritmo di crescita dell’economia italiana negli ultimi due decenni, che viene principalmente ascritto a un andamento insoddisfacente della produttività totale dei fattori (TFP). Quest’ultimo dipende principalmente da cause di natura strutturale, che è necessario affrontare tramite un ampio spettro di riforme e politiche mirate. Per quanto riguarda l’elevato debito pubblico in rapporto al Pil, oltre a misure per il rafforzamento della crescita economica, coerentemente con le regole fiscali dell’Unione, la Commissione ha tradizionalmente raccomandato di migliorare il saldo di bilancio strutturale (ovvero al netto degli effetti ciclici e delle misure di bilancio temporanee) fino a raggiungere l’Obiettivo di Medio Termine (OMT), attualmente definito come un surplus strutturale dello 0,5 per cento del Pil. Questa raccomandazione è stata sospesa nel 2020 a causa della pandemia e in coerenza con l’attivazione della “general escape
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European Commission, Proposal for a Joint Employment Report, 18 November 2020.
A dicembre 2020, il tasso di disoccupazione per gli under-25 era pari in media al 17,0 per cento nell’UE e al 31,0 per cento in Italia. 14
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