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PIERGIORGIO GALLERINI IMPRESA GALLERINI PIERGIORGIO

«Nel 2016 mio padre mi ha donato l’azienda. Prima eravamo un paio di impiegati, ma oggi, a distanza di pochi anni, il numero è sestuplicato e stiamo crescendo sempre di più». Basta questa dichiarazione di Piergiorgio Gallerini per spiegare come “Impresa Gallerini Piergiorgio”, con sede a Ventasso, un comune della provincia di Reggio Emilia, si sia sviluppata in questi ultimi tempi. La storia dell’attività affonda le sue radici nel secondo dopo guerra. Nata dalla collaborazione tra il nonno Pietro e i suoi tre figli maschi. Una storia di famiglia, che si tramanda da generazioni, e che con il tempo ha saputo evolversi, adattarsi a nuovi contesti e affrontare nuove sfide. Inizialmente l’impresa si occupava di lavori agricoli in conto terzi. In seguito si sono aggiunti i trasporti con il camion e la spalatura delle strade durante l’inverno. L’azienda è poi diventata la “Gallerini Fratelli”: è cresciuta sempre di più e oltre ai trasporti e alla spalatura della neve, si lavorava anche con altre macchine operatrici per effettuare escavazioni, movimenti terra, fognature, acquedotti, asfalti e numerosi altri interventi. Nel 1986 è nata la ditta “Gallerini Claudio”, un’impresa individuale che è cresciuta fino al 2016, l’anno in cui il figlio Piergiorgio, ha deciso di rilevarla per fondare la “Gallerini Piergiorgio”. Da quel momento l’azienda si è ingrandita ulteriormente, conseguendo tre ISO differenti, aumentando le iscrizioni SOA sia di categorie che di livello e stringendo nuovi rapporti con consorzi e imprese. Rinnovamento e innovazione hanno permesso di aumentare il fatturato e hanno consentito all’azienda di espandersi. In sette anni l’azienda è cresciuta, ma ora la vera sfida è non arrestare questo sviluppo. Il segreto, secondo Piergiorgio Gallerini, è trattare l’azienda come un figlio. «Bisogna continuamente darle nozioni, farla crescere, innovarla». In cantiere ci sono diversi progetti per accrescere il business e le partnership. Sono in una fase ancora embrionale, ma con il tempo le idee prenderanno forma e corpo, animate dalla stessa passione che Piergiorgio Gallerini ha ereditato da padre e dal nonno e che l’ha sempre contraddistinto fin da bambino. Un entusiasmo che non ha perso, e che anzi ha accresciuto, da quando si è insediato alla guida della “Gallerini Piergiorgio”. E il futuro è ancora tutto da scoprire.

La voglia di crearsi la propria indipendenza economica, ma anche il desiderio di realizzare qualcosa di diverso sulla piazza di Pavullo, ha spinto Katia Baraccani a intraprendere nuove strade nel campo del marketing. E così, dal negozio “Keybestyle” ideato nel 2006, all’età di 21 anni, ha capito la necessità di un approccio diverso per spiccare in una realtà di paese che viveva di attività storiche e clienti radicati. Immediatamente si è resa conto che se non avesse creato qualcosa di differente rispetto a quanto già esistente non sarebbe sopravvissuta: i clienti locali erano già fidelizzati ai negozi storici, che magari avevano vissuto un cambio generazionale in famiglia e che quindi avevano conservato quegli avventori ormai fidelizzati. Aprire da zero una nuova attività, comportava molti rischi. E allora nel primo periodo Katia si è data da fare con radio e volantinaggio, per poi approdare dopo qualche anno sui social network. Katia ha immediatamente compreso le potenzialità di strumenti come Facebook e Instagram e anche grazie alle piattaforme online, è riuscita a crescere e ad avere sempre nuovi clienti. Confermato anche dal buio periodo della pandemia: dopo il comprensibile panico iniziale, Katia si è resa conto che la sua community era sempre lì ad aspettarla, con anche più tempo e dedizione di prima visto le poche alternative. La spinta all’innovazione le ha permesso di studiare la costruzione autonoma di un ecommerce, dato che prima gli ordini avvenivano tramite Whatsapp, e alla riapertura delle attività il riscontro è stato veramente eclatante. L’eco dei social network le ha permesso di ampliare la propria rete di contatti e clienti e adesso per lei c’è una nuova sfida: dopo aver creato il negozio, essere sbarcata e aver incrementato la sua presenza online, l’obiettivo è consolidare quanto è stato fatto finora e studiare qualcosa di nuovo, come sfruttare al meglio le potenzialità di nuovi social network che stanno prendendo piede di questi tempi sempre di più. Il Premio Giovani, a cui Katia si è iscritta, rappresenta un’opportunità in più: farsi conoscere, scambiare opinioni con altri colleghi del settore, discutere su nuove metodologie lavorative, che possono contribuire ad arricchire la sua rete.

È iscritta alla Facoltà di Ingegneria Meccanica di Unimore. È nata, cresciuta e vive a Maranello, cuore della motor valley e capitale dei motori per eccellenza. Il destino non poteva che essere tracciato per Alessia Franchi, giovane modenese, nata il 15 dicembre 1999, che ora guida, è proprio il caso di dirlo, l’azienda “La Biella Adventure 4×4”. Guai a parlarne però come una “semplice impresa”. «“La Biella Adventure 4X4” – come spiega la stessa Alessia – è molto più di un’azienda: è la destinazione ideale per trasformare i veicoli in potenti compagni di avventure». La storia è recentissima: comincia il primo marzo del 2022. Alessia Franchi ha deciso di creare qualcosa di davvero unico, abbinando alle vetture fuoristrada accessori per viaggi, attività all’aria aperta e lavoro. L’azienda seleziona attentamente i migliori marchi nazionali e internazionali specializzati nell’outdoor. Con un laboratorio dedi- cato all’installazione e alla manutenzione all’interno dello showroom di Maranello, l’attività offre servizi personalizzati per allestimenti e preparazioni su misura. La gamma di materiali include tende da tetto, paraurti, verricelli, sistemi di sospensioni, hard-top e abbigliamento tecnico. Tutto in materiale riciclato e riciclabile, dunque estremamente sostenibile e green. La filosofia di impresa di Alessia si basa sul dialogo con i clienti. «Non ci sarà mai un articolo perfetto: ma ci sarà un prodotto perfetto per le tue esigenze». Questo è il motto di Alessia, che punta sulla comunicazione con il proprio avventore per fidelizzarlo e per costruire l’accessorio perfetto su misura per lui. La sala mostra rappresenta il punto di forza, offrendo la possibilità di visionare e comprendere i prodotti direttamente. I molteplici viaggi in diversi paesi e con sempre diverse soluzioni, i corsi sulla guida sicura di in fuoristrada, oltre alla grande passione, hanno portato a voler proporre ai clienti le soluzioni migliori in base alle esigenze personali in termini di budget economici e di comodità. L’attività è nuovissima, ha da poco compiuto un anno di vita, ma Alessia ha già numerose idee in cantiere, ancora in fase embrionale e che verranno sviluppate nel prossimo futuro. Per accompagnare i clienti non solo in una viaggio, ma in una vera e propria avventura.

Unire la passione per la cucina con il piacere di ospitare e fare conoscere i piatti tipici del territorio modenese. Da qui è nata l’idea di Carolina Silvestri di creare “LaCorte Home Restaurant”, nella splendida cornice di Montale Rangone, in un edificio storico, risalente al 1600 in aperta campagna. La casa, sede dell’attività, è un luogo suggestivo e molto accogliente a pochi chilometri da Modena, immersa nel verde, con la veranda che si affaccia sul giardino privato. L’idea è quella di far sentire gli ospiti come a casa, in un ambiente confortevole, offrendo brunch, pranzi e cene nella veranda di casa, con vista sulle campagne modenesi. I viaggi all’estero sono stati per Carolina una fonte di ispirazione: lavorando a contatto con le persone, ha capito l’importanza dell’aspetto relazionale e ha voluto replicarlo in quella che è diventata “LaCorte Home Restaurant”. L’attività è cominciata nell’ago- sto del 2022 per volontà di Carolina e di sua sorella. Ora Carolina gestisce da sola tutta l’impresa, la cui specialità è la pasta fresca, rigorosamente fatta in casa. Proprio per ricreare l’idea di pranzo familiare, di quel momento conviviale e rilassante che solo un pranzo, una cena o un brunch tra le mura amiche sa regalare. Con l’unica differenza che i commensali non sono in questo caso i parenti, bensì veri e propri clienti. Gli avventori sono, ad oggi, principalmente conoscitori del posto e cittadini della zona modenesi, ma capita che Carolina e il suo staff abbia avuto già prenotazioni e richieste da parte di turisti stranieri, a testimonianza di come l’impresa, nonostante la sua giovane età, cominci ad affermarsi sempre di più sul territorio locale. I piatti vengono preparati con prodotti acquistati nel territorio e cercando di privilegiare attività genuine e con un’etica aziendale coerente alla vision de

“LaCorte Home Restaurant”. Per il futuro l’obiettivo di Carolina è proseguire sulla strada già intrapresa, andando semplicemente, si fa per dire, ad arricchire l’offerta che viene messa a disposizione del cliente. Rispettando sempre però la sua personalissima filosofia, che è l’ingrediente vincente della sua attività: far vivere ai commensali un’esperienza che profuma di casa ma fuori dalle proprie mura domestiche.

La voglia di unire passione e lavoro. Da qui nasce “Loto”, centro riabilitativo educativo nel campo della riabilitazione psichiatrica e tecnico dell’apprendimento. Da anni Silvia Gozzi, che tra le altre cose è manager della biodiversità, lavora sul territorio di Carpi, Modena e Sassuolo dopo aver conseguito, nel 2010, la laurea come terapista della riabilitazione psichiatrica e intraprendendo successivamente la strada della clinica. In questi anni di lavoro a contatto con bambini, adolescenti e famiglie che ogni giorno combattono per arrivare a piccoli traguardi e conquiste, Silvia si è accorta che spesso piccoli, ragazzi e adulti faticano a mostrarsi per quello che sono a causa di barriere, limiti strumentali e contestuali. Nasce così l’idea di “Loto”, che unisce la passione per la natura e l’amore per il lavoro. Quando ci si trova in un contesto naturale, la capacità di entrare in contatto con noi stessi migliora espo- nenzialmente. Ogni manifestazione naturale può richiamare in noi un diverso vissuto a livello emotivo perché il rapporto con la natura facilita e incoraggia l’espressione del sé. “Loto” si propone dunque come luogo sul territorio comunale di Carpi dove poter esercitare terapia abilitativa/riabilitativa in un contesto naturale. Sostenendo la possibilità di portare le tecniche riabilitative e le relazioni d’aiuto anche al di fuori dell’ambulatorio, il progetto vuole sfruttare le potenzialità terapeutiche del rapporto tra paziente e ambiente verde circostante. Gli studi sui programmi di educazione all’aperto dimostrano che persone e bambini con caratteristiche di autismo, disturbi dell’apprendimento, disabilità sensoriali, disabilità cognitive e lesioni cerebrali, grazie ad un approccio nella natura acquisiscono migliore immagine del proprio corpo, aumentano la percezione del sé, l’autostima, l’iniziativa e diminuiscono i cosiddetti comportamenti problema. Le attività proposte hanno sempre un filo conduttore di inizio e di fine attività, seguendo criteri di circolarità, estetica, affordance dell’oggetto e delimitazione. All’offerta si aggiunge anche l’Attività Assistita degli Animali, che negli ultimi anni è stata sempre più introdotta nel lavoro con le persone disabili per tentare una nuova strada al dialogo e alla relazione con essi. Le attività e le modalità di applicazione di IAA (interventi assistiti con animali) in questo caso sono molto diverse a seconda dell’utenza. Ognuna di queste persone ha delle abilità che devono essere continuamente sollecitate per non essere perse, dei bisogni, degli interessi e dei desideri da cercare di soddisfare.

Ecosostenibilità e tutela dell’ambiente. Questi sono i fondamenti cardine su cui si sono basati Alex Barchi e suo padre Giancarlo, quando nel 2015, hanno deciso insieme di avviare l’attività “New Light Impianti Elettrici”. L’azienda, che ha sede a Maranello, si impegna quotidianamente per promuovere una cultura sostenibile, realizzando impianti elettrici capaci di sfruttare il potenziale delle energie rinnovabili. Partiti praticamente dal nulla, Alex e suo padre sono cresciuti insieme, e con loro anche l’impresa si è sviluppata sempre di più. Immediatamente dopo aver conseguito il diploma, Alex si è impegnato insieme al padre a costruire un’azienda che già nel 2015 guardasse al futuro e avesse un progetto a lungo termine. Combinando insieme la conoscenza delle tecniche della tradizione di Giancarlo e il digital knowhow di Alex, “New Light Impianti Elettrici” si è ingrandita e oggi è diventata un’azienda nota sul panorama territoriale per la competenza, la qualità e l’efficienza dei prodotti e del servizio svolti. «Sin dal primo giorno – spiega Alex Barchi – la nostra missione è stata quella di promuovere, diffondere e accrescere la cultura delle energie rinnovabili ai cittadini. Far conoscere fotovoltaici e tutto ciò che ruota attorno alla sfera dell’ecosostenibilità e del green. Devo dire che ad oggi questa scelta di mercato sta ripagando i nostri sforzi». Ma ora davanti a loro, per il futuro, si prospetta una nuova sfida: ampliare la gamma dei servizi utilizzando anche le energie provenienti dagli impianti eolici e idroelettrici. «Noi siamo già pronti – puntualizza Alex – e abbiamo già alcuni progetti in cantiere. Stiamo parlando brand del settore importanti a livello nazionale che potrebbero sponsorizzare e realizzare le nostre idee». L’unione di due generazioni diverse, il mix tra i due mondi (quello della praticità e quello del digitale) e l’utilizzo di tecnologie sempre più all’avanguardia, permettono a “New Light Impianti Elettrici” di garantire un’alta gamma di offerta e prestazioni ai clienti a 360 gradi. Nell’azienda si può toccare con mano il passaggio generazionale: mondi diversi, expertise differenti, ma un unico solo obiettivo: avere un mondo sempre più ecosostenibile, green, pulito e “rinnovabile”.

Dare vita alle proprie pareti è possibile grazie a “Pareti Animate”, l’attività pensata da Tamas Eduard Adrian. Classe 1982, di origine rumena, Tamas Eduard Adrian è arrivato a Reggio Emilia nel 2002 su invito del cugino. Dopo qualche lavoro come dipendente in alcune attività e dopo un’esperienza di 5 anni all’estero, precisamente in Francia, è ritornato in terra reggiana e ha deciso di dare vita a una nuova impresa. La storia che si cela dietro all’idea è particolare e nasce, sostanzialmente, da un quadro che possiamo definire sbagliato. Tamas aveva acquistato un quadro da appendere alla parete, che però non rispettava le dimensioni desiderate. Documentandosi sul web, si è imbattuto in un macchinario in grado di dipingere le pareti, realizzando opere di qualsiasi dimensione e adatte a ogni esigenza. Da quel momento ha deciso di intraprendere questa strada e diventare lui stesso un “artista di pareti”. Nel dicembre del 2022 ha acquistato il macchinario e ha deciso di specializzarsi nell’abbellimento di pareti principalmente per uffici aziendali. Si tratta di una modalità per esplorare un nuovo livello di creatività e personalizzare il proprio spazio con stampe su misura. E si può stampare in verticale qualsiasi cosa: da una fotografia a un disegno, passando per un’immagine scaricata o tratta da un libro. «Siamo qui per trasformare le tue idee in opere d’arte da esporre sulle tue pareti – spiega Tamas Eduard Adrian –. Il nostro obiettivo è dare un tocco di originalità all’ufficio o alla propria abitazione». Al momento “Pareti Animate” si rivolge principalmente verso il mercato aziendale, quindi abbellimento di uffici e spazi di lavoro. Ma Tamas Eduard Adrian non esclude che presto anche i privati cittadini possano rendere originali, particolari e curiose le proprie abitazioni, stampando sulla parete un’immagine speciale per abbellire la cameretta del figlio o della figlia. Tutte le stampe sono realizzate in HD, quindi la qualità è garantita. Inoltre, a tutto ciò, una volta stabilita l’immagine da utilizzare, si procede con una cura della definizione, un adeguamento delle proporzioni e un’elaborazione dell’immagine per il rispetto delle dimensioni desiderate dal cliente e la risoluzione. Ma ci si può veramente sbizzarrire, dando sfoggio della propria personale creatività.

Passione, qualità, prodotti di eccellenza. Sono queste le parole chiave su cui si fonda l’idea di impresa di Luigi Barbieri, titolare e gestore della pizzeria “L’Altro Vesuvio” con sede a Modena, con cui vuole portare un po’ di Campania nella città della Ghirlandina. Classe 1988, Luigi Barbieri, di origini calabresi, ha iniziato prima come dipendente nell’attività, fondata nel novembre del 2008, salvo poi rilevarla e diventarne il gestore. Da oltre 15 anni l’attività si basa su pilastri irremovibili: il rispetto delle tradizioni, ma un occhio rivolto alla sperimentazione, sono diventati gli ingredienti principali di una formula che ha permesso all’attività di essere tra le più rinomate in città. La ricerca di materie prime di qualità, la cura nella selezione di prodotti da utilizzare, la scelta di puntare esclusivamente sui prodotti Made in Italy sono i punti cardini su cui si fonda l’idea di pizzeria di Luigi Barbieri. Tra le specialità l’impasto integrale, il cornicione ripieno, la pizza fritta e le pizze gourmet. L’insieme di queste scelte ha portato ben presto a risultati evidenti: i clienti si sono fidelizzati e il locale risulta sempre gettonato. Per il titolare l’ospitalità è un altro dei punti di forza del locale: ogni cliente è importante e vogliono offrirgli un’esperienza culinaria indimenticabile: un ambiente cordiale, un’atmosfera tranquilla e rilassata, in un locale da poco ristrutturato con ampi spazi e un arredamento sobriamente elegante. Ma il suo obiettivo non si ferma qui. Non basta essere tra le pizzerie più note di Modena: la loro mission è diventare conosciuti e famosi anche a livello regionale, nazionale e anche internazionale. Un passo è già stato compiuto: la pizzeria “L’Altro Vesuvio” è stata inserita tra le 22 Pizzerie Eccellenti della Guida 50 Top Pizza Italia 2022. Ora la sfida per Luigi Barbieri e per il suo locale è entrare stabilmente nelle classifiche internazionali che riconosco la qualità del prodotto offerto. Puntare forte sul gusto e sulla scelta delle materie prima italiane e di qualità rimangono i suoi dogmi, da cui la filosofia del locale non si dovrà mai discostare anche nel futuro, rimanendo fedele sempre a quei canoni che le hanno permesso di diventare riconosciuta e riconoscibile. Legati alla tradizione, ma con la mente proiettata al domani e all’innovazione.

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