6 minute read

FRANCESCO VIGNALI TESTING

“Perfection according to your standard”. Lo si legge all’ingresso dell’azienda ed è anche il motto che Francesco Vignali ha adottato per descrivere la passione, la qualità e l’eccellenza della sua impresa “Testing”, un laboratorio conto-terzi che opera nel settore dell’automotive. La storia comincia nel 2013, quando Francesco Vignali diventa amministratore della società, che nel 2015 rileva assumendo il ruolo di socio unico. In quasi 10 anni di attività, la crescita è stata esponenziale, testimoniata dai numeri. Nel 2014 il bilancio si aggirava attorno ai 250mila euro, nel 2022 sfonda il muro dei 4 milioni di euro. Tutto questo senza la presenza online per scelta: “Testing” ad oggi non ha un sito internet perché, dichiara Francesco: «Per ora è sempre stato sufficiente il passaparola e se approdassimo online potrebbe essere un boomerang. A mio parere bisogna crescere in modo armonico: metter- si su vetrine importanti come quella di internet ci potrebbe far correre il rischio di ricevere ondate di lavoro che poi non siamo in grado di gestire con gli standard eccellenti di qualità e servizio che manteniamo ora». Il laboratorio si occupa di validazione di componenti e materiali direttamente per le casi madri o per fornitori di primo livello. I propri clienti di riferimento sono all’interno del settore Super-Car sia italiane che straniere. Solo per citarne alcuni, “Testing” collabora con le principali case italiane come Ferrari, Lamborghini, Pagani, Ducati, ma anche estere come la McLaren. Insieme con i propri clienti, “Testing” si occupa di ricerca e sviluppo su nuovi materiali e nuove tecnologie da applicare al veicolo. In particolare, il laboratorio è specializzato sulla fibra di carbonio. L’obiettivo di Francesco era creare un service di laboratorio che non solo fosse in grado di rispondere con un esito del test

(che esso fosse positivo o negativo), ma che offrisse un servizio di assistenza al cliente finale a 360 gradi. Ad oggi l’azienda è in grado di competere con i grandi laboratori di settore presenti in Germania, grazie all’elevata qualità del servizio reso. L’attività è riconosciuta come eccellenza sul territorio nazionale e lavora già anche con i mercati esteri: ora la sfida per il futuro è continuare a crescere in ambito internazionale, espandendo sempre di più il proprio business senza rinunciare mai a quella qualità, quel servizio e a quella professionalità che fanno di “Testing” un’azienda leader del settore.

Creare una sorta di “halva modenese”. Questo è l’obiettivo di Marco Mazzacani, che in questo ultimo anno, insieme a sua moglie, ha avviato la prima e unica azienda di produzione di halva in Italia nel territorio di Sassuolo. Ma che cos’è l’halva? L’halva è un prodotto dolciario che trova la sua origine nel Mediterraneo. Si tratta di un prodotto che è di fatto già popolare in molti paesi e lo si può acquistare in boutiques alimentari nelle principali città dell’Europa e del Nord America. Proprio da un’esperienza lavorativa negli Stati Uniti Marco e sua moglie hanno avuto l’idea di avviare l’attività. Rientrati in Italia per la pandemia, ma già pronti per ripartire, hanno deciso di stracciare i biglietti di rientro per l’America e di dare vita a “The Halva Lab”, creando un prodotto a base di crema di sesamo, senza glutine, senza lattosio, vegano, 100% vegetale, ricco di fibre, ferro e proteine. Un prodotto che dunque va incontro alle esigenze alimentari di qualsiasi persona, ma in particolare per coloro che hanno intolleranze alimentari, sempre più frequenti. L’halva è un prodotto che si presta perfettamente per essere consumato come boccone dolce insieme ad una tazza di caffè, come snack o dopo i pasti. Il gusto è dolce/amaro, con una nota di nocciola. L’attività è innovativa nel suo genere, essendo l’unico negozio in Italia che produce tale dolce. E l’obiettivo, come spiega Marco: «È offrire un’alternativa valida agli snack che si trovano sul mercato, con ingredienti vegetali e sani». Adesso, dopo aver avviato l’impresa e aver mosso i primi passi facendo conoscere il loro prodotto, la volontà è far conoscere “The Halva Lab” su tutto il panorama nazionale, portando una versione italiana dell’halva. Come la definisce lui stessa: «Una sorta di “halva modenese” o “halva emiliana”, cioè un prodotto preso come riferimento dall’estero ma rivisto in una chiave italiana». La sfida è promuovere commercialmente questa operazione, aumentando la conoscenza di questo prodotto così particolare, così diffuso già ampiamente in Europa ma ancora poco noto sul suolo italiano. E il Premio Giovani della Lapam può rappresentare un’occasione in più di popolarità, condividendo con altri partecipanti esperienze, strategie e tecniche per una crescita personale e professionale, dell’imprenditore e, soprattutto, dell’impresa.

Il manager Ivan Golinelli si era già iscritto qualche anno fa all’edizione del Premio Giovani per l’attività commerciale legata al mondo del Paintball. Da allora l’associazione sportiva della quale è parte “Top Paintball ASD” è cresciuta notevolmente, tant’è che ora l’attività ha di nuovo una sua squadra, il “Donkey P. Team”, che partecipa ai campionati interregionali e nazionali, e ha conseguito già podi prestigiosi nel campionato italiano 3vs3 aggiudicandosi l’accesso alle fasi finali della Coppa Italia, e vantando nel roster un giocatore fresco della prima convocazione ai Tryout della Nazionale Italiana di paintball. Dopo aver sviluppato l’aspetto commerciale, ora Ivan Golinelli è focalizzato nel dare risalto al ramo sportivo agonistico della disciplina. «Si tratta di uno sport in grado di unire le persone – spiega il manager – e noi vogliamo farci portatori di una disciplina che non è ancora molto diffusa a livello nazionale, ma che sta crescendo molto e sta riscontrando sempre più partecipazione e interesse. Da quest’anno con la nostra squadra agonistica parteciperemo anche al campionato nazionale di 5vs5». La realtà imprenditoriale modenese di Ivan Golinelli sta emergendo sul territorio sia incentivando la promozione sportiva ludico-motoria di base, sia proponendo percorsi e corsi amatoriali, pre-agonistici e agonistici. «Della nostra passione per il paintball ne abbiamo fatto un mestiere – prosegue Ivan Golinelli –. Ci stiamo evolvendo sotto il profilo sportivo, dando risalto ai valori distintivi di questa attività in grado di stimolare qualità importanti quali lealtà, collaborazione, gioco di squadra e senso di appartenenza». La mission dell’attività, dal punto di vista dell’associazione sportiva, è promuovere e diffondere la cultura e la bellezza di questa disciplina non soltanto perché è in grado di unire le persone e gli sfidanti con il classico “terzo tempo”, ma anche perché unisce diverse componenti dal punto di vista tecnico. Coordinazione, velocità di pensiero, atletismo e strategia sono fattori che aiutano a sviluppare diversi aspetti del nostro cervello e a migliorare la concezione del nostro corpo nello spazio, oltre alla capacità di gestire l’adrenalina che può essere di fondamentale importanza in tutti i frangenti di vita. Senza dimenticare che si tratta di uno sport praticabile da tutti, grandi, adolescenti, famiglie, gruppi di amici e colleghi di lavoro. Ora l’obiettivo per il futuro è duplice: da un lato continuare a garantire la possibilità di far conoscere lo sport e ampliare la platea di appassionati, dall’altro raggiungere risultati sportivi sempre più ambiziosi.

Non sempre si trova la propria strada al primo tentativo. Spesso si incappa in errori, sbagli o percorsi lontani dalla propria natura, salvo poi riuscire a seguire le proprie volontà e a raggiungere i propri scopi. Ne è un esempio concreto Alessandro Dolcini, classe 1988, che aveva intrapreso un percorso universitario prima a indirizzo economico, poi nell’ambito comunicativo, salvo poi scoprire che la sua vera passione era l’imprenditoria nel campo alimentare. E allora ha dapprima cominciato a lavorare come barman in un locale del centro di Modena. Nel 2010, poi, il grande passo: Alessandro ha aperto il locale “Salumeria del Cardinale”, attività che gestisce tuttora, e a cui ha affiancato, dall’8 gennaio 2023, la famosissima “Trattoria Ermes”, rilevata dopo la scomparsa dello storico oste. Due locali differenti, legati insieme da un unico filo conduttore: il senso di ospitalità. Sentirsi a casa, secondo l’idea di Alessandro Dolcini, non è un aspetto che deve venire dopo la qualità del servizio e dei prodotti tipici delle due attività, ma deve andare di pari passo con l’offerta dei locali. Non di secondo piano deve essere anche il rispetto della tradizione, quella “modenesità” nel saper fare le cose, soprattutto in ambito gastronomico, che rende la città famosa in tutto il mondo. Ritrovare il senso di casa, l’aria familiare, all’interno di un locale per Alessandro sono aspetti che fanno la differenza per un cliente, in grado così di immergersi in una cultura magari differente dalla propria, scoprendo un nuovo mondo. Rispetto delle tradizioni, sì, ma sempre sperimentando e volgendo lo sguardo al domani. Per la “Trattoria Ermes”, Alessandro ha in cantiere alcuni progetti. Uno su tutti è creare un brand della “Trattoria Ermes”: il locale è storico per i modenesi e l’attuale gestore vuole mantenere viva la sua storia, creando accessori per la cucina (grembiuli, magliette, cappellino da cuoco e quant’altro). Anche la “Salumeria del Cardinale” ha un compito non facile: dopo 13 anni di attività, la sfida principale è restare un punto di riferimento per i clienti ormai fidelizzati, non cambiando quelli che sono diventati ormai dei punti fermi per gli avventori, ma innovando sempre di più per cercare di attirare sempre più nuovi potenziali clienti.

Volume a cura di: Ufficio Comunicazione Lapam

Fotografie: Ufficio Comunicazione Lapam

This article is from: