La Pesca Mosca e Spinning 1/2018 anteprima

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febbraio-marzo 2018

€ 5,90

Poste Italiane SpA – Spedizione in abbonamento postale – D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/2/2004 n. 46) art. 1, c. 1 C/SA/40/2016 - anno XVIII, n. 1 - Febbraio-Marzo 2018

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Meschio Aspi over 80 Crank per il luccio Spinning in laguna Elaborazioni vintage Ondulante per la trota Bass: risvegli rallentati

Goblin jig Crayfish-up Young style Sili skin [9 pp.] Il lancio angolato Consigli da campione Pronti per l’apertura?




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Direttore responsabile Eugenio Ortali

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PRONTI PER L’APERTURA?

MESCHIO

di Antonio Napolitano

di Marco Marson

Se, in occasione della chiusura della stagione 2017, siete stati un po’ pigri e disordinati e dopo l’ultima pescata avete dimenticato l’attrezzatura in garage, quest’articolo fa al caso vostro: manutenzione, ma anche consigli su attrezzatura, mosche, abbigliamento, location.

Con una portata d’acqua sempre costante, correnti cristalline, brezze balsamiche e profumo di menta selvatica, il Meschio percorre sia zone urbane che aree di campagna. Perché, allora, non lasciarsi tentare da quattro lanci alla ricerca di una marmorata selvatica o di un barbo da record?

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redazione@lapescamoscaespinning.it www.lapescamoscaespinning.it www.facebook.com/MoscaeSpinning http://twitter.com/lapescaMeS www.flickr.com/photos/moscaespinning www.youtube.com/user/MoscaeSpinning

Hanno collaborato a questo numero Moreno Bartoli, Federico Casari, Nicolò Catellani, Renzo Della Valle, Giovanni De Pace, Fabio Federighi, Loris Ferrari, Sabele Fiorot, Massimo Magliocco, Marco Marson, Mauro Marzi, Ivano Mongatti, Giorgio Montagna, Michele Moro, Antonio Napolitano, Armando Quazzo, Federico Renzi, Antonio Simonato, Daniele Vinci

RISVEGLI RALLENTATI

IL LANCIO ANGOLATO

di Renzo Della Valle

di Massimo Magliocco

Il bass che esce dalla fase letargica non ha le energie per rincorrere o attaccare una preda che si sposta velocemente. Ancor prima di attuare recuperi vincenti, bisogna dunque selezionare artificiali imitativi che funzionino su trazioni lente e con brevi pause.

Sull’angolato si basa gran parte dell’intera TLT. Si tratta dunque di un lancio di importanza fondamentale nella storia della pesca a mosca italiana, del quale vengono qui riassunte le caratteristiche fondamentali, con riferimenti all’attrezzatura e ad alcune varianti apportate dall’autore.

Iscrizione ROC n. 26695 del 22.9.2016

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Registrazione presso il Tribunale di Roma n. 225 del 29.9.2014

GOBLIN JIG

CRANKBAIT PER IL LUCCIO

di Giovanni De Pace

di Mauro Marzi

In alcuni spot e in alcuni momenti dell’anno i lucci sostano in profondità: per farvi arrivare gli artificiali è necessario ricorrere a jig di peso sostenuto, dagli 8 ai 15 g, utilizzando un’attrezzatura particolare e sostituendo la classica coda di topo con una running line in nylon.

Il crankbait scatena qualcosa di particolare nel luccio, spingendolo a lunghi inseguimenti o a fulminei scatti. Tanto semplice quanto letale in determinate condizioni, in materiale plastico o in legno, fat o slim, differenzia la sua azione in base alla profondità di nuoto.

Amministrazione, pubblicità, abbonamenti e arretrati Zona Franca Edizioni srl Via V. Veneto 169 • 00187 Roma tel. 06/42.90.38.54 abbonamenti@lapescamoscaespinning.it Pubbliche relazioni e pubblicità Renzo Della Valle renzo.dellavalle@gmail.com

Pubblicazione periodica Disponibile anche in versione digitale su www.ezpress.it Tutti i diritti riservati LA PESCA MOSCA E SPINNING ZONA FRANCA EDIZIONI srl

Direttore editoriale Giulio Fascetti Stampa: Tuccillo Arti Grafiche, Afragola Distribuzione: Press Di, Distributore stampa e multimedia srl - 20134 Milano

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MOSCA e SPINNING

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CONSIGLI DA CAMPIONE DEL MONDO

ASPI OVER 80

SILI SKIN

di Armando Quazzo

di Daniele Vinci

di Ivano Mongatti

Massimo Clini, membro della nazionale italiana Master che quest’anno si è aggiudicata il titolo mondiale in Portogallo, oltre che bronzo negli individuali, risponde ad alcune domande dell’autore per fornire preziosi suggerimenti su vari aspetti tecnici della pesca a mosca.

«1: cerchiamo l’aspio record, quindi anche un unico pesce della zona che battiamo; 2: lo facciamo con un metodo un po’ ‘infame’, anche se lo è solo figurativamente; 3: cerchiamo di uscire dai soliti schemi sia per quanto riguarda l’attrezzatura, sia per l’approccio impiegato».

Concepito dalla guida americana Blane Chocklett, il sili skin è noto soprattutto per la realizzazione del Gummy minnow, ma si può combinare con altri materiali per riprodurre una testa; può altrimenti essere impiegato per carapaci, pteroteche o corpi di mosche affondanti.

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SPINNING IN LAGUNA

YOUNG STYLE

ONDULANTE PER LA TROTA

di Sabele Fiorot

di Nicolò Catellani

di Antonio Simonato

Negli ambienti lagunari ci si trova di fronte a un ventaglio di condizioni assai ampio; tale vastità, tuttavia, non è omogenea ed esistono luoghi e condizioni che rappresentano chiavi di volta per ottenere una certa costanza di catture. L’importanza delle correnti e l’approccio allo spot.

Fermo restando che i ‘fondamentali’ vanno appresi e digeriti come in ogni disciplina, la cosiddetta ‘pesca alternativa’ può offrire, in particolare ai più giovani, un panorama più entusiasmante e coinvolgente della pesca a mosca. Riflessioni su luoghi e attrezzatura.

Primo appuntamento con la nuova serie di articoli di autocostruzione, affidati ognuno a un autore diverso. Si comincia con l’ondulante, che ha visto rinverdire i suoi fasti grazie all’esplosione della tecnica Area Trout, che ha portato sul mercato una miriade di nuovi piccoli spoon.

RUBRICHE 04 NOTIZIE 88 SHOW ROOM 96 MERCATINO

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CRAYFISH-UP

ELABORAZIONI VINTAGE

di Federico Casari

di Giorgio Montagna

Questa imitazione di gambero killer è costruita con piume di marabou e hackles di gallo con l’aggiunta di rubber legs, impiegate sia per creare vibrazioni particolari, sia con funzione di stabilizzatori, donde l’attributo ‘up’ del nome, a far intendere che la mosca rimane sollevata dal fondo.

Giorgio analizza il tema dell’appesantimento dei minnow. Oltre a garantire una maggior profondità di pesca, la componente ‘peso’ è un fattore non trascurabile nella fase di lancio per raggiungere le trote raggruppate, ad esempio nei mesi invernali, a una certa distanza.


fish facts

a cura di Marco Sammicheli

consultazione dei portatori di interessi nel Mediterraneo

CONTROLLO DELLA PESCA RICREATIVA MARITTIMA Nell’ambito del workshop sul sistema di controllo della pesca nella UE è stata realizzata una consultazione dei portatori di interessi. Per il Mediterraneo i portatori di interessi hanno concordato nella sede del Consiglio Consultivo Regionale per il Mediterraneo (MEDAC www.med-ac.eu) un contributo comune. È noto come la pesca ricreativa marittima sia sempre più oggetto di richieste di un sistema di controllo finalizzato a calcolarne l’impatto sulle risorse. Se è vero che la pesca ricreativa è restata fino ad oggi non studiata e tenuta ai margini del dibattito nel comparto della pesca a livello tanto di UE quanto nazionale, occorre sottolineare che tutte le richieste provenienti dal settore per realizzare ricerche scientifiche sono state sistematicamente ignorate a tutti i livelli amministrativi. Mentre sui social network rimbalzano gli annunci di svolte epocali nel rapporto delle istituzioni europee con i problemi della pesca ricreativa, la stessa UE e i suoi organismi tecnici e consultivi, in particolare il RecFish Forum (European Parliament Forum on Recreational Fisheries and Aquatic Environment) in sede di Parlamento Europeo e il MEDAC (Consiglio Consultivo Regionale per il Mediterraneo) come organismo consultivo della UE in rappresentanza di tutti i portatori di interessi del comparto in ambito mediterraneo, continuano a sviluppare faticosamente l’argomento. In questo contesto la prospettiva delineata dalle proposte della Commissione UE per il controllo della pesca ricreativa è quella di una svolta radicale di approccio, che prevede di contabilizzare tutto o almeno di proporre un modello per farlo, modello che dovrà prima riuscire a tradursi in misure di regolamento per poi confrontarsi con il variegato mondo dei pescatori ricreativi. La Commissione UE ha quindi chiesto al MEDAC un parere sui problemi di controllo della pesca ricreativa e su alcune possibili misure volte a risolverli. In particolare per la pesca ricreativa i tre strumenti proposti sono stati un sistema di licenze, la registrazione delle imbarcazioni e quella delle catture ricreative delle specie sottoposte a piani di recupero o gestione pluriennale o comunque soggette a misura minima a norma del Regolamento Mediterraneo. Il parere del MEDAC sui tre argomenti proposti è stato caratterizzato dalla richiesta esplicita di una moderazione delle misure proposte. Tanto la proposta della Commissione UE che il contributo del MEDAC confermano la prospettiva dell’istituzione di un sistema di licenze per la pesca ricreativa in mare, un tema caldo anche in ambito nazionale, oggetto di iniziative politiche e di contestazione da parte dei pescatori ricreativi. Il settore ricreativo potrà quindi trovarsi a dover spostare le sue posizioni sia dalla difesa dei principi che dalle logiche di spartizione delle risorse economiche, verso la buona amministrazione di nuovi strumenti di gestione. Visto, del resto, che una larga fetta della pesca ricreativa resta lontana dalle buone pratiche, dalla conoscenza e dal rispetto dei regolamenti, una drastica stretta regolamentare potrebbe se non altro servire alla presa di coscienza degli stessi pescatori. Riguardo alle proposte della Commissione UE ed al relativo contributo del MEDAC:

• Colpisce constatare la persistente distanza tra le coste mediterranee e gli uffici della UE che chiedono parere su una licenza «per specie» trascurando il ricorrente problema dovuto alla multispecificità della pesca costiera mediterranea. A conferma, nel suo contributo, il MEDAC definisce la licenza per specie un non senso. • La proposta di sottoporre tutte le imbarcazioni usate per pescare a una registrazione viene criticata, suggerendo in alternativa l’integrazione di informazioni riguardanti le imbarcazioni sulla licenza di pesca personale che, quindi, servirebbe anche a scongiurare la registrazione di qualsiasi imbarcazione. • La proposta più discutibile riguarda la registrazione delle catture che dovrebbe interessare anche tutte le specie soggette a misura minima elencate nel Regolamento Mediterraneo. Quindi, per fare qualche esempio, spigole e orate, sgombri e sugarelli, cefali, mormore e sparaglioni. La proposta dalla Commissione sostiene un principio di controllo diretto delle catture, che dovrebbe però confrontarsi con le difficoltà ad applicare uniformemente sul campo questa prescrizione. Il contributo del MEDAC suggerisce una migliore focalizzazione specificando che la registrazione dovrebbe riguardare solo le specie ‘pregiate’ e soprattutto aggiunge tra le finalità un importante scopo educativo. Per quanto riguarda la valutazione dello sforzo di pesca ricreativa un sistema comprensivo dovrebbe fare i conti con la reale partecipazione dei pescatori nei diversi contesti culturali e sociali quando si potrebbero verosimilmente ottenere valutazioni più attendibili da ricerche scientifiche campionarie che forniscano dati pienamente affidabili. Documento in lingua inglese: https://goo.gl/99zWc3

la proroga fino al 31.12.2017

COMUNICAZIONE PESCA SPORTIVA Lo scorso 25 luglio il MIPAAF ha provveduto con larghissimo ritardo a prorogare la validità della Comunicazione in materia di pesca sportiva e ricreativa (ai sensi del Decreto ministeriale del 6 dicembre 2010) fino al 31 dicembre 2017. È di pubblico dominio come ritardi e reticenze riguardanti la Comunicazione siano stati recentemente legati alle proposte di istituzione di un nuovo sistema di licenze previsto nel Testo Unico per il settore ittico. Alla luce dello sviluppo in sede europea del dibattito sui controlli delle attività di pesca, i pescatori ricreativi dovranno cominciare ad adattarsi all’idea di una licenza di pesca per il mare. Nel frattempo, il Ministero si limita a un attendismo che conferma la scarsa consistenza della sua azione. In attesa delle elezioni politiche e di un nuovo governo ci troviamo nuovamente in una terra di nessuno: dovremmo avere un’autorizzazione ma al momento mancano decisioni degli uffici competenti, quindi non importa, fa lo stesso, possiamo pescare tranquillamente, a parte l’amarezza per impegni disattesi per la ricerca che restano congelati in attesa che sia l’UE a imporre un’azione positiva. Se lo scorso anno la proroga è stata rimandata per sette mesi perché avrebbe dovuto essere sostituita dalla nuova licenza, dobbiamo adesso attendere gli sviluppi elettorali per vedere se e come il Testo Unico verrà ripreso e non ci resta che sperare che la pressione della UE serva, se non altro, a darci metodi funzionali alla sostenibilità anziché strumentali agli interessi commerciali.

ADERISCI AD APR

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MOSCA e SPINNING

g tiva.or aricrea c s e .p www • 2/2016

in omaggio un’esca Buginu 55 di Seaspin


notizie

in programma gli eventi faro del settore

PESCARE SHOW 2018 Un autorevole calendario di eventi e convegni di settore arricchisce la proposta fieristica di Pescare Show (Fiera di Vicenza, 24-26 febbraio 2018), il Salone internazionale della pesca sportiva e della nautica da diporto organizzato da Italian Exhibition Group. Oltre a un ricco percorso espositivo e dimostrativo ulteriormente ampliato, ad accogliere gli oltre 20.000 visitatori attesi in fiera sarà uno specifico palinsesto di appuntamenti pensato per appassionati e operatori professionali. Sabato 24 febbraio alle ore 11.30 presso la Fishing Arena al pad. 7, focus su tematiche urgenti con il convegno «La crisi dell’acqua, responsabilità e soluzioni. L’impatto delle captazioni idriche sulla pesca e sull’ambiente fluviale», a cura dei Lanciatori Bassa Trevigiana, Bacino di Pesca 8 Belluno e Italia Nostra Treviso. Interverranno Romeo Scarpa (Presidente Italia Nostra Treviso), con una relazione sugli ecosistemi minacciati dalle captazioni idriche, meccaniche e agricole e sui rischi per la biodiversità, Lucia Ruffato (Associazione Free Rivers), che si concentrerà sul microidroelettrico e l’impatto delle centraline sui fiumi, e l’ittiologo Stefano Salviati, che spazierà dal deflusso minimo vitale al deflusso ecologico, indagando le ricadute sulla fauna ittica e i problemi di governance. Introduzione e moderazione di Corrado Forlani, presidente Lanciatori Bassa Trevigiana. Domenica 25 febbraio alle ore 14, Umberto ‘Huber’ Massaro, una vera autorità del settore, seguito da una numerosa community di appassionati, condurrà il convegno «Foss fishing ai ciprinidi, nuove frontiere dello spinning». Si tratta di una tecnica di pesca sempre più diffusa, che consente a pescatori di tutte le età, anche con problemi di mobilità, l’accesso alla pratica della pesca, anche in piccoli corsi d’acqua. Grande attesa per la presentazione ufficiale dei sette Campionati Mondiali che si svolgeranno in Italia nel 2018, alla presenza dei rappresentanti del mondo dello sport e della politica dei vari territori che ospiteranno le competizioni. In particolare, sabato 24 febbraio alle ore 14 saranno presentati il Campionato Mondiale di Pesca al colpo giovani, riservato ai pescatori under 14, under 18 e under 23, il Campionato Mondiale di feeder fishing, particolare tecnica che l’anno scorso per la prima volta ha visto la vittoria dell’Italia con il campione Angelo De Pascalis, il Campionato Mondiale di pesca a mosca, con la partecipazione di ben 30 nazioni, e il Campionato Mondiale di trota torrente. Si continuerà domenica 25 febbraio alle ore 11 con la presentazione del Campionato di surf casting per club, quello di canna da natante e, infine, quello più curioso, il long casting, disciplina che prevede il lancio a distanza di piombi di diverse categorie. In rapida e continua crescita Boating Show 2018. Nell’imminente edizione, a questo comparto sarà interamente dedicata la Hall 1, con i suoi 7.000 mq a disposizione dei top brand internazionali. Focchi, Suzuki Italia, Cantiere Della Pasqua, Al Custom, Bwa, Jocker Boat, Cantieri Nord Est, 3B Craft, Seagame, Cantiere Spinetta e BPK custom hanno scelto Vicenza per mostrare agli appassionati le novità in fatto di imbarcazioni, motori e relativa componentistica per la pesca sportiva in mare. Grande attenzione anche al lato elettronica, con la presenza di Garmin, Raymarine, Navico, KD Italia, Navionics e Furuno. Questi gli orari: sabato 24 e domenica 25 febbraio 9.00-19.00, lunedì 27 febbraio 9.00-16.00. Prosegue sul sito ufficiale della manifestazione www.pescareshow.it la vendita online dei biglietti, disponibile nell’area riservata al link https://visita.pescareshow.it/reserved-area.


notizie

il ricordo dei figli e di Roberto Daveri

PIERO LUMINI Verso la metà di dicembre Piero se n’è andato. Per me è difficile ricordarlo qui adeguatamente: certi sentimenti male si adattano alle parole, che in particolari frangenti sono inadeguate o intrise di un mielismo che contrasta con l’essenza schiva di chi vogliamo celebrare, ma questo ricordo mi è stato richiesto, forse come anziano del gruppo dei suoi amici e dunque ci provo per voi che leggete «Mosca e Spinning» e che forse non lo avete conosciuto, o sentito nominare: peccato. Come si possono condensare cinquant’anni di frequentazione e di amicizia in poche righe? Credo che le parole più belle e vere le abbiano scritte i suoi figli rendendogli omaggio attraverso le sue mani. MANI Penso che la cosa che in tutti questi anni ci abbia parlato più di lui siano state le sue mani: mani che creano. Mani capaci di costruire mobili per case di bambole da cassette di frutta. Mani capaci di trasformare assi di mangiatoie, da stalle abbandonate, in tavoli e panche per case dove intorno al tavolo si inventavano ricette, si pianificavano attività di lavoro e ludiche, si impastavano centinaia di tortellini, si facevano interminabili partite di carte e si parlava di Vita. Mani capaci di intagliare facce su bastoni ritorti trovati per caso nel bosco e diventati, improvvisamente, insperati appoggi, per camminate traballanti o incerte sul cammino da prendere, o capaci ‘microcopi’ per sondare il sottobosco muschioso in cerca di funghi. Mani capaci di smuovere la terra, di sollevare pietre, di sceglierle, di metterle e toglierle, di organizzarle in muretti a secco in campagne che rivivevano nuova ‘cura’ dopo l’abbandono. Mani capaci di costruire e intagliare letti di ogni misura per accompagnare sonni e sogni di grandi e piccini. Mani capaci di inventare e imitare gli insetti più strani, con altrettanto inconsueti materiali e filati e penne e piume… e di insegnare ad altri, con schemi, disegni e libri, i mille trucchi per costruirli e ingannare i pesci di centinaia di fiumi del mondo. Mani che forgiano e lavorano metalli per trasformare balestre per automobili e corna di cervo in splendidi coltelli. Mani che intagliano, tagliano, segano, piallano, limano, incollano e rendono nuova vita ad assi, listelli, tocchi, scarti, dando nuovo significato al legno degli alberi da cui sono stati rubati. Mani che hanno giocato con la materia e reso possibile giochi e mondi fantastici: spade e scudi di ogni dimensione e forma, bacchette magiche, cavalli e scope volanti… e soprattutto archi. Archi destri e mancini, di frassino ‘perché è il migliore’, di ‘tasso come gli antichi arcieri’… per ‘Robin Hood’ in erba, ‘adolescenti in crescita’ e uomini e donne fatti e rifiniti, per insegnare che vale il tiro istintivo, il tiro di pancia, rapido ed efficace che abbatte cinghiali in corsa… ma anche la pazienza e la concentrazione, la ripetizione del gesto fino alla perfezione del tiro dritto al bersaglio. Grazie babbo, perché se oggi sono capace di inventare e creare anch’io mondi con le mie mani è perché mi hai insegnato che ‘prendere la specialità di mani abili o di costruttore di giocattoli’ è solo una piccola parte di ciò che possono fare le nostre mani.

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E forse non è un caso che il babbo adottivo ‘di una Persona di una certa Importanza’ fosse proprio un falegname! Beh, già che ci siamo… non dimentichiamoci neanche di Pinocchio! Ti vogliamo bene. Piero approdò nel 1968 al CIPM di Firenze e da allora la pesca a mosca è stata una sua passione, la nostra passione, lo spunto che ci ha avvicinato con gli altri ‘Amici Miei’. La pesca a mosca come pretesto per accomunarci nel fiume e nella vita: evidentemente eravamo pronti, ma senza la spinta e l’iniziativa di Piero, saremmo rimasti sparpagliati, anonimi e soli. Sì, soli… Spesso pensavo e penso che se non lo avessi incontrato la mia vita sarebbe stata molto diversa e tante esperienze si sarebbero disperse nelle pigrizie, o nei nulla di fatto, o in altri mille rivoli. Invece i miei diari di pesca stanno a testimoniare quanto gli devo, gli dobbiamo. Molto altro è scritto senza la penna in un libro più intimo. Per quanto mi riguarda, in un periodo particolare, gli devo molti momenti di disponibilità, solidarietà e piatti condivisi e in questo non posso sottacere Anna, la sua compagna. I ‘grandi cavalieri’ non sarebbero tali se non avessero a fianco anche dei ‘grandi scudieri’. Piero è stato un pioniere attivo e curioso, sempre un passo più avanti, che si trattasse di scovare nuovi fiumi da pescare o di idee da sperimentare e condividere. E appunto la condivisione disinteressata in tutte le manifestazioni della vita, in amicizia, armonia e spontaneità è stata la guida del suo percorso. Poi, com’è giusto che sia, a volte ci siamo anche confrontati con le nostre idee, ma mai l’amicizia è stata intaccata, anzi… Se posso permettermi, credo che un suo grande pregio sia stato il non perseguire né la fama, né il danaro, ma i rapporti umani, veri, semplici e disinteressati: questo l’ha reso unico. Nella pesca a mosca ha insegnato a molti, ha scritto molti libri, alcuni fondamentali e ancora attuali, oltre a decine di articoli per la rivista «Pescare», oggi scomparsa, ma che sono stati salvati nel mio sito www.daverifly.it a disposizione di tutti. La costruzione delle mosche, che per l’inventiva e la ricerca dell’essenziale a imitazione del vero lo ha appassionato, è stata uno dei suoi cavalli di battaglia, mosche, molte delle quali sono nate sul fiume nel corso delle nostre battute di pesca: la Serie Dorsal e la Serie Iris annoverano pochi modelli fondamentali che usiamo ancora con successo. Inventiva e manualità sono state l’altra sua prerogativa e collaborando con diverse aziende del ‘settore mosca’ ha disegnato una nutrita serie di attrezzi e utensili, tanto che credo siano pochissimi i pescatori a mosca che oggi non ne usino almeno uno. Insomma, per la pesca a mosca italiana Piero rappresenta un punto fermo inalienabile, sia per quanto riguarda la conoscenza, che la tecnica, o la mentalità semplice e schietta che dovrebbe accompagnarci sul fiume. La parola ‘Maestro’ applicata alla pesca la trovo sempre inadeguata, inopportuna e sono certo che Piero gradirebbe di più il termine ‘Guida’, che deriva anche dallo scoutismo che frequentò in gioventù. Non un insegnare dall’alto, ma il condividere lo stesso percorso, dove ognuno aiuta l’altro. Molti che non hanno avuto il privilegio di frequentarlo lo valuteranno per quello che ha scritto o realizzato: io, noi amici più intimi, anche per le piccole, grandi cose del quotidiano. Ad esempio, a pesca, in tenda o in camper, o in pensione, in silenzio si alzava per primo per svegliarci con l’aroma del caffè della moka, più o meno già zuccherato, a seconda dei gusti di ognuno. Sempre! Ora se n’è andato e ci lascia con una grande tazza vuota. Vuota della sua presenza, disponibilità, iniziativa, condivisione di vita e vera amicizia, amicizia che dà senza nulla chiedere. Ciao Piero, dirti grazie è troppo poco. Pace e bene. (Roberto Daveri)

calendario eventi 2018

PESCA CLUB ALTO MUTINO CARPEGNA Il Pesca Club Alto Mutino Carpegna ha stilato il calendario degli eventi per il 2018, che si articolerà in più settori. «Serate di costruzione. Gli artificiali per la pesca a mosca» Venerdì 26 gennaio: «Le mosche di Piero, omaggio a Piero Lumini», a cura del PCAM-Carpegna; venerdì 16 febbraio: «Da ‘Le mie mosche’ di Mario Riccardi», a cura del PCAM-Carpegna; sabato 24 marzo: «Streamers da lago», con Simone Alpini e Alessandro Abate (Arezzo); venerdì 20 aprile: «Lavezzinifly tour 2018», con Matteo Lavezzini (Parma); sa-


bato 12 maggio: «Mosche da caccia e da schiusa», con Walter Luzi e Aldo Bardeggia, in collaborazione con la SIM. Il calendario delle Serate autunnali verrà pubblicato nel mese di settembre. «Mini corsi di lancio per la pesca a mosca» Sabato 24 marzo: «Il lancio in lago con canna a una e due mani» con Alessandro Abate (Arezzo), Laghi dell’Airone, Lunano-PU; sabato 12 maggio: «I lanci per la pesca in torrente», in collaborazione con la SIM, Campo sportivo, Carpegna-PU e No-kill torrente Mutino, Frontino-PU. «Nei luoghi del Parco. Passeggiate ed escursioni» Domenica 27 maggio: prima «Passeggiata sul Mutino», in occasione della Giornata Europea dei Parchi; domenica 23 settembre: seconda «Passeggiata sul Mutino», in occasione della Giornata Mondiale dei Fiumi. «Quarantacinquesimo. Festeggiamenti per il 45° del PCAM-Carpegna» Domenica 12 agosto: dimostrazioni di lancio con la canna da mosca nella megavasca del PCAM-Carpegna, esposizione di materiale da pesca, workshop di costruzione, mercatini, video-proiezioni, bacheca documentativa, album fotografici, riffa… e molto altro, Piazza Conti di Carpegna. Per info e aggiornamenti: www.facebook.com/pescaclub.altomutino.

tutto pronto per la nuova edizione

DAIWA CLASSIC 2018 I prossimi 7 e 8 aprile si terrà una nuova edizione del Daiwa Classic, la popolarissima manifestazione di pesca ai predatori con esche artificiali, che vedrà i partecipanti protagonisti dell’evento contendersi l’ambito titolo di Campione e alzare il trofeo emblema di questo evento. Riconfermati anche in questo appuntamento i campi gara del lago Pontini e Lago Lungo presso il comprensorio Nuova Parco Laghi, ubicati in una magnifica location appenninica sulla dorsale tosco-romagnola in provincia di Forlì-Cesena. Secondo il format organizzativo, ai lanciatori verrà assegnato il campo gara con sistema ad estrazione per assegnare gli spot di partenza, che i due gruppi di lanciatori si scambieranno nella seconda giornata di pesca. Com’è ormai di regola, sono attesi lanciatori e squadre provenienti da tutta Italia, che gareggeranno dando fondo a tutta la loro esperienza, tenacia e preparazione tecnica per disputarsi anche i viaggi di pesca all’estero e le prestigiose attrezzatura del brand Daiwa. Al termine della competizione, i risultati delle due singole giornate di pesca, rispettivamente ottenuti sui due campi gara, verranno sommati per determinare la classifica finale e decretare i vincitori. È immancabilmente riconfermata anche la classifica a squadre, che per il suo format riscontra un crescente interesse a ogni edizione, soprattutto con il rispettoso spirito di gruppo con cui viene vissuta. I partecipanti si affronteranno pertanto in due sessioni di pesca, entrambe con rotazione di settori, insidiando tutti i pesci predatori presenti, di cui nello specifico trote fario, lacustri, marmorate e iridee, salmerini, lucci, black bass, persici reali e lucioperca. Per i soli salmonidi si disporranno due considerevoli semine, una il giorno antecedente la prima sessione di pesca e la seconda il sabato, nel tardo pomeriggio, al termine della prima giornata di gara. La consolidata vocazione no kill della manifestazione determinerà, come per le trascorse edizioni, la stesura della classifica finale mediante l’assegnazione di un punteggio a capo differenziato sia per specie catturata che per turno di pesca. Per info e iscrizione è possibile consultare il sito www.insidefishing.it, dove potrà essere scaricata l’apposita modulistica, oppure scrivere direttamente all’indirizzo di posta elettronica info@insidefishing.it.

si riapre una nuova sfida

BRANZINO THE CHALLENGE 2018 Dopo il successo della prima edizione, i prossimi 4, 5 e 6 maggio vi sarà un nuovo appuntamento con Branzino the Challenge, una delle più importanti manifestazioni a livello europeo, che ha come focus la pesca da kayak con le esche artificiali specificatamente dedicata alla spigola. La location protagonista di questo evento sarà immancabilmente la laguna di Orbetello, che lo scorso anno, proprio in occasione della prima edizione, ha regalato emozioni a non finire con un sorprendente numero di catture e taglie da capogiro; le caratteristiche lagune di Ponente e Levante si animeranno di kayaker per dare seguito a un tournament di grande coinvolgimento e sportività. Patrocinata dall’amministrazione comunale di Orbetello e organizzata da Insidefishing e Galaxy Kayaks, Branzino the Challenge si articolerà appunto su tre giornate; il primo, venerdì, sarà dedicato all’accoglienza, alla registrazione dei partecipanti e all’opportunità di esplorare i campi gara per acquisirne la conoscenza ambientale e degli spot di riferimento, nonché della cena di gala come momento per ufficializzare l’apertura della manifestazione. Il secondo e terzo giorno, rispettivamente sabato e domenica, rappresenteranno le giornate di competizione in cui saranno scambiati i campi gara. Con un montepremi complessivo di oltre quindicimila euro, di cui un’importante componente economica a consolidare il payout per i primi tre classificati, la posta in gioco è davvero molto alta. I risultati delle due sessioni di pesca, al termine della competizione, verranno sommati per stilare le classifiche finali strutturate sia con una lista individuale che una seconda per team composti da due pescatori. Il punteggio si baserà sulla lunghezza dei pesci catturati assegnando un punto per ogni centimetro; poiché la manifestazione aderisce al no kill, per facilitare il rapido rilascio delle spigole il termine di verifica della lunghezza si baserà sulle immagini fotografiche scattate direttamente dai partecipanti in gara mediante il loro supporto telefonico con la trasmissione dell’immagine in tempo reale, tramite applicazione WhatsApp, direttamente al recapito di riferimento degli organizzatori. Al fine di agevolare coloro che saranno sprovvisti di kayak, gli organizzatori hanno previsto la possibilità di noleggiarlo direttamente in loco (un modello dell’azienda Galaxy Kayaks), segnalandolo semplicemente in fase di iscrizione fino ad esaurimento della disponibilità. Il fulcro operativo dell’evento sarà la piattaforma del circolo canottieri di Orbetello, alle porte della città, dove verrà allestita un’area espositiva dedicata a partner e sponsor che organizzeranno attività dimostrative rivolte anche al pubblico. Per consultare tutte le informazioni sulla manifestazione, è possibile visitare il sito www.branzinothe challenge.com, dove sarà possibile effettuare l’iscrizione online.

MOSCA, SPINNING E MOLTO ALTRO

BUELLISTORE • Via Roma 10, 25030 Paratico (BS) • tel. 035/911332 • info@buellistore.com


notizie a Viareggio il 19 novembre, con tecnica eging

GARA ALLA SEPPIA DALLA BARCA Approfittando della bella giornata concessa dalla stagione, domenica 19 novembre scorso ha avuto luogo la gara di pesca alla seppia dalla barca con tecnica eging organizzata dal circolo di pesca sportiva ‘Vecchia Viareggio’ e dal circolo nautico ‘La Madonnina’, in precedenza programmata per domenica 29 ottobre. Purtroppo, come accade in questi casi, è stato pagato lo scotto dei ripetuti rinvii dovuti alle condizioni meteo sfavorevoli delle domeniche precedenti: i partecipanti sono stati trenta su sedici imbarcazioni, ben lontani da quelli dell’ultima edizione. Per fortuna tutto è andato bene e le seppie, anche se non molte in verità, hanno collaborato per la buona riuscita della gara. La giornata è stata caratterizzata nella prima parte da completa assenza di vento, che non ha favorito lo scarroccio delle imbarcazioni, per cui il numero delle catture nella mattinata è stato veramente limitato. Nel primo pomeriggio un leggero maestrale è venuto in ausilio dei partecipanti che, con l’aumento dello scarroccio, hanno iniziato anche ad aumentare le catture. La gara non aveva carattere agonistico e il ricavato è stato interamente devoluto in beneficenza. Al vincitore oltre alla targa ricordo e agli altri occupanti del podio sono andati i premi messi a disposizione dalla ditta Fassa di Milano, alla quale va il ringraziamento particolare dell’organizzazione per aver offerto il proprio contributo alla buona riuscita della manifestazione. Al termine della premiazione, come sempre non priva dei soliti sfottò tra partecipanti, tutti ai tavoli per il rinfresco di rito con prosecco e pasticceria di vario genere. L’intenzione per l’edizione 2018 della gara, visto che quest’anno le seppie sono comparse con un mese di anticipo, è quella di anticiparne di un paio di settimane lo svolgimento, in modo che si possa svolgere nel periodo di maggior presenza dei cefalopodi. Per informazioni: Attilio 339/2652999, info@circolonautico lamadonnina.com, Leonardo 327/2912222, cpsvv@libero.it.

l’incontro a Cavriglia il 18 novembre scorso

LO STATO DEL BASS FISHING IN ITALIA Promosso da FIOPS (Federazione Italiana Operatori Pesca Sportiva) e con il sostegno del Comune di Cavriglia, nei locali gentilmente messi a disposizione dall’amministrazione di Castelnuovo dei Sabbioni, si è svolto sabato 18 novembre 2017 l’incontro tra gli interessati sul tema «Lo stato del bass fishing in Italia». Lo spirito dell’evento era anzitutto quello di sensibilizzare i praticanti della disciplina sui problemi e le opportunità che questo settore della pesca sportiva presenta allo stato attuale. Grazie al direttore di FIOPS, Francesco Ruscelli, che ha introdotto e moderato l’incontro, è stato possibile affrontare tutti gli argomenti in programma e arrivare a un buon risultato condiviso. Seguendo il principio kennediano ‘Non chiedetevi cosa può fare il vostro paese per voi, ma chiedetevi che cosa potete fare voi per il vostro paese’, gli intervenuti hanno concordato di redarre congiuntamente una sorta di ‘Carta dei valori del bass fishing’, dove siano esposte chiaramente le linee guida di autodisciplina al fine di contribuire alla salvaguardia dello sport stesso e della specie largemouth black bass. Su questa base di lavoro Michele

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Fanfani coordinerà le parti interessate e la redazione del testo della ‘Carta’, cercando di coinvolgere il maggior numero possibile di partecipanti. Nel prossimo appuntamento, plausibilmente nel giro di un paio di mesi, avverrà la stesura del testo definitivo, preparandolo all’adesione di tutti gli interessati che amano e praticano il bass fishing, agonistico e non. Nota estremamente positiva è stata la presenza del sindaco di Cavriglia, che ha dimostrato nei confronti della pesca sportiva ‘moderna’ (e del Ba’’ss fishing in particolare) un grande interesse e una sincera apertura, che raramente sono stati riscontrati in questo tipo di istituzioni locali. Un sentito ringraziamento infine ai partecipanti che sono intervenuti in rappresentanza di quasi tutte le componenti del bass fishing.

Bertozzi ancora campione

GOLDEN PIKE 2017 Il romagnolo Roberto Bertozzi si è aggiudicato nuovamente, dopo una durissima due giorni di competizione, il titolo di Campione del Golden Pike. Questa è, per lui, la seconda volta che alza il prestigioso trofeo, acquisendo piena soddisfazione per il risultato conseguito e portando a casa anche le congratulazioni da parte di tutti gli altri partecipanti. A debuttare col nuovo format, che contemplava una gara di due giorni il cui punteggio dei rispettivi turni di pesca veniva sommato a fine manifestazione per ottenere il risultato individuale finale, si sono messe anche le penalizzanti condizioni meteo, con un repentino abbassamento della temperatura e l’arrivo, nella seconda giornata di gara, dell’alta pressione. Questa settima edizione sarà ricordata come la più impegnativa di sempre, perché ha messo alla prova gli agonisti non solo tecnicamente ma soprattutto a livello di resistenza. Dopo la semina dei lucci avvenuta quattro giorni prima presso l’impianto di pesca sportiva Tre Laghi di Oscasale, e più precisamente nei due bacini lacustri destinati alla competizione, la prima sessione di pesca svoltasi nel pomeriggio di sabato 2 dicembre si è subito dimostrata molto difficile; tutto sommato, grazie alla copertura di nubi che conteneva il passaggio della luce solare, l’attività dei pesci è stata sufficiente facendo registrare varie catture di taglia medio-piccola e il big della competizione, catturato sempre da Bertozzi, che alla bilancia risulterà oltrepassare i sette chili di peso. La strategia di pesca, quasi per tutti, è stata impostata fin dall’inizio con esche di piccole dimensioni; in prevalenza cucchiaini rotanti nel tentativo di scatenare l’immediata reazione degli esemplari seminati in pronta pesca, che a ragion veduta si sono dimostrati i più voraci. Tuttavia le finestre di attività degli esocidi si sono davvero limitate a pochi momenti; ciò nonostante gli agonisti hanno mantenuto un livello di concentrazione molto alto, riuscendo a perdere pochissimi attacchi e in qualche caso, addirittura, a fare delle doppiette, come per Alessandro Faggion, Maurizio Bocchini e Gabriele Colombo. La seconda giornata di competizione ha fatto registrare un numero di catture decisamente inferiore rispetto al sabato, ma con una taglia media più elevata. Purtroppo il repentino abbassamento della temperatura, che ha fatto pescare i pike anglers a 4 gradi per la prima ora abbondante di gara, e la totale assenza di nubi con la decisa presenza del sole non hanno migliorato la situazione. In questa sessione di pesca ha prevalso l’impiego di artificiali in gomma e ondulanti per la spiccata reazione al movimento anche se recuperati in maniera molto lenta; le uniche catture registrate hanno infatti ceduto alle esche manovrate sul fondale con un andamento rallentato e distorto, addirittura con brevi pause intermedie. Grazie agli accorgimenti tec-


nici messi in atto e frutto dell’esperienza dei lanciatori, la giornata si è conclusa facendo registrare le due catture più belle di questa sessione con un luccio di kg 3,650 allamato da Emanuele Fusto e un esemplare di tre chili e duecento grammi agganciato da Massimo Caccia, che si sono rispettivamente aggiudicati il secondo e terzo piazzamento del podio. E per non essere da meno, anche il tenace Roberto Bertozzi, costantemente accompagnato dal suo originale cappello ‘portafortuna’, ha saputo distinguersi in questa seconda giornata di competizione, allungando ulteriormente la distanza sugli altri concorrenti con un modesto esocide di poco superiore ai due chili e mezzo il cui punteggio, sommato a quello conseguito il giorno precedente, gli ha permesso di alzare il prestigioso trofeo Golden Pike e di aggiudicarsi, assieme ai due partecipanti classificatesi al secondo e terzo posto, un fantastico soggiorno di pesca in Svezia col tour operator PescainSvezia. Le premiazioni, oltre ai ringraziamenti rivolti alle società sportive RF Spinning e Predator Fishing Club per la fattiva collaborazione alla riuscita della manifestazione, hanno visto assegnare attrezzature per la pesca sia a spinning che a casting, messe a disposizione dagli sponsor Fassa e Pure Fishing ai primi venti classificati (compresi due soggiorni per un fine settimana lungo, assegnati al quarto e quinto classificato presso uno degli alberghi della catena Select Hotels), mentre il fortunato Bertozzi, che ha catturato anche il luccio di maggiore taglia, si è aggiudicato un ulteriore soggiorno presso l’hotel Sport di Levico Terme in occasione della manifestazione Champions Pike, che si terrà in Trentino a maggio 2018. Per la classica completa e la gallery fotografica dell’evento, consultate il sito web www.insidefishing.it.

le novità per il bimestre

PESCA (SKY CANALE 236) A partire dal 20 febbraio, ogni martedì alle 22.00, Pesca (Sky canale 236) presenta «Passione artificiale 2018»: torna sugli schermi di Pesca Tv una delle serie più amate dagli appassionati. In compagnia di Matteo De Falco e di alcuni dei più grandi esperti di mosca e spinning italiani, andremo alla scoperta delle tecniche più efficaci e degli itinerari più belli nei quali praticare la nostra passione. Dai piccoli torrenti di montagna

ai grandi fiumi di fondovalle fino alle infinite distese del mare, scopriremo alcune delle acque più affascinanti delle nostra penisola. Tecnica, immagini spettacolari e, ovviamente, catture indimenticabili! Dal 21 febbraio, ogni mercoledì alle 21.30 torna con nuovi inediti episodi «Walter e i segreti della traina», la serie di Walter Ferraro che ha fatto cambiare il modo di pescare a molti appassionati. Questa seconda serie è uno speciale di quattro puntate dedicate alla traina con il vivo: attacchi in diretta con le telecamere subacquee, approfondimenti tecnici, studi che sveleranno il comportamento dei predatori e infine combattimenti epici saranno alcuni degli argomenti che verranno trattati. Dove non era arrivata la prima, folgorante stagione, darà risposta questa seconda serie, nella quale il livello tecnico si alza ulteriormente. A partire dal 1 febbraio, ogni giovedì alle 21.30, è infine la volta della terza serie di «Fishing Veteran». Guidati da Riccardo Fanelli, esploreremo alcune tra le tecniche di pesca dalla barca più praticate nei nostri mari. In compagnia di vecchi e nuovi veterani, spazieremo dal Tirreno centrale alla Sardegna, dal golfo di Napoli alla Sicilia, fino al medio Adriatico, affrontando tecniche come il drifting al tonno, la traina costiera, lo slow pitch e naturalmente la traina col vivo.

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notizie

a cura dello Spinning Club Italia • www.spinningclubitalia.it

Enrico Crisostomi l’attuale responsabile

LA SEDE DI PERUGIA La sede dello Spinning Club Italia di Perugia è nata nel 2005 nelle vicinanze del capoluogo umbro da un’idea di Roberto Mosci con l’aiuto di quattro amici. È nata come ampliamento delle sedi presenti nel centro Italia, ma soprattutto come luogo di incontro per pescare e trascorrere qualche ora tra amici, passando naturalmente dalle acque interne della zona ma non disdegnando uscite con le vicine sedi, anche in mare. Nel tempo si sono aggiunti altri soci da un po’ tutti gli angoli della provincia. Nel 2015 Roberto ha lasciato il testimone al più giovane Enrico Crisostomi, l’attuale responsabile, continuando a coinvolgere i pescatori più giovani e cercando di sensibilizzare sempre più tutti i praticanti al catch and release e alla salvaguardia del pesce e dell’ambiente in cui esso vive. Forse non molto attiva a livello di organizzazione di eventi, la sede di Perugia è tuttavia sempre pronta e presente nell’aiutare le altre sedi e nella tutela degli amici pinnuti. Per qualsiasi informazione è possibile contattare Enrico Crisostomi al n. tel. 339/6514887 oppure tramite la email criso78@hotmail.it.

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i nostri soci

ALESSIO ACETO Inizia in questo numero una serie di brevi presentazioni di alcuni dei numerosi soci dello Spinning Club Italia. Alessio Aceto è iscritto allo Spinning Club Italia dal 2014 presso la sede di Monza e Brianza. Predilige pescare i black bass in belly boat e andare di sera a caccia di cavedani, scardole e luciperca nella bella stagione; in inverno pratica il Trout area. Il lucioperca della foto è stato pescato in una sera ventosa di ottobre, quando ormai era quasi ora di tornare a casa. Prossimi al cappottone con l’amico Ettore, decisero di fare l’ultimo lancio, montando sul terminale un Rapala Countdown da 11 cm: al primo lancio Alessio non ha fatto in tempo a fare tre giri di mulinello che il pesca era in canna: un bel percone di 72 cm.



notizie

Ricapitoliamo di seguito le principali novità comparse su PIPAM negli ultimi periodi, invitandovi a leggere gli approfondimenti e le novità direttamente online sul sito www.pipam.it. Se volete partecipare alla nostra comunità nativa non dovete far altro che iscrivervi al Forum e partecipare attivamente alle discussioni. Ma PIPAM è anche altro: troverete articoli di tecnica, di flytying, recensioni, test, filmati, ... fatti da pescatori a mosca per i pescatori a mosca e con il quarto di secolo online, ormai nel mirino, crediamo che di materiale ce ne sia per molto e per tutti i gusti. Siamo presenti anche su vari social come Facebook, Vimeo, YouTube e Instagram per cui, anche in questo caso, l’invito è quello di iscrivervi e partecipare numerosi!

Questo articolo ha riscontrato molto interesse, anche sul forum di Pipam, con risvolti tecnici, confronti e punti di vista utili e interessanti. La pesca a mosca è principalmente e indiscutibilmente composta da tre tecniche distinte: la secca, la ninfa e lo streamer. Saperle gestire tutte tre significa essere un pescatore a mosca completo in grado di far fronte a tantissime situazioni e alle variabili che le compongono. È curioso notare come negli ultimi vent’anni la pesca a streamer e soprattutto la pesca a ninfa abbiano avuto uno sviluppo piuttosto marcato, mentre la pesca a mosca secca è più o meno rimasta la stessa. Il motivo è semplice, la pesca a mosca secca è, a mio avviso, tecnicamente più facile rispetto alle altre due ‘sorelle’! Black Baetis

i lucci in questo modo non ha eguali, visto che si può assistere agli attacchi fulminei degli esocidi. Inoltre abbiamo pescato coregoni e temoli pescando in prevalenza a secca, con l’utilizzo di sedge e piccole effimere. Pesca a mosca in Sri Lanka

A cura di Massimiliano “Mamo” Perletti Sono appena tornato da un viaggio con famiglia e amici in Sri Lanka dove Piero Lumini, nel lontano 1991, si era recato per verificare l’effettiva presenza di trote e provare a pescarle a mosca.

I THREAD PIÙ SEGUITI

PIPAM NEWSLETTER Dopo un po’ di tempo è stata riattivata, a dicembre, la NewsLetter di PIPAM, così che anche i PAM un po’ più distratti possano essere avvisati delle novità pubblicate sul sito. Chi non fosse ancora iscritto può tranquillamente farlo sulla homepage di PIPAM. Con cadenza mensile verrete informati sulle novità del mondo della pesca mosca.

A cura di Antonio Napolitano ( Flyaenne) Questo video mostra il dressing di una ninfa di Baetis con corpo in fagiano rivestito con flash ‘laterale scale’ e rigaggio in filo di rame. Anche le code sono in fagiano, mentre il torace è realizzato con Ice Dub mix nero e viola; la bead nera è in tungsteno da 3,5 o 4 mm. L’amo, possibilmente Jig, può essere montato dal #12 al #16. Il montaggio è semplice e veloce: provatela nelle vostre acque, magari in occasione dell’apertura.

Worm A cura di Antonio Napolitano ( Flyaenne) L’argomento del thread nasce dal Cerchio «Worm - secondo voi qual è il limite per definire un artificiale mosca? Questo limite è già stato superato?» Moltissimi gli interventi e le linee di pensiero relativi al dressing del San Juan Worm, il suo utilizzo e l’impiego dei materiali cosiddetti ‘siliconici’ che, specie nell’ultimo periodo, si sono affacciati nel mondo pam.

A mosca di lucci, temoli artici e coregoni Le tre migliori catture del 2017

FLY FISHING MAGAZINE L’evoluzione della pesca a ninfa

A cura di Angelo Piller (Angelo) L’evoluzione della pesca a ninfa: un confronto fra tecniche diverse, ovvero European Style Nymphing VS Strike Indicator.

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A cura di Alberto Galeazzo (Faina) La pesca a mosca dei lucci nei paesi del Nord Europa, nei mesi estivi, si svolge in prevalenza nei sottoriva e in top water e su una profondità dell’acqua che difficilmente supera i due metri di profondità. In questo video potrete vedere azioni di pesca dalla barca ma soprattutto da riva in wading! Pescare

A cura di Paolo Fortunati (Pablo) Puntuale come il Natale, arriva questo thread che, con le foto delle tre migliori catture, ci fa ripercorrere il 2017. Dentro queste foto sono raccolte le emozioni, le sfide, le soddisfazioni e le sconfitte che, per ognuno di noi, rappresentano l’essenza stessa della


pesca. Questo thread raccoglie numerose di queste esperienze e miniracconti. Un bel thread, coinvolgente e ovviamente ricco di catture.

I CERCHI PIÙ INTERESSANTI Altre tecniche (ricordi, percorsi, rimpianti)

Secondo voi il colore della coda può influire?

A cura di Andrea Cuccaro (WM) Andrea Cuccaro apre questo thread prendendo spunto dal cerchio di Flyaenne e da una discussione fatta anni addietro. «Parlando delle galleggianti: dal punto di vista del pesce dovrebbe essere indifferente, in quanto lui vede la zona in ombra della coda per cui sempre scura, per il pescatore si consigliava il bianco in quanto maggiormente visibile al coup de soire». Oggi siamo ancora d’accordo con queste preferenze? Io non ne ho avute di tutti i colori e non ho mai riscontrato differenze in fatto di catture. Per cui nelle scelta di una code sono altre le caratteristiche che ricerco (duttilità, mancanza di memoria, ...)».

A cura di Beppe Saglia (Beppe S.) Pochi pescatori hanno cominciato subito con la pesca a mosca. La più parte è arrivata da altre tecniche, secondo percorsi a volte logici e a volte casuali. Di solito poi la pesca a mosca la fa da padrone, nel senso che è egemone. Di fatto, però, le altre tecniche costituiscono, per chi le ha praticate, un bagaglio di esperienza importante, e sicuramente anche uno scrigno colmo di ricordi. Io credo di averle fatte quasi tutte... canna fissa, bolognese, bulbo, camolera, tocco, fondo, legering, spinning, per parlare solo di acque dolci... Della più parte non sento la minima mancanza, di altre invece a volte un po’ di nostalgia affiora. Barbi A cura di Antonio Napolitano (Flyaenne) Quando mi capita di imbattermi in un barbo

e ho la possibilità di pescarlo a vista, inizia per me una vera e propria partita a scacchi e fino a quando non riesco a catturarlo non mi do pace! Lo reputo un pesce straordinariamente furbo, potente e impegnativo, di conseguenza ogni cattura mi procura una enorme soddisfazione. Questo splendido esemplare di ‘barbo’ l’ho preso nell’Ars Tronto ad Ascoli e prima di farlo mangiare ho dovuto cambiare almeno 20 ninfe! Passioni che si incontrano

A cura di Angelo Piller (Angelo) A pesca ho avuto modo di incontrare surfisti, kitesurfers, cacciatori, ciclisti, deltaplanisti, esploratori, cercatori d’oro, nuotatori, motociclisti, canoisti, sub, birdwatchers, fotografi, filmmakers, entomologi, joggers, maratoneti, scalatori, tossici e forse anche qualche maniaco sessuale. È curioso constatare come tante diverse passioni si possano incontrare tutte in prossimità dell’acqua!

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50 chilometri di riserve private dedicate alla pesca a mosca e allo spinning In Austria, a pochi chilometri dal confine italiano, l’Aktiv Hotel vi offre: • un prezzo uguale tutto l’anno • una struttura completamente al servizio del pescatore • un servizio di accompagnamento gratuito, possibilità di uscite guidate e corsi PAM • un filo diretto sulle condizioni delle acque Affrettatevi a prenotare: le nostre riserve sono a numero chiuso! Per maggiori info:

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TECNICA MOSCA

ANTONIO NAPOLITANO  [antonio@flyfishingadventures.it]

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untuale come il giorno del compleanno, anche per il 2018 sta per arrivare l’apertura della pesca e dopo mesi passati ‘a riposo’, magari al morsetto o a volteggiare le code in palestra, finalmente si riparte con ciò che ci piace di più: andare a pescare. Se, in occasione della chiusura della stagione 2017, avete riposto tutto per bene, pulito canne e mulinelli, riordinato le mosche nelle scatole ecc., allora siete già pronti; se invece siete pigri e disordinati come me e dopo l’ultima pescata avete dimenticato la vostra attrezzatura in garage insieme con i soliti buoni propositi, probabilmente quest’articolo farà al caso vostro. Ho pensato infatti di ricordare le varie cose da fare per organizzare la nuova stagione di pesca, trattandole una ad una nei paragrafi che seguono.

attrezzatura Canna. Rappresenta lo strumento principale per pescare e probabilmente è quello sottoposto a maggiore stress e usura. Provate a pensare ai milioni di volteggi, tra falsi lanci e lanci, alle ferrate, azioni queste, che insieme al combattimento con il pesce, rappresentano la dura vita lavorativa di una canna da mosca. Mi sono sempre chiesto se, ad esempio, una canna con centomila lanci mantenesse la stessa azione di una con mille lanci e, soprattutto, il grado di affidabilità, ma non sono un tecnico della grafite e giro il quesito agli addetti ai lavori. Il controllo da effettuare sulle canne per prepararle alla nuova stagione comincia più semplicemente dallo stato del portamulinello, cercando di togliere lo sporco nella ghiera e verificando che l’alloggiamento in cui va infilato il mulinello sia libero. In seguito, verifico lo stato degli anelli, che quasi sempre risultano pieni di calcare o sporco. Per tutte queste operazioni di pulizia, evito di utilizzare sgrassatori (o pulitori specifici, contenenti agenti corrosivi), affidandomi alla classica spugnetta (non abrasiva) con acqua e sapone neutro liquido. Alla fine risciacquo con acqua e asciugo con un panno di carta. Un’attenzione particolare va riservata agli innesti: dopo averli puliti e asciugati, applico un sottile strato di grafite in pasta, che oltre a dare una buona lubrificazione, evita che gli elementi della canna si sfilino durante il lancio.

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Mulinello. Sarà una mia impressione, ma negli ultimi anni ho notato che, anche per la pesca leggera, quindi con coda 23-4, vengono utilizzati maggiormente mulinelli di ultima generazione, con bobina large arbour e frizione. Di primo acchito, non ha molto senso l’utilizzo di mulinelli con frizione, magari riempiti alla base con 100 m di backing, se poi vengono adoperati per la pesca in torrentelli larghi quattro metri, dove il pesce più grosso non supera i 25 cm. I pescatori a mosca stanno tuttavia uscendo sempre più dagli standard che li volevano per forza sui torrenti a pescare, per forza solo a secca, per forza con canne 7’6” coda 3 e per forza con piccoli mulinelli senza frizione, perché forse era quello il modo di intendere la pesca a mosca all’italiana. Oggi le cose sono cambiate e molti pescatori a mosca applicano un approccio più aperto

nei confronti di fiumi e torrenti: forse grazie al web, alle informazioni alla portata di tutti e a un’evoluzione tecnologica e culturale che sta coinvolgendo la pesca a mosca a livello mondiale. D’altronde anche pesca a ninfa e pesca a streamer fanno parte da sempre della storia della pesca a mosca, cosa che si legge sui libri e non si sente dire al bar dello sport… Oggi dunque molti pescatori a mosca utilizzano lo stesso mulinello, ad esempio un large arbour per coda 3-4-5 abbinato a una canna 8’6”, 9’ o anche 10’, per praticare, magari con la stessa canna, magari nella stessa giornata di pesca, la ninfa, la secca o lo streamer, semplicemente variando il finale. È questa, secondo il mio modesto parere, la versatilità in pesca, la possibilità di ragionare sulla strategia degli approcci, la poliedricità, in una parola la ‘pesca a mosca moderna’.

PRONTI PER L’APERTURA? 1/2018

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TECNICA BASSFISHING

RISVEGLI RALLENTATI

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RENZO DELLA VALLE [renzo.dellavalle@gmail.com]

na rondine non fa primavera», recita un antico adagio. E il bass? Beh, se volessimo fare un paragone tra il simpatico volatile e l’altrettanto amichevole pinnuto, l’analogia coinciderebbe, almeno per quanto concerne il comportamento alla fine dell’inverno. Le rondini provengono dall’Africa, mentre i bass nelle nostre acque ci sono sempre, ma entrambi gli animali tornano a farsi vedere a seguito di un primo sostanziale aumento delle

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temperature, nell’aria e nell’acqua. È altrettanto vero, tuttavia, che l’inizio della primavera è segnato da ritorni di freddo (causati sempre più spesso dai cambiamenti climatici) per cui, dopo le prime avvisaglie di voli di rondini e di qualche rara cattura di bass, la stagione potrebbe subire un arresto e i cappotti riprendere forma, proprio come nel freddo inverno appena trascorso. Il vero bassman sa tuttavia che i primi pesci a muoversi sono spesso i più grossi che la stagione può regalare e l’occasione di attaccare il primo bass, che potrebbe segnare anche il record dell’intera stagione, non va assolutamente persa.


temperature critiche

recuperi slow

In linea generale, l’attività e il livello di predazione del bass sono legati al grado termico dell’acqua. Niente di nuovo: come tutti i pesci, anche il persico trota è un animale a sangue freddo, il cui metabolismo è condizionato dal salire o dallo scendere della temperatura dell’acqua. L’inizio della primavera coincide spesso con un aumento repentino di tale temperatura, favorita dall’allungarsi delle ore di luce e dal conseguente passaggio in pianura da valori bassi (6-7 °C), responsabili del semiletargo invernale del centrarchide, a livelli più vivibili (10-12 °C). Più avanti nella stagione l’attività del nostro amico continua a essere legata ai valori termici: la riproduzione avviene a 17-18 °C, raggiunti nelle acque del centro-nord verso la fine di aprile e nelle anse di laghi e stagni lungo le sponde esposte a sud. Tra i 12 e i 17 °C il bass mostra un notevole incremento dell’attività predatoria che lo porterà, appena prima della frega, a gradire anche artificiali rumorosi che si muovono a galla. Ma torniamo al suo comportamento da fine inverno. Il passaggio da temperature invernali troppo fredde per il suo metabolismo (sotto i 7 °C) a valori un po’ più elevati (8-10 °C) è la molla che lo fa entrare in attività; ma se dopo qualche giorno di tepore primaverile l’inverno torna a colpire con piogge fredde e giornate rigide, lo scarso guadagno dei valori termici svanisce, l’acqua si raffredda velocemente e il nostro povero bass sparisce di nuovo dalla circolazione. Ergo, procurarsi un termometro per rilevare la temperatura dell’acqua del nostro spot, anche a qualche metro di fondo, e tenere costantemente sotto controllo l’andamento meteo sono attenzioni fondamentali per concludere positivamente la prima uscita a bass dell’anno.

Il bass che esce dalla fase letargica invernale non ha certo le energie per rincorrere o attaccare di slancio una preda che si sposta molto velocemente a mezz’acqua o a galla. Del resto, ora nessuna potenziale preda nel suo ambiente di caccia si muove in una maniera così innaturale e questo il bass lo sa per istinto. È dunque giocoforza adeguare i recuperi con pesci che sono ancora in una modalità da ‘risparmio energetico’. I bass si spostano lenti sul fondo, portandosi dai fondali riparati che li hanno ospitati nei mesi più freddi ai sottoriva bene esposti a sud, nei pressi dei branchi di pesce foraggio o, in alternativa, negli spot ricchi di ostacoli vegetali dove si annidano gamberi facili da catturare. Ancor prima di attuare recuperi vincenti, bisogna tuttavia selezionare i gruppi di artificiali che funzionano su trazioni lente, con brevi pause, imitando al meglio le prede che il bass trova in circolazione in questo periodo. Facendo una selezione drastica, potremmo scegliere tra due gruppi principali: i jig da bassfishing e alcuni modelli di spinnerbait.

jig simil-gambero Il jig è senza dubbio l’artificiale che meglio imita un gambero, alimento molto ricercato specialmente in questo inizio di stagione quando al bass serve incamerare grosse fonti di proteine senza spendere troppe energie. Dopo la sparizione del gambero nostrano, le acque del piano sono state invase da alcune specie esotiche di crostacei di provenienza americana. Il più diffuso è il gambero killer o gambero della Louisiana


all’ombra delle prealpi trevigiane

MESCHIO MARCO MARSON [marcomarson@hotmail.it]

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l Meschio (dal latino Maesulus) è un corso d’acqua della provincia di Treviso, lungo poco meno di 25 km, che nasce ai piedi del Col Visentin (1763 m), appena sopra la città di Vittorio Veneto, in località Savassa, e che poco lontano da Sacile si immette nel Livenza, che segna per lungo tratto il confine tra Veneto e Friuli-Venezia Giulia. Nel suo percorso attraversa Serravalle, il borgo più suggestivo del Vittoriese, Ceneda e San Giacomo di Veglia, altri due borghi della città, quindi i comuni di Cappella Maggiore, Colle Umberto e Cordignano. Scorre tra le case, con mille diramazioni, mulini, gorghi, cascatelle, e non è raro a Serravalle, nei pressi della storica Piazza Marcantonio Flaminio, imbattersi in pescatori lungo i cosiddetti ‘meschietti’, ossia deviazioni del corso principale del fiume, che un tempo venivano utilizzate per usi domestici, come la pulizia dei panni o il lavaggio personale, e sono ora pieni di trotelle fario, che nell’acqua bassa e ricca di vegetazione trovano riparo e molti insetti di cui nutrirsi. Talvolta vi si trova anche qualche trotona in cerca dei suoi simili più giovani, con la tutt’altro che amichevole intenzione di farne il proprio pranzo.

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Nonostante varie centraline idroelettriche e molte canalizzazioni, alcune delle quali già storiche (servivano per l’irrigazione dei campi, per la lavorazione di lana e seta, e ancor prima per la produzione di armi in ferro già nel Medioevo), il Meschio ha un flusso di acqua quasi sempre inalterato. In più, complice il breve corso, le sue acque sono per lo più limpidissime e anche dopo grossi temporali nel giro di poche ore la situazione torna propizia per le nostre lenze.

fauna Il Meschio è una vera e propria ‘oasi’ per molte specie animali, in particolare di uccelli, e chiunque oltre alla pesca ami anche la caccia, o il birdwatching, non potrà non rimanere incantato dalla quantità di specie che si possono osservare: merli, tordi, colombi, colombacci, tortore, cornacchie, gazze, ghiandaie costituiscono gli incontri più comuni. Ma anche germani reali, gallinelle d’acqua, cormorani, aironi cenerini, garzette, ballerine bianche e gialle, passeri, capinere, cardellini, codirossi spazzacamino, martin pescatori e il raro merlo


acquaiolo saranno avvistamenti abituali per chi saprà osservare con attenzione. Picchi rossi e picchi verdi, invece, se ne staranno in mezzo agli alberi, rendendosi visibili solo di tanto in tanto con il loro tipico svolazzare ondulato. Il canto dei fringuelli vi accompagnerà poi lungo tutta la giornata di pesca. Passando alla fauna ittica, nel fiume si possono trovare trote fario (in numero davvero imponente), trote marmorate (soprattutto nella zona più alta del corso d’acqua), trote iridee (lanciate come pronto pesca solo in zone specifiche), cavedani (talvolta davvero agguerriti), barbi (alcuni extra-large, oltre il mezzo metro), temoli (anche se piuttosto rari, principalmente di risalita dal fiume Livenza), qualche luccio e persico reale (nella parte più bassa del fiume). Notevole poi la presenza della rara lampreda padana (Lethenteron zanadreai), dello scazzone (Cottus gobio), e del ghiozzo padano (Padogobius bonelli), specie molto sensibili al deterioramento delle acque, simbolo del fiume e naturalmente protette. Inquietante, infine, il recente avvistamento di persico trota, pesce senza dubbio tra i più belli, ma non autoctono, che andrebbe assolutamente eliminato in un contesto fluviale, come quello del Meschio, al quale risulta del tutto estraneo.

regolamento e permessi Il Meschio è suddiviso in tre zone ‘principali’ (A, B, C), e in due che definiremo ‘secondarie’ (X1 e X2), in quanto molto meno estese delle prime. Le zone A e C sono esclusivamente riservate alla pesca a mosca e a spinning, da praticare con esche artificiali munite di amo singolo senza ardiglione, o con ardiglione schiacciato. Nella zona B è permesso anche l’uso di esche naturali e di silicone. In queste tre zone è consentito il prelievo di un massimo di quattro capi di salmonidi tra iridee e fario. Nelle zone A e C, a discrezione del pescatore, è possibile anche la pesca no kill, mentre nella zona B la pesca no kill è vietata, con l’eccezione – ovviamente – delle fario sottomisura (misura minima 22 cm) e di marmorate, ibridi e temoli, che per la loro rarità nel bacino sono da tutelare e proteggere. Ammetto che ero abbastanza perplesso nel leggere che il «no kill è sempre vietato nella zona B», ma mi sono reso conto che la pesca con le esche naturali – permessa, come abbiamo visto, in questo tratto – renderebbe molto difficoltosa l’incolumità di una trota, rilasciata dopo aver ingoiato profondamente un lombrico, o una camola, magari innescati su ami ‘grandi’ del 4 o del 6 con ardiglione. La pesca con esche naturali, tra parentesi, è consentita con lo scopo comprensibile, e per certi versi anche lodevole, di accontentare una folta schiera di vecchi pescatori residenti, che mirano soprattutto ad iridee da catturare con verme o camola al tocco e che affollano le sponde della zona B soprattutto nei giorni che seguono le immissioni del materiale pronta-pesca.


TECNICA MOSCA

IL LANCIO ANGOLATO

MASSIMO MAGLIOCCO  [max@massimomagliocco.it]

È

molto probabile che in questi ultimi anni abbiate assistito a discussioni, spesso anche animate, sull’angolato, essendo un lancio che divide o accomuna i pescatori a mosca. Chi lo esegue in un modo, chi in un altro, chi invece lo odia con tutte le sue forze, spesso perché non lo riesce a fare. Ma che cos’è e come si produce questo straordinario lancio? L’angolato fu messo a punto negli anni Settanta da Roberto Pragliola, che ne fece un elemento fondante della TLT. L’obiettivo era quello di far arrivare la mosca in acqua prima di coda e finale, il tutto da una distanza minima e con un’altissima velocità. Molti in questi anni mi hanno chiesto il perché di tutta questa velocità, ma la risposta è molto semplice: perché se non si fa veloce non riesce. C’è anzitutto un discorso di precisione: immaginate di piazzare la mosca in un punto ben individuato, che sia una bollata o un posto caccia, senza precisione. Il risultato sarebbe nullo. Collegato alla precisione, c’è il tema della presentazione prima della mosca e poi del resto: immaginate se prima arrivasse la coda, poi il finale e poi la mosca. Come po-

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trebbe essere preciso? Pragliola ebbe l’idea di arrivare all’obiettivo seguendo la strada più semplice, cioè mandando nel miglior modo possibile la mosca sul posto, ma anche la più complicata, perché per ottenere il risultato era costretto a stravolgere le dinamiche del lancio, quelle dinamiche che praticamente da sempre facevano viaggiare la coda e il finale per linee parallele. Capire le dinamiche che compongono l’angolato non è difficile, il problema è metterle in pratica, specie per coloro che vengono da lunghi anni di lancio in pesca attraverso dinamiche differenti.

attrezzatura Per eseguire bene un angolato è necessario avere un’attrezzatura adeguata. Partendo dalla canna, per tutta una serie di motivi si è arrivati a ‘codificare’ la 7’6’’ come la più adatta allo scopo. Non è che con canne più lunghe o più corte non si possa fare, ma i risultati migliori si ottengono con attrezzi di questa lunghezza. La rapidità della canna è altrettanto impor-


6... C’è poi il finale, altro elemento di straordinaria importanza. Al di là di come sia – a nodi, conico o ad asole – il finale per fare un buon lancio angolato deve essere di almeno 5-6 metri, altrimenti si rischia di non avere un giusto bilanciamento con l’attrezzatura in funzione della velocità; ancor di più in pesca, un finale lungo serve a combattere il dragaggio. In generale è questa l’attrezzatura migliore per eseguire un buon lancio angolato, ammesso che lo si sappia fare; è possibile farlo anche con una canna più lunga, anche di molto, una coda più pesante, ma non con un finale corto.

caratteristiche Partendo dal principio che con l’angolato ci si pesca forse poco – perché spesso, proprio a causa dell’alta velocità, si tende a stendere il finale e questo, in quanto steso, è soggetto a essere trascinato subito dalle correnti, dando origine a dragaggi quasi immediati –, va detto che è comunque il lancio più importante, perché attraverso le sue dinamiche si riesce a gestire una coda che viaggia ad altissima velocità e un minimo errore ne compromette la riuscita. Una volta imparato l’angolato, tutti gli altri lanci, siano essi veloci o rallentati, verranno In alto: schema di lancio in avanti classico. Da notare il breve spazio di lancio, con un arresto repentino della canna dove la flessione della vetta forma il loop. In basso: schema di lancio angolato in avanti. A differenza di quanto accade nel lancio classico basato sugli stop, si può notare come il lancio angolato abbia un andamento continuo e senza stop, con un ampio spazio di lancio per poter accelerare. Dal punto A al punto E la velocità aumenterà progressivamente. Ad esempio: A=0, B=10, C=20, D=30 … E=100; dal punto E al punto F=150. Questo è il momento della spinta, lo spazio da F a G è quello per l’ammortizzamento. L’ampiezza del loop sarà data dal punto E toccato dalla vetta della canna all’inizio della spinta e dal punto F fine della spinta. Più questi due punti saranno vicini, più il loop sarà stretto.

tante, in quanto, come si è accennato, tutto gravita intorno all’alta velocità di coda, prerogativa senza la quale un angolato degno di questo nome non si può fare. Quanto alla coda di topo, per decenni la DT ha ‘regnato’ incontrastata in funzione di questo lancio: leggera, con un buon taper e scorrevole. Oggi nuovi profili dimostrano che è possibile fare anche meglio delle DT, come ad esempio con alcune long belly dotate di determinate caratteristiche (ne ho parlato nel mio precedente articolo). In passato il peso più utilizzato era una 2 o una 3, poi ci si è resi conto che la 3 aveva tutto per essere la migliore, in quanto leggera, elemento fondamentale, ma non eccessivamente. In passato, per allenarmi e pescare, usavo lanciare per una stagione intera con una 2, per poi passare a quella definitiva, cioè la 3: credetemi, quando hai la mano alla 2 e passi alla 3 è come avere in mano una 1/2018

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TECNICA SPINNING

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ono ormai passati quasi quindici anni dai miei primi timidi lanci in mare. Nei primi tempi le uniche indicazioni in merito mi arrivavano da qualche rivista, tanto che mi convinsi di essere l’unico o quasi a pescare a spinning in mare in Friuli Venezia Giulia; poi scoprii l’esistenza dei forum e mi si aprì un mondo. Inizialmente consideravo la laguna solo come il luogo dov’era ormeggiata la barca, mentre la pesca iniziava fuori, in mare: praterie di posidonia, canaloni scavati dalle mareggiate, le zone dove di solito mio padre ed io trainavamo con l’esca viva in cerca di spigole e lecce. Le variabili erano ben poche e riuscire a prendere un pesce dipendeva in maniera diretta dalla quantità di acqua sulla quale riuscivamo a pescare nella giornata. Le catture tuttavia c’erano e spesso erano di rilievo. Per una serie di ragioni, però, i risultati iniziarono a scarseggiare e le catture iniziali diventarono solo un bel ricordo. A quel punto c’erano due possibili vie: continuare a fare ciò che si era sempre fatto o cambiare radicalmente qualcosa. Iniziarono così le prime incursioni in laguna – anche grazie alle pressioni di un caro amico – che mi fecero scoprire un altro mondo, dove occorreva ricominciare tutto da capo, non solo come tecnica, ma anche a livello mentale. Il bello di questo ‘nuovo mondo’ consiste nella totale mancanza di monotonia e ripetitività. Ogni

SABELE FIOROT   [sabele.fiorot@libero.it]

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SPINNING IN LAGUNA stagione passata a lanciare in questi ambienti offre spot, situazioni, condizioni, in una parola stimoli, nuovi. E gli stimoli diventano come una droga: creano dipendenza e cambiano le priorità, dal momento che prendere pesce non è più l’unico obiettivo e il ‘dove’ e il ‘come’ acquistano sempre più valore.

le correnti Affrontare una battuta di pesca in ambienti lagunari significa avere a che fare con un ventaglio di condizioni vastissimo, espresso su migliaia di metri quadrati di superficie d’acqua pescabile; non ci si deve tuttavia scoraggiare, perché questa vastità non è omogenea ed esistono luoghi e condizioni che rappresentano delle chiavi di volta attraverso le quali è possibile ottenere una certa costanza di catture. A questo scopo credo sia innanzitutto necessario conoscere l’ambiente nel quale ci si trova immersi per tentare di capire quali siano le possibili variabili in gioco e avere quindi un’idea di come affrontare la battuta di pesca. La laguna, per sua natura, dipende strettamente da due tipi di vie d’acqua: l’apporto di acqua dolce dai fiumi che vi sfociano e il flusso di acqua marina che fluisce e rifluisce grazie alle maree attraverso le bocche di porto. Foci dei fiumi e bocche di porto lagunari rappresentano quindi punti cruciali che permettono alla laguna di respirare, garantendo un importante ricircolo d’acqua, che si traduce in apporto di ossigeno e nutrienti per tutte le forme di vita presenti. Il ricircolo d’acqua si manifesta come una corrente, in entrata o in uscita, che interessa tutta la laguna e la cui intensità dipende dalla grandezza e dalla morfologia del bacino lagunare e dall’escursione di marea presente.

Nelle lagune dell’Alto Adriatico e in quella di Grado e Marano in particolare, il dislivello di marea può superare il metro, arrivando in alcuni periodi dell’anno a toccare e superare il metro e venti; variazioni così importanti tra alta e bassa marea, oltre a ridisegnare completamente il paesaggio, sono responsabili di correnti di marea che possono superare i 2 nodi di velocità e che sembrano essere una delle variabili principali che influenzano l’attività delle spigole. È molto probabile, infatti, che esse sfruttino la corrente intensa per tendere agguati alle potenziali prede che incautamente vi nuotano in cerca di cibo in sospensione. Subito però si pone un annoso problema: meglio la marea crescente o la marea calante? In realtà non esiste una risposta universale alla domanda, perché tutto deve essere rapportato agli spot, ciascuno dei quali è spesso sottoposto a ‘regole’ proprie; esistono zone in cui premia la marea calante, altre in cui si vede pesce solo con la marea crescente, altre ancora dove non fa molta differenza se la marea cresce o cala. Si rende pertanto necessaria un’analisi più ampia. Partiamo da un presupposto: la corrente di marea non agisce in maniera omogenea su tutta la superficie della laguna. A livello generale, la corrente è più intensa in vicinanza delle bocche di porto, ma nello specifico esistono altri elementi ai quali è necessario porre attenzione. La morfologia del fondale occupa un ruolo chiave nella distribuzione del flusso di corrente all’interno del bacino lagunare, determinando la presenza di zone a maggiore e minore intensità. Un esempio che viene in aiuto per chiarire il concetto è rappresentato dai canali formatisi per azione delle maree, in particolare in corrispondenza delle curve: seguendo la direzione della marea crescente, in corrispondenza di una curva verso destra la cor1/2018

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www.lapescamoscaespinning.it al primo classificato una canna SKIRMJAN MSK-AF-602XUL

SKIRMJAN MSK-AF-602XUL Spinning - 2 pz. Length: 6’0” (183 cm) Lure: 0,5-2 g Line: 1-3 Lb Action: Regular Canna specifica per l’Area Game, per micro ondulanti da 0,5 a 2 g. La lunghezza dell’attrezzo, 6” (183 cm), favorisce un utilizzo in diverse situazioni: il riale, il torrente, la cava o il laghetto. Leggera e sensibile, l’azione regular aiuta il pescatore nella gestione della preda, soprattutto con l’utilizzo di fili sottili per limitare il rischio di slamata nella ferrata. La componentistica è di prima qualità; gli anelli sono ottimizzati per l’uso dei trecciati e per favorire un’uscita migliore del filo in fase di lancio. L’impugnatura, come in tutte le canne della serie Skirmjan da trota, è realizzata in sughero di prima qualità, che garantisce una presa sicura dell’attrezzo. Si consiglia l’utilizzo con trecciati o con fluoro coated.

Skirmjan rodS Potenti, leggere ed estremamente bilanciate, grazie alla tecnica costruttiva che riesce a combinare due differenti tipi di carbonio ad alto modulo HHC (Hyper Hard) e FC (Flexible) con una nuova resina ad alta densità, le canne Skirmjan sono disegnate e progettate per la moderna pesca con le esche artificiali. Ogni modello ha caratteristiche specifiche per tecnica e tipo di artificiale.


FRANCESCO GIORDANO • INTERPRETAZIONI SONORE SOFT

moLix jerk 95 dr + moLix Lover BuZZ oppure tre PinZe Per hackLeS StonFo moLix jerk 95 dr • 12,5 g • 9,5 cm • Floating • deep range: da 250 a 350 cm • colore Gold candy (#227 )

Il Jerk 95 DR è un’esca adatta alle condizioni estreme, sia nei mesi invernali, caratterizzati da acque molto fredde, sia nei mesi estivi, quando le temperature delle acque aumentano drasticamente; si è dimostrato inoltre molto catturante anche in spot ad alta pressione di pesca. Condizioni tutte, queste, che rendono il predatore particolarmente apatico. L’azione floating aiuta a tenere l’esca a lungo nella strike zone utilizzandola tra ostacoli sommersi e limitando i rischi di incaglio. Grazie al lip di generose dimensioni, si riesce a rag• giungere con facilità la profondità di pesca desiderata. Nel recupero, la sua caratteristica principale sta nel nuoto stretto, caratterizzato da un esclusivo rolling dovuto alla disposizione interna dei pesi mobili Molix D.L.S (Dynamic Load System) che, oltre a migliorare le distanze raggiungibili sul lancio, fa vibrare l’esca mantenendola stabile sull’asse anche a recuperi veloci. Quest’ultima caratteristica ne permette l’utilizzo anche a trolling pescando in mare. I materiali di qualità con cui è realizzata, la componentistica e le colorazioni completano questa particolare esca con cui potrete pescare tutto l’anno sia in FW che in SW.

moLix Lover BuZZ • 1/2 oz. (14 g) • hook size: #3/0 • colore hot chart (#06)

Il Lover Buzz è un importante prodotto della collaborazione tra Molix e il professionista Mike Iaconelli, Elite U.S. Pro Angler. Grazie al profilo in-line e alla forma compatta, è in grado di offrire la massima precisione anche nelle presentazioni complicate da forte vento. La perfetta continuità tra canna, filo e artificiale assicura un controllo più accurato, che potenzia le prestazioni sia in acque aperte, sia in zone di heavy cover, con vegetazione spessa e affiorante. Lo skirt è in silicone del tipo Fine Cut, una miscela particolare che rende l’azione dell’esca naturale e realistica. È armato con un amo OMTD High Performance con stopper d’acciaio inossidabile di alta qualità, la cui funzione è di stabilizzare il trailer anche in condizioni di pesca radicali. Se avete bisogno di pettinare rapidamente una zona per localizzare il pesce o affrontare predatori attivi con un’esca di reazione, il Lover Buzz rappresenta una delle soluzioni migliori.

tre PinZe Per hackLeS StonFo • artt. 503 - 462 - 577

1. Pinza per l’avvolgimento della piuma, con impugnatura anulare in gomma soft touch (art. 503). 2. Pinza rotante che permette di velocizzare al massimo l’avvolgimento: la molla in acciaio inox, funzionando da ammortizzatore durante la fase di rotazione, impedisce le frequenti e fastidiose rotture della piuma (art. 462). 3. Pinza per hackles di nuova concezione: blocca saldamente qualsiasi tipo di materiale, come hackles di gallo, piume in cul de canard, microciniglie, tinsel, filo di piombo ecc. (art. 577).


show room dieci canne per la pesca in acque interne e in mare

cio, la sensibilità, il controllo e l’hook set performance. Componentistica di alta qualità, come gli anelli Fuji SIC K-frame e manico con impugnatura EVA premium quality completano le caratteristiche di questa serie. La canna da Trout Area si contraddistingue per leggerezza e sensibilità. Il black è ottenuto attraverso la HMSHM Tecnology (combinazione di fogli di carbonio a modulo differenziato, schermati). Queste caratteristiche costruttive consentono al pescatore di effettuare lanci lunghi e precisi. L’azione progressiva e profonda permette un controllo ottimale della preda e riduce i rischi di slamatura. La fase di test di questa canna è avvenuta tra Giappone e Italia da pescatori e agonisti di questa tecnica. Anche questa canna è equipaggiata con componentistica di alta qualità, come anelli Fuji SIC K-frame. Per ulteriori informazioni: Pro Tackles, tel. 051/887919, www.molix.com, info@protackles.com.

MOLIX FIORETTO SPECIALE La pesca è passione ed emozione. Nessun progetto che riguarda la pesca può essere realizzato senza passione; il desiderio di rinnovare l’emozione dà la forza per continuare. Da qualche anno Molix ha scelto di proporre le proprie novità in un appuntamento di qualche giorno, in un luogo ospitale, dove incontra e si incontrano prima i più fedeli appassionati, i ‘Molix Crew’ e poi altri maggiormente interessati al business, ma di certo non estranei all’amore per la pesca. Entrambi i momenti della convention sono importanti, ma il primo si distingue perché l’energia positiva che si percepisce e si scambia si rafforza in una forte condivisione. Sono questi ragazzi che spiegano gli attrezzi che essi stessi hanno provato, spesso in assoluta anteprima e che aggiungono ai dati tecnici la ricchezza unica delle sensazioni personali. Tutto ciò è Molix Crew: lingue o dialetti diversi, ma gli stessi occhi emozionati e attenti alle novità. Questo è stato il contesto nel quale il 4 novembre scorso è stata presentata a sorpresa e in anteprima assoluta la nuovissima serie di canne Fioretto Speciale. Si potrebbe parlare a lungo delle qualità di questi attrezzi, dalla tecnica costruttiva, lo studio dei materiali impiegati e del design che caratterizza queste canne da pesca di ultima generazione. Il fatto è che, al di là della tecnologia, tutta l’eccellenza del prodotto rappresenta la determinazione di chi questo prodotto lo ha voluto proprio così, perché chi lo vorrà stringere tra le mani dovrà sentire di avere affidato la propria passione al cuore che batte in ogni attrezzo di questa serie. Attualmente la gamma Fioretto Speciale è composta da dieci canne per la pesca in acque interne e mare. La ricerca di nuove soluzioni però non si ferma; nuovi attrezzi sono già in fase di sviluppo, altri in fase di studio. Le peculiarità di queste canne sono le soluzioni di ergonomia, spessori, bilanciamento, accoppiamento di materiali diversi, fuse in un’estetica estremamente sobria ed elegante, realizzata non solo per piacere ma anche per aumentarne l’efficacia e le prestazioni in pesca. La Saltwater Series è attualmente composta da tre attrezzi, dalla spigola al tonno. Si caratterizza per la grande leggerezza e reattività dei blank, progettati e realizzati con elevati max drag, che rendono questi attrezzi adatti a molteplici situazioni di pesca e predatori over size. La fusione tra la tecnologia FDCSC (Full Double Carbon Slit Cross) che caratterizza la costruzione dei blank e il Molix design ha creato attrezzi unici per potenza, leggerezza, prestazioni di lancio, hook set performance e prestazioni nella fase di combattimento. Sono equipaggiate con componentistica di alta qualità, come gli anelli Fuji SIC resistenti alla salsedine e manico con impugnatura EVA premium quality. La Spinning & Casting Series è attualmente composta da sei modelli per tutte le tecniche e situazioni di pesca a casting e spinning e si caratterizza per versatilità, rapidità e potenza. L’originale portamulinello trasmette le vibrazioni e il contatto con gli strati d’acqua, il fondo e la preda direttamente al palmo della mano del pescatore. Il suo design ergonomico conferisce comodità e forza alla presa, che si apprezzano nelle lunghe sessioni di pesca. L’innovativo sistema di costruzione, con slitta in doppio carbonio, e i risultati ottenuti sulla conicità graduale del blank esaltano la precisione di lan-

9” dalla #6 alla #12, 8’6” nelle versioni #13 e #16

SAGE SALT HD

Nel mondo della pesca saltwater c’è molta acqua e con lei, molte specie di pesci. Dalle calme flat al mare aperto, dal bonefish al tonno o ai marlin, le opportunità vanno drasticamente capitalizzate. Per dare il meglio di sé nella pesca ad alti livelli, è necessario uno strumento costruito per le condizioni estreme di ogni tipo di pesca. La linea di canne Salt HD è costruita in modo diverso: ognuna con uno scopo preciso. I pesci di mare, in rapido movimento, richiedono ai pescatori di effettuare lanci veloci e precisi, spesso nel vento. Con l’introduzione della tecnologia KonneticHD, Salt HD mette a disposizione gli strumenti situazionali per aumentare le probabilità di successo, permettendo di andare oltre, più veloce, più delicatamente e dando il potere di rendere ricordi duraturi i propri sogni di pesca. Caratteristiche: • costruite a mano in U.S.A, a Bainbridge Island; • costruzione in Graphite Konnetic HD; • grezzi colore squid ink, legature nere, con anelli blue; • stripping guides Oversized Fuji in ceramica; • passanti e tip Oversized a serpentina in hard cromo; • portamulinello nero anodizzato con fermamosca integrato invisibile e serigrafia del modello al laser; • manico in sughero Super Full wells o esteso dalla 12 alla 16; • tubo verniciato blu lucido con logo Sage Ovale e portacanna in tessuto nero; • garanzia a vita su qualsiasi rottura. Disponibile dalla coda 6 alla 16: 9” dalla coda 6 alla 12, 8’6” nelle versioni da coda 13 e 16. Con manico super plus fullwells normale o con extended fishting butt. Prezzo: 950 euro. Per ulteriori informazioni: Garue, via del Torchio 14, Milano, tel. 02/86453590, www.garueshop.com, info@garue.it.

188 cm, per svariate tecniche moderne

CARSON SKINNY EVO & SKINNY SOLID CARBON La nuova Skinny è una delle soluzioni di casa Carson studiate per fronteggiare l’esigenza di gestire microinneschi in molteplici tecniche moderne, come il light rock fishing e lo spinning al cavedano e alla trota in fiumi, laghi e torrenti. Disponibile sia nella versione monopezzo, sia nella versione due pezzi, Skinny consente una vera e propria presa di posizione in pesca, grazie anche alla leggerezza tipica del carbonio pieno in alto modulo, che garantisce un’estrema resistenza e un’ottima riserva di potenza. Entrambe le versioni sono create in unica misura di 188 cm, con un peso complessivo di 105 g. L’anellatura in zirconio, leggera e re-


spinning in torrente con trote native ricorrendo ad artificiali mini e persino allo spinfly. Mitchell è distribuita da Pure Fishing Italia, via Cà Nova 11, Lonato del Garda (BS), tel. 030/9102968, info-it@purefishing.com; www.it.purefishing.com, www.mitchell-fishing.it

nuovi modelli per l’Area Trout

CANNA FAVORITE ARENA STREAM sistente, consente l’uso di trecciati, mentre la posizione e l’ampiezza degli anelli garantiscono lanci precisi anche a lunga distanza. La grammatura indicata di 0-10 g fa capire che Skinny rappresenta l’ideale per chi non intende limitare la tipologia di esche e inneschi da utilizzare nelle proprie uscite di pesca. Il design estremamente curato le dona una visione futuristica nelle più disparate tecniche moderne, mentre lo stile mimetico sull’Eva del calcio le conferisce un pizzico di aggressività in più. Adesso è a vostra disposizione! Per ulteriori informazioni: Carson, tel. 011/4501668, www.strikepro.it, www.carson.it, info@carson.it

La collezione Arena ha raccolto il favore unanime di moltissimi appassionati di Area Trout in tutta Europa e sulla base di questo incredibile successo i tecnici Favorite hanno deciso di completare la gamma offrendo una selezione specifica di canne sviluppate appositamente per lo spinning Native in torrente. La differenza principale tra questa serie Stream e la classica Arena da Area Trout consiste nel tipico profilo Japan Style classico per la maggior parte delle canne da Native presenti sul mercato. Il fusto MLS SLIM (colore Olive), in due sezioni con innesto spigot, è realizzato con strati di carbonio di moduli diversi, assemblati con intrecci di fibre posti in direzioni opposte. Estremamente sottile, ma

rinnovata la serie da ultralight e spinning torrente

SPORTEX BLACK ARROW ULR 2018 La serie più amata di casa Sportex per la pesca ultralight e spinning torrente si rinnova completamente! Il look moderno del portamulinello e il nuovo manico splittato in EVA sono i primi dettagli che saltano all’occhio guardando queste canne; l’anellatura Fuji KR in Alconite e le azioni ulteriormente migliorate fanno di questa canna la prima scelta per ogni amante della pesca con esche leggere e di chi ha fatto della sensibilità la chiave per il successo nelle proprie pescate. Come nella vecchia serie, il casting weight rimane invariato a 1-7 g, ma, su richiesta specifica dei pescatori italiani, è stata inserita la nuova misura 270 cm, che presenta le stesse caratteristiche d’azione e sensibilità delle sue sorelle minori, rendendola perfetta per le competizioni. Come ogni canna Sportex, anche la Nuova Black Arrow presenta 10 anni di garanzia sul grezzo. Per ulteriori informazioni: Majora Intelligent Fishing, tel. 02/95364376, www.majorafishing.com, www.majoraspinning.com.

allo stesso tempo con azione moderate fast. La canna ideale per pesche twitching con minnow affondanti in fiumi con molta corrente. Oltre alla pesca Native, queste canne sono perfettamente adattabili alla pesca a spinning ultralight all-round utilizzando ondulanti. Sono accessoriate con portamulinello a vite con ghiere decorate e inserto in legno di canfora. Hanno primi anelli a ponte lungo seguiti da microanelli in punta, tutti con pietra SIC interna ultra sottile, montati secondo il concetto KR-concept per facilitare la fuoriuscita delle spire durante la fase di lancio. L’elegante impugnatura è in sughero di alta qualità con fondino in acciaio antiurto e riporti in legno. Tutti i prodotti Favorite sono distribuiti in esclusiva per l’Italia dalla Old Captain srl, via Varese 47, 21052 Busto Arsizio (VA), tel. 0331/382420, fax 0331/381063, www.oldcaptain.it, info@oldcaptain.it, Facebook: OldCaptain Live.

sette modelli, dai 10 ai 100 g

MOLIX SKIRMJAN PREDATOR HUNTER

perfette per Trout Area, trota torrente ultralight e spinfly

MITCHELL EPIC SERIES La Trout Area sta letteralmente spopolando anche da noi: non c’è appassionato di spinning ultraleggero che non abbia provato a cimentarsi nei laghetti con i miniondulanti e con attrezzature sensibili e perfettamente bilanciate. Mitchell è da sempre al passo con le tecniche emergenti e per questa particolare disciplina ha elaborato una serie di canne da ultralight che soddisfano alla grande qualsiasi esigenza dello spinning alla trota. La serie Epic si compone di tre modelli che spaziano dal lancio ultraleggero con esche fino a 5 g a due modelli per il lancio fino a

8 g, fino a un modello per il lancio leggero 5-15 g. Le misure vanno dalla cortissima 1,50 m fino alla classica sette piedi da 2,15 metri. Disegnati da pescatori di trote per pescatori di trote, questi sei modelli utilizzano grezzi in carbonio 36 Ton sottili e sensibili, anelli monoponte antigroviglio e manici in sughero di alta qualità AAA splittati in due parti. Tutta in due pezzi con giunto a spigot, la serie Epic copre in pratica qualsiasi esigenza della Trout Area in laghetto, ma può essere usata anche per lo

Nuova serie di canne per lo spinning ai predatori, al debutto. Sette attrezzi con caratteristiche diverse, per diverse situazioni di utilizzo, dal light spinning all’heavy game, fresh water e salt water, dalla leggerissima 10 g da light game fino alla potentissima 100 g adatta alla ricerca del siluro o del tonno. Si tratta di canne studiate con azioni specifiche, come ad esempio la canna da aspio leggera e reattiva o la canna da lucioperca, per l’uso delle softbait, sensibile e in grado di percepire anche le mangiate più timide. Sono tutte in due pezzi per una maggiore comodità di trasporto. I modelli light si prestano perfettamente ad affrontare spot cittadini, dove gli spostamenti avvengono spesso a piedi o su due ruote. Il look di questa stupenda serie è giovane e accattivante. La completezza dell’offerta consentirà ad ogni appassionato di trovare l’attrezzo adatto alle proprie esigenze. Il prezzo suggerito da Molix al dettaglio contribuisce a rendere il prodotto estremamente interessante. Per ulteriori informazioni: Pro Tackles, tel. 051/887919, www.molix.com, info@protackles.com.


show room in Graphite IIIe

SAGE FOUNDATION

Costruite con grezzi ad alte prestazioni (Graphite IIIe), le Foundation hanno un’azione rapida che fornisce un’eccellente potenza di lancio e un controllo senza sforzo. È il fondamento stesso di ciò che definisce una Sage rod – performance – portando il gioco a un altro livello. Che tu sia una guida su Madison o che esplori le acque vicino a casa, la serie Foundation offre il feeling Sage. Da oltre 35 anni Sage costruisce una ad una canne ad altissime prestazioni a Bainbridge Island, WA. Le stesse 27 serie di mani esperte che realizzano tutte le canne Sage costruiscono la Foundation. Caratteristiche:

• costruite in Graphite IIIe; • grezzi neri opachi, legature nere, con anelli silver; • stripping guides in ceramica; • passanti e tip a serpentina in hard cromo; • portamulinello nero anodizzato Up Looking; • manico in sughero profilo sub nose con fighing butt per i modelli da mare; • portacanna in cordura nero con divisori; • garanzia a vita su qualsiasi rottura. Disponibili in cinque modelli, tutti 9”, dalla coda 4 alla 8. Prezzo: 325 euro. Per ulteriori informazioni: Garue, via del Torchio 14, Milano, tel. 02/86453590, www.garueshop.com, info@garue.it.

con un elevatissimo rapporto qualità/prezzo

QUANTUM THROTTLE SPIN La gamma di canne da spinning Quantum Throttle Spin è una delle nuove proposte della famosa casa americana, progettata per offrire un prodotto tecnico a un incredibile rapporto qualità/prezzo. Grazie alla perfetta combinazione tra design ultraessenziale e leggero e componenti di primissima qualità, questa serie di canne all-round può tranquillamente competere con canne di fascia prezzo molto più alta. Ampia gamma di misure e azioni per offrire la canna ideale per ogni condizioni di pesca, sia in acqua dolce che in mare. La particolare conformazione del manico

assicura la massima sensibilità e il perfetto bilanciamento della canna. Tutti gli anelli sono con pietra SIC e telaio antincaglio e anticorrosione. Microanelli in punta per permettere la perfetta fuoriuscita del filo e alleggerire l’intero assetto di pesca. Solido portamulinello a vite. Tutti i prodotti Quantum sono distribuiti in esclusiva per l’Italia dalla Old Captain srl, via Varese 47, Busto Arsizio, tel. 0331/382420, fax 0331/ 381063, www.oldcaptain.it, info@oldcaptain.it, Facebook: OldCaptain Live.

popolare e certe discipline sportive come lo spinning alla trota con il cucchiaino nei torrenti o la ricerca del luccio nei fiumi e laghi con l’ondulante divennero una splendida realtà alla portata di tutti. Il mitico Mitchell 308 era tra i primi mini mulinelli in grado di sopportare lanci e recuperi infiniti, poi affiancato dal più veloce Mitchell 408, più adatto a bruciare i recuperi nella pesca in favore di corrente. E che dire del Mitchell 300, il primo mulinello di taglia 3000, perfetto per tutte le tecniche di pesca al colpo e ottimo anche per lo spinning medio? A cinquanta anni di distanza, la tradizione Mitchell continua nel segno della qualità e il nuovo 300 Pro, affiancato dai più piccoli 308 Pro e 310 Pro, raccoglie un’eredità gloriosa difficilmente eguagliabile da altri marchi. Più tecnica rispetto al Mitchell 300, la serie Mitchell 300 Pro offre numerosi miglioramenti. Più leggera, dispone del nuovo rotore Bail Halo fluido e silenzioso nella rotazione. I tre modelli hanno tutti rapporto più elevato per recuperi brucianti. Le parti meccaniche in movimento sono supportate da 9+1 cuscinetti di qualità. Manovella e bobina sono in alluminio anodizzato; pomello in EVA morbido al tatto e resistente all’usura. La bobina ha profilo shallow per migliorare il caricamento dei multifili trecciati, mentre le altre bobine hanno fondogola profondo per monofili in nylon e fluorocarbon. Pesi ridottissimi: 271 g per il 300 Pro, 239 g per il 308 Pro e 193 g per il 310 Pro. Tutta la produzione Mitchell è distribuita da Pure Fishing Italia, via Cà Nova 11, Lonato del Garda (BS), tel. 030/9102968, info-it@purefishing.com; www.it.purefishing.com, www.mitchell-fishing.it

in cinque misure

MULINELLO VISION XLV La gamma di mulinelli Vision per il 2018 alza l’asticella verso livelli di qualità superiori e prestazioni di altissimo livello. Dopo il nuovo mulinello XO presentato nello scorso numero, puntiamo ora l’attenzione sul modello XLV, un mulinello large arbour realizzato attraverso i più moderni e innovativi processi produttivi, dotato di look moderno e aggressivo, con frizione a dischi estremamente fluida e affidabile. L’impugnatura è in EVA per un grip sicuro e confortevole anche in condizioni climatiche estreme. La gamma è composta da cinque misure: tre modelli #3-4, #5-6 e #7-8 con chassis V schape e due modelli #8-9 e #9-10 con struttura più rinforzata per impieghi particolarmente estremi. Tutti i prodotti Vision sono importati in esclusiva per l’Italia dalla Old Captain srl, via Varese 47, 21052 Busto Arsizio (VA), tel. 0331/382420, fax 0331/381063, www.oldcaptain.it, info@oldcaptain.it, Facebook: OldCaptain Live.

leggeri, silenziosi, con 9+1 cuscinetti

MITCHELL SERIE 300 PRO Gli appassionati di spinning più datati ricorderanno i Mitchell serie 300 e 400, che hanno reso gloriosa la pesca a lancio anche nelle nostre acque a partire dagli anni Sessanta. In quegli anni, la tecnologia messa a punto dalla casa transalpina permise di rendere la pesca a lancio molto

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MOSCA e SPINNING

• 1/2018

tre modelli per una nuova serie ad alta tecnologia

ABU REVO X SPIN Da dieci anni i mulinelli della serie Revo hanno rivoluzionato il modo di intendere la pesca a lancio a tutti i livelli. Leggeri, compatti, silenziosi, scorrevoli, durevoli, questi spinning reel sono prodotti per qualsiasi esi-


genza e qualsiasi tasca. Nuovissima per quest’anno, la serie X Spin si compone di tre modelli (Revo X 20 Spin, Revo 30 X Spin 30, Revo 40 X Spin) dal lancio ultraleggero al lancio medio. Il prezzo, abbordabilissimo, consente di avere un mulinello dalla carrozzeria Insert Molded C6 con anima in carbonio che riduce il peso complessivo e garantisce un perfetto allineamento degli ingranaggi. Ingranaggi che sono stati progettati secondo la tecnologia svedese X-Craftic per garantire prestazioni e durata nel tempo. La frizione Carbon Matrix è un piccolo capolavoro di ingegneria: in dischi di carbonio, risulta fluida e progressiva anche con diametri di filo sottili. La meccanica e gli ingranaggi sono supportati da sei cuscinetti a sfere HPCR in acciaio inox, mentre il sistema di antiritorno che sostiene la girante poggia su un cuscinetto a rulli a stop infiniti, anch’esso HPCR. La protezione contro la corrosione è garantita dallo speciale trattamento cui sono soggetti questi cuscinetti di alta qualità. Il sistema Rocket garantisce un’uscita più calibrata della lenza dalla bobina, prevenendo il rischio di parrucche anche con i fili trecciati più sottili. Particolare cura è stata data anche al sistema di fissaggio del filo al fondogola della bobina, realizzata in alluminio lavorato a macchina; in questa maniera nemmeno i trecciati più sottili possono scivolare nel fondogola, restando bene ancorati e garantendo caricamenti del filo perfettamente cilindrici: la soluzione migliore nella pesca a spinning. L’alberino che sostiene la bobina e gli ingranaggi principali in acciaio inox garantiscono resistenza alla corrosione e migliaia di ore di perfetto funzionamento. Tutta la produzione ABU Garcia è distribuita per l’Italia da Pure Fishing Italia, via Cà Nova 11, Lonato del Garda (BS), tel. 030/9102968, infoit@purefishing.com; www.it.purefishing.com, www.abugarcia.it.

14 modelli dal 1000 al 4000

DAIWA FUEGO LT Nuova e ampia serie di mulinelli superleggeri basati sul concetto Light & Tough, i Fuego, grazie a ben sei cuscinetti a sfera e al nuovo rotore in policarbonato DS4, godono di una rotazione impeccabile. La durata nel tempo è garantita dalla tecnologia Magsealed e dalla nuova ruota comando Tough Digigear. Come gli altri appartenenti della famiglia LT, anche il Fuego saprà senza dubbio farsi apprezzare dagli appassionati delle più disparate tecniche di pesca. Troverete i Fuego LT, nei migliori negozi, a partire da 109 euro al pubblico. Caratteristiche tecniche:

• corpo super compatto in DS5 (esclusivo Daiwa); • rotore Air Rotor DS4 (esclusivo Daiwa); • ruota comando Tough Digigear; • bobina Air Spool in alluminio; • tecnologia Magsealed a protezione del corpo; • frizione ATD; • archetto Air Bail; • sei cuscinetti a sfera; • manovella super leggera in alluminio; • rullino guidafilo Twist Buster II; • imbobinamento a spire incrociate Cross Wrap. modello

capacità bobina

rapp. recupero

17FUELT1000D 17FUELT2000D 17FUELT2500D 17FUELT2500XH 17FUELT2500DXH 17FUELT3000CXH 17FUELT3000C 17FUELT3000DC 17FUELT4000DC 17FUELT5000DC 17FUELT5000DCXH 17FUELT6000D 17FUELT3000COT 17FUELT4000COT

150 m Ø 0.20 150 m Ø 0.23 150 m Ø 0.20 150 m Ø 0.20 150 m Ø 0.28 150 m Ø 0.33 150 m Ø 0.23 150 m Ø 0.33 150 m Ø 0.37 150 m Ø 0.40 150 m Ø 0.40 150 m Ø 0.43 150 m Ø 0.23 150 m Ø 0.28

5,2:1 (64 cm) 5,2:1 (68 cm) 5,3:1 (75 cm) 6,2:1 (87 cm) 6,2:1 (87cm) 6,2:1 (93 cm) 5,3:1 (80 cm) 5,3:1 (80 cm) 5,2:1 (82 cm) 5,2:1 (87 cm) 5,1:1 (85 cm) 5,1:1 (92 cm) 5,3:1 (80 cm) 5,2:1 (82 cm)

peso (g) freno (kg) 185 185 205 205 205 215 215 215 255 250 250 335 230 255

4 4 10 10 10 10 10 10 12 12 12 12 10 12

Per ulteriori informazioni: www.daiwaitaly.it, info@daiwaitaly.it.

freshwater e saltwater

RIO INTOUCH OUTBOUND SHORT Le nuove code InTouch OutBound Short della Rio sono progettate per lanciare mosche grandi e pesanti su distanze molto lunghe. Costruite con la tecnologia ConnectCore ultra-low stretch di Rio, sono indeformabili. Con profilo frontale corto e aggressivo, consentono di lanciare facilmente streamer pesanti di grandi dimensioni, mentre il potente design della testa carica le canne in modo efficiente per lanci senza sforzo. Una gamma completa di densità rende questa serie di linee estremamente versatile. Ogni linea è dotata della tecnologia XS di RIO per prestazioni estremamente scorrevoli, costruita con un rivestimento flessibile per acqua fredda che assicura che la linea rimanga senza grovigli. Adatta per l’uso in acqua sia salata che dolce. Disponibili nelle versioni Floater, Intermediate, Sinking 3 e Sinking 6. Dalla WF5 alla WF10. Prezzo 99 euro. Per ulteriori informazioni: Garue, via del Torchio 14, Milano, tel. 02/86453590, www.garueshop.com, info@garue.it.

1/2018

MOSCA e SPINNING

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show room nuova coda galleggiante, in tre versioni

un set completo di tippet da attaccare al gilet o alla borsa

CROWN ULTIMATE CLASSIC 105’

RIO FISHPOND HEADGATE

Classic è la linea di code galleggianti allround della serie Ultimate. Studiata per adattarsi alle moderne tecniche di lancio, che richiedono sempre più rapidità e prontezza, grazie al suo profilo e alle tecnologie con cui è realizzata rappresenta il next step per chi vuole uno strumento per godersi appieno l’azione di lancio e di pesca. Una coda morbida, fluida e dalla posa perfettamente delicata. Il colore menta si mimetizzerà perfettamente sulla superficie dell’acqua, mentre la versione orange sarà perfetta per dimostrazioni di lancio o per chi ha bisogno di un po’ di visibilità in più per controllare la posizione della propria coda. Disponibile nella versione DT-Green Mint nelle misure da #2 a #8, nella versione WFGreen Mint nelle misure da #3 a #8 e nella versione DT-Orange nelle misure da #3 a #5. Per ulteriori informazioni: Majora Intelligent Fishing, tel. 02/95364376, www.majorafishing.com, www.majoraspinning.com.

otto fili fusi in uno, per una qualità al vertice

BERKLEY FIRELINE ULTRA 8 Il marchio americano Berkley ha introdotto sostanziali innovazioni nella realizzazione dei fili da pesca, ottenendo record di vendite difficilmente eguagliabili. Il monofilo Trilene è stato tra i primi nylon a essere prodotti su scala industriale sin dagli anni Sessanta e le sue particolarità tecniche hanno fatto evolvere la pesca sportiva in tutto il mondo. Fireline ha invece rivoluzionato il modo di intendere i multifili e da più di venti anni continua a stupire per le sue ineguagliabili doti di tenuta e scorrevolezza. Quest’anno Berkley lo ripropone in una nuova veste ancora più resistente. I ricercatori della casa americana hanno infatti escogitato il sistema di unire gli otto filamenti di PE Dyneema che costituiscono questo particolare multifilo con un procedimento termico che permette di ottenere un solo filo incredibilmente liscio, sottile e dal diametro rotondo. Il nuovo Fireline Ultra 8 ha così permesso a Berkley di vincere un ambito riconoscimento per il miglior braided line alla fiera europea Efttex 2017. Il processo di fusione che ingloba e tiene uniti gli otto microfilamenti di polietilene Dyneema ha consentito inoltre di aumentare fino al 50% in più la tenuta all’abrasione del Fireline. Anche la levigatezza superficiale risulta migliorata e numerosi test hanno dimostrato che col nuovo Fireline Ultra 8 è possibile fare lanci del 10% più lunghi. Fireline è inoltre l’unico filo ‘fuso’ che rispetta i diametri dichiarati grazie al procedimento termico che unisce i microfilamenti, rendendo i diametri molto sottili. Incredibili i carichi di rottura: si parte dallo 0,10 mm con una tenuta di 6,2 kg per arrivare allo 0,39 mm con una tenuta di 29,1 kg. I colori disponibili, Smoke e Crystal, si adattano a qualsiasi condizione di luminosità e trasparenza dell’acqua. Berkley fa parte del marchio Pure Fishing ed è distribuito da Pure Fishing Italia, via Cà Nova 11, Lonato del Garda (BS), tel. 030/9102968, infoit@purefishing.com; www.it.purefishing.com.

Rio ha collaborato con Fishpond per offrire il pacchetto perfetto da attaccare al gilet o alla borsa. Le cinque bobine da 30 yard di tippet Powerflex di Rio (2X, 3X, 4X, 5X e 6X) sono incluse con il dispenser Headgate e pronte all’uso. Hanno un design a cerniera caricato a molla che consente al pescatore di aggiungere o cambiare facilmente bobine di tippet e presentano una taglierina rotativa a lama di rasoio integrata per la massima praticità. Il tippet Rio Powerflex ha un’alta resistenza ai nodi e alla trazione ed è realizzato in un copolimero di nylon trasparente. È ideale per mosche secche, hackles morbide e ninfe. Può contenere fino a 7 bobine tippet. Prezzo: 39 euro. Per ulteriori informazioni: Garue, via del Torchio 14, Milano, tel. 02/86453590, www.garueshop. com, info@garue.it.

one man, one rod, one lure

SEASPIN EJA 130 SF È stato appena presentato in anteprima l’ultimo nato di casa Seaspin, l’EJA 130 SF, un jerk caratterizzato da un design minimal al tempo stesso accattivante e incisivo, sottolineato da un particolare disegno dell’occhio che sembra conferire all’artificiale un aspetto serio e minaccioso, anche se l’estetica complessiva resta fedele alle linee guida del design che accomuna l’intera produzione alla quale l’azienda sarda ci ha abituati in questi anni. Grazie all’EJA 130 SF, il catalogo Seaspin si dota di un prodotto che fino a oggi mancava, un jerk puro dalle importanti caratteristiche che riguardano sia la componente idrodinamica che quella aerodinamica. Le linee fluide dello scafo, associate alla particolare forma

della paletta e a un preciso bilanciamento dei pesi, conferiscono all’EJA doti balistiche molto interessanti. In volo l’artificiale si presenta infatti stabile e composto, riuscendo a bucare il vento e a raggiungere distanze ragguardevoli per un jerk da 13 cm; appena tocca l’acqua, il pescatore riesce a percepire in canna le vibrazioni prodotte da un nuoto molto particolare, energico e dinamico ma al tempo stesso piacevolmente fluido. Testato in diverse condizioni sia in mare che in acqua dolce, l’EJA si è dimostrato capace di nuotare correttamente anche in presenza di forti correnti, efficace sul recupero attivo quanto nelle fasi di stop e di trattenuta. Recuperato sia da postazioni a pelo d’acqua che da scogliere o banchine portuali alte, permette al pescatore di personalizzarne il nuoto dal primo all’ultimo giro di manovella, mantenendo assetto e profondità di nuoto per l’intera azione di recupero. L’EJA 130 risulta inoltre efficace in un ampio ventaglio di velocità senza mai andare in stallo, conservando le sue caratteristiche recuperato sia lentamente che a tutta velocità. Tali caratteristiche lo rendono un artificiale da portare in cassetta sia


che si peschi in mare che in acqua dolce, adatto a insidiare prede come spigole, serra, barracuda, ricciole, palamite ma anche black bass, lucci, trote, siluri. Un artificiale che per la sua grande versatilità è da considerarsi, come forse nessun altro, l’artificiale per eccellenza, che va con grande merito a occupare il posto sempre discusso nella famosa triade «one man, one rod, one lure» che sublima la pesca a spinning. EJA 130 SF è un jerk da 130 mm per 22,7 g di peso, dotato di armatura passante ed equipaggiato con tre ancorette stagnate del #6, prodotto in 12 colorazioni. Per ulteriori informazioni: Utopia Tackle s.r.l., Via Lenin 216/e, loc. San Martino Ulmiano, 56017 San Giuliano Terme (PI), tel. 347/8519369, info@seaspin.com, www.seaspin.com.

«special swimming shad»

MOLIX SS SHAD 4” Dopo la misura da 5”, apprezzata dai pescatori sia in mare che acque interne, debutta la nuova misura da 4”, realizzata con una morbida miscela aromatizzata, un’azione naturale che ne aumenta il potere attrattivo. La speciale forma flat che ne migliora il movimento è stata ricavata dallo studio dei flussi idrodinamici e caratterizza questo artificiale con un rolling accentuato e strette oscillazioni irregolari. Il sistema intercambiabile di pesi interno E.W.C. (Easy Weights Change) Pat P. consente con un semplice movimento di cambiare il peso all’interno dell’esca.

Una moderna soft swim bait semplice da usare ed efficace con qualsiasi tipologia di predatore d’acqua dolce o marino. Disponibile in otto differenti colorazioni, l’esca viene venduta in confezione da tre corpi; uno di ricambio e due montati rispettivamente con zavorre da 7 g (¼ oz) e 5 g (3/16 oz). Per ulteriori informazioni: Pro Tackles, tel. 051/887919, www.molix.com, info@protackles.com.

acquisita da Fassa la distribuzione italiana

RONZ Dopo essersi assicurata l’esclusiva nella distribuzione della buffetteria della prestigiosissima azienda americana Flambeau, per il 2018 Fassa mette a segno un altro colpo, acquisendo i diritti di commercializzazione per l’Italia di Ronz, l’azienda USA conosciuta soprattutto per le sue eccezionali softbait da tonno. In realtà il catalogo Ronz offre artificiali anche per la pesca di altri predatori costieri, come serra, lecce e spigole, senza dimenticare i piccoli pelagici che accostano durante l’autunno, insidiabili con questa tipologia di artificiali anche dalla barca; stiamo ovviamente

parlando della linea Shallow Water Series, con jighead da mezza oncia e code da 4 e 6 pollici, disponibili nelle quindici colorazioni che molti degli appassionati già conoscono e utilizzano nello spinning al tonno. Per questo grande predatore pelagico Ronz offre due possibilità: la classica testa Original, in colore bianco oppure silver, che prevede un corpo affusolato in piombo in cui è annegato un amo di generose dimensioni che risulterà quindi fisso. Ogni jig head è dotata di una speciale protuberanza a formo tronco-piramidale per consentire inserimenti sicuri e duraturi della coda in materiale morbido sulla testa. Annegata nella jig head, in posizione superiore, è presente anche l’asola fissa a cui si può collegare il terminale. Per i più esigenti, Ronz mette a disposizione le jig head della serie Big Game, con attacco snodato e amo heavy duty. Per le versioni HD da 8 e 10 pollici l’amo è un Gamakatsu della serie Live Bait, mentre nel modello XHD l’amo è un Owner Jobu. Solo la MHD presenta sempre un amo Owner ma fisso, come nella serie Original. Tutte le teste sono dotate di occhio olografico, shape estremamente idrodinamico e girella annegata nel corpo in piombo per poter assorbire le torsioni durante il combattimento. Le colorazioni disponibili sono sempre le quindici realizzate per tutti i modelli Ronz, ovviamente nelle lunghezze da 8 e 10 pollici. Per gli interessati, la gamma Ronz, con tutte le combinazioni di teste e corpi in gomma, sarà disponibile alla visione presso lo stand Fassa alla fiera di Vicenza. Per ulteriori informazioni: Fassa Spa, tel. 02/522.0091, www.fassa.it, info@fassa.it.

Limited Edition

REAL WINNER LIVE ORANGE Real Winner si presenta in questo 2018 annunciando un colore ad edizione limitata studiato appositamente per la pesca in laghetto. Live Orange, come dice il nome, gioca sui toni dell’arancio scurendosi con una lieve sfumatura rossa sul muso, il tutto arricchito da leggerissimi glitter, che aiutano a rendere l’artificiale più luminoso in acqua. Testato per due inverni di fila in diversi laghi di pesca

sportiva del nord Italia, si è dimostrato superiore a qualsiasi altra colorazione in diverse condizioni di luce e meteo. Disponibile nelle misure 5 e 7cm nei modelli Floating, Sinking e Casting fino ad esaurimento scorte. Per ulteriori informazioni: Majora Intelligent Fishing, tel. 02/95364376, www.majorafishing.com, www.majoraspinning.com.

nelle versioni Slow e Fast

FIIISH POWERTAIL FRESHWATER Il progetto Fiiish ha letteralmente sconvolto il mercato. Dopo lo strarompente successo dei Black Minnow, l’azienda francese ha proseguito nel proprio programma di sviluppo per offrire prodotti sempre più innovativi e sempre più catturanti, seguendo l’etica dal catch and release.

6/2017

MOSCA e SPINNING

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show room Real Winner estende la colorazione cromo-rosa ai suoi spoon

KILLER TROUT PKN

Per il 2018 sono molti i nuovi prodotti in fase di lancio; tra questi i nuovi Power Tail Freshwater, sviluppati appositamente per la pesca Native in torrente, ma che troveranno sicuramente svariate possibilità di applicazione in ogni contesto. Come i Power Tail originali, anche questo modello è dotato di piccolo paddle in plastica rinforzata posto sulla coda per ottenere un artificiale lipless che possa però sprigionare le medesime vibrazioni in acqua di un normale minnow con paletta. Il risultato è devastante. Il profilo più allungato in coda agevola ancor più il movimento frenetico in acqua, anche con normale recupero lineare. Disponibile in due versioni: Slow da 8 g, realizzato in ABS, e Fast da 12 g, realizzato in zinco. Entrambi misurano 64 mm e sono disponibili in tre colorazioni standard + un colore Black in edizione limitata. Tutti i prodotti Fiiish sono distribuiti in esclusiva per l’Italia dalla Old Captain srl, via Varese 47, Busto Arsizio (VA), tel. 0331/382420, fax 0331/381063, www.oldcaptain.it, info@oldcaptain.it, Facebook: OldCaptain Live.

un lipless pieno di sorprese

SMITH BTK SWIMMER AREA Smith è sinonimo di innovazione, di ricerca e sviluppo per offrire sempre nuove opportunità di cattura. Nel mondo Area Trout Japan la Smith è uno delle poche aziende leader di settore, sempre tra i precursori di questa tecnica ormai in enorme espansione anche in Italia. Il BTK Swimmer Area è un piccolo lipless pieno di sorprese che prende spunto da un progetto sviluppato per la pesca Native in torrente. Grazie a una ri-progettazione delle zavorre interne, riposizionate e ridimensionate, il BTK Swimmer Area offre una nuova possibilità d’approccio ‘Bottom Knock Swimmer Area’ per far letteralmente impazzire le trote annidate sul fondo. In particolare le zavorre sono state alleggerite di circa 1 g, determinando in questo modo una minor velocità d’affondamento dell’artificiale e un rallentamento dell’azione ondulatoria in fase di recupero. Grazie alla coda galleggiante e al centro di gravità posto al centro della parte frontale, questo artificiale mantiene un naturale assetto a 45° sul fondo. Gli utilizzi consigliati sono quindi molteplici: a ‘picchiare’ sul fondo, oppure a recupero lento radente il fondale, oppure ancora recuperato più animato a mezz’acqua. La soluzione è sempre a portata di mano: è sufficiente adattarsi alle singole situazioni di pesca e all’atteggiamento delle trote. Ogni artificiale è armato con amo singolo senza ardiglione misura #8. Peso 2,2 g, dimensioni 30 mm. Tutti i prodotti Smith sono distribuiti in esclusiva per l’Italia dalla Old Captain srl, via Varese 47, 21052 Busto Arsizio (VA), tel. 0331/382420, fax 0331/381063, www.oldcaptain.it, info@oldcaptain.it, Facebook: OldCaptain Live.

Il successo ottenuto in breve tempo dagli altri modelli presentati con questa colorazione, ha convinto Real Winner a rendere disponibile il PKN (cromo-rosa) anche nei suoi spoon Killer Trout. Ora, gli amanti della pesca in laghetto avranno un aiuto in più, sia nella ricerca di grossi trotoni a centro lago con i modelli da 5 e 8 g, sia nella pesca con attrezzature ultraleggere nei modelli da 3 e 1,8g, dotati di monoamo senza ardiglione. Per ulteriori informazioni: Majora Intelligent Fishing, tel. 02/95364376, www.majorafishing.com, www.majoraspinning.com.

MayflyX e Riale

FLUMEN NEWS 2018 La gamma delle Spinnymph di Flumen accoglie, sulla scia della StoneFly X, una nuova nata: la MayflyX. Anche qui il concetto ispiratore è quello NOD - Natural Organic Design, che abbina il potere attrattivo delle classiche esche rotanti a quello delle costruzioni iperrealistiche tipo mosca. Quattro i colori: Gold, Brown, Light Grey e All Black. Costruzione interamente in tungsteno. Amo giapponese extra lungo misura 8. Con un peso di circa 1,3 g, MayflyX è perfettamente idonea ad essere lanciata con attrezzatura ultralight. Anche la gamma dei SpinProp F Riale – il cucchiaino rotante specialista dei piccoli ambienti come riali di montagna, canaletti di pianura ecc. – è ora ampliata in colori e misure. La costruzione abbina a una paletta tipo francese un’elica Turbo Spin, che conferisce al rotante un perfetto assetto in acqua e lo rende catturante anche nelle buchette a recupero verticale. La qualità dell’armatura è senza compromessi: ami singoli Vanfook e ancorette Maruto, sempre senza ardiglione. Sono disponibili tre misure: 0, 1 e 2, con sette diversi colori. Per maggiori informazioni: www. flumenflystyle.it, www.facebook.com/flumenflystyle.

nuova swimbait lipless

MOLIX BRIGANTE 160F Il Brigante 160 Floating è una swimbait lipless snodata dalle prestazioni eccezionali, caratterizzata da un movimento naturale e sinuoso. La particolare ripartizione dei pesi all’interno dei quattro pezzi che compongono il corpo, attribuisce all’esca un movimento realistico che la rende adescante in qualsiasi specchio d’acqua. La piccola ‘tagliatella’ ondulante collocata sotto il corpo apporta maggior vi-

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talità all’esca con i piccoli flash e le vibrazioni emesse durante l’azione di nuoto. Disponibile in quattro diverse colorazioni. Lunghezza: 160 mm (6.1/4 in), peso 44 g (1.1/2 oz), profondità: da 0 a 15 cm (0-1/2 feet), galleggiante. Per ulteriori informazioni: Pro Tackles, tel. 051/887919, www.molix.com, info@protackles.com.

ben 14 modelli per svariate tecniche

FUSION 19 by BERKLEY Novità assoluta per quest’anno è la linea di ami e ancorette Fusion 19, selezionati dal marchio americano Berkley per armare artificiali sia hard sia soft: la varietà di forme e misure è molto ampia e tale da permettere di innescare qualsiasi esca con ferrate ultra sicure. Si tratta delle ancorette usate per armare tutte le hardbait Berkley, che sono ora disponibili in pratiche confezioni anche per sostituire quelle di scarsa qualità, rotte o piegate, oltre che per armare hardbait autocostruite. La struttura tonda e le punte super affilate garantiscono una presa sicura con ogni specie di pesce predatore. Le finiture nere in nickel si adattano a qualsiasi tipo di esca artificiale. Eccellenti saldature garantiscono la massima tenuta. Ciascuna confezione è strutturata con un’innovativa chiusura per gestire al meglio ogni pezzo. Gli ami Fusion 19 comprendono ben 14 differenti modelli: ami da drop shot per la pesca finesse, offset per innescare worm gommosi, ami weedless, ami per swimbait e vari modelli con piombature sul gambo per personalizzare gli inneschi di varie tipologie di softbait. Fanno parte di questa linea anche i Fusion EWG Superline, costituiti da diametri maggiorati per pescare con fili trecciati e in fitte cover. Completano la serie gli ami Fusion Circle, dal disegno circolare, forgiati e muniti di punte con trattamento SlickSet ultrapenetrante, i Fusion Octopus piegati e offset e disponibili anche colorati, i Fusion Bait Holder e i Fusion Aberdeen classici a gambo lungo e dritto. Il marchio Berkley è distribuito da Pure Fishing Italia, via Cà Nova 11, Lonato del Garda (BS), tel. 030/9102968, info-it@purefishing.com; www.it.purefishing.com.

Wacky Special Hook e Elite Single Spoon Micro Barb

OMTD NEWS OH3400 Wacky Special Hook è un amo leggero, resistente ed estremamente penetrante, per il wacky rig. Affilato chimicamente, si caratterizza per la lunghezza del gambo che permette l’innesco anche di esche voluminose nella ricerca dei grandi bass. Realizzato con acciaio giapponese premium quality, è disponibile nelle misure 1-2-3. Altra novità OMTD è l’amo OH3000 Elite Single Spoon Micro Barb, amo singolo affilato chimicamente, wide gap, black nickel color e dotato di Micro Barb. La principale caratteristica è nella leggerezza, che non influenza il movimento dei piccoli spoon e garantisce strike sicuri anche con grosse trote. L’occhiello ampio permette di montarlo anche nella parte anteriore dello spoon. Realizzato con acciaio giapponese premium quality, è disponibile nelle misure 4-6-8. Per ulteriori informazioni: Pro Tackles, tel. 051/887919, www.molix.com, info@protackles.com.

per la realizzazione di code o ciuffetti

PAREGGIAPELO STONFO Realizzato in metallo con fondo in gomma, questo pareggiapelo di dimensioni molto ridotte (art. 695) consente un allineamento perfetto di piccole quantità di pelo e di fibre di ogni genere, per la realizzazione di code o ciuffetti vari. Per ulteriori informazioni: Stonfo, tel. 055/8739615, www.stonfo.com, stonfo@stonfo.com.

una sintesi delle migliori caratteristiche dei wader dell’azienda

VISION GILLIE Il nuovo wader Gillie proposto dalla Vision per il 2018 rappresenta la sintesi tra i vari vantaggi offerti dai modelli di maggior successo della gamma di wader offerti dalla casa finlandese implementati con alcuni nuovi accessori. Le nuove cuciture Ultrasonic, già a lungo sperimentate, hanno dimostrato un’incredibile affidabilità e vengono riproposte in questo nuovo modello realizzato in tessuto 4 strati F4, impermeabile, traspirante e ultraleggero. I piedi in neoprene con suola rinforzata e profilo destro/sinistro assicurano una perfetta vestibilità. Ghetta incorporata. Bretelle elastiche con regolazione facilitata e sistema di sgancio rapido. Cintura elastica con passanti. Tra le novità, un’ampia tasca frontale elasticizzata per assicurare la massima capienza e una tasca impermeabile trasparente che può essere attaccata sia all’interno del wader che all’esterno, sulla tasca elasticizzata, tramite velcro. Ampia disponibilità di taglie in varie versioni (Regular, Long, King e Short) per accontentare ogni richiesta. Tutti i prodotti Vision sono importati in esclusiva per l’Italia dalla Old Captain srl, via Varese 47, Busto Arsizio, tel. 0331/382420, fax 0331/381063, www.oldcaptain.it, info@oldcaptain.it, Facebook: OldCaptain Live.

in omaggio gli scarponi Airlite

DUE NUOVI WADER AIRFLO Airflo presenta una nuova serie di wader dal consueto rapporto qualità/prezzo davvero eccezionale. Due i modelli proposti, entrambi in materiale traspirante e con cuciture effettuate ad ultrasuoni per la massima garanzia di tenuta. Il primo è di tipo classico, il secondo prevede una zip che rende i wader straordinariamente comodi da indossare e praticamente insostituibili quando, a pesca in belly boat, si è costretti a soste forzate per… questioni fisiologiche. Molto comodi, belli da vedere ed efficaci. A rendere imbattibile l’offerta di Airflo, in omaggio per l’acquisto di un paio di wader ci sono gli scarponi Airlite con suola in feltro o in gomma. Prezzi da 260 a 340 euro. Per ulteriori informazioni: www.megafly.it, info@megafly.it, tel. 049/7358498.

una gamma di sette prodotti

TECHNICAL MERINO by GEOFF ANDERSON Geoff Anderson presenta gli innovativi accessori termici realizzati con tessuti TechnicalMerino, progettati per mantenere asciutti e in totale comfort anche in caso di attività outdoor particolarmente attive. Non essendo manipolati da alcun agente chimico, i tessuti TechnicalMerino garantiscono performance inalterate nel tempo. Il perfetto bilanciamento tra fibre idrofobiche e idrofile permette l’evaporazione naturale di 1/2018

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show room ogni eccesso di vapore corporeo, migliorando la velocità di trasferimento dell’umidità verso l’esterno del corpo. Le proprietà naturali delle fibre di lana merino ultrasottili vengono abbinate alla resistenza elastica delle fibre sintetiche totalmente riciclabili, per garantire una perfetta combinazione di comfort e protezione. Qualità certificata Woolmark®, Oeko-Tex® e ISO 9001. Tra i capi della collezione (sette prodotti in totale), il TechnicalMerino Dri Release Tube spicca per gli incredibili vantaggi che offre. Si tratta di un pratico scaldacollo, realizzato in tessuto Drirelease, realizzato attraverso un processo di lavorazione esclusivo che intreccia fibre in poliestere riciclabile e fibre di lana merino naturale. Drirelease accelera la velocità di evaporazione dell’umidità facilitando la traspirazione del vapore corporeo all’esterno del capo per poi disperdersi nell’aria. L’ulteriore trattamento delle fibre con sistema FreshGuard® assicura un ineguagliabile controllo degli odori. Oltre al tessuto finemente bilanciato, è stata implementata una tessitura ‘a punto’ che offre un’esperienza di comfort e microclima senza paragoni. Geoff Anderson è distribuito in esclusiva per l’Italia da Old Captain srl, via Varese 47, 21052 Busto Arsizio (VA), tel. 0331/382420, fax 0331/381063, www.oldcaptain.it, info@oldcaptain.it, Facebook: Geoff Anderson Italia.

mercatino Vendo canna da spinning Daiwa mod. Steez AGS 671 MHFS AF Shooting Star monopezzo 7-28 g, lunghezza 2,01 m, anelli in AGS, portamulinello con chiusura micrometrica. Acquistata a novembre 2016, valore da nuova 429 euro (catalogo Daiwa francese), vendo a euro 270, spese di trasporto da concordare. Giorgio, tel. 347/1967340, sorad@libero.it. (A) Vendo canna da mosca in bamboo refendu nuova, 2,02 m, coda 5, azione di punta, costruita da noto rod maker italiano. Prezzo 300 euro. Renzo, tel. 338/1365571, procaccirenzo61@gmail.com. (A) Cerco le canne di Giandomenico Bocchi, quelle telescopiche. Cerco anche i vecchi Abu Cardinal 44 e 4, possibilmente con scatola originale. Domenico, mimmosort@gmail.com. (F) Tom Fisher x 1000 9'#10 Geologic fly 100 8' 5/2#5/6 linea f fly master carbon 7'6"4/5 spring greek 10'#7/8 attrezzatura da costruzione più due libri più i corrispettivi mulinelli e code vendo in blocco a 500 euro. Marco, 333/2988349, crozat2@libero.it. (F) Vendo Loop Green Line LGL 593-3A 9',3'' #5 in 3 pezzi, 3 cimini, fodero + tubo cordura con tracolla a 160,00 euro + s.s. Paolo, 335/8436130, iphone.paolofortunati@gmail.com. (F) Vendo causa inutilizzo: canna casting Herakles Tevere 6’6” 1/4-3/4 1016 lb. 80,00 €, canna spinning Fenwick HMX 60M-F 6’ 1/8-3/4 4-12 lb. 40,00 €, canna spinning St. Croix Avid Inshore AIS70MF 7’ 3/8-3/4 8-17 lb. eur 100,00 €, canna casting Awa Shima N’Gage Block Dog 7’3” 5/8-1 ½ oz. 10-20 lb. 30,00 €, mulinello casting Abu Garcia Revo Skeet Reese SKT-L 6,4:1 100,00 €, mulinello casting Daiwa Procaster Tournament 100 BL eur 20,00 €. Inoltre vendo hard e softbait per mare e acqua dolce. Solo consegna a mano province di Pisa e Livorno. Paolo, tel. 339/1798517. (E) Vendo canna mosca 9’ carbonio in 4 pezzi, per coda 4/5 con custodia in velluto. Riccardo, riccardo.santagostin@alice.it, tel. 348/8754800. (E) Vendo code 4-5-6 WF prezzo 15 € (nuove). Riccardo, tel. 348/8754800, riccardo.santagostin@alice.it. (E)

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