Poste Italiane SpA – Spedizione in abbonamento postale – AUT/CENTRO/1291/04.2021 Periodico ROC - anno XXII, n. 34 - Agosto-Settembre 2022
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AGOSTO-SETTEMBRE 2022 € 6,90
Alta Austria Barbi a mosca Lucci e streamer Un Tenkarashi in Cadore Intervista a Raul Montanari Lago del piano, agosto, bass [10 pp.]
Anguillina Ilha do Sal Val di Fiemme Light spinning Eging dal belly boat Siccità: fiumi e predatori
Il mondo dello Spinning nel cuore della Lombardia
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FOTO FRANCESCO LI BIANCHI
Direttore responsabile Eugenio Ortali
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LUCCI E STREAMER
SICCITÀ: FIUMI E PREDATORI
di Massimo Magliocco
di Giorgio Montagna
Lanci e tecniche per la pesca del luccio a mosca in fiume e in lago, a galla e sul fondo. Con indicazioni sulle stagioni e sul meteo, nonché consigli sull’attrezzatura e sugli artificiali, a partire dai dressing di quattro streamer di Roberto ‘Nene’ Furlan, un’autorità nel settore.
La siccità iniziata già in primavera – e che ha continuato a protrarsi in estate – è stata responsabile come è noto di numerosi problemi ambientali. Per quanto riguarda i predatori, ogni specie ha reagito in modo diverso: Giorgio parla di cheppie e barbi, aspi e siluri, cefali.
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LIGHT SPINNING. UN APPROCCIO PIÙ TECNICO
BARBI A MOSCA
redazione@lapescamoscaespinning.it www.lapescamoscaespinning.it www.facebook.com/MoscaeSpinning www.instagram.com/moscaespinning http://twitter.com/lapescaMeS www.flickr.com/photos/moscaespinning
Hanno collaborato a questo numero Moreno Bartoli, Giacomo Capresi, Renzo Della Valle, Fabio Federighi, Loris Ferrari, Alberto Edoardo Gargantini, Massimo Ginanneschi, Roberto Lancia, Massimo Magliocco, Gianmarco Mondini, Ivano Mongatti, Giorgio Montagna, Davide Muccino Zarlenga, Jacopo Piazzi, Antonino Porretta, Federico Renzi, Pierdomenico Salotti, Marco Sammicheli
ZONA FRANCA EDITRICE SRL sede legale: Via P. Colagrande 1, 67100 L’Aquila abbonamenti@lapescamoscaespinning.it tel. 06/42.90.38.54 (lun.-ven. ore 9:30-14:30)
di Antonino Porretta
di Gianmarco Mondini
L’importanza della sperimentazione nel light spinning in mare. Ferme restando alcune regole sugli assetti dell’attrezzatura, fondamentale è la capacità di spaziare con la fantasia e l’intuito nell’impiego innovativo degli artificiali.
Fra i pesci ‘alternativi’ più interessanti per la pesca a mosca, in questi ultimi anni il barbo si è ritagliato una sua precisa collocazione. L’autore ne illustra caratteristiche e abitudini e dà le proprie indicazioni su tecniche e artificiali per insidiarlo, in particolare a ninfa.
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Pubbliche relazioni e pubblicità Renzo Della Valle, Giorgio Montagna renzo.dellavalle@gmail.com, jomontagna@tiscalinet.it
Pubblicazione periodica Disponibile anche in versione digitale su www.ezpress.it Tutti i diritti riservati LA PESCA MOSCA E SPINNING ZONA FRANCA EDITRICE srl Iscrizione ROC n. 26695 del 22.9.2016 Registrazione presso il Tribunale di Roma n. 225 del 29.9.2014 Direttore editoriale Giulio Fascetti Stampa: Tuccillo Arti Grafiche, Afragola Distribuzione: Pieroni Distribuzione srl Via Carlo Cazzaniga 19, 20132 Milano
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MOSCA e SPINNING
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I TESORI DELL’ALTA AUSTRIA
ILHA DO SAL
di Alberto Edoardo Gargantini
di Giacomo Capresi
La necessità di recarsi con continuità, per motivi familiari, in Oberösterreich ha consentito ad Alberto di conoscere molto bene le prestigiose acque di questa zona (alcune un tempo appannaggio esclusivo della nobiltà) e di apprezzarne – da gestore – l’ottima gestione.
Il racconto di un viaggio estivo a Cabo Verde per insidiare il Big Eye Trevally. Molti altri, comunque, i predatori catturati, in un viaggio breve ma intenso, con albe e tramonti trascorsi sulle grandi scogliere laviche bagnate dal mare tempestoso, spazzato da continui alisei.
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UN TENKARASHI IN CADORE
EGING DAL BELLY BOAT
di Davide Muccino Zarlenga
di Roberto Lancia
Il resoconto di quattro giorni trascorsi a maggio in Cadore, per saggiare a Tenkara le condizioni del no kill di Perarolo ma anche di altre acque della zona, dall’ottimo torrente Marenson a un corso d’acqua – che rimarrà segreto – in grado di regalare le più consistenti catture della gita.
L’utilizzo del belly rappresenta una nuova frontiera dell’eging, della quale l’autore illustra qui le varie declinazioni prima di dare i propri consigli sulla misura e sul colore degli Egi. Canna, mulinello, filo, ma soprattutto giubbotto salvagente e molta cautela, completano l’attrezzatura.
RUBRICHE
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PIÙ GRANDE DI NOI. INTERVISTA A RAUL MONTANARI
di Pierdomenico Salotti
di Ivano Mongatti Dopo molti successi noir nei quali la pesca a mosca è sempre stata in qualche modo presente, Raul Montanari ha ora dedicato all’argomento il suo nuovo libro. Ivano, che lo segue da anni, lo intervista nella storica bottega di Sandro Ghilardi.
ANGUILLINA PER LA SPIGOLA
L’anguillina, resa nota nelle nostre acque dai modelli di Moreno Bartoli e di Nunzio Di Stefano, è un artificiale dal movimento sinuoso e adescante, ideale nel periodo tra novembre a febbraio, nel mare mosso, per insidiare le grosse spigole che si avvicinano alle coste.
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MOSCA e SPINNING
SPEDIZIONE ENTRO IL 25.8.2022: ONDULANTE TANDEM PER IL SILURO
Nella pesca del bass nei laghi estivi si possono usare popper imitanti rane e topolini, libellule, oppure vermoni e altri artificiali affondanti. Tutti consentono di divertirsi a insidiare, con un’attrezzatura maggiorata e in ambienti che spesso si trovano non distanti da casa, dei forti predatori.
LURE BUILDING CONTEST
L’Associazione Pescatori Val di Fiemme persegue da anni un progetto di tutela della marmorata. Nelle acque della zona, dall’Avisio al Travignolo, dai molti corsi minori fino a sei laghetti alpini, si pesca al meglio con gli artificiali, sia a mosca che a spinning. Info e consigli utili.
Skirmjan Predator Hunter R MSR-PH-702L Length: 7’0” (213 cm) Lure: 1/16–1/4 oz (1,7–7 g) Line: 4 – 10 Lb Action: Fast
LAGO DEL PIANO, AGOSTO, BASS di Federico Renzi
FLY TYING CONTEST
FIEMME di Jacopo Piazzi
GUARDA I PREMI PER IL 2022!
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partecipa ai nostri contest: puoi vincere su ogni numero
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NOTIZIE SHOW ROOM RECENSIONI MERCATINO
SPEDIZIONE ENTRO IL 25.8.2022: RISORGIVA SLOVENA, OTTOBRE, TEMOLI
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fish facts
a cura di Marco Sammicheli
la scadenza a fine anno
COMUNICAZIONE OBBLIGATORIA Mi sa che ce lo siamo scordato. Assuefazione da proroghe, che quando hai ingranato con quelle annuali te ne danno una dose doppia e vai in bambola. Per farla breve, a fine anno scade la validità della «Comunicazione obbligatoria per la pesca ricreativa in mare» (vedi il Decreto Direttoriale 5205 del 4 marzo 2020 - Proroga della validità delle comunicazioni inerenti la pesca sportiva e ricreativa sino al 31 dicembre 2022). Argomento oggi più che mai futile in questo tempo di emergenze a ripetizione, ma del resto non è chissà quale preoccupazione. I controlli non ci sono, la gente sbarca tonni illegali come e dove gli pare, resteranno gli onesti di turno ad adeguarsi per abitudine e precauzione. Bisogna riconoscere che la Comunicazione ha solide ragioni, che avrebbero permesso di raggiungere un qualche risultato utile se il meccanismo fosse stato progettato e soprattutto usato meglio. Al momento serve a fare statistiche che sembra siano particolarmente importanti soprattutto quando se ne ricavano interpretazioni per accusare tutto il settore ricreativo di qualcosa. Va comunque detto che la politica si dimostra sempre molto sensibile alle istanze della pesca ricreativa, nel senso che i responsabili di turno invariabilmente ci capiscono e sono del tutto d’accordo con noi anche se stiamo ancora aspettando che passino ai fatti nelle sedi opportune. Magari della Comunicazione qualcuno continua a occuparsi in qualche ufficio romano, ma sembra più che verosimile che i dati aggiornati sulla base delle Comunicazioni risultanti al Ministero non siano esattamente tali. Per stringere a una suggestione quello che richiederebbe molte parole, colpisce, anche se ormai dovremmo esserci abituati, che non se ne vergognino. Tempo fa era stata discussa la necessità di rivedere e rinnovare la procedura, in modo da raccogliere dati di migliore qualità e affidabilità. Viene da chiedersi se la lunga pausa dalla scorsa proroga sia bastata per programmare qualcosa per il prossimo anno. Il ricordo di come sono andate le cose farebbe temere che si possa arrivare alla scadenza senza nessuna novità se non quella di qualche funzionario improvvisamente chiamato a evitare un vuoto di regolamento. Il che significherebbe mettere
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MOSCA e SPINNING
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l’ennesima toppa su un tessuto ormai inservibile. Saremo curiosi di vedere come andranno le cose, continuando a sperare che il vecchio slogan «Contiamoci per contare» alla fine riesca a mostrarci qualcosa di concreto. Tutti sappiamo come è andata e come va nelle acque interne. Al degrado segue una partecipazione dei pescatori che riescono a recuperare ottime aree di pesca. Ottime non perché qualcuno ne scrive un panegirico, ma perché quando ci vai a pesca i risultati sono all’altezza. Lasciamo stare che in genere c’è da pagare un biglietto aggiuntivo e che molto spesso i pesci ce li mette qualcuno, ma d’altra parte il biglietto governativo (licenza di pesca) dimostra come i buorocrati manager pubblici possano capirne meno di un semplice pescatore che se ne occupa dopo il lavoro invece che farlo proprio di lavoro. Ok e quindi? Quindi, per tornare al mare, va bene che non c’è da pagare una tassa di accesso e ci mancherebbe altro, ma alla resa dei conti i famosi risultati, quel qualcosa di concreto che ci si aspetta dalla gestione e dalla politica, per il semplice pescatore sono i risultati delle sue uscite di pesca. Ci tocca sperare per l’ennesima volta che i professionisti pagati per farlo riescano a girare la frittata, che magari noi stiamo qui a criticare mentre loro ce la mettono tutta e sbattono testate nel muro di gomma del Ministero. Spesso funziona che le novità le veniamo a sapere a cose fatte, ovvero dopo un lungo lavoro di cui non sapevamo niente...
resilienza e contraddizioni
SICCITÀ Chissà se poi sarà piovuto. Anche nel caso certo non sarebbe bastato, ma ormai siamo sempre più spesso al meglio che niente. Magari è una cosa passeggera o forse no. Certo vedere gli alvei quasi vuotati fa considerare al pescatore cosa ne sia dei pesci. Onore al lavoro di chi recupera pesci a rischio di restare a secco. Se i ghiacciai scompaiono e le temperature si alzano c’è da pensare che i confini degli areali utili alle diverse specie ittiche si spostino di conseguenza. Il che significa che si potranno restringere per le specie molto amate che hanno bisogno di acque fredde e allargarsi per specie a cui piace il caldo. Allargarsi almeno fino a che c’è acqua utile. Intanto però il problema è che per mandare in crisi le specie attuali ci vuole poco, ma per ristabilire un qualche diverso equilibrio utile ci vorrà così tanto tempo che non saremo noi a poterlo vedere realizzato. Al mare ci sono già stati casi evidenti e tali da influire radicalmente sull’immaginario dei pescatori, sulle loro tecniche e alla fine sulla produzione commerciale che ne segue le tendenze. Facile fare ironia sul Trout area quando le trote sono pesci del freddo; ma ce lo ricordiamo di prima dei serra e di prima dei barracuda? Allora è meglio? Bel dilemma. Certo non per le trote, ma i pescatori sono un grande esempio di resilienza. Siluri? Grande! Quello che è disponibile diventa ovviamente il bersaglio. Mica c’è da fantasticare che sia possibile tornare indietro. Se i siluri per molti di palato fine sono uno strazio adatto a chi cerca solo il grosso, non sembrerebbe lo stesso per i serra o per i barracuda, se non che il loro valore per la pesca ricreativa è solo un caso fortunato rispetto alla priorità di avere a disposizione pesci mordaci. Lo scienziato descrive come vanno le cose, il pescatore si adatta e se non si adatta subito lo fa forzatamente se non altro con i cambi generazionali. Allora se non piove che succede? A molti che non stanno vicino alle montagne succede di ricordare che quando al fiume ce li portava il babbo c’era tanta acqua, pulita, limpida, zeppa di pesci, mentre ora l’alveo è asciutto o magari la portata è una frazione di quella che era, l’acqua non è più limpida, ci sono nuove specie di pesci e sempre meno accessi. Il che evidentemente ha richiesto tempo. Nel mezzo ci sono stati prelievi che hanno ridotto le portate e sversamenti che hanno inquinato quelle residue, immissioni scriteriate di specie aliene e bracconaggio. Zone di pesca perse. Allora meglio il laghetto che almeno ci si sfoga e il negozio di attrezzature non chiude. Peccato vero? Ed ecco un altro dilemma all’orizzonte. Si lotta da tanto perché qualsiasi sbarramento danneggia il fiume e con esso tutto l’ecosistema. Occorre demolire gli sbarramenti e restituire continuità fisica e biologia ai nostri corsi d’acqua. Ma non piove, quindi è indispensabile fare l’esatto contrario per trattenere le acque in riserva per la sempre più lunga stagione secca. Cosa accadrà nel caso? Semplice, ancora resilienza, bei laghi e qualche fantastica tailwater! Per quanto ci si possa sbattere, la morale è che in ogni caso ci tocca prenderla proprio come viene. E per qualcuno le cose andranno meglio, per altri peggio e per molti di loro è una tendenza consolidata. Intanto, esclusa qualche mosca bianca, peggio per tutti.
notizie a Vicenza dal 18 al 20 novembre
PESCARE SHOW 2022 Pesca a mosca, spinning, pesca in mare, ma anche bassfishing e surfcasting, imbarcazioni, elettronica e tecnologia per la nautica: le anime della pesca sportiva saranno rappresentate alla nuova edizione di Pescare Show 2022, il salone firmato Italian Exhibition Group, in programma al quartiere fieristico IEG di Vicenza dal 18 al 20 novembre prossimi. Tre giorni all’insegna delle anteprime di mercato e delle novità del settore, tra innovazioni tecnologiche e itinerari turistici di pesca, workshop, incontri e approfondimenti in collaborazione con le aziende produttrici di attrezzature tecniche e nautica da diporto, le associazioni e gli influencer più amati dal pubblico. La nuova edizione della kermesse rinnova la collaborazione con FIPSAS, la Federazione Italiana Pesca Sportiva e Attività Subacquee, con il media partner Italian Fishing TV, e valorizza nuove sinergie con Italy B.A.S.S. Nation, associazione nata nel 1997 per portare in Italia la pratica del bassfishing, e H2O, magazine dedicato al FlyFishing e tour operator specializzato in viaggi di pesca. Per la prima volta in fiera a Vicenza ASSO.N.A.T. - Associazione Nazionale Approdi e porti Turistici. Il turismo sarà infatti un tema portante grazie alla nuova area dedicata agli itinerari di pesca nazionali e internazionali e una dedicata ai bacini di pesca, location in grado di regalare l’avventura del viaggio sportivo anche a poca distanza da casa. E poi, presenti in fiera le novità di mercato in termini di attrezzatura, accessori, abbigliamento e tecnologia, che si affiancheranno alla spettacolare parte espositiva con i grandi brand della nautica da diporto. E ancora, largo a workshop, corsi e dimostrazioni di top player e influencer, attività per bambini, mostre e aree speciali, che permetteranno a esperti e appassionati di immergersi completamente nel vasto e variegato mondo della pesca sportiva. Gli amanti della pesca a mosca avranno solo l’imbarazzo della scelta a Pescare Show 2022. Tra le casting pool, in cui i visitatori potranno assi-
stere a dimostrazioni o cimentarsi nel lancio, l’area Fly Tying Experience, in cui sarà possibile apprendere tutti i trucchi e le tendenze del momento grazie a dimostrazioni dal vivo di costruttori esperti di mosche artificiali, e il Fly Fishing Film Festival, evento cinematografico internazionale dedicato al racconto delle storie di pesca a mosca, la manifestazione darà tantissimi spunti ai pescatori più esperti e a chi si avvicina a questo mondo per la prima volta. Il quartiere fieristico di Vicenza sarà anche teatro di competizioni sportive. Ma prima di arrivare all’appuntamento di novembre, Pescare Show sarà presente sul territorio nazionale durante le principali gare di settore in Italia in calendario durante l’anno, come al World Fly Fishing Championship, dal 18 al 24 luglio a Madonna di Campiglio, alle gare di bassfishing con Italy B.A.S.S. Nation, il 3 e 4 settembre a Torre del Lago, al Mondiale di Drifting al fianco di FIPSAS, dal 10 al 17 settembre a Pescara e, a ottobre, al Mercury Bassmaster Open al Lago di Coghinas. Per informazioni e aggiornamenti: www.pescareshow.it, Facebook: www.facebook.com/pescare.show; Instagram: www.instagram.com; YouTube: www.youtube.com; #pescareshow22
il successo della manifestazione di Castel di Sangro
19° SIM FLY FESTIVAL 2022 Dopo due anni di pandemia da covid in cui il Sim Fly Festival si è svolto on line, quest’anno si è finalmente tenuto in presenza, a Castel di Sangro nei giorni 24, 25 e 26 giugno 2022, nella splendida cornice del Convento della Maddalena e dell’adiacente chiesa, risalenti al 1487, con preziosi affreschi settecenteschi, il 19° Sim Fly Festival, che quest’anno costituiva anche l’evento di punta della 2a edizione della Giornata Mondiale della pesca a mosca - WFF Day, festeggiata in tutto il mondo il 25 giugno. Quest’anno il Sim Fly Festival e la Giornata Mondiale della pesca a mosca sono stati organizzati dal GAL Abruzzo Italico Alto Sangro, in collaborazione con la Cooperativa Il Bosso e la Scuola Italiana di pesca a
notizie mosca, per promuovere lo sviluppo di un turismo legato alla pratica sportiva outdoor, come la pesca a mosca, che trova sul fiume Sangro lo scenario ideale per la sua pratica, valorizzando e promuovendo l’Alto Sangro e i territori dell’Abruzzo, con le sue bellezze artistiche e naturalistiche, tra i pescatori a mosca sia italiani che stranieri, favorendo in tal modo un turismo di qualità e di appassionati del settore. Un’attività cofinanziata dal Fondo Europeo FEASR - PSR 2014/2020 Abruzzo Misura 19 - PSL GAL Abruzzo Italico - Alto Sangro - Sotto intervento 19.2.1.1.3 La manifestazione si è articolata in varie attività esperienziali e di formazione nella pesca a mosca, dalle tecniche di lancio alla costruzione di esche artificiali, dalla realizzazione delle canne in bamboo all’arte con la mostra internazionale “l’arte della pesca … la pesca nell’arte”, che ha visto la partecipazione in presenza di 18 artisti sia italiani che stranieri, alcuni dei quali hanno anche tenuto delle ‘estemporanee’ realizzando opere sul posto, ispirati dalle bellezze naturalistiche e architettoniche del territorio. La mostra è stata organizzata e curata dal maestro statunitense Stephen Di Cerbo in collaborazione con Cinzia Mattamira, responsabile della Pinacoteca Patiniana di Castel di Sangro. Hanno partecipato alla manifestazione oltre 250 pescatori a mosca e appassionati provenienti sia dalle regioni limitrofe che dal nord Italia oltre che dall’estero (Canada, Stati Uniti d’America, Norvegia, Svezia, Olanda, Belgio, Portogallo, Spagna, Francia, Regno Unito, Svizzera, Russia). Dal 20 al 24 giugno si è tenuto il 36° corso per istruttori di pesca a mosca e il 214° stage di perfezionamento per istruttori, oltre ai laboratori di costruzione di esche artificiali cui hanno preso parte 40 costruttori sia italiani che stranieri; sono stati organizzati laboratori di costruzione di canne in bamboo tenuti dall’Ibra con i soci Silvano Sanna, Luca Marzi e Luciano De Feudis, di lancio tecnica Sim a cura degli istruttori Sim (Marino Di Luca, Lorenzo Longhi, Paolo Ercoli, Luca De Franceschi, Bruno Righetti, Tiziano Racasi, Cesare Vignoli, Fulvio Ferretti, Cesare Vignoli, Carlo La Rovere, Ottavio Argenio, Giuseppe Roso), di lancio con canna a due mani e con code pesanti a cura dei campioni di lancio tecnico inglesi Tracy Thomas e James Evans, tecnica Tenkara a cura di Davide Muccino Zarlenga. Altro momento culturale e di attualità è stato rappresentato dalla tavola rotonda sul tema «Reintroduzione della trota del ceppo mediterraneo tra problematiche normative e applicative», coordinata dal presidente Sim Osvaldo Galizia; vi hanno preso parte il vicepresidente della Regione Abruzzo Emanuele Imprudente, assessore alla pesca, e sette esperti del settore (Antonella Gabini, Marco Pippi, Marco Carafa, Carla Giansante, Diego Mattioli, Amilcare D’Orsi ed Enrico Marconato), alcuni presenti, altri collegati da remoto. È stato anche presentato il libro di entomologia applicata alla pesca a mosca del maestro e istruttore Sim Alfeo Busilacchio La storia insegna, realizzato con il patrocinio della Sim. Si tratta di un testo storico ma attuale, che costituisce un pilastro nella letteratura italiana della pesca a mosca. Lo si può acquistare nella sezione eshop del sito www.simfly.it. Durante la cena di gala organizzata presso l’Hotel Pizzalto di Roccaraso si è tenuta la cerimonia di assegnazione dei prestigiosi premi “Claudio D’Angelo Awards”, riconoscimento che viene attribuito ai migliori fly tier italiani e stranieri che si sono distinti nel promuovere l’arte della costruzione in Italia e nel Mondo. Il premio, una scultura del maestro Alberto Coppini, è stato assegnato dai vincitori del premio 2021: per l’Italia da Umberto Oreglini al torinese Piero Sistino e per l’estero dallo spagnolo Marcos Prado all’americana Linda Bachand. Sono state ricordate anche due persone che sono state vicine alla Sim pesr tantissimi anni e che sono purtroppo scomparse recentemente: Aldo Bardeggia, storico segretario della Sim per quasi trent’anni, e Gabriele Gori, fondatore e presidente della IBRA, che verranno ricordati in futuro con apposite iniziative. Un ringraziamento particolare va a tutti i soci e istruttori della SIM e all’amministrazione comunale di Castel di Sangro, in primis al suo sindaco avv. Angelo Caruso, all’associazione pesca sportivi Sangro e al suo presidente Gianfilippo De Cesare e all’Archeo Club di Castel di Sangro che tiene aperto il Museo della pesca a mosca “Stanislao Kuchiewicz”. La SIM augura un arrivederci al prossimo anno per festeggiare insieme la 20a edizione del Sim Fly Festival e la giornata mondiale della pesca a mosca con un programma inclusivo che possa attrarre sia pescatori esperti, sia soprattutto neofiti, per far conoscere a tutti il meraviglioso e magico mondo della pesca a mosca. Il resoconto completo della manifestazione, con le foto e i link ai filmati Facebook può essere letto qui: http://www.lapescamoscaespinning.it/ mosca-blog-news/eventi-mosca/19-sim-fly-festival
Il ricordo di Ivano Mongatti
PER ANDREA GIUSTI Da pescatore vero, da uomo vero e altruista qual’eri, avevi un sogno: vedere di nuovo la nostra Toscana con torrenti cristallini e trote vere, nate lì. Amavo la tua testardaggine. Andare avanti, perseguire l’obiettivo. Telefonare una, dieci, venti volte in Provincia o in Regione. Insistere, rompere le scatole, ma sempre con estremo tatto e garbo. E nel contempo intessere contatti con tutte le altre associazioni. Anche con coloro che pensano male delle nostre idee, coloro che ci reputano illusi. Erano loro quelli che cercavi di più. Anche mentre pescavamo in ciambella ai Saudini o su per un torrente della Garfagnana, l’anno scorso, discutevamo di come fare: per far rinascere il Versilia, per la nuova zona del Limentra, per la legge regionale che fa acqua da tutte le parti. Lavorare per rendere la pesca più bella e più vera, per tutti. Farlo gratis, anzi con dispendio personale di tempo e danaro. Quante volte sei venuto da solo a Prato o a Firenze, dopocena, per le riunioni, caro André! L’ultimo messaggio che mi hai mandato era accompagnato da un articolo di giornale. «Vogliono asfaltare una zona sul Vezza, per farci un parcheggio, dobbiamo opporci!». Poi mi hai detto che qualcuno voleva fare una zona turistica nelle vostre zone. Eri amareggiato, addolorato. Ma volevi ancora combattere. Contro tutto e tutti. Contro la malattia, contro tutti quelli che non ci credevano più, che si concedevano il lusso di dichiararsi stanchi, senza esserlo davvero. Pochi mesi fa hai scritto, salutando Stelio su questa rivista, che lui ti ha insegnato che la pesca a mosca in fondo è la vita. Ebbene a tutti noi, al Prato Mosca Club, al tuo club, il Fly ’90 Versilia, a chi è rimasto del Coordinamento Toscano Pescatori con la Mosca, di cui hai assunto la presidenza quando era nel momento peggiore, arricciandoti le maniche fino a riportarlo a nuova vita, a tutti coloro che ti hanno conosciuto, tu, Andrea, hai insegnato che non si deve mollare. Mai mollare, sempre lottare, con pacatezza e sorriso. La tua tenacia e la tua dolcezza ci hanno sempre spronato a fare. E ora che non ci sei più, continueremo a fare. Che siano acque cristalline e pesci veri, dappertutto! Grazie per averci insegnato tutto questo. Ivano
le novità per il bimestre
PESCA (SKY CANALE 236) A partire da domenica 7 agosto alle 21 Pesca (Sky canale 236) presenta Lure Fishing 6: sesta stagione per la serie dedicata interamente alla pesca a spinning, in acque dolci e salate. Come nelle altre edizioni, il cast del programma gira l’Italia accompagnato da esperti delle varie località o conoscitori della disciplina, che aiuteranno a trovare gli spot migliori nei diversi territori e a conoscere le ultime novità per praticare uno spinning efficace e moderno. Verranno illustrate le corrette strategie di pesca, descritte le particolarità della situazione in cui ci trova e analizzati i temi della scelta degli artificiali più adatti. Strizzando l’occhio alle ultime novità proposte dal mercato, andremo alla scoperta di luoghi e pesci magnifici. Da non perdere, per i tanti appassionati di spinning che popolano il nostro paese. Martedì 30 agosto alle 22 inizia Passione Artificiale 2022, con i nuovi episodi per la diciassettesima stagione della serie in cui Matteo De Falco accompagna lo spettatore in giro per l’Italia alla ricerca degli spot migliori per praticare la pesca con gli artificiali. Pesca a mosca, spinning, pesca alla traina: scopriamo quali sono gli approcci più efficaci per insidiare i predatori negli spot italiani più belli. A condividere l’esperienza con Matteo ci saranno durante gli episodi alcuni tra i pescatori più esperti della nostra penisola, una vera miniera di informazioni e segreti per affrontare i diversi tipi di pesca con gli artificiali.
notizie
a cura dello Spinning Club Italia • www.spinningclubitalia.it
sul fiume Po a Isola Serafini
RADUNO DI SPINNING ALLA CHEPPIA Pochi altri pesci italiani sono più iconici della cheppia. Il richiamo a cui ogni anno risponde lasciando i propri ambienti marini per affrontare il pericoloso viaggio per raggiungere i siti riproduttivi in acque interne genera un evento di pesca a cui sono in molti a non saper resistere. Tutto questo nonostante le condizioni anno dopo anno sempre più ostili che l’alosa si trova a fronteggiare: non bastavano gli inquinamenti di vario genere, gli sbarramenti, i nuovi predatori alloctoni, quest’anno ci si è messa anche una siccità storica. Eppure eccola presentarsi regolare all’appuntamento. Perché allora pescarla? In primo luogo per conoscerla e farla conoscere, così da essere tanti ad apprezzarla e volerla difendere, poi per contribuire a scoprirne la vita biologica (da anni volontari dello Spinning Club Italia annotano i dati delle proprie catture per poi trasmetterli agli ittiologi nell’ambito di un accordo con Regione Lombardia) descrivendola nel tempo. Infine, perché la cheppia consente di riscoprire uno spinning semplice e quasi atavico ma non per questo non rispettoso del pesce, giovandosi dell’impiego di artificiali con monoamo senza ardiglione, guadini gommati e conseguenti doverosi rilasci accurati. Uno spinning che consente di condividere un’amicizia schietta e fraterna, dove il neofita è messo alla pari dello spinner più esperto. Un evento che Spinning Club Italia propone ormai da decenni e che si è rinnovato domenica 26 giugno u.s. nelle acque del Grande Fiume a Isola Serafini. Arrivederci al prossimo anno, intrepida amica marina…
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MOSCA e SPINNING
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al lago Bilancino
RADUNO DI PESCA AL LUCCIO Lo scorso 8 maggio si è svolto il raduno di pesca al luccio dello Spinning Club Italia presso il lago Bilancino. L’evento ha preso il via alle 6,30 dalla struttura sul lago, Bahia Cafè, dove i partecipanti hanno potuto ottenere i permessi di pesca giornalieri e usufruire dei servizi del locale: bar, negozio di pesca e noleggio di barche e kayak. Il raduno, aperto alla partecipazione di tutti gli iscritti al club, ha visto la più cospicua adesione da parte dei soci di Torino, Ravenna e Arezzo. La pesca si è potuta svolgere da terra, da barca, kayak o belly boat nel rispetto delle zone di divieto, delle regole del lago e ovviamente sempre all’insegna del catch and release e del rispetto dell’amato predatore esocide. A dispetto della variabilità meteorologica che ha caratterizzato i giorni precedenti, lasciando presagire condizioni ideali per insidiare il luccio, il giorno del raduno ha prevalso il bel tempo, rendendo le catture più complesse dell’auspicato. Fortunatamente, anche in queste condizioni non ideali gli schivi predatori hanno concesso una, seppur breve, finestra di attività che ha regalato ad alcuni dei soci presenti la gioia della cattura o per lo meno l’emozione di un attacco alla propria esca. L’evento si è concluso con un pranzo a base di prodotti tipici locali presso il ristorante del Camping Mugello Verde, posto a pochi chilometri dal lago. Comunque sia andata la pesca, l’evento ha costituito un’ottima occasione per far incontrare soci di province diverse, anche lontane, per conoscersi, scambiare consigli e opinioni e condividere la comune passione.
notizie
Ricapitoliamo le principali novità comparse su PIPAM negli ultimi periodi, invitandovi a leggere gli approfondimenti e novità direttamente online sul sito www.pipam.it. Se volete partecipare alla nostra comunità nativa non dovete far altro che iscrivervi al FORUM e partecipare attivamente alle discussioni. Ma PIPAM è anche altro... troverete articoli di tecnica, di flytying, recensioni, test, filmati, ... fatti da pescatori a mosca per i pescatori a mosca e con il quarto di secolo online ormai nel mirino crediamo che di materiale ce ne sia per molto e per tutti i gusti. Siamo presenti anche su vari social come Facebook (https://www.facebook.com /groups/41688482011), Vimeo (https:// www.youtube.com/user/wwwpipam/videos) e Instagram (https://www.instagram.com/ pipam.it) per cui, anche in questo caso, l’invito è quello di iscrivervi e partecipare numerosi!
code: Holographic Flashabou silver filo: Ultra Thread 104 dark gray tinsel: Holographic Tinsel silver zonker: Wapsi Sculpin Zomker corpo: Vibrant Chenille fluo chartreuse durata: 3:36
FLY FISHING MAGAZINE
a cura di Andrea Cuccaro (WM) Nei primi giorni, durante la fase iniziale della schiusa di Ephemera danica, ci sono abbastanza insetti per risvegliare l’interesse dei pesci mentre l’acqua non è ancora satura di dun, imago e spent, cosicché le nostre imitazioni hanno le migliori possibilità di cattura. EuroFlyAngler, durata: 5:32
a cura di Valerio Santagostino (Balboa) Cinque chilometri di acque che cercano di aprirsi una strada tra le pareti rocciose di un canyon inaccessibile, alberi aggrappati alla montagna che tentano di scalarla, un lodge di pesca con una cucina che cancella ogni timido tentativo di dieta, temoli e trote, e sì… anche cavedani d’oltralpe, che competono ad armi pari con il pescatore in quanto ad astuzia. Questa è la Piquette, sulla Loue, nella regione della Bourgogne-FrancheComté, dai nostri cugini francesi. Easy Zonker a cura di Antonio Napolitano (Flyaenne) Materiali utilizzati: amo: Hanak H950 BL #6-#8 testa: Conehead XL + bead 4 mm
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I THREAD PIÙ SEGUITI
Cerchio Conehead + bead
Trout Fly Fishing during a Mayfly Hatch
Lodge della Piquette - Loue - Francia
capitato di incontrare. È stato segretario della SIM dalla nascita della stessa sino a pochi anni fa, escluso da squallidi giochi di potere... L’anima della Scuola. Sempre presente, sempre disponibile con tutti, preciso, gentile, efficiente, mai protagonista. Ottimo pescatore e bravissimo costruttore. Ma sopra tutto una persona buona, mite, e sempre disponibile con tutti. Mi mancherai e ci mancherai tantissimo. Ciao Aldo!
thread aperto da David Ciao Antonio, buona idea! Un paio di domande, l’abbinamento è solo una questione di raggiungere un peso/massa particolarmente elevato o c’è dell’altro? Quando dici movimento irresistibile, puoi spiegare meglio cosa intendi? Grazie 1000. David Rif Cerchio (Antonio Napolitano): Trovo la combinazione di conehead in tungsteno + pallina da 4 mm sempre in tungsteno perfetta per appesantire in modo semplice e rapido i miei streamer. Inoltre ottengo un movimento irresistibile dell’artificiale.
Aldo Bardeggia
Pike Trophy 2022
a cura di Beppe Saglia (Beppe S.) Ieri mi è arrivata la notizia raggelante della morte di Aldo Bardeggia. Voglio ricordarlo come una delle persone più belle che mi è
thread aperto da Valerio Santagostino (Balboa) Finito sabato sera il Pike Trophy 2022, l’annuale appuntamento con i lucci nel lago Centro Cadore organizzato da Angelo Piller.
Anche quest’anno il luccione ‘over metro’, che poi dà diritto al nome sulla targa, non si è fatto prendere. Personalmente navigavo con mio figlio, che per la prima volta è salito sul belly... e la cosa ovviamente mi ha fatto un gran piacere.
I CERCHI PIÙ INTERESSANTI
Nella foto Luca, di nove anni, tenta di catturare un luccio con canna nove piedi coda 9.
specie ci salvano la vita (ADD Edizioni, Torino 2022); Dave Goulson, Terra silenziosa. Come possiamo, e perché dobbiamo, evitare che gli insetti scompaiano (Il Saggiatore, Milano 2022); Aldo Leopold, Pensare come una montagna, A Sand County Almanac (Piano B Edizioni, 2019); Tutto ciò che è libero e selvaggio (Piano B Edizioni, 2022); Guido Caroselli, Fiumi. Le arterie della vita sulla Terra (Il Sole 24 Ore, Milano 2021); Mark Kurlansky, L’irragionevole virtù della pesca a mosca (Nutrimenti, Roma 2022).
Un libro per l’estate
Resine UV fluo a cura di Antonio Napolitano (Flyaenne) Queste resine sono studiate appositamente per creare testine e spot fluo degli artificiali. Il mio colore preferito è il fluo Chartreuse. Età a cura di Angelo Piller (Angelo) A volte mi chiedono quale sia l’età giusta per iniziare a pescare a mosca. La mia risposta è sempre la stessa: dipende dalla passione!
a cura di Beppe Saglia (Beppe S.) Alcuni consigli di lettura dell’amico Marco Baltieri: Anne Sverdrup-Thygeson, Nelle mani della natura. Come dieci milioni di
Doppio guadino a cura di Valerio Santagostino (Balboa) Un vecchio adagio, quasi sempre vero, recitava: «Pesce grande, guadino grande. Pesce piccolo, guadino piccolo». Ma noi italiani siamo un popolo di artisti e improvvisatori… e ce la caviamo sempre! -:)
TECNICA MOSCA
MASSIMO MAGLIOCCO [max@massimomagliocco.it] FOTO DI ROBERTO FURLAN
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li antichi Romani consideravano il luccio una preda ambita e – cito a memoria da un testo che lessi molti anni fa – lo indicavano come un «feroce e spietato nemico di povere rane e uccelli abitanti stagni, laghi e fiumi», fotografandone bene il carattere e la forte indole predatoria, quella stessa che ha fatto evolvere nel tempo le varie tecniche idonee a ingannarlo, in modo particolare con le esche artificiali. Se facessimo una graduatoria dei pesci insidiabili a spinning, infatti, il luccio dividerebbe con il black bass il primo posto, ma gli appassionati di mosca sanno bene che anche con un’appropriata attrezzatura da fly fishing si possono ottenere costanti catture. I risultati degli stimoli scatenanti l’istinto predatorio del luccio sono di fatto identici: in relazione alla strategia di pesca, pescarlo a streamer non si discosta molto dall’insidiarlo a spinning, tranne che per il tipo di attrezzatura. Mentre nello spinning è possibile controllare le violente puntate del ‘coccodrillo’ con l’aiuto di un buon mulinello, con l’attrezzatura da mosca occorre utilizzare la propria mano a mo’ di frizione. Nulla di particolare, si intende, anzi: questo modo di operare regala una soddisfazione in più, dal momento che si ha la sensazione di un contatto più diretto con il pesce. Ho pescato il luccio a mosca in molte occasioni e ne ho presi diversi esemplari di buona taglia, ma per poter migliorare in questa tecnica ho dovuto chiedere consiglio a un grande amico e ‘vecchio’ istruttore della mia scuola, Roberto Furlan, per gli amici ‘Neno’. Non si nasce imparati, come si diceva una volta, per cui per fare il salto di qualità è sempre bene chiedere a chi ne sa di più e Neno è un profondo conoscitore di questa tecnica di pesca: basta guardare le foto di questo articolo per rendersene conto. Quanto dirò di seguito, pertanto, riflette molto i suoi insegnamenti e i suoi consigli.
TIGRE • amo: doppio 5/0 • sottocorpo: bucktail bianco • corpo: Slinky fiber bianco colorato con pennarello nero • dorso: olographic fiber verde • testa: cinque piume di collo di gallo tinto rosso • occhi: 3d
SIBBOFLY • amo: doppio 5/0 • corpo: Slinky fiber giallo, olographic fiber viola • testa: volpe artica tinta arancione
Tigre
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Sibbofly
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Un pesce lucertola ingannato dal nuovo Toto 50 slim di casa DUO.
Un sarago maggiore caduto vittima del DUO Sperhead Ryuki 45, uno dei minnow capaci di stimolare il suo attacco.
LIGHT SPINNING
un approccio più tecnico ANTONINO PORRETTA [antoninoporretta26@gmail.com] FOTO DI ANTONINO PORRETTA E FRANCESCO LI BIANCHI
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uoi passare una vita da pescatore», diceva il filosofo Thoreau, «senza sapere che quel che cerchi non è il pesce». Quando affrontiamo una battuta a spinning light o ultra light, spesso l’esca più utilizzata è il jig, nelle sue diverse varianti; sarà per la sua facilità di utilizzo, la possibilità infinita di recupero o anche per la sua efficacia, ma il jig rimane per tutti i lighter l’esca cui ricorrono con maggior fiducia. Provando a esaminare quella che potrebbe essere una classica pescata estiva, è capitato a tutti noi che dopo vari cambi di colore e di forma la pesca non sia proficua come ci si aspettava. È in questi casi che esche come minnow, pencil, popperini, gommine potrebbero risultare micidiali e risolutivi. Dopo tanti anni di pesca mi sono reso conto che ci si fossilizza spesso su una manciata di esche senza porsi mai la domanda se qualcosa di più eclettico, o se preferite di ‘atipico’, sia efficace in uno spot con determinate condizioni. Un errore che si commette spesso in una zona battuta, per esempio, è quello di insistere con una determinata hard bait, che magari il nostro ‘collega’ del giorno prima e
chi prima di lui hanno già usato, saturando così la capacità reattiva della fauna e rendendo inefficace la nostra azione di pesca. Ed è qui che entra in gioco la nostra immaginazione, portandoci a sperimentare qualcosa che credevamo poco adatto, ma che diventa l’arma vincente, permettendoci di catturare quel pescetto che era ormai diventato un miraggio. Intendere la pesca a light spinning in questo modo permette di studiare e imparare a utilizzare esche o colori che consideriamo non da salt water, ma che in realtà tante volte ci risolvono la giornata anche con catture non classiche per questa tecnica. Il mercato oggi permette di scegliere, anche per il light, fra tutte quelle tipologie di hard bait che prima erano prerogativa solo dello spinning medio e pesante; saperle usare con cognizione porta vantaggi sia in termine di piacere durante l’azione di pesca, sia in termini di risultati pratici al fine della cattura. La storia, se pur recente, racconta come artificiali nati per il fresh water, uno per tutti lo Spearhead Ryuki prodotto dalla DUO, siano diventati un must per un approccio finesse non solo alla spigola, ma anche per carangidi, pelagici e in determinati condizioni anche sparidi che non sono classici predatori. Dall’alto in basso, a sinistra: Valkein Kuga S, DUO Toto 48 S e DUO Spearhead Ryuki 45 S; a destra: DUO Yurameki e DUO Ikakko.
Easy Shiner di Keitech su cerniotto; per naturalezza dei colori e movenze la gomma rimane tra le più attrattive tra le esche.
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SICCITÀ:
FIUMI E PREDATORI
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GIORGIO MONTAGNA [ jomontagna@tiscalinet.it ]
periodi di siccità portano sempre i livelli delle acque sotto la soglia normale del flusso fluviale, ma se capitano all’inizio della primavera e, come è successo quest’anno, si protraggono sino all’estate, si va incontro a problemi che riguardano l’agricoltura e l’ambiente, nonché di riflesso gli spostamenti della fauna ittica. Nel Po hanno particolarmente impressionato quest’anno le sponde e il letto fluviale più bassi, e di conseguenza anche meno agevoli nella navigazione, specie a ridosso dei piloni dei ponti: in genere sommersi dal flusso correntizio, appaiono ora straordinariamente asciutti. Quanto alla pesca a spinning ai differenti predatori che siamo soliti insidiare sul Po e sui suoi immissari, il pesce si è prontamente rifugiato, adeguandosi a trascorrervi il tempo, in buche e avallamenti magari a corrente meno impetuosa, ma ideali per una dimora ‘obbligata’. Un vantaggio in tema di spinning, per chi ama lanciare da riva, è stato costituito dall’opportunità di far giungere a tiro meglio i propri artificiali, presentandoli con maggiore cura specie nei confronti di pesci che in genere sostano sul fondo, come i grossi barbi italici o di provenienza iberica, i famelici luciperca e ovviamente gli onnipresenti siluri. Ma andando con ordine in base al carnivoro insidiato, ecco quel che ho constatato nel periodo di siccità tardo-primaverile, anche grazie all’aiuto di lanciatori fluviali di differenti regioni, che mi hanno fornito alcune foto e le loro considerazioni.
cheppie e barbi
Quest’anno la risalita anomala delle cheppie, per esempio sul Taro, fiume parmense che ogni anno viene visitato da molti appassionati sia di spinning che di mosca da fine aprile sino a tutto giugno, è stata caratterizzata da alcune ‘finestre’ temporanee, nelle quali sono velocemente entrate in fiume e una volta deposte le uova ritornate più in fretta del solito nelle acque salate. I pescatori che si sono trovati in zona nel momento giusto hanno potuto ottenere giornate di gloria con molteplici catture, mentre altri, che magari non abitano nei pressi del fiume e vi giungono sporadicamente, si sono dovuti accontentare di due-tre catture giornaliere al massimo a testa, appunto per la diminuzione veloce del pesce risalito in fiume. Personalmente, recatomi in zona verso l’ultima settimana di maggio, ho constatato poche catture di qualità, con poche femmine di cheppia ancora rimaste in fiume (sono le più grosse di taglia e spesso superano il chilogrammo di peso) e comunque poco reattive alle classiche esche, quali ondulanti di vario peso richiamati allegramente nelle brevi buche fluviali di passaggio. Una volta ottenuta qualche abboccata al mattino presto, durante la giornata si evidenziava un calo di attività. Al contrario, i grossi barbi, soprattutto alloctoni (di provenienza iberica), hanno evidenziato una spiccata propensione
Quest’anno, a causa della siccità, le cheppie sul Taro si sono mosse velocemente e qualche femmina di taglia è caduta su ondulanti ben presentati.
Un bel barbo catturato, ancora sul Taro, con shad siliconico piombato.
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BARBI A MOSCA GIANMARCO MONDINI [mondiniflyfishing@gmail.com] FOTO DI DAVID GHIRIMOLDI
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flY tYIng contest
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MOLIX FINDER JERK 110 Il Finder Jerk 110 è un jerk minnow ad alte prestazioni, con armatura passante in acciaio inox, che si distingue per il movimento vibrante e l’assetto bilanciato. Efficace nelle presentazioni finesse in mare o alla ricerca dei predatori di media e grossa taglia in acqua dolce, il Finder Jerk 110 nuota in modo eccellente con un recupero regolare, ma le migliori prestazioni avvengono con vigorose jerkate. Slow sinking • Length: 11 cm • Weight: 9 g • Deep Range: 50 to 130 cm Per maggiori informazioni: www.molix.com.
STONFO STREAMER FISH HEADS misura 1 (5 mm) e misura 3 (9 mm) + HOLO LURE EYES Le Streamer Fish Heads (art. 667) sono testine studiate appositamente nella forma e nel profilo per montare streamer filanti molto realistici. Realizzate in materiale plastico trasparente, sono leggere e non influenzano il lancio. Apposite sedi ricavate lateralmente consentono l'applicazione degli occhi. Gli Holo Lure Eyes (art. 511) sono occhi adesivi lenticolari olografici, ideali per la costruzione e la personalizzazione delle esche artificiali. Per maggiori informazioni: www.stonfo.com
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recensioni mercatino Mark Kurlansky, L’irragionevole virtù della pesca a mosca, Nutrimenti, Roma 2022, 14x22 cm, 304 pp., 19,00 euro. Ci sono due tipi di persone, dice Kurlansky: quelli che pescano e quelli che rimangono completamente sconcertati da chi pratica la ‘stupida occupazione’, come la definì Leone Tolstoj in Anna Karenina. «Chi la pratica non riuscirà mai a spiegare sino in fondo il perché a chi non la pratica», sostiene, prima di provarci ardentemente nelle oltre trecento pagine che seguono. Kurlansky è autore di storie esoteriche, ovvero affrontate da ogni punto di vista possibile, su argomenti specifici. Successi internazionali sono stati i suoi libri con temi come il merluzzo o il latte, o ancora le ostriche o l’anno 1968. Con questo approccio, è avvezzo a spaziare in lungo e in largo tra fatti affascinanti, trascurati o sottovalutati, e curiosità varie. Nel suo continuo spostare l’attenzione, racconta come i pescatori anglosassoni abbiano trapiantato le loro specie preferite, in particolare la trota fario, nei fiumi e negli oceani di tutto il mondo. Divertente poi scoprire la ‘lista dei famosi’ pescatori a mosca. Ci sono presidenti degli Stati Uniti, come Cleveland, Truman, Roosevelt o Hoover, letterati come John Donne, Montaigne, George Herbert e Izaak Walton e ancora scienziati come Sir Francis Bacon e il padre della chimica moderna Sir Humphry Davy. Di ognuno di loro c’è almeno un aneddoto, se non tutta la loro storia di pescatori a mosca. Dice Kurlansky della pesca a mosca: «è un gioco di arguzia e astuzia, di leggere il fiume e pensare come un pesce». Poi aggiunge: «dato che per lo più te ne vai a mani vuote, sarebbe un modo stupido per pescare, se io avessi fame!». L’irrefrenabile amore per questo tipo di pesca lo ha portato spesso in giro per il mondo: dalle terre selvagge dell’Alaska ai Paesi Baschi, dall’Irlanda alle Catskills, dall’Oregon alla Norvegia sino alla Russia e al Giappone. L’irragionevole virtù della pesca a mosca è però qualcosa in più del solito libro ad ampio respiro di Kurlansky, che in questo scritto fa i conti con la passione che si porta dentro da una vita intera e con le convinzioni personali che l’accompagnano. Unisce così aneddoti, studio e approfondimento della letteratura di genere, assieme alle proprie personali esperienze, tirando le somme di qualcosa che per lui dura in pratica da una vita intera. In fondo al libro si trova, oltre all’indice analitico e alla lista dei fiumi e luoghi che è possibile ‘pescare’ tra le pagine, una splendida bibliografia zeppa di letteratura inerente la pesca a mosca: personalmente, ritengo queste otto pagine un riferimento utilissimo per approfondire autori e argomenti. Non si può spiegare questa passione a chi non la pratica, si diceva. Dopo trecento pagine di sforzo opposto, un lettore non pescatore potrebbe a un certo punto trovarsi frastornato, a causa di tutte le ‘informazioni’ che arrivano insieme. Per certo, invece, chi pesca a mosca lo leggerà con piacere e con gusto, scoprendo angoli di questa tecnica magari non ancora del tutto conosciuti. (Ivano Mongatti)
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MOSCA e SPINNING
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