Poste Italiane SpA – Spedizione in abbonamento postale – AUT/CENTRO/1291/04.2021 Periodico ROC - anno XXI, n. 28 - Dicembre 2021 - Gennaio 2022
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DICEMBRE 2021 - GENNAIO 2022 € 6,90
Red Ant Deceiver [8 pp.] Dinamiche liquide Ritorno al passato 2 Larva di Hydropsyche Grayling Trophy 2021 Bass & Jerk Spinfly D.B.S. Kayak eging Cardinal forever Rotante per la trota I siluri del Maggiore
I tuoi laghetti da sogno...
Giorgio Montagna con una stupenda lacustre al VAIA 2
HAPPY per la pesca tradizionale VAIA2 per la pesca no kill di fario, marmorate e lacustri solo a mosca e a spinning
Laghi Happy & Vaia2
Via Belleguardello 29, loc. Montirone 25010 Borgosatollo (BS) Tel. 380 1464433 (Enzo) www.facebook.com/laghihappyvaia • 5/2021 1• CHIUSI IN ESTATE MOSCA
e
SPINNING
Enzo Ferrara con una bella cattura al laghetto HAPPY
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Direttore responsabile Eugenio Ortali
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DINAMICHE LIQUIDE
I SILURI DEL MAGGIORE
di Massimo Magliocco
di Giorgio Montagna
Torrenti e risorgive possiedono una vitalità legata alle correnti e alle velocità da queste generate. Saper riconoscere quelle più importanti e saperle sconfiggere rappresenta l’obiettivo primario per essere in grado di ‘comandare’ in acqua.
Luoghi, tecniche, attrezzature, artificiali e montature per riuscire a catturare i siluri fra i cinque e i quindici chili che da qualche tempo si vedono sempre più spesso nelle acque del lago Maggiore. Pronti ad affrontare gli attacchi di eventuali lucci e lucioperca.
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KAYAK EGING. UN MONDO DA SCOPRIRE
a cura della redazione
redazione@lapescamoscaespinning.it www.lapescamoscaespinning.it www.facebook.com/MoscaeSpinning http://twitter.com/lapescaMeS www.flickr.com/photos/moscaespinning www.youtube.com/user/MoscaeSpinning
Hanno collaborato a questo numero Moreno Bartoli, Davide Bossini, Giacomo Capresi, Renzo Della Valle, Stelio Di Manno, Fabio Federighi, Loris Ferrari, Massimo Ginanneschi, Massimo Magliocco, Ivano Mongatti, Giorgio Montagna, Marco Naldi, Andrea Ottonello, Armando Quazzo, Federico Renzi, Marco Sammicheli, Danilo ZZ Serreli
ZONA FRANCA EDITRICE SRL sede legale: Via P. Colagrande 1, 67100 L’Aquila
sede operativa: Via S. Pellico 2 • 00195 Roma tel. 06/42.90.38.54 abbonamenti@lapescamoscaespinning.it
di Danilo ZZ Serreli
GRAYLING TROPHY 2021
Tecniche di ricerca, tecniche statiche, pesca in verticale e traina: non ci sono limiti alle possibilità del kayak fishing nella ricerca dei cefalopodi, grazie anche alla propulsione a pedali bidirezionale. Approcci e tecniche migliori.
Dalla collaborazione fra Alberto Gargantini e Massimo Ginanneschi è nata la formula del primo Grayling Trophy, disputatosi a metà ottobre nelle acque di Drava, Möll e Gail gestite dall’Aktiv Hotel, ben popolate di timallidi, e sui tavoli dello stesso per la costruzione delle relative mosche.
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Pubbliche relazioni e pubblicità Renzo Della Valle, Giorgio Montagna renzo.dellavalle@gmail.com, jomontagna@tiscalinet.it
Pubblicazione periodica Disponibile anche in versione digitale su www.ezpress.it Tutti i diritti riservati LA PESCA MOSCA E SPINNING ZONA FRANCA EDITRICE srl Iscrizione ROC n. 26695 del 22.9.2016 Registrazione presso il Tribunale di Roma n. 225 del 29.9.2014 Direttore editoriale Giulio Fascetti Stampa: Tuccillo Arti Grafiche, Afragola Distribuzione: Pieroni Distribuzione srl Via Carlo Cazzaniga 19, 20132 Milano
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MOSCA e SPINNING
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RED ANT
BASS & JERK
di Armando Quazzo
di Giacomo Capresi
Nata come sommersa e indicata da Cotton come mosca da trota per il mese di giugno, la Red Ant si è poi trasformata in secca nel Novecento e poi in mosca da steelhead negli anni Quaranta. Ed è in questa versione, adattata alle acque e ai pesci nostrani, che viene qui proposta.
Anche in questo articolo Giacomo presenta l’originale frutto delle proprie osservazioni e delle conseguenti esperienze, qui relative all’insidia dei bass di stagione con i jerk, meglio se suspending e con effetto wobbling, nelle piccole e medie cave come in grandi laghi quali il Trasimeno.
RITORNO AL PASSATO 2
CARDINAL FOREVER
di Stelio Di Manno
di Andrea Ottonello
Seconda e ultima parte dell’articolo nel quale l’autore presenta le mosche che gli sono più care e che ha ricominciato a costruire secondo i concetti seguiti dai grandi maestri del fly tying italiano, per sfoltire di materiali le imitazioni e per donare loro movimento e galleggiabilità.
Si sta oggi assistendo all’utilizzo in pesca di alcuni grandi mulinelli del passato, fra i quali i mitici Abu Cardinal 33. L’autore spiega come è possibili donare loro nuova vita con una semplice manutenzione o implementando in essi alcuni nuovi pezzi, appositamente realizzati.
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RUBRICHE
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LARVA DI HYDROPSYCHE
ROTANTE PER LA TROTA
di Marco Naldi
di Davide Bossini
Fra i diversi tipi di mosche utilizzabili in risorgiva, non bisogna dimenticare la grande popolazione di Rhyacophile e di Hydropsyche che popola i fondali: sono proprio queste ultime le imitazioni che l’autore usa di più e di una delle quali propone qui le fasi costruttive.
Diciassette rotanti autocostruiti: un record per questa serie di articoli. D’altronde, stiamo parlando dell’esca che ha incarnato per anni l’idea stessa di artificiale, rappresentando la tecnica principe della pesca a spinning, in particolare per l’insidia della trota in torrente.
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MOSCA e SPINNING
SPEDIZIONE ENTRO IL 20.12.2021: SHAD 4” PER IL LUCIOPERCA
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LURE BUILDING CONTEST
Ideata da Left Kreh per ottenere una mosca featherwing le cui code non si attorcigliassero sotto la curvatura dell’amo, la Deceiver riscosse immediato successo ed è oggi costruita in varie modalità e con molti materiali diversi per la pesca in mare e del luccio in acqua dolce.
Skirmjan Predator Hunter R MSR-PH-702L Length: 7’0” (213 cm) Lure: 1/16–1/4 oz (1,7–7 g) Line: 4 – 10 Lb Action: Fast
«Sono ormai passati dieci anni da quando le prime mosche secche da spinfly D.B.S. toccarono l’acqua e cominciarono a catturare trote, salmerini, cavedani, persino temoli, tutte prede che fino ad allora erano state appannaggio del fly fishing».
GUARDA I PREMI PER IL 2022!
DECEIVER di Ivano Mongatti
NOTIZIE SHOW ROOM MERCATINO RECENSIONI
FLY TYING CONTEST
SPINFLY D.B.S. 10 ANNI DOPO di Renzo Della Valle
4 74 80 80
partecipa ai nostri contest: puoi vincere su ogni numero
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SPEDIZIONE ENTRO IL 20.12.2021: TORRENTE APPENNINICO MARZO
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fish facts
a cura di Marco Sammicheli
per la rimozione delle dighe e la rinaturalizzazione dei fiumi in Europa
OPEN RIVERS Lo scorso ottobre per la prima volta nella storia dell’Europa è stato lanciato un programma per rinaturalizzare i fiumi rimuovendone gli sbarramenti. I fiumi europei sono i più frammentati del mondo, causando la perdita di habitat di molte specie; una delle maggiori cause della frammentazione è la presenza di sbarramenti costruiti dall’uomo, la cui rimozione è una soluzione relativamente economica e rapida per ridare continuità ai fiumi. Se ne può ottenere un miglioramento della qualità delle acque, il recupero della biodiversità e dell’abbondanza di vita nei fiumi e negli habitat circostanti oltre a un aumento di connettività e resilienza ambientali. Il programma Open Rivers contribuirà con 42.5 milioni di euro a rinaturalizzare i fiumi europei finanziando e sostenendo i progetti di rimozione degli sbarramenti in tutto il continente. Con oltre un milione di sbarramenti in Europa, occorre dare priorità a quelli che possono più facilmente essere rimossi. Lo scopo del programma è sostenere organizzazioni e comunità che operano per rinaturalizzare i fiumi finanziando progetti di rimozione delle dighe che hanno il maggiore impatto nel recupero degli ecosistemi fluviali. Il programma Open Rivers offrirà sovvenzioni per sostenere: la rimozione di piccoli sbarramenti (fino a due metri di altezza) nei fiumi; i lavori di preparazione che porteranno alla rimozione di sbarramenti; i movimenti per la rimozione delle dighe in modo che questa pratica diventi più largamente accettata e applicata al fine di recuperare più fiumi in Europa. Il programma offrirà la sua prima sovvenzione nel febbraio 2022, sostenendo una selezione di progetti di rimozione di dighe già pronti a partire, che sono stati identificati durante la loro fase preparatoria. Il programma è gestito da Stichting European Open Rivers Programme, un’organizzazione con sede in Olanda. Un gruppo consultivo collabora per assicurare che le strategie siano allineate con altre iniziative dedicate alla rinaturalizzazione dei fiumi in Europa. Tra i membri: Dam Removal Europe, European Centre for River Restoration, European Environment Agency, Global Water Partnership, International Union for Conservation of Nature, Swansea University. Sito: www.openrivers.eu
necessario l’intervento della UE
PESCATORI RICREATIVI E CAMBIAMENTI CLIMATICI I cambiamenti climatici hanno un effetto diretto sia sugli ambienti umidi sia sul settore della pesca ricreativa, causando cambiamenti nella distribuzione delle popolazioni ittiche, eventi meteorologici estremi, cambi nel deflusso dei fiumi, aumento delle temperature ecc. Il settore è particolarmente attivo con progetti di mitigazione di questi impatti, ma un’adeguata politica europea, con finanziamenti e ricerca, è cruciale per sostenere l’adattamento del settore stesso. In preparazione della UN Climate Change Conference (COP26 - novembre 2021 Glasgow), i parlamentari europei Niclas Herbst (Germania, EPP Group) e Franc Bogovič (Slovenia, EPP Group) hanno presieduto lo scorso 7 settembre il webinar dell’European Parliament Forum on Recreational Fisheries and Aquatic Environment (www.eaa-europe.org/european-parliamentforum) per discutere gli impatti dei cambiamenti climatici sul settore
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MOSCA e SPINNING
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della pesca ricreativa. Tutti devono prepararsi ad adattarsi e a mitigarne gli impatti. Per il settore della pesca ricreativa questo significa capire meglio come i cambiamenti climatici interessino il mare, i fiumi, le popolazioni ittiche e gli equilibri degli ecosistemi, e come preparare il settore e le comunità. Alcune specie si sposteranno dai loro ambienti tradizionali e alcune saranno direttamente minacciare dai cambiamenti nel loro ambiente. Ci sarà bisogno di sviluppare nuove attività per rispondere a questi fenomeni e potranno risultarne nuove fonti di reddito per le comunità rurali, costiere e delle aree remote. I cambiamenti climatici possono essere identificati tra le maggiori cause di perdita della biodiversità. Il problema non è solo quello dell’aumento delle temperature medie, ma anche degli estremi di basse e alte temperature nelle diverse stagioni, anche in periodi tempo molto brevi, che possono avere effetti drammatici sull’ambiente. Per le acque interne è illuminante l’esempio di un fiume conosciuto ed amato da molti pescatori a mosca italiani, la Sava, che aveva una temperatura massima di 18 °C negli anni 50, mentre negli anni 2015 e 2016 è stata registrata fino a 26 °C nei pressi del confine croato. Il dato delle temperature medie è importante, ma come sottolineato dal parlamentare europeo Franc Bogovič, se la temperatura sale troppo in un pomeriggio di agosto, questo è sufficiente per far morire tutti i pesci. L’impatto antropico sui fiumi comprende i cambiamenti della morfologia del letto (profondità dimensioni, lunghezza, estrazione di inerti) e la vegetazione riparia. Per costruire la resilienza è quindi essenziale considerare il fiume non come un canale ma tenendo conto di tutto l’ecosistema, della zona riparia e degli acquiferi alluvionali che agiscono come sistemi di raffreddamento. Per il mare è stato riportato uno studio sul Mare del Nord che si sta riscaldano più velocemente della media mondiale e che per questo funziona da campanello di allarme. Circa due terzi delle specie ittiche del Mare del Nord si sono già spostate sia in termini di latitudine (verso nord) o in profondità. Alcuni esempi di minacce ed opportunità conseguenti: • merluzzo: specie iconica, ora assente dal Mare del Nord meridionale a causa dell’aumento di acidità e delle temperature più alte; • sgombro: come per il merluzzo, la specie si sta spostando a nord con un impatto su tutta la catena alimentare del Mare del Nord; • spigola: l’areale si sta espandendo creando nuove opportunità per i pescatori ricreativi di riempire il vuoto lasciato dal merluzzo, ad esempio in Scozia; • tonno rosso: la specie si sposta verso nord in gran numero e può adesso essere pescata lungo le coste di Norvegia, Svezia e Danimarca. Questo può rappresentare una importante opportunità per il turismo della pesca ricreativa. Ci si è chiesti cosa può avvenire in seguito, con la comparsa di nuove specie nel canale d’Inghilterra a coprire la nicchia lasciata vuota dal merluzzo e ad offrire nuove opportunità occupazionali per le comunità costiere. Olivier Portrat (CEO, EFTTA - European Fishing Tackle Trade Association - www.eftta.co.uk) ha riassunto i punti chiave dell’incontro come segue. Nell’Atlantico gli ecosistemi marini sono già fortemente colpiti dallo spostamenti di popolazioni ittiche verso nord (es. merluzzo, sgombro). Ciò significa che i pescatori ricreativi dovranno adattarsi a nuove specie o cambiare zona di pesca, creando ulteriori opportunità per le comunità costiere o di aree remore. Nelle acque alpine, alluvioni e piene colpiscono le popolazioni ittiche e i loro ambienti. I pescatori ricreativi hanno davanti sfide simili a quelle dell’Atlantico. La crescita di specie alloctone, come il siluro nell’Europa occidentale, dovrebbero essere benvenute ai pescatori ricreativi. La predazione sulle popolazioni ittiche aumenta con i cambiamenti climatici: gli uccelli prima migratori come gli aironi, i cormorani e gli smerghi, stanno diventando sedentari, con un forte impatto sulle popolazioni ittiche di cui si nutrono. I pescatori ricreativi stanno agendo in modo responsabile, accettando ulteriori regolamentazioni e restrizioni, ma anche attivamente, ad esempio attraverso il recupero ambientale e le attività di ripopolamento. Occorre che il tema dell’adattamento ai cambiamenti climatici venga diffuso e che se ne capiscano gli impatti a livello politico. Occorre che la UE finanzi la ricerca. A commento si possono evidenziare due punti critici che ci riguardano, rispettivamente per la gestione in acque interne e per la situazione nei nostri mari. Nel primo caso colpisce come EFTTA, per bocca del suo
notizie massimo dirigente, sdogani la presenza degli alloctoni invasivi. Un’estensione del principio di adattamento in base al quale, visto che le condizioni sono avverse, meglio cominciare ad apprezzarle, il che in soldoni sembra significare che è meglio lasciar perdere l’impegno per contrastare il degrado visto che possiamo adattarci. A dispetto delle posizioni politicamente corrette di EFTTA, sembra qui di leggere la conferma di una tendenza, mai rinnegata da una parte consistente del mercato delle attrezzature da pesca, ad alimentare il mercato del settore sulla base delle condizioni contingenti, eventualmente valorizzandole, ovvero facendolo indipendentemente dagli impatti ambientali. Il grave problema delle specie aliene invasive, che è già stato abbondantemente trasformato in opportunità di mercato, viene quindi adesso declassato anche nelle esternazioni pubbliche in scia all’appello per l’adattamento ai cambiamenti climatici? Se fino adesso si trattava di alloctoni a cui i pescatori si erano trovati forzati ad adattarsi, adesso gli si indica direttamente che dovrebbero gradirli, e si immagina facilmente quello che può conseguirne. Gli alloctoni benvenuti ai pescatori dovranno essere difesi e sostenuti, magari anche diffusi? Inevitabile, se non che in gran parte è già accaduto e che forse sarebbe più saggio adesso sforzarsi per salvare il salvabile, per recuperare il recuperabile e per puntare a un modello di pesca basato su valori di cui tutti da decenni si riempiono la bocca salvo intanto cercare di fare cassa con quello che passa il convento. Da un altro lato, l’attenzione per le acque interne alpine e per i mari del nord lascia il dubbio su quanto gli stessi problemi legati ai cambiamenti climatici stiano colpendo il Mediterraneo e le acque interne della parte meridionale del continente europeo. Un dubbio non esattamente peregrino se è vero che, per prendere giusto la situazione italiana, siamo in costante emergenza, oggi a nord domani a sud, oggi con siccità estreme, domani con alluvioni devastanti. Abbiamo un posto in prima fila tanto per rischio di desertificazione quanto per dissesto idrogeologico e chissà come andrà per i pesci e, certo, anche per i pescatori.
kayak fishing ai massimi livelli
BRANZINO THE CHALLENGE 2021 Dopo un anno e mezzo di trepida attesa, è tornato a far parlare di sé Branzino the Challenge, l’evento di pesca sportiva riconosciuto in Italia e all’estero come la più prestigiosa e ambita manifestazione di kayak fishing a livello europeo, che si è nuovamente svolto dal 17 al 19 settembre scorso nel contesto ambientale della magnifica laguna di Orbetello, sul litorale toscano, rinomata location dove l’evento è ormai di casa e in cui l’altissima pescosità ne fa uno spot di grandissimo prestigio. I numeri hanno parlato da sé: oltre 100 concorrenti da più nazioni, quasi 700 pesci catturati in due giorni, regolarmente registrati e rilasciati, un big fish di oltre 70 cm, un montepremi da capogiro e una trasmissione in diretta streaming che ha seguito passo passo questa edizione per la sua intera durata. Sabato alle ore 8:00 è stato puntualmente dato il via ufficiale alla competizione circoscritta alla laguna di Levante; le condizioni meteo si sono dimostrate da subito ottime, tanto che la giuria ha iniziato a registrare con repentina e continuativa sollecitudine le prime catture misurate attraverso una tavola centimetrata, data in dotazione ai concorrenti, che attraverso una foto scattata col telefono trasmettevano in tempo reale l’immagine con l’applicazione WhatsApp al numero fornito dall’organizzazione. Nonostante la soleggiata luminosità, le condizioni di vento intermittente che increspavano la superficie hanno favorito l’attività predatoria delle spigole, che nelle sette ore di competizione non hanno mai interrotto la loro predazione, attaccando soprattutto esche da top water e hard bait che lavoravano appena sotto il pelo dell’acqua, un’autentica emozione per il pescatore. Già dalla prima sessione di pesca si è distinto il giovanissimo Gian Marco Verdiani, che ha chiuso la sua performance al comando della classifica, tallonato da esperti pescatori come Massimiliano Birelli e Vincenzo
notizie Russo, mentre il big fish della prima giornata, con una spigola di ben 67,5 cm, è stato catturato da Loreto Angelo De Simone, che si dava quasi imbattuto considerando la taglia della straordinaria cattura. Ma la seconda giornata di pesca, svoltasi questa volta nella laguna di Ponente, ha riservato qualche interessante sorpresa sebbene le battute iniziali fossero iniziate più sotto tono rispetto al giorno precedente. Le prime catture, infatti, si sono registrate dopo un po’ di tempo e in modo abbastanza sporadico, segnale che probabilmente i contenders avevano la necessità di sondare più accuratamente gli spot per trovare i pesci in caccia. E così è stato, perché dopo circa un’ora dall’inizio della competizione i ritmi hanno iniziato a farsi sostenuti con catture ripetitive, a testimoniare ancora una volta l’incredibile pescosità dell’ambiente. Ed è stato circa a metà gara che è arrivato il colpo da maestro di un ex campione di Branzino the Challenge, Massimo Leone, che è riuscito a mettere a segno il big fish dell’intera manifestazione con una fantastica spigola di 70,5 cm che ha mangiato su una hard bait mossa a regola d’arte. Un risultato davvero soddisfacente per Leone, che nell’intervista delle premiazioni ha umilmente ammesso che in questi casi anche il quoziente fortuna fa la differenza. Il risultato, tuttavia, non gli è valso i primi piazzamenti in classifica che, come noto, richiede un trend di catture sostenuto e con taglie medie che questo anno sono state veramente esagerate; è tuttavia sufficiente pensare al numero delle catture oltre il 45 cm effettuate in questa edizione, facendo conseguentemente aumentare la ‘competitività’ tra i concorrenti. Infatti, con una straordinaria rimonta da metà gara in poi, Gian Marco Verdiani si è affermato come il top angler di questa quarta edizione di Branzino the Challenge, conquistando il titolo di Campione e il prestigioso trofeo, seguito al secondo posto da Tommaso Pucci e subito dopo col terzo piazzamento assoluto da Vincenzo Russo. Oltre ai grandiosi premi in attrezzature, accessori e strumentazioni, il podio si è aggiudicato un cash bonus rispettivamente di 3000, 2000 e 1000 euro. Per la classifica a team, composta dalla somma dei risultati individuali dei due singoli pescatori, i neocampioni sono Massimiliano Birelli e Marco Lapini del Team Sampei. Grazie alla capacità logistica degli organizzatori, l’area operativa dell’evento era stata allestita con una grande tensostruttura, che oltre ad accogliere il palco delle premiazioni, la giuria e tutta l’area regia per lo svolgimento della trasmissione in live streaming BranzinoLive, ha rappresentato anche il punto di aggregazione espositiva per i partner e gli sponsor che hanno partecipato a questa edizione di Branzino the Challenge. Si è trattato come sempre di brand prestigiosi, che hanno valorizzato l’evento mettendo in premio e destinando ai gadget consegnati a tutti i concorrenti i loro prodotti; tra questi Tubertini, Galaxy Kayaks, Bolsena Yachting, Ozone Kayak, T3 Distribution, NRS, Garmin, Old Captain, Cogitech-BKK, Fish Action, Railblaza, Berkley e Birra Menabrea. Di rilievo anche le partnership che hanno valorizzato la struttura della manifestazione, grazie ai Pescatori di Orbetello, al Consorzio Welcome Maremma e al media partner ufficiale La Pesca Mosca e Spinning. Branzino the Challenge si è confermato come l’evento europeo di kayak fishing più spettacolare e ambito, non solo rapportato alla pesca in salt water ma anche rispetto a tutti gli altri eventi in acqua dolce. L’appuntamento, immancabilmente, sarà al prossimo anno per una nuova e avvincente edizione, che si terrà nel mese di maggio: a breve verranno pubblicate le date ufficiali, per conoscere le quali si invita a seguire la pagina Facebook della manifestazione.
titolare per anni del negozio Wet & Dry di Firenze
LA SCOMPARSA DI SILVIO SQUILLONI I primi giorrni di novembre ci ha lasciato Silvio Squilloni, titolare per tanti anni del negozio di pesca a mosca Wet & Dry di Firenze. Ho conosciuto Silvio per caso, la stessa settimana dell’apertura del negozio, e da quel momento abbiamo passato molti momenti assieme: la vicinanza del negozio alla mia Facoltà (di Agraria) ha fatto sì che qualsiasi ora di buco la passassi in quello che è stato un crocevia fondamentale per tutta la pesca con la mosca fiorentina e non solo. Quante chiacchiere, progetti, lanci, mosche! Poi, per tanti anni, a pesca insieme almeno una volta a settimana, le cene con gli amici, una vita. Quanto darei per un'altra di quelle mattine in negozio! Sono sicuro che mancherai a tanti, a tantissimi. Ti dobbiamo un mare di conoscenza. Ciao Silvio. «E Sei belle a Dama»! (Federico Renzi)
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nuova zona a regolamento speciale in Toscana
NO KILL DIGA DI SAN CIPRIANO La regione Toscana ha una nuova zona di pesca no kill. Dal primo ottobre, infatti, sulla Diga di San Cipriano, è attivo un regolamento che obbliga il rilascio immediato del pesce. Un traguardo molto importante e fortemente voluto dalle associazioni di pesca locali, in particolar modo dal Bass Strike Spinning Club Valdarno che ne è stato l’ideatore principale in accordo con gli amici del Carp Fishing Valdarno. La necessità di regolamentare la pesca in questo specchio d’acqua, che si trova a Cavriglia in provincia di Arezzo, è nata dall’esigenza di porre rimedio all’eccessivo prelievo di fauna ittica da parte di numerosi ‘pescatori’ che, utilizzando spesso sistemi di pesca non leciti, stavano notevolmente impoverendo le acque del lago. Non solo: con l’aumentare della presenza di questi personaggi, sulle sponde del lago è cresciuto anche un cumulo di rifiuti probabilmente abbandonati dagli stessi, i quali, con il solo scopo di riempire le nasse di pesci di tutte le varietà e di tutte le misure, facevano nascere il sospetto che molte delle specie ittiche trattenute finissero per alimentare un mercato ittico poco regolare. Per la realizzazione del progetto è stata fondamentale la formazione di guardie ittiche venatorie volontarie FIPSAS, al fine di garantire le azioni di controllo necessarie che finora erano quasi completamente assenti. Fondamentale anche l’appoggio della FIPSAS sezione di Arezzo, che ha contribuito a sostenere le idee delle associazioni locali. Nella giornata di sabato 23 ottobre una delegazione di volontari del Bass Strike Spinning Club Valdarno, coordinata dal presidente Tommaso Operi, si è prodigata nella cartellazione delle sponde e soprattutto nella raccolta di rifiuti, con lo scopo di inaugurare una nuova direzione volta al rispetto della fauna ittica e alla tutela dell’ambiente.
già confermato il ‘pienone’ di adesioni
EUROPEAN OUTDOOR SHOW 2122 Le principali aziende hanno già aderito ad EOS, la manifestazione di riferimento in Italia per la pesca e la nautica la caccia, il tiro sportivo e l’outdoor, in programma a Veronafiere nei giorni 12-14 febbraio 2022: sul sito www.eos-show.com il primo, provvisorio catalogo degli espositori. EOS è l’acronimo che sta per European Outdoor Show, ma è anche il nome della bellissima dea greca dell’aurora ‘condannata’ a innamorarsi continuamente dei mortali. È davvero un ottimo presagio per una fiera destinata al pubblico (ma non solo)! Dopo quasi due anni di difficoltà legate all’emergenza Covid-19, EOS conferma la grande voglia di incontrarsi, di presentare le novità, di ristabilire rapporti, di confrontarsi. Pescatori e cacciatori trattengono a stento l’emozione di poter partecipare a un’esperienza coinvolgente, nel corso della quale respirare la magia delle passioni outdoor, per conoscere le ultime novità delle eccellenze italiane e internazionali in un contesto prestigioso, comodo, altamente fruibile e con grandi possibilità di parcheggio. Organizzata dal Consorzio Armaioli italiani e da Pintails Srl, la manifestazione si estenderà nei quattro padiglioni adiacenti alla porta d’accesso ‘Re Teodorico’ per una superficie complessiva di quasi 60 mila metri quadrati. I padiglioni 10 e 9 sono dedicati a pesca, fly fishing, imbarcazioni, turismo e associazioni, i padiglioni 11 e 12 a caccia e tiro sportivo. EOS è il punto di riferimento dei due settori: tra i corridoi, negli stand che saranno particolarmente curati e consentiranno di vedere e toccare le novità, si respirerà aria di comunità, si incontreranno testimonial e influencer, campioni sportivi, atleti e tutti i personaggi più noti, si discuteranno gli argomenti di attualità e di cronaca, per trovare spunti e soluzioni innovative. EOS punta molto sull’interattività: si potranno provare le attrezzature nelle vasche di lancio e nelle aree attrezzate e partecipare a stage di approfondimento, nonché farsi consigliare da esperti e produttori leader italiani e internazionali. Ricco il programma dei corsi per affinare tecniche specifiche o impararne di nuove grazie a un qualificato panel di esperti istruttori. Ben due le ‘arene’ riservate ai convegni, alle presentazioni delle aziende e ai corsi
Il marchio Okuma è distribuito in Italia da: Normark Italia srl info@normarkitalia.it
notizie di formazione. EOS ospiterà anche il Fly Tying Show, grande manifestazione di costruzione mosca organizzata da Fabio Federighi e Federico Renzi, che ha già avuto conferma della partecipazione di Luca Barosselli, Emiliano Bartolini, Alessandro Casiglia, Marco Clari, Emmanuel Crosa, Branko Gasparin, Fabio Gasperoni, Matteo Ghizzo, Andrea Nuti, Andrea Pegorin, Enrico Puglisi, Stefano Ticchiati, Eros Tommasi, Hans van Klinken, Loris Zecchinello. Altri prestigiosi nomi sono in arrivo. Veronafiere assicura un livello elevato di sicurezza, secondo i più alti standard del settore. Le procedure sono state incrementate e rafforzate in questo periodo di pandemia con misure straordinarie previste proprio per garantire lo svolgimento in tutta tranquillità di manifestazioni fieristiche, congressi ed eventi (che si svolgono già normalmente in grandi spazi e con tutte le opportunità di distanziamento), necessari alle esigenze di mercati e imprese per il proprio business. Sabato 12, domenica 13 e lunedì 14 febbraio, orario 9-18. Organizzazione: E.O.S. S.r.l., Via Misurina 4, 35035 Mestrino (PD), tel. 049/9004444.
le novità per il bimestre
PESCA (SKY CANALE 236) A partire da lunedì 6 dicembre alle ore 22.00 Pesca (Sky canale 236) presenta Diario di una guida di pesca sportiva 5. Torna con la seconda parte inedita la quinta stagione della serie in cui Andrea Iacovizzi accompagna lo spettatore alla scoperta delle tecniche di pesca dalla barca in mare. Sempre tanti e diversi i modi di affrontare le “blue water” italiane nelle diverse stagioni: dall’eging invernale ai cefalopodi fino al drifting estivo al tonno rosso, dalla traina col vivo allo slow jigging sui relitti. Come sempre, un diario di pesca che racconta il territorio, le stagioni e lo spirito di avventura e di amore per la natura che anima gli appassionati di pesca, ma soprattutto capace di descrivere le emozioni che solo l’esperienza sul mare è in grado di regalare. Martedì 7 dicembre alle ore 22.00 è la volta di Best of Passione Artificiale, un unico contenitore per rivivere gli appuntamenti più belli dell’ultima stagione di Passione Artificiale. La serie, arrivata alla sedicesima edizione, è non solo una delle più longeve, ma una delle più amate del canale, interamente dedicata alle tante declinazioni della pesca con le esche artificiali. Tra laghi, fiumi e torrenti, tra trucchi, insegnamenti e avventure, un best of con le immagini più belle e più avvincenti vissute insieme a Matteo De Falco. Mercoledì 15 dicembre alle ore 21.00 inizia Storie di pescatori 4: una nuova stagione per il programma che racconta le storie di chi ama e vive la pesca attraverso le più diverse discipline e alle più differenti latitudini. Quest’anno l’ambientazione si sposta nelle acque interne, per un’edizione dedicata alla pesca in acqua dolce. Tante le tecniche mostrate, che vanno dalle classiche come lo spinning alla trota in torrente fino alle meno consuete come la pesca alle cheppie o il carpfishing a break-line. Quest’anno gli episodi sono permeati inoltre da una rinnovata riflessione sulla libertà e l’amore per la natura che caratterizzano l’esperienza della pesca: dopo le restrizioni dovute alla pandemia, la pesca assume ancora più del solito i contorni di un momento di comunione con la natura, di libertà, di vita all’aria aperta. Dalle pianure lungo il Po all’Alto Adige fino alle splendide montagne friulane, una nuova stagione di storie di pescatori, sempre più avvincenti e coinvolgenti. A partire da sabato 4 dicembre alle ore 22.00, infine, Pesca presenta Il diario di Pescavventura 5. Torna con la quinta stagione il ‘diario’ di Alberto Salvini e Marica Cicoria, che tornano a pescare insieme e condividere le loro esperienze con gli appassionati. In questi episodi si scopriranno nuove acque per la pesca a mosca e si incontreranno alcuni dei personaggi più importanti d’Europa in questo ambito. Torrenti montani piccoli ma ricchi di trote selvatiche, grandi fiumi sinuosi di fondovalle pieni di pesci diffidenti, laghi profondissimi che nascondono una fauna sorprendente: in tutti questi scenari Marica e Alberto mostreranno come tentare le prede con le diverse tecniche di pesca a mosca e tenkara, e anche come costruire le mosche artificiali per avere successo nelle catture.
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MOSCA e SPINNING
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a cura dello Spinning Club Italia • www.spinningclubitalia.it
ittiologo e grande pescatore
È MANCATO FEDERICO IELLI Ci ha lasciato Federico Ielli. Grande pescatore, classe 1954, Federico è stato tra i primi a iscriversi allo Spinning Club Italia, agli inizi degli anni ’80, abbracciando con entusiasmo i principi e le finalità che guidano da sempre il sodalizio del club. Come il catch and release, di cui è stato pioniere e che ha diretto principalmente sulle sue amate trote marmorate, ma non solo. Era un piacere e un onore, per noi spinner della vecchia generazione, fare quattro chiacchere con Federico, sempre disponibile se c’era da discutere dei problemi della nostra passione comune. C’era sempre qualcosa da imparare, nell’ascoltarlo: da buon ittiologo, Federico sapeva cogliere gli aspetti positivi dello spinning e mixarli con le sue conoscenze scientifiche, nell’ottica del rispetto e della salvaguardia delle nostre prede. In lui traspariva in ogni occasione quell’entusiasmo del ragazzo che ha appena scoperto le gioie dello spinning, sotto le lenti gli brillavano gli occhi ogniqualvolta si parlava di acque, di pesci e di esche artificiali. L’immagine lo ritrae con la sua preda preferita, la trota marmorata che ha inseguito e rispettato per tanti anni. Ciao, Federico.
la manifestazione celebrativa ad Arezzo
QUARANTENNALE (+ 1) DI FONDAZIONE Nei giorni 25 e 26 settembre u.s. si è tenuta ad Arezzo, con un anno di ritardo a causa dell’epidemia di Covid, la prevista manifestazione celebrativa per il quarantennale di fondazione di Spinning Club Italia. Grazie alla perfetta organizzazione della locale sede SCI, diretta dal responsabile Lorenzo Lombardi e dall’inseparabile Francesco Pratesi, i partecipanti hanno potuto godere di due splendide giornate di pesca in alcune
delle migliori località della zona per lo spinning. In particolare il sabato ci si è divisi fra la pesca al piede sul lago di Montedoglio e quella in parte in wading nel tratto no kill del Tevere umbro di Città di Castello, mentre la domenica da belly boat, imbarcazione e kayak sul lago del Calcione. Molteplici le catture effettuate, che hanno compreso cavedani, persici reali, lucci, finanche scardole e buoni ultimi bass fino 1,7 kg. Erano presenti rappresentanti da otto sedi fra cui, oltre Arezzo, Lodi, Torino, Piacenza, Cremona, Perugia, Milano e Firenze. La cena sociale è stata poi l’occasione per socializzare e ribadire l’unità di intenti del sodalizio indirizzata alla salvaguardia della qualità e soddisfazione dell’esperienza vissuta praticando lo spinning, fine che per questo si estende alla tutela di pesci e ambienti acquatici.
giornata di street fishing il 24 ottobre a Pavia
STREET PAVIA Domenica 24 ottobre si è tenuta a Pavia la seconda edizione della gara di street fishing denominata «Street Pavia», organizzata dalla locale sede di Spinning Club Italia. L’attuale manifestazione si è caratterizzata per l’estensione del campo gara dal Naviglio Pavese fino a comprendere il tratto cittadino del fiume Ticino. Questo fatto ha permesso ai concorrenti di incrementare il numero di specie insidiabili, estendendo di conseguenza la varietà di tecniche di spinning praticabili, così da consentire a ognuno di scegliere quella più congegnale. È stato perciò possibile vedere all’opera accanto alle esili attrezzature indirizzate all’insidia delle specie tipiche del canale, altre più robuste meglio adatte allo spinning di fiume. Le catture hanno sancito la bontà della scelta, spaziando dall’aspio di taglia al luccio, per arrivare alla carpa, al persico reale, al perca e al cavedano. Ogni partecipante ha ricevuto un esclusivo metro/poggia
pesce, utile a salvaguardarne l’integrità e un artificiale Extra Fishing Gear. Anche i premi della manifestazione sono stati messi in palio dall’azienda Extra Fishing Gear, cui va il ringraziamento per il fattivo sostegno dell’iniziativa, il cui guadagno è stato tutto devoluto per la realizzazione di un progetto di recupero del luccio nelle acque pavesi che Spinning Club Italia ha iniziato negli ultimi mesi. Per finire, devono essere espressi i doverosi complimenti ai vincitori della gara: Cesare Barbieri, primo classificato con un emozionante aspio di 75 cm, seguito dall’ottimo Fabio Guggi con un luccio di 66 cm e infine il bravo Adriano Brisotto, che ha inanellato una splendida serie di catture comprensive di una discreta carpa e tre lucioperca. Bilancio dunque abbondantemente positivo della manifestazione, buon auspicio per le edizioni future.
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notizie
Ricapitoliamo le principali novità comparse su PIPAM negli ultimi periodi, invitandovi a leggere gli approfondimenti e novità direttamente online sul sito www.pipam.it. Se volete partecipare alla nostra comunità nativa non dovete far altro che iscrivervi al FORUM e partecipare attivamente alle discussioni. Ma PIPAM è anche altro... troverete articoli di tecnica, di flytying, recensioni, test, filmati, ... fatti da pescatori a mosca per i pescatori a mosca e con il quarto di secolo online ormai nel mirino crediamo che di materiale ce ne sia per molto e per tutti i gusti. Siamo presenti anche su vari social come Facebook (https://www.facebook.com /groups/41688482011), Vimeo (https:// www.youtube.com/user/wwwpipam/videos) e Instagram (https://www.instagram.com/ pipam.it) per cui, anche in questo caso, l’invito è quello di iscrivervi e partecipare numerosi!
in cui ricercarli e la conseguente ridotta probabilità di incontrarli. Unisce la possibilità di cappottare di un’uscita al salmone con l’aggressività e la presa spesso in superficie di un tarpon... By EuroFlyAngler
FLY FISHING MAGAZINE
Purple Adams
Val Susa 2 a cura di Valerio Santagostino (Balboa) Cari amici, vi ho lasciato l’anno scorso sui ciottoli della Ripa, sui contrafforti dello Chaberton, sulle maschie mura di San Michele e nelle viuzze ricche di storia di Briançon. Ma la Val Susa è estremamente ricca di altre acque e altre bellezze. Bellezze straordinarie, come uno dei monumenti simbolo della città metropolitana di Torino, il forte di Fenestrelle. Per edificarlo, fu necessaria una fatica titanica, durata più di 125 anni: seconda fortificazione in muratura al mondo, per lunghezza, dopo la muraglia cinese! Fly Fishing for ASP a cura della redazione La pesca agli aspi nel grande fiume è spesso spaesante per le dimensioni delle acque
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a cura di Walter Luzi (Wmangustra) Materiali utilizzati amo: Speite #10 filo: nero code: fibre di gallo rosso e grizzly addome: talpa purple ali: due punte di hacles grizzly hackles: gallo rosso e grizzly testa: filo di montaggio
sferito a Milano e qui ho scoperto la pesca a mosca grazie a un amico che si costruiva le sue mosche e che mi portava a pescare i cavedani sull’Adda e sul Ticino. Da subito mi sono appassionato alla costruzione e ho cominciato a costruire le mie prime mosche alla fine degli anni ’80. Agli inizi degli anni ’90 ho contribuito alla nascita del Fly Angling Club Brianteo, che è tuttora uno dei club di pesca a mosca più importati della Lombardia. La mia predisposizione all’insegnamento mi ha portato a tenere corsi di costruzione al Brianteo e poi al Fly Angling Club di Lecco. Negli ultimi anni mi sono avvicinato alla tecnica della Tenkara e sono amministratore del gruppo Facebook Tenkara Italy sul quale ho tenuto serate di costruzione di kebari (soprattutto tradizionali giapponesi) e alcune interviste a personaggi importanti del mondo della Tenkara in Italia. Grazie anche al mio lavoro di fotografo, con l’amico Maurizio Di Bernardo abbiamo creato un canale web che ormai ha più di 2000 follower e si chiama Fly Fishing and Tying Channel (FFandT), sul quale pubblichiamo video e foto di costruzione per i principali social e per YouTube.
I THREAD PIÙ SEGUITI
Effa, Sava e Idrja
Profilo costruttori Guido Scala a cura di Andrea Cuccaro (WM) Sono nato 54 anni fa in una cittadina della Valtellina e ho incominciato a pescare da piccolo, con mio padre e mio zio, lungo l’Adda e nei laghi alpini. A 22 anni mi sono tra-
thread aperto da Valerio Santagostino (Balboa) Lo scorso weekend si è svolto l’annuale meeting europeo dell’EFFA. Come location è stata scelta la Sava, in Slovenia. Oltre alle cose di rito (demo, certificazioni ecc.) abbiamo cercato di attaccarci qualche giorno di pesca. La nostra tavolata si è distinta per l’allegria latina, in perfetto bilanciamento con la serietà austroungarica -:) Quante risate! Da sin., in piedi: Balboa, Massimo Matteuzzi, Gunter Feuerstein, Daniele Di Fronzo. Seduti, da sin.: Gigi Rizzo, Giacomo Catellani, Mirco Bandi, Roberto Miceli. Sedu-
ti, in prima fila, da sin.: Francesco Gastaldi, Piero Scortechini e Marco Terzani, oramai ‘posseduto’ dal lato oscuro della mosca. Grande Marco, ti voglio bene!
di plecottero che, per quanto siano insetti meno predati dai pinnuti rispetto ai loro cugini Caddis, possono comunque diventare la chiave di volta per bollate ‘impossibili’.
Murales a cura di Antonio Napolitano (Flyaenne) Opera straordinaria dell’artista Josè Fernandez Rios dal titolo Día de pesca (Giorno di pesca) realizzata a Estepona in Spagna presso Ruta de Murales. Questo gigantesco murale si sviluppa su sei edifici e occupa una superficie di circa 1000 mq: risulta essere il più grande murale verticale in Spagna!
Langhe & Roero Fly Club Puliamo il Maira thread aperto da Beppe Saglia (Beppe) L’iniziativa del Langhe & Roero Fly Club in collaborazione con Natura in Città e Amici del Sentiero del Maira è andata a buon fine. Il no kill per un tratto di oltre 2 km è stato completamente ripulito. Con l’ausilio tecnico dei mezzi del Comune di Cavallermaggiore sono stati raccolti decine di sacchi di immondizia, plastica soprattutto, ma anche copertoni, stracci, latte e varie... L’ambiente ha bisogno di forze sinergiche!
I CERCHI PIÙ INTERESSANTI Non trascurate i Plecotteri
a cura di Angelo Piller (Angelo) Le schiuse autunnali sono una vera manna, sia per i pesci, sia per i pescatori a mosca. Si trova in po’ di tutto, in particolare i tricotteri. Non vanno però sottovalutate le imitazioni
Cactus Caddy a cura di Andrea Cuccaro (WM) Era un po’ che rimuginavo sull’idea di realizzare un nuovo caddy per la costruzione. Non tanto un caddy in cui riporre tutti gli strumenti, ma un survival-caddy ossia uno ‘spazio’ in cui riporre solo gli strumenti che servono in quel momento visto che, spesso, perdo un bel po’ di tempo a cercarli sul tavolo da lavoro. Disegnini, elucubrazioni, idee… per poi trovarmi in mano un sacchetto di viti, bulloni e altro ‘ciarpame’ derivante da mobili Ikea e simili… È stato come tornare piccolo e giocare con il Meccano... Avvita, svita, pensa, sposta, misura, modifica… ed ecco che ha preso vita il Cactus Caddy rel. 0.1! Sì lo 0.1, anche se oggi siamo già alla release 2.0 e ho già in mente altre modifiche/migliorie…
Unes e la marmorata a cura di Valerio Santagostino (Balboa) Figlio ingrato! Dieci anni che ti insegno a pescare… e mi prendi in giro! Ma siccome Unes è un gran canegattone, e i miei amici colleghi di Pipam lo conoscono, ti perdono!...
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TECNICA EGING
KAYAK EGING
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un mondo da scoprire DANILO ZZ SERRELI [danilozzeta@gmail.com]
mmaginate di essere immersi nel silenzio di una mattina di autunno, tra le piccole onde e i colori dell’alba, presi dalla ricerca di seppie e calamari nel vostro spot preferito. Il leggero scarroccio mattutino culla il kayak che procede dolcemente, tracciando una rotta armonica sull’ecoscandaglio. Tutte le canne pronte nei loro alloggi, tutto ciò di cui avete bisogno a portata di mano, sperando di riempire anche la vasca del vivo. Non c’è un limite, potete far nuotare i vostri artificiali esattamente dove volete senza impegno, pochi attimi e siete perfettamente in pesca per dare sfogo alla nostra passione. Benvenuti nello stupendo mondo del kayak eging!
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nuove frontiere
Diciamolo chiaramente: i kayak moderni non hanno nulla a che fare con quello che molti immaginano. È ormai difficile definire cosa sia davvero un kayak, soprattutto in ambito di pesca sportiva dove non si contano più i modelli specifici; se immaginate ancora un pescatore infilato a forza in una piccola canoa a pagaia siete fuori strada, il kayak fishing è ormai una realtà talmente performante da paragonarsi a un’imbarcazione! Propulsione a pedali che raggiunge facilmente i quattro nodi, possibilità di trasportare e gestire più canne as-
Una stupenda seppia catturata su una montatura con piombo scorrevole e finale da 60 cm. Nella foto in basso: il polpo è una delle catture più divertenti, grazie alla forza che può sprigionare. Non di rado capita di catturarne più esemplari nello stesso punto, per cui... sempre GPS alla mano!
più canne e avere a portata di mano tutto il materiale necessario non è un problema. Non per ultimo per importanza, dal kayak si può pescare anche in piedi! Tecniche di ricerca, tecniche statiche, pesca in verticale e traina, non c’è davvero un limite agli orizzonti del kayak fishing nella ricerca dei cefalopodi. Spesso è necessario stazionare su determinate zone e battere tanta acqua in quei punti: la propulsione a pedali bidirezionale si presta perfettamente alla circostanza. Con alcuni dolci colpi ai pedali si resta comodamente in pesca, controllando un ecoscandaglio grande come quelli impiegati in barca. Le tecniche verticali come la ricerca del totano diventano divertenti e pienamente godibili, al pari di quelle condizioni in cui bisogna mantenere a portata di artificiale le zone interessate dalle seppie in migrazione. Trainare un egi animandolo e alternando i movimenti di canna per indurre i calamari di branco ad attaccare non è assolutamente impegnativo, potendo godere delle mani libere o, ancora più comodamente, tramite i portacanna installabili in un’infinità di posizioni. Senza fatica si viaggia tra i 2 e i 4 e più nodi, perfetti per gli spostamenti e sufficienti alla maggior parte degli approcci trolling che si allontanano dal concetto di eging ‘puro’ ma che sono pur sempre efficaci. Trasportare e gestire assieme più canne sia in attività statiche che di crociera è forse il vantaggio più grande, fondamentale nelle prime fasi di ricerca di un giusto assetto, spesso decisivo quando si entra nella vera azione di pesca.
sieme e di installare qualsiasi strumentazione elettronica rendono la pesca dal kayak un’alternativa efficace e immediata per la maggior parte delle tecniche rivolte ai predatori italiani. La facilità di trasporto su qualsiasi autovettura senza l’uso di carrelli appendice, la leggerezza dei mezzi e la possibilità di accedere a qualsiasi spot senza necessitare di scivoli o pontili, anche durante le sessioni in solitaria, consacrano il kayak fishing come disciplina praticabile da chiunque e ovunque. In una tale condizione, l’eging non poteva non trovare terreno fertile e un perfetto strumento di gioco, versatile e a proprio agio in un’azione di pesca che spesso si sviluppa entro il primo miglio dalla costa. Lo studio dei kayak moderni ha portato a soluzioni idrodinamiche eccellenti: sfruttare lo scarroccio tipico di molti approcci offshore risulta davvero semplice, utilizzando spesso la sola leva del timone per correggere la rotta, così come è poco faticoso praticare alla giusta velocità di crociera una piccola traina come nel caso della ricerca dei calamari. Gli spazi sono diventati nel tempo sempre più adeguati alle esigenze di pesca, cosicché trasportare e utilizzare 6/2021
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TECNICA SPINNING
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lettori sanno ormai che sono cresciuto e mi sono appassionato alla pesca sulla sponda piemontese del lago Maggiore e che ho quindi vissuto da vicino i diversi cambiamenti ittici che si sono qui verificati a partire dagli anni Settanta. In questo articolo vorrei riferire come negli ultimi tempi si siano ben acclimatati nel lago i siluri, che vi stanno proliferando a meraviglia, tanto che si assiste a una folta schiera di esemplari, anche nati da poco, che gironzolano in diversi punti di note località rivierasche assieme ai loro ‘genitori’, di peso ben differente. Ricordo bene la rarefazione dei triotti (che iniziai a pescare da bambino con le indimenticabili canne fisse di bambù che mi aveva dato mio padre) e la netta diminuzione negli anni dei cavedani, che un tempo pullulavano su ogni sponda e che ora sono assai diminuiti di presenza, come pure delle scardole (le chiamavamo piotte da queste parti…), che hanno subito l’invasione dei pesci alloctoni, come dei famigerati divoratori di uova quali i gardon, nonché dei famelici lucioperca, che da qualche decennio
hanno preso dimora stabile non solo in sponda piemontese ma anche in quella lombarda e che da avidi ‘cacciatori delle tenebre’ hanno insidiato persino i branchi dei persici reali, con i quali malauguratamente condividono i fondali e le caratteristiche ambientali. L’avvento dei siluri porterà ulteriori cambiamenti negli equilibri della nostra fauna ittica e per questo ritengo sia opportuno trattenerli, per cercare di proteggere ciò che resta dei pesci nostrani, come i lucci e gli stessi persici. Per quanto riguarda le alborelle, che per una vita hanno rappresentato il principale pesce foraggio dei predatori autoctoni del Verbano, anche per colpa di una irrazionale gestione di reti professionistiche è ormai da diversi anni che abbiamo assistito a una loro netta diminuzione in ogni sponda del lago. Grazie alle testimonianze dei pescatori locali, compreso mio fratello Maurizio che vive tutto l’anno in queste zone e che ama diversi tipi di pesca, posso riferire anche del calo di presenze delle mitiche bottatrici lacustri, che vengono ora purtroppo divorate dai siluri, che amano sostare sui fondali di differente profondità e a cui le
GIORGIO MONTAGNA [ jomontagna@tiscalinet.it ]
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bottatrici non possono più di tanto celarsi (a differenza dei coregoni, che sono pesci più dinamici e meno stanziali, spostandosi costantemente su strati di profondità diversa a seconda dei periodi stagionali). Le acque tipiche dei grandi laghi prealpini, generalmente trasparenti, consentono al pesce foraggio di scrutare al meglio l’indesiderata presenza dell’invasore dai lunghi barbigli, che predilige entrare in caccia soprattutto al mattino prestissimo e al crepuscolo; se le acque divengono velate (come ho già sottolineato nell’articolo sui siluri dell’Adda, sul numero di Febbraio-Marzo 2021) fanno scattare nel siluro la certezza di aggredire le incaute prede, che proprio perché le acque si opacizzano sono più vulnerabili al suo possente attacco. Sembra insomma di poter affermare che il gigante venuto dall’Est soffre la luce e preferisce acque buie o velate per il passaggio di forti perturbazioni. Entrando in un discorso di tecnica e di artificiali indicati per ottenere abboccate a spinning con i siluri, esiste una vasta scelta a nostra diposizione, in quanto, per esperienza diretta effettuata da mio fratello
Maurizio, sia i minnow affondanti, sia i crankbait, e persino i jerk richiamati a mezz’acqua, hanno conferito, soprattutto negli orari dell’imbrunire, inaspettati attacchi. Ottimi anche gli ondulanti, che si utilizzano generalmente per la ricerca dei grossi lucci di lago, anch’essi ben appetiti dal siluro. Oggi esemplari da qualche chilo sino a oltre una ventina di chili sono stati allamati da riva con combattimenti importanti, perché le acque lacuali, profonde già diversi metri, a filo di corona (praticamente al di là dello scalino), consentono al siluro di effettuare fughe rabbiose verso il fondo: il sibilo della frizione del mulinello (spinning o casting a seconda dei gusti) non tarderà a farsi sentire. Non vanno assolutamente dimenticate le varie gomme (shad siliconici in colorazioni anche sgargianti) innescate su teste piombate di differente peso in base alle profondità da sondare, che rappresentano sempre una scelta azzeccata, permettendo recuperi al rallentatore che, in presenza delle acque freddine di fine autunno e inverno, possono risvegliare il grande predatore a un attacco deciso. Ne riparlerò più avanti.
I SILURI
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COSTRUZIONE MOSCA
LARVA DI HYDROPSYCHE
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MARCO NALDI [naldimarco84@gmail.com]
escare in risorgiva mi ha sempre affascinato e incuriosito molto: credo che lanciare la coda di topo in queste acque cristalline che scorrono silenziose tra verdi prati incontaminati sia la massima espressione della pesca a mosca. Col tempo ho avuto modo di frequentare diversi corsi d’acqua del nord Italia, cercando di comprendere le varie dinamiche e i comportamenti delle trote che vi abitano, nonché la notevole differenza che esiste nell’avvicinarsi a questi ambienti rispetto ai classici torrenti o ai fiumi di fondovalle. Anzitutto, ci troviamo davanti a una vegetazione sempre molto rigogliosa, con numerosi cespugli e alberi sulle rive che creano spesso zone d’ombra, ottimi spot dove insidiare le grosse trote fario, che vi stazionano quasi indisturbate. Nei fondali, poi, sono sempre presenti aree sabbiose che si alternano a file di erbai che ondeggiano
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da una parte all’altra seguendo i flussi delle correnti, lasciando intravedere a volte qualche pesce in attesa di un succulento boccone: in questo caso una ninfa che ha iniziato la sua risalita verso la superficie. L’approccio che preferisco è quello della pesca a vista, sia a mosca secca che a ninfa, a mio avviso una delle tecniche più emozionati. In questi ambienti l’avvicinamento alla trota è fondamentale, come la presentazione dell’artificiale. Molto spesso a causa della rigogliosa vegetazione il lancio è complicato e il più delle volte le trote fuggono al primo segnale di pericolo. Quando invece si riesce a posare la mosca nel modo corretto e a contrastare il dragaggio, le catture non tardano ad arrivare. Di solito uso canne che vanno dalla 7’ alla 7’6’’ per la secca, fino ad arrivare alla 8’5’’ se desidero pescare a ninfa, che mi garantisce un maggiore controllo della mosca una volta toccata l’acqua. Una coda 4 è un buon compresso nelle diverse situazioni.
Pupa di tricottero in vinyl rib e pernice.
Imitazione di larva generica in latex e camoscio.
Le mosche che preferisco utilizzare (ne vedete alcune nelle immagini accanto) sono soprattutto Gammarus, Sedge, diversi tipi di Efemerotteri, sempre presenti in grandi quantità, e di terrestrial, insetti che cadono spesso dagli alberi lungo le sponde proprio nei punti in cui stazionano le trote. Non va però dimenticata la grande popolazione di Rhyacophile e di Hydropsyche che popola i fondali: sono proprio queste ultime le imitazioni che uso di più. Si tratta di larve prive di astuccio che si spostano nei vari interstizi fino alla risalita, quando passano dallo stadio di pupa a quello di insetto adulto una volta raggiunta la superfice, dove iniziano la loro muta in insetto alato. È in questo momento, quando si trovano in balìa delle correnti, che diventano una preda perfetta per i pesci. Durante l’azione di pesca, una volta individuata la trota, occorre lanciare queste imitazioni lasciandole scendere libere alla deriva, cercando proprio di imitare una pupa in fase di risalita. Le imitazioni di larva che uso sono molto semplici da costruire, ma allo stesso tempo decisamente imitative. A seconda delle situazioni uso mosche più o meno pesanti, inserendo all’interno qualche giro di filo di piombo. Una variante che utilizzo consiste nel piegare leggermente l’amo prima di iniziare il montaggio, per conferire una maggiore parvenza di movimento e vitalità: è una mossa che a volte si è dimostrata vincente sui pesci più selettivi. Per chi come me frequenta le risorgive, questa larva di Hydropsyche rappresenta una mosca fondamentale, che a mio avviso non deve mai mancare nella fly box.
Gammarus in latex, gallina e pelo di lepre
Variante di Hydropsyche con amo piegato.
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COSTRUZIONE MOSCA
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DECEIVER IVANO MONGATTI [ivanomongatti@libero.it ] FOTO DI SIMONE FERRI
l Deceiver (in inglese: Ingannatore) è uno streamer ideato dal celebre pescatore statunitense Lefty Kreh negli anni Cinquanta. Pescando striped bass dalle spiagge ove abitava, Lefty e i suoi amici si trovavano spesso in difficoltà con le classiche mosche featherwing allora utilizzate, perché le piume di cui erano composte finivano spesso per attorcigliarsi al di sotto della curvatura dell’amo. Era una maledetta complicazione verificare e risistemare la mosca a ogni lancio, per tacere del fatto che talvolta le fibre si attorcigliavano sull’amo durante il recupero, pregiudicandone l’efficacia in pesca. Progettò quindi il Deceiver con un intento preciso: ottenere una mosca le cui fibre rimanessero dritte al di sopra dell’amo, che fosse filante e comoda nel lancio e, naturalmente, che assomigliasse ai pesciolini ai quali doveva assomigliare. La mosca aveva piume di sella di gallo che partivano dalla curvatura posteriore e si aprivano a coda di rondine, il corpo in mylar argento e un collare anteriore realizzato in maniera da chiudere e stringere sulle code posteriori realizzato in calf tail o buck tail. Questa massa anteriore doveva solo ‘far sembrare’ voluminoso il torace e la testa e ci riusciva benissimo, essendo in verità stretta e compressa verso il centro.
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La mosca iniziale era totalmente chiara, perché i pesci da imitare nella baia di Chesapeake erano bianco-trasparenti, ma, più che come modello, il Deceiver si connotò sin da subito come un sistema di costruzione, assai nuovo e alternativo, per elaborare mosche featherwing (e in futuro non solo) di aumentata efficacia. Al fine di evitare che le piume finissero sotto l’amo, non solo Lefty le fissava appena sopra la curvatura, ma nei modelli un po’ più recenti, ovvero verso gli anni Settanta, le bloccava anche posteriormente, con qualche goccia di colla per la testa. Aggiungeva inoltre poche herl di pavone nella parte superiore, al fine di imitare la parte dorsale scura dei piccoli pesci esca e talvolta alcune fibre rosse nella parte sottostante. Negli anni Settanta-Ottanta la popolarità di Lefty divenne enorme e lo portò a pescare nelle più famose acque del globo (incrociando le lenze con Ernest Hemingway e con Fidel Castro, tanto per fare due nomi). Assieme a lui anche il Deceiver divennne popolare, declinato in numerose versioni destinate ai più svariati pesci predatori. Dal tarpon al peacock bass, passando naturalmente per trote e lucci, sino al mitico marlin, questo pesciolino a cui le code non si annodano mai, sinuoso, filante e leggero, era diventato in pochi anni patrimonio comune di tutti i pescatori a mosca. E da allora molti co-
Lefty’s Deceiver White & Blue (Antonio Rinaldin)
LEFTY’S DECEIVER WHITE & BLUE • amo: Mustad 34007 n. 2/0 • filo di montaggio: bianco • coda: pearl Krystal Flash, pearl Flashabou, sei/otto hackles di gallo bianche montate divergenti • corpo: pearl diamond braid • collare: bucktail bianco sotto e royal blue sopra • sottogola: red Krystal Flash • testa: preincollata e colorata con marker blue, occhi piatti adesivi chartreuse con pupilla nera, epoxy 5 minuti
Lefty’s Deceiver CFH (Antonio Rinaldin)
LEFTY’S DECEIVER CFH • amo: Mustad 34007 n. 2/0 • filo di montaggio: lime • coda: pearl Krystal Flash, silver Krystal Flash, sei hackles bianche montate divergenti + due grizzly esterne • corpo: gold diamond braid • collare: craft fur bianco sotto, craft fur lime e fishair chartreuse sopra • topping: rainbow Krystal Flash • sottogola: red Krystal Flash • testa: occhi silver con pupilla nera, epoxy 5 minuti
Lefty’s Deceiver All WHite (Antonio Rinaldin)
LEFTY’S DECEIVER ALL WHITE • amo: Mustad 34007 n. 2/0 • filo di montaggio: bianco • coda: pearl Krystal Flash, pearl Flashabou, seiotto hackles bianche montate divergenti • corpo: silver diamond braid • collare: bucktail bianco • sottogola: red Krystal Flash • testa: epoxy 5 minuti Le tre costruzioni di questa pagina sono tratte dal volume Marco Sammicheli - Antonio Rinaldin, Mosche per il mare, Streetlib 2016.
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flY tYIng contest speDIZIone entro Il 20.12.2021: torrente appennInIco MarZo
InvIacI la tua Mosca: potraI vIncere un KIt con • pInZe per HacKles cottarellI • WHItIng BraHMa Hen • forBIcI Kopter flIes precIsIon
La situazione di pesca del contest del prossimo numero è
Torrente appenninico di piccole dimensioni, metà marzo, giornata assolata, livelli alti e acqua cristallina, sole, varie effimere di buone dimensioni, pesce in attività Spedizione entro il 20 dicembre 2021 a La Pesca Mosca e Spinning, via Musignana 7, 50022 San Polo in Chianti. Dressing e note di commento in un file di testo a redazione@lapescamoscaespinning.it Regolamento completo su www.lapescamoscaespinning.it
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lure BuIlDIng contest speDIZIone entro Il 20.12.2021: sHaD Da 4” per Il lucIoperca
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L’artificiale del prossimo numero è
SHAD DA 4” PER IL LUCIOPERCA Spedizione entro il 20 dicembre 2021 a La Pesca Mosca e Spinning, via Musignana 7, 50022 San Polo in Chianti.
NEW 2022! Skirmjan Predator Hunter R MSR-PH-702L Length: 7’0” (213 cm) Lure: 1/16–1/4 oz (1,7–7 g) Line: 4 – 10 Lb Action: Fast
PREMIO PER IL VINCITORE SU OGNI NUMERO Skirmjan Predator Hunter R MSR-PH-702L Canna versatile, realizzata per le tecniche di pesca leggere sia in FW che SW con piccoli rotanti, minnow, microjig e softbait. Raccomandata per la pesca in laghetto, risorgive o torrenti con ridotta portata •d’acqua, ottima• sensibilità e buona riserva di potenza, che la rendono particolarmente MOSCA eha SPINNING 4/2019 adatta alla tecnica del drop shot. È in grado di fronteggiare anche combattimenti impegnativi.
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Dressing e note di commento in un file di testo a redazione@lapescamoscaespinning.it
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FRANCESCO GIORDANO • INTERPRETAZIONI SONORE SOFT
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Lasciati tentare dai nostri gadget... Molix Lover Buzz SS + Molix Finder Jerk 110 oppure Stonfo Command Grip MOLIX LOVER BUZZ SS – Mud Vein Frutto dell’incontro fra il design italiano e il talento del Pro americano Mike Iaconelli, il Lover Buzz SS (Super Squeaky) è un buzzbait in-line innovativo studiato per l’insidia di qualsiasi tipo di predatore e in ogni condizione. La paletta di taglia XXL conferisce massimo rendimento sin dal primo impatto con l’acqua, la possibilità di rimanere in superficie anche con un recupero più lento e ovviamente una grande diffusione di rumore, spruzzi e vibrazioni. L’amo snodato, tenuto in assetto da un anello di silicone, ha due funzioni principali: facilita la ferrata e soprattutto riduce al massimo le slamature quando il pesce scuote la testa per liberarsi dell’artificiale. La paletta scorre su un rivetto speciale in ottone zigrinato che emette un rumore cigolante con tonalità molto attrattiva e udibile dal pesce anche a grande distanza. Il colore Mud Vein ha diverse applicazioni, fra le quali le acque estremamente sporche o fangose, dove la combinazione tra la paletta anteriore arancione e quella rame permette al bass di localizzarlo più facilmente. Weight: 14 gPer maggiori informazioni: www.molix.com.
MOLIX FINDER JERK 110 Il Finder Jerk 110 è un jerk minnow ad alte prestazioni, con armatura passante in acciaio inox, che si distingue per il movimento vibrante e l’assetto bilanciato. Efficace nelle presentazioni finesse in mare o alla ricerca dei predatori di media e grossa taglia in acqua dolce, il Finder Jerk 110 nuota in modo eccellente con un recupero regolare, ma le migliori prestazioni avvengono con vigorose jerkate. Slow sinking • Length: 11 cm • Weight: 9 g • Deep Range: 50 to 130 cm Per maggiori informazioni: www.molix.com. STONFO STREAMER FISH HEADS misura 1 (5 mm) e misura 3 (9 mm) + HOLO LURE EYES Le Streamer Fish Heads (art. 667) sono testine studiate appositamente nella forma e nel profilo per montare streamer filanti molto realistici. Realizzate in materiale plastico trasparente, sono leggere e non influenzano il lancio. Apposite sedi ricavate lateralmente consentono l'applicazione degli occhi. Gli Holo Lure Eyes (art. 511) sono occhi adesivi lenticolari olografici, ideali per la costruzione e la personalizzazione delle esche artificiali. Per maggiori informazioni: www.stonfo.com
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show room mercatino CANNE, MULINELLI, ARTIFICIALI, ACCESSORI ECC. un asciugamosche che non lascia residui
STONFO DRY FLY SPHERES Prodotti simili a questo asciugamosche esistono in commercio sotto vari nomi, ma nella maggior parte dei casi si tratta di granulati in gel di silicio di varia dimensione che, pur essendo efficaci allo scopo, hanno un comune difetto, ovvero il fatto che la mosca trattiene residui di granulato una volta che l’asciugatura è completata. Il prodotto della Stonfo (art. 533), costituito da microsfere in un materiale altamente assorbente, asciuga perfettamente la mosca in pochi secondi senza che le microsfere rimangano attaccate alla peluria dei corpi e delle hackles. Il contenitore, appositamente studiato, consente l’introduzione guidata della mosca e la conseguente perfetta chiusura, il tutto per poter agitare comodamente l’artificiale nel prodotto senza dispersione dello stesso. Per ulteriori informazioni: Stonfo, tel. 055/8739615, www.stonfo.com, stonfo@stonfo.com.
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recensione Beppe Tosco - Armando Quazzo, L’eccellente avventura di Marta e Jason (per non parlar di Bjørn e Camillo), illustrazioni di Ignazio Morello, Bompiani 2021, 13x18 cm, 192 pp., 16 euro. ISBN 97888-301-0275-0 «Jason, maschio fatto e finito, ha la coda più larga e potente che Marta abbia mai visto, due occhi azzurri che ti fulminano e un girovita di una certa caratura. Per colpa delle anguille. Marta è robusta, forte come una cavalla, col fascino delle femmine formose ma proporzionate. Quella che verrebbe definita correttamente una curvy». Marta e Jason sono una coppia di salmoni atlantici che, dal Mar dei Sargassi, decide di tornare ai luoghi d’infanzia in Norvegia, nel fiume Mandalselva, per metter su famiglia. Nello stesso luogo si dirigono l’italiano Camillo, con il suo Hardy Perfect e le sue mosche pazientemente costruite, e il gigante norvegese Bjørn, che ha lì convocato l’amico. Nel libro – una deliziosa fiaba per adulti che vuole far riflettere sulla natura e sulle sue leggi parlando della incoercibile
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MOSCA e SPINNING
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Vendo due canne da spinning pezzo unico G.Loomis: 1. SHR821s, 6’10” Mag-Light Ex-Fast action, 6-10 lb, 1/16-1/4 oz; 2. DSR82S, 6’10”, 1/83/8 oz, 4-8 lb Ex-Fast drop shot. Perfette, non un graffio, pari al nuovo. Euro 150 cadauna. Giorgio, cell. 338/6286533. (F)
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passione per la pesca a mosca del salmone – si avvicendano così i diversi modi in cui i quattro protagonisti si approssimano all’inevitabile incontro finale, quando i punti di vista si alternano in modo serrato, sopra e sotto la linea d’acqua, il pescatore con la sua «The Dope», il salmone con il suo istinto. Nel garbo e nell’umorismo di alcuni passi, come in certe raffigurazioni di Camillo, i nostri lettori riconosceranno facilmente uno degli artefici del libro, Armando Quazzo, nostro storico collaboratore, autore di diversi importanti testi di pesca a mosca, che qui, assieme al noto Beppe Tosco, scrive una storia leggera e coinvolgente, contenuta in un volumetto che si legge d’un fiato in una serata d’inverno e si ripone soddisfatti nella propria biblioteca o si lascia appoggiato sul tavolo per continuare a gustarne la bella copertina. Perché «il libro è un inganno, né più e né meno di una mosca artificiale, un pesce finto o un grasso vermaccio».