La Pesca Mosca e Spinning 4/2017 anteprima

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Poste Italiane SpA – Spedizione in abbonamento postale – D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/2/2004 n. 46) art. 1, c. 1 C/SA/40/2016 - anno XVII, n. 4 - Agosto-Settembre 2017

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Swing 2 Caterpillar Torrenti alpini Perle di Pusteria Soft hackles [12 pp.] Tenkara: Rio Pissotte

AGOSTO-SETTEMBRE 2017 € 5,90

Native Caldi lucci Deep diver Val Sangone Ecoscandagli Trote e minicrank




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PASSIONE NATIVE

TORRENTI ALPINI. ISTRUZIONI PER L’USO

di Mirko Villa

Direttore responsabile Eugenio Ortali

di Alberto Gargantini

Cercare trote autoctone, ‘native’, in ambienti nuovi e incontaminati, dove pochi sono riusciti ad arrivare prima, è quanto mai rigenerante per il corpo e per la mente. Artificiali e attrezzature per una pesca fatta di sempre nuovi stupori per la bellezza delle livree dei pesci catturati.

La seconda parte dell’estate rappresenta il periodo migliore per affrontare a mosca i torrenti che scendono dai versanti delle Alpi, capaci di regalare grandi soddisfazioni. Occorrono comunque un po’ di esperienza e di abilità personale.

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redazione@lapescamoscaespinning.it www.lapescamoscaespinning.it www.facebook.com/MoscaeSpinning http://twitter.com/lapescaMeS www.flickr.com/photos/moscaespinning www.youtube.com/user/MoscaeSpinning

Hanno collaborato a questo numero Moreno Bartoli, Pietro Brunelli, Alessandro Castelli, Renzo Della Valle, Fabio Federighi, Loris Ferrari, Alberto Gargantini, Davide Mazzesi, Ivano Mongatti, Giorgio Montagna, Andrea Morvillo, Davide Muccino Zarlenga, Armando Quazzo, Fedrico Renzi, Nadika Staneva e Igor Stancev, Mirko Villa

CATERPILLAR

APERTURA IN VAL SANGONE

di Nadika Stanceva e Igor Stancev

di Davide Mazzesi

Nei periodi più caldi si possono trovare diversi bruchi sui rami che si sporgono sul fiume: alcuni cadono nell’acqua, dove i pesci li stanno aspettando e li mangiano con fragorose bollate. L’imitazione qui proposta è realizzata in flexy floss e herl di pavone.

Per coloro che amano pescare nei laghi alpini, «il primo di giugno rappresenta l’ora fatidica, ben più della classica ultima domenica di febbraio, perché in questi luoghi si uniscono e si fondono le dimensioni della pesca e dell’alpinismo, dando vita a un rito irrinunciabile».

Iscrizione ROC n. 26695 del 22.9.2016

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Registrazione presso il Tribunale di Roma n. 225 del 29.9.2014

TROTE E MINICRANK NELLE ACQUE MINORI

di Armando Quazzo

Direttore editoriale Giulio Fascetti

di Giorgio Montagna

Amministrazione, pubblicità, abbonamenti e arretrati Zona Franca Edizioni srl Via V. Veneto 169 • 00187 Roma tel. 06/42.90.38.54 abbonamenti@lapescamoscaespinning.it segreteria@lapescamoscaespinning.it Pubbliche relazioni e pubblicità Renzo Della Valle renzo.dellavalle@gmail.com

Pubblicazione periodica Disponibile anche in versione digitale su www.ezpress.it Tutti i diritti riservati LA PESCA MOSCA E SPINNING ZONA FRANCA EDIZIONI srl

Stampa: Tuccillo Arti Grafiche, Afragola Distribuzione: Press Di, Distributore stampa e multimedia srl - 20134 Milano

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MOSCA e SPINNING

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Torrenti, canali e laghetti di piccola-media estensione richiedono spesso un approccio il più naturale possibile, cercando di stanare i salmonidi dalla loro impenetrabile tana. I crank di ridotte dimensioni facilitano non poco il compito.

SWING 2. THE RIFFLING HITCH La tecnica del riffling hitch si effettua con mosche «che durante la passata attraversano la corrente a galla, creando una delicata ‘V’ in superficie e attirando l’attenzione dei pochi pesci superstiti». Per coniugare la bellezza della pesca a galla con lo swing.


RUBRICHE 04 NOTIZIE 86 SHOW ROOM 96 MERCATINO

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LUCCI CALDI... MA NON TROPPO

RIO PISSOTTE

di Alessandro Castelli

di Davide Muccino Zarlenga

La difficoltà della pesca estiva del luccio può essere superata scegliendo accuratamente i luoghi e optando per le tecniche più opportune. L’autore indica il frutto delle proprie esperenze e suggerisce attrezzature e artificiali per tentare la cattura dei big.

Affluente dell’Adige in località Brentino Belluno, il rio Pissotte è un piccolissimo torrente di montagna con una seducente successione di splendide cascate, buche e briglie. Si tratta di un ambiente ideale per un’uscita di pesca a Tenkara.

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PERLE DI PUSTERIA

SOFT HACKLES

di Pietro Brunelli

di Federico Renzi

Il progetto ‘Riserve Riunite’ qui presentato ha «molti aspetti altamente qualitativi e un ottimo tasso di innovazione applicato alla volontà di conservazione dell’ecosistema e dell’ambiente». Con indicazione dei vari tratti interessati dal progetto e dei migliori approcci.

Un argomento che affonda le radici nel passato ma che è al tempo stesso molto moderno, visto che le tendenze più recenti del fly tying prevedono l’impiego di materiali morbidi in grado di appoggiarsi sulla pellicola superficiale o addirittura di penetrare all’interno di essa.

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ECOSCANDAGLI: LE NOVITÀ

DEEP DIVER

di Andrea Morvillo

di Moreno Bartoli

Il settore degli ecoscandagli elettronici è stato interessato negli ultimi anni da un’evoluzione tecnologica senza precedenti, giungendo da un lato alla produzione di modelli molto piccoli, adatti anche al belly boat, dall’altro a schermi di grandi dimensioni dall’incredibile definizione.

Autentici professionisti della profondità, i deep diver hanno una paletta direzionale di dimensioni esagerate. «L’anellino di testa su cui fissare la lenza è spostato nel mezzo della paletta, distante dal ‘muso’, il che determina un affondamento deciso e in verticale».

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fish facts

a cura di Marco Sammicheli

al Parlamento UE

nuovo stop dalla Corte Costituzionale

APPROVATA LA RELAZIONE AFFRONTE

IMMISSIONI

«Il Parlamento Europeo (...) rileva che la pesca ricreativa genera elevati profitti economici per le comunità locali, attraverso attività come il turismo, e ha un impatto ambientale ridotto, ragion per cui va incoraggiata». Con 558 voti a favore, 43 contrari e 35 astenuti, l’aula di Strasburgo ha approvato a larga maggioranza la relazione sul Mediterraneo dell’On. Marco Affronte. Nel Mediterraneo il livello complessivo delle risorse ittiche sovra-pescate è più del doppio o del triplo del livello del ‘Massimo Rendimento Sostenibile’. Lo stesso On. Affronte riassume la situazione dicendo che «siamo oltre l’emergenza, oltre la crisi. Siamo al punto di non ritorno per il Mar Mediterraneo. O cambiamo rotta o diventerà uno stagno morto». La Relazione approvata dal Parlamento Europeo dà numerose indicazioni finalizzate a migliorare drasticamente la sostenibilità delle attività di pesca e introduce numerosi riferimenti alla pesca ricreativa. Se l’attuale Politica Comune della Pesca menziona la pesca ricreativa solo come concorrente della pesca commerciale, la relazione Affronte segna una svolta storica per i chiari riferimenti ai valori economici e sociali della pesca ricreativa, alla necessità di una sua piena integrazione nel comparto attraverso la sua conoscenza analitica e una regolamentazione basata su tale conoscenza. Resta da vedere come il documento riuscirà a influire sulle norme sia europee che degli stati membri, che però ne ricevono un forte segnale. Ecco alcuni dei riferimenti alla pesca ricreativa contenuti nella «Relazione sullo stato degli stock ittici e la situazione socio-economica del settore della pesca nel Mediterraneo»: • la pesca ricreativa ha un valore socioeconomico in numerose regioni del Mediterraneo, oltre a un impatto, diretto e indiretto, sull’occupazione; • l’influsso della pesca ricreativa sugli stock e il suo potenziale socioeconomico nel Mediterraneo non sono stati sufficientemente studiati; si ritiene che occorra, in futuro, raccogliere dati sul numero di coloro che praticano la pesca ricreativa, il volume delle loro catture e il valore da essi generato nelle comunità costiere; • la pesca ricreativa genera elevati profitti economici per le comunità locali, attraverso attività come il turismo, e ha un impatto ambientale ridotto, ragion per cui va incoraggiata; • dovrebbe essere adottata, a livello del Mediterraneo e per tutte le specie commerciali e ricreative interessate, una taglia minima consentita in funzione della maturità sessuale, in base alle migliori conoscenze scientifiche disponibili; si segnala la necessità di adottare misure per garantire un rispetto più rigoroso di tali taglie minime; • si evidenzia la necessità di istituire norme di base in tutto il Mediterraneo per la gestione della pesca ricreativa; • si ritiene che sia importante valutare lo sforzo di pesca nell’ambito della pesca ricreativa e raccogliere i dati delle catture per bacino marittimo e nel Mediterraneo; • dovrebbero essere applicate nuove norme alla pesca ricreativa e dovrebbe altresì essere elaborato un catalogo delle attività di pesca ricreativa che includa informazioni riguardanti gli attrezzi e le operazioni di pesca e una descrizione delle zone di pesca, così come delle specie bersaglio e delle catture accessorie.

Sono almeno due decenni che le istituzioni si confrontano sul problema della gestione della pesca in acque interne tramite immissioni. La pesca ricreativa si è trasformata e sviluppata proprio sulla base del meccanismo che prevede di intervenire sulla fauna ittica per sostenere e incentivare la domanda di pesca anziché regolare la pesca per adattarla alla disponibilità naturale di risorse. Un sistema che ha concorso alla diffusione di specie aliene invasive, che hanno trasformato radicalmente le comunità ittiche della gran parte delle nostre acque interne e che si è anche sentito eccentricamente proporre come misura di incremento della fauna ittica marina. Nelle sedi prima provinciali e poi regionali si è continuato a rispondere alla domanda di pesca ricreativa con provvedimenti dichiarati illegittimi dallo Stato, che ha ripetutamente confermato il divieto di introduzione di specie ittiche non autoctone. D’altra parte lo Stato sta continuando a intervenire per limitare le norme regionali non conformi ma evita di farlo per definire l’argomento delle specie alloctone mettendo chiarezza ed evitando ulteriori casi di non conformità. Dopo il caso del Veneto, quello del Friuli Venezia Giulia sembra mettere definitivamente un punto fermo in tema di immissioni. Con la sentenza n. 98/2017 la Corte Costituzionale si è espressa contro la decisione del Friuli Venezia Giulia di concedere l’immissione di specie alloctone (Oncorhynchus mykiss e Salmo trutta) in alcune acque come previsto dalla legge n. 4 del 8/4/ 2016. La sentenza della Corte Costituzionale ha due motivazioni principali: la competenza su questioni ambientali è in capo allo Stato e l’attuale legislazione non permette l’introduzione di specie non autoctone. Il fervore con cui si continuano a invocare le immissioni lascia sottintendere che i pescatori le ritengono indispensabili per svolgere una soddisfacente attività alieutica. Una pratica diventata tanto consuetudinaria da modellare le attività di pesca e da dissipare larga parte delle risorse economiche destinate alla gestione. Il modello di gestione tramite immissioni è legato alla produzione di materiale ittico quasi sempre non autoctono e la sua resistenza è fondata anche sulla assoluta latitanza dello Stato che, a parte cassare le decisioni prese da chi non ne ha il diritto, persevera nel non fare chiarezza, tramite una legge quadro, su specie, areali e quanto di sua competenza, rendendosi di fatto complice del disordine con cui si stanno muovendo le Regioni. I pescatori rischiano di trovarsi in un vicolo cieco se non riusciranno a ritrovare le radici della loro attività e ad operare tramite le loro organizzazioni perché la pratica delle immisioni sia riportata alla sua originaria funzione di misura straordinaria finalizzata a ristabilire equilibri ittici compromessi e accessoria rispetto alla rimozione delle cause del degrado, in primo luogo quella della sostenibilità dello sforzo di pesca. Abbiamo due decenni di ritardo che la pesca ricreativa sembra aver impiegato per difendere una posizione che già dall’inizio mostrava di essere destinata a cadere. Due decenni di sopravvivenza di una cultura della pesca ancora radicata nel contesto socioeconomico del dopoguerra. Due decenni che forse avrebbero permesso un passaggio graduale e non traumatico verso diversi modelli di gestione, che diventano ogni giorno di più una necessità urgente per evitare un tracollo del settore.

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MOSCA e SPINNING

g tiva.or aricrea c s e .p www • 2/2016

in omaggio un’esca Buginu 55 di Seaspin


notizie

30 anni inSIeMe

CASTEL DI SANGRO CITTÀ DELLA PESCA A MOSCA In occasione del 14° SIM Fly Festival, che si è tenuto a Castel di Sangro dal 23 al 25 giugno 2017, l’assessore regionale ai parchi dott. Donato di Matteo e il sindaco di Castel di Sangro avv. Angelo Caruso hanno scoperto l’insegna stradale che attesta Castel di Sangro Città della pesca a mosca, deliberata all’unanimità dal Consiglio comunale del 30 giugno 2014. Tale riconoscimento costituisce il primo e unico esempio in Italia di una città della pesca a mosca, in quanto a Castel di Sangro vi sono il primo e unico Museo della pesca a mosca in Italia nonché il primo e unico monumento dedicato al pescatore a mosca al mondo e la più importante scuola di pesca a mosca in Italia. Tutte queste peculiarità fanno di Castel di Sangro la capitale italiana della pesca a mosca, punto di riferimento internazionale di questa disciplina sportiva. Il SIM Fly Festival è stata anche l’occasione per festeggiare il 30° anniversario della fondazione della SIM, un traguardo importante che costituisce non già un punto di arrivo ma l’inizio di un nuovo percorso, con la consapevolezza che la SIM rappresenta ormai un’istituzione nel panorama della pesca a mosca italiana ed internazionale. La Scuola Italiana di Pesca a mosca in questi primi trent’anni di attività è riuscita a portare in Italia e in Abruzzo, a Castel di Sangro, pescatori a mosca provenienti dai cinque continenti: dal Giappone all’Australia, dalla Nuova Zelanda al Sudafrica, dall’Argentina agli Stati Uniti e la maggior parte degli stati europei. tale risultato costituisce un’eccellenza dell’Italia nel panorama internazionale della pesca a mosca, che è stato anche riconosciuto attraverso la sottoscrizione nel 2013 del protocollo d’intesa con G.A.I.A. (Game Angling Instructor’s Association), all’interno del quale sono stati sanciti una stretta collaborazione e il reciproco riconoscimento dei brevetti di istruttore. Il Sim Fly Festival, che si è svolto come sempre nella splendida cornice dell’ex Convento della Maddalena di Castel di Sangro, ha visto la parte-


notizie

cipazione di oltre 300 pescatori a mosca provenienti da tutta Italia nonché dall’estero. Tra gli ospiti stranieri lo scozzese Alberto Laidlaw, past president dell’associazione britannica G.A.I.A., che ha tenuto dimostrazioni di lancio con canna a due mani per la pesca del salmone, l’olandese Ari T-Art, famoso costruttore di mulinelli da mosca e morsetti per la costruzione di artificiali, veri e propri gioielli di alta tecnologia, gli americani Paul Morgan importante editore di libri sulla pesca a mosca, Jim Krull, già direttore del Catskill Museum (stato di New York), Jed Dempsey, rodmaker della Scuola di Garrison, Leonard e Carpenter, Fran Verdoliva, rappresentante del New York Department of Conservation River e manager of Salmon River NY, Tony Lolli, editore e pescatore a mosca, nonché i famosi costruttori norvegesi Barry ord Clarke, Jon Strand e Roger Enger Lie, i britannici Dale Rushby e Andy Hutson, gli spagnoli Andre Touceda e Jorge Maderal, l’olandese Martie Van Den Brand e l’americano Steve Silverio. Erano altresì presenti gli italiani provenienti dalle regioni del Centro Nord: Mauro Borselli, Walter Luzi, Fabrizio Gajardoni, Ezio Celeschi, Carlo Coronelli, Piero Sistino, Fabio Gasperoni, Gabriele Zingaro, Giovanni De Pace, Nino Casino, Massimo Masi, Alberto Calzolari, Antonio Fiore Piscione, Michele Di Berardino, Angelo Rosorani, Eri D’Addario, Stefano Tieri, Umberto Oreglini, Nunzio Troisi e Antonio Sabetta. L’associazione di costruttori di canna in bambù Ibra è stata rappresentata da Antonio Rezzolla, Silvano Sanna, Luciano De Feudis e Massimo Tirocchi, che hanno eseguito parti delle lavorazioni per la costruzione artigianale di canna in bambù. Alberto Salvini e Davide Zarlenga hanno tenuto un percorso didattico per la pesca a mosca Tenkara, antica tecnica di pesca a mosca giapponese che viene praticata da secoli in oriente con origini che ritroviamo anche nella pesca a mosca praticata da sempre nella valle del Sangro. Il festival è stato aperto venerdì sera con la manifestazione enogastronomica «La trota sul palco», che ha visto impegnati gli chef dell’associazione cuochi Alto Sangro e Valle Peligna, capitanata dallo chef Ivano Pallotta del ristorante Il Boscaiolo di Castel Di Sangro, che hanno interpretato la trota quale prodotto tipico dell’alto Sangro, offerto dall’azienda agricola Erede Rossi, valorizzati dalla pasta artigianale della Rustichella d’Abruzzo, con abbinamento dei vini della cantina Miglianico.

Gli artisti italiani Passpartout (al secolo Gianfranco Tartaglia), Loreta Almonte, Massimo Di Febo, Patrizia Franchi, Rosanna Iossa, Nunzio Placido e il norvegese Barry ord Clarke hanno realizzato le loro opere interpretando la pesca a mosca nell’ambito della mostra di arte contemporanea «L’arte della pesca... la pesca nell’arte», organizzata dal maestro Lino Alviani, giunta alla 17a edizione e che ha ricevuto il prestigioso patrocinio del Consiglio Regionale d’Abruzzo. Le opere sono state inserite in un catalogo ed esposte nelle sale dell’ex Convento della Maddalena. Sabato 24 giugno si è svolta la cerimonia di consegna dei riconoscimenti Claudio D’Angelo Award, premio che viene attribuito al miglior fly tier italiano e straniero. Quest’anno il premio è stato assegnato a Michele Di Berardino per l’Italia e per l’estero all’americano Steve Silverio. La SIM ha voluto inoltre organizzare una piccola lotteria per una raccolta fondi da destinare in parte alle attività produttive delle zone terremotate dell’Umbria e precisamente della Valnerina. La scuola ha ritenuto che l’unico modo per consentire alle zone terremotate di riprendere la loro vita è quella di sostenere le attività dei produttori locali attraverso l’acquisto dei loro prodotti in modo da stimolarli a restare in quei territori per proseguire le proprie attività agricole e artigianali. Un’altra parte del ricavato verrà utilizzato per sostenere i costi della sistemazione degli arredi e promuovere le attività del Museo della pesca a mosca. La SIM acquisterà quindi i prodotti da agricoltori e artigiani della Valnerina, che verranno donati ad associazioni quali ad esempio la Croce Rossa Italiana e la Caritas, che li utilizzeranno per distribuirli alle popolazioni locali. L’iniziativa benefica è stata raccolta anche dal costruttore norvegese Jon Strand, che ha lanciato su Internet il progetto di raccolta fondi sul sito www.flytyngforcharity.com attraverso un’asta benefica per la vendita di oggetti ed esche artificiali realizzate per tale scopo. I fondi che verranno raccolti fino al 30 settembre verranno utilizzati per l’acquisto dei prodotti della Valnerina e per le spese di ristrutturazione del Museo della pesca a mosca. Il Sim Fly Festival è stato preceduto dal consueto Corso per Istruttori, giunto alla sua 32° edizione, nonché dal 204° Corso di perfezionamento e dal 201° stage per istruttori, che si sono svolti dal 19 al 23 giugno sotto la direzione del coordinatore della Direzione tecnica Marino Di Luca e dai componenti Luca De Franceschi e Angelo Rosorani.

organizzato dal Fly Club 90 Versilia

1° MEMORIAL RENATO REPETTI Il giorno sabato 2 settembre 2017, presso il Palazzo Mediceo di Seravezza (LU), si terrà il primo Memorial Renato Repetti, gara di costruzione e lancio tecnico organizzato dal Fly Club 90 Versilia. Giudici della competizione saranno Stelio Di Manno, Graziano Magrini e Ivano Mongatti. Tutte le informazioni sul sito del club organizzatore: www. flyclub90versilia.club.

tutte le attività dell’associazione

LANCIATORI DEL POLESINE Lanciatori del Polesine a.s.d. è nata con lo scopo principale di organizzazione, esercitare e tutelare la pesca sportiva al lancio con esche artificiali, in particolare spinning, casting e mosca, comprese le attività didattiche per l’avvio, l’aggiornamento e il perfezionamento della tecnica. L’associazione e i soci sono inoltre impegnati attivamente nella promozione di iniziative e progetti di salvaguardia del patrimonio ittico, con particolare riferimento alle specie autoctone ed endemiche del Polesine. L’associazione, grazie alla formazione sportiva e morale degli associati, esercita una tecnica di pesca rispettosa del pescato (catch and release) e diffonde una filosofia di pesca volta alla sensibilizzazione e alla comprensione delle problematiche che affliggono gli ecosistemi acquatici. Per la realizzazione e lo sviluppo delle proprie attività e progetti, l’associazione si avvale del volontariato dei soci e della collaborazione con enti pubblici e associazioni affini, organizzando allo stesso tempo iniziative culturali, corsi di formazione e serate a tema.

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L’associazione si è costituita il primo di marzo del 2017 nella forma di associazione sportiva senza personalità giuridica. Il sodalizio è nato dall’amicizia che negli anni ha unito e spinto gli otto soci fondatori, originari delle province di Rovigo, Venezia e Padova, a concretizzare le proprie idee comuni e la grande passione per la pesca. L’associazione è affiliata all’Unione Sportiva ACLI ed è riconosciuta ai fini sportivi dal CONI. Nel mese di aprile è stata presentata ufficialmente in conferenza stampa al presidente della Provincia, alla Polizia Provinciale e all’Ufficio Pesca di Rovigo. Grazie alla varietà di ambienti e che caratterizzano il Polesine, vengono svolte regolarmente tra gli associati uscite di pesca in compagnia, in particolare nelle acque dolci interne per la ricerca di luccio, persico reale, persico trota, cavedano, aspio, lucioperca e siluro, mentre nelle acque salate costiere per la ricerca di spigola, serra e leccia. Di recente sono state effettuate le prime uscite a light rock per i predatori di scoglio (ghiozzo e bavosa), ultraleggero all’aguglia e fly fishing alla carpa. Nel mese di maggio si è tenuto un importante evento dimostrativo nella piazza del Comune di Pontecchio Polesine. Durante la manifestazione i soci hanno esibito la propria attrezzatura, mostrato le varie montature, il nuoto delle esche, mulinelli d’epoca e le tante esche e mosche autocostruite. L’occasione ha permesso di coinvolgere il pubblico, dai più piccoli ai più grandi, in alcune azioni di pesca simulate, come la seduta sul belly boat e il lancio con la coda. L’associazione ha ottenuto per il 2017 il contributo finanziario della Regione Veneto, Assessorato alla Pesca ed Acquacoltura, per l’immissione delle specie autoctone luccio italico, tinca e persico reale nelle acque dolci interne della provincia di Rovigo. Oltre alla semina degli avannotti, l’associazione segue ed è prossima all’inaugurazione della prima riserva degli autoctoni (flora e fauna) in un tratto chiuso del Fissero Tartaro Canalbianco. L’associazione contribuisce infine alla realizzazione del progetto di semina quinquennale (2017-2021) della sola specie luccio italico nelle acque no kill del rodigino. Per ulteriori informazioni: lanciatoridelpolesineasd@gmail.com; pagina Facebook: Lanciatori del Polesine asd; tel.: 340/3829288 (Emilio Destefani).

alle porte di Milano

LAGO BELLARIA Chi, soprattutto tra i pescatori lombardi, non conosce il Lago Bellaria? Situato in località Robbiano di Mediglia, alle porte di Milano, questo grande e limpido lago vanta una ‘storia’ infinita tra gli appassionati di svariate tecniche di pesca, che da circa cinquant’anni si sono divertiti con le trote presenti immesse dai differenti gestori. Il Bellaria è infatti uno dei primi laghi di questo tipo in assoluto a essere stati adibiti alla pesca sportiva. Come moltissimi altri bacini privati presenti in varie regioni d’Italia, trae origine da un ex cava di ghiaia; oltre a essere uno tra i più grandi esistenti in Europa, possiede acque limpide e anche profonde (ci sono zone dove il fondale arriva a ben 40 m di profondità), motivo per il quale anche nei mesi estivi non sono impossibili ottime catture di trote iridee di taglia anche rilevante. È inoltre possibile utilizzare pratiche barche per poter spaziare in ogni zona del lago. Luigi Fialdini e il suo staff (Fialdini Fishing Area), che sono gli attuali gestori del lago e che svolgono al meglio il loro lavoro, sono infatti in grado di soddisfare le esigenze di ogni pescatore, purché si rispettino l’ambiente e i pesci – soprattutto di grandi taglie – immessi (il catch and release è sempre ben accetto). Il lago non è solo un punto di riferimento per chi pratica la pesca sia nella zona riservata allo spinning e alla mosca che in quella riservata ad al-

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le novità per il bimestre

PESCA (SKY CANALE 236)

tre tecniche, ma, mettendo a disposizione un ampio parcheggio e numerose capanne con relative griglie, per chiunque intenda trascorrere un’intera giornata tranquilla fra amici. Tra i numerosi gruppi di persone che frequentano abitualmente il lago, specialmente nei mesi di primavera ed estate (effettuando spesso succulenti grigliate, ottimamente organizzate dall’amico Franco, di origini argentine) c’è per esempio il gruppo di preghiera ‘Il Germoglio’ di Milano. Per conoscere le varie iniziative si consiglia di frequentare la pagina Fialdini Fishing Area su Facebook. (Giorgio Montagna)

aperto ai pescatori a mosca da belly boat

1° FLYFISHDOLOMITI-LOOP PIKE TROPHY Sabato 24 giugno, presso il lago di Centro Cadore (BL), si è svolto il primo Flyfishdolomiti-Loop Pike Trophy, una sfida aperta a tutti coloro che pescano il luccio con il belly boat. La particolarità del trofeo risiedeva nella ‘caccia’ al Big Pike, ovvero al luccio di almeno un metro di lunghezza. Una sfida resa possibile solo grazie alle caratteristiche di questo lago che, unite a una gestione all’avanguardia di totale catch and release dell’esocide, hanno consentito lo svolgersi di una manifestazione unica in Italia. Dopo sette ore e mezza di lanci, pinnate, ferrate e qualche imprecazione per alcuni grossi lucci slamatisi..., tra tutti i diciassette partecipanti Enrico Pini è riuscito a catturare un luccio di ben 110 cm certificati. Enrico è il primo vincitore del Pike Trophy e il suo nome è adesso inciso sulla ‘Pike Coppa’ visibile nel salone di Villa Marinotti a Tai di Cadore. È stata una manifestazione intensa e appassionante, che ha radunato il gotha della pesca a mosca al luccio italiano e che, visto il successo, vedrà una seconda edizione nel mese di giugno 2018.

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MOSCA e SPINNING

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A partire da domenica 3 settembre alle ore 22.00 Pesca (Sky canale 236) presenta «L’ospite col cucchiaino». La trasmissione è un viaggio in cui l’esperto pescatore e volto del canale Valerio Morini va in giro per l’Italia a trovare amici pescatori nei loro club. Un tour appassionante per conoscere la realtà dei club italiani e le attività che li animano. Valerio e il suo fidato cameraman viaggiano per tutto il Belpaese alla scoperta dei migliori circoli di spinning: insieme a loro conosceremo i soci iscritti, indagando sui loro trucchi e sulle loro passioni, ma soprattutto scopriremo in che modo le realtà dei club contribuiscono alla diffusione e alla salvaguardia della pesca in Italia. Lunedì 4 settembre alle ore 21.00 inizia «ProFishional School», che si prefigge di essere una vera e propria scuola che aiuta a capire meglio alcune tecniche della pesca ricreativa, un settore che tende a una sempre maggior specializzazione. Gli episodi sono composti da vari tutorial nei quali i talenti del canale mettono a disposizione la loro esperienza per raccontare e spiegare gli aspetti tipici di ogni tecnica. Pesca a spinning, traina, pesca a mosca, pesca a feeder: l’ABC delle tecniche di pesca ricreativa più praticate è servito a tutti gli spettatori appassionati del canale. Il 7 settembre alle ore 22.00 inizia la prima stagione di «Troutsession», mentre martedì 12 settembre alle ore 22.00 riparte con nuovi episodi inediti un programma storico del canale: «Passione artificiale con Matteo De Falco 2017», un classico che si presenterà in una veste moderna e completamente rinnovata. Naturalmente la trasmissione dedicata alla pesca con gli artificiali non rinuncia al suo marchio di fabbrica, alle immagini spettacolari e prese dal vivo e alla conduzione del ‘leggendario’ Matteo De Falco. Sempre grande attenzione negli episodi all’esposizione dei segreti della tecnica della pesca con gli artificiali, con tutte ma proprio tutte le novità che riguardano le esche. Dai piccoli torrenti di montagna ai grandi fiumi, alle infinite distese dei nostri mari: l’obiettivo di questo straordinario viaggio alieutico è sempre imparare e divertirsi con la passione per la pesca con le esche artificiali. A partire da 23 settembre alle ore 22.00, infine, Pesca presenta la quarta stagione di «Sbammm! Vi stupiremo ancora». Torna, con gli episodi inediti e in prima visione della quarta stagione, la trasmissione dedicata alla pesca al siluro, i cui episodi saranno caratterizzati dal divertente stile ‘fumetto’ che contraddistingue da sempre questa produzione. In ogni puntata saremo in uno spot o in una situazione di pesca diversa, ma sempre avventurosa e divertente: tra l’altro, andremo a caccia del mostro della cava, alla ricerca del siluro con il kayak e potremo seguire l’appassionante ‘rivincita francese’ di Erica. Da non perdere per chi vive la pesca in modo scanzonato e allegro.


notizie

a cura dello Spinning Club Italia • www.spinningclubitalia.it

spinning sul Po

RADUNO NAZIONALE ALLA CHEPPIA Si è svolto lo scorso 2 giugno il consueto raduno nazionale di pesca alla cheppia sul Po piacentino, organizzata dal direttivo dello Spinning Club Italia. La sfida tra i partecipanti dell’associazione ha avuto quest’anno buon esito, dopo una serie di manifestazioni, gli scorsi anni, che ne avevano visto il rinvio causa impraticabilità del ‘campo’. Numerosi spinners provenienti dalle sezioni di Monza Brianza, Lodi, Milano, Como, Cremona e Piacenza hanno dato vita a un bel momento aggregativo all’insegna dei valori dello Spinning Club Italia. Dopo una mattinata discretamente pescosa, con un buon numero di catture (nonostante le condizioni del fiume non perfette per la ricerca della cheppia), tutte accuratamente rilasciate, pranzo sul posto e rituale discorso del presidente nazionale, Mario Narducci, con premiazione del gruppo proveniente da più lontano. Nel pomeriggio un ristretto manipolo di valorosi, incuranti del caldo feroce, ha poi proseguito la pescata, ma la seconda parte della giornata è stata veramente avara di catture. Per la cronaca, sono state catturate 32 cheppie, due siluri, un lucioperca e un cefalo. Con la speranza che questa meravigliosa specie anadroma che è la cheppia possa tornare a popolare numerosa come un tempo il Po e i suoi affluenti, vorremmo che gli enti preposti cominciassero a elaborare misure per la sua salvaguardia. A tale proposito questa manifestazione è stata un buono strumento per valutare lo stato di popolamento della cheppia lungo l’asta del Po durante il periodo molto importante della riproduzione. (Vainer Mazzoni, responsabile Spinning Club Italia Piacenza)

ampliato l’incubatoio per trote e lucci

PER LE SPECIE PREGIATE DELL’ADDA La sede di Lodi dello Spinning Club Italia segue dal 1999 il Progetto marmorata, che nel tempo si è allargato alla tutela di altre specie come il luccio, alla collaborazione per il contenimento delle specie invasive, alla sorveglianza della pesca, alla denuncia delle alterazioni ambientali e forse in futuro al miglioramento stesso dell’ambiente. Il fulcro di quest’opera multiforme poggia su un piccolo incubatoio, di proprietà della Provincia di Cremona, essenziale per sostenere la capacità riproduttiva ittica in declino in ambiente naturale. Pur trattandosi di un impianto modesto (in fondo un semplice container), è sempre stato sfruttato a fondo ottenendo anche discreti risultati per lo svezzamento della trota marmorata dell’Adda. Le storie belle però non è detto che trovino sempre un lieto fine: le note vicende che hanno portato alla chiusura delle province hanno fatto in modo che quella di Cremona manifestasse l’intenzione di disfarsi di questo impianto, minacciandone addirittura la rot-

tamazione. Così, non facendosi avanti nessun altro interlocutore istituzionale, lo Spinning Club Italia ha deciso di acquisirlo in comodato d’uso. Il direttivo del club ha avuto la fortuna di trovare al suo fianco il Consorzio Irrigazioni Cremonesi, che gestisce il canale Vacchelli, il quale si è offerto di condividere l’impresa. Detto fatto, l’impianto è stato trasferito in un’area protetta presso l’origine dall’Adda del canale Vacchelli stesso e in un primo momento si è avuta la speranza di poter riprendere con celerità l’opera in corso. Tuttavia, anche se l’impianto avrebbe funzionato nello stesso modo degli anni precedenti, il cambio di gestione ha costretto a riprendere daccapo l’iter autorizzativo. Per farla breve, a fronte di un’opera di ammodernamento e ampliamento dell’incubatoio, si è dovuto affrontare un lungo e pericolosissimo percorso burocratico autorizzativo, che è costato oltre due anni di impegno costante. Oltretutto con impatti assolutamente negativi sull’andamento dell’opera di salvaguardia della marmorata stessa, che per forza di cose ha subìto un rallentamento. Finalmente, lo scorso giugno si è giunti all’inaugurazione della struttura, ampliata, potenziata e con prospettive di possibile ulteriore sviluppo. Ora il fiume Adda sublacuale e i pescatori che lo frequentano possono tornare a sperare nella presenza di trote marmorate e lucci, le cui uova verranno fatte schiudere nell’impianto fino all’accrescimento degli avannotti nei primi stadio di sviluppo. E poi… chissà, si potrà procedere con altre specie autoctone a rischio di estinzione, per la salvaguardia delle biodiversità nel più importante corso d’acqua lombardo. Il futuro dell’Adda e dei suoi pesci appare oggi meno drammatico. (Mario Narducci, Presidente Spinning Club Italia asd)

nata nel 2008

LA SEDE DI AREZZO La sede di Arezzo dello Spinning Club Italia nasce nel 2008 dalla volontà di cinque amici decisi non solo ad andare a pesca insieme, ma anche a fare qualcosa per tutelare le nostre acque. Dall’anno successivo, è subito iniziata la collaborazione con altri club e con l’amministrazione provinciale, concretizzatasi nel 2010 con l’istituzione di una zona di protezione del luccio sull’invaso del Calcione, gestito per cinque anni con l’affiliazione a Enalpesca; adesso, con il passaggio a Fipsas dello SCI, si sta formalizzando anche il passaggio della gestione dell’invaso. Ad oggi la sede aretina, guidata sin dalla sua costituzione da Lorenzo Lombardi, conta circa 25 soci, dei quali due istruttori riconosciuti Fipsas e tre guardie ittiche volontarie, che oltre alle classiche attività alieutiche svolgono corsi per neofiti e di specializzazione, giornate ecologiche e vigilanza delle acque. I soci si riuniscono ogni secondo e quarto mercoledì di ogni mese alle ore 21.30 presso la sede, situata a Monte San Savino in via della Costituzione 7. Per ulteriori informazioni è possibile contattare Lorenzo Lombardi al n. 339/2115564 o alla mail lombardi.lorenzo@virgilio.it.

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PIPAM NEWSLETTER Nel notiziario, diffuso per posta elettronica con cadenza mensile, troverete notizie dal mondo di PIPAM, novità da parte degli inserzionisti, immagini e tanto altro. Per essere sempre aggiornati sulle novità nel mondo della pesca a mosca registratevi alla PIPAM NewsLetter: iscriversi è semplicissimo e gratuito: basta andare sulla home page di PIPAM, cliccare sul banner NewsLetter PIPAM e scrivere il proprio nickname e la propria email nel format che comparirà.

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FLY FISHING MAGAZINE

rimasto da vedere i grandi fiumi, Drava e Gail, a quel momento in piena. Per cui, calendario alla mano, abbiamo fissato il periodo ritenuto migliore, ovvero il penultimo weekend di aprile…

Tying Flies with CDC SLO - Reka Idrijca Paolo Fortunati (Pablo) “Reka Idrijca”! Il solo udire queste magiche parole ha il potere di riportarmi indietro nel tempo quando, quasi per caso in una gostilna (locanda) di Tolmino, ebbi la fortuna di conoscere un caro amico e la sua compagnia di ‘folli’ pescatori marchigiani innamorati della parte alta del fiume Idrijca. A presentarci fu il compianto Franko Gorjan, grande uomo e grandissimo pescatore sloveno, scomparso ahimé pochi anni fa. Verso la metà degli anni Novanta ero solito frequentare due dei fiumi principi per la pesca a mosca in Slovenia: l’Unica (impropriamente chiamato Unec dai più) ma soprattutto il Soca e quasi tutti i suoi affluenti compreso l’Idrijca nella parte bassa. Grazie a queste nuove conoscenze iniziai a frequentare l’Idrijca anche nella parte alta nei pressi dei paesi di Idrija (che dà il nome al fiume)...

AUS - Aktiv Hotel Gargantini (seconda parte) redazione di Pipam La visita autunnale di Pipam all’Aktiv Hotel si era conclusa con la piacevolissima scoperta della famiglia Gargantini, ovvero una poderosa fuoriserie a trazione integrale (le quattro ruote motrici sono Adriano, Alberto, Francesco e la sig. Erica) lanciata a tutta velocità per soddisfare le esigenze dei pescatori di mezza Europa, facendo al contempo impresa e tutela ambientale. Avevamo pescato la Sorgiva (Ferlach) e la Moll, e ci era

The Masters on the Nymph Andrea Rossetti (ROX) The Masters on the Nymph racchiude la conoscenza e le tradizioni sulla pesca a ninfa di alcuni fra i più grandi pescatori americani del 20° secolo. Il libro è composto da 18 capitoli scritti da altrettanti famosi pescatori a ninfa che analizzano questa tipologia di pesca sia a livello di tecnica di pesca che a livello della costruzione artificiali. Le imitazioni in particolare sono quelle strettamente legate all’entomologia dell’ambiente acquatico. Ogni esperto scrive sulla sua specialità e quindi inserisce tradizioni, trucchi, consigli e cenni storici sulla pesca a ninfa americana. Fra i grandi maestri che scrivono in questo libro troviamo: A. J. McClane, Ernest Schwiebert, Poul Jorgensen, Lefty Kreh, Dave Whitlock, Carl Richards, Charlie Brooks, Brian Clarke, Ed Zern.

I THREAD PIÙ SEGUITI Manca l’acqua Maurospin1949 La mancanza d’acqua incominciata già in primavera è oggetto di discussione di questo thread. Gli effetti climatici stanno comportando notevoli disagi ai corsi d’acqua e ai loro abitanti, e in alcuni casi la captazione da parte delle centrali è il colpa di grazia per i fiumi. Argomento interessante, molto seguito.


I CERCHI PIÙ INTERESSANTI Luccio a mosca: la sfida nella sfida Shark on the fly - squali a mosca

Mauro Ardi Un thread che parla di itinerari di pesca in alta montagna. Chi si vuole cimentare in una bella camminata in quota e trovare torrenti e paesaggi spettacolari qui trova numerose indicazioni e consigli.

Angelo Piller (Angelo) I pescatori di lucci sanno benissimo che c’è una sfida nella sfida. La prima è quella di riuscire a catturare un luccio a mosca. La taglia non conta, salpare un luccio è sempre meritevole e non è da tutti. La seconda sfida è quella di riuscire a catturare un ‘big’, ovvero un esemplare dai 100 cm in su. Ovviamente in Italia, perché è scontato che se siamo disposti a viaggiare nel nord del Canada o in altri continenti extraeuropei il ‘gioco’ diventa molto più facile. Questa seconda sfida ‘è da pochi’. Non credo che in Italia ci siano più di una ventina di pescatori a mosca che siano riusciti nell’intento. Occorre tanta determinazione, costanza e spirito di sacrificio... in poche parole occorre tanta passione.

Black bass a mosca

Laghi condannati

Strike! Ben 280 interventi da aprile ad oggi per questo thread che parla di pesca ad uno tra i più interessanti pesci d’acqua dolce insidiabile pescando a mosca. Un thread da non perdere….

Beppe Saglia (Beppe) Cambiando le politiche di ripopolamento dei laghi alpini (di fatto non si ripopola più) si arriverà, a mattanza ultimata (pare sia diventato di gran moda fare dei catch and grill camping in quota) ad avere sostanzial-

Alberto Galeazzo (Faina) La nuova frontiera della pesca a mosca in Adriatico? La pesca alle verdesche. Nel thread viene presentata questa novità per la pesca a mosca in Adriatico: tecnica, materiali e quant’altro sono approfonditi con dovizia di particolari. Alte quote

mente due tipi di laghi: quelli che grazie a condizioni particolari e/o ad immissari/emissari potranno contare su una riproduzione naturale; quelli che, pur vocati ad ospitare ed accrescere trote anche di taglia, saranno condannati a un progressivo impoverimento. Pur essendo fondamentalmente contrario ai ripopolamenti, mi fa tristezza pensare a laghi di alta quota, privi di affluenti, come quello della foto, che ospitano trote di taglia anche eccezionale condannati alla morte ittica.

Azioni delle canne Gianfranco Baudone (Gi.Bi.) Secondo voi questo grafico, relativo all’azione delle canne, è sempre attuale o è cambiato qualcosa? Nuove azioni…? Oppure innovazioni come nell’assemblaggio? Ad esempio montare il vettino non sulla spina, come qualcuno fa, come modifica le proprietà della canna nel lancio?

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passione

NATIVE

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a pesca native non è solo una passione, è un vero e proprio state of mind: quando la stagione è chiusa, è come se mancasse l’ossigeno e ora che siamo nel periodo giusto i motori sono a pieni giri. Tutto nasce dalla voglia di cercare trote autoctone, ‘native’ appunto, in ambienti nuovi e incontaminati, dove pochi sono riusciti ad arrivare prima. Pescare in questi posti a contatto con la natura è rigenerante per il corpo e per la mente, soprattutto dopo aver passato la settimana lavorativa immersi tra rumori, cemento, stress e smog: è il primo motivo che spinge gli amanti di questo approccio a macinare chilometri per raggiungere ambienti molto ristretti, spesso incontaminati e ai quali è difficili accedere. Gli spot tipici che si affrontano sono microtorrenti caratterizzati dall’alternanza di piccole cascatelle e correntine, dove sembra quasi impossibile che ci siano

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pesci pronti ad attaccare i nostri artificiali. La ricerca e l’interpretazione dello spot rappresentano allora il compito più difficile di questa pesca, risultando fondamentale arrivare sul punto prescelto facendo meno rumore possibile, in modo che i pesci non si accorgano della nostra presenza e si mettano in stato d’allarme. Questi animali sono molto schivi e poco abituati alla presenza dell’uomo, per cui qualsiasi cambiamento nel loro habitat li insospettisce, facendoli tornare nelle proprie tane. Benché sia facile trovare più pesci nella stessa buca, molto più difficile è riuscire a prenderne più di uno, proprio perché ogni piccolo rumore crea un segnale d’allarme. Occorrono, quindi, lanci ben precisi e poco invasivi, facendo passare l’artificiale dove immaginiamo che sosti la nostra preda. Ed è fondamentale che l’esca entri in movimento subito, in modo da aumentare il tempo di possibile attacco.



COSTRUZIONE MOSCA

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utti sanno che i bruchi rappresentano lo stadio larvale di farfalle e falene; quantunque anche gli stadi adulti di questi insetti siano occasionalmente predati dai pesci, le imitazioni delle loro larve, appunto i bruchi, sono molto più interessanti nella pesca a mosca. La maggioranza dei bruchi è erbivora, ma vi sono anche bruchi carnivori o con diete particolari, come le tarme della lana e della farina. Sono tutti accumunati dall’essere molto voraci e diventano una vera piaga quando attaccano in gran numero i raccolti. Non tutte le larve dei lepidotteri, naturalmente, sono dannose: ve ne sono alcune usate dall’uomo, come i bachi da seta o i bruchi carnivori che predano insetti dannosi alle colture. Con l’arrivo della bella stagione si possono trovare bruchi sui rami che sporgono sul fiume: alcuni cadono nell’acqua, dove i pesci li stanno aspettando e li mangiano con fragorose bollate. Le imitazioni sono utili durante tutta la stagione, ovvia-

mente in fiumi e laghi dove ci sono rami sporgenti sull’acqua. Molti costruttori hanno provato e conoscono il valore dei palmer nelle numerose variazioni che tutti abbiamo visto; per chi ama sperimentare un po’, tuttavia, proponiamo una mosca più simile al naturale. Per costruire un bruco abbiamo oggi a disposizione numersi materiali sia naturali che sintetici: dubbing per il corpo, hackle di gallo o flexy floss per le zampe, fino a fibre sintetiche montate in loop e avvolte sul gambo dell’amo per imitare la peluria presente sul corpo di tanti bruchi: nella nostra imitazione abbiamo usato herl di pavone e flexy floss. L’imitazione finita ha un aspetto curvo, molto più realistico di un semplice palmer avvolto su un amo dritto; combinando vari materiali è possibile ottenere interessanti effetti di contrasto di colore, di movimento e di vitalità. Il flexy floss, conosciuto anche come stretch floss o elastic floss,

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NADICA E IGOR STANCEV • CATERPILLAR

NADICA E IGOR STANCEV [ danicamk@t-home.mk] TRADuzIONE DI fEDERICO RENzI

Caterpillar è usato nella costruzione dagli anni Novanta, per cui può essere considerato un materiale abbastanza nuovo; essendo elastico, il diametro può essere regolato durante la costruzione semplicemente tirandolo più o meno. Si tratta di un materiale usato anche per imitare le zampe di ninfe e secche, addomi di chironomi ecc., venduto in molti colori; per imitare i bruchi quelli che funzionano meglio sono forti, come verde fluo, giallo, arancio e rosso. Il metodo qui descritto per costruire il corpo, intrecciando il pavone e il flexy floss, può essere utilizzato anche con altri materiali, come ciniglia, struzzo, strisce di foam, polipropilene ecc. Per le vostre imitazioni dovrete ovviamente scegliere i colori dei bruchi che vivono in prossimità dei vostri fiumi: osservare la natura è sempre importante e farà la differenza tra le vostre mosche e quelle che si trovano in commercio.

I bruchi hanno un lungo corpo cilindrico, con colori spesso accesi, come rosso, arancio o verde, e peli che costituiscono una difesa contro i predatori. Secernono una seta simile a quella dei ragni, che utilizzano anche per spostarsi da un ramo all’altro. Vivono spesso sulla vegetazione che si sporge sull’acqua e il vento può farli cadere preda dei pesci, sempre in agguato.

CATERPILLAR • amo: da secca, n. 10-16 (TMC 100, 531) • filo di montaggio: giallo, 12/0 • corpo: flexy floss e herl di pavone • torace: ice dubbing giallo fluorescente • zampe: hackle di gallo grizzly 4/2017

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ITINERARIO TREK ‘N‘ TROUT

DAVIDE MAZZESI [davidemazzesi@hotmail.com ]

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arlare di apertura della pesca alla trota nel mese di giugno può apparire fuorviante; eppure, per quella manciata di pescatori che si cimentano nei laghi alpini il primo di giugno rappresenta l’ora fatidica, ben più della classica ultima domenica di febbraio, perché in questi luoghi si uniscono e si fondono le dimensioni della pesca e dell’alpinismo, dando vita a un rito irrinunciabile. Lo scenario dell’apertura della pesca alla trota in montagna oggetto di questo articolo è rappresentato dalle Alpi Cozie e, più precisamente, dalla Val Sangone, all’interno del Parco Naturale Regionale Orsiera-Rocciavré. Nel racconto precedente, pubblicato sul n. 4/2015 (Una traversata di pesca, scaricabile ora gratuitamente sul sito della rivista) avevo percorso la parte centrale del settore delle Alpi Cozie (Val Chisone, Val Germanasca, Val Pellice), mentre ora ci troviamo in quello più a nord, verso il confine con le Alpi Graie. La decisione della zona di pesca, dei relativi percorsi e quindi degli spot è durata più di un mese: con il mio nuovo compagno di trote e montagne Matteo Brogliatto, bravo moschista nonché maestro di sci alpino, c’è stata una serrata consultazione che doveva per forza comprendere tutte le variabili del trek ’n trout: innevamento, difficoltà alpinistiche, bivacco, possibilità di pesca, probabilità meteo. Insomma tante variabili da tenere insieme, per di più in due teste. La scelta della Val Sangone come luogo per l’apertura ha quindi solide basi: in primis è una valle prospiciente alla pianura, quindi più temperata rispetto alle altre della catena di confine, ideale per l’inizio stagione; per di più i laghi sono posti a un’altitudine non elevata, elemento che dovrebbe scongiurare l’innevamento non solo degli stessi, ma anche dei sentieri di accesso. I bivacchi sono in parte presenti e le possibilità di pesca, dalle informazioni raccolte in loco, son parse subito interessanti. La Val Sangone è incastonata tra le più celebri Val Chisone e Val di Susa: distante solo una quarantina chilometri da Torino, nei comuni di Giaveno e Coazze, rappresenta uno sfogo alieutico e alpinistico accessibile per molti appassionati di entrambe le discipline. A questa breve distanza dalla capitale subalpina si possono ammirare camosci e stambecchi, volpi e lupi che vivono attorno a vette che toccano i 2.800 metri di quota nel parco naturale dell’Orsiera-Rocciavré. Questi ultimi sono oggi una realtà presente e sentita, al centro di dibattiti e controversie, e vivono non solo all’interno del parco ma si spostano stagionalmente fino alla pianura. Ufficialmente questi animali non rappresentano un pericolo per gli escursionisti, ma solo per le greggi, anche se va detto che proprio lo scorso anno in alta valle è avvenuto un attacco a danno di una persona, certificato tramite i campioni di DNA prelevati dalla vittima e analizzati dal Servizio di Vigilanza Veterinaria dell’ASL; per questo motivo ritengo sia doverosa una minima riflessione, che credo valga non solo per la Val Sangone ma per molti territori oggi ripopolati, dato che le nostre ambizioni sono quelle di vivere la montagna nei momenti topici per tutti i predatori, dalle trote ai lupi, bivaccando magari in riva a un lago. Sono assai scarse le possibilità di venire aggrediti, da soli o in compagnia, anche passando la notte all’aperto; se però abbiamo con noi un cane, magari di piccola taglia, è preferibile non farlo allontanare, perché potrebbe essere attirato dagli odori degli animali selvatici e finire preda dei lupi. E il padrone per proteggerlo con lui, com’è successo nell’evento citato.

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tecniche e attrezzature I nostri spot sono stati alcuni laghi alpini posti poco sopra i 2.000 metri di quota. Qui l’attrezzatura deve partire con una cartina dettagliata della zona (Fraternali n. 6 in scala 1:25.000), cartacea o digitale da scaricare sugli appositi geolocalizzatori; in questo caso è d’obbligo segnalare GeOResQ, un’applicazione sviluppata dal Club Alpino Italiano che permette di tracciare il proprio percorso in tempo reale e scaricarlo sul database del Soccorso Alpino, in modo da agevolare l’intervento in caso di necessità. Per scegliere opportunamente le attrezzature da portare in un così lungo tragitto è importante un esame degli spot; nel nostro caso si è trattato


apertura in VAL SANGONE

di tre bacini, con estensione, profondità ed esposizione assai diverse: serviva dunque un’attrezzatura versatile, in grado di affrontare le situazioni più disparate. Nel trek ’n trout non ci si può focalizzare mai solo sull’ultralight o sulla secca, tecniche certamente affascinanti ed efficaci in alcuni spot alpini e in determinati momenti, ma soltanto in quelli: in relazione agli spot e alle condizioni climatiche bisogna invece saper variare, sfruttando ogni peculiarità della propria tecnica di pesca. Nel mio caso quindi, pescando a spinning, ho portato con me una canna travel adattabile in due lunghezze, 210 e 240 cm, con cui lanciare un range di esche dai 4 ai 20 g, mentre Matteo, a mosca, ha portato con sé una canna da 10 piedi per coda 4, con la quale spaziare dalla secca allo streamer.

aleghe Con questo saluto in lingua patois ci ha accolto l’alta Val Sangone. Gli itinerari che abbiamo percorso e che intendiamo proporre sono due, ai quali però è facile aggiungere varianti interessanti. Si diramano entrambi a monte di Coazze, con partenza dalle frazioni di Forno e dell’Indiritto; se si arriva da fuori regione, per sostare e avere un ‘campo base’ utile agli itinerari proposti si può usufruire di alcune sistemazioni segnalate nel riquadro di p. 41. Inizialmente avevamo deciso di compiere una traversata nel parco dell’Orsiera-Rocciavré, bivaccando in quota per concatenare gli spot migliori, ma all’inizio di giugno non abbiamo trovato una finestra meteo ido4/2017

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TECNICA SPINNING

LUCCI CALDI... ma non troppo

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ALESSANDRO CASTELLI [zanderalexx@gmail.com]

C

hi ha provato a pescare il luccio a spinning tende spesso a dire che i mesi caldi non sono i più indicati per la ricerca di questo predatore. Si dà spesso la colpa al caldo eccessivo se gli esemplari più belli si rendono irreperibili nel pieno dell’estate, ma non sempre tale constatazione corrisponde al vero. Gli esperti di questa pesca, infatti, sanno che la ‘canicola’ è un problema secondario, che può essere superato scegliendo accuratamente i luoghi e optando per le tecniche opportune. Del resto i lucci, come tutti i predatori, mangiano sempre e anche i più grossi esemplari non si sottraggono alla regola; tuttavia, se ne hanno la possibilità, si spostano verso ambienti nei quali le condizioni sono più adatte al loro metabolismo. Trovate queste condizioni, bisognerà adeguare le tecniche alla situazione del momento: come per magia, anche gli esocidi di taglia XL continueranno a farsi vedere… Non bisogna dimenticare, a monte di tutto, che il luccio è un predatore da acqua fresca (the coolest of the cool, direbbero i pescatori americani), che trova le condizioni ideali di sviluppo tra i 10 e 18 gradi centigradi. La trota e tutti i salmonidi, tanto per fare un paragone, sono invece pesci da acqua fredda (vivono bene tra gli 8 e i 14 gradi), mentre il bass è un pesce da acqua quasi tiepida (tra i 14 e i 22 gradi). Entro la fascia d’acqua ‘fresca’ il luccio continua perciò a nutrirsi e ad accrescersi regolarmente moltiplicando le finestre di attività e sono soprattutto gli esemplari più grandi a beneficiare di tale situazione. I soggetti piccoli, invece, resistono relativamente bene anche a temperature maggiori e li troveremo attivi anche in acque basse e relativamente tiepide per tutta l’estate.

in cerca del big Con l’avanzare della stagione calda e il conseguente innalzamento delle temperature, gli esocidi cercano quindi refrigerio verso le batimetriche più importanti dell’ecosistema che li ospita. Spesso e volentieri tendono a stazionare in corrispondenza della linea del termoclino, ossia quella fascia d’acqua intermedia dove l’abbassamento della temperatura è più consistente e varia ovviamente da ambiente ad ambiente. Stiamo parlando di laghi naturali e artificiali o cave di una certa estensione la cui profondità supera i quindici metri, consentendo ai grossi lucci di trovare le condizioni idonee al loro sviluppo: non soltanto temperature ideali ma anche pesce foraggio in abbondanza. In questi ambienti il luccio di mole non disdegna attacchi né verso la superficie, né verso il fondale. La presenza di erbai alti, che possono staccarsi anche da fondali importanti e più freschi, spesso cela i predatori alla vista sia dei pescatori sia delle prede: favoriti dal loro perfetto mimetismo, i lucci tendono a nascondersi fra le lunghe erbe o, spesso, rimangono sospesi sopra le stesse, in attesa di portare l’attacco al pesce foraggio. In queste condizioni, due aspetti sono importanti: la perfetta conoscenza dell’ambiente di pesca e delle abitudini dell’avversario. Il primo punto è fondamentale nella ricerca fruttuosa del predatore, dal momento che la familiarità con l’ecosistema nel quale pescheremo riveste un’importanza basilare per la scelta degli spot strategici nei quali lanciare gli artificiali. Conoscere l’ubica-

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ITINERARIO MOSCA

perle di PUSTERIA

PIETRO BRUNELLI [pietrobrunelli@hotmail.it]

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a pesca a mosca ci regala sempre qualcosa, che si tratti di giornate particolarmente fauste o infauste: in ogni caso, dal fiume apprendiamo sempre qualcosa in più e non solo sulla pesca in se stessa. Alla meravigliosa regolarità del fiume e dei ritmi naturali si intervallano le stupefacenti eccezioni: quegli episodi che hanno la forza evocativa e la potenza incantatrice che già ci fa sognare la prossima uscita e ci proietta per sempre nel nostro amato ambiente naturale. I sogni di noi pescatori spesso si muovono

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con l’impeto della corrente e con la gittata del viaggio, anche intercontinentale; sicuramente questa è una delle possibilità maggiori che abbiamo per unire il viaggio alla pesca. Ognuno declina questi due aspetti come meglio crede; a me, personalmente, non riuscirebbe mai di pescare in un luogo del quale io non mi sia appassionato alla storia, naturale, geologica così come culturale. Penso sia un’esperienza unica – un dono ricevuto, per la verità – quella di poter far svolazzare la nostra mosca in luoghi remoti dei quali si conoscono anche potenzialità e rischi ecologici, aspetti dei quali è un onore ritrovarsi


profondamente consapevoli. La nostra interconnessione con l’ambiente diviene a quel punto totale. Capita però così che spesso, attratti ‘dall’erba del vicino’, scordiamo le potenzialità e le bellezze più a portata di mano. A molti di voi sarà capitato di riflettere sulla qualità della gestione dei nostri fiumi: certamente molto ci sarebbe da dire, ma per fortuna esistono molte differenze fra gestione e gestione e per capirne la filosofia sottostante, la qualità del progetto stesso, in sintesi la riuscita del medesimo, occorre tentare e lasciarsi anche coinvolgere nei modi locali, siano essi di pesca o meno.

la zona e il territorio Un ambiente che amo molto e frequento sin dalla fine degli anni Ottanta è l’Alto Adige, specialmente l’alta Val Pusteria, per intendersi la zona delimitata a ovest dall’abitato di Brunico, a sud dai confini con la Val Badia e le Dolomiti ampezzane (provincia di Belluno), a nord e ad est dai confini con l’Austria. In questo angolo nord-orientale d’Italia trovano posto delle vere ‘perle’ in senso naturalistico: cime, sentieri, rifugi, laghi, fiumi e ruscelli di una bellezza rara. La loro bellezza è tale anche grazie alla antesignana comprensione degli amministratori di quello che era il potenziale della zona in termini di valorizzazione e sviluppo, anche sostenibile, dell’economia locale. La zona presenta certamente molte attrattive per il turismo della montagna, i servizi locali sono altamente qualificati e qualsiasi attività potrebbe tranquillamente essere svolta, qualsiasi luogo raggiunto, senza utilizzare l’automobile. La grande quantità di piste ciclabili consente anche di percorrere le aste dei fiumi esplorandone i più remoti angoli e anfratti mentre si pedala. Per dirla tutta, negli ultimi tempi occorrerebbe anche tenere alta la vigilanza e l’osservazione sui fenomeni derivati dal sovraffollamento di alcune zone, soprattutto l’area del lago di Braies, in questo 2017 davvero ai suoi minimi storici per portata d’acqua (a maggio sotto lo zero idrometrico di almeno 40 cm). Inutile dirvi quale enorme patrimonio per la pesca con la mosca sia custodito da tutto questo ambiente naturale.

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InvIacI la tua mosca: potraI vIncere

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speDIZIone entro Il 20.08.17: foca e sostItutI

InvIacI la tua mosca: potraI vIncere 250 amI partrIDGe

Il materiale del prossimo numero è FOCA e sostituti Spedizione entro il 20 agosto 2017 a La Pesca Mosca e Spinning, via Musignana 7, 50022 San Polo in Chianti. Dressing e note di commento in un file di testo a redazione@lapescamoscaespinning.it

Regolamento completo su www.lapescamoscaespinning.it • K4AY-SE #14: amo curvo, filo standard, con occhiello diritto e apertura con curva ampia, ideale per gamberetti, emerger e mosche dal corpo curvo in genere • K12ST #16: amo a filo standard, lungo con leggera curvatura, ideale per imitazioni di pupe e larve di caddis • 15BNX #16: klinkhåmer x-treme, disegnato da Hans Van Klinken, a curvatura accentuata, ideale per mosche parachute in stile klinkhåmer • K14A #20: amo curvo a filo standard ispirato al famoso amo di Oliver Edwards, ideale per ninfe, ninfe di caddis ed emerger • 15BNY #14: amo standard per le klinkhåmer, ideale per parachute ed emerger su amo curvo • SLD2 #16: amo da secca standard, ideale per mosche secche ed emerger • SUD2 #12: amo da secca con curvatura Captain Hamilton e punta lunga, con eccellente tenuta • SUJ #14: amo jig per eccellenza • CZ #14: amo da Czech Nymph a filo grosso, con curvatura ampia e punta lunga, ideale per ninfe, gamberetti e sowbug • CS86 #4/0: amo da predatori con curva ampia e occhiello diritto, per mosche da acqua dolce e mare

Premio FinaLe annuaLe: morSeTTo STonFo TranSFormer

Il Transformer è il più recente e prestigioso morsetto prodotto dalla Stonfo. Il nome deriva dal fatto che il morsetto, di altissima qualità, può trasformarsi in tre moduli diversi a seconda del tipo di artificiale che si vuole costruire, cambiando dall’uno all’altro istantaneamente. In sostanza, tre morsetti in uno. Si ha infatti un modulo per tutti i montaggi classici di tipo standard, con la possibilità di lavorare in linea, un secondo modulo per i montaggi tubefly, un terzo modulo per il montaggio specifico di grossi streamer. Tutto ciò è reso possibile da un ingegnoso e innovativo sistema, che permette di intercambiare rapidamente i tre moduli con un click. Il morsetto è poi munito di una nuova base con portautensili integrato. Maggiori informazioni su www.stonfo.com.

lure BuIlDInG contest speDIZIone entro Il 20.08.2017: cavalletta

InvIacI Il tuo artIfIcIale autocostruIto: potraI vIncere una canna skIrmjan

TRANSFORMER

Premio Su oGni numero: 10 BuSTe da 25 ami ParTridGe

InvIacI Il tuo artIfIcIale autocostruIto: potraI vIncere una canna molIx skIrmjan

L’artificiale del prossimo numero è CAVALLETTA Spedizione entro il 20 agosto 2017 a La Pesca Mosca e Spinning, via Musignana 7, 50022 San Polo in Chianti. Dressing e note di commento in un file di testo a redazione@lapescamoscaespinning.it

Regolamento completo su www.lapescamoscaespinning.it al primo classificato una canna SKIRMJAN SMSK-T-702ML

Skirmjan TrouT HunTer SerieS SmSk-T-702mL Length: 7’0” (213 cm) Lure: 1/8 - 7/16 oz (3-12 g) Line: 4-10 lb Action: Fast Questa canna appartiene alla serie Trout Hunter Special, formata da canne sviluppate con la collaborazione di esperti pescatori italiani e dedicate alla pesca della trota sia in acque libere che in laghetto. Tutte le canne sono dotate di manico in sughero di alta qualità e costruite con una nuova tecnica di lavorazione del carbonio per ottenere una eccellente rapidità e sensibilità. La SMSK-T702ML è una canna da spinning in due pezzi che lancia fino a 12 grammi, ottima nei torrenti di media portata, dove lavora e gestisce senza problemi rotanti fino al #3, esche in gomma di 3” e piccoli jerkbait destinati ai salmonidi.

Skirmjan rodS Potenti, leggere ed estremamente bilanciate, grazie alla tecnica costruttiva che riesce a combinare due differenti tipi di carbonio ad alto modulo HHC (Hyper Hard) e FC (Flexible) con una nuova resina ad alta densità, le canne Skirmjan sono disegnate e progettate per la moderna pesca con le esche artificiali. Ogni modello ha caratteristiche specifiche per tecnica e tipo di artificiale. www.molix.com/product/rods/skirmjan-freshwater-rods www.youtube.com/watch?v=UGNlL-dZVXU



show room nelle taglie 3500 e 4000, con rapporto di recupero 6.2:1

DAIWA SALTIGA BJ

due modelli da 270 cm in cinque pezzi

SPORTEX BLACK PEARL TRAVEL Black Pearl è ormai da parecchi anni una delle serie di Sportex più apprezzate per il rapporto qualità-prezzo. La serie presenta una gamma completa di lunghezze e azioni, passando da corte e leggerissme canne per la trota torrente fino a lunghe e potenti canne da siluro e luccio. Alla gamma completa si aggiungono poi due modelli Travel da 270 cm in cinque pezzi, una più leggera con una capacità di lancio di 47-71 g, l’altra più potente: 71-95 g. Una soluzione comoda e di qualità per poter pescare a spinning sempre, nonostante gli spazi ridotti dettati dalle compagnie aeree, e portare sempre con sé la propria passione in giro per il mondo. Ideali per pescare con grossi minnow, jerk, stick bait e popper, sono dotate di tubo in cordura rigido lungo 62 cm. Per ulteriori informazioni: Majora Intelligent Fishing, tel. 02/95364376, www.majorafishing.com, www.majoraspinning.com.

Il redazionale che ‘racconta’ questo nuovo mulinello non può iniziare senza un cappello introduttivo che porti a capire le caratteristiche uniche che caratterizzano questo nuovo Saltiga, ultimo arrivato in una serie che vanta oltre 15 anni di evoluzione. Attraverso la ricerca ingegneristica e lo sviluppo, Daiwa ha introdotto nella propria produzione tecnologie all’avanguardia, inimmaginabili fino a qualche anno fa, riconosciute e apprezzate a livello mondiale, che hanno aumentato in modo considerevole gli standard qualitativi, le prestazioni e il design dei mulinelli per la pesca in mare e acque interne. Per citarne qualcuna tra le più famose, il Digigear II, i corpi e i rotori in Zaion (un materiale composito ad alto tenore di carbonio) superiore per resistenza e leggerezza al magnesio, il Magsealed a protezione delle parti più delicate del mulinello, così da rende la parte meccanica inattaccabile dagli agenti esterni e soprattutto dalla salsedine. Per non parlare delle nuove frizioni ATD, che, con l’innovativo disegno dei dischi, il loro accoppiamento e la ridotta viscosità del grasso utilizzato, elimina l’inerzia iniziale allo slittamento, causa della maggior parte di rotture in ferrata o alla prima fuga del pesce. Ultima tecnologia introdotta è il Monocoque Body, una particolare lavorazione del corpo del mulinello che viene così ottenuto da un unico pezzo

una canna da surface jerking, elastica e potente

SMITH GTK 77 SJH L’alta resistenza del fusto di questa innovativa collezione di canne è frutto del processo produttivo SMITH GTK (Grafite, Titanio e Kevlar) 3040. Si tratta di un composito di grafite 30t, con rinforzi in Titanio e Kevlar applicati nei punti della canna sottoposti a maggiore sollecitazione. Come risultato, la potenza è aumenta del 25% e il diametro dello stelo ridotto del 9,5% rispetto ad altri materiali precedentemente impiegati. Il Kevlar è incorporato a spirale nella sezione di punta, mentre il Titanio verticalmente nella sezione del calcio realizzato in alta densità (il punto di contatto tra i due materiali è localizzato nella parte che si piega maggiormente al momento del lancio, ovvero sulla seconda guida partendo dal manico). Tale processo conferisce alla canna un’azione simile a quella di una potente molla e il nuovo design permette al fusto di generare una immediata e produttiva forza repulsiva all’aumentare del carico apportato. In altre parole, quando la canna è sottoposta a un carico pesante, come durante il lancio, risponde istantaneamente e produce una performance eccezionale. Anche ‘lavorare’ correttamente artificiali pesanti rimane estremamente agevole grazie alla moderata curvatura nella sezione di punta. Al momento del combattimento si può forzare tranquillamente la trazione sul pesce grazie alla capacità di risposta propria del materiale ad alta elasticità. Di conseguenza, anche la fatica da parte dell’angler sarà considerevolmente ridotta. Nel dettaglio la GTK 77 SJH è la classica canna da Surface Jerking, con target grandi lampughe, serra, piccoli e medi pelagici, tonnetti di branco. Le proprietà uniche dei materiali impiegati per la produzione di questa canna offrono un’eccezionale capacità di trasferimento della potenza, che permette di lanciare agevolmente gli artificiali assicurando la massima efficienza durante il combattimento. Smith è importata in esclusiva per l’Italia dalla Old Captain srl, via Varese 47, 21052 Busto Arsizio (VA), tel. 0331/382420, fax 0331/381063, www.oldcaptain.it, info@oldcaptain.it, Facebook: OldCaptain Live.

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di alluminio, più rigido e di conseguenza con una maggiore resistenza strutturale. Quest’ultima caratteristica, tipica dei mulinelli rotanti di alta gamma, combinata al rotore in Zaion e all’archetto Airbail, conferisce al nuovo Saltiga BJ un livello di robustezza mai raggiunto prima. Inoltre, il Monocoque Body permette di alloggiare al suo interno una ruota di comando Hyper Digigear in bronzo più grande e più potente, con prestazioni di rotazione migliori rispetto ai Saltiga 2015 della stessa taglia. Il tutto in aggiunta al consolidato know how tecnologico, che ha fatto della serie Saltiga il fiore all’occhiello di Daiwa per la pesca in salt water. Il Saltiga BJ, ultimo nato in Daiwa, è un concentrato di tutte queste tecnologie. Disponibile nelle taglie 3500 e 4000, si contraddistingue immediatamente per il rapporto di recupero veloce, 6.2:1, indispensabile per la vocazione di questo mulinello: i grandi predatori in mare, in Mediterraneo lecce e serra pescando inshore o i divertentissimi alletterati e pelagici d’altura pescando offshore nella ricerca di mangianze. 106 sono i centimetri di filo recuperati a ogni giro di manovella per il modello 3500SH e 110 per il modello 4000SH. Questa macchina perfetta gira su ben 12 cuscinetti a sfera. Con dieci chili di max drag, come non pensare a questo mulinello anche per un uso tropicale, in acque più calde e con predatori più aggressivi? Come si è detto, un mulinello che non teme sorprese, piacevole da utilizzare, fluido e preciso. Leva in alluminio e pomello in EVA completano il look accattivante del nuovo Saltiga BJ. Per ulteriori informazioni: Daiwa Italy, www.daiwaitaly.it, info@daiwaitaly.it. (Vincenzo Muscolo)


Duty offre una maggior potenza per lottare con il pesce e maggiore durata e precisione nel tempo. Il sistema di frenaggio della bobina MagTrax fornisce una pressione uniforme lungo tutta la gittata del lancio. L’impugnatura ricurva è stata ampliata per una maggiore potenza di recupero. Gli ampi pomelli di PVC garantiscono una miglior presa in qualsiasi condizione. Il sistema di frizione Carbon Matrix offre una pressione della frizione uniforme e continua lungo tutto l’intervallo di frizione. Peso contenuto: 350 g con una capacità della bobina di 215 m di filo dello 0,36 mm. Rapporto di recupero: 5,3:1, pari a 67 cm per giro di manovella. La produzione ABU Garcia è distribuita da Pure Fishing Italia, via Cà Nova 11, Lonato del Garda (BS), tel. 030/9102968, info-it@ purefishing.com; www.it.purefishing.com.

una nuova serie di mulinelli

AIRFLO V-LITE Megafly segnala i nuovi mulinelli V-Lite di Airflo. In alluminio aerospaziale, super leggeri e con una struttura estremamente rigida, i V-Lite sono in grado di sopportare i combattimenti con i pesci più impegnativi delle acque dolci e salate. Nelle misure 7/9 e 10/12 rappresentano un’ottima soluzione sia per la pesca di lucci e siluri, sia perr le tecniche di pesca dalla barca, quando ci confrontiamo con pelagici di media taglia. Nelle misure più contenute, invece, si rivelano compagni di pesca perfetti in moltissime situazioni. Prezzi a partire da € 149. Per ulteriori informazioni: www.megafly.it, info@megafly.it, tel. 049/7358498.

un baitcasting reel per prede importanti

ABU GARCIA MAX TORO 51 La leggendaria affidabilità e robustezza dei moltiplicatori ABU si esprime anche in questo nuovo baitcasting reel, progettato espressamente per il lancio di esche di grandi dimensioni e per gestire al meglio prede da foto ricordo. Max Toro 51 ha il telaio in un sol pezzo in grafite per eliminare qualsiasi cedimento meccanico e ridurre il peso complessivo. Il design notevolmente compatto e il profilo ribassato facilitano la presa per qualsiasi pescatore. Il sistema di frizione Powerstacks può essere tarato anche su prede che tirano come treni. I quattro cuscinetti a sfera in acciaio inossidabile HPCR + un cuscinetto a rulli offrono una maggiore protezione dalla corrosione. L’ingranaggeria principale Duragear Heavy

design e qualità finlandesi

MULINELLI ALFA Disegnati in Finlandia, i nuovi mulinelli Alfa stanno prendendo sempre più piede in Europa. Il motivo? A parte i colori e il design moderno, sono dotati di una frizione stagna in carbonio e sono realizzati a partire da un blocco di allumino 606IT6I. Il rapporto qualità-prezzo è peraltro straordinario, offrendo una vasta gamma di modelli in grado di coprire tutte le esigenze, dal piccolo torrente di montagna al mare caraibico. Sono attualmente disponibili le seguenti misure: Alfa 1 per code dalla 0 alla 4: 169,00€; Alfa 3 per code dalla 4 alla 6: 179,00€; Alfa 5 per code dalla 5 alla 8: 199,00€; Alfa 9 per code dalla 9 alla 11: 249,00€. I colori disponibili sono: Midnight Blue, Midnight Orange, Black, e Ocean Green. I mulinelli Alfa si possono acquistare presso Flyfishdolomiti di Angelo Piller, www.flyfishdolomiti.com o direttamente nello showroom di Villa Marinotti, in via Manzago 27, Tai di Cadore (BL), tel. 328/9682924.

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show room effetto camo in acque limpide

SPIDERWIRE STEALTH BLUE CAMO Si è sempre detto e scritto che uno degli svantaggi (pochi, per la verità) dei multifili braided è la loro scarsa invisibilità. In effetti, la struttura molecolare di questi trecciati rende impossibile renderli trasparenti come il nylon o il fluorocarbon e anche il Dyneema, principale materiale costitutivo dei migliori braided, non è da meno. Per questo motivo il marchio americano Spiderwire, da sempre leader nella progettazione di braided dalle caratteristiche ‘super’, ha cercato di ovviare all’inconveniente ricorrendo a colorazioni poco visibili in acqua e adattabili all’infinità di tonalità che caratterizzano l’elemento liquido. È nato così Spiderwire Blue Camo, il cui effetto mimetico tendente all’azzurro ne fa un vero must nella pesca in mare o nelle acque dolci dalla limpidezza cristallina. Sul totale della lunghezza di filo imbobinata si alternano tratti di blu, bianco e nero che si adattano molto bene alle acque aperte e nel complesso danno una colorazione camouflage perfetta per chi pesca in acqua salata o frequenta certi laghi estremamente trasparenti. Ma i vantaggi di questo braided non si fermano alla sua scarsa visibilità: i ricercatori Spiderwire hanno aggiunto altre innovazioni, non ultima una maggiore scorrevolezza entro gli anelli della canna grazie al trattamento delle microfibre con fluoropolimero, che allunga la gittata dei lanci. Esternamente, il braided è inoltre rivestito da Colour-Lock, un procedimento che mantiene inalterate le colorazioni del multifilo. Inoltre, la microfibra Dyneema usata come componente principale permette di ottenere un multifilo dalla sezione perfettamente circolare, un vantaggio che consente miglior bobinamento (e riduzione dei temuti grovigli), lanci più lunghi e recuperi più fluidi. Spiderwire Blue Camo è disponibile nei diametri dallo 0,06 allo 0,40 e in bobine da 137,270 e 1800 m. Per ulteriori informazioni, contattare Pure Fishing Italia, via Cà Nova 11, Lonato del Garda (BS), tel. 030/9102968, info-it@purefishing.com; www.it.purefishing.com.

l’azienda compie quindici anni

CATALOGO DAIKICHI 2017-2018 Daikichi nasce quindici anni fa con l’obiettivo di fornire ai pescatori ami e lenze della miglior qualità disponibile sul mercato. Ma l’attrezzatura non è tutto nella pesca, per cui la scelta del nome Daikichi è un augurio e significa ‘buona fortuna’: l’unico elemento chiave della pesca che un pescatore non potrà mai trovare in negozio. Questa è l’introduzione del nuovo catalogo Daikichi 20172018, un catalogo che conta 52 pagine ed è diviso in quat-

tro principali sezioni – Single Hooks, Flyfishing, Treble Hooks e Ami Montati – nelle quali vengono mostrati tutti gli ami e le ancorette presenti sul catalogo, mentre nelle sottocategorie Catfishing, Saltwater e Barbless (senza ardiglione) i prodotti vengono riproposti a seconda del loro utilizzo specifico. In chiusura del catalogo, infine, un’ulteriore categoria presenta i nuovissimi trecciati e i monofili firmati Daikichi. Per ulteriori informazioni: Majora Intelligent Fishing, tel. 02/95364376, www.majorafishing.com, www.majoraspinning.com.

distribuita da Old Captain s.r.l.

FISH ARROW ARRIVA IN ITALIA La notizia è stata ufficializzata alla vigilia della scorsa edizione dell’EFTTEX tenutasi a Budapest. La Old Captain s.r.l. comunica l’accordo di distribuzione esclusiva del marchio Fish Arrow per l’Italia. Il famoso marchio giapponese, ideatore di alcune delle migliori esche da bass fishing reperibili sul mercato, sarà ora disponibile in una gamma selezionata di prodotti (nella foto il Cover Chicada). La selezione, oltre che coprire le esigenze dei bassmen nostrani, avrà anche una forte propensione per la pesca in saltwater. Fish Arrow, infatti, propone alcuni interessantissimi prodotti per questo impiego, come i nuovi Flash J Lumi Nova. Non resta altro che seguire le info proposte da Old Captain sul proprio sito www.oldcaptain.it e sulla pagina Facebook OldCaptain Live.

5 cm per 5,5 g

MOLIX SUPERNATO BEETLE BABY A distanza di oltre un anno dal lancio del Supernato Beetle, debutta la versione più piccola, il Supernato Beetle ‘Baby’, un’altra esca che entrerà sicuramente nel cuore degli appassionati, frutto della consolidata collaborazione tra Molix e Mike Iaconelli. L’artificiale conserva le stesse caratteristiche di nuoto e oscillazioni del fratello maggiore in un corpo di soli 5 cm e trova il suo miglior utilizzo con attrezzatura light, sia in acque aperte che tra la vegetazione più fitta. Nel recupero lineare offre il meglio di sé in velocità, senza esitazioni e mantenendo un ottimo assetto. Sullo stop, con un’azione di twitching a imitare un piccolo insetto caduto in acqua, scatenerà l’istinto predatorio anche dei bass più svogliati e diffidenti. L’esclusiva armatura a doppio amo OMTD Custom Hook, piccola ma robusta, consentirà di tener testa anche a pesci importanti a dispetto delle dimensioni molto contenute dell’esca e di passare tra la vegetazione senza rimanervi intricati grazie al design del corpo a protezione degli ami. Type: floating - Deep Range: surface - Weight: 5,5 g (3/16 oz) Per ulteriori informazioni: Pro Tackles, tel. 051/887919, www.molix. com, info@protackles.com.


distribuite in esclusiva da Fassa

TOTANARE SUMIZOKU Una delle novità più succose di questo 2017 è sicuramente rappresentata dall’acquisizione della distribuzione in esclusiva delle totanare Sumizoku by Harimitsu da parte di Fassa. La prestigiosa azienda milanese, evidentemente, è molto attenta sul mercato e non si lascia scappare la possibilità di mettere le mani su produttori che fanno della qualità il loro cavallo di battaglia. Sumizoku è un marchio relativamente noto in Italia e forse non tutti sanno che fu proprio questa azienda a sviluppare il primo vero artificiale da eging. Attraverso sedici anni di continuo sviluppo, oggi la gamma di questi artificiali si compone di un classico modello Normal, di peso standard e disponibile nelle misure da 1.8 a 3.5, e di un modello Deep, presente in catalogo soltanto nella misura 3.5 e decisamente più pesante del precedente, per sondare rapidamente le batimetriche più profonde degli spot di pesca nei quali il fondale è piuttosto ripido. Accanto a questi modelli, Sumizoku offre lo Zero-One Shallow, che invece è più leggero a parità di misura, ideale per pescare in acque miste molto basse con presenza di ostacoli sommersi, e il modello BB Tip Run, contraddistinto dalle sigle VE44 e VE45, con pesi oversize da 30 e 40 g e una dimensione 3.5, adattissimi per la pesca delle seppie in scarroccio. I modelli si differenziano per le dimensioni inferiori delle corone di ami (più grandi nella VE45) e per la presenza, nel modello VE45, di un sistema rattlin’ interno.

Tutte le totanare sono disponibili con doppia corona di ami in acciaio al carbonio di colore nero, sfalsate tra loro per garantire una presa migliore nelle delicate carni dei cefalopodi e con shape piuttosto ampio per offrire ferrate precise. Quello che però contraddistingue la gamma Sumizozu è l’incredibile cura nelle livree, tutte molto originali e impossibili da trovare in prodotti della concorrenza. La cura che gli ingegneri Harimitsu hanno messo in questi prodotti arriva anche al dettaglio apparentemente più insignificante, come il profilo del piombo, decisamente idrodinamico, rivestito da pellicole olografiche per offrire un riconoscimento dell’artificiale anche da lontano. Tra le 41 colorazioni disponibili, gli appassionati troveranno anche quelle realizzate con vernici K-mura, che garantiscono assorbimenti nulli dei vari colori della gamma anche a buone profondità. Gli egi Sumizoku già disponibili e possono essere richiesti in uno dei 900 punti vendita che Fassa ha su tutta la penisola. Per ulteriori informazioni: Fassa Spa, tel. 02/522.0091, www.fassa.it, info@fassa.it.

una marcia in più quando serve

SEASPIN MOMMOTTI 180 LIP Il marchio Seaspin, per venire incontro alle esigenze dei suoi tanti estimatori, ha realizzato due nuovi modelli, Mommotti 180 LIP SF, galleggiante, e Mommotti 180 LIP SS, affondante, complementari rispetto ai modelli originali esistenti, ovvero adatti all’utilizzo non solo in mare ma anche in acqua dolce. I due nuovi modelli sono stati presentati come ‘ulteriormente innovativi’ o, secondo quanto afferma il responsabile del marchio Massimo Della Salda, come una ottimizzazione del modello Mommotti 180 LIP Light, uscito sul mercato italiano nella primavera del 2016, che ha goduto di grandi consensi in tutta Europa. Ricordiamo che con il termine LIP il marchio Seaspin indica la presenza di una paletta non più in ABS, come il resto del corpo dell’artificiale, ma in PCB (printed circuit board), lo stesso materiale dei circuiti stampati in elettronica. Rispetto al Mommotti 180 LIP Light, i nuovi LIP presentano un supporto che si estende nella parte posteriore della paletta, progettato per rendere quest’ultima più resistente agli impatti contro le rocce sommerse nei fiumi e in generale in acqua dolce, soprattutto alle basse temperature. Manca poi il consueto anellino nell’occhiello di testa: questo semplice accorgimento, associato a un bilanciamento leggermente spostato in avanti rispetto all’originale, permette all’artificiale di ottimizzare un’altra caratteristica dell’uso della paletta in PCB: una più accentuata reattività generale dell’esca nelle jerkate, in particolare con partenza da fermo, e una maggiore mobilità durante il recupero lento. Tale maggiore reattività, espressamente ricercata dai progettisti, può fare la differenza in particolare con i pesci più apatici. Il peso del nuovo Mommotti LIP

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show room anche la Pivot Frog rappresenta un piccolo capolavoro di genialità. Il sistema Gravity Hook che impiega consiste in un amo basculante che durante il recupero mantiene la punta aderente al corpo di gomma morbida. In caso di ferrata, punta e ardiglione si spostano verso l’alto distanti dal corpo, consentendo una presa molto sicura del bass. Sulla curva dell’amo è inoltre disposto un contrappeso di piombo che mantiene l’assetto della rana e favorisce le distanze di lancio. Pivot Frog misura sul corpo 63 mm, pesa 14 g ed è disponibile in cinque colorazioni letali. Le esche Sébile sono distribuite Pure Fishing Italia, via Cà Nova 11, Lonato del Garda (BS), tel. 030/9102968, info-it@purefishing.com; www.it.purefishing.com.

SF è di 26 g come nel modello originale, per migliorare il lancio, un po’ penalizzato nel modello Light (che pesa 25 g), mentre la paletta in PCB conferisce un leggero rollio, presente, ma in maniera più marcata, anche nel modello Light. Il peso del Mommotti 180 LIP SS resta di 28 g. Com’è tradizione del marchio, è presente un’armatura passante in entrambi gli artificiali e tre ancorette di taglia 4 e resistenza 2x per il modello SF, 3x per il modello SS. Il Mommotti 180 LIP SF uscirà sul mercato a partire dai primi di luglio, mentre il modello LIP SS è previsto per la fine dell’estate. Saranno per ora commercializzati in tredici diverse colorazioni per le esigenze di tutti i pescatori di acqua dolce e di mare. Il disegno del modello, a tutela e protezione, è attualmente registrato in tutta la comunità europea. Per ulteriori informazioni: Utopia Tackle s.r.l., Via Lenin 216/e, loc. San Martino Ulmiano, 56017 San Giuliano Terme (PI), tel. 347/8519369, info@seaspin.com, www.seaspin.com.

la rana che buca sempre

SÉBILE PIVOT FROG Le rane di gomma costituiscono un gruppo di esche artificiali molto in voga tra i patiti del bassfishing per un semplice motivo: sono indispensabili quando si pesca in ambienti dove la vegetazione acquatica rappresenta un vero ostacolo per la ricerca del bass, formando muri di foglie che ricoprono la superficie di laghi e stagni. In genere, l’armatura di questi artificiali galleggianti è costituita da un amo doppio di generose dimensioni, le cui punte aderiscono alla parte esterna posteriore del corpo gommoso. In tal modo è possibile far passare la rana tra erbai e foglie di ninfea senza alcun rischio di incaglio. Ma c’è una controindicazione: il problema arriva sull’abboccata del bass, perché bisogna ferrare sempre con grande energia per far sì che la gomma cava della rana ceda esponendo le punte del doppio amo. Ma anche nel caso esse facciano presa nella bocca del bass, la loro penetrazione non è mai profonda e spesso il bass si sgancia al primo salto. Patrick Sébile è un progettista di artificiali la cui inventiva è ormai nota in tutto il mondo: le sue esche innovative hanno dato nuovo impulso a tutto il settore e

«Real Thing Shad»

MOLIX RT SHAD 3.5” RT Shad 3.5” è una piccola e realistica soft shad realizzata attraverso una morbida miscela ad alta densità. Il particolare design imita le forme di un piccolo pesce foraggio che scatenerà l’istinto predatorio anche nei predatori più svogliati e diffidenti. Forma, profilo idrodinamico e paddle voluminoso conferiscono un movimento originale e realistico nonché una grande stabilità utilizzandolo con diverse tipologie di montaggio. Il nuoto risulta così molto naturale e vibrante, con un accentuato effetto rolling a qualsiasi velocità di recupero. Grande polivalenza ed efficacia sia in acqua dolce che salata. L’artificiale è destinato a un grande numero di predatori: consigliato per black bass, trote, lucci, barbi e aspi in acqua dolce, senza dimenticarsi delle spigole e di altri predatori costieri in mare, pescando lungo scogliere e foci, spot questi ultimi dove trova il massimo della versatilità. Disponibile sia in colorazioni imitative, sia in colorazioni classiche, alle quali, grazie a un ulteriore passaggio produttivo, è stato aggiunto un inserto ad alta concentrazione di glitter per esaltarne i riflessi durante l’azione di recupero. Rod suggested: 6.3” to 7.6” Regular Fast - PE Line: 1 to 2 Leader Line: fluorocarbon or nylon, 8 to 15 lbs - Length: 9 cm (3.5 in) Per ulteriori informazioni: Pro Tackles, tel. 051/887919, www.molix.com, info@protackles.com.

in cinque colorazioni

QUANTUM YOLO PIKE SHAD Yolo Pike shad è un artificiale siliconico sviluppato dal team Quantum Specialist appositamente per la ricerca di lucci e zander. La particolare mescola utilizzata assicura il perfetto movimento dell’intera superficie di questo artificiale anche quando viene utilizzato con jig head molto leggere. L’assetto è estremamente stabile anche in caso di recupero veloce. Disponibile in cinque colorazioni, ognuna specificamente sviluppata per una determinata condizione di acqua e luminosità. Yolo Pike è un prodotto Quantum, importato in esclusiva per l’Italia dalla Old Captain srl, via Varese 47, 21052 Busto Arsizio (VA), tel. 0331/382420, fax 0331/381063, www.oldcaptain.it, info@oldcaptain.it, Facebook: OldCaptain Live.


come un verme vero

BERKLEY GULP! ALIVE NIGHTCRAWLER Da alcuni anni il marchio Berkley, leader USA nella vendita di esche gommose, promuove la linea di esche Gulp!, caratterizzate da un incredibile potere attirante. Le esche gommose Gulp! sono il prodotto finale di un lungo lavoro di studio condotto dai ricercatori Berkley sugli odori e i sapori che attirano i pesci predatori, stimolandoli ad attaccare. Gulp! è un progetto nato utilizzando un polimero a base d’acqua, diversamente da tutte le altre esche in plastica, basate sul PVC. Ciò ha consentito ai ricercatori Berkley di utilizzare una vasta gamma di profumi, dato che gli aromi ottenuti nei laboratori Berkley sono loro stessi a base d’acqua e come si sa l’acqua e gli oli non si mescolano. Naturalmente i pesci possono sentire gli aromi solubili meglio di qualsiasi altra cosa e il prodotto Gulp! consente alle esche di trattenere e rilasciare una grande quantità di liquido attrattivo, esattamente come una spugna. Le esche in gomma standard (vermi, lucertole, gamberi) sono prodotte con il polyvinyl chloride (PVC) ossia con lo stesso materiale utilizzato per realizzare tubazioni idrauliche e una miriade di altri prodotti. Per realizzare un’esca partendo dal PVC, il materiale deve essere riscaldato e combinato con una resina a base d’olio. Maggiore sarà la quantità di resina aggiunta al PVC, maggiore sarà la morbidezza della gomma. Le esche Gulp! sono invece realizzate utilizzando resina a base d’acqua, il che rappresenta la maggiore differenza dalle esche standard. Ciò garantisce una distribuzione dell’aroma in acqua nettamente superiore rispetto a tutte le esche convenzionali realizzate con base d’olio. Della linea Gulp! fa parte anche l’Alive Nightcrawler, versione migliorata di un vero e proprio verme. Lungo 15 cm, è un’esca perfetta per pescare i bass a finesse, ma date le piccole dimensioni possiamo usarla anche con persici e trote. Venduti in flaconi ermetici e costantemente intrisi di sostanza liquida attirante Gulp!, questi vermetti sono ora disponibili in ben otto micidiali colorazioni. Il marchio Berkley è distribuito da Pure Fishing Italia, via Cà Nova 11, Lonato del Garda (BS), tel. 030/9102968, info-it@purefishing.com; www.it.purefishing.com.

de extra large. Disponibile in due versioni – 14 cm per 85 g e 19 cm per 150 g – e in quattro diverse colorazioni. Si tratta di un’esca eccezionale anche per la pesca di grossi lucci. Black Cat è un marchio importato in esclusiva per l’Italia dalla Old Captain srl, via Varese 47, 21052 Busto Arsizio (VA), tel. 0331/382420, fax 0331/381063, www.oldcaptain.it, info@oldcaptain.it, Facebook: OldCaptain Live.

un innovativo jerk minnow long casting

MOLIX JUGULO JERK 140LC Innovativo jerk, frutto di un lungo sviluppo e test in Mediterraneo, il Jugulo Jerk 140LC riprende a pieno tutti i punti di forza della versione maggiore da 18 cm. Sul lancio vola lontano senza sfarfallare, mantenendo in volo un assetto pulito e lineare. Ottimo se utilizzato su bassi fondali nella ricerca della spigola e pesci serra, ugualmente efficace per la ricerca dei pelagici in acque più profonde pescando offshore. La scocca in ABS è robusta e ospita al suo interno l’armatura passante (full wire) in acciaio inox; l’artificiale è armato con tre ancorette e split ring di alta qualità. La texture 3D incorpora al suo interno il rinnovato sistema di pesi trasferibili Molix D.L.S. (Dynamic Load System) che ne esalta ulteriormente la versatilità di utilizzo, mantenendo un assetto ottimale in posizione di nuoto e durante l’azione di twitching. Sul recupero lineare, la combinazione di rolling e wobbling caratterizzano il nuoto molto naturale dell’esca. Nell’azione di twitching le sbandate sono ampie e irregolari. Type: suspending - Deep Range: 60 to 120 cm (2 to 4 feet) Rod suggested: 6.6” to 8.0” Regular Fast - PE Line: 1.2 to 2.5 Leader Line: fluorocarbon or nylon 10 to 20 lbs Weight: 14 g (½ oz) - Length : 14 cm (5.1/2 in) Per ulteriori informazioni: Pro Tackles, tel. 051/887919, www.molix.com, info@protackles.com.

per il siluro, in due misure

BLACK CAT BABY SPIN CAT disponibile la nuova misura da 5 cm Black Cat detta la tendenza ormai da parecchi anni in merito alla ricerca e allo sviluppo di prodotti specifici per la pesca del siluro, disegnando prodotti adatti a ogni tipo di approccio e tecnica. Il nuovo Baby Spin Cat è un’esca sviluppata per la caccia dei grossi baffoni a spinning, il cui corpo in morbido silicone riproduce la sagoma di un piccolo siluro. È accessoriato con due palette rotanti poste sul muso e sulla coda, che fungono da irresistibile richiamo in fase di recupero. Gli ami utilizzati sono WMC. All’interno del corpo in silicone, un’anima passante in acciaio Inox assicura la massima resistenza anche in caso di combattimento con pre-

REAL WINNER TUNA LIPLESS Negli ultimi periodi, nella pesca su mangianze di grossi tunnidi, la tendenza e l’effettiva efficacia hanno portato molti pescatori a preferire le stick bait rispetto ai metal jig, che, a meno di particolari condizioni, potevano essere ignorati all’interno della mangianza. Il Tuna Lipless di Real Winner, esca realizzata per questo tipo di pesca, amplia la propria gamma dei tre modelli già disponibili (12 e 10 cm per 60 e 40 g, e 7 cm

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show room VanFook, ancoretta barbless Maruto, ancoretta VMC. Per ulteriori informazioni: Extra Fishing Gear, Via Santo Stefano 6/2, Casella (GE), tel. 366/ 2114087, www.extrafg.it.

per 20 g,) con una versione da 5 cm per 15 g, dedicata ai predatori più piccoli, come sgombri, lanzardi, tombarelli e palamite, realizzando quella che a tutti gli effetti è una stick bait di dimensioni ridottissime, fatta per essere lanciata a grandi distanze grazie alla forma compatta e capace di restare all’interno della mangianza per molto più tempo rispetto a un metal jig (grazie a un grado di affondamento molto minore), che spesso e volentieri rischia di passare al di sotto di essa finendo ignorata dai predatori. Un’esca che diverrà indispensabile per questa pesca tanto redditizia quanto divertente e adrenalinica. Disponibile in quattro colorazioni. Per ulteriori informazioni: Majora Intelligent Fishing, tel. 02/95364376, www.majorafishing.com, www.majoraspinning.com.

per la costruzione delle tube fly

STONFO TAPERED PINS Fra le novità della ditta Stonfo segnaliamo le Tapered Pins (art. 671), una serie completa di cinque spine coniche in acciaio inox finemente lavorate, che garantiscono un sicuro bloccaggio di tubetti con diametro interno da 0,6 mm fino a 4,0 mm per la costruzione di diversi tipi e dimensioni di tube fly. Sono compatibili con i morsetti Stonfo TubeFly (art. 610) e Transformer (art. 654). Per ulteriori informazioni: Stonfo, tel. 055/8739615, www.stonfo.com, stonfo@stonfo.com.

La soluzione definitiva a tutti i problemi causati dal sale nuove Stonefly X, rotanti Spin Bug a bassa frequenza

NOVITÀ FLUMEN La StoneFly X di Flumen è un’imitazione iperrealistica di larva della pietra. A seguito del successo ottenuto e su richiesta di diversi appassionati, la gamma è stata recentemente ampliata. Sono ora disponibili dodici versioni, articolate su due taglie – 1,7 g, amo 6; 2 g, amo 4 – e sei colori: Gold, Honey, Brown, Light Brown, Yellow e Black. Il concetto a monte è quello, caro a Flumen, del Natural Organic Design: silhouette e dettagli fortemente imitativi, abbinati al potere adescante di un elemento cromocinetico come un’elica rotante. Come tutte le Flumen Spinnymph, la costruzione è interamente in tungsteno. L’amo utilizzato è di fabbricazione giapponese ad alta penetrazione. Nell’ambito dei rotanti, la novità principale è rappresentata dallo SpinBug, che grazie alla particolare conformazione della paletta ha una rotazione molto più lenta, per cui le frequenze vibrazionali prodotte sono più basse. Queste caratteristiche lo rendono utilissimo quando il pesce è apatico, o dove una forte pressione di pesca rende poco catturanti, su pesci smaliziati, i cucchiaini tradizionali. Lo SpinBug è disponibile in dodici versioni: due taglie – 1,70 g e 3,00 g –; due colori – argento e oro –; tre armature: amo singolo

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SALT-X Il sale è il maggiore nemico di tutte le attrezzature da pesca e dei mezzi nautici. Per questo è importante dopo le uscite di pesca eliminarlo, ma i lavaggi con acqua e detergenti non sono sufficienti a rimuoverlo efficacemente. Quello che accade è che una parte del sale marino disciolto durante il lavaggio penetri ovunque ci siano fessure anche minime; inoltre, non tutti sanno che la maggior parte dei detergenti contengono sale e quindi possono portare effetti opposti a quelli desiderati. Con il tempo, queste sono le maggiori cause di danneggiamento delle attrezzature e solitamente il problema si manifesta nel momento meno opportuno, ad esempio quando il mulinello rischia di farci perdere la cattura tanto attesa... I danni provocati dal sale si traducono poi in elevati costi di manutenzione e per la sostituzione delle attrezzature danneggiate. Salt-X è un agente specifico per l’eliminazione totale del sale da qualsiasi superficie, attrezzature da pesca, motori marini, come da tutte le suppellettili e le parti meccaniche che vengono a contatto con l’azione corrosiva del sale, anche nei casi di forti incrostazioni e di contaminazione profonda di fessure e crepe. Oltre alle attrezzature da pesca e alla nautica, il problema della corrosione provocata dal sale riguarda mezzi, infissi, e tutte le infrastutture della zone costiere dove le mareggia-


te depositano salsedine, oltre alle aree montane dove il sale viene sparso sulle strade per sciogliere il ghiaccio. Salt-X non è un detergente, non rimuove sporco e grassi ma solo ed esclusivamente il sale, senza danneggiare vernici, stoffe o altre finiture e senza rimuovere i lubrificanti. Salt-X è una formula super concentrata da diluire in acqua, che permette, a seconda degli usi, una diluizione fino a 1:70, ovvero con un litro di Salt-X si ottengono fino a 70 litri di prodotto pronto all’uso, rendendo i trattamenti non solo drasticamente efficaci, ma anche molto convenienti. Un litro di prodotto diluito costa poche decine di centesimi e permette con una spesa minima di realizzare risparmi consistenti. Tutte le specifiche di utilizzo sul sito www.saltxitalia.com. Salt-X® è commercializzato in esclusiva da Lo Stellino (0577/51417) e disponibile per l’acquisto online anche sul sito www.hiflyshop.com.

un wader dalle prestazioni eccezionali

HODGMAN AESIS SONIC DIGI STOCKING FOOT Hodgman è il marchio americano specializzato in capi di abbigliamento sportivo per la pesca. Wader, calzature ma anche giacche e giubbini sono stati realizzati con le migliori tecnologie per ottenere capi impermeabili, traspiranti, leggeri e vestibili. Gli stivaloni Hodgman Aesis Sonic sfruttano la tecnologica di cucitura sonica più recente, Sonic 2.0, per creare cuciture soniche a doppia protezione eliminando le migliaia di fori necessarie per il passaggio del filo, noto punto debole di giacche e wader impermeabili. Ogni cucitura è rinforzata con protezioni impermeabili per una protezione ottimale dalle perdite e garantisce che l’acqua rimanga fuori dagli stivaloni. Una struttura a 5 strati su gambe e glutei garantisce un’eccezionale resistenza alle forature. Inoltre, sono state eliminate le cuciture interne della gamba in zone ad alta abrasione, favorendo il movimento del ginocchio per una maggiore comodità. La parte superiore del wader include un tessuto di protezione a quattro strati per una maggior traspirabilità nei punti dove è più necessaria. Questo modello è dotato di un rivestimento DWR (Durable Water Repellent) che respinge l’acqua dallo stivale. Per le giornate più calde si può abbassare la parte superiore del wader fino alla vita senza rimuovere le bretelle grazie al sistema esclusivo di avvolgimento. La capiente tasca sul petto con cerniera YKK è perfetta per riporre oggetti. Sono inoltre presenti una tasca esterna in rete e una tasca interna che si può comunque spostare all’esterno. La comodità è fondamentale nei lunghi giorni di pesca con i wader, per cui lo stivale sinistro e destro sono anatomicamente corretti con un design stampato Hodgman per una perfetta vestibilità. Il rivestimento interno del piede è in neoprene di spessore 5 mm per mantenere le estremità sempre calde. Lo stivale può essere abbinato a un sistema di isolamento zonale Core INS removibile per adattare gli stivali a climi caldi o freddi (venduto separatamente). Le cerniere del rivestimento creano i migliori stivaloni per tutte le stagioni disponibili al giorno d’oggi. Il marchio Hodgman è distribuito da Pure Fishing Italia, via Cà Nova 11, Lonato del Garda (BS), tel. 030/9102968, info-it@purefishing.com; www.it.purefishing.com.

una nuova giacca da wading, impermeabile e traspirante

VISION LOHI Vision detta ormai da parecchi anni le regole in materia di abbigliamento tecnico per il fly fishing, distinguendosi nei modelli, nei colori e negli stili. La giacca Lohi non vuole contraddire tale principio. Si tratta di una giacca da wading impermeabile e traspirante. Il taglio sciancrato è molto confortevole quando indossato, ma allo stesso tempo estremamente moderno e giovanile. Il tessuto laminato F4 assicura le migliori performance in materia di impermeabilità e traspirabilità. Le maniche preformate facilitano i movimenti. Le tasche anteriori, piatte all’esterno, non ingoffano i movimenti in asse di pesca, assicurando allo stesso tempo una incredibile capacità di carico, per contenere agevolmente fly boxes anche di generose dimensioni. Il cappuccio è completamente regolabile per adattarsi ad ogni impiego, anche indossando berretti con visiera. Lohi offre infine alcuni accessori per l’utente giovane e moderno, come le tasche con asole passanti per gli auricolari e il panno integrato per pulire gli occhiali. Tutti i prodotti Vision sono distribuiti in esclusiva per l’Italia da Old Captain srl, via Varese 47, 21052 Busto Arsizio (VA), tel. 0331/382420, fax 0331/381063, www.oldcaptain.it, info@oldcaptain.it, Facebook: OldCaptain Live.

un capiente zaino impermeabile e arrotolabile

PATAGONIA STORMFRONT ROLL TOP PACK 45L Con chiusura roll-top e spazio in abbondanza per trasportare le tue attrezzature in qualsiasi ambiente, questo classico zaino impermeabile al 100% (ma non immergibile in acqua) vanta cuciture rinforzate e spallacci a basso profilo, completamente regolabili, è super confortevole e pronto a seguirti in ogni avventura outdoor. Quando si tratta di tenere l’attrezzatura protetta e all’asciutto, niente è meglio di uno zaino a tenuta stagna. Lo Stormfront® Roll Top Pack ha una struttura arrotolabile semplice ma altamente efficiente (con un minimo di tre avvolgimenti potrai contare su una protezione completamente impermeabile, a condizione che lo zaino non venga immerso nell’acqua) per tenere asciutte le tue attrezzature in condizioni di bagnato e umidità. La struttura impermeabile è completata dalle cuciture interamente rinforzate e dal resistente tessuto in 100% nylon, con rivestimento in pellicola TPU su un solo lato e trattamento DWR (idrorepellente a lunga durata). Gli spallacci imbottiti e la cintura rimovi-


show room bile in vita, regolabile, offrono comfort per tutto il giorno durante lunghe camminate. Tra le altre caratteristiche spiccano una tasca portaoggetti esterna resistente all’acqua, punti di aggancio per assicurare materiale extra e due passanti esterni per fissare la canna da pesca, per essere subito pronti all’azione. Per una maggiore versatilità, gli spallacci possono essere agganciati alla parte frontale del nostro Convertible Vest (venduto separatamente). Colori: nero, grigio, arancione. Peso: 1.170 g. Prezzo 160 euro. Disponibile da: Garue, via del Torchio 14, Milano, tel. 02/86453590, www.garueshop.com, shop@garue.it.

per tutti gli accessori: mulinelli, materiale da costruzione, fili, code...

PATAGONIA CUBE Se tutte le cose che lasciamo in giro potessero essere riposte all’interno di un Black Hole® Cube, la vita sarebbe decisamente molto più semplice. Questo super resistente borsello a forma di cubo vanta un design semplice ma di fondamentale utilità quando si tratta di organizzare e radunare le attrezzature: così troverai subito ciò che ti serve, anche dentro un borsone stipato al massimo, uno zaino carico all’inverosimile o il bagagliaio di un furgone che assomiglia a un bazar. Lo scomparto principale è dotato di tasche in rete con zip. Caratterizzato dal semplice design con apertura a zip, ha un anello di fettuccia esterno (daisy chain) che consente di assicurarlo all’esterno di uno zaino o di un borsone, mentre l’ampia impugnatura superiore è facile da utilizzare anche indossando i guanti. È realizzato in poliestere ripstop da 441 g/m² 450 denari (tinto in soluzione al 50%), con lamina in pellicola TPU e trattamento DWR (idrorepellente a lunga durata). Tessuto approvato da bluesign™. Seam dimensions: 11” x 7” x 5”; peso: 198 g. Disponibile in tre misure e quattro colori. Prezzo: da 30 euro. Disponibile da: Garue, via del Torchio 14, Milano, tel. 02/86453590, www.garueshop.com, shop@garue.it.

adatti a trasportare canne con tubi da 9” in quattro pezzi

PATAGONIA BLACK HOLE DUFFEL BAG 120L WHEELED DUFFEL BAG 120L Leggerissimo, solo 1,6 kg, il Duffel bag 120L è pensato per portare in aereo più attrezzatura possibile. È il borsone più capiente della serie Black Hole per trasportare le attrezzature durante lunghi viaggi e si adatta agli usi più intensivi. Porti con te tutto, ma proprio tutto? Prova a sistemare ogni cosa in questo grande e robusto borsone: non ti deluderà. Robusto e altamente resistente all’acqua, pro-

tegge efficacemente le tue attrezzature in viaggi e spostamenti dove il bagaglio non è soggetto a particolari riguardi. Lo scomparto principale è accessibile grazie alla chiusura a U con zip, che offre anche due tasche in rete dotate di zip sul lato interno per conservare e riporre piccoli oggetti. Una tasca esterna con zip accoglie gli oggetti che devi raggiungere più velocemente. L’inserto inferiore imbottito aggiunge resistenza alla struttura e protegge il carico quando la borsa viene strattonata durante i viaggi. Le opzioni per il trasporto includono cinghie imbottite rimovibili (che si trasformano in spallacci per trasportare il borsone come uno zaino), maniglie avvolgenti con chiusura a snap e cinghietti ad anello a ciascuna estremità per l’attacco di altri zaini. Quattro anelli di fettuccia (daisy chain) per appendere materiale extra all’esterno. Il fondo è imbottito, per un’efficace protezione del contenuto. Realizzato in poliestere ripstop da 509 g/m² 900 denari (tinto in soluzione al 50%), con lamina in pellicola TPU e trattamento DWR (idrorepellente a lunga durata). Tessuto approvato da bluesign™. Disponibile in diversi colori, pesa 1.672 g e ha un prezzo di 120 euro. il Wheeled Duffel bag 120 è invece il modello fornito di ruote, per dar vita a un borsone da viaggio super-resistente che permette di trasportare le attrezzature con grande facilità. Altamente resistente all’acqua, protegge i tuoi indumenti e il tuo equipaggiamento dai trattamenti più rudi e conserva fedelmente tutto ciò che ti può servire per un lungo viaggio. Lo scomparto principale è accessibile grazie alla chiusura a U con zip, che offre anche due tasche in rete dotate di zip sul lato interno per conservare e riporre piccoli oggetti. Una tasca esterna con zip offre uno spazio facilmente accessibile dove riporre al sicuro la carta di imbarco, una barretta energetica o un libro tascabile. La robusta intelaiatura protegge il Black Hole® dall’uso intensivo e consente di mantenerlo in posizione verticale anche a pieno carico. Le grandi ruote permettono di trainare la borsa facilmente, che tu stia attraversando la pista di un aeroporto o percorrendo una stradina lastricata. Le opzioni per il trasporto includono le avvolgenti maniglie principali (con chiusura a snap), un’impugnatura telescopica a due posizioni e i due cinghietti ad anello a ciascuna estremità. L’attrezzatura supplementare può essere agganciata all’esterno grazie ai quattro anelli di fettuccia (daisy chain) agli angoli. È realizzato in poliestere ripstop da 509 g/m² 900 denari (tinto in soluzione al 50%), con lamina in pellicola TPU e trattamento DWR (idrorepellente a lunga durata). Tessuto approvato da bluesign™. Peso: 3.912 g. Prezzo: 290 euro. Disponibili da: Garue, via del Torchio 14, Milano, tel. 02/86453590, www.garueshop.com, shop@garue.it.


FRANCESCO GIORDANO • INTERPRETAZIONI SONORE SOFT

A scelta fra: • MOLIX BRUGAS + MOLIX PIKE SHAD 5.5” (spinning) • STONFO BOBTEC 1 - art. 674 (mosca) MOLIX BRUGAS • sinking • 8,5 cm (3.3/8 in) • 20 g (3/4 oz) • colore: real sarda Il Brugas è un artificiale compatto e affondante, che si lancia come un proiettile, caratterizzato dall’eccellente combinazione tra elevate prestazioni, dimensioni contenute e balistica. L’accurato bilanciamento dei pesi, il disegno ‘flat’ e l’azione oscillante che sviluppa in caduta gli consentono di lavorare con disinvoltura anche in condizioni atmosferiche difficili, con vento, forti correnti, schiuma e risacca. Le sue prede abituali sono spigole, serra e lecce in mare, black bass, lucci e lucioperca in acqua dolce. Molti pescatori, approfittando della potente armatura passante e della qualità costruttiva, l’hanno adottato anche per pescare i tonni. MOLIX PIKE SHAD 5.5” • 14 cm (5.5 in) • 35 g (1.1/4 oz) • deep range: 50 -150 cm • colore: carpa Soft swimbait snodata per la ricerca dei grandi lucci che stazionano più profondi, dove jerkbait e spinnerbait non arrivano e dove una soft bait tradizionale faticherebbe a essere adescante. Le vibrazioni ad alta frequenza prodotte dalla pala inserita sotto la pancia richiamano i pesci che si trovano a distanza anche in acque torbide. La posizione dell’anello in testa ne consente l’utilizzo efficace anche in verticale. Il pescatore può sperimentare la propria fantasia con varie montature, dalla classica pesca con la testa piombata alla presentazione spiombata. È realizzata con una nuova miscela che la rende robusta e resistente. STONFO BOBTEC 1 (art. 674) Bobinatore in acciaio inox, con tensionamento del filo regolabile tramite un cursore che permette il rapido cambio della bobina. Il tubetto scorrifilo ha alla sua estremità una boccola in acciaio temprato resistentissima all’usura e agli urti. Bobtec 1 è perfettamente bilanciato durante la rotazione e risulta ideale nella realizzazione di dubbing in asola, creata dividendo il filo.


show room mercatino per separare gli oggetti asciutti da quelli bagnati

CANNE, MULINELLI, ARTIFICIALI, ACCESSORI

PATAGONIA STORMFRONT WET/DRY DUFFEL 65L

Vendo canna 8’ #4, praticamente nuova, usata una volta, 70 euro. Riccardo, riccardo.santagostin@alice.it. (C)

Perfetto per gite in barca, giornate di surf ed escursioni lungo i sentieri, quando è indispensabile mettere al sicuro dall’acqua le attrezzature. Rinforzato e altamente resistente all’acqua, questo borsone è dotato di divisorio mobile per ottimizzare lo spazio a disposizione. Meglio non mescolare diversi tipi di alcolici: lo stesso vale per attrezzature asciutte e bagnate. Il divisorio mobile rivestito del borsone Stormfront® Wet/Dry Duffel separa lo scomparto per il bagnato da quello per l’asciutto, così gli stivali da pesca non bagneranno la camicia pulita per il ritorno a casa. Realizzato in 100% nylon da 398 g/m² 800 denari, con rivestimento in TPU, ha struttura rinforzata 100% impermeabile (ma non immergibile in acqua), con grandi e solide zip per un facile accesso al contenuto. I dettagli includono punti di aggancio per la canna da pesca; tracolla imbottita, regolabile e rimovibile; fori di scolo/aerazione con taglio laser nello scomparto inferiore e impugnature rinforzate per il trasporto. Una tasca esterna con zip e una tasca interna in rete custodiscono a portata di mano gli oggetti più piccoli. Il borsone rientra nei limiti per le dimensioni del bagaglio a mano in aereo. Disponibile in tre colori: arancione, grigio, nero. Peso: 1.244 g. Prezzo 250 euro. Disponibile da: Garue, via del Torchio 14, Milano, tel. 02/86453590, www.garueshop.com, shop@garue.it.

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LIBRI, RIVISTE, DVD Vendo l’introvabile Trote e mosche in acque veloci di Roberto Pragliola al miglior offerente. Volendo, ho la disponibilità anche di Il pescatore a mosca sempre di Pragliola. Entrambi in ottimo stato. Silvano,tel. 327/4641497, silvano_fois@hotmail.it. (A)

Se desiderate vedere pubblicato gratuitamente sulla rivista il vostro annuncio, potete effettuare l’inserzione online collegandovi al nostro sito www.lapescamoscaespinning.it. Potete altrimenti inviarlo completo dei vostri dati, del telefono e/o dell’indirizzo e-mail a: «La Pesca Mosca e Spinning», Via Musignana 7, 50022 San Polo in Chianti. Il testo viene ripetuto per non più di due numeri consecutivi. Gli annunci sono riservati ai privati.




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