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Poste Italiane SpA – Spedizione in abbonamento postale – D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/2/2004 n. 46) art. 1, c. 1 C/SA/40/2016 - anno XVII, n. 5 - Ottobre-Novembre 2017
OTTOBRE-NOVEMBRE 2017 € 5,90
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PIACERE TENKARA 2 dal 9 OTTOBRE TuTTi i luNEdÌ allE 22,30
Jelly Fly Palamite Piediluco Cavalletta Foca [11 pp.] Trota laghetto Piacere Tenkara 2 I reali d’Olanda Il Collettore padano Perca d’autunno Streamer per la trota Swimbait da luccio Trote di mare in Svezia Persici in verticale
Direttore responsabile Eugenio Ortali
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EYE OF THE TYGER. PERSICI IN VERTICALE
STREAMER. SE LA TROTA LO VUOLE PICCOLO
di Daniele Vinci
di Massimo Magliocco
In estate e nel primo autunno può essere molto divertente pescare i persici reali in verticale dal belly boat nelle medie e piccole acque lacustri, in particolare utilizzando softbait, metal jig e shad piombati.
La pesca a streamer è praticata soprattutto in acque ferme alla ricerca di predatori quali il luccio e il bass. L’uso di piccoli streamer in acque correnti, alla ricerca di grosse trote, è invece estremamente sportivo e catturante.
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redazione@lapescamoscaespinning.it www.lapescamoscaespinning.it www.facebook.com/MoscaeSpinning http://twitter.com/lapescaMeS www.flickr.com/photos/moscaespinning www.youtube.com/user/MoscaeSpinning
Hanno collaborato a questo numero Gianluca Bonomi, Federico Casari, Renzo Della Valle, Fabio Federighi, Loris Ferrari, Massimo Magliocco, Mauro Marzi, Daniele Meacci, Gian Paolo Mingozzi, Ivano Mongatti, Giorgio Montagna, Davide Muccino Zarlenga, Francesco Paolini, Armando Quazzo, Fedrico Renzi, Mirko Sbrenna, Daniele Vinci
Amministrazione, pubblicità, abbonamenti e arretrati Zona Franca Edizioni srl Via V. Veneto 169 • 00187 Roma tel. 06/42.90.38.54 abbonamenti@lapescamoscaespinning.it segreteria@lapescamoscaespinning.it
JELLY FLASH. THE NEW FLASH FLY
PALAMITE
di Giovanni De Pace
di Francesco Paolini
Per superare alcuni limiti che anche le versioni moderne della Flash fly continuano ad avere, l’autore ha avuto l’idea di aggiungere al dressing una piccola ventosa in silicone, che conferisce vita e movimento all’artificiale. Da costruire naturalmente con tutti i crismi...
È possibile insidiare la palamita più o meno tutto l’anno, ma la sua presenza varia stagionalmente da zona a zona, seguendo spostamenti precisi anche in base alla presenza di banchi di piccolo pesce azzurro. Pesca da terra e dalla barca, attrezzature e artificiali.
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Pubbliche relazioni e pubblicità Renzo Della Valle renzo.dellavalle@gmail.com
Pubblicazione periodica Disponibile anche in versione digitale su www.ezpress.it Tutti i diritti riservati LA PESCA MOSCA E SPINNING ZONA FRANCA EDIZIONI srl Iscrizione ROC n. 26695 del 22.9.2016 Registrazione presso il Tribunale di Roma n. 225 del 29.9.2014 Direttore editoriale Giulio Fascetti Stampa: Tuccillo Arti Grafiche, Afragola Distribuzione: Press Di, Distributore stampa e multimedia srl - 20134 Milano
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MOSCA e SPINNING
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PERCA D’AUTUNNO
TROTE DI MARE IN SVEZIA
di Renzo Della Valle
di Gianluca Bonomi
La cattura del lucioperca avviene spesso in modo casuale, magari mentre si tira a persici o a lucci. Ed è un vero peccato, perché se insidiato correttamente è un pesce molto interessante, soprattutto in autunno, quando diviene più aggressivo nei confronti degli artificiali.
In Svezia le trote di mare vengono pescate per lo più dalla barca, navigando in condizioni variabili e spot naturalmente diversi, in modo che la pesca risulta di giorno in giorno sempre varia e mutevole. Un ottimo spot è l’arcipelago del Hakefjorden, a nordest di Goteborg.
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TRE TECNICHE PER LE TROTE ESTIVE IN LAGHETTO
CARP ON THE FLY IL COLLETTORE PADANO
di Ivano Mongatti
di Giorgio Montagna
di Federico Casari e Gian Paolo Mingozzi
I mesi estivi appena trascorsi hanno fatto riflettere sulla possibilità, da riva ma specialmente dalla barca, di ottenere attacchi da trote di buona taglia con tre tipologie di artificiali ben definite, valide anche per il primo autunno.
Ottobre è un mese magico per la pesca della carpa e il Collettore padano offre numerose opportunità. Recentemente gli autori lo hanno affrontato anche con il belly boat, ottenendo belle catture e vivendo nuove esperienze.
Leggerezza, galleggiabilità e impermeabilità sono le caratteristiche principali del pelo di foca, che tuttavia è sfruttato da molti anni dai fly tyier anche per ciò che può donare alle mosche in virtù di altri elementi: rigidità, crettatura, volume, conicità.
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FOCA
IL LAGO DI PIEDILUCO
SWIMBAIT PER IL LUCCIO
CAVALLETTA
di Mirko Sbrenna
di Mauro Marzi
di Moreno Bartoli
Il lago di Piediluco, incastonato all’interno di un’area di grande pregio naturalistico e paesaggistico, possiede una notevole popolazione di lucci, oggetto dal luglio 2016 di una specifica regolamentazione di tutela. Tecniche e attrezzature per la pesca a mosca e a spinning.
Il pregio maggiore delle grosse swimbait per il luccio, tale da giustificare il loro costo, consiste in un movimento in acqua perfetto, in un realismo di nuoto estremo, che riesce a manifestarsi anche a bassissime velocità di recupero. Modelli floating e sinking, colori, attrezzatura.
Molto amata dagli autocostruttori, la cavalletta appartiene al gruppo dei cosiddetti ‘terrestrial’, particolarmente appetiti da trote, cavedani e black bass. L’artificiale della foto è l’Hopper Float di Gianluca Bosio, vincitore del Contest di questo numero.
RUBRICHE 04 NOTIZIE 88 SHOW ROOM 96 MERCATINO
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I REALI D’OLANDA
PIACERE TENKARA 2
di Daniele Meacci
di Davide Muccino Zarlenga
Lo street fishing è nato in Olanda e non c’è niente di meglio di una vacanza di pesca nei canali di Rotterdam alla ricerca dei persici reali per ritemprare lo spirito. Tre tipi di canna e un solo artificiale in più colori: uno shad da 2,8” innescato con testine e piombi dai 5 ai 10 g.
Le riprese della seconda stagione di «Piacere Tenkara», oltre che sul rio Pissotte visto sullo scorso numero, sono state effettuate sul rio Fraselle e sui fiumi Leno, Pescara, Fibbio e Chiese. Esperienze diverse per diverse declinazione dell’antica tecnica giapponese.
fish facts
a cura di Marco Sammicheli
ultime vicende
COMUNICAZIONE PESCA SPORTIVA 2017 La pesca ricreativa in mare sta ricevendo crescente attenzione da parte di tutte le amministrazioni competenti e in Italia è notoriamente al centro di una vicenda surreale. Da ormai sei anni lo Stato si è impegnato a considerare il settore partendo da un’indagine demografica attraverso la Comunicazione obbligatoria per la pesca ricreativa in mare. Se il Ministero non ha mai concretamente dato seguito all’impegno preso (e alle risorse già spese) per un piano di ricerca, rimandando il problema con ripetute proroghe, nell’anno in corso abbiamo assistito a uno stallo di quasi sette mesi nei quali lo stesso Ministero ha evitato di emettere l’ennesima proroga, restando in attesa degli sviluppi delle iniziative politiche in corso. Come noto, la causa è stata la previsione, contenuta della proposta di legge «Interventi per il settore ittico», di istituzione di una nuova licenza che avrebbe dovuto sostituire la Comunicazione gratuita a fini di ricerca con una autorizzazione onerosa finalizzata al finanziamento della pesca commerciale. Quando la previsione di questa licenza è stata fermata, il Ministero ha rapidamente provveduto alla «Proroga della validità delle comunicazioni in materia di pesca sportiva e ricreativa: la validità delle comunicazioni effettuate ai sensi del Decreto ministeriale del 6 dicembre 2010 è prorogata fino al 31 dicembre 2017». Il Ministero informa che «la proroga investe i permessi scaduti, che non dovranno essere rinnovati» e ha riattivato sul suo sito l’applicazione per le nuove registrazioni. La vicenda resta aperta dal momento che da una parte la nuova licenza, appena dopo essere stata stralciata dal testo, è stata subito riproposta con un nuovo emendamento che dovrà seguire l’iter previsto, dall’altra la proroga tardiva lascia all’Amministrazione uno scorcio temporale molto limitato, tanto da far dubitare che possa permettere di riprendere l’originale programma di ricerca. Problema certo solo teorico perché, per quanto auspicabile e dovuto, non è verosimile aspettarsi che qualcuno nelle sedi politiche o tecniche se ne stia occupando.
pesca ricreativa della spigola: un progetto pilota
CONTROLLO TRAMITE SMARTPHONE Durante la riunione dello scorso 30 agosto, la Commissione Pesca del Parlamento Europeo (PECH) ha adottato un emendamento al budget 2018 per un progetto pilota di monitoraggio delle catture ricreative di spigola nelle acque dell’Atlantico anche con l’uso di smartphone: Sea Bass - Pilot Project to «develop innovative tools to ensure an efficient and harmonized control by Member States of
sea bass recreational catches in the Atlantic» (Spigola - Progetto pilota «per lo sviluppo di strumenti innovativi per garantire un controllo efficiente ed armonizzato delle catture ricreative di spigola nell’Atlantico da parte degli Stati Membri»). Il testo dovrà superare il successivo iter per essere approvato e quindi fornire una verifica dei sistemi di controllo delle catture ricreative di spigole. Ciò dovrebbe facilitare la possibile futura applicazione di misure pertinenti come limiti di carniere. L’adozione di un sistema di controllo in sede di UE fa pensare che, se ci saranno risultati positivi, si possa stabilire uno standard che potrebbe essere esteso anche alle nostre acque, stante la pressione del comparto pesca per la valutazione dello sforzo di pesca ricreativa.
Comunicazione della Commissione UE
POSSIBILITÀ DI PESCA PER IL 2018 NEL MEDITERRANEO La Comunicazione della Commissione della UE sulle «possibilità di pesca per il 2018» rinnova il richiamo alla necessità di riduzione dello sforzo di pesca commerciale nel Mediterraneo segnalando una lista di cause delle difficoltà di gestione. In generale tutti i mari europei hanno visto migliorare la situazione dei loro stock ittici e della redditività della pesca a seguito di interventi di gestione, piani pluriennali e indicazione di quote, ad esclusione del Mediterraneo, dove al contrario, in mancanza di queste misure, gli indicatori considerati segnalano un ulteriore peggioramento e dove la situazione era e resta drammatica. Estratto (per il testo completo vedi https://goo.gl/ZqD4HS): «Nel Mar Mediterraneo e nel Mar Nero la transizione verso l’FMSY [tasso di mortalità di pesca, che se applicato continuativamente corrisponde al massimo rendimento sostenibile (maximum sustainable yield, MSY)] rappresenta ancora una sfida per una serie di motivi: – il numero elevato di navi della flotta su piccola scala, per le quali le procedure per il controllo, l’esecuzione delle norme, il monitoraggio e la dichiarazione delle catture (sbarchi e rigetti) sono insufficienti; – il carattere multispecifico della pesca; – la condivisione degli stock ittici tra Stati membri e paesi terzi che rende più difficile il rispetto degli obiettivi della PCP; – il fatto che il numero di stock ittici valutati annualmente (circa 35) è considerato molto basso. Nel Mediterraneo il livello generale di sovrasfruttamento è all’incirca di 2 o 3 volte superiore all’FMSY. Nonostante i recenti progressi, il numero di stock di cui non si conosce lo stato rimane elevato. Per stock quali il nasello, la triglia di scoglio, il rospo e il melù gli attuali tassi di mortalità per pesca sono fino a sei volte superiori all'FMSY. La Commissione si sta adoperando per migliorare la raccolta dei dati per tutti gli stock in questione e ha chiesto allo CSTEP (Comitato scientifico, tecnico ed economico per la pesca) di formulare pareri su nuovi stock. In un numero esiguo di attività di pesca praticate nel Mediterraneo gli stock sono sfruttati a tassi compatibili con il conseguimento dell’FMSY. In tale contesto, il rispetto dell'obiettivo della PCP di conseguire l'FMSY per tutti gli stock entro il 2020 richiederà un maggiore impegno».
ADERISCI AD APR
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MOSCA e SPINNING
g tiva.or aricrea c s e .p www • 2/2016
in omaggio un’esca Buginu 55 di Seaspin
notizie a Porretta Terme nei giorni 30 settembre - 1 ottobre
ALTO RENO FLY Si terrà nei giorni 30 settembre (ore 10-23) e 1 ottobre (ore 10-18), a Porretta Terme, la settima edizione dell’Alto Reno Fly. La manifestazione, a cura dell’asd May Fly Bologna e della Pro Loco Porretta Terme, con il patrocinio dell’unione comunale Alto Reno, si svolgerà nell'affascinante centro della storica cittadina: negli spazi dell'antico carcere ottocentesco, oggi recuperato e riconvertito alla cultura, nei giardini dell'adiacente Parco Roma e nei saloni dell'Hotel Roma, ubicato accanto al parco stesso. Gli spazi coperti sanno quest'anno più vasti per ospitare un numero maggiore di espositori. L'ambiente è infatti sempre più internazionale e gli ospiti ufficiali saranno moltissimi, provenienti da diverse zone d'Europa e del mondo. Pesca a mosca classica, cultura, ambiente: un viaggio tra attrezzature artigianali antiche e moderne, costruzione di mosche artificiali, libri, storia e belle storie. Due giorni di condivisione per chi non sa resistere alla bellezza che la pesca con la mosca esprime. Per informazioni: 392/7212073, www.facebook.com/AltoRenoFly
al lago di Piediluco nei giorni 14-15 ottobre
2° PIKE DAY Si terrà nei giorni 14-15 ottobre sul Lago di Piediluco la seconda edizione del Pike Day, manifestazione sportiva non agonistica di pesca al luccio il cui ricavato è destinato al finanziamento delle attività inerenti la gestione del no kill. Presso i locali dell'Ara Marina, in una delle anse più belle di Piediluco, sarà possibile fruire di una vasta area espositiva al coperto, con ristorante, bar, spiaggia e molto altro. La partecipazione all'evento è gratuita e ci sarà la possibilità di visitare gli stand dei principali brand nel settore della pesca a spinning e mosca, dove saranno esposte le principali novità del settore e dove abili costruttori si esibiranno nella realizzazione di streamer da luccio. Per informazioni e iscrizioni: comitatonokillpiediluco@gmail.com, Fabio 328/2666344, Mirko 392/2508528, Francesco 328/4522151.
per la pesca nell’Arno cittadino e nei suoi dintorni
STREET FISHING PISA Lo Street Fishing Pisa è un gruppo dedicato alla pesca urbana tra Pisa e dintorni. È nato a Pisa dalla passione per lo spinning nell’Arno cittadino, che offre una notevolissima varietà ittica, anche grazie alla breve distanza dal mare. La posizione geografica è molto favorevole grazie al vasto bacino idrico formato da Arno e Serchio, disseminato di canali e fossi in ogni dove tra Pisa, Lucca, Livorno e Firenze. Ogni membro del gruppo ha un bagaglio di pesca diverso, proveniente dallo spinning al bass, dal mare, dalla trout area ecc., che porta nello Street Fishing Pisa arricchendolo con sempre nuove idee e sorprese. L’acqua che si fa strada nel centro abitato è il principale credo del sodalizio: è proprio il mix tra natura e asfalto che contraddistingue lo street angler, che sa cogliere un’opportunità dove gli altri non la vedono o la screditano. Il gruppo supporta il catch and release. Per essere aggiornati sulle attività: www.facebook.com/streetfishingpisa.
notizie a Viareggio il 29 ottobre, con tecnica eging
GARA ALLA SEPPIA DALLA BARCA Domenica 29 ottobre il circolo di pesca sportiva ‘Vecchia Viareggio’ e il circolo nautico ‘La Madonnina’ organizzerano la consueta gara di pesca alla seppia dalla barca con tecnica eging. Come sempre, la gara si svolgerà nel tratto di mare antistante la spiaggia di levante e il campo gara avrà un'estensione di 3 mgl circa, per una distanza dalla costa di 1 mgl. Il raduno è fissato alle ore 8.00 presso l'approdo turistico della Madonnina dove, ai partecipanti, sarà offerta la colazione e distribuiti i numeri di gara. Terminate le formalità di rito, alle ore 9.00 avrà inizio la gara, mentre la fine è prevista per le ore 15.00. Sono a disposizione due scali per il varo e l'alaggio di barche carrellate con relativi parcheggi per auto e carrelli. Possono partecipare tutte le imbarcazioni in regola con le vigenti normative, compreso il numero massimo di persone trasportabili. La quota d'iscrizione è di 15,00 euro per ogni partecipante. La premiazione avverrà al termine della gara, con aperitivo e consegna dei premi offerti dagli sponsor. Sarà premiato anche il partecipante più giovane, al quale andrà il libro di autocostruzione artificiali offerto dall'autore Moreno Bartoli. La gara non avrà carattere agonistico e il ricavato sarà interamente devoluto in beneficenza: un motivo in più per partecipare. In caso di condizioni meteo avverse, la gara sarà posticipata a domenica 5 novembre 2017. Per informazioni: Attilio 339/2652999, info@circolonauticolamadonnina.com, Leonardo 327/2912222, cpsvv@libero.it.
scorrere una bella giornata ricordando Renato Repetti e le giornate trascorse sul fiume e al Fly Club ’90, scambiandosi opinioni e consigli per continuare a seguire la passione che Renato aveva contribuito a divulgare. Il figlio Simone e la sua famiglia ringraziano i partecipanti, gli organizzatori e i sostenitori dell’iniziativa, che hanno permesso loro di continuare a sentire Renato presente nelle proprie vite.
al Palazzo Mediceo di Seravezza
le novità per il bimestre
1° MEMORIAL RENATO REPETTI
PESCA (SKY CANALE 236)
Sabato 2 settembre 2017 si è tenuto presso le Scuderie del Palazzo Mediceo di Seravezza, ospitato dalla Fondazione Terre Medicee, organizzato dal Fly Club 90 Versilia in collaborazione con la Pro loco del comune di Seravezza, il primo Memorial Renato Repetti. All’interno della manifestazione si sono svolte tre gare: una dedicata alla costruzione, una al lancio distanza e una al lancio precisione. Nella gara di costruzione i partecipanti dovevano realizzare: 1. Royal Wulff con materiali classici (coda: cervo, corpo: seta rossa e herl di pavone, ali: coda di vitello, zampe: collo di gallo classic brown, amo: 12); 2. Ninfa piatta; 3. Zampirone, mosca particolarmente gradita a Renato Repetti, che la realizzava con materiali di recupero. Non importava che imitasse un particolare tipo di insetto: l’unico parametro è che venisse realizzata a piacere, appunto, con materiali di recupero, con libertà di costruzione e di interpretazione. La giuria era composta da Stelio Di Manno, Graziano Magrini e Ivano Mongatti, commissario Pietro Lucchini. Questa la classifica finale: 1. Christian Demuro, 2. Maurizio Santucci, 3. Simone Badalucco. Quanto alle gare di lancio, i giudici erano Maurizio Bellinaso, Riccardo Carrara, Giorgio Filippone, Paolo Venturi. Queste le classifiche. Trout Accuracy (gara di precisione): 1. Mario Vizzoni, 2. Alberto Tartarelli, 3. Cristian De Muro; Trout Distance (distanza): 1. Stefano De Martini (36,65 m), 2. Michael Menardo (34,53 m), 3. Michele Negri (34,21 m). Ai partecipanti alle gare sono stati assegnati targhe e sculture in marmo realizzate da Alberto Tartarelli. Il 1° premio ‘Memorial Renato Repetti’, consistente in un buono per un soggiorno di pesca della durata di un week end nella riserva Aktiv Hotel Gargantini, è stato estratto a sorte tra i primi tre classificati delle tre gare. Gli altri premi estratti a sorte sono stati messi a disposizione da La Vallata shop, La Pesca Mosca e Spinning, Fly Line, Magrini, Barone, Benedetti negozio, ditta Bargi, Like a River di Cavatorti, costruttore Pardini Diego, oltre a un permesso per l’ARS dell’Alto Serchio, Lima e Magra. Nel corso della manifestazione si sono tenute dimostrazioni di costruzione grazie alla presenza di Stelio Di Manno e Stefano Ticchiati, di lancio grazie alla SLM Scuola di Lancio e pesca a Mosca - Centro studi e formazione e alla TLT Accademia italiana della Pesca con la Mosca, nonché di costruzione di canne in bambù grazie all’IBRA - Italian Bamboo Rodmakers Association. Un ringraziamento anche a Graziano Magrini, sponsor ed espositore di morsetti, e Renzo Di Paolo, espositore di attrezzature antiche. La compagnia di vecchi e nuovi amici ha permesso di tra-
A partire da giovedì 5 ottobre alle ore 22.00 Pesca presenta una serie di documentari dedicati a «Spinning e mosca in Francia». Il primo episodio è A mosca in famiglia, un documentario centrato su una figura iconica della pesca femminile a mosca come quella di Claire Barret, che ha costruito una solida reputazione a soli 27 anni e che incarna perfettamente lo spirito adatto a questo tipo di tecnica, basato sulla pazienza e sulla finezza del tocco, caratteristiche che si suppongono innate nelle donne. Il secondo appuntamento è con I tonni di Marsiglia. Il documentario vuol dimostrare che per effettuare ottime catture di prede di acqua salata non è necessario arrivare ai Tropici: seguiremo il pescatore Cédric Graciet nella sua ormai decennale caccia al tonno rosso sulle coste del Mar Mediterraneo e dell’Atlantico. In Trote di porcellana, terzo appuntamento della serie, lo scenario è quello della regione che ha come capoluogo Limoges, centro noto per le sue finissime porcellane ma anche, come gli appassionati sanno, per le tradizioni alieutiche. Le acque dei corsi d’acqua di queste zone, infatti, sono rinomate per la loro incontaminata purezza, che permette loro di essere ancora abitate da tantissime e ambite trote. Sabato 7 ottobre alle ore 22.00 inizia «Close up - Visti da vicino», una nuova serie condotta da Antonio Varcasia, che nella doppia veste di appassionato pescatore e di ricercatore universitario conduce lo spettatore a comprendere come la biologia e l’ecologia possano essere applicate alla pesca. Il nuoto, la riproduzione, la conservazione e la gestione dei pesci: attraverso varie tematiche approfondiremo la conoscenza col mondo ittico applicato alla disciplina della pesca sportiva e non. Lunedì 9 ottobre alle ore 22.30 è la volta di «Piacere Tenkara 2», nel quale Davide Zarlenga conduce la seconda edizione del programma dedicato all’antica tecnica di pesca. Lui, o meglio il suo ‘Walter Ego’, ci porterà ad esplorare diversi corsi d’acqua, dal piccolo torrente di montagna al fiume di fondovalle, mostrando quanta perizia serva per ottenere successo in condizioni impervie, quanto la fortuna di una pescata dipenda da come si maneggia la Kebari. Il Veneto delle provincie di Verona e Belluno, il Trentino dello splendido torrente Leno e il Friuli sono alcuni degli scenari che fanno da sfondo alle varie avventure di pesca, sempre caratterizzate da un’ironica leggerezza, che è in fondo la caratteristica essenziale della Tenkara stessa. In un articolo su questo numero Davide presenta in dettaglio le varie destinazioni.
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MOSCA e SPINNING
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A partire da mercoledì 1 novembre alle ore 22.30 Pesca presenta la seconda stagione di «Cento30»: torna con episodi inediti una serie che ha appassionato tanti spettatori amanti delle emozioni forti, dedicata alla pesca al luccio, anzi, dedicata alla ricerca del luccio, nella speranza di incontrare e catturare un esemplare da ricordare per sempre. Matteo De Falco ed Enrico Pini si spingono questa volta fuori dell’Italia per cercare spot sempre più interessanti nei quali incontrare ‘Mister Pike’: protagonista degli episodi è la tecnica, spiegata, illustrata e raccontata da due tra i massimi esperti di pesca al luccio d’Italia. Ma non mancheranno momenti divertenti e la cronaca di qualche avventura inaspettata ed emozionante. Giovedì 2 novembre alle ore 22.00 inizia «Il diario di Pescavventura», prima stagione inedita di una serie interamente dedicata all’universo della pesca a mosca, che verrà raccontata e analizzata in tutte le forme e sfaccettature: i migliori itinerari – naturali e artificiali – in cui praticarla, i personaggi più esperti con cui condividerla, le diverse tecniche (inclusa la Tenkara) da usare per renderla efficace, lo studio degli artificiali e della filosofia stessa che servono per affrontarla al meglio. Un’esperienza complessa che comprenderà ambiente, tradizione, innovazione e cultura, per uno sguardo davvero completo sul fly fishing. A partire da venerdì 10 novembre alle ore 22.00 inizia «Trout Session», con nuovi episodi, inediti, del programma interamente dedicato alla pesca a spinning dei salmonidi nelle acque europee. Protagonisti sono la tecnica di pesca, le immagini spettacolari e soprattutto la grande bellezza di alcuni tra i predatori più ricercati e iconici del mondo: le trote del Fibreno, le grandi lacustri d’Irlanda, gli eleganti salmerini alpini, le gigantesche e fiere marmorate. Un viaggio esclusivo ed emozionante che farà felici tanti appassionati. Domenica 12 novembre alle ore 21.00 è la volta di «Vita da nomadi». La serie è un vero e proprio racconto di un’esperienza on the road in Slovenia, tra carpe e trote. Scenari meravigliosi, spesso inseriti in contesti naturali poetici ed evocativi, seguiti con uno stile quasi da reality show. Il teatro delle prime sfide sarà il lago Vogrescek, un bacino collinare, famoso in Slovenia per le sue enormi carpe ma anche per essere uno spot particolarmente complicato da affrontare. Una sfida che Salva-
tore Perrone, il protagonista di questa serie di avventure, cercherà di vincere a colpi di tecnica e immagini spettacolari. Martedì 14 novembre alle ore 21.30 Pesca presenta «Sottozero», una serie dedicata alla pesca realizzata nei freddi mesi invernali, con tutte le difficoltà e le avventurose complicazioni che la rendono particolarmente appassionante. Il protagonista, Michele Valeriani, compirà un viaggio in barca da Cremona fino alla foce del Po per affrontare diverse sessioni di pesca invernale: una sfida in cui aspi, siluri, carpe e luciperca saranno i protagonisti insieme a tecnica, gag divertenti e atmosfere tipiche del durissimo inverno padano. Del resto… quando il tempo si fa duro, i duri cominciano a pescare! Sabato 18 novembre alle ore 21.00, infine, inizia «Lure Fishing», una serie di pesca inedita e in prima visione dedicata alla pesca a spinning in mare e in acqua dolce. Esperti del settore accompagneranno lo spettatore nella ricerca degli spot migliori, per descrivere al meglio la pratica dello spinning moderno. Vedremo illustrate le tecniche del momento, con una particolare attenzione al tema della scelta degli artificiali e del loro utilizzo: un discorso a parte verrà dedicato alle gomme di ultima generazione e ai loro inneschi, non dimenticando l’impiego delle diverse hard bait. Insomma: un programma davvero da non perdere per ogni appassionato di pesca a spinning.
notizie
a cura dello Spinning Club Italia • www.spinningclubitalia.it
organizzato dalle sezioni di Rimini e Ravenna
RADUNO NAZIONALE IN MARE Le sezioni di Rimini e di Ravenna dello Spinning Club Italia a.s.d. il 30 settembre 2017 alle ore 12.00 invitano i soci per un pomeriggio/sera di pesca in mare a Porto Corsini e/o Marina di Ravenna. Le prede possibili ma non garantite (preparatevi a incrementare il vostro abbigliamento invernale) vanno dalla spigola al serra, alla leccia. È pure possibile, per i più arditi, insidiare il tonno, non raro in un megaspot quale è il ‘complesso’ Porto Corsini/Marina di Ravenna. In caso di estrema disperazione ci si può dare al rock fishing, con garantite e copiose catture di ghiozzi. Se non si è già attrezzati e si desidera qualche consiglio per canna, mulinello ed esche invitiamo a contattare Delio Bologna, delio.bologna@infotelmail.it ed Enzo Venturini, cell. 347/82.85.999.
in programma il 22 ottobre al lago del Salto
ESOX BOAT CHALLENGE 2017 Visto il notevole successo della scorsa edizione, anche quest’anno lo Spinning Club Italia offre la possibilità di tutelare un lago partecipando a una manifestazione: si tratta dell’Esox Boat Challenge, gara di pesca al luccio a coppie da natante, il cui ricavato sarà per metà investito a migliorare l’ecosistema del lago del Salto, in provincia di Rieti, come aumentare i servizi di vigilanza, organizzare giornate ecologiche, o per tutto ciò che potrà occorrere a salvaguardare il lago. La gara si svolgerà domenica 22 ottobre alla diga del Salto e ci saranno molti premi in palio, tra cui un viaggio in Svezia. Per tutte le informazioni in merito al regolamento e alle prenotazioni, invitiamo a seguire la pagina Facebook dello Spinning Club Italia, dove troverete tutte gli approfondimenti in merito. Ci auguriamo una numerosa partecipazione data la straordinarietà della manifestazione e per tutto ciò che potrà far scaturire in futuro grazie alla garanzia del nome Spinning Club Italia, che da anni continua a salvaguardare le nostre amate e massacrate acque. Un sentito ringraziamento per il supporto va in modo particolare a Lapland Outdoors Events, Molix, Piranhascraft, Boscolo Sport, Best Fish, Bertoni.
quipaggio composta da Bortot e Furlan, che con un lucioperca da 86 cm si sono aggiudicati un fantastico motore elettrico offerto dai ragazzi di Piranahscraft. Un grande grazie va a tutti i partecipanti, al bacino 12 Cismon e Corlo e agli importantissimi sponsor che hanno supportato la manifestazione, i quali puntualmente aiutano Spinning Club Italia a.s.d. su tutti i fronti: in particolare il primo sponsor del club, l’azienda Pro Tackles, con i marchi Molix e Omtd, Denmark Fishing Lodge, Boscolo Sport di Preganziol di Treviso, Piranahscraft di Padova e Bertoni Eyewear. L’intero ricavato della manifestazione verrà utilizzato per i progetti ambientali di Spinning Club Italia a.s.d. Ecco la classifica: 1. Ashlock-Riello, 2. Nosiglia-Gallina, 3. Carturan-Pepato, 4. Tosatto-Battochio, 5. Furlan-Bortot, 6. Busatto-Barban.
sulle sponde dell’Adda lecchese
RADUNO NOTTURNO AL CAVEDANO Nelle acque dove è consentita la pesca notturna anche per lo spinning si possono aprire prospettive inconsuete e positive. I grossi cavedani (ossia le famose ‘cavedanesse’, essendo di regola gli individui di sesso femminile quelli in grado di raggiungere le taglie maggiori) delle acque cristalline, in genere fresche – se non decisamente freddine – che escono dai grandi laghi alpini si sono sempre dimostrati avversari a dir poco ostici per gli artificiali utilizzati nello spinning. Certo le catture si verificano, ma faticano nella loro continuità a causa della proverbiale diffidenza della specie in simili contesti. Può essere dunque una sorpresa scoprire come al calare delle tenebre la situazione possa mutare parecchio. È per questo che sabato 26 agosto i soci delle sedi SCI di Monza e Brianza, Como, Milano, Lodi e Piacenza si sono ritrovati sulle sponde
la vittoria a Jimmy Ashlok e Marco Riello
PREDATOR CHALLENGE 2017 Si è svolta domenica 4 giugno, presso il meraviglioso lago di Corlo, in provincia di Belluno, la prima edizione del Predator Challenge, gara ai predatori da natante organizzata da Spinning Club Italia a.s.d. Al via sedici equipaggi, composti da due concorrenti ciascuno, che si sono sfidati cercando quattro specie di predatori: luccio, persico reale, lucioperca e cavedano. La gara è stata avvincente, il montepremi era molto sostanzioso e i partecipanti erano tutti ben preparati. Dopo sei ore e mezza di gara, la coppia che ha vinto e che si è aggiudicata il primo premio, un fantastico soggiorno al Denmark Fishing Lodge, è stata quella composta da Jimmy Ashlok e da Marco Riello. Il big fish di giornata è arrivato dall’e-
del fiume Adda lecchese per un amichevole raduno serale al cavedano. I bassi livelli dovuti alla particolare siccità del periodo e le alte temperature dentro e fuori l’acqua, sommati a un fastidioso forte vento hanno messo a dura prova le abilità dei partecipanti all’evento. Tuttavia non sono mancate le catture di diversi cavedani di grossa taglia, ai quali si sono aggiunte alcune scardole, che in tutta evidenza non sapevano di non essere annoverate nell’elenco ufficiale dei predatori classici per lo spinning. Per tutti i partecipanti è stato un bellissimo momento di aggregazione e occasione di crescita delle proprie conoscenze tecniche, con ogni probabilità esportabili anche in contesti territoriali differenti. Il successo e il favore incontrati dall’iniziativa hanno posto le premesse per la sua ripetizione. Au revoir cavedani lecchesi, a rivederci presto…
in onda il 17 settembre alle ore 22 su Pesca TV (Sky canale 236)
L’OSPITE CON IL CUCCHIAINO Quando Umberto un giorno mi ha detto «Corda, ho una notizia strepitosa! Ho contattato Valerio Morini per una puntata della nuova stagione e ha accettato!», tra lo stupore e la sorpresa ho pensato alle tante recen-
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sioni positive sui suoi programmi, ai contenuti e all’intrattenimento divertenti, utili e mai banali, trovandomi in piena sintonia con questa possibilità di accrescere il nostro gruppo. Umberto Romanini è da poco il nuovo responsabile della sezione di Piacenza e ha avuto subito un’idea brillante per promuovere ulteriormente lo Spinning Club Italia. Poco serve a descrivere le settimane di attesa per i due giorni di riprese, frizzanti ed eccitanti come l’aria delle 4 di mattina del fatidico giorno, quando arriviamo sgommando nel parcheggio dove Valerio già ci attende a telecamera accesa e via: dopo le presentazioni e qualche battuta si parte per la nostra prima meta! Raggiungerla richiede qualche mezz’ora di curve in auto e... un paio d’ore a piedi per i sentieri in salita dell’Appennino piacentino, che naturalmente non avevamo anticipato al nostro ospite. Ma ecco svelarsi finalmente uno dei luoghi più suggestivi della nostra provincia. Ricordiamo che nel 2015 le valli del fiume Trebbia e del torrente Nure hanno subito una violenta alluvione, che ha cancellato o pesantemente modificato molti dei luoghi di pesca conosciuti e purtroppo in diversi tratti le opere di bonifica e ‘messa in sicurezza’ lasciano tuttora molto perplessi dal punto di vista dell’impatto ambientale e non solo. Umberto sceglie questo lago di montagna proprio per la possibilità di passare una bella giornata in compagnia; le trotelle che lo popolano si dimostrano fin da subito apatiche e diffidenti, solo Marco Little Bongio e Valerio riescono nell’intento di incuriosirne una al punto di pungerla... Poco male, ci consoliamo facendo la punta a un salame di produzione casereccia e stappando la prima bottiglia di rosso, dopotutto siamo in sette e la prima basta appena a bagnare la gola, il tutto accompagnato da focaccia e pancetta tagliata a coltello. La strada del ritorno mette di nuovo fame ed è la volta de La Rocca Dei Folli, uno chalet gestito dal cugino di Umberto. che ci offre qualche tagliere di salumi e formaggi locali ma soprattutto la possibilità di far due lanci nel piccolo stagno, popolato sì da trotelle ma anche da diversi black bass anche di taglia interessante. Solo la pioggia ci costringe a raggiungere le auto per tornare a valle e prepararci per la cena. Ci ritroviamo all’agriturismo La Ca’ di Niviano, dove alloggia Valerio, a tavola con altri soci che non erano presenti durante il giorno per motivi di lavoro; la serata trascorre leg-
gera tra portate di piatti tipici, chiacchiere e il susseguirsi di brindisi, troppi forse per esser pronti alle 5.30 della mattina dopo in riva al Grande Fiume... Colpa della camminata e della levataccia con cui era cominciata la giornata, ve l’assicuro! Il secondo giorno però non si scherza: siamo sul Po in uno degli spot più noti e frequentati e ci sono le cheppie. Questo clupeide anadromo noto a tutti risale ogni primavera per riprodursi sui fondali ghiaiosi del Po e di alcuni suoi affluenti. Poiché la vitalità con cui attacca e combatte diverte davvero tanto, e le catture possono diventare numerose, diventa l’obiettivo di molti spinner nonché moschisti. In passato è stato oggetto di un’estrazione sconsiderata, volta a produrre farina di pesce, e anche se ora sono molte le zone di tutela è consigliabile l’uso dell’amo singolo senza ardiglione e la slamatura in acqua per un rilascio immediato, data la delicatezza della specie. Mentre Vainer Mazzoni dimostra di avere una marcia in più, portandone cinque a guadino dove noi al massimo contiamo un aspietto e, sorpresa, un persico reale a stupire Silvano Ciapanò Barilli, arrivano i ragazzi della sezione Monza-Brianza di Ettore Ghezzi. Siamo in tanti e ci sparpagliamo su due chilometri di fiume, ma sono più bravi loro a trovare il punto di maggior assembramento delle cheppie, per cui li raggiungiamo. Nasce in questo modo uno di quei ritrovi che, per divertimento in compagnia e catture che si susseguono, è bene portare in ricordo sempre con sé. Umberto ferra e salpa una cheppia da record, io cambio modalità di recupero e trovo un silurotto che ben impegna la canna morbida con cui lanciavo, mentre Valerio inizia a invocare gli Spiriti del Grande Fiume per chiedere loro un po’ di comprensione. È ora di pranzo e questa volta siamo accolti da una trattoria nelle vicinanze: è il momento più bello, quello in cui stanchi e provati si guarda alle due giornate, parlando anche di argomenti più impegnativi. Valerio Morini ha davvero una grande esperienza del mondo, non solo alieutica; conosce e lavora con gente importante del settore e non è certo avaro di consigli, anche per aiutarci ad accrescere l’importanza dello SCI e della nostra sezione. Le riprese si concludono con un’ultima intervista, seduti su una staccionata, con uno dei tratti di Po più belli alle nostre spalle. (Simone Cordani, Spinning Club Italia - sezione di Piacenza)
notizie
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FLY FISHING MAGAZINE
La Val di Non Paolo Fortunati (Pablo) Con il team della Redazione di Pipam formato da Alberto Galeazzo (Faina), Antonio Napolitano (Flyaenne), l’amico Remo Blasi (Unbreakablefly) e io (Pablo), continuiamo il nostro percorso alla scoperta del Trentino visitando la famosa Val di Non!
La bottega della pesca a ninfa
La Val di Daone
MOBILE APP DEL FORUM Finalmente disponibile gratuitamente la App per smartphone PIPAM Forum che permetterà agli utenti registrati di poter pubblicare da dove e quando vorranno foto e resoconti anche in tempo reale. Con quest’App potrete condividere sensazioni e competenze con estrema semplicità. Ad oggi su Android ma nel giro di pochi giorni sarà disponibile anche su IOS. Per scaricare l’applicazione entrate nel sito di PIPAM dove troverete le indicazioni. Nuova release della App sia su Andorid che su IOS!
Paolo Fortunati (Pablo) Quando, durante una riunione di Redazione Pipam, ho appreso che tra le varie mete di scouting in Trentino saremmo dovuti andare a pescare sul fiume Chiese in Val Daone, in me si sono risvegliati ricordi ormai assopiti da oltre 30 anni! Infatti, in questa valle poco antropizzata (dove tra l’altro sia telefono che internet prendono pochissimo), ero solito andare a pesca con mio padre ben 35 anni or sono, per insidiare le coloratissime e rustiche fario e i vivacissimi salmerini del Chiese pescando sia al tocco che a spinning (il virus della pesca a mosca mi avrebbe infettato molto più tardi).
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di cui avevo due cimini e ne ho modificato uno come da specifiche. È stato inserito un solid tip che porta la misura totale a 9,6 piedi e per essere facilmente trasportabile utilizzando il tubo originale è telescopico. Il tip è finissimo e non sbilancia la canna, che risulta bilanciata al manico. Per gli amanti della sensibilità, anche se ritengo questo parametro un po’ superato, siamo ai massimi livelli. La precisione è ottima, così come la gestione del pesce di taglia, perché la flessibilità del cimino è eccezionale senza essere molle. La cosa che mi ha meravigliato è che non soffre le ninfe del 4 o più ninfe del 3, anche se la morte sua sta nell’uso di ninfe più piccole e fili sottilissimi, che traggono vantaggio dal cimino quando si devono gestire pesci di taglia. Insomma, una nuova opportunità quando dobbiamo pescare in situazioni particolarmente complicate.
Ninfa a filo e solid tip gigi55 Nel thread si discute dell’uso dei cimini pieni. Ho preso una canna nove piedi coda tre
Czecher Il thread sta andando avanti nel forum da diverso tempo ed è diventato un vero e proprio punto d’incontro di appassionati pescatori a ninfa. Molti spunti interessanti dal punto di vista delle tecnica, delle canne e della costruzione.
La switch a che serve? the_salmon_run Il thread nasce dalla seguente considerazione: «Qualche mese fa, leggendo in giro della mania delle switch sono stato contagiato e ho voluto comprarne una. Ho preso una 11 coda 8/9. Flextexk crx88. Ma dopo qualche mese e 5-6 prove mi chiedo… ma ’sta switch a che serve? Cioè... se vado in one-hand lanciare con la dieci piedi senza impugnatura seconda mano è molto, molto più comodo e agevole (la 11 ti spacca il braccio), se vado in roll e vari tipi di spey cast la 11 è tutto un
“vorrei ma non posso”, mentre con una 1314 ti godi davvero lo spey cast. In fin dei conti, a mio parere questa switch fa male le due cose e non ne comprendo l’uso. L’unica ragione per cui me la tengo è ipotizzare qualche pescata su grossi grossi pesci in spazi non tanto grandi per una canna spey, dove si pesca spesso nelle pozze, tipo i chinook salmon, oppure forse (non lo so, non ci sono mai andato) l’hucho. Voi che ne pensate?». Da ciò è nata una discussione molto interessante, con vari contributi tecnici anche in merito a tutta l’attrezzatura.
per alcuni migliori, per altri peggiori, non importa poi tantissimo in questo caso, cosa conta se non il piacere intrinseco di adottare materiali o oggetti artigianali per tale scopo, per esempio le stesse canne, in bambù e non in carbonio? O le mosche in materiale naturale e non in foam o plastiche varie? Non si tratta di limiti mentali, se non la voglia di celebrare anche con alcuni prodotti una certa passione; pensa per esempio ai babbei che conducono ancora un’auto d’epoca, ma lo fanno soprattutto perché amano certi ‘prodotti’ creati dall’uomo e che testimoniano una certa cultura passata, bella a chi piace, bellissima per altri e inutile per altri ancora.
I CERCHI PIÙ INTERESSANTI Collegamento coda-finale Coda in seta. Cos’è per voi? Stani/TanoFly Si parla di code di seta, parte di una passione per l’attrezzatura specificatamente dedicata alla pesca a mosca, intendo quella parte di passione amatoriale che viene stimolata anche da alcuni oggetti dedicati a questo sistema di pesca. Prestazioni a parte,
Angelo Piller (Angelo) Le code di topo di ultima generazione sono dotate di asola per il collegamento ‘loop to loop’. Personalmente la cosa non mi fa impazzire, soprattutto quando uso finali lunghi: il collegamento non scorre bene tra gli anelli della canna. Ci sono diversi rimedi, che prevedono quasi tutti il taglio del loop. Voi quale usate?
Le dimensioni del guadino… Angelo Piller (Angelo) ...sono proporzionali alla dimensione del pesce che si vuole catturare. L’aspetto un po’ sottovalutato è la profondità della rete. Un guadino dalle dimensioni ridotte, ma con una rete profonda, è in grado di salpare pesci di taglia. Per gli amanti delle foto, un guadino bello ampio consente di far riposare il pesce durante i preparativi per lo scatto. Nella foto un pam si appresta ad affrontare le enormi trote dei canali Twizel (Nuova Zelanda).
Programmare un viaggio Gianfranco Baudone (Gi.Bi) Per prepararsi al meglio per un viaggio di pesca è sempre necessario documentarsi. Se poi il viaggio è fuori continente è d’obbligo, anche se ci si affida a una guida, avere le idee chiare. Siete d’accordo?
Aktiv Hotel GArGAntini
200 chilometri di riserve esclusive per tutti i tipi di pesca in Austria L’Aktiv Hotel offre un unico prezzo per tutto l’anno 2017: • 69 € al giorno a persona con trattamento di mezza pensione in camera doppia • 65 € al giorno a persona con trattamento di mezza pensione in camera tripla/quadrupla • Bambini fino a 3 anni: GRATIS • Bambini da 3 a 6 anni: 25% • Bambini da 6 a 12 anni: 50% Si accettano solo prenotazioni con un minimo di 2 pernottamenti.
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COSTRUZIONE MOSCA
JELLY FLY the new flash fly GIOVANNI DE PACE [ giannidepace@gmail.com ]
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a Flash fly è nata nei paesi nordici, ideata probabilmente agli inizi del Duemila in Danimarca e poi utilizzata con assiduità e successo in tutta la penisola scandinava e in special modo in Svezia, ove tuttora rappresenta uno degli artificiali più popolari tra chi ama insidiare il luccio. Tale popolarità è presto spiegata: si tratta di un artificiale per chi vuole andare diritto al sodo, che incarna molte qualità a dispetto di pochi difetti. Analizzando per primi gli aspetti positivi, quel che salta subito all’occhio è la semplicità: è una mosca piuttosto facile da costruire, anche per il fatto di essere costituita di solo flash (da cui il nome): la ricetta originaria prevede l’utilizzo del solo flashabou. Guardandola da vicino, si nota che può essere tranquillamente realizzata con tre o al massimo quattro semplici passaggi costruttivi: in seguito alla scelta di costruirla su tube o su amo a seconda delle specifiche esigenze, si monta la coda fissando il flash a 360 gradi, si riporta lo stesso all’indietro, si montano pancia e testa eseguendo due passaggi in asola col medesimo flash, si applicano un paio di occhi 3D in testa. È tutto. L’artificiale è poi molto resistente ai poderosi attacchi dei lucci, riuscendo a sopportarne gli affilatissimi denti. La dote migliore in assoluto della Flash fly è comunque la facilità nel lancio: il flashabou non assorbe acqua e durante la fase di lancio le sue fibre si uniscono letteralmente le une alle altre, conferendo alla mosca una forma piuttosto esile. Il peso è molto contenuto e l’artificiale ha buona aerodinamicità grazie al volume ridotto, a dispetto della lunghezza, che non di rado raggiunge i 25-30 cm. Un’ultima qualità della mosca è la visibilità, conferita dai flash utilizzati che, se miscelati in maniera opportuna, consentono di ottenere le più stravaganti sfumature cromatiche, rendendo la mosca molto visibile al predatore in condizioni di luce scarsa e con acque torbide.
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PERCA RENZO DELLA VALLE [renzo.dellavalle@gmail.com]
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ra i numerosi pesci predatori che popolano le nostre acque dolci, il lucioperca, noto anche come sandra (dal tedesco zander), o perca, è forse il meno conosciuto sotto l’aspetto del comportamento. Anche se in alcune delle nostre acque è presente da oltre un secolo, la sua diffusione nei laghi naturali e artificiali e in molti fiumi (dal Po e relativi affluenti ad alcuni corsi del centro Italia, primo tra tutti il Tevere) è relativamente recente, il che non ha ancora permesso ai pescatori di capire su quali dei suoi istinti bisogna fare leva per averne ragione. Del resto, basta intervistare gli spinner più assidui nella sua ricerca per constatare che la cattura è un evento sporadico e che di fatto non esistono lanciatori specializzati nella sua pesca, come invece capita con pesci quali trota, luccio o bass. La mancanza di informazioni corrette sui suoi ‘gusti’ in tema di attività predatoria e un comportamento naturale che si disco-
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sta molto da quello degli altri carnivori fanno sì che il perca non venga quasi mai insidiato nella giusta maniera: la sua cattura è spesso casuale, magari mentre si tira a persici o a lucci con esche poco ‘mirate’. Ed è un vero peccato, perché se insidiato correttamente questo pesce si rivela davvero interessante, soprattutto in autunno, quando diviene molto più aggressivo nei confronti delle esche artificiali. Il cambio di stagione che segna la fine delle giornate assolate in riva a laghi e fiumi e l’arrivo del fresco portato dalle prime perturbazioni ottobrine sono il segnale per il perca che è giunto il momento di aumentare l’attività di caccia e incamerare energie in vista di un inverno che, in certi fiumi e laghi, può essere lungo e freddo. Facendo un paragone con altri pesci carnivori, l’attività del lucioperca risulta simile a quella del persico reale e del luccio, con finestre di attività brevi ma molto intense che si moltiplicano con l’arrivo di acqua più fresca e ossigenata. Proprio come questi predatori, anche il
perca preferisce cacciare a stretto contatto col fondo, più raramente a mezz’acqua se il suo pesce foraggio preferito, costituito in massima parte da alborelle, gardon, scardole e piccoli persici, si stacca dai fondali portandosi verso la superficie. Ma anche il paragone col siluro è corretto: il nostro amico è un temibile predatore notturno, soprattutto nella bella stagione e nel periodo di inizio autunno. La sua vista è specializzata nell’individuare le prede con luce scarsa o nulla e gli fa avere la meglio sugli ignari pescioletti semi-addormentati nell’oscurità. Così facendo, passa quasi inosservato a gran parte dei pescatori, sia nei laghi che nei fiumi...
laghi e acque basse I bacini naturali di media e grande estensione vedono, all’inizio dell’autunno e finché il freddo non si fa sentire seriamente, un improvviso ritorno del perca a frequentare le bassure sabbiose e ghiaiose. Sono soprattutto i laghi profondi caratterizzati da salti di profondità importanti a breve distanza da riva i più interessanti, perché il perca, che in tali ambienti è rimasto al largo per tutta la stagione estiva a inseguire branchi di pesce foraggio, trova ora prede facili anche nel sottoriva, dove si porta all’alba, al tramonto o nelle ore notturne. Le sue cacciate sono di breve durata e, se disturbato, può fuggire raggiungendo in fretta le profondità esterne. Ma se sarete scaltri nel sorprenderlo nelle bassure senza spaventarlo, le abboccate a pochi metri da riva saranno quasi sicure, facendo ricordare pescate analoghe al luccio o al persico in certi periodi dell’anno. In situazioni di questo genere, hardbait come i jerk minnow risultano insostituibili, in particolare ad azione suspending: non scendono troppo in profondità (visto che si pesca su fondali fino a due metri, tale limite va benissimo) e,
soprattutto, consentono di effettuare quelle soste tra una jerkata e l’altra che tanto piacciono al nostro avversario. Bisogna infatti ricordare che il perca ha un modo tutto suo nell’attaccare il foraggio: spesso lo insegue di soppiatto, decidendosi a mangiare solo se il piccolo pesce si ferma tra una nuotata e l’altra, trattenendolo per la coda. Soste di qualche secondo nei recuperi lievemente jerkati daranno al perca tutto il tempo di raggiungere la preda e attaccarla. Altra caratteristica da tenere presente nel modo di mangiare del perca è la sua delicatezza, che spesso sorprende anche nel caso di esemplari di taglia. La mangiata del perca è raramente irruenta e solo in condizioni di forte attività sentirete la ‘botta’ sulla canna, stile aspio o trota. Spesso, tutto quello che riuscirete a percepire sarà un lieve colpetto sul vettino della vostra canna, il che potrà significare che dall’altra parte si sarà fatto vivo, indifferentemente, un perca di pochi etti oppure un percone di qualche chilo. Risponderete in ogni caso con una ferrata fulminea, ma non poderosa.
giri di corrente I fiumi classici da perca sono caratterizzati da corrente medio-lenta, con fondali vari, che alternano buche a ridosso di rive in frana con abbondanza di ostacoli vegetali a lame con corrente più sostenuta e fondo pulito di tipo ghiaioso-sabbioso. In autunno il nostro predatore staziona ancora in corrente, ma anziché affrontarla come farebbero una trota o un aspio se ne sta al riparo degli ostacoli, oppure sfrutta i salti di profondità alla fine di una lama dove la forza dell’acqua si smorza e passa solo in superficie. Insomma, tutti quei fondali che un tempo erano bazzicati da persici a frotte (non a caso, il persico reale è una delle prede preferite della grossa san-
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STREAMER
Se la trota lo vuole piccolo MASSIMO MAGLIOCCO [max@massimomagliocco.it]
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n giorno, da bambino, stavo pescando lungo le rive del Tevere quando un vecchio pescatore, vedendo i miei modi un po’ impacciati, mi diede alcuni consigli. Fra l’altro, mi disse che con un amo grande avrei preso solo pesci grandi, mentre con un amo piccolo, oltre ai pesci grandi, avrei preso anche quelli piccoli. Questa teoria si sposa bene con alcune situazioni e tecniche inerenti la pesca a mosca. In particolare, al di là del fatto che oggi la regina della mosca è la ninfa, praticata dalla maggior parte dei pescatori per l’elevato potere ‘catturante’, un discreto interesse sta riscuotendo la pesca a streamer non indirizzata, come usualmente accade a lucci e black, ma a prede più piccole. Un mio amico inglese che utilizza molto questa tecnica asserisce che se peschi in fiumi ‘normali’, dove le prede non sono gigantesche ma possono arrivare a 50 cm, il pesce foraggio di cui si cibano non è affatto enorme, anzi. L’uso di piccoli streamer, se fatto con cognizione, può dunque regalare belle soddisfazioni, a mio avviso quasi al pari delle catture fatte a secca. A conferma del consiglio che il vecchio pescatore mi diede tanti anni fa.
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acque e artificiali Per usare i piccoli streamer, è necessario conoscere prima le situazioni che possono permetterne l’uso, effettuando anzitutto una classificazione del tipo di acque e dei periodi. Personalmente considero grossi gli streamer maggiori di 10 cm, mentre tutto ciò che sta sotto questa misura è per me piccolo o molto piccolo, a seconda delle dimensioni. Di solito tutte le acque profonde e piuttosto scure, non sporche, ma con un colore dell’acqua che tende a scurirsi in funzione della profondità, vogliono grossi streamer, così come quando si affrontano acque subito dopo l’apertura o, dove è permesso, durante l’inverno. Questo periodo si collega al dopo riproduzione, quando le trote sono estremamente affamate e possono attaccare tutto ciò che capita loro a tiro. Non è raro agganciare grosse prede, facendo loro passare davanti streamer superiori ai 10 cm. Altre situazioni in cui le buone dimensioni dell’artificiale danno ottimi risultati sono l’inizio della primavera, con acque piuttosto alte, oppure le acque sporche dopo un temporale estivo. È chiaro che tutto ciò deve essere messo
Profilo di una GT90
Profilo di una classica WF
in relazione al tipo di fiume, che deve avere caratteristiche precise, a cominciare da buone dimensioni, perché presentare grossi streamer in un torrente anche discreto lascia il tempo che trova. I grossi fiumi con grosse trote, specie marmorate o fario, sono di solito popolati anche da una grossa quantità di pesce foraggio, di dimensioni che possono toccare i 20 cm. In questi casi vale il detto usato dai pescatori americani: «o grosso streamer o andare a casa». Partendo da questa classificazione di acque e periodi, tutte le altre situazioni in cui le acque, i livelli e i periodi sono ‘normali’ – nel senso che si sta pescando in un fiume di dimensioni normali e non molto grande oppure durante la stagione ottimale che dà costanza di livelli e di colore delle acque – consentono di usare i piccoli streamer. Prendendo in esame la bella stagione, direi che si andranno a scegliere le buche che hanno due caratteristiche basilari: 1. un buon fascio d’acqua che trasporti una costante quantità di ossigeno e cibo, 2. una regolarità di livelli per permettere alla trota di avere una via di fuga in caso di necessità. Ciò vale anche quando si pesca in altri sistemi, sempre a mosca: i due elementi spesso fanno sì che una buca abbia una qualità migliore di altre; solo un occhio allenato riesce a valutarne i giusti elementi.
attrezzatura e approccio L’attrezzatura da usare pescando con i piccoli streamer non deve essere troppo potente. Prima di tutto la lunghezza sarà
proporzionata alla distanza di lancio da raggiungere e in funzione dell’ambiente in cui si sta pescando, per cui opterei per canne da 8’6’’ a 9’6’’, tutte comunque valide per lanciare una coda 5, massimo 6. Per la coda, il profilo migliore in generale è quello di una WF, anche se ultimamente la nuova generazione delle Long Belly sta dando ottimi risultati. Personalmente, da un po’ di tempo ho trovato molti vantaggi con le Barrio GT90 le quali, nelle misure inferiori, 3-4, sono estremamente valide per pescare con l’Italian Style. Ma questo è un argomento di cui parleremo magari in un altro articolo. Anche lanciando piccoli streamer i profili tipo la GT90 danno gli stessi risultati di una WF, oltre a essere molto più equilibrati nella loro aerodinamicità, dando molti vantaggi nella posa e nella precisione, elementi molto importanti con gli streamerini. Non utilizzerei code affondanti, nemmeno per i primi metri, perché nella maggior parte dei casi non servono, mentre in buche che si trovano in fiumi più profondi il discorso cambia, ma sempre in relazione alla velocità dell’acqua, che se ‘allegra’, può far pendere la scelta per una Wet Tip; altrimenti resterei a galla. Per il finale basta uno spezzone dello 0,25-0,28, lungo dal metro e mezzo ai due metri. Anche in questo caso la lunghezza dipenderà dal tipo di acque in cui si sta lanciando. Andando al sodo, vediamo come si svolge l’azione di pesca. Andranno preferibilmente scelte zone della buca lungo la riva, se la profondità è interessante. I posti migliori dove iniziare a lanciare il nostro piccolo streamer sono le buche con la giusta profondità e con una corrente che si dirige su una de-
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FRANCESCO PAOLINI [francesco@utopiatackle.com]
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e mi dovessero chiedere qual è la specie che preferisco pescare, risponderei senza esitazione che è la palamita: perché ha una livrea eccezionale, perché è un combattente inesauribile, perché in diverse circostanze, in ragione della selettività nei confronti delle esche artificiali, la sua pesca richiede sia tecnica che esperienza. È possibile insidiare la palamita più o meno tutto l’anno, ma la sua presenza varia stagionalmente da zona a zona e, date le sue abitudini pelagiche, segue spostamenti precisi anche in base alla presenza di banchi di piccolo pesce azzurro, sua primaria fonte di cibo. La specie si riproduce in tarda primavera ed è proprio in questo momento dell’anno che numerose palamite si avvicinano alle coste approfittando della presenza di pesce foraggio su fondali medio-bassi; ottimo è anche il periodo autunnale, quando è comunque probabile incontrarle in branchi numerosi, mentre in inverno si spostano a batimetriche maggiori e i grossi esemplari lasciano il gruppo per dedicarsi a una caccia solitaria. Anche in estate non è raro incrociare qualche esemplare imbrancato o in solitaria, ma la presenza è molto influenzata dalle attività da diporto, che senza dubbio disturbano gli spostamenti e le abitudini del predatore. Esistono poi alcune aree, apparentemente con tutte le carte in regola per ospitare la palamita, nelle quali non ne sono mai stati catturati esemplari né documentati avvistamenti e/o attività di nessun genere. Il fenomeno non è ben chiaro, ma credo sia da riferire al fatto che esistono rotte ben precise che vengono ripercorse periodicamente, anche in base a presenza di cibo e situazioni stagionali. Per fare un esempio pratico, c’è un’area ben delimitata nelle zone di pesca che frequento dove da almeno 4-5 anni agli inizi di novembre ‘entrano’ molte palamite e per circa venti giorni rimangono a cacciare su banchi di piccole acciughe. Il fenomeno dura finché qualcosa non muta le condizioni ideali, come una mareggiata che sporcando l’acqua allontana il foraggio, o un cambiamento di correnti, o un repentino abbassamento della temperatura dell’acqua dovuto a piogge e piene nel caso che la zona sia limitrofa a medio-grandi foci fluviali.
da terra Fortunatamente, la palamita è anche assidua frequentatrice di fondali bassi e medi, per cui la pesca da terra è molto concreta, soprattutto tenendo ben in vista alcuni parametri. Come abbiamo visto sopra, la stagione è uno di questi: è vero che possiamo incontrarla in tutti i mesi dell’anno, ma ci sono momenti in cui non sarà presente nella nostra zona, per cui la prima cosa da fare è tenere un diario storico delle proprie catture e di quelle di amici e conoscenti, in modo da concentrare le uscite di pesca nei momenti probabilmente più redditizi. Nei mesi invernali pagano le ore centrali della giornate, con il sole alto, mentre a primavera e autunno possono regalare qualche bella soddisfazione i cambi di luce. Il mio consiglio è quello di appuntarsi la cronologia di ogni singola cattura, perché è probabile che in quel posto specifico, nello stesso periodo e allo stesso orario, possa passare un’altra bella palamita. L’ideale è scegliere una punta che esca molto bene: le zone da battere sono quelle ossigenate e con buone correnti, che spesso sono conduttrici di microrganismi che innescano la
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catena alimentare. La batimetrica ideale è quella che va dai 56 m fino ai 20-30 m, tenendo presente che la palamita può pattugliare su bassi fondali se ci sono condizioni favorevoli alla caccia, come scadute dopo una mareggiata o semplicemente presenza di pesce azzurro. Nel primo caso il predatore, con maggiore probabilità, sarà in cerca di pesce bianco o aguglie. Ricordiamo che in questi medio-bassi fondali la presenza della palamita è probabile solo se sono presenti cali di batimetrica repentini, che fungono da ingresso al predatore in attività alimentare. Se invece il fondale degrada velocemente fino ai 20-30 m e la postazione di pesca è sufficientemente esposta al mare (punta) non occorre preoccuparsi, perché la zona è ideale per il passaggio o lo stazionamento temporaneo della palamita. La cosa stimolante dal punto di vista alieutico è che in ognuno di questi contesti la si può insidiare sia a galla con le tecniche del top water, sia risalendo dal fondale con un metal jig, un jig minnow, un lipless o più semplicemente
È possibile insidiare la palamita più o meno tutto l’anno, ma la sua presenza varia stagionalmente da zona a zona. Date le sue abitudini pelagiche, segue spostamenti precisi anche in base alla presenza di banchi di piccolo pesce azzurro, sua primaria fonte di cibo.
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GIANLUCA BONOMI [gianluca.laralps @gmail.com]
L
e trote di mare godono di ottima salute nel mar Baltico, sia in Danimarca che in Svezia. Nella prima, che offre coste lunghe e regolari, la pesca si svolge prevalentemente dalla spiaggia, percorrendo vari chilometri alla ricerca di buoni spot; nell’arcipelago svedese, invece, si pesca per lo più dalla barca, navigando con condizioni variabili e spot naturalmente diversi, in modo che la pesca di giorno in giorno risulta sempre varia e mutevole. L’esperienza che vorrei testimoniare si riferisce a un periodo di pesca in Svezia in aprile, mese un po’ speciale per le trote di mare: fine del lungo inverno, apertura della pesca il 1° di aprile dopo sei mesi di inattività, acqua che inizia a scaldarsi, al pari della voglia di questo straordinario salmonide. Lo spot di destinazione era rappresentato dalla costa atlantica nell’arcipelago del Hakefjorden a nordest di Goteborg: 80 km di fiordo rivolto verso un arcipelago sconfinato, un mondo d’acqua, mare e terra infinito. Si è trattato di un’esperienza straordinaria, mistica, al limite delle possibilità fisiche e mentali, pescando le trote di mare a mosca: un’esperienza che mi ha preso nel profondo e che porterò con me per sempre. Il pesce è affascinante, di una bellezza estasiante, una forza della natura, con capacità stupefacenti di creare emozioni, oltre a essere per molti versi ancora ‘sconosciuto’. Aprile però è anche il mese della primavera svedese, che comporta tempo pazzo e imprevedibile: le condizioni climatiche e le variabili meteorologiche, nonché le continue mutazioni nella marea, determinano il successo e spesso l’insuccesso della pesca e l’evoluzione di ogni giornata vissuta alla ricerca della trota di mare. La predisposizione mentale necessaria per affrontare ogni giornata e l’intera battuta di pesca non prescinde dalla convinzione di avere la migliore attrezzatura, dall’affidabilità assoluta dei materiali, dall’efficacia della mosche, dal vestiario più confortevole, dalla certezza che si sta pescando con le migliori chance di cacciare il pesce. Per pescare la trota di 5/2017
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flY tYInG contest
InvIacI la tua mosca: potraI vIncere
250 amI partrIDGe
speDIZIone entro Il 15.10.17: maraBou
InvIacI la tua mosca: potraI vIncere 250 amI partrIDGe
Il materiale del prossimo numero è MARABOU Spedizione entro il 15 ottobre 2017 a La Pesca Mosca e Spinning, via Musignana 7, 50022 San Polo in Chianti. Dressing e note di commento in un file di testo a redazione@lapescamoscaespinning.it
Regolamento completo su www.lapescamoscaespinning.it • K4AY-SE #14: amo curvo, filo standard, con occhiello diritto e apertura con curva ampia, ideale per gamberetti, emerger e mosche dal corpo curvo in genere • K12ST #16: amo a filo standard, lungo con leggera curvatura, ideale per imitazioni di pupe e larve di caddis • 15BNX #16: klinkhåmer x-treme, disegnato da Hans Van Klinken, a curvatura accentuata, ideale per mosche parachute in stile klinkhåmer • K14A #20: amo curvo a filo standard ispirato al famoso amo di Oliver Edwards, ideale per ninfe, ninfe di caddis ed emerger • 15BNY #14: amo standard per le klinkhåmer, ideale per parachute ed emerger su amo curvo • SLD2 #16: amo da secca standard, ideale per mosche secche ed emerger • SUD2 #12: amo da secca con curvatura Captain Hamilton e punta lunga, con eccellente tenuta • SUJ #14: amo jig per eccellenza • CZ #14: amo da Czech Nymph a filo grosso, con curvatura ampia e punta lunga, ideale per ninfe, gamberetti e sowbug • CS86 #4/0: amo da predatori con curva ampia e occhiello diritto, per mosche da acqua dolce e mare
Premio FinaLe annuaLe: morSeTTo STonFo TranSFormer
Il Transformer è il più recente e prestigioso morsetto prodotto dalla Stonfo. Il nome deriva dal fatto che il morsetto, di altissima qualità, può trasformarsi in tre moduli diversi a seconda del tipo di artificiale che si vuole costruire, cambiando dall’uno all’altro istantaneamente. In sostanza, tre morsetti in uno. Si ha infatti un modulo per tutti i montaggi classici di tipo standard, con la possibilità di lavorare in linea, un secondo modulo per i montaggi tubefly, un terzo modulo per il montaggio specifico di grossi streamer. Tutto ciò è reso possibile da un ingegnoso e innovativo sistema, che permette di intercambiare rapidamente i tre moduli con un click. Il morsetto è poi munito di una nuova base con portautensili integrato. Maggiori informazioni su www.stonfo.com.
lure BuIlDInG contest speDIZIone entro Il 15.10.2017: multI-joInteD
InvIacI Il tuo artIfIcIale autocostruIto: potraI vIncere una canna skIrmjan
TRANSFORMER
Premio Su oGni numero: 10 BuSTe da 25 ami ParTridGe
InvIacI Il tuo artIfIcIale autocostruIto: potraI vIncere una canna molIx skIrmjan
L’artificiale del prossimo numero è MULTI-JOINTED Spedizione entro il 15 ottobre 2017 a La Pesca Mosca e Spinning, via Musignana 7, 50022 San Polo in Chianti. Dressing e note di commento in un file di testo a redazione@lapescamoscaespinning.it
Regolamento completo su www.lapescamoscaespinning.it al primo classificato una canna SKIRMJAN SMSK-T-702ML
Skirmjan TrouT HunTer SerieS SmSk-T-702mL Length: 7’0” (213 cm) Lure: 1/8 - 7/16 oz (3-12 g) Line: 4-10 lb Action: Fast Questa canna appartiene alla serie Trout Hunter Special, formata da canne sviluppate con la collaborazione di esperti pescatori italiani e dedicate alla pesca della trota sia in acque libere che in laghetto. Tutte le canne sono dotate di manico in sughero di alta qualità e costruite con una nuova tecnica di lavorazione del carbonio per ottenere una eccellente rapidità e sensibilità. La SMSK-T702ML è una canna da spinning in due pezzi che lancia fino a 12 grammi, ottima nei torrenti di media portata, dove lavora e gestisce senza problemi rotanti fino al #3, esche in gomma di 3” e piccoli jerkbait destinati ai salmonidi.
Skirmjan rodS Potenti, leggere ed estremamente bilanciate, grazie alla tecnica costruttiva che riesce a combinare due differenti tipi di carbonio ad alto modulo HHC (Hyper Hard) e FC (Flexible) con una nuova resina ad alta densità, le canne Skirmjan sono disegnate e progettate per la moderna pesca con le esche artificiali. Ogni modello ha caratteristiche specifiche per tecnica e tipo di artificiale. www.molix.com/product/rods/skirmjan-freshwater-rods www.youtube.com/watch?v=UGNlL-dZVXU
FRANCESCO GIORDANO • INTERPRETAZIONI SONORE SOFT
A scelta fra: • moLiX BruGaS + moLiX Pike SHad 5.5” (spinning) • STonFo BoBTeC 1 - art. 674 (mosca) moLiX BruGaS • sinking • 8,5 cm (3.3/8 in) • 20 g (3/4 oz) • colore: real sarda Il Brugas è un artificiale compatto e affondante, che si lancia come un proiettile, caratterizzato dall’eccellente combinazione tra elevate prestazioni, dimensioni contenute e balistica. L’accurato bilanciamento dei pesi, il disegno ‘flat’ e l’azione oscillante che sviluppa in caduta gli consentono di lavorare con disinvoltura anche in condizioni atmosferiche difficili, con vento, forti correnti, schiuma e risacca. Le sue prede abituali sono spigole, serra e lecce in mare, black bass, lucci e lucioperca in acqua dolce. Molti pescatori, approfittando della potente armatura passante e della qualità costruttiva, l’hanno adottato anche per pescare i tonni. moLiX Pike SHad 5.5” • 14 cm (5.5 in) • 35 g (1.1/4 oz) • deep range: 50 -150 cm • colore: carpa Soft swimbait snodata per la ricerca dei grandi lucci che stazionano più profondi, dove jerkbait e spinnerbait non arrivano e dove una soft bait tradizionale faticherebbe a essere adescante. Le vibrazioni ad alta frequenza prodotte dalla pala inserita sotto la pancia richiamano i pesci che si trovano a distanza anche in acque torbide. La posizione dell’anello in testa ne consente l’utilizzo efficace anche in verticale. Il pescatore può sperimentare la propria fantasia con varie montature, dalla classica pesca con la testa piombata alla presentazione spiombata. È realizzata con una nuova miscela che la rende robusta e resistente. STonFo BoBTeC 1 (art. 674) Bobinatore in acciaio inox, con tensionamento del filo regolabile tramite un cursore che permette il rapido cambio della bobina. Il tubetto scorrifilo ha alla sua estremità una boccola in acciaio temprato resistentissima all’usura e agli urti. Bobtec 1 è perfettamente bilanciato durante la rotazione e risulta ideale nella realizzazione di dubbing in asola, creata dividendo il filo.
show room al vertice della tecnologia
ABU ROCKSWEEPER SPINNING La famiglia di canne Rocksweeper si è guadagnata vari premi dal momento del suo lancio sul mercato. Tra i pregi che l’hanno posta ai vertici delle preferenze in campo mondiale c’è l’incredibile robustezza unita a leggerezza e sensibilità. I grezzi sono costruiti con il sistema tecnologico 3M Powerlux, che adotta la migliore resina utilizzata per inglobare la fibra di grafite: attraverso questo procedimento costruttivo, le nanoparticelle di resina sono distribuite omogeneamente prevenendo rotture del materiale grezzo, mentre la fitta trama migliora significativamente la resistenza della punta e del resto della canna. Le Rocksweeper sono assemblate ricorrendo alla migliore componentistica Fuji: sia gli anelli due modelli: 4/5/6 e 7/8/9
REDINGTON CROSSWATER REELS che il portamulinello sono stati selezionati dal marchio giapponese universalmente riconosciuto come leader nella costruzione di componenti al top della qualità. La gamma di canne da spinning si compone di modelli monopezzo e in due pezzi splitatti con misure da 1,93 a 2,79 m con potenze di lancio fino a 80 g per la misura maggiore. Tutta la produzione ABU Garcia è distribuita da Pure Fishing Italia, via Cà Nova 11, Lonato del Garda (BS), tel. 030/9102968, info-it@purefishing.com; www.it.purefishing.com.
molto rapida, adatta a lunghe sessioni di pesca
I nuovi mulinelli Crosswater della Redington offrono stile e funzionalità a un prezzo davvero irresistibile. Composti da un polimero molto resistente e con una frizione a disco capace di sopportare ogni tipo di fuga del pesce, hanno design e struttura resistente, con cambio di bobina semplificato. La bobina è large arbour, per un recupero più veloce e una conservazione migliore della coda, la frizione a disco è forte e potente. Facilmente convertibile per il recupero a sinistra o destra, ha in dotazione la sua custodia. Due le misure: 4/5/6, 144 g, diametro 8,89 cm, 100 yd 20 lb; 7/8/9, 155 g, diametro 9,9 cm, 200 yd. 20 lb. Un anno di garanzia, bobine su richiesta, 55 euro. Disponibili da Garue, via del Torchio 14, Milano, tel. 02/86453590, www.garueshop.com, info@garue.it.
SPORTEX HYPERION XT made in England Il moderno incontra il classico in un nuovo sviluppo della serie Hyperion XT, una gamma di canne che si possono considerare vere e proprie gemme preziose. Costruita secondo la tecnologia Helicor di Sportex, con carbonio T800 e resine arricchite da nanoparticelle, questa canna ha un’incredibile rapidità e lucentezza. Una canna adatta a pescate di lunga durata, dove la distanza di lancio diventa fondamentale, senza
però trascurare la sensibilità, per consentire di variare l’azione di pesca da softbait a esche metalliche o minnow senza che l’efficacia della canna cambi. Per ulteriori informazioni: Majora Intelligent Fishing, tel. 02/ 95364376, www.majorafishing.com, www.majoraspinning.com.
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GREYS GTS 900 Il marchio inglese Greys rappresenta al meglio la produzione di attrezzature studiate per tecniche nate in UK e ormai diffuse su scala planetaria: pesca a mosca ma anche feeder, corse fishing e carp fishing. I prodotti per il fly fishing costituiscono un condensato di conoscenze tecniche che hanno fornito la base per realizzare attrezzature di gran classe. In campo mulinelli da mosca il nuovo GTS 900 offre alte prestazioni, per tutte le forme e gli scenari di flyfishing in
acqua dolce. Modello di punta della casa inglese, è interamente realizzato in lega di alluminio 6061 è ha una leggerezza incredibile (140 g nel modello più piccolo), che non va tuttavia a discapito della robustezza di insieme. Dispone di frizione centralizzata su coppia di dischi Rulon. Particolare molto interessante e di una praticità unica è la possibilità di passare il pomellino per il recupero da sinistra a destra senza l’ausilio di attrezzi. Spool di grandi dimensioni con controllo del rilascio della bobina. Fornito con bag antiurto in neoprene. Tutta la produzione Greys è distribuita per l’Italia da Pure Fishing Italia, via Cà Nova 11, Lonato del Garda (BS), tel. 030/9102968, info-it@purefishing.com; www.it.purefishing.com.
per tutte le tecniche medium/light
FAVORITE WHITE BIRD Il marchio Favorite a piccoli passi sta ritagliando un’importante fetta di mercato in svariati mercati europei e mondiali: la partecipazione ad eventi fieristici in USA e Giappone dimostra l’ambizioso progetto di sviluppare un brand globale. I risultati, del resto, sono fin d’ora incredibili; basti pensare che Favorite fa parte degli sponsor ufficiali del Bassmaster Classic in USA ed è espositore fisso alla fiera ICAST, l’evento più importante del mercato americano. Quello che stupisce di questa azienda è la vastità dell’offerta di canne da spinning proposta nei vari mercati e l’incredibile velocità di sviluppo, con la proposta di sempre nuovi modelli. Un esempio: le nuove White Bird, realizzate per tutte le tecniche medium/light grazie alla incredibile sensibilità del fusto realizzato in carbonio alto modulo. Le White Bird si adattano perfettamente alla pesca del persico, alla trota in torrente e all’Area Trout con piccoli crank, ma trova applicazione anche nelle tecniche ultraleggere in mare. Le finiture sono di altissima qualità: fusto in carbonio MLS Multi Layer Structure realizzato in fibra di carbonio 24T con vetta solid, impugnatura in EVA splittata con inserto in sughero e portamulinello IPS ultraleggero, anelli con telaio in acciaio inox, pietra Sic e legature in tono con il fusto, con finiture antiabrasione e antisalsedine. La gamma è composta da sei modelli in tre diverse azioni (5 g, 7 g, 14 g) e due lunghezze (2.04 m e 2.19 m). Favorite è importata in esclusiva per l’Italia dalla Old Captain srl, via Varese 47, 21052 Busto Arsizio (VA), tel. 0331/382420, fax 0331/ 381063, www.oldcaptain.it, info@oldcaptain.it, Facebook: Old Captain Live.
evoluzione casting reel
ABU REVO ALX Da alcuni anni i Revo del marchio svedese ABU Garcia detengono record di vendite in tutto il mondo. Il successo planetario è senza dubbio dovuto alla struttura e al design, che hanno rivoluzionato il modo di concepire i mulinelli da casting. I Revo sono stati tra i primi casting reel ad avere il profilo compresso e ribassato, un vantaggio immenso che ha permesso una migliore impugnatura e una riduzione dei volumi. In più, l’introduzione di freni centrifughi e meccanici dal funzionamento infallibile ha determinato la sconfitta delle famigerate parrucche. All’interno della gamma Revo, l’MGX ha segnato un vero record in fatto di leggerezza. Il nuovo Revo ALX offre le prestazioni notevoli dell’MGX,
ma è anche un mulinello versatile adatto a grosse prede, grazie alla sua incredibile robustezza. Il telaio è infatti realizzato in lega X-Craftic, alluminio di produzione aerospaziale, che ha permesso di ribassare il peso senza sacrificare la robustezza; ne migliora inoltre la tenuta alla corrosione. La leggerezza incredibile (155 g) è stata ottenuta anche con l’impiego di piastre laterali in carbonio C6. Il freno magnetico Mag Trax è facilmente regolabile e consente di lanciare con grande facilità tutti i tipi di esche, dalle più leggere fino a quelle più pesanti. Otto cuscinetti a sfera in acciaio inossidabile HPCR più un cuscinetto a rulli assicurano scorrevolezza e gittata dei lanci, possibili anche grazie alla struttura della bobina Infini II. L’impugnatura ricurva compatta e la regolazione della frizione con ingranaggio a stella offrono un design più ergonomico. I pomelli piatti della manovella sono in EVA e forniscono migliore comfort. La guida della lenza rivestita in titanio riduce la frizione e migliora la resistenza. Sul fianco, dalla parte della ruota di comando, è presente uno sportello di lubrificazione per un accesso più semplice per la manutenzione. Sono disponibili due versioni con differente rapporto di recupero (6,4:1 e 8,0:1) per gestire al meglio qualsiasi tipo di esca artificiale. ABU Garcia è distribuita da Pure Fishing Italia, via Cà Nova 11, Lonato del Garda (BS), tel. 030/9102968, info-it@purefishing.com; www.it.purefishing.com.
concentrato di tecnologie a un prezzo competitivo
DAIWA PRESSO IPRIMI Daiwa presenta il nuovo Presso Iprimi: un concentrato delle sue migliori tecnologie a un prezzo decisamente competitivo. L’Iprimi offre una rotazione super fluida grazie alla rigidità d’insieme garantita dal rotore Air Rotor in Zaion in combinazione con l’archetto Air Bail e gli ingranaggi interni Digigear II di ultima generazione. La tecnologia Magsealed sul corpo offre una perfetta protezione contro sporco e polvere, mentre la frizione ATD permette di pescare al limite del carico di rottura, senza timore di rompere, durante l’uso dei PE extra-sottili utilizzati nella tecnica della Trout Area. Il Presso Iprimi è disponibile in due diverse taglie: 1003 e 2004. Si ricorda che lo Zaion è un composito messo a punto da Daiwa per ottenere prestazioni di rigidità e resistenza all’usura simili a quelle dei metalli, ma con un grande vantaggio relativo al peso. Un rotore in Zaion pesa esattamente il 50% rispetto allo stesso in alluminio! Inoltre, non necessitando di trattamenti superficiali, la sua resistenza alla corrosione è infinita nel tempo. Quanto alla frizione, grazie a un perno completamente ridisegnato, che penetra maggiormente nel profilo della bobina, e a un grasso dalle caratteristiche innovative, la frizione ATD – Automatic Drag System – reagisce in modo più dolce alla sollecitazione iniziale, settandosi poi sul ‘brake’ impostato. In questo modo viene eliminato l’effetto ‘frizione impuntata’ tipico nei mulinelli comuni, ed è possibile utilizzare lenze molto sottili riducendo drasticamente la possibilità di rompere in ferrata o durante le prime fasi del combattimento. Caratteristiche tecniche: • tecnologia Daiwa Magsealed • rotore Air Rotor in Zaion • frizione di ultima generazione ATD • tecnologia Digigear II • archetto Air Bail
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show room • rullino guidafilo Twistbuster II • antiritorno infinito • imbobinamento a spire incrociate • pomello ultraleggero in Zaion modello
capacità
rapp. recupero cuscinetti peso (g) freno (kg)
IPRIMI1003 120m – PE0,3 4,8:1 (60cm) 6 210 2 IPRIMI2004 120m – PE0,4 4,8:1 (64cm) 6 210 2 Per ulteriori informazioni: Daiwa Italy, www.daiwaitaly.it, info@daiwa italy.it.
mulinelli personalizzabili
REDINGTON I.D. Il nuovo mulinello i.D è il prodotto del quale Redington è ad oggi più entusiasta. Non è mai stato concepito un mulinello in grado di definire a tal punto l’identità del pescatore. Ha infatti come caratteristica principale una superficie nera opaca full-frame sulla quale è possibile inserire una skin personalizzata con l’immagine preferita tra quelle proposte, per avere ogni volta un mulinello perfettamente abbinato al proprio stile o umore, o al pesce che si intende insidiare. Interamente costruito in alluminio con una robustissima struttura pressofusa, è dotato di una potente frizione in rulon, robusta e lineare, e di bobine large arbour per consentire recuperi più veloci e conservare al meglio la coda di topo. La manovella soft touch è in gomma fusa di due diverse densità per un eccellente grip e per un migliore controllo. Questi i modelli: 3/4, 161 g, diametro 7,9 cm 5/6, 170 g, diametro 8,89 cm 7/8/9, 189 g, diametro 9,9 cm Garanzia di un anno, prezzo 98 euro; prezzo stickers per la personalizzazione (a scelta fra 33 versioni, disponibili a breve): 6 euro. Bobine su richiesta. Da Garue, via del Torchio 14, Milano, tel. 02/86453590, www.garueshop.com, info@garue.it.
per le acque tropicali
RIO DIRECTCORE FLATS PRO La fenomenale coda Flats Pro della RIO ha vinto il premio «New Fly Line» 2018 alla fiera europea EFTTEX e il «Best New Saltwater Fly Line» 2018 alla fiera americana IFTD. È stata progettata per i pescatori in acque tropicali alla ricerca di bonefish, permit e tarpon ed è costruita sul nuovo DirectCore di RIO, un nucleo monofilamentato a bassa memoria che mantiene la rigidità nel calore tropicale senza arricciarsi o ritirarsi. Il core, inestensibile rispetto alle tradizionali code tropicali, assicura una ferrata perfetta e tempi di combattimento ridotti. Il core non costituisce tuttavia l’unico avanzamento tecnologico in questa coda, dal momento che è stato aggiunta la tecnologia Firesure, già utilizzata da RIO nelle code d’acqua dolce. Questo triplo colore, con progettazione di marcatura a distanza, permette lanci più precisi e controllo della distanza, precisione perfetta nelle flat su permit o tarpon. La coda DirectCore Flats Pro è disponibile in due modelli: uno galleggiante e uno con punta intermedia ‘StealthTip’, che dispone di una testa galleggiante con sei piedi di intermedio chiaro alla punta. Questa sezione frontale, quasi invisibile, consente di ottenere finali più corti e lanci più semplici e precisi, mentre la densità aumentata garantisce una maggiore penetrazione del vento. Ogni coda è costruita con un cono anteriore che si carica facilmente a distanza ravvicinata e con una testa di media lunghezza e una lunga curva che garantisce la stabilità per lanci veloci e precisi a lunga distanza. Dalla WF6F alla WF12F nella versione floating e dalla WF 8 F/I alla WF 12F/I nella versione con punta trasparente intermedia. Prezzo: 119 euro. Disponibili da Garue, via del Torchio 14, Milano, tel. 02/86453590, www.garueshop.com, info@garue.it.
un monofilo color verde muschio
ADDA STRIKE+ L’amico Massimo Riva è un pescatore eclettico, appassionato di varie tecniche che ha perfezionato in oltre quarant’anni di attività in acque dolci e salate. Ha iniziato a gareggiare fin da bambino tra i ‘pierini’, vincendo alcune coppe nella pesca al colpo, e negli anni è stato progressivamente attirato dalla passione per le esche artificiali. Porta avanti da sempre le sue idee elaborando invenzioni personali, alcune brevettate, che propone nel suo negozio. Questo breve redazionale vuole evidenziare un particolare monofilo di qualità giapponese che mi ha fatto provare e che ha denominato ‘Adda’ perché il suo colore ricorda la tonalità del verde muschio del noto fiume lombardo. Reperibile in bobine da 150, 300 e persino 1000 metri, ideali per imbobinare i nostri mulinelli a seconda dell’esigenza del diametro, ha un’ottima tenuta al nodo; l’ho testato in particolare insidiando trote estive e persici reali, utilizzando la bobina da 50 metri per realizzare i terminali da aggiungere al trecciato. Molto interessante il rapporto qualità/prezzo, nonché la caratteristica di mantenere diametri reali. Per ulteriori informazioni si può telefonare al numero del negozio «Riva, tutto per la pesca» a Truccazzano: 02/9535.1183. (Giorgio Montagna)
per la pesca del luccio
AIRFLO DEPTHFINDER L’autunno costituisce senza dubbio uno dei momenti migliori dell’anno per andare alla ricerca dei grossi lucci che popolano i laghi e i fiumi italiani. Megafly.it segnala allo scopo le mitiche Airflo Depthfinder. Dotate di una sezione sottilissima, queste code raggiungono profondità operative che un tempo erano semplicemente impensabili, grazie a una miscela di tungsteno che ne riveste i primi nove metri. Facilissime da lanciare grazie al loro particolare profilo e dotate di un bassissimo allungamento, sono ideali anche per la pesca in mare. È prevista anche una versione ‘Big Game’ con core portato a 50 libbre. Disponibili da 200 a 700 grains, per coprire tutte le esigenze di pesca. Per ulteriori informazioni: www.megafly.it, info@megafly.it, tel. 049/7358498.
da Seaspin, per l’utilizzo con lo Shrimp-U e il Bikoa
COMPONENTI PER RIG SYSTEM Successivamente all’uscita del suo ormai affermato ‘Pendolino Rig System’, che prevede l’utilizzo di un kit (piombo, moschettone e amo offset) per l’innesco dell’esca siliconica Persuader, Seaspin ha deciso di proporre lo stesso sistema di componenti per un uso generalizzato, in funzione dell’innesco di softbait diverse dal Persuader. L’idea principale di questo metodo, come è ormai noto, è quella di zavorrare l’esca secondo le necessità del momento, lasciando la stessa svincolata e libera di muoversi rispetto alla zavorra stessa. Così facendo, il sistema offre la possibilità di manovrare in maniera naturale l’artificiale, personalizzandone al massimo i movimenti, con la possibilità di sondare qualsiasi strato d’acqua e di mantenere mobilità e potere catturante sia in affondamento che in risalita, sfruttando impeccabilmente correnti e ostacoli. In definitiva: massimo controllo di vibrazioni, scatti e movimenti. Il moschettone ‘Triangle Snap’ è realizzato in maniera tale da definire e vincolare la posizioni di amo e zavorra in due posti diversi e permette di sostituire questi due elementi in maniera pratica e veloce. I piombi Corno e Battocchio non sono più statici, ma hanno forme idrodinamiche, diventando ‘zavorre’ in movimento ma anche esche attrattive
grazie alle loro colorazioni e al suono prodotto dal loro continuo battere. Il Corno è studiato per una presentazione più morbida e grazie alla sua forma è particolarmente adatto per gli spot molto frastagliati, dove lavorando a contatto con il fondo è più facile incagliare l’esca, mentre il Battocchio è più compatto e veloce. L’amo off-set stagnato e quindi resistente alla corrosione marina, permette di innescare praticamente ogni misura di siliconico dai tre pollici a salire. La nuova proposta dello staff Seaspin è dunque quella di utilizzare questo sistema di pesca abbinandolo a due siliconici sempre di casa Seaspin, lo Shrimp-U da 3” e 4” e il Bikoa da 5”. La tecnica derivante è risultata molto efficace nelle aeree portuali alla ricerca di scorfani e altri pesci di fondale, ma ha stupito anche in fresh water per numero di catture e praticità di utilizzo, nei confronti non solo dei persici reali ma anche dei black bass più sospettosi. Ecco il dettaglio dei componenti: • Triangle Snap (misura unica) • Battocchio: 1,5-3-5-7 g, nei colori Naked (naturale) e Glitter Oro • Corno: 3-6 g, nei colori Naked (naturale) e Glitter Oro • Amo: Off SW Hook, misure 3/0-4/0 • Shrimp-U: 3” e 4”, in undici colorazioni • Bikoa: 5”, in undici colorazioni Per ulteriori informazioni: Utopia Tackle s.r.l., Via Lenin 216/e, loc. San Martino Ulmiano, 56016 San Giuliano Terme (PI), tel. 347/8519369, info@seaspin.com, www.seaspin.com.
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show room una ricca offerta per il settore dell’eging, ma non solo
NOVITÀ DTD A partire dal 1° luglio, Fassa, nota azienda milanese distributrice di marchi prestigiosi di elevata qualità, ha arricchito la sua offerta con la distribuzione di DTD, produttrice di esche artificiali dedicate alla pesca dei cefalopodi, come seppie e calamari. Dopo la chiusura della collaborazione con Yo Zuri, quindi, Fassa non è rimasta con le mani in mano e si è subito messa al lavoro per coprire la perdita subita nel settore Eging. DTD, che come ben sappiamo produce in Croazia a poca distanza dall’Italia, è un’azienda relativamente nuova che si è subito imposta all’attenzione degli appassionati della pesca di seppie e calamari, sia da terra che dalla barca, presentando modelli e colorazioni estremamente originali ed efficaci, tanto che, guardando le novità 2018, ci si accorge che alcune colorazioni sono state riprese, fedelmente, anche dai più noti brand giapponesi. DTD si distingue per un’offerta completa, forse leggermente sbilanciata nella pesca dalla barca, con due ricchissime collezioni di artificiali in silicone e in plastica. Caratteristica principale è quella di rappresentare fedelmente tutti i principali pesci esca mediterranei, come occhiata, triglia, sugarello, sgombro. Anche in livree con evidenti segni di attacco di predatori o con presenza di parassiti. Ovviamente DTD non poteva certo lasciare gli amanti dell’eging a bocca asciutta, per cui nel catalogo si trovano anche diverse famiglie di totanare classiche, dedicate alla pesca di questi predatori da terra. In occasione dell’Efftex di Budapest, DTD ha presentato alcuni nuovi modelli, come il White Killer Oita, con effetto Blue Glow, oppure la famiglia Weak Fish, con coda bianca, riproducente la livrea di un pesce foraggio con seri problemi di sopravvivenza. Oltre a questi prodotti, DTD offre anche una linea di minnow molto conosciuta nelle regioni vicine alla Croazia e apprezzata per la sua efficacia e per la sua elevata qualità. Ovviamente il nuovo catalogo DTD può essere richiesto in uno dei 900 punti vendita che Fassa ha sparsi su tutto il territorio nazionale. Per ulteriori informazioni: Fassa Spa, tel. 02/522.0091, www.fassa.it, info@fassa.it.
che alla particolare conformazione dell’appendice caudale, sagomata a martello. I pesci di grandi dimensioni apprezzeranno il movimento di coda e le sue vibrazioni marcate. I colori specifici per l’acqua salata ne fanno un vero must per la pesca alla spigola e a tutti i grandi predatori marini che frequentano le coste sabbiose e rocciose. Le misure da 12 e 15 cm permettono di realizzare inneschi molto diversificati, con possibilità di impiego pressoché infinite. Il marchio Berkley è distribuito da Pure Fishing Italia, via Cà Nova 11, Lonato del Garda (BS), tel. 030/9102968, info-it@purefishing.com; www.it.purefishing.com.
dotati di eccezionale fluorescenza
FISH ARROW FLASH J LUMINOVA Una delle novità più interessanti ed efficaci lanciate ultimamente da Fish Arrow per la pesca in freshwater e saltwater è sicuramente il Flash J Luminova. L’incredibile fluorescenza del nuovo trattamento Luminova è impressionante, superiore a ogni minima aspettativa: oltre ad essere molto più brillante di ogni altro materiale simile esistente sul mercato, il nuovo trattamento è anche molto più resistente nel tempo (oltre 8 minuti), mantenendo la propria efficacia a profondità estreme (su fondali fino a 100 m). Particolarmente indicato per le sessioni di pesca notturne, il Flash J Luminova appare ideale per la caccia di spigole in saltwater
o per insidiare bass particolarmente apatici in freshwater, oltre ad essere molto efficace in acque con notevole pressione. Lungo 4”, è disponibile in versione shad, con coda paddle, oppure classica con piccola coda needle. Il sottile foglio di mylar rifrangente riproduce riflessi di luce estremamente adescanti, tipici dei riflessi caotici riprodotti da una preda in panico. È prodotto con un profilo molto realistico e occhi 3D. Fish Arrow è l’ultima delle distribuzioni esclusive acquisite dalla Old Captain srl, via Varese 47, 21052 Busto Arsizio (VA), tel. 0331/382420, fax 0331/381063, www.oldcaptain.it, info@oldcaptain.it, Facebook: Old Captain Live.
un nuovo metal jig, nelle misure di 55 e 60 mm
REAL WINNER BONITO JIG con la gomma in mare
BERKLEY FLEX SW SHAD La linea di esche gommose Flex comprende una notevole varietà di imitazioni di pesce foraggio, realizzate con una mescola a base di gomma vinilica che può essere usata sia in acqua dolce sia in mare. Questa sostanza possiede le migliori caratteristiche per conferire all’artificiale i tre effetti attiranti che solo le esche morbide possono esibire: grande naturalezza di nuoto, consistenza molto vicina al pesce esca, colorazioni realistiche. Nella nuova serie Flex SW Shad la consistenza è stata progettata per resistere meglio ai morsi dei pesci predatori marini, senza nulla togliere all’azione di nuoto che rimane molto attirante a qualsiasi velocità di recupero, grazie an-
Con il consolidarsi dei Tuna Lipless da 7 e 5 cm nella pesca su mangianze, Real Winner ha deciso di produrre la più classica esca per questo tipo di pesca, il metal jig. Col nome di Bonito Jig, questo metal dalla forma corta e tozza viene prodotto in due modelli aventi però lo stesso peso, uno lungo 55 mm e l’altro 60 mm per 25 g. Questa scelta ha molteplici motivazioni, tra le quali avere un jig di piccolissime dimensioni ma dotato di un’ottima lanciabilità e avere un jig più grosso capace però di lavorare molto in superficie, anche con recuperi più lenti, per permettergli di stare in pesca per maggiore tempo. Inoltre, per il genere di attrezzatura utilizzata in questa pesca, 25 g risulta il peso ideale
da lanciare per avere la maggiore gittata possibile, permettendo al pescatore di stare ben distante dalla palla di acciughe, senza così far affondare la mangianza. Le cinque colorazioni disponibili sono tutte realizzate su base cromata, che, oltre ad avere una migliore resistenza nel tempo, ha ottenuto risultati nettamente migliori rispetto ai campioni realizzati su base oleografica. Sono armati di ancorette Daikichi 45TI e sono perfetti anche da utilizzare a light shore jigging. Per ulteriori informazioni: Majora Intelligent Fishing, tel. 02/95364376, www.majorafishing.com, www.majoraspinning.com.
nuove colorazioni per i famosi egi di Molix
MILLERIGHE EVO ED EVO VINTAGE SERIES Le due serie Millerighe EVO e Millerighe EVO Vintage di Molix si arricchiscono di nuove colorazioni per migliorare la versatilità e le possibilità di utilizzo in tutte le condizioni di luce e spot. Il Millerighe EVO si è guadagnato la sua meritata fama di cacciatore di cefalopodi. Disponibile nelle misure 2.5 e 3.0, presenta gusci innovativi (Chrome, Gold, Red, Glow e Rainbow) con maggiori riflessi. È rivestito con i nuovi tessuti Keimura, filato in grado di conferire all’esca maggiori tonalità e riverberi sensibili ai raggi UV. I cestelli di aghi sfalsati in carbonio con finissaggio SW resistant sono stati migliorati e ingranditi per ottenere un maggior bilanciamento anche in condizioni di pesca difficili. La bordatura negli occhi, la pancia dell’egi e la parte dove sono inseriti i cestelli sono tutti glow e danno all’esca un aspetto più accattivante e visibile anche in condizioni di poca luce. La serie ‘Vintage’ dei Millerighe EVO riprende l’abbinamento di colori che hanno fatto la storia dell’eging, abbinamento ottenuto accoppiando gli speciali tessuti di rivestimento ai gusci ‘Solid Pink’. Queste storiche colorazioni si arricchiscono ora di tutta la tecnologia che caratterizza i Millerighe EVO. I nuovi cestelli in carbonio con finissaggio SW resistant mantengono gli aghi arrotondati, punto di forza della serie EVO. Anche in questo caso la bordatura negli occhi, la pancia dell’egi e la parte dove sono inseriti i cestelli sono tutti glow, con i vantaggi sopra descritti. Gli artificiali sono disponibili nelle misure 2.5 e 3.0, per soddisfare tutte le esigenze di utilizzo in funzione di spot, correnti e stagionalità. Per ulteriori informazioni: Pro Tackles, tel. 051/887919, www.molix.com, info@protackles.com.
un nuovo marchio, presentato dal negozio Buelli Store
STONEB Il negozio Buelli Store di Paratico (in provincia di Brescia) ha il piacere di confermare che il nuovo marchio StoneB sta ottenendo un grosso successo tra i molti spinningofili, non solo lombardi, che si dedicano alla caccia di predatori big (dal siluro ai grossi lucci, senza dimenticare i luciperca lacuali). Le diverse imitazioni in gomma presenti nella gamma,
realizzate in una particolare mescola scentata, oltre a essere adescanti nel movimento di richiamo, producono inusuali vibrazioni ben avvertite dal carnivoro di turno. Sono morbide e apparentemente delicate, ma la loro resistenza si evidenzia quando sono attaccate da un predatore di taglia XL come il luccio. Come ben sanno i patiti della pesca all’esocide, le misure più grandi di tali esche si prestano a una pesca gravosa sia a traina sui grandi laghi, sia da riva impiegando canne da casting con potenza di diverse once. In ogni caso, la gamma di esche morbide StoneB si compone anche di modelli come il BS Fish, lungo ‘solo’ 13,5 cm per un peso di 35 g, da impiegare tranquillamente con attrezzatura media. L’ho provato con ottima resa sui luciperca estivi sia nei grandi bacini prealpini che nei laghetti con estensione minore, come le cave di periferia. In questo caso una canna sui 2,50 metri con potenza di lancio dai 15 ai 40 g si presta benissimo allo scopo. Se invece i vostri sogni aspirano alla preda da ricordare a lungo, i modelli Shark e Crocodile sono l’ideale per stanare il luccio over metro. Il marchio StoneB comprende anche diversi accessori curati nei dettagli e indispensabili per gli spinningofili che prediligono una ricerca mirata della preda (borse, pinze, guadini, minuteria ecc.). In tema di trecciato, molto in uso nelle pesche importanti, non è certo passato inosservato fra gli appassionati il modello X4, molto compatto e senza problemi di assorbimento dell’acqua. Ottimo tra l’altro nel rapporto qualità/ prezzo, ci ha sorpreso sia per la resistenza al nodo che per quella all’abrasione. I diametri vanno dal sottile 0,10 mm, per uno spinning decisamente light, sino allo 0,70 mm, adatto alla pesca in mare del tonno rosso. È reperibile in bobine da 110 m e da 330 m. Per ulteriori informazioni: www.stoneb.it, www.buellistore.com, info@buellistore.com, tel. 035/911332 (Giorgio Montagna)
tre nuovi modelli per fresh e saltwater
NOVITÀ OMTD La linea di ami e jig head OMTD aumenta la propria offerta e le proprie soluzioni in pesca con tre nuovi modelli, utili dal fresh al salt water, per l’innesco di esche in gomma o per sostituire le ancorette ove necessario. L’OH2700 Swimbait Hook è la versione del noto OH1500 senza peso, in tungsteno, per presentazioni più naturali. Dotato del sistema di fissaggio (OMTD Worm Keeper) removibile che facilita il montaggio di tutte le softbait, è ideale sia per le acque interne che per il mare. Disponibile in tutte le misure comprese dalla 1/0 alla 7/0. L’OH3100 Elite Single Minnow Micro Barb è un amo per le tecniche nelle quali è preferibile o necessario sostituire le ancorette originali con l’amo singolo. La punta, dotata di Micro Barb, è affilata chimicamente. Disponibile nelle misure 4-6-8-10. L’OH3200 Elite Evo Area Hook Barbless ha angoli squadrati che permettono l’aumento del gap senza indebolire la struttura e garantiscono la penetrazione della punta. È dotato di ampio occhiello per il massimo della mobilità e facilità di
show room montaggio. La punta affilata chimicamente e rientrante aumenta la sicurezza nei combattimenti. Disponibile nelle misure 4-6-8-10. Per ulteriori informazioni: Pro Tackles, tel. 051/887919, www.molix.com, info@protackles.com.
uno straordinario morsetto da viaggio
STONFO AIRONE Siamo ormai abituati alle novità che la ditta Stonfo ci propone con regolarità, quasi prevedesse in anticipo le esigenze dei pescatori. Questa volta la sorpresa è stata al di sopra delle aspettative. Dopo la realizzazione del superlativo morsetto Transformer, che offre ai pescatori a mosca un sistema innovativo di utilizzo multiplo, la Stonfo ha ora realizzato un gioiello di tecnica e di design davvero sorprendente. Si tratta di un nuovo morsetto, denominato Airone (art. 699), studiato per chi viaggia portandosi appresso il necessario per la costruzione delle mosche. Attraverso un accurato studio della forma e degli spazi e grazie a una serie di sapienti snodi, l’Airone può essere richiuso e riposto in un’apposita scatola dalle dimensioni ridotte di 15x10x2 cm senza che si debba smontare alcun pezzo. La lavorazione accurata e la scelta dei materiali consentono a questo piccolo morsetto di avere prestazioni eccezionali. Il suo peso assai limitato di 420 g non penalizza la stabilità grazie a una forma della base studiata nei minimi particolari. L’Airone viene messo in opera in un pugno di secondi e grazie a una chiavetta a brugola consente di fissare a piacere l’inclinazione della testa. Il blocco portapinza può ruotare libero o frizionato su 360°. L’Airone utilizza la stessa pinza del morsetto Elite, che può essere intercambiata rapidamente grazie alla stessa chiavetta a brugola. Si tratta un attrezzo che, grazie alle sue caratteristiche, può senza ombra di dubbio considerarsi, a tutti gli effetti, un morsetto professionale. Viene fornito completo di istruzioni. Per ulteriori informazioni: Stonfo, tel. 055/8739615, www.stonfo.com, stonfo@stonfo.com.
con l’esperienza Geoff Anderson su più di 35.000 capi venduti
NUOVA RAPTOR 5 Nel campo dell’abbigliamento tecnico per la pesca, ormai da svariati anni Geoff Anderson detta la moda e le tendenze. Il marchio, di origine danese, ha negli anni dimostrato la grandissima attenzione posta nella progettazione e nello sviluppo di capi studiati espressamente per assecondare le esigenze di pescatori di tutta Europa. Capi come le giacche
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Dozer o i pantaloni Urus sono ormai capi irrinunciabili per gli appassionati di svariate tecniche. Tra i prodotti di maggior successo, le giacche impermeabili Raptor sono sicuramente uno dei migliori esempi, vestendo negli anni più di 35.000 acquirenti. Per la stagione 2017-2018 l’azienda propone l’ultima evoluzione, la Raptor 5, frutto delle esperienze accumulate negli anni e nella produzione di tutti gli altri capi della collezione, per offrire un articolo ancor più tecnico a un rapporto qualità/prezzo senza precedenti. La nuova Raptor 5 è impermeabile, antivento, traspirante e leggera. Utilizza tessuti laminati di ultima generazione, ecocompatibili ed estremamente affidabili. Offre poi un’infinita gamma di accessori: tasche capienti ad accesso facilitato, cappuccio regolabile in varie direzioni, ampia cacciatora, polsini antiacqua, chiusure velcro anti impiglio e molto, molto altro. Il prezzo: 179 euro, incredibile! Consultate tutte le caratteristiche sul sito Old Captain www.oldcaptain.it e sulla pagina Facebook Geoff Anderson Italia.
wader traspiranti in tessuto F3.5 di nuova generazione
IKON 2.0 BY VISION L’utilizzo dei wader traspiranti è ormai entrato nelle abitudini di svariati pescatori e ha ampliato nel tempo la gamma di impieghi, non esclusivamente legati alla pesca a mosca. Le tecniche di pesca a spinning in mare, dalla scogliera o dalla spiaggia, con mare particolarmente mosso, oppure la pesca in lago con belly boat ne sono alcuni esempi. Molti appassionati richiedono capi tecnici, estremamente affidabili, comodi e confortevoli. I nuovi Ikon 2.0 di Vision sono tra i capi più interessanti proprio in questa fascia di mercato. Dotati di piedi in neoprene preformati destro/sinistro, sono facili da calzare ed estremamente comodi. Hanno bretelle elastiche rinforzate e regolabili, ghetta incorporata, cintura in vita, tasca interna con zip, tasca esterna resistente all’acqua. Ottima traspirabilità e totale impermeabilità, tessuto F3.5 di nuova generazione con termosaldature elasticizzate. Vision è distribuito in esclusiva per l’Italia da Old Captain srl, via Varese 47, 21052 Busto Arsizio (VA), tel. 0331/382420, fax 0331/381063, www.oldcaptain.it, info@oldcaptain.it, Facebook: Vision Italia.
sicurezza in wading
HODGMAN VION H-LOCK WADE BOOT Hodgman è il marchio americano specializzato in abbigliamento tecnico per la pesca: non solo giacche e wader di altissima qualità, ma anche calzature dalle caratteristiche innovative, che rendono la pesca in wading comoda, pratica e sicura. Lo scarponcino Vion HLock dispone di un sistema di suole removibili e intercambiabili H-Lock che consentono di mantenere una presa adeguata in qualsiasi tipo di ambiente terrestre o acquatico. Il sistema a doppio blocco mantiene la suola saldamente al suo posto. Una volta montata, la suola non può essere rimossa se non sbloccando contemporaneamente il blocco anteriore e quello posteriore. È un sistema che rende obsolete tutte le altre suole removibili. La parte superiore Vion incorpora una struttura in pelle di nabuk impermeabile che garantisce un’eccezionale resistenza, mentre lo scarponcino dall’interno è foderato in neoprene per un maggior calore e una riduzione della ritenzione idrica. Nessuno vuole portarsi dietro l’acqua, per cui a ogni passo si attiva un drenaggio nella parte inferiore della scarpa che mantiene il sistema anche libero da detriti. La calzatura è utilizzabile anche in acqua salata grazie a materiali resistenti alla corrosione. La punta sagomata in 3D aggiunge protezione dove è più necessaria. Vion utilizza
una struttura con pannelli a doppia cucitura per offrire la resistenza nel lungo periodo richiesta dalle guide che trascorrono innumerevoli giornate in acqua. Hodgman è distribuito da Pure Fishing Italia, via Cà Nova 11, Lonato del Garda (BS), tel. 030/9102968, info-it@purefishing.com; www.it.purefishing.com.
una borsa waterproof estremamente versatile
MOLIX TANK BAG La Tank Bag è una pratica borsa multiuso waterproof in EVA per la pesca in mare e acque interne. La struttura robusta permette di alloggiare al suo interno una grande quantità di materiale e tackle box oppure di trasformarsi in una comoda e pratica vasca per il trasporto dell’esca viva grazie alla possibilità di inserire un ossigenatore. Fascia a tracolla per il trasporto, cerniera robusta resistente alla salsedine, quattro portacanne laterali, una tasca sagomata portapinza e un’ampia tasca portaoggetti completano le dotazioni della Tank Bag. Disponibile in due differenti dimensioni: 40 e 52 cm. Per ulteriori informazioni: Pro Tackles, tel. 051/887919, www.molix.com, info@protackles.com.
per facilitare il trasporto di tutto ciò che serve in pesca
MOLIX WAIST BAG Esclusiva e pratica fishing bag, la Waist Bag porta con sé un’infinità di risorse per facilitare il trasporto di tutto ciò che serve in pesca. È una borsa da pesca realizzata in 100% Premium Quality Polyester, dotata di cinque tasche con ulteriori divisori all’interno e arricchita con diverse soluzioni poter fissare qualsiasi accessorio al suo esterno. Maniglia, sistema per l’aggancio in vita a marsupio e tracolla permettono di indossarla come meglio si preferisce. È caratterizzata da una grande quantità di particolari che la rendono unica, versatile e personalizzabile; nonostante le dimensioni contenute, ha una grande capacità, che consente al pescatore di portare comodamente al suo interno ciò che gli occorre in ogni momento. Per ulteriori informazioni: Pro Tackles, tel. 051/887919, www.molix.com, info@protackles.com.
un motore elettrico potente e affidabile
RHINO BLX 70 Il BLX 70 è il più potente e performante motore della gamma Rhino, con ben 70 lbs (è paragonabile cioè a un motore da 2 cavalli). Funzionante con batteria da 12 V, ha acceleratore variabile, con possibilità di utilizzare la funzione Sport che porta immediatamente il motore alla massi-
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show room ma potenza. Dotato di struttura compatta e resistente, non ha particolari necessità di manutenzione: le parti e i circuiti interni sono infatti ben protetti e particolarmente robusti. L’albero è in acciaio inossidabile. Lo snodo è con sistema di regolazione altezza del motore, l’elica ha tre lame. Il BLX 70 ha poi un display di carica della batteria ed è fornito di porta USB per ricaricare cellulari, lampade ecc. Si tratta insomma di un motore potente e affidabile, un valido strumento per pescatori esigenti. Distribuito da Old Captain srl, via Varese 47, 21052 Busto Arsizio (VA), tel. 0331/382420, fax 0331/381063, www.oldcaptain.it, info@old captain.it, Facebook: OldCaptain Live.
da Cierre un innovativo cestino da funghi
MUSHROOM BACKPACK Per prendersi una bella pausa dallo spinning durante questo autunno, Cierre, ha pensato di realizzare un nuovo zaino da funghi che fosse in grado di soddisfare anche il più tecnico amante dell’outdoor. L’idea era quella di unire il più classico cesto da funghi ai più moderni zaini da trekking, per cui la struttura interna è stata realizzata in vimini, mentre l’involucro presenta caratteristiche tecniche all’avanguardia. Dotato di schienale areato, che permette alla schiena di respirare correttamente, evitando una sudorazione eccessiva, ha spalline imbottite con tasca portacoltello, tasca portaborraccia laterale, ampia tasca laterale, tasca frontale con bunjee elastico, perfetto per tenere la giacca o altri indumenti, fondo in rete e cover antipioggia. L’interno è totalmente lavabile. Per ulteriori informazioni: Majora Intelligent Fishing, tel. 02/95364376, www.majorafishing.com, www.majoraspinning.com.
mercatino Cerco canne di Giandomenico Bocchi, qualunque modello. Cerco anche ABU cardinal 44, 44x o 4x. Fare offerte, grazie. Domenico, mimmosort@gmail.com, tel. 0033628606302 (E) Vendo causa inutilizzo: canna casting Herakles Tevere 6’6” 1/4-3/4 1016 lb. 80,00 €, canna spinning Fenwick HMX 60M-F 6’ 1/8-3/4 4-12 lb. 40,00 €, canna spinning St. Croix Avid Inshore AIS70MF 7’ 3/8-3/4 8-17 lb. eur 100,00 €, canna casting Awa Shima N’Gage Block Dog 7’3” 5/8-1 ½ oz. 10-20 lb. 30,00 €, mulinello casting Abu Garcia Revo Skeet Reese SKT-L 6,4:1 100,00 €, mulinello casting Daiwa Procaster Tournament 100 BL eur 20,00 €. Inoltre vendo hard e softbait per mare e acqua dolce. Solo consegna a mano province di Pisa e Livorno. Paolo, tel. 339/1798517. (E) Vendo canna mosca 9’ carbonio in 4 pezzi, per coda 4/5 con custodia in velluto. Riccardo, riccardo.santagostin@alice.it, tel. 348/8754800. (E) Vendo code 4-5-6 WF prezzo 15 € (nuove). Riccardo, riccardo.santagostin@alice.it, tel. 348/8754800. (E)