Poste Italiane SpA – Spedizione in abbonamento postale – D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/2/2004 n. 46) art. 1, c. 1 C/SA/40/2016 - anno XVIII, n. 6 - Dicembre 2018 - Gennaio 2019
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www.lapescamoscaespinning.it
DICEMBRE 2018 - GENNAIO 2019
€ 5,90
La traiettoria della vetta La canna da mosca Siluri invernali Foam [12 pp.] Heggeli Sasoi
River Pike Hucho Hucho Le piane marine Autocostruzione: Egi Barracuda e serra liguri Italy Street Fishing Game Spigole fra spiaggia e bassa costiera
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ITALY STREET FISHING GAME SUMMER EDITION
di Armando Quazzo
di Andrea Vescovi
Direttore responsabile Eugenio Ortali
HEGGELI
Il resoconto della bella giornata settembrina nella quale gli abitanti di Treviso hanno visto le sponde del tratto cittadino del Sile riempirsi dei più di cento pescatori sportivi che hanno partecipato all’evento di street fishing.
Ideata negli anni Sessanta per pescare nello schema idrico di Heggeli, a nord di Oslo, questa mosca dai colori sobri, che ha provato la sua efficacia nell’ultimo cinquantennio in tutte le acque norvegesi, è ottima sia per il salmone e la trota di mare, sia per la trota di acqua dolce.
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LA CANNA DA MOSCA prima parte
BARRACUDA E SERRA LIGURI. ARTIFICIALI VINCENTI
redazione@lapescamoscaespinning.it www.lapescamoscaespinning.it www.facebook.com/MoscaeSpinning http://twitter.com/lapescaMeS www.flickr.com/photos/moscaespinning www.youtube.com/user/MoscaeSpinning
Hanno collaborato a questo numero Moreno Bartoli, Pietro Brunelli, Leonardo Dinelli, Fabio Federighi, Loris Ferrari, Alessandro Galletti, Massimo Magliocco, Stefano Marconi, Ivano Mongatti, Giorgio Montagna, Mirko Motta, Michele Moro, Massimiliano Pau, Armando Quazzo, Federico Renzi, Gianluca Sulas, Paolo Trabucchi, Andrea Vescovi
di Massimo Magliocco
di Giorgio Montagna
Dietro quella ‘macchina da lancio’ che è la canna da mosca c’è un mondo spesso poco conosciuto, un lungo lavoro fatto di materiali altamente performanti e di studi finalizzati a far sì che la coda di topo viaggi veloce e precisa.
Giorgio evidenzia alcuni artificiali recentemente testati sul campo – long jerk, wtd e skipping lures – che hanno superato a pieni voti la resa su predatori di scogliera come barracuda e serra, ben presenti sulle coste liguri delle due riviere.
Iscrizione ROC n. 26695 del 22.9.2016
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Registrazione presso il Tribunale di Roma n. 225 del 29.9.2014
SPIGOLE FRA SPIAGGIA E BASSA COSTIERA
di Paolo Trabucchi
Amministrazione, pubblicità, abbonamenti e arretrati Zona Franca Edizioni srl Via V. Veneto 169 • 00187 Roma tel. 06/42.90.38.54 abbonamenti@lapescamoscaespinning.it Pubbliche relazioni e pubblicità Renzo Della Valle, Giorgio Montagna renzo.dellavalle@gmail.com, jomontagna@tiscalinet.it
Pubblicazione periodica Disponibile anche in versione digitale su www.ezpress.it Tutti i diritti riservati LA PESCA MOSCA E SPINNING ZONA FRANCA EDIZIONI srl
di Gianluca Sulas
Direttore editoriale Giulio Fascetti Stampa: Tuccillo Arti Grafiche, Afragola Distribuzione: Press Di, Distributore stampa e multimedia srl - 20134 Milano
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MOSCA e SPINNING
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Nel periodo invernale due fra gli ambienti più produttivi per insidiare le spigole sono gli arenili e la scogliera bassa, ambienti spesso contigui, essendo le spiagge delle nostre coste non di rado limitati o divisi da zone di scogliera bassa.
SASOI. IL CUORE DELLA TENKARA Sasoi è il termine giapponese per ‘animare l’esca’ ed esprime bene la caratteristica distintiva del Tenkara rispetto alla pesca a mosca occidentale: l’uso della mano del pescatore per riprodurre il comportamento dell’insetto prevale sulla ricerca di imitatività dello stesso.
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RIVER PIKE
SILURI INVERNALI
EGI
di Stefano Marconi
di Mirko Motta
di Leonardo Dinelli
In un ambiente in continuo mutamento come quello del fiume, la pesca del luccio diventa ancora più tecnica. È allora fondamentale conoscere bene gli spostamenti dell’esocide nelle varie stagioni dell’anno, le varie zone del fiume frequentato, l’importanza dei livelli.
Mirko, appassionato seguace della pesca a mosca ‘alternativa’, si è dedicato negli ultimi tempi alla ricerca del siluro nel periodo che va da dicembre a fine febbraio, quando il pesce rallenta o ferma completamente la propria attività. Artificiali, attrezzatura, ambienti e tecnica.
L’Egi è un artificiale particolare: dedicato alla pesca dei cefalopodi, è privo di movimento proprio e va animato con la classica jerkata. La sua autocostruzione non è molto diffusa, come si vede dalla scarsa partecipazione al contest, per cui l’articolo sembra essere molto utile...
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LA TRAIETTORIA DELLA VETTA
LE PIANE MARINE
di Pietro Brunelli
di Massimiliano Pau
Il rod tip path rappresenta uno dei Five Basic Principles della didattica della FFI. Da esso parte e termina tutta l’esecuzione del lancio. Esaminandolo è possibile capire come si è mosso il lanciatore e da questo tornare ad analizzare la forma e il disegno aereo del lancio.
Un secondo punto di vista sulla pesca della spigola, ma non solo, nel particolare ambiente delle piane marine, ovvero della bassissima scogliera che si alterna a gradini e canali profondi che iniziano lungo la battigia e svaniscono decine di metri al largo.
NOTIZIE SHOW ROOM MERCATINO
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HUCHO HUCHO. ALCUNE ESPERIENZE
di Fabio Federighi
di Alessandro Galletti Il racconto delle esperienze vissute dall’autore in quattro ambienti diversi, nel corso degli ultimi tre anni, nella pesca dell’Hucho, uno dei predatori più affascinanti: inutile dire che ogni esperienza racchiude un prezioso insegnamento.
FOAM E SCHIUME VARIE
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Il foam (letteralmente ‘schiuma’) utilizzato dai fly tyier è l’Etilene Vinil Acetato (EVA), una materia plastica copolimerica formata da etilene e vinil acetato, un espanso reticolato la cui struttura a celle completamente chiuse garantisce un’ottima impermeabilità all’acqua.
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fish facts
a cura di Marco Sammicheli
spunti per un dibattito
LEGGE QUADRO PER LE ACQUE INTERNE Da ormai troppo tempo i pescatori ricreativi chiedono una revisione delle normative per quanto riguarda sia la pesca in mare che quella in acque interne. Negli anni si sono susseguite varie proposte di legge che non hanno avuto seguito e che del resto non avevano velleità di fornire strumenti efficaci per una reale evoluzione della gestione. L’ultima proposta organica di legge quadro per le acque interne è cosa recente, ancora in attesa di intraprendere l’iter previsto. La proposta è sostenuta pienamente dalla Fipsas e del resto pone la stessa Federazione in una posizione privilegiata di rappresentanza del settore. Le critiche che sono circolate tra i pescatori si riferiscono infatti principalmente a questo elemento, mentre non si è visto altrettanto interesse per i contenuti qualificanti per un’evoluzione dell’impostazione gestionale. Tra questi, ad esempio, questioni centrali come i ripopolamenti, la classificazione delle acque, le concessioni. Ripopolamenti. Siamo talmente abituati a questo termine che ormai tutti ne fraintendono il significato, usandolo per indicare tutte le immissioni. Il ripopolamento è tale quando è una misura una tantum finalizzata a ricostituire una popolazione ittica in crisi, in modo che torni ad automantenersi. Una pratica scomoda, perché per attuarla bisogna programmare di regolare la pesca in modo da non vanificare il ripopolamento stesso e da non doverlo fare nuovamente, perché allora non è più un vero ripopolamento ma solo un’immissione per la pesca, non importa se si immettono avannotti o pesci adulti. La previsione delle attività di ripopolamento come centrali per la gestione è quindi discutibile, perché si tratta di norma di immissioni che impostano la gestione sulla base dell’introdurre pesci per sostenere o migliorare la pescosità. Una pratica molto comune e anche abusata, tanto da essere la causa della diffusione delle specie aliene in tutte le nostre acque interne. Se dal punto di vista ambientale il problema può essere molto mitigato con buone pratiche, forse dovremmo anche chiederci se è davvero questo il modello di pesca che vogliamo continuare ad avere nelle nostre acque pubbliche. Classificazione delle acque. Sembra abbastanza evidente che l’uso contemporaneo di più di un parametro e di parametri fuori scala per classificare diverse tipologie di acque ai fini della pesca rende difficile coprire adeguatamente tutti i contesti. In particolare il ‘pregio’ è una categoria limitante che dovrebbe essere legata sia alle pratiche di pesca che allo stato dei luoghi e delle popolazioni ittiche, ma anche ai rispettivi potenziali. Dove il pregio manca per determinate cause, la gestione dovrebbe operare per recuperarlo. La previsione di immissioni di specie non autoctone nelle acque considerate ‘fortemente alterate’ rischia di dare un forte incentivo a classificare come tali molti corpi idrici, visto che molta parte delle nostre acque interne del piano ha effettivamente popolazioni ittiche fortemente alterate a causa se non altro delle specie aliene invasive. Concessioni. Il meccanismo delle concessioni, opportunamente rinominate come ‘affidamento in gestione’, ripropone uno schema solo parzialmente virtuoso. Se le pubbliche amministrazioni vogliono scaricare la gestione sulle associazioni dovrebbero farlo nella forma di una delega
di funzioni tecniche, prevedendo non solo di permettere la creazione di riserve, ma di far gestire in modo integrato anche le acque a libero accesso. Dove per decenni i proventi delle licenze di pesca hanno permesso una dispendiosissima politica di immissioni a perdere, adesso, in un regime di gestione degli stock selvatici, le stesse risorse permetterebbero ampiamente di sostenere i costi di gestione in un meccanismo di affidamento integrato alla gestione su scala di bacino. Il testo della proposta è ricco di altre occasioni per lo sviluppo di un dibattito, ma per tornare a quella che è stata sentita come maggiore pietra di scandalo della proposta, la citazione in chiaro della Federazione in tante parti del testo sembra superflua, visto che bastano le dimensioni e la diffusione territoriale ad assicurare la forza di rappresentanza. La proposta dovrà certamente vedersela con i pesi che graveranno sui politici, che di norma non conoscono l’argomento, che non ne sono interessati, che non hanno intenzione di approfondirlo e che raramente sono costretti ad occuparsene. Visto quanto è comune l’inquinamento della politica da parte di interessi particolari, sarebbe provvidenziale avere qualche politico di peso davvero appassionato di pesca.
per ‘salvare’ la Direttiva Acque
#PROTECTWATER La più popolare tra le bevande, la birra, non potrebbe esistere senza acqua di qualità e d’altronde non è possibile immaginare un mondo in cui la nostra birra preferita abbia un aspetto, un odore e un sapore di acqua sporca. O peggio un mondo in cui, al posto di un boccale fresco e dissetante, ci venga servito solo un mucchietto di luppolo secco. Sono queste le immagini richiamate da un video virale nell’ambito della Campagna #ProtectWater lanciata da 100 ONG europee e nel nostro paese dalla coalizione ‘Living Rivers’ Italia (cui hanno aderito 19 tra enti e associazioni: AIPIN, Alleanza Pescatori Ricreativi, ARCI, Associazione Watergrabbing, CATAP, CIRF, Federazioone Pro natura, FIPSAS, INU, Italia Nostra, Kyoto Club, Legambiente, LIPU, SIEP, SIGEA, Spinning Club Italia, Slow Food, TCI e WWF) per chiedere alla Commissione Europea di ribadire l’efficacia della Direttiva Acque che fino ad oggi ha consentito di proteggere fiumi, laghi, torrenti, zone umide e falde acquifere, invitando gli Stati Membri di applicarla con rigore. La Campagna online, diffusa in tutti i paesi europei attraverso il web con foto e videoclip, mostra lo scenario che potrebbe presentarsi qualora la Direttiva venisse indebolita. La Campagna europea (www.livingrivers.eu) è guidata da WWF, European Environmental Bureau, European Anglers Alliance, European Rivers Network e Wetlands International, che insieme formano la coalizione ‘Living Rivers’ Europe e vuole incoraggiare i cittadini europei a partecipare alla consultazione pubblica avviata dalla stessa Commissione europea che si protrarrà fino al 4 marzo 2019. Questa consultazione rappresenta l’unica opportunità per i cittadini di esprimere la propria opinione e fornisce uno strumento facile per esprimere il proprio sostegno perché questa legge rimanga forte ed efficace. Da oggi, infatti, grazie alla Campagna #ProtectWater sui siti delle associazioni aderenti i cittadini potranno esprimere il proprio appoggio alla Direttiva inviando un messaggio alla Commissione Europea.
ADERISCI AD APR
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MOSCA e SPINNING
g tiva.or aricrea c s e .p www • 2/2016
in omaggio un’esca Mommotti 180 di Seaspin
notizie
a Ferrara nei giorni 15 e 16 dicembre
FISHING SHOW ITALIA Ferrara, città d’arte e di cultura. Il suo delta del Po, patrimonio dell’Unesco e più di recente area vasta apprezzata con la qualifica di MAB dell’Unesco. Una fitta rete di fiumi e di canali, in parte navigabili. In questo originale habitat prendono forma idee che puntano a valorizzare gli aspetti naturalistici ed economici del paesaggio e a darne rappresentazioni plastiche e fieristiche, intercettando il bisogno espressivo di appassionati della pesca sportiva, per esempio, veri custodi di questo patrimonio e paladini, tra tante difficoltà, di questo paradiso. A loro è dedicata Fishing Show Italia, la fiera della pesca sportiva, che si svolgerà sabato 15 e domenica 16 dicembre nel quartiere fieristico della città. Ferrara Fiere Congressi ha organizzato la kermesse all’interno di un’area espositiva diventata ormai eccellenza nel panorama fieristico per
pesca in Valle d’aosta e piemonte
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Laboratorio artigianale di pesca a mosca
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MOSCA e SPINNING
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Corsi di base di lancio e di costruzione
notizie servizi offerti, posizione strategica, manifestazioni di carattere internazionale. Carpfishing, ledgering, spinning, feeder e flyfishing saranno protagonisti di un appuntamento che si preannuncia essere di grande richiamo per tutti gli appassionati di un settore in forte crescita. Fishing Show Italia nasce per rispondere alle tante richieste e alle necessità di poter trovare all’interno di un’unica manifestazione la pesca sportiva a 360 gradi. Nei padiglioni della fiera, il pubblico potrà visionare le ultime novità del mercato, con la consulenza di produttori e distributori e acquistare alle migliori condizioni commerciali. Non mancheranno inoltre dimostrazioni in vasca grazie anche al coinvolgimento e alla partecipazione di numerose associazioni e istruttori che si alterneranno per esibire e far conoscere tecniche di lancio sia ad una che a due mani. Il sabato sera, dalle ore 19, musica dal vivo, street food e tanto divertimento con il Fishing Party Show: una festa aperta a tutti e a ingresso libero, ma per coloro che si presenteranno con il biglietto di ingresso alla manifestazione la prima consumazione sarà gratuita! Parcheggi gratuiti predisposti per migliaia di autovetture e tutti a pochi passi dall’ingresso. Fishing Show Italia, non il ‘solito’ evento fieristico, ma l’appuntamento di tutti i protagonisti che gravitano attorno a questo mondo e che riconoscono in tale evento non solo l’opportunità per acquistare/vendere articoli di vario genere, ma anche l’imperdibile occasione per fare festa tutti insieme!
nali e nomi di grande richiamo. Tornano, infatti, le dimostrazioni dal vivo di Fly Tying Experience con i migliori costruttori al mondo di esche artificiali per la pesca a mosca. Grande attesa per le dimostrazioni, i seminari e le presentazioni di novità del settore nell’esclusivo Acquademo, l’acquario mobile più grande d’Europa. Spazio anche alla didattica nel Flw Pro Center, dove i pro staff della Fishing League Worldwide (FLW), organizzatore del campionato italiano di bass fishing, accoglieranno i neofiti e chi vuole approfondire la tecnica. Mentre la Scuola Italiana di Pesca a Mosca (S.I.M.) permetterà ai più piccoli di cimentarsi con le tecniche classiche e quelle più all’avanguardia per sentirsi esperti pescatori. Il ricco calendario di eventi include prove di lancio nelle due casting pool dedicate al Fly Fishing, gli incontri con i testimonial internazionali, le premiazioni ufficiali della stagione sportiva appena conclusa, i seminari e i convegni ospitati nella Fishing Arena con gli esperti del settore. Date: da sabato 23 febbraio a lunedì 25 febbraio 2019 Orari: 9.00-18.00, lunedì 9.00-16.00. Biglietti: intero 17 euro; ridotto 13 euro (acquisto on-line, possessori di regolare licenza di pesca e ragazzi dai 6 ai 12 anni); ridotto 8 euro per gruppi di almeno 20 persone maggiori di 5 anni; gratuito per bambini under 6, persone con disabilità e accompagnatori. Maggiori informazioni su www.pescareshow.it, info@pescareshow.it, www.facebook.com/pescare.show.
torna il trofeo piemontese di costruzione, insieme al 1° Italian Salmon Fly Contest
IV TROFEO BUGIA NEN
il salone internazionale della pesca sportiva e della nautica da diporto compie 20 anni
PESCARE SHOW 2019 Un’esperienza a 360° per immergersi completamente nella propria passione e scoprire in anteprima tutte le novità. Pescare Show, il salone internazionale che Italian Exhibition Group (IEG) dedica al mondo della pesca sportiva in tutte le sue declinazioni, sarà in fiera a Vicenza da sabato 23 a lunedì 25 febbraio 2019 per un’edizione – la ventesima – dalle mille sorprese. L’appuntamento più atteso dagli appassionati di ogni specialità ospiterà infatti i produttori che guidano l’innovazione nel settore e che scelgono la vetrina internazionale di Pescare Show per presentare le ultime novità e guidare il visitatore alla prova e all’acquisto di attrezzature per la pesca sportiva, componenti, accessori e abbigliamento tecnico con cui migliorare le proprie prestazioni sportive, in una cornice sempre più internazionale grazie all’incoming di buyers e ospiti dall’estero. Forte di un successo costante nel tempo, Pescare Show si è affermato come l’evento n. 1 in Italia per il settore, immancabile appuntamento con cui si inaugura la stagione della pesca, capace di richiamare i principali produttori, importatori, retailer italiani ed esteri affiancati ad artigiani impegnati in creazioni uniche, oltre ad associazioni, scuole di pesca e visitatori da tutta Italia e d’oltralpe. Pescare Show è l’occasione preferita dalla community degli sportivi e degli operatori professionali del settore per vivere appieno la propria passione e trovare il meglio per ogni specialità, dallo spinning al fly fishing, dal surf casting al Big game, alla pesca tradizionale. Rinnovata e ampliata l’area dedicata alla nautica, che presenterà alcune delle più spettacolari novità in tema di motori e imbarcazioni da diporto. Focus anche sull’elettronica e sulla strumentazione di bordo, con una vetrina ancor più ricca di prodotti da testare in anteprima. Cinque i padiglioni del percorso in fiera, organizzato per aree tematiche e animato da un nutrito programma di eventi con ospiti internazio-
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MOSCA e SPINNING
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L’IFTA, Italian Fly Tiers Association, organizza domenica 2 dicembre 2018, presso ‘Il Sayot Fly Fishing’, a Borgofranco d’Ivrea (TO) in via Olometto 12, il IV Trofeo ‘Bugia Nen’, II Memorial Pierangelo Messoriano, gara nazionale di costruzione mosche artificiali. Estratto dal Regolamento: 1. La gara è riservata a tutti i costruttori dilettanti. 2. Per l’iscrizione contattare: Massimo Ginanneschi, 349/8740479, email: massimogina@gmail.com. Verranno fornite tutte le indicazioni del caso (disponibilità posti ecc.), ricordando che la cifra di partecipazione è di € 25,00 quale rimborso spese organizzative. 5. I concorrenti utilizzeranno morsetto, attrezzature e ami propri. I materiali saranno forniti dall’organizzazione in una busta uguale per ciascun concorrente il cui ‘contenuto’ potrà essere utilizzato a piacimento. Il concorrente potrà altresì avvalersi soltanto di collanti e pennarelli propri, tenendo conto che detti materiali non potranno essere utilizzati per formare vere e proprie parti dell’artificiale, ma solo per rifiniture e cementature. (...) 6. I concorrenti dovranno presentare, nel tempo richiesto di 2 ore, le seguenti imitazioni dell’insetto Heptagenia longicauda, nei tre stadi: ninfa, emergente, insetto adulto subimago femmina. I primi 5 minuti dovranno essere utilizzati esclusivamente per visionare il contenuto della busta (durante questo tempo non è consentito iniziare la costruzione). 7. I concorrenti alla fine della costruzione alloggeranno separatamente i loro artificiali in appositi contenitori, dopodiché sceglieranno una busta chiusa nella quale si trova un numero. Un’altra busta con l’identico numero sarà allegata agli artificiali. La busta che accompagna gli artificiali sarà aperta da un commissario di sala che apporrà il numero contenuto nella busta su un cartoncino che seguirà gli artificiali. La busta in mano al concorrente verrà aperta dallo stesso nel salone al momento della premiazione dietro invito del commissario di sala. 11. Ogni giurato assegnerà il proprio voto esprimendosi da 1-20 sulla verosimiglianza rispetto al reale, da 1-50 sull’efficacia in pesca, da 1-20 sulla manualità del costruttore e sulla difficoltà di esecuzione. 12. Il Trofeo ‘Bugia Nen’ sarà assegnato a chi avrà ottenuto il massimo punteggio nei tre artificiali; in caso di parità, la giuria passerà a nuova valutazione, che darà comunque una classifica priva di ex aequo. Verrà altresì assegnato il premio speciale, per la migliore ninfa, intitolato alla memoria dell’amico Pierangelo Messoriano. (...)
In occasione del IV Trofeo Bugia Nen, l’IFTA ha organizzato il 1° Italian Salmon Fly Contest, gara di costruzione di mosche da salmone full dressed. Estratto dal Regolamento: 1. Possono partecipare tutti i costruttori di mosche italiani. 2. La competizione prevede la costruzione di una mosca da salmone “full dressed” con dressing del modello classico di Green Highlander (Pryce Tannat 1914). 3. Il dressing da seguire è il seguente: • tag: tinsel argento • coda: cresta fagiano dorato e fibre di woodduck (sostituire con fianco di anatra mandarina barrata) • butt: struzzo nero • corpo: primo quarto, seta floss giallo oro; resto del corpo, seta floss verde acceso • rigaggio: tinsel argento ovale • hackle: piuma di gallo color verde acceso • gola: piuma di gallo color giallo limone • ala: collare del fagiano dorato; fibre sposate di cigno (sostituire anche con oca o tacchino) giallo, arancio e verde; florican (sostituire con tacchino); ala di pavone e coda di fagiano dorato • laterali: sezioni sottili di alzavola e woodduck (sostituire con fianco di anatra mandarina barrata) + jungle cock • guance: indian crow (sostituto) • roof: fibre di bronze mallard • topping: cresta fagiano dorato • corna: pappagallo ara blue e giallo • testa: nera in filo di montaggio 4. I materiali per la costruzione sono a carico dei singoli partecipanti. 5. Il termine ultimo per la consegna delle mosche è il giorno 2 Dicembre 2018 entro le ore 11.00, in occasione del IV trofeo “Bugia Nen” che si terrà a Borgofranco di Ivrea (TO) via Olometto, 12. 10. L’artista russo Andrej Krysov, partner dell’iniziativa, realizzerà, con la mosca vincitrice, una tavola artistica di presentazione che verrà in seguito, consegnata al vincitore.
il ricordo di Riccardo Tamburini
LA SCOMPARSA DI GIANCARLO BERNASCONI Nelle prime ore di lunedì 5 novembre è mancato il Rag. Giancarlo Bernasconi, Presidente della storica azienda milanese FASSA, che da oltre 60 anni opera nel settore della pesca ricreativa e dello sport. È con un senso di profondo dolore che mi vedo costretto a scrivere qualcosa che mai avrei voluto, pur sapendo che queste cose fanno parte della vita di tutti i giorni. Per poter comprendere il vuoto che ha lasciato, non solo per i familiari, per gli amati dipendenti e per tutti coloro che lo conoscevano personalmente, si potrebbero davvero utilizzare fiumi di parole; alla fine, grazie alla sua lungimiranza, alla sua dedizione e attaccamento al lavoro e alla sua esperienza, sono tantissime le persone che dovrebbero ringraziarlo: dai titolari delle aziende concorrenti ai colleghi fornitori, sino al semplice pescatore della domenica, dato che da imprenditore acuto e attento capì ben presto che il business della sua azienda sarebbe potuto crescere solo in parallelo a tutto il movimento della pesca ricreativa. Io posso soltanto utilizzare le mie di parole, ossia quelle del collaboratore più stretto che abbia avuto in questi ultimi quattro anni e mezzo, sperando che questo tentativo riesca nell’arduo compito di spiegare la persona che tutti gli appassionati di pesca hanno perso. Non posso certamente dimenticare l’aiuto che mi offrì assumendomi, quando poco potevo mercanteggiare, essendo rimasto a casa dalla precedente occupazione. Fui assai contento di questa opportunità proprio perché, volendo assoluta-
notizie mente rimanere a lavorare in questo settore, avevo ricercato un colloquio di lavoro solo e unicamente con lui, conoscendone l’integrità, la correttezza e la signorilità, doti che lo hanno sempre largamente preceduto, annunciandolo senza possibilità di fraintendimenti alle moltissime persone che ancora non lo conoscevano direttamente. O che non lo hanno mai conosciuto. Durante questi anni il mio carattere spigoloso e irascibile è entrato spesso in conflitto con la sua personalità; quando intravedo una strada che reputo utile per accrescere il business dell’azienda per cui lavoro, infatti, cerco in tutti i modi di fare in modo che si attualizzi, anche a costo di arrivare alla discussione accesa, sebbene educata. E proprio in queste occasioni ho cominciato ad apprezzare Giancarlo non solo come uomo, ma proprio come imprenditore: ti sapeva ascoltare, anche se magari di primo acchito rifiutava la proposta che sottoponevi alla sua attenzione: gli serviva solo per prendere tempo, elaborarla e rispedirla al mittente riveduta e corretta. Sapeva riconoscere le buone idee e riusciva a tirare fuori il meglio pure da quelle cattive. Sfortunatamente nei venti anni spesi nel mondo del lavoro, non ero mai riuscito a trovare un ‘capo’ da poter considerare come un esempio da seguire. Paradossalmente, lo trovai nell’Esercito, da laureando, svolgendo l’attività di Sottotenente nel 186° Reggimento Folgore. E ringrazio quindi Dio per avermi dato la possibilità, a 45 anni suonati, di poter accrescere finalmente la mia esperienza a fianco di una persona che aveva piacere di condividere il proprio grande sapere, arrivando a raccontarmi anche aneddoti e curiosità di un’epoca d’oro per la pesca, che ahimè non tornerà più. Sarebbe stato facile per un uomo come lui imporre le regole: non l’ha mai fatto, avendo avuto la grande dote di saper ascoltare, prima di suggerire e consigliare e mai di imporre. Un sapiente mix di fermezza, autorità, riservatezza umiltà e timidezza. Se mai avesse avuto qualche difetto, penso sia stato molto bravo a mascherarmelo nel modo migliore possibile. Mi spiace moltissimo non averlo potuto salutare come avrei dovuto, ma, nonostante qualche problema fisico degli ultimi tempi, peraltro brillantemente superato, mai mi sarei aspettato di dover avere a che fare con la sua dipartita. È questo un cruccio che mi porterò dentro per tutta la vita, ben sapendo che, dall’alto della sua grande umanità e comprensione, mi avrà di certo già perdonato. Addio Giancarlo. (Riccardo Tamburini)
la finale al lago di Chiusi
CIBB 2018 Punching, pitching, frogs e canne da almeno 1 1/2 oz sono state le tecniche principe per affrontare le difficili acque di Chiusi in occasione della due giorni di finale di Campionato Italiano Belly Boat 2018. La manifestazione si è svolta gli scorsi 6 e 7 ottobre ed è stata organizzata al meglio dalla società ‘padrona di casa’ Lenza Etrusca, supportata dal main sponsor del CIBB 2018 Seven Bass e Pazzi per la pesca. La gara ha chiuso un circuito agonistico iniziato il 15 aprile scorso e che ha contato ben 18 prove di qualificazione. Dei 298 iscritti alla competizione (per un totale di 665 presenze sui laghi) a rappresentanza di 55 club, solo in 52 hanno avuto accesso alla sfida finale, oltre ai campioni regionali 2017 e al campione italiano uscente, per un totale di 26 società rappresentate a Chiusi. Gli anglers hanno gareggiato entrambe le giornate sotto un cielo plumbeo e piovoso, soprattutto il primo giorno, e in acque particolarmente scure a causa delle notevoli piogge dei giorni precedenti. Nessuno di certo di aspettava una pesca ‘facile’, tanto che solo in sei sono riusciti a portare pesci in pesa in entrambe le giornate. Ad onor del vero, la seconda giornata, in termini di catture, è stata più avara della prima, avendo contato solo otto pescatori non a cappotto rispetto ai sedici del Day One. Nessuna quota, ma pesci senz’altro importanti, con molti
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esemplari tra 1,6 kg e i 2,1 kg. Il lago di Chiusi ha preteso dai partecipanti non solo una notevole e costante concentrazione in pesca (prendere una sola mangiata in sette ore e farsi trovare impreparati è un errore che molti hanno pagato) , ma anche un grande sforzo fisico nell’affrontare inizialmente le distanze che separavano il punto di partenza dalle zone più proficue e in seconda battuta per aprirsi un varco tra la foresta di ninfee sotto le quali si nascondevano i black più grossi. Anche l’atto di salpare un pesce sul belly boat non era scontato. Catturare un bel pesce con una rana o con un jig a distanza di qualche metro dalla propria ciambella ha significato per il pescatore un vero e proprio tiro alla fune in un solo verso… È stato necessario infatti raggiungere il pesce rintanato e incastrato tra il groviglio delle ninfee, facendosi strada a suon di pinne per estirparlo letteralmente dalla vegetazione, affondando l’intero braccio in acqua. Cristian Galaverna del Bass&Co è stato il migliore della prima giornata, avendo catturato due pesci per un totale di 3,350 kg, con big da 1,880 kg. Dietro di lui Simone Buccomino del Mr. Lunker, peraltro campione regionale Lazio 2018, anche lui con due pesci per 3,240 e big da 2,070 kg. Gabriele Nicoletti del Bass Division ha chiuso in terza posizione, sempre con due strike, per 3,180 kg e big da 2,080 kg. Una gara apertissima dunque alla fine della giornata, nella quale chi ha catturato (18 concorrenti) poteva contare almeno su un esemplare di grossa taglia, ma anche chi era andato a cappotto poteva contare su una rimonta, sperando in una défaillance dei migliori in gioco. Galaverna al secondo giorno è riuscito a portare alla pesa solo un pesce sotto al chilogrammo, che comunque è stato sufficiente per aggiudicarsi la medaglia d’argento in questo campionato. Nicoletti ha cappottato finendo in 6a posizione assoluta, scalzato da Diego Prodromo del Rosario Lake, che nonostante le zero catture del primo giorno ha scalato la classifica grazie a due ottimi pesci che gli hanno regalato la medaglia di bronzo col loro peso di 3,640 kg e big da 2,120 kg. Anche Buccomino non ha portato pesci in pesa al secondo giorno, scivolando in 5a posizione assoluta. Massimiliano Tassinari del Magilla Bass ha chiuso quarto, avendo catturato un pesce sugli 800 g il primo giorno e due da 660 g e 1,970 kg al secondo. Il nuovo campione italiano 2018 è con orgoglio un pescatore della classe 2000, Niccolò Carli del Basser, che compirà 18 anni solo a dicembre prossimo. Complimenti Niccolò! Carli ha catturato un solo pesce al primo giorno di 1,660 kg a cui se ne sono aggiunti ben tre (il solo in questa finale) al secondo (2,970 kg), chiudendo con un peso totale che ha bloccato l’ago della bilancia a 4,630 kg. Il big bass della finale è stato catturato da Stefano Troiani, dello Spinning Club Sampei, durante il primo giorno di gara e ha pesato 2,200 kg. Troiani, tutto il podio (Carli, Galaverna e Prodromo), il vincitore del premio big bass di qualificazione Simone Laurenti della Lenza Etrusca (2,492 kg) e il più giovane iscritto al CIBB 2018 Filippo Dionigi del Bass Division classe 2003, sono stati premiati con splendide attrezzature offerte da Seven Bass e Pazzi per la Pesca di Roè Volciano (BS). In particolare al vincitore è andato un Seven Bass Flatform. Il modello Explorer è stato consegnato al secondo classificato e un Element al terzo e al big bass di qualificazione. Dei wader al big bass di finale e un 7Bass Gator al giovane Filippo. L’organizzazione ringrazia tutti i partecipanti e tutti i sostenitori del CIBB, i cui proventi sono destinati alla salvaguardia di questa disciplina sportiva.
cambia nome il gruppo Facebook
LUNGO IL FIUME (FLY TYING & FISHING) Il gruppo Facebook «Tail water Tevere nel cuore», del quale avevamo parlato nel Notiziario del n. 3/2018, cambia nome: si chiamerà d’ora in poi «Lungo il fiume (Fly Tying & Fishing)»: non si limiterà infatti a dare notizie sulla ars del Tevere, estendendo ora il suo interesse alla maggior parte dei corsi d'acqua frequentati dagli appartenenti al gruppo, oltre a continuare a divulgare l'arte della costruzione, grazie soprattutto al frequentato contest mensile del quale abbiamo pubblicato il regolamento sul numero citato. Per ogni informazione: www.facebook.com/ groups/LUNGOILFIUME.
le novità per il bimestre
PESCA (SKY CANALE 236) A partire da lunedì 3 dicembre alle ore 21.00 Pesca (Sky canale 236) presenta Cronache di pesca dalla barca 7. Arriva alla settima stagione la fortunata serie condotta da Sandro Onofaro e dedicata alla pesca dalla barca. Un vero e proprio giro per il Mediterraneo alla ricerca delle prede più ambite che abitano il nostro mare. Spesso accompagnato da espertissimi ospiti, Sandro racconta con estrema precisione tutte le fasi della pesca: dalla ricerca degli spot più produttivi agli indispensabili approfondimenti tecnici che sono il sale di ogni battuta di pesca. Inizia il 4 dicembre alle ore 21.30 A pesca con Walter 4. Si tratta degli episodi inediti e in prima visione per la serie condotta dall’appassionato di pesca dalla barca Walter Ferraro. Walter porta con sé lo spettatore nei suoi viaggi di pesca in mare, per vivere insieme bellissime avventure sullo sfondo di scenari mozzafiato. Sfideremo, tra gli altri, i tonni giganti di Tenerife e le grandi ricciole sarde, ma soprattutto comprenderemo come questo grande pescatore ottenga i suoi incredibili risultati. Immagini straordinarie, dettagli tecnici approfonditi e grandi ospiti saranno, come sempre, gli ingredienti di questa serie di culto per tutti i pescatori. Martedì 18 e martedì 25 dicembre alle ore 22 Pesca presenta Speciale Kayak. Si tratta di tre episodi inediti e in prima visione, dedicati espressamente alla pesca della spigola utilizzando il kayak. In Tecnica Kayak e Pesca in secca un esperto spiegherà le tecniche di base per gestire il natante: la pagaiata, le manovre di varo e gli elementi di sicurezza. Nella seconda parte dell’episodio, invece, si approfondirà più nel dettaglio la tecnica di pesca, dalla fase di gestione dell’artificiale al combattimento con la preda, fino a quella del salpaggio e del rilascio. Nelle due puntate di Spinning della spigola nel basso fondale lagunare comprenderemo al meglio perché il kayak sia un mezzo straordinario proprio per potersi muovere sui bassi fondali: una caratteristica che rende questo na-
tante il mezzo perfetto per la pesca alla spigola in laguna, per la gioia e la soddisfazione degli appassionati. Mercoledì 5 dicembre alle 21 è la volta di Keep Calm & Upstream S3. Torna per la terza stagione inedita la trasmissione condotta da Riccardo Sensidoni, rod maker, costruttore di artificiali e, ovviamente, appassionato pescatore. In questa prima parte della stagione Riccardo si trova, come per opera di un benevolo destino, in Gran Bretagna: da questa esperienza ha tratto cinque bellissime storie di pesca a mosca, interamente dedicate ai chalk stream a est di Londra, quei meravigliosi e limpidissimi corsi d’acqua che scorrono dalle montagne di gesso verso il mare. In un appassionante percorso alieutico, Riccardo pescherà nel leggendario fiume Test, passando poi nel Meon e nel Kennet presso Barton Court: un lungo itinerario nell’Hampshire sulle tracce dei mitici pescatori britannici che per primi hanno reso la tecnica della pesca a mosca una vera arte. Un’esperienza emotivamente coinvolgente per il protagonista, che si troverà a lanciare i suoi artificiali nelle stesse acque in cui hanno pescato alcune delle leggende della pesca a mosca. Dal 4 gennaio ogni venerdì alle ore 22, infine, andrà in onda Wide Open. Il mondo sommerso. Cosa succede sotto quello che per molti pescatori è l’invalicabile confine fra loro e il loro artificiale? Quali sono le molle che sono in grado di scatenare l’attacco di un predatore? Quali i freni? Queste sono solo alcune delle domande cui questa straordinaria serie di documentari cerca di rispondere. Cura fotografica portata allo stato dell’arte e un massiccio utilizzo di telecamere subacquee sono gli strumenti che permetteranno a tutti gli appassionati di fare un vero e proprio ‘viaggio subacqueo’ alla scoperta di un mondo di cui spesso ignoriamo le dinamiche. Potremo vedere con i nostri occhi inseguimenti, attacchi e rifiuti, a una moltitudine di approcci diversi, che garantiranno non solo immagini straordinariamente spettacolari, ma anche un livello di indagine ‘scientifico’ che permetterà di mettere in luce alcuni dei comportamenti più tipici dei pesci predatori. Trote, lucci e salmoni ripresi nel loro ambiente naturale per una serie che si propone come un punto di riferimento nella comprensione del comportamento di animali complessi e meravigliosi.
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a cura dello Spinning Club Italia • www.spinningclubitalia.it
sul lago di Osiglia il 14 ottobre 2018
RADUNO NAZIONALE AL LUCCIO Il luccio rappresenta uno dei pesci predatori più entusiasmanti e significativi presenti nelle nostre acque nazionali. Non per nulla la specie compare anche nello stemma dello Spinning Club Italia, che non manca mai di organizzare eventi che mettano la specie al centro dell’attenzione, nella speranza che un sempre maggior numero di pescatori e gestori di acque si interessino alla sua conservazione, in tanti territori ormai in deciso declino. Una delle migliori iniziative organizzate in tal senso negli ultimi anni consiste nel raduno nazionale dedicato all’esocide che anche quest’anno si è svolto il 14 ottobre nelle acque del lago di Osiglia ad opera della sede SCI di Savona. Il bacino è un invaso artificiale di mezza montagna che nelle sue fresche e ossigenate acque ospita abbondanti popolazioni di ciprinidi e persici reali, arricchite da cospicue immissioni di trote da parte del Comune di Osiglia, attuale gestore dell’invaso. L’importante biomassa ittica riesce in tal modo a sostenere una colonia di lucci in grado di raggiungere taglie di tutto rispetto e che ha rappresentato il target dei numerosi soci convenuti per la giornata di pesca, sfidandosi in un libero confronto da imbarcazione, da piede e per i più incuranti della temperatura delle acque anche da belly boat. È stato così che il socio della sede SCI di Torino Giuliano Buono, pescando con l’ausilio di un tecnologico ‘ciambellone’, ha potuto meritatamente ferrare l’esemplare migliore della giornata, lungo oltre un metro, prontamente rilasciato vivo e vegeto dopo qualche doveroso scatto fotografico necessario a immortalare la soddisfazione della cattura. La sede SCI di Savona, condotta dal responsabile Marco Bettalico, è da tempo impegnata in collaborazione con la locale sezione di Carp Fishing Italia in un’attività volta alla tutela del luccio e della carpa, avendo ottenuto l’importante risultato dell’istituzione di un regime no kill indirizzato a entrambe le specie. Per tutti i partecipanti resta il ricordo di un’occasione di serena pesca in amicizia e la voglia di ripetere l’esperienza alla prossima occasione.
per la valorizzazione della splendida lanca
IN BELLY PER L’ADDA MORTA Grande successo per il primo raduno nazionale SCI «In belly per l’Adda Morta» tenutosi il 7 ottobre scorso. La manifestazione, aperta a tutti, ha infatti generato l’interesse di decine di partecipanti provenienti da Lodi, Cremona, Monza, Milano, Como, Pavia, Piacenza, Torino e Verona. Buona anche la riuscita della manifestazione in sé, in quanto tante sono state le catture durante una bellissima giornata di inizio autunno; unica nota negativa la taglia media del pescato. Si sono aggiudicati il premio Big Fish: – categoria luccio Alessio Curci da Pavia (viaggio di una settimana in Lapponia offerto da Lapland Outdoorevents e piatto finemente decorato della Ceramica Vecchia Lodi); – categoria black bass Daniele Livia da Lodi (pacco regalo offerto dallo sponsor Molix);
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– categoria persico reale Dino Venturini da Verona (pacco regalo offerto dallo sponsor Molix). Lo Spinning Club Italia, con questo raduno come sempre nel pieno rispetto del catch and release, si prefiggeva numerosi e importanti obiettivi: oltre ovviamente a quello ludico pienamente raggiunto, quello di raccogliere fondi per l’incubatoio di Lodi (gestito dallo SCI), dove da quest’anno è in programma la produzione di lucci di ceppo italico. Un altro obiettivo era quello di sensibilizzare chi frequenta queste acque per creare un vero e proprio monitoraggio continuo e costante che possa consentire di rilevare alla prima insorgenza qualsiasi problematica. Infine, forse più importante degli altri, l’obiettivo di far capire ai concessionari di queste acque l’importanza che queste ricoprono per tutto il territorio, non solo lodigiano. Questa lanca infatti, per dimensioni e caratteristiche, è e speriamo rimanga la più importante dell’intero bacino dell’Adda, luogo ideale dove poter conservare in prosperità tutte le specie autoctone delle acque ferme di pianura. Per quest’ultimo obiettivo auspichiamo che il gestore (Fipsas, sezione provinciale di Milano) possa quanto prima apportare fondamentali modifiche al regolamento, come il divieto di pesca con il pesce vivo e il divieto di prelievo delle specie maggiormente a rischio, consentendo di tutelare la fauna ittica più rarefatta, come: anguilla, tinca, luccio e triotto.
dalla sede SCI di Arezzo
GIORNATA ECOLOGICA SUL CALCIONE Come tutti gli anni, in questo periodo i soci della sede di Arezzo dello Spinning Club Italia hanno organizzato una giornata ecologica per pulire le sponde del lago del Calcione. Quest’anno i ragazzi sono stati aiutati da alcuni pescatori non associati e da due soci del Bassfriends. Un doveroso ringraziamento va a loro e al titolare del negozio Best Fish che ha offerto il pranzo a chi ha partecipato.
calendario delle attività 2019
SCI, SEDE DI COMO Riunioni 16 gennaio. La serata sarà dedicata al rinnovo del tesseramento; un guardiapesca illustrerà il nuovo regolamento di pesca 2019. 20 febbraio. Grande serata dedicata all’aspio. Isidoro Balconi, amico e ottimo pescatore, illustrerà questa tecnica di pesca sviscerandola nei suoi più minuziosi particolari. 20 marzo. Un esperto pescatore accompagnerà nel mondo della regina del torrente: la trota fario, insegnando trucchi e strategie per catturarla. 17 aprile. Serata black bass: anche quest’anno un illustre personaggio del settore farà da guida per la pesca al centrarchide, spiegando le ultime novità in fatto di swimbait. 15 maggio. Un esperto pescatore accompagnerà nel mondo della pesca in kayak in acqua salata a caccia di tonni. 19 giugno. La serata sarà dedicata all’amico Squalius cephalus, compagno di tante giornate di pesca a lui dedicate. Luglio-agosto. Riposo. 18 settembre. Serata dedicata allo street fishing. Esperti pescatori parleranno del nuovo modo di intendere la pesca. 16 ottobre. Si torna a parlare di Esox lucius e delle tecniche per poterlo insidiare in questo periodo. Non mancheranno foto e filmati a corredo. 20 novembre. Serata dedicata alla teoria della tecnica dei vari tipi di lancio effettuabili nella pesca a spinning e casting. 18 dicembre. Cena sociale, con prenotazione obbligatoria. La serata è aperta a tutti, compresi amici e famigliari e darà modo di potersi scambiare gli auguri di Buon Natale e Felice Anno Nuovo. Uscite 24 febbraio. Pesca all’aspio, con la guida di Isidoro Balconi. 24 marzo. Pesca della trota fario, con la guida di Gianluca Radaelli.
25 aprile. Uscita al lago di Endine. Giugno-luglio-agosto. Sono in programma molte uscite, anche nei giorni infrasettimanali, sia in provincia di Como che in quella di Lecco. Altra metà sarà la Muzza per la pesca del siluro. 22 settembre. Uscita a street fishing, con la guida di Cristian Malonni. 24 novembre. Uscita dedicata alla parte pratica dei lanci effettuabili nella pesca a spinning e casting. Le date e gli argomenti trattati possono subire variazioni che non dipendono dalla volontà della segreteria. Durante l’anno le proposte ai soci sono molteplici, per cui non è possibile inserirle nel calendario: verranno comunicate mensilmente. Per ulteriori informazioni consultate il sito www.spinningclubitalia.it o scrivete a scicomo2007@gmail.com. Responsabile: Simone Carsetti, tel. 392.74.88.325.
notizie
Ricapitoliamo le principali novità comparse su PIPAM negli ultimi periodi, invitandovi a leggere gli approfondimenti e novità direttamente online sul sito www.pipam.it. Se volete partecipare alla nostra comunità nativa non dovete far altro che iscrivervi al FORUM e partecipare attivamente alle discussioni. Ma PIPAM è anche altro ... troverete articoli di tecnica, di flytying, recensioni, test, filmati, ... fatti da pescatori a mosca per i pescatori a mosca e con il quarto di secolo online ormai nel mirino crediamo che di materiale ce ne sia per molto e per tutti i gusti. Siamo presenti anche su vari social come Facebook (https://www.facebook.com /groups/41688482011), Vimeo (https:// www.youtube.com/user/wwwpipam/videos) e Instagram (https://www.instagram.com/ pipam.it) per cui, anche in questo caso, l’invito è quello di iscrivervi e partecipare numerosi!
questo articolo, frequento questa splendida valle da parecchi anni (anche se non quanto vorrei), abbastanza da averne visto i cambiamenti che l’hanno segnata, sia in meglio che in peggio. Anni fa era ben presente il temolo e si potevano fare pescate memorabili con schiuse varie e abbondanti. Purtroppo ora i pochi esemplari rimasti sono ridotti al lumicino! Fortunatamente esiste una zona di protezione a loro dedicata situata tra la ‘diga Gommone’ in comune di Lenna a valle per 5.800 m fino allo ‘sbarramento Italcementi’ in comune di Camerata Cornello. Chissà se...
che viene mantenuto in leggera tensione, senza la necessità di provare ripetutamente a isolarlo e senza rischiare di incidere su quelli a stretto contatto, offrendo in molte situazioni un grande vantaggio rispetto all’uso delle forbici o di altri strumenti come i cutter. La lama a scalpello larga pochi millimetri e molto tagliente è volutamente posizionata perpendicolare al sottile manico per entrare agevolmente in profondità tra le fibre e una volta appoggiata recidere di netto, mediante una piccola pressione, il materiale interessato all’attaccatura con precisione capillare. È un accessorio che...
I THREAD PIÙ SEGUITI
PIPAM NEWSLETTER Mega Popper Abbiamo riattivato la NewsLetter di PIPAM così che anche i PAM un po’ più distratti possano essere avvisati delle novità pubblicate sul sito. Chi non fosse ancora iscritto può tranquillamente farlo sulla homepage di PIPAM. Con cadenza mensile verrete informati sulle novità del mondo della pesca mosca.
FLY FISHING MAGAZINE
di Antonio Napolitano (Flyaenne) Durata: 5’32” Proponiamo la realizzazione di un popper di dimensioni generose per insidiare non solo a black bass ma anche lucci o lampughe. Nella parte posteriore, la combinazione di flashabou e grandi piume di gallo dona all’artificiale un movimento ‘pulsante’ e riflessi irresistibili. In questo caso è stato utilizzato un amo con antialga premontato ma ovviamente potete utilizzarne anche uno classico.
Era il caso? Questo thread prende spunto dal cerchio di Beppe «Era il caso?». Il Ribnik da quest’anno resta aperto anche tutto l’inverno, a prezzi tra l’altro scontati. Forse si sta tirando troppo la corda nello sfruttare all’inverosimile uno degli ultimi gioielli rimasti in Europa...
La Val Brembana
Chisel blade - Lama a scalpello
I ponti
A cura di Paolo Fortunati (Pablo) Vivendo al centro della pianura padanolombarda, una delle mete ‘facili’ dove in poco più di un’oretta riesco a essere in pesca è la Val Brembana, nella sua parte medio-alta. Con diversi amici, alcuni dei quali ringrazio anche per il contributo fotografico a
Testo e foto di David Gianfaldoni (David) Quello che presento di seguito è un attrezzino di precisione per il taglio, adatto per resecare in modo semplice e veloce un materiale evitando di coinvolgerne altri nel taglio stesso. Con questo strumento si riesce a puntare direttamente al solo materiale
A cura di Valerio Santagostino (Balboa) Continua il grande successo di questo thread, divenuto ormai un ‘cult’ nel forum di Pipam. Superati i 100 messaggi anche nell’ottava edizione, apriamo ora un nuovo capitolo!
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I CERCHI PIÙ INTERESSANTI
Stillwater Consigli dall’alto A cura di Angelo Piller (Angelo) Pescare con un amico non significa per forza pescare in due contemporaneamente. Ci sono situazioni, come quella della foto, in cui seguire le direttive di colui che possiede una visuale più ‘elevata’ può fare la differenza. La collaborazione in pesca può portare a risultati del tutto inaspettati...
Uso alternativo del materiale da pesca A cura di Alberto Galeazzo (Faina) Sono in mezzo al mare, sbadatamente con il coltello mi procuro un profondo taglio al
pollicione. Sanguino, il sangue non si ferma, sporco dappertutto. Non ho cerotti con me... A questo punto, sfilo uno degli stripping guard dall’indice, metto un pezzo di un fazzoletto di carta, un po’ di nylon sopra a bloccare e stringere il tutto con lo stripping guard. Per fortuna il taglio non era niente di grave, ma usando in maniera alternativa questo prodotto me la sono cavata.
A cura di Antonio Napolitano (flyaenne) Si ricomincia con la pesca alla trota praticata nei laghi gestiti in modalità stillwater reservoir; è una tecnica che conosco poco ma mi incuriosisce il fatto di sapere che questo mondo racchiude moltissime tecniche e altrettante modalità di approccio per la pesca alla trota. Praticata da riva, dalla barca o dal belly, quali sono le attrezzature, i finali e gli artificiali per la pesca in stillwater?
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50 chilometri di riserve private dedicate alla pesca a mosca e allo spinning In Austria, a pochi chilometri dal confine italiano, l’Aktiv Hotel vi offre: • un prezzo uguale tutto l’anno • una struttura completamente al servizio del pescatore • un servizio di accompagnamento gratuito, possibilità di uscite guidate e corsi PAM • un filo diretto sulle condizioni delle acque Affrettatevi a prenotare: le nostre riserve sono a numero chiuso! Per maggiori info:
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TECNICA MOSCA
LA CANNA DA MOSCA prima parte
MASSIMO MAGLIOCCO [max@massimomagliocco.it]
A
l giorno d’oggi le rastrelliere dei negozi di pesca a mosca sono piene di canne per tutte le esigenze, ma i pescatori effettuano spesso le proprie scelte in modo poco razionale e molto emotivo, dal momento che sono in molti a non conoscere la differenza tra azione e rapidità e che spesso la potenza è confusa per qualcosa di diverso. Un minimo di conoscenza, invece, aiuterebbe non poco, specie nella scelta di una canna piuttosto che di un’altra. Personalmente, ho avuto due immensi maestri che mi hanno insegnato a capire cos’è una canna da mosca. Il primo è Roberto Pragliola, che mi fece scoprire come una canna deve lavorare e perché, in funzione del lancio, deve avere certi requisiti. Ai tempi d’oro, quando eravamo entrambi nella stessa scuola, la SIM, andavo a trovarlo a casa spesso: essendoci una buona amicizia e un ottimo rapporto di stima reciproca, ebbi la possibilità di capire cose che da solo mai sarei riuscito a comprendere. Quella ‘filosofia’, chiamiamola così, è fondamentale per immaginare come una canna da mosca debba lavorare. Esistono progettisti di canne che non sanno lanciare troppo bene e progettisti che hanno invece il lancio scolpito nella mente, oltre a essere ottimi istruttori: è evidente che questi ultimi progetteranno canne più performanti, come appunto nel caso di Roberto. È come disegnare mazze da golf: se lo dovessi fare io, i risultati sarebbero sicuramente scarsi. L’altro maestro, per me, è stato Aldo Silva, a mio avviso il più grande produttore e progettista di canne da mosca italiano, senza voler nulla togliere a tutti
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gli altri connazionali del settore. Ritengo anzi che Aldo sia stato forse il migliore in Europa, ma che come italiano sia stato poco apprezzato dagli altri italiani; chissà, se si fosse chiamato ‘Silvah’ avrebbe magari avuto maggiori estimatori. Aldo mi ha insegnato a capire come si progetta una canna da mosca, la rilevanza dei materiali, delle resine e così via. Mettendo insieme queste due fonti e la mia esperienza trentennale nel lancio, sono arrivato a una soddisfacente conoscenza delle varie problematiche.
breve storia della canna La storia della canna da mosca, al contrario di quanto si pensi, inizia molti secoli fa. Manoscritti molto antichi scoperti in Cina già spiegavano come si doveva operare per incollare bene il bambù. Per avere dati più precisi si deve però arrivare al XIX secolo e precisamente al 1805, quando apparvero in Inghilterra le prime canne in bambù incollato e dove, qualche decennio più tardi, nel 1836, apparve il primo libro inglese in cui si parlava in dettaglio di questi attrezzi. Nel 1844, in America, Samuel Philippe sperimentò la costruzione delle canne in bambù e sancì definitivamente la nascita dell’era di questo materiale, che si protrarrà per anni, passando per nomi noti e meno noti come Norris, Marphi, Green, ecc., fino al 1871, anno in cui Hiram Lewis Leonard costruì la sua prima canna e iniziò una produzione vera e propria. Oggi Leonard è giustamente considerato uno dei miti della mosca, padre della can-
A differenza dei modelli classici anglosassoni di un tempo, le moderne canne in bambù da mosca prodotte dagli artigiani italiani si contraddistinguono per la loro rapidità.
na in bambù. In quello stesso anno, in Inghilterra, un altro ‘grande’ della mosca iniziava la sua produzione: Hardy. Nel 1947 apparve la fibra di vetro e dopo pochi anni divenne molto frequente il suo impiego sul mercato americano per la produzione di canne. Fu l’inizio di un periodo di febbrile lavoro di tutte le fabbriche sul tipo di lavorazione della fibra di vetro, che avrebbe dato i risultati migliori. Si sperimentarono infatti diverse varianti tra resine e fibra di vetro in rapporto alla densità del composto che doveva dare poi la giusta elasticità del materiale. Il risultato fu quello di una canna più leggera di quella in bambù, ma con un rapporto di elasticità minore, il che comportava una maggiore sezione cava all’interno. La fibra di vetro possedeva tuttavia un grosso limite: tendeva a ovalizzarsi quando si aumentava la distanza di lancio e aumentava il carico, il che limitava molto il suo raggio di azione. Passarono altri anni finché, finalmente, si iniziò a sperimentare un nuovo, straordinario materiale, il carbonio.
di costruire qualsiasi canna con le caratteristiche desiderate sia in lunghezza che in potenza, che in rapidità, dal momento che leggerezza e robustezza sono gli elementi fondamentali di questo materiale. Frutto di altissima tecnologia, esso passa attraverso complessi processi lavorativi, tra i quali l’alta temperatura è quello più spesso utilizzato. I cristalli ricavati da tali lavorazioni vengono ‘stirati’ in senso longitudinale, andando a formare delle fibre estremamente sottili, invisibili a occhio nudo. Si tratta di un materiale straordinario, che a parità di peso con la fibra di vetro è tre volte più robusto e fino a quattro volte più veloce. Così come sono, tuttavia, le sue fibre non possono essere utilizzate, necessitando dell’inclusione in resine come il polyestere, il fenolico o l’epossidica. Non si può parlare di carbonio senza accennare al concetto di modulo. Cos’è, o meglio, quale è il significato di questa parola? Spesso si sente parlare di basso, medio e alto modulo, ma altrettanto spesso si ignora cosa veramente sia. Il modulo delinea la densità delle fibre in un foglio di carbonio: più è alto, maggiore è la densità, dando come risultato una maggiore leggerezza e una maggiore durezza. Non è detto, comunque, che una canna realizzata con un carbonio di modulo più basso sia peggiore di una in alto modulo: entrambi hanno vantaggi e svantaggi. Con una canna costruita in alto modulo, si ottiene un prodotto finito, a parità di lunghezza, più leggero e molto più rapido, che tuttavia ha anche aspetti negativi, soprattutto ha maggiori probabilità di rompersi a causa della minore quantità di materiale impiegato in relazione alla corona che forma l’anima della canna, che in quella in alto modulo è più sottile. Tornando al paragone con altri materiali, analizzando una canna in fibra di vetro sotto sforzo, se ne possono verificare allungamenti dell’ordine del 3-4%; una in bambù si stira fino al 7-8%, mentre una in carbonio solamente dell’1% circa. Tirando le somme e verificata la maggior rigidezza, si può immediatamente comprendere come il carbonio abbia peculiarità infinite. Una delle sue prerogative, come si diceva, è la leggerezza. Un grezzo costruito con questo materiale, che è poi l’anima della canna, cioè la componente più importante dell’attrezzo finito, va dai 15 ai 20 g per le canne fino alla 7’,6’’ e a 50 g circa per quelle lunghe e molto lunghe: un peso estremamente basso, che nessun altro materiale può Rotolo di carbonio.
il carbonio Fibra sintetica chiamata polyacrylonitrile, o più semplicemente ‘PAN’, il carbonio è senza dubbio il materiale con il quale sino ad oggi si è riusciti a costruire le migliori canne da mosca. L’aspetto tradizionale legato al mondo tutto particolare del bambù non è venuto meno, ma con il nuovo materiale si è acquistato enormemente sotto l’aspetto tecnico vero e proprio. È risaputo che attraverso il suo utilizzo si è in grado 6/2018
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fra spiaggia e bassa costiera
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L
GIANLUCA SULAS [gianluca.sulas@email.it]
a fase di passaggio fra l’autunno e l’inverno è un momento di rinascita per la natura mediterranea. Le colline si tingono di verde, il cielo si riprende il suo colore e il mare diventa un po’ più cupo; la temperatura dell’acqua inizia a scendere. Molte specie lasciano i bassi fondali costieri per cercare temperature più stabili al largo e sotto la superficie delle acque costiere inizia il rituale riproduttivo delle spigole. Le regine hanno bisogno di cibo in quantità per affrontare le dure fatiche della riproduzione e di un luogo sicuro dove deporre: è uno dei momenti in cui sono maggiormente propense ad attaccare le esche artificiali, ma è anche un momento molto delicato per loro. Per questa ragione, soprattutto in questo periodo dell’anno, non dobbiamo dimenticare di essere ‘pescatori sportivi’, cercando di rilasciarle nelle migliori condizioni possibili. L’arrivo dell’inverno è sempre un periodo particolare per gli spigolari. Il corpo e la mente vengono stimolati dalle variazioni climatiche. Ogni abbassamento di pressione o soffio di vento ci avvicina alla costa e alle spigole. Col passare degli anni, gli appassionati di pesca con le esche artificiali vengono completamente assorbiti dai cicli della natura. Quando un pescatore sente il momento giusto sulla pelle, e non potendosi muovere verso il mare soffre, è chiaro il segnale che indica il riavvicinamento ai cicli della natura. E il fuoco deve rimanere acceso per continuare a sentire sulla pelle il momento giusto e far parte di quel magico ciclo. Per tenere acceso il fuoco servono catture e passione.
La spigola è un pesce che si adatta a diversi ambienti marini, caratteristica non comune a molte specie di predatori. La si può incontrare nel bel mezzo della risacca formatasi dopo una violenta mareggiata o nelle tranquille acque di una laguna salmastra: una miriade di ambienti marini dominati dal clima che formano un universo di situazioni di pesca differenti. Quando uno spinner si reca in riva al mare per mettere a bagno i suoi artificiali, ha una sola certezza: la pesca a spinning in mare non prevede certezze. Bisogna impegnarsi per ‘stare in pesca’. Se non si vuole incappare in tante cocenti delusioni, occorre tirar fuori dal cilindro la capacità di adattamento all’ambiente e alla situazione climatica. Concentreremo allora le nostre fatiche di pesca in due degli ambienti che in questo periodo sono fra i più produttivi per insidiare le spigole con le esche artificiali: gli arenili e la scogliera bassa, ambienti spesso contigui. Molti arenili delle coste italiane sono infatti limitati o divisi da zone di scogliera bassa. Nonostante la loro vicinanza, tuttavia, i due ambienti costieri presentano morfologie differenti. Lo spinning dalla spiaggia lo si affronta spesso in wading e si pesca a livello della superficie dell’acqua, mentre quando si sale sulle rocce di una scogliera bassa si pesca almeno uno o due metri sopra il livello della superficie. Sono due dinamiche di pesca abbastanza differenti. Mentre nel primo caso si ha spesso la necessità di scavalcare le onde con il nostro artificiale, nel secondo l’altezza ci aiuta. L’altezza rispetto alla superficie e le onde influiscono sulla scelta dell’attrezzatura, in particolare sulla scelta della canna da pesca.
Una bella cattura realizzata con il Drag Metal Cast di DUO.
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COSTRUZIONE MOSCA
HEGGELI
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ArmAndo QUAZZo [armando.quazzo@gmail.com]
o fatto un patto con un vichingo per migliorare le mie mosche da salmone. Ogni anno ci confrontiamo su possibili modelli nuovi o riedizioni di modelli vecchi, studiamo le modifiche di forme, dimensioni, materiali, ami, supporti ecc., con l’impegno di realizzare i nuovi campioni e di provarli in pesca. Il sodalizio è sicuramente squilibrato, in quanto il mio amico Øyvind Kleiven, del quale vi ho parlato nel n. 3/2018 di questa rivista, è un vero professionista (con oltre 6.000 salmoni a suo vantaggio, dei quali oltre 200 superiori ai 10 kg), mentre il sottoscritto è un modesto costruttore amatoriale di mosche, con la voglia di innovare e di sperimentare soluzioni nuove. Il proposito dell’anno scorso era quello di trovare una mosca dai colori classici che andasse bene sia per il salmone e la trota di mare, sia per la trota di acqua dolce. Sono stati quindi abbandonati i colori troppo sgargianti, i materiali futuribili, gli occhi luminescenti e le resine a polimerizzazione ultravioletta, per rivolgere lo
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sguardo a qualcosa di molto più tradizionale. È venuta subito in mente a entrambi una mosca della tradizione norvegese, la Heggeli, un artificiale ideato negli anni Sessanta da Bernhard Caspari per pescare nello schema idrico di Heggeli, situato a nord di Oslo nel Nordmark norvegese. La mosca ha provato la sua efficacia nell’ultimo cinquantennio in tutte le acque norvegesi e con essa il mio sodale vichingo ha catturato una buona parte dei suoi 132 salmoni della scorsa stagione, oltre a un numero ragguardevole di trote di mare. Si tratta di una mosca dai colori sobri che può essere realizzata su amo singolo, doppio, su tube e in stile standard ma anche spey (è perfetta quindi per lo swing). La costruzione non presenta particolari difficoltà, specie se si sceglie la variante in ala di pelo al posto di quella tradizionale in sezione di piuma di germano. La Heggeli è ottima dalla taglia 4 in giù per l’amo singolo o doppio e particolarmente apprezzata nella versione in amo triplo (taglia 12-14) per la pesca alle trote di mare; una versione tube con tubo da 3/4” in ottone si è dimostrata molto efficace a inizio stagione con acque alte. Per
le acque peaty, alcuni preferiscono l’utilizzo di tinsel oro al posto dell’argento: la scelta sta a voi. A parte la soddisfazione di realizzare delle belle mosche (patologia che affligge moltitudini di costruttori che possiedono arsenali di artificiali che non utilizzeranno mai), la vera ricompensa per il mio lavoro di costruzione invernale è quella di pescare a fianco di un vero professionista e di sfruttare tutti i preziosi consigli che un pescatore di salmoni occasionale come il sottoscritto non potrà elaborare da solo neppure in tutta una vita di pesca. Øyvind mi ha accompagnato anche quest’anno a pesca e mi ha condotto sull’Audna, un fiume di medie dimensioni davvero ricco di grilse e trote di mare. Dopo avermi indicato dove dovevo posizionarmi, e avermi spiegato la dinamica del lancio e della passata che dovevo cercare di far compiere alla Heggeli, mi ha augurato buona fortuna ed è tornato nel suo posto di osservazione. Ho seguito meticolosamente le istruzioni e al quarto lancio ho avvertito un leggero strattone e ho visto un movimento nei pressi della mosca. L’amico, che mi seguiva dall’alto, mi ha detto che un bell’esemplare, stimato attorno ai 79 kg di peso, aveva seguito la Heggeli e l’aveva brevemente urtata senza rimanere allamato. Chi va a pesca di salmoni sa che un tug è un ottimo risultato in una giornata in cui nessuno cattura nulla... Provatela a trote sui fiumi nostrani e non ve ne pentirete.
HEGGELI • amo: a scelta singolo (wet), doppio o triplo, oppure anche in versione tube • filo di montaggio: 8/0 pre-waxed bianco per il montaggio del corpo, 8/0 pre-waxed nero per ala e testa • coda: tippet di fagiano dorato • tag: filo metallico (wire) • corpo: tinsel argento piatto, rigato con wire • hackle: collare o barba di hackles di gallina colore bruno chiaro • ala: bucktail marrone (o calftail per le mosche più minute) • occhi: jungle cock (opzionali) 1. Fissate il filo di montaggio e legate del filo metallico (wire) a ridosso del gambo di ritorno dell’occhiello. 2. Legate il wire lungo il gambo dell’amo. 3. Realizzate un tag di poche spire. 4. Fissate la coda in fagiano dorato, cercando di tenerla abbastanza lunga: circa 1/3 del corpo della mosca; ribaltate il wire verso l’occhiello. 5. Ribaltate nuovamente il wire verso la coda dell’artificiale e nel contempo legate uno spezzone di tinsel piatto.
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RIVER PIKE S STEFANO MARCONI [facebook.com/stefano.marconi.121]
veglia, caffè, carico canne ed esche, controllo soprattutto di non aver dimenticato nulla, lascio scaldare la macchina e nel mentre mi fumo una sigaretta, pensando a come affrontare la giornata che mi aspetta. Do un’occhiata veloce sul sito ai livelli, salgo in macchina, cinque minuti e mi ritrovo sulla riva, dove celati tra una leggera nebbia riesco a scorgere i giri d’acqua del mio calmo e impetuoso fiume – il Ticino – tra le prime luci dell’alba. Ca-
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rico tutta l’attrezzatura sulla barca, accendo il motore e mi preparo all’ipotetico cappotto… Eh sì, perché già di per sé la pesca al luccio in Italia non è così facile, se poi la si pratica in un ambiente in continuo mutamento come il fiume diventa ancor più tecnica. In questo articolo vorrei infatti dare qualche indicazione di massima per iniziare a orientarsi nella pesca del luccio in fiume, un tipo di pesca poco praticata, non facile, ma che può riservare grosse soddisfazioni.
un luccio per ogni stagione
Sopra, a sinistra Pike Jerk 105, a destra Shad 185, entrambi di Molix, ottimi per la caccia dell’esocide. La scelta dell'esca è molto importante in base allo spot. Per questo motivo in fiume, pescando dalla barca è meglio avere più canne specifiche per la tipologia di esca utilizzata, mentre pescando dal piede è possibile portare la sola Skirmjan Pike Hunter MSE-PC-71MH (216 cm, 21-85 g), che permette di gestire la maggior parte degli artificiali.
Cerchiamo anzitutto di focalizzare l’attenzione sugli spostamenti dell’esocide durante le varie stagioni, primo importante step per ‘avvicinarsi’ il più possibile alla cattura, perché la pesca, soprattutto di pesci come il luccio, non è solo pesca ma anche etologia, ossia conoscenza dei comportamenti e delle abitudini. Se vi state già chiedendo se ci sono periodi migliori per praticare la pesca al luccio, la risposta è sì, dal momento che è possibile effettuare una distinzione molto netta tra periodi tecnicamente più duri, l’inverno e l’estate, e più favorevoli, la primavera e l’autunno. Cominciamo a descrivere le abitudini del luccio nel periodo più ‘rispettoso’ della sua pesca, quello di chiusura per la frega. Durante questo periodo, che solitamente nel nord Italia coincide con il fermo dal 31 dicembre al 31 marzo, l’esocide raggiunge i posti elettivi di frega, che di norma sono ambienti laterali del fiume, quali sorgive o rami secondari, tendenzialmente con maggior apporto di acqua di falda, quindi più calda e abbondante vegetazione, dove ‘incollare’ le uova. I periodi di frega possono comunque cambiare in base alle condizioni ambientali, essendo legati alla temperatura dell’acqua in aumento e al fotoperiodo; tendenzialmente la deposizione avviene quando l’acqua raggiunge i 13-14 °C. Anche la genetica, ossia la specie se si parla di Esox lucius (northern) e di Esox cisalpinus (italico), può fare la differenza: mentre il nostro luccio si riproduce più precocemente, ovvero con una temperatura un po’ più fredda, è facile vedere i verdoni in riproduzione ancora in maggio. Dopo la frega, in cui si assiste a uno stop alimentare, i lucci sono molto famelici, soprattutto i maschi che hanno dovuto ‘combattere’ per la femmina. In questo periodo dovremmo andare a cercarli proprio nelle lanche che sono connesse alle aree di frega, dalle quali i lucci smontano per tornare in fiume a cercare cibo. In questo senso è bene conoscere molto bene i luoghi dove si pesca per capire quali siono le zone di transizione pre e post frega, che potranno quindi essere utili sia per
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fLY tYing Contest
inviaCi La tua MosCa: potrai vinCere
spediZione entro iL 20.12.2018: paraCHute
un kit MarC petitjean
Il sistema di montaggio del contest del prossimo numero è
PARACHUTE Spedizione entro il 20 dicembre 2018 a La Pesca Mosca e Spinning, via Musignana 7, 50022 San Polo in Chianti. Dressing e note di commento in un file di testo a redazione@lapescamoscaespinning.it
Regolamento completo su
www.lapescamoscaespinning.it Premio su oGNi Numero: Kit mArC PetitJeAN (magic tool regular + magic tools stacker + set Fili di montaggio + Busta Cul del canard) offerto da Flyfishdolomiti.com di Angelo Piller • Il Magic Tool Regular è un kit specifico per la costruzione di mosche con il metodo ‘in asola’, secondo il sistema del tutto innovativo creato da Marc Petitjean. L’attrezzo consente di utilizzare in modo semplice e veloce entrambi i capi delle barbe delle piume (cdc e altre) escludendone il calamo, oppure, nella fase di dubbing, escludendone la spessa anima centrale per un dubbing più esile, folto e naturale. Il Magic Tool consente di mescolare fibre di tutti i tipi e di realizzare artificiali estremamente leggeri, galleggianti e soprattutto catturanti. • Il Magic Tools Stacker, che comprende pettinino e raggruppatore, è stato studiato per raggruppare le fibre di cdc all’interno del Magic Tool, ma consente molti usi diversi. Rispetto ad altri stacker in commercio, ha la particolarità di poter essere usato sia con le fibre naturali (peli e piume, perfetto per il cdc) che con quelle sintetiche, in qualunque quantità. •Il Set Fili di montaggio è composto da quattro bobine di filo specifico per la costruzione in asola ideata da Marc Petitjean nei quattro colori fondamentali nella costruzione delle mosche: beige, grigio, oliva e nero. Ogni bobina contiene circa 200 m di filo di montaggio. • La Busta Cul de canard selezionato da Marc Petitjean è un materiale di ottima qualità, che si presta al meglio per effettuare i suoi montaggi ad asola. La busta contiene 1 g, colore beige o blue dun.
Premio FiNALe ANNuALe: morsetto stoNFo eLite Versatile, in grado di affrontare montaggi di ogni tipo, il morsetto Elite consente il montaggio in linea aggiustando l’allineamento dell’amo grazie allo snodo del braccio portapinza. Agendo sul pomello della frizione si può ottenere la rotazione libera dell’albero portapinza oppure il blocco secondo angolazioni volute. L’insieme portapinza è montato su cuscinetti e può ruotare liberamente aiutato da una piccola manovella, oppure rimanere bloccato o ruotare frizionato, agendo sulla vite di registro posta frontalmente sul corpo centrale. La pinza di serraggio dell’amo è realizzata in acciaio speciale temperato. Una piccola vite posta nella parte anteriore ha lo scopo di adattare l’apertura della pinza allo spessore dell’amo, mentre un ingegnoso sistema di levetta posteriore permette un agevole e inamovibile serraggio dello stesso, da un amo del 28 a uno del 5/0 da mare. La stessa testina può essere facilmente sostituita svitando la vite che la fissa al relativo supporto. Può essere utilizzato sia da destri che da mancini senza dover smontare alcunché (basta svitare e riavvitare la vite della frizione dalla parte opposta). Il morsetto è fornito completo di chiavette brugole di servizio, molletta fermamateriali, perno filettato di servizio, accessorio per i montaggi parachute e in linea e istruzioni per l’uso. Maggiori informazioni su www.stonfo.com.
Lure BuiLding Contest spediZione entro iL 20.12.2018: LipLess per La trota
Al primo classificato su ogni numero una canna MOLIX SKIRMJAN MSK-SW-68S
inviaCi iL tuo artifiCiaLe autoCostruito: potrai vinCere una Canna MoLix skirMjan
L’artificiale del prossimo numero è
Premio finale
LIPLESS PER LA TROTA
Al primo classificato dell’anno 2019, sulla base dei risultati delle prove in acqua dei sei artificiali vincitori sui singoli numeri dell’anno, oltre alla canna Molix Skirmjan andrà in premio
Spedizione entro il 20 dicembre 2018 a La Pesca Mosca e Spinning, via Musignana 7, 50022 San Polo in Chianti. Dressing e note di commento in un file di testo a redazione@lapescamoscaespinning.it
un kit per la costruzione di esche siliconiche di Loris Lures.
Regolamento completo su
www.lapescamoscaespinning.it Skirmjan MSK-SW-68S Length: 6’8’’ (203 cm) Lure 3/16>3/4 oz (5>21 g) PE Line: 0.8>1.5 (10>16 lb) Action: Extra Fast
La Skirmjan MSK-SW-68S è un attrezzo specifico per la pesca con le soft bait e i piccoli jerk. L’azione è rapidissima e la canna garantisce ferrate efficaci e precise, mantenendo una buona sensibilità sulla vetta, per sondare al meglio i fondali quando la si utilizza nella ricerca della spigola o del bass pescando con piccoli shad. È versatile anche con l’utilizzo di jerk bait, quando c’è la necessità di muovere al meglio l’esca con l’azione di jerking o pescando offshore su mangianze di tombarelli o piccoli pelagici.
Il kit Loris Lures comprende: 1 litro di Plastisol da colata, 500 ml di plastificante (softener), 500 g di Compound indurente (hardener), 100 ml di stabilizzante termico, 5 confezioni da 30 ml cadauna di colori da Plastisol (bianco, nero, verde, giallo, rosso), 20 ml di scent concentrato al gambero di fiume + feromoni
FRANCESCO GIORDANO • INTERPRETAZIONI SONORE SOFT
moLix JerK 95 Dr + moLix Lover Buzz oppure tre PiNze Per hACKLes stoNFo moLix JerK 95 Dr • 12,5 g • 9,5 cm • Floating • Deep range: da 250 a 350 cm • colore Gold Candy (#227 )
Il Jerk 95 DR è un’esca adatta alle condizioni estreme, sia nei mesi invernali, caratterizzati da acque molto fredde, sia nei mesi estivi, quando le temperature delle acque aumentano drasticamente; si è dimostrato inoltre molto catturante anche in spot ad alta pressione di pesca. Condizioni tutte, queste, che rendono il predatore particolarmente apatico. L’azione floating aiuta a tenere l’esca a lungo nella strike zone utilizzandola tra ostacoli sommersi e limitando i rischi di incaglio. Grazie al lip di generose dimensioni, si riesce a rag• giungere con facilità la profondità di pesca desiderata. Nel recupero, la sua caratteristica principale sta nel nuoto stretto, caratterizzato da un esclusivo rolling dovuto alla disposizione interna dei pesi mobili Molix D.L.S (Dynamic Load System) che, oltre a migliorare le distanze raggiungibili sul lancio, fa vibrare l’esca mantenendola stabile sull’asse anche a recuperi veloci. Quest’ultima caratteristica ne permette l’utilizzo anche a trolling pescando in mare. I materiali di qualità con cui è realizzata, la componentistica e le colorazioni completano questa particolare esca con cui potrete pescare tutto l’anno sia in FW che in SW.
moLix Lover Buzz • 1/2 oz. (14 g) • hook size: #3/0 • colore hot Chart (#06)
Il Lover Buzz è un importante prodotto della collaborazione tra Molix e il professionista Mike Iaconelli, Elite U.S. Pro Angler. Grazie al profilo in-line e alla forma compatta, è in grado di offrire la massima precisione anche nelle presentazioni complicate da forte vento. La perfetta continuità tra canna, filo e artificiale assicura un controllo più accurato, che potenzia le prestazioni sia in acque aperte, sia in zone di heavy cover, con vegetazione spessa e affiorante. Lo skirt è in silicone del tipo Fine Cut, una miscela particolare che rende l’azione dell’esca naturale e realistica. È armato con un amo OMTD High Performance con stopper d’acciaio inossidabile di alta qualità, la cui funzione è di stabilizzare il trailer anche in condizioni di pesca radicali. Se avete bisogno di pettinare rapidamente una zona per localizzare il pesce o affrontare predatori attivi con un’esca di reazione, il Lover Buzz rappresenta una delle soluzioni migliori.
tre PiNze Per hACKLes stoNFo • artt. 503 - 462 - 577
1. Pinza per l’avvolgimento della piuma, con impugnatura anulare in gomma soft touch (art. 503). 2. Pinza rotante che permette di velocizzare al massimo l’avvolgimento: la molla in acciaio inox, funzionando da ammortizzatore durante la fase di rotazione, impedisce le frequenti e fastidiose rotture della piuma (art. 462). 3. Pinza per hackles di nuova concezione: blocca saldamente qualsiasi tipo di materiale, come hackles di gallo, piume in cul de canard, microciniglie, tinsel, filo di piombo ecc. (art. 577).
show room va. A protezione della temibile salsedine, la canna ha un doppio rivestimento di resina ed è dotata di un utile ‘ferma artificiale’ (hook keeper kigan in titanio). Ottimo anche l’impiego, con la VIS 70MHF, di long jerk e needle da riva quando occorrono energici lanci a centro mare. Per ulteriori informazioni: t3distribution srl, sede legale via Campolongo 4/E, Padova, sede operativa viale Combattenti Alleati d’Europa 9, Rovigo, tel. 345/1406423, www.t3distribution.it, info@t3distribution.it.(Giorgio Montagna)
una favolosa canna saltwater
ST. CROIX AVID INSHORE VIS70 MHF La St. Croix Avid Inshore VIS70 MHF è sicuramente una delle canne più amate dai pescatori saltwater della nostra penisola, sia da coloro che amano lanciare dalla scogliera, a caccia ad esempio di barracuda, serra, palamite ecc., sia da chi pesca su mangianze dalla barca, alla ricerca di tunnidi come tombarelli e alletterati di buona taglia. Rinnovata nel 2016, questa serie di canne made in USA stupisce sempre per la sua componentistica affidabile, come la grafite in alto modulo (SCIII) e i nove anelli Kigan Master Hand Zero Tangle particolarmente studiati per i trecciati e con telaio in titanio per garantire sicurezza alla salsedine. Il portamulinello è l’originale Fuji DPS; la colorazione di base che contraddistingue la serie Avid Inshore è il tipico verde acqua (seaform green metallic). Rigorosamente in monopezzo, la Avid VIS70 MHF esalta in pesca un’azione di punta (Fast) e sprigiona una ‘schiena’ affidabile anche a combattimenti gravosi. Lo scorso ottobre l’ho testata su diversi tonnetti rossi, particolarmente attivi, che la canna ha gestito al meglio nei combattimenti. Il manico è di sughero di altissima qualità e risulta in pesca ben impugnabile. Ho lanciato per ore metal jig tra i 20 e i 40 g senza affaticarmi minimamente, grazie alla maneggevolezza e piacevolezza dell’uso in mare. Prontissima sulla ferrata, si è rivelata idonea a combattimenti violenti con pesci di svariati chili, nonostante la casa madre abbia alleggerito complessivamente il blank. L’ho abbinata a mulinelli di taglia 4000-5000 senza pregiudicarne l’incredibile bilanciamento. La misura è di 2,13 m, per un peso di soli 147 g; il modello da me provato lancia ottimamente esche tra i 15 e i 40 g circa e si presta all’uso di popper, wtd e skitter pop, idonei anche a belle lecce amia insidiate da ri-
una serie dal gusto retrò, con due portamulinelli diversi
REDINGTON BUTTERSTICK Le nuove Butterstick sono costruite in fibra di vetro di altissima qualità T-Glass e con componenti Premium. Dal fantastico gusto retrò, ha legature di tre tonalità di arancione che risaltano sul grezzo color bianco latte. Con il manico si viene proiettati nel mondo del design e dalla lenza 0 alla 5 le canne montano un manico e un portamulinello interamente realizzati in sughero e con portamulinello a battuta. I modelli per coda 6 e 8, invece, montano portamulinello in alluminio con manico e fighting butt in sughero dalle linee molto accattivanti, perfette per pescare a streamer e aumentare esponenzialmente le emozioni in pesca. Caratteristiche: • azione slow per presentazioni delicatissime; • freshwater, slow action rod; • fibra di vetro; • manico in sughero Premium;
• portamulinello ad anelli scorrevoli per i modelli fino alla coda 5; • portamulinello in alluminio per i modelli per coda 6 e 8; • puntini di allineamento; • garanzia a vita. Per ulteriori informazioni: Garue, via del Torchio 14, Milano, tel. 02/ 86453590, www.garueshop.com, info@garue.it, facebook.com/garueshop, www.garueshop.com/prodotto/redington-butterstick-2-0.
la nuova serie, suddivisa in quattro categorie
SPORTEX BASSISTA Di anno in anno Sportex ci sta abituando a continue e numerose novità. Questa stagione, una delle serie di canne più attese è sicuramente Bassista. Questa splendida serie, che vanta il montaggio dei nuovissimi Fuji Fazlite e dei portamulinelli Fuji, è divisa in quattro piccole categorie: Finesse, Drop Shot, Vertical e Jerk. Finesse, la versione per la pesca più light, comprende tre azioni, da 180 a 210 cm, con grammature da 3 a 22 g. L’utilizzo principale è quello appunto per la pesca finesse, per la ricerca di pesci quali bass, spigole, persici e altri predatori di media-piccola taglia.
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Drop Shot è la serie pensata esclusivamente per la pesca del persico in ambiente lacustre, sia con la tecnica del dropshot, come suggerisce il nome, sia utilizzando metal jig per raggiungere lunghe distanze e grandi profondità, ma ben si adatta anche all’utilizzo in torrente con la gomma. L’azione è morbida ma incredibilmente reattiva, capace di avvertire mangiate a grandi profondità e istantaneamente ferrare senza timore. Tre modelli, 220, 240 e 270 cm, con grammature, rispettivamente, di 20, 15 e 10 g. Vertical, invece, comprende una sola canna con impugnatura da baitcasting, pensata per la pesca in verticale con gomme o morto manovrato per la ricerca di perca, senza temere comunque l’utilizzo a lancio per la pesca di altri predatori. Lunga 195 cm e con una grammatura da 25 a 55 g.
• blank di colore Chipotle con legature color Cayenne con rifiniture in argento; • passanti a serpentina in super hard cromo e stripping guides in ceramica Fuji; • sacca nera con targhetta di riconoscimento del modello Cayenne e tubo portacanne in alluminio nero con medaglione Sage; • garanzia a vita. Per ulteriori informazioni: Garue, via del Torchio 14, Milano, tel. 02/ 86453590, www.garueshop.com, info@garue.it, facebook.com/garueshop, www.garueshop.com/prodotto/sage-igniter.
Jerk, infine, è la versione più pesante della serie, studiata per l’utilizzo dei pesanti jerk da luccio. Due le azioni, entrambe con impugnatura da casting: una 190 e una 200 cm, con grammature rispettivamente di 75119 e 82-139 g. Una serie completa e tecnica per il pescatore più esigente ma con un prezzo che è alla portata di tutti. Per ulteriori informazioni: Majora Intelligent Fishing, tel. 02/95364376, www.majorafishing.com, www.majora spinning.com.
una all-round di altissima qualità
BANANA RODS HELIOS WIDE GAME 7-70 G CASTING
per fronteggiare le peggiori condizioni di pesca
SAGE IGNITER La Igniter è la nuova serie introdotta da Sage per fronteggiare le peggiori condizioni di pesca. Vento e forti intemperie non vi fermeranno più e riuscirete a posare l’artificiale esattamente dove volevate con una precisione prossima al millimetro. È una canna rapida per definizione, con azione fast per situazioni in cui la pesca deve diventare tecnica e per lanciare artificiali o rig molto voluminosi. Caratteristiche: • tecnologia KonneticHD® per uno sviluppo dell’energia lineare impressionante, per permettere di lanciare a distanze ragguardevoli anche controvento;
• portamulinello in legno di Cocobolo e alluminio anodizzato;
La Banana Rods Helios Wide Game 7-70 g Casting è una canna all-round, come anche il suo nome fa intuire: wide, ovvero ‘largo’, è certamente il suo campo di utilizzo. A prima vista la canna si caratterizza per le sue impeccabili finiture blu elettrico, per la leggerezza, la bilanciatura e la rapidità conferita dai materiali di assoluta eccellenza con i quali viene assemblata, a partire dalle fibre di carbonio unicamente Toray e Mitsubishi, che garantiscono una straordinaria capacità di trasmissione delle più piccole vibrazioni o degli ‘sfalsi’ nel nuoto dell’esca. Come evidenziato anche nella presentazione del modello Finesse 2-10 g sullo scorso numero, ciò si associa al montaggio personalizzato, che va dal manico, con particolare attenzione alle richieste del cliente, alle splendide legature fatte a mano, senza nessun minimo errore, realizzate in questo caso tono su tono in colore ‘acciaio grigio’ che le rendono quasi invisibili sul grezzo. Esse sono realizzate sul piede dell’anello a partire da un tipo di carbonio sviluppato appositamente per Banana Rods. La canna è montata con 10 + apicale anelli Fuji serie Kr Concept Torzite Titanium, l’impugnatura in Eva è in due parti, così da offrire una placca portamulinello di piacevolissima fattura, con la parte anteriore, ove viene avvitato il mulinello, interamente in carbonio. Quanto all’utilizzo pratico, la prima curiosità, come anticipato, deriva proprio dall’ampio range di lancio. Premesso che una canna del genere do-
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show room vrebbe trovare sempre posto nella nostra rastrelliera, garantendo la possibilità di affrontare diverse tipologie di spot in assoluta tranquillità, visto l’ampio utilizzo di esche consentito e l’azione di punta che permette di insidiare i predatori sia in spot con ostacoli, che con swim bait in acque libere prive di essi, vediamone le caratteristiche. Il manico spittato è tenuto volutamente corto per essere usato anche da chi ama la pesca dal belly e non vuole portarsi dietro tante canne. La sensibilità in punta permette l’utilizzo di soft bait con testina piombata o libera di zavorra, senza compromettere la trasmissione di vibrazioni durante la sessione di pesca, in modo da utilizzare artificiali sia di piccole dimensioni, destinati a tutti i luoghi ove la presenza di big bait può essere invasiva, che di maggior peso, risultando particolarmente idonea nei piccoli stagni o laghetti, dove la diversificazione di spot da affrontare richiederebbe almeno due-tre canne: essendo praticata a piede asciutto, è sempre stressante portare tutto dietro ogni volta… La sua straordinaria leggerezza le conferisce una piacevolissima sensazione di utilizzo se abbinata a un mulinello da casting non troppo pesante, intorno a una taglia 2000. La canna può sembrare un po’ sottile, ma grazie al materiale di primissima qualità è in grado di affrontare spot con predatori importanti. L’abbiamo testata all’idroscalo milanese nella pesca al luccio con artificiali Borer line, vicini alla potenza massima di lancio consigliata dalla casa costruttrice e ha dimostrato una naturale scioltezza nel lanciare e trasmettere vibrazioni con esche del genere. L’esistenza nello spot di predatori di diverse specie, come black bass, perca e appunto lucci, ha consentito l’utilizzo di esche di svariati pesi e dimensioni, data la presenza di erbai o di acque basse anche vicino alla riva, ideali per testare la praticità di una canna ‘tuttofare’. Ci siamo recati in loco volutamente con i mezzi pubblici per ottimizzare la scelta delle esche e ridurre al minimo l’ingombro durante il trasporto e abbiamo affrontato lo spot, molto vasto ma percorribile a piedi per l’intero perimetro, utilizzando esche dai 15-20 g fino ad arrivare al borderline consigliato. L’azione di punta della Wide Game permette un controllo delle esche di gomma anche in fase di discesa verso il fondale, tecnica che regala sempre piacevoli sorprese. Anche con grossi rotanti o spinnerbait la canna non presenta pieghe anomale, date dall’attrito dell’acqua durante la fase di recupero, continuando a mantenere un assetto stabile e una prontezza in ferrata notevole. Si tratta dunque di una canna fantastica, molto funzionale e piacevole da utilizzare. Per qualcuno il manico sarà un po’ corto, ma vista la particolare attenzione alle richieste del cliente non dovrebbe essere un problema farlo realizzare nella misura idonea alle proprie esigenze, oltre che nel materiale preferito. Il costo è certo alto, ma ampiamente rapportato alla qualità complessiva della canna e alla possibilità di personalizzazione. Per ulteriori informazioni si può fare riferimento al sito www.bananarods.com. Tel. (Francia): +33/ 231/157030. (Mauro Marzi e Giorgio Montagna)
quattro i modelli della nuova serie Majortech
MIZUKI TROUT GAME Mizuki è la serie di Majortech studiata per la pesca alla trota nella maniera più light. La serie si compone in due azioni (183 e 198 cm x 0,5-6 g), studiate per l’utilizzo ad Area con piccoli ondulanti e minnow, una canna poco più lunga (213 cm x 1-7 g) pensata per gli amanti della pesca Native o per chi vuole affrontare il laghetto in maniera Light e una canna più lunga (244 cm x 2-8 g) ideata per la pesca in torrente, agonistica e non, con gomme o piccoli artificiali rigidi. Tutte e quattro le azioni montano anelli a ponte singolo ‘T-Guide’, solo le tre più corte utilizzano un portamulinello in stile Skeleton, mentre la più lunga è dotata di portamulinello più ergonomico per gestire al meglio una canna così impegnativa. Come tutti i prodotti Majortech, anche la serie Mizuki è caratterizzata dall’incredibile rapporto qualità/prezzo, che permetterà a chiunque di utilizzare prodotti tecnici e piacevoli in pesca. Per ulteriori informazioni: Majora Intelligent Fishing, tel. 02/95364376, www.majora fishing.com, www.majoraspinning.com.
pienamente affidabile in acqua dolce e in mare
POZZOLINI AC4 9’ #8-9 Sono due anni ormai che pesco con questo attrezzo, definito da Antonio Pozzolini ‘all water’, ovvero adatto alla pesca sia in acqua dolce che in mare. Ne scrivo volentieri perché è una canna a cui mi sono molto affezionato, al punto da utilizzarla in pratica sempre, quando devo pescare con code di quelle dimensioni. È assai leggera, molto bilanciata e ‘comoda’, per niente stancante; questa piacevolezza d’utilizzo permette di lanciare un giorno intero senza ritrovarsi, alla sera, con la muscolatura del braccio contratta come talvolta accade quando si usano canne più dure o pesanti. Ho maltrattato la mia AC4 sia pescando lucci che bass, dalla riva e in ciambella, ma soprattutto l’ho messa a dura prova con pesci caraibici di buone dimensioni: bonefish, carangidi, tunnidi. Possiede un’azione progressiva assai potente e la sua relativa rigidità permette di sparare lunghissimi shooting sia con la coda 8 che con la coda 9, con la quale preferisco utilizzarla. Nel combattimento si dimostra tosta e,
flettendo in maniera uniforme, o per meglio dire, progressiva, consente di pompare i pesci più grandi abbastanza comodamente. Il carbonio sfrutta la tecnologia HDP (Hi-Density Process) di ultima generazione e la finitura con vernice grigio-opaca è antigraffio e anticorrosione, come del resto il portamulinello, in alluminio anodizzato, e gli anelli a serpentina in acciaio inox gunsmoke. Dopo due anni di laghi e di mare, non c’è alcun segno di arrugginimento né alla base degli anelli né sul portamulinello. Se mi decidessi mai a darle una pulita, probabilmente sembrerebbe nuova. Anche l’impugnatura (full wells con calciolo da combattimento a base larga) ha resistito bene al logorio del tempo e dell’uso. Il sughero portoghese di cui è composta è risultato di ottima qualità e non si è usurato minimamente. Ci tengo a sottolineare che questo test ha un’origine inversa rispetto a tanti altri: spesso le case costruttrici di attrezzature propongono i loro prodotti alla nostra redazione e gli stessi vengono testati accuratamente al fine di redigerne una recensione. In questo caso invece ho ritenuto opportuno proporre io queste righe perché, possedendo e pescando da tempo la AC4, ne sono rimasto davvero colpito per le sue doti e qualità. Ancor oggi non riesco a trovarle un difetto e la considero una delle canne più performanti e affidabili in mio possesso. Peculiarità utile a rendere più tranquillo ogni suo possessore, specialmente se la si utilizza in viaggi verso posti remoti: la canna viene venduta con due cimini. Il prezzo di listino è 395 ero, comprensivo di fodero e portacanna con finiture in cuoio. Per maggiori informazioni: Pozzolini Fly Fishing by A. Pozzolini, Via Trento 2a, 25014 Castenedolo, tel./fax 030/2131002, mobile 334/6317910, www.pozzolinifly.com, info@pozzolinifly.com. (Ivano Mongatti)
disponibile il nuovo modello, con numerose innovazioni tecniche
DAIWA CALDIA LT In Italia il nome Caldia è da anni sinonimo di affidabilità e performance: sono infatti migliaia gli appassionati di spinning che hanno utilizzato con successo i mulinelli appartenenti a questa famiglia. Oggi il mulinello Caldia di Daiwa torna sul mercato alzando la lancetta dello standard, notevoli essendo le innovazioni tecnologiche implementate su questo modello. Innanzitutto il concetto LT – Light & Tough – volto a rendere il mulinello più performante in funzione delle dimensioni. I mulinelli LT sono più leggeri e robusti, grazie a un corpo compatto prodotto con i migliori materiali Daiwa e a una ruota comando in grado di sopportare grandi stress. La bobina è stata ridisegnata: la nuova bobina ABS è chiamata dai tecnici Daiwa ‘Long Cast’, un termine sino ad oggi destinato soli ai più performanti mulinelli da surf casting. I nuovi Cal-
dia LT possono infine contare sulla tecnologia Magsealed a protezione del corpo, sulla fantastica frizione ATD e su ben 6 cuscinetti a sfera in grado di assicurare l’ottima fluidità di rotazione. Caratteristiche tecniche: • corpo super compatto in Zaion • rotore Air Rotor DS5 (esclusivo Daiwa) • Tough Digigear • Magsealed a protezione del corpo • bobina ABS ‘Long Cast’ • frizione ATD (Automatic Tournament Drag) • archetto Air Bail • 6 cuscinetti, di cui uno CRBB anti-corrosione • rullino guidafilo Twist Buster II • manovella super-leggera in alluminio • Infinite Anti-Reverse • Cross Wrap rapporto cuscinetti peso freno modello capacità bobina recupero a sfere (g) (kg) 1000SP 2000S 2500D 2500DXH 3000DC 3000DCXH 4000DCXH 5000DCXH 6000D
100 m Ø 0.12 mm 150 m Ø 0.14 mm 150 m Ø 0.28 mm 150 m Ø 0.28 mm 150 m Ø 0.33 mm 150 m Ø 0.33 mm 150 m Ø 0.37 mm 150 m Ø 0.40 mm 150 m Ø 0.43 mm
4,8:1 (60 cm) 5,2:1 (68 cm) 5,3:1 (75 cm) 6,2:1 (87 cm) 5,3:1 (80 cm) 6,2:1 (93 cm) 6,2:1 (99 cm) 6,2:1 (105 cm) 5,1:1 (92 cm)
5 + 1 CRBB 5 + 1 CRBB 5 + 1 CRBB 5 + 1 CRBB 5 + 1 CRBB 5 + 1 CRBB 5 + 1 CRBB 5 + 1 CRBB 5 + 1 CRBB
180 185 200 200 205 205 230 235 315
5 5 10 10 10 10 12 12 12
I nuovi Caldia LT sono disponibili nei migliori negozi a partire da € 189. Per ulteriori informazioni: Daiwa Italy, www.daiwaitaly.it, info@daiwa italy.it.
con la nuova frizione Super-Torque a tenuta stagna
REDINGTON GRANDE Redington introduce il campione dei pesi massimi. Il Grande è un mulinello interamente lavorato a partire da un unico blocco di alluminio e monta la nuova frizione in carbonio SuperTorque a tenuta stagna, che stenderà e metterà KO ogni pesce che ferrerai. Dopo anni di test sul campo, Redington ha armato il Grande con un anello da palming maggiorato, aumentato la capacità di backing e individuato un posizionamento ottimale del pomello e del blocco frizione per poter fare comodi e rapidi aggiustamenti anche in pieno combattimento. Il mulinello definitivo per la pesca dei grossi predatori di acqua dolce e salata. Disponibile dalla coda 5 alla 14+. Caratteristiche: • CNC alluminio T-6061; • frizione in carbonio Super-Torque totalmente sigillata, freno progressivo e senza scatti in qualsiasi condizione; • V-Spool per aumentare la capacità di contenimento backing; • anello da palming oversize per aumentare il controllo delle fughe;
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show room • posizionamento del piede del mulinello ottimizzato per evitare rotazioni della canna, e unico arrotondamento per la protezione del terminale e della coda quando riposto; • pomello allargato e soft touch, anti scivolo lavorato in delrin per aumentare grip e confort; • custodia in nylon inclusa; • garanzia a vita. Per ulteriori informazioni: Garue, via del Torchio 14, Milano, tel. 02/ 86453590, www.garueshop.com, info@garue.it, facebook.com/garueshop, www.garueshop.com/prodotto/redington-grande.
una coda ideale quando c’è poco spazio alle spalle
OPST COMMANDO SMOOTH L’ultimissima novità in casa OPST è rappresentata dalle nuove Commando Smooth, ovvero dalle Commando con già integrata una running line di tipo coated, perfetta sia per la scorrevolezza quanto per una comoda presa durante i recuperi. Si tratta della coda ideale per pescare a streamer (e non solo) in ambienti con poco o zero spazio alle spalle. È studiata per essere integrata con i Micro Tip e Floating Tip OPST. Basta con i nodi: adesso scorre tutto ‘liscio’ e la qualità è sempre la stessa di OPST, ovvero il top sul mercato in fatto di code Skagit! Lunghezza: 30 m. Le code sono dotate di asole alle estremità e scritta identificativa direttamente sulla coda. Sono disponibili le seguenti misure: 150 g: OPST-SKU-CS-150 - 175 g: OPST-SKU-CS-175 200 g: OPST-SKU-CS-200 - 225 g: OPST-SKU-CS-225 250 g: OPST-SKU-CS-250 - 275 g: OPST-SKU-CS-275 300 g: OPST-SKU-CS-300 Prezzo: 119,90 €. Per ulteriori informazioni contattare: Flyfishdolomiti di Angelo Piller, via Manzago 27, Tai di Cadore (BL), tel. 328/9682924, www.flyfishdolomiti.com.
un ottimo fluorocarbon, di grande tenuta
CLIMAX BY CARSON Dotato di ottima memoria, resistenza concreta all’abrasione e di assoluta invisibilità in acqua, questo fluorocarbon 100% è un fiore all’occhiello della distribuzione di Carson nel nostro mercato. Mi ha personalmente colpito la sua purezza, che si traduce in una tenuta al nodo altissima, ideale su finali per pescare sia in acqua dolce che marina. Effettuando il nodo Albright fra trecciato e questo fluorocarbon, ho personalmente constatato la grande tenuta su pesche impegnative, sia a grossi lucci in acque interne che a spinning in mangianza su grossi alletterati e palamite. Il Climax Select, in bobine da 25 metri, grazie alle sue qualità di rifrazione alla luce, simili all’elemento liquido, esalta un altissimo grado di invisibilità, determinante nell’ottenere abboccate decisive quando i pesci sono particolarmente smaliziati. È disponibile in diametri sottili per uno spinning light sino a uno spinning pesante; le sue origini parlano tedesco, di una produzione che vanta un’esperienza di circa sessant’anni nel settore dei monofili e dei fluorocarbon. Una volta impiegato in pesca, ci si accorge che affonda in modo rapido senza subire nessuno sgradito assorbimento di acqua, mantenendo quindi una perfetta affidabilità per lunghe ore di pesca. Per ulteriori informazioni: Carson, tel. 011/4501668, www.strikepro.it, www.carson.it, info@carson.it (Giorgio Montagna)
fra metal jig e hard bait
MOLIX CJM85B CASTING JIG MINNOW Il CJM 85B Casting Jig Minnow della nuovissima serie Baitfish è un’esca ibrida che unisce le peculiarità e i punti di forza di un classico metal jig combinandole con il realismo e l’idrodinamicità di una hard bait. Il risultato è un lipless minnow sinking con un peso specifico molto elevato in relazione alle dimensioni, caratterizzato dall’ottima lanciabilità tipica di un jig e dalla sinuosità di movimento di uno stick minnow. Le dimensioni contenute di quest’esca imitano in modo fedele quelle del pesce foraggio, preda principale dei predatori costieri e d’altura, rendendola in questo modo estremamente versatile per la pesca sia inshore che offshore. L’oscillazione in caduta, combinata alle pause durante il recupero, scate-
na l’attacco dei predatori. Il particolare incavo del muso nella parte anteriore dell’esca ne migliora il movimento sia con un recupero lineare sia con forti jerkate, che ampliano le sbandate irregolari. La scocca realizzata in ABS è molto resistente. La tecnologia 3D e l’UV coating rendono le colorazioni più brillanti, durevoli e ne migliora l’aspetto estetico. Disponibili in sei colorazioni. Lunghezza: 8,5 cm, peso: 26 g. Per ulteriori informazioni: Pro Tackles, tel. 051/887919, www.molix.com, info@protackles.com.
cinque misure, estremamente versatili
HERON SHAD HUNTER La morbida mescola dello Shad Hunter di Heron non si deforma nelle scatole e rende questo artificiale ideale per tutte le tipologie di innesco, senza limiti nella ricerca di ogni tipo di predatore sia in mare, sia in acqua dolce. Tutti gli Shad Hunter, in ogni misura e ogni colore, è aromatizzato al gambero. In particolare la misura da 1,8” si presta a un facile utilizzo, dando sempre risultati costanti, per chi pratica lo spinning alla trota in lago o torrente, a cavedani e carpe in fosso, a light rock fishing con inneschi su microtestine, oltre ad avere ottimi riscontri montata a drop shot nella ricerca di persici reali da riva e dalla barca. Misure disponibili: 1,8” 2,8” 3,8” 4,8” 5,8”. Per ulteriori informazioni: Carson, tel. 011/4501668, www.strikepro.it, www.carson.it, info@carson.it.
due nuove misure per la piccola soft shad
MOLIX RT SHAD 2.8” E 4.5” Due nuove misure del RT Shad da 2.8” e 4.5” pollici ripercorrono il successo della versione precedente da 3.5” pollici. Si tratta di una piccola e realistica soft shad dal design innovativo, realizzata attraverso una morbida miscela ad alta densità: una mescola studiata da Molix per garantire la massima resistenza in relazione alla morbidezza necessaria al movimento. Forma, profilo idrodinamico e paddle voluminoso conferiscono un movimento originale e realistico e una grande stabilità utilizzando l’artificiale con diverse tipologie di montaggio. Il nuoto risulta così molto naturale e vibrante, con un accentuato effetto rolling a qualsiasi velocità di recupero. Le due nuove misure garantiscono grande polivalenza ed efficacia in acqua sia dolce che salata. Sono destinate a un grande numero di predatori: in acque interne pescando black bass, trote, lucci, aspi e barbi, in mare spigole e altri predatori costieri lungo scogliere e foci, spot questi ultimi dove questi artificiali trovano il massimo della versatilità. Disponibili in sei differenti colorazioni per entrambe le misure, sia imitative che classiche, alle quali, grazie a un ulteriore passaggio produttivo e a un nuovo sistema di realizzazione dello stampo, è stato aggiunto un inserto ad alta concentrazione di glitter per esaltarne i riflessi durante l’azione di rolling nelle fasi di recupero. Per ulteriori informazioni: Pro Tackles, tel. 051/887919, www.molix.com, info@protackles.com.
show room una novità nata dalla consolidata collaborazione con Jack Fin
MOLIX JS95S JOINTED SANDEEL La nuova misura dalla Jointed Sandeel da 9,5 cm ripercorre il successo della versione maggiore da 13,5 cm. Inizialmente l’esca era artigianale, poi, sviluppata industrialmente rispettando il disegno originale di Jack Fin, si è trasformata in una sintesi ottimale tra il talento artigiano e tutti i vantaggi di una costruzione in ABS con tolleranze millimetriche tipiche della realizzazione in serie. La JS95S Jointed Sandeel è l’imitazione di una piccola anguilla, preda preferita da molti tipi di predatori di mare e d’acqua dolce. Le foci dei fiumi e gli ambienti salmastri sono sicuramente gli spot dove esprime al meglio le sue potenzialità. La particolare azione di questo artificiale risulta però vincente nei più svariati ambienti. Non ha bisogno di recuperi particolarmente animati per risultare adescante: i recuperi lineari sono quelli che esaltano maggiormente il suo nuoto sinuoso e vibrante. Ottimo se utilizzato su bassi fondali, ha come target principale la spigola ma risulta efficace, con ottimi risultati, anche su piccoli serra e altri predatori costieri. In acqua dolce non passa inosservata ed è ottima per predatori come black bass, persici e cavedani. Disponibile in sei diverse colorazioni. Lunghezza: 9,5 cm, peso: 7,5 g, azione: sinking. Per ulteriori informazioni: Pro Tackles, tel. 051/887919, www.molix.com, info@protackles.com.
mm) giocano un ruolo fondamentale proprio quando occorre ‘bucare’ la palla di acciughe a galla per andare a scovare predatori di taglia in breve tempo. Sono inoltre molto validi, come già detto, nello spinning da riva. Dando uno sguardo attento al catalogo DUO del 2018, si possono individuare varie accattivanti tonalità proposte per tutta la serie denominata Drag Metal, che comprende anche i modelli Drag Metal Cast e Drag Metal Cast Slow. Consiglio al proposito di visionare gli interessanti video di Markus Vidalis su YouTube per rendersi conto della potenzialità di cattura di questi nuovi metal jig. Per ulteriori informazioni: t3distribution srl, sede legale via Campolongo 4/E, Padova, sede operativa viale Combattenti Alleati d’Europa 9, Rovigo, tel. 345/1406423, www.t3distribution.it, info@t3distribution.it. (Giorgio Montagna)
con piombo a pendolo
OWNER JIG RIG
un ottimo metal jig per la pesca sulle mangianze
DRAG METAL CAST SLIM BY DUO L’autunno scorso, da fine settembre in avanti, ho pescato molto al mare, sia da riva che dalla barca, in Liguria, dove ho avuto il piacere di allamare differenti specie marine piuttosto combattive, valutando diversi artificiali della giapponese Duo (peraltro valorizzati nel mio testo di questo numero), come i suoi mitici long jerk, ma altresì rendendomi conto di quanto siano micidiali i metal jig di questa azienda, lanciati in mangianza di alletterati, sgombri, lampughe. In particolare il modello Drag Metal Cast Slim, che si compone di differenti pesi e misure, mi ha convinto sia per il movimento in caduta, sia nel recupero allegro poco sotto la superficie, in presenza di mangianze di tunnidi. Le distanze di lancio più che apprezzabili sono dovute soprattutto alla particolare forma del metal jig, piuttosto affusolato (‘slim’), che oltretutto vanta un rapido affondamento e consente una ferrata sicura in quanto dotato di amo singolo montato assist e ancoretta in coda. L’artificiale è ottimo sia impiegato dal natante che a shore jogging, dove è indispensabile un lancio ragguardevole da terra ferma in mare aperto. Ho provato in particolare i modelli con peso di 20 e 30 g (rispettivamente 65 e 73 mm), ai quali affidarsi in presenza di mangianze, tenendo conto tuttavia che anche il 40 e il 60 g (82 e 94
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Una jig head molto particolare, con il piombo a pendolo e con una forma perfetta per uscire bene da ogni tipo di ostacolo. Ideale per la presentazione staccata su fondali fangosi di gamberi, shad e creature per la ricerca di spigole, bass e sandre. Nel bass fishing è ideale appunto per la pesca a canneto, grazie alla capacità di penetrare bene e senza incagliarsi tra la più fitta delle vegetazioni. Per ulteriori informazioni: Carson, tel. 011/4501668, www.strikepro.it, www.carson.it, info@carson.it
un amo piombato con paletta appendice
OWNER FLASHY SWIMMER Finalmente disponibile, grazie a Carson, Flashy Swimmer: montato con Twistlook Centering-Pin, è un amo piombato molto particolare, con una paletta appendice in grado da attrarre predatori da grandi distanze grazie alle forti vibrazioni e ai flash di luce che riesce a riflettere. Conosciutissimo nel bass fishing, è letale nel provocare attacchi multipli da parte di grosse spigole sia in foce che nella schiuma. In foto il Flashy Swimmer nella versione con amo 5/0, perfetta per l’innesco dei nuovi Pig Shad da 15 cm. Un innesco perfetto, antialga e di reazione per chi fa ricerca di grossi lucci in canale e nei grandi laghi italiani. Per ulteriori informazioni: Carson, tel. 011/4501668, www.strikepro.it, www. carson.it, info@carson.it
un morsetto di estrema qualità, con nuovi angoli di aggiustamento
DYNA KING EXCALIBUR Excalibur è il nuovo morsetto da costruzione dell’americana Dyna King e aggiunge nuove funzionalità alla famosa serie Barracuda. L’evoluzione del design e dell’ergonomia introduce due nuovi angoli di aggiustamento, per poter avere un numero pressoché illimitato di posizioni per fissare l’amo e accedervi con i materiali. Tra le features anche la possibilità di determinare la rotazione grazie a pomelli d’aggiustamento. Colore custom Royal Blue, 100% made in USA. Caratteristiche: • frizione di rotazione aggiustabile; • doppia possibilità di aggiustamento della posizione delle pinze; • cuscinetti a sfera per una rotazione dolce e libera; • facilmente adoperabile per ami di dimensioni dall’8/0 ai piccolissimi 32; • accessorio portabobina; • base pedestrial; • nuovo colore Royal Blue. Per ulteriori informazioni: Garue, via del Torchio 14, Milano, tel. 02/ 86453590, www.garueshop.com, info@garue.it, facebook.com/garueshop, www.garueshop.com/prodotto/x-dyna-king-excalibur.
l’ultimo morsetto a leva di Franco Cottarelli
SHUTTLE Franco Cottarelli è ormai, per molti costruttori, garanzia di qualità assoluta nel panorama dei morsetti di alto livello. Dopo aver ideato le testine con sistema di chiusura ‘a leva vantaggiosa’, disponibili sui morsetti Standard, Travel Deluxe e T-Rex, Cottarelli si è dedicato in questo ulti-
mo periodo all’ideazione di un morsetto a leva che permetta di fissare le mosche con un solo semplice gesto. Il nome del nuovo morsetto è Shuttle, poiché la lunga pinza di cui si compone somiglia vagamente al profilo della celeberrima navicella spaziale. Le leve che servono a far ‘aprire il becco’ al morsetto sono in verità ben due, poste simmetricamente ai lati del corpo centrale, costituito da acciaio al Wolframio temprato di 4 mm sagomato con il sistema dell’elettroerosione, un procedimento di taglio molto lento ma di altissima precisione. Al centro del corpo troviamo un pressore, di forma ovale, costituito dallo stesso acciaio ma di spessore 2 mm. Si tratta del cuore pulsante del morsetto, che schiaccia di un millimetro le lame, distanti originariamente 2 mm. Il carico, ovvero la forza esercitata da questo ovale su questo genere di acciaio, molto resistente ed elastico, è di circa 7/8 kg, che sull’amo va moltiplicata di almeno 15 volte. Vicino alla punta del morsetto si trova poi un perno centrale sul quale ruotano due perni secondari (nascosti alla vista e posti all’interno), che permettono alle pinze di chiudersi e aprirsi facendo veramente poca fatica, ovvero esercitando poca forza sulle due leve. Ma più del meccanismo, che Franco studia, progetta e testa con la passione di chi ama allo stesso modo il proprio lavoro e la pesca a mosca, vale il risultato. Si prende un amo, si esercita una leggera pressione sulle leve e poi le si rilasciano una volta posizionato il nostro amo come preferiamo. E poi non si muove più nulla, perché la presa e la tenuta della punta sono micidiali. La cosa vale per gli ami da midge come per gli ami da mare, esattamente alla stessa maniera. Ci costruisco da qualche settimana ormai, testandone la versatilità e la comodità, nonché l’affidabilità e l’efficienza. All’inizio ero preoccupato dalla forma della pinza, che mi pareva eccessivamente ingombrante e che sembrava poter interferire sulla costruzione, ma alla prova dei fatti la lunghezza della punta stessa azzera questo tipo di problematica, anzi, diviene un comodo piano di appoggio per la mano che regge fermi i materiali. Sulle due leve sono fissati poi due occhielli d’ottone studiati al fine di fermarvi fili o dubbing durante la costruzione stessa. Li trovo davvero utili e ho già imparato a servirmene abitualmente. Il morsetto è disponibile nella versione Travel, quella con i mitici tre piedi richiudibili, oppure in quella tradizionale con la clamp. Nel primo set il costo è poco superiore ai 300 € e diminuisce per la versione a clamp. Per chi già possiede un Cottarelli del vecchio tipo, è possibile acquistare soltanto la pinza, perfettamente compatibile con i supporti citati, al prezzo di circa 160 €. Disponibile presso Alpi Fly Fishing, www.alpiflyfishing.it, info@alpiflyfishing.it, tel. 015/7011133. (Ivano Mongatti)
l’entry level del grande brand americano
RENZETTI TRAVELER Megafly segnala una grande classico di casa Renzetti: il morsetto Traveler. Entry level per chi si affaccia al mondo del brand americano, ha in sé tutte le caratteristiche che hanno reso la casa statunitense leader del mercato, con pinze in grado di serrare con precisione chirurgica un amo del #26, ma che vi permettono di passare a una costruzione per la pesca al luccio, un istante dopo, senza bisogno di fare complicate operazioni di sostituzione delle jaws e con il sistema ‘rotary’ che ha fatto scuola in tutto il mondo. Un vero e proprio must. Per ulteriori informazioni: www.megafly.it, info@megafly.it, tel. 049/7358498.
show room mercatino CANNE, MULINELLI, ARTIFICIALI, ACCESSORI Cerco le canne di Giandomenico Bocchi e gli Abu Cardinal 44, specialmente la prima e la terza serie. Mimmo, mimmosort@gmail.com. (F) Vendo canna da mosca Loop Xact 960 4 pezzi con custodia originale in cordura, mulinello mosca Shimano Biocraft LA56 con scatola e libretti entrambi come nuovi più una coda nuova Cortland WF6 giallo fluo, una bobina nuova di baking 10 Lb Scientific Anglers giallo fluo e 15 esche varie nuove. Euro 230. Possibilità di spedizione o ritiro a Ferrara. Marcello, 339/6138755, spidermax1@alice.it. (E)
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Vendo canna da mosca in carbonio ‘Julia Rod’ by Pierluigi Zanin 8’6” #5, condizioni ottime. A richiesta fornisco fotografie esplicative. Alfred, freddifly@alice.it. (B) Vendo canna da pesca Cabela’s Fish Eagle II. Canna in carbonio da viaggio, 4 sezioni, montata 2.13 m, chiusa 58 cm, monta un mulinello a bobina rotante (baitcasting). Usata pochissimo, condizioni ottime, praticamente nuova. Alfred, freddifly@alice.it. (B) Vendo canna da spinning Daiwa mod. Steez AGS 671 MHFS AF Shooting Star monopezzo 7-28 g, lunghezza 2,01 m, anelli in AGS, portamulinello con chiusura micrometrica. Acquistata a novembre 2016, valore da nuova 429 euro (catalogo Daiwa francese), vendo a euro 270, spese di trasporto da concordare. Giorgio, tel. 347/1967340, sorad@libero.it. (A)
da indossare anche sopra le proprie lenti da vista
CIERRE BALI Eleganti ed ergonomici, i nuovi Cierre Bali Sunglasses sono perfetti da indossare anche sopra le proprie lenti da vista. Dotati di lente laterale per aumentare il cono visivo, hanno una polarizzazione che fornisce protezione totale contro raggi UVA e UVB. Sono forniti con custodia rigida e panno in microfibra per la corretta pulizia. Disponibili con lenti in tre diverse colorazioni. Per ulteriori informazioni: Majora Intelligent Fishing, tel. 02/95364376, www.majorafishing.com, www.majoraspinning.com.
Vendo canna da mosca in bamboo refendu nuova, 2,02 m, coda 5, azione di punta, costruita da noto rod maker italiano. Prezzo 300 euro. Renzo, tel. 338/1365571, procaccirenzo61@gmail.com. (A)
LIBRI E RIVISTE «La Pesca Mosca e Spinning» (39 fascicoli) e altre, per un totale di 89 riviste di pesca mensili o bimestrali, anche annate complete, perfettamente conservate e senza alcun difetto, anni 2006 /2016. Alfred, freddi fly@alice.it. (B) Cerco annate rivista La Pesca a Mosca e Spinning dal primo numero del 1990 al 1997. Gianandrea, gbbasshunter@hotmail.com, 349/5453960. (F)
Se desiderate vedere pubblicato gratuitamente sulla rivista il vostro annuncio, potete effettuare l’inserzione online collegandovi al nostro sito www.lapescamoscaespinning.it. Il testo viene ripetuto per non più di due numeri consecutivi. Gli annunci sono riservati ai privati.
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