Poste Italiane SpA – Spedizione in abbonamento postale – D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/2/2004 n. 46) art. 1, c. 1 C/SA/40/2016 - anno XX, n. 15 - Aprile-Maggio 2020
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APRILE-MAGGIO 2020 € 6,90
Curly tail Shad siliconici Le cheppie del Taro Bass & Power Fishing Il serra in alto Tirreno Dorsal [10 pp.] Trote nel mondo Zulu Swing Variant 5° Fly Tying Experience La pesca a mosca in Italia Lancio. Tradizione ed evoluzione
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5° FLY TYING EXPERIENCE
LANCIO. LA TRADIZIONE E L’EVOLUZIONE 10 ANNI DOPO
a cura della redazione
Direttore responsabile Eugenio Ortali
Una mosca per ogni partecipante al Fly Tying Experience, esibizione internazionale di alcune delle migliori mani in circolazione: per documentare il loro grande talento, ma anche per ricordare il gioioso clima di ‘festa della costruzione’ vissuto durante la manifestazione vicentina.
di Pietro Brunelli
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Riprendendo un articolo di dieci anni fa sul tema della ‘tecnica’ e degli ‘stili’, «volutamente singolare la prima, plurali i secondi», del lancio, l’autore approfondisce una serie di aspetti fisici inerenti alcuni temi cruciali in materia.
redazione@lapescamoscaespinning.it www.lapescamoscaespinning.it www.facebook.com/MoscaeSpinning http://twitter.com/lapescaMeS www.flickr.com/photos/moscaespinning www.youtube.com/user/MoscaeSpinning
Hanno collaborato a questo numero Moreno Bartoli, Sergio Bertola, Mauro Borselli, Pietro Brunelli, Renzo Della Valle, Marco Fagnoni Mantechi, Fabio Federighi, Loris Ferrari, Paolo Fortunati, Massimo Ginanneschi, Ivano Mongatti, Giorgio Montagna, Armando Quazzo, Federico Renzi, Gianni Rizzo
Amministrazione, pubblicità, abbonamenti e arretrati Zona Franca Edizioni srl Via V. Veneto 169 • 00187 Roma tel. 06/42.90.38.54 abbonamenti@lapescamoscaespinning.it
TROTE NEL MONDO
LE CHEPPIE DEL TARO
di Paolo Fortunati
di Giorgio Montagna
La grande passione ‘trotaiola’ dei pescatori italiani, esaurite le molte possibilità offerte dai nostri fiumi, può estendersi alla ricerca delle altre trote, o alle numerose semplici ‘varianti’, esistenti nel mondo: per approfondire sempre più le proprie esperienze con il salmonide.
Ogni anno, puntualmente, le cheppie risalgono il fiume parmense e in punti ben circoscritti le catture possono essere copiose, sia a mosca che a spinning. L’autore illustra tecniche e artificiali da impiegare, in relazione ai diversi livelli del fiume che si possono incontrare.
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Pubbliche relazioni e pubblicità Renzo Della Valle, Giorgio Montagna renzo.dellavalle@gmail.com, jomontagna@tiscalinet.it
Pubblicazione periodica Disponibile anche in versione digitale su www.ezpress.it Tutti i diritti riservati LA PESCA MOSCA E SPINNING ZONA FRANCA EDIZIONI srl Iscrizione ROC n. 26695 del 22.9.2016 Registrazione presso il Tribunale di Roma n. 225 del 29.9.2014 Direttore editoriale Giulio Fascetti Stampa: Tuccillo Arti Grafiche, Afragola Distribuzione: Press Di, Distributore stampa e multimedia srl - 20134 Milano
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BASS & POWER FISHING
ZULU SWING VARIANT
di Gianni Rizzo
di Armando Quazzo
Negli ultimi anni in Italia la pesca al bass sembra snaturata dall’uso quasi esclusivo delle esche siliconiche, con recuperi molto lenti e presentazioni finesse. L’autore illustra invece tutti i vantaggi delle hard bait, in generale e in relazione alle varie categorie in cui si declinano.
Una rivisitazione della celebre Zulu, mosca inglese che ha avuto grande successo nel passato sia come semplice sommersa, sia come artificiale da dapping, per trasformarla in uno streamer adatto alla pesca della trota con la tecnica dello swing.
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LA PESCA A MOSCA IN ITALIA IERI, OGGI, DOMANI
di Marco Fagnoni Mantechi La coda in gomma del Curly Tail dà vità a un artificiale dotato di un’azione particolare, che crea molto movimento in acqua, in relazione sia alla visibilità, sia alle vibrazioni. L’aggiunta della coda di gomma, inoltre, rende l’esca più facile da usare e più appetibile al pesce.
SPEDIZIONE ENTRO IL 27.4.2020: PARALOOP
L’autore si interroga sui motivi della ‘chiusura’ della pesca a mosca italiana verso l’espansione a specie e ambienti diversi da quelli canonici, quelli cioè nei quali si svolge la pesca tipicamente insettivora a salmonidi e timallidi.
fLY TYING CONTEST
di Mauro Borselli
CURLY TAIL
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RUBRICHE
SHAD SILICONICI. IL SEGRETO È NELL’INNESCO
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di Renzo Della Valle Tutte le caratteristiche fisiche degli shad che consentono loro di ottenere ottimi risultati non solo con i bass, ma anche con trote, lucci, perca, persici reali e persino siluri. Nuoto di coda, movimenti aggiuntivi, zavorra e inneschi.
NOTIZIE SHOW ROOM MERCATINO
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SPEDIZIONE ENTRO IL 27.4.2020: MINNOW PER LA MARMORATA
Montaggio storico dovuto alla genialità di Piero Lumini, il Dorsal consiste in un particolare modo di realizzare il dorso nella zona toracica dell’insetto. Volto alla ricerca di una maggiore imitatività, dette il via all’evoluzione che il fly tying italiano ebbe negli anni successivi.
LURE BUILDING CONTEST
Tecniche, artificiali e attrezzature per affrontare il pesce serra nei vari ambienti nei quali può essere insidiato nel Tirreno settentrionale: sulle mangianze, in foce, nei porti, in scogliera, sui litorali sabbiosi. In ogni spot la pesca del serra offre un fascino diverso.
INvIACI IL TUO ARTIfICIALE AUTOCOSTRUITO: POTRAI vINCERE UNA CANNA MOLIx SkIRMjAN MSk-PH-792MH
DORSAL di Fabio Federighi
G U A R D A I P R E M I P E R I L 2 0 2 0 !
IL SERRA IN ALTO TIRRENO di Sergio Bertola
partecipa ai nostri contest: puoi vincere su ogni numero
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INvIACI LA TUA MOSCA: POTRAI vINCERE UN kIT CON • MULTICLAMP SWISSCDC • AGO PER DUBBING AD ASOLA • 8 BUSTE SWISSCDC
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fish facts
a cura di Marco Sammicheli
un documento di protesta di 38 ricercatori
SCIENZA E POLITICA Con un’iniziativa senza precedenti, un gruppo di 38 ricercatori impegnati sulle tematiche della pesca nel Mediterraneo ha inoltrato alla Direzione generale degli Affari marittimi e della pesca (DGMare) della Commissione Europea un documento di protesta per l’ingerenza di alcuni rappresentanti delle istituzioni europee nel lavoro scientifico delle sedi ad essa preposte, come in particolare la Commissione Generale per la Pesca nel Mediterraneo CGPM con il suo Comitato consultivo scientifico SAC. I ricercatori denunciano come alcuni delegati politici attraverso il Comitato Scientifico, Tecnico e Economico per la Pesca (STECF) della UE non rispettino la loro posizione di osservatori e di consulenti per la gestione ma intervengano su argomenti strettamente tecnici e scientifici introducendo un grave problema di conflitto di interessi. In questo modo la Commissione Europea attraverso la DGMare potrebbe influenzare arbitrariamente scelte di metodo e di merito che non sono di sua competenza minacciando l’indipendenza dei ricercatori ed ostacolando il loro lavoro. La ricerca applicata alla pesca è finalizzata alla realizzazione delle finalità della Politica Comune della Pesca della UE, ovvero di uno sfruttamento sostenibile delle risorse attraverso la definizione dell’obiettivo comune del Massimo Rendimento Sostenibile MSY insieme a un Buono Stato Ambientale GES degli ecosistemi marini come definito nella Strategia per l’Ambiente Marino MSFD. Questo spiega l’importanza dell’iniziativa dei ricercatori per il futuro delle risorse della pesca nel Mediterraneo. Si tratta di un documento forte e diretto che solleva uno dei maggiori problemi per la gestione della pesca marittima ovvero il peso politico e di lobby sostenuto dalle organizzazioni della pesca commerciale che in molti ritengono essere tra le principali cause della crisi del comparto pesca.
il prossimo 16 maggio
WORLD FISH MIGRATION DAY 2020 Si svolge il prossimo 16 maggio la Giornata mondiale della migrazione dei pesci (World Fish Migration Day WFMD). Una delle maggiori minacce alla salute dei nostri fiumi, alla vita che ospitano e al territorio che attraversano è quella degli sbarramenti. In tutto il mondo ne sta crescendo la consapevolezza, aumentano le iniziative e in molti casi dighe e briglie vengono demolite per restituire ai fiumi continuità fisica e biologica. Il nostro reticolo idrografico è costellato da migliaia di sbarramenti, moltissimi dei quali obsoleti ed inutili ma la tendenza generale resta quella di costruirne di nuovi, antieconomici, dannosi e falsamente sostenibili nonostante le prescrizioni di realizzazione di opere di mitigazione. La Giornata Mondiale chiama alla mobilitazione per realizzare eventi in-
ADERISCI AD APR
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MOSCA e SPINNING
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seriti nella rete globale che vede coinvolti gruppi di interesse e semplici cittadini in tutto il mondo. Club di pescatori, organizzazioni di volontariato, istituzioni e anche singoli cittadini possono organizzare iniziative di informazione e di coinvolgimento sul tema in generale come sulle innumerevoli realtà locali che sono uniformemente ed abbondantemente diffuse lungo tutto il reticolo idrografico. Sul sito del WFMD www.worldfishmigrationday.com si trovano tutte le informazioni sull’iniziativa, i particolari degli eventi già organizzati nei vari paesi ed è possibile registrare il proprio.
nuove considerazioni
PESCA RICREATIVA IN MARE Sappiamo da molto tempo che il Mediterraneo è sovrasfruttato dalla pesca. Ci sono specie ittiche portate sull’orlo del collasso e i pescatori che ne sono responsabili fanno grande strepito del fatto che cominciano a non poter più pescare come un tempo perché non ci sono più abbastanza pesci. La flotta peschereccia è costretta a una progressiva decrescita non senza lottare strenuamente per continuare a pescare il più possibile. Dove prima bastava andare a pesca e sfruttare le risorse al massimo delle proprie possibilità adesso ci sono più controlli, ci sono leggi restrittive e diventa sempre più importante trovare occasioni per assicurarsi spazi che permettano di rallentare la perdita di profitto e di posti di lavoro. La pesca professionale deve vedersela con la scienza che valuta l’impatto sulle risorse, con le istituzioni che impongono nuove regole e con qualsiasi forma di concorrenza. In particolare la concorrenza che viene dal mercato nero del pesce, dai pescatori che in un modo o nell’altro riescono a eludere il peso di regole, controlli e tasse. La pesca illegale non ha confini e riguarda sia i pescatori commerciali che quelli ricreativi. I primi sono per così dire un problema interno di rispetto delle regole, mentre i secondi sembrano essere in qualche modo fuori controllo. Le risorse della pesca sono pubbliche ed è anche per questo motivo che ci vuole una licenza per farne commercio. In pratica tutta la pesca non finalizzata al commercio è considerata ricreativa e la differenza sostanziale sta quindi nella vendita del pescato. I pescatori commerciali pescano sempre per vendere il pesce, mentre i pescatori ricreativi non possono venderlo, ma la presenza di un diffuso fenomeno di vendita di pesci catturati con attrezzi propri della pesca ricreativa rende facile alla pesca commerciale sostenere che la pesca ricreativa fa concorrenza illegale sulla filiera ittica. A parte le definizioni, il problema non viene tanto e solamente dai pescatori commerciali illegali, ovvero senza licenza commerciale, che usano attrezzi tipicamente ricreativi perché ci sono molti, troppi pescatori che oscillano da una parte all’altra testimoniando anche un problema centrale nella nostra cultura della pesca. È una situazione molto comune: andare a pesca per divertirsi e magari per portare a casa il pescato legale per la propria tavola ma quando possibile o quando capita vende-
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in omaggio un’esca Mommotti 180 di Seaspin
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notizie accentuato l’aspetto esperienziale, che ha coinvolto i visitatori
PESCARE SHOW 2020 Domenica 23 febbraio Pescare Show ha chiuso i battenti della 21ª edizione confermandosi la manifestazione leader in Italia per la nautica da pesca sportiva, le attrezzature e tutte le attività legate alla pesca. Durante i tre giorni del Salone Internazionale della pesca sportiva e delle Sportfishing Boat di Italian Exhibition Group (IEG), i padiglioni del quartiere fieristico di Vicenza hanno ospitato la comunità di appassionati di pesca sportiva che hanno potuto toccare con mano le più recenti novità del settore, interagire con i produttori, e arricchirsi di conoscenze ed esperienze per alimentare al meglio la propria passione in un settore che in Italia conta 1,25 milioni di appassionati e vale 350 milioni di euro. Tre i fattori determinanti per il gradimento del pubblico e degli espositori. Pescare Show si conferma l’evento clou per le attrezzature per la pesca sportiva con i marchi top nazionali e internazionali assieme a quelli emergenti che hanno scelto Vicenza per le anteprime di mercato. In secondo luogo, la manifestazione è la vetrina privilegiata per le imbarcazioni per la pesca sportiva e per i loro allestimenti tecnici. Infine, Pescare Show è un evento di consulenza e di continuo scambio di informazioni: dai professionisti agli espositori, dagli espositori agli appassionati. In una formula inedita e mediana tra il b2b e il b2c, Pescare Show è l’evento business to expert della pesca sportiva in Italia. Durante i tre giorni di Salone, si è accentuato l’aspetto esperienziale che ha coinvolto i visitatori: dai laboratori didattici, alle prove di lancio e tutorial tecnici con i campioni internazionali e gli ambassador dei marchi espositori. Industria e artigianalità, tradizione e futuro negli strumenti; policy pubbliche sulla gestione della fauna ittica e della tutela ambientale si sono confrontate con l’impegno corporate che anima tutti i grandi marchi presenti nei quattro padiglioni del quartiere fieristico di Vicenza, tutte riassunte nella nuova iniziativa #PescarePlasticFree. Le mete del turismo alieutico e la cucina di mare hanno completato questo percorso, invitando i visitatori a portare con sé suggestioni leisure uniche. La sinergia con la Regione Veneto, da un lato, ha permesso di fare il punto sia sullo stato di popolamento della fauna ittica nelle acque regionali, sia sulle prospettive di crescita del turismo ittico, e, dall’altro, ha rafforzato il legame con la Federazione Italiana Pesca Sportiva e Attività Subacquee per diffondere e radicare la bellezza di uno sport alla portata di tutti. I visitatori hanno invaso i padiglioni del Pescare Show in particolare nella giornata di sabato, con una flessione poi nella giornata di domenica a causa del diffondersi dei primi allarmi per il Coronavirus. Lo stand della nostra rivista si trovava quest’anno nel Padiglione 1 nei pressi dei tavoli del Fly Tying Experience posti al centro della Hall, sotto il colonnato – evento per il quale si rimanda all’articolo nelle pagine seguenti – e molti sono stati gli appassionati venuti a rinnovare l’abbonamento, ad acquistare il nuovo Speciale Artificiali 2020, numero monografico dedicato proprio all’FTE e alle novità degli artificiali da spinning, nonché il volume Imitazioni di Efemerotteri. Per l’elenco delle varie iniziative tenutesi nella tre giorni vicentina si rimanda alla pagina dedicata alla manifestazione sul nostro sito (www. lapescamoscaespinning.it/news/pescare-show-2020), dove sono raccolte tutte le note stampa diffuse prima e durante il Pescare Show, oltre naturalmente al sito www.pescareshow.it.
notizie dal 1 al 3 maggio a Orbetello
BRANZINO THE CHALLENGE Si lavora intensamente alla quarta edizione di Branzino the Challenge, la più importante manifestazione a livello Internazionale in kayak, con esche artificiali dedicata alla spigola, che si svolge il primo weekend di maggio nella pescosa laguna di Orbetello. La gara, patrocinata dall’amministrazione comunale di Orbetello, organizzata da Insidefishing, si svolgerà presso l’area del Circolo Canottieri di Orbetello dove sarà allestita una struttura di accoglienza che consentirà lo svolgimento di tutte le attività legate alla manifestazione, che coinvolge non solo il settore della pesca ma anche turismo e ristorazione. Molte le novità della 4a edizione che si disputerà in tre giornate, da venerdì 1° a domenica 3 maggio, «innanzitutto la parata, tutti i partecipanti, che provengono da Francia, Spagna, Italia, Germania, Isole Canarie, Regno Unito, USA e Slovenia sfileranno in parata per le vie del centro della città – spiega Silvio Smania presidente dell’Associazione Insidefishing – la parata è un modo per conoscere e presentarsi alla città, poi ci si ritroverà tutti presso la struttura di ricevimento del Circolo Canottieri di Orbetello, per la presentazione ufficiale della manifestazione». La tensostruttura è un’altra novità di questa edizione: nell’area attrezzata ci saranno i box degli sponsor che presenteranno gli ultimi ritrovati in fatto di pesca, un salotto, adibito a postazione per una serie di trasmissioni in streaming, BranzinoLive, visibile dalla pagina Facebook di Branzino the Challenge, che raccoglierà le emozioni vissute dai partecipanti, le esperienze in diretta durante la competizione di pesca, le interviste agli sponsor, alle autorità e ai campioni internazionali della disciplina. All’interno della struttura anche gli stand enogastronomici con i prodotti locali. «Quella di venerdì 1° maggio sarà una particolarissima cena di benvenuto, in tavola ci saranno i sapori della laguna e del mare, i profumi della costa della Maremma e la corposità dell’entroterra toscano – afferma Pierluigi Piro presidente della società Orbetello Pesca Lagunare – come in una sorta di street food ma al coperto; si potranno degustare tutti i nostri migliori prodotti tipici, dal
pesce alle verdure, i salumi, i formaggi senza tralasciare i prodotti dolciari e le nostre selezioni di vini». La cena degustazione sarà anche l’occasione per presentare le bellezze del territorio a chi arriva ad Orbetello per la prima volta. Le iscrizioni alla quarta edizione di Branzino the Challenge si chiudono il 3 aprile; fino ad oggi sono più di 150 le preiscrizioni già effettuate sul sito www.branzinothechallenge.com. La gara è aperta a tutti, unico limite aver compiuto 14 anni; chi è sprovvisto di kayak avrà la possibilità di noleggiarlo direttamente in loco, i kayak sono messi a disposizione dalle aziende Galaxy Kayaks e Ozone Kayak. Due i fronti attivi della competizione che vedranno impegnati i kayakers, la laguna di Ponente e quella di Levante. I risultati delle due sessioni di pesca, al termine della competizione, saranno sommati per stilare le classifiche finali strutturate sia con una lista individuale che una seconda per team composti da due pescatori. Il punteggio si baserà sulla lunghezza dei pesci catturati assegnando un punto per ogni centimetro. Branzino the Challenge aderisce al no kill quindi, per facilitare il rapido rilascio delle spigole, il termine di verifica della lunghezza si baserà sulle immagini fotografiche scattate direttamente dai partecipanti in gara muniti di telefono che trasmetteranno, tramite applicazione WhatsApp, l’immagine della cattura, in tempo reale, direttamente al recapito di riferimento degli organizzatori. Per questa edizione Branzino the Challenge si pregia della partnership di prestigiosi brand del settore come Tubertini, Galaxy Kayaks, Ozone Kayak, T3 Distribution, Pure Fishing, NRS, Garmin Italia, Old Captain, BKK, Fish Action, Master Fish, Maccari Pesca, Arkosund Fishing Lodge, Birra Menabrea, Welcome Maremma, I Pescatori di Orbetello. Tutte le info su: www.branzinothechallenge.com
ospite d’onore Edward Barder
RADUNO IBRA 2020 Nei giorni di sabato 23 e domenica 24 maggio si svolgerà presso l’Hotel Rizzi Acquacharme a Boario il sedicesimo Raduno Europeo IBRA, mentre venerdì 22 i partecipanti si ritroveranno sul fiume Oglio nello splendido no kill di Rogno (BG) per pescare insieme e mettere alla prova le canne in bamboo. Quest’anno il consiglio direttivo ha organizzato il Raduno Europeo focalizzandolo sull’ospite d’onore, che sarà nientemeno che Edward Barder. Barder, che ha ereditato l’amore per la pesca da suo padre, Richard, negli anni ’60 e ’70, alla fine degli anni ’80, ha lasciato il lavoro di direttore di un negozio per entrare a far parte dello staff di Hardy al 61 Pali Mail di Londra. Lì ha avuto l’opportunità di maneggiare e conoscere canne realizzate da tutti i grandi maestri americani, nonché dai migliori rodmaker contemporanei dell’Europa e del Regno Unito. Durante questo periodo ha continuato a perfezionarsi come rodmaker. Nel 1990, con l’acquisto dell’attrezzatura originale utilizzata nel laboratorio da Clifford Constable (produttore della gamma di canne Wallop Brook di Dermot Wilson), è stata fondata la Edward Barder Rod Company, che si trova in uno storico mulino alla confluenza del Lambourn e del Kennet nel Berkshire e il ramo del Lambourn che scorre a un metro di distanza dallo shop offre ai visitatori acqua corrente per provare una canna o due. In relazione all’eventuale rinvio della manifestazione, il consiglio IBRA ha in programma di fare il punto della situazione alla fine di marzo: se l’emergenza Coronavirus non sarà superata l’evento sarò disdetto e verrà individuata una nuova data, presumibilmente nel mese di ottobre. Per informazioni e aggiornamenti: www.rodmakers.it.
da 51 anni sentinella del fiume Adda
ASSOCIAZIONE LODIGIANA PESCATORI DILETTANTI Nel 1969 nasceva il sodalizio della più grande realtà associativa della provincia, che negli anni ha saputo difendere le rive, l’acqua e i pesci dell’Adda con un impegno costante. Il merito va a un gruppo molto affiato di ‘veterani’ che fanno parte del Consiglio Direttivo e che anche nel corso del 2019 ha dovuto sobbarcarsi una serie di attività, dall’onere non indifferente, volte alla tutela dei quattro chilometri di fiume Adda
notizie di pertinenza dell’associazione. Un lavoro costante che ha coinvolto questo gruppo di appassionati pescatori nel taglio e nella raccolta dei numerosi alberi finiti in fiume per la tempesta eccezionale che ha colpito il lodigiano. Oppure l’analisi mensile delle acque, la pulizia delle sponde dai rifiuti, ma anche operazioni certamente più divertenti per la pesca, come l’ormai tradizionale semina di sette quintali di trote che viene effettuata all’apertura della pesca salmonicola, e che attira sempre un gran numero di appassionati di spinning. Per il 2020 sono state confermate le manifestazioni tradizionali della società, che comprendono, tra le altre, la 34a gara individuale di pesca dedicata ai ‘pierini’ di età tra i 6 e i 12 anni (iscrizione gratuita, con accompagnatore), che è prevista per il 7 giugno e che si prefigge di fare avvicinare i bambini alle bellezze naturali del fiume, oltre che servire come importante momento di aggregazione dei pescatori in erba. Importante ed emozionante insieme è la 12a manifestazione individuale di pesca «Cattura e rilascia», in programma per il 6 settembre, durante la quale è possibile anche pescare a spinning nel rispetto dei pesci predatori (no kill obbligatorio) che popolano ancora l’Adda nel tratto cittadino. Non meno importanti, manifestazioni irrinunciabili che coinvolgono tutti i pescatori sono quelle a difesa dell’ambiente fluviale, come l’Operazione Grandi Pulizie, giornata ecologica che coinvolge tanti associati e che vede ogni anno l’asportazione di quintali di rifiuti dalle sponde del fiume lombardo. Nella foto: Giancarlo Magli, Presidente ALPD Lodi. Per informazioni: ALPD, via Borgo Adda 64, Lodi, tel/fax 0371/427170, www.alpd.it, info@alpd.it.
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le novità per il bimestre
PESCA (SKY CANALE 236) A partire da mercoledì 22 aprile alle ore 22.00 Pesca (Sky canale 236) presenta Il pescatore di orate. La serie segue l’appassionato di pesca Andrea Carugati in un viaggio-avventura in giro per l’Italia. Il suo scopo è realizzare un antico desiderio: incontrare e catturare la sua personale versione di Moby Dick, ovvero un esemplare di orata da record, una rara preda da cinque chili. In ogni episodio Andrea incontrerà professionisti e appassionati pescatori che mostreranno a lui e allo spettatore le tradizioni locali e le tecniche usate per insidiare le ‘regine del mare’ negli spot di volta in volta protagonisti dell’avventura. Perché i sogni son desideri, anche in versione alieutica. Sabato 4 aprile alle ore 22.00 inizia Seabasshunters 5. Arriva alla quinta stagione la serie dedicata alla pesca alla spigola con le esche artificiali. I primi episodi di questa stagione sono ambientati sulle coste sarde, tra le onde di una scaduta invernale, con le grandi difficoltà ambientali che rendono la pesca impegnativa e quindi sicuramente più appassionante. A seguire vedremo due episodi in cui il mondo del bass fishing e quello della pesca alla spigola si uniscono. I due universi vengono messi a confronto nelle acque lagunari in cui i protagonisti si muoveranno su una bass boat e tenteranno di catturare le spigole con le tecniche tipiche della pesca al bass. I risultati saranno sorprendenti! Nell’ultimo episodio di questa prima parte ci sarà, invece, un gustoso fuori programma. Abbandonata, per un attimo, la ricerca della spigola, i nostri amici si metteranno sulle tracce delle ricciole pescando in blue water, rigorosamente con gli artificiali. Lunedì 6 aprile è la volta di Patagonia. La serie è il resoconto del viaggio avventuroso di Marco Bellucci e Andrea Nencetti nella Patagonia argentina. Un viaggio straordinario con partenza da San Martin de Los Andes e arrivo a Rio Gallegos, 3000 chilometri percorsi tra vento, polvere e la famosa ruta 40, alla ricerca delle celebri, meravigliose trote della Patagonia. Un viaggio di pesca ricco di emozioni, delusioni, esaltazioni e grandi momenti di complicità, un sogno che si realizza tra difficoltà e successi.
notizie
a cura dello Spinning Club Italia • www.spinningclubitalia.it
è nata una nuova sede
SPINNING CLUB ITALIA SEDE DI CUNEO A gennaio 2020 finalmente anche a Cuneo è nata una nuova sede dello Spinning Club Italia! Un manipolo di amici, lanciatori di ferro, con balse, plastiche e chi più ne ha e più ne lanci, si è ritrovato per le correnti di montagna dove sguazza la trota mediterranea della provincia granda, su dove corrono i lupi, per le marmorate del fondovalle dove l’acqua scarseggia ma lei eroica chimera resiste e va aiutata con tutti i mezzi e per i lucci dei pochi microhabitat rimasti e per tutti i pesci perché non esiste la serie B ma solo la vita… Dalle parole e dalle fantasie si è passati ai fatti: rispetto verso la natura e il fiume, speranza per il futuro, per continuare a praticare la propria passione in un ambiente nel quale occorre essere parte attiva e cercare di migliorare le cose per quanto sarà possibile, con la volontà ferma di impegnarsi nel quotidiano, togliendo magari anche del tempo alla pesca stessa, perché senza acqua e senza pesci si ferma tutto e bisognerebbe preoccuparsene e prendersi cura di quello che resta anche senza fine utilitaristico, per passione e coscienza civica, civile e ambientale. La sede è situata presso il Bar Blue Ice, in via Cuneo 13B a Vignolo. Contatti: Alessio 340/9848248 (responsabile di sede), Mattia 340/8589821 (consigliere).
in programma il 19 aprile al lago di Masserano
BIG PIKE TROPHY Nella splendida cornice naturale del lago di Masserano, gestito con oculatezza da CVA Masserano Lake, si terrà nella giornata di domenica 19 aprile la manifestazione ‘Big Pike Trophy’, organizzata da Spinning Club Italia, indirizzata principalmente al pike fishing da belly boat. Il lago ospita comunque anche una popolazione cospicua di persico reale e discreta di black bass, anche di taglia, che va ad arricchire le già importanti possibilità di pesca. Notevole la dotazione di premi a disposizione dei partecipanti. Saranno premiati in particolare i migliori cinque lucci catturati. Il primo premio, destinato al big pike della giornata, consiste in una settimana di pesca in Lapponia svedese offerta dal tour operator Trollheden F&H Lodge di Aldo Silva. A seguire, saranno assegnati un belly boat Rapala FT 140 dell’azienda Normark, artificiali Rapala destinati al luccio e buoni spesa dei negozi Addapesca di Davide Ronchi e Tuttospinning di Luca Raldiri. Due premi speciali saranno riservati al miglior persico reale e black bass catturati. Le iscrizioni potranno essere effettuate entro il termine del 12 aprile. Per maggiori informazioni, per conferma sullo svolgersi dell’evento e sul suo eventuale rinvio, è possibile rivolgersi a Ettore Ghezzi, 347/0914733.
in calendario il 17 maggio
STREET FISHING PAVIA 2020 Per il secondo anno, nella meravigliosa cornice della città di Pavia, il 17 maggio, Spinning Club Italia organizzerà la manifestazione dello Street Fishing Pavia. Quello dello street fishing, movimento sempre in maggior crescita in tutta Europa, vedrà impegnati partecipanti da tutta Italia, che si potranno cimentare con lucci, cavedani, scardole, persici reali e, da quest’anno, anche grossi aspi e lucioperca, visto che, per questa nuova edizione, l’organizzazione ha deciso di ampliare il campo e consentire ai partecipanti di pescare anche nel meraviglioso tratto cittadino del Ticino, che scorre interamente nell’omonimo parco. Come ogni disputa che si rispetti, la manifestazione sarà ricca di premi, offerti dallo sponsor Extra Fishing Gear, dai negozi Adda Pesca e da Tuttospinning. A testimonianza della convivialità dell’evento, lo Spinning Club Italia ha organizzato un rinfresco il cui costo è utile a sostenere i progetti di tutela ittica che, da esattamente quarant’anni, contraddistinguono lo Spinning Club Italia. Per maggiori informazioni, per conferma sullo svolgersi dell’evento e sul suo eventuale rinvio, è possibile rivolgersi a Matteo, 338/7665771
notizie
Ricapitoliamo le principali novità comparse su PIPAM negli ultimi periodi, invitandovi a leggere gli approfondimenti e novità direttamente online sul sito www.pipam.it. Se volete partecipare alla nostra comunità nativa non dovete far altro che iscrivervi al FORUM e partecipare attivamente alle discussioni. Ma PIPAM è anche altro... troverete articoli di tecnica, di flytying, recensioni, test, filmati, ... fatti da pescatori a mosca per i pescatori a mosca e con il quarto di secolo online ormai nel mirino crediamo che di materiale ce ne sia per molto e per tutti i gusti. Siamo presenti anche su vari social come Facebook (https://www.facebook.com /groups/41688482011), Vimeo (https:// www.youtube.com/user/wwwpipam/videos) e Instagram (https://www.instagram.com/ pipam.it) per cui, anche in questo caso, l’invito è quello di iscrivervi e partecipare numerosi!
magari un po’ meno circospetta. Fortunatamente qualche trotella si fece vedere e non conclusi l’uscita con un cappotto. Ma, ritornando a casa, mi ritornò in mente la prima trota, il suo comportamento e la sua bollata... Non erano i modi di una ‘pischella da una spanna’! Per cui eccomi nuovamente lì, la sera dopo, con la speranza di vedere se si sarebbe nuovamente palesata.Era un po’ presto, per cui decisi di prendere posizione in attesa che si verificasse la schiusa e le trote cominciassero il loro banchetto.Mi sedetti su un pietrone e accesi una sigaretta. Il tempo passava e sull’acqua poche effimere, molte meno della sera precedente. Le guardavo scendere ponendo particolare attenzione a quelle che ‘navigavano’ nella correntina... ma tutte superavano la zona senza problemi.
PIPAM NEWSLETTER
Abbiamo riattivato la NewsLetter di PIPAM così che anche i PAM un po’ più distratti possano essere avvisati delle novità pubblicate sul sito. Chi non fosse ancora iscritto può tranquillamente farlo sulla homepage di PIPAM. Con cadenza mensile verrete informati sulle novità del mondo della pesca mosca.
FLY FISHING MAGAZINE Incontri
a cura di Andrea Cuccaro (WM) Antologia di frasi, citazioni, discussioni, contrasti, ecc… presi in questi anni qua e là nel nostro forum. L’altro giorno l’avevo vista bollare con regolarità. Aveva cominciato a nutrirsi per prima, appena la schiusa era cominciata e la luce era ancora buona. Non bollava con frenesia ma non sbagliava un colpo. Una manciata di secondi… ed ecco sparire un’altra effimera in quel piccolo gorgo, nella correntina, tra la sponda e quel piccolo masso quasi affiorante. Tentai un approccio ma, non so cosa la fece spaventare, le bollate cessarono. Attesi una decina di minuti ma lei non si fece più vedere. Era il coup de soire, per cui non aspettai oltre e andai a cercare qualche altra sua collega,
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MOSCA e SPINNING
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lavoro di precisione, puoi risolvere il problema banalmente. Basta pulire il pennello, munirsi di un paio di forbici e tagliare le ‘setole’ in più. Ricordiamoci anche di pulire bene le forbici dopo il taglio. Semplice e facile da fare.
Kenbane Variant a cura di Walter Luzi Materiali utilizzati amo: Hanak H 530 BL #12 addome: filo in bambù tinto nero hackles: prima remigante atrofizzata dell’ala della beccaccia ‘piuma del pittore’ testa: filo arancione
I THREAD PIÙ SEGUITI Sakasa Kebari a cura di Walter Luzi Materiali utilizzati amo: #10 Partridge SLD standard addome: biot condor sostituto nocciola torace: dubbing cappotto hackles: piuma gallina barrata marrone filo: marrone Lame piatte e trasparenti
T&T 0058 - Più precisione nell’incollare a cura di Andrea Cuccaro Se applichi la colla sulle tue mosche con il pennellino ma questo non ti permette un
a cura di Valerio Santagostino (Balboa) Una situazione non facile da affrontare per vari motivi: 1) i pesci ci vedono, per cui richiede presentazioni delicate, avvicinamento silenzioso e mimetico; 2) capacità di lancio, per cui occorre buon bagaglio tecnico (secca/ninfa/streamer); 3) capacità di osservazione e soprattutto tanta pazienza e un pizzico di esperienza. Una delle situazioni che ‘detesto’ maggiormente. La secca, se possibile, è scontata... altrimenti tendenzialmente andrei di tappo. Altrimenti mi fermo e ragiono. Mai pucciare il piede in acqua, lo sentirebbero in cima alla
buca (pure l’ondina provocata)... e stare, quanto possibile, nascosti dalla vegetazione e sperare che le trotelle ‘sentinella’ siano disattente.
I CERCHI PIÙ INTERESSANTI
Diamond e vado a farmi un giro… così mentre il mare infrange sugli scogli, o il fiume scende in una cascata scelgo di non dire nulla... e per una volta ascolto quello che mi circonda... se solo ne avessi l’opportunità, abbraccerei mio padre...
Scelta dei chiodi per gli scarponi
Cormorani 2020 a cura di Ciapipoc Cava Cabassi, Milano Baggio. La locale associazione pescatori in inverno immette trote pronto pesca nella cava per far divertire un po’ i soci... Negli anni scorsi immettevano iridee tra i 3 e i 6 etti... ed era come mettere del mangime ai cormorani che si presentavano a decine. Nel giro di una o due mattine massimo tre sparivano tutte le trote e altro... Ora si era pensato di mettere poche trote ma relativamente grosse tra il chilo e i 3 kg. Di cormorani ne sono arrivati meno, ma i danni li hanno fatti ugualmente.
a cura di Antonio Napolitano (FlyAenne) Dopo tante prove fatte in centinaia di uscite di pesca, credo di aver finalmente trovato i chiodi definitivi. Li sto utilizzando da un circa due anni e montati su diversi modelli di scarponi; li trovo ottimi per durata (ne ho perso solo uno) e per l’ottimo grip. Mi trovo benissimo e non tornerò (per ora) ai classici chiodi offerti dai produttori/distributori di scarponi. Fughe in solitaria a cura di Gino Stanghellini (XX-FLY) Quante parole e quante domande mi sono rimaste dentro... così... c’è un perché nelle mie fughe in solitaria. Quando fuori piove e i lampi squarciano il cielo, fisso un appuntamento con la canzone Shine On You Crazy
Colle UV a cura di Angelo Piller (Angelo) Le colle UV, che fino a pochi anni fa quasi non rientravano nel kit del moderno costruttore di mosche, sono ormai diventate popolarissime, tanto che in fatto di marche proposte c’è solo l’imbarazzo della scelta.Se ne trovano infinite qualità diverse, dalle più liquide, alle più dense, colorate e addirittura fluorescenti/glow in the dark! Peraltro vengono usate un po’ su tanti tipi diversi di artificiali. Ovviamente il maggiore utilizzo riguarda il mondo degli streamer, ma anche il tying delle ninfe è stato stravolto dall’avvento di queste resine.
segue da p. 4 re il pesce, il che ovviamente elimina qualsiasi idea di rispetto dei limiti di carniere. Proprio questo fenomeno rende ancora più facile per i pescatori commerciali indicare la pesca ricreativa in generale come un pericoloso concorrente e fonte importante di pesca illegale. La pesca ricreativa può quindi diventare un obiettivo prioritario nella lotta della pesca commerciale per ridurre la crisi di comparto, un avversario pregiudiziale che come tale è da ostacolare a priori nelle sue richieste. Dal momento che la pesca ricreativa non è mai stata studiata adeguatamente è facile poterla usare in questo modo e viceversa la stessa pesca ricreativa non ha riferimenti solidi per controbattere e le sue istanze restano nell’ambito delle posizioni di parte, prive oltretutto del peso di un coeso comparto economico ed occupazionale. La pesca commerciale fatica terribilmente a ragionare con parametri diversi dai suoi, solo recentemente inizia a pensare che la pesca ricreativa voglia altro che non sottrarre più risorse possibile e massimizzare il prelievo di risorse per ricavarne un profitto, ed è per questo che perfino nel mondo della pesca commerciale si sta diffondendo il refrain «non abbiamo nulla contro i pescatori davvero ricreativi». Quello che ancora risulta difficile, non da capire ma da accettare, è che la pesca ricreativa costruisce un profitto economico in maniera diametralmente opposta. Dall’altro lato della barricata, il nostro, è invece opinione comune che il sovrasfruttamento commerciale sia la principale causa della crisi delle risorse costiere e di conseguenza del danno, non solo economico, subito dalla pesca ricreativa. Il settore ricreativo tende quindi ad aderire a questa polarizzazione assumendo a sua volta posizioni pregiudiziali per certi versi simili a quelli della pesca commerciale, difendendo a priori i propri spazi anche dove è evidente che occorre un rinnovamento e una revisione normativa per superare la crisi che la riguarda. L’unica strada per iniziare a risolvere la contraddizione resta la conoscenza autorevole che si ottiene con ricerche scientifiche appropriate ovvero non organizzate sugli standard propri della pesca commerciale. Oltre alla pesca commerciale, anche quella ricreativa da una parte invoca la scienza e spera in un forte impegno di ricerca e dall’altra li teme. I commerciali in-
vocano una maggiore e più chiara regolamentazione della pesca ricreativa ma temono che la cosa possa rivolgersi a loro danno con misure che la valorizzino. I ricreativi sperano di vedere riconosciuti i loro valori ma temono restrizioni tecniche. Le restrizioni utili a contrastare la pesca illegale, a contribuire al mantenimento o al recupero della pescosità, a rendere misure e carnieri sostenibili e ragionevoli per il consumo diretto, dovrebbero essere condivise e supportate da tutta la pesca ricreativa, ma per molti sono invece controproducenti rispetto alla difesa a priori degli spazi attuali. Umori che non spostano la necessità di avere dati autorevoli a sostegno delle misure di gestione, anche per sottrarre la stessa gestione a poteri politici e di lobby e in questo senso si può capire il nervosismo della pesca commerciale, meno quello della pesca ricreativa che alla fine ha tutto da guadagnarne. Ce lo ripetiamo da talmente tanto tempo che viene spontaneo esitare nel dare notizia di qualche novità positiva. Dieci anni fa spopolava lo slogan «Contiamoci per contare» e abbiamo visto cosa se ne è fatto e a cosa è servito. Adesso la crepa nel muro è nettamente meno evidente, ma forse proprio per questo potrebbe riguardare il muro portante invece del solo intonaco. Nelle sedi più importanti di indirizzo della gestione a livello europeo e mediterraneo la pesca ricreativa in mare è da poco diventata un argomento di primo piano, con l’inizio di una serie di iniziative destinate a fornire dati consistenti che permettano una gestione informata. Ci sono già ricercatori che effettuano rilevazioni mirate sulla pesca ricreativa lungo le nostre coste e non meno importante è il confronto in corso di posizioni e proposte per indicare misure utili a ridurre o eliminare i conflitti tra pesca ricreativa e piccola pesca commerciale. È l’inizio di un percorso invocato da tempo, che non si preannuncia né facile né veloce, ma che promette di dare risultati in modo decisamente più credibile ed efficace rispetto alle iniziative nazionali degli ultimi anni. Del resto non ci sono alternative ed è un bene che non ce ne siano, visto lo stato in cui versano le nostre risorse costiere e la conseguente crisi conclamata della pesca ricreativa in mare e del settore economico ad essa legato.
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ATTUALTÀ MOSCA
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5° Fly Tying Experience A CURA DELLA REDAZIONE [ redazione@lapescamoscaespinning.it ]
iunto alla quinta edizione, il Fly Tying Experience – organizzato anche quest’anno all’interno del Pescare Show di Vicenza da IEG grazie alla collaborazione di Eddy Peruzzo e dei nostri collaboratori Fabio Federighi e Federico Renzi – ha trovato posto con i suoi diciannove costruttori (assente giustificato per malattia Alessandro Casiglia) all’interno del colonnato del padiglione 1, punto di riferimento dell’intera Fiera, in uno spazio ben organizzato e fruibile al meglio da parte dei numerosi visitatori.
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Alla manifestazione si è legato anche quest’anno, per quanto riguarda gli articoli di mosca, lo Speciale Artificiali 2020 della nostra rivista, numero monografico da collezione che contiene sette costruzioni proposte da altrettanti partecipanti al FTE. Come sempre, oltre ai tanti ammirati e curiosi visitatori, l’evento ha catalizzato l’intero mondo della costruzione presente alla Fiera, protagonista di vari tavoli, come nel caso di Stelio Di Manno dallo stand della nostra rivista, Davide Sacchi, Morten Valeur, Håkan Karsnäser, Marco Crippa della SwissCDC dallo stand Ahrex/Gatto con gli Stivali, Niklaus Bauer dallo stand Alps: tutti nella foto di gruppo qui sopra.
Luca Barosselli
Ilaria Barbieri
Emmanuel Crosa
Marco Clari
Enrico Fantasia
Fabio Federighi
Ilaria Barbieri ha presentato una serie di mosche da luccio ad amo singolo e doppio, che comprendevano bulkhead, flash fly in asola, slider e popper, alcuni validi anche per il bass. Nella foto una Buford fly bicolore con accento di flash holo, su amo Ahrex pr320 Predator Stinger n. 6/0. Luca Barosselli ha costruito varie imitazioni che utilizza in pesca, dalle ninfe alle effimere. Non sono mancate vespe e grosse sedge, che ama particolarmente. Ha cercato in questa edizione del FTE di applicare il suo metodo costruttivo anche su esili e piccoli artificiali, come nella Rhodani emerger in foto. Con un po’ di pratica e di impegno è possibile applicare lo stile italiano anche dove può a prima vista risultare difficile. Emiliano Bartolini ha costruito varie mosche da bass in cervo e una sedge da caccia in un unico passaggio, leggerissima, imitativa e molto adatta ad acque turbolente, sulla quale è stato realizzato un video. Ha poi realizzato la Compara may della foto, su amo n. 14 swimming, code in fibre di pennello da cipria, corpo in quill, ala in cdc + mallard gialla + lepre, addome in ice dubbing, mosca che fa della silhouette la sua arma primaria. La grande ala e l’apertura a 180 gradi le consentono una buona galleggiabilità; è adatta ad acque con flusso costante. Marco Clari ha presentato la sua Clarivalletta, illustrata step by step nello Speciale Artificiali dedicato al FTE 2020 e tante altre imitazioni, tra cui una Baetis niger dun che aveva costrui-
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Emiliano Bartolini
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Giovanni De Pace
Andrea Gasparini
to per il contest sulla pagina Facebook Lungo il Fiume realizzata con ala in zampetto di lepre artica, artificiale che usa molto in pesca, e anche un’emergente di effimera che è stata protagonista del Video Dressing realizzato dal Pescare Show. Emmanuel Crosa ha presentato varie mosche secche ‘da pesca’, fra le quali diverse emergenti in cdc, la sua sedge montata su elastico descritta nello Speciale Artificiali di quest’anno, e un’effimera montata in extended body realizzata con una strisciolina di latex bruciata e sagomata su un ago, ali bruciate e asola in cdc. Nella foto una Ephemera danica. Giovanni De Pace ha costruito numerosi dei suoi modelli da luccio e da mare, compreso lo streamer della foto, destinato principalmente alla pesca della spigola, che può essere impiegato comunque anche in altri contesti, ad esempio nella pesca dell’aspio. È un artificiale che potremmo definire ‘all around’, molto mobile nella parte posteriore, grazie all’impiego di hackles e Nayat, mentre il poco DNA utilizzato in testa gli dona una leggera traslucenza e il flash necessario. Enrico Fantasia ha presentato varie mosche classiche irlandesi, adatte alle acque di quel paese, dove vive da anni. Nella foto la Sheelin May Fly. Fabio Federighi, oltre a coordinare insieme a Federico Renzi l’intero evento, ha costruito alcune mosche, fra le quali l’Ephemera danica dun della foto, un’imitazione soft che ri-
LANCIO. LA TRADIZIONE E L’EVOLUZIONE dieci anni dopo
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PIETRO BRUNELLI [pietrobrunelli@hotmail.it ] CON LA CONSULENZA SCIENTIFICA DI ALBERTO BRUNELLI FOTO DI ANDREA CROBU
onsentitemi di ripartire da un articolo che scrissi per questa rivista nel 2010. Si tratta di un intervento che ho trovato citato in alcune discussioni sui social come su siti internet, i quali, con mio piacere, lo menzionano quale articolo bilanciato e in particolar modo utile perché pone l’accento sul tema della ‘tecnica’ e degli ‘stili’, volutamente singolare la prima, plurali i secondi. Riprendevo infatti il celebre articolo di Al Kyte e Gary Moran pubblicato nello stesso anno sul magazine della FFF/Fly Fishers International, The Loop. A dieci anni da quel testo, molto è cambiato nel panorama del lancio internazionale, ma le varie polemiche di casa nostra sono oggi ancor più visibili di prima, per via della proliferazione degli strumenti digitali di discussione e dei social stessi. Non è difficile trovare on line discussioni che raggiungono le diverse centinaia, quando non migliaia di commenti, senza che vi compaia alcuna dimostrazione pratica di ciò che si afferma e, allo stesso modo, senza che vi si possano trovare più di tante (per la verità alcune sì) osservazioni concrete, lucide e realistiche, ma soprattutto chiare e leggibili, condivise. Non c’è niente da fare: dopo molti anni le discussioni e gli articoli sul lancio nella pesca
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a mosca in Italia presentano ancora un grado di arretratezza e di conflittualità molto elevati. Allo stesso modo gli argomenti sono spesso trattati con superficialità estrema e altrettanto spesso rivelano, proprio per i contenuti che esprimono e per la logica che mostrano, una scarsa conoscenza di fondo di quello che è il vasto mondo del lancio nella pesca a mosca: dalla teoria fisica alla pratica. Molti credono ancora, in maniera a tratti ingenua e a tratti infantile, che esistano ‘tecniche diverse’ invece di ‘stili diversi’ e pensano che in nome della parola ‘tecnica’ ci si possa autopromuovere come grandi innovatori. Altrettanto spesso, e solo in Italia, si vede banalizzare l’intero mondo del lancio internazionale attuale contrapponendo il ‘vecchio al nuovo’ ovvero il ‘lancio classico a quello T.L.T.’. Ebbene questa distinzione è assolutamente errata ed è davvero, questa sì, vecchia. Esiste un panorama internazionale moderno costituito da lanciatori di tutti i paesi che hanno negli anni sedimentato e costituito un bagaglio culturale ampio, che non ha bisogno di porre l’accento della supremazia su questo o quel tipo specifico di attrezzature per distinguersi ed emergere. Troppo spesso si leggono frasi come: «una canna morbida causa il tailing loop», responsabilizzando cioè l’indice di flessione di una canna come fosse un difet-
«La chiave per un buon lancio non è lo stile, ma la comprensione della fisica essenziale coinvolta» (Al Kyte & Gary Moran, Substance & Style, in «American Angler Magazine», 2000; Reprint Master Study Guide FFF/FFI, 2010)
to, senza cogliere che il tailing loop capita solo ed esclusivamente a causa di un errore del lanciatore. E ancora, si possono leggere frasi come: «la coda che viaggia su un asse diverso da quello disegnato dal vettino», senza considerare che la coda viaggia esattamente seguendo ciò che il vettino/vetta della canna fa. In poche parole, significa invertire la causa con l’effetto. E non occorre scomodare Bruce Richards con il suo Six Steps Method per capire che se il vettino traccia delle traiettorie errate e quindi la coda prende direzioni e oscillazioni errate, questi due elementi sono determinati solo ed esclusivamente da un errore di movimento del lanciatore, e che non si può realizzare di avere una «coda che viaggia» senza che ci sia ‘qualcuno’ che l’ha fatta viaggiare in una determinata maniera o in un’altra. La questione non è affatto di aver studiato o meno nella vita, e neppure di essere professori o meno. Si tratta di mettere al primo posto la passione per il lancio in tutte le sue forme, che inevitabilmente conduce ad approfondire, ad ampliare le proprie conoscenze e quindi prospettive. Fu proprio Roberto Pragliola, del quale ormai quasi di continuo si tracciano un’agiografia mitica e le lodi in maniera del tutto acritica, senza poi andare a vedere davvero cosa avesse detto e cosa intendesse dire quando faceva certe sue affermazioni anche forti o provocatorie, a sottolineare i problemi della pesca a mosca in Italia, quel suo ‘andazzo’. E appunto fu lo stesso Pragliola a dire di voler spingere e ‘provocare’ le nuove generazioni so-
prattutto nel voler provare a pensare a qualcosa di diverso, in una maniera diversa. Da questo punto di vista mi sento fortunato: faccio certamente parte di quelle generazioni che per Pragliola erano giovani, ma ho avuto la fortuna di essere completamente indipendente e neutrale, quando coi suoi libri di lancio in mano o nello zaino, a quattordici anni, andavo sui prati e sul fiume ad esercitarmi. Non avendo mai fatto parte di scuole nelle quali lui fosse presente, mi sento libero nell’aver apprezzato ciò che ho visto, ma ho anche conservato la libertà di fare osservazioni su certi aspetti troppo dogmatici, per la verità non tanto suoi, ma di qualche adepto che le aveva prese ‘un po’ troppo alla lettera’. Ma questa diversità della quale parlava Pragliola non si traduce in un’affermazione di superiorità di un materiale su un altro, non si traduce e non si può tradurre in una svalutazione di tutto ciò che è ‘vario’ e ‘variegato’ ed esce da una certa ortodossia dottrinale. ‘Diverso’ non vuol dire rifiutare del tutto una tradizione e la sua relativa evoluzione, vuol dire al contrario innestarsi su quella e, se si è davvero in grado, proporre qualcosa di interessante. Altrimenti si rischierebbe di cadere vittime proprio delle cose che si volevano evitare. Esistono poi quelli che hanno sviluppato varie forme di livore e rabbia nei confronti di tutto ciò che ignorano e non conoscono, se ne vedono spesso, soprattutto on line. Mi sono sempre interessato a leggere sui social, da quando esistono, e prima in internet e nei libri (li cito per ultimi ma sono in realtà i più importanti), quante più cose potessi. Mi sono appassionato alle code zero, uno e due, alla tre, alle canne corte e rigide e a quelle ‘normali’, ma anche a quelle più lunghe. Vengo dalla pesca a secca, la mia favorita, ma ho imparato ad amare anche le selvagge soddisfazioni che lo streamer può regalare, ho approfondito e scritto, prima di altri in Italia (2009-2010), sullo Spey Casting e sono appassionato di diversi ecosistemi e ambienti di pesca, pur sempre mantenendo le mie preferenze e, soprattutto, provenienze. Appare pertanto necessario oggi, a mio avviso, rifare il punto.
alcuni grandi del passato e del presente
Per il compianto Mel Krieger l’azione di lancio è un movimento continuo e progressivo nel quale la forza si applica accelerando gradualmente per culminare con un brusco cambio di velocità (lo stop), che se effettuato alla fine di un trascinamento della vetta perfettamente rettilineo e con un arresto di essa appena sotto la retta che ha tracciato, produrrà un loop molto stretto. Per Lefty Kreh al contrario, l’accelerazione più è rapida e breve e più produrrà: velocità, potenza, distanza. I due concetti non sono affatto in antitesi, ma al contrario si integrano, lasciando spazio tra loro a molti stili e approcci diversi. Se pensiamo al cosiddetto ‘Rajeff Style’, non a caso definito ‘stile’, e un attimo dopo al lancio 180°, per intendersi alla Paul Arden, noteremo che entrambi producono grandi distanze ma in maniere completamente diverse fra loro. Queste maniere non sono definibili ‘tecniche diverse’ in quanto esistono una serie di parametri ‘obbligati’ che entrambi eseguono alla perfezione; i punti dove i loro lanci differiscono sono invece quelli soggetti a variabilità e pertanto a questioni di ‘stile’. Questi stili a torto sono stati contrapposti e separati 2/2020
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Le cheppie del Taro GIORGIO MONTAGNA [ jomontagna@tiscalinet.it ]
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e i livelli del fiume sono ottimali (ossia con piogge che a inizio primavera abbiano rivitalizzato le acque dopo il lungo periodo invernale, contrassegnato generalmente da livelli medio-bassi), già a metà aprile iniziano a risalire il Taro, dal mare, le argentee cheppie, riempendolo di luccichii ma anche di fragorose cacciate alla minutaglia presente, costituita per lo più da alborelle e cavedanelli. Lo sanno bene i pescatori a mosca, ma anche i lanciatori padani come me, che non perdono la ghiotta occasione di insidiarle con gli ondulantini (di solito tra i 2,5 e i 7-8 g), a volte appesantendo la lenza con piombi intercambiabili a seconda della forza della corrente e della profondità della buca, a volte senza nessun peso sul filo.
Il Taro è un affluente di destra del Po che, con un tragitto di 126 km, interessa principalmente la provincia di Parma, anche se una piccola porzione del suo bacino idrografico appartiene alle province di Genova e La Spezia. Nasce dall’Appennino ligure poco sopra a Santa Maria del Taro alle pendici del monte Penna e nel suo corso riceve le acque di diversi affluenti. La zona ideale per la pesca delle cheppie, a mio avviso, è quella di località come Viarolo, Trecasali, San Secondo Parmense (da cui provengono le foto a corredo di questo testo) e Sissa. Da un punto di vista idrologico, il fiume ha una portata media abbastanza copiosa pur avendo un regime alquanto torrentizio, subendo variazioni rilevanti a seconda della stagione; in estate ad esempio, proprio nel suo basso corso, risulta spesso in secca per
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TECNICA SPINNING MARE
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SERGIO BERTOLA [sergino1965@gmail.com ]
l pesce serra, Pomatomus saltatrix, è un fantastico predatore che, presente ormai su tutte le coste italiane, è divenuto il fantastico protagonista di molte delle nostre uscite di pesca con gli artificiali. Le sue prime apparizioni nelle zone che frequento – i litorali pisano e livornese – risalgono alla fine degli anni Novanta; fino ad allora, tanti pescatori ne ignoravano addirittura l’esistenza. I segni della presenza del serra furono molto chiari: alcuni pesci allamati e recuperati per il salpaggio erano letteralmente tagliati a metà dalle tremende fauci di questo terribile predatore che, con i suoi denti affilatissimi, trinciava chirurgicamente qualsiasi preda gli capitasse a tiro. I primi esemplari catturati erano pesci di tutto rispetto, dai 3 ai 6-7 chili, segno inequivocabile dell’apparizione sul nostro litorale in età già matura a causa dell’inarrestabile riscaldamento delle acque, che li spingeva a risalire sempre più a nord rispetto alle abituali zone frequentate. Da parecchi anni la taglia media è notevolmente diminuita, a causa della colonizzazione massiccia anche in queste zone. La pesca al serra è una delle mie preferite e vorrei condividere con voi le esperienze che ho vissuto negli ultimi anni, con riferimento ad ambienti diversi e conseguentemente ad approcci, tecniche e artificiali diversi.
pesca sulle mangianze
La pesca del serra in mangianza viene praticata principalmente dalla barca, ma in rari casi anche da terra se il fenomeno si verifica a tiro di canna. Nel Tirreno settentrionale, il periodo in cui il fenomeno è più frequente va dalla fine di aprile fino a tutto il mese di giugno, periodo nel quale i branchi di acciughe si avvicinano a terra scatenando la ferocia dei pesci serra che, accerchiandoli, vi si avventano con ferocia, dando libero sfogo a cacciate e salti in piena frenesia alimentare. Canne da un’oncia Fast Action, buon trecciato da 25 libbre caricato su un mulinello taglia 4000 e finale in fluorocarbon del 50 sono le armi giuste per affrontare queste situazioni. Occorre avvicinarsi velocemente alla zona nella quale i serra si sono manifestati, senza avvicinarsi troppo con il motore a pieno regime ma sfruttando l’abbrivio della barca una volta mollato l’acceleratore: nonostante la frenesia alimentare, il frastuono in acqua rischia di smorzare la loro attività. L’importante è cercare di lanciare il più possibile ‘dentro’ la mangianza. Una volta ferrato il pesce, va combattuto tenendo basso il cimino della canna per evitare che in occasione dei suoi innumerevoli salti riesca a slamarsi, anche a causa del palato durissimo e della vivacità nello scuotere la testa una volta in aria. Capita spesso, purtroppo, che durante l’azione di pesca, in piena mangianza attiva, i serra attacchino con voracità direttamente il finale in fluorocarbon, a causa delle forti vibrazioni che il nostro apparato pescatorio inevitabilmente emette in fase di recupero. In questi
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IL SERRA
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fLY tYing Contest spediZione entro iL 27.4.2020: Montaggio paraLoop
inviaCi La tua MosCa: potrai vinCere un kit Con • MuLtiCLaMp sWissCdC • ago per duBBing ad asoLa • 8 Buste sWissCdC
Il sistema di montaggio del contest del prossimo numero è
MONTAGGIO PARALOOP Spedizione entro il 27 aprile 2020 a La Pesca Mosca e Spinning, via Musignana 7, 50022 San Polo in Chianti. Dressing e note di commento in un file di testo a redazione@lapescamoscaespinning.it
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www.lapescamoscaespinning.it Premio Su oGni numero: KIT ACCESSORI E MATERIALI PER LA COSTRUZIONE offerti da Flyfishdolomiti.com di angelo Piller e da CdCSWiSS www.cdcswiss.com. il kit è costituito da: • SwissCDC Multiclamp Una pinza moderna, realizzata interamente in acciaio inox ad alta resistenza, con superficie satinata. L’area interna aperta serve per raggruppare o spostare il materiale senza l’aggiunta di altri strumenti. La forma appuntita fa sì che la pinza scivoli nelle varie pelli, sintetiche o naturali. Tale versatilità le consente di non essere usata solo per il cdc o per hackles di gallo, ma anche per tutti i materiali che si desidera inserire nell’asola. Il materiale da utilizzare può essere prelevato direttamente dalla pelliccia; il righello sulle ganasce consente di mantenere sempre uguale la quantità di materiale. • Ago per dubbing ad asola Daniel Wilmers Un accessorio che semplifica al massimo la realizzazione del dubbing ad asola. Grazie a questo ago, dotato di microardiglione, dividere in due il filo di montaggio è infatti facile e immediato. La curvatura dell’ago, oltre ad agevolare l’intero processo, è in grado di fornire il punto preciso in cui è situato il microardiglione. • 8 buste di materiale selezionato CDCSwiss Special Edition Capriolo CH (2x), Special Edition Camoscio CH (2x), SwissCDC South America Fur (2x), SwisscCDC Edition (2x)
Premio FinaLe annuaLe: kiT da ViaGGio offerto da Stonfo. il kit è costituito da: • Morsetto Stonfo Airone (art. 699) Morsetto da viaggio per la costruzione di mosche artificiali. Grazie al design particolare e a una serie di snodi, può essere richiuso e riposto in un’apposita scatola di cm 15x10x2. La lavorazione accurata e la scelta dei materiali consentono a questo piccolo morsetto di avere prestazioni eccezionali. L’Airone utilizza la stessa efficiente pinza intercambiabile del morsetto Elite. La testa è inclinabile, rotante a 360° e regolabile in altezza. Munito di frizione sul movimento di rotazione con bloccaggio in qualsiasi posizione. Ulteriori informazioni su www.stonfo.com.
Lure BuiLding Contest
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spediZione entro iL 27.4.2020: MinnoW per La MarMorata
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L’artificiale del prossimo numero è
inviaCi iL tuo artifiCiaLe autoCostruito: potrai vinCere una Canna skirMjan
MINNOW PER LA MARMORATA Spedizione entro il 27 aprile 2020 a La Pesca Mosca e Spinning, via Musignana 7, 50022 San Polo in Chianti. Dressing e note di commento in un file di testo a redazione@lapescamoscaespinning.it Skirmjan MSK-PH-792MH Length: 7’9” (236 cm) Lure: 3/8 – 1 oz (10–28 g) Line: 10–20 lb Action: Fast
Regolamento completo su www.lapescamoscaespinning.it
Skirmjan rodS
La Skirmjan MSK-PH-792MH è una canna in due sezioni adatta alla ricerca di tutti i predatori, in acque sia dolci che salate. Ottima con minnow e jerk oppure esche in gomma e testa piombata, è molto conica e dunque estremamente sensibile per trasmettere efficacemente il contatto col fondale e le più timide abboccate, MOSCA e a SPINNING 4/2019 fondali e nelle grosse correnti. Non teme le forti sollecitazioni con peanche nei• recuperi balzi, su•profondi sci di taglia importante.
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Potenti, leggere ed estremamente bilanciate, grazie alla tecnica costruttiva che riesce a combinare due differenti tipi di carbonio ad alto modulo HHC (Hyper Hard) e FC (Flexible) con una nuova resina ad alta densità, le canne Skirmjan sono disegnate e progettate per la moderna pesca con le esche artificiali. Ogni modello ha caratteristiche specifiche per tecnica e tipo di artificiale.