La Pesca Mosca e Spinning 6/2019 anteprima

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Poste Italiane SpA – Spedizione in abbonamento postale – D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/2/2004 n. 46) art. 1, c. 1 C/SA/40/2016 - anno XIX, n. 12 - Dicembre 2019 - Gennaio 2020

DICEMBRE 2019 - GENNAIO 2020 € 6,90

www.lapescamoscaespinning.it

Mongolia Francesco Palù Tenkara in Alto Adige Mosche: poche ma buone Montaggio Thorax [10 pp.]

Microspoon Scelte ragionate Famelico lucioperca Hardbait per la Trout Area 2 Hucho Hucho e Hucho Taimen




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Direttore responsabile Eugenio Ortali

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POCHE MA BUONE

HUCHO HUCHO E HUCHO TAIMEN

di Massimo Magliocco

di Alessandro Galletti

Non serve ed è dispersivo avere le scatole portamosche piene di artificiali differenti tra loro. Un buon pescatore a mosca deve saper selezionare quelli che nel tempo hanno dimostrato di coprire la maggior parte delle situazioni che si possono presentare.

Hucho Hucho e Taimen destano un’attenzione sempre maggiore, sia perché possono raggiungere taglie di assoluto rilievo, sia perché sono sfuggenti e difficili da catturare, il che li rende prede ambite anche per i pescatori più esperti e preparati.

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HARD BAIT PER LA TROUT AREA seconda parte

IN MONGOLIA

di Fabio Franchini Dopo aver parlato di crankbait e jerkbait nella prima parte dell’articolo, è la volta delle esche per la pesca a top water e a bottom/hard bottom, che richiedono che il pesce si trovi in superficie o al contrario schiacciato sul fondo.

Taimen, lenok e amur nella provincia del Khentii, la terra di Genghis Khan, nella Siberia meridionale, vicino al confine con la Russia. Qui la stagione di pesca dura solo quattro mesi, da giugno a settembre, ma può regalare le emozioni più forti della vita.

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redazione@lapescamoscaespinning.it www.lapescamoscaespinning.it www.facebook.com/MoscaeSpinning http://twitter.com/lapescaMeS www.flickr.com/photos/moscaespinning www.youtube.com/user/MoscaeSpinning

Hanno collaborato a questo numero Moreno Bartoli, Davide Bossini, Renzo Della Valle, Fabio Federighi, Loris Ferrari, Paolo Fortunati, Fabio Franchini, Alessandro Galletti, Andrea Gasparini, Massimo Ginanneschi, Massimo Magliocco, Ivano Mongatti, Giorgio Montagna, Michele Moro, Davide Muccino Zarlenga, Federico Renzi

Amministrazione, pubblicità, abbonamenti e arretrati Zona Franca Edizioni srl Via V. Veneto 169 • 00187 Roma tel. 06/42.90.38.54 abbonamenti@lapescamoscaespinning.it

di Paolo Fortunati

Pubbliche relazioni e pubblicità Renzo Della Valle, Giorgio Montagna renzo.dellavalle@gmail.com, jomontagna@tiscalinet.it

Pubblicazione periodica Disponibile anche in versione digitale su www.ezpress.it Tutti i diritti riservati LA PESCA MOSCA E SPINNING ZONA FRANCA EDIZIONI srl Iscrizione ROC n. 26695 del 22.9.2016 Registrazione presso il Tribunale di Roma n. 225 del 29.9.2014 Direttore editoriale Giulio Fascetti Stampa: Tuccillo Arti Grafiche, Afragola Distribuzione: Press Di, Distributore stampa e multimedia srl - 20134 Milano

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FRANCESCO PALÙ

FAMELICO LUCIOPERCA

di Andrea Gasparini e Fabio Federighi

di Giorgio Montagna

Un articolo a quattro mani sulla vita e la grande arte di Francesco Palù, con riferimento alle sue geniali creazioni e alla determinante lezione per i costruttori italiani: un’eredità da valorizzare e diffondere sempre più, per l’originalissima visione della pesca a mosca che la caratterizza.

Una panoramica sugli artificiali e sulle tecniche da impiegare in tutto il corso dell’anno nella pesca del lucioperca, con particolare riferimento alle acqe del nord Italia. Nelle immagini a corredo, una selezione di artificiali che hanno dato buoni risultati con un’apprezzabile costanza.


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RUBRICHE 04 74 80 80

TENKARA IN ALTO ADIGE

THORAX

di Davide Muccino Zarlenga

di Ivano Mongatti

In concomitanza con l’uscita della nuova serie di «Piacere Tenkara» sul canale Pesca, come tutti gli anni Davide presenta ai nostri lettori un’anteprima degli episodi, questa volta raccontando le esperienze vissute, dopo un’uscita sul Chiampo, sul Rio Sesto, vicino a San Candido.

L’origine del montaggio Thorax in relazione alle osservazioni naturali condotte da Vince Marinaro. Le fasi costruttive nella versione classica proposta dal suo autore nel 1950 e quelle, con alcune modifiche, derivanti dalla ricezione italiana negli Settanta.

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SCELTE RAGIONATE

MICROSPOON PER TROUT AREA

di Renzo Della Valle

di Davide Bossini

Per effettuare una razionale selezione delle esche da portare con sé nelle uscite di pesca, è bene seguire una regola applicata dai pescatori americani, basata sulla conoscenza delle postazioni da affrontare, sulla localizzazione degli spot e sulla presentazione degli artificiali.

«Dal momento che l’esca principe per la trota è la camola del miele, che viene utilizzata da tutti i pescatori sia in fiume che in lago, ho ritenuto che occorresse ricreare proprio tale camola, rendendola uno spoon specifico per lo spinning».

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MOSCA e SPINNING

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fish facts

a cura di Marco Sammicheli

la rilevanza delle acque a contatto con la riva

ACQUE DI BATTIGIA Sul mare gravitano molti interessi e la pesca non è neanche tra i maggiori. La cosiddetta economia blu cerca di integrare diversi ambiti di fruizione delle risorse del mare e nel suo sviluppo la pesca ricreativa resta ancora in una posizione fortemente marginale. Se la pianificazione di un approccio speciale, di un’economia blu appunto, serve a qualcosa, è evidentemente a causa di una forte concorrenza e di una tendenza al sovrasfruttamento di tutto l’ecosistema costiero. Per quanto riguarda la pesca, le risorse hanno una destinazione prioritaria alla filiera commerciale e tutte le argomentazioni, sia di principio che economiche, che riguardano la pesca ricreativa, sono di norma estromesse dai processi gestionali. Nel settore ricreativo, idee e proposte si accumulano e si disperdono: tanti particolari diversi per diverse specie ittiche, diverse modalità di pesca, diversi ambienti, diversi periodi, diversi attrezzi. Ricercando le iniziative attuali delle organizzazioni della pesca ricreativa italiane si ottiene un elenco di argomenti che mostra chiaramente la situazione. Tra quelli più in voga possiamo citare i porti, i barconi, i rifiuti, le gare, le riserve, il bracconaggio, tutti argomenti importanti e interessanti che comunque non toccano i problemi di gestione che li alimentano, tanto che qualche volta sembrano solo diversivi. La radice del problema vero è la stessa sia nelle acque interne che in mare e riguarda la disponibilità di risorse, la pescosità delle acque. I pescatori vogliono il più possibile, ma la disponibilità è disastrosamente bassa e degradata. Tanto lo è che dove possibile si usano i corpi idrici per riversarci pesci quanto serve per mantenere la pescosità a livelli il più alti possibile. Nonostante ci sia chi arriva a proporre di fare lo stesso anche in mare, lì le cose sono più complicate, tanto che potrebbe volerci qualche idea semplice, che proponga un drastico cambio di impostazione. Una svolta che possa realizzare effettivamente il collegamento tra valorizzazione della pesca ricreativa e tutela delle aree di maggiore sensibilità per le specie ittiche costiere. L’idea non è nuova e opportunamente proposta è certamente adatta anche allo scandalo; riguarda la classificazione delle acque marine a contatto con la riva, che potrebbero essere definite come ‘acque di battigia’. Lungo la costa queste acque sono di fondamentale importanza per il ciclo di vita di molte specie ittiche: sono ambienti particolarmente esposti alle minacce antropiche e di più facile accessibilità per la fruizione delle risorse. Per andare subito al punto, le acque di battigia dovrebbero essere riservate alla pesca individuale per consumo personale, altrimenti detta pesca ricreativa. Le definizioni autorevoli potranno essere certamente gli scienziati a darle ma, anche senza voler considerare la parte ambientale, viene facile capire il senso di questa impostazione assumendo come punto di riferimento la pesca effettuata dalla riva. In mare la legge dà precedenza alla pesca commerciale, stabilendo che i pescatori ricreativi devono rispettare una distanza dalle attività di pesca commerciale. Volendo considerare la riva luogo di esclusività della pesca ricreativa, basta che venga applicata la stessa regola di rispetto di una distanza minima. Idea certamente non risolutiva, che dovrebbe essere modulata a seconda del tipo di costa con una vera e propria zonazione, e che dovrebbe trovare accordo da parte delle Regioni, ma in

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MOSCA e SPINNING

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questo modo sarebbe anche possibile rendere tutta la linea di costa nazionale una zona sottoposta a particolare tutela. Lo scenario della pesca da terra ha già in sé un elemento di contraddizione interna se si considera che non vi si applica la regola del rispetto della distanza dalle attività della pesca commerciale. Altrimenti la presenza di una rete da posta vicino alla riva dovrebbe automaticamente mettere i pescatori da terra in una situazione di infrazione al regolamento. Com’è che la regola della distanza di rispetto in questo caso non vale? Proprio questa situazione ci mostra che la risposta già c’è ed è appunto quella della battigia come luogo pubblico, come zona dove la precedenza nella fruizione delle risorse ittiche è per chi pesca dalla riva per consumo personale. Invece gli attrezzi commerciali ad oggi possono, a norma di regolamento, usare in via prioritaria anche questo spazio, semplicemente sovrapponendo attrezzi da pesca di alta efficacia a quelli ricreativi, che sono al contrario per propria natura relativamente poco efficaci. Non sarebbe logico che il diritto pubblico di fruizione delle risorse avesse almeno uno spazio esclusivo, non oggetto di concessione commerciale? Bel ragionamento, che però ha un difetto capitale: resta tale, perché non si vede proprio chi potrebbe farlo diventare argomento politico. Le barricate sembrano ferme alle battaglie per le banchine dei porti e gli spazi di partecipazione delle sedi politiche sono filtri che dissipano facilmente, alla fonte o nel percorso, qualsiasi iniziativa non di facciata. La disponibilità di risorse nelle acque di battigia è il principale regolatore della partecipazione alle attività di pesca ricreativa. Le fluttuazioni di disponibilità di risorse in tali acque si riflettono direttamente e in modo amplificato in variazione di partecipazione dei pescatori e di risultati economici per il settore produttivo collegato. Il problema può essere risolto solo con un’adeguata gestione delle specie costiere di riferimento e una misura di gestione spaziale per le acque di battigia potrebbe esserne una parte essenziale. Sarebbe inevitabile che vi fossero collegate attività di monitoraggio e ricerche scientifiche che permetterebbero di avere finalmente dati autorevoli su cui basare una gestione equilibrata e produttiva. La gestione specifica delle acque di battigia innescherebbe altri due elementi. Il primo è quello della protezione di acque fondamentali per le forme giovanili di molte specie pregiate, il che non potrebbe che andare anche a vantaggio della pesca commerciale; il secondo è quello dei controlli, della loro pianificazione e della partecipazione delle associazioni dei pescatori sul campo. Per quanto riguarda la pesca ricreativa, su quella dalla riva si basa una parte consistente del settore a livello nazionale nonostante il degrado evidente della pescosità e spesso anche della qualità ambientale dei contesti. Ne deriva che esiste un forte potenziale di crescita anche dal punto di vista economico. Se già oggi il risultato economico della pesca nelle acque di battigia è verosimilmente e nettamente a favore della fruizione ricreativa rispetto a quella commerciale, la liberazione del potenziale inibito dall’attuale modello di gestione produrrebbe una forte crescita dell’economia ricreativa. Scarsità di controlli e fruizione commerciale dissipano il potenziale in cambio di risultati economici in un caso illegali, nell’altro marginali. In sintesi, sarebbe l’economia di comparto a trarre un forte vantaggio da una gestione speciale per le acque di battigia, almeno dove si decidesse di considerare l’economia ricreativa come parte inseparabile del comparto pesca, dal momento che ne è anche la base sia naturale che culturale.

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in omaggio un’esca Mommotti 180 di Seaspin


torna il salone delle novità per gli appassionati e gli sportivi della pesca e della nautica

PESCARE SHOW 2020 Il mondo della pesca sportiva e della nautica, a 360°. Da venerdì 21 a domenica 23 febbraio 2020, torna nel quartiere fieristico di Vicenza PESCARE SHOW, il Salone Internazionale che Italian Exhibition Group SpA (IEG) dedica agli appassionati del settore alieutico, punto di riferimento consolidato per gli sportivi e gli operatori professionali del settore. Dallo spinning alla pesca al colpo, dalla pesca tradizionale al big game, fino al surf casting e al fly fishing: l’edizione 2020 della manifestazione ospiterà alcuni dei produttori più noti del comparto, che in fiera presenteranno le ultime novità in fatto di attrezzature, componentistica, accessori e abbigliamento tecnico per la pesca. Le prove di lancio nelle casting pool dedicate al fly fishing, gli incontri con testimonial internazionali e le premiazioni ufficiali della stagione sportiva appena conclusa, senza dimenticare i seminari e i convegni nella Fishing Arena: non solo aree shopping caratterizzate da un’offerta sempre maggiore, PESCARE SHOW si distingue anche per il programma di dimostrazioni, momenti di confronto ed eventi esperienziali in calendario. Per una full immersion nel mondo della pesca a mosca, tornano le dimostrazioni live di Flying Tying Experience. Ospiti d’eccezione i migliori costruttori del mondo di mosche artificiali, che affiancheranno noti brand del settore. Tanta l’attesa per Aquademo – l’acquario mobile che con la sua capacità di 22.400 litri d’acqua è il più grande d’Europa –, teatro di dimostrazioni e presentazioni delle nuove attrezzature per la stagione della pesca. Spazio anche alla didattica nel FLW Competence Center, dove i pro staff della Fishing League Worldwide – organizzatore del campionato italiano di bass fishing – accoglieranno i neofiti e chi vuole imparare la tecnica. Un team di professionisti altamente specializzati della lega, inoltre, sarà


notizie serata di proiezioni

ALLA SCOPERTA DELL’HUCHO HUCHO

a completa disposizione dei visitatori per fornire informazioni su tutte le tecniche e i prodotti presenti in fiera, indirizzando di volta in volta gli appassionati verso le aree e gli stand di maggior interesse. Protagonista della manifestazione sarà come sempre la FIPSAS (Federazione Italiana Pesca Sportiva ed Attività Subacquee), che proporrà ai visitatori un ricco programma di attività pensate non solo per gli appassionati, ma anche per i neofiti del mondo della pesca sportiva. La Federazione, con circa 200.000 tesserati tra appassionati e sportivi, è il riferimento dell’intero comparto e, grazie al suo palmarès, si colloca ai primi posti della classifica delle federazioni più medagliate del CONI. PESCARE è però anche BOATING SHOW: i top brand della nautica da diporto sveleranno le eccellenze e le novità riguardanti le imbarcazioni da pesca, i motori di ultima generazione, le dotazioni elettroniche più avanzate per la pesca sportiva di mare. Focus anche sul turismo alieutico con un’area dedicata agli itinerari di pesca nella quale le agenzie turistiche specializzate in programmi di viaggio per appassionati presenteranno nuove proposte per girare l’Italia e il mondo. Un’anteprima è disponibile online sul sito della manifestazione (https://www.pescareshow.it/it/itinerari-di-pesca). PESCARE SHOW è il Salone internazionale della pesca sportiva e della nautica da diporto organizzato da Italian Exhibition Group SpA. L’evento ha cadenza annuale ed è aperto agli operatori del settore e al grande pubblico. Quando: da venerdì 21 a domenica 23 febbraio 2020 (dalle 09.00 alle 18.00). Dove: Quartiere Fieristico IEG di Vicenza (Via dell’Oreficeria, 16 - 36100 Vicenza). Biglietti: intero 17 euro; ridotto 13 euro (acquisto on-line, possessori di regolare licenza di pesca e ragazzi dai 6 ai 12 anni); ridotto 8 euro per gruppi di almeno 20 persone maggiori di 5 anni; gratuito per bambini under 6, persone con disabilità e accompagnatori. Maggiori informazioni: www.pescareshow.it.

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MOSCA e SPINNING

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Presso il rinomato ristorante ‘CIS’ di Vaprio d’Adda in provincia di Milano, lo scorso 10 ottobre, con la partecipazione di svariati appassionati di spinning, in particolare interessati alla pesca del salmone Hucho Hucho, si è tenuto un evento aperto a tutti, nel quale l’amico Alessandro Galletti ha esternato consigli e segreti per avere la meglio con gli artificiali alla caccia di questo meraviglioso salmonide, che può notoriamente raggiungere taglie da capogiro. Ottima come sempre l’organizzazione presieduta da Davide Ronchi, titolare del negozio lombardo Adda Pesca, che si rivolge a tutte le tecniche piscatorie e in special modo al mondo dello spinning, sia d’acqua dolce che marino. Una sala gremita di appassionati, messa a disposizione dal ristorante, ha fatto da teatro alle spiegazioni fornite da Alessandro e intervallate dagli interventi dei presenti. Galletti, che si occupa di consulenza per le aziende del settore pesca sportiva, ha recentemente iniziato anche un percorso come guida di pesca; insidia Hucho e Taimen dal 2011, frequentando assiduamente l’Austria, la Slovenia, la Bosnia, la Mongolia e la Russia e maturando così un’esperienza di rilievo sulle abitudini comportamentali del predatore. Le acque mèta del progetto denominato ‘Hucho The King’, presentato nel corso della serata, riguardano fiumi sloveni come la Sava Bohinjka, la Savinja, la Sava ecc., dei quali sono stati evidenziati regolamenti e soprattutto i periodi in cui è consentita la pesca. Tra i vari artificiali più indicati ricordati, molto interessanti sono quelli recentissimi della Skunk Works Fishing, indicati anche per molti predatori presenti nelle nostre acque, come luciperca, aspi, siluri, lucci, persici reali, bass ecc. Nel corso della serata si è ovviamente parlato anche di canne, mulinelli e dei relativi trecciati e finali in fluorocarbon da impiegare senza troppo lesinare sulla misura in millimetri, in quanto Alessandro ha ben illustrato la difficoltà di tirare a riva pesci di diversi chili sotto il flusso correntizio, magari in mezzo a lastre di ghiaccio taglienti e a rischio di rotture indesiderate della lenza… Complimenti in fine alla curata cucina del ristorante CIS, che ha coronato la bella serata trascorsa con amici condividendo la grande passione della pesca a spinning. (Giorgio Montagna)

a Viareggio

NAVIGAR PESCANDO Domenica 15 settembre, complice una bella giornata di sole, si è svolta nel mare della Versilia la quarta edizione della gara di pesca con artificiali ‘Navigar Pescando’. La manifestazione, organizzata del Circolo di Pesca Sportiva ‘Vecchia Viareggio’ e dal Circolo Nautico ‘La Madonnina’, ha visto la partecipazione di diciotto imbarcazioni, tra cui alcune provenienti al di fuori del comprensorio versiliese, per un totale di quarantatré partecipanti, che si sono dati battaglia sino alla fine per aggiudicarsi i migliori piazzamenti. Oltre al buon numero dei partecipanti, quest’anno la gara è stata caratterizzata da una buona presenza di pelagici, che, nel rispetto dei limiti di taglia catturabili, ha contribuito positivamente alla riuscita della manifestazione. Il mare favorevole e la presenza di un bel sole per tutta la durata della gara hanno fatto sì che tutto si svolgesse nel migliore dei modi, dando ai partecipanti la possibilità di cimentarsi nelle varie tecniche di pesca consentite, traina spinning e jigging, in alcuni casi con risultati davvero apprezzabili. Come da tradizione, la gara non aveva carattere agonistico e il ricavato è stato interamente devoluto in beneficenza. Al vincitore e agli altri occupanti del podio sono andati i premi messi a disposizione dagli sponsor della gara, le ditte Italcanna e Seaspin, che da sempre offrono il proprio contribuito alla buona riuscita della gara e alle quali va il ringraziamento particolare del comitato organizzatore. Al termine della premiazione, tutti ai tavoli per il rituale rinfresco con pasticceria di vario genere e prosecco. Visto il successo di questa edizione, l’organizzazione sta già lavorando all’edizione 2020, che si svolgerà nello stesso periodo del mese di settembre. Per informazioni: Attilio, 339/2652999, info@ circolonauticolamadonnina.com; Leonardo, 327/2912222, cpsvv@libero.it.



notizie a Ozzano dell’Emilia

CORSO BASE DI PESCA A MOSCA Nei giorni 11 e 12 gennaio 2020 si terrà a Ozzano dell’Emilia il secondo corso base di pesca a mosca del Lago Big Fish, che alternerà le lezioni teoriche a quelle pratiche. Al mattino si parlerà di storia, tecnica e materiali, con l’ausilio di materiale audiovisivo; nel pomeriggio, ci si dedicherà al lancio base sia su prato che, successivamente, nelle pescose acque del Lago Big Fish. Gli allievi saranno seguiti da istruttori diplomati E.U.F.F. (www. euff.it); le attrezzature saranno messe a disposizione ove necessario dal Lago Big Fish sino ad esaurimento scorte. Il contributo di partecipazione è di 50 € e comprende il corso di pesca a mosca, la tessera Assolaghi, il DVD con il materiale del corso, la dispensa in pdf su cui seguire le lezioni, l’attestato di partecipazione e un permesso di accesso gratuito al lago da utilizzare quando si preferisce, per mettere in pratica le nozioni acquisite. Sede del corso di pratica: Lago Big Fish, via del Grigio 1, Ozzano dell’Emilia; sede del corso di teoria: ristorante ‘La Pizacra’, via Idice 236, 1 km dopo il lago sulla destra, strada per Monterenzio - Ozzano dell’Emilia. In caso di maltempo la manifestazione potrebbe subire modifiche organizzative, in particolare per il corso di lancio. Per garantire il massimo livello di qualità del corso, i posti disponibili saranno solamente 20, con prenotazione obbligatoria da effettuare direttamente al Lago Big Fish o, telefonicamente, al n. 347/14.12.532.

le novità per il bimestre

PESCA (SKY CANALE 236) A partire da giovedì 12 dicembre alle ore 22 Pesca (Sky canale 236) presenta Monster Fish 10, il programma che segue l’appassionato pescatore Trev Gowdy nella sua ricerca dei pesci più grandi del mondo. Nei nuovi episodi in prima visione, come sempre tecnica, strategia e cronache di combattimenti mozzafiato sono le protagoniste assolute, per un risultato di totale immersione che rende lo spettatore profondamente parteci-

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MOSCA e SPINNING

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pe dell’azione. Vivremo grandi emozioni seguendo le esplosioni a galla dei GT australiani o le evoluzioni degli enormi storioni canadesi, come anche le fughe infinite dei possenti dogtooth tuna, per un viaggio alla scoperta delle ‘mostruose meraviglie’ dei mari e dei fiumi del nostro pianeta. Domenica 15 dicembre alle ore 21 comincia I signori della ninfa, una nuova serie condotta da Gabriele Zingaro e dedicata esclusivamente alla pesca a ninfa. In ogni episodio, Gabriele affronta luoghi e situazioni differenti appoggiandosi sempre a un esperto locale per mettere in luce ogni singola caratteristica dello spot prescelto. Nella serie viene posta grande attenzione a tutti gli aspetti che possono rendere fruttuosa una giornata di pesca: dalla scelta della corretta attrezzatura alla preparazione del finale, fino, all’approccio e all’avvicinamento a ogni singolo spot. Aspetto, questo, troppo spesso tralasciato da molti pescatori italiani. In ogni episodio, il nostro esperto ci mostrerà anche la costruzione di uno degli artificiali più efficaci utilizzati durante la battuta di pesca. Lunedì 16 dicembre alle ore 21 è la volta di Piacere Tenkara 4: torna con gli episodi inediti per la quarta stagione la serie che celebra il fascino dell’antica tecnica di pesca della Tenkara. Sarà Davide Muccino Zarlenga ad accompagnarci nelle più diverse situazioni in un lungo percorso dal nord al sud dell’Italia. Da un torrente della Val Pusteria in Alto Adige, percorrendo verso sud la nostra penisola, Davide racconterà questo modo originale ed efficace per affrontare alcune delle migliori acque italiane. La novità di quest’anno sarà una classifica delle più belle catture viste nelle quattro stagioni del programma: quale è stata la preda più bella e l’azione più emozionante di tutte? Martedì 17 dicembre alle ore 22, infine, ecco Keep Calm & Upstream 4, 1a parte: torna per la quarta stagione il programma che vede protagonista Riccardo Sensidoni, rod maker, costruttore di mosche di grande talento e, ovviamente, appassionato pescatore. La nuova edizione è dedicata ai temi del viaggio, dell’avventura e della scoperta. Saremo in Svezia dove enormi distese d’acqua metteranno a dura prova le capacità tecniche di Riccardo; ci sposteremo, poi, nella vicina Slovenia, dove Sensidoni ‘sfiderà’ quattro spettacolari fiumi come Baca, Kartninca, Idrjica e Soca, per poi ritornare in Italia per vivere due splendidi fiumi del nord est. Come sempre avventure di pesca indimenticabili, raccontate con uno stile unico e inconfondibile in cui tecnica, riflessioni sulla nostra passione, catture e divertimento sono nella loro massima espressione.


notizie

a cura dello Spinning Club Italia • www.spinningclubitalia.it

nella Regione Veneto

NO KILL MARMORATA E LUCCIO La storia percorre spesso sentieri tortuosi e opachi che solo nel tempo rivelano la loro positività complessiva. Di rado però accadono fatti luminosi, tali da far pensare che abbia trovato una scorciatoia diretta e inattesa. Uno di essi si è verificato nella piccola storia che anche la pesca sportivo-ricreativa ha: la Regione Veneto ha adottato un regolamento, peraltro esteso alla pesca professionale, che comporta fra l’altro il divieto di pesca con pesce vivo e di trattenimento di luccio e trota marmorata, compresi i relativi ibridi. È la prima volta in Italia che una regione adotta per tutto il proprio territorio una norma simile, prendendo atto di due considerazioni elementari ma non scontate: che nel nostro paese il pesce d’acqua dolce non è più necessario a integrare l’alimentazione umana e che l’Italia ha un patrimonio biologico unico, comprensivo di specie ittiche fortemente rappresentative ma a grande rischio di estinzione, come appunto Esox cisalpinus e Salmo trutta marmoratus, che pertanto vanno tutelate al massimo grado. Cambiamenti di simile portata non avvengono per caso: dietro a essi ci sono persone lungimiranti e avvedute, capaci di decisioni coraggiose e di peso che certo dimostreranno nel lungo periodo sempre più il loro valore già evidente oggi. Doveroso quindi ringraziare per primi l’assessore all’Agricoltura, Caccia e Pesca Regione Veneto, Giuseppe Pan, e il consigliere regionale Giampiero Possamai, entrambi in quota Lega, che le hanno rispettivamente prese e sostenute. Va a loro il merito di aver abbracciato una prospettiva innovativa, adeguata alle attuali situazioni ambientali e capace di dare una spinta educativa moderna all’intero mondo della pesca. Pari riconoscenza va alla complessiva rappresentanza della pesca veneta, raccolta nella Consulta Regionale per la Pesca, meglio nota come ‘Tavolo Blu’, che tali provvedimenti ha condiviso e proposto. Ringraziamento che in tale ambito va in particolare a Fipsas, nelle persone di Bruno Dotto e Paolo Gentilomo per il loro convinto e partecipato sostegno, e a Luca Passarella, rappresentante di Spinning Club Italia, che le norme ha elaborato, dimostrandone l’importanza in una lunga attività durata anni. Sta ora a chi pesca in Veneto comprendere come il (piccolo) sacrificio di rilasciare integralmente queste due specie sarà in futuro compensato in abbondanza dall’auspicabile incremento della loro presenza e dimensione e come la qualità più che la quantità del pescato rappresentino il vero obiettivo comune da perseguire insieme, ciascuno nel proprio ruolo.

intraprendere un progetto di ripopolamento con luccio di ceppo italiano anche di queste acque. Al termine della manifestazione si è classificato al primo posto Marco Poggiali della sede SCI di Ravenna, al secondo posto il giovanissimo e bravo Andrea Capone, al terzo Ettore Ghezzi (responsabile della sede SCI di Monza e Brianza), al quarto Davide Andreazza della sede SCI di Torino e al quinto il giovane Alessandro Pironi, anche lui della sede SCI di Ravenna. Poggiali si è aggiudicato una prestigiosa settimana di pesca nelle incantate acque della Lapponia svedese, ospite della struttura Trollheden F&H Lodge, ottimamente gestita dall’esperto Aldo Silva. Inoltre, i primi cinque classificati hanno ricevuto in premio alcuni buoni per attrezzature da pesca e una sacca idrorepellente con una serie di artificiali da luccio e bass del marchio Rapala, che ha messo a disposizione anche un cappellino e un esclusivo minnow Rapala per ogni partecipante. Si ringraziano pertanto gli sponsor TrollHeden F&H Lodge di Aldo Silva e Normark Italia per aver creduto nella manifestazione e nelle sue motivazioni, nonché il numeroso gruppo di Banda Sampei per la partecipazione dando appuntamento a tutti gli appassionati al prossimo anno.

minacce, problematiche e speranze per il nostro territorio

ECOLOGIA FLUVIALE Giovedì 17 ottobre si è tenuta a Rivoli (TO) un’interessante serata a tema con presentazione del prof. Stefano Fenoglio che, con il supporto di Marco Baltieri, ha illustrato in maniera molto chiara e fruibile le problematiche globali e i ‘falsi miti’ di cattiva gestione locale che stanno creando non pochi problemi quantitativi e qualitativi ai corsi d’acqua. Un grazie sincero per la condivisione di sicuro aiuto, per amare con maggior consapevolezza i nostri magnifici fiumi.

a Soltarico

IN BELLY PER L’ADDA MORTA con i soci della sede di Savona Lo scorso 15 settembre si è tenuta presso il lancone di Soltarico (LO) la seconda edizione della gara in belly boat denominata «In belly per l’Adda morta». La partecipata manifestazione ha richiamato pescatori dalle province di Lodi, Milano, Cremona, Pavia, Monza, Piacenza, Ravenna, Torino e Verona. Il vasto specchio d’acqua, che si stende per ben 6 km, offre infatti ampi spazi di pesca in un ambiente francamente selvaggio e si mostra adatto a ospitare una nutrita popolazione ittica, al cui apice spiccano il luccio, il black bass e il persico reale, pur non mancando una minore presenza di perca e degli ormai onnipresenti siluri. Si tratta dunque di un ecosistema particolarmente conservato che con un’oculata gestione potrebbe trasformarsi in un piccolo paradiso per la pesca. In tale finalità consiste la ragione di essere dell’evento, che mira non solo al puro gesto sportivo ma anche a sensibilizzare pescatori e amministratori alla tutela della lanca e dei suoi abitanti pinnuti, destinando fra l’altro l’intero utile ricavato al sostegno dell’attività dell’incubatoio per pesci gestito a Merlino dai volontari di Spinning Club Italia, in procinto di

RADUNO AL LAGO DI OSIGLIA Domenica 27 settembre si è tenuto un bell’incontro di alcuni soci dello Spinning Club Italia con gli amici della sede di Savona, passando una piacevole giornata di pesca nella splendida cornice del Lago di Osiglia, questa volta contornato dai colori autunnali dei castagneti. Nonostante l’acqua non fosse in condizioni ideali a causa delle precipitazioni dei giorni precedenti, qualche cattura sufficiente ad allietare i partecipanti è giunta a guadino. La consueta grigliata in presenza del presidente SCI è diventata una piacevole occasione per parlare dell’importante lavoro svolto dal club quest’anno e aprire una breve parentesi sulle decisioni in corso proprio a dimostrare che il lavoro per i soci e per i pesci non si ferma mai.

ad opera dei soci delle sedi venete

SEMINE DI PESCE PERSICO Nella mattinata del 12 ottobre i ragazzi delle sedi SCI di Treviso, Padova e Venezia hanno proceduto alla semina del persico reale nelle acque delle province di Padova e Treviso, per il progetto relativo al Bando Regionale per le associazioni di pesca sportiva. 6/2019

MOSCA e SPINNING

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notizie

Ricapitoliamo le principali novità comparse su PIPAM negli ultimi periodi, invitandovi a leggere gli approfondimenti e novità direttamente online sul sito www.pipam.it. Se volete partecipare alla nostra comunità nativa non dovete far altro che iscrivervi al FORUM e partecipare attivamente alle discussioni. Ma PIPAM è anche altro... troverete articoli di tecnica, di flytying, recensioni, test, filmati, ... fatti da pescatori a mosca per i pescatori a mosca e con il quarto di secolo online ormai nel mirino crediamo che di materiale ce ne sia per molto e per tutti i gusti. Siamo presenti anche su vari social come Facebook (https://www.facebook.com /groups/41688482011), Vimeo (https:// www.youtube.com/user/wwwpipam/videos) e Instagram (https://www.instagram.com/ pipam.it) per cui, anche in questo caso, l’invito è quello di iscrivervi e partecipare numerosi!

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Abbiamo riattivato la NewsLetter di PIPAM così che anche i PAM un po’ più distratti possano essere avvisati delle novità pubblicate sul sito. Chi non fosse ancora iscritto può tranquillamente farlo sulla homepage di PIPAM. Con cadenza mensile verrete informati sulle novità del mondo della pesca mosca.

FLY FISHING MAGAZINE

splendida zona del Trentino ricca di acque da salmonidi. L’appuntamento è stato quindi fissato per venerdì 5 luglio verso le 10 del mattino presso l’hotel Cova, dove avremmo soggiornato, con il collega di redazione Antonio Napolitano (Flyaenne) e un amico utente di Pipam Graziano Viviani (Flyg). Ad attenderci Alberto Zanella, incaricato dall’Associazione Sportiva Pescatori Solandri, che gestisce la pesca nelle acque della Val di Sole. Dopo pochi convenevoli ci mettiamo subito in marcia verso il torrente Vermigliana, splendido corso d’acqua dall’alveo abbastanza largo...

Red Spinner Intervista a Riccardo Carrara a cura di Luca Santoro amo: Tiemco 103BL filo di montaggio: 8/0 Rusty Brown code: fibre di gallopardo addome: Turkey Biot Mogano hackles: piuma di collo di gallo brown ali: polipropilene White torace: dubbing di scoiattolo split: foam da 1 mm bianco testa: filo di montaggio

Ritorno in Val di Sole Imitazioni di Efemerotteri a cura di Paolo Fortunati (Pablo). Foto di Paolo Fortunati (Pablo), Antonio Napolitano (Flyaenne), Graziano Viviani (Flyg) A distanza di tre anni dalla nostra prima uscita di scouting in Val di Sole, dove ci eravamo divertiti nonostante le condizioni meteo avverse ci avessero impedito di verificare appieno le potenzialità delle sue acque, abbiamo deciso di tornare in questa

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ficiali imitanti una specifica famiglia di effimere. Non male l’idea di raggrupparli tutti in un volume che ne permette la raccolta e una fruizione più facile e organica. Nel libro sono descritte tredici famiglie di effimere tra le più diffuse sul territorio nazionale, in pratica quelle che più facilmente potremo incontrare durante le nostre uscite di pesca. Ad ogni famiglia è dedicato un capitolo specifico, che è suddiviso a sua volta in due sezioni, la prima contenente informazioni descrittive ed etologiche delle specie appartenenti a quella famiglia…

a cura della Redazione Imitazioni di efemerotteri è il primo libro di una nuova collana di pubblicazioni di «La Pesca Mosca e Spinning» dedicati alla pesca a mosca. Quest’opera deriva dalla serie di articoli «Entomologia e costruzione» comparsi sulla rivista dal 2007 al 2012 che avevano come filo conduttore la realizzazione di arti-

a cura di Valerio Santagostino (Balboa) Riccardo nasce a Foligno nel 1963, dove ha vissuto per 31 anni. In seguito si trasferisce a Torino, rilevando il negozio con il quale aveva rapporti di lavoro. Alla fine degli anni ’80, Claudio, professore di educazione fisica, Riccardo, con un impiego nel settore alberghiero, e Walter, caro amico comune e proprietario di una palestra, decidono, seppur giovanissimi, di aprire il primo negozio Orvis a Foligno. E da questo punto vendita parte la loro avventura di imprenditori nella pesca a mosca. Entrano in affari con Teresio Felizatto e la cosa comincia a funzionare. Nel ’94, Teresio cede per motivi di salute il suo negozio e l’importazione di Orvis ai due fratelli Carrara e Riccardo si traferisce a Torino per seguire le vendite. Riccardo viene scortato fin da bambino sui fiumi del Centro Italia (Topino, Nera, Tevere e i vari laghi marchigiani) da Claudio, maggiore di cinque anni, e dal babbo, che trascura a malincuore la caccia per assecondare i suoi due marmocchi insistenti. All’inizio praticano la pesca tradizionale, la canna fissa, lo spinning, per poi convertirsi definitivamente, nel 1986, alla mosca. Gestisce il punto vendita di Torino dal 1994 e segue la distri-


buzione del brand Orvis nel nord Italia. Da tre anni è Commissario Tecnico della Nazionale Italiana di FCI (Fly Casting Italia).

I THREAD PIÙ SEGUITI

gabbiani sopra... Dirigo la prua in quella direzione e notiamo subito che ci sono 4-5 tonni che cacciano su delle sardine. Al terzo lancio (quello buono), Edo aggancia un meraviglioso tonno (stimato sopra ai 40 kg), il quale mette a dura prova la nuova canna in bamboo costruita da Edo. Spettacolo vederlo combattere un tonno di quelle dimensioni con una canna in bamboo! Davvero molto bello! Poi tornando a riva altre lampughe per coronare lo splendido pomeriggio.

delle condizioni del fiume e delle catture, condivise dai frequentatori della riserva.

I CERCHI PIÙ INTERESSANTI Bruciare calorie pescando a cura di Antonio Napolitano (Flyaenne) Ci sono molti metodi per bruciare calorie e mantenersi in forma: uno di questi è la pesca in wading… In una vignetta presa dal web si contano addirittura 1000 calorie per 4 ore di pesca! Chi di voi ha riscontri in merito?

Blu Water 2019 Scatole in acetato a cura di Alberto Galeazzo(Faina) Alberto aggiorna questo thread con la sua recente esperienza vissuta in barca insieme a Edoardo Scarpin e Marco Puggioli. Oggi con Edo Scapin e Marco Puggioli abbiamo passato una gran bella giornata in mare. Fino alle 13 il mare non ci ha regalato nulla. Nebbia e mare un poco mosso fino alle 12 (anche molto distante da riva). Poi la nebbia si è alzata e il mare ha cominciato a calmarsi. Verso le 14 finalmente vediamo un relitto e prendiamo una lampuga... le altre se ne sono andate non facendosi fregare. Poi sulla via del ritorno, il mare era quasi piatto. In controluce vedo l’acqua friggere, con alcuni

Fly Fisherman Club - Ars Tronto 2019 a cura di Antonio Napolitano (Flyaenne) Specie in questo periodo, la riserva ARS Tronto ad Ascoli Piceno registra numerosi visitatori con ottimi riscontri, in particolare pescando a secca, grazie alle condizioni del fiume ottimali e alla buona presenza di insetti. Il tutto circondati dal contesto autunnale che regala una cornice meravigliosa. In questo thread possiamo seguire il report

a cura di Beppe Saglia (Beppe S.) Dopo tanti anni e tanti esperimenti, sono felicemente ritornato alle Dewitt in acetato. La pesca a mosca è un piacere, se la si priva delle cose belle che piacere è? :) Ninfe ‘con le palle’ a cura di Angelo Piller (Angelo) Il vantaggio è quello di riuscire a pescare efficacemente più in profondità. A volte una ninfa più appesantita può fare la differenza, soprattutto in tutti quegli itinerari nei quali è vietato utilizzare più di una mosca.

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50 chilometri di riserve private dedicate alla pesca a mosca e allo spinning In Austria, a pochi chilometri dal confine italiano, l’Aktiv Hotel vi offre: • un prezzo uguale tutto l’anno • una struttura completamente al servizio del pescatore • un servizio di accompagnamento gratuito, possibilità di uscite guidate e corsi PAM • un filo diretto sulle condizioni delle acque Affrettatevi a prenotare: le nostre riserve sono a numero chiuso! Per maggiori info:

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TECNICA E COSTRUZIONE MOSCA

FRANCESCO PALÙ

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ANDREA GASPARINI [arred.gasparini@libero.it ] e FABIO FEDERIGHI [fab.flies@virgilio.it] FOTO DI ALBERTO PALÙ

rancesco Palù, un nome che da oltre 60 anni è sinonimo di pesca a mosca: personaggio di intelligenza rara, dotato di grandi passioni e ampia fantasia, protagonista di una vita intensa e talmente piena di esperienze e aneddoti che descrivere e ricordare in un articolo appare impossibile, soprattutto per chi come me l’ha conosciuto bene solo in età piuttosto avanzata. Certo, ricordo benissimo la sua inconfondibile figura che talvolta incontravo lungo le risorgive friulane: io ero un ragazzino e tutti i sabati pomeriggio andavo a pescare in compagnia di mio padre, lui era già molto conosciuto, nel pieno della sua attività lavorati-

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va, e il suo nome era stampato sulle scatole delle mosche di mio padre. Erano gli inizi degli anni Ottanta. Lo ricordo in particolare un giorno dell’apertura con la sua mitica Mercedes nera e il cofano aperto pieno di scatole di artificiali ad attendere i pescatori di ritorno dal Natisone nel cortile di una storica osteria della zona: li invitava ad acquistare le sue imitazioni con la celebre frase: «Tosati, meteve a posto!». Molti anni dopo, dirigevo il club ‘El cogol’ di Pozzuolo del Friuli, decisi di organizzare una serata con Palù per una presentazione delle sue canne e dei suoi artificiali, facendolo contattare dall’amico Massimo Gigante, con il quale condivideva una lunga amicizia. Francesco non solo accettò di buon grado, ma si trovò tal-


mente a suo agio che continuò a frequentare il club negli anni successivi come un socio qualunque, puntualmente ogni mercoledì sera. Inutile dire che in quel periodo nacque una profonda amicizia fra me, lui e altri componenti del club. Talvolta portava la sua vecchia chitarra e rispolverava alcuni brani del periodo in cui faceva parte di un gruppo jazz, altra sua grande passione, che definiva la massima espressione musicale. Compose anche una canzone dedicata alle mogli o fidanzate di ognuno di noi, Se tu vus fuì cun iò, ovvero ‘Se vuoi scappare con me’, in un suo personalissimo misto friulanoveneto che consegnò personalmente ad uno ad uno. Tutte le volte raccontava un episodio diverso della sua incredibile avventura di pescatore, a partire da quando, bambino, i vecchi pescatori del Livenza si rifiutavano di portarlo a pescare gli storioni di notte, attività dura e pericolosa, a quando nel 1950 incontrò il conte Federico Kechler sul Rio Bosso tra Artegna e Buja, affluente del Ledra, incontro che gli cambiò l’esistenza in quanto fu proprio in quel frangente che conobbe la pesca a mosca. Raccontava spesso dei tempi in cui pescava per professione e vendeva il pescato, talvolta ai limiti della legalità, sottolineandolo con un ghigno ironico: sorrideva ricordando che già allora i pochi pescatori dell’epoca si lamentavano della

scarsità di pesce presente nonostante i fiumi ne fossero letteralmente imballati. Agli inizi usava la ‘temolera’ e raccontava della filiera da cinque camolette alle quali , nel fiume Stella, dove Kechler accompagnava a pescare lo scrittore Ernest Hemingway, si agganciavano cinque temoli in un solo lancio. Francesco pescava a quei tempi anche col cucchiaino e rideva al ricordo di un luccio catturato nell’Ausa a Cervignano e rivenduto a un ristorante di Udine. Nello stomaco del luccio fu rinvenuto un grosso topo e il ristoratore pretese indietro la differenza del peso del roditore. Parlava inoltre delle favolose pescate a mosca sull’Isonzo di Caporetto sotto la neve e dei grossi barbi alla confluenza del Tagliamento con l’Arzino, che definiva esagerando «grandi come uomini». Negli occhi di Francesco si leggeva emozione e nostalgia quando descriveva la bellezza dei fiumi a quei tempi: il Vipac-


TECNICA MOSCA E SPINNING

Hucho Hucho

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e Hucho Taimen ALESSANDRO GALLETTI [info@huchotheking.com] FOTO DI NOMAD BY FATE

li Hucho Hucho e i loro cugini asiatici, gli Hucho Taimen, o più semplicemente Taimen, sono senza dubbio i pesci d’acqua dolce più chiacchierati del momento. I motivi sono molteplici. Anzitutto possono raggiungere taglie di assoluto rilievo, fattore senza dubbio molto stimolante. Il loro essere sfuggenti e difficili da catturare, poi, li rende catture ambite anche per i pescatori più esperti e preparati. Inoltre, fattore di non poco conto, sui social appaiono sempre più splendide immagini di Hucho e Taimen, il che focalizza immancabilmente l’attenzione su di loro. Torno dunque anche quest’anno puntuale all’appuntamento con i lettori della rivista con un nuovo articolo sull’argomento, dedicato ad alcune indicazioni per affrontare al meglio questi fantastici predatori. Nulla, infatti, va lasciato al caso: la rarità delle catture, così come l’avere a che fare con pesci di taglia importante fa sì che tutta l’attrezzatura debba essere scelta e curata in ogni dettaglio.

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spinning La pesca a spinning rappresenta senza dubbio l’approccio più dinamico e completo. Nella pesca agli Hucho europei permette di esplorare correttamente diverse tipologie di acqua, dai fiumi più piccoli a carattere torrentizio e con corrente veloce ai fiumi più ampi, con acqua lenta e buche profonde. Nella pesca ai Taimen permette di affrontare correttamente fiumi di grande portata, dove si trovano spesso correnti impetuose, e permette di gestire con maggiore facilità catture di taglia veramente notevole. I Taimen di alcune zone del Far East Russia e della Mongolia possono superare i 30 kg di peso (oltre 150 cm): potete ben immaginare a quale stress sia sottoposta l’attrezzatura durante il combattimento. Per quanto concerne la canna, la scelta ideale si focalizza su un attrezzo di lunghezza compresa tra gli 8 e i 9 piedi, con potenza di lancio fino a 100-120 g. La mia scelta personale è


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ITINERARIO MOSCA

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IN MONGOLIA PAOLO FORTUNATI [paolo@thewanderingangler.com] FOTO DI PAOLO FORTUNATI, BRUNO ROMANINI E B. GANBAATAR

i perdonerà Alvaro Masseini se ho rubato il titolo del suo bel libro sulla Mongolia (In Mongolia. Viaggio in un paese nella bufera della modernità, Morlacchi Editore, seconda edizione 2016), ma è stata proprio la sua lettura a indurmi a pianificare questo viaggio. La destinazione prescelta tra le quattro proposte dall’agenzia di viaggio, alcune delle quali in zone più comode e conosciute, è stata infatti quella più ‘avventurosa’ a oriente del paese, della quale avevo letto nel libro di Alvaro: la provincia del Khentii, dove si narra sia nato, abbia trascorso la prima giovinezza e sia stato sepolto il mitico Genghis Khan. La stagione di pesca in questa zona è molto breve, solo quattro mesi, vista anche la rigidità del clima durante l’anno, visto che ci troviamo nella Siberia meridionale, molto vicino al confine con la Russia. La data di apertura della pesca al Taimen è il 15 di giugno e si può pescare confortevolmente fino ai primi di settembre; poi arriva il freddo ed è sconsigliabile avventurarvisi, anche se la stagione chiude il 15 ottobre. Reclutato un compagno di viaggio, il simpatico Bruno di Roma, verso metà giugno siamo dunque partiti alla volta di Ulaanbaatar, capitale della Mongolia, dove ad attenderci all’aeroporto di pri-

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mo mattino c’era Ganba, nostro spassosissimo referente nonché profondo conoscitore dell’area ed esperta guida di pesca, il quale, dopo averci fatti riposare un po’ in un confortevole albergo in centro città, ci ha accompagnato a visitare il Museo della Mongolia (dove vengono celebratati la figura di Ghengis Khan e le sue imprese), il Museo dei Dinosauri (in Mongolia ne sono custoditi i resti meglio conservati al mondo) e a fare un giro turistico in città per acquistare qualche souvenir passando per la grande piazza centrale davanti al palazzo del Governo.

Taimen, Lenok e Amur

Il mattino seguente di buon’ora Ganba ci viene a prendere all’hotel e ci presenta il team: sua moglie Tuya, perfetta organizzatrice e pregevole cuoca (parla anche un ottimo inglese), suo zio Bat (che chiamaremo amichevolmente ‘uncle man’), addetto a fuoco e acqua, accompagnato dalla moglie Khishgee che aiuta in cucina, e per finire il mitico Bayaraa, uomo tuttofare dalle mille risorse, sempre presente durante le giornate di pesca per occuparsi dell’organizzazione dei campi sul fiume e dei pasti, nonché per rendere il più confortevole pos-


sibile il nostro soggiorno (come ad esempio quando piazza intorno alla zona pranzo degli zampironi naturali a base di sterco secco contro i mosconi e tafani). Sistemati i nostri bagagli sui mezzi 4x4, ci mettiamo in viaggio verso la nostra destinazione, distante circa 450 km, i primi 200 su stradine asfaltate e gli ultimi 250 su scorrevoli ma sterrate piste in fuoristrada, con qualche passaggio un po’ impegnativo. Il trasferimento dura tutta la giornata in quanto, per non affaticare troppo il gruppo, ci si ferma ogni due o tre ore, spesso nei pressi dei cosiddetti Ovoo, luoghi di culto sciamanico disseminati un po’ ovunque lungo le strade, formati da cumuli di pietre e/o legno e spesso bardati di Khedag (tipiche sciarpe cerimoniali azzurre), intorno ai quali è d’uso girare attorno per tre volte in senso orario al fine di avere un cammino più sicuro. In serata il programma prevedeva la sosta in un accampamento Ger (le caratteristiche tende mongole circolari bianche) a un paio d’ore abbondanti dalla destinazione finale, per trascorrere la notte e ripartire il mattino seguente; ma visto che siamo arrivati giusto in tempo per prendere l’ultimo ‘traghetto’ sul fiume Onon, decidiamo di proseguire. Dopo qualche impantanamento in alcuni passaggi leggermente ‘acquitrinosi’ del 4x4 stracarico di attrezzature e viveri e dopo essere passati dalla sede dell’Area Protetta per avvisare le guardie del nostro arrivo, in tarda serata giungiamo all’accampamento, formato da due cabin di legno, abbastanza spartane. Il mattino seguente ci accorgiamo che Ganba e il suo team hanno già attrezzato il campo sistemando la tenda servizi e la tenda doccia, il fuoco acceso in mezzo al campo con la pentola fumante per far bollire l’acqua del fiume (sito a poche centinaia di metri), un ceppo di legno con sopra una tanica con rubinetto (riempita con l’acqua calda della pentola), a mo’ di lavello vicino alla nostra cabin, e un tendone aperto sui lati per pranzare fuori. Dopo aver consumato un’ottima colazione (qui non morirete mai di fame!), Bruno ed io discutiamo con Ganba circa le tecniche di pesca da impiegare in questo piccolo affluente del fiume Onon. Conveniamo che dobbiamo avere entrambi a disposizione una canna da secca montata con i terrestrial per le grosse trote Lenok e Amur (9 piedi per coda 5-6), oltre a una potente canna da streamer per i Taimen (9 piedi per code 910). Io decido di portare anche la mia fida canna da ninfa (10 piedi per coda 2-3), montata con due imitazioni per avere una possibilità in più nei momenti di scarsa attività di superficie. Il fiume è lì, a un centinaio di metri dal campo, e scorre placido in mezzo ai prati fioriti, orlati dalle dolci montagne alberate di questo sperduto angolo di mondo, comunicando pace,

tranquillità… e una irresistibile voglia di pescare! Una volta decisa lo zona del fiume da battere, che può distare da un quarto d’ora fino a un’ora e mezza dal campo, l’azione di pesca giornaliera si svolge dando la priorità alla ricerca dei Taimen negli spot ben conosciuti da Ganba. Il tutto consiste nel fermarsi lungo la strada con il robusto Toyota Land Cruiser per osservare dall’alto se lo spot è abitato o meno: se non lo è si procede verso il successivo. In realtà questi luoghi sono abitati sempre da uno o più Taimen, a meno che qualche grande piena durante la stagione invernale non ne abbia stravolto la morfologia, spingendo il più grande salmonide del mondo a cercarsi un altro rifugio.

Il primo giorno Ganba ci porta nello spot più lontano dal campo, chiamato ‘Taimen village’ perché solitamente frequentato da almeno una decina di Taimen.! Dopo aver montato le canne da streamer per coda 10, armate con un finale dello 0,50 in fluorocarbon e un grosso ma leggero streamer verde, ci avviciniamo lentamente al fiume cercando di stare il più possibile nascosti dalla vegetazione e di camminare senza far rumore. A un certo punto un bel Taimen, che quasi non avevo visto perché se ne stava incollato alla spoda erbosa opposta, scarta in modo vistoso di un paio di metri, probabilmente perché sta cacciando. In quel preciso istante con movenze feline mi sposto un po’ a valle e dopo un paio di falsi lanci riesco a piazzare il mio streamer a qualche metro dal pe6/2019

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TECNICA SPINNING

SCELTE RAGIONATE

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RENZO DELLA VALLE [renzodellavalle@gmail.com ]

uante volte abbiamo letto sulle riviste di pesca, sui forum o sui social delle capacità catturanti, quasi miracolose, di una determinata esca artificiale? Si tende a magnificarne la genialità costruttiva, la bellezza dei colori, la perfezione delle finiture. La scelta di un artificiale, nel mondo dello spinning, deriva quasi sempre dagli entusiasmi del momento, quando ci si trova nel negozio di fiducia davanti a schiere infinite di esche. Ma spesso ci si lascia convincere anche dalla pubblicità profusa ovunque, oppure da ‘gusti’ personali che però non sono quelli del pesce. Alla fine si finisce col comprare un’esca senza poi sapere, o capire, dove può essere usata con successo. Così, in una maniera o nell’al-

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tra, ci si trova per le mani un’infinità di artificiali la metà dei quali non verranno mai usati, mentre una buona parte dei rimanenti viene impiegata senza alcun criterio logico. A confondere le idee su una scelta ragionata subentra anche il fatto che tutte (o quasi) le esche da spinning che oggi si trovano in negozio hanno un funzionamento impeccabile, la qual cosa invita a comprarne sempre più di quante realmente ne occorrono. Ma se vogliamo fare una selezione ragionata delle esche da portarsi appresso – visto anche che pesano e che, dovendosi spostare lungo la riva, non è possibile accollarsi chili di armamentario – è necessario partire da un concetto differente e fare ‘a monte’ un ragionamento di tipo logico-strategico. È l’argomento principale di quanto andremo a esporre.


conoscere l’ambiente

Il primo passaggio logico per arrivare a usare l’esca giusta nel posto giusto consiste nel compiere un’analisi delle postazioni da affrontare. Nella pesca a spinning si vanno a cercare pesci predatori che spesso popolano punti precisi di un ambiente acquatico, e solo quelli. Occorre quindi fare una ‘radiografia’ dell’ambiente – sia esso una sponda di lago, un torrente alpino o un tratto del fiume di pianura – per arrivare a individuare le postazioni (spot) che nascondono gli avversari con le pinne e che dovremo affrontare con i nostri artificiali. Tali spot variano molto da un ambiente acquatico all’altro, sono quasi sempre caratterizzati dalla presenza di strutture naturali e, in misura minore, da ostacoli o strutture artificiali. I pescatori nordamericani, che hanno fatto grande la pesca a spinning, chiamano l’insieme delle caratteristiche ambientali natural factor. Naturalmente la scelta di tale ambiente e l’individuazione degli spot redditizi non devono essere disgiunti dalla conoscenza della presenza dei pesci che vorremo insidiare. Facciamo qualche esempio. Sui torrenti di montagna la scelta è obbligata: troveremo solo trote o salmerini, che dovremo snidare dagli anfratti dei grossi massi o dalle poche piante in acqua. Ma sul fiume di pianura, o nel grande lago naturale, le specie di predatori si moltiplicano e prima di impostare la battuta di pesca dovremo decidere cosa insidiare. È il momento di tentare il luccio in fiume? Lo cercheremo presso le prismate o dietro piante e rami franati in acqua, spot che richiedono artificiali pesanti e capaci di contrastare la corrente senza salire a galla. Vogliamo provare col maxi siluro in notturna? Dovremo selezionare esche voluminose e con una

buona emissione di vibrazioni. Siamo su un bel laghetto naturale e vogliamo snidare i bass dalla vegetazione palustre? Dovremo selezionare esche antierba, galleggianti e facili da lanciare a distanza. Si desume che il fattore ambientale è determinante ai fini della cattura e deve quindi essere valutato per primo: le speranze di successo sono infatti ridotte al lumicino se il posto di pesca preferito non è nelle condizioni ideali per la pesca. Esempio: se il nostro lago preferito è costantemente soggetto a pressione da parte di numerosi pescatori, i carnivori usciranno in caccia solo negli orari in cui le rive sono più tranquille. Occorre inoltre tenere presente che meteorologia, situazioni di pesca idonee, conoscenza dei gusti dei pesci e… dei pescatori sono il primo fattore da valutare per un approccio favorevole all’acqua.

location di pesca

Abbiamo stabilito che, nella strategia di pesca a spinning, la conoscenza del natural factor e la localizzazione degli spot nei quali stazionano i nostri amici predatori sono i primi fattori che devono portare a selezionare l’artificiale giusto e il suo corretto funzionamento. Ma gli spot che possono nascondere i Tra i pesci predatori d’acqua dolce, il luccio di taglia è una cattura sempre più rara, appannaggio di quegli esperti lanciatori che hanno imparato a conoscere le sue abitudini di caccia, i ‘gusti’ particolari in fatto di pesci cacciati, i gruppi di esche artificiali che possono far leva sulla sua indole di carnivoro. La combinazione di questi tre fattori non è semplice e solo dopo un bel po’ di esperienza, maturata frequentando sempre gli stessi luoghi nelle diverse stagioni, si può arrivare a coronare la battuta di pesca col luccio da foto ricordo.


show room due canne ergonomiche e affidabili

MOLIX FIORETTO ESSENCE TRAVEL SERIES Ergonomiche, trasportabili ma soprattutto affidabili. Questi i concetti di partenza per lo sviluppo delle nuove Fioretto Essence Travel. Affidabilità e robustezza ottenute attraverso l’esclusiva combinazione HMSHM Technology e le soluzioni studiate dal Molix design per ridurre gli ingombri senza alterare le performance in pesca. I manici sono stati progettati per essere ergonomici, funzionali e leggeri; realizzati in EVA Premium quality, garantiscono una presa salda e sicura in tutte le condizioni di pesca. Gli esclusivi reel seat ne amplificano le sensazioni e la sensibilità migliorandone la maneggevolezza. Le Fioretto Essence Travel sono equipaggiate con anelli Fuji FazLite, leggeri e robusti, progettati per l’utilizzo dei trecciati e in grado di resistere alle condizioni ambientali più gravose. Lo speciale trattamento brevettato ed eco-compatibile ‘CC’ (Corrosion Control) con cui vengono realizzati i telai è sette volte più resistente alla corrosione rispetto ai vecchi in acciaio inox. La serie Travel è composta da due canne con potenze diverse, concepite per essere facilmente trasportate e piacevoli da utilizzare anche durante lunghe e gravose sessioni di pesca. Si caratterizzano per l’azione progressiva, che le rende versatili nell’utilizzo di varie tipologie di esche. Il design ergonomico dei manici aumenta il feeling con l’attrezzo, favorendo una risposta immediata all’abboccata e una gestione sicura della preda in combattimento. Il bilanciamento ottimale aumenta le performance sul lancio. Le Fioretto Essence sono interamente sviluppate in Italia e testate nel mondo da esperti pescatori. MFE-ST-734M Length: 7’3” • Length: 220 cm • Lure: 15-50 g • PE: 1.2-2.5 • Max Drag: 8 kg • Action: Regular Fast

MFE-ST-774MH Length: 7’7” • Length: 231 cm • Lure: 20-70 g • PE: 2-4 • Max Drag: 10 kg • Action: Regular Fast

per un’azione leggermente più rapida e specifica per lanci Spey/Skagit a due mani. Dotate di fodero e tubo. Micro OPST Micro Skagit Series 9’9” # 3WT OPST Micro Skagit Series 10’ # 4WT OPST Micro Skagit Series 10’4” # 5WT Costo: 749,00 € Pure OPST Pure Skagit Series 10’8” # 6WT OPST Pure Skagit Series 11’ # 7WT OPST Pure Skagit Series 11’6” # 8WT Costo: 649,00 €

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specifica per Hucho e Taimen

SKUNK WORKS FISHING HUCHO MASTER Per ulteriori informazioni: Pro Tackles, tel. 051/887919, www.molix. com, info@protackles.com.

due nuove serie di canne da mosca

CANNE OPST Ci sono voluti cinque anni di studi e prove, prima che Ed Ward si ritenesse soddisfatto del risultato: adesso sono finalmente uscite le prime canne OPST: leggere, piacevoli, veloci ma comunque pastose e con vibrazioni secondarie ridotte al minimo assoluto, montate con anelli recoil di qualità. OPST presenta due versioni distinte: le ‘Micro’ sono studiate per lanci sia a una mano, sia a due mani Spey/Skagit; le ‘Pure’ si distinguono

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Proviene dalla Skunk Works Fishing una canna specifica per la pesca agli Hucho Hucho e ai Taimen. La Hucho Master è il risultato di oltre un triennio di test sul campo e ha all’attivo decine di Hucho e Taimen di taglia extralarge. Il blank, prodotto in tessuto di carbonio ad alta resistenza, prevede una ‘butt section’ rapida e potente abbinata a una vetta ad azione progressiva, ideale sia per utilizzare correttamente i grossi artificiali dedicati a questo predatore, sia per assecondare la preda durante il combattimento e ridurre le slamate accidentali. La nuova Hucho Master monta componentistica Fuji originale: la placca portamulinello è la cele-


bre DPS, mentre gli anelli sono del tipo K-Guide con passante in carburo di silicio. La lunghezza di 9 piedi è perfetta per controllare l’esca a distanza durante l’azione di pesca, mentre il casting compreso tra 30 e 90 g permette l’uso di un’ampia varietà di esche artificiali, in particolare i Kruiser e i Mama Soska di Skunk Works. Caratteristiche tecniche: • tessuto di carbonio ad alta resistenza; • azione progressiva sulla vetta; • anelli Fuji SIC K-Guide; • placca portamulinello Fuji DPS; • impugnatura in sughero; • innesto Overcap rinforzato; • lunghezza 9.0 ft (2.70 m); • casting 1-30 oz (30-90 g); • fodero in neoprene. Prezzo consigliato al pubblico: € 259. Per maggiori informazioni potete visitare il sito web www.skunkworksfishing.com.

cepire le tocche del bass che possono essere delicate e l’abboccata deve essere distinta tra gli innumerevoli urti della nostra esca sugli ostacoli del fondo. Non va dimenticata, poi, la capacità del fluorocarbon di resistere meglio all’abrasione rispetto al nylon. E, infine, il suo superiore grado di affondamento, fino a quattro volte rispetto ai monofili di nylon, un plus che lo rende efficacissimo per far scendere velocemente l’esca nella zona di attacco del pesce. Il nuovo Invisiline di Sufix, monofilo in 100% fluorocarbonio, assomma tutti questi indiscussi vantaggi; in più, si distingue per l’ottima resistenza ai nodi e per la sua superficie, che ha un trattamento idrofobico che ne aumenta l’idrorepellenza, allungandone le prestazioni nel tempo. Pur essendo mediamente rigido come tutti i fili in fluorocarbonio, la sua struttura mostra una discreta morbidezza, che migliora il bobinamento sul mulinello e ne favorisce lo stiramento in fase di lancio, un vantaggio non da poco quando si pesca con clima rigido, che notoriamente tende a irrigidire il fluorocarbonio. Sufix Invisiline Fluorocarbon viene prodotto in bobine dallo 0,12 allo 0,52 mm. Sono disponibili anche bobine da 30 a 10 m nei diametri maxi dallo 0,62 a 1,17 mm per realizzare terminali. Sufix è distribuito da Normark Italia, via Rodolfo Audinot 4, 40134 Bologna, tel. 366/1675522, info@normarkitalia.it, www.rapala.com.

è iniziata la commercializzazione in Italia a cura di T3 distribution il top di gamma delle canne Airflo

AIRLITE V2 Airflo propone una serie di canne che rappresenta il proprio top di gamma: le Airlite V2. Si tratta di attrezzi in quattro pezzi che si segnalano per la grande piacevolezza sia durante la fase di lancio che in combattimento. Un’azione veloce, ma non esasperata, rende le Airlite V2 canne perfette sia per i lanciatori più esigenti che per chi è alla ricerca di attrezzi dalle grandi performance ma con un eccellente rapporto qualità/prezzo. La 10’ #7 è la canna ideale per la pesca in lago.

ROB LURE ROB LURE è un azienda giapponese produttrice di esche artificiali, nata nel 2004, specializzata nella produzione di artificiali e canne per il Trout Area. L’azienda si differenzia da molti brand per l’approccio originale al design, per le forme insolite, per il rivestimento di vernice di alta qualità e per un’accurata selezione di colori rigorosamente made in Japan. Tutto ciò garantisce la qualità e l’efficacia impeccabili di questi prodotti.

Per ulteriori informazioni: www.megafly.it, info@megafly.it, tel. 049/ 7358498.

invisibile e super resistente

SUFIX INVISILINE FLUOROCARBON Fin dalla sua comparsa, alla fine del secolo scorso, il monofilo di fluorocarbon si è fatto apprezzare per gli innumerevoli vantaggi che offre nelle più svariate tecniche di pesca. Il principale plus è il suo bassissimo indice di rifrazione. In fisica, l’indice di rifrazione è una grandezza adimensionale che quantifica la diminuzione della velocità di propagazione della radiazione elettromagnetica quando attraversa un materiale. La diminuzione della velocità di propagazione viene accompagnata dalla variazione della sua direzione, secondo il fenomeno della rifrazione. In pratica il fluorocarbonio, una volta immerso in acqua, risulta avere un indice di rifrazione quasi nullo e questo lo porta a essere invisibile agli occhi dei pesci. Altro grande vantaggio del filo in fluorocarbonio è il suo allungamento ridotto, se sottoposto a trazione. I monofili di nylon hanno un allungamento che può arrivare fino al 30% della loro lunghezza complessiva; in quelli in fluorocarbonio l’elasticità è notevolmente inferiore. Questa maggiore rigidezza si rivela utile quando occorre avere una maggiore sensibilità di percezione dell’esca artificiale: pensiamo per esempio al bassfishing con esche piccole e leggere, quando è necessario per-

ROB LURE è ora distribuita in Italia da T3 Distribution, sede legale via Campolongo 4/E, Padova, sede operativa viale Combattenti Alleati d’Europa 9, Rovigo, tel. 345/1406423, www.t3distribution.it, info@ t3distribution.it.

per i grandi predatori

MOLIX GLIDE BAIT 178 S Un passo avanti nel mondo delle glide baits. Si tratta di un’esca realistica, creata da modelli scolpiti a mano e sviluppata industrialmente rispettando il disegno originale. Il nuoto è sinuoso e realistico quando viene recuperata lentamente, ma può variare e diventare irregolare se recuperata a scatti. La Molix Glide Bait è equipaggiata con due ancorette di qualità, affilate chimicamente e montate su girelle per resistere ai

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show room preciso e prolungato durante il recupero consente di sondare le fasce d’acqua con estrema precisione: le due versioni da 5 cm raggiungono 90 e 180 cm di profondità, mentre il nuovo Big Brat da 7 cm nuota fino a 2 metri. La paletta squadrata (square lip) fa deflettere il crankbait quando urta sugli ostacoli, migliorando la sua capacità anti incaglio. Rapala è distribuita da Normark Italia, via Rodolfo Audinot 4, 40134 Bologna, tel. 366/1675522, info@normarkitalia.it, www.rapala.com.

Astrar e Giga Burst

VALKEIN SPOON NEWS 2019 combattimenti più impegnativi. Occhi 3D e pinne morbide e realistiche completano quest’esca dedicata alla ricerca dei grandi predatori. Disponibile in 6 colorazioni. Slow sinking • Length 17,8 cm - 7 in • Weight 75 g - 2.3/4 oz Per ulteriori informazioni: Pro Tackles, tel. 051/887919, www.molix. com, info@protackles.com.

L’Astrar è stato creato dal pro-staff Toru Arakawa, molto noto in Giappone e collaboratore di ValkeIN per lo dei sviluppo prodotti. Si tratta di uno spoon che può rispondere a diverse velocità di recupero: ottimo per le fasi iniziali di gara con recuperi veloci, cambia il suo nuoto con recuperi più lenti, risultando efficace su pesci apatici. Tali caratteristiche hanno fatto sì che sia dichiarato ‘rivoluzionario’ dallo staff ValkeIN. Disponibile anche nei colori Custom IT creati dal team ValkeIN Italia.

un nuovo crankbait dall’azienda finlandese

RAPALA BX BIG BRAT Negli anni, il legno di balsa si è dimostrato il materiale vegetale migliore per realizzare le imitazioni di piccoli pesci foraggio, in particolare minnow e crankbait. La balsa è infatti l’essenza vegetale col più basso peso specifico, con la quale si possono ottenere le migliori azioni di nuoto e una plasticità di movimento inimitabile. Ma col legno di balsa non è possibile ottenere quel realismo di forme esteriori che caratterizzano i piccoli pesci, dettagli importanti come le squame, le pinne oppure la tridimensionalità degli occhi o delle branchie. Per anni Rapala ha cercato di raggiungere questo risultato, convinta che una migliore e più fedele riproduzione dei particolari anatomici possa aumentare l’efficacia di un’esca finta. Agli inizi del 2010 il designer della Rapala Harri Leppälä ottenne la soluzione ideale rivestendo il corpo in balsa con uno strato di plastica il più sottile possibile, in maniera che le ineguagliabili doti della fibra vegetale rimanessero intatte e il pesce finto così ottenuto potesse ottenere la naturalezza di nuoto che ha reso leggendari tutti i Rapala in balsa di prima generazione. Questo risultato portò allo sviluppo del concetto BX, ossia ‘Balsa eXtreme’. Il nuovo sistema di costruzione BX, brevettato dalla Rapala, impiega appunto un guscio in copolimero trasparente che incapsula il corpo interno in balsa. Nell’insieme si ottiene l’azione di nuoto molto reattiva che solo la balsa sa offrire, col vantaggio che il guscio esterno in copolimero può supportare tutti i componenti tipici degli artificiali di plastica, come squame tridimensionali, linea laterale e branchie in rilievo, con una combinazione di tinte metalliche, traslucide o con rifiniture dei dettagli che non era possibile applicare sulla produzione in sola balsa. Della sempre più numerosa famiglia dei Rapala BX fanno parte anche i nuovi crankbait BX Brat da 5 cm, ai quali si aggiunge per il 2020 la versione maggiorata BX Big Brat lunga 7 cm. Questi crankbait hanno un’azione di nuoto incredibilmente naturale grazie alla costruzione BX e la compattezza del corpo (di tipo flat, ossia compresso, e con ventre tagliato a V per migliorare azione e assetto di nuoto) consente di lan-

ciarli a notevoli distanze, favorendo il loro affondamento e la possibilità di coprire vaste superfici d’acqua. Come tutti i crankbait di migliore costruzione, l’affondamento

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Giga Burst sarà lo spoon di ValkeIN con lo sfarfallio più ampio, che creerà in acqua grandi vibrazioni e flash. Molto adatto alla partenza, sta già raccogliendo l’interesse degli appassionati, suscitando grandi aspettative. Disponibile anche nei colori Custom IT creati dal team ValkeIN Italia. Distribuiti in Italia da T3 Distribution, sede legale via Campolongo 4/E, Padova, sede operativa viale Combattenti Alleati d’Europa 9, Rovigo, tel. 345/1406423, www.t3distribution.it, info@t3distribution.it.

ideale per le moderne tecniche light

MOLIX JUGULO WIDE Jugulo da sempre è sinonimo di qualità ed efficacia e da oltre 10 anni si è ritagliato uno spazio importante nelle tackle box di moltissimi pescatori. Il nuovo Jugulo Wide è un metal jig ideale per le moderne tecniche di spinning e ultra light jigging e light shore jigging. Il nuoto nell’azione di recupero è erratico e naturale, il profilo wide permette una lenta azione di caduta (slow fall action). Determinate nelle situazioni di apatia, risulta eccellente quando i predatori cacciano su foraggio di piccole dimensioni. Jugulo Wide è efficace pescando sia in acque interne che in mare ed è realizzato attraverso materiali e vernici di elevata qualità; le colorazioni sono tutte rifinite con finissaggio UV coating. Equipaggiato con ancoretta e assist hook dressato, Jugulo Wide è disponibile in 8 colorazioni nelle seguenti grammature: 7 g - 1/4 oz, 10 g - 3/8 oz, 15 g 1/2 oz, 20 g - 3/4 oz. Per ulteriori informazioni: Pro Tackles, tel. 051/887919, www.molix. com, info@protackles.com.


due misure più piccole per i mitici minnow Duo

con forma e azione ultra realistica

DUO TIDE MINNOW 70S E 90S

MOLIX TRAGO SPIN TAIL

Fratelli minori dei mitici Tide Minnow di Duo, il 70S e il 90S saranno particolarmente utili in tutte le situazioni nelle quali i predatori cercano prede più piccole. Creati per il mare, potranno essere utilizzati benissimo anche in torrente per le grosse trote. Si ricorda che il Tide è un minnow affondante in grado di lavorare anche in condizioni di forte corrente. Il modello 70S pesa 9 g e monta ancorine del #10, mentre il 90S pesa 15 g e monta ancorine del #4.

Il Trago Spin Tail di Molix è un’esca innovativa dal profilo compatto, che si caratterizza per la forma e l’azione ultra realistica. Dotato di occhi 3D custom, è equipaggiato con una girella di alta qualità per migliorare la rotazione e le vibrazioni emesse dalla Colorado blade posta in coda. È perfetto per raggiungere grandi distanze sul lancio e per la pesca in verticale. Il Trago Spin Tail può essere utilizzato con successo in qualsiasi specchio d’acqua e per diverse tipologie di predatori, sia in fresh che salt water. È realizzato con un’innovativa lega di zinco nel rispetto della natura e degli ecosistemi. Disponibile in 10 colorazioni nelle seguenti grammature: 10,5 g - 3/8 oz, 14 g - 1/2 oz, 21 g - 3/4 oz.

Distribuiti in Italia da T3 Distribution, sede legale via Campolongo 4/E, Padova, sede operativa viale Combattenti Alleati d’Europa 9, Rovigo, tel. 345/1406423, www.t3distribution.it, info@t3distribution.it.

perfetta combinazione tra swimbait e jerkbait

RAPALA SUPER SHADOW RAP 16 Rapala non finisce mai di stupire, con imitazioni di pesci sempre più realistiche nelle forme e nell’azione di nuoto. L’invenzione degli Shadow Rap, immessi sul mercato un paio di anni addietro, ha aperto nuovi orizzonti ai pescatori di tutto il mondo. Questa famiglia di jerkbait in plastica rigida è caratterizzata da un’azione di nuoto estremamente reattiva sulle jerkate e vuole imitare il nuoto di un pesce ferito o menomato nei suoi ultimi istanti di vita. Tutti i pesci predatori sanno riconoscere perfettamente questi movimenti anomali nel branco di pesce foraggio e vanno a cacciare i soggetti che mostrano segni di debolezza con sbandate laterali o guizzi concitati. Gli Shadow Rap sono dunque stati elaborati col fine ultimo di apparire come pesci debilitati e quindi facili da catturare sia dai carnivori d’acqua dolce sia da quelli marini. Che è poi la funzione ultima di tutti i jerkbait di ultima generazione. Ma un marchio blasonato come Rapala non poteva certo fermarsi a questi risultati e ha aggiunto ai suoi Shadow Rap una serie di innovazioni costruttive che solo la sua decennale esperienza poteva elaborare. Il peso specifico è stato attentamente studiato e conferisce agli Shadow Rap un assetto lentamente affondante o lentamente emergente (in funzione delle diverse serie) con una mimica identica a quella dei pesci feriti o malati quando stazionano immobili, tra un guizzo e l’altro. Le finiture esterne sono all’altezza di tutti i Rapala di ultimissima generazione: occhi tridimensionali, squame perfettamente riprodotte, placcatura metallica interna con riflessi di luce identici a quelli dei fianchi del pesce foraggio. Ultimo nato tra gli Shadow Rap, il Super Shadow Rap è stato pensato per i grossi pesci carnivori d’acqua dolce. E come tale è indistruttibile, ottenuto da due gusci longitudinali di robusta plastica che includono il timone di nuoto. L’azione di nuoto di questa straordinaria via di mezzo tra swimbait e jerkbait è unica: nelle jerkate robuste tende a girarsi su un lato, in quelle più lievi ondeggia sul corpo spostandosi lievemente su un fianco. Nei recuperi regolari il nuoto zigzagante non molto ampio è quello tipico di ciprinidi quali scardole, gardon, carpette. Prodotto nella misura unica da 16 cm, pesa 77 g e raggiunge i 150 cm di profondità; è equipaggiato con due robuste ancorette VMC Coastal Black. Tutti gli artificiali Rapala sono distribuiti da Normark Italia, via Rodolfo Audinot 4, 40134 Bologna, tel. 366/1675522, info@normarkitalia.it, www.rapala.com.

Per ulteriori informazioni: Pro Tackles, tel. 051/887919, www.molix. com, info@protackles.com.

da Skunk Works Fishing, in 4 fantastiche colorazioni per l’Hucho

KRUISER FAT 140 CUSTOM EDITION Frutto di una collaborazione tra Skunk Works Fishing e Alessandro Galletti, gli artificiali della linea Kruiser Custom Edition sono i migliori oggi disponibili per la pesca agli Hucho Hucho. Durante i test si sono altresì rivelati altamente efficaci anche nella pesca alle grosse trote marmorate. Le livree, risultato di centinaia di ore di pesca nelle acque più difficili, sono realizzate personalmente da Alessandro Hoban. L’armatura prevede l’uso di ami Gamakatsu SL12S Short, con montaggio ‘assist’, soluzione che garantisce un’eccezionale tenuta, minimizzando il rischio di slamata durante il combattimento. Di seguito le colorazioni disponibili. White Wedding. Il bianco perla è uno tra i colori più catturanti per la pesca ai grossi salmonidi, in grado di stimolare la loro aggressività anche nei momenti di totale apatia. Efficace in ogni condizione di luce, con acqua chiara oppure leggermente velata. Back in Black. Una tra le colorazioni più efficaci di sempre, con glitter rossi e occhi fosforescenti per aumentare l’attrattività sui pesci in caccia. Eccezionale all’alba e al tramonto, oppure in condizioni di acqua sporca. Punk Lipam. Il temolo è una tra le prede preferite dai grossi Hucho e il Punk Lipam lo riproduce fedelmente. La pancia dell’artificiale è rifinita con vernice fosforescente, accorgimento che ne migliora l’attrattività in condizioni di scarsa luce. Mark fluorescente sulla testa per seguire ogni movimento dell’esca durante l’azione di pesca. Hardcore Sarenka. La trota iridea è il pesce foraggio più comune per gli


show room Hucho in molti fiumi e questo colore lo riproduce al meglio. Le ‘parr’ dell’artificiale sono rifinite con vernice fosforescente, il vhe ne migliora l’attrattività in condizioni di scarsa luce. Mark fluorescente sulla testa per seguire ogni movimento dell’esca durante l’azione di pesca. Disponibili nella versione fat – floating – da 14 cm di lunghezza. Prezzo consigliato al pubblico € 26,90. Per maggiori informazioni potete visitare il sito web www.skunkworksfishing.com.

per la pesca del luccio e del siluro

MOLIX SPIN SHAD Il nuovo Spin Shad è realizzato specificamente per la pesca del luccio e del siluro, con una paletta dalla particolare forma e curvatura, dimostratasi estremamente efficace nella ricerca di questi predatori. Il generoso peso interno, realizzato in lega di zinco, consente l’utilizzo dell’esca in acque profonde sia per il lancio che con la tecnica del vertical jigging. A differenza delle esche più leggere, con Spin Shad si potrà pescare in verticale in modo preciso anche con forti correnti o vento, percependo le mangiate più ingannevoli. Ha due occhielli diversi a seconda dell’uso previsto: quello anteriore è ideale per la pesca a traina, il lancio in acque poco profonde e i recuperi stop-and-go, quello nella parte posteriore fa sì che l’esca si inclini a testa in giù, nuotando vicino al fondo durante i recuperi lenti. Questa è anche l’impostazione più indicata per il vertical jigging, perché in tal modo l’esca risulta perfettamente bilanciata durante il movimento di salita e discesa. Disponibile in 5 colorazioni.

Length 16 cm - 6.25 in • Weight 160 g - 5.5 oz Per ulteriori informazioni: Pro Tackles, tel. 051/887919, www.molix. com, info@protackles.com.

per la realizzazione di dubbing brushes

STONFO TURBO SPIN Il Turbo Spin della Stonfo (art. 684) è un accessorio che, serrato nelle pinze di un qualsiasi tipo di morsetto, permette, grazie a un cuscinetto di precisione, una rotazione controllata ideale per la realizzazione di dubbing brushes. Rappresenta il perfetto complemento al Dubbing Brush Device, art. 661 del catalogo prodotti Stonfo. Per ulteriori informazioni: Stonfo, tel. 055/8739615, www.stonfo.com, stonfo@stonfo.com.

una moderna pinza in acciaio inox con varie funzionalità

SWISSCDC MULTICLAMP Ultima novità di casa SwissCDC è una pinza realizzata interamente in acciaio inossidabile ad alta resistenza. La superficie è satinata e il design risulta essere moderno, dinamico e rifinito nei dettagli sia per funzionalità che per ergonomicità. L’area interna progettata aperta serve per raggruppare o spostare il materiale premendo il pollice con l’indice senza l’aggiunta di altri tools. La forma appuntita fa sì che la pinza penetri agevolmente tra peli e fibre di piume, che siano sintetiche o naturali. Questa versatilità consente alla pinza di non essere usata esclusivamente per il cdc o per hackles di gallo, ma anche con tutti i materiali che saremo in grado di inserire nell’asola da noi creata. Un ulteriore aiuto è dato dal righello, che permette al costruttore di dosare esattamente la quantità di materiale richiesta da ogni singolo artificiale. Altro vantaggio è la facilità nella lavorazione dei vari dubbing. La forma appuntita dello strumento, infine, permette di raccogliere il dubbing direttamente dal tavolo oppure dalla superficie d’appoggio. Riassumiamo dunque le caratteristiche della nuova pinza SwissCDC: • design dinamico, ad alta resistenza e satinato; • multiclamp completo ad alta qualità e in acciaio inossidabile; • ottima tenuta del dubbing; • grande apertura per raccogliere il dubbing; • presenza di un righello sulle ganasce per mantenere sempre la stessa quantità di materiale; • i dubbing sciolti possono essere raccolti direttamente dal tavolo di lavoro; • il materiale da utilizzare può essere prelevato direttamente dalla pelliccia; • il materiale può essere distribuito o regolato nella zona aperta. Il multiclamp è disponibile al costo di 24,90 € presso il negozio Flyfishdolomiti di Angelo Piller, via Manzago 27, Tai di Cadore (BL), tel. 328/ 9682924, o direttamente nello shop on line www.flyfishdolomiti. com.

qualità, affidabilità e durata al massimo

PATAGONIA DANNER FOOT TRACTOR BOOTS

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Una delle verità assolute sulla salvaguardia ambientale, tema oltremodo caro a Patagonia, è produrre beni che durano nel tempo, evitando sprechi di materie prime ed energia. Le Foot Tractor Boots sono state concepite proprio per essere scarpe da wading che durino per molti anni a venire; anche quando il tempo provocherà qualche danno, inoltre, potranno essere tranquillamente riparate, essendo un prodotto artigianale realizzato completamente a mano in USA. È un prodotto del quale si è già parlato ripetutamente su queste pagine, ma mi preme fare una segnalazione a titolo personale, dopo sei mesi di utilizzo. Appena presa in


mano, la sensazione è quella di una scarpa progettata e costruita per svolgere un lavoro duro: la robustezza traspare da tutti i particolari, dalle cuciture al taglio della pelle alla qualità dei materiali. Avete mai riflettuto sulla vita che devono fare le vostre scarpe da wading? Bagnate e asciugate più volte nella stessa giornata di pesca, sbattute contro le rocce spesso taglienti durante i guadi profondi e magari esposte al sole estivo dopo essere state al fresco nell’acqua del torrente. Progettare una calzatura destinata a durare molti anni sebbene sottoposta a una tale mole di stress non è un impegno da tutti e credo che solo l’unione di due produttori come Patagonia e Danner abbia potuto garantire un tale successo dell’operazione. A chi non conosce il marchio Danner dico solo che dal 1936 la manifattura di Portland in Oregon produce le più robuste e apprezzate scarpe da lavoro e per gli sport all’aria aperta di tutti gli Stati Uniti, utilizzando da sempre gli stessi criteri artigianali e i migliori materiali possibili. Per la realizzazione delle Foot Tractor, Danner ha impiegato pelle primo fiore impregnata di soluzione salina durante la concia; in tal modo è possibile utilizzare queste scarpe anche in mare senza timore alcuno: quando ho fatto la stessa cosa con scarpe di qualità inferiore le ho buttate dopo poche uscite. Le impressioni che ho avuto durante le varie uscite fino a oggi hanno confermato appieno la

prima sensazione, ovvero di avere ai piedi qualcosa di estremamente robusto, che garantisce una grande protezione da storte e traumi, elemento spesso trascurato nella scelta delle scarpe da wading ma fondamentale, soprattutto se peschiamo in fiumi pieni di rocce sconnesse. L’ultimo aspetto che vorrei sottolineare riguarda la suola in Vibram, realizzata con una mescola speciale per aumentare l’aderenza delle scarpe; per testarla mi sono volutamente recato in torrenti con rocce particolarmente scivolose e ho spinto le scarpe al limite: posso solo certificarne l’affidabilità estrema. Patagonia voleva realizzare le migliori scarpe da wader mai prodotte e per quanto mi riguarda ci è riuscita benissimo. Non a caso le Foot Tractor sono garantite per due anni sui difetti di fabbricazione, offrendo anche un servizio di risuolatura, per darci la possibilità di avere sempre le scarpe in perfetta efficienza. (Federico Renzi)

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recensioni mercatino S. Fenoglio, T. Bo, F. Bona, L. Ridolfi, R. Vesipa, P. Viaroli, Ecologia fluviale, UTET/De Agostini, Novara 2019. Questo volume, che costituisce il primo manuale italiano di ecologia fluviale, rappresenta un ottimo strumento di studio e consultazione per tutti coloro che si occupano – a vari livelli e da diverse angolature – dell’argomento fiumi e torrenti. Il libro (che sviluppa una precedente pubblicazione, del 2009) è frutto della collaborazione di autori provenienti dalle università del Piemonte orientale, di Torino, di Parma e del Politecnico di Torino, coordinati da Stefano Fenoglio. Tutti gli aspetti del ‘funzionamento’ dei corsi d’acqua, da quelli più hard di idraulica fluviale, fino ai ‘falsi miti’ dell’ecologia fluviale, vengono trattati in modo approfondito e sulla base della profonda competenza dei diversi autori. Tutti sappiamo quanto importanti sono i riferimenti scientifici corretti quando si devono studiare, gestire o tutelare degli ambienti così fragili e le diverse specie che li abitano. Questo testo non potrà dunque mancare tra quelli che accompagneranno gli operatori nelle loro attività (sia professionali che da semplici appassionati) nei prossimi anni. Citiamo un lungo brano della Premessa dal quale si evincono in dettaglio i contenuti del volume. «I primi tre capitoli del libro sono dedicati all’ambiente fisico dei fiumi, illustrandone le caratteristiche chimico-fisiche (capitolo 1), idrauliche (capitolo 2) e geomorfologiche (capitolo 3). Conoscere le basi delle discipline che studiano il moto dell’acqua, attraverso l’analisi dei processi che ne regolano l’interazione con i sedimenti e l’azione modellatrice del territorio è un requisito fondamentale per chiunque si avvicini all’ecologia fluviale. Nel capitolo 4 incontriamo gli organismi che popolano le acque correnti, mentre il capitolo 5 illustra il funzionamento ecologico di questi ambienti, unici nel loro genere. Il capitolo 6 è dedicato agli adattamenti evolutivi e alle peculiarità biologiche degli organismi fluviali. I due capitoli successivi riguardano le principali cause di alterazione della qualità ambientale, considerando quelle che agiscono a scala locale (ad esempio le diverse forme di inquinamento, capitolo 7) o globale (come il cambiamento climatico, capitolo 8), rimandando al capitolo successivo l’analisi e la stima di questi impatti. Nel capitolo 10 vengono esposte alcune delle strategie e dei metodi utilizzati nel recupero della qualità degli ambienti fluviali. Il capitolo 11 tratta delle principali caratteristiche dei fiumi italiani. Il capitolo 12 è dedicato a sfatare i tanti ‘falsi miti’ che danneggiano la gestione corretta dei sistemi lotici nel nostro paese. Seguono le conclusioni e una ricca bibliografia, fondamentale per chi vorrà approfondire i diversi temi trattati nel testo».

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CANNE, MULINELLI, ARTIFICIALI, ACCESSORI Vendo canna da spinning Sage modello GSP 470-3 lunghezza 7’0”, 3/85/8. Canna in tre pezzi da viaggio che non ha bisogno di presentazioni, tenuta benissimo, completa di fodero e tubo per il trasporto. Prezzo: 200€ trattabili più trasporto. Carmine, 328/2974161. (F) Vendo mulinelli antichi tipo Abu Cardinal e Luxor vari modelli, tutti in perfette condizioni. Disponibile a inviare foto. Carmine, 328/2974161. (F) Vendo canna bamboo Leonard 50DF (replica) nuova, mai usata. Tel. 338/1365571, procaccirenzo61@gmail.com. (F) Vendo Bamboo Cattanach «sir D» 7’ coda 4 (replica), mai usata. Prezzo 200 euro. Contattare Renzo, cell. 338/1365571. (E) Cedo canne in refendu Hardy, Milword. Pezon et Michel Parabolic e BB Spinnig, tutte con fodero o tubo originale, più Hardy serie Yet. Alessandro, 377/5204853, alessandro.pagani1954@gmail.com. (E) Vendo le seguenti canne da spinning: Rapture X RAY 6'8, 3/16-5/8, azione Fast monopezzo portata una sola volta in pesca, praticamente nuova, vendo per sfoltimento attrezzatura € 80; Savage Gear Bushwhacker 8' 10-40 g, due pezzi: vinta in una gara, ha ancora i cartellini e il nylon sul sughero € 80. Gran canna da luccio/serra. Spedizione a carico dell'acquirente, consegna a mano Pistoia Lucca Firenze Pisa Prato. Juri, juripike@outlook.it, 338/22.69.704. (D) Causa inutilizzo vendo le seguenti canne: Sage grafite III rplx 900 -9’ coda 9 in due pezzi, Sage XP grafite III -476-7’6” coda 4 in due pezzi, GLoomis IMX FR1089 9’ coda 9 in tre pezzi, GLoomis GLX FR904 7’6” coda 4 in due pezzi, GLoomis Italianstyle 7’6” coda 3 in tre pezzi, CTS Affinity 7’6” coda 4 in tre pezzi. Rodolfo, rudy.tlt@gmail.com (C)

LIBRI E RIVISTE Cerco annate rivista «La Pesca a Mosca e Spinning» dal primo numero del 1990 al 1997. Gianandrea, gbbasshunter@hotmail.com, 349/5453960. (B) Vendo riviste «La Pesca Mosca & Spinning» dal n. 1 del 1990 a tutto il 2010 annate complete e perfette. Marco, tel. 338/6504431, marco.cavicchi@alice.it (A) «La Pesca Mosca e Spinning» (39 fascicoli) e altre, per un totale di 89 riviste di pesca mensili o bimestrali, anche annate complete, perfettamente conservate e senza alcun difetto, anni 2006 /2016. Alfred, freddi fly@alice.it. (B)

Se desiderate vedere pubblicato gratuitamente sulla rivista il vostro annuncio, potete effettuare l’inserzione online collegandovi al nostro sito www.lapescamoscaespinning.it. Il testo viene ripetuto per non più di due numeri consecutivi. Gli annunci sono riservati ai privati.




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