Poste Italiane SpA – Spedizione in abbonamento postale – AUT/CENTRO/1291/04.2021 Periodico ROC - anno XXI, n. 24 - Giugno-Luglio 2021
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GIUGNO-LUGLIO 2021 € 6,90
Verney Spigole a caldo Esche di reazione Un’estate da jerk Sopra il pelo dell’acqua Soft plastic worm per il persico
Sedge Le code DT A tutto temolo Finali alternativi Le trote dimenticate Clouser minnow [8 pp.]
LAGHI ISOLABELLA Via Cascina Isolabella 15050 Isola Sant’Antonio (AL)
LUCCI • BASS • STRIPED BASS • TROTE SELVATICHE
PESCA NO KILL • SPINNING E MOSCA DA RIVA E DALLA BARCA SU PRENOTAZIONE 0131/192.68.91 • Seguici su
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Direttore responsabile Eugenio Ortali
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FINALI ALTERNATIVI
VERNEY
di Massimo Magliocco
di Giorgio Montagna
Forse non tutti sanno che esistono finali progettati con profili particolari, adatti a certi tipi di pesca. L’autore ne esamina qui due: quello a doppio cono, ideato dall’ingegnere Bernard Beegle agli inizi degli anni ’80, e quello a coda di topo, con conicità graduale.
Un suggestivo itinerario a 2088 m, al confine con la Francia, da affrontare dal 14 giugno al 20 ottobre, quando è aperto il Colle del Piccolo San Bernardo. Si trovano nel lago di Verney, circondato da uno splendido paesaggio, trote fario e salmerini non sempre facili da catturare.
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redazione@lapescamoscaespinning.it www.lapescamoscaespinning.it www.facebook.com/MoscaeSpinning http://twitter.com/lapescaMeS www.flickr.com/photos/moscaespinning www.youtube.com/user/MoscaeSpinning
Hanno collaborato a questo numero Moreno Bartoli, Giacomo Capresi, Angelo Celino, Emmanuel Crosa, Renzo Della Valle, Fabio Federighi, Loris Ferrari, Alberto Edoardo Gargantini, Massimo Ginanneschi, Massimo Magliocco, Ivano Mongatti, Giorgio Montagna, Andrea Pegorin, Paolo Pinzauti, Armando Quazzo, Federico Renzi, Marco Sammicheli, Gianluca Sulas
ZONA FRANCA EDITRICE SRL sede legale: Via P. Colagrande 1, 67100 L’Aquila
sede operativa: Via S. Pellico 2 • 00195 Roma tel. 06/42.90.38.54 abbonamenti@lapescamoscaespinning.it
UN’ESTATE DA JERK
SEDGE
di Gianluca Sulas
di Emmanuel Crosa
I jerk negli ultimi anni «sono diventati sempre più performanti e durevoli e sono stati oggetto di numerosi accorgimenti e di novità tecniche. La distribuzione dei pesi è stata ottimizzata in modo da permettere lanci più lunghi e un assetto in acqua ottimale».
Una costruzione molto imitativa, quasi realistica, che funziona bene in azione di pesca. L’autore predilige materiali naturali come peli (cervo, capriolo) e cul de canard, che riescono a conferire molto movimento all’artificiale nell’azione di pesca.
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Pubbliche relazioni e pubblicità Renzo Della Valle, Giorgio Montagna renzo.dellavalle@gmail.com, jomontagna@tiscalinet.it
Pubblicazione periodica Disponibile anche in versione digitale su www.ezpress.it Tutti i diritti riservati LA PESCA MOSCA E SPINNING ZONA FRANCA EDITRICE srl Iscrizione ROC n. 26695 del 22.9.2016 Registrazione presso il Tribunale di Roma n. 225 del 29.9.2014 Direttore editoriale Giulio Fascetti Stampa: Tuccillo Arti Grafiche, Afragola Distribuzione: Pieroni Distribuzione srl Via Carlo Cazzaniga 19, 20132 Milano
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MOSCA e SPINNING
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A TUTTO TEMOLO
SOPRA IL PELO DELL’ACQUA
di Alberto Edoardo Gargantini
di Giacomo Capresi
Tutte le tecniche da impiegare in una giornatatipo dedicata alla pesca del temolo, pesce diffidente e selettivo, molto diverso da approcciare rispetto alla trota a causa della sua dieta quasi esclusivamente insettivora, ma non solo. Con un approfondimento sulla scelta della canna.
L’impiego degli artificiali top water in una serie di luoghi e di situazioni particolari, relativi ad approcci ripetutamente testati dall’autore, che dà qui indicazioni specifiche sulle tecniche da impiegare con varie tipologie di artificiali, dalle piccole foci alle spiagge, dai porti alle acque mosse.
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La pesca nei piccoli torrenti appenninici (qui del tratto tosco-emiliano) alla ricerca di trote rustiche e selvagge: mosche, attrezzatura e tecniche per trascorrere una giornata inconsueta, avvolti dal profumo del bosco e allietati dalla presenza di qualche daino.
Per ‘esche di reazione’ si intendono tutti quegli artificiali che fanno reagire pesci attivamente in caccia, ossia in un atteggiamento molto reattivo, quindi propensi ad attaccare prede che stimolano al meglio i loro istinti carnivori. Reazioni aggressive e reazioni... omicide.
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In estate le spigole prediligono la bassa scogliera: il leggero moto ondoso e il movimento del fondale sui pochi centimetri disponibili riescono infatti a ‘sporcare’ l’acqua e a innescare la loro attività predatoria. Esca ideale in questo periodo è la soft shad.
Il dressing originale del Clouser Deep Minnow nacque negli anni ’80 ad opera di Bob Clouser. L’uso di occhi metallici pesanti in uno streamer di stile reverse produce una semplice jig fly che è di facile montaggio e che si adatta a molte interpretazioni imitative e a molti contesti di pesca.
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I MILLE PREGI DELLE CODE DT
SOFT PLASTIC WORM PER IL PERSICO di Paolo Pinzauti
Una replica molto fedele del lombrico di terra, sia nella forma che nel colore. Innescabile in più modi, è recuperabile in modo lento e costante, ma anche a intervalli vivaci, con improvvisi e fulminei attacchi, come accade con tutti i predatori.
SPEDIZIONE ENTRO IL 20.6.2021: POPPER
Lo sviluppo tecnologico delle code ha fatto passare da quelle a doppio fuso (DT) e decentrate (WF) alle shooting head (SH), che sembrano rappresentare la scelta della maggior parte degli odierni pescatori di salmoni. Ma in molte situazioni le code DT possono surclassare le SH.
LURE BUILDING CONTEST
CLOUSER MINNOW di Marco Sammicheli
FLY TYING CONTEST
SPIGOLE A CALDO di Angelo Celino
di Armando Quazzo
NOTIZIE SHOW ROOM MERCATINO
SPEDIZIONE ENTRO IL 20.6.2021: CRANK SNODATO PER IL BASS
di Renzo Della Valle
Major Craft Basspara BPS-662UL
ESCHE DI REAZIONE
Length: 6’6” Lure: 1/32-3/16 oz Line: 3-6 lb Action: Ex.Fast
LE TROTE DIMENTICATE di Andrea Pegorin
fish facts
a cura di Marco Sammicheli
una riflessione sullo stop e sul via alla pesca
IN PANDEMIA SIAMO TUTTI SPORTIVI A parte le definizioni scientifiche, la pesca ricreativa ne ha altre di tipo politico. Il loro fondamento è principalmente la motivazione della pesca. Una cosa da non confondere con le prescrizioni tecniche dei regolamenti, che non serve ai pescatori ma ai decisori. Per definire la pesca non commerciale i termini più utilizzati sono ‘ricreativa’, ‘sportiva’, ‘dilettantistica’, ‘amatoriale’, che da soli non bastano a specificare l’aspetto politico di finalità della pesca. Si può allora considerare la pesca come attività sportiva, ludica, alimentare. Le tre cose possono benissimo stare insieme, ma la loro distinzione delimita il campo del non commerciale. La cosa è improvvisamente diventata interessante quando in regime di pandemia doveva essere deciso se la pesca non commerciale fosse ammessa. Le definizioni però sono in questo caso quanto mai aperte a interpretazioni di senso. La più importante nella crisi delle chiusure è stata quella di sport che, se estesa a tutta la pesca non commerciale, anche se non competitiva e non legata a organizzazioni che si occupano di competizioni, avrebbe permesso di andare a pesca nei limiti territoriali stabiliti. Alla fine è stata una proclamata grande vittoria delle associazioni, che sono riuscite, con un lungo assedio ai bunker ministeriali, a far passare la pesca ricreativa dalla astratta definizione generale di ‘ludica’ (per semplice divertimento, ovviamente superfluo quindi da vietare) a quella sacralizzata di ‘sport’ (come correre su un viale anche senza essere agonisti, che comunque fa bene alla salute). Dei significati della parola sport ci sarebbe da parlare meglio ma, già a prima vista, suona al passo con i tempi che lo sport sia di per sé virtuoso, il divertimento, al meglio, poco meno che peccaminoso. Pescare per mangiare il pesce invece non è neanche considerato, forse ritenendolo un’appendice al divertirsi, il che spesso è vero ma non sempre e anche su questo ci sarebbe da discutere da più di un punto di vista. La definizione di ricreativa è quella più comprensiva, contenendo, nelle fonti normative più autorevoli, quella di sport al suo interno ma, come abbiamo visto, può essere facile considerare la ‘ricreazione’ un concetto sovrapponibile a quello di ‘ludico’. Tanto che, alla fine, la possibilità di andare a pesca ha richiesto un capovolgimento della gerarchia definitoria, per cui la pesca non commerciale è diventata tutta sportiva. Una logica ineccepibile per le burocrazie, che hanno dovuto almeno riconoscere che andare a pesca è un’attività fisica come andare a correre sul viale sotto casa. Ottimo, per la logica comprensiva che applica a tutta la pesca ricreativa il bollino di sportività. La vittoria è stata utile, con la canna da pesca in mano possiamo fregiarci davanti alle istituzioni di fare sport con la esse maiuscola. Ciò nonostante il concetto sotteso mostra diverse insidie che potrebbero manifestarsi in varie forme con la ripresa delle attività consuete e su questo sarebbe davvero utile un approfondimento serio nelle sedi opportune. Che poi sono le stesse che hanno concesso il festeggiato allargamento di definizioni, sedi che a tutti noi resta facile immaginare come costituite da una serie di trincee intramezzate da barriere di filo spinato e mine anti pescatore ricreativo… Un nostro profeta ispirato potrebbe dirci che verrà il giorno in cui la pesca ricreativa avrà bisogno della sola eccezione del commercio del pescato e che pescare per sport, per divertimento o per mangiarsi un pesce saranno la stessa identica cosa una volta che si rispettino i regolamenti (e che i regolamenti siano decorosi). A dire il vero, povero profeta, ciò è praticamente già realizzato nelle definizioni scientifiche, a parte che anche in esse si dà per scontata e quindi taciuta la finalità alimentare. Le due maggiori dizioni di pesca ricreativa e sportiva hanno ottimi valori, ma anche un’evidente contraddizione interna nell’uso dei termini che separano del tutto la pesca non commerciale dalla motivazione originaria dell’attività di prelievo di risorse ittiche. Ovvio e scontato che molti pescatori mangino pesci che catturano, ma l’aspetto alimentare è di fatto rimandato ai regolamenti mentre ricreazione e sport vengono in qualche modo garantiti a prescindere, in modo perfettamente funzionale alla conferma del confine tra fine alimentare, appaltato alla pesca commerciale, e pesca per svago. Una logica che sembra consolidare la base teorica sulla quale la pesca commerciale esercita la propria prelazione sulle risorse.
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Il problema vero per tutto quello che è accaduto dall’inizio delle chiusure è che avrebbe dovuto essere riconosciuto subito che la pesca ricreativa, senza bisogno di doverla definire sportiva, anche se fa spostare i pescatori da un luogo all’altro, è un’attività che minimizza i rischi di contatto tra persone. Che poi ci faccia un gran piacere condividere la pesca con gli amici di sempre, potrebbe o avrebbe potuto essere, peraltro, un forte impulso positivo per rafforzare i sistemi immunitari dei pescatori depressi dallo stare chiusi in casa a guardare la curva dei contagi a reti unificate.
un’ipotesi di controllo
BRACCONAGGIO MINORE Il tema del bracconaggio è stato negli ultimi anni il più importante per la pesca ricreativa in acque interne. Al punto di arrivare sui maggiori canali di informazione e di coinvolgere direttamente le forze dell’ordine. Questo ovviamente a partire dai luoghi dove il fenomeno aveva assunto dimensioni disastrose. Certo è più difficile contrastare il bracconaggio dove questo si manifesta in modo più frammentato e vario. Quando i fenomeni sono continuativi è più facile che se ne venga a sapere e a farlo molto spesso sono i pescatori. Voci che di solito cominciano a circolare e sembra sempre che gli unici a non saperne niente siano gli addetti alla vigilanza. Le risposte al problema sono tanto più probabili ed efficaci quanto più i pescatori di una determinata zona sono organizzati e motivati. Ad esempio è difficile che azioni di bracconaggio abbiano vita facile in una riserva da trote, mentre in molti fiumi, tanto più se degradati, mancano le forze attive per vigilanza e contrasto. Le polizie locali che hanno questo tipo di controlli nel mansionario sono solitamente indirizzate su una varietà di altre funzioni. Se ci si aspetta che anche solo una segnalazione debba bastare a far intervenire i controlli, quasi sempre non succede niente, la cosa non interessa abbastanza e richiede di norma un particolare impegno di risorse. Per questo tipo di bracconaggio, soprattutto in acque interne, spesso non conta molto cosa si pesca, ma ci sono eccezioni e alcune di esse dovrebbero smuovere anche le poltrone politiche delle amministrazioni locali. Una per tutte l’anguilla, che configura un bracconaggio la cui gravità supera quanto previsto dai regolamenti di pesca visto il particolare status di protezione della specie. Per il mare manca ancora la più volte richiesta attribuzione di competenza, anche se limitata, alla vigilanza volontaria e una lunga serie di riscontri sembra indicare come l’unico modo per attivare controlli efficaci da parte delle Capitanerie sarebbe quello di ordini perentori e inequivocabili dall’alto. Se è chiaro a tutti che in certi ben noti periodi e momenti si verificano certi ben noti fenomeni di bracconaggio, in molti casi sarebbe estremamente facile contrastarli con banali controlli agli sbarchi nei momenti giusti. Ammessi scarsità di forze e difficoltà organizzativa da parte delle polizie locali, sembra evidente che la questione bracconaggio continui a essere trattata, di norma, in modo superficiale. La maggior parte dei fenomeni, soprattutto di quelli più gravi, sono infatti concentrati in precisi momenti e circostanze, molto spesso conosciuti in giro e facili da individuare. Il contesto è molto difficile da far evolvere e potrebbe forse esserlo, almeno per le acque interne, solo partendo da una riscrittura di alcuni riferimenti normativi, il che evidenzia i problemi derivanti dalla competenza regionale in tema di pesca. Ovvero, sui principali temi di interesse diffuso e comune sarebbe indispensabile uniformare i modelli sui quali le Regioni possano elaborare le proprie politiche locali. Indipendentemente dalle competenze, una maggiore efficacia contro i fenomeni di bracconaggio potrebbe venire, insieme a una ripresa degli incentivi alla vigilanza volontaria organizzata, da un sistema di compensazione degli spazi di fruizione. Un sistema per il quale i pescatori siano fortemente incentivati all’attività associativa sul territorio, compensando concessioni e istituti per zone di pesca riservate o ad alta gestione con attività su porzioni di bacino adiacenti o collegate. Pensare un meccanismo simile nella logica della vigilanza estesa è certamente irrealistico, ma quello che invece potrebbe renderlo attuabile è la natura puntuale, specializzata e stabile della maggior parte delle emergenze di medie e piccole dimensioni, il che prospetterebbe una facile gestione organizzativa, un basso carico di impegni e un eccellente rapporto tra energie impiegate e risultati ottenibili, ammesso un efficace coordinamento con le strutture di vigilanza istituzionali.
notizie a Tione di Trento nei giorni 26 e 27 giugno
FLY FISHING FESTIVAL Fly Fishing Festival, primo evento green dedicato alla pesca a mosca in Trentino, si terrà il 26 e il 27 giugno a Tione di Trento e nelle Valli Giudicarie. Erede diretto della manifestazione ExpoRiva e dell’esperienza acquisita negli anni dai diversi protagonisti delle Valli Giudicarie impegnati nella promozione della pesca e del territorio, l’evento è organizzato da Riva del Garda Fierecongressi in collaborazione con Comune Tione di Trento, Associazione Pescatori Dilettanti Alto Sarca, Consorzio per il Turismo Giudicarie Centrali unitamente ad APT Campiglio Pinzolo Val Rendena. «Vantaggio distintivo di Fly Fishing Festival è quello di poter contare su una rete autorevole costituita da istituzioni, enti e associazioni che condividono una visione e un progetto comune dedicato al settore ittico – afferma Roberto Zamboni, vice sindaco e assessore alle foreste, usi civici e patrimonio montano, sport e turismo – l’impegno sinergico è quello di proporre a un pubblico italiano e internazionale di appassionati un evento nuovo dove pesca, sostenibilità e territorio rappresentano il fil rouge di un’offerta commerciale capace di combinare specializzazione e divertimento in un contesto ambientale ideale e suggestivo». Si tratterà di una due giorni ricca di contenuti, con un’offerta espositiva specializzata per i praticanti di pesca sportiva, combinata a un variegato ventaglio di attività, tra eventi, appuntamenti informativi, prove pratiche e dimostrazioni live per gli appassionati di ogni età. Ampio spazio sarà riservato alle iniziative outdoor, che si concentreranno lungo il tratto del fiume Sarca vicino a Tione di Trento, destinazione leader in Italia per la pesca a mosca e location principale dell’evento, coinvolgendo il lago di Nembia e il fiume Chiese. Rispetto per l’ambiente e pratiche di pesca environment-friendly come il catch and release costituiscono l’ingrediente chiave del festival, che si propone come una speciale occasione di incontro e confronto all’insegna della sostenibilità e dell’esperien-
zialità. Per partecipare è obbligatoria la registrazione online sul sito www.flyfishingfestival.it, cui si rimanda per ogni ulteriore informazione. Nel Fly Fishing Village presso il bocciodromo di Tione di Trento si terranno, nelle due giornate, i seguenti eventi: 10.00-18.00: apertura stand espositivi dove testare e acquistare le migliori proposte di attrezzature, abbigliamento e accessori per la pesca a mosca e per le attività outdoor 10.00-18.00: apertura casette enogastronomiche dove gustare e acquistare selezionati prodotti tipici, provenienti dal Trentino e da altre regioni italiane 10.00-18.00: prove di lancio e test delle attrezzature in vendita nella maxi vasca esterna di 24 metri 10.30- 11.30: laboratori di avvicinamento costruzione mosche artificiali organizzati da esperti del settore Sabato, 14.00-19.00: Hydro Dolomiti Energia Green Trophy «Catch&Release - Il temolo» organizzata da Associazione Pescatori Dilettanti Alto Chiese; Domenica, 9.00-13.00: Hydro Dolomiti Energia Green Trophy «Catch& Release - La trota», organizzata da Associazione Pescatori Dilettanti Alto Chiese Domenica, 15.00-16.30: premiazione Green Trophy “Catch&Release”
notizie Manifestazioni sul fiume Sarca, nei giorni di sabato e domenica: 10.00-16.00: dimostrazioni di tecnica Tenkara a cura degli ‘Amici del Tenkara’; dimostrazione di tecnica di pesca con la ninfa; dimostrazioni della scuola di pesca SIM Manifestazioni sul lago di Nembia, nei giorni di sabato e domenica: Corsi per tutti 10.00-10.40: Avvicinamento alla pesca a mosca per adulti 11.00-11.40: Introduzione alla pesca a mosca per bambini 15.00-15.40: Conosciamo l’attrezzatura I workshop 11.00-11.40: Focus sulle code, facciamo chiarezza insieme 14.00-14.40: Il lancio giusto per il posto e momento giusto 15.00-15.40: Approfondiamo l’impiego della due mani Attività sul territorio nei giorni di sabato e domenica, da prenotare obbligatoriamente entro e non oltre lunedì 14 giugno 2021 contattando direttamente Ketty Adam Incoming Specialist alla mail support@ otg.agency oppure chiamando il tel. 0464 570117-570370: trekking lungo il sentiero Art-pinistico, accompagnati da guida alpina, durata di 3 ore, € 20; escursione in e-bike alla scoperta delle Giudicarie Centrali e della Val Rendena accompagnati da guida MBT, durata di 3 ore, € 35 (ebike compresa); attività di nordic walking sul sentiero di San Vigilio accompagnati da guida abilitata, durata di 1,5 ore, € 20 (compresa la fornitura di bastoncini). Partenza dal Fly Fishing Village. Le escursioni sono alla portata di tutti. Si raccomanda abbigliamento adatto, scarpe da trekking e zainetto per giacca a vento e acqua. Il programma potrà subire modifiche per esigenze tecniche e/o organizzative.
organizzato dall’Unione Pesca Sportiva della Provincia di Sondrio
CONCORSO FOTOGRAFICO Vuoi raccontare le tue giornate di pesca? Il tuo modo di vivere e vedere la pesca? Vuoi condividere la tua cattura? Vuoi raccontare il tuo personale punto di vista? UPS – Unione Pesca Sportiva della Provincia di Sondrio – ha pensato a te, indicendo per il 2021 il suo primo concorso fotografico, sulla propria pagina Facebook. Il concorso ha come tema «Fiumi, Torrenti, Laghi e fauna ittica della Provincia di Sondrio», è gratuito ed è riservato agli associati o a chi ha acquista un permesso giornaliero dal concessionario. Le immagini (in formato jpg, risoluzione minima: 300 dpi, 3000 pixel lato lungo) verranno inviate a devono essere inviate tramite email all’indirizzo info@unionepescasondrio.it specificando luogo, data, nome e cognome dell’autore e dovranno essere realizzate dopo il 1° maggio 2021. Post produzione ammessa: nel limite del mantenimento delle caratteristiche dell’immagine secondo la dicitura “fotografia” (no dipinti o grafica). Saranno accettate fotografie scattate con cellulare, fotocamera compatta, reflex, mirrorless e pellicola (previo scansione in digitale). Le immagini inviate dovranno rispettare l’etica del pescatore e il regolamento UPS. Le immagini con pesci maltrattati, prive di etica e non inerenti gli spazi sotto gestione UPS, verranno automaticamente escluse dal concorso. Le foto dei partecipanti verranno pubblicate settimanalmente sulle pa-
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gine social di UPS e alla fine di ogni mese la giuria popolare (cliccando Mi Piace sotto l’immagine pubblicata su https:// it-it.facebook.com/unione pescasondrio) e quella tecnica decreteranno il vincitore di un permesso di pesca giornaliero per le acque in gestione a UPS. A fine anno verrà stilata una classifica con tutti i vincitori mensili, dalla quale uscirà la miglior foto dell’anno, che si aggiudicherà un permesso stagionale per la stagione 2022 e la pubblicazione sulla rivista dell’associazione «Pescare in Valtellina» 2022. Per ulteriori informazioni e regolamento completo è possibile visitare il sito www.unionepesca sondrio.it.
il più atteso evento europeo di kayak fishing dedicato alla spigola
BRANZINO THE CHALLENGE 2021 Dopo la pausa forzata dello scorso anno dovuta alle condizioni venutasi a creare col Covid-19, riprende Branzino the Challenge, giunto alla sua quarta edizione; questo evento di kayak fishing è di fatto il più atteso dell’anno e si svolgerà dal 17 al 19 settembre 2021 con una serie di novità introdotte sia a livello organizzativo che di regolamento. Immancabilmente, sarà la laguna di Orbetello a far da cornice alla manifestazione che richiama moltissimi partecipanti dall’Italia ma anche dall’estero. Il pesce target della manifestazione sarà la spigola, una specie fortemente presente nelle due lagune dove gareggeranno i concorrenti: grazie alle sue generose taglie non mancheranno le sorprese per chi avrà la bravura di incappare nel big fish. Retaggio di una programmazione prevista già dallo scorso anno, mai come in questa edizione le novità introdotte nel regolamento obbligheranno ad adottare strategie mirate; facendo assumere alla manifestazione connotati ancor più avvincenti. La base logistica dell’evento si troverà presso il Circolo Canottieri di Orbetello dove, grazie a una struttura dedicata, si svolgeranno tutte le attività operative, con l’allestimento di un’area espositiva per partner e sponsor che organizzeranno vari momenti dimostrativi. Il pubblico avrà la possibilità di seguire l’evento anche attraverso la diretta streaming Branzino Live, per tutta la durata della manifestazione, attraverso la pagina Facebook di Branzino the Challenge, una trasmissione, questa, creata appositamente per l’occasione con molti contributi in esterna, anche direttamente sul campo gara, interviste e testimonianze. Branzino Live sarà inoltre condiviso col media partner ufficiale «La Pesca Mosca e Spinning», nota rivista specialistica nazionale, che ha scelto di affiancare la manifestazione fin dalla prima edizione, aiutandola a crescere con risultati sorprendenti. Il 18 e 19 settembre, rispettivamente primo e secondo giorno di competizione, si pescherà per ben sette ore consecutive di gara: ogni concorrente potrà presentare i cinque pesci di maggiore dimensione catturati attraverso la misurazione diretta e l’invio della conferma fotografica all’organizzazione. L’orientamento no kill della manifestazione imporrà il rilascio obbligatorio dei pesci con la rimessa di acqua al termine della verifica della lunghezza; i punteggi conseguiti nelle due sessioni di pesca, al termine della competizione, verranno sommati per determinare le classifiche finali strutturate sia con una lista individuale che per team. Per favorire la partecipazione anche di coloro che sono sprovvisti del kayak di proprietà, l’organizzazione ha previsto la possibilità di noleggiare direttamente in loco uno stock di scafi attrezzati per impegnare la
notizie
a cura dello Spinning Club Italia • www.spinningclubitalia.it
dal fiume Adda si allarga al basso Brembo
PROGETTO MARMORATA
laguna; sarà semplicemente necessario segnalarlo in fase di iscrizione, fino ad esaurimento della disponibilità. Grazie ai partner Tubertini, Garmin Italia, T3 Distribution, Galaxy Kayaks, Old Captain, Bolsena Yachting, BKK, NRS, Ozone Kayak, Fish Action, Birra Menabrea, Arkosund Fishing Lodge e Maccari Pesca, sarà implementato rispetto alla scorsa edizione anche il montepremi totale, che oltrepasserà abbondantemente i quindicimila euro in valore complessivo, di cui un’importante componente economica a beneficio del payout per i primi tre classificati. Iscriversi alla manifestazione è molto semplice: è sufficiente compilare l’apposito form di registrazione on line con accesso diretto tramite la preposta pagina web del sito www.branzinothechallenge.com, entro 31 luglio 2021 salvo precedente raggiungimento del numero massimo di concorrenti, dove si potranno consultate nel dettaglio anche tutte le informazioni inerenti all’evento.
Grazie alla collaborazione di Regione Lombardia, lo storico progetto Marmorata relativo al fiume Adda sostenuto da Spinning Club Italia ha potuto da quest’anno estendersi alle acque del basso fiume Brembo. Diverse le motivazioni che hanno portato a questo passo e in primo luogo la consapevolezza che nel suo corso inferiore il Brembo ospita una popolazione di trota marmorata dello stesso ceppo dell’Adda, meritevole di essere parimenti difesa in quanto endemismo unico e in pericolo. Nel prossimo futuro inizierà pertanto da parte dei volontari un’opera di censimento dei nidi di frega e si è già provveduto a una iniziale immissione di avannotti di marmorata del ceppo dell’Adda in un tratto vocato a ospitarne la crescita, contribuendo a migliorare la genetica complessiva dei salmonidi attualmente presenti. Si auspica da parte di quanti sono soliti pescare in quelle acque l’adozione delle più rispettose norme di catch and release verso questa specie, come contributo concreto alla sua tutela.
le novità per il bimestre
PESCA (SKY CANALE 236) A partire da mercoledì 2 giugno alle ore 21.00 Pesca (Sky canale 236) presenta Fishing Veteran 6. Torna con la sesta stagione il programma che porta lo spettatore in giro per l’Italia in compagnia di veterani della pesca in mare dalla barca. Riccardo Fanelli, insieme a vecchi e nuovi protagonisti, gira lungo le coste della penisola alla ricerca di prede e situazioni che mettano davvero alla prova la lunga esperienza di ciascuno di loro. L’inizio dell’avventura del 2021 è nelle meravigliose acque del Cilento, a Marina di Camerota, un’area non molto conosciuta, che sarà quindi ricca di bellissime sorprese. Sabato 5 giugno alle ore 22.30 inizia A pesca con Walter 7, settima stagione per il programma in cui Walter Ferraro ci guida in giro per l’Italia alla ricerca dei migliori spot e delle tecniche più efficaci per la pesca in mare dalla barca. Traina, drifting e spinning sono solo alcune delle discipline che Walter affronta insieme ai suoi tanti compagni di avventura di questi episodi alla ricerca di dentici, tonni e ricciole. Come sempre, le accurate spiegazioni e le immagini mozzafiato delle azioni di pesca caratterizzeranno lo stile degli episodi inediti di questa nuova stagione. Domenica 6 giugno alle ore 21.00 è la volta di Close Up 5: torna per la quinta stagione la serie dedicata alla biologia dei pesci condotta da Antonio Varcasia, docente presso l’università di Sassari. Negli episodi in programmazione a giugno si parlerà di due argomenti principali: dell’interazione che c’è nelle acque sarde e corse tra i pesci alieni e quelli autoctoni, e poi della biologia e delle caratteristiche di uno dei pesci più amati dai pescatori sportivi italiani, il black bass. A questo straordinario animale è dedicata una vera e propria trilogia: tre episodi ambientati in uno dei laghi più spettacolari della Sardegna, dove Antonio Varcasia e Marco Casu, anch’egli docente all’università, mostreranno la storia, la biologia e le origini genetiche del black bass, descrivendo la sua affermazione appunto nelle acque dolci dell’isola. Gli episodi si concluderanno nella spettacolare cornice dei laghi Liscia e Coghinas, mentre gli esperti descrivono l’impatto dell’agonismo sulla conservazione della specie bass.
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nella zona tra la province di Milano e Bergamo
SEMINE DI LUCCI I ragazzi della sezione di Bergamo dello Spinning Club Italia hanno potuto introdurre, in lanche e sorgive adiacenti al corso principale dell’Adda nella zona tra la province di Milano e Bergamo, alcune migliaia di lucci di ceppo italico. I soci della sezione di Bergamo hanno quindi potuto contribuire a questa importante attività che si spera possa aiutare ad aumentare la presenza del luccio di ceppo Italico nelle nostre acque lombarde.
a cura della sede piacentina di Spinning Club Italia
RIPOPOLAMENTI DI LUCCIO E TINCA Anche quest’anno i soci della sede piacentina di Spinning Club Italia si sono prodigati per effettuare varie semine su tutto il territorio provinciale, in particolare nel tentativo di sostenere la presenza del luccio italico e della tinca nelle cosiddette ‘acque calde’. La sensibilità alle tematiche ambientali e la forte volontà di salvare le specie autoctone, infatti, contraddistinguono fortemente questi ragazzi.
è possibile partecipare alla campagna scaricando l’app Barrier Tracker
LIBERIAMO I FIUMI È partita la campagna «LiberiAmo i fiumi», promossa da WWF Italia, Federazione Italiana Canoa Kayak e Spinning Club Italia: l’obiettivo è quello di diffondere la cultura dei fiumi ‘liberi’ attraverso la creazione di una comunità interessata e informata, capace di aggregare reti tematiche, circoli, gruppi sportivi, cittadini e appassionati che vivono e amano il proprio fiume. L’iniziativa è inserita nell’ambito della Campagna ReNature di WWF, promossa per rigenerare la natura italiana entro dieci anni con progetti concreti anche di rigenerazione e di recupero di ampi tratti fluviali. L’urgenza è dettata dal fatto che solo il 40% dei fiumi italiani è in buono stato ecologico. Da oggi fino al 30 settembre i tre enti promuovono un censimento di tutto ciò che artificialmente ostacola il libero scorrimento dei nostri corsi d’acqua: volontari, canoisti, pescatori e chiunque abbia a cuore i nostri fiumi può partecipare scaricando nel proprio smarthphone (iOS o Android) l’app Barrier Tracker, che fa parte del progetto di ricerca AMBER, Adaptive Management of Barriers in European Rivers (Gestione Adattativa delle Barriere nei Fiumi Europei), finanziato dal programma quadro Horizon 2020 dell’Unione Europea. I primi risultati verranno presentati il prossimo autunno. L’uso dell’App è molto semplice e permette di fotografare, classificare e georeferenziare qualsiasi barriera, traversa o diga. In questo modo si potrà disporre di un ampio quadro della frammentarietà dei nostri fiumi e avere una prima mappa delle barriere da rimuovere per far tornare i nostri fiumi alla loro naturalità: verranno scelte tra quelle più obsolete, controproducenti e la cui rimozione porti a benefici immediati.
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notizie
Ricapitoliamo le principali novità comparse su PIPAM negli ultimi periodi, invitandovi a leggere gli approfondimenti e novità direttamente online sul sito www.pipam.it. Se volete partecipare alla nostra comunità nativa non dovete far altro che iscrivervi al FORUM e partecipare attivamente alle discussioni. Ma PIPAM è anche altro... troverete articoli di tecnica, di flytying, recensioni, test, filmati, ... fatti da pescatori a mosca per i pescatori a mosca e con il quarto di secolo online ormai nel mirino crediamo che di materiale ce ne sia per molto e per tutti i gusti. Siamo presenti anche su vari social come Facebook (https://www.facebook.com /groups/41688482011), Vimeo (https:// www.youtube.com/user/wwwpipam/videos) e Instagram (https://www.instagram.com/ pipam.it) per cui, anche in questo caso, l’invito è quello di iscrivervi e partecipare numerosi!
FLY FISHING MAGAZINE
sentazione dell’artificiale. Il mending qui inteso è quindi quello in cui la coda viene sollevata dall’acqua e ribaltata. Non prendo in considerazione il mending aereo che, per quanto possa avere una sua utilità, considero più parte della tecnica di lancio che della tecnica di pesca vera e propria.
Profilo costruttori: Nunzio Troisi OFS Just a feather - Solo una piuma! a cura di Andrea Cuccaro (WM) (da sinistra) Peute Black, Arpo Mallard e One Mallard, Tre imitazioni diverse fatte con gli stessi materiali: Peute Black, Arpo Mallard, One Mallard (da sinistra nella foto) Amo: TMC 103 #21 BL Filo: Veevus GSP 50 DEN nero Mosca: piuma del petto di un germano reale femmina. Quando l’ordine cambia la somma...
L’importanza del mending a cura di Angelo Piller (Angelo) Cercherò qui di evidenziare le caratteristiche principali di quello che viene comunemente definito ‘mending’, ovvero il ribaltamento della coda di topo: quasi sempre a valle o a monte rispetto al posizionamento del pescatore. Per quanto esso abbia una certa importanza anche pescando a streamer, prenderò in considerazione il mending nella tecnica della mosca secca e della ninfa con lo strike indicator. Ovviamente, proprio per le caratteristiche principali del ribaltamento della coda, terrò soprattutto conto di una situazione di pesca ‘trasversale’, ovvero quella in cui le diverse velocità delle correnti possono facilmente provocare il dragaggio della coda, che automaticamente va a influire sulla corretta discesa e sulla pre-
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grande filosofo definì l’ésprit géométrique e che l’autore, avendo fatto decine di viaggi di pesca in Europa e nel mondo, impersonifica perfettamente.
a cura della redazione di Pipam Nato nel ’58, pesco sin da piccolo, avendo la fortuna di avere il fiume che passa in città. A metà degli anni ’70 comprai la mia prima canna da mosca (visto che mio fratello anche lui pescatore ne aveva una in bamboo appesa in garage e che nessuno poteva toccare, perché era un ricordo del suo maestro). Dopo aver catturato qualche cavedano è finita in cantina. Dall’80 ho iniziato a pescare a mosca e, tre anni dopo, grazie all’incontro con Roberto Pragliola e la partecipazione a un suo corso, non ho più smesso. Per quanto riguarda l’associazionismo, dal ’74 all’80 sono stato socio del circolo Arcipesca della mia città; poi formammo un gruppo di moschisti, mettendo su il Mosca Club Salerno. Da 11 anni ho intrapreso l’avventura ARS Sele Tanagro, oggi in qualità di vicepresidente.
I THREAD PIÙ SEGUITI
I colori dell’acqua a cura di Valerio Santagostino (Balboa) «Tutta l’infelicità dell’uomo deriva dalla sua incapacità di starsene nella sua stanza da solo» (Blaise Pascal). Molto bella questa citazione con cui Marco Sportelli inizia il suo libro I colori dell’acqua, nel quale ha riunito diversi articoli pubblicati nel tempo e arricchiti da splendide immagini fotografiche. Mi piace pensare che «l’uomo» di Pascal assomigli a un moderno pescatore a mosca, pervaso da un senso di vivacità e da un continuo desiderio di conoscenza, quello che il
Mosca di maggio aperto da Valerio Santagostino (Balboa) Probabilmente le grandi schiuse di mosche di maggio, per via di questo freddo prolun-
gato e un improvviso caldo tra un paio di settimane, avverranno verso fine mese-primi di giugno. Settimana più, settimana meno, non importa... In Calabria escono addirittura con i primi caldi di aprile. In questo TRD mi piacerebbe parlare (dressing, aneddoti, ecc.) della più rara, bella e affascinante effimera che noi pam vorremmo vedere sui nostri corsi d’acqua. Famose su Unec, Gacka, Test, Ribnik e Meschio, tanto per citare qualche fiume, sono artificiali molto eleganti, che generalmente appagano l’occhio.
I CERCHI PIÙ INTERESSANTI
li, quelle spudorate e quelle statistiche. Penso che i pescatori utilizzino bugie sia normali che spudorate. La teoria del 20% stabilisce però il confine tra pescatori sinceri e furfanti: un pescatore sarà, infatti, considerato bugiardo solo se aumenterà le proprie catture più di questo 20%. Se racconta di aver preso 10 trote da 30 cm, sa infatti che verrà tolto il 20% da ciò che dice; egli ‘onestamente’ vuol far capire che in realtà
Qualità
Fly Fisherman Club - ARS Tronto 2021 aperto da Antonio Napolitano (Flyaenne) Ci siamo quasi, ormai manca poco al via della stagione di pesca 2021! Presto vi daremo tutte le info relative a regolamento e permessi nei tre tratti di pesca in Ars Tronto. Nel frattempo lavoriamo a manutenzione degli accessi, pulizia dei sentieri, ripristino delle scalette e tabellazione.
a cura di Angelo Piller (Angelo) Dopo le numerose piene... anche in libera ho catturato solo pesci selvaggi. Mi chiedo che senso abbia seminare pesci spinnati di vasca che durano quello che durano. Una gestione oculata delle acque dovrebbe considerare questi aspetti così fondamentali. Bugie a cura di Valerio Santagostino (Balboa) Mark Twain raccontava che le bugie sono, in ordine di gravità, di tre tipi: quelle norma-
ha preso 8 trote da 30 oppure 10 trote da 25 centimetri e quindi aumenta di tale percentuale, permettendo così di fare la sottrazione. L’aumento del 20% ormai è canonizzato ed è sufficiente attenersi a questa regola per sentirsi in pace con la propria coscienza (a chi scrive di pesca bisogna però concedere un ulteriore 10%). Geniale e sicuramente molto veritiera chicca di Franco Fumolo...
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FINALI ALTERNATIVI
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MASSIMO MAGLIOCCO [max@massimomagliocco.it]
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ono sempre stato affascinato dai finali, perché rappresentano l’elemento di base per calibrare l’attrezzatura e per far sì che la mosca possa essere presentata nel verso giusto. Molti si staranno chiedendo se l’elemento primario per arrivare allo scopo non sia invece il lancio, il che è anche giusto, ma è altrettanto vero che un ottimo lancio eseguito con un finale ‘sbagliato’ serve a molto poco. In altre parole, le due componenti vanno a braccetto, l’una è complementare all’altra. La storia dei finali da mosca è lunga quanto la mosca stessa, ma a questa parte dell’attrezzatura è sempre stato dato un peso marginale, al punto da considerarla un accessorio necessario solo perché non si può legare la mosca direttamente alla coda. Al giorno d’oggi la maggior parte dei pescatori a mosca dà al finale un peso maggiore, ma non si è ancora raggiunta, a mio avviso, la concezione del reale valore che esso possiede. Anch’io prima di affinare il mio lancio avevo gli stessi comportamenti della maggior parte dei pescatori a mosca, ovvero acquistare un finale o farmelo da solo a nodi, scegliendo esclusivamente una lunghezza ‘tipo’ senza ragionare se fosse giusta e, ancor di più, se il suo fosse un profilo che mi desse un aiuto nel lancio e per combattere il dragaggio. Così come ancora oggi nell’acquistare un finale si basa tutto sull’elemento lunghezza, senza verificare che tipo di profilo ha, quale sia il diametro della potenza e del tippet. Ma chi lo ha progettato quel finale? Sarà valido per le nostre acque e per il nostro lancio, visto che la quasi totalità è prodotta all’estero, dove hanno una concezione del lancio e una visione della pesca, nonché acque, spesso molto diverse dalle nostre? È un po’ come per le canne, quasi tutte di produzione estera: devono essere adattate al nostro lancio. Oggi, dopo una trentina d’anni di studio sul finale, posso dire che ne conosco abbastanza bene le peculiarità e l’efficacia, tanto da pensare a delle alternative al fine di migliorare la sua utilità nel combattere il dragaggio, come il mio finale ad asole, molto apprezzato da chi lo usa, specie all’estero, proprio per quelle caratteristiche che ne fanno uno straordinario veicolo per far percorrere alla mosca quei centimetri in più che spesso fanno salire la trota sull’artificiale. È per questo che ho recentemente scritto il libro Tra la coda e la mosca: per condensare in 160 pagine tutto quello che ho studiato e messo a punto sul tema, al fine di condividere con altri pescatori a mosca le peculiarità dei finali e cercare di dare loro qualche consiglio in merito. In questo articolo non intendo parlare delle caratteristiche che sono alla base del finale, che tra l’altro ho già trattato su questa rivista in passato, ma spiegare, a chi magari non lo sa, come esistano tipologie di finali con profili particolari validi per alcuni tipi di pesca. Ne vedremo un paio.
finale a doppio cono
Questo tipo di finale è stato ideato all’inizio degli anni Ottanta da un ingegnere di nome Bernard Beegle, che pensò di dare al finale un profilo che somigliasse a una coda WF. Questo è quanto da lui scritto in un suo vecchio articolo apparso su «Fly Fisherman» una quarantina di anni fa. «Il concetto del profilo a doppio cono è simile, ma non esattamente uguale, a quello di una coda WF e si basa su una legge del moto lineare per la quale la forza acquisita da un corpo in movimento è di3/2021
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GIANLUCA SULAS [gianluca.sulas@email.it ]
trascorso ormai molto tempo da quando, sugli scaffali dei nostri negozi, apparvero i primi jerk minnow. Si mostrarono, da subito, molto efficaci nei confronti dei predatori nostrani e, soprattutto quelli da 170-180 mm, spopolarono fra i nostri lanciatori, con un range di utilizzo talmente ampio da trovarsi spesso fra le fauci di famelici barracuda, ma anche da essere morsi dalle grosse trote marmorate dei corsi d’acqua dolce montani. L’utilizzo sempre maggiore dei long jerk ha così alimentato una richiesta crescente, che ha portato le case costruttrici alla creazione di svariati modelli, in misure diverse. C’è stato addirittura un periodo, non troppo lontano, nel quale nelle cassette degli spinner marini non si trovava altro che jerk minnow. Inizialmente (ma è successo fino a ieri) li potevi vedere protendere il busto in avanti durante il recupero, alcuni aggiungevano un innaturale spostamento della spalla verso l’interno del corpo, altri assumevano una posizione accucciata, quasi stessero praticando yoga e pesca a spinning allo stesso tempo. Nonostante i tanti anni passati in giro per le coste a lanciare esche artificiali, queste strane posizioni rimangono per me ancora un enigma. I pesci, comunque, si stavano un po’ stancando di vedere le stesse esche e gli stessi movimenti, di percepire le stesse vibrazioni, soprattutto negli spot di pesca più inflazionati. Puntualmente, tuttavia, sono apparsi sul mercato nuovi modelli di jerk e alla prima cattura si è sempre parlato di esche miracolose.
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DUO Tide Minnow Lance 120 S, colore ADA0037 Sardine Noir.
UN’ESTATE DA JERK
DUO Tide Minnow 175 SP, colore ACCZ049 Ivory Pearl.
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TECNICA MOSCA
A TUTTO TEMOLO
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FABRIZIO M. AYMONE [info@streetfishingitalia.it] FOTO DI MATTIA NOccIOLA
ALBERTO EDOARDO GARGANTINI [albertogargantini@libero.it - thegraylingfisherman@gmail.com]
a pesca al temolo è uno dei tipi di pesca che richiede maggiore versatilità e capacità di adattamento da parte del pescatore a mosca. Cibandosi quasi esclusivamente di insetti, l’attività di questo pesce nell’approvvigionamento di cibo è infatti legata quasi del tutto all’evoluzione degli stadi dei vari insetti che si trovano nei corsi d’acqua. La trota, onnivora per natura, dotata di una dieta molto diversificata, è insidiabile con qualsiasi tipo di mosca, secca o ninfa che sia, a qualsiasi ora del giorno; va cercata e trovata, poi poco importa che tipo di mosca presentargli: anche in assenza di schiuse, la pesca in caccia con stimulator o terrestrial può rivelarsi vincente, consentendo di decidere a priori il nostro metodo di pesca preferito, ovvero di impostare la giornata solo ‘a secca’, oppure solo ‘a ninfa’ e così via. Pescare il temolo, invece, richiede un approccio completamente diverso.
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Il temolo, anzitutto, è più facile da localizzare: in genere lo si trova nel corso medio-alto dei maggiori fiumi alpini e prealpini, ai margini delle forti correnti, nei ghiareti, nelle piane più o meno profonde. Si tratta poi di un pesce di branco, anche se, purtroppo, non può più essere considerato come un tempo quasi infestante; oggi lo si trova normalmente in gruppi di quattro-cinque esemplari, anche se, come avviene con tutti i pesci, più aumenta la taglia, più il branco si restringe. È un pesce sedentario, che troviamo sempre nelle stesse zone e che anche dopo violente piene – ma addirittura anche dopo la cattura – torna sempre nello stesso posto; cambia zona solo stagionalmente: in inverno ad esempio lo troviamo nelle buche più profonde al riparo dai predatori, in primavera nelle zone con ghiaia e acqua bassa per la riproduzione, in estate e autunno nelle zone con più corrente in cerca di cibo e acque più ossigenate. Una volta localizzato, o comunque una volta approcciato uno spot con presenza certa di temoli, inizia il
divertimento: l’obiettivo è quello di ingannare pesci diffidenti e molto selettivi, in una pesca nella quale nulla è dato per scontato. Occorre capire di che tipo di insetti si sta cibando, di che taglia e colore, e usare terminali sottili: tante varianti che rendono avvincente questo tipo di pesca. Quando affronto una giornata di pesca a temoli, cerco di avere un approccio il più polivalente possibile, specialmente quando affronto un nuovo fiume, con un’attrezzatura che mi permetta di modificare in pochi secondi il mio set up, passando da una tecnica all’altra in funzione delle schiuse degli insetti e dell’attività dei pesci. La mattina, quando l’acqua è ancora fredda e non c’è attività di insetti, inizio generalmente a pescare a ninfa e alla coda del 4 lego un finale conico lungo da 5 a 10 metri a seconda dello spot che affronto; nel mio gilet ho sempre a portata di mano una selezione di finali conici di varie lunghezze, dotati di diversi tipi di indicatore, di solito del semplice filo colorato, arancione e giallo, rosa e giallo oppure bianco e nero, da usare in base alle differenti condizioni di luce. Se invece devo pescare più leggero e ho bisogno di una maggiore sensibilità, come indicatore utilizzo le micro spirali. Tutti i finali sono dotati nella parte più sottile di un micro anello di titanio, che mi permette di cambiare in tutta velocità il terminale senza dover ridurre la lunghezza del finale conico, in genere un metro di fluorocarbon con possibilità di aggiungere un bracciolo per pescare con due ninfe o con una ninfa e una sommersa. Questo settaggio mi permette di pescare sia a ninfa ceca che a ninfa francese, cambiando
spesso le ninfe per capire il prima possibile di che tipo di insetti si stanno cibando gli amici timallidi. In genere parto sempre con ninfe piccole e poco invasive per iniziare a sondare con discrezione le parti più calme del fiume, il sottoriva ad esempio, poi man mano mi appesantisco e provo in tutte le aree pescabili. Spesso il pesce si trova tranquillo vicino a riva, per cui inizio a pescare senza entrare in acqua: non è certo obbligatorio entrare nel fiume fino alla vita per pescare a ninfa, meglio avere un approccio più discreto, specialmente se cerchiamo il bigfish. Nel prosieguo della mattinata, tengo d’occhio la situazione insetti/bollate: alla vista dei primi insetti sulla superficie dell’acqua, l’adrenalina aumenta e comincio già a pensare se cambiare il finale; attendo ancora un po’ e sostituisco la ninfa sul bracciolo con una spider. All’inizio di ogni schiusa è meglio pescare con un’emergente o una ninfa spiombata: il pesce si ciba a mezz’acqua e non è ancora propenso a salire in superficie. Questa fase di transizione, oltretutto, mi permette di capire che tipo di schiusa sta iniziando. Alla vista e soprattutto all’udito delle prime bollate, mi fermo, metto via il mio bel finale da ninfa per riutilizzarlo e monto un finale da secca da almeno quattro metri tip compreso. Occorre prestare molta attenzione al suono delle bollate, in modo da riuscire a localizzare quelle anche lontane o in zone non visibili, ma soprattutto a capire se si tratta di trote, temoli o temoli grossi: se cominciate a sentire dei ‘risucchi’, allora hanno cominciato a bollare i temoloni e c’è da divertirsi… Credo non esista
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ITINERARIO SPINNING
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VERNEY
GIORGIO MONTAGNA [ jomontagna@tiscalinet.it ]
giugno dell’anno scorso ho avuto il piacere di saggiare ripetutamente le acque del lago Verney e di apprezzare sia l’ambiente circostante sia naturalmente i suoi salmonidi, qui ben presenti, che mi hanno garantito numerose divertenti abboccate con vari artificiali di misure contenute. Il tutto grazie alle indicazioni e al coinvolgimento piscatorio dell’amico spinningofilo Alessandro Rossetti, habitué di queste zone. Se sono giunto
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fiducioso di ‘incannare’ trote ruspanti, infatti, lo devo proprio a lui, che in più di un’occasione mi ha parlato bene dello spot. Secondo la sua opinione, questo bacino arriva in certi punti a una profondità massima di dieci metri, mentre altri esperti del luogo sostengono che sia più profondo. Il lago è alimentato da risorgive e ha un piccolo immissario di portata variabile; dalle se acque prende vita in maniera più decisa un emissario che alimenta la Dora del Verney, che scorre a valle per unirsi, nell’abitato di La Thuile, al torrente Rutor.
Il fondale esistente, soprattutto la zona centrale, è ricco di vegetazione subacquea, ma privo di ostacoli sommersi, a parte grossi massi presenti un po’ ovunque che, guarda caso, offrono punti strategici per gli attacchi dei salmonidi alla minutaglia di passaggio. Il bacino è popolato da anfibi: sono le sanguinerole a farla da padrone nei sottoriva, perennemente inseguite dalle trote. Oltre alla fauna ittica, occorre ricordare che da queste parti ci sono numerose marmotte e che non è infrequente vedere girare le aquile. L’itinerario che propongo è raggiungibile in auto nel periodo di apertura del Colle del Piccolo San Bernardo (da giugno sino a ottobre) ed è posizionato a 2088 m di altitudine, incastonato tra il Bec des Rousses (il promontorio da cui si evidenzia il valico del Piccolo San Bernardo) e il monte Chaz Dura. Siamo nel valico di confine con la Francia. Il panorama di questo bellissimo bacino, caratterizzato da acque la cui colorazione oscilla tra il verde e il blu intenso, spazia su decine di vette che lo attorniano. Mi sono recato in queste zone più volte e ricordo bene come le acque cristalline riflettono le cime innevate: in una delle diverse uscite uno splendido sole aveva fatto da cornice a giornate ventose e gli amici pinnuti non si erano fatti supplicare a ghermire con veemenza le nostre esche finte, regalandoci sano divertimento. Tra qualche salmerino alpino di piccola taglia e numerose trote fario di media pezzatura (dai 3 a 6-7 etti di peso), spiccò proprio una mia cattura effettuata con un minnow artigianale snodato che fece cadere una fario sui tre chili, pesce di rara bellezza. A onor del merito, cito il costruttore di tale snodato, l’amico Claudio soprannominato ‘Kobra’, originario di Toscolano Maderno, un vero artista dell’autocostruzione; si trattava di un artificiale totalmente costruito a mano che mi era stato regalato da un altro amico patito di spinning e di trote selvatiche, Maurizio Bicelli, anche lui bresciano doc. Colgo ovviamente l’occasione per ringraziarli entrambi.
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POPPER Spedizione entro il 20 giugno 2021 a La Pesca Mosca e Spinning, via Musignana 7, 50022 San Polo in Chianti. Dressing e note di commento in un file di testo a redazione@lapescamoscaespinning.it
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www.lapescamoscaespinning.it PREMIO SU OGNI NUMERO: KIT ACCESSORI E MATERIALI PER LA COSTRUZIONE offerti da Flyfishdolomiti.com di Angelo Piller. Il kit è costituito da: • Genuine Seals fur Veniard Dispenser box n. 1 Il pelo di foca è uno dei materiali più rinomati per la costruzione di mosche artificiali. La sua translucentezza naturale dona vita sia alle mosche secche, sia alle ninfe. Il dispenser di dubbing della Veniard (box n. 1) raccoglie le tonalità più usate, offrendo una vasta scelta. • Pinzette Kopter Flies Precision punta fine Le pinzette Kopter Flies Precision a punta fine consentono di gestire i materiali più piccoli e delicati durante tutte le fasi di costruzione di una mosca artificiale. Perfette anche perle mosche classiche da salmone e in tutte le occasioni nelle quali la precisione non è solo un dettaglio, sono costruite in acciaio inox temprato di altissima qualità AISI. Made in Italy. • Ami Ahrex FW511, FW531, FW 541 n. 14 Ahrex è un marchio di prima scelta per quanto riguarda la qualità degli ami. Queste tre buste della misura 14 contengono: • FW511: ami curvi a filo leggero, specifici per la costruzione di mosche secche ed emergenti; • FW531: ami specifici per la costruzione di tricotteri • FW541: ami curvi specifici per la costruzione di ninfe.
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INvIACI IL TuO ARTIfICIALE AuTOCOSTRuITO: POTRAI vINCERE uNA CANNA MAJORCRAfT BASSPARA BPS-662uL
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Major Craft Basspara BPS-662UL Length: 6’6” Lure: 1/32-3/16 oz Line: 3-6 lb Action: Ex.Fast
PREMIO PER IL VINCITORE SU OGNI NUMERO La Major Craft Basspara BPS-662UL è una canna in due pezzi dedicata allo spinning leggero, indicata per la pesca con la gomma spiombata o microtestine. Può essere utilizzata anche per la pesca di ricerca alla trota eoSPINNING per le tecniche • MOSCA • 4/2019ultralight in mare e acque interne. Lunga 198 cm, monta portamulinello Fuji e anelli Fuji alconite; il manico è splitatto ed è composto metà in eva, metà in sughero.
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FRANCESCO GIORDANO • INTERPRETAZIONI SONORE SOFT
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MOLIX JUGULO FS FAST SINKING • 9 cm • 52 g Questo artificiale entra in pesca velocemente e staziona a lungo nella strike zone di tonni e pelagici. La particolare distribuzione del peso rispetto al Jugulo classico, qui decentrato nella parte posteriore dell’esca, ne fa un metal jig immediatamente efficace, pronto anche per recuperi ad alta velocità appena al di sotto della superficie dell’acqua, oltre a migliorare le distanze raggiungibili nel lancio, anche in condizioni di vento contrario, migliorando di conseguenza l’approccio nella pesca sulle mangianze a distanza, quando bisogna essere il meno invasivi possibile per non disturbare l’attività dei predatori. A parità di peso, Jugulo FS è di dimensioni più piccole, aumentando così il potere catturante dell’esca quando i predatori sono molto selettivi e abituati a cacciare su foraggio di piccola taglia. Per maggiori informazioni: www.molix.com.
STONFO COMMAND GRIP • 14 cm • 70 g • art. 617 Pinze salpa pesci indispensabili per chi pratica il catch and release in quanto aiutano durante l’operazione di slamatura. Le caratteristiche speciali di queste pinze permettono di afferrare saldamente il pesce per la bocca senza arrecargli danno. Le loro ganasce perfettamente arrotondate e ricoperte in gomma hanno un’ampia superfice di contatto. La forza di chiusura della pinza viene controllata dal pescatore ed è indipendente dal peso del pesce. Leggerissime, compatte ma estremamente robuste, queste pinze lavorano bene sia con pesci di piccola che di grossa taglia. Dotate di impugnatura ergonomica in gomma antiscivolo e di laccetto regolabile, sono adatte sia per la pesca in acqua dolce che in mare. Ideali per mosca, spinning, rock fishing, jigging ecc. Per non ferire il pesce si consiglia comunque di sostenerne il peso con l’altra mano o se possibile di lasciare il pesce in acqua e utilizzare la pinza come ausilio alla slamatura.Per maggiori informazioni: www.stonfo.com
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mercatino CANNE, MULINELLI, ARTIFICIALI, ACCESSORI ECC. Vendo spettacolare Canna Hardy Angel Smuggler 8.6 #4 in sei pezzi, nuova completa di tubo copritubo fodero cartellino. Prezzo non trattabile € 450 + spese di spedizione. Foto dopo primo contatto telefonico. Marco, tel. 338/6504431. (B) Vendo mulinello da mosca modello Ross Gunnison G2 con bobina di ricambio e code montate Scientific Angler Gpx wf4 e Mpx wf5, il tutto in eccellenti condizioni. € 230 + spese di spedizione. Foto dopo primo contatto telefonico. Marco, tel. 338/6504431. (B) Vendo nuova, mai usata, borsa da pesca Brady modello Conway con tre tasche porta accessori e cestino in vimini incorporato. Oggetto bellissimo e introvabile in queste condizioni. € 350 + spese di spedizione, prezzo non trattabile. Foto dopo primo contatto telefonico. Marco, tel. 338/6504431. (B) Vendo annate complete della rivista «La Pesca Mosca e Spinning dal n. 1 dell’anno 1990 a tutto il 2010. 126 numeri in condizioni eccellenti e come nuovi. Prezzo da concordare. Spese spedizione a carico dell’acquirente. Marco, tel. 338/6504431. Causa età avanzata, vendo canna da mosca Pezon et Michel in bamboo Parabolic Royale, 7.9 piedi, coda 5, 129 g, con portacanna in alluminio, come nuova. Andrea, cell. 340/2848423. (F)
Se desiderate vedere pubblicato gratuitamente sulla rivista il vostro annuncio, potete effettuare l’inserzione online collegandovi al nostro sito www.lapescamoscaespinning.it. Il testo viene ripetuto per non più di due numeri consecutivi. Gli annunci sono riservati ai privati. Quello che vorrei qui presentare è l’ultimo nato, il Power Thread Extreme, il filo di montaggio più sottile mai creato con i suoi soli 10 denari. La cosa fantastica è che anche se fai giri su giri lungo il gambo dell’amo, non fa praticamente spessore! La tenuta di quasi 500 g, inoltre, ne fa un filo semplicemente incredibile se si tiene presente che un vecchio filo di montaggio in poliestere 8/0 è 70 denari e ha un carico di rottura pari a 7-800 g e che gli altri fili tecnici extrasottili sono circa 30 denari. Ovviamente, l’uso di Power Thread Extreme su ami piccoli e piccolissimi facilita oltremodo la costruzione, ma vorrei far notare come con questo filo è veramente possibile fare qualcosa di nuovo, perché la sua invisibilità consente di tornare indietro passando sopra un dubbing rimanendo invisibile e senza modificare l’aspetto di quest’ultimo in alcun modo. Pensateci: è ora possibile fare passaggi costruttivi che fino ad ora non erano realizzabili, tipo fare un dubbing lasciando indietro una hackle da avvolgere, tornare indietro passando sul dubbing e fissare una hackle parachute proprio a ridosso del supporto, quindi, ripassando sul dubbing, tornare vicino all’occhiello e finire la mosca con il nodo di chiusura senza che si vedano tutti questi passaggi avanti e indietro sul dubbing. Per me, è una rivoluzione. (Federico Renzi)
Per ulteriori informazioni sui prodotti Textreme: Filtex 1965 Distribution, via Colletta 13, 13811 Andorno Micca (BI), tel. 015/2476194, www.textreme.it, info@textreme.it.
un’importante novità per i noti strike indicator
AIR-LOCK BIODEGRADABILI Il mondo degli strike indicator è sempre in fermento. L’ultima novità apparsa nel settore è quella degli Air-Lock biodegradabili. Gli Air-Lock sono presenti sul mercato ormai da anni e hanno sempre riscosso un notevole successo per la loro indubbia praticità e funzionalità: l’incastro nel filo è infatti rapidissimo. Il fatto che adesso siano anche biodegradabili non può che accrescerne il successo. Sono disponibili in due misure: 1 cm e 2 cm di diametro. Prezzo: 10,00 €. I nuovi Air-Lock Biodegradabili sono acquistabili presso il negozio Flyfishdolomiti di Angelo Piller, via Manzago 27, Tai di Cadore (BL), tel. 328/9682924, o sullo shop online del sito www.flyfishdolomiti.com.