La Pesca Mosca e Spinning 5/19 anteprima

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Poste Italiane SpA – Spedizione in abbonamento postale – D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/2/2004 n. 46) art. 1, c. 1 C/SA/40/2016 - anno XIX, n. 11 - Ottobre-Novembre 2019

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OTTOBRE-NOVEMBRE 2019 € 6,90

DT vs WF Friganee Falso parachute Spey a una mano Puglisi style [10 pp.] Le payare dell’Orinoco

Passione Street Jerk per la spigola Spigole in corrente Grossi lucci in ripresa Hardbait per la Trout Area Rotanti e big trout in laghetto




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Direttore responsabile Eugenio Ortali

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FRIGANEE

GROSSI LUCCI IN RIPRESA

di Andrea Gasparini

di Renzo Della Valle

«Le friganee, come le ha sempre chiamate il grande Francesco Palù, sono degli insetti acquatici ben noti ai pescatori con la mosca artificiale, più conosciuti con il nome di tricotteri e ancor più con il quello inglese di ‘sedge’». Con le fasi di montaggio della ‘Frigagna’.

«Esistono numerosi fattori, di tipo ambientale, meteorologico e stagionale, che contribuiscono a far sì che i mesi di ottobre, novembre e parte di dicembre siano i più adatti a smuovere il luccio con le esche artificiali e, soprattutto, a convincere gli esemplari di taglia XL».

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HARD BAIT PER LA TROUT AREA

FALSO PARACHUTE

redazione@lapescamoscaespinning.it www.lapescamoscaespinning.it www.facebook.com/MoscaeSpinning http://twitter.com/lapescaMeS www.flickr.com/photos/moscaespinning www.youtube.com/user/MoscaeSpinning

Hanno collaborato a questo numero Moreno Bartoli, Renzo Della Valle, Fabio Federighi, Loris Ferrari, Fabio Franchini, Andrea Gasparini, Massimo Ginanneschi, Massimo Magliocco, Ivano Mongatti, Giorgio Montagna, Michele Moro, Paolo Pacchiarini, Marco Pasquato, Enrico Piola, Armando Quazzo, Federico Renzi, Stefano Ticchiati, Mattia Viviani

Amministrazione, pubblicità, abbonamenti e arretrati Zona Franca Edizioni srl Via V. Veneto 169 • 00187 Roma tel. 06/42.90.38.54 abbonamenti@lapescamoscaespinning.it

di Fabio Franchini

di Stefano Ticchiati

Prima parte di un lungo articolo dedicato a un approfondimento sulle hard bait per la Trout Area. In questo numero ci si occupa di due tipologie di artificiali: crankbait e jerkbait/minnow, con indicazioni sui vari modelli e sulle loro caratteristiche, nonché su canne e fili.

Una variante del noto sistema di montaggio, cui far ricorso quando occorre far lavorare il corpo dell’artificiale appoggiato sull’acqua e non immerso in essa, costruendo una base di appoggio proporzionata alla dimensione della mosca, sullo stesso piano del gambo dell’amo.

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Pubbliche relazioni e pubblicità Renzo Della Valle, Giorgio Montagna renzo.dellavalle@gmail.com, jomontagna@tiscalinet.it

Pubblicazione periodica Disponibile anche in versione digitale su www.ezpress.it Tutti i diritti riservati LA PESCA MOSCA E SPINNING ZONA FRANCA EDIZIONI srl Iscrizione ROC n. 26695 del 22.9.2016 Registrazione presso il Tribunale di Roma n. 225 del 29.9.2014 Direttore editoriale Giulio Fascetti Stampa: Tuccillo Arti Grafiche, Afragola Distribuzione: Press Di, Distributore stampa e multimedia srl - 20134 Milano

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MOSCA e SPINNING

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DT vs. WF: UNA SFIDA SENZA FINE

PASSIONE STREET

di Massimo Magliocco

di Mattia Viviani

A un riepilogo sulle caratteristiche distintive delle code DT (oggi sempre meno apprezzate) e WF (oggetto di un enorme sviluppo, con un’incredibile proliferazione di modelli) segue un interessante raffronto fra le due, con alcune considerazioni inedite sul loro utilizzo.

Lo street fishing è sempre più diffuso fra i giovani e non solo. Per testimoniare la passione per tale tecnica e per la pesca in Arno nella sua città, l’autore indica metodi e tecniche impiegate per i vari pesci insidiabili. Con piccoli shad, gamberetti e minnow di dimensioni ridotte.


RUBRICHE

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SPIGOLE IN CORRENTE

di Paolo Pacchiarini

di Marco Pasquato

Soprannominata ‘tarpon della giungla’, la payara è un pesce dal combattimento fatto di fughe e salti, paragonabile per violenza e velocità a quello di molti pesci di mare. La sua cattura richiede forza fisica e allenamento per gestire al meglio l’attrezzatura pesante.

Per insidiare le spigole all’interno di una corrente sostenuta occorrono artificiali dotati di una paletta solida nonché di un buon peso, che impedisca fastidiose rotazioni in fase di recupero. Sono dunque adatti minnow e jerk, ma in certi casi tornano utili anche i lipless crankbait.

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ROTANTI E BIG TROUT IN LAGHETTO

PUGLISI STYLE

In un periodo di crescente attenzione per esche e tecniche ultraleggere, Giorgio sottolinea l’efficacia di certi rotanti più ‘invasivi’, da lui ripetutamente testati, per catturare le iridee di grosse dimensioni ospitate da alcuni laghetti.

NOTIZIE SHOW ROOM

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MERCATINO

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LE PAYARE DELL’ORINOCO

di Giorgio Montagna

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di Federico Renzi Comprensione dell’esatto quantitativo di materiale da impiegare e padronanza nell’avvolgimento del filo di montaggio, per ottenere artificiali robusti, sono i principali requisiti necessari per realizzare al meglio il metodo di costruzione ideato da Enrico Puglisi.

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SPEY A UNA MANO

JERK PER LA SPIGOLA

di Armando Quazzo

di Enrico Piola

Una doppia intervista sull’utilizzo «delle canne a mano singola per effettuare il lancio Spey, che consente di proiettare una buona lunghezza di coda (senza falsi lanci, per cui con modalità poco adatta alla pesca con la mosca secca) anche in assenza di spazio alle spalle».

Più che un jerk, un minnow-jerk ideale per la pesca della spigola: «l’azione minnow è atta a imitare un pesciolino che nuota controcorrente, mentre l’azione jerk imita una preda che scarta o semplicemente cerca affannosamente la salvezza».

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fish facts

a cura di Marco Sammicheli

tonno

SOLITA CHIUSURA, SOLITA STORIA Come di consueto la pesca ricreativa del tonno rosso è stata chiusa anche per l’anno in corso con largo anticipo, all’esaurimento della quota assegnata. Ogni anno viene data notizia dell’assegnazione della quota, della data di apertura della pesca e di quella di chiusura anticipata per esaurimento della quota. Le notizie rimbalzano sui social network e su quella della chiusura in particolare c’è una corsa al tempismo mentre reazioni e commenti sono diventati una ripetizione inutile, perché chi è sensibile al problema già li ha sentiti e risentiti e ormai sa che non riescono ad avere nessun effetto sulle politiche ministeriali e neanche sul dibattito sempre acceso per la gestione della pesca del tonno rosso. La notizia dell’assegnazione della quota provoca la ripetizione di argomentazioni a favore della pesca ricreativa che risulta nettamente penalizzata a fronte della sua forte resa economica. La notizia dell’apertura della stagione è un semplice promemoria, utile soprattutto a mostrare la diligenza di chi la gira sulla rete. La notizia della chiusura anticipata è una vera notizia solo perché l’unica cosa che non è prevedibile è il giorno esatto. Tutte notizie che evaporano rapidamente e che siamo abituati a veder tornare come frutti di stagione. La guerra del tonno certamente si svolge altrove e ci coinvolge tanto marginalmente che le istituzioni ignorano anche proposte di regolamentazione tecnica per la sola pesca ricreativa, come ad esempio quella del carniere stagionale. Del resto la concessione della pesca con rilascio a stagione chiusa è importante, ma non si deve sottovalutare che in alternativa un divieto di pesca assoluto non può tradursi in una misura tecnica funzionale. Per quanto si tratti di un principio piuttosto evanescente, viene quindi ammessa la pesca con intenzione di catturare tonni a stagione chiusa trattando quelli catturati come se fossero catture indesiderate casuali di una specie protetta. In attesa che la questione della pesca ricreativa del tonno rosso venga affrontata con metodo scientifico e libero dai condizionamenti delle lobby commerciali, i commenti alle notizie stagionali non possono che essere ripetitivi perché non sono reazioni a caldo a un evento estemporaneo ma sono, al contrario, sedimentati da anni. Certamente il Ministero adotta una strategia vincente e, nello spirito dei tempi, la diffusione sulla rete delle notizie sembra mostrare nella risposta del settore ricreativo un certo lassismo. Spesso basta la notizia, le cose stanno così, al massimo si può arrivare a dare la notizia a bocca storta, tanto non è che si riesca a fare di più e del resto non è neanche un po’ colpa nostra. Tocca farcela andare bene così, visto che non possiamo farla andare altrimenti. Il nodo che resta saldamente al suo posto per il settore ricreativo è sempre quello del riuscire a fare un cambio di passo. I motivi delle difficoltà del settore a intervenire autorevolmente sulla gestione delle ri-

ADERISCI AD APR

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MOSCA e SPINNING

g tiva.or aricrea c s e .p www

sorse si trovano a monte dei diversi contesti di pesca e anche a monte dei cronici conflitti interni tra le diverse associazioni. Lo si riscontra sia in mare che nelle acque interne. Ad esempio, si diffonde una specie aliena invasiva e alla fine i pescatori la difendono perché si sono abituati e gli piace pescarla, e per le trote basta immetterle perché tutti possano prenderne tante e grosse. In mare sulla gestione delle specie costiere, che sostengono larga parte della pesca ricreativa a livello nazionale, buio pesto, niente ricerca, niente dati, niente gestione, niente controlli ma anche, da una parte completa disorganizzazione del settore ricreativo e dall’altra scarsissimo rispetto dei regolamenti da parte dei pescatori. Inevitabile concludere che occorre considerare nuovamente e con spirito libero dalle logiche del secolo scorso la necessità che i pescatori ricreativi, a partire dalle loro organizzazioni, diano realmente vita al settore della pesca ricreativa. Inevitabile anche constatare che un’idea tanto banale appare al momento improbabile da sviluppare visti posizioni e rapporti reciproci delle componenti del settore. Il raggiungimento dell’autocoscienza del settore si realizzerà e potrà intervenire efficacemente sulle politiche di comparto solo quando potrà essere organizzato e portato a termine con successo un percorso condiviso che i pescatori si aspettano possa essere promosso dai vertici delle loro organizzazioni, che si contano sulle dita di una mano e che dovrebbero collaborare e fare programmazione per il cambio di passo, per il bene della pesca ricreativa.

un’altra non-notizia

RINNOVO DEL PERMESSO DI PESCA RICREATIVA IN MARE Per la serie delle non-notizie all’inizio dell’estate, il Ministero, con decreto direttoriale, ha esteso la validità del permesso di pesca ricreativa in mare per tutto l’anno in corso. La non-notizia è quella dell’ennesima proroga del permesso gratuito per la pesca ricreativa in mare che si ripete continuamente anche se non sempre in modo regolare. La notizia eventualmente può essere che la proroga questa volta sembra essere riuscita a interrompere la pratica di lasciare periodi più o meno lunghi di vuoto nei quali è scaduta la validità della proroga precedente e tarda ad arrivarne una nuova. Per inciso, il permesso di pesca legato alla Comunicazione in sé non ha nessun significato fino a che non viene utilizzato per una ricerca scientifica prevista al tempo della sua istituzione, mai realizzata e ad oggi non in agenda. Il decreto che istituiva il permesso è del dicembre 2010 e dovremmo pensare a come celebrare adeguatamente il decennale che è imminente. Da qualsiasi lato la si prenda, la notizia meriterebbe un commento articolato, ma di commenti approfonditi negli scorsi anni ne sono circolati a bizzeffe, tanto che alla fine la notizia è così evanescente che quasi non

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in omaggio un’esca Mommotti 180 di Seaspin


esiste. Le scrivanie responsabili per il permesso e per tutto quello che gli è collegato rinviano. Una incombenza noiosa per la quale basta cambiare le date su un documento. Un argomento che prima di tutto non interessa, che non ha peso sul comparto, che non presenta nessun rischio politico e che comunque conviene aspettare a trattare visto che a livello di UE vanno faticosamente avanti il dibattito e le iniziative per introdurre nuove regole per il controllo della pesca ricreativa. E non ci scordiamo che sicuramente qualcuno tornerà a proporre di trasformare il permesso gratuito in una licenza a pagamento. L’atteggiamento delle scrivanie sarebbe impossibile se interessasse la pesca commerciale, che ha le leve politiche per fare in modo che questo non succeda. La pesca ricreativa al contrario non ne ha, ma soprattutto è un’entità solo teorica la cui caratteristica principale è di pensare sul breve periodo e alimentare il conflitto interno tra le sigle associative. Alla fine la notizia è stata che non succede niente, che si può andare a pesca come sempre, certo con il permesso in tasca se si è riusciti a conservarlo per tutti questi anni o se si riesce a ristamparlo dal sito del Ministero. Altrimenti, a parte che è più facile vincere al super enalotto che avere un controllo a pesca, la sanzione consiste nel fare il permesso. La recidiva sarebbe sanzionabile, ma allora la probabilità diventa minore di quella di essere colpiti in testa da un meteorite. Figurarsi che non prendono neanche i bracconieri che hanno decine di video su YouTube, che tutti sanno chi sono e dove e quando vanno a fare pesca illegale. Inoltre l’estate ormai è passata e l’unica cosa interessante a questo punto sarebbe la trasparenza da parte del Ministero nel rendere pubblici dati sui controlli effettuati e sui risultati conseguiti. Alla fine, se proprio si vuole ricavare qualcosa dalla non-notizia è che l’assoluta mancanza di presa del settore ricreativo sulle sedi dove si amministrano le misure di gestione e controllo non può che farci temere che quando qualcosa si smuoverà probabilmente sarà a nostro danno invece che a nostro favore. Per ora continuano a contarci, anche se ovviamente hanno perso il conto, e nonostante ci abbiano contati e ricontati noi continuiamo a non contare niente.


notizie

Patagonia e Salmon and Trout Conservation Scotland contro gli allevamenti ittici in recinti di rete in mare aperto

ARTIFISHAL La scorsa primavera Patagonia ha lanciato la campagna Artifishal per mettere in luce l’effetto devastante degli allevamenti ittici. L’omonimo documentario di Liars & Thieves!, realizzato in collaborazione con l’azienda, esplora l’elevato costo ecologico, finanziario e culturale della nostra erronea convinzione che le soluzioni ingegneristiche possano compensare la distruzione degli habitat naturali. Il film denuncia l’impatto dei vivai e degli allevamenti ittici, un’industria che ostacola il recupero dei pesci selvaggi, inquina i nostri fiumi e contribuisce al problema che invece dichiara di risolvere. La campagna europea, a sostegno dell’ambiente, documentando i processi dell’industria dell’allevamento del salmone in Islanda, Norvegia, Scozia e Irlanda, chiedeva al pubblico la firma di una petizione rivolta ai governi di questi Paesi per vietare la pratica dell’allevamento dei salmoni in recinti di rete in mare aperto. Lo scorso 5 settembre, insieme a una delle ONG locali che si battono per questa causa, la Salmon and Trout Conservation Scotland, i membri del team europeo di Patagonia ha consegnato al Parlamento scozzese una petizione con 175.000 firme, chiedendo di eliminare gradualmente gli allevamenti di salmoni in recinti di rete in mare aperto, che minacciano i pesci selvatici e la natura selvaggia circostante. Il testo della petizione recita: «Ai governi e ai parlamentari di Islanda, Norvegia, Scozia e Irlanda: da parte di tutti i cittadini europei, vi invitiamo a porre fine alla devastazione dei pesci selvatici e degli ecosistemi circostanti causata dagli allevamenti di salmoni in reti aperte. Vi chiediamo di imporre un divieto immediato all’apertura di nuovi stabilimenti produttivi così strutturati e di impegnarvi a eliminare gradualmente quelli già esistenti». La petizione è stata consegnata a Gillian Martin, membro del parlamento scozzese e presidente della Commissione per l’Ambiente, i Cambiamenti climatici e la Riforma agraria. Tale comitato ha già proposto una regolamentazione più severa per l’industria della salmone e ora dovrà mantenere la pressione sul governo affinché si attenga a tali raccomandazioni. Se attuate, le normative aiuteranno a eliminare l’utilizzo di recinti di rete in mare aperto, che consentono la diffusione di parassiti, malattie e inquinamento. Queste reti possono anche subire danni, permettendo a migliaia di salmoni d’allevamento di fuggire, mettendo la popolazione selvaggia a grave rischio di contaminazione genetica.

torna il trofeo Città di Orbetello in edizione da kayak

SEA BASSMASTER MARINE 2019 Al via un nuovo appuntamento con il Sea Bassmaster Marine: il prossimo 3 novembre nella laguna di Orbetello si terrà l’evento nazionale di kayak fishing con esche artificiali che ha come protagonista il pesce predatore simbolo dei nostri mari, la spigola. La competizione sportiva,

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MOSCA e SPINNING

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patrocinata dal Comune di Orbetello, assegnerà il rinomato Trofeo in un avvincente confronto tra lanciatori che si svolgerà nello specchio di Ponente. Come avvenuto anche nelle trascorse edizioni, l’organizzazione metterà nuovamente a disposizione, per chi ne sarà sprovvisto, un certo numero di kayak con formula a noleggio, che potranno essere richiesti fino ad esaurimento delle scorte. Cinque ore di pesca la durata della manifestazione, che prenderà ufficialmente il via alle ore 8, quando la laguna si popolerà di una nutrita schiera di kayaker – la presenza, per ragioni logistiche, sarà limitata a 70 concorrenti – ‘armati’ di canne ed esche artificiali e pronti a darsi amichevolmente battaglia per la conquista del podio. Nel pieno rispetto dell’etica no kill, tutti i pesci catturati dai partecipanti saranno fotografati dagli stessi utilizzando un’apposita tavola centimetrata per garantirne il successivo e rapido rilascio; la classifica finale si baserà sulla sommatoria delle misurazioni, assegnando il punteggio in base ai centimetri accumulati sulla lunghezza delle catture. Ad arricchire la manifestazione, durante il pomeriggio di sabato 2 novembre si svolgerà un momento dimostrativo aperto al pubblico; nell’area dei pontili sulla laguna antistante piazza della Repubblica, si svolgerà una dimostrazione di navigazione in kayak e utilizzo delle dotazioni di base, con suggerimenti finalizzati anche alla pesca sportiva. In concomitanza con il Sea Bassmaster Marine, Orbetello ospiterà anche la famosa manifestazione enogastronomica Gustatus, all’interno della quale sarà possibile degustare, presso gli stand e i gazebo allestiti in tutto il centro cittadino, le specialità e i prodotti tipici locali: un’occasione da non perdere per unire la passione della pesca sportiva con la piacevolezza culinaria che offre il territorio. Per info e iscrizione consultate il sito web www.insidefishing.it o scrivete all’indirizzo mail

tutto pronto per la nuova edizione

GOLDEN PIKE Fervono i preparativi per l’organizzazione del Golden Pike, che quest’anno è giunto alla nona edizione; la manifestazione agonistica di pesca al luccio più conosciuta in Italia prenderà ufficialmente il via il prossimo 10 novembre e darà la possibilità agli appassionati lanciatori di cimentarsi col predatore simbolo delle nostre acque interne e ambire alla conquista del titolo di Campione. Quest’anno l’evento si articolerà in una prova di selezione e una finale: il 10 novembre avrà luogo il primo appuntamento con la selettiva, che si svolgerà presso l’impianto di pesca sportiva Tre Laghi di Oscasale in provincia di Cremona e tre settimane dopo, l’1 dicembre, presso la stessa location, si disputerà l’ambitissima finale. La formula organizzativa contempla infatti l’accesso diretto alla finale per i primi 60 pescatori che si piazzeranno nella selettiva, i quali si contenderanno nella seconda data il titolo di Campione Golden Pike del 2019. Per garantire una pescosità sostenibile, prima sia della selezione che della finale saranno eseguiti dei ripopolamenti di lucci adulti. Di grande interesse i premi messi in palio in entrambi gli appuntamenti, offerti dai prestigiosi sponsor dell’evento, tra cui spiccano tre fantastici soggiorni di pesca in Svezia e un weekend di pesca in


Trentino presso l’hotel Sport di Levico Terme. Per info e iscrizioni consultate il sito web www.insidefishing.it dove può essere scaricata l’apposita modulistica, oppure scrivete all’indirizzo mail info@insidefishing.it info@insidefishing.it

il prossimo 10 novembre

XX TROFEO VILLA GUIDINI Nella bella cornice del parco e nelle sale di Villa Guidini, si terrà il prossimo 10 novembre 2019 la XX edizione del Trofeo Villa Guidini, organizzata dal Mosca Club Treviso. La manifestazione avrà inizio alle ore 9 e sarà articolata su una gara di costruzione e una di lancio tecnico; tutti i partecipanti saranno premiati tramite sorteggio, mentre targhe speciali verranno assegnate al club e ai primi tre classificati fly tier e lanciatori. Durante lo svolgimento della gara sarà possibile assistere a dimostrazioni ed esibizioni di scuole di lancio italiane ed estere, ci sarà la presenza di artigiani del bamboo e di collezionisti, di esposizioni di ditte tra le più prestigiose del settore, di uno spazio costruzione, di concessionari di acque. Numerosi autorevoli personaggi della pesca a mosca hanno garantito la loro presenza. Il programma aggiornato della manifestazione è visibile sul sito del Mosca Club Treviso www.moscaclubtreviso.it. Per ulteriori informazioni: info@moscaclubtreviso.it.

in programma il 1° dicembre 2019

VERSO IL NUOVO TROFEO BISENZIO Qualche istante prima di andare in stampa, è arrivato dal Prato Mosca Club il primo comunicato sul nuovo Trofeo Bisenzio. Eccolo. «Sono passati ormai sei anni dall’ultima edizione del Trofeo Bisenzio. Un raduno di costruzione che è divenuto pian piano, nel corso del tempo, il più grande ritrovo di appassionati della pesca a mosca in Italia. Per noi l’onore è stato quello di ospitare tante associazioni di pescatori, tante scuole, enti locali, gestori di bacini, affinché le migliori esperienze potessero confrontarsi e migliorarsi reciprocamente. Abbiamo avuto, in questo, due fortune: l’una geografica, ovvero l’essere centrali, facilitando gli arrivi da sud a nord, l’altra finanziaria, avendo disposto, in passato, di finanziamenti pubblici a copertura parziale dell’evento. Da qualche anno le amministrazioni pubbliche hanno stretto il cordone nei nostri confronti (i soldi per finanziare e mantenere i campi gara si trovano sempre), per cui non ci è stato più possibile replicare questa bella esperienza. Giunti al trentennale del nostro club, tuttavia, una serie di ragioni ci ha indotto a decidere di tornare al passato, realizzando un Trofeo Bisenzio ‘storico’ nella nostra gloriosa sede. Il ‘Trofeo Bisenzio’ non è una gara di costruzione, ma un raduno, lo abbiamo sempre scritto, perché non dev’essere, e non è quasi mai stata, la ‘competizione’, ovvero lo spirito competitivo, ad animare il partecipante, bensì lo spirito di condi-

visione delle conoscenze e dei saperi. Ogni costruttore del Trofeo Bisenzio ha imparato qualcosa, partecipando, ne siamo certi. Giunti al 2019, abbiamo deciso di festeggiare così, rinnovando lo spirito della prima edizione del Trofeo Bisenzio, svoltosi nella nostra storica sede. Un’altra ragione è stata la volontà di ricordarne i primi tre giudici, Piero Lumini, Roberto Pragliola e Francesco Palù, nostri maestri e nostri amici. Ogni mosca delle tre che comporranno le classifiche del Trofeo Bisenzio sarà dedicata a uno di loro: Effimera, Ecdyonurus venosus, in ricordo di Piero, mosca da caccia in ricordo di Roberto e Polifemo in ricordo di Francesco. Il raduno del trentennale aprirà i battenti alle ore 8.00 del 1 dicembre 2019. Nei prossimi giorni verrà pubblicato sul sito il regolamento del raduno e il programma completo della giornata». Per aggiornamenti: www.pratomoscaclub.it, www.facebook.com/prato moscaclub.

le novità per il bimestre

PESCA (SKY CANALE 236) A partire da domenica 6 ottobre alle ore 22.30 su Pesca (Sky canale 236), arriva Pescavventura Fly Tour s4 - Fly Tying, la quarta stagione inedita e in prima visione del programma interamente dedicato alla costruzione di artificiali da utilizzare per la tecnica della pesca a mosca. In questa nuova edizione, formata da sei episodi, seguiremo due straordinari costruttori, che si possono considerare delle celebrità nel mondo della pesca a mosca per il loro talento e la loro grandissima esperienza di pescatori: Branko Gasparin e Alberto Salvini. Insieme a loro, scopriremo le tecniche e i trucchi per costruire mosche classiche o innovative, realistiche o bizzarre, ma tutte indispensabili per affrontare le varie situazioni di pesca.


notizie Giovedì 10 ottobre alle ore 22.00 è la volta di A pesca con Walter Speciale pelagici, uno speciale dedicato ai pesci pelagici all’interno del programma condotto dall’esperto pescatore Walter Ferraro. In questa serie di episodi inediti e in prima visione assoluta Walter porterà lo spettatore in un tour alieutico a caccia dei marlin di Capoverde e dei grandi tonni della Spagna. Nel suo appassionante itinerario, userà principalmente le tecniche della pesca alla traina e del drifting per insidiare le grandi prede e lo spettatore potrà seguire le azioni grazie a immagini mozzafiato e a riprese che lasceranno il segno. Sabato 12 ottobre alle ore 21.00 inizia Sbamm!!! Ritorno al siluro s2, il programma che presenta le tecniche di pesca al siluro in modo giovane, originale e sempre divertente. I protagonisti, Michele e Samuele, decidono questa volta di passare la giornata che precede la notte di Halloween andando a pescare con il clonk, l’attrezzo che sfrutta la curiosità dei siluri nei confronti di rumori con particolari frequenze. I due vanno alla ricerca di catture ‘mostruose’ per celebrare la festa più tenebrosa dell’anno, e per questo motivo rimarranno tutta la notte sul fiume, nella speranza di qualche incontro degno di essere immortalato. E saranno premiati! Lunedì 21 ottobre alle ore 22.30 arriva Last Minnow Tour s6 - Speciale Thailandia, l’appuntamento con gli ultimi due episodi dello speciale dedicato alla Thailandia del programma di Valerio Morini. Valerio parte con un suo amico alla ricerca di uno dei pesci tropicali più schivi e complicati da pescare di tutto il sud-est asiatico: il masheer, preda ambitissima, sorta di grosso cavedano con squame enormi che può arrivare a pesare anche otto chilogrammi. Un’avventura appassionante, dunque, ma dall’esito incerto: Valerio l’affronterà con il solito entusiasmo e farà una fedele cronaca di ogni cosa, senza nascondere nemmeno fallimenti e delusioni.

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MOSCA e SPINNING

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notizie

a cura dello Spinning Club Italia • www.spinningclubitalia.it nell’applicazione di una delle direttive più importanti nella protezione dell’ambiente. Sistemi d’acqua dolce sani sono essenziali non solo per la natura, ma anche per l’economia e la società. Tra continue foto di trofei in mostra e consigli sull’attrezzatura, non è stato affatto semplice trovare il modo di interessare i pescatori ad agire per qualcosa di concreto, che può davvero migliorare la situazione attuale. Per questo motivo si ringrazia di cuore chi ha contribuito firmando e condividendo i contenuti dello Spinning Club Italia o dedicando all’argomento una puntata della propria rubrica, come l’autore Matteo De Falco che in “Punti di Vista” ha dato ulteriore importanza e visibilità alla campagna. Tirate le somme, il testimonial che ha riscosso più successo è stata la Salaria fluviatilis abilmente immortalata da Mattia, che ancora si ringrazia, forse a significare che i pescatori realmente sensibili alle tematiche ambientali comprendono l’enorme importanza delle specie ittiche che non sono di interesse alieutico. In tutta Europa sono state raccolte oltre 375.000 firme per difendere la Direttiva Quadro Acque e alla riunione informale dei Ministri dell’Ambiente alla Conferenza Ministeriale sull’Acqua tenutasi a Bucarest il 20-22 maggio 2019 il rappresentante della Germania al Consiglio, Segretario di Stato Jochen Flasbarth, ha dichiarato che la DQA non dovrebbe essere riaperta: «Al Consiglio Ambientale informale di oggi a Bucarest ho chiarito che non vogliamo alcuna modifica alla direttiva quadro sulle acque. Gli obiettivi per un buono stato della nostra acqua e delle nostre acque devono essere perseguiti con il massimo vigore per raggiungerli entro il 2027».

pescatori ed ecologisti assieme

organizzato dalla sede di Padova

#PROTECTWATER PER LA DIFESA COMUNE DELLE ACQUE

PORK AND BELLY

Il 9 ottobre 2018, su richiesta della Commissione Europea e coordinata dalla coalizione Living Rivers Europe, iniziava la campagna di consultazione pubblica #protectwater, destinata a diventare una delle tre più partecipate di sempre. Perché si è resa necessaria una sensibilizzazione generale in merito a questa fondamentale direttiva europea? La DQA o WFD (Water Framework Directive) è uno strumento legislativo che permetterebbe ai corpi d’acqua dolce di raggiungere un buono stato ecologico, prevenendone l’ulteriore deterioramento qualitativo e quantitativo, mitigando l’impatto delle attività antropiche e migliorando lo stato attuale delle zone umide, dai riali di montagna alle zone di transizione costiere. Purtroppo, la complessità delle azioni necessarie alla sua realizzazione in passato ha fatto in modo che la data per il raggiungimento di questi obiettivi fosse trasferita al 2027. Nonostante il termine non sia più rimandabile, da più parti si sono manifestate richieste per prorogare ulteriormente tale data al 2054, introducendo nel contempo obiettivi meno stringenti da raggiungere. Per questo motivo le maggiori organizzazioni ambientaliste europee sono scese in campo, coinvolgendo oltre 200 associazioni nazionali appartenenti agli Stati membri dell’Unione Europea. Tra le associazioni di pesca del comitato italiano figura lo Spinning Club Italia che, nell’arco dei sei mesi a disposizione, ha costantemente promosso l’iniziativa tra i soci e divulgato apertamente gli argomenti fondamentali della campagna attraverso i social. Parafrasando gli scritti di Gian Domenico Bocchi con la massima “un occhio alla tecnica e due all’ambiente”, il compito ha rispecchiato pienamente l’anima dell’associazione, adattando i metodi ai mezzi di comunicazione attuali. Partendo dall’immaginario di una birra nel 2027, non più ottenibile senza un’acqua di qualità, dei testimonial insoliti per una campagna – come la lontra, il martin pescatore e lo storione – hanno promosso la “protezione degli ambienti acquatici” e al contempo la “protezione e riproduzione degli animali acquatici”, proprio a significare la totalità della vita connessa intrinsecamente alle zone umide. Per riuscire meglio nell’intento, è stato implementato il materiale mediatico di Living Rivers con le incredibili foto subacquee di Mattia Nocciola, il quale ha gentilmente concesso di utilizzarle per sensibilizzare ulteriormente il mondo della pesca a firmare in difesa dei fiumi. Già, perché la situazione delle acque interne italiane non è per nulla rosea: solo il 41% dei fiumi e il 21% dei laghi è considerato in un buono stato ecologico; la fauna ittica è un indicatore di quanto sia critica la situazione, motivo per cui siamo sottoposti a procedure d’infrazione e paghiamo, non solo in termini economici, il ritardo

Domenica 14 luglio si è svolto il raduno dello Spinning Club Italia denominato ‘Pork and Belly’, organizzato dalla sede di Padova nel contesto di una magnifica cava libera del Padovano caratterizzata dalla presenza di bass, lucci e persici reali. Il ritrovo per la consueta colazione era a un orario accessibile anche per chi arrivava da lontano: alle 7.30 tutti con la brioche in mano... Quattro chiacchere in amicizia e qualche programma anche su dove parcheggiare e si parte: belly in acqua, la giornata si è presentata subito molto calda e con poca attività del pesce nel sottoriva data l’alta temperatura dell’acqua. La mattinata è scorsa veloce mentre tutti ricercavano l’amato bass, ma ahimè con scarsi risultati. Ma, come si dice sempre: «se non mangia il pesce, mangeremo noi!». Arrivata l’ora del pranzo, i padroni di casa hanno imbastito il punto ristoro nell’isolotto al centro del lago con porchetta per tutti, condita da chiacchere sulla pesca e sulle attrezzature. Non sono naturalmente mancate le grasse risate e gli scherzi goliardici tra i partecipanti... La seconda parte di giornata è dunque cominciata, sotto un sole cocente, con i pescatori un po’ affaticati dalla porchetta e dalle birrette. Dopo i primi lanci, qualcosa ha iniziato a muoversi grazie ai consigli di un socio che ha condiviso con tutti la propria intuizione: la vera essenza della pesca tra amici è la condivisione e questo ne è stato un chiaro esempio. Il pomeriggio è così scorso via veloce, fortunatamente con qualche cattura. Dopo i saluti di rito tutti a casa propria, con poche foto di pesce ma con il sorriso stampato per la bella giornata passata assieme.


notizie

Ricapitoliamo le principali novità comparse su PIPAM negli ultimi periodi, invitandovi a leggere gli approfondimenti e novità direttamente online sul sito www.pipam.it. Se volete partecipare alla nostra comunità nativa non dovete far altro che iscrivervi al FORUM e partecipare attivamente alle discussioni. Ma PIPAM è anche altro... troverete articoli di tecnica, di flytying, recensioni, test, filmati, ... fatti da pescatori a mosca per i pescatori a mosca e con il quarto di secolo online ormai nel mirino crediamo che di materiale ce ne sia per molto e per tutti i gusti. Siamo presenti anche su vari social come Facebook (https://www.facebook.com /groups/41688482011), Vimeo (https:// www.youtube.com/user/wwwpipam/videos) e Instagram (https://www.instagram.com/ pipam.it) per cui, anche in questo caso, l’invito è quello di iscrivervi e partecipare numerosi!

PIPAM NEWSLETTER

Abbiamo riattivato la NewsLetter di PIPAM così che anche i PAM un po’ più distratti possano essere avvisati delle novità pubblicate sul sito. Chi non fosse ancora iscritto può tranquillamente farlo sulla homepage di PIPAM. Con cadenza mensile verrete informati sulle novità del mondo della pesca mosca.

FLY FISHING MAGAZINE

peggiorò e la pesca con la mosca divenne la sua passione. Sono svariati decenni che Daniel fa volteggiare la coda di topo in quasi tutte le acque europee, ma la sua passione per la costruzione risale a molto prima. Infatti, già a sedici anni si dilettava con imitazioni realistiche. La sua passione miscelata con la sua professione lo portarono, giocoforza, alla creazione di strumenti dedicati al fly tying, caratterizzati da uno stile moderno e pulito e da un’ottima fattura.

tacolare cornice offerta della Val di Sole. Buona visione.

USA - Colorado - parte 1 - Basalt Area

Spotted Perdigon a cura di Lucian Vasies Materiali utilizzati amo: Demon D400 n. 14 filo di montaggio: nero coda: coq de leon pardo sottocorpo: tinsel perdigon bianco corpo: quill di pavone spelato pallina: argento rivestimento: colla UV trasparente hot spot: colla UV arancione

a cura di Beppe Saglia (Beppe S.) Per me, Andrea, Mauro, Ruben e Alberto, il Colorado è iniziato sei mesi prima dell’effettiva partenza, e come spesso accade, la parte preparatoria è stata altrettanto bella e intrigante rispetto al viaggio stesso. Con il pretesto di documentarci, studiare l’itinerario, prenotare i soggiorni, ripassare un po’ d’inglese e soprattutto di costruire le mosche giuste, ci siamo trovati una sera a settimana e per alcuni mesi, a casa di ciascuno dei partecipanti. All’inizio si faceva una pizza veloce e poi via a leggere e navigare, alla fine si mangiava e si beveva per tutta la sera. Il confine tra pesca e convivialità è molto labile...

I THREAD PIÙ SEGUITI

La pesca a mosca in Val di Sole Daniel Wilmers – Thread Splitter a cura di Andrea Cuccaro (WM) Era un po’ che sentivo parlare bene di questo strumento... così alla prima occasione me ne sono procurato uno, ... grazie Ivan. L’ideatore e realizzatore di questo thread splitter è Daniel Wilmers, un attrezzista tedesco e pescatore a mosca. Iniziò a pescare già in giovane età ma dopo un periodo in cui praticò qualsiasi tipo di pesca la ‘malattia’

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MOSCA e SPINNING

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a cura di Antonio Napolitano (Flyaenne) Continua lo scouting della redazione di Pipam alla scoperta delle acque del Trentino. Questa volta vi presentiamo tre itinerari davvero speciali: i torrenti Meledrio, Vermigliana e il Rabbies. Sono tutte riserve presenti nel circuito di Trentino Fishing, gestite dalla storica associazione sportiva pescatori Solandri. Trote fario, ibridi e marmorate sono al centro di questo video, con la spet-

La Traun a Gmunden a cura di Antonio Napolitano (Flyaenne) Thread aperto da Antonio Napolitano e dedicato al fiume Traun nei pressi di Gmunden in Austria. Meta storica preferita da molti pescatori a mosca, specie tra gli anni ’80 e ’90. Apertura Thread: Dopo diversi anni, sono tornato sulla Traun, ho ritrovato un fiume bello, vivo, con tanti insetti e so-


prattutto con pesci veri. Fario che tirano come iridee e iridee che tirano come steelhead, bello!

I CERCHI PIÙ INTERESSANTI

cui, quando si fa la presa opercolare, bisogna essere determinati e soprattutto tenere il luccio lontano dalla faccia.

A pesca con i figli a cura di Valerio Santagostino (Balboa) Ho la fortuna che Carlo oramai mi segue in pesca da diversi anni… e l’immensa fortuna che da un paio d’anni mi segue anche la mia seconda! Dal 21 al 2 di settembre eravamo in Cadore per una full immersion di pesca, con campo base… ovviamente… a Villa Marinotti, da Angelo e Nadia. Se avrete la pazienza di seguirci in questo TRD vedrete un sunto dei fiumi di quella zona e di come Vaia li abbia cambiati. Ma non mancheranno bei pesci… promesso! -:) Mi perdonerete se nelle foto ho indugiato troppo sui figli, ma d’altronde si sa…. i figli... so’ pezzi’ e’ core. Speriamo invece che qualche scatto faccia proseliti nelle giovani leve e chissà… magari di aumentare le quote rosa, storicamente molto scarsine nella pesca a mosca.

Cavedani col topo a cura di Angelo Piller (Angelo) La pesca a mosca è bella anche perché si esprime con una varietà infinita di tecniche. Ultimamente sto sperimentando la pesca dei cavedani in lago con l’imitazione di topo: molto divertente! Il morso del luccio a cura di Antonio Napolitano (Flyaenne) Quando si maneggiano i lucci (anche non necessariamente di taglia), può capitare di perdere la presa rischiando di ferirsi o di ferire il pesce. In questa foto si vede la bocca del luccio sfiorare la mia faccia e per un pelo non mi ha preso, mi è andata bene. Per

Stomach pump a cura di Alberto Galeazzo (Faina) Ho visto utilizzare da un pescatore la stomach pump. Mi chiedevo se avesse senso usarla: io in più di 20 anni di pesca non ne ho mai avuto bisogno. Che ne pensate?

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COSTRUZIONE MOSCA

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FRIGANEE

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ANDREA GASPARINI [arred.gasparini@libero.it ] FOTO DI ROBERTO DE CECCO

e friganee, come le ha sempre chiamate il grande Francesco Palù, sono degli insetti acquatici ben noti ai pescatori con la mosca artificiale, più conosciuti con il nome di tricotteri e ancor più con il quello inglese di ‘sedge’. Com’è noto, le larve di questi insetti si annidano in genere sul fondo dei corsi d’acqua e mol-

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te specie hanno la caratteristica inconfondibile di costruirsi una dimora di detriti, per cui vengono comunemente chiamate ‘portasassi’ o ‘portalegna’. Sono presenti in una moltitudine di corsi d’acqua, torrenti, risorgive e fiumi di pianura e nei laghi. In particolare nelle risorgive del Friuli Venezia Giulia da me frequentate le imitazioni di tricotteri hanno sempre avuto un ruolo fondamentale: al tramonto durante la bella


stagione avvengono, purtroppo in maniera molto inferiore rispetto a un passato non lontano, i loro notevoli sfarfallamenti. Trote e temoli di grosse dimensioni attendono questo momento e spesso si esibiscono in fragorose bollate per predare gli insetti appena schiusi, che tentano goffamente di portarsi sulla vegetazione della riva. È proprio in questo frangente, che può protrarsi fino a buio inoltrato, che spesso avvengono le catture più significative. Fu proprio Francesco Palù, a cavallo tra gli anni Settanta e Ottanta, grazie alle sue geniali intuizioni e alle sue infinite e meticolose prove, proprio nelle risorgive friulane, a mettere a punto degli artificiali innovativi, esteticamente molto accattivanti e dalla straordinaria efficacia. Si tratta delle imitazioni dei tricotteri con ala a capanna, non più costruiti in maniera tradizionale utilizzando le hackle di gallo, bensì il pelo animale e in particolare quello di capriolo, cervo e camoscio. Le imitazioni così realizzate risultano ‘vive’ sulla superficie dell’acqua e adeguatamente manovrate dal vettino della canna permettono di simulare perfettamente il movimento dei tricotteri in schiusa. Francesco si portò così avanti con i tempi, diede vita a quello che oggi noi costruttori chiamiamo ‘Italian style’ e che è semplicemente il frutto della passione e della genialità di questo straordinario personaggio. Geniale e simpatico è anche il nome che Francesco diede a questa mosca, così come lo è stato per tutte le altre: «la frigagna». Purtroppo, come tutti ormai sanno, proprio durante la realizzazione di questo testo Francesco Palù ci ha lasciati, all’età di 89 anni. Cercheremo di onorarne la memoria con altri articoli che illustrino la sua grande arte, presentando alcune delle sue creazioni più geniali.


TECNICA SPINNING

HARD BAIT

per la

TROUT AREA prima parte


L

FABIO FRANCHINI [fabio.franchini.176@gmail.com]

a Trout Area ha visto un’evoluzione continua e rapidissima – forse più di altre, visto il contesto storico in cui è nata – che per il pescatore non sempre è facile seguire e comprendere, specie a causa delle svariate tipologie di esche che sempre più hanno fatto la differenza nella scorsa stagione. Dal momento che molto si è ormai scritto sulla tecnica in generale – anche su questa rivista – ci dedicheremo questa volta a un approfondimento su un tema specifico. I due grandi macrogruppi di artificiali utilizzati nell’Area sono spoon e hard bait; dopo un inizio in cui gli spoon hanno avuto una parte predominante – un po’ per facilità di reperibilità, un po’ per facilità di utilizzo – ha iniziato a prendere piede l’altra categoria di esche, più complesse nell’impiego ma altrettanto letali, specie in determinate condizioni. Spesso infatti si ha la possibilità di far lavorare gli hardbait a velocità prossime allo zero, oppure di far loro mantenere una profondità stabile per tutto il recupero, situazioni molto importanti specie se ci si trova ad affrontare pesce particolarmente apatico, come spesso accade durante le fasi più complesse di una competizione. Ed è proprio dal settore delle gare che gli hardbait hanno iniziato la loro ‘arrampicata sociale’ tra le esche da Trout Area, fino a riservarsi il posto di tutto rispetto che occupano oggi. Spesso capita di fare confusione nel catalogare una particolare esca all’interno di una categoria di artificiali molto vasta. All’inizio nel mondo del Trout Area, tutti gli hardbait vennero indicati con il termine di crank, mentre oggi ogni famiglia di artificiali ha un suo nome particolare, presenta canne e situazioni di pesca specifiche e mantiene una certa indipendenza di utilizzo pur continuando a far parte della ‘macrofa-

miglia’ degli hardbait. È bene dunque conoscere le varie tipologie di hardbait e le caratteristiche di ognuna, in modo da poter scegliere consapevolmente cosa montare sulla canna in base alla situazione che ci troveremo ad affrontare. Una scelta attenta a volte può fare la differenza: oltre che tra vincere o perdere un turno di gara, tra divertirsi con molteplici catture o no in una normale sessione di pesca. In questo numero parleremo di crankbait e di jerk/minnow, nel prossimo di top water e popper e di artificiali per l’hard bottom.

crankbait

Il crank può essere considerato il capostipite degli hardbait da Trout Area: tutti i pescatori che si approcciano a questa tecnica decidono di acquistarne uno dopo avere messo da parte la prima manciata di spoon. Il grande pregio del crank risiede nel fatto che nel momento in cui si esegue un recupero minuziosamente lineare si ha la certezza che esso sonderà uno strato d’acqua definito in maniera perfetta, il che può rivelarsi un asso nella manica, soprattutto in situazioni nelle quali le trote hanno attacchi particolarmente svogliati e passivi. Una pesca a crank deve essere però sempre preceduta da una conoscenza del luogo dove si va a pescare, oppure da un rapido studio dell’altezza in cui stazionano i pesci, utilizzando in modo quasi sempre inefficace uno spoon medio: avere attacchi o sensazioni di attacco in superficie, a mezz’acqua e sul fondo costituirà la valutazione necessaria per scegliere il crank più adatto alla situazione da affrontare. Avere un’indicazione generale di dove si trova il pesce, comunque, spesso non è sufficiente: occorre selezionare l’esca

L’autore in pesca con una delle sue amate canne DainsleiF, di ValkeIN.

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COSTRUZIONE MOSCA

FALSO PARACHUTE

I

STEFANO TICCHIATI [sampei1@libero.it ]

l titolo di questo articolo deriva dal fatto che gli artificiali montati con il metodo qui descritto vengono spesso confusi con mosche costruite con la tecnica del parachute. Il montaggio che propongo, inoltre, è molto semplice e di veloce realizzazione, a testimonianza del fatto che non sempre bisogna cercare soluzioni complicate per ottenere buoni risultati in fatto di assetto e imitatività. Prima di addentrarmi nella descrizione del montaggio, vorrei fare una premessa, per spiegare il ragionamento che sta alla base del concetto costruttivo proposto. I luoghi di pesca che frequento abitualmente sono torrenti appenninici caratterizzati da correnti piuttosto forti, che si alternano a lame di acqua piatta. In questi posti, volendo pescare a galla, gli artificiali devono avere un’ottima galleggiabilità per sostenere le correnti più forti, senza tuttavia penalizzare l’aspetto imitativo, utile soprattutto dove l’acqua risulta più calma. Galleggiabilità e imitatività sono fattori che, nella costruzione degli artificiali, molto spesso non vanno di pari passo: si co-

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struiscono mosche voluminose, ‘tappi’ inaffondabili, a discapito della delicatezza e della fragilità tipica di molti insetti, in particolare delle effimere. A mio avviso la tecnica costruttiva che riesce a coniugare meglio tali caratteristiche è il montaggio parachute. Il punto di forza di questo montaggio, ben descritto nel numero di Febbraio-Marzo di questa rivista, è quello di avere un collarino – formato con del pelo o con una piuma – avvolto attorno a un supporto in modo parallelo e su un piano superiore a quello del gambo dell’amo. Così facendo, si crea un’ampia zona di appoggio che, anche se non molto folta, aiuta il galleggiamento dell’artificiale persino nelle acque più impetuose. Inoltre, così strutturata, l’imitazione ha ben evidenziata ogni parte del corpo: l’ala, il torace, l’addome, l’eventuale coda e le zampe che vengono imitate dal collarino. Per questo, nelle mie scatole le imitazioni costruite con il metodo parachute non mancano mai. Tale montaggio però, a mio avviso, presenta un difetto nel caso in cui si voglia realizzare un artificiale da far lavorare completamente a galla. Il collarino, infatti, trovandosi posizionato


sopra il corpo dell’artificiale, non riesce a sostenerlo, lasciandolo leggermente affondare nell’elemento liquido. Esistono naturalmente montaggi parachute nei quali tale effetto è volutamente cercato: basti pensare alla Klinkhåmer, mosca costruita su amo curvo che mantiene il corpo completamente immerso. Se però lo scopo è quello di far lavorare il corpo dell’artificiale appoggiato sull’acqua e non immerso in essa, bisogna cambiare il concetto che sta alla base della costruzione. Per lavorare appoggiato sulla superficie dell’acqua, infatti, l’artificiale deve essere sostenuto al di sotto del gambo dell’amo, come avviene nei montaggi parachute con collarino posizionato in questo modo. Tale montaggio, a mio parere, aumenta però il rischio di ferrate a vuoto e di slamature, dato che si va a inserire del materiale all’interno del gap dell’amo. Un’altra soluzione è quella di montare delle code, con lo scopo di bilanciare e sostenere l’imitazione. Non tutti gli insetti, tuttavia, hanno le code, oppure le hanno esili: imitandole con folti mazzetti di pelo o di fibre di piume si penalizza l’imitatività a favore del galleggiamento. La soluzione migliore è quella di costruire una base di appoggio proporzionata alla dimensione dell’imitazione sullo stesso piano del gambo dell’amo, in modo da sostenerne il corpo appena sopra o eventualmente appoggiato sulla superficie dell’acqua, un po’ come farebbero nella realtà le zampette di un insetto vero. Occorre a tal punto capire quale materiale utilizzare e come lavorarlo per mantenerlo allo stesso livello del gambo dell’amo. Ho provato varie soluzioni, anche piuttosto

complicate dal punto di vista costruttivo, ma non sono mai rimasto pienamente soddisfatto dei risultati in pesca, in relazione all’assetto dell’artificiale. La soluzione che mi ha convinto più di ogni altra è tanto semplice quanto efficace e il pelo di capriolo è risultato perfetto allo scopo. Per tale tecnica ho preso spunto dal metodo costruttivo delle split hackles, che prevede l’avvolgimento in modo classico delle piume di gallo, per poi dividerle al di sotto del gambo dell’amo tramite l’ausilio di frammenti di penna, garze o qualsiasi altro materiale, se non addirittura tramite il taglio della parte centrale delle stesse. Nel punto in cui voglio creare l’area di appoggio dell’artificiale, formo un’asola con il filo di montaggio, all’interno della quale inserisco il pelo di capriolo precedentemente pareggiato e tagliato alla giusta lunghezza, che in genere corrisponde al gambo dell’amo. A questo punto avvolgo il cordoncino che ho formato perpendicolarmente al gambo, come se fosse una piuma di collo di gallo, creando una specie di pallina di pelo piuttosto confusa e disordinata. Ciò fatto, con uno spillo al quale ho scaldato la punta, modello il materiale, dividendolo e fissandolo con una goccia di colla cianoacrilica, che metto solo nella parte centrale della zona divisa e non sulle punte del pelo. Eseguo tale operazione prima sotto e poi sopra al gambo dell’amo, in modo da disporre la maggior parte delle fibre del collarino sullo stesso piano del gambo dell’amo. Ho provato diversi materiali, sia sintetici che naturali, ma quello che mi ha dato il miglior risultato, come accennato, è il

Piccole olive con ali in zampetto di lepre artica e zampe in pelo di capriolo, realizzate con il metodo costruttivo proposto nell’articolo. In apertura: una Sedgehog, formata da un unico cordoncino di pelo di capriolo montato in asola. Il pelo è avvolto partendo dalla curvatura dell'amo sino all'occhiello e diviso sotto al gambo dell'amo con l'ausilio di uno spillo arroventato.

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TECNICA SPINNING

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n un periodo nel quale molti articoli trattano di tecniche e di esche ultraleggere, mi piace ricordare l’efficacia di artificiali più ‘invasivi’, con dimensioni e pesi maggiori, con particolare riferimento ad alcuni cucchiaini rotanti di provata resa sul campo, che nel richiamo sprigionano un consistente numero di vibrazioni, irresistibili nella pesca in laghetto nel periodo del tardo autunno e del primo inverno per indurre all’attacco trote iridee di grosse dimensioni. Le foto che illustrano l’articolo provengono dai Laghi Maddalena in provincia di Alessandria (in località Ova), dove mi sono recato più volte lo scorso anno con diversi amici. In uno dei due laghi che compongono l’impianto gestito da Maurizio e da sua sorella Luisa, lo spinning e la pesca a mosca vengono gratificati da costanti immissioni di trote di taglia ed è possibile optare per un permesso no kill oppure per uno che dà la possibilità di trattenere tre capi. Ovviamente, scegliendo il permesso con rilascio totale l’amo singolo è d’obbligo, come pure la massima attenzione nella fase di slamatura, possibilmente senza toccare il pesce. Le acque sono in genere verdastre, tipiche del vicino fiume Scrivia, e la tonalità delle palette dei miei ‘rotantoni’ ha convinto diversi grossi salmonidi ad attaccarli con veemenza, soprattutto quando a momenti di marcata inattività dei pesci si alternavano abboccate indimenticabili. L’inattività, spesso, è dovuta alla temperatura delle acque del lago, che, non avendo gros-

sa profondità, nei mesi autunnali e soprattutto in inverno condiziona il comportamento delle ‘big’, che divengono a volte apatiche per lunghe ore. Anche per questo gli orari centrali della giornata non sono da snobbare, perché possono regalare qualche abboccata anche consecutiva. Specie in momenti di scarsa attività, comunque, pescando radente il fondale, e dopo aver provato differenti artificiali senza risultato, risulta vincente la scelta del classico cucchiaio rotante con voluminosa paletta argentata o dorata, oppure tendente a tonalità sgargianti, in cui lo sfarfallamento, unito ai bagliori di contrasto alla tonalità delle acque, gioca un ruolo importante, riuscendo talvolta a capovolgere giornate apparentemente prive di emozioni. Le trote dei laghi Maddalena hanno una pezzatura che va dai due chili e mezzo a salire, con esemplari che non di rado superano i cinque chili di peso. Occorre dunque far uso di un’attrezzatura da spinning sì leggero, ma con canne robuste che gestiscano esche pesanti sino a una quindicina di grammi, che oltretutto nel richiamo oppongono una certa trazione all’acqua e mulinelli sulla taglia 3000, con un rapporto di recupero non eccessivamente veloce (un 5,1 va più che bene) per entrare in pesca a giusto modo e presentare alla velocità ottimale il nostro inganno, e una frizione fluida per contenere le rabbiose sfuriate delle iridee, che possono sprigionare fughe veementi a centro lago. Quanto ai monofili, consiglio misure di 0,18-0,20 mm: è bene non scendere di diametro, per-

GIORGIO MONTAGNA [ jomontagna@tiscalinet.it ]

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ROTANTI E BIG TROUT in laghetto


fLY tYing Contest

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Versatile, in grado di affrontare montaggi di ogni tipo, il morsetto Elite consente il montaggio in linea aggiustando l’allineamento dell’amo grazie allo snodo del braccio portapinza. Agendo sul pomello della frizione si può ottenere la rotazione libera dell’albero portapinza oppure il blocco secondo angolazioni volute. L’insieme portapinza è montato su cuscinetti e può ruotare liberamente aiutato da una piccola manovella, oppure rimanere bloccato o ruotare frizionato, agendo sulla vite di registro posta frontalmente sul corpo centrale. La pinza di serraggio dell’amo è realizzata in acciaio speciale temperato. Una piccola vite posta nella parte anteriore ha lo scopo di adattare l’apertura della pinza allo spessore dell’amo, mentre un ingegnoso sistema di levetta posteriore permette un agevole e inamovibile serraggio dello stesso, da un amo del 28 a uno del 5/0 da mare. La stessa testina può essere facilmente sostituita svitando la vite che la fissa al relativo supporto. Può essere utilizzato sia da destri che da mancini senza dover smontare alcunché (basta svitare e riavvitare la vite della frizione dalla parte opposta). Il morsetto è fornito completo di chiavette brugole di servizio, molletta fermamateriali, perno filettato di servizio, accessorio per i montaggi parachute e in linea e istruzioni per l’uso. Maggiori informazioni su www.stonfo.com.

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DAIWA BALLISTIC X LT

La St. Croix Mojo Musky, storica serie di canne dedicate alla pesca al luccio, cambia look: il sughero viene sostituito dal nuovo split-grip Winn Custom, creato appositamente per loro, conferendo a tutta la serie un aspetto più moderno. Sono 14 i modelli disponibili, che coprono tutte le esigenze dei pescatore di luccio più esigenti. Per questo modello, prodotto in Messico, St. Croix offre ai clienti 5 anni di garanzia. Per ulteriori informazioni: t3distribution srl, sede legale via Campolongo 4/E, Padova, sede operativa viale Combattenti Alleati d’Europa 9, Rovigo, tel. 345/1406423, www.t3distribution.it, info@t3distribution.it.

Il nuovo Ballistic X rappresenta l’evoluzione tecnica ed estetica del Ballistic presentato nel 2016 come capostipite della famiglia di mulinelli Light & Tough. A differenza del precedente modello, nel Ballistic X corpo e rotore sono costruiti entrambi in zaion, una combinazione che rende la struttura molto rigida garantendo una rotazione fluida e precisa e minimizzando le oscillazioni. La ruota comando Tough Digigear di nuova concezione, prodotta in alluminio, migliora la resistenza del 150% rispetto alle ‘drive gear’ tradizionali. La bobina super leggera ABS II Air Spool in alluminio permette un perfetto bilanciamento del mulinello in fase di pesca, eliminando vibrazioni e oscillazioni, e offrendo lanci lunghi e precisi. A completare il pacchetto tecnologico di questo gioiello abbiamo la tecnologia Magsealed a protezione del corpo del mulinello, la frizione micrometrica ATD (Automatic Tournament Drag), l’archetto cavo Air Bail e ben sette cuscinetti a sfera, dei quali uno di tipo CRBB anticorrosione. Troverete i Ballistic X LT nei migliori negozi, a partire da € 199 al pubblico. Caratteristiche tecniche: • corpo in zaion; • rotore Air Rotor in zaion; • tecnologia Magsealed; • Tough Digigear; • bobina ABSII Air Spool in alluminio; • frizione ATD; • archetto Air Bail; • 6 cuscinetti + 1CRBB; • rullino guidafilo Twistbuster II; • manovella superleggera in alluminio.

una serie che coniuga tradizione e tecnologia all’avanguardia

SAGE TROUT LL

Ispirate alle serie storiche della Sage, le Trout LL sono il nodo di congiunzione tra tradizione e moderne tecnologie. Estetica tipicamente classica e un taper molto delicato si fondono con le performance delle canne da mosca più all’avanguardia, garantendo precisione e controllo dei loop grazie alla tecnologia priva di oscillazioni del grezzo Konnetic HD. Le nuovissime canne da pesca a mosca Sage Trout LL hanno un tocco delicato e un’azione moderata. L’intera serie è stata disegnata avendo ben presente le necessità del pescatore a trote che vuole adoperare dry flies. A partire dall’ottimizzazione del taper ad arrivare alle lunghezze specifiche e particolari, queste canne da mosca sono perfette per pescare in wading con lanci medi, tippet sottilissimi e mosche piccole. La caratteristica peculiare delle nuove LL è che il vettino sensibile ed elastico protegge il tip in fase di ferrata e permette una trasmissione di energia progressiva verso la sezione mediana. L’azione della LL la rendo la compagna di pesca ideale per chi vuole realmente gestire la coda in fase di lancio e percepire ogni singola emozione del combattimento.

La serie Trout LL è disponibile in una combinazione di classiche lunghezze e pesi da pesca con le dryfly, partendo dalle 7’9” e arrivando alle 9’. Una componentistica pregiata e ricercata dona il caratteristico tocco d’eleganza a queste canne da mosca di altissima qualità. Caratteristiche: • KonneticHD Technology; • blank mogano; • legature in seta bronzo con dettagli oro; • stripping guides in ceramica Fuji; serpentine e guide in hard cromo; • inserto in legno di noce con portamulinello bronzo up-locking; • manico in sughero di qualità super-plus; • sacca portacanna color tan e tag marrone; • tubo portacanna in alluminio marrone con medaglione Sage bronzo. Per ulteriori informazioni: Garue, via del Torchio 14, Milano, tel. 02/ 86453590, www.garueshop.com, info@garue.it, facebook.com/garue shop, www.instagram.com/garueshop.

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modello

capacità rapporto cuscinetti freno della bobina di recupero a sfere (kg) 19BALX2000 200 m Ø PE # 0.6 5,2:1 (68 cm) 6 + 1 CRBB 5 19BALX2500 200 m Ø PE # 0.8 5,3:1 (75 cm) 6 + 1 CRBB 10 19BALX3000C 200 m Ø PE # 1.0 5,3:1 (80 cm) 6 + 1 CRBB 10 19BALX4000C 200 m Ø PE # 1.5 5,2:1 (82 cm) 6 + 1 CRBB 12 19BALX5000C 200 m Ø PE # 2.0 5,2:1 (87 cm) 6 + 1 CRBB 12 Per ulteriori informazioni: Daiwa Italy, www.daiwaitaly.it, info@daiwa italy.it.


per presentazioni delicate a lunga distanza sulle trote più selettive

RIO TECHNICAL TROUT Le code di topo Rio Technical Trout sono state progettate per garantire presentazioni delicate a lunga distanza sulle trote più selettive. Pescare con piccoli artificiali non sarà più un problema. Il belly è lungo 52 piedi, facilitando estremamente la possibilità di ribaltamento senza necessità di falsi lanci. Disponibile nelle due versioni WF, dalla WF3F alla WF6F, e DT, dalla DT3F alla DT6F. Caratteristiche: • front taper lungo per effettuare lanci precisi e delicati; • testa che si sviluppa molto progressivamente, per loop più controllati anche sulla distanza; • specifica per l’utilizzo di terminali lunghi; • core interno senza memoria che impedisce grovigli. Per ulteriori informazioni: Garue, via del Torchio 14, Milano, tel. 02/ 86453590, www.garueshop.com, info@garue.it, face book.com/garue shop, www.instagram.com/ garueshop.

per incredibili livelli di sensitività nel lancio e in pesca

RIO INTOUCH TECHNICAL TROUT Le Rio InTouch Technical Trout, progettate per garantire presentazioni delicate a lunga distanza sulle trote più selettive, consentono di utilizzare al meglio anche piccoli artificiali. Il belly, lungo 52 piedi, facilita la possibilità di ribaltamento senza necessità di falsi lanci. Le caratteristiche del core interno, inoltre, consentono il massimo della sensibilità e del controllo possibile in fase di lancio, ferrata e combattimento, oltre a essere virtualmente indeformabile. Disponibile dalla WF3F alla WF6F. Caratteristiche: • front taper lungo per effettuare lanci precisi e delicati; • testa che si sviluppa molto progressivamente, per loop più controllati anche sulla distanza; • specifica per l’utilizzo di terminali lunghi; • Easyid tag per un’identificazione rapida e veloce della coda. Per ulteriori informazioni: Garue, via del Torchio 14, Milano, tel. 02/ 86453590, www.garueshop.com, info@garue.it, face book.com/garue shop, www.instagram.com/ garueshop.

nuovi egi e nuove canne dedicate

MOLIX EGING NEWS Anche quest’anno, con l’inizio della stagione dell’eging, sono tante le novità di casa Molix dedicate a questa affascinate tecnica che attira sempre più pescatori. Per quanto riguarda gli ormai famosi egi Millerighe, oltre alle solite colorazioni nuove per tutte le serie EVO, EVO Natural e Vintage, sotto i riflettori la serie EVO Natural 3.0 Rattlin: gli egi di questa nuova serie sono stati dotati di un apposito sistema rattlin’ a lungo testato. Il numero di microsfere inserite e il materiale di cui sono composte conferiscono una particolare vibrazione molto adescante, soprattutto nelle condizioni in cui i cefalopodi sono apatici e difficilmente insidiabili. Inoltre il posizionamento del sistema rattlin’ all’interno dell’esca è stato progettato per non variare in nessun modo l’assetto dell’egi, da sempre punto di forza dei Millerighe. Altra importante novità è la serie Vintage nella misura 3.5, molto richiesta nei mesi invernali e di inizio primavera. Per quanto riguarda il parco canne sviluppato in questi anni da Molix per l’eging, oltre l’ormai nota Fioretto Speciale, top di gamma per i più esigenti, e ben due modelli Skirmjan EVO Saltwater Series, pochi mesi fa sono stati presentati quattro modelli della serie Fioretto Essence, dal design ‘essenziale’: canne sensibili, leggerissime ed equipaggiate con i nuovi Fuji FazLite. I quattro modelli, diversi per potenze e lunghezze, permettono di coprire tutte le situazioni di pesca in relazione agli spot e alle esigenze dei pescatori. Per ulteriori informazioni: Pro Tackles, tel. 051/887919, www.molix.com, info@protackles.com.

il più piccolo della famiglia

DUO REALIS JERKBAIT 85 SP Un nuovo membro si aggiunge alla famiglia jerkbait di Duo: il Realis Jerkbait 85SP, attualmente il più piccolo della famiglia, 85 mm x 8 g, che con il suo corpo compatto e versatile consente di fare cose che non si possono fare con jerkbait più grandi. Dotato di ottima performance in fase di stop and go, ha un baricentro basso che offre un movimento stabile e reattività in diversi recuperi. Per dare all’85SP un’azione di risposta lineare e regolare sono stati usati due pesi fissi. I due rattle a movimento libero nella camera principale dell’artificiale creano un suono amplificato in tutto il corpo. I lati piatti del corpo gli conferiscono un profilo più ampio, consentendo un forte effetto flash e un notevole effetto di spostamento d’acqua pur mantenendo movimenti naturali. Per ulteriori informazioni: t3distribution srl, sede legale via Campolongo 4/E, Padova, sede operativa viale Combattenti Alleati d’Europa 9, Rovigo, tel. 345/1406423, www.t3distribution.it, info@t3distribution.it.

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show room • devi stare lontano dalle mangianze per non disturbare ma ti serve un artificiale con paletta. Un jerk? Meglio ancora! • hai bisogno di un artificiale pesante ma di movimento per fare incavolare quei pesci che non hai mai potuto prendere. In pratica, hai ‘semplicemente’ l’esca giusta al momento giusto, quella che ti permette di pescare quando le altre non servono. Seaspin EJA 130 Bullet: anche volendo… non potrai farne a meno! Il nuovo modello sarà in uscita sul mercato italiano e internazionale entro la fine dell’anno. Per ulteriori informazioni: Utopia Tackle s.r.l., Via Petrarca 12, 09128 Cagliari, tel.: 338/2278600. Magazzino: Via Lenin 216/e, loc. San Martino Ulmiano, 56017 San Giuliano Terme (PI), tel.: 050/820165 info@seaspin.com, www.seaspin.com.

da Rapala un piccolo fuoriclasse

SHADOW RAP JACK DEEP

anche volendo… non potrai farne a meno!

SEASPIN EJA 130 BULLET L’anno scorso di questi tempi Seaspin ha presentato il suo nuovo modello Eja 130 SF. Era stato profeticamente presentato come «l’artificiale per eccellenza», un jerkbait puro adatto alla ricerca della quasi totalità dei predatori: il nuovo sicuro successo del marchio della lucertola. E così è stato. In questo primo anno di vita ha preso di tutto e di più. Tutti i pesci predatori, non solo marini, non hanno saputo resistere, andando ad aggiungersi all’elenco delle specie catturate da questo jerk ormai noto ovunque. Quest’anno Seaspin fa il bis, presentando il nuovo modello affondante della stessa serie: l’Eja 130 Bullet. Quali caratteristiche ha esattamente questo nuovo artificiale? Le stesse del modello galleggiante, che come abbiamo visto è già stato particolarmente gradito sia dai pescatori sia dai pesci, ma con una marcia in più che si apprezza soprattutto in pesca. Questi i dati tecnici: l’EJA 130 Bullet è un jerk, affondante, da 130 mm per 28 g di peso, dotato di armatura passante ed equipaggiato con tre ancorette stagnate del n. 4, rinforzate 3x. Profondità di nuoto: 70-130 cm. Prodotto attualmente in undici colorazioni. Questa l’azione di nuoto: movimento in acqua caratteristico, vigoroso e dinamico ma al tempo stesso piacevolmente fluido. Molto efficace anche solo sul recupero attivo lineare, nuota perfettamente con forti correnti laterali. Irresistibile se animato con ritmiche jerkate, soprattutto nelle fasi di stop and go. Si può recuperare in un ampio ventaglio di velocità ed è utilizzabile perfettamente anche a traina. Si ok, va bene, ma in pratica questa ‘marcia in più’ cosa consente di fare? Prenderai pesci e sarai in pesca senza sforzo anche quando: • il vento contro ti permetterebbe di lanciare a soli a venti metri e saresti costretto a cambiare spot: il Bullet buca il vento come se avessi un jig, mentre hai un jerk. • le onde grosse, quelle che possono fare anche paura e costringono a pescare con un occhio sempre verso l’orizzonte per seguirne l’arrivo, ti buttano in superficie tutti gli altri artificiali e con quel mare immagini che ci possa essere un kraken in mezzo alla schiuma! • vuoi arrivare a lanciare più lontano, dove sai che ci sono i pesci che girano o sono in agguato e in attesa. Dietro quella punta, in mezzo a quella corrente, dentro quella schiumata che si crea tra un’onda e l’altra, dietro quello scoglio: proprio quei dieci metri in più che non sei mai riuscito a fare con gli altri artificiali. • le condizioni sono difficili e devi riuscirai a tenere dei grossi pesci: le ancorette rinforzate di taglia superiore, rispetto al modello galleggiante, ti consentiranno di farlo! • i barracuda o i serra sono apatici, magari la notte, magari sul fondo o sopra il cappello della secca, e hai proprio bisogno di un artificiale pesante che scenda in mezzo a loro e provochi il loro attacco scappando via, sbandando improvvisamente. Ecco, trovato!

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Si può ben dire che il marchio Rapala abbia inventato lo spinning con le imitazioni di pesce foraggio sin dal 1936, quando il mitico Lauri Rapala realizzò il primo minnow intagliandolo dal legno dei pini della sua Finlandia. Nel tempo l’azienda che da questo pescatore ha preso il nome illustre si è specializzata nella costruzione di esche artificiali molto imitative, tutte caratterizzate da un’azione di nuoto estremamente naturale ed efficace ovunque. Dal legno si è passati alla plastica e, sebbene siano ancora molti i modelli di Rapala costruiti con essenze vegetali come il legno di pino o la balsa, la produzione dell’azienda finlandese è oggi improntata in gran parte su hardbait di polimero plastico. Ultimo nato è lo Shadow Rap Jack Deep che, come tutti i Rapala, funziona in maniera eccellente nelle acque dolci di tutto il mondo. Può definirsi una via di mezzo tra un minnow e un crankbait: l’azione di nuoto è infatti veloce e scattante come tutti i minnow quando li si recupera in maniera regolare, ma gli ondeggiamenti laterali sono un po’ più ampi, caratteristica tipica di tutti i crankbait che si rispettino. L’affondamento nel recupero è inoltre notevole: fino a 3 m con fili adeguatamente sottili. Nei richiami a scatti e rilasci il Jack Deep risponde immediatamente con sbandate abbastanza pronunciate, portandosi lentamente in superficie nelle pause, mentre se si effettua un richiamo a jo-jo l’effetto beccheggio che si ottiene simula molto bene un piccolo pesce in difficoltà. La misura unica di 5 cm ne fa un autentico castigatore di pesci di taglia medio-piccola. Le sue prede preferite sono il persico reale nei laghi, ma in acqua corrente si è rivelato un vero castigatore di furbi e grossi cavedani, oltre che di aspi e perca. Nello street fishing c’è chi lo usa sempre più spesso per sondare i canali artificiali dove si è costretti a pescare da sponde alte: il timone di profondità allungato gli fa tenere bene il fondo anche se la canna è alta sull’acqua. Il marchio Rapala fa parte della multinazionale Rapala-VMC Corporation ed è distribuito in Italia da Normark Italia srl, Bologna, tel. 339/832. 3605, info@normarkitalia.it.

Flex Chunk, Flapper Grub, Easy Shiner

KEITECH NEWS T3distribution presenta le ultime novità di Keitech, storica casa giapponese di soft baits. Flex Chunk, disponibile in due misure, è un trailer da jig perfetto per presentazioni lente durante l’inverno e per presentazioni di do-nothing: le due estremità, per l’appunto flex, riescono a muoversi al minimo tocco


della canna o col solo movimento della corrente. La misura più grande diventerà sicuramente un cavallo di battaglia per i pescatori di big bass. Flapper Grub 4”: questo grub ha richiesto anni di prototipazione per creare una coda che emetta molte vibrazioni; il suo impiego sarà per una moltitudine di recuperi, dal dragging allo swimming!

ga e Kuga S, Kuga Nano, Shine Ride Nano, Li Worm Nano, Schwan S Nano e i nuovissimi Hydram Nano e Hydram Nano S. Tutti i colori custom saranno distinti in Red stickers colori, disponibili per dieci negozi in Italia (T3 Area Shop) e Silver stickers colori, disponibili per l’intero mercato Italiano. Ci sarà inoltre una raccolta Stickers che darà la possibilità a cinque pescatori di vincere fantastici premi ValkeIN! Per ulteriori informazioni: t3distribution srl, sede legale via Campolongo 4/E, Padova, sede operativa viale Combattenti Alleati d’Europa 9, Rovigo, tel. 345/1406423, www.t3distribution.it, info@t3distribution.it.

Easy Shiner 6”: nuova taglia per una delle esche iconiche di casa Keitech, una famiglia che non ha bisogno di presentazioni e che conta ormai otto misure per tutti predatori.

Per ulteriori informazioni: t3distribution srl, sede legale via Campolongo 4/E, Padova, sede operativa viale Combattenti Alleati d’Europa 9, Rovigo, tel. 345/1406423, www.t3distribution.it, info@t3distribution.it.

più di trenta nuovi colori per il mercato italiano

VALKEIN CUSTOM ITALY PROJECT Per la stagione 2019-20 di Trout Area, T3 distribution, assieme a dieci Specialist Area (un team di agonisti sparsi in tutto il territorio italiano), ha progettato una serie di colori custom per il nostro mercato di alcuni artificiali ValkeIN. Si tratta di oltre 30 colorazioni, che andranno a coprire la già fornita cartella colori giapponese. Ogni singolo colore è stato realizzato ad hoc per il tipo di esca, differenziando tonalità e sfumature in base allo strato d’acqua in cui l’artificiale lavora. Ben 12 sono i colori per gli spoon, in 14 combinazioni diverse. Oltre 20 le colorazioni per le hard bait di maggior successo di casa ValkeIN: Hydram e Hydram S, Ku-

il luccio è servito!

STORM R.I.P. SPINNERBAIT È risaputo che il luccio fonda la sua attività di caccia sulla capacità di percepire le vibrazioni del pesce foraggio, provenienti anche da lunghe distanze. Questo suo innato vantaggio si rivela un validissimo alleato quando le condizioni di luce o dell’acqua non gli permettono di mettere in atto la sua prerogativa principale, ossia la capacità di cacciare a vista con estrema precisione. Da tempo i marchi produttori di artificiali hanno messo a punto esche che emettono una notevole quantità di vibrazioni come gli spinnerbait, che in questo settore sono dei veri fuoriclasse. Gli spinnerbait specialistici da luccio non sono tuttavia molto numerosi e a tale proposito la Storm, brand americano che fa parte della RapalaVMC Corporation, ha ovviato con il R.I.P. Spinnerbait. Lungo 20 cm, è un bi-pala dalle dimensioni volumetriche generose, pesante tuttavia solo 28 g e quindi facile da lanciare anche con le attrezzature da spinning o, meglio, casting, di tipo medio-pesante. La particolare caratteristica di questo spinnerbait consiste nella sue notevole robustezza: il braccio in filo di acciaio che collega la testa piombata all’attacco per la lenza è stato doppiato per evitare di stortarsi nei lanci forzati, un problema che spesso porta a fastidiosi aggiustamenti mentre si è in pesca o, a volte,

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show room alla rottura del braccio stesso. Altra particolarità utile è la possibilità di aggiungere un peso in zinco MDS da 15 g all’apice della forcella metallica. Questa zavorra migliora la gittata dei lanci e nel contempo stabilizza l’azione di nuoto dello spinnerbait, facendogli raggiungere profondità maggiori. Del R.I.P. sono disponibili due versioni, entrambe a paletta doppia ma di tipo Colorado oppure willow leaf. La prima funziona meglio in acque basse o su recuperi lenti, la seconda permette di mantenere profondità maggiori anche nei recuperi più veloci, oppure di pescare a fondo anche in presenza di corrente moderata. Gli artificiali Storm sono distribuiti da Normark Italia srl, Bologna, tel. 339/832. 3605, info@normarkitalia.it.

due nuovi crank: Fat 140 e Super Slim 140

SKUNK WORKS FISHING KRUISER La serie Spoon si arricchisce con il Lover Area Spoon, un ondulante realizzato per l’utilizzo specifico nel Trout Area Game. La particolare forma e il corpo leggermente ricurvo sulla coda consentono di animare l’artificiale anche con recuperi molto lenti. Ottimo nelle competizioni per la fase di partenza, permette di effettuare lunghi lanci nella ricerca delle trote che si posizionano a centro lago. Le tre misure – 1,8 g (1/16 oz), 2,4 g (3/32 oz), 3,2 g (1/8 oz) – e l’ampia gamma di colorazioni disponibili permettono di trovare la combinazione giusta in tutte le condizioni di luce e acqua. Munito di amo barbless di alta qualità.

L’azienda Skunk Works Fishing presenta sul mercato due nuovi artificiali: Kruiser Fat 140 e Kruiser Super Slim 140. Il Fat è un crank snodato ad assetto galleggiante di grande versatilità, in grado di adattarsi facilmente alla velocità e alla tipologia di recupero. È molto stabile anche in presenza di forte corrente, ideale quindi per la pesca in trattenuta (Dead Drift) nelle zone di caccia. Concepito per la pesca ai grandi salmonidi – trota marmorata e Hucho hucho in primis –, risulta attrattivo per tutti i grossi predatori. L’assetto galleggiante crea un naturale fattore anti-incaglio: appena entrati in contatto con un ostacolo sarà sufficiente fermare il recupero e la corrente del fiume porterà l’artificiale lontano dall’incaglio. Il Super Slim è invece un crank snodato ad assetto affondante, facile da lanciare e in grado di adattarsi subito alla velocità e alla tipologia di recupero. L’assetto affondante lo rende ideale per la pesca in ricerca lungo le prismate, nei giri di corrente e nelle buche più profonde. L’ottima stabilità consente sia un recupero veloce e vario (jerkate e pull-up), sia lento e lineare. Come il modello Fat, anche il Super Slim è concepito per la pesca ai grandi salmonidi. Entrambi misurano 14 cm e sono disponibili armati sia con ami singoli che con ancorette. Per maggiori informazioni potete visitare la pagina web www.skunkworksfishing.com.

Lover Area Spoon, AC30 Slim, Fioretto Essence

MOLIX TROUT AREA NEWS È noto che Molix collabora da tempo con esperti del settore e garisti affermati per ottimizzare la proposta per la Trout Area. Le nuove progettazioni e l’impegno profuso nell’ultimo anno hanno arricchito la gamma con diverse nuove proposte per gli amanti di questa tecnica.

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Altra novità è l’AC30 Slim, un piccolo crank compatto che si caratterizza per il wobbling stretto dal movimento estremamente attrattivo. L’azione slow sinking permette di ricercare le trote quando si spostano negli strati d’acqua più profondi. Lavorando a bassissime velocità di recupero, è ideale per stimolare l’aggressività di trote svogliate o nelle fasi finali di una gara. Equipaggiato di serie con due ami barbless OMTD Custom Hook della misura 8, è perfetto per le zone che prevedono il regolamento no kill e i Trout Area Tournament. Slow sinking silent • Length: 3 cm (1.1/4 in) • Weight: 1,6 g (1/16 oz) • PE Line: 0.25 to 0.5 • Deep range: 50 to 150 cm (1.6 to 5 feet)

Per quanto riguarda le canne, oltre alle due Fioretto Speciale, top di gamma ad altissime prestazioni per i garisti più esigenti, e i tre modelli Skirmjan EVO Area Fishing, pochi mesi fa sono stati presentati tre modelli della serie Fioretto Essence, dal design essenziale, leggerissimi ed equipaggiati con i nuovi Fuji FazLite. I tre modelli sono diversi e permettono di coprire tutte le situazioni di pesca, per gli appassionati come per i garisti, in funzione delle esche da utilizzare e delle esigenze di spot. Per ulteriori informazioni: Pro Tackles, tel. 051/887919, www.molix.com, info@protackles.com.


Expert Hook SP-20K e 31K. Denominato ‘fast hooking model’, questo modello di ami è adatto alle prime fasi di gara, quando sul pesce fresco si effettuano usualmente recuperi veloci: la sua forma e la sua robustezza aiutano infatti non poco in tale pratica. È realizzato in due spessori: il 20K, disponibile nelle misure #8, #7, #6, e il più robusto 31K, disponibile nelle misure #8, #7, #6, #5.

specialista in mangianze

X RAP LONG CAST SHALLOW La famiglia degli X-Rap si è notevolmente accresciuta in queste ultime stagioni. L’X-Rap originale, ideato agli inizi del 2000, ha rivoluzionato il concetto di minnow enfatizzando alcune peculiarità sottovalutate di questo grande gruppo di imitazioni di pesce foraggio. I numerosi modelli che dall’X-Rap (ancora oggi costruito da Rapala e detentore di record di vendite) si sono originati, hanno mantenuto il concetto di grande funzionalità e potere catturante, sia in acqua dolce sia in mare, ma si differenziano per utilizzi più specialistici, e quindi ancora più catturanti in talune situazioni. L’X-Rap Long Cast Shallow è stato ideato per sondare fasce d’acqua bassa, o per pescare in superficie, quando è tuttavia necessario ottenere lunghe distanze di lancio. È un Rapala ‘marino’ a tutti gli effetti e dell’originario X-Rap ha mantenuto tutti i vantaggi costruttivi: corpo in plastica dura traslucida con lamina interna metallizzata, occhi 3D olografici, grandi distanze ottenibili e precisione di lancio. L’X-Rap Long Cast Shallow è tuttavia, a differenza del suo confratello X-Rap Long Cast, un ‘senza paletta’, mancando del timone di nuoto. L’azione in acqua è quindi molto differente: al posto del nuoto regolare tipico dei minnow abbiamo ondulazioni che vanno aiutate con strappetti ritmati oppure jerkate più robuste. L’obiettivo è quello di ottenere il movimento concitato del pesce foraggio marino di piccola e media taglia (acciughe, se peschiamo nel nostro Mediterraneo) che quando si raduna in superficie a formare ‘palle’ compatte attira inevitabilmente tutti i predatori marini. ‘Clienti’ abituali di questo Rapala sono infatti tonni di varie specie, tonnetti (alletterati e c.), ma anche lampughe e lecce. Ideale quindi per presentazioni veloci e aggressive quando i predatori sono in mangianza presso la superficie o nelle acque poco profonde. Armato con ami singoli VMC In-Line, ha una bilanciatura interna perfetta e fluttua verso il fondo durante le pause. L’X-Rap Long Cast Shallow viene prodotto in due misure, 12 e 14 cm, pesanti rispettivamente 36 e 53 g. Notevole la varietà di colorazioni disponibili, ovviamente quasi tutte marine. Rapala è un brand di Rapala-VMC Corporation, distribuito da Normark Italia srl, Bologna, tel. 339/832.3605, info@normarkitalia.it.

tre nuove serie per la Trout Area

VANFOOK HOOK

Expert Ring è il nome di una serie di split ring adatti alla Trout Area, disponibili nelle quattro misure 00, 0, 1, 2, in confezioni da 110 pezzi. Bottom Expert Hook BC-33zero. Disponibile nelle misure #6, #7, #8, #10, è un amo dedicato alla pesca a bottom, sia bottom spoon che bottom hard bait. Studiato per i recuperi quasi verticali dell’esca, ha una curvatura che aumenta le possibilità di cattura in questi frangenti.

Per ulteriori informazioni: t3distribution srl, sede legale via Campolongo 4/E, Padova, sede operativa viale Combattenti Alleati d’Europa 9, Rovigo, tel. 345/1406423, www.t3distribution.it, info@t3distribution.it.

ami specialistici per swimbait

VMC MYSTIC PREDATOR Anche l’amo, componente imprescindibile dei nostri artificiali, segue un’evoluzione tecnica dettata dallo sviluppo di esche sempre più catturanti. Nel campo delle softbait, le esche in gomma morbida, l’amo è molto spesso fondamentale, poiché si adatta, meglio dell’ancoretta, alla struttura dell’imitazione gommosa che può cambiare moltissimo da un modello all’altro. In questi ultimi anni le swimbait gommose hanno preso strade evolutive molto differenti e per poterle armare in maniera corretta, lasciando intatta tutta la loro efficacia di nuoto e migliorando nel contempo l’efficacia della ferrata, si sono creati ami super specialistici.

Ne fa parte la serie dei Mystic Predator della francese VMC con una serie di modelli ‘su misura’ che si adattano perfettamente a ogni tipologia di softbait e in particolare alle swimbait. La serie 7646WT Heavy Duty è corredata da una molla conica, il sistema più sicuro per fissare l’amo in testa alla swimbait. La punta Needle Sharp è fresata e affilata chimicamente, mentre la curvatura dell’amo, di tipo extra wide, è perfetta per garantire ferrate sicure. Il piombo disposto sul gambo ha la particolarità di essere regolabile per ottenere dalla swimbait differenti posizioni di nuoto. Un’alternativa che aggiunge vibrazioni, migliorando in certe situazioni l’efficacia di nuoto della swimbait, è invece la serie 7346BD Heavy Duty Bladed, che si differenzia per l’aggiunta, tramite girella su cuscinetto, di una palettina metallica allungata tipo willow leaf oppure tondeggiante tipo Colorado. Ogni confezione dispone di entrambe le palette per ottenere con l’innesco il massimo della prestazioni dalla swimbait. Entrambe le serie sono disponibili anche in dimensioni generose (4/0 e 6/0), ideali per il luccio e grossi predatori in genere. VMC è distribuita per l’Italia da Normark Italia srl, Bologna, tel. 339/832. 3605, info@normarkitalia.it.

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show room mercatino CANNE, MULINELLI, ARTIFICIALI, ACCESSORI Vendo Bamboo Cattanach «sir D» 7’ coda 4 (replica), mai usata. Prezzo 200 euro. Contattare Renzo, cell. 338/1365571. (E) Cedo canne in refendu Hardy, Milword. Pezon et Michel Parabolic e BB Spinnig, tutte con fodero o tubo originale, più Hardy serie Yet. Alessandro, 377/5204853, alessandro.pagani1954@gmail.com. (E) Vendo le seguenti canne da spinning: Rapture X RAY 6'8, 3/16-5/8, azione Fast monopezzo portata una sola volta in pesca, praticamente nuova, vendo per sfoltimento attrezzatura € 80; Savage Gear Bushwhacker 8' 10-40 g, due pezzi: vinta in una gara, ha ancora i cartellini e il nylon sul sughero € 80. Gran canna da luccio/serra. Spedizione a carico dell'acquirente, consegna a mano Pistoia Lucca Firenze Pisa Prato. Juri, juripike@outlook.it, 338/22.69.704. (D)

un comodo set da viaggio con otto utensili per il fly tyier

Causa inutilizzo vendo le seguenti canne: Sage grafite III rplx 900 -9’ coda 9 in due pezzi, Sage XP grafite III -476-7’6” coda 4 in due pezzi, GLoomis IMX FR1089 9’ coda 9 in tre pezzi, GLoomis GLX FR904 7’6” coda 4 in due pezzi, GLoomis Italianstyle 7’6” coda 3 in tre pezzi, CTS Affinity 7’6” coda 4 in tre pezzi. Rodolfo, rudy.tlt@gmail.com (C)

STONFO TRAVEL TOOL SET

Cerco le canne di Giandomenico Bocchi e gli Abu Cardinal 44, specialmente la prima e la terza serie. Mimmo, mimmosort@gmail.com. (F)

Il Travel Tool set di Stonfo (art. 711) è un set da viaggio completo di otto utensili per la costruzione di mosche artificiali e streamer. Fornito in una robusta ed elegante scatolina, il cui interno in gomma è sagomato per dare a ogni utensile un preciso alloggiamento, il set comprende: forbicine, bobinatore Bobtec1 con tensionamento del filo regolabile, passafilo, annodatore - annodatore conico, spillo di montaggio, pinza per hackles, rotodubbing mini, pettine comb. All’interno della confezione si trovano dettagliate istruzioni per l’uso dei vari utensili. Per ulteriori informazioni: Stonfo, tel. 055/8739615, www.stonfo.com, stonfo@stonfo.com.

Vendo canna da mosca Loop Xact 960 4 pezzi con custodia originale in cordura, mulinello mosca Shimano Biocraft LA56 con scatola e libretti entrambi come nuovi più una coda nuova Cortland WF6 giallo fluo, una bobina nuova di baking 10 Lb Scientific Anglers giallo fluo e 15 esche varie nuove. Euro 230. Possibilità di spedizione o ritiro a Ferrara. Marcello, 339/6138755, spidermax1@alice.it. (E)

per ogni condizione climatica

AIRTEX PRO ¾ JACKET La linea Airtex Clothing di Airflo offre un abbigliamento tecnico funzionale e confortevole per ogni condizione climatica. Tutti i capi di questa linea sono composti di tre strati di Talsan, un materiale molto leggero, traspirante e ovviamente impermeabile, che rendono giacche, wading jacket e pantaloni strumenti di pesca perfetti e affidabili in ogni condizione. Airtex ¾ Jacket si adatta perfettamente alla pesca da riva e dalla barca sia a spinning che a mosca. Per ulteriori informazioni: www.megafly.it, info@megafly.it, tel. 049/7358498.

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MOSCA e SPINNING

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LIBRI E RIVISTE Cerco annate rivista «La Pesca a Mosca e Spinning» dal primo numero del 1990 al 1997. Gianandrea, gbbasshunter@hotmail.com, 349/5453960. (B) Vendo riviste «La Pesca Mosca & Spinning» dal n. 1 del 1990 a tutto il 2010 annate complete e perfette. Marco, tel. 338/6504431, marco.cavicchi@alice.it (A) «La Pesca Mosca e Spinning» (39 fascicoli) e altre, per un totale di 89 riviste di pesca mensili o bimestrali, anche annate complete, perfettamente conservate e senza alcun difetto, anni 2006 /2016. Alfred, freddi fly@alice.it. (B)

Se desiderate vedere pubblicato gratuitamente sulla rivista il vostro annuncio, potete effettuare l’inserzione online collegandovi al nostro sito www.lapescamoscaespinning.it. Il testo viene ripetuto per non più di due numeri consecutivi. Gli annunci sono riservati ai privati.




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