La Pesca Mosca e Spinning - Speciale Estate 2021 anteprima

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Poste Italiane SpA – Spedizione in abbonamento postale – AUT/CENTRO/1291/04.2021 Periodico ROC - anno XXI, n. 25 - Luglio-Agosto 2021

LUGLIO-AGOSTO 2021 € 6,90

LIRI MESCHIO FAVIGNANA LANZAROTE ROTTERDAM VAL DI RABBI ISOLA DEL FYN TORRENTE SORNA PARCO DELLE CAVE LAGO DI MERGOZZO ISOLABELLA NO KILL TREKFLY ADAMELLO-BRENTA L’ADDA E I CREDENTI DEL MAGGIOLONE


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EDITORIALE

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embrava impossibile, all’inizio della scorsa estate, che la pandemia potesse ancora creare lutti se non lunghi ricoveri, comunque costrizioni, disagi, lontananza forzata dal contatto con gli altri e con le proprie passioni. Ora che la situazione consente di tornare a pescare liberamente su tutto il territorio nazionale, la voglia di recuperare il tempo perduto è grande e diffuso il desiderio di organizzare qualche giornata di pesca anche nei giorni di ferie estive. Con questo quinto Speciale Estate siamo nuovamente a suggerire qualche possibile meta fruibile sia dal pescatore che dalla sua famiglia, nell’ottica di approfittare delle buone opportunità che la stagione estiva può riservare oppure di conoscere qualche nuovo spot che possa essere visitato con maggior tempo e profitto nei mesi successivi. Dal mare ai monti, dal torrente al fiume e al lago, con due incursioni all’estero, le proposte dei nostri articolisti spaziano in vari territori, per offrire ai lettori la loro conoscenza ed esperienza di diversi luoghi, talvolta appartati e conosciuti solo dai frequentatori abituali, talaltra ben noti ai pescatori, ma sempre con la proposta di qualche curiosità, qualche suggerimento particolare, qualche nuovo approccio, qualche aggiornamento. Ci auguriamo che i nostri stimoli siano costruttivi e vi invitiamo a contattare liberamente gli autori degli articoli alle loro e-mail per eventuali approfondimenti e ragguagli.

Direttore responsabile Eugenio Ortali Direttore editoriale Giulio Fascetti Progetto grafico Danilo Persico redazione@lapescamoscaespinning.it www.lapescamoscaespinning.it www.facebook.com/MoscaeSpinning www.instagram.com/moscaespinning http://twitter.com/lapescaMeS www.flickr.com/photos/moscaespinning Hanno collaborato a questo numero Alessandro Belluscio, Pietro Brunelli, Alberto Concini, Renzo Della Valle, Omar Gade, Alessandro Galliani, Marco Maffioli, Alessio Marrone, Giorgio Montagna, Steffen Schulz, Team Esosi, Fabrizio Uselli, Gabriele Zingaro Amministrazione, pubblicità, abbonamenti e arretrati Zona Franca Editrice srl Via S. Pellico 2 • 00195 Roma tel. 06/42.90.38.54 sede legale: Via P. Colagrande 1 • 67100 L’Aquila abbonamenti@lapescamoscaespinning.it Pubbliche relazioni e pubblicità Renzo Della Valle renzo.dellavalle@gmail.com Giorgio Montagna jomontagna@tiscalinet.it Disponibile anche in versione digitale su www.ezpress.it Tutti i diritti riservati LA PESCA MOSCA E SPINNING ZONA FRANCA EDITRICE srl Iscrizione ROC n. 26695 del 22.9.2016 Registrazione presso il Tribunale di Roma n. 225 del 29.9.2014 Stampa: Tuccillo Arti Grafiche srl, Cardito (Napoli) Distribuzione: Pieroni Distribuzione srl Via Carlo Cazzaniga 19, 20132 Milano 5 Speciale Artificiali Speciale - Giugno Estate 2018 2017


sommario Speciale / La Pesca Mosca e Spinning

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VAL DI RABBI di Alberto Concini

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14 FAVIGNANA di Alessio Marrone

20 MESCHIO di Alessandro Galliani

26 IL LAGO DI MERGOZZO di Marco Maffioli

32 ROTTERDAM di Steffen Schulz

36 TORRENTE SORNA del Team Esosi

42 LIRI: UN FIUME DAL CARATTERE ABRUZZESE di Gabriele Zingaro

48 ISOLABELLA NO KILL di Giorgio Montagna

54 L’ADDA E I CREDENTI DEL MAGGIOLONE

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di Alessandro Belluscio

60 LANZAROTE

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di Fabrizio Uselli

66 I TESORI D’ARGENTO DELL’ISOLA DEL FYN di Omar Gade

72 IL PARCO DELLE CAVE di Renzo Della Valle

76 TREKFLY ADAMELLO-BRENTA di Pietro Brunelli

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ITINERARIO MOSCA

VAL DI RABBI

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a Val Rabbi rappresenta una delle vallate alpine più suggestive del Trentino, inclusa in parte nel territorio del Parco Nazionale dello Stelvio. Una laterale della Val di Sole, ma per certi versi un mondo a sé, la Val di Rabbi rispecchia esattamente quel che ci si immagina pensando a una valle di montagna: fitti boschi che si protendono sino alle alte cime, piccoli paesini, casette in sasso e legno in mezzo a meravigliosi prati fioriti, tanta e ancora tanta acqua che sgorga da ogni dove. Il paesaggio e gli scorci di questa bellissima e pittoresca valle rilassano lo spirito e riempono gli occhi, facendo proprio venir voglia di andare a viverci per sempre, in uno di quei masetti isolati da tutto il mondo. È la prima valle laterale che si incontra sulla destra mentre si risale la Val di Sole, arrivando dalla Val di Non. Dal bivio di Mostizzolo si arriva qui in meno di venti minuti (circa un’ora dall’uscita autostradale di Trento nord). Una delle caratteristiche peculiari di questa valle, come si è detto, è la ricchezza d’acqua e una delle prime cose che noterete una volta arrivati è lo splendido e spumeggiante torrente Rabbies che solca e caratterizza la valle lungo tutto il suo sviluppo. E non è possibile parlare della Val di Rabbi senza ricordare il suo antico stabilimento termale,

di Alberto Concini albertoconcini@gmail.com

tuttora molto apprezzato e frequentato per l’utilizzo dei vari trattamenti basati sull’acqua purissima che sgorga dalle rocce del Cevedale, ricca di sali, acidula, ferruginosa e sodica, con elevata concentrazione di anidride carbonica. Per quanto concerne noi pescatori, occorre quindi sapere che quando scendiamo sulle rive di questo meraviglioso torrente ci rechiamo in un luogo ricco di storia e tradizione, come testimoniano anche i numerosi mulini ad acqua che scorgerete nei dintorni (da non mancare la visita al museo del mulino Ruatti). Le acque del torrente Rabbies e dei suoi laterali sono gestite dalla Associazione Sportiva Pescatori Solandri, aprono alla prima domenica di marzo e chiudono al 30 di settembre, con la novità introdotta l’anno scorso del prolungamento dell’apertura del mese di ottobre per quanto riguarda il tratto a mosca e a prenotazione obbligatoria denominato Riserva Le Marinolde. La stagionalità della pesca in questo torrente è molto spiccata, in quanto la quota media è comunque intorno ai 1.000 mslm e trattandosi di una valle laterale, piuttosto stretta e chiusa, circondata tutto intorno da cime che superano i tremila metri, qui l’inverno è particolarmente lungo e rigido. Come testimoniano le foto che vedete in queste pagine, molto spesso alla data di apertura

la neve presente lungo le sponde del torrente è ancora tanta, mentre la portata piuttosto contenuta rende la pesca particolarmente difficile, con trote apatiche e poco disposte ad alimentarsi con foga. Ad aprile inoltrato, poi, i primi accenni di primavera porteranno a un innalzamento dei livelli del fiume, mettendo in attività il pesce e rendendo questo mese particolarmente indicato per la pesca. In maggio, e molto spesso in giugno, invece, il Rabbies presenterà livelli dell’acqua alti, quasi da rendere impraticabile e infruttuosa l’azione di pesca a causa dello scioglimento delle nevi in quota e dell’afflusso della cosiddetta ‘acqua di neve’. In estate sarà certamente più facile trovare livelli consoni alla pratica della pesca, anche se ci saranno più appassionati pescatori, oltre ai turisti, lungo le sponde. Nel suo corso terminale il Rabbies si immette, poco sotto l’abitato di Malè, nel fiume Noce. Quest’ultimo tratto è vietato alla pesca, mentre poco più a monte inizia la zona pescabile, fatta di veloci correntine, raschi spumeggianti e buche mediamente profonde, dove sono ammesse tutte le tecniche di pesca ed è possibile anche trattenere il pescato (consultate sempre il regolamento contenuto nel permesso di pesca). Il Rabbies per lunghi tratti scorre a fianco della strada di accesso alla valle, costeggiando verdi prati

Speciale Estate - Luglio-Agosto 2021

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ITINERARIO SPINNING

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FAVIGNANA avignana è un’isola che fa parte dell’arcipelago dlle Egadi, nell’estremo versante occidentale della Sicilia, posizionandosi, con la sua tipica forma a farfalla, poche miglia al largo di Trapani. Favignana, Levanzo e Marettimo sono le isole più grandi dell’arcipelago e la loro fama è riconosciuta per l’eccezionale valore naturalistico e paesaggistico che detengono. Dal 1991 è stata infatti istituita l’Area Marina Protetta (AMP) delle isole Egadi, la più grande del Mediterraneo. Favignana è l’isola che mi è più familiare e per me rappresenta un autentico paradiso in quanto biologo marino e appassionato pescatore a spinning. Qui sono solito trascorrere le mie vacanze di pesca almeno

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due volte l’anno, sostando per non meno di una settimana prima di tornare alla vita di tutti i giorni. Le storie di Favignana mi accompagnano sin da quando sono bambino, raccontate da mio padre che lavorava qui negli anni Novanta. Le leggende dei famosi tonnaroti che presiedevano all’immancabile evento della pesca al tonno, tramite tonnara fissa, diventano infatti reali non appena si giunge sull’isola e si ha l’opportunità di scambiare qualche parola con loro. Si tratta di uomini che vissero il mare come pochi altri e che tuttora tramandano il senso di quell’antica sfida e dell’indissolubile legame tra uomo e natura. Tutte le volte che arrivo a Favignana provo un’emozione unica: quando il traghetto si avvicina lentamente al porto ho sempre

l’impressione che l’isola accolga il visitatore con un abbraccio delimitato dal molo principale e la punta di cala Fumere. Una volta sbarcato, mi reco immediatamente dove i pescatori locali vendono il pescato giornaliero, pronto a scambiare qualche parola con persone che non incontro da mesi. Un’importante ragione che mi porta a mantenere viva questa tradizione è quella di osservare attentamente le specie ittiche presenti nei banconi, perché ciò rappresenta una fotografia istantanea dello stato attuale del mare nei dintorni dell’isola, per adattare di conseguenza le mie tecniche di pesca alle specie stagionalmente presenti nelle acque circostanti. Il passo successivo è quello di recarsi presso la sede dell’AMP per compilare il modulo


di Alessio Marrone alessiomarrone@gmail.com

Veduta mattutina della bellissima Cala Rotonda, uno spot eccellente per lo shore jigging medio e lo spinning al barracuda.

Un pesce serra ingannato dal Duo Realis Pencil 130, un ‘walking the dog’ estremamente rumoroso e adescante per questa specie, soprattutto durante le ore più calde della giornata.

con annesso pagamento di un contributo per la pratica della pesca sportiva (è compilabile anche online); è un passaggio importante, perché, oltre a evitarci lo spiacevole inconveniente di incorrere in multe, permette di sostenere l’AMP. Ricordate infatti che il funzionamento di un AMP dipende dal suo mantenimento, che verrà ripagato non solo in termini di qualità ambientale per il nostro usufrutto, ma anche di abbondanza di specie ittiche che alimentano la nostra passione. A questo punto si è pronti per esplorare l’isola in lungo e in largo, con i compagni di pesca o con i nostri familiari. Favignana ha una struttura bassa, con scogliere che degradano per lo più dolcemente verso il mare, con un unico rilievo montuoso che divide l’isola in due parti. Muoversi è decisamente facile: se non si ha la possibilità di traghettare un mezzo proprio, è possibile noleggiarne uno sul posto (anche se i prezzi non sono tra i più economici) o, viste le distanze molto contenute, optare per una bicicletta elettrica. Si tratta di una meta turistica dove poter apprezzare le bellezze della natura e la pace, quindi una meta ideale per famiglie dove trascorrere le proprie ferie in totale relax. Le attrattive, in quanto isola molto piccola, sono limitate, ma consiglio sicuramente la visita del


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ITINERARIO MOSCA

l nome del fiume oggetto di questo articolo ha origini antichissime, coniato probabilmente in epoca preromana (il termine ‘lira’ in dialetto abruzzese-molisano significherebbe ‘fango’); ciò che è certo è che Plinio il Vecchio (nella Naturalis Historia) e Strabone lo menzionano come Liris con riferimento all’intero corso d’acqua. A livello strettamente geografico ed etimologico, in realtà, la corretta denominazione del fiume dopo la confluenza del Gari vicino Cassino (FR) è stata cambiata nel medioevo in Garigliano fino alla sua foce. Si tratta quindi di un corso d’acqua che attraversa di fatto tre regioni: nasce in Abruzzo e segna la demarcazione di confine fra Lazio e Campania diventando Garigliano. La zona più interessante per gli amanti della pesca ai salmonidi è soprattutto quella a monte

dell’abitato di Sora (FR), ovvero il tratto abruzzese del corso, dove riceve le acque della piana del Fucino alternando una portata molto ricca nei mesi invernali e primaverili a livelli poveri in quelli più caldi. Una delle prerogative di questo fiume è infatti quella di non avere, purtroppo o per fortuna dipende dai punti di vista, livelli che si possano definire costanti soprattutto dalla sorgente (situata a Petrella Liri, provincia de L’Aquila) fino all’ingresso nel Lazio. Ciò dipende non solo dalla ricchezza o meno delle falde acquifere stagionali, ma anche dalla captazione idrica che in alcune zone si fa sentire in maniera abbastanza consistente. Nel corso degli anni questo fiume è stato avvelenato, bracconato, quasi prosciugato e inquinato lungo le sponde. Una sofferenza per chi come noi lo frequenta fin da piccoli, cer-

cando una delle magnifiche trote che da sempre lo popolano contro tutto e tutti. È coriaceo il Liri perché non molla anche quando sembra davvero abbandonato a se stesso nella sofferenza dell’incuria umana. È chiuso ed orgoglioso perché in alcune zone è difficile accedere e sa difendersi... ed è duro a morire perché lui è lì, nonostante tutto, da millenni come un vero abruzzese. La popolazione ittica è composta prevalentemente da trote fario, vaironi, barbi e cavedani, tutte specie insidiabili a mosca e più o meno distribuite nell’intero tratto. Il target principale resta comunque quello dei salmonidi, che ad oggi sono una mescolanza di ceppi di fario spesso non ben definiti, regalando ad ogni cattura una livrea inaspettata e diversa. È possibile fare una suddivisione del tratto abruzzese del Liri in due parti: una a

LIRI : un fiume dal carattere abruzzese

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di Gabriele Zingaro gabrielecapzingaro@gmail.com - Foto di Vanja Corà

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ITINERARIO SPINNING

LANZAROTE

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di Fabrizio Uselli baffo17@hotmail.it - Foto dell’autore e di Dani Guerra Delgado

ieci anni fa lasciai la Sardegna, mia terra di origine, per venire a vivere a Lanzarote, una delle isole più a nord dell’arcipelago canario. La mia passione per il surf e il clima temperato durante tutto l’anno avevano rappresentato il motivo principale della mia scelta e il fatto di poter continuare a stare su un’isola costituiva lo stimolo in più per trovare il coraggio per compiere un cambiamento di vita del genere. Un giorno, quasi per caso, alcuni amici mi mostrarono una foto di pesca che ritraeva la cattura di una stupenda e grossa lampuga, un esemplare stimato circa 17 kg, raccontandomi che in quel periodo (fine ottobre - inizi novembre) la specie passava molto vicino alle coste di Lanzarote e che

non era raro poterne incontrare qualcuna, anche di notevole taglia. Da uomo di mare quale sono, e avendo comunque già praticato la pesca a spinning nella mia isola natale, non riuscii a resistere alla tentazione: mi recai al negozio di pesca per attrezzarmi al meglio e qualche giorno più tardi andai sullo spot di pesca consigliatomi dagli amici pescatori. Quasi per magia ebbi la fortuna, la classica fortuna del ‘principiante’ (lo ero, in quella situazione), di catturare la mia prima lampuga, o dorado come la chiamiamo a Lanzarote. Da quel momento è iniziata una vera e propria passione per la pesca a spinning, che durante gli anni è diventata così forte da farmi dimenticare il vero motivo per cui ero venuto a vivere alle Canarie, ovvero cavalcare le onde con la tavola da surf.

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