La Pesca Mosca e Spinning 3/2018 anteprima

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3/2018

Poste Italiane SpA – Spedizione in abbonamento postale – D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/2/2004 n. 46) art. 1, c. 1 C/SA/40/2016 - anno XVIII, n. 3 - Giugno-Luglio 2018

www.lapescamoscaespinning.it

GIUGNO-LUGLIO 2018

€ 5,90

Streamer Microjig per il persico reale Kebari killer Lucci nelle piccole acque Storioni ricreativi Street fishing alla trota A salmoni in Norvegia La laguna di Grado Ecdyonurus parachute Lunatiche fario Radente e sovrapposto Eging per tutti Pacchiarini’s tails [10 pp.] Spinfly a 360°




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Direttore responsabile Eugenio Ortali

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RADENTE E SOVRAPPOSTO

SPINFLY A 360°

di Massimo Magliocco

di Renzo Della Valle

Lo stile di lancio italiano è molto apprezzato all’estero non solo per la bellezza ma soprattutto per l’efficacia dei suoi lanci: radente e sovrapposto sono tra quelli più gettonati. Sono qui esaminati assieme perché sono simili, o meglio hanno la parte iniziale in comune.

A partire dalle prime teorizzazioni e realizzazioni di Roberto Cazzola, il ‘movimento’ dello spinfly, ovvero dell’utilizzo di artificiali da mosca con attrezzature da spinning, ha goduto di un’interessante evoluzione e della disponibilità di nuove esche dedicate.

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LUCCI NELLE PICCOLE ACQUE

STREAMER TRA MOSCA E SPINNING

redazione@lapescamoscaespinning.it www.lapescamoscaespinning.it www.facebook.com/MoscaeSpinning http://twitter.com/lapescaMeS www.flickr.com/photos/moscaespinning www.youtube.com/user/MoscaeSpinning

Hanno collaborato a questo numero Moreno Bartoli, Gianfranco Cuty Bidut, Nicolò Catellani, Marco Clari, Renzo Della Valle, Fabio Federighi, Loris Ferrari, Massimo Magliocco, Marco Marson, Mauro Marzi, Massimiliano Mione, Ivano Mongatti, Francesco Moni, Giorgio Montagna, Michele Moro, Armando Quazzo, Luca Pascutti, Federico Renzi, Paolo Trabucchi

Amministrazione, pubblicità, abbonamenti e arretrati Zona Franca Edizioni srl Via V. Veneto 169 • 00187 Roma tel. 06/42.90.38.54 abbonamenti@lapescamoscaespinning.it

di Mauro Marzi

di Marco Marson

Lanche, stagni e piccole cave da un lato, laghetti a pagamento dall’altro, rappresentano ambienti particolari nei quali la pesca del luccio, seppur facilitata dall’accessibilità dei luoghi, generalmente vicini a casa, richiede l’impiego di tecniche particolari e artificiali specifici.

Artificiale ‘di mezzo’ fra le due tecniche, lo streamer di cui fa più uso l’autore è un modello essenziale, uno zonker in pelo di coniglio nero, marrone chiaro o grigio per insidiare trote selvatiche, usato di volta in volta con la tecnica più opportuna per la situazione.

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Pubbliche relazioni e pubblicità Renzo Della Valle renzo.dellavalle@gmail.com

Pubblicazione periodica Disponibile anche in versione digitale su www.ezpress.it Tutti i diritti riservati LA PESCA MOSCA E SPINNING ZONA FRANCA EDIZIONI srl Iscrizione ROC n. 26695 del 22.9.2016 Registrazione presso il Tribunale di Roma n. 225 del 29.9.2014 Direttore editoriale Giulio Fascetti Stampa: Tuccillo Arti Grafiche, Afragola Distribuzione: Press Di, Distributore stampa e multimedia srl - 20134 Milano

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ECDYONURUS PARACHUTE

LA LAGUNA DI GRADO

di Marco Clari

di Gianfranco Cuty Bidut

Un’imitazione che ha l’ala realizzata con un «loop in Poly Fluo coral o arancio, aggiungendo poi la pernice, che dà alla mosca una marcia in più in termini di movimento, e il gallopardo tra i cerci, che aiuta a stabilizzare l’artificiale sulla superficie».

«Guardando la cartina del nostro amato paese, ai più sfugge l’angolino in alto a destra, un tratto di costa caratterizzato da diverse conformazioni morfologiche, che comincia partendo con litorali bassi e sabbiosi, grandi lagune costiere, per finire in scogliere a picco sul mare».


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IVAN IL TERRIBILE. A SALMONI IN NORVEGIA

STREET FISHING ALLA TROTA

PACCHIARINI’S TAILS

di Francesco Moni

di Ivano Mongatti

Øyvind Kleiven ha al suo attivo oltre seimila salmoni catturati a mosca durante la lunga carriera. Nella sua intervista Armando cerca di carpirgli qualche segreto, per capire qualcosa in più su questa pesca dura e affascinante.

«Alcuni canali che tagliano le nostre città portano tesori inaspettati ed è proprio in questi ambienti che è possibile trovare selvagge trote cittadine: giunte con le piene, scappate da allevamenti o laghetti di pesca sportiva, o semplicemente scese a valle in cerca di cibo».

Dopo le prime, ormai ‘classiche’, Wiggle tail in Skale skin, diffuse in Europa come oltreoceano, Paolo Pacchiarini ha creato nuove forme di ‘codine’, dalle Dragon tail alle Wave tail, singole e doppie, per dar vita ad artificiali sempre più efficaci.

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di Armando Quazzo

LUNATICHE FARIO

STORIONI RICREATIVI

MICROJIG PER IL PERSICO REALE

di Giorgio Montagna

di Nicolò Catellani

di Luca Pascutti

Giorgio prende in esame i comportamenti spesso apatici delle belle trote fario presenti in diversi piccoli laghi alpini nonché in alcuni laghetti artificiali del nord Italia, descrivendo le situazioni ottimali e gli artificiali vincenti per insidiarle con successo.

Pesce lento, che si nutre in profondità e sul fondo, lo storione deve essere insidiato a mosca con artificiali robusti e corpulenti, in modo da risultare appetibili e immediatamente visibili al pesce. Occorre poi prestare particolare attenzione alle fasi della ferrata e del salpaggio.

«L’idea di costruire un microjig per pescare persici reali parte in genere dall’esigenza di pescare lentamente sul fondo con un artificiale abbastanza compatto ma in grado di creare volume, ovvero di rappresentare un pasto facile e molto proteico per un predatore come il reale».

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NOTIZIE SHOW ROOM MERCATINO RECENSIONI

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KEBARI KILLER

EGING PER TUTTI

di Paolo Trabucchi

di Massimiliano Mione

Ecco un’imitazione che fa parte di un novero di esche molto apprezzato nel mondo anglosassone e che utilizza filo di rame come seta di montaggio. Si tratta della ‘versione Kebari’ della celebre ninfa Killer Bug, ovvero una Killer Bug con l’aggiunta di qualche giro di hackle di fagiana.

Il fascino della ricerca dei cefalopodi investe prima o poi quasi tutti i pescatori. L’autore riassume i concetti fondamentali dell’eging, con consigli sull’attrezzatura, sugli artificiali e su alcune tecniche da mettere in atto con le varie specie insidiabili.

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fish facts

a cura di Marco Sammicheli

il caso toscano

WORLD FISH MIGRATION DAY 2018 Nello scorso numero abbiamo parlato della Giornata Mondiale della Migrazione dei Pesci www.worldfishmigrationday.com, svoltasi il 21 aprile, accennando alla realtà italiana. Se al momento della scrittura gli eventi programmati nelle nostre acque erano solo due, se ne sono poi aggiunti altri sei, tutti nelle regioni settentrionali. Nelle passate edizioni erano stati organizzati eventi anche in Toscana e proprio riguardo a questa regione abbiamo evidenziato come, nonostante la visibilità dell’evento internazionale, istituzioni e associazionismo sembrino continuare a disinteressarsi completamente dell’argomento. Il caso toscano è importante soprattutto in relazione alle specie ittiche eurialine, che risalgono dal mare, e in particolare per quelle anadrome, che risalgono i fiumi per riprodursi, come la cheppia (Alosa fallax). Nonostante le molte previsioni normative in merito, sugli sbarramenti che interrompono quattro dei cinque fiumi toscani interessati dalla risalita delle cheppie non è mai stato portato a termine nessun intervento di tutela. Il quinto, il più meridionale, l’Ombrone, ha un passaggio per pesci con una lunga storia di problemi e di iniziative per renderlo funzionante ed è stato oggetto di un evento della Giornata Mondiale della Migrazione dei Pesci nella prima edizione del 2014. Il passaggio dell’Ombrone serve anche come regolatore del deflusso e, verosimilmente per la presenza di una centralina idroelettrica, è stato chiuso in periodo di magra, come già accaduto in passato; nonostante fosse previsto che dovesse sempre restare aperto, nessuno si è preoccupato di riaprirlo, il che ha favorito l’interramento del passaggio, che si è riempito di sabbia e detriti durante le piene invernali. Le segnalazioni fatte alla regione a fine marzo per sollecitare l’intervento di apertura e manutenzione da parte del locale Consorzio di bonifica non hanno cambiato la situazione, che a inizio maggio era la stessa. Serviva mezza giornata di lavoro per salvare il ciclo riproduttivo 2018 di una specie minacciata che rappresenta una delle maggiori emergenze faunistiche a livello sia locale che nazionale, ma anche quest’anno le cheppie a inizio maggio restano ammassate (da più di un mese) sotto allo sbarramento cercando inutilmente di superarlo, esattamente come avviene in Toscana anche su Albegna, Cecina, Arno e Serchio, nell’indifferenza delle istituzioni come delle organizzazioni ambientaliste e dei pescatori.

una nuova applicazione per migliorare la connettività dei fiumi

BARRIER TRACKER Sparsi sui fiumi europei ci sono centinaia di migliaia di sbarramenti costruiti dall’uomo, molti dei quali completamente obsoleti. Possono fornire energia, acqua, pesca e opportunità per il tempo libero e possono anche prevenire la diffusione di specie aliene, ma rappresentano anche un considerevole ostacolo alla gestione sostenibile dei fiumi. A parte il potenziale rischio di inondazioni, con i costi conseguenti per l’economia e la vita dei residenti, gli sbarramenti cambiano in modo sostanziale l’eco-

sistema fluviale e bloccano il naturale spostamento dei pesci migratori. Anguille, salmoni e molte altre specie dipendono dalla completa connettività tra il mare e i loro habitat a monte per completare il loro ciclo vitale. Il progetto AMBER (Adaptive Management of Barriers in European Rivers - https://amber.international), finanziato dalla UE, guidato dalla Swansea University (UK), sta sperimentando nuove soluzioni per la connettività dei fiumi. I ricercatori che lavorano al progetto hanno raccolto i dati disponibili sugli sbarramenti dei fiumi in tutta Europa e li hanno validati andando sul campo per sondare un totale di 1.000 km di fiumi. I ricercatori hanno così scoperto che il numero di sbarramenti registrati nelle banche dati esistenti ammonta solo al 3% del numero totale di sbarramenti dei fiumi europei. Basandosi sulle loro prime osservazioni, hanno stimato una media di uno sbarramento per chilometro di fiume. Adesso per la prima volta viene chiesto ai cittadini di aiutare a migliorare la connettività dei fiumi europei usando un’applicazione per smartphone chiamata Barrier Tracker (disponibile gratuitamente su Google Play o App Store per iOS e Android), con la quale possono documentare o aggiornare lo stato degli sbarramenti che incontrano sui loro fiumi. Muoviamo dunque da queste colonne un appello a tutti i pescatori italiani a collaborare all’iniziativa, installando l’applicazione e tornando sui loro luoghi di pesca per fotografare gli sbarramenti e inserirli nel sistema di rilevazione.

a causa dello stallo politico-istituzionale

MANCATE PROROGHE Quando le istituzioni si occupano di pesca ricreativa, abbiamo imparato che c’è da preoccuparsi: in genere, se non sempre, le novità sono o almeno sembrano essere a danno dei pescatori ricreativi. Va detto però che se da una parte il settore ricreativo è ingiustamente penalizzato, dall’altra gli sarebbe salutare avere maggiori restrizioni e controlli. Se normalmente gli uffici competenti sono muri di gomma, in periodo di stallo politico diventa giustificata la chiusura della saracinesca. Certo saranno inevitabili, e saranno nel frattempo arrivati, un provvedimento per la stagione di pesca del tonno rosso e l’ennesima proroga a scoppio ritardato della Comunicazione obbligatoria per la pesca in mare, che è ormai diventata un feticcio usato per coprire la vergogna del completo abbandono delle sue finalità e per dare tempo al progetto della licenza onerosa. Ma a inizio maggio non si capisce perché, visto lo stallo politico e il conseguente rinvio della questione licenza, non si sia ancora provveduto con la proroga a tutto l’anno in corso, se non altro per rispetto di un’utenza superiore al milione di cittadini. A parte le incombenze inderogabili, c’è quindi da aspettare che la situazione politica si stabilizzi e da sperare in meglio: ma cosa potrà essere questo meglio? Perché, come dicevamo, il rischio è che la fine dello stallo porti solamente provvedimenti negativi per la pesca ricreativa, motivati essenzialmente dalla strumentalità agli interessi della pesca commerciale o comunque a interessi di tipo commerciale. Il settore ricreativo sembra spesso trovare unità solo nella contrapposizione con la pesca commerciale, ma è ogni giorno più evidente che deve anche imparare a guardarsi allo specchio e immaginare un percorso di sviluppo integrato.

ADERISCI AD APR

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MOSCA e SPINNING

g tiva.or aricrea c s e .p www • 2/2016

in omaggio un’esca Mommotti 180 di Seaspin


notizie

sul podio l’italiano Massimo Leone

BRANZINO THE CHALLENGE 2018 È andato all’italiano Massimo Leone l’ambito trofeo della seconda edizione della competizione sportiva internazionale dedicata alla spigola ‘Branzino The Challenge’, che si è aggiudicato il primo premio con 414,5 punti, cioè centimetri complessivi al meglio delle cinque migliori catture delle due giornate. Hanno alzato il fantastico trofeo emblema della manifestazione anche il francese Kevin Andrieux, al secondo posto con 388 punti, e ancora un italiano, Mario Saulle con 367 punti, al terzo posto. Vincitore del Big Fish, con una spigola di ben 59 cm, Gianluca Canneti, che però nella classifica generale si è piazzato solo al 36° posto. A un soffio dal podio gli spagnoli, che sia nell’individuale che nella classifica a team si sono piazzati al quarto posto con lo scarto di un solo punto, o meglio di un centimetro. Dal punto di vista tecnico hanno avuto successo vari sistemi di pesca applicati allo spinning: grazie alle ottimali condizioni meteo, il pesce ha manifestato una costante attività di caccia sia su esche di superficie come popper e wtd, che su jerk e piccoli shad in gomma; questi ultimi, montati spiombati, hanno regalato repentini attacchi appena sotto la superficie dell’acqua, che li ha fatti derivare con assoluta naturalezza. Due le tipologie di premiazione previsti da ‘Branzino The Challenge’, una per la performance individuale, l’altra per i team. Al terzo posto, sul gradino più basso del podio con 562 punti complessivi al meglio delle cinque catture individuali, il Dikmoll Team, composto da Francesco Foppiano e Luca Tinacci, mentre il secondo posto è andato al Luca & Paolo Team, formato da Luca Giusti e Paolo Lisani, che hanno totalizzato complessivamente 575 punti. Al primo posto, con 576 punti totali, con un solo punto di scarto, dalle Isole Canarie il Club Deportivo Fuertekayak Team, al secolo Massimiliano Mancini e Vincenzo Russo. Uggiosa la mattinata dell’ultima sezione di gara: i kayakers hanno iniziato a prepararsi alle 6.30 alla piattaforma del circolo canottieri, lato laguna di Levante, poi, dopo i controlli di rito e gli ultimi ragguagli, sono scesi tutti in acqua per raggiungere il campo gara attraverso il canale che li ha portati al largo nella laguna di Ponente. Alle 8 il fischio d’inizio ha da-


notizie to il via alla gara, che fin da subito ha cominciato a far registrare le prime catture, favorite appunto dalle condizioni meteo ideali. «È stata una gara entusiasmante: in due giorni di competizione gli oltre 90 agonisti hanno catturato più di 500 esemplari; anche quest’anno la laguna non ha deluso i tanti appassionati, regalandoci dei momenti davvero intensi», ha detto Silvio Smania, presidente di Insidefishing, società organizzatrice della competizione. Momenti che sono stati ripresi anche dalla stampa nazionale e internazionale considerando il focus dell’evento. Nonostante l’abilità e la preparazione tecnica dei partecipanti, molti tra i quali veramente di alto livello alieutico e sportivo, sono stati registrati svariati pesci persi, anche esemplari che superavano i 70 cm, e che nella due giorni hanno avuto la meglio sui lanciatori. La laguna di Orbetello, in questo, continua a dimostrarsi un ambiente eccezionale, in cui sua maestà la spigola, predatore incontrastato di queste acque, è presente anche con taglie da capogiro. Organizzata da Insidefishing e Galaxy Kayaks, col patrocinio del comune di Orbetello, ‘Branzino The Challenge’ ha visto la collaborazione di diverse associazioni del territorio – la cooperativa dei Pescatori, il circolo Canottieri di Orbetello, Kayak Fishing Italia e il consorzio Welcome Maremma –, ma anche la partecipazione di società italiane e straniere in veste di sponsor ufficiali: Tubertini, Old Captain, Daiwa Italy, Pure Fishing, Fassa-Costa, Garmin Italia e NRS. «Un grazie speciale va a Pierluigi Piro, il presidente della cooperativa dei pescatori che ha sempre creduto nelle manifestazioni legate alla pesca sportiva e alla valorizzazione del territorio», ha detto Silvio Smania. Per la buona riuscita della manifestazione un grazie va anche a Irene Lizzulli, Dina Tomezzoli, Marco Aldi, Francesco Scarano e Daniele Francioli. Per tentare di strappare il titolo al neo campione di ‘Branzino the Challenge’, bisognerà aspettare il primo weekend del prossimo maggio 2019.rtolini

ne AmatAfrica ringraziano tutti i partecipanti all’evento. Dal punto di vista agonistico, la vittoria è andata, come la scorsa edizione, a Mirko Poli, che si è aggiudicato, oltre a premi in attrezzatura, un weekend di pesca gratuito presso l’Aktiv Hotel Gargantini. I quattro settori sono stati vinti, oltre che da Mirko Poli, da Sergio Mori, Simone Marchetti e Lorenzo Bardi. Il premio per la Big Trout è andato a Renato Ramponi.

a Fürstenfeldbruck, nei giorni 14-15 aprile

ERLEBNISWELT FLIEGENFISCHEN 2018 Nei giorni 14 e 15 aprile si è svolta l’edizione 2018 della Erlebniswelt Fliegenfischen, ovvero quella che comunemente viene ritenuta la fiera europea interamente dedicata alla pesca a mosca più grande e frequentata dell’Europa continentale. La fiera tedesca ha raccolto più di cento espositori, rinomati lanciatori e costruttori provenienti da oltre venti paesi. Due vasche all’aperto nel meraviglioso e tranquillo contesto del Kloster Fürstenfeldbruck – ovvero il monastero con i padiglioni adiacenti e la

quinta edizione

TROFEO P-LINE TROUT FOR AFRICA SPINNING Domenica 15 aprile 2018, presso il lago di Gioviano, a Borgo a Mozzano, si è svolta la quinta edizione del Trofeo P-line Trout for Africa Spinning alla trota in laghetto. Il meteo ha aiutato l’iniziativa regalando una mattinata con temperatura mite e cielo velato. La manifestazione, come sempre, aveva lo scopo di raccogliere fondi da devolvere in beneficenza all’Associazione onlus AmatAfrica, attraverso la totale donazione delle quote di iscrizione e degli incassi pomeridiani del lago effettuata dal proprietario. Sulla scia dello scorso anno, anche in questa edizione è stata organizzata la lotteria dal gruppo di Black Bass & Co. Molti artificiali e gadget messi a disposizione gratuitamente da costruttori di artificiali di tutta Italia hanno formato un bel montepremi e hanno suscitato curiosità per il mondo dell’autocostruzione in tutti i presenti. L’incasso totale della giornata, come si è detto interamente devoluto, è stato di 4.180 euro, un record finora: gli organizzatori assieme all’associazio-

sua corte interna, quale sede dell’evento – hanno ospitato le dimostrazioni di lancio e la presentazione di alcuni brand e prodotti. Ampio spazio è stato dedicato alla canna a due mani e relativi contesti di applicazione, così come al lancio a una mano, ai viaggi di pesca, alle pubblicazioni, alla costruzione e relativa distribuzione dei prodotti di settore. Fra le varie istituzioni presenti, sicuramente la più numerosa per membri e nazionalità dei presenti era la Fly Fishers International/Federation of Fly Fishers (FFI/FFF), con membri istruttori provenienti da Italia, Germania, Austria, Stati Uniti, Regno Unito, Islanda, Svezia, Scozia, Irlanda. Nell’attesa dei numeri relativi all’edizione 2018, si segnalano comunque le presenze medie espresse in migliaia di visitatori e si ricorda che questi dati interessano il solo settore presente, ovvero quello mosca. (Pietro Brunelli)

150 i partecipanti

DAIWA CLASSIC 2018 Alla sua undicesima edizione, il Daiwa Classic continua ad affermarsi come la manifestazione di pesca a spinning ai predatori in lago più rinomata di sempre. Nei giorni 7 e 8 aprile i 150 concorrenti si sono ritrovati sulle sponde dei laghi Pontini e Lungo per sfidarsi in una due giorni che di anno in anno fa sempre registrare il tutto esaurito. Grazie alla straordinaria gestione del comprensorio Nuova Parco Laghi, si è pescato su un sostenuto stock ittico rappresentato da svariate specie predatorie, che hanno anche rappresentato il target della manifestazione; per rimpinguare la presenza ittica del pronta pesca l’organizzazione ha predisposto una semina di svariati quintali di trote iridee, che hanno risposto estremamente bene sia nella giornata di sabato che domenica. La prima giornata di competizione si è subito distinta per un significativo numero di catture, per la maggioranza trote iridee, ma hanno fatto la loro gradita comparsa anche fario di bella taglia e black bass la cui variabilità di punteggio, in base alla specie ittica e al turno di pesca, variava continuamente la classifica, rendendo molto più combattuta la competizione fino al termine della gara. Da subito alcuni agonisti hanno preso le distanze dal resto del gruppo: Michele Traini, Massimiliano Bosso, Mauro Sacchetti,


ad opera della ‘Pinta’

RIPOPOLAMENTO SUL LAGO MAGGIORE

Manuel Ghetti e Sabatino Lattanzi si sono subito portati al comando della classifica con una prima prova svolta con una contenuta incidenza di errori. Gli artificiali su cui hanno riposto le speranze praticamente tutti i lanciatori, sin dall’inizio, sono stati i piccoli ondulanti da Area, che si sono dimostrati meno invasivi nell’ingresso in acqua ed efficacemente stimolanti soprattutto per le trote entro il primo metro dalla superficie dell’acqua. Si sono vissuti momenti molto concitati nelle fasi iniziali della gara e alla ripresa del secondo turno di pesca, quando le numerosissime catture simultanee hanno fatto letteralmente schizzare i giudici per confermare ogni singolo pesce correttamente allamato. Un significativo complimento va sicuramente rivolto ai concorrenti che, nonostante il regolamento contemplasse la possibilità di utilizzare artificiali dotati anche di ancorette, hanno invece impiegato ami singoli senza ardiglione, avvalorando un’etica che determina il corretto approccio alla pratica no kill su cui è imperniato il Daiwa Classic. Il sabato, prima giornata di gara, si è concluso dopo quattro turni di pesca ed altrettanti cambi di settore; il risultato complessivo ha visto un leggero stacco tra il gruppo partito a pescare nel lago Lungo rispetto a quello che si trovava invece al lago Pontini. Determinante è stato invece il risultato conseguito nella seconda giornata di gara, perché i risultati complessivi si sono praticamente riequilibrati con alcuni testa a testa davvero stupefacenti e una classifica che con l’andare del tempo si rimetteva continuamente in discussione, tanto che al termine della manifestazione, tra i concorrenti, c’era molta incertezza su chi fosse riuscito ad aggiudicarsi il podio. Tecnicamente, nella giornata di gara di domenica, i piccoli spoon hanno via via lasciato spazio a minnow e crank, oppure a ondulanti di peso più sostenuto per arrivare a maggior distanza sui pesci in caccia che si erano spostati verso il centro del lago, in particolare modo al Pontini. E come per ogni edizione, anche questo anno si sono fatte vedere le grosse trote di questi meravigliosi bacini lacustri che, inutile negare, hanno regalato una grande soddisfazione a chi è riuscito a immortalarle con una foto. A gara conclusa, la vittoria su tutti è andata a Sabatino Lattanzi, che con grandissima soddisfazione ha alzato il trofeo Daiwa Classic, seguito a ruota da Michele Traini che si è aggiudicato il secondo piazzamento e Massimiliano Bosso con un meritato terzo posto; tutti e tre si sono aggiudicati un soggiorno di pesca in Svezia, della durata di una settimana, col tour operator PescainSvezia.it. La classifica a squadre ha invece visto trionfare il team A del Crazy Spinner’s, seguito dal team A del Teramo Spinning e, al terzo posto, con una bella doppietta, dal team B sempre della società Teramo Spinning. In occasione delle premiazioni è stato rivolto un doveroso ringraziamento al comune di Bagno di Romagna per il patrocinio concesso. Per maggiori informazioni: www.insidefishing.it.

Nei mesi scorsi, con immissioni facenti capo all’evento ‘RipopoliAMO il LAGO’ del 24 marzo, migliaia di avannotti di trota ma anche qualche trota adulta (provenienti dall’incubatoio del VCO, comprensorio VerbanoCusio-Ossola) sono stati liberati in lago dall’imbarcazione ‘Pinta’ grazie all’iniziativa del suo staff (Associazione Ottica Pesca); l’obiettivo era quello di salvaguardare i ceppi di trota lacustre, il salmonide autoctono contraddistinto da livrea metallica con macchie scure a forma di X sovrapposte. La Pinta ha seguito metodi e tradizioni del passato, come ad esempio la collocazione di fascine opportunamente assemblate a mano da calare in punti strategici per creare zone di rifugio e ambienti sacri alla fauna ittica, persici in prima linea. La distribuzione delle semine di avannotti è partita dalla sede in località Meina (in sponda piemontese del Verbano) a salire verso Lesa, interessando maggiormente le zone adiacenti a immissari in lago (come il torrente Tiasca a Meina e l’Erno a Solcio), dove si presume ci sia una fonte maggiore di nutrimento, oltretutto in acque basse e sassose, per dare immediato riparo ai piccolissimi salmonidi. Un gruppo di amici appassionati di fotografia, e al contempo amanti del lago, si è riunito proprio con l’obiettivo di realizzare un progetto di ripopolamento avvalendosi di strumentazione artigianale e di un’imbarcazione storica (risalente agli anni ’30-40), acquistata lo scorso anno da ‘Sub Verbania’ e meticolosamente restaurata, con un lavoro di

gruppo che è durato nove mesi… La Pinta misura una decina di metri, può contenere una ventina di persone e si muove in modo particolarmente silenzioso sulle acque del lago, oltretutto senza inquinare! Il suo team si dedica anche a escursioni in lago per bambini accompagnati dai genitori, per sensibilizzarli didatticamente alla tutela delle acque di uno dei bacini prealpini più importanti e turisticamente più belli del nord Italia; ne fanno parte il fotografo Matteo Felici, il biologo Giovanni Fasoli, il pescatore Roberto Barbieri e il capitano Paolo Ciapparelli. Non ultimo cito la partecipazione all’evento scorso del sindaco di Meina Fabrizio Barbieri. La Pinta ha collaborato anche con la sezione Pesca Fipsas del VCO, in una serie di apposite riunioni. Inutile dire che sono personalmente molto grato dell’iniziativa portata avanti dalla Pinta, avendo iniziato ad amare la pesca in generale, e successivamente a immergermi nel mondo dello spinning, sul Lago Maggiore, proprio in località Meina, dove mio padre, onore al merito, mi portava insieme a mio fratello Maurizio a insidiare pesci pregiati e autoctoni come i persici reali, ma anche le tinche e i triotti, a seconda della tecnica che praticavamo quel giorno. Oggi anche il Verbano paga le conseguenze dell’avvento delle molte specie alloctone, essendosi da alcuni decenni installati siluri e lucioperca in primis, senza dimenticare grandi mangiatori di uova quali sono i gardon… Gli equilibri sono mutati e la fauna ittica nostrana ha subito grandi perdite di presenze. Dunque: un sentito grazie alla Pinta anche da parte mia per la sua meritoria iniziativa! Per ulteriori informazioni è possibile far riferimento alla pagina Facebook Pintaonthelake e all’omonimo canale YouTube. (Giorgio Montagna)

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notizie

serata di proiezione e dibattito a Firenze

BLUE HEART Sabato 16 giugno a Firenze presso la SMS di Rifredi, dalle ore 18, si terrà un importante appuntamento: la proiezione del film Blue Heart, promosso e divulgato dal noto brand Patagonia, da sempre attento alle tematiche ambientali. Seguirà il film un incontro-dibattito con l’intervento di personalità coinvolte in vari settori: salvaguardia ambientale, politiche ambientali, pesca con la mosca. Durante questo incontro sarà prevista una parte dedicata agli interventi liberi da parte di tutti coloro che avranno il piacere di parteciparvi. Per questa ragione si invitano caldamente tutti gli interessati a presenziare e a portare il loro contributo. Circa il progetto Blue Heart: la regione balcanica, ricca di culture, lingue e storia, ospita gli ultimi fiumi incontaminati del continente europeo; è davvero il cuore blu d’Europa. Nella regione, sono oltre 3.000 le dighe e le derivazioni progettate o in via di costruzione, oltre a quelle già esistenti, che sono più di mille. Queste centrali idroelettriche provocheranno danni irreversibili ai fiumi, alla fauna selvatica e alle comunità locali. La sfida per il futuro appare caratterizzata dalla ricerca e dalla realizzazione di una difficile ricetta che sia in grado di conciliare la valorizzazione e la salvaguardia ambientale con le prerogative dello sviluppo anche economico ed energetico di un’area, infine sull’autonomia dei territori rispetto alle logiche ormai transnazionali dell’economia. Referente del progetto Blue Heart a Firenze: Pietro Brunelli (pietrobrunelli@hotmail.it)

1. Lo scopo dell’iniziativa è quello di unire i vari pam e di divulgare il fly tying. 2. Le imitazioni dovranno essere corredate, oltre che da foto chiare e intuitive, anche dai materiali usati. È richiesta minimo una foto, non esiste numero massimo delle stesse; è inoltre preferibile, ma non vincolante, immettere almeno una rappresentazione con righello per valutare le dimensioni della costruzione. 3. Il giudizio della commissione giudicante è e sarà unico e inappellabile. 4. Alla fine di ogni mese verrà eletta la migliore imitazione, che verrà premiata con un piccolo valore simbolico. 5. La ‘competizione’ dovrà essere intesa come un’attività svolta in amicizia e goliardia e soprattutto che non travalichi in scorci polemici; chiunque disattendesse queste finalità verrà escluso dal ‘concorso’. 6. L’iniziativa non ha, né avrà, scopi di lucro; i premi saranno ‘simbolici’ e di scarso valore monetario; il vincitore dovrà sentirsi appagato dall’aver dimostrato di essere stato il migliore in quella determinata realizzazione dell’artificiale. Più che una gara contro gli altri concorrenti dovrà essere una competizione contro se stessi, rivolta esclusivamente alla ricerca di un miglioramento delle proprie prestazioni costruttive.

un bel contest di costruzione organizzato dal gruppo Facebook

TAIL WATER TEVERE NEL CUORE Nel settembre 2017, da un’idea di Stefano Orlandi, amministratore del gruppo Facebook «Tail Water Tevere nel Cuore», è nato online, all’interno di tale gruppo, un contest mensile di costruzione mosca, parzialmente ispirato a quello che appare da anni sulla rivista «La Pesca Mosca e Spinning». Lo scopo è quello di divulgare il fly tying, far conoscere le varie metodologie di montaggio degli artificiali, il corretto uso dei materiali in commercio e non ultimo aggregare in amicizia tutti i partecipanti e i fruitori del gruppo. Orlandi chiese all’amico Fabio Federighi se la sua idea potesse essere sviluppata e funzionare e riscontrò subito entusiasmo e massima partecipazione da parte sua. Fabio si è poi occupato di formare la giuria, composta, oltre che da lui, da Loris Zecchinello e da Stefano Ticchiati. Ogni mese viene scelto l’insetto da imitare e durante questo arco di tempo i concorrenti devono inviare foto esaustive delle loro imitazioni, corredate dall’indicazione dei materiali usati e delle dimensioni dell’amo. Al termine del mese vengono decisi i migliori dressing, fra i quali sono prescelte dai giudici le prime tre imitazioni classificate. I contest non hanno premi, salvo un permesso omaggio per una pescata in TWT offerto dal Mosca Club Alto Tevere al primo classificato. Attualmente la media di imitazioni ricevute è di circa 40 al mese, tutte di buon livello, alcune veramente ottime. Di seguito il regolamento del contest.

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le novità per il bimestre

PESCA (SKY CANALE 236) A partire da martedì 5 giugno alle ore 21.00 Pesca (Sky canale 236) presenta Seabasshunters 3: torna con la terza stagione inedita e in prima visione il programma condotto da Gianluca Sulas e dedicato alla magia della pesca alla spigola, insidiata con esche artificiali all’interno di tanti meravigliosi scenari. Tra le location, bellissima quella delle lagune del nord Italia, dove Gianluca incontrerà due pescatori sportivi di Grado che spiegheranno i segreti di questi ambienti unici. Dal nord si passa alle Isole: Gianluca si darà alla pesca a spinning di superficie lungo le coste della Sardegna, per poi fermarsi nella laguna piccola e meravigliosa di Is Benas, pescando con piccoli lipless e artificiali in silicone. Nella tappa successiva del tour della Sardegna il protagonista si troverà ad affrontare le scogliere dell’Isola di San Pietro, sfatando la leggenda che le sue acque non siano adatte alla spigola. Nell’episodio successivo saliremo a bordo di una bass boat nello stagno di Tortolì per pescare nuovamente in top water e con la gomma, per poi dedicarci a un approccio


stupendo come la pesca dal kayak e dal belly boat nelle acque lagunari. Per concludere questa ‘regale’ edizione di Seabasshunters, vedremo i nostri amici impegnati nella ricerca di ‘sua maestà la spigola’ dalla spiaggia: un episodio emozionante per un grande classico di questo tipo di pesca. Mercoledì 13 giugno alle ore 21.30 torna con la seconda stagione inedita e in prima visione Close Up, la serie condotta da Antonio Varcasia, che si prefigge di approfondire la conoscenza della pesca sportiva attraverso la ricerca scientifica. Nei vari episodi di Close Up 2 verranno illustrate con metodo la biologia e il comportamento dei pesci, e anche il rapporto di questi ultimi con l’ambiente circostante. Molti i temi affrontati nei nuovi episodi, come per esempio il problema dei parassiti, o anche il funzionamento della vista, del gusto, dell’olfatto e addirittura della memoria e dell’apprendimento nei pesci. Imperdibile per gli appassionati di pesca e di scienza. Lunedì 25 giugno alle ore 21.00 è la volta di Chalk, il documentario dedicato alla pesca in un particolare tipo di corso d’acqua, il chalk stream, che grazie al suo fondo di gesso ha caratteristiche davvero uniche. Proprio grazie alla particolare natura del fondale, infatti, le acque di questi corsi sono alcaline, chiare e limpidissime. Incontreremo le persone che si occupano della gestione di questi particolari fiumi e della pesca che vi si svolge, scoprendo come questi corsi d’acqua siano stati la culla della moderna pesca a mosca. Un documentario veramente originale, pieno di fascino e che colpirà tutti gli amanti della pesca e della natura.


notizie

a cura dello Spinning Club Italia • www.spinningclubitalia.it

l’incubatoio dello Spinning Club Italia

IL FUTURO DELLA MARMORATA NELL’ADDA SUBLACUALE Lo scorso marzo lo Spinning Club Italia ha organizzato una visita all’incubatoio di valle allestito presso la Cascina Bocche di canal Marzano in sponda sinistra dell’Adda in comune di Merlino. Con l’occasione sono stati mostrati i frutti di un lungo e delicato lavoro di salvaguardia itticoambientale: alcune migliaia di baby trote marmorate facevano bella mostra nelle vasche interne all’incubatoio per la gioia di tutti i pescatori. Particolare soddisfazione è stata espressa dal gruppo soci della sede lodigiana dello Spinning Club Italia e da Maurizio Lozzi, responsabile della gestione dell’incubatoio, che hanno visto finalmente realizzarsi un progetto di immensa importanza per la sopravvivenza del ceppo autoctono di trota marmorata nell’Adda sublacuale. In questi ultimi anni lo Spinning Club Italia si è infatti prodigato nel potenziamento e nella gestione dell’impianto, oltre al recupero delle uova embrionate in Adda e alla loro schiusa presso l’impianto stesso. La schiusa delle uova e lo svezzamento degli avannotti di marmorata è stata il degno coronamento di un lavoro che mira alla sopravvivenza delle marmorate autoctone dell’Adda, sempre più minacciate dal bracconaggio e dalla presenza invasiva dei pesci alloctoni. Mario Narducci, presidente nazionale dello Spinning Club Italia, ha ricordato gli obiettivi primari dell’incubatoio che sono partiti con il recupero delle uova di marmorata dai letti di frega nel tratto di Adda prospiciente l’incubatoio. Dal 1999 il gruppo di volontari del Progetto MarmoAdda dello Spinning Club Italia si incarica infatti di salvare, tra mille difficoltà, le uova sulle freghe di trota marmorata. Freghe che, tra secche improvvise, piene sempre più anomale, sbalzi di livello e lunghi periodi di secca, sono sempre più minacciate, vanificando la schiusa in alveo delle uova. Per tale motivo, attraverso il Progetto MarmoAdda, le uova fertili vengono recuperate sulle freghe e fatte schiudere nel-

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l’impianto. Ma la chiusura dell’impianto a gestione provinciale per mancanza di fondi rischiava di annullare tutto questo oneroso lavoro. Lo Spinning Club Italia si è pertanto incaricato di gestire l’incubatoio, un’operazione delicata che si è resa possibile solo grazie alla collaborazione del Consorzio di Irrigazioni Cremonesi che ha sponsorizzato i lavori di ristrutturazione dell’impianto, oltre al supporto fornito da enti e associazioni presenti sul territorio. Questa esperienza insegna che è possibile ed efficace un modello di cooperazione tra istituzioni, realtà economiche e cittadini nel perseguire un bene comune. La gestione dell’incubatoio è dettata dalle linee guida per gli impianti ittiogenici emanate dal Ministero della Salute nel 2014. Tali norme prevedono che l’impianto sia destinato a interventi di tutela e protezione ambientale delle specie ittiche endemiche di un corso d’acqua. L’impianto deve inoltre essere alimentato solo con acqua proveniente dal corso asservito e può impie-


gare solo materiale ittico proveniente dal corso d’acqua o bacino asservito. Ovviamente l’incubatoio non deve svolgere attività commerciale. La sistemazione dell’incubatoio presso la Cascina Bocche di canal Marzano (Vacchelli), l’alimentazione mediante derivazione dalla roggia Gambero (acqua dell’Adda) e l’affidamento all’associazione Spinning Club Italia a.s.d. soddisfano questi requisiti di legge. Quale futuro avranno le baby marmorate? La maggior parte di esse è stata immessa nell’Adda, mentre una piccola percentuale è stata trattenuta per consentirne l’accrescimento nelle vasche dell’impianto. Si cercherà poi di portarle allo stadio adulto in modo da renderle potenziali riproduttori, le cui uova andranno ad aumentare il numero di quelle già prelevate, ogni anno, sulle freghe naturali dai volontari dello SCI. Ma gli obiettivi dello Spinning Club Italia non si fermano qui: dopo la marmorata, si tenterà la riproduzione artificiale del luccio endemico dell’Adda e poi chissà, anche di persici reali, cavedani e altre specie autoctone, la cui presenza è a rischio lungo tutta l’asta del fiume lombardo.

socio ‘storico’ dello Spinning Club Italia

CESARE LORANDI Cesare Lorandi è uno dei soci ‘storici’ dello Spinning Club Italia, al quale si iscrisse nei primi anni Novanta. Nato come pescatore di lucci, ha poi esteso i suoi interessi alieutici a tutte le specie insidiabili a spinning, senza però mai dimenticare l’antica passione per gli esocidi. Risulta inoltre essere uno dei pionieri dello spinning al siluro, di cui ha contribuito a descriverne la progressiva diffusione nelle acque del nord Italia. Nel 1993 figura tra i fondatori della sede SCI di Lodi, divenendone in seguito valido responsabile. In tale veste ha contribuito in maniera sostanziale a una fitta attività di divulgazione dello spinning (riunioni periodiche, manifestazioni, convegni) e di tutela del patrimonio ittico dell’Adda, anche attraverso la realizzazione del progetto Marmorata, iniziato nel 1999, allargato in tempi recenti anche alle popolazioni autoctone di luccio. Molti sono i

neofiti che devono a lui l’apprendimento dei primi rudimenti della pesca a lancio, attività per cui ha anche acquisito la qualifica di Istruttore Federale Fipsas per lo spinning. Più di recente Cesare, conscio della critica situazione delle acque lodigiane, si è coinvolto nell’opera di sorveglianza come Guardia Ittica ed è stato nominato da Fipsas Milano come Coordinatore del pool attivo nel lodigiano. L’immagine lo ritrae nell’atto di insidiare esocidi autoctoni nelle pure linfe di una delle tante rogge di pianura, da lui ben conosciute e nella cui tutela si sta spendendo . presso il lago di Corlo a Rocca di Arsiè

PREDATOR CHALLENGE 2018 Il 10 giugno 2018, presso il lago di Corlo a Rocca di Arsiè (Belluno), si svolgerà la seconda edizione del Predator Challenge, la gara ai predatori da natante organizzata dallo Spinning Club Italia. I partecipanti si daranno sfida per otto ore con le esche artificiali in un’avvincente competizione che vedrà i vincitori volare al Denmark Fishing Lodge; numerosi altri premi sono previsti per gli altri classificati grazie alla sponsorizzazione di Molix e dell’azienda Pirhanascraft.

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50 chilometri di riserve private dedicate alla pesca a mosca e allo spinning In Austria, a pochi chilometri dal confine italiano, l’Aktiv Hotel vi offre: • un prezzo uguale tutto l’anno • una struttura completamente al servizio del pescatore • un servizio di accompagnamento gratuito, possibilità di uscite guidate e corsi PAM • un filo diretto sulle condizioni delle acque Affrettatevi a prenotare: le nostre riserve sono a numero chiuso! Per maggiori info:

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notizie

Ricapitoliamo le principali novità comparse su PIPAM negli ultimi periodi ed invitandovi a leggere gli approfondimenti e novità direttamente online sul sito www.pipam.it. Se volete partecipare alla nostra comunità nativa non dovete far altro che iscrivervi al FORUM e partecipare attivamente alle discussioni. Ma PIPAM è anche altro ... troverete articoli di tecnica, di flytying, recensioni, test, filmati, ... fatti da pescatori a mosca per i pescatori a mosca e con il quarto di secolo online ormai nel mirino crediamo che di materiale ce ne sia per molto e per tutti i gusti. Siamo presenti anche su vari social come Facebook (https://www.facebook.com /groups/41688482011/), Vimeo (https:// www.youtube.com/user/wwwpipam/videos) e Instagram (https://www.instagram.com/ pipam.it/) per cui, anche in questo caso, l’invito è quello di iscrivervi e partecipare numerosi!

PIPAM NEWSLETTER Abbiamo riattivato la NewsLetter di PIPAM così che anche i PAM un po’ più distratti possano essere avvisati delle novità pubblicate sul sito. Chi non fosse ancora iscritto può tranquillamente farlo sulla homepage di PIPAM. Con cadenza mensile verrete informati sulle novità del mondo della pesca a mosca.

FLY FISHING MAGAZINE Tempo di marmorate... a ninfa!

massiccia, anche una grossa marmorata preferisce starsene tranquilla, gustandosi una ninfa dopo l’altra, manco fossero patatine. La trota catturata da Valerio è stata presa utilizzando una nove piedi coda #4 con tanto di ninfetta! Non è stata una cattura casuale, perché quel giorno eravamo proprio ‘a caccia di marmorate’!

Faina’s Worm Tail Up Carp Fly

Miti e leggende di altri popoli

A cura di Alberto Galeazzo (Faina) Alberto Galeazzo propone la Worm Tail Up Carp Fly, un dressing molto richiesto dagli amanti della pesca a mosca alla carpa che, negli ultimi anni, sta spopolando anche in Italia

I THREAD PIÙ SEGUITI A cura di Paolo Fortunati (Paolo) Manoel Gaspar Odimir (si pronuncia ‘Ogimir’), meglio conosciuto in Brasile come Mestre Odimir, vive a Varginha nello stato di Minas Gerais nella zona di produzione del miglior caffè brasileiro, distante circa 300 km dalla capitale Belo Horizonte. Ho avuto la grande fortuna di conoscere il maestro Odimir quando vivevo in Brasile e per questo ringrazio un altro sincero amico, Josè Francisco detto Zè, già noto per i nostri racconti di pesca in Amazzonia pubblicati qui su Pipam. Mestre Odimir è senza dubbio uno dei primissimi pionieri della pesca a mosca in Brasile.

Fly Fisherman club - Ars Tronto 2018

A cura di Antonio Napolitano (Flyaenne) In questo thread trovate info logistiche e aggiornamenti su livelli e condizioni delle acque relative alla riserva no kill Ars Tronto ad Ascoli Piceno gestita dal Fly Fisherman Club. Il nostro redattore Antonio Napolitano ha condiviso con noi diverse catture, tra cui questa bellissima fario, vicina ai 60 cm!

CONFLUENTUS - Web Selection Luccio 2018

A cura di Angelo Piller (Angelo) La primavera è la stagione migliore per andare a caccia di marmorate. Molti si armano di canne ultra potenti, streamer di tutte le taglie e code super affondanti, proprio per cercare di catturare la ‘regina’. Tutto corretto, anche se non è l’unico modo per tentare l’incontro con questa stupenda trota. Ci sono infatti delle situazioni in cui, vuoi per l’acqua troppo fredda, vuoi per una schiusa

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A cura della redazione Un entusiasmante trailer in cui seguiamo tre pescatori a caccia di predatori giganti pescando con grossi streamer, uno spettacolo! Questo film partecipa alla selezione ufficiale dell’International Fly Fishing Film Festival 2018.

A cura di Magy Con questo messaggio, l’utente Magy apre il thread sulla stagione 2018 della pesca al luccio. Come sta andando la stagione? Io ho poche uscite all’attivo, scoraggiato anche dai risultati dei miei soci di pesca. Per ora mi dedico alla preparazione del pike trophy di centro Cadore.


Cambi di azione!

Mosche o meglio...artificiali per l’apertura A cura di Paolo Fortunati (Paolo) Interessante thread aperto da Paolo Fortunati in cui si parla del nuovo tratto del fiume Idrija, gestito dalla Ribižka Družina Idrija (Famiglia Pescatori di Idrija), aperto dal primo di aprile. Qui potete trovare le mappe precise delle zone di pesca. Per ulteriori informazioni chiedete pure qui, in alternativa alla mia mail di redazione pablo @pipam.com, oppure al link del sito: www.rd-idrija.si. Non vedo l’ora di andarci a pescare!

I CERCHI PIÙ INTERESSANTI Carp on the fly A cura di Antonio Napolitano (Flyaenne) Ormai siamo nel vivo della pesca a mosca alla ricerca delle carpe. Come sta andando la vostra stagione? Ci sono novità per quanto riguarda le mosche e gli approcci? Ovviamente mi riferisco alla pesca a vista senza pasturazione .

A cura di Angelo Piller (Angelo) Il mondo è bello perché è vario, e questo vale anche per l’azione delle canne. Ci sono canne super rapide (bastoni) e altre che sembrano delle vere e proprie ‘mollaccione’. Al di là del piacere nel pescare con una canna veloce o con una canna lenta, cosa succede quando si passa improvvisamente da un estremo all’altro? Ho notato che chi è abituato a lanciare super rapido fa fatica ad adattarsi all’azione di una canna lenta, mentre chi da sempre usa canne ‘slow’ e poi prova a lanciare veloce, solitamente non ha troppe difficoltà. 15 secondi A cura di Beppe Saglia (Beppe S.) «Dottore, cago tutte le mattine alle 8». «Ottimo, qual è il problema allora?». «Che mi sveglio alle 9». Approfitto di questa barzellettina per foca-

lizzare l’attenzione su un momento marginale ma non trascurabile della pesca, con cui volenti o dolenti facciamo i conti tutti. Non entro nell’intimità e nelle abitudini di ciascuno… mi limito a sottolineare che nella scelta del vestiario e specie dei waders la rapidità di risposta a uno stimolo improvviso (e a pesca è sempre molto improvviso, forse perché si tiene botta sino all’ultimo…) è un aspetto non secondario. Una buona vestibilità implica anche una veloce svestibilità. E concorrono cerniere, cinture e bre-

telle, intimo ecc. Anche perché in 14 secondi, mica è facile trovare il posto giusto, riparato dai più, vicino all’acqua x il bidè, magari con erbetta profumata, forcella per canna, pietra per appoggiare giubbotto e marsupio, dopo aver compulsivamente cercato il taschino dove avete messo la carta igienica… Perché 14 secondi? Ma perché il 15° va speso per ricordarsi di tenere ben sollevate le bretelle…


TECNICA MOSCA

RADENTE E SOVRAPPOSTO MASSIMO MAGLIOCCO  [max@massimomagliocco.it]

E

ntrare sotto la vegetazione per posare una mosca sulla scia di caccia di una trota è sempre stato un obiettivo primario per l’amante della secca, farlo con lanci adeguati è forse il massimo della tecnica, specialmente quando il salmonide sale tranquillo a bollare sulla mosca. Abbiamo già parlato di un lancio pensato per entrare ‘sotto’, il sottovetta, ma esistono altri lanci finalizzati allo scopo, e non solo: il radente e il sovrapposto. Concepiti anch’essi dal maestro Roberto Pragliola, questi due lanci vengono spiegati e insegnati quasi sempre insieme a causa delle loro dinamiche molto simili, anche se ho sempre definito il sovrapposto come il ‘re’ dei lanci per la sua estrema duttilità ed efficacia. Ogni volta che mi reco all’estero per le dimostrazioni durante le manifestazioni, sono in molti a chiedermi di farli vedere, ma c’è di più: con la nostra scuola in Gran Bretagna, la FFM UK, i nostri istruttori si sono specializzati proprio nell’insegnamento di queste due dinamiche per la grande richiesta da parte dei pescatori. Nel volume Il pescatore a mosca di Roberto Pragliola, fondamentale guida del pescatore a mosca nei primi anni Ottanta, si trovano delle splendide foto di Roberto mentre esegue questi lanci; allora, essendo un principiante, mi rimase impressa la coda tesa e parallela all’acqua: non riuscivo a capire come fosse possibile ottenere questo risultato straordinario. Mi fu tutto più chiaro quando,

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tempo dopo, vidi Roberto eseguirli a una dimostrazione. Ciò che più mi impressionò fu la dinamica, che essendo praticamente unica esprimeva come risultato una coda orizzontale ed estremamente tesa. Fu allora che mi innamorai della TLT e decisi che avrei dovuto imparare questa tecnica grandiosa, che poi appresi e insegnai alla SIM quando il DT era proprio Roberto. Certo, imparare i lanci con la canna in mano, spiegati da qualcuno che li sa eseguire, è sicuramente la cosa giusta, ma anche leggere come si eseguono in un articolo può essere un utile complemento nel momento in cui si intende capirne le dinamiche.

radente Il radente è un lancio che, come si è detto, serve per entrare sotto la vegetazione bassa sull’acqua oppure per lanciare in presenza di vento, in quanto più la coda viaggia vicino all’acqua, meno questo è forte. Per poterlo eseguire correttamente, la coda di topo va fatta correre parallelamente e a pochi centimetri dall’acqua. Il ‘difficile’ sta proprio nel soddisfare questa priorità: a lancio avvenuto, è come se qualcuno tirasse dall’altro capo la coda di topo. L’elemento primario per esaudire questa esigenza è l’altissima velocità da imprimere alla coda e a tale scopo è necessario operare in maniera diversa dal soli-


to. L’esecuzione prevede infatti di impiegare, come parte primaria, il T4, ovvero il pedone della canna, a differenza di quei lanci, chiamiamoli ‘normali’, che utilizzano prioritariamente il vettino. Inoltre, il radente oltre che efficace è bello da vedersi, perché le operazioni per eseguirlo sono finalizzate a sfruttare al massimo gli spazi che il braccio ha a disposizione. Si parte con la canna abbastanza alta alle nostre spalle e perfettamente perpendicolare, senza nessuna inclinazione. Si può partire anche con la canna a 45° di lato, ma per poter arrivare a questo livello è necessario prima imparare il lancio con la canna verticale, che ne enfatizza le dinamiche. Partendo con la mano che sorregge la canna a circa 20 cm sopra la testa, si scende verso il basso avendo cura di portare in avanti il pedone della canna, quindi il mulinello, e di tenere il vettino leggermente indietro rispetto a quest’ultimo. Il motivo di tale operazione è che occorre caricare il pedone della canna piuttosto che altre parti della stessa. Andando avanti così, Inizio del lancio. sempre con il pedone avanzato e aumentando progressivavamente, quel tanto che deve permettere al pedone di flettemente la velocità, si scende in basso fino a distendere il bracre. Ora, se flette troppo la canna è da scartare, se flette poco cio parallelamente al fianco del corpo o poco in avanti. Conanche: occorre che si produca una flessione che faccia cedere siglio di evitare ogni spinta finale, altrimenti si ‘sporca’ la coil pedone con un po’ di forza ma non troppa: ciò permetterà da con delle ampie oscillazioni della stessa oltre a rischiare di alla canna di caricarsi a dovere e di restituire l’energia che ottenere un tailing loop. In altre parole, sarà una corsa unica serve per poi trasformare una coda alta alle nostre spalle in ma estremamente progressiva, che andrà dall’inizio del lanuna coda tesa ma soprattutto parallela in avanti. Non è che il cio in avanti fino ad arrivare con la canna parallela all’acqua: giusto pedone sia valido solo per i due lanci in questione, ansarà il pedone della canna a fare tutto, noi dovremo solo cozi, esso è importantissimo per tutti i lanci e le dinamiche... mandarlo. Ultimo cenno sulle canne: prima di acquistarle, specie quelle Una parentesi riguardo alla canna: è bene dare i nomi giusti destinate alla pesca a secca, fate questa prova e, se lo sapete alle varie parti che la compongono per capire meglio di cosa eseguire, provate un lancio radente; se risponde bene e sentistiamo parlando. Spesso, quando mi riferisco al pedone, molte la canna che reagisce allora compratela. ti non capiscono quale sia, in quanto alcuni lo chiamano talChiusa questa parentesi sulle canne, torniamo all’esecuzione lone, altri il ‘pezzo basso’ e così via, come accade del resto per del radente. La vetta fungerà da mirino e servirà a indirizzare la vetta, che molti chiamano con il diminutivo vettino. In efla coda di topo, che viaggerà parallela alla superficie dell’acfetti i vari pezzi si chiamano, partendo dal basso, T4 (pedone qua, molto velocemente. Il ruolo assunto dal pedone della - tallone), T3 (primo intermedio), T2 (secondo intermedio), canna è stato fondamentale, in quanto, caricandosi fin quasi a T1 (vetta - vettino) se la canna è in quattro pezzi e così via. braccio disteso e scaricando poi la sua potenza in un minimo Ciò rende tutto più semplice, pratico e soprattutto internaspazio, ha generato molta velocità con una canna contempozionale. Sarà che essendo un progettista di canne mi viene raneamente molto bassa e parallela all’acqua. In effetti, il sespontaneo utilizzare i termini corretti, ma penso che non sagreto per effettuare un buon lancio radente è proprio quello rebbe male se tutti familiarizzassero con tale terminologia, di scaricare all’ultimo il pedone della canna senza far ruotare anche se in questo articolo continuerò a utilizzare i nomi coassolutamente il polso. Nello stesso momento, la sinistra avrà muni. Il radente è un lancio, insieme al sovrapposto, nel quasempre tenuto in tensione la coda, che come al solito nel mole la canna gioca un ruolo estremamente importante. Ho sempre detto che la canna la fa il pedone, e anche che una canna con un ottimo pedone e una vetta così così può essere una discreta canna, mentre l’inverso, ovvero un pedone troppo morbido o troppo duro dà vita a una canna scadente. Questo per dire che se state imparando questi due lanci, fatelo con una canna idonea, altrimenti rischiate di perdere tempo. Come si capisce se una canna ha un buon pedone? Impugnate ben stretta la canna tenendola orizzontale, poi con l’altra mano passate il palmo sull’inizio del Lancio radente, sequenza dei movimenti pedone per 40-50 cm scivolando su della canna. Si noti l'avanzamento del pedone della canna e la chiusura con la di esso e contemporaneamente canna orizzontale. spingendo in basso ma non eccessi3/2018

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TECNICA SPINNING

LUCCI

nelle piccole acque MAURO MARZI [glanishunter@yahoo.it] fOtO dI yURI fInOttI

L’

inizio della nuova stagione di pesca al luccio ci ha consentito di tornare a praticare la nostra passione e anche se il tempo non è stato particolarmente clemente, la voglia di provare le nuove esche acquistate e di riutilizzare l’attrezzatura amorevolmente custodita ci ha fatto comunque correre sui vari spot. Specie all’inizio della stagione, questi coincidono con le acque più vicine a casa, quindi lanche di fiumi o laghi per chi ha la fortuna di abitar loro vicino, oppure cave dismesse ma anche laghetti a pagamento per i meno i fortunati o per chi si rivolge a questo tipo di pesca per la prima volta.

lanche, stagni, piccole cave Si tratta di luoghi un po’ dimenticati, anche perché difficili da approcciare dal punto di vista sia dell’attrezzatura che degli artificiali. Molto importante è la ricerca dello spot sul quale fare il primo lancio, per cui un occhio di riguardo va posto sugli ostacoli sommersi o sulle erbe acquatiche; fon-

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damentale è soprattutto l’individuazione della zona con maggior profondità, perché le femmine, una volta finita la frega, cercano di recuperare le energie perdute proprio dove esiste un gradino di demarcazione delle profondità dell’acqua, essendo lì che si trova il pesce foraggio, visto che le temperature non sono ancora del tutto estive. Non va inoltre dimenticata la presenza dei gamberi rossi della Lousiana, che oltre a costituire una facile preda sono anche ricchissimi di proteine, ideali insomma per mamma luccio in questo particolare periodo dell’anno… È bene poi tenere presente che le posizioni scelte dal luccio variano in base alla luca e alla limpidezza dell’acqua, che cambiano in maniera naturale come le stagioni. Le acque particolarmente limpide non consentono evidentemente una buona mimetizzazione al pesce, così come in giornate soleggiate con la superficie immobile e priva di increspature ogni minimo cambiamento risulta perfettamente distinguibile. In tali condizioni troveremo i lucci immobili sotto i tronchi o altri ostacoli oppure semplicemente fermi sul fondo per scrutare ogni variazione nel loro habitat e sfruttare nel modo più idoneo la livrea mimetica della loro sagoma.


Un approccio troppo rumoroso sulla riva potrebbe costare caro in materia di catture ed è per questo che consiglio, ove possibile, di iniziare a lanciare qualche metro prima, in modo da trasmettere meno vibrazioni sul terreno: siamo estranei nel loro mondo, che conoscono benissimo in ogni minimo dettaglio. Dovremo poi tener conto della direzione del vento, fattore molto sottovalutato ma assai importante, perché il vento, sbattendo contro le piante sommerse o sulle rive, libera una certa quantità di plancton o di piccole larve, facendo muovere di conseguenza il pesce foraggio in branchi più o meno piccoli. Importante è anche osservare le rive per seguire la presenza di pescatori che si dedicano al pesce bianco: una volta terminata la loro sessione di pesca, di solito questi lanciano in acqua le esche avanzate, che, sommate alla pastura sfarinata, offrono una sorgente di cibo sicura: è proprio lì che troveremo uno spot ottimo da cui iniziare. È poi risaputo che la luce infastidisce il luccio e che l’oscuramento è uno dei primi fattori ad attivarlo. Le giornate con cielo coperto, i momenti dell’alba o del tramonto, come anche le giornate nebbiose, conferiscono alla superficie e alle strutture la giusta (scarsa) luminosità, e fanno sì che i lucci comincino a muoversi per nutrirsi.

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COSTRUZIONE MOSCA

Ecdyonurus parachute MARCO CLARI [ marcoclari@tiscalinet.it ]

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on le scaldate primaverili si iniziano a vedere in cielo le prime grosse effimere, che nella maggior parte dei casi, almeno nei torrenti che frequento abitualmente, appartengono ai grossi ecdyonuridi, tra i quali Ecdyonurus venosus ed E. torrentis. Proprio in ragione delle loro grosse dimensioni, l’artificiale che preferisco utilizzare per imitarle è costruito per lo più su amo 12, anche se in certe situazioni non vengono assolutamente disprezzate realizzazioni su amo 10: è una taglia che può sembrare grossa, ma rispetto ad alcuni esemplari di venosus rimane comunque sottodimensionata e molto apprezzata a inizio stagione, proprio per essere un boccone di generose dimensioni, che riesce sempre a smuovere dal fondo qualche bel pesce. Si tratta di una delle mie imitazioni preferite, che uso da molto tempo: la mia prima scelta nel genere delle effimere da

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caccia di inizio stagione. Nel corso degli anni l’ho modificata e arricchita: all’inizio la costruivo con l’ala/parapost in polipropilene bianco, ma in alcuni corsi d’acqua e in certe condizioni di luce tale colore non sempre riusciva a far individuare bene l’artificiale, soprattutto in prossimità di correntoni con schiuma. Ho dunque modificato l’ala realizzando un loop in Poly Fluo coral o arancio, aggiungendo poi la pernice, che dà alla mosca una marcia in più in termini di movimento, e il gallopardo tra i cerci, che aiuta a stabilizzare l’artificiale sulla superficie. Ne deriva un’imitazione molto valida per galleggiabilità, movimento e visibilità. Quando esco e decido di pescare a secca, è la mosca che più utilizzo, perché funziona bene in caccia sia su lame piatte che in acque medie o molto mosse. Il montaggio parachute la sostiene efficacemente e l’ala in Loop Fluo la rende individuabile con facilità. Grazie poi alla dimensione, come dicevo, viene molto apprezzata dalle trote, tant’è che viene spesso cacciata e attaccata ancor prima


di posarsi sull’acqua; sicuramente ricorda e imita i grossi ecdyonuridi durante la fase di deposizione, quando si posano per un istante per lasciar cadere le uova. Nonostante sia apprezzata in caccia, regala molte più catture verso il tardo pomeriggio o l’imbrunire, momento in cui la maggior parte di queste grosse effimere inizia in massa ad accoppiarsi e a deporre in acqua. In tale momento, grazie alla frenesia alimentare verso questi ‘ghiotti bocconi’, viene attaccata in modo aggressivo e deciso.


La laguna di Grado

GIANFRANCO CUTY BIDUT [cutybidut@gmail.com] FOTO DI ROBeRTO CAmUFFO

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uardando la cartina del nostro amato paese, circondato da tanto mare, ai più sfugge l’angolino in alto a destra, l’estremo nord est della costa, poco prima dei confini con la Slovenia. Un tratto di costa caratterizzato da diverse conformazioni morfologiche, che comincia partendo con litorali bassi e sabbiosi, grandi lagune costiere, per finire in scogliere a picco sul mare. Prima della zona rocciosa, la grande laguna di Gra-

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do e Marano è ittiologicamente molto importante per la sua posizione nell’alto Adriatico, in quanto la corrente che muove queste acque in senso antiorario (salendo dalle coste sud della Croazia, entrando nel Golfo di Trieste, per poi ridiscendere lungo il litorale italiano) fa sì che buona parte del novellame che viene alla luce in acque profonde trovi rifugio nelle calde e riparate coste del Friuli, ove ha facilità di nutrimento vista la ricchezza di micro e macro organismi idonei alla nutrizione e all’accrescimento.


La laguna offre un dedalo esteso di canali navigabili, vere e proprie ‘strade liquide’ che permettono grandi spostamenti con le imbarcazioni, nonché l’occasione per visitare numerosi paesi che si affacciano sul mare ma anche località che ne distano alcune miglia nell’entroterra, seppure lambite da canali e fiumi percorribili con natanti di discrete dimensioni. Grado, Aquileia, Marano Lagunare, Lignano Sabbiadoro sono solo alcune delle località turistiche che si possono raggiungere in barca e che hanno una grande varietà di offerte per il turista

che voglia visitare sia i resti dell’antico impero romano che i negozi più alla moda dei viali dedicati allo shopping. Proprio la presenza di tutte queste vie d’acqua – insieme ai notevoli sbalzi di marea, che qui possono raggiungere differenze di oltre un metro e mezzo tra minimo della bassa e massimo dell’alta marea – fa sì che la laguna ‘respiri’ ogni giorno, inspirando quando l’acqua cresce ed espirando quando scende. E via così ogni giorno, in modo più o meno profondo, in base alle fasi lunari. 3/2018

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flY tYIng contest

InvIacI la tua mosca: potraI vIncere

spedIZIone entro Il 15.6.18: BucktaIl

pro roadIe kIt

Il materiale del prossimo numero è BUCKTAIL Spedizione entro il 15 giugno 2018 a La Pesca Mosca e Spinning, via Musignana 7, 50022 San Polo in Chianti. Dressing e note di commento in un file di testo a redazione@lapescamoscaespinning.it

Regolamento completo su

www.lapescamoscaespinning.it Premio Su oGni numero: SoLareZ Pro roadie kit (distribuito da 54deanStreet) Il kit comprende le tre resine Solarez UV Thin-Hard, Thick-Hard, Flex, ognuna in bottiglia da 1 oz con applicatore a punta conica, abbondante per numerose mosche, e la UV-Cure High Output Flashlight, lampada di alta qualità e ad alto rendimento. • Solarez UV Resin Thin Hard è una resina UV a bassa viscosità che rappresenta la soluzione ideale per diverse realizzazioni, quali streamer, mosche realistiche, mosche secche, ninfe e sommerse. Dalla finitura lucida e trasparente, garantisce una catalizzazione veloce: in pochi secondi si ottiene un rivestimento resistente e antigraffio. Facile da applicare, è la resina a più ampio spettro della gamma. • Solarez UV Resin Thick Hard è una resina UV solida e altamente viscosa, adatta per realizzare rivestimenti di spessore o corpi sferici, occhi e teste di streamer. Rappresenta la formula perfetta per ninfe, perdigones, streamer, mosche da mare, mosche da hucho e mosche da luccio o predatori. Ideale anche per la riparazione di mosche danneggiate, catalizza in pochi secondi. • Solarez UV Resin Flex è una resina UV flessibile di media viscosità, ideale quando è richiesto un certo grado di morbidezza e flessibilità ed è necessario conferire movimento alle fibre dell’artificiale. È eccellente per applicazioni in foam, terrestrial, mosche articolate e swimmer, mosche da mare, insetti realistici. Risulta ottima anche per la riparazione di wader o per il rivestimento dei nodi del finale, nonché per la riparazione di mosche danneggiate. Le resine Solarez sono made in USA e sono basate sulla tecnologia poliuretano-alifatica, che garantisce loro di non ingiallire nel tempo. Non appiccicano e non è necessario pulire con solventi; non serve mischiare. Sono facili da applicare e modellare con l’aiuto di un ago o con l’apposito Solarez Syringe-Cap Applicator, progettato per i costruttori professionisti più esigenti. • La UV-Cure High Output Flashlight, ad alto rendimento e dotata della lunghezza d’onda ideale, utilizza due batterie CR123 litio o una batteria agli ioni di litio 18650, non incluse; può essere alimentata anche con il Solarez UV Battery Charger & 3.7V Battery Kit, che contiene un caricabatteria digitale con spina americana e una batteria ricaricabile 3,7 volt UltraFire®. Maggiori informazioni su: www.54deanstreet.com/it/solarez-uv-resins/103-solarez-pro-roadie-kit.html

Premio FinaLe annuaLe: morSetto StonFo tranSFormer

Il Transformer è il più recente e prestigioso morsetto prodotto dall’azienda Stonfo. Il nome deriva dal fatto che il morsetto, di altissima qualità, può trasformarsi in tre moduli diversi a seconda del tipo di artificiale che si vuole costruire, cambiando dall’uno all’altro istantaneamente. In sostanza, tre morsetti in uno. Si ha infatti un modulo per tutti i montaggi classici di tipo standard, con la possibilità di lavorare in linea, un secondo modulo per i montaggi tubefly, un terzo modulo per il montaggio specifico di grossi streamer. Tutto ciò è reso possibile da un ingegnoso e innovativo sistema, che permette di intercambiare rapidamente i tre moduli con un click. Il morsetto è munito di una nuova base con portautensili integrato. Maggiori informazioni su www.stonfo.com.

lure BuIldIng contest spedIZIone entro Il 15.6.2018: crank per Il Black Bass

InvIacI Il tuo artIfIcIale autocostruIto: potraI vIncere una canna molIx skIrmjan

L’artificiale del prossimo numero è InvIacI Il tuo artIfIcIale autocostruIto: potraI vIncere una canna skIrmjan

CRANK PER IL BLACK BASS Spedizione entro il 15 giugno 2018 a La Pesca Mosca e Spinning, via Musignana 7, 50022 San Polo in Chianti. Dressing e note di commento in un file di testo a redazione@lapescamoscaespinning.it

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www.lapescamoscaespinning.it al primo classificato una canna SKIRMJAN MSK-AF-602XUL SKIRMJAN MSK-AF-602XUL Spinning - 2 pz. Length: 6’0” (183 cm) Lure: 0,5-2 g Line: 1-3 Lb Action: Regular Canna specifica per l’Area Game, per micro ondulanti da 0,5 a 2 g. La lunghezza dell’attrezzo, 6” (183 cm), favorisce un utilizzo in diverse situazioni: il riale, il torrente, la cava o il laghetto. Leggera e sensibile, l’azione regular aiuta il pescatore nella gestione della preda, soprattutto con l’utilizzo di fili sottili per limitare il rischio di slamata nella ferrata. La componentistica è di prima qualità; gli anelli sono ottimizzati per l’uso dei trecciati e per favorire un’uscita migliore del filo in fase di lancio. L’impugnatura, come in tutte le canne della serie Skirmjan da trota, è realizzata in sughero di prima qualità, che garantisce una presa sicura dell’attrezzo. Si consiglia l’utilizzo con trecciati o con fluoro coated.

Skirmjan rodS Potenti, leggere ed estremamente bilanciate, grazie alla tecnica costruttiva che riesce a combinare due differenti tipi di carbonio ad alto modulo HHC (Hyper Hard) e FC (Flexible) con una nuova resina ad alta densità, le canne Skirmjan sono disegnate e progettate per la moderna pesca con le esche artificiali. Ogni modello ha caratteristiche specifiche per tecnica e tipo di artificiale.


FRANCESCO GIORDANO • INTERPRETAZIONI SONORE SOFT

moLix jerk 95 dr + moLix Lover BuZZ oppure tre PinZe Per hackLeS StonFo moLix jerk 95 dr • 12,5 g • 9,5 cm • Floating • deep range: da 250 a 350 cm • colore Gold candy (#227 )

Il Jerk 95 DR è un’esca adatta alle condizioni estreme, sia nei mesi invernali, caratterizzati da acque molto fredde, sia nei mesi estivi, quando le temperature delle acque aumentano drasticamente; si è dimostrato inoltre molto catturante anche in spot ad alta pressione di pesca. Condizioni tutte, queste, che rendono il predatore particolarmente apatico. L’azione floating aiuta a tenere l’esca a lungo nella strike zone utilizzandola tra ostacoli sommersi e limitando i rischi di incaglio. Grazie al lip di generose dimensioni, si riesce a rag• giungere con facilità la profondità di pesca desiderata. Nel recupero, la sua caratteristica principale sta nel nuoto stretto, caratterizzato da un esclusivo rolling dovuto alla disposizione interna dei pesi mobili Molix D.L.S (Dynamic Load System) che, oltre a migliorare le distanze raggiungibili sul lancio, fa vibrare l’esca mantenendola stabile sull’asse anche a recuperi veloci. Quest’ultima caratteristica ne permette l’utilizzo anche a trolling pescando in mare. I materiali di qualità con cui è realizzata, la componentistica e le colorazioni completano questa particolare esca con cui potrete pescare tutto l’anno sia in FW che in SW.

moLix Lover BuZZ • 1/2 oz. (14 g) • hook size: #3/0 • colore hot chart (#06)

Il Lover Buzz è un importante prodotto della collaborazione tra Molix e il professionista Mike Iaconelli, Elite U.S. Pro Angler. Grazie al profilo in-line e alla forma compatta, è in grado di offrire la massima precisione anche nelle presentazioni complicate da forte vento. La perfetta continuità tra canna, filo e artificiale assicura un controllo più accurato, che potenzia le prestazioni sia in acque aperte, sia in zone di heavy cover, con vegetazione spessa e affiorante. Lo skirt è in silicone del tipo Fine Cut, una miscela particolare che rende l’azione dell’esca naturale e realistica. È armato con un amo OMTD High Performance con stopper d’acciaio inossidabile di alta qualità, la cui funzione è di stabilizzare il trailer anche in condizioni di pesca radicali. Se avete bisogno di pettinare rapidamente una zona per localizzare il pesce o affrontare predatori attivi con un’esca di reazione, il Lover Buzz rappresenta una delle soluzioni migliori.

tre PinZe Per hackLeS StonFo • artt. 503 - 462 - 577

1. Pinza per l’avvolgimento della piuma, con impugnatura anulare in gomma soft touch (art. 503). 2. Pinza rotante che permette di velocizzare al massimo l’avvolgimento: la molla in acciaio inox, funzionando da ammortizzatore durante la fase di rotazione, impedisce le frequenti e fastidiose rotture della piuma (art. 462). 3. Pinza per hackles di nuova concezione: blocca saldamente qualsiasi tipo di materiale, come hackles di gallo, piume in cul de canard, microciniglie, tinsel, filo di piombo ecc. (art. 577).


show room

canne eccezionali, con una tecnologia all’avanguardia

BANANA RODS Banana Rods è un’azienda francese che realizza le sue canne da pesca presso la propria officina nel centro della Francia. L’azienda gestisce tutte le fasi della produzione, il che permette di ottenere prodotti esclusivi, che rispondono perfettamente alle aspettative dei pescatori più esigenti. Tecnici specializzati realizzano ogni canna a mano nel rispetto di standard di produzione molto rigidi, unici nel mondo della pesca sportiva, combinando un know how tradizionale, universalmente riconosciuto, a tecnologie all’avanguardia e a materiali compositi esclusivi, frutto delle ricerche di laboratori partner. L’unione di tali tecniche complesse richiede una metodologia rigorosa e un’estrema precisione, degna dell’industria orologiera. Il risultato consiste in vere e proprie opere d’arte, create su misura. Perché ogni pescatore è unico. Ma c’è di più: la personalizzazione è il vero marchio di fabbrica di Banana Rods. Ciò vuol dire che ogni pescatore può far realizzare una canna che sia perfettamente adatta alle proprie esigenze, scegliendone tutti i componenti e le opzioni, come per esempio il portamulinello, l’impugnatura, le legature, le legature addizionali, oltre a poter aggiungere, se lo desidera, serigrafie personalizzate. Trascorriamo molto tempo con le nostre canne prima di sentire il tocco del pesce: se ci piacciono è meglio! Banana Rods produce canne per la mosca e per lo spinning. La gamma di canne da mosca è particolarmente completa: Delta. La serie Delta ha un’azione morbida e facile, combinata con una precisione ineguagliabile. Estremamente polivalente, si adatta a tutti gli stili di pesca. Idonea in particolare per la pesca a corta e media distanza, si avvale della tecnologia ad elica a 45°, Precision X. Con la sua azione morbida, posa la vostra mosca con una precisione formidabile e una presentazione perfetta adatta a tutte le situazioni più delicate. Delta X. La gamma Delta X è stata pensata per i pescatori esperti che cercano una canna ad azione rapida per lanciare più lontano e con maggior precisione, in tutte le situazioni. Le canne della serie Delta X sono

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dunque anzitutto impareggiabili canne da lancio, che consentono performance eccezionali. In fiume o in lago, la loro azione rapida è fatta apposta per consentirvi di proiettare la mosca a lunga distanza con grande facilità. Delta Spey. La pesca a due mani è un’arte, la serie Delta Spey il suo pennello. Le canne di questa serie sono caratterizzate dal confort di lancio e dalla loro stabilità. L’azione è meticolosamente studiata perché ci si possa far carico del lancio a due mani nelle tre dimensioni, grazie a orientamenti del carbonio multipli. Queste canne restituiscono tutta la loro potenza nel momento del rilascio, per coprire lunghe distanze con precisione e con una scioltezza incomparabile. Delta Salt. Ideate per la pesca in mare, le canne della serie Delta Salt sono molto potenti, in grado di contrastare i pesci, e i venti, più violenti. Sempre una sfida, il lancio in mare richiede un’azione specifica che riunisca potenza e facilità di utilizzo. Questa serie è concepita per rispondere perfettamente alle esigenze del lanciatore in mare, garantendogli un maggior confort e performance ad alto livello con code di topo pesanti. Anche la gamma di modelli pensati per i predatori è molto vasta, coprendo tutti i tipi di pesca in acqua dolce. La serie Helios di Banana Rods copre tutti i tipi di pesca a spinning in acqua dolce. Costruita con i migliori tipi di carbonio e le tecnologie esclusive proprietarie, rappresenta il meglio in termini di performance e di finitura. Carboni ad alto modulo con trecciato composto unicamente di fibre Toray e Mitsubishi conferiscono alla serie Helios una capacità di trasmissione delle vibrazioni eccezionale. Le sue performance permettono animazioni precisissime ed efficaci, nonché sensazioni decuplicate al minimo tocco del pesce più delicato. La leggerezza e la capacità di trasmissione delle vibrazioni di queste canne regalano infatti il massimo delle sensazioni su pesci di ogni taglia, conservando allo stesso tempo una grande riserva di potenza per contrastare i pesci più combattivi. Ecco i modelli proposti da Banana Rods: 2-10 Bait Finess. Estremamente precisa e dotata di una grande riserva di potenza, è la canna moderna che si adatta perfettamente alla pesca con piccoli artificiali. 5-25 BassJack. Composta di carboni ad altissimo modulo, la sua capacità di trasmissione delle vibrazioni è eccezionale, mentre la sua azione super fast cede il passo a una vetta molto sensibile, che permette di affrontare un gran numero di situazioni che richiedano l’utilizzo di artificiali di taglia media. 7-70 Wide Game. Questa canna è concepita con uno scopo semplicissimo: quello di poter affrontare la maggior parte delle situazioni di pesca con una sola canna…


10-30 Vairone. Lunga 2,60 m, in due pezzi, è stata appositamente concepita per la pesca con il morto manovrato. 15-40 Spin Jig. Ecco la canna ideale quando la preda si fa diffidente e c’è la necessità di diminuire il diametro del filo. 25-80 MagBass. La canna che tutti dovrebbero possedere e che permette di affrontare la quasi totalità delle pesche al luccio e al bass con artificiali di media taglia. 50-150 Jerk. La sua azione fast rimane progressiva e permette di animare grossi jerk e perfino swim bait. Un must, soprattutto a fine stagione! Per ulteriori informazioni: www.bananarods.com, tel. +33/231/157030.

particolarmente reattivo. Mi riesce difficile scriverlo, ma posso assicurarvi che le sensazioni sono quelle di un attrezzo di grande efficacia sotto tutti gli aspetti: robustezza, precisione nel lancio, reattività del fusto, grande capacità di gestire diverse tipologie di esche e per ultimo, ma non meno importante, una riserva di potenza non indifferente. Adesso la stagione in alto Adriatico, a distanza di un anno, è nuovamente iniziata, a breve le prime spigole entreranno in laguna dopo aver passato l’inverno in mare aperto e anche i primi serra faranno la loro comparsa: quale occasione migliore per usarla, con la consapevolezza che ora la Game 28 è alla portata di tutti? (Marco Pasquato) Per ulteriori informazioni: Pro Tackles, tel. 051/887919, www.molix. com, info@protackles.com.

una canna molto versatile, testata nell’ambiente lagunare

MOLIX FIORETTO SPECIALE GAME 28 Molix, in tutti questi anni, ci ha abituati a essere viziati con innumerevoli novità soprattutto in fatto di esche. Nel 2018, però, l’azienda bolognese ha deciso di investire molto sul segmento canne, arricchendo la propria gamma con alcuni nuovi modelli destinati ai più svariati predatori e apportando un restyling ad alcune gamme già presenti a catalogo. Lo sforzo maggiore è stato fatto probabilmente per dar vita a una nuova serie di canne che, per caratteristiche di costruzione e materiali pregiati, si posiziona ai vertici della qualità: stiamo parlando delle nuove Fioretto Speciale. Oltre due anni di lavoro hanno impegnato i tecnici, la produzione e lo staff per offrire al pescatore più esigente un attrezzo dalle performance uniche e dal look innovativo e accattivante. Per quest’anno sono ben dieci i modelli proposti, per un utilizzo in acque dolci e salate. La mia passione per la pesca della spigola e per tutti i medi e grandi predatori del sottocosta mi ha visto partecipe nelle ultime fasi di test del modello dedicato principalmente a chi utilizza esche mediograndi alla ricerca di predatori impegnativi come serra e spigole anche di grosse dimensioni. Le mie prime prove risalgono a fine estate scorsa, quando mi è stata consegnata il prototipo definitivo della 6.10” medium light, denominata ‘Game 28’. Una canna che già dai primi lanci si presentava a mio giudizio molto versatile, adatta a un uso sia in offshore che inshore, o lagunare come nel mio caso. Un attrezzo che di certo non ha paura del combattimento con pesci anche di taglia importante, come ha dimostrato negli ultimi test di dicembre con la cattura accidentale di un tonno rosso! Ero proprio alla ricerca di una canna così ‘polivalente’ che sapesse gestire pesci impegnativi. Quando l’ho ricevuta, si stava avvicinando il periodo migliore per la pesca delle spigole in laguna: quale occasione più ghiotta per poterla provare? Dopo le varie messe a punto precedenti, era giunto il momento di testarla per bene e capirne i pregi e le qualità. La laguna veneta, vista la particolare conformazione e la possibilità di catturare con l’utilizzo di svariati tipi di artificiali, era il campo perfetto per metterla alla prova e fin da subito il feeling è stato massimo. La Game 28 si contraddistingue per la capacità di gestire esche medio-piccole e allo stesso tempo anche grossi long jerk, ma ottima è l’affinità anche con WTD e popper di medie dimensioni. Una qualità su tutte mi ha stupito, ovvero la grande precisione nel lancio, frutto sicuramente dell’alta qualità del materiale con cui è costruita e del fusto

distribuita da Fassa, un’ottima canna polivalente

GAMAKATSU AKILAS 2,40 3-15 G

Per la realizzazione dell’articolo di questo numero, relativo all’insidia delle fario dei laghetti privati e alpini, mi sono dotato di una canna nata per un utilizzo polivalente: minnow galleggianti e affondanti da 3 a 10 cm circa, ma anche ondulanti, rotanti ed esche in gomma, che vengono tutti lanciati tranquillamente a debita distanza. La Gamakatsu Akilas qui evidenziata (80ML) misura 2,40 m, il che fa subito intuire che si tratta di una canna perfettamente gestibile da riva quando il nostro obiettivo è rappresentato da persici reali di buona taglia, come pure cavedani e trote lacustri, oltre ovviamente a grosse iridee d’allevamento. Manovrabilissima e dotata di azione progressiva, pur mantenendo una schiena valida su prede anche di qualche chilo, la Akilas indirizzata a minicrank e softbait ha sul campo superato a pieni voti i test di sforzo su combattive iridee di oltre tre chili, facendo godere in canna di emozionanti combattimenti sportivi. Il particolare manico, composto da impugnatura Fuji VSS e Fuji Skeleton pipe seat, consente oltretutto di effettuare lanci ragguardevoli pur utilizzando esche minute. La canna pesa solo 120 g e ha una componentistica di ben 8 anelli Fuji Tangle-free K. Composta da due pezzi


show room per un ingombro di circa un metro e venticinque centimetri, è a mio avviso una canna imperdibile per sfidare trote su acque correnti moderate di fiumi e torrenti. Nello spinning in acque ferme di laghetti privati, si è dimostrata molto piacevole in abbinamento a un mulinello di taglia 2500-3000 massimo. Indicata nella pesca con gomme sia spiombate che leggermente appesantite, fa trasparire in pesca una straordinaria sensibilità anche alle tocche più enigmatiche delle trote in stato di generale apatia. Pescando con lanci a centro lago, la lunghezza di 8 piedi permette di ferrare con tempismo proprio predatori veloci come le fantomatiche trote di lago dalla livrea metallica. Tutta la serie di canne Akilas vanta un rapporto di grande qualità rispetto al costo abbastanza accessibile per chi ama lo spinning fatto bene! (Giorgio Montagna) Per ulteriori informazioni: Fassa Spa, tel. 02/522.0091, www.fassa.it, info@fassa.it.

portarla in cerca di qualche bella marmorata? La canna è da esca, non da pesca! Per ulteriori informazioni: Carson, tel. 011/4501668, www.strikepro.it, www.carson.it, info@carson.it

per mosche e code pesanti

REDINGTON PREDATOR Le nuove Redington Predator rappresentano l’ultimissima novità sul mercato per chi cerca canne per lanciare mosche grandi e code pesanti, per pescare in maniera aggressiva i predatori. Ad azione veloce, sono intuitive e potenti, perfette per combattere grossi lucci in acqua dolce o, in acqua salata, diffidenti bonefish con la lenza #5 o i tarpon con le potentissime versioni Bluewater 2018 per lenze #12, #14 e #16. Tutte le componenti sono saltwater e hanno come caratteristiche principali azio-

undici modelli per fly style e spinfly

NUOVE CANNE FLUMEN ne veloce e intuitiva, perfetto bilanciamento, portamulinello in alluminio anodizzato, serigrafia con la dimensione del modello sulla ghiera, punte delle sezioni rivestite in epossidica, stripping guide in alluminio e passanti a serpentina in cromo duro, puntinatura per un perfetto allineamento, portacanna in cordura prespaziato ma soprattutto garanzia a vita incondizionata. Esiste una Predator per ogni esigenza, ma sicuramente le 1090 sono quelle che abbiamo individuato per essere jolly indiscusse per la pesca di grossi predatori in acqua sia dolce che salata! Per ulteriori informazioni: Garue, via del Torchio 14, Milano, tel. 02/ 86453590, info@garue.it, www.garueshop.com, facebook.com/garueshop.

Flumen è nata con l’obiettivo di creare un ponte tra il mondo spinning e il mondo mosca. Nelle tecniche ultralight i migliori risultati si possono raggiungere solo con una perfetta combinazione esca-filo-canna. Da oggi Flumen affianca alla sua ampia e nota gamma di esche flystyle e spinfly e al trecciato ad alte prestazioni Flumen FX Nanobraid, ben cinque linee di canne per spinning ultralight completamente nuove: Riale, All Round, Fly Style Specialist, Spinnymph e Street Fishing, per un totale di undici modelli. Le canne, secondo i modelli, possono essere a 2, 3, 4 pezzi, con lunghezze da 5 a 8 piedi e range di lancio da 0,5-3 g a 1-6 g. Si tratta di canne made in Italy con componentistica top: portamulinello Fuji SKSS, anellature Fuji KR SIC, calcio in sughero portoghese tripla A+. Flumen è un marchio Extra Fishing Gear s.a.s. Per ulteriori informazioni: Extra Fishing Gear, Via Santo Stefano 6/2, Casella (GE), tel. 011/19117551, info@extrafg.it, www.extrafg.it.

finalmente disponibile nei negozi

CARSON CATSPIN 8’ La Carson CatSPIN, presentata nello Show room dello scorso numero, è ora disponibile nei negozi. Ricordiamo che è dotata di placca Fuji, anelli doppio ponte e calcio lungo per la riduzione degli sforzi in fase di combattimento. La leggerezza è garantita dal carbonio in alto modulo con peso distribuito in modo da andare egregiamente in combo con la maggior parte dei mulinelli taglia 5000 presenti sul mercato. L’azione fast permette

veloce e reattiva, adatta a varie tecniche

DARK MATTER PJDM 091 Disponibile in tre misure 2,10, 2,40, 2,70 m e tre diverse grammature, la canna Dark Matter PJDM 091 rappresenta oggi l’evoluzione delle PJDM 172. Il carbonio fasciato in alto modulo, oltre a renderla nobile ed esteticamente aggressiva è sinonimo di leggerezza. La conicità scelta in fase di progettazione e di relativi test, oltre a rendere la vetta estremamente sensibile, ha reso possibile avere adesso una serie di canne veloci e reattive, così da garantire ferrate a lunga distanza e un’ottima gestione degli inneschi anche a stretto contatto con il fondo. È una canna adatta a molteplici tecniche, come lo spinning alla spigola da riva e dalla barca, il finesse bass fishing e lo street fishing, ma perché non osare

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sicure ferrate anche a distanza; il grezzo, nonostante la potenza, riesce a divertire piegando anche con pesci di piccola taglia. La nuova canna Carson dedicata al siluro è disponibile nell’unica misura di 240 cm, ma con un calcio affidabile nel quale mettere tutta la potenza necessaria a garantire il buon esito del combattimento. L’ampiezza degli anelli consente un fluido passaggio dei nodi più comuni per la giunzione treccia/fluorocarbon. Per ulteriori informazioni: Carson, tel. 011/4501668, www.strikepro.it, www.carson.it, info@carson.it


il top per lo spinning all round

tre modelli, con 7 cuscinetti

ABU HORNET STINGER PLUS SPIN

DAIWA TATULA SV TW

La gamma di canne della casa svedese si arricchisce quest’anno con una serie realizzata con i migliori materiali disponibili e in una serie completa che assolve a qualsiasi impiego dello spinning classico. Si tratta di attrezzi estremamente reattivi nelle prestazioni grazie all’impiego della resina Powerlux 500, brevettata 3M, che ha consentito di ottenere fusti molto sottili, ultraleggeri e particolarmente resistenti alle sollecitazioni meccaniche, agli urti e alle rotture. L’azione che ne scaturisce è di tipo parabolico progressivo, con un vettino sensibile e una buona riserva di potenza nella parte bassa dei fusti, vicino all’impugnatura. Nella componentistica di primo livello spiccano gli anelli originali Fuji a ponte singolo della serie K con anello interno in Sic. Originale Fuji è anche il portamulinello dalla struttura ergonomica che rende la presa comoda e sicura. L’impugnatura splittata in due parti si compone di sughero naturale di prima scelta e di schiuma di gomma (EVA) della migliore qualità. Doppio portaamo, che consente l’attacco di ogni genere di artificiale. La serie completa si compone di dodici modelli che partono dalle misure più corte da 1,83 m in uno e due pezzi a quelle più lunghe da 2,74 e 2,79 m, per la gestione di esche rispettivamente fino a 50 e 80 g. ABU Garcia è distribuita da Pure Fishing Italia, via Cà Nova 11, Lonato del Garda (BS), tel. 030/9102968, info-it@purefishing.com; www.it.purefishing.com, www.abugarcia.it

Nuovi per il 2018, i Tatula SV sono gli eredi dei mulinelli da bass fishing più utilizzati nella nostra penisola. Robusti e affidabili come i mulinelli della precedente serie, i nuovi Tatula godono delle migliorie legate al concetto SV – StressFree Versatile –, in grado di ridurre drasticamente i ‘backlash’ e di facilitare l’utilizzo di esche molto leggere anche in presenza di vento. I Tatula SV montano il rivoluzionario rullino guidafilo T-Wing, soluzione tecnica in grado di assicurare lanci più lunghi, riducendo l’attrito generato dai rullini tradizionali. La fluidità di rotazione è garantita da ben sette cuscinetti, di cui due del tipo CRBB (anti-corrosione) montati nei punti critici. La frizione è del tipo UTD – Ultimate Tournament Drag –, mentre corpo e bobina in alluminio fermano il peso del mulinello a soli 200 g. Tre i modelli, disponibili nei migliori negozi a un prezzo consigliato di 219 euro. Caratteristiche tecniche: • Super Versatile Concept • Corpo super-compatto in alluminio • Bobina in alluminio • Frizione UTD • Tecnologie Air Rotation, T-Wing System, Magforce-Z • 7 cuscinetti, di cui 2 CRBB anti-corrosione • Swept Handle da 90 mm modello capac. bobina rapp. recupero cusc. sfere peso (g) freno (kg) 103HL 110 m - 14 lb 6.3:1 (65 cm) 5+2 CRBB 200 5 103HSL 110 m - 14 lb 7.3:1 (74 cm) 5+2 CRBB 200 5 103XSL 110 m - 14 lb 8.1:1 (83 cm) 5+2 CRBB 200 5 Focus sulle soluzioni tecniche applicate ai Tatula SV TW SV Concept (Stress Free Versatile Concept). Ha come obiettivo quello di permettere il facile uso di un’ampia gamma di esche, dalle ultra-light a quelle più pesanti. Il cuore del concetto SV è la nuova bobina SV Spool, super leggera e a bassa capacità. T-Wing. Offre un imbobinamento perfetto della lenza lungo tutto l’asse della bobina, garantendo al contempo performance di lancio inarrivabili per qualsiasi mulinello non dotato di questo sistema. Magforce. Freno magnetico intelligente che adatta la sua azione alle fasi del lancio: forte all’inizio, debole alla fine. Lanci più lunghi e problema dei grovigli drasticamente ridotto. Per ulteriori informazioni: Daiwa Italy, www.daiwaitaly.it, info@daiwa italy.it.

un nuovo anello in Torzite-Titanium

FUJI T-ATTG Dopo il successo ottenuto nel mercato giapponese, è arrivato in Italia il Fuji T-ATTG, nello specifico l’anello in torzite con gambo in titanio a ponte singolo. Questo speciale anello è stato creato appositamente per gli amanti delle tecniche di pesca più leggere, che negli ultimi anni hanno invaso il mercato globale, in particolare la Trout Area e il Light Rock Game. La struttura di questo anello è stata concepita per incanalare le vibrazioni emesse da filo, esca e pesce direttamente al fusto, senza che vengano disperse. La struttura è inoltre più leggera e più flessibile, garantendo ulteriormente il passaggio di vibrazioni e sopratutto precisione e distanza di lancio. L’anello è disponibile solo nella versione TorziteTitanium nelle misure 20-16-12-10-8. Nell’immagine qui sotto l’esempio di montaggio di una canna da Trout Area da 6’.

Per ulteriori informazioni: Majora Intelligent Fishing, tel. 02/95364376, www.majorafishing.com, www.majoraspinning.com.

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show room nelle ferrate e minor numero di pesci persi: è la coda ideale per chi pesca a secca, sommersa e ninfa. Per ulteriori informazioni: Garue, via del Torchio 14, Milano, tel. 02/ 86453590, info@garue.it, www.garueshop. com, facebook.com/garueshop.

un’ottima coda da luccio

AIRFLO SNIPER un piccolo argano per il baitcasting

ABU REVO WINCH Nuova versione per il Revo Winch, il mulinello della casa svedese giunto alla sua terza generazione e ulteriormente potenziato nelle prestazioni. Winch è il modello dal recupero più potente nella gamma dei Revo low profile, un autentico piccolo argano che come tutti i Revo da baitcasting dispone di profilo ribassato che li rende facili da utilizzare per chiunque. Costruito per crankbait e altre esche che oppongono molta resistenza al nuoto, il Revo Winch dispone di un basso rapporto di 5.4:1, pari a 56 cm per giro di manovella, per incrementare la potenza di recupero. La manovella è strutturata con un braccio lungo e con due pomelli di dimensioni maggiorate che facilitano la presa e potenziano i recuperi pescando per ore senza sforzo. Otto cuscinetti a sfera in acciaio inox e un cuscinetto a rulli sono piazzati nei punti soggetti a maggiore stress meccanico, rendendo la meccanica più fluida e silenziosa. Meccanica che è stata completamente ridisegnata risultando ancora più robusta e affidabile. Il basso rapporto di recupero tipico del Winch consente una migliore presentazione degli artificiali nei recuperi lenti; non a caso questo mulinello low profile è perfetto per gestire a dovere crankbait, spinnerbait e pesci palettati che oppongono molta resistenza al recupero. La leggerezza di insieme è un altro punto di forza a favore di questo mulinello di ultima generazione: il telaio in lega X2-Craftic non aumenta il peso e aggiunge robustezza e un punto di appoggio più stabile alle parte meccaniche interne. Albero e dente d’arresto sono trattati con Eversilk, per una copertura simile al diamante che aumenta la robustezza superficiale degli ingranaggi principali, riducendo gli attriti. Disponibile in una sola misura, Revo Winch può contenere fino a 165 m di filo dello 0,32 mm. Tutta la produzione ABU Garcia è distribuita per l’Italia da Pure Fishing Italia, via Cà Nova 11, Lonato del Garda (BS), tel. 030/ 9102968, info-it@purefishing.com; www.it.purefishing.com, www.abugarcia.it

Megafly segnala la coda Sniper, senza ombra di dubbio uno dei best seller di casa Airflo. Inizialmente studiata per la pesca degli striped bass, questa coda si è rivelata il ‘non plus ultra’ per la pesca del luccio grazie a un profilo particolarmente azzeccato, in grado di caricare perfettamente la canna anche in condizioni di vento teso o utilizzando artificiali di grosse dimensioni. Proposta in versione galleggiante, intermedia, affondamento S3 e affondamento S7, permette di approcciare qualunque situazione di pesca. Per ulteriori informazioni: www.megafly.it, info@megafly.it, tel. 049/7358498.

estremamente potente, facilita i lanci molto lunghi

RIO TROPICAL SERIES OUTBOUND SHORT Le Tropical Series sono una specialty di Rio espressamenta progettata per pescare in climi caldi e le Outbound Short si distinguono per essere code estremamente potenti, studiate per facilitare e permettere lanci molto lunghi. WF dalla punta estremamente corta e pesante, permettono di lanciare con poco sforzo anche il più pesante degli artificiali a distanze ragguardevoli. Un range molto elevato di densità e azioni rende questa serie di code estremamente versatile. Sono costruite con tecnologia XS, per performance in termini di scorrevolezza senza eguali e un coating resistente alle temperature e alla salsedine tropicale. Disponibili nelle versioni WF Floating, Floating/Punta Intermedia, Intermedia/ Punta affondanteS6.

per presentazioni delicate

RIO INTOUCH TROUT LT La InTouch Trout LT è la coda definitiva per le presentazioni delicate, con un core a bassissimo coefficiente di elasticità. È disponibile in versione sia DT che WF, dalla dalla #3 alla #6, e ha come caratteristica principale quella di un taper frontale molto lungo, per consentire presentazioni più leggere e per facilitare i lanci roll. Il core InTouch eleva le prestazioni di questa coda a livelli estremi, consentendo una migliore sensibilità e comprensione dei tempi del lancio, un sollevamento più immediato e rapido della coda dall’acqua e mending precisi. Bassa elasticità significa anche migliore tempestività

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Per ulteriori informazioni: Garue, via del Torchio 14, Milano, tel. 02/ 86453590, info@garue.it, www.garueshop.com, facebook.com/garueshop.

per il bass e per le spigole

YUM PULSE Pulse è il nuovissimo e voluminoso shad di Yum. Realizzato nella misura di 4”, è studiato per il bassfishing ma risulta utile anche nella pesca alle spigole, perfetto se innescato sia a Texas che su classiche jig head, op-


pure come trailer per swimming jig. Le scanalature trasversali presenti sul corpo, oltre a donare maggiore mobilità all’esca, muovono una grossa quantità d’acqua, che va a sommarsi a quella mossa dalla sovradimensionata coda paddle, capace di azionarsi anche solo nella fase di caduta. Un’arma in più, creata con i migliori bassmen odierni assieme a tutta l’esperienza di Yum nella realizzazione di softbait secondo i rigidi criteri qualitativi del made in USA. Disponibile in cinque colorazioni. Per ulteriori informazioni: Majora Intelligent Fishing, tel. 02/95364376, www.majorafishing.com, www.majoraspinning.com.

due nuove colorazioni per il ‘mommottino’

SEASPIN MOMMOTTI 115 SF

Il Mommotti 115 SF, slow floating, è uscito sul mercato da poco tempo ma ha già avuto grandi consensi e suscitato molto interesse in tutti i pescatori non solo marini. È l’esemplare più piccolo della serie Mommotti e il nuoto morbido, che contraddistingue le taglie superiori, sembra trovare una perfetta realizzazione con le sue dimensioni ridotte. Se a questo aggiungiamo la capacità di fare sbandate più accentuate rispetto al solito, grazie al sistema interno chiamato Baricentro Dinamico, in sigla D.C.G. (Dynamic Centre of Gravity), ci rendiamo subito conto di come questa nuova esca rappresenti un vero e proprio ‘cioccolatino’ per le nostre prede. Con una lunghezza di 115 mm e un peso di 12 g è l’artificiale più piccolo e più leggero della serie ed è valido praticamente per tutti i pesci sia marini che di acqua dolce. Armato con due ancorette di taglia #6 resistenti alla corrosione salina, è attualmente presente sul mercato con undici diverse colorazioni. Tra queste due nuove colorazioni, Blue Acc e Metal Ayu, che molto probabilmente verranno utilizzate in futuro anche negli altri modelli della serie. Per ulteriori informazioni: Utopia Tackle s.r.l., Via Lenin 216/e, loc. San Martino Ulmiano, 56017 San Giuliano Terme (PI), tel. 347/8519369, info@seaspin.com, www.seaspin.com.

qualità delle hardbait in legno con quelle realizzate con materiali plastici. L’azione di nuoto, molto naturale e perfettamente adattata a ogni misura, è quella tipica dei minnow in legno, mentre la precisione costruttiva e la durata sono tipiche delle imitazioni di pesci fatte in polimero. Ma la nuova gamma di hardbait Berkley ha dato vita anche a serie che potremmo definire ‘polifunzionali’, ossia che possono essere impiegate e recuperate nei modi più differenti, rivelando prestazioni tipiche dei vari gruppi di hardbait. Il nuovo Juke, per esempio, è un’imitazione di minnow dalla struttura particolare che si adatta ad essere impiegato con diverse tecniche di recupero con azioni ultra uniche. Il profilo piatto sviluppa al massimo bagliori di luce, mentre particolari colorazioni enfatizzano questa funzione. Il peso concentrato ne permette una facile lanciabilità anche con fili di buon diametro. Disegnato per pescare in acque tranquille, Juke può essere recuperato anche come un jerkbait, producendo sbandate vistose. Ma funziona anche da twitch bait nei recuperi a strappetti, con pause più o meno lunghe. Nei recuperi monotoni, invece, si muove con oscillazioni molto interessanti per tutti i pesci carnivori. Il timone di nuoto di dimensioni contenute facilita le sbandate ampie nei recuperi stop and go. L’effetto leggermente affondante ne fa un artificiale molto reattivo anche nelle jerkate con pause più lievi. È disponibile nelle misure da 78 - 100 - 128 mm, adatto quindi per cavedani, trote, bass, perca e lucci. Berkley fa parte del marchio Pure Fishing ed è distribuito da Pure Fishing Italia, via Cà Nova 11, Lonato del Garda (BS), tel. 030/9102968, info-it@purefishing.com; www.it.purefishing.com.

un rotante dedicato

DELALANDE SPECIALE CEFALO Questo speciale cucchiaino di casa Delalande nasce per la pesca del cefalo nelle foci e nelle zone portuali, dove spesso questi pesci, in genere docili, diventano particolarmente suscettibili alle vibrazioni, che li spingono ad attaccare con violenza i nostri artificiali. Realizzato in acciaio inox, è inattaccabile dalla salsedine e dalla ruggine, il che lo rende un prodotto duraturo nel tempo. Per ulteriori informazioni: Majora Intelligent Fishing, tel. 02/95364376, www.majorafishing.com, www.majora spinning.com.

la più versatile delle hardbait

BERKLEY JUKE Nel suo programma di progettazione delle nuove hardbait, il marchio americano Berkley ha riunito il suo team di ingegneri specializzati nel design di esche artificiali mettendoli in cooperazione con un team di pro anglers, tra i quali il campione mondiale di bassfishing David Fritts. Ne sono scaturite esche incredibilmente reattive, che abbinano le migliori 3/2018

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show room 14 g, in quattro colorazioni

in un nuovo materiale elastico e trasparente

BOOYAH BANKROLL JIG

STONFO STREAMER SOFT HEADS

Bankroll è il nuovo jig di Booyah pensato per le presentazioni stand-up di grossi worm o craw, da animare lentamente sul fondo, imitando un gambero in posizione di difesa o un grosso anellide nell’intento di scavare il terreno. È perfetto da utilizzare sia in acqua alta che bassa su fondali liberi o con vegetazione bassa, dove la softbait usata come trailer possa spuntare e attirare l’attenzione di qualche bass. Lo skirt è realizzato da 50 filamenti del miglior silicone sul mercato, per garantirne durevolezza e un’assoluta naturalezza nel movimento. Il peso di 14 g permette di lanci a grande distanza e affondamenti rapidi, con un perfetto assetto fondo. Disponibile in quattro colorazioni. Per ulteriori informazioni: Majora Intelligent Fishing, tel. 02/95364376, www. majorafishing.com, www.majoraspinning.com.

con doppia sicurezza contro le aperture accidentali

MOLIX STAY LOCK SNAP Gli Stay Lock Snap sono moschettoni estremamente solidi e robusti, realizzati in acciaio inox di alta qualità e rifiniti in colore Black Nickel. La loro particolarità sta nel meccanismo di chiusura e apertura che determina una doppia sicurezza e che tende a prevenire con grande efficacia le aperture accidentali durante i combattimenti con il pesce. La grande affidabilità e la resistenza alle forti trazioni li ha resi la prima scelta per i pescatori di lucci e siluri. Per lo stesso motivo sono utilizzati senza problemi e in svariate tecniche anche per la pesca in mare. Gli Stay Lock Snap sono disponibili in diverse taglie e possono essere utilizzati con esche medie e over size. Misure disponibili: S (40 kg), M (55 kg), L (70 kg). Per ulteriori informazioni: Pro Tackles, tel. 051/887919, www.molix.com, info@protackles.com.

Offset Point Black Chrome Hook

OMTD OH3700 Il nuovo OMTD OH 3700 è un amo saltwater versatile, resistente e robusto, studiato per la pesca ai giganti del mare. Ideale per drifting e trolling a tonni, rostrati e ricciole, grazie all’ampio gap e alla punta offset si presta per la personalizzazione di inneschi con esche anche naturali. La punta ricurva assicura un’elevata e profonda penetrazione. È costruito con acciaio rinforzato di alta qualità (Steel Special Grade) made in Japan, forgiato con un innovativo processo termico e rifinito in Black Chrome per un uso marino, per garantire la migliore resistenza alla corrosione. Misure disponibili: 2/0, 3/0, 4/0. Per ulteriori informazioni: Pro Tackles, tel. 051/887919, www.molix.com, info@protackles.com.

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Con la realizzazione delle testine rigide ‘Streamer fish heads’, la ditta Stonfo ha realizzato un prodotto che va a colmare una grossa lacuna nel settore delle imitazioni di piccoli pesciolini e simili. Il successo, pertanto, è stato immediato e il prodotto ha riscosso il consenso di una gran parte di costruttori. Ma come l’esperienza insegna, lo studio di un prodotto e l’esperienza sul campo portano a pensare a nuove realizzazioni e ad ampliarne l’utilizzo. Nascono così le testine ‘Streamer Soft Head’ (art. 689700), prodotte ora in cinque diverse misure, identiche nella forma e nelle dimensioni alle Streamer fish heads ma con la particolarità di essere realizzate in un nuovissimo materiale elastico e perfettamente trasparente. L’elasticità del materiale consente di inserire anche nelle misure più piccole grossi ami (1/0-2/0), aventi occhielli di diametro rilevante. Tale caratteristica si è dimostrata di vitale importanza soprattutto nella pesca in mare sulle mangianze, quando si debbano realizzare imitazioni di latterini, sardine e simili. In questi casi vi è la necessità di avere artificiali di dimensioni relativamente ridotte ma montate su grandi ami. Con queste testine il montaggio viene semplificato al massimo, ottenendo risultati davvero sorprendenti. Per ulteriori informazioni: Stonfo, tel. 055/8739615, www.stonfo.com, stonfo@stonfo.com.

scarponi e chiodi di alta qualità, per la massima durata

REDINGTON SKAGIT RIVER BOOT E GOAT HEAD Gli Skagit River Boot della Redington offrono massima durata, supporto, comfort e tempi di asciugatura molto rapidi. Gli stivali sono adatti per qualsiasi fondale e per ogni condizione meteorologica. La punta, il tallone e il fianco dello scarpone sono rinforzati con rivestimento in gomma che li rende resistente alle abrasioni, mentre i pannelli laterali in mesh ne garantiscono un velocissimo drenaggio dell’acqua. I ganci e gli anelli passalacci sono arrotondati e in metallo con trattamento anticorrosione, per un facile utilizzo e per assicurarne la durata. Sono disponibili con suola sia in feltro che in gomma, entrambe le versioni compatibili con i chiodi. I Goat Head sono la proposta di Redington per ‘armare’ le suole degli scarponi. In acciaio inossidabile, sono perfetti per aumentare la trazione ed evitare spiacevoli situazioni sul fiume. La confezione è da trenta pezzi ed è fornita di comodo cacciavite per il posizionamento e il fissaggio dei chiodi sulla suola. Per ulteriori informazioni: Garue, via del Torchio 14, Milano, tel. 02/ 86453590, info@garue.it, www.garueshop.com, facebook.com/garueshop.


nuova colorazione Navy Camo

MOLIX STREET FISHING BAG Debutta la nuova colorazione, dedicata agli amanti del mare, della Street Fishing Bag di Molix, la speciale borsa da pesca water resistant realizzata in 100% Premium Quality Polyester e dotata di otto tasche, di cui due interne. La facile apertura a libro ne consente l’uso senza doverla sfilare di dosso. Dotata di diversi ganci e porta accessori ai quali fissare qualsiasi cosa, ha maniglia e spallaccio imbottito. La Fishing Bag è caratterizzata da una grande quantità di particolari che la rendono unica, versatile e personalizzabile. Nonostante le dimensioni contenute, ha una grande capacità che consente al pescatore di portare comodamente al suo interno tutto ciò che serve. Disponibile anche nei colori Black/Grey e Black/Camo. Per ulteriori informazioni: Pro Tackles, tel. 051/887919, www.molix.com, info@protackles.com.

ottima per street fishing, trout area e rock fishing

MOLIX LURE CASE Le Molix Lure Case consistono in una serie di portaesche nate dalla richiesta di accessori specifici per Street fishing, Trout area e Rock fishing, tecniche nelle quali equipaggiamenti leggeri ed essenziali sono una necessità. La realizzazione con materiali resistenti e di prima scelta, come il rivestimento in Black Camo e le grosse cerniere, pronte a sostenere le continue aperture, ne garantiscono solidità e durevolezza. Il robusto moschettone consente di assicurare l’’astuccio’ ai passanti di giacche, pantaloni o su quelli della Street Fishing Bag di Molix per avere le esche sempre a portata di mano. All’interno due fogli in neoprene possono contenere ondulanti, minnow e jig; le piccole gomme o la minuteria potranno essere alloggiate nella tasca trasparente con zip posta tra i due fogli. Disponibile nelle due misure S (17,5 x 8,5 x H 4 cm) e M (20 x 15 x H 4,5 cm). Per ulteriori informazioni: Pro Tackles, tel. 051/887919, www.molix.com, info@protackles.com.

un fishfinder ‘collega e peschi’

LOWRANCE HOOK2 9 TRIPLE SHOT Lowrance Hook2 9 TripleShot è il fishfinder più intuitivo al mondo e fornisce menu semplici, funzioni importanti facilmente accessibili e un sonar a regolazione automatica. Hook2 9 offre prestazioni Lowrance comprovate, è dotato di un sonar TripleShot 3-in-1 con copertura Chirp ad alta frequenza, grandangolare, SideScan e DownScan Imaging e comprende una mappa base mondiale. «Collegalo e inizia a pescare», così dice lo slogan. Ed è proprio così: facile! La serie vanta infatti carat-

teristiche e funzionalità semplici da utilizzare, normalmente disponibili solo su sistemi di ricerca pesci avanzati, il tutto a un prezzo conveniente. Hook2 9 offre un cono di copertura sonar ampio più del doppio rispetto alla copertura sonar dei fishfinder tradizionali. Questa maggiore copertura rende più semplice rilevare i pesci e tenere traccia delle esche immerse nell’acqua. Inoltre, la serie Hook2 viene fornita anche con le opzioni per sonar 2 in 1 e 3 in 1. Queste soluzioni potenziate offrono immagini accurate dell’ambiente sottomarino su display widescreen estesi, compresa la posizione dei pesci, la struttura, la posizione delle esche, tutto insieme a un trasduttore in dotazione. La serie, completamente automatizzata, elimina il fastidio di dover impostare il sonar, grazie a un’unica impostazione per creare archi di pesce più visibili, mantenendo comunque la chiarezza e la separazione dei bersagli. Hook2 9 dispone di una mappa base CMap avanzata integrata e offre l’opzione per le mappe aggiornate di C-Map e Navionics. La gamma Hook2 ha una soluzione che offre il fishfinder di cui hai bisogno a un prezzo adatto alle tue esigenze. Hook2 è dotato di un’ampia gamma di dimensioni dello schermo, da 4 a 12 pollici, con tre diverse opzioni sonar e un’ampia gamma di modelli solo con mappa/waypoint. Per ulteriori informazioni: Navico Italia srl, via Benadir 14, Milano, tel. 02/26149517, www.navico.com.


mercatino CANNE, MULINELLI, ARTIFICIALI, ACCESSORI Vendo canna Hardy 9’ #6 4pc, praticamente nuova, modello 2012, € 350. Roberto, Vigevano (PV). 347/7842148r.guggiola@virgilio.it. (C) Vendo canna da mosca Sage XP 9’ #5 travel 4 pezzi, originale, con tubo e fodera, ottime condizioni, euro 280. Foto su richiesta. Giuseppe, 366/4006060, bnassi@libero.it. (B) Vendo canna Loomis GLX - TLT 7.6 #3, 3 pezzi, by Roberto Pragliola. Introvabile, condizioni perfette, il top per la tecnica TLT, solo se seriamente interessati. Foto WhatsApp e prezzo su richiesta. Giuseppe, bnassi@ libero.it, 366/4006060. (B) Vendo canna da mosca Orvis Elios 2 9’ #5 mid-flex in 4 pezzi, nuova mai usata, a euro 550. Garanzia Orvis 25 anni. Aldo, aangle@libero.it. (B) Vendo canna da mosca in carbonio ‘Julia Rod’ by Pierluigi Zanin 8’6” #5, condizioni ottime. A richiesta fornisco fotografie esplicative. Alfred, freddifly@alice.it. (B) Vendo canna da pesca Cabela’s Fish Eagle II. Canna in carbonio da viaggio, 4 sezioni, montata 2.13 m, chiusa 58 cm, monta un mulinello a bobina rotante (baitcasting). Usata pochissimo, condizioni ottime, praticamente nuova. Alfred, freddifly@alice.it. (B) Vendo canna da spinning Daiwa mod. Steez AGS 671 MHFS AF Shooting Star monopezzo 7-28 g, lunghezza 2,01 m, anelli in AGS, portamulinello con chiusura micrometrica. Acquistata a novembre 2016, valore da nuova 429 euro (catalogo Daiwa francese), vendo a euro 270, spese di trasporto da concordare. Giorgio, tel. 347/1967340, sorad@libero.it. (A) Vendo canna da mosca in bamboo refendu nuova, 2,02 m, coda 5, azione di punta, costruita da noto rod maker italiano. Prezzo 300 euro. Renzo, tel. 338/1365571, procaccirenzo61@gmail.com. (A)

LIBRI E RIVISTE «La Pesca Mosca e Spinning» (39 fascicoli) e altre, per un totale di 89 riviste di pesca mensili o bimestrali, anche annate complete, perfettamente conservate e senza alcun difetto, anni 2006 /2016. Alfred, freddi fly@alice.it (B)

Se desiderate vedere pubblicato gratuitamente sulla rivista il vostro annuncio, potete effettuare l’inserzione online collegandovi al nostro sito www.lapescamoscaespinning.it. Il testo viene ripetuto per non più di due numeri consecutivi. Gli annunci sono riservati ai privati.

recensioni Fishing in Alto Sarca e Chiese, Consorzio per il Turismo Giudicarie Centrali 2018, 21×29,7 cm, 220 pp., completamente illustrato a colori, 45,00 € In occasione del 38° Campionato mondiale di pesca a mosca, che si terrà in Trentino dal 16 al 23 settembre prossimi, è uscito questo bel volume con il patrocinio della Comunità delle Giudicarie e dei Consorzi dei comuni Bim del Sarca e del Chiese. Ideato e coordinato da Redi Pollini, con testi di Ornello Binelli e Umberto Federizzi, il libro presenta attraverso immagini di grande qualità, dovute ai fotografi Alessandro Seletti e Marco Simonini, oltre che a materiale d’archivio, alcune delle zone che rappresenteranno i campi gara del Campionato mondiale. Ogni zona è descritta dai testi (in italiano, inglese e tedesco) e soprattutto dalle foto, in relazione alla pesca ma anche agli splendidi ambienti naturali nei quali questa può essere esercitata. Il terri-

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torio delle Valli Giudicarie nel Trentino occidentale, nel quale scorrono i fiumi Sarca e Chiese, si contraddistingue da sempre per la tradizionale cultura dell’ospitalità, in grado di offrire ai numerosi turisti – estivi come invernali – ampie opportunità legate ai molteplici itinerari ambientali, naturalistici e artistici. «La montagna si presenta in tutto il suo incanto: torrenti spumeggianti, distese di pascoli, alte cime. Boschi di colore verde intenso degradano dai versanti montuosi verso il fondovalle, fermandosi a ridosso di piccoli paesi che svelano, ad uno sguardo attento, tesori nascosti di cultura alpina, religiosa e popolare». E, nel rispetto di tali ambienti, il territorio è stato sempre teatro della pratica di numerosi sport, dallo sci all’alpinismo, alla pesca. Il volume costituisce dunque un’occasione per conoscere meglio questi affascinanti luoghi, magari in preparazione di una vacanza che possa unire la pesca nel Sarca e nel Chiese, come negli altri numerosi corsi d’acqua e nei laghi illustrati dal volume, alla partecipazione come spettatori al Campionato mondiale. Il volume è disponibile presso il negozio Like a river, via Guadiana 10, Reggio Emilia, tel. 0522/944041, www.likeariver.it.




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