La Pesca Mosca e Spinning 4/2019 anteprima

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AGOSTO-SETTEMBRE 2019 € 6,90

Poste Italiane SpA – Spedizione in abbonamento postale – D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/2/2004 n. 46) art. 1, c. 1 C/SA/40/2016 - anno XIX, n. 10 - Agosto-Settembre 2019

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Biferno Avostanis Gacka 3: autunno Patagonia argentina Extended body [12 pp.] Trentino: Cece e Lagorai

Jig leggeri Tempo di lampughe Light rock a Venezia Street fishing Treviso Soft big bait per il luccio Light spinning alle occhiate




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TRENTINO: A PESCA IN ALTA QUOTA

di Francesco Moni e Andrea Vescovi

di Jacopo Piazzi

Direttore responsabile Eugenio Ortali

STREET FISHING IN TREVISO

Il lago di Cece e quello di Lagorai sono due delle tante perle che il Trentino riserva agli amanti della pesca. I salmerini di fonte e le trote fario che li abitano vi ripagheranno al meglio del po’ di cammino che occorre per raggiungerli.

Una presentazione della prossima edizione estiva dell’Italy Street Fishing Game, a Treviso, sulla scorta degli esiti della scorsa edizione, con consigli pratici su strategie di pesca e attezzature, validi per tutti coloro che vogliono avvicinarsi a questa sempre più diffusa tecnica.

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LO SCONFINATO UNIVERSO DEI JIG LEGGERI

CHRISTOPHER ROWNES

di Gianluca Sulas I nuovi jig leggeri, da impiegare con canne da spinning in tecniche come lo shore jigging, consentono di effettuare tante catture diverse, dalle lampughe alle spigole ai saraghi, in vari ambienti: zone lagunari, fondali sabbiose e secche.

L’inglese Christopher Rownes, dopo essersi perfezionato con Mel Krieger, ha tenuto con lui molti corsi di pesca. Vive ora in Svizzera, dove Armando l’ha raggiunto per un fare un ‘tagliando’ alla sua tecnica di lancio a una e due mani e ha colto l’occasione per fargli qualche domanda.

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redazione@lapescamoscaespinning.it www.lapescamoscaespinning.it www.facebook.com/MoscaeSpinning http://twitter.com/lapescaMeS www.flickr.com/photos/moscaespinning www.youtube.com/user/MoscaeSpinning

Hanno collaborato a questo numero Moreno Bartoli, Francesco Bonini, Pietro Brunelli, Angelo Celino, Fabio Federighi, Loris Ferrari, Paolo Fortunati, Massimo Ginanneschi, Davide Lugato, Cristiano Luraschi, Ivano Mongatti, Francesco Moni, Giorgio Montagna, Michele Moro, Jacopo Piazzi, Armando Quazzo, Federico Renzi, Gianluca Sulas, Andrea Vescovi, Gabriele Zingaro

Amministrazione, pubblicità, abbonamenti e arretrati Zona Franca Edizioni srl Via V. Veneto 169 • 00187 Roma tel. 06/42.90.38.54 abbonamenti@lapescamoscaespinning.it

di Armando Quazzo

Pubbliche relazioni e pubblicità Renzo Della Valle, Giorgio Montagna renzo.dellavalle@gmail.com, jomontagna@tiscalinet.it

Pubblicazione periodica Disponibile anche in versione digitale su www.ezpress.it Tutti i diritti riservati LA PESCA MOSCA E SPINNING ZONA FRANCA EDIZIONI srl Iscrizione ROC n. 26695 del 22.9.2016 Registrazione presso il Tribunale di Roma n. 225 del 29.9.2014 Direttore editoriale Giulio Fascetti Stampa: Tuccillo Arti Grafiche, Afragola Distribuzione: Press Di, Distributore stampa e multimedia srl - 20134 Milano

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PATAGONIA ARGENTINA

TEMPO DI LAMPUGHE

di Paolo Fortunati

di Giorgio Montagna

Nell’area del Norte Neuquino si trovano fiumi poco battuti e più difficili da raggiungere rispetto a quelli più noti di questa famosa zona di pesca, come per esempio quelli un po’ più a sud, dove si pesca appunto in fiumi più blasonati ma anche più frequentati.

Dalla fine di agosto sino ai primi di novembre le coste liguri costituiscono il teatro ideale per allamare sia a mosca che a spinning numerose lampughe di medio-piccola taglia che, se insidiate con giusta attrezzatura, sono pesci belli e divertenti in canna grazie alla difesa che sprigionano.


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BIFERNO. NEL CUORE DEL MOLISE

LIGHT ROCK FISHING VENICE

SOFT BIG BAIT PER IL LUCCIO

di Davide Lugato

di Cristiano Luraschi

La recente prima edizione del Light Rock Fishing Venice Trophy 2019 ha creato interesse e curiosità per una tecnica che può essere praticata a vari livelli e che in laguna trova una declinazione particolare, rivolta a pesci grufolatori e d’agguato, di galla, di tana e roccia.

La realizzazione in proprio di esche siliconiche, delle quali ha qui parlato anche Loris Ferrari in relazione agli stampi, può dare grandi soddisfazioni, ma non è molto praticata, e ancor meno in relazione alle esche da luccio. Speriamo che faccia da stimolo questo bell’articolo di Cristiano.

di Gabriele Zingaro A secca e a ninfa sul Biferno: consigli per artificiali e attrezzature per pescare nelle diverse stagioni nel bel fiume molisano, fra il comune di Bojano e la zona poco a valle del comune di Colle d’Anchise.

RUBRICHE 04 90 96

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LIGHT SPINNING ALLE OCCHIATE

LE STAGIONI DEL GACKA terza parte

di Angelo Celino «Con l’aumento delle temperature durante la stagione estiva, le occhiate tendono a predare la minutaglia presente in superficie su batimetriche che variano dai 6 ai 15 m, per cui l’utilizzo di un natante facilita l’incontro», pescando ‘a vista’ o facendo uso di un ecoscandaglio.

NOTIZIE SHOW ROOM MERCATINO

INTERAGISCI CON LA RIVISTA!

di Pietro Brunelli Dopo la primavera (sul numero precedente) e l’estate (sullo Speciale Estate), siamo giunti all’autunno, con la descrizione delle caratteristiche del Gacka in questo periodo e le opportunità di pesca del mese di ottobre.

visita il nostro SITO con gli indici completi per numero e per autore leggi i nostri BLOG con le ultime novità, gli approfondimenti, i contenuti esclusivi

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AVOSTANIS. UNA PALESTRA TRA LE VETTE

di Ivano Mongatti

di Francesco Bonini A circa 2000 m, sopra l’abitato di Paularo, si trova un laghetto di origine glaciale, stupendamente incastonato nella cornice delle Alpi Carniche, le cui acque sono densamente popolate da famelici salmerini di fontana.

EXTENDED BODY L’extended body, ovvero il sistema di montaggio del corpo che mira a farlo estendere oltre la curvatura dell’amo, può essere realizzato in vari modi e vari materiali, dal dacron alla microciniglia, dal foam alle colle gommose, dai cervidi al Vetrap e al Parafilm ecc.

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fish facts

a cura di Marco Sammicheli

un video promosso da AMBER

LOVE FLOWS A volte, anzi spesso, le cose molto evidenti passano inosservate. Altre volte si considera che certi problemi siano intoccabili e da subire nostro malgrado. Per i pescatori è evidente come tutte le acque, sia interne che marine, siano afflitte da una quantità di problemi, indipendenti l’uno dall’altro ma tutti partecipi di un gravissimo degrado. Uno dei problemi in bella vista consiste nel fatto che le acque correnti di fiumi e torrenti sono costellate di sbarramenti. Dighe e briglie sono state costruite per migliorare l’assetto del territorio e soddisfare richieste di risorse ma hanno invariabilmente generato gravi problemi. L’impatto disastroso degli sbarramenti sui corsi d’acqua viene, se non ignorato, certamente sottovalutato e in Italia si sta ancora andando nella direzione opposta a quella che il buon senso ormai ci indica chiaramente, continuando a costruire briglie, mentre nel resto del mondo sta aumentando in modo esponenziale la loro demolizione. Il mito modernista dello sfruttamento delle risorse naturali sta ormai da tempo presentando un conto molto salato da pagare e se quella delle dighe non è l’emergenza più grave a livello planetario, di certo oltre che farne parte è un indicatore molto significativo del modo in cui vengono gestiti gli ambienti naturali e della partecipazione delle persone alla gestione del territorio in cui vivono. Da pescatori è forse più facile da capire quanto sia dannosa la frammentazione di un fiume in tratti separati da muri di cemento invalicabili per i pesci. La pratica di realizzare opere che consentano ai pesci di superare gli sbarramenti, pur cresciuta, resta ancora fortemente insufficiente, ma del resto non è la vera soluzione del problema e dovrebbe essere adottata solo come alternativa in caso di impossibilità di smantellare completamente lo sbarramento. Esclusi pochi casi virtuosi, in Italia mancano i passaggi per pesci ma soprattutto abbiamo un incredibile

e ancora non valutato numero di sbarramenti piccoli e grandi completamente inutili ed anzi, evidentemente dannosi. La prima necessità in questa prospettiva sarebbe quella di avere dati, conoscere quanti e quali sbarramenti ci sono per poterne poi valutare lo stato e la funzionalità. Un ottimo strumento di base per una ricognizione degli sbarramenti viene offerto dalla piattaforma AMBER, che permette di interagire con un database europeo su questo tema. AMBER è un’applicazione per smartphone facile da usare che permette di caricare sul database europeo informazioni dettagliate e immagini degli sbarramenti. Il momento sarebbe propizio perché AMBER vedesse una forte partecipazione nel nostro paese in preparazione dell’appuntamento del prossimo anno con la terza edizione della giornata mondiale della migrazione dei pesci. La fondazione che promuove la giornata mondiale ha recentemente pubblicato un video promozionale disponibile con sottottitoli in italiano, dal titolo Love Flows. Sarebbe molto importante che le maggiori organizzazione dei pescatori ricreativi a livello sia nazionale che locale convergessero verso un obiettivo comune inaugurando una partecipazione diffusa della loro rete territoriale al fervore che sta facendo sorgere iniziative a tutte le latitudini per restituire continuità ai fiumi. Un’adesione ad AMBER delle numerose sedi associative sparse in tutte le regioni porterebbe alla luce la realtà di un elevatissimo numero di sbarramenti accumulatisi in molti decenni di gestione ingegneristica degli ambienti naturali. Tra sbarramenti inutili, dannosi, spesso dimenticati, che hanno esaurito la loro funzione o di cui si è persino dimenticato per quale motivo siano stati costruiti, gli uffici competenti avranno molto lavoro assicurato dalle demolizioni e dal ripristino degli alvei per restituire ai fiumi uno stato naturale che è fonte dei più importanti servizi ecosistemici a favore delle comunità locali, della loro economia, della loro salute e della loro sicurezza. AMBER (Adaptive Management of Barriers in European Rivers): https://amber.international; Giornata mondiale della migrazione dei pesci (WFMD): www.worldfishmigrationday.com; documentario Love Flows: www.youtube.com/watch?v=7tBtz2uv8fI; demolizione dighe in Europa: www.damremoval.eu.

ADERISCI AD APR

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MOSCA e SPINNING

g tiva.or aricrea c s e .p www • 2/2016

in omaggio un’esca Mommotti 180 di Seaspin


adottato il primo piano di gestione pluriennale della pesca

MEDITERRANEO OCCIDENTALE Il piano di gestione pluriennale della pesca nel Mediterraneo occidentale, adottato lo scorso giugno dal Consiglio dei Ministri della UE, è finalizzato al recupero delle popolazioni ittiche demersali (‘specie di organismi marini che nuotano attivamente ma si trattengono nei pressi del fondale’) che sono state a lungo sovrasfruttate, portandone alcune sull’orlo del collasso. La versione definitiva del piano è stata accolta con favore dalla European Anglers Alliance (EAA) e dalla European Fishing Tackle Trade Association (EFTTA), visto che una precedente versione adottata dalla Commissione Pesca del Parlamento Europeo non prendeva adeguatamente in considerazione la pesca ricreativa ma comprendeva alcuni elementi discriminatori per il settore. Il testo definitivo è più bilanciato, tenendo conto dei posti di lavoro e dell’economia sostenuta dalla pesca ricreativa a vantaggio delle comunità costiere. In altre parole, l’aspetto socioeconomico della pesca ricreativa viene tenuto in considerazione prima che vengano imposte restrizioni. Il piano, inoltre, invita gli stati membri a raccogliere più dati sulle catture della pesca ricreativa. A questo riguardo, vale la pena ricordare il contratto finanziato dalla UE per un sistema di registrazione elettronica delle attività di pesca per il quale dovranno in particolare essere considerati elementi per migliorare le attuali misure di controllo delle catture ricreative di spigola nell’Atlantico, merluzzo e salmone nel Baltico e occhione nel Mediterraneo.

gli esiti della EU Platform on Animal Welfare

FISH WELFARE Durante il quinto incontro della EU Platform on Animal Welfare dello scorso giugno è diventato chiaro come a livello di UE tutti i pesci vengono considerati «senza dubbio» senzienti, capaci di provare dolore e «più sensibili nel loro ambiente degli animali terrestri». Il tema è stato più volte affrontato a livello scientifico con risultati discordanti, ma sembra sicuro che prossimamente sentiremo spesso ripetere una sola verità e sarà sempre più difficile per le organizzazioni della pesca ricreativa sostenere con successo una diversa posizione. Ciò prospetta chiaramente la possibilità che ai pescatori ricreativi degli stati membri possa essere richiesto di pescare e maneggiare i pesci secondo i principi già presenti nelle leggi di Germania e Svizzera. In pratica, ciò potrebbe significare che ai pescatori sia vietato di andare a pesca per fare catch and release. Potrebbero essere coerenti con questa deriva anche un divieto di pesca per i bambini e un percorso di formazione con esami per ottenere una licenza di pesca ricreativa. È probabile che non si arriverà a misure di questo tipo a livello di UE, ma è possibile che alcuni stati membri ne adottino qualcuna su pressione delle organizzazioni animaliste, che possono contare su quella che è ormai considerata la ‘verità’ sull’argomento.

in attesa di una normativa

PIOMBO E PLASTICA Il provvidenziale aumento di attenzione sui problemi ambientali ha sollevato l’interesse pubblico e istituzionale su varie fonti di inquinamento. Per i pescatori ricreativi sembra avvicinarsi il momento nel quale verranno stabilite regole per evitare di disperdere nell’ambiente due dei materiali di consumo che possono arrecare danno alla fauna, sia ittica che terrestre: la plastica e il piombo. L’argomento è già da tempo oggetto di dibattito, di iniziative e fonte di preoccupazione per l’industria delle attrezzature da pesca. Se il piombo potrà nella maggior parte dei casi essere efficacemente sostituito, resta difficile pensare a quali possano essere soluzioni efficaci per il problema della plastica usata per i fili da pesca come per una sterminata varietà di attrezzi e accessori che inevitabilmente sono soggetti ad essere persi durante l’azione di pesca e che non è materialmente possibile recuperare.


notizie

a Castel di Sangro

SIM FLY FESTIVAL 2019 Anche quest’anno la SIM – Scuola Italiana di pesca a mosca – ha organizzato il Sim Fly Festival, che si è svolto nei giorni 22 e 23 giugno a Castel di Sangro (AQ) nella splendida e prestigiosa cornice dell’ex Convento della Maddalena, sede del Museo internazionale della pesca a mosca ‘Stanislao Kuckiewicz’. In questa suggestiva location si sono ritrovati, anche quest’anno, pescatori a mosca provenienti sia dall’Italia che dall’estero (Stati Uniti, Olanda, Irlanda, Danimarca, Galles, Inghilterra, Norvegia, Svizzera e Spagna), oltre ai costruttori di canne in bamboo dell’IBRA capitanati dal presidente Gabriele Gori, che hanno dispensato consigli e suggerimenti sulle tecniche di costruzione di canne in bamboo. Il Sim Fly Festival si prefigge lo scopo di presentare sia ai pescatori che al pubblico dei non addetti ai lavori la pesca a mosca e i suoi valori e principi etici che, quale sport outdoor, si integra nell’ambiente fluviale rispettandolo e tutelandolo. Sport che può e deve costituire un volano di sviluppo economico delle aree interne dell’Abruzzo e dell’Italia, attraverso la promozione della pesca a mosca tra le discipline sportive outdoor che non danneggiano l’ambiente e che possano al tempo stesso portare benessere economico contribuendo a migliorare, tutelare e salvaguardare gli ambienti acquatici e montani. Il Sim Fly Festival, quindi, vuole essere una vetrina internazionale della pesca a mosca che testimonia la possibilità concreta per lo sviluppo di un turismo di qualità che valorizza e promuove le bellezze naturali delle aree interne e dei suoi ambienti fluviali. La manifestazione rappresenta ormai un appuntamento fisso, nel corso del quale i pescatori a mosca possono confrontarsi con i migliori pescatori e costruttori italiani e stranieri nonché con gli istruttori di pesca a mosca della SIM. Il Festival è stato preceduto dai corsi per istruttori e stage di perfezionamento della SIM: per 5 giorni, con formula full immersion, allievi e istruttori hanno insegnato e appreso la tecnica di lancio TS-SIM, che è la massima espressione del lancio con le code leggere (Italian Fly Casting Style). Hanno conseguito il brevetto di allievo istruttore SIM Gianfilippo De Cesare di Castel di Sangro, Flavio Natale residente in Irlanda e Oliviero Mossier cittadino svizzero, che sapranno certamente portare nei loro territori sia la tecnica SIM che i principi etici e culturali della pesca a mosca, contribuendo alla sua diffusione.

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Venerdì 21 giugno, nella magica serata del solstizio d’estate, coronata da uno splendido cielo stellato, si è svolta la consueta serata enogastronomica ‘la trota sul palco’, dove, nel chiostro dell’ex Convento della Maddalena, i due bravissimi chef Ivano Pallotta e Patrizia D’Andrea del ristorante ‘Il Boscaiolo’ di Castel di Sangro hanno interpretato la trota quale prodotto tipico del territorio, fornita dalla troticoltura Eredi Rossi, il tutto abbinato ai vini doc abruzzesi della Cantina Miglianico. I laboratori e i minicorsi di pesca a mosca gratuiti sono stati frequentati da giovani e appassionati che hanno potuto apprendere la bellissima arte del lancio e della costruzione. Gli istruttori SIM Tenkara Alberto Salvini e Davide Zarlenga Muccino hanno illustrato le attrezzature e la tecnica utilizzata per questa antichissima tecnica e soprattutto i principi etici che sovrintendono a questa disciplina, che ricorda molto le nostre tecniche della valsesiana del Piemonte e dello ‘scuriazzo’ dell’Abruzzo. Pino Messina, istruttore di GAIA (Game Angling Instructor Association), ha tenuto minicorsi gratuiti e dimostrazioni di lancio con canna a due mani direttamente sul Fiume Sangro che hanno suscitato molto interesse e curiosità, presentando anche, nella saletta multimediale del museo, un’esperienza di turismo di pesca sostenibile in Patagonia, che ha entusiasmato i partecipanti. Sabato pomeriggio il danese Omar Gade, consulente dell’ente turismo della Danimarca, ha tenuto un seminario sul progetto di tutela della trota di mare in Danimarca, iniziativa che ha consentito di rinaturalizzare corsi d’acqua e sviluppare un turismo di pescatori interessati a questo particolare pesce anadromo, che dal mare risale le acque interne per la riproduzione, come il salmone. Il chiostro del convento della Maddalena si è arricchito come di consueto degli stand delle aziende del settore Ale & Fly, Pozzolini, 54 Dean Street, The Italian’s, che hanno consentito agli appassionati di acquistare materiali per la pesca a mosca. Alla cerimonia del sabato sera presso l’Hotel Pizzalto, allietata dal DJ Antonio Pozzolini e dalla sua consorte Grazia, titolari dell’omonima azienda del settore, sono stati consegnati gli attestati di partecipazione al Festival. Quest’anno il prestigioso premio ‘Claudio D’Angelo awards’, che viene attribuito ai migliori fly tier italiani e stranieri, è stato assegnato per l’Italia al campano Nunzio Troisi e per l’estero allo spagnolo Jorge Maderal Rodriguez. La manifestazione si è conclusa con la tavola rotonda sul tema «La pesca a mosca per la promozione turistica dell’Abruzzo», alla quale hanno partecipato amministratori locali e operatori turistici che hanno sottoli-


neato l’importanza degli sport outdoor, tra i quali con pieno diritto rientra la pesca a mosca, per lo sviluppo turistico delle aree montane in periodi di bassa stagione. Un ringraziamento particolare al Comune di Castel di Sangro e al suo sindaco avv. Angelo Caruso, nonché alla sezione di Castel di Sangro dell’Archeo Club d’Italia e all’associazione pescasportivi Sangro, agli sponsor Hotel Pizzalto, Troticoltura Erede Rossi, Pastificio Rustichella d’Abruzzo, Cantina Miglianico, Franchino Service, oltre che a soci e istruttori che collaborano alla organizzazione e gestione di questa grande festa della pesca a mosca italiana.

più come un raduno che come una lezione nello stretto significato del termine) si vedranno e proveranno le attrezzature, il loro uso, i lanci e il modo di salpare gli amici pinnuti. L’unione con la Scuola Italiana di Pesca a Mosca è un grande risultato per la Tenkara in Italia: entrare a far parte della più antica e importate scuola di pesca a mosca traccia un solco indelebile nella storia di questa tecnica e rappresenta per chi scrive un riconoscimento alla capacità di insegnamento e al lavoro di divulgazione fin qui effettuato. Un grazie a Osvaldo Galizia e a tutto il direttivo Sim e un grazie speciale all’amico – socio in questa e altre avventure – Alberto Salvini. (Davide Muccino Zarlenga)

la nascita all’interno del SIM Fly Festival di quest’anno

sul Melfa a fine giugno

SIM - SEZIONE TENKARA

FLY CONTEST BASSO LAZIO

All’interno del SIM Fly Fishing Festival appena conclusosi è stata inaugurata la sezione Tenkara della Scuola di Pesca a Mosca, fondata da Alberto Salvini e Davide Muccino Zarlenga, che sono anche i primi istruttori. La sezione Tenkara è nata per favorire una divulgazione della tecnica univoca e basata sulla tradizione: ognuno dei cinque istruttori previsti seguirà lo stesso modo di raccontare e insegnare l’antica tecnica di pesca giapponese partendo dalla sua storia fino ai nostri giorni, ora che nuovi materiali, nuovi ambienti e nuove prede ne hanno trasformato gli strumenti ma non l’essenza. Nei corsi (che saranno vissuti

Nei giorni 29 e 30 giugno si è svolto, presso l’Associazione Ippica di Atina (Fr), nelle immediate adiacenze del fiume Melfa, il Fly Contest Basso Lazio, organizzato dal Mosca Club Basso Lazio. Nella bellissima cornice di alberi, prati, cielo e acqua, con l’ausilio di una leggera brezza, ha preso vita la manifestazione che ha visto partecipi, oltre a operatori, club, associazioni, invitati, anche alcuni curiosi, che chiedevano dapprima il perché e poi il come del rilascio del pesce. Nella due giorni atinese, oltre all’ormai classico contest di costruzione e di lancio, si è tenuta una mostra fotografica su due temi («La vita nel fiume» e «L’impatto delle opere dell’uomo sugli ambienti acquatici») che ha cercato di smuovere le coscienze, così come il convegno su pesca a mosca e gestione delle acque tenuto da Osvaldo Velo, segretario U.N.Pe.M, e da Roberto Ripamonti. A sensibilizzare ancor più la difesa degli ecosistemi acquatici hanno dato una grossa mano e un bel siparietto proprio le trote del Melfa, che si sono fatte notare mentre tentavano di superare le briglie. Quanto al contest di costruzione – nel quale gli insetti da imi-


tare erano Ecdyonurus venosus subimmagine femmina e Baetis rhodani ninfa matura – la classifica finale dei primi tre vincitori è stata la seguente: 1. Gianluca D’Innocenti, 2. Antonio Cappuccitti, 3. Amedeo Ciocci. (Alex Vallerotonda)

le novità per il bimestre

PESCA (SKY CANALE 236) A partire da giovedì 1 agosto alle ore 21.00 Pesca (Sky canale 236) presenta Il bassfishing dei campioni, una nuova serie inedita e in prima visione in cui l’esperto pescatore e volto del canale Luca Quintavalla ci porta a pesca con alcuni dei più importanti protagonisti del bassfishing italiano. Per ogni personaggio una lunga intervista, o meglio chiacchierata, in cui il protagonista racconta storie, segreti ed emozioni di chi da anni pratica la pesca agonistica ad alto livello. Campioni del mondo come Stefano Ruggi, Alessio Telese, Samuele Ferroni, partecipanti al Bass Nation come Gianni Rizzo e Enrico Zancanaro, o anche il campione uscente del FLW Italy Michele Fanfani. Veri campioni, che tanto hanno da raccontare e insegnare ai numerosissimi appassionati di bassfishing italiani. Sabato 17 agosto alle 22.00 inizia Seabasshunters 4. Si tratta degli

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episodi inediti della quarta stagione per la trasmissione dedicata alla pesca alla spigola. La seconda parte si apre con un episodio dedicato al light spinning nella laguna di San Teodoro, in Sardegna, con il biologo marino Francesco Curreli a fare da cicerone agli spigolari. Ancora Sardegna nel secondo episodio, a Bosa, nelle acque del fiume Temo, in cui i nostri amici proveranno a insidiare le ‘regine’ che stazionano nelle acque del fiume con esche in silicone e classiche esche di superficie, mentre Alessandro Puggioni svela segreti fondamentali per la pesca in queste acque. Nel terzo episodio Gianluca Sulas e il suo team ci porteranno in un posto difficilmente raggiungibile nel ‘mare di fuori’ dove, in condizioni davvero impegnative, ci racconteranno una tecnica di pesca difficile e meravigliosa. Per concludere la serie, saremo sulla foce del fiume Coghinas, dove gli spigolari si muoveranno da terra e dalla barca; nel gran finale vedremo esperti della Yamashita che sveleranno tutti i segreti della pesca a spinning con attrezzature di ultima generazione. Martedì 27 agosto alle ore 22.00 Pesca sarà la volta di Passione Artificiale 2019: ripartono, nella seconda parte della stagione, le nuove avventure di Matteo De Falco. Episodi inediti in cui, come sempre, andremo alla ricerca degli spot più interessanti, in mare e in acqua dolce, dove praticare la pesca con le esche artificiali. Ospiti di rilievo internazionale, focus sulla tecnica e ovviamente le splendide immagini che, da sempre, caratterizzano questa serie così amata dagli appassionati italiani.


notizie

a cura dello Spinning Club Italia • www.spinningclubitalia.it no cimentati sia da riva che dal belly boat alla ricerca degli splendidi lucci italici che popolano il bacino. Immersi in un contesto naturale davvero mozzafiato, la giornata è stata coronata da tanto divertimento e numerose catture, alcune anche di piccola e media taglia, segno dell’ottimo stato di salute del quale gode questo bacino, nonché dell’ottima e attenta gestione degli amici di CVA Masserano Lake la quale ha istituito, tra le altre numerose iniziative, un no kill al luccio e alla carpa per preservare lo splendido patrimonio naturale di questo lago. Lo Spinning Club Italia ha stipulato una convenzione con CVA Masserano Lake per il 2019, con condizioni agevolate per i soci, i cui termini sono consultabili sull’apposita pagina del sito www.spinningclubitalia.it/convenzioni.

lo Spinning Club Italia al Lapland Outdoor Events

IN LAPPONIA SVEDESE Il lodge di pesca Lapland Outdoor Events, meravigliosamente gestito da Aldo e Gabriele Silva e famiglia nel territorio bagnato dal fiume Vindel, ultimo fiume europeo non ancora modificato dall’uomo, ha rappresentato la sede della trasferta in Lapponia svedese di una fitta rappresentanza dello Spinning Club Italia, in particolare della sede di Pavia, organizzatasi per condividere il viaggio-vacanza di pesca con Alessio Curci, vincitore di un soggiorno gratuito in quanto vincitore dell’edizione 2018 della gara «In belly per l’Adda Morta». Difficile sintetizzare in poche frasi la densità dei momenti di pesca e amicizia condivisi. Restano ancora negli occhi gli attacchi rabbiosi e spericolati dei mille lucci in agguato (compreso il ‘big’ di 107 cm catturato da Fabio) nei tanti e diversificati spot presso laghi e fiumi, dove con sapienza Aldo conduceva gli ospiti. Insieme ai lucci, i tanti grossi persici reali che non si facevano intimidire nemmeno dalle notevoli dimensioni degli artificiali impiegati, i temoli artici capaci di attaccare in serie rotanti anche di generose dimensioni, le innumerevoli brown trout in agguato dietro ogni roccia di torrente o attive nei laghetti irradiati dalla luminosa ‘notte’ artica… Il tutto in un clima di franca condivisione nella quale uomo, amicizia e natura creavano quel mix che solo chi pesca sa comprendere e apprezzare fino in fondo. Insomma un’esperienza da ripetere e a cui invitare amici provati, certi di non fallire sotto l’esperta guida di Aldo: Lapland Outdoor Events, paese di Råstrand, comune di Sorsele, Lapponia, Svezia…

primo raduno SCI 2019

RADUNO AL LAGO DELLE PIANE DI MASSERANO Domenica 19 maggio 2019 si è tenuto il primo Raduno Nazionale al Lago delle Piane di Masserano (BI), primo raduno SCI del 2019 e primo in assoluto dello Spinning Club Italia in questa splendida location. Nonostante le pessime condizioni meteo e la pioggia battente, 25 soci si so-

ventiquattresima edizione

RADUNO NAZIONALE ALLA CHEPPIA Raduno nazionale alla cheppia: 60 i partecipanti provenienti da dieci province e quattro regioni, questi i numeri della ventiquattresima edizione, tenutasi il 30 giugno all’Isola Serafini. La tradizionale manifestazione è tornata ai fasti degli anni migliori grazie all’impegno di un gruppo di lavoro sempre più operativo e ben affiatato, nonché alla viva partecipazione dei soci che, perfettamente in linea con i valori di Spinning Club Italia, conoscono il grandissimo valore di una specie autoctona come la cheppia. L’intento associativo è stato quello di mostrare a quante più persone possibile quali meraviglie popolano ancora i nostri fiumi e così evidenziare la necessità di una forte politica conservazionista, che parta senza indugio dalla tutela degli ecosistemi. Nelle tematiche ambientali lo Spinning Club Italia è da sempre in prima linea per promuovere la pesca a spinning in ogni sua forma e formare una coscienza nel pescatore di ciò che lo circonda. La giornata si è conclusa con un bellissimo momento conviviale: tutti insieme seduti a tavola tra spiedini e gavettoni!

a Firenze il 30 giugno

CORSO SPINNING PER I PIÙ PICCOLI Anche quest’anno il corso di pesca a spinning per bambini targato Fipsas Firenze è stato organizzato in collaborazione con lo Spinning Club Italia sede di Firenze con grande soddisfazione di tutti. L’età media era davvero bassa e vedere tanti piccoli approcciarsi alla pesca con curiosità e impegno è stato bellissimo. Si ringrazia il Lago di Legri per aver ospitato l’evento, gli sponsor Flumen Fly Style Spinning e BlueFox-Vibrax (Normark Italia) per i gadget e Fipsas Firenze per aver permesso per il quarto anno consecutivo questa bella esperienza. 4/2019

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notizie

Ricapitoliamo le principali novità comparse su PIPAM negli ultimi periodi, invitandovi a leggere gli approfondimenti e novità direttamente online sul sito www.pipam.it. Se volete partecipare alla nostra comunità nativa non dovete far altro che iscrivervi al FORUM e partecipare attivamente alle discussioni. Ma PIPAM è anche altro... troverete articoli di tecnica, di flytying, recensioni, test, filmati, ... fatti da pescatori a mosca per i pescatori a mosca e con il quarto di secolo online ormai nel mirino crediamo che di materiale ce ne sia per molto e per tutti i gusti. Siamo presenti anche su vari social come Facebook (https://www.facebook.com /groups/41688482011), Vimeo (https:// www.youtube.com/user/wwwpipam/videos) e Instagram (https://www.instagram.com/ pipam.it) per cui, anche in questo caso, l’invito è quello di iscrivervi e partecipare numerosi!

PIPAM NEWSLETTER

Abbiamo riattivato la NewsLetter di PIPAM così che anche i PAM un po’ più distratti possano essere avvisati delle novità pubblicate sul sito. Chi non fosse ancora iscritto può tranquillamente farlo sulla homepage di PIPAM. Con cadenza mensile verrete informati sulle novità del mondo della pesca mosca.

FLY FISHING MAGAZINE

con cui possiamo costruire un’ampia varietà di artificiali che, a mio avviso, sono molto validi per la pesca a mosca alla trota. Potremmo costruire un po’ di tutto visto che ci sono i materiali per costruire sia secche che ninfe, ma c’è anche qualcosa per farci qualche bello streamer. Tra gli strumenti elencati solo i primi quattro sono da acquistare in un negozio specializzato, gli altri e anche quelli che con il tempo si aggiungeranno, sì perché si aggiungeranno, li potremo recuperare anche nella vita ‘comune’.

Baetis Spinner a cura di Fly Fisherman Club dressing by Angelo Rosorani tied by Walter Luzi Filo di montaggio bianco 17/0 Sottocorpo: filanca oliva Addome: dubbing capok nocciola Amo Hanak h300 bl #18 Filo di montaggio marrone Torace: dubbing nocciola + coda di fagiano Ali: fibre sintetiche

Fly Tying Starter kit - Trout

La scelta della mosca

testo e foto di Andrea Cuccaro (WM) Un amico, già da anni pescatore a mosca, ha preso la ‘fatidica’ decisione di mettersi a costruire le proprie mosche, per cui mi ha chiesto di compilare la lista per il suo ‘Fly Tying Starter kit – trout’, ossia cosa devo comprare per farmi le mosche e io gli ho proposto questa. Una selezione di materiali e strumenti, se vogliamo ridotta all’osso,

a cura di Angelo Piller (Angelo) A volte è semplice azzeccare l’artificiale che ‘funziona’, in altri casi la mancanza di esperienza può giocare brutti scherzi. Ecco un artificiale tropicale da bonefish che ho trovato appeso a un ramo in prossimità del Piave a Perarolo. Posso capire l’ignoranza sulla scelta della mosca, non quella sulla presenza dell’ardiglione.

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I THREAD PIÙ SEGUITI

Nord Est Mongolia 2019 a cura di Paolo Fortunati (Pablo) Appena rientrato da un viaggio di pesca in Mongolia, nella zona Nord Est del paese, molto vicino al confine con la Russia, praticamente nella Siberia meridionale! Ho condiviso questa esperienza esaltante e impareggiabile con un amico di Roma, alla sua prima esperienza di pesca all’estero. Dopo il viaggio in aereo, una sosta ad Ulaan Baatar, la capitale della Mongolia, visita a un paio di musei e un lungo trasferimento per la maggior parte in fuoristrada, siamo giunti in un’area protetta sperduta immersa nella natura. Una cabin di legno perfettamente coibentata con muschio e terra è stata la nostra casa per quasi 10 giorni. Poche comodità (bagni e doccia erano in due microtendine all’esterno della cabin), ma uno staff che ci ha coccolati alla grande con prelibatezze culinarie, acqua calda sempre disponibile (c’era un uomo addetto al prelievo dell’acqua al fiume e alla sua bollitura) e conoscenza del fiume: una perla in mezzo ai verdi prati di questo angolo di mondo! Eccovi qualche foto della mia esperienza che ripeterò l’anno prossimo, visto che la stagione di pesca è molto breve (da giugno a settembre).

Celtic Spey Challenge... and fishing a cura di Valerio Santagostino (Balboa) Il Celtic Spey Challenge è una gara di spey in acqua a Belfast, giunta alla sua quarta


edizione. Iscriversi nella tana del lupo, al sottoscritto e a Gianfranco Lenzi (Ham), ha fatto tremare un attimo i polsi... e le braccia. La location è straordinaria. Ai bordi di questa turbolenta città si estendono due grossi bacini d’acqua: uno adibito ai lanci da mosca, con boe e misurazioni stabili ... e l’altro, scavalcato un terrapieno di una ventina di metri, un lago naturale dedicato alla pesca. Il bravo Edy Cassidy è l’organizzatore della manifestazione e a lui mandiamo simbolicamente un enorme grazie… con la speranza di tornare a trovarlo.

I CERCHI PIÙ INTERESSANTI

Contatto e ferrata a cura di Antonio Napolitano (Flyaenne) Quando pesco i predatori dal belly boat, specie se utilizzo code intermedie o affon-

danti, cerco di tenere la punta della canna in acqua e faccio passare la coda tra le dita e l’impugnatura della canna, il tutto per aumentare il contatto con l’artificiale ed essere pronto alla ferrata.

Controllo mosca

Io pesco pulito a cura di Alberto Galeazzo (Faina) Ho deciso che da quest’anno non farò più finta di niente di fronte alle immondizie che troverò lungo i corsi d’acqua che frequento. Ogni volta che sarò a pesca, raccoglierò la plastica e i rifiuti in genere che troverò lungo i greti dei corsi d’acqua (purtroppo i corsi d’acqua ne sono pieni) e li butterò nel primo bidone della spazzatura. Fare come me non costa molta fatica: due pezzi per ogni pescatore e per ogni uscita di pesca sapete quanta immondizia risparmiamo al nostro mondo? Io ho già iniziato...

a cura di Valerio Santagostino (Balboa) Un piccolo suggerimento: se dovete controllare la mosca/tube fly e state usando una coda affondante, spostate la canna di lato e poggiate la sinking line in favore di corrente, creando un’ampia curva. L’acqua sosterrà e manterrà la coda lontana dal fondo ed eviterete che altre alghe/erbe ci si impiglino.

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ITINERARIO MOSCA

TRENTINO

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a pesca in alta quota JACOPO PIAZZI [jacopo.piazzi@gmail.com] FOTO DI GABRIELE CABIZZOSU

a pesca in alta montagna è una tecnica che mi sta particolarmente a cuore: permette di unire sport, panorami mozzafiato e pesca. Il Trentino presenta una moltitudine di laghi, laghetti e torrenti d’alta quota popolati da trote fario, salmerini alpini e di fontana. Questi pesci raramente raggiungono taglie ragguardevoli, poi-

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ché inverni particolarmente rigidi impediscono loro di nutrirsi durante tutto l’arco dell’anno, ma sono caratterizzati da estrema rusticità e da colori meravigliosi. Per motivi di nascita mi trovo nuovamente a raccontarvi di laghi e torrenti che si trovano sulla catena montuosa del Lagorai, che chiude a sud la val di Fiemme. Essa deve il suo nome appunto ai numerosi laghi di origine glaciale e vulcanica che la caratteriz-


zano; da questi ultimi nascono una moltitudine di piccoli torrenti, che nella stagione estiva possono regalare grandi emozioni pescando con grosse mosche da caccia. Purtroppo, prima di descrivervi questi luoghi mi sento in dovere di aprire una parentesi sulla tempesta Vaia che ha colpito il Trentino lo scorso ottobre, abbattendo milioni di alberi e rendendo difficile se non impossibile il transito su molti sentieri e strade alpine, per cui occorre sempre informarsi bene e contattare una guida per avere notizie sull’accessibilità delle zone di pesca. Complessivamente sulla catena del Lagorai esistono tredici laghi popolati da pesce, di cui nove sono pescabili e gli altri chiusi per la tutela del salmerino alpino. Ogni lago ha le sue caratteristiche ed è diverso per altitudine, profondità, pesci, tecniche di pesca e accesi. Parlerò qui solo di due di questi gioielli, ma ciò non deve assolutamente essere inteso come una svalutazione degli altri.

lago di Cece

Il lago di Cece è uno dei tanti laghi alpini che decorano la catena del Lagorai e merita di essere qui descritto per vari motivi. In primis, non si trova a un’altitudine troppo elevata ed è quindi facile da raggiungere anche per chi non è molto allenato. Inoltre, è incastonato in una splendida cornice alpina, in una conca circondata da abeti rossi e pini cembri che lasciano filtrare le cime sovrastanti. Una baita aperta all’uso civico, che funge anche da bivacco per un’eventuale notte in riva al lago, e una tavola permettono di consumare il pranzo al sacco in completo relax. Certo non è uno spot facile da pescare a mosca e prendere pesce non è mai scontato. Il lago è popolato da salmerini alpini e di fonte e da branchi di piccole sanguinerole sui quali non è raro assistere a cacciate di grosse fario, che costituiranno il vero obiettivo di pesca. Tutto il pesce che si trova in questo lago è estremamente naturale e come tale si comporta. I salmerini alpini, tranne per rari momenti, stazionano sul fondo del lago, il che li rende

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STREET FISHING IN TREVISO 30 •

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FRANCESCO MONI E ANDREA VESCOVI [info@streetfishingitalia.it]

anti, se non tutti, pensano che le città siano incompatibili con la pesca sportiva a causa del contesto sempre più inquinato e antropizzato che le caratterizza. Il pescatore sportivo urbano, tuttavia, è riuscito a trovare un compromesso tra il confronto con la vita cittadina, così spesso frenetica, e tutto ciò che concerne la pesca, ritagliandosi il meritato tempo da dedicare alla propria passione: lo street fishing. Sembrerà impossibile, infatti, ma non di rado gli spot più proficui per la pesca possono trovarsi a pochi metri dall’ufficio, a due passi dalla scuola dei propri figli oppure, ma solo per i più fortunati, a pochi metri da casa. Tutti questi lussi, tuttavia, sono possibili solo grazie alla capacità che la natura ha avuto, nel tempo, di adattarsi ai drastici cambiamenti causati dall’antropizzazione: l’uomo ha interagito pesantemente con certi ecosistemi, ma la selezione naturale ha fatto in modo, come avviene da milioni di anni a questa parte, di non portare alla distruzione, bensì al mutamento. Ciò non vuol dire che l’uomo non ha fatto del male ai nostri bacini idrici, ma che ci vuole ben altro per mettere in ginocchio un sistema basato su equilibri milionari, debole quanto, al contempo, resiliente. Lo street fishing, insomma, non è altro che un compromesso, che nel tempo ha però rappresentato un vero e proprio credo tra i pescatori sportivi. Ne è un esempio la manifestazione «Italy Street Fishing Game» organizzata da Street Fishing

Italia lo scorso anno (il 20 settembre), che ha radunato a Treviso più di 150 persone che si sono sfidate a colpi di gomme e cucchiaini, insidiando trote e lucci. Il successo che ha riscosso tale manifestazione è stato talmente grande che lo staff di SFI ha deciso di indire una seconda edizione dell’edizione estiva della manifestazione, sempre a Treviso, questa volta in data 15 settembre 2019. Il campo gara comprenderà, come nella scorsa edizione, un ampio tratto del fiume Sile, caratterizzato dalla cospicua presenza di trote fario e lucci che, grazie alle fonti risorgive che alimentano il bacino, godono di ottima salute anche durante le stagioni calde. Oltre alle caratteristiche peculiari dell’ecosistema del Sile, la sua grande pescosità è dovuta al grande lavoro che impegna l’associazione Pescatori del Sile, comunità molto attiva e presente che si dedica con amore alla salvaguardia del fiume. Durante tutto l’anno, infatti, queste persone effettuano test sui valori dell’acqua stando attenti ai fragili equilibri della biodiversità, ripopolando il fiume quando e se necessario. È solo grazie alle ferree regole da loro stabilite se tutti i pesci pescati nella scorsa edizione sono ritornati in acqua senza patire nemmeno il minimo stress fisiologico, così da evitare danni al pescato e all’ecosistema. Fatto tesoro dell’esperienza della precedente edizione, vorremmo illustrare brevemente l’attrezzatura e i tipi di approccio vincenti. La canna deve avere azione Fast, per avere una risposta pronta e permettere un migliore recupero delle catture


ITINERARIO MOSCA

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GABRIELE ZINGARO [info@pangea.com] FOTO DI VANIA CORÀ

on so se sono legato alla pesca in Molise per le mie origini locali o per i ricordi di pescate talvolta tanto mirabolanti quanto frustranti. Sta di fatto che ho veramente un debole per questa zona d’Italia e farò quanto possibile per garantire lucidità e imparzialità nel descrivere il Biferno, anche se già so che mi sarà davvero difficile. Questo corso d’acqua, che scorre per circa 85 km interamente in provincia di Campobasso, è formato da diversi affluenti che discendono dal massiccio del Matese e 30 km prima di sfociare in Adriatico forma il lago artificiale di Guardialfiera. La zona più interessante per la pesca a mosca dei salmonidi, della quale trattiamo in questo articolo, è quella compresa fra il comune di

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Bojano (dove nasce di fatto) e quella poco a valle del comune di Colle d’Anchise. Si tratta di un fiume spesso dai due volti, capace di offrire il meglio e il peggio di sé non solo durante una stagione, ma anche nella stessa giornata. Gli scorci che offre in alcune zone sono di quelli importanti, con rocce e rigogliosa vegetazione a costeggiare il suo corso, così come gli sfarfallamenti stagionali dei vari insetti possono essere molto copiosi, mettendo in attività superficiale pesci di buona taglia. Il rovescio della medaglia è una qualità non impeccabile delle acque, probabilmente frutto di qualche scarico di troppo in zona; a dirla tutta il visitatore poco accorto non noterebbe nemmeno la questione, ma per dovere di cronaca ciò va riportato, anche se potrebbe apparentemente danneggiare l’immagine del fiume. Non sono né un biologo né tantomeno


uno scienziato, ma ho abbastanza esperienza in pesca da sapere che proprio laddove l’acqua presenta una composizione chimica non purissima la ricchezza di insetti e l’accrescimento dei pesci è veramente notevole e il Biferno non fa eccezione. Questo si traduce in una presenza di trote di taglia e qualità veramente interessanti, dal momento che il prelievo è limitato (forse proprio per la qualità delle acque…) anche nelle zone libere e la velocità di crescita dei pesci è considerevole. Fatte queste dovute premesse, passiamo ad analizziamo le zone di pesca nel tratto in questione: è possibile pescare nella zona libera a monte (con semplice licenza governativa) oppure in uno dei due No Kill gestiti rispettivamente dal CIPM e dall’Associazione Pesca Ambiente Campobasso, un po’ più a valle della prima riserva menzionata. In ambedue le zone è possibile accedere pagando un permesso di pesca giornaliero o stagionale ed è buona norma informarsi sui periodi di chiusura/apertura dei vari tratti in quanto possono variare anche rispetto al calenda-

rio ittico regionale (on line si trovano siti internet e pagine dei social validi per questo scopo). Qualunque sia la zona che si preferisca frequentare, il fiume presenta una morfologia varia, che alterna lente lame e buche anche profonde a correntine impetuose fra le rocce, il tutto con la variabile dei livelli stagionali, che dipendono molto dalle precipitazioni nevose del Matese non essendoci sbarramenti rilevanti. Sia gli amanti della pesca con la mosca secca che quelli della ninfa trovano la possibilità di esercitare la propria tecnica preferita in ogni momento dell’anno, anche se ritengo che soprattutto a partire dai mesi caldi pescare a secca (negli orari più freschi della giornata) abbia un fascino innegabile. A inizio stagione però, come avviene un po’ ovunque, la taglia degli insetti è maggiore e la selettività dei pesci minore, il che rende più fattibile approcciare con successo soprattutto le trote più grandi. Discorso a parte merita la zona a monte delle riserve, immediatamente a ridosso dell’abitato di Bojano, dove per vari motivi (fra cui la similitudine del fiume a un vero chalk stream) anche a inizio stagione gli insetti possono essere già piccini e i pesci molto selettivi. In qualunque zona vi troviate nelle sere estive, comunque, lo sfarfallamento di tricotteri può essere veramente maestoso, regalando coup e pescate in caccia con le sedge degni di spot d’oltreoceano. Chiaramente è impensabile per chi parte da lontano recarsi sul Biferno esclusivamente per pescare qualche ora al coup de soire: meglio mettere in programma una bella pescata in caccia con grosse parachute o caddis generose che possono spingere trote in agguato fra la vegetazione a predare la nostra imitazione anche durante il giorno.

BIFERNO

nel cuore del Molise


AVOSTANIS una palestra tra le vette

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FRANCESCO BONINI [wildflyfriuli@gmail.com] FOTO DI ANDREA CROBU

enso sia capitato a tutti, al ritorno da un’uscita di pesca con amici che non praticano la pesca a mosca, che qualcuno vi abbia chiesto di introdurlo a questa nobile arte, affascinato dall’innegabile eleganza dei gesti e dall’efficacia che questa tecnica sa avere. Così, dopo qualche noioso pomeriggio passato su un prato a cercare di trasmettere le tecniche e i movimenti base del lan-

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cio, arriva il momento di affrontare l’acqua e soprattutto i pesci che ci vivono. Ma come fare a non mortificare il nostro amico principiante? Come non deluderlo con un avvilente cappotto, ma stimolarlo con la cattura di qualche bel pesce selvatico? Se vi trovate in Friuli la soluzione potrebbe essere molto più facile di quanto pensiate: il laghetto di Avostanis. In Carnia infatti, a circa 2000 m di altitudine, sopra l’abitato di Paularo, si trova questo laghetto di origine glaciale, stu-


pendamente incastonato nella cornice delle Alpi Carniche. Le sue acque, coperte dai ghiacci da circa metà ottobre e fine maggio, sono densamente popolate da famelicissimi salmerini di fontana. La breve durata della stagione estiva che caratterizza queste quote spinge infatti tali pesci ad avere una frenesia alimentare che raramente ho incontrato in altri luoghi: il loro implacabile appetito sfocia in spettacolari bollate ‘in salto’ che si susseguono con una frequenza ai limiti dell’imbarazzante dall’alba al tramonto. Unico neo che purtroppo penalizza questi pesci è l’essere vittima dell’inevitabile nanismo d’alta quota: le taglie delle mie catture, almeno una cinquan-

tina al giorno, non hanno infatti mai superato i 30 cm, con una taglia media che si aggira tra i 15 e i 20 cm. Certo che le loro stupende livree e le mangiate ‘a candela’ in cui svettano con tutto il loro corpo fuori dall’acqua ghermendo il vostro artificiale senza alcuna esitazione sapranno regalarvi emozioni che vi permetteranno di andare oltre alle dimensioni del pesce portato a guadino. Esiste comunque un piccolo scoglio che si deve affrontare per arrivare al nostro laghetto: un’ora di camminata , o meglio 250 m di dislivello. Le cose sono in realtà più facili di quello che sembrano. È possibile lasciare l’auto nel comodo par4/2019

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fLY tYing Contest

inviaCi La tua MosCa: potrai vinCere

spediZione entro iL 20.8.2019: pugLisi stYLe

un kit MarC petitjean

Il sistema di montaggio del contest del prossimo numero è

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www.lapescamoscaespinning.it Premio su oGNi Numero: Kit mArC PetitJeAN (magic tool regular + magic tools stacker + set Fili di montaggio + Busta Cul del canard) offerto da Flyfishdolomiti.com di Angelo Piller • Il Magic Tool Regular è un kit specifico per la costruzione di mosche con il metodo ‘in asola’, secondo il sistema del tutto innovativo creato da Marc Petitjean. L’attrezzo consente di utilizzare in modo semplice e veloce entrambi i capi delle barbe delle piume (cdc e altre) escludendone il calamo, oppure, nella fase di dubbing, escludendone la spessa anima centrale per un dubbing più esile, folto e naturale. Il Magic Tool consente di mescolare fibre di tutti i tipi e di realizzare artificiali estremamente leggeri, galleggianti e soprattutto catturanti. • Il Magic Tools Stacker, che comprende pettinino e raggruppatore, è stato studiato per raggruppare le fibre di cdc all’interno del Magic Tool, ma consente molti usi diversi. Rispetto ad altri stacker in commercio, ha la particolarità di poter essere usato sia con le fibre naturali (peli e piume, perfetto per il cdc) che con quelle sintetiche, in qualunque quantità. •Il Set Fili di montaggio è composto da quattro bobine di filo specifico per la costruzione in asola ideata da Marc Petitjean nei quattro colori fondamentali nella costruzione delle mosche: beige, grigio, oliva e nero. Ogni bobina contiene circa 200 m di filo di montaggio. • La Busta Cul de canard selezionato da Marc Petitjean è un materiale di ottima qualità, che si presta al meglio per effettuare i suoi montaggi ad asola. La busta contiene 1 g, colore beige o blue dun.

Premio FiNALe ANNuALe: morsetto stoNFo eLite

Versatile, in grado di affrontare montaggi di ogni tipo, il morsetto Elite consente il montaggio in linea aggiustando l’allineamento dell’amo grazie allo snodo del braccio portapinza. Agendo sul pomello della frizione si può ottenere la rotazione libera dell’albero portapinza oppure il blocco secondo angolazioni volute. L’insieme portapinza è montato su cuscinetti e può ruotare liberamente aiutato da una piccola manovella, oppure rimanere bloccato o ruotare frizionato, agendo sulla vite di registro posta frontalmente sul corpo centrale. La pinza di serraggio dell’amo è realizzata in acciaio speciale temperato. Una piccola vite posta nella parte anteriore ha lo scopo di adattare l’apertura della pinza allo spessore dell’amo, mentre un ingegnoso sistema di levetta posteriore permette un agevole e inamovibile serraggio dello stesso, da un amo del 28 a uno del 5/0 da mare. La stessa testina può essere facilmente sostituita svitando la vite che la fissa al relativo supporto. Può essere utilizzato sia da destri che da mancini senza dover smontare alcunché (basta svitare e riavvitare la vite della frizione dalla parte opposta). Il morsetto è fornito completo di chiavette brugole di servizio, molletta fermamateriali, perno filettato di servizio, accessorio per i montaggi parachute e in linea e istruzioni per l’uso. Maggiori informazioni su www.stonfo.com.

Lure BuiLding Contest spediZione entro iL 20.8.2019: jerk per La spigoLa

Al primo classificato su ogni numero una canna MOLIX SKIRMJAN MSK-SW-68S

inviaCi iL tuo artifiCiaLe autoCostruito: potrai vinCere una Canna MoLix skirMjan

L’artificiale del prossimo numero è

Premio finale

JERK PER LA SPIGOLA

Al primo classificato dell’anno 2019, sulla base dei risultati delle prove in acqua dei sei artificiali vincitori sui singoli numeri dell’anno, oltre alla canna Molix Skirmjan andrà in premio

Spedizione entro il 20 agosto 2019 a La Pesca Mosca e Spinning, via Musignana 7, 50022 San Polo in Chianti. Dressing e note di commento in un file di testo a redazione@lapescamoscaespinning.it

un kit per la costruzione di esche siliconiche di Loris Lures.

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ne nel lancio, la sensibilità, il controllo dell’hook set e le performance in pesca. La serie comprende modelli monopezzo e in due pezzi dotati di elevati max drag, adatti alla pesca in fresh e salt water, per diverse tipologie di predatori come black bass, trota, aspio, spigola, pesce serra e palamita. MFE-S-69ML MFE-S-722MH Length: 6’9” (206 cm) Length: 7’2” (218 cm) Lure: 1/8 - 3/8 oz (3,5-10 g) Lure: 1/4 - 1 oz (7-28 g) PE: 0.4-1 PE: 0.6-1.5 Line: 6-12 lb Line: 8-18 lb Action: Fast Max Drag: 6 kg MFE-S-71MH Action: Fast Length: 7’1” (216 cm) MFE-S-762M Lure: 3/16 - 3/4 oz (5-21 g) Length: 7’6” (229 cm) PE: 0.6-1.2 Lure: 3/16 - 7/8 oz (5-25 g) Line: 8-16 lb PE: 0.6-1.5 Action: Fast Line: 8-18 lb MFE-S-71H Max Drag: 7 kg Length: 7’1” (216 cm) Action: Regular Fast Lure: 3/8-1.1/4 oz (10-35 g) PE: 0.8-2 Line: 10-20 lb Action: Extra Fast

Eging Series. La serie si compone di quattro modelli differenti, estremamente leggeri e reattivi per fronteggiare tutte le possibili situazioni e gli spot di pesca. Dalla spiaggia, quando distanza e precisione sono fondamentali, alla scogliera, dove serve maneggevolezza e potenza; dalla barca pescando con zavorra aggiuntiva e in corrente. L’originale portamulinello aumenta il feeling in pesca e la percezione delle vibrazioni direttamente al palmo della mano del pescatore. Il design ergonomico dona maggior bilanciamento, comodità e riduce la fatica durante le lunghe sessioni di pesca. L’innovativo sistema di costruzione del blank conferisce a tutti i modelli rapidità e una vetta particolarmente sensibile, che permette la gestione ottimale degli EGI.


MFE-EG-802EL Length: 8’0” (244 cm) EGI: 1.8-3.0 PE: 0.3-1 Action: Regular Fast MFE-EG-802E Length: 8’0” (244 cm) EGI: 2.5-3.5 PE: 0.3-1.6 Action: Regular Fast MFE-EG-832EL Length: 8’3” (252 cm) EGI: 1.8-3.0 PE: 0.3-1 Action: Regular Fast MFE-EG-832E Length: 8’3” (252 cm) EGI: 2.5-3.5 PE: 0.3- 1.6 Action: Regular Fast

MFE-S-722MH Length: 7’2” (218 cm) Lure: 1/4 - 1 oz (7-28 g) PE: 0.6-1.5 Line: 8-18 lb Max Drag: 6 kg Action: Fast MFE-S-762M Length: 7’6” (229 cm) Lure: 3/16 - 7/8 oz (5-25 g) PE: 0.6-1.5 Line: 8-18 lb Max Drag: 7 kg Action: Regular Fast

Trout Area Series. La serie, dedicata al Trout Area, è composta da tre modelli che si contraddistinguono per leggerezza e sensibilità. Il particolare portamulinello aumenta il feeling in pesca e la percezione delle vibrazioni direttamente al palmo della mano del pescatore. Il design ergonomico dona maggior bilanciamento e consente lanci lunghi e precisi. Le azioni progressive e profonde permettono un controllo ottimale della preda e riducono i rischi di slamare la trota. Progressive ed elastiche in trazione, possiedono tutte le caratteristiche indispensabili per dare una risposta immediata all’abboccata e avere una gestione sicura del combattimento con ami barbless. MFE-TA-662UL MFE-TA-602XUL Length: 6’6” (198 cm) Length: 6’0” (183 cm) Lure: 1-4 g Lure: 0,3-3 g Line: 2-5 lb Line: 1.5-3.5 lb Action: Moderate Slow Action: Moderate Slow MFE-TA-632SUL Length: 6’3” (190 cm) Lure: 0,5-3,5 g Line: 2-4 lb Action: Moderate Slow Per ulteriori informazioni: Pro Tackles, tel. 051/887919, www.molix. com, info@protackles.com.

rapida, con azione fast, e particolarmente elegante

SAGE IGNITER La Sage Igniter è la canna rapida per definizione, con azione fast per condizioni di pesca tecnica. Perfetta controvento e per lanciare artificiali o rig molto voluminosi, ha tecnologia KonneticHD® per uno sviluppo dell’energia lineare impressionante e per consentire di lanciare a distanze ragguardevoli in qualsiasi situazione. Le finiture sono estremamente eleganti, dal portamulinello in legno di Cocobolo (alluminio anodizzato per le versioni con fighting butt), al blank di colore Chipotle, bordeaux,

con legature color Cayenne con rifiniture in argento. I passanti a serpentina sono in super hard cromo e le stripping guides in ceramica Fuji per uno scorrimento ottimale della coda. Le versioni dalle 6 alla 10 sono dotate di hook keeper a scomparsa posizionato alla base del sughero, in modo da impedire fastidiosi incidenti in fase di combattimento con i pesci più aggressivi. Sacca nera con targhetta di riconoscimento del modello Cayenne e tubo portacanne in alluminio nero con medaglione Sage. Garantite a vita da Sage. Per ulteriori informazioni: Garue, via del Torchio 14, Milano, tel. 02/ 86453590, www.garueshop.com, info@garue.it, su facebook.com/garue shop, o su instagram @garueshop.

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show room 7’6” in tre pezzi ad eccezione di una esclusiva 6’6’’ per coda 3, ovviamente tutte garantite a vita da Sage. Sacca Tan con targhetta di riconoscimento del modello Marrone e tubo portacanne in alluminio Portobello con medaglione Sage ne completano la dotazione. Per ulteriori informazioni: Garue, via del Torchio 14, Milano, tel. 02/ 86453590, www.garueshop.com, info@garue.it, su facebook.com/garue shop, o su instagram @garueshop.

studiata per la pesca a ninfa all’europea

AIRFLO STREAMTEC V2 10’ #3 La nuova Airflo Streamtec V2 10’ #3, nata dall’evoluzione della fortunata serie precedente, è una canna perfetta per chi cerca un attrezzo da ninfa leggero e bilanciato. Espressamente studiata per la pesca a ninfa all’europea, è molto facile da utilizzare e gode di un rapporto qualità/ prezzo difficilmente eguagliabile. Per ulteriori informazioni: www.megafly.it, info@megafly.it, tel. 049/7358498.

ideale per pescare in acque piccole

SAGE DART La Sage Dart è una canna leggerissima, dotata di un’azione veloce intuitiva e potente: lo strumento ideale per pescare in acque piccole e permettere di mantenere precisione e delicatezza a ogni lancio effettuato. È costruita completamente in Bainbridge Island, USA, in KonneticHD Technology®, colore Spring Green con riflessi verdi. Le finiture sono classiche ed evocative delle storiche canne Sage, legature bronzo scure con rifiniture in filo oro con passanti e tip in cromo duro e tripping guide in ceramic Fuji. È disponibile dalla lenza 0 alla lenza 4 tutte in versione

robustissimo e completamente customizzabile

REDINGTON I.D. Il nuovo mulinello i.D ha reso la Redington entusiasta più di qualsiasi altro prodotto proposto sul mercato finora: si tratta di un prodotto giovane, fresco e dalle infinite possibilità di customizzazione! Ha come caratteristica principale una superfice nera opaca alla quale poter far aderire un ‘decal’, un adesivo, personalizzato con l’immagine che più vi piace tra quelle proposte, per avere ogni volta un mulinello perfettamente abbinato al vostro stile, umore o pesce che volete insidiare. Non è mai stato concepito un mulinello così in grado di definire la vostra identità di pescatori! Interamente in alluminio, è dotato di una potente frizione in rulon e bobina large arbour per consentire recuperi più veloci e di conservare al meglio la coda di topo. Dalla struttura robustissima pressofusa con retro full-frame che permette una semplice e veloce personalizzazione con l’applicazione delle decals. Bobina large arbor design per un recupero più veloce e una migliore conservazione della coda di topo. Frizione a disco in Rulon robusta ma soprattutto lineare. Manovella soft-touch, in gomma a due densità diverse per un ottimo grip e un migliore controllo. Garantito a vita. Disponibile in tre dimensioni: 3/4, 5/6 e 7/8/9. Per ulteriori informazioni: Garue, via del Torchio 14, Milano, tel. 02/ 86453590, www.garueshop.com, info@garue.it, su facebook.com/garue shop, o su instagram @garueshop.

una serie di nuove egi, con materiali di assoluta qualità

TSURIKEN EGISTA Tsuriken Egista è un nuovo brand giapponese distribuito in Italia da T3 Distribution. Gli Egista si distinguono per il notevole effetto darting durante l’azione di jerking: l’effetto zig-zag risulta irresistibile sia per i calamari che per le seppie. Costruite con materiali di assoluta qualità, queste esche presentano una robustezza e una durevolezza al di fuori del comune. L’occhiello di aggancio è molto solido, la zavorra è fissata mediante ribattino di sicurezza. La tela di rivestimento è a trama fine e consente di far scivolare i tentacoli dei cefalopodi verso i cestelli, per si-

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nuove colorazioni

BUGINU 105 BÌU

cure e rapide allamate. I cestelli ad alta affilatura sono estremamente leggeri per un bilanciamento perfetto sia in fase di caduta che di stazionamento. Ottima la resistenza all’ossido. L’ampia color chart consente di scegliere il modello adatto alle condizioni di luce, al grado di trasparenza dell’acqua e al tono del fondale. Presenti colori UV e Glow. Egista #2.5 Normal. La piccola della famiglia: adatta a tutte le situazioni in cui i cefalopodi sono abituati a predare su foraggio di ridotte dimensioni; perfetta per acque basse, come ad esempio le rade delle zone portuali. Ottima in condizioni di assenza di vento e correnti lente. Resa elevata a inizio e fine stagione. Egista #3.0 Normal. Egi dalle caratteristiche standard, con affondamento medio. È molto versatile ed è possibile impiegarla in diversi contesti e situazioni. Il movimento in acqua è il suo punto di forza. Risulta efficace per l’intero arco della stagione. Egista #3.0 Rattle. Dotata delle stesse caratteristiche della #3.0, ha al suo interno delle sfere che producono un effetto rattle, che risulta utile in particolar modo con acque velate per una più facile individuazione dell’egi da parte dei cefalopodi. Simula anche il rumore che producono pesci e gamberi che frugano sul fondale. Egista #3.0 Deep. Egi adatto alla pesca in strati profondi o in condizioni di vento e corrente sostenuta, ideale per la ricerca delle seppie sul fondo. Egista #3.0 Slow. Ottima per sondare correttamente gli strati superficiali e medi alla ricerca dei calamari. Utile in tutte le condizioni di assenza di vento e corrente lenta. Egista #3.5 Normal. Egi molto versatile, adatta a svariate situazioni. Offre il meglio nella seconda fase della stagione. Indicata all’utilizzo da natante. Egista #3.5 Rattle. Uguale alla #3.5 Normal, con l’aggiunta dell’effetto rattle. Egista #3.5 Deep. Egi ideale per la pesca di profondità o in condizioni estreme, destinata a prede di mole. Indispensabile nella pesca da natante. Egista #3.5 Slow. L’asso nella manica nella ricerca dei grossi calamari invernali che stazionano negli strati superficiali e intermedi. Le varianti si distinguono tra di loro dal colore della piuma. Per ulteriori informazioni: t3distribution srl, sede legale via Campolongo 4/E, Padova, sede operativa viale Combattenti Alleati d’Europa 9, Rovigo, tel. 345/1406423, www.t3distribution.it, info@t3distribution.it.

Presentato nel 2012 dalla casa sarda Seaspin e guadagnatosi la reputazione di esca ‘indispensabile’, ritorna oggi disponibile il Buginu Bìu con la possibilità di scegliere tra otto colorazioni diverse di cui cinque nuove per questa serie. Alle già esistenti MUL, ACC, SAR, infatti, si aggiungeranno le seguenti livree: GBA, AGUP, CEF, BLUE-AYU, GLWR. Ricordiamo le caratteristiche principali del Buginu 105 Bìu. Si tratta di un jerk snodato in tre pezzi: fin qui niente di particolare, ma se analizziamo bene i vari dettagli progettuali, non possiamo che considerarlo una vera e propria innovazione dal punto di vista tecnico/funzionale. La decisione progettuale di ridurre la parte snodata solo al terzo posteriore ha un duplice fine: realizzare un nuoto molto più naturale e non serpentiforme come le tipiche swim bait da bass e ridurre al minimo l’attrito con l’aria durante la fase di lancio, superando in questo modo il caratteristico difetto degli snodati che consiste nell’avere una gittata normalmente ridotta. Infine, lascia una maggiore interpretazione di movimento, rispondendo alla jerkata in maniera pronta ed efficace. Altra qualità peculiare che caratterizza tutta la serie Buginu è la paletta ‘a ventaglio’, che nella serie Bìu dà probabilmente il suo meglio, perché garantisce un movimento estremamente naturale dell’esca, con una componente di rollio sull’asse verticale veramente molto ridotta, che annulla l’effetto frenante sulla parte posteriore. La paletta è stata volutamente sottodimensionata per accentuare ulteriormente la naturalità del nuoto. Tutto questo, visto in termini pratici, si traduce in un movimento naturale e pulito con un’ottima stabilità anche alle velocità più sostenute quando il suo impiego è quello classico, mantenendo sempre e comunque la più ampia personalizzazione di nuoto da parte del pescatore, cosa che per uno snodato non è affatto comune… Al suo interno si trova un sistema di bilanciamento del peso composto da tre sfere in tungsteno che in fase di lancio si spostano sull’estremità verso la coda per ottimizzare lo stesso, mentre nel recupero si riposizionano subito dietro la testa bilanciando orizzontalmente l’assetto dell’esca. Abbiamo testato il Bìu nelle condizioni più difficili e si è dimostrato efficace nuotatore sia nelle forti correnti delle foci che in mezzo alle turbolenze d’onda del mare agitato, superando abbondantemente le aspettative per cui era stato progettato. Per la sua profondità di lavoro (40-80 cm) si presta egregiamente all’utilizzo anche su fondali bassi e mediobassi: grazie alla piccola paletta e all’assetto Slow Sinking, infatti, è facile variarne la quota di utilizzo semplicemente alzando l’inclinazione della canna verso l’alto o viceversa. Anche se il progetto è rivolto principalmente alla spigola e ai predatori costieri medi – quali saraghi occhiate e barracuda – in virtù delle sua versatilità e degli 11 colori previsti a catalogo (di cui alcuni sviluppati proprio per l’utilizzo in acque interne), il Buginu Bìu strizza l’occhio anche all’esigente pescatore del Fresh Water. In dialetto Sardo Bìu significa ‘vivo’, mentre Buginu era il tagliatore di teste: il paradosso di questa esca è proprio racchiuso nel suo nome… Lunghezza: 105 mm • Peso: 12 g • Assetto: Slow Sinking Ancorette: 3X, nr.2 #6 • Profondità di lavoro: 40-80 cm Per ulteriori informazioni: Utopia Tackle s.r.l., Via Lenin 216/e, loc. San Martino Ulmiano, 56017 San Giuliano Terme (PI), tel. 347/8519369, info@seaspin.com, www.seaspin.com. (Francesco Paolini)

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show room molti i nuovi artificiali disponibili

DUO NEWS

Sono stati introdotti anche i nuovi colori specifici per l’acqua salata nel Duo Realis Popper 64 e Duo Realis Pencil 85. Dopo una lunga attesa, finalmente gli angler italiani trovano disponibili presso i rivenditori autorizzati i nuovissimi Duo Tide Minnow Slim 175 Suspending, che vanno a collocarsi fra le due versioni della serie e che faranno molto parlare di sé. Per ulteriori informazioni: t3distribution srl, sede legale via Campolongo 4/E, Padova, sede operativa viale Combattenti Alleati d’Europa 9, Rovigo, tel. 345/1406423, www.t3distribution.it, info@t3distribution.it.

Skunk Works Fishing

FALKETTO 80 & 60

Dalla collaborazione nata fra Duo e il noto Pro americano Aaron Marteens, prende vita un nuovo brand all’interno della famiglia Duo Realis: Apex. Il primogenito di questo nuovo brand è il Duo Realis Apex Vibe 100, un lipless crankbait di generose dimensioni, 10 cm di lunghezza per 32 g di peso completamente silent, che nasce per la ricerca dei Black bass nei grandi laghi.

Sempre nella linea Duo Realis debutta il nuovo crank shallow Duo Realis Crank Kabuki in due misure e due profondità di affondamento: 50 SSR (Super Shallow Runner - rattling), con una profondità di nuoto superficiale (0 m a 0.3 m); 55 SR (Shallow Runner - silent), con una profondità di nuoto nei primi strati superficiali (1.5 m - 1.8 m).

Nella categoria dei topwater è uscita la misura piccola del ben noto Realis Pencil, da 6,5 cm sia nella versione da Fresh Water che nella versione Salt Water.

Il Falketto 80 (80 mm) è un crank ‘all-pourpose’ ad assetto galleggiante, compatto e caratterizzato da una elevata lanciabilità. È in grado di generare un’alta frequenza di vibrazioni e raggiunge una elevata profondità di nuoto (max 4 m). È un’esca che entra velocemente in pesca e che, grazie alla combinazione della particolare paletta e della zavorra, vi rimane fino all’ultimo metro di recupero. Grazie alle sue caratteristiche, si presta a essere usato in tutte le situazioni in cui viene richiesto un approccio maggiormente tecnico alla ‘strike zone’, ad esempio la pesca in prossimità di sassaie e ostacoli sommersi, oppure in acque fortemente velate, situazione in cui ci serve un’esca con doti ‘antiincaglio’ e facilmente individuabile dai predatori. Il suo ambiente elettivo è costituito da tratti di fiume caratterizzati da buche profonde, massicciate, raschi e giri di corrente. Studiato per i salmonidi, è estremamente efficace su molti predatori, come cavedani, black bass, lucci, aspi, sandre e persici reali.

Il Falketto 60 (60 mm) è la versione più piccola della famiglia dei Falketto; dotata di assetto galleggiante, mantiene inalterate le caratteristiche della versione più grande. Studiato per i corsi d’acqua minori, risulta ideale per sondare torrenti e canali alla ricerca di trote e cavedani. A inizio stagione, recuperato lentamente, è un’ottima esca per insidiare i pesci che iniziano a predare in condizioni termiche non ancora ottimali. È di fatto un artificiale killer per la pesca a tutti i predatori quando si concentrano su foraggio di piccola taglia. L’assetto galleggiante dei Falketto crea un naturale fattore anti-incaglio: appena entrati in contatto con un ostacolo sarà sufficiente fermare il recupero e la corrente porterà l’artificiale lontano dall’incaglio. Per maggiori informazioni: www.skunkworksfishing.com, www.facebook.com/SkunkWorksFishing, www.instagram.com/skunkworksfishing.


Il peso assai limitato – 420 g – non penalizza la stabilità grazie a una forma della base studiata nei minimi particolari. Il morsetto si mette in opera in un pugno di secondi. Grazie a una chiavetta a brugola si può fissare a piacere l’inclinazione della testa. Il blocco porta pinza può ruotare libero o frizionato su 360°. L’Airone utilizza la stessa pinza del morsetto Elite, che può essere intercambiata rapidamente grazie alla stessa chiavetta a brugola. Senza ombra di dubbio siamo davanti a un morsetto che grazie alle sue caratteristiche può considerarsi a tutti gli effetti un oggetto professionale. Viene fornito completo di istruzioni. Per ulteriori informazioni: Stonfo, tel. 055/8739615, www.stonfo.com, stonfo@ stonfo.com.

per inserire sul morsetto la maggior parte degli accessori per il fly tying disponibile una vasta gamma di accessori di qualità

VANFOOK PER IL MARE Nel mercato giapponese della pesca in mare Vanfook, con il suo brand ‘Blue’, è sicuramente uno dei marchi più quotati per la produzione sia di assist hook per tutte le esigenze, dal vertical jigging pesante fino alla pesca con i piccoli casting jig, sia di single hook di ricambio per i nostri jerkbait o topwater, ma anche nella produzione di ancorette di altissima qualità, oltre a tutta una gamma specifica di solid ring, cordini da assist e ami nudi per personalizzare le nostre esche. Consigliamo di scaricare il catalogo completo su www.t3distribution.it, dove potrete trovare l’intera gamma di ami e accessori per la pesca in mare. Per ulteriori informazioni: t3distribution srl, sede legale via Campolongo 4/E, Padova, sede operativa viale Combattenti Alleati d’Europa 9, Rovigo, tel. 345/1406423, www.t3distribution.it, info@t3distribution.it.

un morsetto da viaggio studiato nei minimi dettagli

STONFO AIRONE Il morsetto Airone (art. 699) è stato progettato da Stonfo per chi viaggia portandosi appresso il necessario per la costruzione delle mosche. Attraverso un accurato studio della forma e degli spazi e grazie a una serie di snodi, l’Airone può essere richiuso e riposto in un’apposita scatola dalle dimensioni ridotte, di 15 x 10 x 2 cm, senza che si debba smontare alcun pezzo. La lavorazione accurata e la scelta dei materiali consentono a questo piccolo morsetto di avere prestazioni eccezionali.

STONFO TOOL BAR Il Tool Bar di Stonfo (art. 692) è una barretta applicabile sull’asta del morsetto che consente di tenere a portata di uso la maggior parte degli attrezzi indispensabili alla costruzione delle mosche artificiali. Possono trovarvi posto più bobinatori, l’annodatore, lo spillo di montaggio, il pas-

safilo, il rotodubbing, il pettinino, la lente di ingrandimento, lo splittafilo, le pinze per hackles, le forbicine e altri piccoli accessori. Realizzato in alluminio anodizzato con un alto grado di finitura, il Tool Bar può essere applicato sulla generalità dei morsetti in commercio grazie a una boccola di riduzione fornita di corredo. Una serie di quindici fori di varia forma, dimensione e angolazione consente il posizionamento della maggior parte degli attrezzi attualmente in uso per il montaggio delle mosche. Il bloccaggio sull’asta si ottiene attraverso un pomello filettato posto a una delle estremità. Per ulteriori informazioni: Stonfo, tel. 055/ 8739615, www.stonfo.com, stonfo@stonfo.com.

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mercatino CANNE, MULINELLI, ARTIFICIALI, ACCESSORI Vendo le seguenti canne da spinning: Rapture X RAY 6'8, 3/16-5/8, azione Fast monopezzo portata una sola volta in pesca, praticamente nuova, vendo per sfoltimento attrezzatura € 80; Savage Gear Bushwhacker 8' 10-40 g, due pezzi: vinta in una gara, ha ancora i cartellini e il nylon sul sughero € 80. Gran canna da luccio/serra. Spedizione a carico dell'acquirente, consegna a mano Pistoia Lucca Firenze Pisa Prato. Juri, juripike@outlook.it, 338/22.69.704. (D) Causa inutilizzo vendo le seguenti canne: Sage grafite III rplx 900 -9’ coda 9 in due pezzi, Sage XP grafite III -476-7’6” coda 4 in due pezzi, GLoomis IMX FR1089 9’ coda 9 in tre pezzi, GLoomis GLX FR904 7’6” coda 4 in due pezzi, GLoomis Italianstyle 7’6” coda 3 in tre pezzi, CTS Affinity 7’6” coda 4 in tre pezzi. Rodolfo, rudy.tlt@gmail.com (C) Cerco le canne di Giandomenico Bocchi e gli Abu Cardinal 44, specialmente la prima e la terza serie. Mimmo, mimmosort@gmail.com. (F)

per appesantire tutti gli streamer e gli artificiali da spinning

CHEBURASHKA TUNGSTEN BALLS Le Cheburashka sono sfere in tungsteno con clip integrato, in modo da essere applicabili a qualsiasi artificiale che si vuole appesantire: streamer da trota, streamer da marmorata, streamer da lucci, streamer da perca... e perché no, le versioni più piccole anche grossi ninfoni. Si prestano benissimo a essere usate anche nel campo dello spinning. La qualità del tungsteno (Wurm) è molto elevata: 97%! Il vantaggio del tungsteno rispetto al piombo, oltre a quello ecologico, è duplice: – si rovina meno essendo più duro e resistente; – avendo un peso specifico superiore al piombo, evita di aggiungere agli artificiali pesi troppo grossi, che andrebbero a inficiarne l’efficacia. Grazie alla clip, e possibile modificare il peso e quindi la profondità alla quale pescare. Disponibili in due colorazioni: nero e arancio fluo. Peso: da 1 a 10 g. Le Cheburashka sono disponibili presso Flyfishdolomiti di Angelo Piller, via Manzago 27, Tai di Cadore (BL), tel. 328/9682924 o direttamente sul sito www.flyfishdolomiti.com.

Vendo canna da mosca Loop Xact 960 4 pezzi con custodia originale in cordura, mulinello mosca Shimano Biocraft LA56 con scatola e libretti entrambi come nuovi più una coda nuova Cortland WF6 giallo fluo, una bobina nuova di baking 10 Lb Scientific Anglers giallo fluo e 15 esche varie nuove. Euro 230. Possibilità di spedizione o ritiro a Ferrara. Marcello, 339/6138755, spidermax1@alice.it. (E) Vendo Abu Cardinal 44 in ottime condizioni di vernice e meccanica, molto silenzioso, scorrimento del 1976 ultimi modelli prodotti per il Giappone ma svedesi al 100/100 con bobina di scorta proveniente da mia collezione privata. Possibilità di spedizione o ritiro al mio domicilio. Euro 130 trattabili. Marcello, 339/6138755, spidermax1@alice.it. (E) Vendo canna Hardy 9’ #6 4pc, praticamente nuova, modello 2012, € 350. Roberto, Vigevano (PV). 347/7842148r.guggiola@virgilio.it. (C)

LIBRI E RIVISTE Cerco annate rivista «La Pesca a Mosca e Spinning» dal primo numero del 1990 al 1997. Gianandrea, gbbasshunter@hotmail.com, 349/5453960. (B) Vendo riviste «La Pesca Mosca & Spinning» dal n. 1 del 1990 a tutto il 2010 annate complete e perfette. Marco, tel. 338/6504431, marco.cavicchi@alice.it (A) «La Pesca Mosca e Spinning» (39 fascicoli) e altre, per un totale di 89 riviste di pesca mensili o bimestrali, anche annate complete, perfettamente conservate e senza alcun difetto, anni 2006 /2016. Alfred, freddi fly@alice.it. (B)

Se desiderate vedere pubblicato gratuitamente sulla rivista il vostro annuncio, potete effettuare l’inserzione online collegandovi al nostro sito www.lapescamoscaespinning.it. Il testo viene ripetuto per non più di due numeri consecutivi. Gli annunci sono riservati ai privati.

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