Speciale Pesca n° 2/2018 supplemento alla pubblicazione bimestrale LA PESCA MOSCA E SPINNING
-COPERTINA.qxp_Layout 1 01/02/18 15:58 Pagina I
II di copertina MAJORA.qxp_Layout 1 02/02/18 16:56 Pagina II
003 PUBB SKY PESCA.qxp_Layout 1 01/02/18 13:01 Pagina 3
MONDO
UFO NEWS
UFO International Magazine
3
004 PUBB.qxp_Layout 1 01/02/18 13:02 Pagina 4
005 editoriale.qxp_Layout 1 01/02/18 16:12 Pagina 5
EDITORIALE
Direttore responsabile Eugenio Ortali Direttore editoriale Giulio Fascetti Progetto grafico Danilo Persico LA PESCA MOSCA E SPINNING SUPPLEMENTO n. 2 /2018 al n. 2
L’
apprezzamento dei lettori e il successo di vendite dello Speciale Estate dello scorso anno hanno confermato l’interesse per la proposta di numeri monografici della rivista, che per i loro contenuti hanno una maggiore vocazione a essere consultati nel tempo pur mantenendo una connotazione di attualità. Abbiamo così pensato di strutturare questo secondo Speciale, dedicato agli artificiali, in una serie di articoli che trattano in maniera approfondita alcune esche – o serie di esche – specifiche, trovando il predetto legame con l’attualità in due modi differenti. Per quanto riguarda i contributi di mosca, il legame è dato dalla partecipazione degli otto autori degli articoli di costruzione al III Pescare Show Fly Tying Experience, che si terrà nei locali della Fiera di Vicenza nei giorni 24-25 febbraio: ognuno di loro presenta qui una (o più) delle principali realizzazioni che costruirà durante la manifestazione, illustrandone gli step di montaggio e sviluppando considerazioni sulla loro genesi e il loro impiego. Quanto agli articoli di spinning, il nesso con l’attualità è più immediato: si parla di tecniche legate all’uso di artificiali recentemente immessi sul mercato o di prossima immissione, molti presentati nel corso dello stesso Pescare Show di quest’anno. Nella maggior parte dei casi, viene delineata l’evoluzione di artificiali appartenenti a una determinata tipologia, illustrandone di seguito gli sviluppi ultimi. Augurandoci che anche questa formula trovi il vostro consenso, vi diamo appuntamento allo Speciale Estate 2018, nuovamente incentrato su itinerari pensati per la stagione delle vacanze, ma validi anche al di fuori di essa.
redazione@lapescamoscaespinning.it www.lapescamoscaespinning.it www.facebook.com/MoscaeSpinning http://twitter.com/lapescaMeS www.flickr.com/photos/moscaespinning www.youtube.com/user/MoscaeSpinning Hanno collaborato a questo numero Luca Barosselli, Simone Boesso, Karim Carloni, Simone Carsetti, Renzo Della Valle, Fabio Federighi, Yuri Finotti, Sandro Mandrini, Mauro Marzi, Fabio Mauri, Umberto Oreglini, Francesco Paolini, Lorenzo Rocchigiani, Riccardo Tamburini, Stefano Ticchiati, Loris Zecchinello. Amministrazione, pubblicità, abbonamenti e arretrati Zona Franca Edizioni srl Via V. Veneto 169 • 00187 Roma tel. 06/42.90.38.54 abbonamenti@lapescamoscaespinning.it segreteria@lapescamoscaespinning.it Pubbliche relazioni e pubblicità Renzo Della Valle renzo.dellavalle@gmail.com Disponibile anche in versione digitale su www.ezpress.it Tutti i diritti riservati LA PESCA MOSCA E SPINNING ZONA FRANCA EDIZIONI srl Iscrizione ROC n. 26695 del 22.9.2016 Registrazione presso il Tribunale di Roma n. 225 del 29.9.2014 Stampa: Tuccillo Arti Grafiche, Afragola (NA) Distribuzione: Press Di, Distributore stampa e multimedia srl - 20134 Milano
Speciale Estate 2017
5
006 Sommario.qxp_Layout 1 01/02/18 13:03 Pagina 6
sommario Speciale / La Pesca Mosca e Spinning
8
EPHEMERA VULGATA REVERSE di Fabio Mauri
8
14 ARTIFICIALI PER L'APERTURA di Renzo Della Valle
20 BLEND MIXED FUR di Loris Zecchinello
28 JERK MINNOW di Francesco Paolini
36 APE DA CACCIA di Karim Carloni
42 PIKE NEW LURES di Mauro Marzi e Yuri Finotti
50 PLECOTTERO di Luca Barosselli
54 L’EGING MODERNO: SEMPRE PIÙ SPINNING di Riccardo Tamburini
60 SPEY HACKLES di Stefano Ticchiati
66 GOLOSERIE PER L’ASPIO di Simone Carsetti e Renzo Della Valle
72 ATHERTON #4
28
di Umberto Oreglini
76 WALKING THE DOG TRA ARTIGIANATO E INDUSTRIA
54
di Simone Boesso e Lorenzo Rocchigiani
82 MAGIC EMERGER di Sandro Mandrini
86 TROUT AREA OR NO AREA? di Mauro Marzi
92 FRÖDIN MATERIALS STREAMERS di Fabio Federighi
6
www.lapescamoscaespinning.it
86
007 pubb pescare show.qxp_Layout 1 01/02/18 13:03 Pagina 96
008-013 Mauri.qxp_Layout 1 01/02/18 13:03 Pagina 8
COSTRUZIONE MOSCA
EPHEMERA VULGATA REVERSE
008-013 Mauri.qxp_Layout 1 01/02/18 13:03 Pagina 9
di Fabio Mauri fabio.mauri4@virgilio.it
I
montaggi cosiddetti ‘reverse’ sono presenti da molti anni tra i dressing dei pescatori a mosca. Affascina la loro apparente stranezza e l’efficacia dimostrata in situazioni specifiche. Personalmente iniziai a realizzarli circa una quindicina d’anni fa, prendendo spunto da un dressing del bravo Federico Renzi, e ora, dopo anni di sperimentazioni in pesca, posso avvalermi di realizzazioni abbastanza valide, degne di essere condivise. In pratica, esistono situazioni nelle quali i temoli o le trote, a fronte di un’insistente pressione alieutica, focalizzano la loro selettività sull’unico fattore che possa discriminare in modo efficace una effimera finta da quella vera, così da poter evitare con un margine d’errore minimo di farsi forare per l’ennesima volta da un amo. Questo fattore si chiama galleggiamento. Perché queste situazioni possano avverarsi, è necessario che siano presenti abbondanti schiuse di effimere, in modo che il pesce possa permettersi di ignorare quelle in fase emergente per prediligere unicamente quelle già emerse. In situazioni normali si potrebbe affermare il contrario, e cioè che i pinnuti preferiscano addentare quelle piccole creature che, intente a sgusciare dalla propria esuvia, si trovano nell’impossibilità di fuga, ma non nelle situazioni ‘capovolte’ che stiamo prendendo in considerazione ora. In questi rari casi, le nostre prede hanno imparato a evitare ogni insetto che non galleggi ‘nella o sopra’ la tensione superficiale, tralasciando ogni cosa che sporga anche di poco sotto il pelo dell’acqua. Ecco che in situazioni simili, i pescatori iniziano a presentare mosche sempre più piccole, arrivando addirittura a montare microscopici ciuffetti su ami del 24. Così facendo può capitare che qualche temolo abbocchi per sbaglio, dato che le piccole dimensioni delle mosche possono trarli in inganno, ma le abboccate restano comunque un fatto molto sporadico, dal momento che le imitazioni presentate sono molto più piccole delle vere effimere. In questi casi, una reverse fatta bene e sicuramente non montata sul 24 può fare davvero la differenza. Si tratta di una mosca delicata che abbisogna di particolari cure ma se a mali estremi valgono gli estremi rimedi, essa ci concederà di divertirci nonostante le condizioni difficili. Speciale Artificiali - Febbraio 2018
9
014-019 Della Valle trota+PUBB.qxp_Layout 1 01/02/18 13:04 Pagina 14
ARTIFICIALI SPINNING
L’
apertura alla trota è un evento al quale pochi sanno sottrarsi: è quasi un rito, scandito da date stabilite a livello regionale o provinciale che danno inizio alle ostilità per tanti appassionati: ultima domenica di febbraio, prima domenica di marzo, ultima domenica di marzo… giornate da ricordare non tanto per la quantità o qualità delle catture, quanto per il fatto che segnano la fine di un periodo,
14
www.lapescamoscaespinning.it
quello invernale, che per molti ha coinciso con poche uscite e rare catture, spesso in acque considerate ‘di ripiego’. I veri trotaioli, infatti, per non attaccare la canna al chiodo hanno dovuto scendere a compromessi ripiegando nei laghetti a pagamento, costretti a pescare trote addomesticate che lasciano sempre un po’ di amaro in bocca. Per gli amanti del salmonide, pertanto, ‘apertura’ significa tornare in ambienti naturali a confrontarsi con pesci selvatici, riassaporare le
sensazioni più genuine dello spinning, quello vero, fatto di sane scarpinate alla ricerca di pesci che venderanno cara la pelle. Soprattutto se l’obiettivo della prima uscita saranno certe acque libere dei fiumi di pianura o torrenti di montagna poco accessibili.
IL CLASSICO CHE RITORNA Ma cosa è cambiato, in termini tecnici, tra le aperture di ieri e quella di oggi? Sotto l’aspetto della scelta delle esche artificiali,
014-019 Della Valle trota+PUBB.qxp_Layout 1 01/02/18 13:04 Pagina 15
di Renzo Della Valle renzo.dellavalle@gmail.com
ARTIFICIALI PER L'APERTURA grossa fario cacciavano la savetta, i barbi italici, lo scazzone, il vairone o il cavedanello, oggi devono ripiegare su pesci della cosiddetta ‘ittiofauna danubiana’ che hanno sostituito in molti fiumi i nostri ciprinidi stanziali. Pesci alloctoni dell’est come il barbo europeo, il gardon e finanche l’aspio hanno abitudini di vita molto diverse dai nostri ciprinidi autoctoni e il loro comportamento può avere influito sulle abitudini di caccia delle trote, soprattutto nelle grandi acque correnti del piano. La trota selvatica, comunque, non sfugge a quegli istinti che in certi corsi d’acqua le hanno permesso di raggiungere taglie importanti. È quello strano mix di timidezza e ferocia che la vede scattare fulminea sulla preda quando ha la sicurezza di uscire allo scoperto senza rischiare le… pinne, ma che, se può stare intanata in un fondale per ore se c’è troppa luce o sulle rive pescatori rumorosi, le fanno capire che non è il momento di cacciare. Nella scelta degli artificiali, in
definitiva, dovremo tenere conto di questa sua caratteristica comportamentale scegliendo modelli che sondino i fondali a sfiorare le tane più nascoste e che imitino il foraggio dominante in quell’ambiente. Se, sotto l’aspetto puramente tecnico degli artificiali da trota all’apertura, la scelta si riduce ai consueti gruppi che vedremo a breve (con qualche variazione sul tema), per quanto riguarda l’imitazione del foraggio dominante dovremo affidarci alla nostra esperienza e alla perfetta conoscenza del posto. Se il fiume selezionato per l’apertura è ormai privo di vaironi, alborelle, barbi e tutti quei piccoli ciprinidi che la trota era solita cacciare già a fine inverno, e al posto di questi pesci nostrani vi saranno specie alloctone come gardon, nasen (una specie proveniente dall’est Europa simile alla nostra savetta, che ha invaso i fiumi dell’Italia dell’est) e barbi europei, dovremo adeguare la sagoma e la colorazione di questi pesci ai nostri artificiali.
potremmo dire: poco. In fondo, le trote ruspanti nate in fiume o torrente e cresciute tra mille insidie continuano ad attaccare prede non molto numerose quanto a specie ittiche e, di conseguenza, anche gli artificiali che tali specie ittiche devono imitare si riducono a pochi gruppi validi. C’è da dire, tuttavia, che in quest’ultimo decennio molti fiumi di fondovalle e di pianura hanno visto rivoluzionate le proprie popolazioni ittiche. Se prima la trota marmorata o la Speciale Artificiali - Febbraio 2018
15
020-027 Zecchinello+PUBB.qxp_Layout 1 01/02/18 13:04 Pagina 20
TESTATINA COSTRUZIONE MOSCA
20
BLEND MIXED FUR
www.lapescamoscaespinning.it
U
no dei metodi maggiormente utilizzati per la costruzione sia dei corpi che dei toraci delle nostre imitazioni è quello che fa ricorso al cordoncino di dubbing. Negli ultimi anni mi sono molto interessato agli sviluppi che i dubbing hanno avuto nel tempo, al loro utilizzo e ai vari metodi di realizzazione, per cui vorrei parlarvene in questo articolo prima di proporvi alcune mie realizzazioni e un montaggio specifico.
020-027 Zecchinello+PUBB.qxp_Layout 1 01/02/18 13:04 Pagina 21
di Loris Zecchinello loris.zecchi@gmail.com foto di Fabio Furlan
Dubbing provenienti dal pelo di un solo animale. Partendo da sinistra in alto, in senso orario: coniglio, lepre, foca, scoiattolo grigio.
Davy Wotton SLF Squirrel dubbing. Dubbing di Francesco Palù.
UN PO’ DI STORIA All’inizio i dubbing erano costituiti per lo più da pelo proveniente da un’unica tipologia di animale, con tagli corti e uniformi. I colori erano spesso quelli che la natura offre in base alla pigmentazione naturale del manto in una determinata stagione piuttosto che nell’altra. Lepre, foca, volpe, coniglio e scoiattolo erano quelli più commercializzati, in seguito anche tinti per dare maggiori possibilità di imitare l’insetto oltre che nella sua forma anche nel colore. La scoperta dei polimeri portò notoriamente una vera e propria rivoluzione nel mondo del fly tying: apparvero i cosiddetti poly, ovvero fibre sintetiche di diversa consistenza e lucentezza che trovarono subito buona applicazione nella realizzazione delle mosche da pesca, offrendo robustezza, galleggiabilità e una quantità infinita di colorazioni. Fu così che a partire dagli anni Settanta Davy Wotton, fra i suoi vari prodotti per il fly tying, ne introdusse uno che più degli altri lo rese famoso: la linea SLF, ovvero una serie di miscele per dubbing nelle quali usò pelo naturale e fibre sintetiche
(Synthetic Living Fibre), grazie al cui impiego le imitazioni acquistavano maggiore lucentezza e vitalità. Di lì a breve altri grandi nomi della costruzione, come Dave Whitlock, Paul Jorgenson, Oliver Edwards, collaborarono con Davy, dando vita a una serie di miscele personalizzate che ancora oggi sono considerate tra le migliori mai prodotte. In Italia, nel frattempo, Francesco Palù dava origine a uno stile diverso e unico nel suo genere, che andava al di là di quanto descritto finora. I suoi dubbing erano realizzati sì con miscele, ma non di materiale naturale con fibre sintetiche, bensì di tipi di pelame provenienti da animali diversi tra loro ma con caratteristiche simili. Nei decenni a seguire, anche l’utilizzo del cul de canard portò ben presto, oltre al suo classico impiego, a nuovi mix, che andarono a implementare la vasta scelta che il mercato continuava a offrire. In paesi diversi, costruttori diversi avevano creato, ognuno secondo le proprie necessità ed esperienze, prodotti adatti alla costruzione di imitazioni da usare nei fiumi che normalmente frequentavano. Speciale Artificiali - Febbraio 2018
21
054-059 Tamburini.qxp_Layout 1 01/02/18 13:09 Pagina 54
ARTIFICIALI SPINNING
L’eging moderno: sempre più spinning
Una totanara in piombo rivestito, artificiale di tempi ormai lontani.
C
ome spesso accade, il Giappone ancora una volta si è dimostrato il paese dal quale i pescatori italiani attingono con maggiore convinzione per seguire mode e tecniche di pesca innovative. L’eging, come molti sanno, rappresenta una delle tecniche di pesca più popolari nel paese del Sol Levante, dietro solo al bassfishing, praticato soprattutto per la possibilità di portare a casa prede dalle
54
www.lapescamoscaespinning.it
carni squisite e decisamente costose se acquistate al mercato. Come spesso accade, esiste una grande differenza tra i cefalopodi che vivono nella vasta porzione di oceano che bagna le coste nipponiche, ma, ancora una volta, ciò che viene sviluppato per l’Aori, un cefalopode che può essere considerato come una via di mezzo tra la nostra seppia e il nostro calamaro, risulta essere estremamente redditizio anche per i predatori di casa nostra. Tipico del
pescatore giapponese è l’elevato tasso tecnico acquisito nella pesca; sebbene la nostra passione stia attraversando in quel paese una crisi senza precedenti – sono stati perduti negli ultimi dieci anni qualcosa come dieci milioni di pescatori – il Giappone rimane ancora un punto di riferimento preciso per molti amanti di tecniche di pesca, marine e d’acqua dolce. L’eging non si sottrae a questa regola e, grazie all’incredibile livello tecnico raggiunto là dove sorge il sole, oggi
054-059 Tamburini.qxp_Layout 1 01/02/18 13:09 Pagina 55
di Riccardo Tamburini r.tamburini@fassa.it
Gli artificiali come questo sono stati sviluppati soprattutto per l’eging dalla barca, la prossima frontiera da conquistare. Si noti la generosa piombatura sotto la gola.
Neanche i polpi resistono al fascino dell’egi: qui un piccolo esemplare si presta a una foto prima di riguadagnare la libertà.
possiamo tranquillamente dire che anche da noi la pesca di seppie e calamari è diventata una vera e propria disciplina, con una sua precisa identità. La visita in Italia del presidente di Harimitsu, assieme al direttore commerciale, nonché pro-staff dell’azienda nipponica produttrice del prestigioso brand Sumizoku, mi ha dato lo spunto per alcune valutazioni in merito all’eging nel suo complesso, che vorrei condividere con voi. Speciale Artificiali - Febbraio 2018
55
060-065 Ticchiati.qxp_Layout 1 01/02/18 13:09 Pagina 60
COSTRUZIONE MOSCA
SPEY HACKLES
N
elle manifestazioni di costruzione alle quali ho partecipato come espositore ho sempre notato un forte interesse, fra le varie mosche presenti sul mio tavolo, per quelle realizzate con Spey hackles. In origine tali piume erano prelevate dalla coda di ‘gallo Spey’, specie autoctona della regione scozzese nella quale scorre l’omonimo fiume, per essere utilizzate in mosche, imitative per lo più di gamberi, utili per insidiare
60
www.lapescamoscaespinning.it
salmoni e trote di mare nello stesso Spey. Le più note sono la Purple Spey, la Orange Heron, la Green Spey e la Lady Caroline. Le caratteristiche principali di questo materiale erano la lunghezza e la morbidezza, che una volta in acqua rendevano sinuosi e vibranti gli artificiali, rendendoli vivi. Purtroppo, all’inizio del Novecento, il gallo autoctono della valle dello Spey si estinse e si dovette ricorrere a piume sostitutive, individuate sin dall’inizio nelle piume di airone, che per le loro proprietà erano molto simili alle
piume di gallo originarie. Attualmente, tuttavia, l’airone è specie protetta in molti paesi, per cui ne risulta illegale la commercializzazione e si indicano con il termine ‘Spey hackles’ tutte le piume dalle fibre molto lunghe e morbide che sono adatte a sostituire le piume di airone. Bisogna tener presente che per i montaggi Spey, nella maggior parte dei casi, le piume vanno montate stile palmer e quindi avvolte lungo il gambo dell’amo rimanendo con le fibre sufficientemente lunghe e morbide, tanto da eccederne la
060-065 Ticchiati.qxp_Layout 1 01/02/18 13:09 Pagina 61
di Stefano Ticchiati sampei1@libero.it
curvatura. Per questo motivo, sono adatte allo scopo le piume di fagiano prelevate dal girocollo (Ringneck Pheasant Rump), in particolare quelle del Blue Eared Pheasant e del fagiano dorato, perché molto simili a quelle dell’airone essendo assai lunghe e flessibili. Buoni sostituti sono anche le piume di spalla di gallo, soprattutto le più lunghe e morbide, alcune tipologie di marabou, le piume prelevate dal fianco di anatra (mallard) e le ‘burned goose shoulders’, ovvero piume prelevate dalle spalle di oca.
Queste ultime, per essere utilizzate al meglio, vanno lavorate dividendo, per il lungo, il calamo a metà. Esiste poi un’alternativa, a mio avviso molto valida, fornita da Whiting Farm, i cui prodotti sono importati in Italia da The Italians. L’azienda, sin dagli anni Novanta, ha sviluppato attraverso la ricerca genetica galli e galline i cui colli e spalle hanno fornito piume perfette per la costruzione delle Spey flies, tanto da attribuire loro il nome di Spey hackles. I colli e le spalle di gallo hanno piume
molto lunghe, con calamo e fibre sottilissimi, lunghissimi e anche molto resistenti, mentre quelli prelevati dalle galline sono solo più corte e quindi adatte a costruire artificiali di dimensioni più contenute. In commercio si trovano anche i Bird Fur, pezzi di spalle che sono scarti di lavorazione ma che hanno un buon numero di piume da poter utilizzare, anche se, come dice il nome, sono un po’ più lanuginosi rispetto alle spalle intere. Questi due materiali vengono prodotti essenzialmente per due mercati: Speciale Artificiali - Febbraio 2018
61
076-081 Boesso.qxp_Layout 1 01/02/18 13:12 Pagina 76
ARTIFICIALI SPINNING
WALKING THE DOG TRA ARTIGIANATO E INDUSTRIA
76
www.lapescamoscaespinning.it
076-081 Boesso.qxp_Layout 1 01/02/18 13:12 Pagina 77
di Simone Boesso e Lorenzo Rocchigiani info@jackfin.it
È
già stato raccontato di tutto, e più che bene, sulla pesca top water: i silenzi, l’attesa, quel particolare movimento in acqua, il lancio preciso – il primo è fondamentale –, il recupero a seconda della preda che si vuole insidiare; l’adrenalina, i dubbi (il braid, i nodi, l’esca), lo sguardo fisso laggiù. Cambiano scenari e situazioni, ma quel che trasmette l’esplosione dell’acqua è sempre molto simile, ovunque sia vissuto. Ci è stato chiesto di dire quale sia il futuro dei walking the dog. Non lo sappiamo con certezza, ma abbiamo un’idea precisa del percorso che ci siamo preposti come ideatori di una serie di artificiali che nascono artigianalmente e che abbiamo avuto modo di sviluppare in collaborazione con Molix. Al di là della proverbiale rivalità tra pescatori, infatti, tutti coloro che amano questa tecnica condividono una passione che può trasformarsi in complicità e parlare della collaborazione tra i due brand senza considerare – al di là della ‘concorrenza’ – passione, condivisione e complicità sarebbe privare il racconto del suo lato migliore. Quello che proponiamo nelle righe che seguono è dunque il nostro percorso, che riflette un particolare modo di interpretare lo spinning in mare e in particolare la tecnica walking the dog. Tutto cominciò lavorando sulla sagoma di un wtd che usavamo da diverso tempo durante le nostre battute di pesca: lo usavamo ‘grezzo’, in veste di vero e proprio prototipo, giusto per testarne le potenzialità. Il periodo di ‘test in pesca’ di un nuovo artificiale è una delle fasi più importanti del nostro lavoro, perché ci permette di verificare se i nostri amici pinnuti lo gradiscono oppure se necessita di ulteriori aggiustamenti di piombatura e bilanciamento per modificarne il nuoto, fino a renderlo perfettamente catturante. Una volta appurato che il wtd in questione funzionava con i pesci, giunse il momento di renderlo bello anche agli occhi dei pescatori... Partimmo dunque, come al solito, da un pezzo di legno che, squama dopo squama, fu intagliato per assomigliare a un piccolo tarpon. Prese così corpo l’idea del WTD 150T (Tarpon) come di un’esca top water facile da usare, ma anche piacevole da vedere e da toccare per far percepire l’artigianalità che la contraddistingueva. Ma se si fosse trovata la perfezione, come potevamo riprodurla Speciale Artificiali - Febbraio 2018
77
098 pubb abbonamento.qxp_Layout 1 01/02/18 13:15 Pagina 96
UFO NEWS
96
UFO International Magazine
MONDO
III di copertina FASSA.qxp_Layout 1 01/02/18 13:15 Pagina III
MONDO
UFO NEWS
UFO International Magazine
III
IV di cop CARSON.qxp_Layout 1 01/02/18 13:15 Pagina IV
UFO NEWS
IV
UFO International Magazine
MONDO