Il Bassano_Dic24

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Sanità, Veneto al top ma si può far meglio Nicola Stievano >direttore@givemotions.it<

La sanità veneta è tra le migliori d’Italia: lo certifica l’ultimo rapporto dell’Agenas, l’Agenzia Nazionale per i servizi sanitari regionali, che al vertice della classifica sulle performance delle aziende sanitarie pubbliche e ospedaliere vede tre Ulss venete tra le prime cinque. E’ il risultato di una valutazione minuziosa, che ha passato sotto la lente ben 27 indicatori delle prestazioni sanitarie. Promosse anche le aziende ospedaliere, come Padova per la sua rilevanza internazionale. La sanità veneta, dunque, si conferma in ottima salute nel panorama nazionale e garantisce performance di qualità in quasi tutti gli ambiti di cura e di assistenza. Ora c’è da lavorare sui punti più critici, dall’affollamento dei pronto soccorso alle liste d’attesa ancora troppo lunghe, ma anche il nodo dei medici di base. E’ lo stesso direttore generale dell’Agenas Domenico Mantoan, un lungo passato da manager della sanità veneta, a ricordare che per non intasare i pronto soccorso bisogna “creare un nuovo modello di cure, perché il cittadino non trova risposte sul territorio”. Come? “Bisogna lavorare sull’efficienza, puntare su modelli organizzativi che a parità di risorse danno risultati migliori”, ha detto Mantoan.

SOTTO LA GUIDA DI FINCO

È IN ARRIVO NEL 2028

UN NUOVO COMMISSARIATO DI POLIZIA

Tra i progetti più importanti combattere l’emergenza abitativa e favorire lo sviluppo di progetti sociali con l’accesso ai fondi Pnrr

Servizio a pag. 8 e 10

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Governatore Regione Veneto segue a pag. 5

LLuca Zaia

L’intervista

SICUREZZA DEL TERRITORIO, STRADE, INTERPORTI E OPERE

La parola agli assessori regionali Gianpaolo Bottacin ed Elisa De Berti, con uno sguardo al prossimo futuro

Servizio a pag. 27

SCINTILLE SULL’AUTONOMIA SI APRE UNA FASE DECISIVA

Dopo il pronunciamento della Consulta il governatore Zaia si dice ottimista ma per il Pd “ne esce sconfessato”

Autonomia differenziata: una sfida per il futuro del Veneto e dell’Italia

a sentenza della Corte Costituzionale sull’autonomia differenziata rappresenta un passaggio cruciale nel percorso verso un’Italia moderna, più equa e più vicina ai cittadini. Il Veneto, con determinazione e responsabilità, ha sempre sostenuto che l’autonomia non è un privilegio, ma un diritto sancito dalla Costituzione. e uno strumento per garantire servizi migliori e più effi-

Servizio a pag. 22

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Veneto e non solo con migliaia di ordigni inesplosi e ancora attivi, bombe, mine e proiettili rimasti sepolti per decenni e dall’altro l’ur-

dalla mappa delle aree potenzialmente contaminate da ordigni bellici inesplosi creata per supportare amministrazioni, aziende e cittadini nel garantire la sicurezza

Fonte: Wikipedia commons SCARICA L’APP RADIO VENETO24
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Autonomia differenziata: una sfida per il futuro del Veneto e dell’Italia

Luca Zaia Governatore Regione Veneto

La Corte ha ribadito la legittimità del regionalismo differenziato, ponendo però alcuni limiti. Li rispettiamo, perché siamo i primi a volere un sistema fondato su regole chiare e trasparenti. Definire i LEP (livelli essenziali delle prestazioni) è fondamentale per assicurare pari diritti a tutti, da Nord a Sud. Tuttavia, è altrettanto imprescindibile che le risorse del Veneto restino sul territorio, per finanziare scuole, sanità e infrastrutture all’altezza delle nostre aspettative.

L’autonomia differenziata non divide il Paese, lo rafforza. Permette a ciascuna Regione di esprimere al meglio le proprie potenzialità, promuovendo efficienza e responsabilità. Il Veneto è pronto a guidare questa sfida con coraggio, come sempre ha fatto. Lavoriamo insieme per un’Italia più forte, solidale e innovativa.

A Bassano del Grappa trionfa la sostenibilità

Bassano del Grappa è stata protagonista a Torino, durante la 9ª edizione del “Cresco Award – Città Sostenibili”, un’iniziativa promossa dalla Fondazione Sodalitas con il patrocinio di ANCI e la collaborazione di importanti realtà imprenditoriali, per valorizzare i comuni e gli enti locali impegnati nella sostenibilità.

Il Comune ha ottenuto uno dei 25 premi assegnati, intitolato “La sostenibilità sociale nella gestione degli appalti/ subappalti e nella qualificazione dei fornitori”, grazie al progetto “Incremento efficienza energetica impianti illuminazione pubblica”, che ha portato benefici concreti a quartiere Angarano.

L’intervento ha interessato 56 punti luce, tra apparecchi stradali, tecnici e proiettori, in una zona in cui gli impianti necessitavano di urgenti manutenzioni. Le linee aeree, sensibili agli eventi atmosferici, sono state sostituite con un sistema più moderno e affidabile, migliorando le prestazioni energetiche e riducendo il consumo di energia elettrica.

A ritirare il riconoscimento è stato il consigliere comunale Gianni Castellan, in rappresentanza del sindaco Nicola Finco, presente a Torino per l’assemblea nazionale dell’ANCI.

“Questo premio testimonia il nostro impegno e la qualità dei progetti dedicati alla sostenibilità. Ringrazio gli assessori Andrea Zonta e Andrea Viero, oltre agli uffici comunali, per il loro lavoro su temi che rappresentano un investimento cruciale per il presente e il futuro della nostra città,” ha dichiarato il sindaco Finco.

Bassano del Grappa continua così a distinguersi come esempio virtuoso di sostenibilità e attenzione all’ambiente, un modello per le amministrazioni locali italiane.

Premiato il progetto di efficienza energetica all’illuminazione pubblica durante il Cresco Award

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La prima risposta sul territorio il cittadino la trova dai medici di base, le cui difficoltà sono ben note tra carenza di professionisti, zone cronicamente scoperte, difficoltà di accesso e troppa burocrazia che complica la vita al paziente e agli stessi medici. A questo si sommano le lunghe attese per migliaia di pazienti, costretti al “pendolarismo” anche per le prestazioni più semplici oppure a rivolgersi alle strutture private, sobbarcandosi costi tutt’altro che indifferenti che gravano sui bilanci familiari. Le statistiche riferiscono di quasi un terzo di ricette per visite ed esami non erogate in Veneto: fra i motivi senz’altro pesano proprio le lunghe attese o la scelta di strutture private.

Da un lato quindi il sistema sanitario veneto funziona, e anche molto bene, rispetto al resto d’Italia, dall’altro nella quotidianità i cittadini si trovano a fare i conti con le difficoltà di accesso ad alcuni servizi, le lunghe attese, l’affollamento dei pronto soccorso e la mancanza di alternative per i casi meno gravi. Su questi fronti si può solo migliorare.

Con questo auspicio ci avviamo alla conclusione del 2024, accompagnati dall’augurio di un sereno Natale e di un anno nuovo ricco di buone notizie. Auguri a tutti.

futuro.

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continua da pag. 1
Direzione,
Periodico

Bassano si illumina di magia tra mercatini, attrazioni e cultura

H a preso il via ufficialmente il Natale a Bassano. Nella storica Piazza Castello si apre un villaggio incantato, con luci e atmosfera fiabesca. La Torre di Guardia accoglie le regine dei ghiacci, figure misteriose che incantano i più piccoli con i loro vestiti di ghiacci e neve. Babbo Natale accoglie i bambini nella sua casa nel foyer del Teatro Tito Gobbi.

Tra le attività più attese infatti c’è proprio l’incontro con Babbo Natale che, ogni fine settimana, accoglierà i bambini con caramelle e biglietti per un giro sul trenino lillipuziano. Il trenino, amato dai più piccoli, percorrerà le vie di Bassano con fermate speciali, offrendo un viaggio incantato al costo di 2€, gratuito per i bimbi sotto i tre anni.

Tante inoltre le attrazioni, tra cui qualche giostra, truccabimbi e laboratori creativi.

E la città si è trasformata anche in un villaggio natalizio, tra artigianato e tradizioni locali. Il Mercatino di Natale di Bassano del Grappa, nato nel 1996, è stato il primo del suo genere nella pianura padana. Da allora, ha saputo crescere e rinnovarsi, diventando un appuntamento imperdibile per chiunque voglia immergersi nello spirito natalizio. Con 30 aziende espositrici distribuite tra Piazza Garibaldi e Piazza Libertà, l’offerta è quanto mai variegata: dai prodotti tipici locali all’artigianato più raffinato.

Gli stand del mercatino sono aperti nei weekend dalle 10:00 alle 19:30 e dal 7 dicembre in poi ogni giorno fino al 6 gennaio. Ma il mercatino non è solo un luogo dove fare acquisti: è un’esperienza da vivere. A partire dal 27 dicembre, gli espositori natalizi lasceranno il posto ai mercatini della Befana, prolungando così l’atmosfera festiva fino all’Epifania. Questo passaggio segna una continuità nella

celebrazione delle festività, mantenendo viva la tradizione e offrendo nuove opportunità di scoperta e divertimento.

Il Mercatino di Natale di Bassano è una celebrazione delle eccellenze locali, della gastronomia e delle bellezze del territorio. Organizzato da Confcommercio, il mercatino è diventato un forte richiamo, capace di attrarre visitatori.

La città si prepara inoltre ad accogliere una nuova attrazione per il periodo natalizio: una pista di pattinaggio sul ghiaccio nel suggestivo parco di Palazzo Bonaguro. L’iniziativa, annunciata dall’Assessore al Turismo Giada Pontarollo, mira a espandere le attività festive oltre il cuore pulsante del centro storico e a valorizzare un’area che ha visto una crescente vivacità negli ultimi anni.

“La scelta del brolo di Palazzo Bonaguro – spiega l’assessore Pontarollo – rappresenta un’opportunità per ampliare l’offerta natalizia della città, ispirandoci a modelli già presenti in altre località della provincia e della regione. Abbiamo lavo-

rato affinché tutte le procedure, incluse quelle con la Soprintendenza, fossero rispettate, garantendo il rispetto del contesto storico e paesaggistico”.

L’installazione, precisa l’assessore, è temporanea e si inserisce in un quadro ur-

bano già animato dai tradizionali mercatini di Natale, che occupano le principali piazze del centro. “Collocare la pista altrove ci permette di distribuire le attività natalizie, coinvolgendo zone meno centrali ma altrettanto importanti, come il brolo, che sta conoscendo una significativa crescita grazie anche alle attività commerciali presenti”.

Bassano a Natale è anche cultura, come commenta alla redazione de La Piazza il Sindaco Nicola Finco: “La città è anche attenta all’aspetto culturale, infatti abbiamo aperto un’importantissima mostra al Museo Civico che presenta un nuovo grande capitolo di storia della fotografia con una rassegna dedicata ad uno dei più importanti autori del Novecento: Brassaï. E siamo partiti da questo per collegarci Laura Omacini, giovane artista che ha portato al museo una nuova mostra con 12 esposizioni. Il connubio di passato e futuro dimostra l’attenzione verso le nuove generazioni che spesso e volentieri non vengono sostenute e valorizzate abbastanza”.

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confermato: Banca dell’anno in Italia.

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secondo The Banker.

Questo traguardo, raggiunto per la seconda volta di seguito, è stato reso possibile solo dalla dedizione dei nostri dipendenti, grazie ai quali continuiamo a guidare l’eccellenza bancaria a livello nazionale e internazionale.

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L’intervista. Il primo cittadino ha delineato i progetti futuri per quanto riguarda l’emergenza casa

Dalla Regione al Comune: ecco il bilancio Finco. In programma la realizzazione del

“P assione per la cosa pubblica”. Sono queste le parole con cui Nicola Finco, 41 anni, sposato con due bambini, ha descritto il suo impegno nel ricoprire la carica di sindaco di Bassano del Grappa. Finco ha una lunga carriera politica alle spalle. È sceso in campo da giovanissimo nel 2004 ed è entrato in consiglio comu-

Nicola Finco, ex consigliere regionale del Veneto, da giugno è sindaco di Bassano del Grappa e sta affrontando i suoi primi sei mesi nel ruolo con entusiasmo e determinazione.

nale nel 2009. L’ anno successivo, a soli 26 anni, è stato eletto consigliere regionale del Veneto con la presidenza della commissione ambiente e lavori pubblici

e protezione civile. Nel 2015 si è ricandidato ed è stato di nuovo eletto in consiglio regionale con 7mila preferenze e ha svolto il ruolo di capogruppo della Lega in consiglio regionale. A giugno di quest’anno si è candidato nella sua Bassano vincendo le amministrative. “Non è stato semplice lasciare il ruolo di prestigio come il consiglio regionale per fare il sindaco - dice -. Però fare il primo cittadino dà tantissime soddisfazioni. È un ruolo molto più impegnativo che ti occupa 23 ore al giorno su 24 e sette giorni su sette. E per chi come me ha la cosa pubblica nel dna, penso che non ci sia palestra di formazione migliore. Dopo 14 anni in regione sono arrivato alla conclusione che ricoprire la carica di sindaco è un’esperienza che dovrebbero fare tutti, anche prima di salire a livelli più alti”.

Sindaco, un bilancio dei pri-

mi sei mesi con la fascia tricolore?

“Sono stati sei mesi belli tosti in quanto la macchina comunale è complessa. Stiamo parlando di circa 270 dipendenti, sette

figure apicali e 43mila abitanti. La città ha tante esigenze ed è sempre stata considerata anche una “cristalliera” però, dall’altra parte, è una città entusiasmante dal un punto di vista culturale,

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sociale ed economico. Si può considerare tranquillamente l’ottava città del Veneto con enormi potenziali di crescita. In questi mesi abbiamo lavorato a strutturare la macchina che ci

sostenibile e rientri più rapidamente dell’investimento.

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Nicola Finco, sindaco di Bassano del Grappa

e i progetti di rigenerazione urbana

dei primi sei mesi dell’amministrazione nuovo commissariato nel 2028

permetterà di guidare i prossimi quattro anni”.

Come sono i rapporti politici in consiglio?

“Sono i classici rapporti tra maggioranza e opposizione. All’interno della maggioranza i rapporti sono ottimi anche se siamo cinque componenti politiche però alla fine abbiamo trovato la nostra linea e oggi stiamo procedendo spediti. Per quanto riguarda le opposizioni fanno il loro lavoro e a volte i toni sono un po’ accesi. Detto questo sono abituato perchè conosco bene il gioco della politica”.

Qual è un progetto che le sta particolarmente a cuore?

“Abbiamo portato a casa ottimi risultati come il finanziamento con oltre 6 milioni di euro per la realizzazione del nuovo commissariato di polizia all’interno dell’ex caserma Montegrappa. Stiamo parlando di un’ opera attesa da più di 15 anni dove nel tempo ci sono state diverse difficoltà però grazie a un lavoro con Roma e all’aiuto che ho avuto da parte in regione Veneto con l’assessore Calzavara siamo riusciti ad ottenere dal ministro Salvini questo importante stanziamento”.

Per la realizzazione del progetto ci sono già delle date?

“Sì, ad oggi c’è un cronoprogramma: entro il 2025 la progettazione, nel 2026 l’avvio dei lavori e nel 2028 la realizzazione di questo importante presidio di polizia. Ci tengo a ricordare che non è un presidio di polizia solamente per Bassano ma per tutta l’area del Bassanese”.

Nei mesi scorsi sono stati istituiti due tavoli tecnici per affrontare la questione inquinamento. Come procede questo monitoraggio?

“A fine dell’estate avevamo rilevato la presenza di Pfas in una zona a nord di Bassano nella frazione di San Michele, ma fortunatamente la situazione è sotto controllo in quanto quei valori sono di molto al di sotto della soglia. Come amministrazione però ci siamo presi l’impegno di un monitoraggio costante passando da due a quattro i controlli annuali su tutto il sito interessato. Stiamo parlando ovviamente di uno scolo d’acqua che proviene da sotto di una discarica che è stata chiusa negli anni ‘90

e quello che posso dire è che non ha nulla a che fare con l’acqua di acquedotto quindi i cittadini bevono acqua sana. L’ altro tipo di inquinamento riguarda invece due pozzi dove sono stati rilevati a novembre la presenza di alcuni fitofarmaci che sono stati messi al bando circa sei mesi fa. E il lavoro che stiamo facendo è di monitoraggio di vari pozzi privati sulla base dell’andamento della falda in modo da identificare e circoscrivere l’inquinamento. Fortunatamente dalle prime analisi non si è espanso verso sud ma è abbastanza circoscritto e anche in questo caso i valori sono sotto controllo. Ribadisco che sono pozzi privati e che ad oggi sono in vigore due ordinanze una del comune di Bassano del Grappa e l’altra al comune di Romano d’Ezzelino che vietano l’utilizzo di questo tipo di acqua a scopi elementari. Anche in questo caso preciso che l’acqua dell’acquedotto è sanissima”.

Con i fondi Pnrr quali progetti partiranno nel 2025?

“Sono siamo già in fase di realizzazione in particolar modo stiamo parlando della Cittadella del sociale all’interno dell’ex caserma Fincato dove verranno abbattuti degli stabili che sono fatiscenti da anni e verrà realizzato il nuovo market solidale e in più degli alloggi protetti per le per le persone con difficoltà. Questo è un investimento 1.300.000 euro”.

Parliamo dell’emergenza casa. Qual è la situazione in città?

“Sono 200 famiglie in lista d’attesa e 30 sotto sfratto. Oggi

mi trovo con un patrimonio di alloggi pubblici importante ma metà di questi non posso assegnarli in quanto sono fatiscenti o hanno bisogno di importanti manutenzioni. Per questo assieme all’assessore sociale abbiamo già avviato una programmazione che ci permetterà un po’ alla volta di recuperare una parte di quel patrimonio e metterlo a disposizione ovviamente delle famiglie in difficoltà. Dall’altra sto lavorando ad un piano delle alienazioni che mi permetta di vendere tutti quei beni che non sono utili all’amministrazione pubblica e gli introiti li andremo a reinvestire sul capitale dell’edilizia pubblica che abbiamo”. Cambiamo completamente argomento: com’ è la situazione del commercio nel centro storico?

“Per quanto riguarda il centro storico non sta attraversando un bel periodo in quanto gli affitti sono alle stelle e spesso i negozianti faticano a pagare gli affitti. Questo è dovuto anche alle trasformazioni del commercio rivolto sempre di più all’online. Alla luce di questo noi puntiamo a un commercio di qualità ovvero quel prodotto di nicchia che se voglio lo trovo solamente all’interno del centro storico. Per questo con le categorie del commercio stiamo individuando anche una serie di strategie che andremo a mettere in atto il prossimo anno vorremmo fare un bando con un importo importante eh che vada nella direzione di aiutare le nuove realtà commerciali”.

Con una carriera politica iniziata nel 2004, Finco si dedica ora interamente alla sua città d’origine, nonostante le difficoltà e le sfide che questo comporta.

Tra i progetti più importanti c’è il finanziamento per il nuovo commissariato di polizia, combattere l’emergenza abitativa e lo sviluppo di progetti sociali con fondi Pnrr.

PRIMI

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Vincenzo

alle 10:10 - 13:10 - 16:10 - 19:10

Quattro agenti assegnati dalla Questura di Vicenza per la sicurezza in città

L

’a rrivo di 26 nuovi agenti di Polizia presso la Questura di Vicenza rappresenta un passo significativo nel rafforzamento della sicurezza e della legalità a livello provinciale. Questo incremento di organico è frutto dell’attenzione del Governo alle esigenze territoriali e si inserisce in un quadro

più ampio di interventi finalizzati a potenziare i presidi delle forze dell’ordine in tutta la provincia.

Tra le destinazioni del nuovo personale, oltre alla Questura di Vicenza, rientrano il commissariato di Bassano del Grappa e la Polizia Stradale, segno di una distribuzione mirata a coprire le aree strategiche per il controllo del territorio.

“Un altro segnale importante da parte del Governo – ha dichiarato il sindaco di Bassano del Grappa, Nicola Finco – dopo il via libera alla nuova sede del commissariato. Potenziare questo presidio con nuove forze è fondamentale per garantire la legalità e la sicurezza dei cittadini”. Finco ha sottolineato il costante impegno per mantenere alta l’attenzione sulle necessità del Bassanese: “Ho avviato fin da subito un dialogo con Roma per rappresentare le esigenze della nostra area. Voglio ringraziare in particolare il sottosegretario

Nicola Molteni per la sua disponibilità e il costante supporto. Nei prossimi giorni chiederò un incontro al Questore di Vicenza per affrontare le questioni legate al nostro territorio e, più in generale, al comparto sicurezza”. Il primo cittadino di Bassano ha inoltre evidenziato l’impor-

tanza di un confronto continuo con le forze dell’ordine presenti sul territorio: “Solo attraverso il dialogo costante possiamo tutelare la sicurezza dei cittadini, prevenendo situazioni di degrado e criminalità. È fondamentale garantire un contesto sicuro e decoroso per la nostra comunità”.

Nella suddivisione dei nuovi agenti, sei ispettori e 18 poliziotti saranno assegnati alla Questura

di Vicenza, mentre due unità andranno a rafforzare il commissariato di Bassano del Grappa. Altre due risorse saranno destinate alla Polizia Stradale. Questi numeri testimoniano la volontà di garantire una copertura adeguata per le principali aree della provincia, affrontando al contempo le criticità storiche legate alla carenza di organico.Questo potenziamento è stato accolto positivamente

anche dalla consigliera regionale vicentina del Partito Democratico, Chiara Luisetto. Tuttavia, Luisetto ha voluto sottolineare la necessità di interventi strutturali che vadano oltre le assegnazioni contingenti:“La notizia dell’arrivo di nuovi agenti è sicuramente positiva – ha dichiarato – ma non è sufficiente per risolvere il problema della carenza di organico, che rischia di ripresentarsi nel

2025. Serve un intervento deciso per il passaggio della Questura di Vicenza dalla fascia B alla fascia A, così da garantire una dotazione stabile e più adeguata alle sfide del territorio”.

Tra le motivazioni alla base della richiesta di un maggiore potenziamento del personale c’è la

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necessità di prepararsi alle grandi sfide che attendono la provincia di Vicenza e l’intera area del Bassanese. Luisetto ha ricordato che, oltre alla gestione di progetti infrastrutturali cruciali come la Tav, è fondamentale mantenere alto il livello di sicurezza urbana e di legalità per sostenere lo sviluppo economico e sociale del territorio.

“Queste sono battaglie che non possiamo vincere se il territorio non dispone degli strumenti necessari per mantenersi sicuro –ha ribadito la consigliera del PD –. Per questo, è indispensabile un intervento strutturale che consenta di affrontare le necessità attuali e future”.

L’assegnazione dei nuovi agenti è il risultato di un dialogo efficace tra istituzioni locali e Governo, che in questi mesi ha portato risposte concrete alle richieste avanzate dal territorio. Lo stesso sindaco di Bassano del Grappa, Nicola Finco, ha evidenziato come l’attenzione verso le esigenze locali non sia mai venuta meno: “La sicurezza dei cittadini è una priorità imprescindibile – ha affermato – e con la collaborazione tra istituzioni e forze dell’ordine possiamo garantire un contesto sicuro e decoroso per tutta la comunità”.

Consigliere Chiara Luisetto
Sindaco Nicola Finco

San Bassiano. Innovazione in sala operatoria con tecnologia domotica e multimediale

Inaugurata la nuova sala operatoria che rivoluziona la chirurgia mininvasiva

Al San Bassiano il futuro della chirurgia sembra essere già arrivato con l’inaugurazione di una sala operatoria che unisce tecnologia domotica e multimediale, un progetto che promette di rivoluzionare il modo in cui vengono eseguiti gli interventi chirurgici. Alla presenza del presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, è stata presentata questa innovativa struttura, frutto di un investimento di oltre 600 mila euro, reso possibile anche grazie al contributo dell’associazione

E.L.I.O.S Onlus.

Il direttore generale dell’ULSS 7 Pedemontana, Carlo Bramezza, ha sottolineato come il San Bassiano sia da sempre un ospedale all’avanguardia in termini di

questa tradizione inaugurando una sala operatoria di nuova generazione”, ha dichiarato Bramezza. Questa nuova struttura non solo rappresenta un vanto per l’ospedale di Bassano, ma anche per la sanità pubblica di tutto il Veneto. La disponibilità di una sala operatoria così avanzata è destinata a diventare un potente strumento per attrarre nuovi medici e specializzandi, offrendo loro l’opportunità di lavorare con tecnologie che rappresentano il futuro della medicina.

Uno degli elementi più innovativi della nuova sala operatoria è rappresentato dai sistemi domotici avanzati. Questi permettono all’equipe chirurgica di controllare i parametri delle apparecchiature e l’illuminazio-

ne ambientale con semplici gesti delle mani. Inoltre, la sala è dotata di un sistema di illuminazione a LED integrato nel soffitto e di una lampada con sensori 3D, che riduce le ombre indesiderate, garantendo una visione ottimale durante gli interventi.

La multimedialità è un altro aspetto chiave della nuova sala operatoria. La possibilità di gestire segnali 4K e in 3D con facilità e immediatezza offre agli operatori una flessibilità senza precedenti. Un sofisticato sistema di telecamere consente di riprendere gli interventi da diverse angolazioni e di trasmettere le immagini in diretta in altre sale operatorie o su dispositivi personali. Questo non solo migliora la qualità degli interventi, ma rappresenta anche una straordinaria opportunità per la formazione continua, come sottolineato dal dott. Antonio Di Caprio, direttore sanitario dell’ULSS 7 Pedemontana.

La presidente dell’associazione E.L.I.O.S Onlus ha espresso grande orgoglio per il raggiungimento di questo importante traguardo, che va oltre la sempli-

ce realizzazione di un progetto. “Rappresenta la concretizzazione di un desiderio condiviso e il rafforzamento di un sodalizio profondo tra la nostra associazione e l’ospedale di Bassano”, ha dichiarato. Questo progetto mira a migliorare la qualità della sanità pubblica, offrendo ai medici e agli infermieri strumenti all’avanguardia e ai cittadini cure sempre più efficaci.

Nicola Finco, sindaco di Bassano del Grappa, ha sottolineato l’importanza di questo investimento per la comunità. “Da sempre la sanità rappresenta uno dei temi centrali della mia agenda politica”, ha affermato, ringraziando il presidente Luca Zaia per

Undici nuovi medici di medicina generale per Bassano e Alto Vicentino

In un’epoca in cui la medicina territoriale è spesso sotto pressione, l’ULSS 7 Pedemontana ha compiuto un passo significativo per rafforzare la rete sanitaria locale. Recentemente, sono stati assegnati incarichi a undici nuovi medici di medicina generale, sette nel distretto di Bassano e quattro nel distretto Alto Vicentino.

Questo intervento coinvolge potenzialmente oltre 14.000 cittadini, offrendo loro un accesso più agevole e diretto alle cure primarie.

Nel distretto di Bassano del Grappa, la dottoressa Emma Fantinato ha ricevuto un incarico a tempo indeterminato a Marostica, consolidando la sua presenza nella comuni-

tà. A Tezze sul Brenta, il dottor Gerardo Alberto Brigato Puglierin prenderà servizio il 1° dicembre, sostituendo la dottoressa Urbani, mentre il dottor Ahmad Issa vedrà il suo incarico rinnovato. A Bassano del Grappa, il dottor Saverio Rizzello ha accettato di prolungare la sua attività, nonostante abbia raggiunto l’età pensionabile, dimostrando un impegno encomiabile verso i suoi pazienti.

Inoltre, dall’11 dicembre, il dottor Matteo Guidolin inizierà il suo nuovo incarico, mentre a Rossano, il 31 dicembre, il dottor Simone Bandiera subentrerà alla dottoressa Zanon.

Il direttore generale dell’ULSS 7 Pedemontana, Carlo

la sua costante attenzione alle tematiche sanitarie. L’associazione E.L.I.O.S Onlus è stata fondamentale per la realizzazione di questa nuova sala operatoria, che si spera rappresenti il primo passo verso un nuovo percorso di rilancio dell’ospedale di Bassano del Grappa. La nuova sala operatoria del San Bassiano non è solo una conquista tecnologica, ma un simbolo di come la collaborazione tra istituzioni, associazioni e cittadini possa portare a risultati straordinari. In un’epoca in cui la sanità è al centro del dibattito pubblico, progetti come questo dimostrano che l’innovazione e la dedizione possono davvero fare la differenza.

Bramezza, ha sottolineato l’importanza di questi nuovi incarichi, affermando: “Questi 11 nuovi incarichi dimostrano l’impegno costante della nostra azienda per la medicina territoriale”.

In un contesto in cui molte aree, anche urbane, soffrono di carenze di personale medico, l’ULSS 7 si distingue per il suo elevato tasso di copertura. Il dottor Eddi Frezza, direttore dei servizi socio-sanitari dell’ULSS 7 Pedemontana, ha aggiunto che questi nuovi medici rappresentano una risposta concreta alle necessità assistenziali dei cittadini, confermando quanto preannunciato in autunno riguardo alle cessazioni e alle nuove assunzioni.

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Istruzione. Chiusa la primaria

Scuole semivuote, la sfida del calo demografico pesa anche in città

I l calo demografico, fenomeno che sta interessando molte realtà italiane, ha colpito anche Bassano, costringendo l’amministrazione comunale a rivedere la gestione del sistema scolastico. Con una popolazione di circa 42.000 abitanti e 13 scuole elementari, la sostenibilità del sistema educativo è messa in discussione.

Una delle prime conseguenze di questa situazione è la chiusura della scuola primaria “Don Cremona”, un’istituzione che ha rappresentato un punto di riferimento educativo per oltre cinquant’anni. L’edificio, di proprietà della Fondazione Pirani Cremona, comporta per il Comune un esborso annuo di 60.000 euro di affitto, oltre alle spese di gestione. Un costo che, alla luce del calo degli iscritti, è diventato insostenibile. Quest’anno, infatti, solo 13 bambini hanno iniziato la prima classe, un numero al di sotto della soglia legale.

Per affrontare questa sfida, il Comune ha annunciato l’avvio di un tavolo di lavoro che coinvolgerà genitori e istituzioni. Marina Bizzotto, assessore all’istruzione, ha sottolineato l’importanza di questo confronto: “Sarà fatto un tavolo di lavoro, che partirà nel mese di dicembre”, ha spiegato in un’intervista. “Un tavolo che chiaramente richiederà del tempo per essere portato avanti, e i genitori saranno una

delle tante parti coinvolte, in quanto una scelta di chiudere le scuole è una scelta che riguarda la città”.

La chiusura della “Don Cremona” è solo il primo passo di un processo di razionalizzazione che appare inevitabile. L’assessore Bizzotto ha spiegato che i costi di gestione di una struttura semivuota non sono giustificabili nemmeno di fronte agli organi di controllo: “La spesa di un affitto fa parte di quella che è la spesa corrente di un comune, quindi anche con cui si pagano i contributi alle varie famiglie, per i nidi e per le mense. Quindi è necessario razionalizzare, sotto questo punto di vista”.

La chiusura della scuola “Don Cremona” rappresenta una sfida complessa per l’amministrazione e la comunità bassanese. L’obiettivo del tavolo di lavoro è quello di trovare soluzioni a lungo termine che possano garantire un sistema scolastico sostenibile e di qualità.

Si spera che il confronto tra amministrazione, genitori e istituzioni possa portare a una riorganizzazione efficace delle risorse, capace di rispondere alle esigenze della comunità. La chiusura della “Don Cremona” è solo l’inizio di un percorso che richiederà tempo, impegno e collaborazione da parte di tutti.

Assessore Marina Bizzotto

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affrontare, ma soprattutto quali sono gli gnamenti” che si possono dare ai giovani per affrontare il futuro in maniera serena e consapevole.

Già apprezzato relatore alla Scuola Genitori, ecco poi Osvaldo Poli, psicoterapeuta e scrittore, che nella seconda serata in programma spiegherà cosa fare “Per essere buoni genitori. Gli errori educativi, il carattere dei figli, i sen-

e necessità di tenersi ‘aggiornati’ sui cambiamenti, sempre più repentini, che coinvolgono le giovani generazioni - commenta il Presidente del Raggruppamento di Bassano del Grappa, Sandro Venzo -. Saper leggere il mondo in cui vivono i ragazzi di oggi, conoscerne le fragilità e i punti di forza, capire come è cambiato il ruolo genitoriale, sono questi i temi che la Scuola affronta sempre con esperti in materia.

Gli appuntamenti prevedono una quota d’iscrizione. Sono previste agevolazioni per i soci di Confartigianato e per gli iscritti alla Scuola per Genitori di Vicenza. Tutte le informazioni sugli appuntamenti (orari e luoghi) e le modalità di iscrizione si possono trovare alla voce “Ufficio Scuola” del sito di Confartigianato Vicenza, dove sono riportate anche tutte le iniziative dedicate al mondo della didattica.

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Finanziamenti. Oltre 12 milioni nel 2025 per strade, scuole e immobili storici

Investimenti record: priorità a infrastrutture e rigenerazione urbana

Sono previsti 2,5 milioni per la manutenzione stradale, 2,2 milioni per l’edilizia residenziale pubblica, 1,5 milioni per il Museo, 1,2 milioni per le infrastrutture sportive e 700 mila euro per il verde pubblico. Il piano prevede inoltre iniziative per l’abbattimento delle barriere architettoniche.

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Dal 1° gennaio 2025 IL CAF UIL VENETO offre un nuovo servizio, dedicato ai lavoratori autonomi, ai liberi professionisti e alle

VICENZA

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er il 2025, il Comune di Bassano del Grappa prevede oltre 12 milioni di euro di investimenti in opere pubbliche, con priorità a strade, scuole e patrimonio edilizio storico. Il piano, approvato dalla Giunta comunale guidata dal sindaco Nicola Finco, sarà presentato al Consiglio comunale insieme al bilancio di previsione.

dei Martiri. “Il rifiuto della ditta vincitrice della gara, l’aumento dei costi e l’incertezza sulla manutenzione ci hanno spinti a liberare le risorse – spiega Finco – destinandole all’edilizia scolastica e alle strade”.

“Abbiamo compiuto scelte importanti – spiega Finco – concentrandoci sulla manutenzione delle strade e delle scuole, senza trascurare il Museo, il verde pubblico e l’abbattimento delle barriere architettoniche”. Il piano esclude il progetto per l’ascensore tra Prato Santa Caterina e Viale

L’amministrazione ha avviato le procedure per la devoluzione del mutuo contratto per l’opera, così da utilizzare i fondi per interventi prioritari.

Il piano dedica oltre 2,5 milioni di euro alla manutenzione stradale, inclusi il secondo stralcio dei lavori sul Ponte della Vittoria e altri interventi minori. Sono inoltre previsti 2,2 milioni per il rinnovo dell’edilizia residenziale pubblica, più di 1,5 milioni per il Museo,

1,2 milioni per le infrastrutture sportive e 700 mila euro per il verde pubblico. Per l’abbattimento delle barriere architettoniche, un intervento da oltre 100 mila euro riguarda Piazza Paolo VI. Finco sottolinea l’integrazione del piano con il futuro urbanistico della città: “L’obiettivo è creare un circolo virtuoso che porti a una nuova agenda urbana, valorizzando aree inutilizzate come il Polo Santa Chiara e il Piano Mar”. Con il piano delle opere pubbliche per il 2025, Bassano punta a migliorare infrastrutture e servizi, promuovendo una rigenerazione urbana capace di rispondere alle sfide future e migliorare la qualità della vita.

Manutenzione ordinaria del Monumento alla Beata Giovanna: approvazione del progetto esecutivo

rato dall’Area Lavori Pubblici del

La giunta comunale ha recentemente approvato il progetto esecutivo per l’intervento di manutenzione ordinaria del Monumento alla Beata Giovanna, situato nelle immediate vicinanze delle mura cittadine, tra via Beata Giovanna e via Brocchi. Questa scultura, realizzata nel 1783 e già sottoposta a precedenti operazioni di restauro, necessita di interventi di manutenzione volti a eliminare le forme di degrado attualmente presenti. Tali interventi mirano a proteggere e conservare l’opera nel tempo. Il progetto è stato cu-

Comune di Bassano del Grappa e prevede una spesa complessiva di

15.000 euro, interamente coperta dal contributo della ditta Fratelli Campagnolo, di Romano d’Ezzelino. “Questo intervento rappresenta un esempio significativo di sinergia tra pubblico e privato, e attesta l’attenzione e la cura per la nostra città da parte di cittadini generosi”, afferma il sindaco Nicola Finco. “Ringrazio la famiglia Campagnolo per la sensibilità e la generosità dimostrate, che ci permetteranno di restituire alla città il Monumento alla Beata Giovanna Maria Bonomo, restaurato e riportato all’antico splendore”.

Lavori di ripristino stradale e regimazione delle acque a Valrovina

L’assessore ai Lavori Pubblici, Andrea Viero, ha recentemente effettuato un sopralluogo nell’area collinare di Valrovina per accertarsi dell’avvenuto completamento dei lavori di ripristino e sistemazione su alcune strade sterrate. Questi interventi, resisi necessari per arginare il deterioramento provocato dall’erosione delle sedi stradali, hanno compreso il consolidamento del manto stradale esistente e la regimazione delle acque superficiali. Le operazioni si sono svolte nel pieno rispetto del delicato contesto paesaggistico delle aree interessate, mediante lavori adeguati alle caratteristiche locali e l’uso di materiali naturali, in modo da preservare le peculiarità morfo-ti-

pologiche e le finiture preesistenti. Le strade coinvolte sono alcuni tratti della via di Fagarè, della strada vicinale della Fossa e della strada comunale di Valrovina, per un’estensione complessiva di circa due chilometri. L’assessore Viero ha dichiarato: “Dopo le asfaltature di Rubbio, anche con questi ultimi interventi restituiamo alla cittadinanza strade più sicure e facilmente percorribili, riservando la dovuta attenzione alle piccole manutenzioni e alla cura delle nostre splendide aree collinari. Ringrazio, anche in questa occasione, il consigliere comunale Nicola Schirato per il fondamentale supporto fornito nell’individuazione dei punti critici da sistemare e nel seguire le

varie fasi dei lavori”. È stata inoltre completata la realizzazione di un nuovo canale in pietra per lo smaltimento delle acque meteoriche lungo la strada della Contrà, in località Valrovina. Il nuovo tratto, esteso per 25 metri, si colloca alla base dei muri di sostegno di controripa, integrandosi in un canale sterrato più ampio che convoglia le acque provenienti da monte nei collettori di smaltimento verso valle.

Come spiega l’assessore Viero, “si tratta di un piccolo intervento, durato cinque soli giorni, ma che riteniamo significativo per come va ad inserirsi nel contesto paesaggistico e perché contribuirà al riordino idrogeologico della zona”.

N

icky Savage, il trapper milanese, è stato al centro di un acceso dibattito che ha portato alla cancellazione del suo concerto previsto per il 22 dicembre alla discoteca Studios di San Michele.

Non è la prima volta che il giovane artista si trova sotto i riflettori per i motivi sbagliati: i suoi testi, spesso accusati di essere sessisti e offensivi,

hanno sollevato un’ondata di critiche che ha coinvolto non solo i fan, ma anche figure istituzionali.

Il nome di Nicky Savage non è nuovo alle polemiche. Già in passato, le sue canzoni erano state oggetto di discussione per i contenuti ritenuti poco edificanti. Questa volta, però, la situazione ha preso una piega più seria.

A Bassano, il primo a sollevare la questione è stato il sindaco di Pove, Francesco Dal Monte, che ha utilizzato i social per esprimere il suo dissenso. Il suo post, che definiva i testi del trapper “troppo volgari, offensivi e sessisti”, è stato amplificato dall’eurodeputata Elena Donazzan, che ha invitato le famiglie a boicottare l’evento.

“O alle parole seguono i fatti, sostituendo il superficialismo di massa con la

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riscoperta di un pensiero riflessivo e di valori autentici, o rischiamo che ogni 25 novembre si limita ad essere il festival della retorica vuota. In questo quadro di contesto le famiglie hanno un ruolodecisivo, con i genitori che devono assumersi il preciso compito di non minimizzare o voltarsi dall’altra parte dinanzi ai comportamento distorsivi dei loro figli. La scuola deve istruire e formare ma alla base ci deve essere la famiglia a educare, insegnare il rispetto, indirizzare, far riflettere e se necessario a dire dei ‘no’ ai ragazzi. Altrimenti, se si minimizza e relativizza tutto, si normalizza anche ciò che è aberrante e violento, come l’utilizzo di frasi volgari e sessiste nel testo di canzoni che non possiamo definire espressione artistica. Invito pertanto le famiglie a boicottare il concerto di Niky Savage, il trapper che insulta pesantemente le donne.”.

L’appello di Dal Monte e Donazzan non è rimasto inascoltato. Anche il sindaco di Bassano, Nicola Finco, ha espresso il suo disappunto, chiedendo ai gestori della discoteca di riconsiderare l’invito all’artista. “Questo tipo di cantanti non è un modello per i nostri ragazzi”, ha dichiarato Finco, sottolineando come la città meriti proposte culturali più rispettose e inclusive.

Di fronte a una tale pressione, gli organizzatori del concerto hanno deciso di annullare l’evento e stanno ora lavorando per risolvere gli accordi con il management di Nicky Savage e per rimborsare i biglietti già venduti.

La cancellazione del concerto di Nicky Savage a Bassano potrebbe rappresentare un segnale di cambiamento nel panorama musicale italiano. La sensibilità verso i contenuti delle canzoni e il loro impatto sociale sta crescendo, e le istituzioni locali sembrano sempre più determinate a promuovere valori di rispetto e inclusività.

Nicky Savage

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Lavoro. Falliscono le trattative di mediazione, confermati 40 licenziamenti

Meneghetti: crisi occupazionale che colpisce tutto il Bassanese

L a crisi aziendale della Meneghetti di Rosà (VI), che coinvolge direttamente 40 lavoratori ma si riflette sull’intero tessuto economico e sociale del Bassanese, è giunta a un punto critico. La procedura di licenziamento collettivo avviata lo scorso settembre si è conclusa, a fine novembre, con un nulla di fatto. Nonostante i ripetuti tentativi di mediazione, anche con il coinvolgimento dell’unità di crisi regionale, le trattative tra l’azienda e le parti sociali si sono arenate senza trovare una soluzione condivisa.

L’assessore regionale al lavoro, Valeria Mantovan, ha espresso forte rammarico per l’esito negativo del negoziato. “Purtroppo, l’azienda ha respinto le soluzioni alterna-

tive proposte dalla Regione, soluzioni che avevano ottenuto il supporto delle organizzazioni sindacali Fiom Cgil e Uilm Uil, presenti al tavolo insieme ai rappresentanti dei lavoratori”, ha dichiarato. Secondo Mantovan, quelle proposte avrebbero potuto rappresentare una via condivisa per tutelare i posti di lavoro.

L’assessore ha inoltre sottolineato la gravità della situazione, poiché con il mancato accordo l’azienda potrà procedere unilateralmente con i licenziamenti. “Restiamo pronti a intervenire nuovamente per facilitare il dialogo e cercare soluzioni che possano salvaguardare i

lavoratori coinvolti”, ha concluso.

I lavoratori hanno reagito con uno sciopero accompagnato da un presidio davanti ai cancelli della Meneghetti. La protesta, iniziata all’alba, ha visto la partecipazione di numerosi dipendenti che hanno manifestato il loro dissenso verso i 40 licenziamen-

ti confermati dall’azienda. Secondo i sindacati, la Meneghetti si è ritirata dalle trattative in modo unilaterale, ponendo condizioni considerate inaccettabili, come la selezione di nominativi specifici nella lista dei volontari per l’esodo. “Un atteggiamento che denota una mancanza di buona fede”, hanno dichiarato i rappresentanti sindacali, definendo l’intero processo una “farsa”.

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La proposta sindacale, che prevedeva 30 uscite volontarie, è stata rigettata dall’azienda, che ha giudicato i nominativi indicati “non idonei” alle esigenze future. “Non possiamo accettare che i lavoratori vengano trattati come numeri”, ha affermato Marco Distefano della Fiom. “La Meneghetti vuole licenziare in modo selettivo, ignorando ogni alternativa e trattando i dipendenti in modo iniquo”, ha aggiunto Alain Bortolini della Uilm.

I lavoratori si sentono traditi dopo mesi di trattative e accusano l’azienda di avere avuto fin dall’inizio un unico obiettivo: licenziare determinati dipendenti. “Non capiamo perché sia stato coinvolto l’unità di crisi regionale, se l’azienda aveva già deciso tutto”, ha commentato Distefano. “La lotta continuerà: non ci arrenderemo e faremo tutto il possibile per evitare questi licenziamenti ingiustificati”.

I sindacati, dal canto loro, hanno lanciato un appello alla Regione e alla società civile affinché si uniscano al fianco dei lavoratori. “Non possono essere sempre i dipendenti a pagare il prezzo di scelte aziendali sbagliate”, hanno concluso i rappresentanti sindacali.

La vicenda della Meneghetti non è solo un problema di un’azienda, ma rappresenta un segnale d’allarme. La perdita di posti di lavoro rischia di indebolire il un territorio. La mobilitazione continuerà, con l’obiettivo di trovare soluzioni che tutelino i diritti dei lavoratori e il futuro del Bassanese.

Assessore Valeria Mantovan

L’appuntamento. Dal 16 novembre al 21 aprile la mostra di uno dei padri della fotografia del Novecento

Brassaï al Museo Civico di Bassano:

un viaggio nella Parigi del Novecento

L’esposizione presenterà quasi 200 stampe d’epoca, insieme a sculture, documenti e oggetti personali del fotografo.

ISintonizzati sul futuro.

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l Museo Civico di Bassano del Grappa amplia la sua proposta dedicata alla grande fotografia internazionale con Brassaï. L’occhio di Parigi, una mostra curata da Philippe Ribeyrolles e Barbara Guidi, visitabile dal 16 novembre 2024 al 21 aprile 2025.

Realizzata in collaborazione con Silvana Editoriale e l’Estate Brassaï Succession, l’esposizione propone quasi 200 stampe d’epoca, affiancate da sculture, documenti e oggetti personali del celebre fotografo. Questa ricca selezione permette uno sguardo inedito sull’opera di Brassaï, con un focus sulle sue iconiche immagini dedicate alla capitale francese e alla sua vibrante vita quotidiana.

Gyula Halasz, noto come Brassaï, nacque nel 1899 a Brasso, in Ungheria, e scelse il suo pseudonimo per rendere omaggio alla città natale. Trasferitosi definitivamente a Parigi nel 1929, trovò nella fotografia il mezzo ideale per esprimere la sua sen-

fotografi di tutti i tempi,” afferma il sindaco di Bassano, Nicola Finco. “Le sue immagini sono testimonianze visive che raccontano la Parigi di quegli anni, rivelandone le anime più profonde e complesse. Ancora oggi, a distanza di decenni, conservano una forza narrativa unica.”

dinario: “Tutto può ridiventare meraviglioso,” affermava l’artista. Le sue celebri serie Parigi di notte e Graffiti anticiparono movimenti come l’Art Brut e l’Informale.

La mostra, articolata in dieci sezioni tematiche, guiderà i visitatori in un viaggio immersivo nelle atmosfere della Parigi del primo Novecento. Dopo il successo di Palazzo Reale a Milano, l’esposizione arriva a Bassano in una veste rinnovata, arricchita da opere inedite e un percorso espositivo ripensato. “Il nostro Museo Civico si conferma un punto di riferimento per la fotografia internazionale,” sottolinea Giada Pontarollo, Assessore alla Cultura di Bassano. Accompagnerà l’esposizione

sibilità artistica. Brassaï divenne così uno dei padri della fotografia del Novecento, affiancando nomi come Cartier-Bresson. Le sue immagini immortalano una Parigi intrisa di fascino e mistero, restituendoci uno spaccato unico della vita urbana tra le due guerre mondiali.

“La mostra rappresenta un’opportunità straordinaria per scoprire uno dei più grandi

Brassaï esplorò Parigi come un osservatore acuto, catturandone ogni aspetto: dai quartieri operai ai luoghi simbolo, dalle personalità della moda e dello spettacolo agli artisti e intellettuali dell’epoca. La sua fotografia, definita da Barbara Guidi “un atto mentale”, non si limita a documentare ma interpreta il mondo con un approccio visionario. La sperimentazione con la fotografia notturna – una pratica allora complessa – rese le sue immagini rivoluzionarie. Come osservò Diane Arbus: “In Brassaï c’è la sostanza stessa dell’oscurità.”

Oltre al fascino della città, Brassaï ritrasse una galleria di personaggi che include artisti come Picasso, Dalì e Matisse, scrittori come Prévert e musicisti leggendari, senza dimenticare figure anonime come i venditori ambulanti e i lavoratori delle Halles. Le sue opere raccontano la società parigina con poetica bellezza, unendo la monumentalità degli esterni alle atmosfere intime degli spazi chiusi.

L’influenza del Surrealismo emerge chiaramente nei suoi scatti, così come la sua capacità di elevare il banale a straor-

un catalogo bilingue, curato da Philippe Ribeyrolles, nipote di Brassaï, e una serie di attività didattiche per il pubblico. Tra queste, un workshop in collaborazione con il Liceo Artistico “Michele Fanoli” di Cittadella, durante il quale i partecipanti potranno cimentarsi nella stampa in camera oscura. Gli incontri, previsti nelle date del 18 gennaio, 15 febbraio, 22 marzo e 5 aprile, offriranno l’opportunità di vivere un’esperienza creativa unica.

Le prenotazioni per le attività didattiche saranno aperte da dicembre, promettendo di arricchire ulteriormente un evento che celebra uno dei protagonisti indiscussi della storia della fotografia.

Brassaï, La “Môme Bijou” al Bar de la Lune a Montmartre, 1932
Brassaï, Coppia di innamorati sotto un lampione, 1932
Brassaï, Il bacio, 1935-1937

Bassano

Calcio. Il calciatore montenegrino racconta la sua carriera tra sogni, infortuni e rinascite

Filip Raicevic: “A Bassano ho ritrovato la luce dopo un calvario di tre anni”

L a storia di Filip Raicevic assomiglia ad uno di quei film in cui il protagonista insegue a lungo un sogno, lo avvicina, lo sfiora, ma un destino avverso ha in mente qualcosa di diverso. Correva l’anno 2016 quando il bomber montenegrino, allora 23enne, dominava la Serie B con la maglia del Vicenza segnando 10 gol nel girone d’andata. Juventus e Napoli si accorgono di lui e aprono una corsa a due per assicurarsene le prestazioni. La punta centrale sceglie gli azzurri di Giuntoli, Sarri e Higuain dopo un lungo corteggiamento. É tutto fatto, i contratti sono pronti, lo champagne è stato

Filip Raicevic: “A Bassano ho ritrovato la luce dopo un calvario di tre anni”

stappato; il lieto fine, però, non arriva. L’ultimo giorno di mercato l’affare salta: Raicevic resta a Vicenza. Questo episodio è solo uno dei tanti che hanno segnato la carriera del bomber di Podgorica. Oggi, però, è ripartito da Bassano con la voglia di riprendersi quello che il fato gli ha troppe volte negato: “Quest’anno sto rivedendo la luce. Dopo tre anni di calvario, legati a pesanti infortuni, poter giocare senza problemi è tutto. Ho fatto la preparazione estiva e sto bene: è una sensazione che avevo dimenticato”.

Il classe 93’, per inseguire il suo sogno, ha lasciato casa a soli 13 anni e mezzo per trasferirsi a Belgrado, dove ha militato nel settore giovanile del Partizan: “È stato difficilissimo, mi sentivo perso. Nei primi sei mesi ho fatto le valigie almeno cinque volte. Volevo tornare a casa, ma dovevo resistere. Quegli anni mi hanno formato, giocavamo contro le grandi del calcio, come Milan, Juventus e Real Madrid; ho ancora legami con quei compagni dopo 15 anni”.

Dopo le giovanili arriva il grande salto in Italia, che lo porta prima alla Lucchese e poi al Vicenza, dove, appunto, esplode. “Avevo scelto Napoli, ma all’ultimo il presidente si è

rimangiato la parola. È stato un colpo durissimo. Non so come sarebbe andata, ma avrei avuto l’opportunità che mi ero guadagnato”.

Nonostante il rimpianto, Raicevic prosegue la sua carriera tra Serie B e C, vestendo maglie prestigiose come quelle di Bari, Livorno e Pro Vercelli. Proprio a Bari subisce un grave infortunio: “Un’entrata in rifinitura mi ha rotto la caviglia. Stagione finita, sei mesi fuori. È stata una delle tante botte che ho dovuto assorbire, ma non mi sono mai arreso”.

L’attaccante riparte, così, da un’avventura esotica, quella con lo Slask in Polonia: “All’inizio ero titubante, ma è stata un’e-

sperienza fantastica. Stadi ultramoderni, strutture all’avanguardia e una grande passione per il calcio. Purtroppo, poi, è arrivato il Covid e tutto è sfumato”. Dopodiché c’è la Ternana, che rappresenta una parentesi di grande felicità: “Abbiamo vinto il campionato con largo anticipo. Peccato che la pandemia non ci ha permesso di festeggiare con i nostri tifosi”. A Piacenza e Taranto le cose non vanno bene, complici i problemi fisici. Raicevic, così, riparte della Serie D e trova casa a Bassano: “Inizialmente ero venuto solo per allenarmi, ma poi mi hanno voluto a tutti i costi. Qui, ho ritrovato il piacere di giocare a calcio. Questo è un gruppo speciale, fatto

di bravi ragazzi. L’obiettivo è la salvezza, ma possiamo fare di più”.

Raicevic, ora, guarda avanti: “Da calciatore voglio ancora vincere qualcosa e tornare tra i professionisti. Poi mi piacerebbe intraprendere il percorso di allenatore. È un lavoro che mi affascina. Il mio ricordo più bello? Il debutto in nazionale al Pireo di Atene contro la Grecia. Fu indimenticabile”. Tra sogni mai sopiti e nuove ambizioni, Filip Raicevic dimostra che, nonostante le difficoltà, la passione per il calcio è la forza che continua a guidarlo: “La vita mi restituirà quello che mi ha tolto, ne sono sicuro”.

Stefano Parpajola

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Filip Raicevic

Alessandro Bertolucci:

Bassano, pazienza e impegno per tornare ai vertici”

L’ambizione di coach Bertolucci, che dopo una grande carriera da giocatore, si sta confermando a grandi livelli anche da allenatore. La proposta di un hockey europeo e la voglia di riportare in alto il Bassano Hockey e la Nazionale: “Voglio il Mondiale e il Bassano ai vertici dell’hockey italiano”

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A lessandro Bertolucci, coach dell’Hockey Bassano e attuale commissario tecnico della Nazionale italiana, è approdato sulla panchina giallorossa dopo il Mondiale disputatosi a settembre. Gli impegni in azzurro hanno dunque ritardato l’inizio della conoscenza con la sua nuova creatura giallorossa: “Sono arrivato a preparazione già avviata, con i ragazzi seguiti dai preparatori e dal vice allenatore. Non è stato facile, ma ora stiamo trovando la nostra strada. La squadra è completamente nuova, sono rimasti solo quattro giocatori rispetto all’anno scorso. Serve tempo, ma sono fiducioso”.

Per lui, il ruolo dell’allenatore va oltre la tattica: “Sono uno schietto. La gestione dello spogliatoio è tutto. Serve sincerità assoluta con i giocatori, sia nei momenti positivi che in quelli negativi. Quando entri nella loro testa, puoi davvero fare la differenza”. Da giocatore, Bertolucci ha vinto tanto, inclusa una storica medaglia d’oro con la Nazionale ai Mondiali del 1997. Da CT, ha riportato l’Italia sul podio mondiale dopo 21 anni con un bronzo nel 2024: “Guidare la Nazionale è un sogno che ho realizzato. Sono orgoglioso dei ragazzi e sogno di vincere un Mondiale anche da allenatore”.

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La partenza del campionato è stata impegnativa, con sfide contro le squadre più forti della scorsa stagione: Trissino, Grosseto e Forte dei Marmi. “Abbiamo fatto fatica all’inizio, ma dalla quarta giornata in poi siamo riusciti a raccogliere punti. Devo ancora conoscere a fondo il potenziale della squadra, quindi non mi sbilancio su dove potremo arrivare”. Non è la prima esperienza di Bertolucci in Veneto: “Avevo allenato a Trissino. In più conoscevo già Bassano: mio fratello aveva giocato qui e io

avevo partecipato a degli stage estivi. Si vive bene e c’è grande entusiasmo intorno all’Hockey. I tifosi sono il nostro sesto uomo in campo, ci seguono ovunque. Speriamo di regalare loro vittorie e riportare il Bassano ai vertici dell’hockey nazionale”. Dopo una brillante carriera da giocatore, Bertolucci ha intrapreso il percorso da allenatore, portando con sé idee moderne di gioco maturate anche grazie alle esperienze in Spagna e Portogallo: “Ho imparato una filosofia di gioco dinamica, aggressiva sia in attacco che in difesa. È una mentalità più europea che italiana”.

Bertolucci sottolinea come l’hockey sia cambiato: “Oggi è uno sport più fisico, a discapito della tecnica individuale, soprattutto nei settori giovanili. È compito degli allenatori migliorare questo aspetto e riportare i ragazzi a giocare per divertirsi, puntando sull’1 contro 1”. E tra allenare e giocare? Bertolucci sorride: “Da giocatore! In panchina non si stacca mai, non si dorme la notte. Giocare è decisamente più divertente”.

Bassano New Skate: un’idea di pattinaggio artistico tra tradizione e innovazione

Sul palcoscenico della pista di Bassano si esibisce Bassano New Skate. Qui, movimento e melodia si intrecciano con l’obiettivo di creare un punto di riferimento per atlete di tutte le età. Fondata per offrire alle giovani uno spazio di crescita sportiva e personale, la società porta avanti valori fondamentali come rispetto, impegno e spirito di squadra. “La nostra missione è quella di creare un ambiente che favorisca non solo la crescita tecnica, ma anche il benessere personale delle atlete” spiega Silvia Alberton, presidente della società. La sede bassanese è attrezzata con una pista di alta qualità e spazi dedicati al riscaldamento e alla preparazione fisica, offrendo un ambiente sicuro e stimolante. “Una sede adeguata è essenziale per permettere alle atlete di allenarsi al meglio,” aggiunge Alberton. La scelta dello staff è, poi, molto attenta: “Abbiamo nel nostro team professionisti con esperienza nazionale e internazionale; vengono scelti per il loro approccio educativo e per la capacità di ispirare gli atleti”. Bassano New Skate seleziona gli atleti per le competizioni più importanti in base ad abilità tecniche e impegno, senza però dimenticare chi inizia da zero: “Abbiamo un programma dedicato, ‘primi passi’, che permette di avvicinarsi al pattinaggio gradualmente; crediamo che tutti

abbiano diritto a scoprire questo sport”. La vittoria ai Campionati Mondiali di Rimini, raggiunta insieme al Grande Gruppo Cristal, è stato un momento storico per la società. “È stato il risultato di anni di sacrifici e allenamenti. Vedere i nostri atleti sul podio è stata una gioia immensa,” ricorda Alberton. Questo trionfo, conclude la presidente, ha portato una nuova linfa ai piedi del Grappa, dando la spinta per puntare sempre più in alto, con l’obiettivo di diventare un riferimento. Bassano New Skate: valori, emozioni e amore per il pattinaggio. (s.p)

Stefano Parpajola
Coach Alessandro Bertolucci

Giuseppe Taliercio - Il Delitto Perduto: riporta alla luce una pagina dimenticata

Per 47 giorni le Brigate Rosse tennero in ostaggio l’allora direttore del Petrolchimico per poi ucciderlo brutalmente. La reazione del movimento operaio segnò l’inizio della fine degli anni di piombo

N

elle due anteprime a Mestre il film “Giuseppe Taliercio - Il Delitto Perduto”, diretto dal regista Mario Chiavalin, ha registrato il tutto esaurito con un pubblico profondamente coinvolto e una partecipazione di alto profilo, confermando il valore culturale e sociale di questa produzione cinematografica. L’opera ricostruisce il dramma di Giuseppe Taliercio, direttore del Petrolchimico di Porto Marghera, rapito dalle Brigate Rosse il 20 maggio 1981 tenuto prigioniero per 47 giorni in condizioni di estrema crudeltà prima di essere brutalmente assassinato. E’ stato uno dei momenti più drammatici degli Anni di Piombo, un periodo che vide il nostro Paese attraversato da tensioni politiche, sociali e violenze estreme. Tuttavia, la figura di Taliercio, simbolo di dignità e sacrificio, è rimasta per troppo tempo relegata a una memoria di nicchia.

Con “Giuseppe Taliercio - Il Delitto Perduto”, Mario Chiavalin riporta alla luce questa storia, intrecciando i fatti storici con un profondo racconto umano, e offrendo una riflessione sulla società di quegli anni e sull’eredità che ci hanno lasciato e soprattutto la coesione sociale creata con i lavoratori che hanno portato una spaccatura nelle Brigate Rosse, che ne hanno segnato successivamente la fine con il rapimento

Dozier. Il film, di grande impatto emotivo, si distingue per la sua capacità di raccontare una vicenda storica con grande sensibilità e rispetto, senza cadere nel sensazionalismo. La regia di Mario Chiavalin è stata particolarmente attenta ad alternare momenti di tensione a momenti di riflessione, immergendo lo spettatore nel contesto sociale e politico di quel periodo. Dai primi fotogrammi, il film cattura l’attenzione dello spettatore attraverso una fotografia suggestiva e una sceneggiatura che bilancia il racconto dei fatti e l’approfondimento delle emozioni dei protagonisti. La scelta di rappresentare la dinamica del rapimento e la prigionia di Taliercio attraverso immagini potenti e dialoghi essenziali ha conferito al film un’intensità unica, che ha emozionato il pubblico.

Al termine della proiezione, Cesare Taliercio, figlio di Giuseppe Taliercio, ha espresso il messaggio centrale lasciato da suo padre, sottolineando l’importanza del suo esempio umano e morale: “Mio padre non si è mai rassegnato anche nelle situazioni più difficili, e si è sempre appoggiato alla propria famiglia, ai propri amici e alla fede. Quello che vorrei che rimanesse della visione di questo film, è che non ci si fermi alla commozione o alla visione di un fatto storico, ma si rifletta su

come l’abbracciare una qualsiasi ideologia senza esercitare un giudizio critico, possa portare a vedere il proprio nemico privo di umanità, questa è la lezione di mio padre, che ha sempre messo al centro l’uomo e la sua dignità”.

Il Sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, ha voluto sottolineare l’importanza storica e simbolica di Giuseppe Taliercio, legandola alla memoria collettiva della città: “Al Palasport con questo nome io e Mario ci siamo cono-

sciuti tanti anni fa, e da lì è nata anche la curiosità di scrivere questa storia. Voglio ringraziare tutti gli artisti, gli attori e i produttori, insomma, chi ha lavorato per questo film. Ma penso che bisogna sottolineare una cosa, e lo voglio dire chiaramente: la parte storica e politica è forse la cosa più importante. Le Brigate Rosse hanno cominciato a essere sconfitte proprio quando le persone, il movimento operaio, le hanno rifiutate.”

Un momento particolarmente intenso della serata è stato quello in cui il giornalista Adriano Favaro ha letto la lettera della vedova di Alfredo Albanese, vittima del terrorismo brigatista: “La proiezione del film che ricorda l’ingegnere Giuseppe Taliercio sarà l’occasione per riflettere su quello che il nostro Paese ha vissuto in anni tra i più angosciosi della sua storia e che non vuole mai più rivivere. Il film ricorderà non solo la vittima, ma anche la persona, con la sua vita, i suoi affetti, il suo lavoro, prima di cadere per mano criminale. Il film rispecchia anche l’opportunità di dare voce a chi ha subito la violenza terroristica, a chi ne ha avuto la vita spezzata, ai familiari delle vittime e anche a quanti sono stati colpiti. Ed è doveroso mettere in luce racconti di vera verità sugli ‘Anni di Piombo’, anche perché la storia di quegli anni è stata raccontata troppo spesso dando voce solamente ai criminali.”

Il frate francescano Andrea Vaona in rappresentanza dei Frati del Santo (da dove è iniziata la ricerca con la collaborazione con Padre Francesco Ruffato a cui è stata dedicata l’opera) ha voluto ringraziare il regista e sottolineare il valore di un’opera di questo tipo per la comunità: “A nome dei Frati, ringrazio davvero per quest’opera e, come Mestrino, ringrazio doppiamente perché ce n’era bisogno”. Dopo la prima del film a Mestre, il regista Mario Chiavalin è stato invitato alla trasmissione di Rai Uno Il Cinematografo, presentata da Gigi Marzullo. Durante la trasmissione alcuni importanti critici di settore hanno commentato positivamente il film.

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Il film. Il regista Mario Chiavalin porta sul grande schermo il drammatico rapimento e assassinio
Il regista Mario Chiavalin con il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro

#Regione

Il dibattito. Il pronunciamento della Corte Costituzionale visto da due prospettive opposte

Autonomia, Zaia: “Siamo sulla buona strada”

Martella attacca: “Sconfessato lui e il governo”

Nella lunga marcia dell’autonomia per il presidente del Veneto Luca Zaia “siamo sulla buona strada” mentre per le forze di centrosinistra invece si andrà verso la paralisi e un nulla di fatto. Chi la spunterà? Certo è che le prossime settimane saranno decisive e un ruolo fondamentale lo giocherà il Parlamento nella determinazione dei livelli essenziali di prestazione, i Lep di cui tanto si parla, un punto centrale nel processo di autonomia.

Dopo la Corte Costituzionale Zaia è ottimista Il governatore veneto dopo il pronunciamento della Corte Costituzionale si dice ottimista e sui Lep auspica un coinvolgimento attivo del Parlamento perché la loro definizione non può essere solo una questione di provvedimenti governativi. “Abbiamo sentito parlare dei Lep sin dal 2001, - ricorda Zaia - ma è solo con questo governo che sono stati introdotti. È fondamentale che il Parlamento, e non solo il governo, partecipi alla loro definizione”.

Secondo Zaia, il pronunciamento della Corte Costituzionale conferma che “l’autonomia non è una questione divisiva, ma un’opportunità per dare voce e valore a ogni singolo territorio, nel rispetto dell’unità della Repubblica. L’alternativa sarebbe stata un’accettazione stantia e supina di un centralismo che nei decenni ha prodotto molti danni, con 3mila miliardi di debito pubblico e cittadini che, talvolta, sono costretti a curarsi fuori dalla propria regione. Questo percorso ha il merito di aver dato vita a un dibattito assolutamente costruttivo,” ha aggiunto il governatore veneto.

La Corte, aggiunge “ha ribadito il diritto della nostra Regione a maggiori competenze, per rispondere con efficienza e responsabilità ai bisogni dei nostri cittadini”. Fondamentale, aggiunge, è stato il lavoro della

squadra di esperti della Regione, tra cui costituzionalisti ed economisti, che hanno partecipato all’udienza presso la Corte per difendere le prerogative del Veneto. “La nostra squadra di esperti continuerà a vigilare sui passaggi futuri per veder applicati i diritti del Veneto, nella consapevolezza che l’autonomia differenziata rispetta pienamente i principi di efficienza e solidarietà tra le Regioni, come richiesto dalla Corte Costituzionale”. In sintesi, prosegue, questa sentenza “rafforza il nostro impegno. Per il Veneto, l’autonomia significa poter migliorare ancora di più i servizi sul territorio, dalla sanità alla protezione civile, con una gestione più diretta e aderente alle reali necessità del nostro contesto regionale”.

Infine il presidente ricorda che la strada è tracciata da tempo: “Il 98,1% dei veneti ha votato a favore dell’autonomia nel referendum del 2017”.

Martella (Pd): “Sconfessata la retorica e traditi i veneti”

Nettamente diversa, invece, l’analisi del Partito Democratico veneto, per il quale il progetto dell’autonomia esce fortemente indebolito, così come il disegno politico tracciato in questi anni dalla Lega in primis. Andrea Martella, segretario regionale del Pd, osserva che la Corte Costituzionale “ha ritenuto fondate le molteplici questioni di legittimità costituzionale della legge Calderoli che nel corso degli ultimi due anni abbiamo sollevato e che sono state oggetto della nostra battaglia parlamentare e delle nostre proposte. Si tratta di una sconfessione di un impianto di cui il presidente Zaia è stato principale protagonista, che avrebbe rischiato di far deragliare il già fragile stato del nostro ordinamento e la tenuta dei conti pubblici”. Per il segretario Veneto del Pd la Corte sostenendo che “la devoluzione debba riguardare specifiche funzioni legislative

e amministrative e debba essere giustificata in relazione alla singola regione”, sconfessa “la retorica delle 23 materie, tutte e subito. Viene rimesso nelle mani del Parlamento la determinazione dei Lep che la legge Calderoli pretendeva di attribuire al solo governo. Viene censurata la stessa modalità di definizione e di revisione delle aliquote di compartecipazione per le funzioni devolute, questione delicatissima che avrebbe potuto creare rilevanti tensioni per i conti pubblici.

Le stesse materie non Lep, quelle su cui Calderoli, spavaldamente aveva già iniziato a trattare, - aggiunge Martella - sono state circoscritte stabilendo che ‘i relativi trasferimenti non potranno riguardare funzioni che attengono a prestazioni concernenti i diritti civili e sociali’ e le risorse finanziare relative dovranno essere determinate in riferimento a costi e fabbisogni standard. Altro

che la spesa storica prevista dal Dl Calderoli. E’ una sconfessione significativa e una sconfitta per il governo”.

Per il Pd veneto questo è il risultato di una riforma che il centrodestra ha voluto portare avanti a tutti i costi e forzando le tappe su aspetti che invece richiedono tempo e scelte ben ponderate: “Lo avevamo detto ed è successo: questa riforma, - aggiunge Martella - così come è stata frettolosamente costruita e lanciata non andava bene, aveva problemi e avrebbe prodotto conflitti. Tutto questo era evitabile e ora, nonostante la Lega provi a minimizzare, non sarà facile portare correzioni visto il merito delle obiezioni della Consulta. Si apriranno nuove divisioni nel centrodestra, con Zaia e Salvini da una parte, e le prudenze di Forza Italia e l’ostilità di Meloni e FDI dall’altra. Quello che è peggio è che, per l’ennesima volta, - con-

Il segretario veneto del Pd Andrea

clude il segretario veneto Dem le aspettative delle famiglie e delle imprese venete sono state tradite dalla approssimazione e dalla inconsistenza del gruppo di potere che governa da oltre 15 anni”. (n.s.)

Zaia in un incontro a Roma con il ministro Calderoli
Martella

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“Sicurezza idrogeologica: 2.527 cantieri, un record”

Con l’assessore regionale all’ambiente, clima, protezione civile Gianpaolo Bottacin facciamo il punto sullo stato degli interventi in Veneto che fa i conti un delicato equilibrio idrogeologico.

Assessore, quali sono gli investimenti che avete fatto ma soprattutto quelli futuri per garantire la sicurezza del territorio?

Il Veneto viene portato come esempio nazionale per quanto riguarda la difesa del suolo perché abbiamo investito parecchio. Basti pensare che negli ultimi anni abbiamo attivato 2.527 cantieri per 150 milioni di euro di opere. Spesso sono opere non visibili, perché quando interveniamo su un consolidamento arginale dall’esterno non si nota molto, così come le briglie in montagna sono opere assolutamente importanti, molto costose che non si vedono perché spesso in luoghi isolati, però ne vediamo gli effetti positivi, o meglio non vediamo gli effetti negativi che invece vedevamo in passato. Ad esempio, nel dicembre 2020 ha piovuto molto di più che nel novembre 2010 eppure i danni sono stati estremamente minori. Questo significa che le opere che abbiamo realizzato hanno già dato ampia evidenza della loro efficacia. E per il prossimo futuro c’è altro?

Certo, non ci fermiamo qua. Ci siamo dati un piano da tre miliardi e mezzo di euro di opere e quindi si continua in questa direzione. 2.527 cantieri non sono mai stati attivati né dalla Regione Veneto né da altre regioni, nel giro di cinque anni abbiamo migliorato tantissimo il livello della qualità dell’aria quindi ridotto gli inquinanti ma siamo ancora a una delle aree più inquinate d’Europa perché siamo in un territorio fortemente antropizzato, con molte aziende e uno scarso di cambio d’aria per la conformazione del territorio. Anche su questo fronte abbiamo investito 968 milioni di euro per la rottamazione delle vecchie auto, delle vecchie stufe, la costruzione di piste ciclabili, la sostituzione dei mezzi del trasporto pubblico locale. Abbiamo sostenuto investimenti importanti della

regione proprio per garantire il miglioramento della qualità dell’aria. Anche in questi giorni abbiamo approvato un ulteriore bando da 7 milioni per la rottamazione delle vecchie auto.

Riusciremo mai ad arrivare ai tassi soglia di inquinamento definiti in sede europea?

Questo obiettivo è considerato se non impossibile molto difficilmente raggiungibile non da me ma da autorevoli studiosi ed esperti. Siamo in un catino dove il ricambio d’aria è molto limitato ed e dove si muovono e lavorano milioni di persone. Però miglioramenti ci sono stati quindi si continua in questa direzione.

Sul fronte politico, mentre il terzo mandato a Zaia continua a tenere banco, poco si parla invece degli assessori che di mandati ne possono fare solo due. Qual è la sua posizione?

C’è una legge regionale che prevede questo, allo stato attuale ci sarà sicuramente un ricambio profondo in giunta, ma manca ancora un anno e forse più.

Staremo a vedere”.

(a cura di Nicola Stievano)

Infrastrutture e trasporti. Elisa De Berti

Strade e interporti

tra opere e progetti

L a vicepresidente e assessore alle infrastrutture e trasporti della regione

Veneto Elisa De Berti è stata ospite ai microfoni di Radio Veneto 24 e ha fatto il punto sulle materie di sua competenza. Al Veneto sono stati destinati fondi importanti per le infrastrutture, necessarie per lo sviluppo e la crescita. A che punto siamo?

Con i finanziamenti a disposizione quest’anno stiamo cercando di dare risposte a richieste come la statale 12 a Verona per migliorare l’accesso alla città, la variante della Sr10 per il primo stralcio funzionale da Borgo Veneto a Carceri, il collegamento ferroviario all’aeroporto di Venezia Marco Polo. Stiamo lavorando ad uno studio di fattibilità per il collegamento ferroviario all’aeroporto Catullo di Verona, Veneto Strade sta progettando il quarto lotto della tangenziale di Treviso, abbiamo stanziato 50 milioni nel bilancio che verrà approvato dal consiglio regionale nei prossimi mesi. Altri 50 milioni sono previsti per il potenziamento della Statale 308 nella parte finale in entrata a Padova per il nuovo ospedale di Padova Est, 50 milioni per la bretella che porta a Cortellazzo, in prosecuzione di quella che sarà la via del mare, l’unico project rimasto in vita. L’alta velocità sta andando avanti, è tutta finanziata fino all’attraversamento di Vicenza e Rfi sta progettando la parte relativa tra Vicenza e Padova. Con l’amministrazione di Padova stiamo discutendo anche tutto il Prg della stazione di Padova che dovrà essere completamente rivoluzionata. Abbiamo l’alta velocità anche sul corridoio del Brennero con l’ingresso nord a Verona.

E in vista delle Olimpiadi?

Al di là degli investimenti infrastrutturali, della messa in sicurezza della ferrovia, dell’elettrificazione, della riqualificazione delle stazioni, abbiamo dal punto di vista diario i due grandi interventi che abbiamo chiesto, la variante Longarone e la variante di Cortina. Di fatto la variante di Longarone è già finanziata, non sarà pronta per le olimpiadi, ma sicuramente

è un’infrastruttura che grazie alle olimpiadi rimarrà sul territorio come legacy. La variante di Cortina invece è parzialmente finanziata ma i cantieri non potranno iniziare e non dopo le Olimpiadi perché altrimenti ci sarebbe un’interferenza con lo svolgimento delle gare e quindi c’è tempo di completare il finanziamento fino al 2026.

Il Veneto ha due grandi interporti di interesse europeo, quello di Padova e ancora più grande quello di Verona. Quali gli sviluppi sul fronte della logistica?

Solo con la sinergia e il lavoro di squadra con la regione si può fare qualcosa di importante per il nostro territorio. C’è un patto della logistica in Veneto che coinvolge porti, aeroporti e interporti, che sono quattro in Veneto con Portogruaro e Rovigo, poi c’è il patto della logistica del nord est. Serve una sinergia e un confronto allargato per poter fare le poche infrastrutture, che consumano suolo, perché dobbiamo anche dire questo, ma che siano davvero essere utili al territorio. (n.s.)

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Gianpaolo Bottacin
Elisa De Berti

Quasi 500 i maestri artigiani in Veneto: “Custodi e divulgatori di competenza”

Con i nuovi 146 maestri artigiani insigniti in Fiera a Padova salgono a 488 gli imprenditori custodi di conoscenza e divulgatori di competenza nel proprio settore. Ai premiati sono stati consegnati un attestato e una targa di riconoscimento del titolo durante la cerimonia, alla quale hanno preso parte istituzioni regionali e provinciali e i presidenti delle associazioni di categoria Confartigianato Imprese Veneto, Cna e Casartigiani.

Si tratta di imprenditori che hanno raggiunto il titolo attraverso l’attestazione del proprio profilo professionale per anzianità, competenze e attitudine alla trasmissione delle competenze o affrontando un esame finale dopo un percorso di 100 ore che li ha formati in ambito gestionale, finanziario e di comunicazione. Di questi circa 300 sono soci Confartigianato. Particolarmente sentito l’intervento dell’Assessore allo Sviluppo economico ed energia della Regione del Veneto Roberto Marcato che ha definito i Mae-

stri Artigiani come “la cinghia di trasmissione capace di prendere per mano il giovane per accompagnarlo in un percorso di crescita professionale e umana, trasmettendo anche tanta passione per il proprio lavoro. Il Veneto è terra di artigianato e la figura del Maestro Artigiano ne è simbolo di qualità. Questo riconoscimento non segna una netta volontà da parte della Regione di investire in termini economici, di sostegno finanziario e semplificazione burocratica a favore delle imprese artigiane”.

Il presidente di Confartigianato Imprese Veneto Roberto Boschetto ha sottolineato come l’artigiano sia unico, perché è unico il suo saper fare. “Diventare Maestro Artigiano nel 2024 è un onore ed un onere. Un onore perché è il giusto riconoscimento che la Regione Veneto ha deciso di dare a degli imprenditori che hanno investito le proprie energie nella crescita e nello sviluppo delle proprie aziende, anche for-

mandosi a loro volta. E un onere, perché il compito del Maestro Artigiano è quello non solo di custodire ma soprattutto di trasmettere alle nuove generazioni e ai propri collaboratori competenze tecniche, manageriali e relazionali. Alla Regione chiediamo di

continuare a supportarci sostenendo economicamente questi Maestri Artigiani che scelgono di migliorare e investire in nuove attrezzature e ambienti di lavoro più accoglienti e sostenibili. Da parte nostra, continua l’impegno per assistere i futuri candidati ad

acquisire il titolo e a promuovere una figura innovativa e vincente per il nostro Veneto”.

Per i maestri si apre ora la possibilità di ospitare nei prossimi 6 mesi nuovi tirocinanti, che vivendo un’esperienza formativa all’interno delle imprese possono conoscere la professionalità, la capacità di comprendere il mercato e l’investimento in tecnologie e innovazione che le imprese artigiane portano avanti per essere competitive. Per chi vuole diventare Maestro Artigiano le strade percorribili sono due. La prima è attraverso la presentazione della domanda di riconoscimento seguendo le indicazioni fornite dalla Regione Veneto alla pagina web dedicata. La seconda è partecipando ad un percorso formativo semiresidenziale di 100 ore con esame di riconoscimento finale, organizzato dall’Istituto Veneto per il Lavoro, ente di formazione di Confartigianato Veneto, sul cui sito si trovano tutte le informazioni.

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L’assessore regionale Marcato con il presidente di Confartigianato Imprese Veneto Roberto Boschetto

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Il caso. Fa discutere la recente legge che sanziona anche il “turismo procreativo”

Maternità surrogata, reato universale che viene punito anche se si è all’estero

S

i parla e si scrive molto sull’articolo unico della recente legge 4 novembre 2024 n.169, che punisce la cosiddetta maternità surrogata attuata all’estero da cittadini italiani. L’originario articolo 12 comma 6 della legge 19 febbraio 2004 n. 40 prevede : “Chiunque, in qualsiasi forma, realizza, organizza o pubblicizza la commercializzazione di gameti (cellule sessuali destinate ad unirsi e, a seguito di fecondazione e dar origine a un nuovo individuon.d.r.) o di embrioni (uovo fecondaton.d.r.) o la surrogazione di maternità (una donna si sottopone a interventi di procreazione medicalmente assistita per conto terzi, con la promessa di cedere il bambino immediatamente dopo il parto-n.d.r.) è punito con la reclusione da tre mesi a due anni e con la multa da 600.000 a un milione di euro”. Il succitato articolo unico della legge n.169/2024 ha stabilito: ”Al comma 6 dell’articolo 12 della legge 19 febbraio 2004 n.40 , è aggiunto il seguente periodo: “Se i fatti di cui al periodo precedente, con riferimento alla surrogazione di maternità, sono commessi all’estero, il cittadino è punito secondo la legge italiana”. Si configura quindi

un c.d. “reato universale”.

Sono state sollevate obiezioni in proposito, sostenendo che non si può condannare in Italia una persona per una condotta (surrogazione di maternità) posta in essere in un Paese ove essa è lecita. Si trascura di considerare che l’articolo 7 del codice penale prevede i casi in cui si viene puniti anche per reati commessi all’estero: ai punti da 1 a 4 di tale norma sono indicati specificatamente alcuni reati, il punto 5 è del seguente tenore: “ogni altro reato per il quale speciali disposizioni di legge o convenzioni internazionali stabiliscono l’applicabilità della legge italiana”.

Ad esempio l’articolo 501 del codice penale punisce chi pubblica o altrimenti divulga notizie false, esagerate o tendenziose atte a cagionare un rialzo o ribasso fraudolento di prezzi sul pubblico mercato o nelle borse di commercio. Al penultimo comma di tale norma , con legge 27/11/1976 n.787 si è aggiunto: “Le pene stabilite nelle disposizioni precedenti si applicano anche se il fatto è commesso all’estero in danno della valuta nazionale o di titoli pubblici italiani”. Seppure in

materie ovviamente diverse, la tecnica legislativa utilizzata è analoga.

Qualcuno prospetta l’incostituzionalità della nuova legge, non condivido tale tesi perché se si considera la surrogazione di maternità reato, ritengo giusto che essa abbia lo stesso trattamento sanzionatorio , anche se realizzata all’estero a seguito di “turismo procreativo”. Se si propone l’abrogazione di tale reato su tutta la linea , si introduce un tema diverso.

Questione ardua è se nei casi di surrogazione di maternità iniziata ma non ancora conclusa all’estero prima dell’introduzione del recente reato universale, si sia esenti da pena, considerato che l’articolo 2 del codice penale stabilisce: “Nessuno può essere punito per un fatto che secondo la legge del tempo in cui é stato commesso non costituiva reato”. Senza pretesa di certezza, direi di sì perché il reato va considerato consumato nel momento in cui si avvia il processo di surrogazione, diversamente opinando si giungerebbe alla conclusione che l’unica via per evitare di essere puniti sarebbe l’aborto.

Luigi Migliorini

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L’avvocato Luigi Migliorini, del Foro di Rovigo, firma la nostra rubrica di approfondimento di temi che ruotano attorno alla giustizia, al diritto e all’applicazione delle leggi. L’avvocato Migliorni è pubblicista e scrittore, ha pubblicato quattro libri.

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Consigli per ristrutturare in autonomia: tutorial e idee per migliorare la casa

Ristrutturare casa non deve essere un’impresa impossibile, né un progetto che richieda necessariamente un grande investimento. Con un po’ di impegno, creatività e qualche consiglio pratico, molti lavori di miglioramento domestico possono essere realizzati in autonomia. In questa guida, esploreremo come affrontare una piccola ristrutturazione o un miglioramento domestico, con idee facili da realizzare, come dipingere una stanza, costruire scaffali, o migliorare l’illuminazione. Seguendo alcuni semplici passi, anche chi non ha esperienza potrà ottenere risultati soddisfacenti e, soprattutto, risparmiare.

Come dipingere una stanza

Dipingere una stanza è uno dei progetti faida-te più popolari e accessibili. Non solo può trasformare l’aspetto di un ambiente, ma è anche un lavoro che si può completare in pochi giorni, con un investimento contenuto. Ecco come procedere:

• Prepara la stanza: Prima di iniziare, copri i mobili con teloni di plastica o teli protettivi. Usa del nastro adesivo per coprire battiscopa, prese elettriche e altri bordi. Se necessario, rimuovi la carta da parati o le vecchie pitture con una spatola.

• Scegli la vernice giusta: Se la stanza è esposta a umidità, come il bagno, scegli una vernice resistente all’acqua. Per spazi comuni, la pittura a base d’acqua è una buona scelta, poiché è più ecologica e meno tossica. Presta attenzione anche al colore: tonalità chiare per far sembrare più grande la stanza, colori scuri per creare un’atmosfera più accogliente.

• Inizia a dipingere: Usa un pennello per i bordi e un rullo per le pareti. Inizia dai bordi, dove il pennello permette maggiore pre-

cisione, e poi passa al rullo per riempire le superfici più grandi. Fai attenzione a stendere la vernice in modo uniforme, evitando di lasciare striature.

• Asciugatura e ritocchi: Lascia asciugare la prima mano per il tempo consigliato, quindi applica una seconda mano per un risultato più uniforme. Quando la vernice è completamente asciutta, rimuovi il nastro adesivo e ripristina i mobili.

Come costruire scaffali per sfruttare al meglio lo spazio

Gli scaffali sono una soluzione ideale per sfruttare al meglio lo spazio in casa, in particolare in ambienti piccoli. Se hai bisogno di aggiungere spazio per libri, oggetti decorativi o utensili da cucina, costruire degli scaffali fai-da-te è semplice e conveniente. Ecco come farlo:

• Progetta il tuo scaffale: Prima di tutto, decidi dove posizionare lo scaffale e le dimensioni che desideri. Puoi creare scaffali sospesi, da fissare al muro, oppure scaffali a supporto di terra, che si poggiano direttamente sul pavimento.

• Materiali necessari: Avrai bisogno di tavole di legno, supporti metallici o mensole da muro, viti, un trapano e una livella. Per uno scaffale da muro, le tavole di legno sono ideali, ma per supporti più robusti puoi usare anche il MDF o il compensato.

• Taglia e assembla: Misura e segna la lunghezza delle tavole in base al progetto. Usa una sega per tagliare il legno con attenzione. Successivamente, posiziona i supporti sui punti dove vuoi fissare lo scaffale al muro, utilizzando il trapano per fare i fori. Infine, fissa le tavole con le viti, usando una livella per assicurarti che lo scaffale sia perfettamente orizzontale.

• Finitura: Una volta montato lo scaffale, puoi decidere di dipingerlo o di lasciarlo al naturale, applicando un trattamento protettivo per mantenere il legno lucido e resistente.

Migliorare l’Illuminazione: Creare Atmosfere Uniche

L’illuminazione è uno degli elementi più importanti per rendere un ambiente accogliente e funzionale. Ecco alcune idee semplici per migliorare l’illuminazione in casa:

• Sostituisci le lampadine: Un modo economico e veloce per migliorare l’illuminazione è cambiare le vecchie lampadine con quelle a LED. Le lampadine a LED consumano meno energia, durano di più e offrono una luce più brillante e naturale.

• Usa luci a incasso o faretti: Per un effetto moderno e minimalista, puoi installare faretti a incasso nei soffitti. Sono perfetti per illuminare in modo uniforme tutta la stanza o per creare un’illuminazione d’accento su un angolo particolare.

• Crea luci ambientali: Lampade da tavolo o da terra possono aggiungere un tocco di calore agli spazi. Se hai una stanza troppo buia o poco luminosa, posiziona alcune lampade nei punti strategici per migliorare la diffusione della luce.

• Fai-da-te con i paralumi: Se vuoi aggiungere un tocco personale alla tua illuminazione, puoi realizzare paralumi fai-da-te.

Scegli il materiale che preferisci (stoffa, carta, vimini) e segui un tutorial online per realizzare una base per il paralume e montarlo sulla lampada.

Riparazioni Facili: Come Risolvere Piccole Inconvenienti

Molti piccoli problemi in casa, come una porta che cigola, un rubinetto che perde o una crepa nel muro, possono essere risolti facilmente senza l’aiuto di un professionista. Per la porta che cigola, ad esempio, basta un po’ di olio lubrificante sulle cerniere. Per i rubinetti che gocciolano, potrebbe essere necessario sostituire una guarnizione danneggiata, un lavoro che richiede

solo una chiave inglese e un po’ di pazienza. Le crepe nei muri possono essere riparate con stucco per muro e, dopo averlo fatto asciugare, basta carteggiare la superficie e ridipingere.

Anche se si tratta di progetti fai-da-te, la sicurezza deve essere sempre la priorità. Assicurati di avere l’attrezzatura giusta, come guanti da lavoro, occhiali protettivi e una maschera antipolvere quando lavori con materiali come la pittura o il legno. Investire in strumenti di qualità, come trapani, seghe e martelli, ti garantirà risultati migliori e più sicuri.

Ristrutturare in autonomia è una delle esperienze più gratificanti che tu possa fare in casa. Non solo potrai risparmiare sui costi di manodopera, ma avrai anche la soddisfazione di vedere il risultato finale frutto del tuo lavoro. Con queste idee e tutorial pratici, puoi iniziare oggi stesso a migliorare la tua casa, trasformandola in uno spazio che rispecchia davvero le tue esigenze e il tuo stile.

Bonus casa 2025: tutte le agevolazioni confermate e le novità

Con l’approvazione della nuova manovra finanziaria, sono stati delineati i bonus edilizi disponibili per il 2025. Ecco una panoramica aggiornata sulle agevolazioni fiscali per chi vuole ristrutturare, riqualificare o migliorare la propria casa:

1. Bonus Ristrutturazioni

Per la prima casa, viene confermata la detrazione del 50% su un tetto massimo di spesa di 96.000 euro, valida per interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria. Per le seconde case, invece, l’aliquota scende al 36%, con un limite massimo di 48.000 euro. La detrazione è suddivisa in dieci rate annuali di pari importo.

2. Superbonus

Il Superbonus continua con aliquota ridotta al 65% e sarà riservato esclusivamente ai condomini e agli edifici con 2-4 unità immobiliari. Gli interventi devono mirare all’efficienza energetica o alla riduzione del rischio sismico, rispettando i criteri di miglioramento energetico stabiliti dalla legge.

3. Sismabonus

Nel 2025, l’aliquota del Sismabonus sarà del 36%, con un limite massimo di spesa di 48.000 euro per unità immobiliare.

Rimane valido per interventi volti a migliorare la sicurezza degli edifici situati in zone a rischio sismico, anche se con una riduzione rispetto alle aliquote attualmente in vigore.

4. Bonus Barriere Architettoniche

Confermato al 75%, questo bonus incentiva interventi per rendere gli edifici accessibili a tutti. Si applica all’installazione di ascensori, piattaforme elevatrici e altri dispositivi volti a eliminare le barriere architettoniche.

5. Bonus Mobili ed Elettrodomestici

Anche per il 2025, sarà possibile detrarre il 50% delle spese per l’acquisto di mobili ed elettrodomestici ad alta efficienza energetica, con un tetto di spesa massimo di 5.000 euro. È necessario che gli acquisti siano legati a interventi di ristrutturazione.

6. Bonus Verde

Attualmente non è confermato per il 2025, ma se approvato, continuerà a offrire una detrazione del 36% per interventi di sistemazione di giardini, terrazzi e aree verdi, fino a un massimo di 5.000 euro per immobile. Come Prepararsi per il 2025

I bonus rappresentano un’opportunità per migliorare l’efficienza e il comfort della tua abitazione, risparmiando sui costi. Tuttavia, con alcune aliquote in calo, è essenziale pianificare con attenzione gli interventi. Verifica i requisiti, scegli professionisti qualificati e conserva tutta la documentazione necessaria per accedere alle agevolazioni.

Con una buona strategia anche nel 2025 si possono utilizzare importanti vantaggi fiscali per migliorare la casa.

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In casa. Un buon isolamento permette di ridurre i costi del riscaldamento

Normative e mercato immobiliare 2025: mutui, agevolazioni e opportunità di investimento

Il mercato immobiliare 2025 offre nuove opportunità con agevolazioni fiscali per giovani acquirenti, mutui green, e incentivi per ristrutturazioni e investimenti.

ISintonizzati sul futuro.

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l settore immobiliare si conferma un pilastro dell’economia italiana, ma le dinamiche che lo regolano sono in costante cambiamento, guidate da nuove normative, variazioni nei tassi di interesse e mutate esigenze dei consumatori. Nel 2025, tra incentivi statali e strategie per massimizzare il rendimento degli investimenti, comprare o affittare una casa richiederà maggiore attenzione e preparazione. Mutui e Agevolazioni per la Prima Casa Il 2025 porta con sé novità significative per chi vuole acquistare un’abitazione, in particolare per i giovani. Le agevolazioni per la prima casa rimangono confermate per gli under 36: esenzione dall’imposta di registro e dalle imposte ipotecarie e catastali, a patto di avere un ISEE inferiore a 40.000 euro. Questa misura,

spiacevoli sorprese.

Il mattone continua a rappresentare un rifugio sicuro per chi cerca stabilità economica, e le possibilità di investimento non mancano, anche per i piccoli risparmiatori. L’acquisto di immobili a scopo locativo resta una delle opzioni più gettonate. Zone universitarie o località turistiche sono particolarmente interessanti per garantire una domanda costante. Gli affitti brevi, gestiti tramite piattaforme digitali, offrono potenziali rendimenti elevati, ma richiedono una gestione attiva e una conoscenza delle normative locali.

Chi preferisce evitare la gestione diretta di immobili può orientarsi verso i fondi immobiliari quotati, noti come REITs (Real Estate Investment Trusts). Questi strumenti consentono di in-

pensata per favorire l’accesso alla proprietà da parte dei giovani, è stata accolta positivamente, ma richiede pianificazione e attenzione alle scadenze per la presentazione della domanda. Parallelamente, l’andamento dei tassi di interesse ha influenzato profondamente il mercato dei mutui. Con i tassi fissi ancora elevati rispetto al passato, i tassi variabili stanno tornando a essere un’opzione interessante, soprattutto per chi prevede una stabilizzazione o un calo del costo del denaro nei prossimi anni. Sempre più istituti di credito, inoltre, promuovono mutui “green”, offrendo condizioni vantaggiose a chi sceglie di acquistare immobili ad alta efficienza energetica, rispondendo così alla crescente sensibilità verso la sostenibilità.

vestire nel settore immobiliare con capitali ridotti, garantendo maggiore liquidità rispetto all’acquisto diretto.

Un’altra strategia è rappresentata dall’acquisto di immobili da ristrutturare, che possono essere successivamente rivenduti con un margine di profitto. Grazie agli incentivi fiscali ancora in vigore per le ristrutturazioni, i costi possono essere ammortizzati, rendendo questa opzione particolarmente interessante per gli investitori con una certa esperienza.

Le Tendenze del Mercato per il 2025

Comprare casa è un passo importante, che comporta valutazioni accurate. Prima di tutto, è essenziale definire un budget realistico, considerando non solo il costo dell’immobile, ma anche le spese accessorie, come quelle notarili, le tasse e gli eventuali interventi di ristrutturazione. La posizione della casa rimane un elemento cruciale: una buona location non solo aumenta il valore dell’investimento, ma garantisce anche maggiore vivibilità.

Il mercato immobiliare sta cambiando anche sotto il profilo delle preferenze degli acquirenti. Sempre più persone cercano case ad alta efficienza energetica, spinte dalla necessità di ridurre i costi e dall’interesse per soluzioni sostenibili. Le periferie stanno vivendo una nuova fase di valorizzazione, favorita dalla diffusione del lavoro da remoto, che rende meno necessaria la vicinanza ai centri urbani.

Anche la digitalizzazione sta trasformando il settore. Dalle visite virtuali alle firme elettroniche per i contratti, le tecnologie stanno semplificando i processi, rendendo l’acquisto o l’affitto di una casa più accessibile.

Per chi sceglie l’affitto, è altrettanto importante fare attenzione ai dettagli. Comprendere le clausole del contratto, valutare le spese condominiali e verificare lo stato di manutenzione dell’immobile possono fare la differenza tra un’esperienza positiva e una situazione complessa. Inoltre, conoscere i propri diritti e doveri come inquilino o proprietario aiuta a prevenire

Il 2025 si prospetta come un anno ricco di opportunità per chi sa cogliere le tendenze e sfruttare gli strumenti a disposizione. Che tu stia cercando la tua prima casa, valutando un investimento o semplicemente un’abitazione in affitto, la chiave per fare la scelta giusta rimane sempre la stessa: informarti e pianificare con cura.

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PROTAGONISTI A NORD EST

Delta Group Agroalimentare

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Davicolo, risponde con un progetto che mira a controllare, e garantire, l’intera filiera, dall’allevamento alla distribuzione. L’ultimo tassello è l’acquisizione di Pollo dell’Avvenire, realtà specializzata nella lavorazione di prodotti freschi e porzionati, che vengono distribuiti nei punti vendita della GDO, tra cui il Gruppo Alì, oltre a ristoranti e negozi rinomati per qualità e servizio. Un’operazione che rafforza la posizione di Delta Group nel mercato dei prodotti avicoli di nicchia, integrando un fatturato di 21 milioni di euro e una forza lavoro di 37 collaboratori, e che permette al gruppo guidato da Carlo e Paolo Scabin, di proporsi sul mercato con un prodotto che ha la sua supervisione dall’origine alla distribuzione. Questo, aggiunto all’acquisizione di una seconda azienda agricola completa, consente infatti un controllo ancora più rigoroso sulla qualità e sull’origine dei prodotti.

mo energetico e ridurre l’impatto

Con l’integrazione di Pollo dell’Avvenire e il potenziamento continuo della filiera, Delta Group Agroalimentare punta a raggiungere 00 milioni di euro di

Il Gruppo, grazie ad una mirata pianificazione, ha saputo coniugare innovazione, sostenibilità e crescita economica, rispondendo alle esigenze di una clientela sempre più

Zootecniche di Confindustria Veneto Est, è particolarmente soddisfatto dell’operazione ed esprime una profonda gratitudine alle famiglie Barison e Carturan, che hanno creato e guidato Pollo dell’Avvenire con grande dedizione e capacità. «Il loro impegno e la loro visione - sottolinea - hanno permesso di costruire un’azienda solida e rispettata, che ora siamo orgogliosi di accogliere nella nostra famiglia industriale, con

benessere animale. Un ulteriore obiettivo è il raggiungimento della carbon neutrality, un traguardo confermato dall’ottenimento del sigillo Silver. Tra le iniziative più recenti, spiccano l’installazione di impianti fotovoltaici di ultima generazione e sistemi di cogenerazione per ottimizzare il consu-

Feriale SPA day Detox

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Show delle Sirene

Sabato 21.12.2024 ore 17:30

Sabato 28.12.2024 ore 17:30

Sabato 04.01.2025 ore 17:30

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Veneto: quattro nuove delibere regionali per potenziare i servizi sociosanitari

Ldelibere di programmazione settoriale che aggiornano il sistema di remunerazione per le prestazioni sociosanitarie fornite da soggetti accreditati nei settori delle disabilità, delle dipendenze, dei minori e della salute mentale. Questi provvedimenti mirano a garantire maggiore sostenibilità economica e adeguamento agli standard nazionali.

L’intervento si è reso necessario in seguito al rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL) per le lavoratrici e i lavoratori delle cooperative operanti nei servizi sociosanitari, assistenziali, educativi e di inserimento lavorativo, approvato dal Ministero del Lavoro il 14 giugno scorso. “La Regione del Veneto – spiega Lanzarin – ha avviato già a febbraio un confronto con tutti i soggetti rappresentativi del mondo cooperativo, anche con realtà non ancora coinvolte come Anfass e Uneba, per definire i termini di un intervento regionale condiviso. L’esito è un impegno triennale in linea con l’applicazione del nuovo CCNL, che comporterà un incremento di oltre 55 milioni di euro, aggiuntivi rispetto ai 254 milioni già stanziati per il 2024, con un aumento complessivo del 22%”. Lanzarin sottolinea l’importanza dello sforzo economico regionale, effettuato senza alcun ristoro finanziario nazionale: “Questo intervento dimostra la volontà della Regione di programmare in modo sostenibile, con verifiche annuali per monitorare gli impatti sugli standard assisten-

L’obiettivo è garantire maggiore sostenibilità economica e adeguarsi agli standard nazionali

ziali e garantire la qualità dei servizi. Sono fiduciosa che il dialogo con le parti interessate proseguirà, supportato dai risultati del monitoraggio triennale”.

Le quattro delibere approvate introducono cambiamenti significativi:

• Disabilità e minori: aggiornate le rette delle Comunità Educative Riabilitative e Diurne per minori/adolescenti con problemi psicopatologici. Per il triennio 2024-2026 è previsto un aumento della quota sanitaria pari a circa 3,9 milioni di euro.

• Salute mentale: riviste le tariffe per le Unità residenziali extraospedaliere, con un incremento di oltre 10 milioni di euro nel triennio.

• Non autosufficienza: aggiornate le quote sanitarie per Comunità Alloggio, Progetti Sperimentali e Centri Diurni per persone con disabilità, in linea con i Livelli Essenziali di Assistenza (LEA). Il budget aggiuntivo supera i 32 milioni di euro.

• Dipendenze: adeguate le rette delle Unità del Sistema delle Dipendenze, con un incremento triennale di quasi 9 milioni di euro.

Fondamentale comprendere l’importanza di un uso appropriato degli antibiotici

Anche il Veneto ha partecipato dal 18 al 24 novembre 2024 alla Settimana mondiale sull’uso consapevole degli antimicrobici, iniziativa promossa dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ogni anno per sottolineare l’importanza di un utilizzo corretto e responsabile degli antibiotici. Il tema di quest’anno è stato “Educare. Sostenere. Agire ora”.

È fondamentale che ogni persona comprenda l’importanza di un uso appropriato degli antibiotici. Solo con un impegno collettivo possiamo limitare la diffusione della resistenza antimicrobica e garantire che questi preziosi farmaci restino efficaci anche per le generazioni future.

“Gli antibiotici - sottolinea l’assessore alla Sanità e al sociale, Manuela Lanzarin - sono farmaci fondamentali nella lotta contro molte infezioni batteriche, ma il loro uso improprio o eccessivo favorisce lo sviluppo della resistenza antimicrobica (AMR), rendendoli meno efficaci per la cura delle malattie batteriche”.

Il Piano della Prevenzione e il Piano di Contrasto all’antibiotico resistenza sia a livello nazionale che regionale, evidenziano un impegno costante e strutturato nell’affrontare questa importante sfida. Inoltre, la Regione del Veneto sta sviluppando nuove strategie, tra cui l’adozione di linee di indirizzo aggiornate per una prescrizione consapevole e lo sviluppo di strumenti digitali per il monitoraggio e la prevenzione delle infezioni.

L’AMR (Anti Microbico Resistenza) rappresenta una delle sfide umanitarie più urgenti a livello mondiale, tanto che si stima che nel 2050 le morti associate all’AMR potranno arrivare a 8 milioni all’anno. Per contrastare questa problematica, è fondamentale che tutti, dai professionisti sanitari alla popolazione generale, facciano la propria parte. Ciò significa evitare l’uso di antibiotici senza una prescrizione medica e rispettare le indicazioni di professionisti sanitari qualificati.

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L’iniziativa. Nei punti nascita dell’Ulss 6 verrò proposto di immunizzare i nuovi nati

La forza di un piccolo gesto: proteggi il tuo bambino dalla bronchiolite

In linea con le disposizioni regionali, nei punti nascita Ulss6 Euganea di Camposampiero, Cittadella, Monselice (Schiavonia), AOPDe privato accreditato, ai genitori dei nuovi nati verrà proposto di immunizzare il proprio bambino con uno specifico anticorpo monoclonale mentre saranno i pediatri di libera scelta ad attivarsi proponendolo per i più grandicelli, nati tra gennaio e ottobre 2024.

Parte la campagna di prevenzione della bronchiolite causata dal virus respiratorio sinciziale (VRS), un’infezione che può avere conseguenze gravi nei neonati, favorendo broncospasmi ricorrenti e aumentando il rischio di bronchite asmatica e asma in età scolare. L’iniziativa, in linea con le disposizioni regionali, coinvolge i punti nascita di Camposampiero, Cittadella, Monselice (Schiavonia), AOPD e le strutture private accreditate. Qui, ai genitori dei nuovi nati verrà proposta l’immunizzazione tramite un anticorpo monoclonale specifico, offerto subito dopo il parto. Per i bambini nati tra gennaio e ottobre 2024, saranno invece i pediatri di libera scelta a proporre il trattamento.

Il Dipartimento di Prevenzione dell’Ulss 6 Euganea coordina la campagna, distribuendo le dosi ai punti nascita e agli ambulatori dei pediatri aderenti. Già spedite le lettere informative alle famiglie di 4.200 bambini nati nel 2024 a Padova e provincia, un numero che entro l’anno salirà a circa 5.500. La campagna proseguirà fino al 31 marzo 2025, includendo il periodo invernale, quando il virus è più diffuso.

“Il VRS è la principale causa di ricovero per malattie respiratorie nei

bambini sotto l’anno – spiega il dr. Luca Sbrogiò, direttore del Dipartimento di Prevenzione – e può comportare gravi complicanze. Oltre alle norme igieniche (lavare le mani, usare la mascherina in caso di malattia), oggi abbiamo un anticorpo monoclonale che riduce fino al 90% i ricoveri causati da questo virus”.

La dottoressa Lorena Gottardello, responsabile Malattie Infettive e Vaccinazioni, aggiunge: “Il periodo di maggior rischio va da ottobre a marzo. Per questo è fondamentale proteggere neonati e lattanti durante il primo inverno. L’immunizzazione avviene con una singola inie-

zione che garantisce protezione per tutta la stagione”. “La prevenzione con anticorpo monoclonale – commenta il dr. Aldo Mariotto, direttore sanitario dell’Ulss 6 Euganea – è una delle migliori azioni di sanità pubblica recenti. L’OMS stima 33 milioni di infezioni respiratorie acute l’anno nei bambini sotto i 5 anni, con oltre 3 milioni di ricoveri e 100.000 decessi, soprattutto nei Paesi in via di sviluppo. Anche in Italia il VRS è una delle principali cause di bronchiolite e ricoveri sotto l’anno d’età. Negli ultimi anni, il Veneto ha registrato un aumento dei casi, rendendo essenziale questa campagna”.

Innovazione tecnologica al Ca’ Foncello: nuovi strumenti per radioterapia e chirurgia vascolare

L’ospedale Ca’ Foncello di Treviso compie un passo avanti nell’innovazione grazie a una donazione di 95.000 euro dalla Banca delle Terre Venete – Credito Cooperativo, destinata ai reparti di radioterapia e chirurgia vascolare per migliorare l’efficienza e la qualità delle cure.

Il reparto di radioterapia, diretto dal Dr. Fabio Ferrarese, riceverà 40.000 euro per un nuovo software che utilizza badge identificativi, consentendo ai pazienti un accesso più rapido e personalizzato alle cure. Questa tecnologia ridurrà i tempi di attesa, migliorando l’accoglienza e il trattamento, rendendo il paziente parte attiva del proprio percorso di cura.

In chirurgia vascolare, guidata dal Dr. Edoardo Galeazzi, il contributo di 45.000 euro permetterà l’acquisto di un eco doppler avanzato con dispositivi portatili. Questo strumento sarà fondamentale per diagnosi non invasive, controlli post-operatori e situazioni d’emergenza, garantendo interventi tempestivi e precisi. Pietro Pignata, vicepresidente della banca, ha ribadito l’impegno verso la comunità, mentre il presidente Gianfranco Sasso ha sottolineato il rispetto dei principi ESG. Francesco Benazzi, direttore generale dell’ULSS 2, ha evidenziato come queste tecnologie rafforzino sicurezza ed efficienza, offrendo un’assistenza sempre più innovativa e umana.

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Nuovi professionisti. Chi sono i medici e pediatri che si insedieranno in questi giorni

Medici e Pediatri, sette avvicendamenti a novembre nel territorio Ulss3 Serenissima

L’Ulss 3 Serenissima ha recentemente annunciato l’arrivo di sette nuovi medici e pediatri, un’iniziativa che promette di migliorare l’accesso alle cure primarie nei comuni di Venezia, Marcon, Pianiga, Santa Maria di Sala e Cavarzere. Questo avvicendamento di professionisti è una risposta concreta alla necessità di colmare i vuoti lasciati dai medici che hanno cessato la loro attività, garantendo così la continuità dei servizi sanitari essenziali. A Pianiga, la dottoressa Tatiana Tuicova prenderà il posto del dottor Italo Mattiello, che lascerà il suo incarico il 12 novembre per raggiunti limiti di età. La dottoressa Tuicova inizierà la sua attività il giorno successivo, operando nello stesso ambulatorio di via Roma. Gli assistiti del dottor Mattiello saranno automaticamente trasferiti alla nuova professionista, senza necessità di ulteriori procedure da parte dei pazienti. Nel comune di Marcon, il dottor Alessandro D’Uva si insedierà come nuovo pediatra di libera scelta, subentrando alla dottoressa Giulia Ghirardo. Anche in questo caso, gli assistiti saranno assegnati d’ufficio al nuovo pediatra, che opererà nello stesso ambulatorio di viale della Stazione.

A Mestre, il dottor Domenico Paci ha lasciato il suo incarico, sostituito dal dottor Stefan Tiron, che opererà nella medicina di gruppo di via Zanotto. Qui, gli assistiti hanno la possibilità di scegliere il proprio medico, un’opzione che offre maggiore flessibilità ai pazienti. Alla Bissuola, la dottoressa Irene Costa è stata sostituita dalla dottoressa Lisa Foglia, con gli assistiti trasferiti d’ufficio al nuovo medico, che opererà in un diverso ambulatorio sempre in via Zanotto.

A Santa Maria di Sala, il dottor Valentin Bogdan Panfilov ha cessato la sua attività, con la sostituzione temporanea garantita dai colleghi

dall’Ulss 3. A Burano, il dottor Thaeer Abd Alhady ha lasciato il servizio a fine ottobre. La dottoressa Asia Mingardi lo sostituirà temporanea-

mente per tutto novembre, con gli assistiti assegnati d’ufficio. Si attende la formalizzazione dell’incarico per il nuovo medico che entrerà in servizio da dicembre. Infine, a Cavarzere, la dottoressa Laura Visintin ha cessato la sua attività. In questo caso, gli assistiti sono stati invitati a scegliere un nuovo medico tra quelli disponibili, grazie alla presenza di alternative nell’ambito locale.

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o chi deve a rontare un problema di salute.

Come lavoriamo

Punto di forza del Poliambulatorio Arcella è la presenza in un’unica sede delle principali Specialità mediche, dell’intero Corpus Radiologico, di un Settore di Medicina Riabilitativa e di Medicina dello Sport sempre all’avanguardia. Ciò consente al nostro team di medici di fornire percorsi di cura completi e personalizzati.

Poliambulatorio Arcella fonda il proprio lavoro sulla centralità del paziente e sulla sua presa in carico globale, promuovendo una “Medicina del dialogo” basata sul rapporto di fiducia tra specialista e paziente, sulla disponibilità ad ascoltare ed informare la persona rendendola consapevole delle valutazioni diagnostiche e scelte terapeutiche più adatte al mantenimento e promozione della sua salute.

Neurologia e Neurofisiologia

Ortopedia e Traumatologia

Otorinolaringoiatria (ORL) e Audiologia

Piccola Chirurgia ambulatoriale

Psicologia e Psicoterapia

Giocatori Noti: cura dipendenza da GAP

Ambulatorio del Sonno: Cura dell’Insonnia

Visita Medica Patenti di Guida e Nautiche

Parcheggio interno: 1 € / ora sosta breve gratuita 15 minuti

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Ulss 3. Nuove strumentazioni tecnologiche in dotazione

San Bortolo: eseguito il primo prelievo di cuore a “cuore fermo”

Martedì 12 novembre, l’ospedale San Bortolo di Vicenza ha effettuato per la prima volta un prelievo di cuore da un donatore in morte cardiaca. Questa tecnica innovativa, introdotta in Italia meno di un anno fa all’ospedale di Padova, rappresenta una nuova speranza per i pazienti in attesa di trapianto.

Oltre al cuore, sono stati prelevati polmoni e pancreas, trapiantati a Padova, il fegato destinato a Verona, le cornee a Treviso e i reni, trapiantati direttamente al San Bortolo.

«Questo risultato è frutto dell’eccellenza delle nostre équipe e della collaborazione con il Centro Regionale Trapianti e la Cardiochirurgia di Padova diretta dal prof. Gino Gerosa – spiega la dott.ssa Patrizia Simionato, Direttore Generale dell’ULSS 8 Berica –. Le donazioni a “cuore fermo” ampliano le possibilità per i pazienti in lista d’attesa,

con Vicenza in prima linea grazie a un territorio sensibile al tema della donazione».

La procedura prevede un esame ECG in assenza di attività cardiaca per 20 minuti, seguito dal rapido intervento per il prelievo degli organi. «Il prelievo del cuore è particolarmente complesso – sottolinea il dott. Vinicio Danzi, Direttore di Anestesia e Rianimazione –. Il cuore, fermo da oltre 20 minuti, viene perfuso per ripristinare ossigenazione e circolazione, consentendo che riparta una volta trapiantato. Questo risultato richiede tecnologie avanzate e la stretta collaborazione tra anestesisti, perfusionisti e cardiochirurghi».

Vicenza ha già esperienza nella tecnica: sono 9 i prelievi a “cuore fermo” eseguiti negli ultimi 18 mesi. «La donazione è un dono che offre vita a chi è in gravi condizioni – conclude Danzi –. Il paziente, una persona generosa, aveva espresso la volontà di aiutare il prossimo. Abbiamo realizzato questo desiderio, con il consenso della famiglia».

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VEMBRE

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VENEZIA N DA VIVERE

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Con dicembre arriva il Natale, il profumo di spezie e i dolci da condividere con chi si ama. Il freddo ci porta a sperimentare nuove ricette semplici e gustose.

MINI TORTE SALATE DI SFOGLIA CON ZUCCA E GORGONZOLA

Versioni monoporzione delle classiche torte salate, ideali per essere degustati sia come finger food gustoso o come un secondo piatto.

Ingredienti: 500 gr di zucca; 300 g di Gorgonzola; 1 rotolo di pasta sfoglia rettangolare; 1 porro; q.b. di sale fne; q.b. di pepe; q.b. di Olio Extravergine d’Oliva; q.b. di timo

Preparazione: Pulire la zucca privandola della buccia, dei semi, dei filamenti e tagliarla a cubetti. In una padella con un filo d’olio rosolare il porro tagliato a rondelle. Una volta appassito aggiungere i cubetti di zucca, sala, pepe e fate cuocere fino a quando non risulteranno morbidi. Spegnete e lasciate raffreddare a temperatura ambiente. Foderare gli stampini per tortine con la pasta sfoglia, bucherellando il fondo con uno stuzzicadenti. Versare la zucca con i porri, i cubetti di gorgonzola e qualche fogliolina di timo. Cuocere in forno preriscaldato ventilate a 180° per circa 20-30 minuti

RISOTTO AI CARCIOFI CON FONTINA E NOCI

Semplici e gustose, le orecchiette broccoli e salsiccia sono un primo piatto semplice e saporito. Due ingredienti che incontrano un formato di pasta ideale per il condimento e per la consistenza della pasta.

Ingredienti: : 400 gr orecchiette; 2 broccoli medi; 300 gr salsiccia; pecorino sardo; olio extravergine; aglio; sale; peperoncino

Preparazione: Pulire i broccoli dividendoli in cimette, togliere la parte verde e legnosa al gambo e tagliare a pezzetti il cuore bianco e tenero. Sciacquarli accuratamente sotto l’acqua corrente. Lessare i broccoli in acqua salata per 8-10 minuti. Soffriggere in due cucchiai di olio, lo spicchio d’aglio e il peperoncino. Aggiungere la salsiccia sbriciolata con una forchetta e lasciar rosolare per 7-8 minuti. Lessare la pasta nella stessa acqua di cottura dei broccoli, scolarla in padella con il condimento e far saltare per un minuto, mantecando con una generosa grattugiata di pecorino. Servire ben caldo con un’ulteriore spolverata di formaggio grattugiato.

TORRONE CON MANDORLE E PISTACCHI

Una delle leccornie Natalizie più amate da adulti e bambini. Un dolce che sa di storia e profuma di tradizione. Facile da realizzare. Un regalo perfetto da mettere sotto l’albero

Ingredienti: 150 gr mandorle; 50 gr di pistacchi;100 gr zucchero;100 gr miele;1 albume; 1 cucchiaino di estratto vaniglia

Preparazione: Tostare le mandorle ed i pistacchi nel forno a 180° per circa 10 minuti. In un pentolino cucinare per un’ora a bagno maria il miele mescolando continuamente. In un altro pentolino sciogliere lo zucchero con un cucchiaio di acqua. Montare gli albumi a neve e uniteli al miele e lo zucchero. Cuocere sempre a bagnomaria per 5 minuti circa. Unite l’estratto di vaniglia, le mandorle ed i pistacchi. Mescolate e amalgamate il tutto. Versate il composto in una teglia leggermente oleato o coperta con carta da forno e fatelo raffreddare completamente prima di tagliarlo.

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Rubrica a cura di Sara Busato

ARIETE (Voto: 8)

Dicembre porta energia e ottimismo. Ottimo periodo per concludere progetti. In amore si respira aria di serenità. Preparati a festeggiare con entusiasmo!

TORO (Voto: 7)

Un mese stabile ma senza grandi sorprese. Concentrati sul rafforzare legami familiari e amorosi. Sul lavoro, chiudi l’anno con ordine per iniziare il 2025 al meglio.

GEMELLI (Voto: 8)

Dicembre sarà stimolante e vivace, con nuovi incontri interessanti. In amore, evita scelte impulsive. Sul lavoro, idee creative ti porteranno riconoscimenti.

CANCRO (Voto: 7)

Un mese di bilanci: riflettere sul passato aiuterà a pianificare il futuro. In amore, sii più aperto e sincero. Le festività porteranno calore in famiglia.

LEONE (Voto: 9)

Dicembre è il mese della vostra rinascita. Le stelle vi spingono a brillare sia in amore che sul lavoro. Colpi di fortuna renderanno tutto più entusiasmante.

VERGINE (Voto: 8)

La vostra precisione sarà fondamentale per chiudere progetti importanti. In amore, armonia e dialogo saranno protagonisti. Concedetevi il meritato relax.

BILANCIA (Voto: 9)

Il mese sarà armonioso e ricco di gioie, soprattutto nelle relazioni. Sul lavoro, una nuova proposta potrebbe sorprendervi. Ottimo periodo per bilanciare vita e obiettivi.

SCORPIONE (Voto: 8)

La passione domina dicembre, sia in amore che nei progetti personali. Fate attenzione a non essere troppo rigidi. Le feste saranno un momento di connessione.

SAGGITARIO (Voto: 8)

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La vostra vitalità rende questo mese speciale. Grandi soddisfazioni vi attendono in ambito lavorativo. In amore, l’intesa con il partner è alle stelle.

CAPRICORRNO (Voto: 9)

Mese produttivo: chiudete l’anno con risultati concreti. In amore, piccole incomprensioni possono essere risolte con dialogo. Le feste porteranno pace interiore.

ACQUARIO (Voto: 7)

Nuove idee e progetti personali vi entusiasmano, ma fate attenzione a non trascurare le relazioni. Dicembre è ideale per ritrovare equilibrio e serenità.

PESCI (Voto: 6)

Un mese di introspezione. Fate chiarezza su ciò che desiderate davvero per il futuro. Le feste saranno un momento di riflessione e ripresa. Attenzione all’umore.

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