Il Bassano dic2021

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Periodico d’informazione locale - Anno I n. 1

Regione p. 33

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Salute p. 41

Rubriche p. 47

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on-line:

CIAO BASSANO! Carta, web e social: Il Bassano è la nuova voce che arriva in una città con tanta voglia di crescere e continuare a pensare in grande

Concorsi a Premi

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ELENA PAVAN

Il sindaco traccia la rotta COMMERCIO

Lunardi: “Servono più misure governative” ULSS 7 PEDEMONTANA

Il dg Bramezza: “Grazie ai nostri operatori” ARTIGIANATO

Venzo: “Le imprese rimangano sui territori” INDUSTRIA

Visentin: “Centrali formazione e sostenibilità” IL RITRATTO

Bassano ricorda il suo Gigi Agnolin

Foto di Francesco Dissegna

L’informazione è di casa, ora anche a Bassano Nicola Stievano >direttore@givemotions.it<

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’apertura di un nuovo giornale, l’avvio di un’iniziativa editoriale è sempre una bella notizia, perché aggiunge una voce in più, perché fa bene al mondo dell’informazione, soprattutto in questi tempi incerti e chiassosi. Per Bassano del Grappa, poi, è due volte una buona notizia, perché la città torna ad avere un giornale tutto suo, dedicato a tutto ciò che fa notizia sul territorio. segue a pag 5

del giornale alle pag 50-51 di informazione a cura di sul tuo smartphoneall’internofacebook.com/lapiazzaweb Rimani sempre aggiornatoSpeciale con le news in tempo reale direttamente

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Facciamo il punto

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Tribunale: si riaccende la speranza C

hiuso nel 2013 nell’ambito della revisione della geografia giudiziaria del Governo di allora, per il Tribunale di Bassano si è riaperto uno spiraglio dopo che la Commissione giustizia del Senato ha deciso di riprendere in mano il piano dei tribunali soppressi. Presieduta dal senatore Andrea Ostellari, ha convocato in videoconferenza anche il Comune di Bassano ed il comitato sorto per istituire il “Tribunale della Pedemontana” con sede in città. “Non ci facciamo illusioni – premette il sindaco Elena Pavan –, ma abbiamo interpretato positivamente questo interessamento”. Nell’audizione, sindaco e comitato hanno spiegato i disagi seguiti alla chiusura, ricordando che c’è sulla carta un nuovo progetto, approvato da 65 Comuni, 3 Province, dalla Regione, dalle categorie economiche, sindacali e ordini professionali del territorio. Hanno poi rilevato la necessità di rafforzare la giustizia su un territorio altamente produttivo. “Pur essendo la seconda regione italiana per economia, il Veneto ha una scarsa offerta di giustizia rispetto ad altre zone della penisola - motiva l’avvocato Giuseppe Maiolino che guida il comitato - Nel nostro caso, ci sono aree distanti dal polo giudiziario di Vicenza, come quella montana dell’Asiaghese, che non è servita dal trasporto ferroviario”. Inoltre, è ancora aperta la questione sul futuro del polo di via Marinali, nel quale insiste la nuovissima ala, terminata poco dopo l’accorpamento del tribunale bassanese a quello di Vicenza. “Ci sono 11.500 metri quadrati che, tra il restauro dei due antichi palazzi e la realizzazione del nuovo stabile sono costati oltre 20milioni di euro – rocorda l’avvocato Francesco Savio –. Senza dimenticare che il presidio cittadino produceva un utile di circa 3 milioni e 500 mila euro”. (r.f.)

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La Commissione Giustizia riprende in mano il piano tribunali

Da questo mese “il Bassano” porta direttamente a casa vostra le notizie della città, i temi del momento e le idee da sviluppare, le storie che reputiamo più interessanti insieme alle proposte per uno sguardo nuovo, attento ad un mondo che cambia e che spesso fatichiamo a decifrare. Nell’edizione cartacea che ogni mese vi consegneremo, come nel sito web, quotidianamente aggiornato, cercheremo di dare spazio ai protagonisti del territorio, della società civile come del mondo economico, del volontariato, della cultura e dello sport, ma anche di portare alla luce i personaggi e gli aspetti meno noti che invece contraddistinguono Bassano del Grappa e non trovano spazio nel flusso continuo di informazioni “mainstream”. Ogni giorno siamo bombardati di notizie che arrivano dai canali più disparati, ma troppo spesso di tratta di contenuti che rischiano di farci perdere proprio il contatto con gli aspetti più vicini alla quotidianità, alla vita di tutti i giorni, a ciò che accade intorno a noi. Lo faremo con equilibrio e serietà, fedeli allo stile che ormai da ventotto anni guida le nostre iniziative editoriali in tutto il Veneto, con ben 22 edizioni locali, dedicate ad altrettanti territori, e oltre 400 mila famiglie raggiunte puntualmente ogni mese. Carta e web sono sempre più interconnessi, pertanto accanto all’edizione che potrete sfogliare a casa vostra troverete i nostri canali social e il sito internet sempre aggiornati. Siamo particolarmente orgogliosi di chiudere il 2021, un anno particolarmente impegnativo, proprio con l’apertura de “Il Bassano”. Un’operazione possibile grazie alla forza del nostro circuito, alla capacità di mettere in rete professionalità e risorse a favore di un’informazione presente sul territorio, più vicina ai cittadini. Una città così importante, nel cuore del Veneto, che si è fatta conoscere in tutto il mondo per la sua dinamicità, per le sue numerose eccellenze in ogni campo, per la sua vivacità culturale e artistica, si si merita un giornale “tutto suo”, che dia spazio e voce alle persone e alle idee, che sappia “fare comunità” e perciò rafforzare la coscienza civile che è il sale della nostra democrazia.

È un periodico formato da 22 edizioni locali mensilmente recapitato a 426.187 famiglie del Veneto. Questa edizione raggiunge la città di Bassano del Grappa per un numero complessivo di 18.000 copie. Richiesta registrazione testata al Tribunale di Vicenza n. 4658/21 del 11/11/2021; numero iscrizione ROC 32199

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Nicola Stievano

Chiuso in redazione il 9 dicembre 2021

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Periodico fondato nel 1994 da Giuseppe Bergantin


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L’intervista

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Elena Pavan. Il primo cittadino di Bassano del Grappa saluta l’arrivo de Il Bassano e traccia la rotta

Il sindaco: “Guardiamo avanti, affrontando le nuove sfide con coraggio e lungimiranza” È

con grande piacere che il sindaco di Bassano, Elena Pavan, ha salutato l’arrivo in città del nuovo mensile “Il Bassano”. “È per tutti noi un’importante opportunità – il suo commento – che contribuisce alla pluralità di voci, di punti di vista, di suggerimenti e di idee, indispensabili per sviluppare una coscienza critica nelle persone. Chi racconta la città con equilibrio e sensibilità, la sa leggere con obiettività, rende anche un servizio prezioso alla collettività”. “Ben venga dunque questo nuovo organo informativo, soprattutto in un momento delicato come quello che stiamo tutti vivendo – aggiunge – che ci vede ancora alle prese con la pandemia. Nonostante le difficoltà quotidiane, dobbiamo continuare a guardare avanti, ad affrontare le nuove sfide, con coraggio e lungimiranza”. Eletta alla fine di maggio 2019, l’amministrazione guidata da Elena Pavan è giunta al giro di boa di metà mandato. Un arco temporale, quello trascorso, segnato in gran parte siamo stati costretti a rivedere i prodall’emergenza sanitaria che ha spes- getti e a ritarare alcuni parametri per so costretto ad un cambio di rotta. “Il fronteggiare la situazione. Tra i tanti, Covid 19 non ha solo modificato le no- mi viene in mente, ad esempio, una stre vite e condizionato i nostri com- maggiorazione delle spese legate alle utenze della muniportamenti, diffoncipalità di oltre 50 dendo un senso di “Sotto l’albero di Natale mila euro, somma incertezza, di paura auguro di trovare la fine che era destinata e facendo assumere ad altro”. un atteggiamento della pandemia e Sul fronte delle più prudente, talmaggiore serenità” entrate, l’amminivolta anche più ristrazione ha ripogido, ma ha anche sparigliato le carte dell’attività ammi- sto non poche speranze sui previsti nistrativa – conferma il sindaco –. A finanziamenti derivanti dal Piano distanza di quasi due anni dallo scop- nazionale di ripresa e resilienza, che mette in campo contributi straordipio della pandemia, continuiamo ad avvertirne gli effetti: a livello sociale nari. Da tempo in via Matteotti si sta ma anche economico. Un impatto lavorando a questo obiettivo per il quale è stato costituito, con una deliche investe tutti i settori: dai servizi quotidiani agli aumenti delle mate- bera di giunta, un gruppo di progetto rie prime. Anche noi amministratori tra le aree comunali per la predispo-

Il sindaco Elena Pavan

terebbe di decongestionare il traffico veicolare nel centro città, e ancora di intervenire sull’edilizia scolastica”. Dotare Bassano di un teatro è uno di principali obiettivi. “Ci stiamo ragionando a 360 gradi, ossia prendendo in considerazione tutte le possibili ipotesi – spiega Pavan –. Soprattutto ci interroghiamo se sia opportuno perseguire solo la strada dell’acquisto dai privati dell’Astra. Al di là delle pessime condizioni in cui si trova lo stabile dopo il crollo parziale del tetto, bisogna considerare gli spazi. Quelli attuali non sarebbero sufficienti, oggi, per un teatro capiente e dotato di tutti i servizi. Dobbiamo quindi valutare se l’operazione di acquisizione, ampliamento e ristrutturazione sia quella migliore e la più conveniente”. Rimanendo in ambito culturale, il prossimo anno sarà all’insegna di Antonio Canova del quale ricorre il bicentenario dalla morte. Dell’artista esponente del Neoclassicismo, Bassano possiede un ingente e prezioso patrimonio costituito da disegni, sizione e l’elaborazione dei progetti: bozzetti, gessi, documenti e lettere, dalla mobilità e viabilità sostenibile al welfare, dalla transizione ecologica le composizioni pittoriche a monocromo su tela grezza. “È stata comalla digitalizzazione. Stringendo l’obiettivo sui temi cit- pletata di recente la digitalizzazione delle migliaia suoi tadini, Pavan guardocumenti lasciati da al 2022 come “La pluralità di voci, in eredità a Bassa“all’anno della svoldi punti di vista, no dal fratello ed è ta” per alcune granin corso la mostra di questioni. “Abdi suggerimenti e idee è biamo aperto una sempre un’opportunità” su Ebe, il gesso ritornato a splenriflessione per risoldere dopo 76 anni vere quelle che sono bloccate da anni, come il teatro di cui – ricordato il primo cittadino –. Altri si sente molto la mancanza – elenca eventi di spessore sono in agenda. – o del polo Santa Chiara cui vorrem- Sarà un anno culturalmente impormo dare un volto differente: lo stiamo tante per la nostra città”. Sotto l’albero di Natale, Elena Pavan pensando come ad un centro culturale dell’innovazione sostenibile. C’è augura a tutti di trovare la fine della pandemia e maggiore serenità. l’intenzione di riprendere in mano il Piano Mar con la realizzazione di una strada lungo la ferrovia che permetRaffaella Forin


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Festività

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“Bassano città di luce”. Scenario fiabesco per il centro storico

La magia del Natale avvolge la città Fino a gennaio i mercatini, il trenino lillipuziano, il grande abete, il sentiero di Babbo Natale lungo il camminamento delle mura, un cartellone di grandi concerti ed eventi imperdibili

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’atmosfera della festa si respira nelle piazze e nelle vie del centro storico, ma anche all’interno nel Castello degli Ezzelini dove è stato allestito il suggestivo villaggio di Babbo Natale pensato soprattutto per i bambini. Le piazze Garibaldi e Libertà sono occupate dagli chalet del tradizionale mercatino - fino al 26 dicembre, poi lascerà il posto a quello della Befana - con 32 espositori che propongono una variegata selezione di prodotti di enogastronomia e di articoli in sintonia con la festa più attesa dell’anno. “Gli operatori provengono da diverse zone della penisola, ma quest’anno abbiamo dato spazio anche agli articoli del territorio, a filiera corta”, spiega Alberto Borriero, presidente dei commercianti bassanesi affiliati a Confcommercio, che as-

sieme al Comune ha organizzato il cartellone degli eventi natalizi. Tra le casette di legno, in piazza Liberà, l’immancabile punto ristoro gestito dalla Pro Bassano ed il grande abete che il Comune ha addobbato ed illuminato con migliaia di piccole lampadine nel segno dello slogan che accompagna le feste bassanesi 2021: “Bassano città di luce”. “L’abbiamo scelto con l’auspicio che la venga percepita come un faro, capace di diffondere luce e calore al territorio”, è il commento dell’assessore alle Attività economiche, Giovanella Cabion. Ad affiancare il circuito commerciale, il trenino lillipuziano ed il sentiero di Babbo Natale, un affascinante percorso allestito lungo il camminamento delle mura del Castello degli Ezzelini dove, per l’occasione, sono state installate

alcune opere di land art realizzate con materiale naturale: gnomi, folletti e animali fatati. Il sentiero porta direttamente alla casetta di Babbo Natale che, in carne ed ossa, nei fine settimana attende i bambini con la letterina. Quest’anno, la postazione è accessibile anche ai disabili. Sempre nella fortezza medievale, nella torre del corpo di guardia, si può ammirare un’originale esposizione, in stile natalizio, dedicata ai mitici mattoncini della Lego (aperta tutti i fine settimana fino al 26 dicembre). A fare da contorno allo scenario fiabesco, il cartellone dei concerti, sintesi di differenti generi, ma sempre ispirati alle feste: classica, pop, gospel, opera, teatro canzone animano l’edizione 2021 di “Bassano città di luce” che vede prota-

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gonisti anche i gruppi musicali del territorio. Il programma prosegue nella serata di sabato 18 dicembre al Pala Bassano 2 dove saliranno sul palco Raf e Umberto Tozzi in una tappa del tour “Due-La nostra storia” (Duepunti eventi). L’atmosfera natalizia entrerà nel vivo con la terza edizione del concerto di Natale, domenica 19, nella chiesa di San Francesco, in doppia replica, alle 17 e alle 20.45, con il coro Giovani Voci Bassano diretto da Cinzia Zanon, che presenta l’opera “È nato il re dei Re”, un’ armonica unione tra musiche originali e famosi canti natalizi. Ingresso gratuito previo tagliando allo Iat o su

www.eventbrite.it. Nella stessa sera, alle 20.30 al PalaBassano 2, altro evento ricco di emozioni con “Rinascere”, concerto gospel della Bassano Blues Spiritual Band, agli ordini di Lorenzo Fattambrini, che si esibirà a favore dell’associazione Oncologica “San Bassiano”. Chiusura con il tradizionale concerto per il nuovo anno, il 5 gennaio alle 20.30 nella chiesa di San Francesco, con l’orchestra “Lorenzo Da Ponte” diretta da Roberto Zarpellon, che suonerà musiche di Beethoven, Rossini e Luchesi. Ingresso gratuito, previo ritiro tagliando allo Iat. Raffaella Forin


Commercio

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Paolo Lunardi. L’intervista al presidente mandamentale di Confcommercio

“Servono misure dalla parte del commercio: noi tra i più penalizzati dalla pandemia” I

l presidente di Confcommercio saluta Il Bassano con un’analisi sullo stato di salute della categoria e un’attenzione alle iniziative messe in campo per il periodo natalizio. Qual è il trend di aperture e chiusure? quante sono le aziende che secondo i vostri dati hanno dato segni di cedimento da inizio 2020 a oggi? “Difficile fornire un dato preciso – afferma Lunardi - anche se l’associazione ha registrato qualche chiusura le cui cause potrebbero, però, non essere attribuibili solo alle contingenti difficoltà degli ultimi mesi. Di contro, ci sono state invece nuove aperture ma, quello che mi sento di dire, è che probabilmente le somme si tireranno il prossimo anno: finora tutto il meccanismo dei ristori, delle moratorie bancarie, dei finanziamenti garantiti e a tassi pressoché nulli e dei crediti d’imposta ha certamente tamponato in modo più che efficace le possibili crisi aziendali”. Quali i settori più penalizzati? “Il comparto del turismo ha patito più di altri nonostante i discreti flussi registrati nel periodo estivo. Anche altri settori del commercio tradizionale hanno rilevato importanti flessioni come, ad esempio, quello del tessile-abbigliamento, le cui cause però sono forse più da ricercarsi in altri contesti come la continua crescita dei brand multinazionali del settore delle vendite on line”. Quante sono le aziende attive iscritte? “Oggi contiamo poco più di 1.300 aziende iscritte che rappresentano il 50 per cento del settore terziario presente sul territorio”. Si accusa anche nel commercio la mancanza di forza lavoro specializzata? “Questa purtroppo è un’assoluta verità. Da tempo ci impegniamo con scuole e centri di formazione per trasmettere un messaggio alle famiglie ed ai ragazzi giovani sulle opportunità offerte dal mondo dei servizi e del commercio. Ma il mondo della “vendita” - commessi, addetti ai banchi, ecc - è ancora considerato un’attività di ripiego e, di conseguenza, non è preceduta da percorsi formativi adeguati e in grado di professionalizzare il personale”. Parliamo di plateatico e Comune di Bassano. “I plateatici hanno rappresentato una vera ancora di salvezza per il mondo dei pubblici

Il presidente dell’associazione di categoria Paolo Lunardi porta il saluto a Il Bassano con un’ analisi sullo stato di salute del settore e le iniziative messe in campo nel periodo natalizio

esercizi. Sono serviti per dare sicurezza, per riportare la gente al ristorante e per aumentare il numero di posti a sedere quando, con l’avvento della bella stagione, le persone hanno riscoperto il piacere delle convivialità e della socialità e di una cena o un aperitivo in compagnia. Ora, soprattutto a Bassano, si pone la questione di come comportarsi con tutte le concessioni emergenziali rilasciate temporaneamente ma che sono state molto apprezzate da operatori, clientela stanziale turistica. Sulla questione, assieme alle rappresentanze di categoria, abbiamo un tavolo di lavoro aperto con l’assessore Marin per trovare il miglior punto di equilibrio per la gestione dei plateatici anche per il prossimo futuro. Prospettive e aspettative future? Non ho la sfera di cristallo e la questione è complessa, non solo per l’incertezza del momento, ma anche per quello che oggi sta succedendo sul mercato: difficoltà a reperire materie prime, inflazione galoppante e scarsità di manodopera. È evidente, che per far fronte a questa situazione, le misure governative presto dovranno fare una vera e propria inversione ad U, con aumenti dei tassi di interesse, riduzione dei sostegni e minor circolazione di liquidità. Ecco, questa prospettiva un po’ mi preoccupa soprattutto perché penso che il settore del commercio, in assoluto il più penalizzato nell’ultimo biennio, abbia invece ancora bisogno del sostegno governativo. Giancarlo Andolfatto

Servizi e consulenza per un mandamento di una quindicina di Comuni Il mandamento di Bassano del Grappa di Confcommercio comprende una quindicina di Comuni de1 territorio. Il presidente Viero è affiancato da Elena Scotton e Nico Cattarin, oltre a sei consiglieri: Alberto Borriero a capo delle a delegazione di Bassano del Grappa; Carla Bordignon e Sergio Dussin di Romano d’Ezzelino; Eliana Ferronato di Rosà; Tommaso Gonzato di Cassola e Michele Roman di Rossano Veneto. La compagine in carica dal 2017 è affiatata

e, negli ultimi mesi, ha lavorato con molta unità per far fronte alle tante problematiche che gli iscritti hanno dovuto affrontare soprattutto nel concorso a finanziamenti e altre misure economiche di aiuto che si sono aggiunte ai servizi già resi dagli Uffici del mandamento. Confcommercio offre agli iscritti consulenza in materia di sicurezza luoghi di lavoro e manipolazione prodotti alimentari o stesura dei manuali previsti dalla normativa.

Paolo Lunardi, presidente mandamentale Confcommercio Bassano


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La città che cambia

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Sicurezza. Intervista all’assessore Claudio Mazzocco sulle nuove dotazioni elettroniche installate in quartieri e punti scoperti

Rafforzata la videosorveglianza, in arrivo venti nuove telecamere D

opo aver riorganizzato il comando della Polizia intercomunale, Bassano rafforza il sistema della videosorveglianza. Sono infatti in arrivo 20 nuove telecamere ad alta definizione che saranno posizionate nei quartieri e nei punti ancora scoperti del centro cittadino; altre 9 rinforzeranno il piano di controllo delle targhe automobilistiche in altrettanti accessi del territorio comunale. Con l’obiettivo di rendere più sicura la città, l’amministrazione comunale ha investito ulteriori 200mila euro in attrezzature di ultima generazione. Per essere operativo ed avviare l’installazione, il nuovo piano attende ora il via libera da Questura e Prefettura. “Se sarà approvato, nei primi mesi del 2022 gli apparecchi aggiuntivi saranno in funzione”, dichiara l’assessore alla Sicurezza e Polizia locale, Claudio Mazzocco precisando che, a quel punto, “il territorio comunale sarà quindi coperto da 82 punti di videosorveglianza,

con immagini definite a 360 gradi, sia di giorno che di notte”. “È duplice la funzione del sistema elettronico – aggiunge l’assessore –: contribuisce a scoraggiare episodi e comportamenti sopra le righe e aiuta nella ricostruzione di movimenti e situazioni illecite, permettendo di risalire agli autori”. La maggior parte della nuova do-

Con l’obiettivo di rendere più sicura la città, l’amministrazione comunale ha investito altri 200 mila euro in attrezzature di ultima generazione tazione di apparecchi sarà collocata nei quartieri, come spesso richiesto dai rispettivi comitati con i quali sono stati anche condivisi i luoghi sensibili da monitorare. “Sono per lo più scuole, aree verdi, parcheggi e punti di aggregazione sociale”, chia-

risce Mazzocco. Ciascuna dotata di quattro occhi elettonici, in funzione 24 ore su 24, le telecamere saranno posizionate nella frazione di Campese (una nella piazza e una nei pressi della chiesa), nel centro di Valrovina, a Marchesane (nei due parchi, ma una, quella che vigila anche sulle scuole, andrà a sostituire la preesistente), nella zona delle scuole di Rondò Brenta, nel parco giochi dei quartieri Firenze e di Ca’ Baroncello. San Marco avrà due videocamere: nei pressi della chiesa e su via Marinoni. Una sarà posta nel centro di San Lazzaro, un’altra sulla rotatoria di San Fortunato e una lungo via dei Tulipani in quartiere Prè. Anche la zona industriale di strada Rambolina avrà il suo presidio tecnologico, come i quartieri San Michele e XXV Aprile. Salgono a tre gli apparecchi di videosorveglianza a San Vito: uno nel parco e uno sulla rotatoria, mentre sarà sostituito quello di via Passalacqua.

Nel centro città, sarà sostituita la videocamera di via Campo Marzio, mentre entreranno nella rete di controllo il viale delle Fosse, piazzotto Montevecchio e via Verci.

L’assessore Claudio Mazzocco

Raffaella Forin

L’assessore Viero: “Il nostro obiettivo è ridurre il consumo di suolo” È una nuova visione della pianificazione urbanistica quella che sta impostando l’assessore Andrea Viero assieme alla relativa commissione consiliare. “Sono stati fissati dei criteri che limitano le nuove urbanizzazioni nei prossimi anni, evitando nuove colate di cemento”, spiega. L’obiettivo è di ridurre al minimo il consumo del suolo per le nuove urbanizzazioni. Ma anche di sviluppare le aree verdi e in generale la sostenibilità Si punta al consumo zero del territorio entro il 2050. Prima della scadenza, intanto, diminuiranno

progressivamente gli ettari sui quali costruire, investendo sulla rigenerazione urbana”. “Da qui al 2030 le urbanizzazioni saranno limitate a 13 ettari, che poi sono quelli fermi da anni, ovvero lottizzazioni mai realizzate, come la cosiddetta De Gasperi Sud, a nord del centro commerciale Emisfero”, precisa Viero, che pensa anche alla rigenerazione di quelle aree costruite, dismesse da decenni. “Mi riferisco ad esempio agli stabilimenti produttivi dell’ex Elba in viale Vicenza o all’ex albergo Continental in viale Venezia – puntualizza –. Sorgono in punti strategici del territorio

comunale e andrebbero recuperate”. Rigenerazione urbana e recupero dell’esistente, ma anche compensazione urbanistica sono i punti su cui di basa la nuova pianificazione, senza dimenticare il verde, ambito sul quale l’amministrazione sta investendo. È già pronto un piano di messa a dimora di 313 alberi: aceri, ippocastani, carpini, ciliegi, cipressi, faggi, frassini, liquidambar, tulipifere, magnolie, platani, ma anche querce, sequoie, salici, prunus, lecci, olivi, bagolari, paulownie, che in parte andranno a sostituire quelle rimosse per problemi di staticità o malattie. (r.f.)

L’assessore Andrea Viero


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Politica .

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Angelo Vernillo e Lugi Tasca. L’analisi del capogruppo di “Bassano passione comune” e del segretario cittadino Dem

“Manca una visione strategica per la città. La critica più diffusa è l’assenza di dialogo” ANGELO VERNILLO A metà mandato, la lista della quale è capogruppo Angelo Vernillo boccia giunta e maggioranza. “Non ci siamo proprio, e non si tratta solo di una nostra sensazione, ma è anche quella espressaci dai cittadini che nelle scorse settimane abbiamo incontrato nei nostri gazebo”, riferisce Vernillo, assessore nel precedente mandato amministrativo, nonché candidato sindaco della coalizione di centrosinistra alle ultime consultazioni comunali. “Abbiamo allestito delle postazioni per tastare il polso della situazione e dare voce alla popolazione: la critica più diffusa riguarda la mancanza di dialogo e di confronto con chi governa oggi Bassano – aggiunge in consigliere –. Altro che ‘si cambia’! Quello slogan adottato dalla coalizione Pavan in campagna elettorale sta deludendo le aspettative. Mi pare evidente che questa amministrazione non sia in grado di governare la nostra città. In molti i campi, dal sociale alla cultura, dalle opere pubbliche alla leadership di un territorio, abbiamo registrato ritardi, assenze e talvolta passi indietro. Lo hanno confermato i cittadini incontrati che, come noi, avevano immaginato una Bassano diversa da quella in stallo di oggi.” Stringendo l’obiettivo su singoli ambiti, Vernillo cita le principali lacune rilevate dai cittadini. “Lamentano scarsa cura e decoro – sottolinea – Le opere pubbliche e la viabilità sono al palo, e la gestione dei cantieri stradali è pessima, senza dire che non sono stati predisposti interventi per migliorare la circolazione urbana”. Secondo i rappresentanti della civica “Bassano passione comune” al governo della città manca “una visione strategica sulla quale impostare gli interventi e le azioni”. Dai pareri raccolti, segnalano anche l’assenza di progetti di valorizzazione del punti di forza bassanesi. “Ci aspettavamo che, prendendo spunto dalla storia millenaria della città, si investisse sulle sue eccellenze, sulla cultura, sull’accoglienza, sulla leadership di un territorio dalle notevoli potenzialità - osserva Vernillo – La città sta perdendo il ruolo di riferimento del territorio. Supportati anche dai consigli dei bassanesi cercheremo di fare la nostra parte per far tornare grande la nostra Bassano”. (r.f.)

“Ritardi, mancanza di dialogo, assenza di una visione strategica della città”: è il giudizio della civica “Bassano passione comune”. Per il Partito Democratico: “Lo slogan ‘si cambia’ è solo una promessa elettorale finora non mantenuta”

LUIGI TASCA Anche il Partito democratico condivide l’analisi della civica. “Soprattutto sui fronti delle opere pubbliche, del sociale e della cultura, ed in generale sulla mancata attuazione del “si cambia” con cui la coalizione Pavan si era presentata alle amministrative”, rileva Luigi Tasca, segretario Dem bassanese che in consiglio è rappresentato da Paola Bertoncello e Chiara Campana. Tra le questioni che stanno maggiormente a cuore al Pd locale c’è quella relativa all’abbattimento delle barriere architettoniche. “Servirebbero un impegno concreto e la destinazione di finanziamenti adeguati per abbattere i molti ostacoli che intralciano la vita in città, non solo dei disabili, ma anche degli anziani, dei genitori con i passeggini”, segnala Tasca Sul fronte delle opere pubbliche, il segretario conferma la visione espressa dalla civica “Bassano passione comune”. “L’amministrazione Pavan sta solo portando a termine i lavori programmati nel mandato precedente guidato da Riccardo Poletto – evidenzia –, mentre in due anni e mezzo non ha prodotto nulla. La più grande opera è stata…la cerimonia di restituzione del Ponte degli Alpini: un restauro aspramente criticato da chi oggi governa e prima stava all’opposizione, per poi farne fonte di propaganda. Nessuna nuova opera pubblica è stata progettata dalla giunta Pavan: solo annunci a cui nulla ha fatto seguito. E i grandi progetti, come il teatro che manca, il polo Santa Chiara, il Caffè Italia sono ancora bloccati”. Spostando poi l’attenzione sul settore culturale, Tasca denuncia uno stallo di iniziative e di progettualità. “A partire dalla scarsa valorizzazione dei musei civici – osserva –, dov’è quel fermento culturale promesso in campagna elettorale?”. Per concludere, il segretario del Partito democratico si lascia andare ad un’analisi di tipo politico: “La maggioranza è schiacciata sugli interessi della Lega, dove l’area moderata è ridotta ad accettare di tutto pur di conservare il potere: no, non è proprio un bel cambiamento per Bassano”. (r.f.)


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Sanità

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Ulss7 Pedemontana. L’intervista al direttore generale Carlo Bramezza

In prima linea per vaccini, tamponi e attività ordinaria. Grazie a tutti gli operatori sanitari

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n queste settimane la lotta contro il Co- per poter prendere gli autobus per andare ronavirus passa, più che mai, dalle vac- a scuola, altrimenti non possono salire sui mezzi pubblici”. cinazioni. La terza dose da un lato, l’avvio delle vaccinazioni pediatriche dall’altro e, L’aumento delle richieste vi sta creannel mezzo, la sfida di convivere gli indecisi e i do problemi? no vax, sono i fronti in cui è impegnata l’Ulss “Stiamo gestendo questi numeri senza 7 Pedemontana. Soprattutto in vista delle fe- problemi nei nostri centri vaccinali dell’ex ste natalizie ormai imminenti, con maggiori Eurobrico di Bassano, all’ex lanificio a Schio occasioni di incontro e rischio assembrae ad Asiago in ospedale”. menti. Ne abbiamo parlato con il direttore In vista del Natale quali raccomandagenerale Carlo Bramezza. zioni devono seguire le persone durante i momenti di festa e agDirettore, come sta gregazione? procedendo la sommi“Speriamo che nistrazione della terza “C’è un po’ di allerta: i numeri rimangano tali sicuramente non sarà un dose? e non ci portino in una Natale normale. Siamo “Facciamo attualmenin una situazione pericote circa 3.300-3400 vaczona più avanzata losa, ma non drammaticinazioni al giorno in rispetto a quella gialla” ca. Per fortuna i ricoveri media, in linea con il tarospedalieri, soprattutto get regionale. Di queste, in terapia intensiva, nella nostra azienda circa 3.000 sono terze dosi, ma iniziamo ad avere anche parecchie prime dosi ad accesso sono ancora limitati e speriamo rimangano diretto, cioè persone che non si sono vac- tali e non ci portino in una zona più avanzata rispetto a quella gialla. La raccomandazione cinate finora e hanno deciso di vaccinarsi”. è di usare la mascherina: è lo strumento più Merito del Super green pass? efficace per non prendere il Covid. È impor“Sicuramente è determinante. Tanti ragazzi, ad esempio, vengono a vaccinarsi tante inoltre evitare assembramenti e duran-

te i ricongiungimenti familiari per Natale ricordarsi di tenere comunque la mascherina e detergersi spesso le mani. Anche sulle piste da sci è importante ricordarsi di proteggersi con la mascherina”. L’avvio delle vaccinazioni pediatriche è una notizia attesa da tanti genitori, ma preoccupa anche tanti altri. Quali consigli si sente di dare loro? “I genitori devono stare tranquilli, ma è comunque comprensibile che abbiano dubbi, perché vaccinare un bambino di 5 anni è impegnativo. Il nostro consiglio è di parlarne con i pediatri di libera scelta, che sono estremamente disponibili a dare tutte le informazioni necessarie e a spiegare che il vaccino non provoca danni al bambino, ma anzi lo preserva dal virus e gli permette una vita sociale migliore. In questo momento quasi tutte le scuole primarie sono chiuse e la vaccinazione dei bambini servirà a poter riprendere la scuola normalmente dopo l’Epifania”. Come avete gestito l’anticipo a 5 mesi della terza dose? “È stato necessario un super lavoro per gli operatori dell’azienda, perché hanno dovuto

riorganizzare velocemente tutti i cicli vaccinali. Siamo sotto pressione per i vaccini, per i tamponi e per mantenere l’attività ordinaria negli ospedali il più possibile, perché noi dobbiamo curare la gente anche oltre il Covid. Quindi il mio ringraziamento va a tutti gli operatori sanitari che stanno facendo un lavoro enorme ormai da due anni, sempre sotto pressione, senza ferie, senza riposi e non dicono mai di no, sono fantastici”. Giorgia Gay


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Artigianato

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Confartigianato. Bilancio di un 2021 all’insegna dell’incertezza e nuove prospettive per il 2022

Il presidente Venzo: “Alla politica chiediamo di mantenere le imprese nei territori” S

andro Venzo, classe 1971, perito tecnico con qualche corso universitario di Ingegneria e di formazione in tecnica imprenditoriale alle spalle, è entrato nel 1988 nell’azienda di famiglia della quale oggi è contitolare con il fratello Giancarlo. Insieme danno lavoro a una ventina di dipendenti nel settore della costruzione di stampi, tranciatura e deformazione lamiera oltre che produzione di tranciati per il settore dell’automotive. Sandro, l’imprenditore concreto che per “il Bassano” siamo andati a salutare di buon mattino, proprio per non rubargli il tempo che deve all’azienda, è persona molto concreta e degno rappresentante di quel ”laborioso Nord Est - ci dice - cui la nazione è, per fortuna, aggrappata proprio mentre sembra andare incontro alla ‘tempesta perfetta’”. Nell’ambito dell’ associazione degli artigiani, che dal 2012 rappresenta a livello mandamentale, Sandro Venzo può vantare altrettanta gavetta avendo frequentato diversi corsi da dirigente su temi quali rappresentanza, comunicazione, organizzazione dell’amministrazione pubblica, strategia sindacale e aziendale. Abbastanza, insomma, per divenire nel 2007 il presidente dei Giovani imprenditori di Confartigianato a Bassano e delegato vicentino nel direttivo regionale. Componente della Commissione Welfare e Politiche Giovanili a livello nazionale dal 2005 al 2008, nel 2006 è stato anche presidente del Cam, Consorzio artigiani metalmeccanici della provincia di Vicenza e dal 2016 è anche nella giunta esecutiva degli artigiani vicentini. La preparazione e la competenza del personaggio ci fanno trasalire quando inizia riferendosi alla “tempesta perfetta” che si scorge all’orizzonte. “È proprio così: scarsità di materie prime, inflazione e guerra economica in atto hanno riportato l’economia nazionale ai livelli del 2008 dai quali non era bastato un decennio ad affrancarsi”. Eppure è quasi quotidano il racconto di positive percentuali della ripresa economica. “Positive rispetto a cosa e a quando? Guardi: i ricavi sono al palo, gli stipendi sono al palo, il prezzo delle materie prime e la loro stessa disponibilità sono un problema anche solo a parlare di legno; l’indotto dell’Automotive è alla canna del gas e dato che parliamo di gas, aggiungiamoci il costo dell’energia e quello dei servizi tecnici connessi. È un periodaccio per tutti”. Cosa si salva? “L’alimentare e la sanità e, grazie agli incentivi del 50, 65 e 110%, tutto quanto ruota attorno al mondo della ristrutturazione edilizia e ammodernamento delle abitazioni. Ciò però ha fatto aumentare i prezzi di merci e materiali e non solo per la scarsità di materia prima. Fortunatamente tutto quel che esce dalle nostre aziende manifatturiere ha già le ruote”. Prego? “Ha le ruote nel senso che è tutto destinato ai mercati esteri ma siamo aziende manifatturiere, appunto, trasformiamo la materia prima che importiamo ..e se la Cina non esporta più?”. In tutto questo gli enti di categoria sono d’aiuto o solo un altro ufficio complicazione cose semplici? “Se per dieci aziende che chiudono oggi ne apre solo una, non è certo addebitabile a enti come il nostro che, invece, ci danno un grossissimo aiuto nel districarci da lacci e laccioli che ci impastoiano; forniscono servizi qualificati e formazione continua. Credo, anzi, che solo grazie ai nostri uffici tante aziende abbiano po-

Cinquant’anni, contitolare col fratello Giancarlo di un’azienda di stampi e tranciati, è da sempre impegnato nel sostenere le necessità degli artigiani, una delle categorie più rappresentative del tessuto economico bassanese

Sopra Sandro Venzo

turo ottenere contributi e sostegni negli ultimi mesi. Certo, l’imprenditore non apre né prospera con i sostegni, ma chiede che la politica crei le condizioni per offrire lavoro in patria e poter raggiungere i mercati di sbocco della sua produzione”. Giancarlo Andolfatto

I DATI AZIENDE ARTIGIANE DEL MANDAMENTO Dati consolidati alla mano, ovvero al primo semestre di quest’anno, le aziende artigiane bassanesi rispetto all’anno precedente non sembrano comunque segnare arretramenti paricolari se calcolati per macrosettore: il Mandamento Nord Est nel suo complesso, infatti, vedeva 3.555 imprese attive di cui 902 nel Comune di Bassano del Grappa dopo che nel semestre se ne sono costituite 30 e chiuse 39 con una flessione dell’1%. In particolare a Bassano si registrano in attività 241 aziende manifatturiere; 271 nel ramo delle costruzioni; 139 al servizio delle imprese e 251 al servizio della persona.

OCCUPAZIONE ARTIGIANA L’andamento dell’occupazione nell’artigianato vicentino nel primo semestre 2021, dal canto suo registra 1.841 micro e piccole imprese che occupano 10.631 dipendenti. Dopo la flessione osservata nel 2020, i primi sei mesi successivi segnano un aumento degli occupati pari a +1,3%. A trainare l’occupazione ad ogni buon conto è l’area dell’Ovest vicentino che segna un +3,9% e registra le maggiori crescite nel settore Casa (+4,4%), nell’Alimentazione (+4,3%) e nella Mobilità (+3,5%). La componente femminile che rappresenta un terzo (33,7%) dell’occupazione dipendente dell’artigianato, è aumentata in maggior misura (+2,3%) rispetto a quella maschile (+0,8%). Nello stesso periodo non si osservano invece sostanziali differenze di trend tra gli occupati stranieri i quali rappresentano il 13,3% degli addetti totali, rispetto agli occupati italiani.

PROSPETTIVE In un mondo dove la metà dei lavoratori hanno una età compresa tra i 30 ed i 50 anni, mentre dopo due anni di flessione l’occupazione under 30 segna una variazione positiva dello “zerovirgola”, sono proprio gli apprendisti a segnare un -7,5% a comprova, come ci raccontava Sandro Venzo, che:”Non c’è ricambio e non si trova manodopera specializzata” tanto che sono invece gli over 50 ad aumentare dell’8,2% nei primi sei mesi dell’anno.


Mostre

16 Museo Civico. Fino al 30 maggio 2022

L’eterna giovinezza di “Canova Ebe” 2022 I

l gesso canoviano di Ebe, coppiera degli dei e simbolo dell’eterna giovinezza, è risorto dalle ceneri ed è ora visibile al pubblico nella mostra “Canova Ebe” allestita fino al 30 maggio 2022 nel Museo Civico di Bassano. Come l’araba fenice, il gesso tra i più belli ed affascinanti realizzati dallo scultore neoclassico è tornato a splendere dopo essere andato in frantumi durante il bombardamento alleato sulla città del 24 aprile 1945. I frammenti furono raccolti e conservati come reliquie per 76 anni nel corso dei quali ci fu qualche tentativo di ricomporli, ma si pensò fosse un’impresa impossibile. Difficoltà superate oggi con la messa a punto di nuove tecnologie applicate al restauro. Un lavoro certosino che ha permesso alla mitica Ebe bassanese di ritrovare la sua forma e la sua grazia. L’innovativo intervento conservativo ha utilizzato la tecnologia 3D ed è stato interamente finanziato dal Rotary Bassano e dal Rotary Asolo Pedemontana del Grappa. Si è svolto nei mesi scorsi, con il contributo scientifico di Mario Guderzo, curatore dell’attuale mostra assieme alla direttrice dei musei civici Barbara Guidi. All’impresa ha collaborato anche il Comune di Forlì, proprietario della versione marmorea di Ebe al quale il gesso bassanese è collegato. L’opera è un trionfo di armonia, bellezza, grazia e giovinezza incarnate da Ebe che alza l’anforina con l’ambrosia e nell’altra mano regge la coppa da servire agli dei, in un gesto che sembra un movimento di danza. A farle da contorno, altri modelli canoviani, sempre di proprietà dei musei bassanesi grazie allo straordinario lascito di Giovanni Battista Sartori Canova, fratello del celebre artista. “B una mostra di prestigio, realizzata interamente con le risorse del nostro museo”, fa notare l’assessore alla Cultura, Giovanella Cabion, ricordando che l’evento fa da apripista agli appuntamenti del 2022 dedicati al bicentenario della morte di Antonio Canova. L’esposizione è visitabile tutti i giorni, compresi i festivi, tranne il martedì, dalle 10 alle 19 (la biglietteria chiude alle 18): 7 euro l’intero, 5 euro il ridotto. Raffaella Forin

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Galleria Musei Civici. Fino al 2 maggio 2022

Ruth Orkin, prima retrospettiva italiana T

orna a Bassano la fotografia d’autore. Apre sabato 18 dicembre, nella Galleria dei Musei Civici, la prima retrospettiva italiana di Ruth Orkin (1921-1985), leggendaria figura di fotoreporter ma anche cineasta americana, autrice del lungometraggio indipendente “Little Fugitive”, realizzato assieme al marito Morris Engel, premiato con il Leone d’Argento al Festival di Venezia del 1953. Seguendo una consolidata tradizione, Bassano continua a rendere omaggio alle grandi firme dell’immagine. Questa volta la scelta è caduta sulla celebre fotografa Orkin in occasione del centenario della sua nascita (Boston 3 ottobre 1921). Da poco omaggiata di una retrospettiva a New York e a Toronto oltre che da una monografia di Hatije&Cantz, la sua arte arriva ora a Bassano, unica tappa italiana. Da qui, l’antologica, realizzata assieme a DiChroma Photography, inizierà un tour europeo. È, infatti, attesa prima a San Sebastian, in Spagna, e poi a Cascais, in Portogallo. Le immagini di Ruth Orkin sono delle intense interpretazioni, qualunque sia il soggetto del suo sguardo: personaggi illustri del mondo hollywoodiano o newyorchese – come Robert Capa (anche lui protagonista, negli anni scorsi, di un’antologica in città) , Lauren Bacall, Albert Einstein o Woody Allen – o situazioni di vita straordinariamente ordinaria. Emblematici i suoi scatti ripresi perpendicolarmente dalla finestra del suo appartamento sul Central Park. C’è poi quello celeberrimo intitolato “American Girl in Italy”, icona della fotografia del Novecento che ha il primato di essere il secondo poster più venduto al mondo e che ancora oggi, al tempo del “Mee Too”, sollecita accese discussioni sul tema del sessismo. Fra le celebrità da lei fotografate figurano Laurn Bacall, Doris Gray, Ava Gardner, Tennessee Williams, Marlon Brando, Alfred Hitchcock. Il percorso espositivo sarà visitabile fino al 2 maggio 2022, tutti i giorni ad eccezione del martedì, dalle 10 alle 19, ma la biglietteria chiude alle 18. Il ticket d’accesso (7 euro l’intero e 5 il ridotto) comprende anche la vista alla mostra “Canova Ebe” e alle collezioni permanenti del museo. (r.f.)


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Multiutility

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Flavio Frasson. Il presidente di Etra illustra due grandi progetti in cantiere a Bassano

“Un grande territorio da sempre attento all’innovazione green e all’economia circolare” “N

el vasto territorio in cui ricadono i servizi offerti dalla nostra multiutility, Bassano del Grappa è il capoluogo più importante, con il più alto numero di abitanti e di utenze. In città si trova la nostra sede legale, qui sono ubicati ben cinque impianti e, sempre nel bassanese, la raccolta differenziata sfiora ben l’80 per cento. In quest’area così dinamica, ricettiva, attenta alle politiche sostenibili abbiamo in cantiere numerosi progetti, alcuni davvero innovativi”. Flavio Frasson presidente di Etra, saluta l’arrivo de “ilBassano” scattando un’istantanea sul ruolo e sul peso di questa zona per Etra. “Un nuovo strumento informativo arricchisce sempre la pluralità di notizie, di voci e di confronto. Su Bassano abbiamo in cantiere due progetti all’avanguardia sul fronte del riciclo, dell’economia circolare e della sostenibilità”. Al Polo Rifiuti di Bassano si sta realizzando il nuovo impianto di produzione di biometano. “È un progetto da 5 milioni di euro, contiamo di concluderlo entro il primo semestre 2022 – illustra Frasson –. Dal trattamento del rifiuto organico proveniente dalla raccolta

Entro primavera 2022 concluso l’impianto di produzione di biogas. Al via quello per l’essicazione dei fanghi di depurazione differenziata è possibile ottenere due prodotti molto utili: il compost e il biogas. Il biogas può essere ulteriormente “purificato” e trasformato in biometano, cioè un gas privo di anidride carbonica, ad alto contenuto di metano, con caratteristiche qualitative analoghe a quelle del gas naturale. Il vantaggio è quello di ottenere un combustibile per automezzi davvero ecologico e non di origine fossile come il gas naturale. L’utilizzo del biometano per alimentare i mezzi della raccolta differenziata rappresenta un passo importante per la trasformazione “green” del servizio offerto da Etra che punta sempre di più all’economia circolare”. Al Polo Rifiuti si producono ogni anno 4,9 milioni di metri cubi di biogas che verranno così purificati e trasformati in biometano (con un contenuto di metano pari a circa il 99%). In cantiere un secondo impor-

Flavio Frasson

tante progetto: al depuratore Etra realizzerà un impianto di essiccazione dei fanghi di depurazione. “L’obiettivo è ridurre al massimo il volume del materiale di scarto, eliminando quasi tutta l’acqua contenuta nel fango – conclude il presidente –. Nel nuovo impianto potranno essere trattate fino a 10 mila tonnellate all’anno di fanghi. Il fango essiccato richiede un minor numero di viaggi per essere smaltito e presenta caratteristiche

più idonee per il recupero energetico nei termovalorizzatori. Ciò comporta un risparmio economico e un minor impatto ambientale. L’energia termica necessaria per estrarre l’acqua dal fango verrà, quindi, recuperata dal calore di scarto prodotto da un nuovo cogeneratore a gas ad alto rendimento. Quest’ultimo coprirà anche il fabbisogno di energia elettrica dell’intero depuratore”. Nicoletta Masetto

LA SCHEDA Cinque sedi, iniziative e raccolta differenziata al 79,7 per cento SEDI ETRA -Via Colombo 96 (in questa sede è presente anche lo sportello clienti) -Largo Parolini (sede legale) -Via Prè depuratore -Via dei Tulipani, impianto trattamento rifiuti, Cisp, Digestore, Centro di raccolta (per i cittadini), magazzino Gestione Reti e magazzino. -ex discarica via Pascolara (discarica chiusa dove facciamo controlli periodici). CONCORSO TRA I QUARTIERI Come ogni anno, con lo slogan della campagna Bassano continua a metterci il cuore, si sta svolgendo il Concorso che per il 2021 vede la partecipazione di ben 15 Quartieri. Lo scopo è quello di organizzare attività ed eventi sostenibili, di divulgare le buone pratiche di rispetto dell’ambiente attraverso comportamenti quali la corretta raccolta differenziata, la riduzione dello spreco dei materiali, la pulizia e la cura del territorio, il riuso e il riciclo. Ci sarà una classifica dei primi tre e dei premi anche per tutti gli altri Quartieri partecipanti. SISTEMA RIFIUTI Dal 2017 nuovo sistema di raccolta e gestione rifiuti, introduzione della tariffa puntuale. Territorio comunale suddiviso in 5 zone. Raccolta differenziata: primo semestre 2021 siamo al 79.7%. 22594 utenze totali di cui 19626 utenze domestiche e 2968 non domestiche. SERVIZIO IDRICO E FOGNATURA Acquedotto 7 pozzi ad uso acquedottistico 11 serbatoi 6 impianti di rilancio Fognatura 16 impianti di sollevamento 1 depuratore 22721 utenti allacciati all’acquedotto e 18279 allacciati alla fognatura.


Industria

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Confindustria. “L’economia bassanese è in salute. Le aziende sono tornate ai fondamentali”

Andrea Visentin: “Formazione e sostenibilità sono centrali per imprese e famiglie” L

’economia bassanese è in salute. Per due motivi: sta riacquistando consapevolezza dei fondamentali e, soprattutto, sta maturando un nuovo atteggiamento riguardo all’importanza della formazione e della sostenibilità. Su questi temi sta velocemente cambiando anche la sensibilità delle famiglie, che è il risvolto più importante. È il giudizio di Andrea Visentin, presidente dal 2018 del Raggruppamento Bassano di Confindustria. Visentin ha 52 anni, è laureato in ingegneria e siede nel Cda dell’azienda di famiglia, la Mevis di Rosà, gruppo meccanico con 140 milioni di fatturato, di cui è direttore corporate dei sistemi informativi. Si definisce “Un entusiasta delle relazioni di valore e della tecnologia per sviluppare un futuro sostenibile del territorio”. Come sta l’economia bassanese, presidente? “Le aziende sono più consapevoli dei fondamentali. Sanno su cosa puntare per essere competitive sui mercati e quanto sia importante dare il giusto peso alla formazione e alle competenze culturali”. Cosa ha determinato questa nuova consapevolezza? “Molte aziende si sono affacciate su scenari che fino a poco tempo non erano ben definiti. Uno di questi è il rapporto con le scuole e il mondo della formazione, dal quale dipende la disponibilità di personale di alta e media specializzazione”. Si fa sempre l’esempio del tornitore… “Sì, ma più in generale è sottodimensionata l’offerta di figure tecniche. L’unico modo per rispondere a questa esigenza è una co-progettazione di questi profili con il mondo della scuola. Ci si è resi conto, a partire dalle famiglie, che intraprendere un percorso formativo tecnico può portare a carriere e retribuzioni interessanti per i giovani”. Confindustria è sempre attenta a valorizzare gli Its, istituti tecnici superiori che conferiscono un diploma dopo due anni… “…e al 95% di chi li frequenta offrono stabilità in un’azienda, che significa essere soddisfatti del lavoro che si svolge e non solo dello stipendio. Nel nostro territorio esistono imprese che offrono innovazione e presenza sui mercati internazionali. Il cerchio si chiude, anche perché le infrastrutture si stanno ammodernando e i colle-

“Mancano nelle aziende le figure tecniche di alta specializzazione ma anche di livello medio. Le famiglie hanno cambiato atteggiamento ed esplorano con interesse le opportunità offerte dagli Its. Questo è un cambiamento importante che s’è verificato nell’ultimo anno”

gamenti delle nostre aziende sono migliori”. Pensa alla Pedemontana? “Penso anche alle infrastrutture digitali, che sono un’altra sfida da raccogliere”. Prima lei citava le famiglie, che sembrano più disponibili a investire in una scuola tecnica per il futuro dei figli. “Lo sono. Fino a poco tempo fa era una speranza, adesso il vento è cambiato. Le famiglie non pensano all’Its come a una soluzione di serie B. Viceversa esplorano con maggiore curiosità e interesse questa alternativa al percorso universitario”. Ci sono anche le persone rimaste a casa. Anche questo è un fronte della formazione: pensi a un cinquantenne rimasto senza lavoro. Che si può fare? “È una problematica che abbiamo ben presente. Bisogna intervenire, vuoi con corsi serali vuoi con laboratori professionalizzanti, perché chi è “in pausa” possa riqualificarsi. Questa fascia di persone non va dimenticata. Tutto il sistema ne beneficerà: un circolo virtuoso che si mette in moto correttamente porta vantaggio a tutto il territorio”. Le aziende hanno recuperato i fondamentali: cosa vuol dire? “Le aziende hanno capito che devono mettere in evidenza i valori alla base dell’impresa. Devono suggellare un patto: se tu condividi i valori dell’azienda in cui lavori sei più soddisfatto e lavori meglio. La

Andrea Visentin, presidente del raggruppamento di Bassano di Confindustria

sostenibilità è uno di questi valori”. Che conseguenze stanno avendo per l’economia bassanese le difficoltà del settore dell’automotive? “È il sistema Paese che soffre: il costo dell’energia è aumentato, le materie prime mancano. Siamo in questa bolla che temo durerà almeno altri sei mesi. L’automotive è in sofferenza per molti motivi, anche perché non riesce a stare dietro alla velocità con cui progredisce la tecnologia. È vero che siamo terzisti, ma se puntiamo qui il compasso, in cento chilometri riusciamo a trovare tutte le aziende necessarie per costruire un’auto. Questa è la mentalità che dobbiamo maturare: accorciare le filiere e diventare sostenibili, in modo sociale”. Le aziende bassanesi lo hanno capito? “Abbiamo lanciato l’iniziativa “Radici future” proprio per questo motivo: stimolare le aziende a rivedere i processi produttivi in modo circolare per diventare sostenibili. Sostenere queste idee solo un anno fa sembrava fantascienza, adesso il mondo è cambiato, e il successo di ‘’Radici future’’ lo ha dimostrato. Educare su questi temi le aziende, la scuola e la comunità è fondamentale”. Antonio Di Lorenzo


Sport

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Il ritratto. Sono trascorsi più di tre anni dalla scomparsa di uno dei più grandi arbitri di calcio a livello internazionale

La città finalmente ricorda il suo “Gigi Agnolin di Bassano del Grappa” L’amministrazione comunale sta pensando di intitolare all’illustre concittadino, che fu anche dirigente sportivo e moviolista televisivo, il nuovo impianto di calcio in erba sintetica in quartiere Prè

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iamo nel pieno di una crisi sanitaria, di una crisi economica e di una crisi sportiva, con il caso plusvalenze che sta appena offuscando il problema arbitrale aggravato dall’introduzione del VAR che ha stravolto il più bel gioco del mondo. Non sono né un virologo né un economista per cui mi soffermo sul VAR, materia per tutti, rispolverando un’intervista, raccolta in tempi non sospetti, a colui che è stato uno dei più bravi arbitri al mondo: Luigi Agnolin di Bassano del Grappa. Da vecchio cronista sportivo parto proprio da questo articolo per fare una proposta-provocazione all’amministrazione comunale a oltre tre anni dalla comparsa. Ma torniamo al VAR e all’ azzeccata previsione che Agnolin mi fece proprio alla vigilia dell’introduzione della nuova tecnologia. Tranchant fu il suo giudizio: “Danneggerà l’arbitro perché non lo aiuterà a crescere in personalità e sicurezza del proprio ruolo mettendone invece a nudo gli errori, in cui incorre anche il più bravo direttore di gara; quella macchina diventerà per il direttore di gara un boomerang: metterà solo in dubbio le sue decisioni. Non mi sembra una gran genialata…”. Protagonista poliedrico anche al di fuori degli stadi dove, a cavallo tra gli anni ’70e ‘80, è stato il portabandiera di quella bassanesità che lui aveva nel suo dna. Come quell’ innata classe che ne fece il principe dei fischietti a livello mondiale e che, da “sognatore concreto“ lo spinse a fare il presidente dell’allora Apt inventandosi “Bassano città mondiale della Befana” nell’anno di Italia ’90 e decine di altre iniziative che avevano un unico scopo: veicolare l’immagine di “una città da scoprire e da amare”. Il suo profondo legame con Bassano talvolta urtava la suscettibilità di qualche concittadino che non accettava quella caratura internazionale che, sempre in ambito calcistico, lo spinse a finire in Portogallo una carriera dirigenziale, peraltro già ricca qui come direttore generale di Roma, Venezia, Perugia, Verona e Siena, apprezzato moviolista televisivo ed ex commissario straordinario dell’Aia in un calcio che stava uscendo dallo scandalo- scommesse. Senza dimenticare gli incarichi nel mondo arbitrale dell’ex fischietto bassanese, classe 1943. Per non parlare dell’impegno per la città che Agnolin, figlio d’arte, anche suo padre Guido fu arbitro internazionale, non perdeva

tempo ogni qualvolta (spessissimo) andava in tivù a pubblicizzare la sua città. E chi dimentica la fila di big mondiali, arrivati ai piedi del Grappa, ospiti del “Bibendum” da lui organizzato al teatro Astra? Persona autorevole dal carattere fortissimo, un vulcano di idee anche se talvolta visionario, forse non meriterebbe un ricordo dalla sua città a cui molto ha dato? “Bassano non si è dimenticata di Agnolin – puntualizza Mariano Scotton, assessore allo sport, ex arbitro, allievo ed amico di Gigi che gli ha fatto da testimone di nozze – e l’attuale giunta ha già intrapreso il percorso per dedicargli un progetto già avviato in città. Di più non posso dirti anche se credo sia il giusto riconoscimento a quello che è stato il nostro personaggio sportivo più rappresentativo”. L’anticipazione criptata dell’assessore esclude l’intitolazione all’ex arbitro dello stadio-velodromo, costruito però su un terreno donato nel 1922 al Comune dal mecenate bassanese Rino Mercante a cui successivamente l’im-

Per l’ex fischietto il meritato riconoscimento di di “ambasciatore” della “Repubblica di Bassano” come amava chiamarla pianto è stato dedicato. Ed anche quella di dedicare ad Agnolin uno dei due palasport di via Cadolfin. A questo punto l’alternativa più concreta è il costruendo impianto sportivo con campi in erba sintetica di quartiere Prè già in cantiere. Anche perché vicino ai suoi trascorsi in campo calcistico che lo vide responsabile nazionale del Settore giovanile e scolastico della Figc. Sarebbe il meritato epilogo per il suo ruolo di “ambasciatore”, diretto, franco e senza peli sulla lingua, di quella che lui aveva etichettato come la “Repubblica di Bassano”. Un riconoscimento che ritengo più che meritato e che avvaloro con tre ricordi personali del “prof” Agnolin, come ero abituato a chiamarlo per i suoi trascorsi di insegnante di educazione fisica prima all’Einaudi e poi all’Agrario. 26 maggio 1985, Bruxelles. All’indomani della mattanza dell’Heysel dove gli hooligans inglesi uccisero 39 persone durante la finale dell’allora Coppa dei Campioni Juventus-Liverpool,mentre

mi aggiro nell’hangar-obitorio a caccia di testimonianze per il giornale, incontro casualmente Gigi. Era stato inviato nella capitale belga per espletare le procedure di rimpatrio di salme e feriti. In quell’inferno aveva appena riconosciuto le due vittime bassanesi Mario Ronchi e Amedeo Spolaore, fra l’altro suoi amici. Mi viene incontro e mi abbraccia singhiozzando, quasi a cercare conforto, lui che era salito a Bruxelles per portare aiuto agli altri. In quell’abbraccio ho davvero capito, al di là dell’arbitro più bravo, chi era quell’omone dai modi decisi ma dall’animo sensibile con cui, in occasione del 30esimo, scrivemmo assieme il libro “Heysel 1985 – 2015. Per non dimenticare”. Per me fu un’esperienza unica. Facen, casa famiglia. In una afosa serata di agosto 1996 ci incrociamo in via Vendramini, sotto l’ex redazione de Il Gazzettino, quotidiano per cui lavoravo. Mi chiede di seguirlo. Saliamo in auto e inizia a parlarmi di un progetto di solidarietà messo da poco in piedi nel Feltrino, a Facen. Dopo una mezzora da… rally eravamo sul posto: i lavori della casa famiglia per una ventina di bambini sfortunati stavano procedendo grazie alla generosità degli arbitri, quelli veneti in particolare, e di tanti big del

calcio nazionale da lui coinvolti. “Vedi – mi disse –, questa è la mia seconda casa”. I suoi occhi diventarono lucidi: quando varcava l’ingresso veniva contagiato dall’entusiasmo dei piccoli che vedevano in lui il papà. Messico 1986. Ho avuto la fortuna, e l’onore, di vivere a fianco di un Agnolin inedito, indiscutibilmente più conosciuto fuori dai confini di quella “Repubblica di Bassano” che lui stesso aveva coniato. Dove?Il battesimo ufficiale fu al mondiale 1986 in Messico: ne fui testimone all’Atzeca dove arbitrò Argentina-Uruguay, finita senza reti. Tutti si attendevano una battaglia vista la rivalità fra le due nazionali. Invece, tutto filò liscio, senza un solo ammonito. I cartellini Gigi li estrasse solo uscendo dall’Atzeca : li sventolò entrambi, quello giallo e quello rosso, salutando il pubblico. Un gesto che lui stesso spiegherà, poi, in sala stampa: “Il giallo e il rosso sono i colori di Bassano, la mia bellissima città”, disse con un disarmante sorriso facendo così parlare di Bassano le tv ed i giornali di mezzo mondo. E un personaggio di questo calibro non si merita un riconoscimento dalla sua città? Domenico Lazzarotto



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F.C. Bassano 1903. Si riparte dopo l’esonero consensuale tra la società e l’allenatore Francesco Maino

Il presidente Campagnolo: “Ora avanti tutta con mister Alessandro Pontarollo”

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operto lo spazio lasciato al “Mercante” dalla società che era andata a comprarsi altri allori in quel di Vicenza, nell’estate 2018, quelli che poi si sono rivelati gli autentici portacolori “giallorossi” avrebbero dovuto partire addirittura dalla Terza categoria per tenere il pallone ai piedi della nostra Torre Civica. Invece, con un accordo sportivo tra società locali e una entusiasta nuova dirigenza, il FC Bassano Virtus 1903 ripartiva dalla Prima uscendone con il titolo di campione regionale e il diritto al passaggio in Promozione nella stagione 2019/20. Vincevano, poi, la Promozione approdando in Eccellenza complici entusiasmo, vicinanza della città e il carisma di è Francesco Maino nei confronti del quale, notizia di questi giorni, la società Fc Bassano 1903 lo scorso 29 novembre ha comunicato la risoluzione consensuale. Partiamo proprio dall’esonero di mister Maino. “Tutta la dirigenza lo ringrazia per l’impegno profuso nei quattro anni in cui da appena nati ci ha insegnato a ‘sgambettare’ e gli auguriamo le migliori fortune personali e professionali. Personalmente – ribadisce il presidente Fabio Campagnolo – non posso che ringraziare il mister per averci regalato due importanti promozioni che resteranno nella storia della nostra società. È stata una decisione sofferta, ma forse l’unica possibile per tentare di dare una scossa ad un ambiente ancora sottotono dopo buona parte del campionato. A Checco Maino un grande in bocca al lupo per il prosieguo della sua carriera». A Maino è subentrato Alessandro Pontarollo con l’impegno, intanto, di portare la squadra a fine stagione. Classe 1980, già calciatore originario della Valbrenta, mister Pontarollo in carriera ha allenato la Football Valbrenta, portandola in Eccellenza, così come ha portato San Giorgio Sedico e Campodarsego in serie D. La stagione 2021/22 era iniziata all’insegna delle novità anche nella denominazione sociale: nel luglio scorso Fc Bassano 1903 ha comunicato alla Figc il cambio in “Fc Bassano Virtus S.S.D. A R.L.”. I vertici di L.R. Vicenza avevano fatto, però, sapere di essere titolari del marchio europeo “Bassa-

Stretta di mano tra il direttore operativo Cristian Giacometti e il presidente Fabio Campagnolo

no Virtus Soccer Team”, invitando i bassanesi “a non assumere o modificare, qualora già assunte, eventuali denominazioni in conflitto” salvo “prendere contatti con per discutere le condizioni sull’uso del marchio”. Insomma, bussavano a soldi e così per evitare lunghe dispute legali, è stato deciso di modificare il nome in Fc Bassano. L’ambiente, forse, non si aspettava tale atteggiamento ma tant’è, i rapporti importanti nel mondo del calcio che conta i bassanesi li tengono da tempo

Sono circa 300 i tesserati suddivisi in 18 formazioni giovanili a partire dai Piccoli amici, passando per una formazione femminile, fino alla squadra Juniores con Atalanta B.C. per un progetto ambizioso che si propone di far decollare il movimento calcistico dell’intero comprensorio bassanese. Stando all’accordo triennale, la società orobica garantisce una costante presenza e consulenza sugli aspetti organizzativi, tecnici, formativi, di ricerca e scouting tramite i suoi supervisori Stefano Bonaccorso e Loris Margotto che a Bassano e nel Triveneto possono contare sulla competenza di Luciano Pelosin. Oggi il F.C. Bassano può vantare circa 300 tesserati divisi in ben 18 formazioni giovanili a partire dai Piccoli amici, passando per

una formazione femminile e finire agli Juniores. Base Base del nuovo settore giovanile bassanese, in attesa della nascita dei nuovi campi sportivi di Quartiere Prè è il Centro Giovanile, spazio in cui Fc Bassano, oltre all’offerta calcistica garantirà ai ragazzi e alle loro famiglie attività parallele di studio e crescita personale. A coadiuvare Fabio Campagnolo c’è un nutrito staff che va dalla Vice Mikaela Morlin al Vice delegato al settore giovanile, Ermanno Hinterwipflingher ai responsabili del Settore Giovanile, Costenaro Luca e Massimo Manfron che è anche il responsabile amministrativo coadiuvato dal tesoriere Andreotti Francesco ed il Segretario Lino Fioravanzo. Frattanto la prima squadra Bassano naviga all’ottavo posto della classifica. La fatidica scossa attesa del cambio in panchina, per ora, ha fatto registrare appena il pareggio con la Robeganese, in attesa del San Giorgio in Bosco che sta appena sotto. Altri punti per la gestione Pontarollo di qui a Natale? Con 13 punti in classifica e a 13 dalla vetta, a due giornate dal termine dell’andata c’è tutto il tempo per recuperare quel che manca. Intanto con mister Pontarollo è arrivato anche Leonardo Pilotto, difensore, vecchia sua conoscenza del Campodarsego, che a inizio mese ha dato il cambio al pari ruolo Andrea Cestaro. A chi parte e a chi arriva, compresi noi de “ilBassano” gli auguri di Patron Campagnolo che tutti ricambiamo. Giancarlo Andolfatto


Sport

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Orange1 Basket Bassano. Una prima squadra in serie C Gold, ma la vera forza sono i giovani

Un punto di riferimento a livello nazionale. “La nostra missione è continuare a crescere”

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on la prima squadra militante in Serie C Gold, una Under 14 Elite e le Under 15, 17, 19 Eccellenza oltre che un’ Under 20, l’Orange1 Basket Bassano è un punto di riferimento non solo nel comprensorio bassanese ma dell’intera regione Veneto e dell’Italia cestistica. Prima sotto egida Oxygen e poi di Orange1, palpita un progetto formativo nato nel 2015 per giovani che abbiano la giusta tenacia e le caratteristiche per diventare professionisti tramite la pallacanestro e, grazie a essa, raggiungere una formazione umana e accademica di primo livello. “La nostra missione – ci racconta Carlo Da Campo, presidente Orange1 - è continuare a crescere ed espanderci, offrendo un futuro di qualità ai giovani ed è per questo che negli anni il Club si è aperto a personale e giocatori provenienti da ogni dove”. “Fare parte dell’Orange1 Basket Bassano - continua Da Campo con titoli sportivi in Coppa Italia Serie C, Under 14 Nazionale, Under 14 Europea e con una trentina di tornei vinti in carriera - significa diventare cittadini del mondo. La multiculturalità, l’attenzione ai dettagli e la coltivazione dei sogni, fanno sì che il nostro terreno sia fertile per la crescita dei giovani atleti”. Le strutture sono idonee? “Si, anche grazie alla lungimiranza di questa amministrazione che ha saputo concentrare le varie realtà sportive in siti diversi e riservati come è per noi il PalAngarano. Il riconoscimento e l’attenzione del territorio sono elementi fondamentali per la nostra missione”. Lo sport è da sempre una delle principali componenti della civiltà oltre a essere l’espressione di miglioramento fisico e psichico ed intorno ad esso nascono passioni, momenti

di socializzazione ed occasioni per manifestare con orgoglio il proprio senso di appartenenza. “Orange1 Basket Bassano – prosegue orgogliosamente Da Campo - conta un numero crescente di ragazzi: oggi sono 35 nella nostra foresteria ricavata in una palazzina di 6 appartamenti in centro a Bassano, cui se ne affiancano una quindicina di stanziali”. Si tratta di atleti che ci consentono una partecipazione consolidata in tutta Europa con la partecipazione costante alle finali nazionali italiane e la presenza nei più importanti tornei Internazionali tanto che Orange1 Basket Bassano è posizionato tra i primi tre Club italiani nel Ranking dei settori giovanili e tra le più prestigiose Academy in tutta Europa. Ma non sono solo le gambe o l’altezza a fare l’atleta e, infatti, il presidente Carlo Da Campo continua:”Come succede per il lavoro cestistico, anche il lavoro accademico ha bisogno di grandi professionisti e così intessiamo rapporti con ben otto scuole nazionali e internazionali presenti

Da sinistra: Carlo Da Campo, Giacomo Rossi e la rosa della scquadra

a Bassano del Grappa, compreso il prestigioso New Cambridge Institute, sede ormai storica per i nostri ragazzi” Tutti gli atleti Orange1 seguono un programma personalizzato che rispetta l’impegno sportivo ma che mira anche ad alzare la qualità dello studio e del raggiungimento del livello accademico finale. Come avviene il reclutamento e come seguite i vostri tesserati? “Sotto la supervisione di Giacomo Rossi - già manager Stella Azzurra che ha scelto Bassano per questo progetto di ulteriore crescita – ed un gruppo di scout che monitorano i settori giovanili di tutto il mondo, selezioniamo ed aggiorniamo un data base di ragazzi dagli 11 ai 17 anni”. Una volta a Bassano il progetto prevede che si parta a 12 anni con il test di ingresso superato il quale si può accedere anche ad una delle borse di studio Orange1 in base a caratteristiche fisiche, tecniche e caratteriali stabilite dai tecnici Orange1 che prediligono la qualità alla quantità. I tredicenni sono avviati al Campio-

nato Under 13 Nazionale e anche a raggiungere la licenza media, quindi vengono iscritti di stagione in stagione ai Campionati Nazionali Under 15, 17 e 19. La maggiore età ed il conseguimento del diploma introducono ai test (Sat & Toefl) per l’accesso ai college delle migliori università d’America, seguendo i corsi che li porteranno ad avere una laurea specialistica di primo livello ed a raggiungere l’obiettivo “Pro Player” essendo ormai pronti sotto tutti i punti di vista per diventare protagonisti nella vita nei campionati professionistici del basket mondiale. Chapeau patron Da Campo, ma la vostra prima squadra? “Proprio perché qui non si bada alla quantità, la squadra che milita oggi in Serie C Gold e che vanta l’età media pià bassa della categoria staziona modestamente al terz’ultimo posto che però, per giovani leve in lizza con scafati e nerboruti trentenni è quasi come stare in testa alla classifica”. Giancarlo Andolfatto


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#Regione

L’intervista. L’assessore al turismo traccia un bilancio del 2021

Caner: “In Veneto un’estate senza fine, a Natale riscopriamo le nostre città d’arte” La chiave del successo: “l’atteggiamento di resilienza di tutto il mondo imprenditoriale turistico veneto, che non si è mai arreso affrontando la realtà e la pandemia con pragmatismo”

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on la fine dell’anno alle porte è tempo di bilanci per l’assessore al Turismo della Regione Veneto Federico Caner. Il Natale imminente con tanti eventi in sicurezza e il turismo in ripresa grazie a una stagione estiva soddisfacente sono solo alcuni degli obiettivi centrati in questo 2021. Assessore, in Veneto, prima regione turistica d’Italia, la locomotiva del turismo sembrava ripartita. Dati alla mano, che bilancio possiamo tracciare della stagione estiva? “Quella del Veneto è stata un’estate senza fine, complici il bel tempo e il desiderio molto forte di vacanza. Il mese di settembre ha regalato alla nostra Regione davvero molte soddisfazioni, registrando più presenze dello stesso mese in epoca pre-Covid (+0,3%). Oggi, dati alla mano, abbiamo la conferma che la prima regione turistica d’Italia mantiene inalterati i suoi punti di forza e quindi, l’impegno futuro sarà di pensare a un’offerta capace di accogliere i visitatori 365 giorni l’anno”. Cosa ha determinato, secondo lei, questa ripresa? “È stato premiato l’atteggiamento di resilienza di tutto il mondo imprenditoriale turistico veneto, che non si è mai arreso affrontando la realtà e la pandemia con pragmatismo. Il prolungamento della stagione estiva e il desiderio di stare all’aria

aperta hanno giocato un ruolo fondamentale: quest’anno si contano più presenze di settembre 2019 al mare (+18,4%), al lago (+9,8%) e in montagna (+16,2%). Il comparto alberghiero è quasi tornato alle cifre di settembre 2019 (-12%), mentre per le strutture extralberghiere si registra un interesse in forte crescita (+10,4%). L’intero quadrimestre estivo ha retto il confronto con lo stesso periodo del 2019, che era stato definito un anno eccezionale dal punto di vista dei flussi turistici, registrando da giugno a settembre oltre 39 milioni di presenze, contro i 46 milioni del 2019 e 8,1 milioni di arrivi rispetto ai 10,7 milioni del 2019”. Ci sono ancora dei settori in sofferenza? “Penso alle città d’arte, mete appannaggio del turismo estero, dove il numero degli arrivi rispetto al 2019 resta comunque negativo con -35,9 %. Cresce però il numero degli italiani che decidono di visitare le città venete”. Sta quindi cambiando il target? “I turisti italiani sfruttano appieno le occasioni proposte dal territorio veneto, tanto da risultare in forte crescita anche rispetto al 2019. È una clientela sulla quale dobbiamo continuare a puntare e fidelizzare, nella convinzione che le straordinarie potenzialità dell’offerta veneta sappiano stare al passo con una domanda in

continua evoluzione. Nel mondo c’è tanta voglia di Italia e di Veneto e l’auspicio è che al più presto si possa ritornarne a volare. La pandemia non è finita e tutti noi abbiamo una responsabilità molto forte nel limitare i contagi adottando atteggiamenti responsabili per lasciarci alle spalle i numeri negativi garantendo la ripresa dell’economia delle vacanze e dei viaggi”. Si registrano altri cambiamenti della clientela turistica post Covid? “Sempre più turisti, italiani e stranieri, scelgono di visitare il Veneto in camper. Per questo abbiamo realizzato anche una brochure in collaborazione con Le Guide di Pleinair. Si intitola “Veneto in camper” e fornisce foto, mappe e descrizioni su Val di Zoldo, Colline del Prosecco, le Città murate, Treviso e le sue ciclabili, Basso Garda e Mincio e il Delta del Po. All’interno anche numeri utili, indirizzi e i luoghi destinati alla sosta. Come sempre le principali informazioni sulle destinazioni della nostra Regione si possono trovare nel sito www.veneto.eu . La stagione invernale è iniziata da poco. Cosa si aspetta? “C’è molta attesa. L’auspicio è che cada tanta neve quanta quella dell’anno scorso. L’attenzione alla situazione epidemiologica deve restare massima. Anche per

questo nella Conferenza delle Regioni abbiamo chiesto al Governo di trasmettere quanto prima le regole per lo sci che tengano conto da un lato della situazione e dall’altro della possibilità per gli operatori del settore di lavorare nella massima serenità”. Il Natale è alle porte. Cosa ha in programma il Veneto? “In tutta la regione i mercatini di Natale sono pronti ad accogliere i visitatori tra luminarie, decorazioni, prodotti artigianali, eventi e massima sicurezza. Nel periodo più magico dell’anno, l’invito è di venire a scoprire le nostre città più famose addobbate a festa ma anche le piccole località di montagna e addirittura il mare. Non mancheranno le tradizionali casette di legno e le bancarelle”. Giorgia Gay

Il libro Il presidente della Regione raccoglie in un libro le riflessioni nate dal suo percorso politico

Dalla pandemia all’autonomia, ecco il “Zaia - pensiero” C’è un unico fil rouge nel libro firmato da Luca Zaia, pubblicato da Marsilio, arrivato in libreria a fine novembre e subito in un tour nazionale di presentazioni. È un fil rouge che si chiama Covid. Un libro fuori dall’ordinario, a partire dal titolo. Lui, il governatore del Veneto, avrebbe voluto che fosse “Gesù o Barabba?”: proprio così, col punto di domanda, a perfetta sintesi del suo pensiero per cui su tutto ci può essere il confronto, ma la piazza a volte può portare a scelte sbagliate. Alla fine si è optato per un crozziano “Ragioniamoci sopra”, altrettanto perfetto (nella sua autoironia) perché questa sorta di diario scritto in prima persona è un invito costante a riflettere sui tanti temi che la pan-

demia ha fatto emergere con prepotenza. Nessuna dedica, quattro in tutto i nomi citati: Einaudi, Crozza, Renzi e Draghi (gli ultimi due solo per dovere di cronaca). Un racconto fatto a modo suo, raccogliendo i pensieri registrati sull’IPhone mentre la sera tornava a casa dall’unità di crisi di Marghera. Un continuo entrare e uscire da quello che lo stesso Zaia definisce uno dei grandi eventi regolatori della storia: dopo il Sessantotto, dopo il crollo del Muro di Berlino, dopo l’attacco alle Torri Gemelle, ecco che il 21 febbraio 2020 è stato un big-bang atipico e subdolo che ha cambiato e condizionato le vite di tutti. Il presidente della Regione ha voluto mettere tutto in fila.

Duecento pagine che sono l’articolazione dello Zaia-pensiero, ma guai (ammonisce lui stesso) pensare che sia un manifesto politico. In realtà già dal sottotitolo – dalla pandemia all’autonomia – questo viaggio fra la stretta cronaca di trincea e le memorie di vita personale altro non è, a leggerlo bene, che un manifesto. Dentro c’è tutto il pragmatismo di un uomo che si è avvicinato giovanissimo alla politica e alla vita amministrativa come assunzione di responsabilità, mettendoci dentro quintali di idee e progetti fin da quando era assessore provinciale a Treviso, dove da più giovane presidente di Provincia in Italia ha costruito un modello tutto suo di comunicare con la gente e con la

stampa. E a chi in questi due anni ha puntato il dito contro la propaganda dei punti stampa quotidiani risponde: “Non sapevamo se ne saremmo usciti vivi, in quanti sarebbero morti, ma le informazioni non si dovevano nascondere”. (s.s.)


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Regione

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Scuola e lavoro. A “Job & Orienta” il confronto sul futuro degli Itis

Donazzan: “Alleanza strategica con le scuole secondarie”

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n miliardo e mezzo di euro: a tanto ammonta la cifra che il Pnrr, il piano nazionale di ripresa e resilienza, dedica all’istruzione tecnica superiore. Un fiume di denaro che va indirizzato nella giusta direzione, risorse da far arrivare direttamente a segno portare un beneficio ai giovani studenti e al territorio. Di questo si è discusso alla tavola rotonda dedicata a “ITS Pop Days 2.0: PNRR e legge di Riforma, gli ITS verso il futuro”, occasione per fare il punto sull’evoluzione dell’istruzione tecnica, alla quale ha partecipato l’Assessore regionale all’istruzione, formazione e lavoro Elena Donazzan. “Il ruolo delle Regioni è stato fin da subito, 12 anni fa, molto rilevante quando vi fu questa intuizione calata sui territori del dare vita agli ITS – ricorda Donazzan -. All’epoca si era definito che le Regioni si impegnassero con un sostegno del 30% per l’avvio di questi percorsi; percentuale

che nel tempo è aumentata, a dimostrazione che le Regioni, con le difficoltà di bilanci ben note, hanno fatto la scelta di credere molto in questi nuovi percorsi”. Inoltre l’assessore regionale ha lanciato un appello per garantire una ulteriore evoluzione degli ITS. “Serve che vi sia una migliore conoscenza e percezione da parte delle scuole secondarie di secondo grado, che oggi sono ancora piuttosto diffidenti rispetto all’offerta ITS - Bisogna trovare una forte alleanza con i percorsi che precedono l’ingresso negli ITS. La forte alleanza va spinta verso le scuole superiori per comunicare soprattutto agli insegnanti che per una buona qualità della vita della persona-studente passa anche dall’offrire un progetto esistenziale che va oltre i percorsi di istruzione. E credo che gli ITS possano offrire un progetto esistenziale non solo per il singolo ma anche per far crescere il nostro Pae-

se”. Il convegno è stata anche l’occasione per la consegna dei premi ai migliori ITS nazionali in base ai dati annuali di monitoraggio di “Indire” per conto del Ministero dell’Istruzione. Il Veneto si è aggiudicato il primato nazionale nell’area “Tecnologie innovative per i beni e le attività culturali - Turismo” dell’ITS Turismo – gestione di strutture e servizi turistici, tecnologie innovative per i beni e le attività culturali, gestione di imprese e servizi ristorativi con sedi a Asiago, Bardolino, Jesolo, Valeggio sul Mincio e Villorba. Secondo classificato nella propria categoria, l’ITS RED della Fondazione ITS - Area tecnologica dell’efficienza energetica – risparmio energetico e nuove tecnologie in bioedilizia nel settore edilizia sostenibile, impianti energetici, sostenibilità dei prodotti, comunicazione e marketing nel settore legno arredo con percorsi attivati a Padova, Treviso, Verona e Vicenza. L’ITS-

Academy Last, Istituto Tecnico Superiore per la logistica e la mobilità sostenibile con sede a Verona ha ottenuto un terzo posto nell’ambito dell’area tecnologica “mobilità sostenibile” con un percorso dedicato ai temi dei trasporti e intermodalità.

Intesa per la digitalizzazione delle pratiche edilizie e fascicolo unico Pratiche edilizie digitalizzate e fascicolo unico edilizio: due novità destinate a semplificare il lavoro dei professionisti veneti in un periodo in cui sono in deciso aumento gli interventi privati e pubblici anche sulla spinta delle agevolazioni. Lo prevede il protocollo d’intesa per la digitalizzazione delle pratiche edilizie e la creazione del fascicolo unico edilizio firmato e presentato dall’assessore regionale al Bilancio e alla Programmazione, con delega all’Agenda Digitale, Francesco Calzavara, al convegno organizzato dalla Consulta Regionale dei Collegi Geometri e GL del Veneto all’auditorium del Centro Cardinal Urbani a Zelarino. L’iniziativa nasce nell’ambito del progetto di Supporto ai comuni veneti, sostenuto dalla stessa Consulta, dalla Regione del Veneto e da Anci Veneto, presieduto da Mario Conte, sindaco di Treviso, che per l’appunto ha sottoscritto l’accordo. “In risposta all’obbietti-

vo di digital transformation posto dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), con la firma di questo protocollo, concludiamo un percorso iniziato qualche mese fa che interessa tutti i geometri e i professionisti che quotidianamente si interfacciano con gli uffici tecnici dei 563 comuni veneti – ha spiegato Calzavara -. La digitalizzazione delle pratiche edilizie rappresenta un tassello importante sul tema e anticipa tutta una serie di ragionamenti che riguardano la politica del consumo del suolo e la rigenerazione urbana. Infatti, grazie al fascicolo unico edilizio consegniamo ai Sindaci anche uno strumento predittivo che, raccogliendo dati sul territorio e offrendo una visione più chiara e strategica del futuro dei nostri territori, li guiderà nelle scelte in campo urbanistico”. “Oggi dimostriamo l’importanza della digitalizzazione per semplificare i processi e aiutare il capitale umano della pub-

blica amministrazione, nell’affrontare con velocità e reattività le richieste dei cittadini – ha continuato l’assessore -. Noi amministratori abbiamo la responsabilità di saper cogliere le sfide di oggi per offrire soluzioni e opportunità alle nostre comunità”. La semplificazione del lavoro dei professionisti è uno degli obbiettivi da raggiunge per evitare doppioni e costose perdite di tempo. “Infatti, come Regione continueremo a lavorare per garantire strumenti capaci di aggregare i dati e raggiungere l’’once only’, per evitare di chiedere ai cittadini e alle imprese informazioni già fornite – ha sottolineato Calzavara -. L’inserimento del dato una sola volta e renderlo poi disponibile in un’unica banca dati generale è al centro della nostra politica di digitalizzazione, per assicurare sempre di più una burocrazia snella e rapida”. “Infine, ringrazio Anci Veneto con il Presidente Mario Conte per essere sempre al fianco della

L’assessore regionale Calzavara e il presidente Anci Conte firmano il protocollo con i professionisti

Regione nei progetti legati al mondo della digitalizzazione – ha concluso l’assessore regionale -: fare squadra ci permette di trasformare le risorse in servizi. Spero che anche con il PNRR si possa continuare a lavorare fianco a fianco per dimostrare le capacità del modello Veneto”.


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Servizi al cittadino. Valerio Franceschini, presidente di Uil Veneto Servizi

“Caf Uil supera le centomila prestazioni e incrementa l’attività dei propri uffici”

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centri Caf della Uil aumentano le prestazioni in tutto il Veneto diventando sempre più un modello di efficienza a servizio dei cittadini e delle persone che ne hanno bisogno in tutta la regione. A parlarne è Valerio Franceschini Presidente del Cda di Uil Veneto Servizi srl. “Abbiamo raggiunto la quota di 100 mila prestazioni in un anno. - spiega Franceschini – In questi anni abbiamo registrato un forte aumento delle richieste ai nostri sportelli alle quali abbiamo risposto con personale preparato e con un alto grado di professionalità ed assistenza”. Ma quali servizi offre il Caf Uil? “Offriamo prevalentemente servizi ai cittadini comuni, ai dipendenti in ogni provincia della regione e abbiamo visto come nel corso degli ultimi anni la richiesta sia cresciuta”. Si predispongono così i classici 730, la dichiarazione dei redditi per i dipendenti e pensionati che consente di recuperare il credito in busta paga, il modello dei redditi (ex Unico) dedicato a tutti i contribuenti che necessitano di presentare la dichiarazione dei redditi. E poi la presentazione degli Isee per le prestazioni sociali di accesso ai bonus energia , gas, idrico, bebè e reddito di

cittadinanza. Il Caf Uil inoltre si occupa di locazioni contratti e comodati, della gestione del lavoro domestico come quello delle badanti e baby sitter. Esegue poi il calcolo dell’Imu per le imposte comunali e per i possessori di immobili e terreni. Ma non solo, visto che si occupa anche della modulistica obbligatoria per alcune prestazioni legate al reddito. Non manca la gestione del superbonus 110%, una pratica che è esplosa nel corso degli ultimi due anni con gli incentivi governativi. Il Caf permette di valutare e utilizzare direttamente la detrazione al 110 %, cedere il credito d’imposta a terzi ottenendo subito liquidità o esercitare l’opzione dello sconto in fattura facendo i lavori senza esborso monetario. “Ci occupiamo anche – spiega Franceschini- di successioni e riunione di usufrutto con la presentazione della dichiarazione di successione. Facciamo anche il servizio del modello 770 semplificato per condomini e associazioni”. Il Caf Uil provvede poi alla trasmissione telematica anche per i titolari soggetti di partita Iva di tutti i modelli di dichiarazione comunicazione e versamento. Provvede inoltre alla presentazione delle

Venturini: “abbassare le bollette degli impianti sportivi”

Valerio Franceschini

domande e istanze all’Agenzia delle Entrate. Caf Uil ha una quarantina di sportelli sparsi in tutto il Veneto .”Abbiamo mediamente dalla provincia di Vicenza 20 mila pratiche l’anno- conclude Franceschini. Altre 15 mila ciascuna arrivano dalle aree di Treviso, Padova, Venezia e Verona. Le restanti dalle province di Rovigo e infine Belluno”. Il Caf Uil risponde ad un numero verde unico per tutte le sedi a cui ci si può rivolgere che è lo 0412030331. Info anche su www.cafuilveneto.it e sul profilo Facebook.

“Il settore degli impianti sportivi, in particolare quelli natatori, vive una situazione drammatica: a fronte di un aumento vertiginoso dei costi energetici c’è stata anche una drastica riduzione delle attività sportive all’interno dei centri sportivi. Di qui la conseguente impossibilità di far fronte ai pagamenti anche a causa dell’aumento dei costi energetici che si attesta attorno al 50%”. Elisa Venturini, capogruppo di Forza Italia in consiglio Regionale, ha presentato assieme al collega Alberto Bozza, una mozione con la quale chiede alla Giunta Regionale di sostenere con adeguate risorse economiche le varie forme associative che gestiscono gli impianti sportivi. “Considerato che in Veneto ci sono 30 impianti di grande dimensione e 40 di piccola dimensione, si parla di un rincaro complessivo di 5.750.000 euro, una somma che i gestori non possono sostenere”.


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Aspiag Service. La concessionaria veneta del marchio Despar fra crescita e sostenibilità

Taliana: “Le nostre radici sono ben piantate Rapporto solido con comunità e filiere locali” Nel 2020 il 90% dell’energia acquistata dalla società è verde e consente di abbattere l’85% di emissioni di CO2. Il 76% dei rifiuti viene inviato al riciclo Nel 2020 sono stati donati 2,4 milioni di pasti recuperando 5,7 milioni di euro di merce

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uando il tuo logo è da sempre un abete, difficile non avere già nel sangue il valore della sostenibilità. De Spar, l’abete appunto, in olandese. Era il 1932 quando Adriaan Van Well fondò nei Paesi Bassi quella società cooperativa che si proponeva di unire in un’unica catena commerciale tanti negozi al dettaglio: il marchio con l’albero, importato in Italia agli inizi degli anni 60’, oggi in Veneto fa capo ad Aspiag Service. La centrale operativa di Mestrino, in provincia di Padova, è concessionaria Despar, Eurospar e Interspar per tutto il Triveneto, l’Emilia-Romagna e dall’inizio del 2021 per undici delle dodici province della Lombardia, con 8.695 dipendenti. In Veneto la società è presente con 162 punti vendita (85 diretti, il resto affiliati) e un totale di quasi 50 milioni di investimenti diretti sul territorio: nella sola provincia di Padova i punti vendita sono 36, con 1.791 collaboratori. Un anno decisamente in crescita. “Si tratta di uno sviluppo fondamentale per continuare a investire nel territorio, dando valore aggiunto alle comunità. Per noi investimento non è solo l’apertura di un punto vendita, ma è soprattutto collaborazione e dialogo con la pubblica amministrazione per capire quali sono i bisogni”, spiega Giovanni Taliana, direttore relazioni esterne di Aspiag. “Le nostre non sono aperture finalizzate solo al business, ma anche alla riqua-

lificazione di zone particolari e al recupero di edifici storici che vengono portati a nuova vita”. Investimenti sul territorio, ascolto delle comunità locali e recupero dell’esistente che già di per sé significano essere sostenibili. Aspiag, che non dimentica di avere un abete sul suo biglietto da visita, ha scelto di guardare anche al lato green del proprio essere impresa. Al 2020 sono 48 i siti certificati secondo la norma Iso 14001 e l’intenzione è di estendere progressivamente il modello a tutta la rete. Lo scorso anno per il 90% è stata acquistata energia verde certificata, consentendo l’abbattimento dell’85% delle emissioni di CO2. La politica di efficientamento energetico ha portato a sostituire con l’illuminazione a led le classiche lampade in ben 134 punti vendita. Il 76% dei rifiuti viene inviato a riciclo, è stata creata una linea per l’igiene personale in contenitori in plastica 100% riciclata, i sacchetti sono biodegradabili, per i prodotti freschi sottovuoto è stata dimezzato l’uso della plastica sostituita dalla carta. “L’attenzione all’ambiente è nel nostro DNA, nella nostra storia. Come l’attenzione alla comunità. Competenza, prossimità, inclusione e partecipazione sono i valori che Aspiag ha messo come punti cardine del proprio agire. “Dal punto vendita alla comunità dobbiamo essere affidabili, cercando di coprire non solo le zone

Giovanni Taliana, Direttore Relazioni Esterne Aspiag Service

più interessanti ma anche quelle più isolate, perché crediamo che la missione della grande distribuzione sia dare un servizio. Essere vicini – afferma il direttore relazioni esterne – significa essere sostenibili, offrendo prodotti locali”. Creare valore aggiunto per Aspiag vuol dire condividere la propria presenza nella comunità: dai 2,4 milioni di pasti donati (equivalente a 5,7 milioni di euro di merce recuperata) agli oltre 800mila euro di sponsorizzazioni, dalle charity

anche verso le realtà più piccole al recente progetto con le sette questure dei capoluoghi veneti con la creazione di un opuscolo per lo stop al bullismo. “Aspiag Service c’è”, afferma Giovanni Taliana. “Ci siamo stati durante tutta la pandemia, con i nostri camion fin da subito presenti a Vo’, con il sostegno all’ospedale di Schiavonia, con la donazione di mascherine alla Regione Veneto, i supporti dati ai nostri territori a seguito dell’acqua granda di Venezia e della tempesta

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Vaia”. Attraverso la cooperazione armoniosa tutti traggono vantaggio in egual misura. Tradotto, è questo il significato dell’acronimo Despar. “Le nostre radici sono ben piantate per terra”, fa presente Taliana. Più le radici sono solide, più si cresce. Una solidità che significa rapporto con il territorio, ma anche creazione di un gruppo di sostenibilità interno e di un vero e proprio manifesto della sostenibilità: dieci punti che tutti, dai vertici in giù, si impegnano ogni giorno a seguire. Dalla cura del Pianeta alla lotta allo spreco alimentare, passando per la qualità del prodotto, il dare valore alla collettività, la promozione della salute e del benessere, la trasparenza, la fiducia nella filiera e nell’imprenditoria locale, gli investimenti nel territorio. Sara Salin

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La Piazza 2030

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Il monitoraggio. Da CDP il massimo punteggio solo a due comuni italiani su un elenco di 26 in tutta Europa

Padova fra le città leader a livello mondiale nel contrasto ai cambiamenti climatici Una posizione di vertice che riconosce ufficialmente l’impegno e i risultati ottenuti dall’amministrazione guidata dal sindaco Sergio Giordani che ha reso trasparenti i dati ambientali e predisposto un piano di adattamento al rischio

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’ultimo monitoraggio dei dati ambientali ha mostrato che la città di Padova sui temi della mitigazione e dell’adattamento ha fatto passi da gigante. Tanto che il CDP – acronimo di Carbon disclosure project, ente di beneficenza che gestisce su scala globale il sistema di rendicontazione ambientale di investitori, aziende ed enti pubblici – ha certificato con il punteggio “A” il comune guidato dal sindaco Sergio Giordani per i suoi impegni nella comunicazione trasparente degli obiettivi e delle azioni per contrastare i cambiamenti climatici. Padova e Firenze sono le uniche città italiane tra le 95 leader a livello mondiale e tra le 26 a livello europeo (fra cui Atene, Berlino, Copenaghen, Parigi, Porto, Stoccolma e Zurigo) ad aver ottenuto questo punteggio. Un elenco che si basa sui dati riportati nel 2021 da oltre mille città e che include solo quelle che hanno conseguito il massimo. Che, a fare due conti, sono pochissime: nelle 95 città leader a livello mondiale vive appena il 2,6 per cento della popolazione del nostro Pianeta. Per l’amministrazione comunale della Città del Santo si tratta di un risultato importante, arrivato dopo l’approvazione del Piano d’azione per l’energia sostenibile e il clima. Il cosiddetto Paesc, per il quale Padova si è pure aggiudicata l’edizione 2021 del premio europeo Covenant of Mayors Award, organizzato dal Patto dei sindaci per le città di media grandezza, insieme alla spagnola Murcia che ha ottenuto il riconoscimento per la categoria delle grandi città. Un premio ricevuto a inizio ottobre direttamente dalle mani de presidente del parlamento europei David Sassoli, del commissario europeo per l’energia Kadri Simson e del vicepresidente della Commissione europea Frans Timmermans. La valutazione di CDP prende in considerazione solo quei comuni che hanno divulgato pubblicamente i propri dati ambientali, sviluppato un obiettivo di riduzione delle emissioni e di energia rinnovabile, oltre che completato una valutazione del rischio climatico e, di conseguenza, predisposto un piano di adattamento. Ma è anche un’occasione per valutare le proprie prestazioni ambientali, di confrontarle

con quelle di altre città e di individuare aree di collaborazione e nuove opportunità di crescita. La “A” ricevuta da Padova riconosce ufficialmente che la città ha raggiunto una posizione di vertice sia nell’impegno che nei risultati ottenuti. “Un riconoscimento – commenta Chiara Gallani, assessora all’ambiente – che ci rende felici per più ragioni. Ci conforta sulla strada di pianificazione a breve e lungo periodo sul tema ambientale della decarbonizzazione e sulle azioni di contrasto al surriscaldamento globale. Allo stesso tempo dà atto del lavoro di trasparenza dei dati messi a disposizione e certifica il lavoro di monitoraggio delle azioni compiute”. Con l’adozione del Paesc, Padova ha scelto di fissare degli obiettivi che sono allo stesso tempo ambiziosi e realistici. La città spinge verso la riduzione del 55 per cento delle emissioni climalteranti al 2030 e verso la neutralità climatica al 2050. Non è un cammino semplice, ma l’ultimo monitoraggio dei dati ambientali ha evidenziato progressi significativi, grazie al coinvolgimento attivo del settore privato e dei principali stakeholder del territorio. Sono sei gli ambiti di intervento identificati dal Piano, 116 le azioni di mitigazione e adattamento: il focus è sulla generazione di energia pulita, sull’efficienza energetica di edifici, reti e servizi, sulla mobilità sostenibile, sulla realizzazione di progetti e programmi per la gestione e la prevenzione di eventi climatici estremi. Chiara Gallani sostiene che i muri portanti di una città e di una comunità resistenti poggino su tre pilastri: trasparenza, controllo e pianificazione a 360 gradi delle azioni con ricaduta ambientale. “Questo – afferma l’assessora padovana – è il ragionamento politico di ampio respiro e tangibile che vogliamo accompagni le nostre azioni ora e in futuro. Essere arrivati per la prima volta e tra le sole due città italiane a questo traguardo rafforza la strada intrapresa. Una strada faticosa, perché i temi ambientali sono complessi e intercettano tutte le politiche di una comunità. Affrontarli avendo presente questa complessità dà modo di lavorare in maniera trasparente ed efficace”. (s.s.)

Sopra Chiara Gallani, assessora all’ambiente


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Parliamo di noi

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È tempo di bilanci per La il gruppo Piazza che e LaPiazzaweb edita “Il Bassano”

“Ci prepariamo a diventare il primo operatore di informazione locale del Veneto nel 2022” Già nei primi giorni di gennaio 2022 le nostre redazioni produrranno 6 notiziari locali al giorno che verranno diffusi in streaming audio nella nostra testata web e in Fm da un pool di radio, tra le più importanti del Veneto

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uesto è l’obiettivo per il – che tutto il lavoro fatto negli 2022 di Giuseppe Ber- ultimi anni abbia potenziato la gantin, editore dei giornali La nostra credibilità proprio nel Piazza, Il Vicenza, Il Bassano periodo storico più difficile per tutti noi. La nostra attenzione e LaPiazzaweb, e della società editrice di cui è a capo, Give è sempre dedicata alle richieEmotions. Un traguardo certa- ste che il nostro mercato ci ha sfidato a soddisfare. Fornendo mente ambizioso e che ha visto la sua escalation nell’ultimo alla nostra clientela dati certificati da Recapito Certo per biennio. “Dopo un periodo di conso- l’invio di tutte le nostre copie lidamento, nel 2020 è riparti- cartacee e da Google Analitycs ta la crescita dei nostri mezzi. per il portale web. E portando Proprio a marzo 2020, nei primi ai nostri lettori un’informaziogiorni del lockdown, abbiamo ne locale inedita, di qualità e distribuito per la prima volta soprattutto gratuita. Garanzie l’edizione de La Piazza di Pa- e certezze che noi da molti anni dova a 98.000 famiglie – ricorda forniamo e che altri competitor Bergantin. E da allora ad oggi invece hanno dovuto imparare proprio con l’esplosione della non ci siamo mai fermati”. Alcuni numeri, giusto per rende- pandemia. La Piazza e LaPiazre l’idea. Dal 2020 ad oggi ol- zaweb inoltre sono sempre stati tre 210.000 famiglie di Padova, gratuiti e siamo convinti che la fruizione senza limiti dell’inforVicenza, Treviso, Bassano e della prima cintura padovana mazione, soprattutto locale, sia ricevono mensilmente La Piaz- diventata essenziale per tutti, za nelle proprie case, portan- cittadini ed imprese”. Prospettive per 2022? “Il do il circuito ad oltre 450.000 copie recapitate mensilmente prossimo anno vedrà La Piazza ad altrettante famiglie. Sempre quale primo operatore all-news nell’ultimo biennio gli utenti de del Veneto, la prima azienda LaPiazzaweb sono aumentati editoriale presente su tutte le del 420%, arrivando oggi ad ol- piattaforme: carta, web, social, radio e tv. Sì, tre 800.000 al perché già nei mese. Il 2022 sarà un anno primi giorni Nel 2021 importante anche per di gennaio sono state 2022 le nopubblicate la testata cartacea, oltre 40.000 che arriverà alle famiglie stre redazioni produrranno notizie daldella città di Venezia 6 notiziari lole redazioni con La Piazza di Venezia cali al giorno carta e web che verranno e oltre 2.000 clienti pubblicitari. Le testate diffusi in streaming audio nelLa Piazza e LaPiazzaweb hanno la nostra testata web e in Fm registrato nel 2021 un +61% dei da un pool di radio, tra le più ricavi rispetto all’anno prece- importanti del Veneto – svela dente, che comunque aveva già Bergantin”. Una novità importante, che parte dal radicamenincrementato del 24% rispetto al 2019. Il solo portale d’infor- to de La Piazza negli oltre 60 mazione locale LaPiazzaweb comuni raggiunti con più di 50 corrispondenti che quotidiananel 2021 ha portato un +300% dei ricavi rispetto al 2020. “Non mente raccolgono oltre 80 notisiamo extraterrestri, sia chia- zie, ora diffuse attraverso le 23 ro. Il percorso di crescita si era edizioni de La Piazza, Il Vicenza già innescato e siamo riusciti a e Il Bassano, il portale LaPiazmantenerlo e anzi a rinforzarlo zaweb e le 23 pagine social lonotevolmente in questo ultimo cali. E che da gennaio potranno anno. Credo – spiega Bergantin essere ascoltate in streaming

IL 2021 IN NUMERI

L’editore Giuseppe Bergantin

+ 100.000 famiglie raggiunte a Vicenza, Treviso, Bassano e prima cintura padovana + 420% utenti web + 61% di ricavi pubblicitari Oltre 2.000 clienti pubblicati Oltre 40.000 notizie prodotte e diffuse

ed in FM. Il 2022 vedrà anche il raggiungimento di 1 milione di utenti unici mensili per LaPiazzaweb ed il rilascio in primavera dell’app La Piazza, che consentirà di essere ancora più vicini ai lettori. Ma il 2022 sarà un anno importante anche per la testata cartacea, che arriverà alle famiglie della città di Venezia con La Piazza di Venezia e che consentirà di aumentare la presenza e la copertura dei

capoluoghi del Veneto. Una società, Give Emotions, che sta crescendo molto e che continuerà a farlo anche il prossimo anno dunque, con molti talenti che già hanno portato le loro competenze e la loro motivazione e che l’azienda vuole inserire anche nel 2022, sia nelle redazioni che nel commerciale. “Questi anni difficili hanno messo a dura prova il lavoro quotidiano di tutte le aziende

e per il lavoro che facciamo, sempre a stretto contatto con migliaia di interlocutori diversi, per noi è stato ancora più difficile. Consentitemi quindi di utilizzare le nostre pagine per ringraziare - sottolinea Bergantin – tutte le persone che lavorano nel nostro gruppo e che con il loro costante e responsabile lavoro hanno contribuito al raggiungimento di questi importanti risultati”.



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on-line: DICEMBRE 2021

Salute Campagna vaccinale

Si parte con la fascia d’età 5-11 anni

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Vaccinazione nei bambini sicura ed efficace Vaccinazioni, iniziate le terze dosi con buone adesioni

Prosegue alla pag. seguente

Gli Ospedali del Veneziano fanno il pieno di “Bollini Rosa”

I disturbi dell’olfatto causati dal Covid-19 a pag 42

ampagna vaccinale per i bambini, si parte, parola del Commissario Figliuolo che ha annunciato, con la recente approvazione dell’Aifa sull’utilizzo del vaccino per la fascia d’età 5-11 anni, proprio nel corso dell’ultimo mese dell’anno la programmazione della distribuzione di 1,5milioni di dosi pediatriche di vaccino nRna-Pfizer. “Le dosi - ha spiegato in un comunicato della Struttura Commissariale – rappresentano una prima tranche che sarà poi integrata a gennaio e saranno rese disponibili a partire dal 15 dicembre, in modo che tutte le strutture vaccinali delle Regioni e Province autonome, saranno in grado di procedere alla vaccinazione dei bambini a partire dal giorno 16 dicembre”.

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Salute Salute

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Lotta al Covid

Campagna vaccinale

Vaccinazioni, si incrementa il numero Iniziate le terze dosi con buone adesioni

Si parte con la fascia d’età 5-11 anni

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ontinua la campagna vaccinale anti-Covid anche in Veneto con buoni risultati che hanno visto al centro dell’attenzione anche i più dubbiosi. E’ in aumento il numero delle persone che si recano ai centri vaccinali con accesso libero per sottoporsi alla somministrazione della prima dose di vaccino. Dato, questo, probabilmente dovuto alle ultime decisioni del Governo in merito al Natale, ma che fa ben sperare in un cambio positivo di pensiero nella popolazione. Restano tuttavia ancora numerose le persone over 12 non ancora vaccinate. A fine novembre la campagna vaccinale aveva quasi raggiunto l’86 per cento della popolazione veneta, aveva annunciato il governatore del veneto Luca Zaia, insistendo sul fatto che proprio il vaccino “è l’arma più potente che abbiamo contro il Covid”. Sempre da metà novembre è stato implementato il portare regionale per consentire la prenotazione della terza dose alle persone di età pari o superiore a 40 anni che avevano concluso da 6 mesi il primo ciclo vaccinale (prima e seconda dose). Il 22 novembre i mesi di distanza per la somministrazione della dose booster sono passati da 6 a 5 (dunque a 150 giorni dal ciclo primario). Quindi il portale è stato incrementato per permettere la prenotazione anche alla fascia d’età 18-39 che ha concluso il ciclo da almeno 5 mesi. Le vaccinazioni per questa categoria sono infatti disponibili dal 1 dicembre. E’ inoltre attivata una nuova funzionalità nel portale regionale: la possibilità per chi ha già ricevuto il primo ciclo vaccinale da 6 mesi di spo-

stare la propria prenotazione e anticiparla, secondo le nuove disposizioni che vedono la possibilità di vaccinarsi nuovamente già dopo il quinto mese. Ovviamente, l’anticipazione della vaccinazione è legata alla disponibilità dei posti ancora liberi. Rimane poi attiva la funzionalità per consentire la prenotazione della prima dose a chi vuole aderire alla campagna vaccinale. A sostegno della vaccinazione e, nello specifico, della cosiddetta terza dose è intervenuto Andrea Crisanti, direttore del dipartimento di Medicina molecolare dell’Università di Padova, il quale, intervistato al Museo della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci di Milano, ha spiegato che “la dinamica della trasmissione del Covid dipende da due fattori: il numero di persone protette e dalla durata della protezione fornita dal vaccino”. In molti ospedali italiani si sta raggiungendo una buona adesione alla terza dose e spiega: ”Il numero di persone protette non coincide con il numero di persone vaccinate perché abbiamo imparato che dopo sei mesi la protezione diminuisce in modo importante sull’aspetto della trasmissione – ha aggiunto il professore -. Una persona vaccinata è protetta dall’infezione e non trasmette per il 95%, dopo sei mesi questa protezione cala al 40%“. “Per questo motivo occorre fare la terza dose. Se vogliamo per proteggere i fragili, gli oncologici e gli anziani, occorre farla selettivamente a queste persone, ma se vogliamo invece mantenere la trasmissione bassa, la terza dose la dobbiamo fare tutti” ha concluso Crisanti.

Un annuncio incoraggiante, considerato l’aumento anche in Italia del numero dei casi di Coronavirus, soprattutto perché “questi contagi stanno interessando sempre di più la fascia più giovane della popolazione, il cui numero dei contagi rimane sempre inferiore rispetto a quello degli adulti, ma che ha visto una rapida crescita nell’ultimo periodo”, come ha avuto modo di osservare il Direttore generale dell’Azienda ospedaliera di Padova, Giuseppe dal Ben. “Si calcola – ha detto facendo riferimento nello specifico al contesto della provincia di Padova dove i casi sono più che triplicati nell’arco dell’ultimo mese - che il numero sia diventato più di tre volte superiore rispetto ai positivi del mese di ottobre, tutti tra 0 e 14 anni, che compongono tra il 20 e il 25% dei contagi complessivi di tutta la popolazione”. Con l’avvio della campagna vaccinale rivolta ai più giovani giungono anche le rassicurazioni degli specialisti dell’azienda Ospedaliera di Padova: “La vaccinazione in fascia d’età pediatrica si è dimostrata molto sicura ed efficace”. I rari casi di miocardite e pericardite sono risultati tutti reversibili e comunque 12 volte meno frequenti e gravi delle medesime patologie contratte tramite l’infezione Covid. I medici rinnovano dunque il consueto invito alla vaccinazione per tornare quanto prima ad una situazione di normalità. “Il fatto che l’Italia sia riuscita a controllare l’epidemia meglio dei paesi del nord Europa è anche perché il 75% (forse anche qualcosa di più adesso) degli adolescenti tra i 12 e i 18 anni sono stati vaccinati” ha infatti sottolineato Carlo Giaquinto, Responsabile di Infettivologia pediatrica del Dipartimento Salute della Donna e del Bambino, che ha posto l’attenzione anche al danno psicologico causato dal Coronavirus. “I bambini e i ragazzi – ha osservato -non sono andati a scuola quest’anno e come effetto indiretto non hanno vissuto alcuni aspetti della socialità essenziali per il loro sviluppo. Il numero di accessi alla psichiatria infantile è aumentato del 30%, le tendenze suicidarie tra gli adolescenti sono aumentate in maniera enorme e queste sono sicuramente conseguenze della pandemia”. “In Italia ci sono stati 39 decessi in età pediatrica per Covid e più di 200 bambini ricoverati in terapia intensiva - ha affermato Liviana Da Dalt, Direttore del Dipartimento Salute della Donna e del Bambino - certamente la malattia del Coronavirus è meno grave nel bambino rispetto all’adulto, ma non lo risparmia da un potenziale andamento grave che può portare al decesso. Sono numerosi piccolissimi rispetto alle altre fasce d’età ma il rischio esiste”.


Salute

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Otorinolaringoiatria e Coronavirus. Gli studi dell’Azienda Ospedale-Università di Padova

I disturbi dell’olfatto causati dal Covid-19 In media circa il 60% dei pazienti positivi ha problemi che dipendono principalmente da un danno dei recettori nasali e orali, con possibilità di coinvolgimento anche del sistema nervoso centrale

Ulss 2 Marca Trevigiana

Zone di rischio, dal 6 dicembre sono cambiate le regole

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n media circa il 60% dei pazienti positivi al Covid-19 ha problemi di olfatto. Questo vuol dire che in alcune casistiche questo valore raggiunge anche l’85% dei malati. Sono i dati presentati dal Professor Piero Nicolai, Direttore della Unità di Otorinolaringoiatria dell’Azienda OspedaleUniversità Padova, insieme con il direttore generale Giuseppe Dal Ben nel corso di un recente focus su Otorinolaringoiatria e Covid-19. I disturbi dell’olfatto e del gusto sono tornati prepotentemente alla ribalta con il Covid-19. I disagi di queste complicanze, osservate anche in altre infezioni virali seppure in percentuale minore, erano stati talvolta sottovalutati fino all’avvento dell’infezione SARS-CoV-2. Recenti studi hanno dimostrato che il virus colpisce il sistema olfattivo e gustativo a diversi livelli. I disturbi dipendono principalmente da un danno dei recettori nasali e orali, con la possibilità di coinvolgimento anche del sistema nervoso centrale. Le indagini per appurare la gravità delle conseguenze dell’infezione prevedono due metodologie: un’analisi soggettiva, di facile e rapida esecuzione, che consiste nella somministrazione di questionari al paziente al quale si richiede una valutazione personale dell’entità dei sintomi e dell’impatto che questi hanno sulla qualità di vita; una seconda di carattere oggettivo, sicuramente più laboriosa ma più precisa nell’esprimere il reale danno arrecato dall’infezione virale. Queste caratteristiche favoriscono l’uso più frequente del primo tipo di valutazione nella routine clinica, mentre nell’ambito di studi clinici si privilegia la seconda tipologia. Tra i molteplici studi condotti in merito, si distinguono le ricerche nate nel Nordest italiano, in particolare a Treviso, Padova e Trieste. Un gruppo campione composto da soggetti positivi è stato monitorato per 12 mesi, per studiare nel tempo l’andamento dei sintomi. Dall’esperienza è emerso che: il 64% dei positivi presentava disturbi all’olfatto nel momento della comparsa dell’infezione e che il 23% di questi aveva una perdita totale dell’olfatto (anosmia). A un mese dalla comparsa dell’infezione circa il 50% dei pazienti presentava ancora questi disturbi; a 6 e 12 mesi le alterazioni dell’olfatto sono scese rispettivamente al 20% e al 17% tuttavia con un 7% di pazienti ancora anosmici. “E’ ancora difficile stabilire all’esordio dei

sintomi quante siano le probabilità di recupero dell’olfatto che ha il singolo paziente, cioè quali siano i fattori che influenzano il risultato a lungo termine” ha spiegato il professor Piero Nicolai. Sotto la lente d’ingrandimento degli scienziati ci sono ora le nuove terapie ed i nuovi farmaci, in buona parte ancora in attesa di passare dalla fase sperimentale a quella dell’applicazione clinica. Si sta lavorando molto anche sulla riabilitazione, con particolari “ginnastiche” basate su stimoli olfattori, che stanno dando buoni risultati.

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ambiano le regole all’interno delle diverse zone di rischio che abbiamo conosciuto lo scorso anno: la zona bianca, gialla e arancione, infatti, prevedono regole differenziate per chi è in possesso del “Super Green Pass” – rilasciato solo a vaccinati o guariti di recente dal Covid – e chi ha invece il “Green Pass base”, ottenibile con l’esito negativo di un tampone. In zona rossa, invece, le restrizioni sono valide per tutti i soggetti, vaccinati e non. L’Ulss 2 della Marca trevigiana ha pubblicato e pubblicherà sulla pagina facebook una serie di infografiche con tutte le possibilità e le restrizioni in vigore per ciascuna zona dal 6 dicembre al 15 gennaio 2022: un intervento deciso dal Consiglio dei Ministri per salvare le festività natalizie, permettendo di viverle in modo più simile all’epoca pre-Covid, ma tenendo alta l’attenzione alla sicurezza. La prima riguarda la zona bianca.

“Non bisogna dimenticare l’impatto psicologico che le alterazioni di olfatto e gusto hanno nella vita quotidiana dei pazienti e non solo di chi utilizza questi senso per uso “professionale”, come cuochi e sommelier, ma di tutti noi; per averne un’idea basta pensare a quanto siamo infastiditi dai sintomi del banale raffreddore” ha continuato il professor Nicolai. “Sono dati molto importanti – ha concluso il Direttore generale dell’Azienda ospedaleUniversità di Padova Giuseppe Dal Ben - che riguardano un problema che ha colpito molte delle persone positive al Covid-19. Facciamo i complimenti ai ricercatori e ai medici che stanno portando avanti questi studi e ci auguriamo che possano esserci ulteriori sviluppi positivi per la cura di questi disturbi legati alla malattia”.

Nella foto il Prof. Pietro Nicolai, Direttore della UOC Otorinolaringoiatria dell’Azienda Ospedale-Università Padova


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Nosocomi attenti alla salute femminile. I riconoscimenti della Fondazione Onda

Gli Ospedali del Veneziano fanno il pieno di “Bollini Rosa” Nell’Ulss 3 Serenissima ne sono stati assegnati tre rispettivamente all’Angelo, al Civile, e all’Ospedale di Chioggia, promossi con il massimo dei voti. Due all’Ospedale di Mirano e a quello di Dolo

Ospedale di Piove di Sacco

Urologia: interventi laparoscopici a “paziente sveglio”

L’ospedale all’Angelo di Mestre

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uove frontiere della chirurgia all’ospedale Immacolata Concezione di Piove di Sacco (Pd) con interventi laparoscopici a “paziente sveglio”. A realizzarli è l’equipe del reparto di Urologia diretto da Luca De Zorzi che, in stretta collaborazione con quella di Anestesia e Rianimazione guidata da Gianclaudio Falasco, ha sperimentato con successo la tecnica videolaparoscopica su pazienti in anestesia peridurale, quindi coscienti e senza necessità di intubazione. Le prime operazioni sono state eseguite su un sessantacinquenne, cui è stato asportato un rene affetto da un tumore, su un settantenne al quale è stata asportata la prostata, sempre per neoplasia. “La tecnica videolaparoscopica permette di ridurre in maniera importante l’invasività dell’intervento chirurgico - spiega De Zorzi – consentendo al paziente tempi di recupero molto più rapidi rispetto alla chirurgia tradizionale”. “Le esperienze di interventi videolaparoscopici in sola anestesia peridurale sono molto rare in Italia e non solo – aggiunge Falasco - il primo intervento al mondo di “awake nephrectomy” per via laparoscopica e tecnica robotica è stato fatto alle Molinette di Torino nel febbraio di quest’anno. Sono necessarie una accurata selezione dei pazienti, una buona “expertise” del chirurgo e particolari condizioni che a Piove di Sacco si traducono in un centro dove la chirurgia laparoscopica è routinaria e dove vi è una valida esperienza di team in anestesia peridurale”. Il reparto di Urologia dell’Immacolata Concezione è nato esattamente un anno fa e si sta dotando progressivamente di tutte le tecnologie di ultima generazione. Tra queste l’ultima arrivata, l’ecografia con “fusion technique”, permette di eseguire biopsie prostatiche con grande precisione e accuratezza e va ad unirsi ad altre dotazioni tecnologiche come la videolaparoscopia 4K e il laser ad alta potenza per il trattamento della calcolosi della via urinaria e dell’ipertrofia prostatica. “L’obiettivo è che l’ospedale Immacolata Concezione fornisca al territorio della Saccisica quanto di meglio offre il panorama sanitario” conclude la direzione dell’Usl 6 Euganea “in termini di tecnologie, di competenza ed esperienza degli operatori.

li Ospedali di Venezia, Mestre Chioggia sul gradino più alto del podio; quelli di Mirano e Dolo in piazzamento d’onore: è ottimo il risultato delle cinque strutture dell’Ulss 3 Serenissima nella classifica degli ospedali italiani più attenti alla donna. “Valutati insieme alle altre strutture ospedaliere del Paese dopo anni di difficoltà mai conosciute prima - sottolinea il Direttore Generale Edgardo Contato gli Ospedali della Ulss 3 Serenissima hanno ricevuto i “Bollini Rosa” attribuiti dalla Fondazione Onda. E hanno ricevuto una pagella più che lusinghiera da questo Osservatorio nazionale che dal 2007 valuta e certifica gli ospedali attenti alla salute femminile e che si distinguono per l’offerta di servizi dedicati alla prevenzione, diagnosi e cura delle principali malattie delle donne”. Gli Ospedali dell’Ulss 3 conseguono complessivamente ben 13 “Bollini Rosa”, confermando il risultato ottenuto nel biennio precedente: premiati con il massimo dei voti l’Ospedale di Mestre, quello di Venezia, e quello di Chioggia, che si riconfermano nel ristretto gruppo dei 107 nosocomi italiani - sui circa 1200 operanti in Italia - che si fregeranno nel prossimo biennio dei tre “Bollini Rosa”; hanno ricevuto il riconoscimento di due “Bollini Rosa” ciascuno gli Ospedali di Dolo e di Mirano, insieme ad altre 172 strutture. La valutazione delle strutture ospedaliere e l’assegnazione dei Bollini Rosa è avvenuta tramite un questionario di candidatura composto da oltre 400 domande, ciascuna con un valore prestabilito, suddivise in 15 aree specialistiche più una sezione dedicata alla gestione dei casi di violenza sulle donne e sugli operatori sanitari. Un apposito Advisory Board, presieduto da Walter Ricciardi, Professore di Igiene e Sanità Pubblica,

Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma, ha validato i bollini conseguiti dagli ospedali (zero, uno, due o tre) a seguito del calcolo del punteggio totale ottenuto nella candidatura, tenendo in considerazione anche gli elementi qualitativi di particolare rilevanza non valutati tramite il questionario (servizi e percorsi speciali, iniziative e progetti particolari, ecc..). Tra i criteri di valutazione tenuti in considerazione, la presenza di: specialità cliniche che trattano problematiche di salute tipicamente

zione di un approccio gender-oriented all’interno delle strutture ospedaliere, riconoscendo l’importanza della sua promozione attraverso servizi e percorsi a misura di donna, in tutte le aree specialistiche. Qualità e appropriatezza delle prestazioni erogate dal Servizio Sanitario Nazionale, elementi indispensabili per assicurare uniformità di accesso alle prestazioni, sono evidenziate dagli ospedali con i Bollini Rosa che vengono valutati e premiati mettendo in luce percorsi inerenti sia alle specialità

femminili e trasversali ai due generi che necessitano di percorsi differenziati, tipologia e appropriatezza dei percorsi diagnostico-terapeutici e servizi clinicoassistenziali in ottica multidisciplinare gender-oriented, l’offerta di servizi relativi all’accoglienza delle utenti alla degenza della donna a supporto dei percorsi diagnostico-terapeutici (volontari, mediazione culturale e assistenza sociale) e infine il livello di preparazione dell’ospedale per la gestione di vittime di violenza fisica e verbale. “La decima edizione dei Bollini Rosa, che ha visto la partecipazione di 363 ospedali italiani e il patrocinio di 27 enti e società scientifiche – ha dichiarato Francesca Merzagora, Presidente Onda - rinnova il nostro impegno nella promo-

con maggior impatto epidemiologico nell’ambito della salute femminile, sia a quelle che trattano patologie che normalmente colpiscono entrambi i generi, nonché l’accoglienza e l’accompagnamento alle donne e i servizi offerti per la gestione di vittime di violenza. I 354 ospedali premiati costituiscono una rete di scambio di esperienze e di prassi virtuose, un canale di divulgazione scientifica per promuovere l’aggiornamento dei medici e degli operatori sanitari e per la popolazione, l’opportunità di poter scegliere il luogo di cura più idoneo alle proprie necessità, nonché di fruire di servizi gratuiti in occasione di giornate dedicate a specifiche patologie, con l’obiettivo di sensibilizzare e avvicinare a diagnosi e cure appropriate”.


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Libri

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Il personaggio. Giandomenico Cortese anima la vita bassanese da decenni con la sua attività giornalistica

Pezzi come morbida scarica elettrica Le sue riflessioni aiutano a pensare L’ultimo suo libro è un “Taccuino” di annotazioni, pensieri e spunti che partono dalla cronaca per allargare il pensiero sulle questioni più importanti. Il lavoro al Gazzettino, le rubriche su Telechiara e su La Voce dei Berici

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icuramente non gradirà, considerato il suo stile defilato e schivo, che si parli di lui, che gli si dia atto delle sue qualità umane prima ancora che professionali. Non a caso lo tirano per la giacchetta senza tregua, e tutti ricevono una disponibilità, un sorriso, una mezza giornata del suo tempo che è sempre sembrato più lungo delle 24 ore del giorno. Quando dirigeva la redazione del Gazzettino in piazzetta Jacopo da Ponte, e aveva una famiglia giovane, trovava il tempo per associazioni, impegni politici, attività ecclesiali. Poi, arrivata la pensione, il tempo messo a disposizione pare essere addirittura aumentato. Fondazioni, accademie, sodalizi culturali e responsabilità editoriali con la diocesi, e come non bastasse, eccolo anche pubblicare preziosi volumetti, interessanti perché esprimono il meglio della sua produzione giornalistica apparsa sui media nel corso dei decenni. Basti citare gli ultimi due titoli, che raccolgono i testi di altrettante rubriche curate prima per il Gazzettino, e poi per Telechiara e La Voce dei Berici. “Fatti e rifatti”, che ha dato il titolo anche al libro uscito cinque anni fa (Editrice Artistica Bassanese), era l’attesissimo editoriale della domenica che i suoi fedelissimi lettori bassanesi aspettavano e commentavano nel corso della settimana. Partiva da un fatto di cronaca o di vita, spesso di carattere sociale o politico, su cui con poche battute, sviluppava le sue considerazioni, sempre equilibrate, equidistanti e stimolanti. Facevano discutere, alimentavano il confronto e la

discussione, per maturare decisioni o ripensamenti. Una pillola di buonsenso, una morbida scarica elettrica per allontanare tentazioni di tornaconti, ipocrisie o rassegnazione, sempre in agguato nei corridoi delle istituzioni. Qualcuno si risentiva perché veniva chiamato in causa, ma non alzava la voce perché sapeva che le cose scritte, sempre con rispetto, erano vere. E allora gli conveniva desistere o valutare opportuni cambiamenti. Esaurita la stagione bassanese del Gazzettino e maturati i tempi per smettere di venire in piazzetta, il suo telefono ha continuato a ricevere richieste di collaborazione. Tra i tanti, il vescovo, che gli aveva proposto la direzione della Voce dei Berici. Progetto poi naufragato nel mare dei cavilli dell’Inpgi, la cassa pensionistica dei giornalisti. La disponibilità comunque rimase, e da qui nacquero le sue mille battute, i “Fatti e rifatti” appunto, che per oltre un anno uscirono in prima pagina sul settimanale diocesano. Quasi contemporaneamente iniziò ad apparire, all’inizio un po’ spaesato, all’interno del piccolo schermo di Telechiara, due volte la settimana, con un suo commento. Appunti di vita quotidiana, nostrana o mondiale, da cui partire per riflessioni misurate, proposte con linguaggio asciutto, con fraseggio breve e senza fronzoli, con citazioni da conservare, con una lezione finale, niente affatto moraleggiante. Anzi, sebbene il contesto e i media che ospitavano i suoi interventi fossero di area cattolica, l’intonazione degli interventi era sempre rigorosamente

laica, di chi ama la propria Chiesa e per questo la vorrebbe migliore (uno tra i tanti titoli “Chiesa ricca, chiesa vecchia”). Così come vorrebbe migliore, più giusta e attenta, la propria comunità economica (“Se le banche trascurano l’equità”) e sociale (“Una società senza abbracci”). Giusto un anno fa, usciva quindi “Il taccuino” (Attilio Fraccaro Editore), 120 pagine di “asterischi, appunti, spunti, idee, annotazioni pensieri stimolati da fatti di cronaca, raccolti nel tentativo di percorrere insieme una parte del proprio cammino nel sentiero di una fede, testimoniata nella quotidianità, accompagnata dall’ascolto di preziosi silenzi…” come annuncia la

prefazione. E aggiungendo un’ulteriore citazione, eccone una per questo tempo di Natale, attuale più che mai. “Natale non è l’incontro con l’avere. È l’incontro con l’amore. E l’amore non fa violenza. Apre le porte, accoglie, accompagna la misericordia. Ancora troppi Bambini piangono, soli, abbandonati, senza casa e affetti, muoiono di fame, sotto le bombe, in viaggi di mare… Natale non è appena un presepe… Il Natale torna, e illumina di fede, grande onda del nostro mistero”. Firmato Giandomenico Cortese. Ora sapete il suo nome, semmai non lo aveste ancora intuito. Silvio Scacco

Un’immagine di Giandomenico Cortese e la copertina dell’ultimo libro che raccoglie le sue riflessioni


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Film e serie tv visti da vicino

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a cura di Paolo Di Lorenzo

Gomorra, è tempo di resa dei conti

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er “Gomorra” è tempo di resa di conti. L’epopea criminale nata da un’idea di Roberto Saviano e tratta dal suo omonimo romanzo inaugura la sua stagione conclusiva. Su Sky è in onda il quinto atto che promette lo scontro finale tra Gennaro Savastano (Salvatore Esposito) e il redivivo Ciro Di Marzio (Marco D’Amore), quest’ultimo protagonista del film midquel “L’immortale”. “Per tutti noi che ci abbiamo lavorato, Gomorra è stata un’esperienza

segnante”, commenta il regista Claudio Cupellini, dietro la cinepresa della quinta stagione insieme al protagonista Marco D’Amore, tracciando un bilancio di questi otto anni. Citando Francesca Comencini, tra le registe storiche della serie, Cupellini afferma: “Non può non esserci un prima e dopo Gomorra”. La quinta stagione racconta che la guerra tra il clan Levante e Patrizia ha disseminato distruzione per tutta Na-

poli. Gennaro è costretto alla latitanza, allontandosi dalla moglie Azzurra (Ivana Lotito) e dal figlio Pietro. Per sfuggire alle autorità, Genny può contare sull’aiuto di Don Angelo detto ‘O Maestrale (Domenico “Mimmo” Borrelli), il misterioso boss di Ponticelli che potrebbe riconsegnare Secondigliano nelle mani di Savastano. Tutto cambia quando la verità viene a galla: Ciro Di Marzio è vivo e si trova in Lettonia. Il fratello che Genny credeva di aver ucciso è scampato alla morte, ancora una volta: è ora di regolare i conti una volta per tutte. La quinta stagione torna alle origini della serie per esplorare le radici del rapporto che lega don Gennaro e l’Immortale. Non è soltanto l’odio a unire i due personaggi: “Ciro e Genny sono la dimostrazione che è possibile amarsi anche in guerra” riflette il protagonista Marco D’Amore. Ritornare al passato per raccontare la fine: questa è la parabola conclusiva di Gomorra. Quanto al futuro della saga, gli sceneggiatori non si sbilanciano. Nonostante il successo internazionale della serie, il sipario calerà sul mondo di Gomorra, almeno per un po’. “Qualora dovesse esserci una continuazione – spiega Leonardo Fasoli, che con la moglie Maddalena Ravagli è head writer della serie – si potrebbe esplorare Scampia prima dell’arrivo di Gennaro Savastano, andando indietro nel tempo per raccontare la camorra degli anni Sessanta e Settanta”.

Torna Dexter, ma... si muore dalla noia C

hi non muore si rivede. Michael C. Hal torna a vestire i panni di Dexter Morgan, l’anatomopatologo della scientifica nonché serial killer più amato d’America. A nove anni da quel finale che lasciò l’amaro in bocca agli appassionati della serie, “Dexter” riaffiora su Sky con una miniserie in dieci episodi affidata a Clyde Philipps, storico showrunner (ossia responsabile creativo giorno per giorno della serie) nelle prime quattro stagioni. La vicenda ritrova il protagonista a una decade di distanza dalla sua ultima apparizione. Oggi conduce un’esistenza banale sotto le mentite spoglie di Jim Lindsay, pacifico e affabile dipendente del Fred’s Fish Game che vive nella cittadina di Iron Lake, a nord di New York. Dexter continua a dedicarsi alla sua distorta vocazione: uccidere assassini rimasti impuniti dalla legge. Quando una serie di omicidi sconvolge la sua comunità, il serial killer avvertirà il bisogno di prendere la situazione in mano.

Alla porta di Dexter si presenta suo figlio Harrison (Jack Alcott), ormai adolescente. La somiglianza è impressionante: e se il ragazzo avesse ereditato dal padre il suo lato più oscuro? Tra i volti di ritorno dalla serie originale c’è Jennifer Carpenter, che torna a vestire i panni di Debra Morgan, sorella del protagonista, e John Lithgow nelle vesti del Trinity Killer, antagonista della quarta stagione. Nessun franchise è esente dalla feb-

bre dei revival che ha travolto Hollywood nell’era dello streaming. I telespettatori sono contesi tra piattaforme, canali lineari e social network. Servono titoli di grande richiamo per suscitare curiosità in questa guerra all’ultima pupilla. Lo scopo principale di queste operazioni nostalgia è quello di valorizzare i titoli già presenti in catalogo: per prepararmi ai nuovi episodi, riguardo le passate otto stagioni. Nel caso di “Dexter: New Blood”, questo il titolo, la miniserie sembra voler porre rimedio al declino editoriale delle ultime stagioni della serie originale, quasi una excusatio non petita rivolta ai fan che hanno seguito fedelmente la serie dal 2006 al 2013. L’esecuzione è valida, ma si fatica a capire quale sia il pubblico di questo prodotto. Sono gli appassionati della serie, oppure nuove, potenziali schiere di spettatori? Senza trovare la propria strada, “Dexter: New Blood” resta incastrato in un milieu dove la noia è dietro l’angolo.

Quinto atto dell’epopea criminale, un ritorno al passato per raccontare lo scontro finale





Gastronomia

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Il personaggio. A Ca’ Sette con il pesce il cuoco esprime il meglio della sua conoscenza e creatività. Da non perdere la sua serata champagne

Grazie ad Alex il mare arriva a Bassano La storica villa, oggi di proprietà della famiglia Zonta, accoglie uno dei ristoranti più interessanti di Bassano. Le capacità di Alex Lorenzon ne fanno un riferimento di prim’ordine nella ristorazione bassanese

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ono molti i motivi che giustificano una lode per questo ristorante, a iniziare dalla villa settecentesca in cui ha sede (di proprietà delle sorelle Sette, ecco il perché del nome), passando per la Storia che ha visto questi locali sede dello stato maggiore napoleonico. La storia racconta che l’edificio fu il quartier generale degli ufficiali di Napoleone durante le battaglie della Campagna d’Italia a cavallo tra Settecento e Ottocento. Avevano scelto il luogo adatto, perché ancora oggi dal parco – magari durante una cena all’aperto nella bella stagione – si ammira lo skyline di Bassano: a loro interessava per motivi militari, a noi per il panorama incantevole. La struttura è di proprietà della famiglia Zonta. Ma riguardo alla cucina, basta dire che Alex Lorenzon è una garanzia per la varietà e la qualità delle proposte. Alex ha una solida formazione alle spalle e ha maturato una sicurezza invidiabile. Da quasi vent’anni il cuoco crea piatti, governa l’azienda e stimola il gusto di chi si siede alla sua tavola con felici intuizioni e abbinamenti riusciti soprattutto sul tema del mare. È vero che per gli irriducibili esistono piatti di carne (filetto di sorana, tartare di

manzo, carrè d’agnello) ma è il menu di pesce che dimostra la mano sapiente del cuoco. La sua cucina di mare affascina, in sintesi. Il risotto mantecato agli scampi, il “gran fritto alla venexiana”, l’astice blu, il tonno scottato sono esempi di una mente che dimostra grande versatilità e conoscenza del fondamentali. I sapori sono pieni, affondano nella memoria. Grazie poi a un tocco di creatività sempre presente, Alex offre una

sfumatura di vivacità che rende le pietanze più contemporanee e interessanti: come il granchio, avocado e capasanta, oppure il “rombo al verde”. Se capitate nella stagione degli asparagi non si possono perdere quelli “alla bassanese” (cioè con l’uovo) oppure il risotto, che spicca nella degustazione predisposta ad hoc per gli asparagi. Un altro classico del locale è anche il menu degustazione di pesce. La cantina è ben organizzata e pensata, il

servizio inappuntabile: 250 le etichette, da quelle locali allo champagne. A proposito di champagne, tra fine giugno e gli inizi di luglio è imperdibile la “serata champagne” che ogni anno il cuoco di Ca’ Sette organizza, dedicandola a una casa di produzione. Sfilano etichette importanti, declinate nelle loro differenti varietà, accompagnate da piatti di pesce di fresca vivacità e brillante esecuzione. Antonio Di Lorenzo

Nella foto, Alex Lorenzon, un piatto preparato da lui con protagonista lo scampo e un altro piatto con granchio, avocado e capasanta


Oroscopo

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Ariete E’ impellente la necessità di uscire dalla solita routine, di vincere il grigiore invernale con nuovi progetti a colori

Dicembre

Toro Organizzazione e relax sono le parole ricorrenti di questo mese. Necessario staccare la spina per qualche giorno prima di ripartire con le idee chiare e ben ordinate

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Bilancia La vostra pazienza sarà messa alla prova ma potete superare ogni difficoltà con un po’ di umorismo e tanta comprensione. Come sempre saprete ritrovare il vostro sano equilibrio

Scorpione

Il calore delle feste e il riposo per affrontare l’anno che sta per iniziare

Avete fatto il carico di energia e ora siete alla ricerca di nuove attività e nuovi spunti. Anche dal punto di vista fisico vi sentire in gran forma

Gemelli

Sagittario

Le vacanze natalizie rappresentano l’occasione giusta per ritrovarsi con vecchi amici persi di vista da tempo e dedicarsi alla famiglia

State programmando alla grande il vostro pranzo di Natale, tutto dev’essere perfetto per vivere in armonia le vostre feste

Cancro

Capricorno

Siete alla ricerca di luoghi solitari e appartati, dove evitare il tran tran quotidiano e tranquillamente godersi una parentesi di meritato riposo

State entrando nella vostra fase migliore che vi consentirà di conseguire risultati stupefacenti nel lavoro ma anche in società

Leone

Acquario

Sempre in cerca di compagnia e di nuove amicizie. Vi butterete a capofitto in progetti da tempo coltivati, avete tanta energia e buone intenzioni

Gli addobbi natalizi vi mettono malinconia e vi fanno storcere il naso. Cercate sintonia nell’intimità di rapporti con amici stretti e familiari

Vergine

Pesci

Siete alla ricerca di affetti e un po’ di calore per combattere la solitudine degli ultimi tempi. L’atmosfera delle festività natalizie vi aiuterà a sentirvi coccolati e protetti

Coltivate grandi sogni e buone aspettative per il nuovo anno. Siete fiduciosi e ottimisti. Ora si tratta di vedere come sarà il futuro prossimo. La speranza non manca


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