della Bassa Padovana
Periodico d’informazione locale. Anno XX n. 104 - Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (convertito in Legge 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, NE/PD
Montagnana Centro Veneto Servizi, utili e investimenti
Società Il ministro Kyenge, tra storie di razzismo e integrazione pag.
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www.lapiazzaweb.it
Este, iniziativa Idee giovani dagli universitari per il centro storico
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L’intervento
Monselice, volto nuovo in via 28 aprile
Digiuno per la madre terra di Don Albino Bizzotto*
Il cantiere di via 28 Aprile era il più atteso e sperato degli ultimi dieci anni. Ecco perchè l’inaugurazione della principale arteria del centro storico rimessa a nuovo, è stato un evento delle grandi occasioni. La via va da Piazza Mazzini al Campo della Fiera ed era ormai in uno stato totalmente indecente. pag. 8
arriva la tares controlli catastali
Tassa si, tassa no. Prima Imu, poi Tares, ma forse service tax, oppure Taser. Ma comunque si chiami la tassa sui rifiuti va pagata e quest’anno è stata arricchita da una maggiorazione da versare direttamente allo stato. E proprio a causa di questo surplus gli sportelli della Padova Tre sono stati presi d’assalto. pag. 12 10%
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Cementificio chiuso infuria la polemica
Entro la fine dell’anno stop alla produzione A Monselice centinaia di operai in bilico
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i avvicina la fine della querelle sull’Italcementi. Ma con un finale drammatico: lo stabilimento del gruppo Pesenti ha deciso di chiudere i battenti entro fine anno. Con la conseguenza più devastante di lasciare a casa i lavoratori. L’ultima ipotesi infatti, era il “Progetto 2015” con il declassamento a centro di macinazione, con 34 operai attivi e 68 in cassa integrazione, e decisioni sul futuro dell’impianto rinviate al 2015. Una proposta che era arrivata all’indomani del no definitivo al progetto
del Revamping dibattuto in tutte le sedi per mesi e mesi. Insomma, alla fine del valzer, la cnclusione è la peggiore che si potesse ipotizzare. L’emergenza è arrivata anche sul tavolo del Governatore Zaia tramite il sindaco Francesco Lunghi. “Il Presidente ha confermato che è molto preoccupato per la situazione occupazionale che con questa chiusura si verrebbe a creare – ha spiegato Lunghi - Ha condiviso in pieno tutte le preoccupazioni per questa emergenza e abbiamo parlato di tutti i possibili percorsi
per salvare i posti di lavoro”. Ora la strada è tutta in salita, ma l’unica via percorribile sembra essere quella di una legge speciale per l’area dei cementifici che garantisca i posti di lavoro. “Questo è l’esito di una vicenda simbolo della deriva anti-industriale che nel nostro Paese mortifica chi ha ancora il coraggio di intraprendere e di fare investimenti – ha dichiarato il presidente di Confindustria Padova, Massimo Pavin – C’è stata una sistematica opposizione al progetto di revamping dello stabilimento”. pag. 8
erché partire con un digiuno a sola acqua a tempo prolungato la sera di ferragosto? È stata la domanda più ricorrente. Per due motivi principalmente: ad agosto sono ferme le attività produttive e istituzionali ma anche dei comitati. Un’azione personale non intralciava e non si metteva in concorrenza con nessun’altra iniziativa in corso. Ad agosto ci sono poche informazioni “appetitose” per i mezzi di comunicazione. Un’iniziativa un po’ choc può trovare accoglienza. E così è stato, grazie anche a una mobilitazione spontanea di riconoscimento della validità delle motivazioni e di condivisione dell’esperienza. Da subito non mi sono trovato isolato. È stato un crescendo, come si fosse levato il tappo di una bottiglia. Sono molte le persone in Italia che ritengono importante un cambio di rotta culturale e pratica rispetto al consumo di suolo (cemento, asfalto, abbandono) e alla cura e custodia della terra, accettando il punto di vista della natura, imparando anche la sua “grammatica”. Sono molte le persone che soffrono per le speculazioni e le distruzioni ambientali calate dall’alto con megaprogetti voluti da un’imprenditoria collusa molto spesso con or-ganizzazioni malavitose, comunque corrotta e bulimica finanziariamente. * fondatore dell’associazione “Beati i Costruttori di Pace”
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L’Intervento Gli anni ’90, anni dell’immigrazione e della politica semplificata di Mauro Gambin* SPACCIO DI FABBRICA VIA DEL COMMERCIO, 12 - ROVIGO Loc. BORSEA AREA COMMERCIALE LA FATTORIA - TEL. 0425 474954 dormiflex.rovigo@dormiflex.it - www.dormiflex.it
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egli anni ’90 i veneti hanno iniziato a conoscere il fenomeno chiamato immigrazione. In precedenza avevano conosciuto solo il suo opposto, ossia l’emigrazione.
* direttore@lapiazzaweb.it
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L’intervento
Digiuno per la madre terra
Il plauso di Lazzarini (Lega)
parco colli euganei salvati gli stipendi
“La Regione ha mantenuto il proprio impegno e ha sbloccato la difficile situazione del Parco Colli Euganei, garantendo la copertura economica degli stipendi dei lavoratori e la salvaguardia del Parco stesso”. E’ il commento della consigliera regionale Arianna Lazzarini dopo l’approvazione della delibera di Giunta che stanzia 500 mila euro in favore degli operai forestali del Parco. “Pur nella ristrettezza di risorse economiche – ha detto Lazzarini –, la Regione è riuscita a fronteggiare la grave vicenda del Parco Colli. Confidando che per il futuro sarà migliorata la procedura relativa alle spese di investimento destinate ai parchi regionali”.
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I due motivi principali che mi hanno spinto al gesto sono state: situazioni di emergenza del pianeta e del Veneto e la sordità e l’ottusità politica spesso con illegalità dei governanti rispetto alla ragionevolezza delle proteste e delle proposte dei vari comitati. Da due anni sto seguendo i dati della impossibilità per il pianeta di stare al passo con la pressione dei consumi umani. Quest’anno il 20 agosto è stato il giorno discrimine. Il pianeta è proprio esausto. Il fatto che nessuno se ne preoccupi, perché il problema è di tutti e quindi praticamente di nessuno, non rende meno grave la situazione reale; non si parla di opinioni, ma di dati allarmanti. Il Veneto è la Regione più cementificata d’Italia e da 20 anni procede a un consumo di suolo alla velocità di 38 ettari al giorno sottratti all’uso agricolo del territorio. Il Veneto con la pianura padana è una delle regioni più inquinate e più inquinanti d’Europa. La cementificazione riguarda anche i terreni più fertili in una pianura che è tutta un’unica città diffusa con il territorio agricolo tutto frantumato. Anche l’acqua che è la risorsa più preziosa rimane un bene precario per l’incuria e per le opere che mettono a rischio le stesse falde. Siamo ormai a una emergenza così vasta e devastante che la Regione stessa avverte la necessità di un maggior rispetto e tutela del territorio. Il guaio però sta nel fatto che già è stata approvata una quantità tale di progetti cemento – asfalto da far rabbrividire. 30 progetti di strade – autostrade, 7 progetti di ospedali o nuovi o rinnovati, 3 progetti marittimi. Tutti in project financing, cioè opere pubbliche con capitale privato. Significa indebitare tutta la popolazione, compresi i bambini che ancora devono nascere, per oltre trent’anni solo per pagare gli interessi degli investitori privati. Siamo all’assurdo. A questo vanno aggiunti i mega progetti esclusivamente privati come Motor city, Veneto city, Tessera city, Città della moda. La distruzione ambientale è assicurata. È stata chiesta una moratoria ai responsabili politici. Impossibile. “Non si può ritornare sulle decisioni prese” è stato risposto. Il Veneto concorre in prima fila all’emergenza del pianeta. Da anni seguo le vicende e il lavoro dei comitati. Sono le sentinelle e i parafulmini della popolazione. In questi anni hanno sviluppato competenze straordinarie anche in campo tecnico e giuridico. Accanto ai no alle grandi opere, decise con le scelte più impattanti, perché più redditizie, hanno sempre offerto soluzioni alternative ragionevoli. Hanno combattuto sempre l’illegalità e soprattutto non sono mai stati portatori di interessi privati o particolari. Oggi c’è un’effervescenza straordinaria di comitati. Il digiuno intrapreso ha suscitato una vivace partecipazione, perché tutti hanno compreso che non riguardava il protagonismo della mia persona, ma il motivo serio per cui tutti erano impegnati. Ne è nata una duplice iniziativa. Da una parte anche persone delle istituzioni (come la sindaco e la giunta di Marano Vicentino) hanno assunto il digiuno come modalità forte anche per le loro priorità politiche in campo ambientale. Dall’altra mai mi sarei sognato di chiedere agli altri di digiunare, come gesto comunitario lotta. È venuto avanti spontaneamente come scelta delle persone più impegnate dei comitati. Per me una sorpresa commovente. Così ci troveremo un settembre con digiuni puntuali nelle località con particolari problemi ambientali e l’ultimo weekend, 28-29 settembre, con un digiuno generalizzato regionale. Per concludere tutti insieme il 9 ottobre a Palazzo Balbi a Venezia, sede della Giunta regionale, per chiedere a gran voce “moratoria” alla colata di cemento e asfalto programmata.
Domande entro il 10 ottobre
contributo veneto per i libri scolastici Si potranno inoltrare via web, fino al 10 ottobre, le domande per ottenere il contributo regionale “Buono-libri”, erogato dal Comune con fondi dello Stato, che viene concesso alle famiglie degli studenti iscritti all’anno scolastico 2013/2014 per l’acquisto dei libri di testo adottati dalle scuole nell’ambito dei programmi di studio - dizionari esclusi -. Il contributo copre in tutto o in parte la spesa sostenuta e documentata, dipende dal numero di domande pervenute e dalle risorse disponibili. Per tutte le informazioni www.padovanet.it Fino al 4 ottobre
FESTIVAL VENETO CONCERTANTE
Appello degli albergatori
Terme euganee segnaletica da rifare
Prosegue fino al 4 ottobre il Festival Veneto Concertante, la rassegna musicale promossa dall’Associazione Quadrivium, che svolge un importante ruolo di coordinamento tra arte, spettacolo e realtà locale. Alcune delle più belle ville, abbazie e castelli del Veneto faranno da cornice ad un tour capace di toccare più realtà della regione, che per l’occasione divengono un diffuso palcoscenico.
Sono quasi 80 le pagine che compongono il dossier elaborato dagli uffici dell’Associazione Albergatori Termali Abano Montegrotto intitolato “Indicazioni stradali, cartellonistica e viabilità per raggiungere le Terme Euganee”, “Sempre più sono i clienti che, una volta a Padova, chiamano l’albergo lamentando la fatica nel raggiungere il Bacino Termale Euganeo e facendosi indicare la strada”.
Per i vigili di Padova
Padova, restauro completato
violenza domestica arriva il corso
Completato il restauro di 12 statue di Prato della Valle a Padova. Tra le prime quelle di Sicco Rizzi, detto Polentone, e Alessandro Orsato. “La manutenzione straordinaria di dodici statue sul lato verso via Roma e il Santo è praticamente conclusa - spiega l’assessore all’Edilizia Luisa Boldrin - Gli interventi non erano urgenti, infatti delle circa 80 statue che circondano l’Isola Memmia solo un paio richiedevano un intervento importante”. L’Amministrazione padovana ha speso 150mila euro e ora saranno ripulite altre sette statue.
Maltrattamenti in famiglia, violenza sessuale, atti osceni, contrari alla pubblica decenza, persecutori, compreso lo stalking condominiale, le molestie. Questi i contenuti sui quali verterà il percorso formativo che coinvolgerà una settantina di persone tutte appartenenti al reparto territoriale del Comando di Polizia Locale di Padova. Catia Zanforlin, vice commissario del Corpo e Alessandra Boscardo, funzionario dei Servizi sociali del Comune, saranno le docenti del corso che si terrà nella sede del Comando, in via Gozzi. Obiettivi sono quelli di puntare sulla prevenzione per cercare di ridurre le situazioni complesse.
ripulite le statue in prato della valle
Bassapadovana monselice Sulla chiusura del cementificio posizioni diverse pag.
acquedotto
Provincia trasporto pubblico
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“Diffidate di chi vi dice che la qualità dell’acqua non è affidabile” pag. 11
Aps - BusItalia i pendolari vogliono la fusione pag. 18
cultura padovana
Cinquantacinque anni con la musica dei Solisti Veneti pag. 23
Regione territorio Un piano nazionale contro lo smog in Valpadana pagg. 26-27
Vendemmia 2013
Il vigneto veneto tiene le posizioni, qualità discreta pag.
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Questa edizione raggiunge le zone Montagnana, Monselice, Este, per un numero complessivo di 12.504 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 22120
Venezia Padova Rovigo Treviso
Periodico fondato nel 1994 da Giuseppe Bergantin
REDAZIONE:
Direttore responsabile
Mauro Gambin direttore@lapiazzaweb.it Ornella Jovane o.jovane@lapiazzaweb.it Chiuso in redazione il 29 agosto 2013 Centro Stampa: Rotopress International Loreto, via breccia (An)
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4 Argomento del mese SOCIETÀ Oltre quattro mesi di insulti e reazioni di tipo razzista indirizzati al ministro dell’Integrazione Kyenge: si tratta di un attacco personale all’esponente del governo di origine congolese con cittadinanza italiana o è il tema dell’integrazione che crea disagio? L’Italia è un Paese razzista? A che punto è il processo d’integrazione? E come si comporta il Veneto? Storie di avvenuta integrazione
L’Italia fra storie di integraz
di Ornella Jovane
“S
e proprio dobbiamo trovare qualcosa di stupefacente nella nomina di Cècile Kyenge a ministro della Repubblica italiana, allora possiamo chiederci perché non sia stata scelta per la Sanità, considerata la sua lunga esperienza professionale nel settore”. L’osservazione è della professoressa Leila El Houssi, storica dei paesi islamici e già docente di sociologia dei diritti Umani all’Università di Padova e coordinatrice organizzativa del Master Mediterranean studies presso la Facoltà di Scienze Politiche di Firenze, che abbiamo intervistato sui temi dell’immigrazione, razzismo e integrazione in Italia. Di fronte alle reazioni di sdegno e rifiuto suscitate dalla presenza di un ministro di colore nel governo italiano delle larghe intese, Leila El Houssi, nata in Italia da padre tunisino e madre italiana, invita a considerare la situazione con maggiore serenità e a ricondurla nella normalità dei fatti che possono accadere ad un popolo che si avvia, inevitabilmente, ad avere sempre più una composizione multietnica. Sono passati più di 4 mesi dalla investitura di questo governo e, fra le tante questioni che esso ha sollevato, c’è appunto quella legata alla presenza di un ministro, Cècile Kyenge, che non ha un nome italiano e per lo più ha la pelle nera, chiamata peraltro ad occuparsi di integrazione. Una scelta che ha scatenato, soprattutto in una certa parte politica, aspre reazioni da parte di singoli parlamentari, dirigenti, amministratori, consiglieri locali e nazionali. Reazioni anche razziste con linguaggi e atteggiamenti non di rado violenti ed eccessivi. L’integrazione è un tema impegnativo e difficile ma davvero così “indigesto” agli italiani? E perché tanta insofferenza verso il ministro Kyenge, di origine congolese con cittadinanza italiana? Siamo un popolo razzista?
“Distinguerei tra politica e società - è la risposta della professoressa El Houssi E’ vero che ci sono dei movimenti politici che si pongono contro l’immigrazione e fanno di questa ostilità una bandiera ideologica per acquisire consensi, ma la società italiana è un’altra cosa. Non è, secondo me, razzista. E come potrebbe esserlo se storicamente è stata una società di emigranti. In particolar modo i veneti che, attingendo dal vissuto della propria famiglia, più o meno tutti hanno almeno una storia di emigrazione da raccontare”. “Basterebbe soltanto voltarsi in dietro - prosegue la docente - e ripercorrere quella pagina del proprio recente passato per comprendere con maggior chiarezza quella che è la realtà dei migranti di oggi. Basterebbe cioè che la politica trovasse le modalità per far sì che il fenomeno dell’immigrazione fosse chiaro in tutta la sua complessità. Occorre smetterla, come sostiene il presidente della Camera dei Deputati Laura Boldrini, di banalizzare strumentalmente l’immigrazione riducendola semplicisticamente ad una questione legata alla sicurezza e alla clandestinità”. “L’integrazione - prosegue - è un processo assai complesso e dai molteplici risvolti: culturale, giuridico, sociale... E’ sul piano culturale che va proposta la ricchezza della “contaminazione” che produce risultati interessanti e arricchisce. Spesso, invece, prevale la cultura della paura e del sospetto nei confronti dell’altro. Soprattutto in una fase di crisi economica come quella che stiamo attraversando l’altro può spaventare. La reazione impulsiva è quella di arroccarsi nei propri costumi, nella propria cultura e difenderli temendo che la condivisione con l’altro possa contribuire a far perdere qualcosa di sè”. Da dove cominciare allora per allontanare la paura? “Dalla cultura e quindi dalle scuole, a partire da quelle dell’infanzia. Il tema
lo sport, specchio della societÀ
Nel calcio, dai cori razzisti negli stadi agli esempi d’integrazione con la nazionale
I
l contrasto al razzismo è uno dei temi che caratterizzerà in Italia la stagione calcistica e il campionato appena iniziato, dai dilettanti alla massima serie. Lo ha assicurato il presidente Figc, Giancarlo Abete, determinato ad allontanare dagli stadi chi, con cori razzisti e insulti offensivi, punta ad attaccare i giocatori di colore, con la finalità di provocarli e indurli ad allontanarsi dal campo di gioco, come del resto hanno fatto già Boateng e Constant. Quest’anno però le dure norme, quelle volute da Michel Platini, sono in vigore anche in Italia e i provvedimenti sono temuti: i cori razzisti avranno come prima conseguenza la chiusura di un settore dello stadio e, se si dovessero ripetere, si procederà ad interdire tutto lo stadio ai tifosi, oltre ad una multa di 50mila euro. A farsi parte attiva di questa battaglia anche il ministro Cècile Kyenge che, insieme con la Lega calcio e gli altri organi di governo dello sport, ha avviato la sua campagna di sensibilizzazione e di iniziative culturali contro il razzismo negli stadi. All’atteso esordio del campionato di serie A, il 24 agosto scorso, con il primo incontro ad alto rischio di cori razzisti Verona-Milan per via della presenza di Mario Balotelli non proprio “amato” dai tifosi veronesi, il ministro ha lanciato i suoi primi appelli perché “tutti gli attori coinvolti, in campo e fuori, facciano squadra per debellare questo cancro”. Dal calcio tuttavia possono venire anche esempi d’integrazione, come accade per la nostra nazionale, elogiata dalla stessa Kyenge a Torino l’8 settembre scorso dove gli azzurri di Prandelli si trovavano in ritiro per preparare la sfida contro la Repubblica Ceca. Il ministro li ha definiti “modello di quello che dovrebbe essere l’Italia di domani” . O.J.
dell’integrazione dovrebbe essere affrontato con maggiore insistenza e convinzione. Del resto è proprio a scuola che il processo di integrazione può avvenire con maggiore spontaneità. I bambini pur parlando lingue diverse, o provenendo da culture diverse, sono in grado di stabilire con facilità canali di comunicazione e di condivisione di esperienze attraverso il gioco”. A che punto è il processo di integrazione in Italia? “L’integrazione è un processo inesorabile che è in atto nella nostra quotidianità, anche in Italia, dove la società sta profondamente cambiando. Certo in Italia il processo è più lento rispetto ad altri Paesi, siamo alla seconda generazione. Lo possiamo definire un processo spontaneo che si realizza dal basso, verso il quale la classe politica, a prescindere dagli orientamenti, fino ad oggi è stata latitante. La scelta di Cècile Kyenge quale ministro dell’Integrazione è dunque un segnale importante della politica perché fa capire che l’Italia non è un Paese chiuso, al contrario aperto e dentro la multiculturalità. Intendiamoci non è solo un simbolo di forte impatto mediatico, ma una donna di lunga esperienza che da anni opera nelle associazioni contro il razzismo. Non mancano tuttavia le voci di dissenso, espressione di quella parte che vorrebbe continuare a portare avanti una politica di chiusura e timore dell’altro, ma l’Italia sta cambiando”. Come? “Ci sono gli immigrati di seconda generazione. E’ fondamentale sensibilizzare gli italiani al tema del Ius Soli: quanti bambini nascono in questo paese e non possono essere cittadini italiani? “Sta per piovere” è un film di un giovane regista Haider Rashid, nato in Italia
Argomento del mese 5 Razzismo
In alto il ministro Cècile Kyenge più in basso la professoressa Leila El Houssi
zione ed episodi di razzismo da padre iracheno e madre italiana, che racconta la vicenda di un ragazzo, nato e cresciuto in Italia, da genitori algerini che, a seguito di una serie di disavventure che colpiscono il padre rimasto senza lavoro e per questo senza permesso di soggiorno, è costretto a ripensare alla propria esistenza. Cosa fare? Rimanere da clandestino nella “sua” Italia o seguire i genitori in Algeria, una terra a lui sconosciuta, per aiutare la sua famiglia a ricostruirsi, un’altra volta, una dimensione in cui vivere? Un tema che l’Italia deve
istituzioni
L
affrontare”. Cosa ne pensa del Veneto? “In Veneto c’è una grande solidarietà a livello sociale. Esistono numerose associazioni e realtà di volontariato che sono in grado di esprimere una solidarietà più profonda e radicata rispetto ad altre regioni, magari politicamente orientate verso scelte di accoglienza più marcate. La società veneta è in grado benissimo di accogliere gli immigrati”.
Interviene il governatore Zaia sul problema clandestini
“KYenge chieda l’aiuto dell’europa”
’incontro preannunciato fra il governatore del Veneto Luca Zaia e il ministro per l’integrazione Cecile Kyenge alla fine non c’è stato, nè alla festa della Lega nè alla festa del Pd. Il governatore Zaia tuttavia ha avuto modo di intervenire in più occasioni sul tema dell’integrazione, in un confronto col ministro Kyenge, che si è tenuto a distanza. Egli ha ribadito la necessità di un intervento Ue per gestire i flussi di clandestini diretti anche verso la nostra regione. Zaia, chiarisce il suo pensiero dopo che nelle scorse settimane il ministro aveva affermato che l’Europa non può lasciare sola l’Italia a gestire i flussi di immigrazione. “Vorrei poter dire al Ministro Kyenge - dice Zaia - benvenuta fra noi. Si è accorta che l’immigrazione clandestina, che sta scaricando ogni giorno centinaia di disperati e nuovi schiavi sulle coste italiane, è un
problema di tutta l’Europa”. “Il ministro ha compreso- ribadisce- dunque qual è il problema: quello di una Unione Europea in cui i paesi cosiddetti forti compiono e hanno compiuto (la Francia non più tardi di tre anni fa) strage di diritto e di legalità chiudendo le frontiere e sospendendo Schengen a seconda delle convenienze. Il commissario europeo Malmstrom, risponda della latitanza dell’Europa”. “Il ministro Kyenge dice di essere per la mediazione e l’incontro, per risolvere i problemi – conclude Zaia . Piuttosto che lanciare proclami, come quello sullo ius soli, ci dica dunque quali sono le linee del suo ministero. E piuttosto che perdere tempo alimentando guerre ideologiche, vada a Bruxelles a protestare con vigore. Capiremo come desidera muoversi e soprattutto di cosa vuole discutere. Noi siamo sempre pronti a farlo”. A.A.
Le reazioni politiche
“Ora è tempo di integrazione” R
azzismo, un male oscuro che attraversa le società, la storia e le popolazioni. Anche in Veneto fino a qualche decennio fa (e ora purtroppo di nuovo) terra di emigrazione, il fenomeno si è presentato con episodi davvero preoccupanti soprattutto contro gli immigrati che da qualche anno arrivano, qui per lavorare, ma che spesso sono anche protagonisti di brutti episodi di criminalità. Con questo “mostro” che nel secolo scorso, nelle sue forme più estreme ha dato origine a ideologie terrificanti come quella nazista, bisogna confrontarsi, e lo fanno anche i politici ed esponenti della società del nostro territorio. Il primo ad intervenire nelle scorse settimane dopo le offese al ministro Kyenge è stato il sindaco di Verona Flavio Tosi. Insulti che erano arrivati via facebook proprio da esponenti di rilievo della Lega Nord (Roberto Calderoli e Daniele Stival). “Le porgo le mie scuse - ha detto Tosi in un incontro con la Kyenge proprio a Verona - se qualcuno della mia parte politica l’ha offesa e se qualcuno non le ha fatte, fermo restando che in democrazia si possono avere idee diverse, ma il rispetto come ministro e soprattutto come persona e come donna è una cosa dovuta”. Il sindaco ha poi auspicato che il confronto “vada fatto sui contenuti per evitare polemiche inutili che tanto non servono a nulla né agli italiani, né agli stranieri, né al Paese”. Il governatore del Veneto, il trevigiano Luca Zaia poi era intervenuto chiedendo “d’ora in poi l’espulsione dalla Lega Nord per chi insulta gli avversari politici con frasi razziste”. Non manca l’impegno degli esponenti della chiesa per avvicinare culture diverse . A Jesolo nel veneziano in piena stagione turistica ad esempio la festa di chiusura del Ramadan si è aperta con il saluto del patriarca di Venezia Francesco Moraglia e del direttore della Caritas Don Dino Pistolato. “Si tratta – ha detto Don Dino - di dare segnali importanti di volontà di accoglienza ed integrazione, in tutte le realtà del Veneto, soprattutto quelle in cui la presenza di culture diverse e immigrati è più forte e cioè Padova, Vicenza Treviso e Venezia”. Anche a Treviso il nuovo sindaco Giovanni Manildo del Partito Democratico ha spiegato che in città “l’aria è cambiata. Le politiche dello sceriffo Gentilini che sparava battute truci sugli immigrati sono finite. Ora è il tempo dell’accoglienza e dell’integrazione ovviamente nel pieno rispetto delle leggi e delle regole”. A Mestre nei mesi scorsi infine si è tenuta la riunione della Consulta provinciale per l’Immigrazione. Sono stati affrontati i temi fondamentali per l’accordo di integrazione. Il primo riguarda i contratti di affitto, il secondo tema ha riguardato l’obbligo scolastico e i corsi di italiano e il terzo tema il diritto alla salute. Per l’assessore Giacomo Grandolfo della Lega Nord: “Questi progetti vanno promossi per creare le basi per l’avvio di un lavoro di rete tra immigrati e istituzioni. Il corso, nato da un’idea delle associazioni di immigrati, ha avuto lo scopo di rafforzare le conoscenze e le competenze dei referenti delle associazioni di immigrati, perché possano svolgere un ruolo di “facilitatori” presso i propri associati, nonché creare occasioni di dialogo tra associazioni, enti ed istituzioni. Il tutto allo scopo di favorire positivi processi di integrazione”. Alessandro Abbadir
6 Approfondimento La storia Tatiana, ucraina, racconta la sua esperienza positiva in decine di famiglie
Da 11 anni in Veneto: “Intorno a me tante brave persone” E’ stata accanto a numerosi ammalati e ha sempre trovato disponibilità e accoglienza di Nicola Stievano
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a oltre undici anni lavora in Italia, per la precisione in Veneto. Tatiana, 56 anni, è arrivata dall’Ucraina nel 2002. Ha conosciuto decine di persone, ha assistito anziani in difficoltà, ha vissuto con le famiglie italiane. Ha affrontato momenti difficili e altri più spensierati ma la sua esperienza è sempre stata più che positiva. Ora, mentre sta assistendo un’ammalata di Monselice che dovrà lasciare per tornare a Chioggia, vuole raccontare la sua storia di integrazione riuscita. Tatiana ha contattato di sua iniziativa la nostra redazione e ripercorre passo passo la sua vita in Italia, di famiglia in famiglia, fra persone che le hanno voluto bene, che l’hanno aiutata ad imparare la lingua e a vivere in un Paese per lei sconosciuto. “Sono arrivata dall’Ucraina nel 2002 a Mestre, su invito di una mia cara amica. All’epoca lavorava per una famiglia di Mareno di Piave. Assisteva una signora ammalata, Rosa, e mi ha portata a casa dove ho incontrato le prime persone italiane molto gentili disponibili con me. Si
chiamano Attilio e Natalina e nei primi mesi di permanenza in Italia mi hanno ospitato in più occasioni, insegnandomi la lingua e aiutandomi a cercare lavoro. Ho trovato il mio primo lavoro in provincia di Udine con due anziani, sono rimasta con loro per un mese e mezzo. Quando è morta la signora di 94 anni sono tornata a Mareno di Piave per un’altra settimana. Poi Giancarlo, figlio di un’anziana che non ho fatto in tempo ad assistere perché mancata proprio quando dovevo iniziare, mi ha ugualmente ospitato per un altro mese e mezzo. Dopo un ulteriore passaggio da Natalina e Attilio ho trovato lavoro per altri dieci mesi con un ammalato di Alzheimer, dove ho conosciuto una grande famiglia molto unita. E’ stato un lavoro molto pesante e subito dopo sono tornata in Ucraina per un periodo di riposo. Al ritorno ho ripreso a lavorare con Vittorio, 94 anni: mi ha insegnato a parlare in italiano e siamo sempre andati d’accordo. Quando è tornata la persona che sostituivo lui voleva tenere me ma non era giusto portare via il
lavoro ad un altra ragazza. Dopo un mese di ricerca ho trovato un altro ammalato da assistere, un diabetico che viveva con le due figlie. Con lui mi sono sempre trovata molto bene per dieci mesi. Intanto ho conosciuto un’altra persona, Massimo, che mi ha chiesto se mi prendevo cura della sua casa per pulire, lavare, stirare. Ho lavorato per 8 anni a Chioggia, non lontano dal centro. Mi sono trovata molto bene, poi ho lavorato con un’agenzia a Mestre per pulire condomini e alberghi per tre anni. Il lavoro mi piaceva molto ma poi c’è stata la crisi e non mi conveniva più fare due ore di viaggio per lavorare 3-4 ore. Sempre a Chioggia, ho assistito la signora Wanda e mi ha molto colpito l’ottimo rapporto con la figlia Tiziana. Sono tornata in Ucraina a vedere la mia prima nipote che era appena nata e stare un po’ con la famiglia. Una volta rientrata ho trovato un altro lavoro con Giulia e la sua famiglia, con la quale mi sono trovata molto bene. Quindi ho conosciuto Mario a Chioggia che faceva volontariato con ammalati di
sclerosi multipla e mi ha coinvolto nelle sue attività. Se per gli italiani è difficile trovare lavoro per noi è ancora peggio e ogni tanto lui mi aiuta, come del resto fa anche Massimo. Ora sto concludendo il lavoro a Monselice, poi tornerò a Chioggia dove cercherò un’altra occupazione”. Tatiana si definisce una donna fortunata. In Ucraina ha lasciato due figli, una nipote e la mamma anziana, ma in Italia ha sempre trovato tante famiglie che l’hanno aiutata. “Ho
conosciuto tante brave persone, di parola. Vorrei ringraziarle tutte una ad una per per tutto quello che hanno fatto per me e vorrei chiedere scusa se involontariamente ho fatto male a qualcuno a causa di un periodo di forte depressione che ho attraversato. Sono felice di vivere in Italia e auguro a tutte le persone che mi hanno conosciuto grande salute, felicità e amore. Come quello che hanno trasmesso a me”.
ORIAGO DA “Vu CuMPRÀ” A CITTADINO ITALIANO
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na storia di integrazione davvero esemplare, da venditore ambulante irregolare, a cittadino italiano perfettamente integrato nella società in cui vive. La storia è quella di Birima Mbaye, 50 anni, proveniente dal Senegal, dipendente dell’hotel Cipriani come aiuto in cucina. Da poche settimane ha ottenuto la cittadinanza italiana che chiedeva dal 2000. Risiede con la moglie e tre figli a Oriago di Mira, una cittadina di 40 mila abitanti che si trova nell’area della Riviera del Brenta. A raccontarsi è proprio Mbaye. “Dopo 24 anni dal mio arrivo in Italia ho coronato finalmente il mio sogno - spiega - e sono diventato cittadino italiano. Lavoro da anni regolarmente in questo paese, che credo il mio paese, e le mie figlie frequentano l’Università a Ca’ Foscari e a Udine”. L’ex senegalese parte da lontano, da quando cioè arrivò nel nostro paese per la prima volta. “Sono arrivato in Italia – ha detto nel giorno dell’ottenimento della sua cittadinanza - nel 1989. Sono partito facendo quello che trovavo. Ho cominciato come venditore ambulante sulle spiagge al Lido di Venezia e a Sottomarina. Dopo qualche tempo sono riuscito a trovare un lavoro regolare, mi sono sempre guadagnato da vivere di anno in anno onestamente. Se si vuole lavorare qui in Italia alla fine il lavoro si trova. Insomma basta adattarsi e alla fine si va avanti”. Nelle scorse settimane è arrivata dalla Prefettura di Venezia la certificazione dell’ottenimento della cittadinanza italiana. Una cittadinanza che era già stata
Birima Mbaye ottenuta da moglie e figlie che da anni con lui vivono in Italia insieme con un bambino più piccolo. L’uomo è molto orgoglioso di quello che ha potuto fare per la sua famiglia e dei livelli di integrazione in cui sono arrivate ad esempio le figlie. “Sono orgoglioso – dice - mia figlia, che ha 25 anni, fra poco si laureerà in Economia e commercio a Ca’ Foscari. l’altra mia figlia, 21 anni, invece frequenta la Facoltà di Giurisprudenza a Udine, mentre il figlio più piccolo, 13 anni, frequenta le scuole medie a Oriago. Per l’Italia provo gratitudine”. La notizia dell’ottenimento della cittadinanza è stata festeggiata oltre che dall’uomo e dalla sua famiglia, anche dagli amici e dai vicini di casa con cui i rapporti negli anni sono sempre stati un esempio di convivenza nel segno della collaborazione e dell’amicizia. A.A.
8 Monselice Lavoro
I CANTIERI
Il caso Mossa a sorpresa del gruppo Pesenti che rinfocola le polemiche e risveglia i timori
Italcementi: “Chiudiamo” di Emanuele Masiero
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i avvicina la fine della querelle sull’Italcementi. Ma con un finale drammatico: lo stabilimento del gruppo Pesenti ha deciso di chiudere i battenti entro fine anno. Con la conseguenza più devastante di lasciare a casa i lavoratori. L’ultima ipotesi infatti, era il “Progetto 2015” con il declassamento a centro di macinazione, con 34 operai attivi e 68 in cassa integrazione, e decisioni sul futuro dell’impianto rinviate al 2015. Una proposta che era arrivata all’indomani del no definitivo al progetto del Revamping dibattuto in tutte le sedi per mesi e mesi. Insomma, alla fine del valzer, la cnclusione è la peggiore che si potesse ipotizzare. L’emergenza è arrivata anche sul tavolo del Governatore Zaia tramite il sindaco Francesco Lunghi. “Il Presidente ha confermato che è molto preoccupato per la situazione occupazionale che con questa chiusura si verrebbe a creare – ha spiegato Lunghi - Ha condiviso in pieno tutte le preoccupazioni per questa emergenza e abbiamo parlato di tutti i possibili percorsi per salvare i posti di lavoro”. Ora la strada è tutta in salita, ma l’unica via percorribile sembra essere quella di una legge speciale per l’area dei cementifici che garantisca i posti di lavoro. “Questo è l’esito di una vicenda simbolo della deriva anti-industriale che nel nostro Paese mortifica chi ha ancora il coraggio di intraprendere e di fare investimenti – ha dichiarato il presidente di Confindustria Padova, Massimo Pavin – C’è stata una sistematica opposizione al progetto di revamping dello stabilimento di Monselice. Un progetto industriale di crescita sostenibile nel nostro territorio, del valore di 160 milioni di euro, che avrebbe dato continuità aziendale e occupazionale, vanificato dalla miopia di posizioni demagogiche. Mi auguro che avremo tutti l’onestà di trarre da questa vicenda una severa riflessione sui rapporti tra sviluppo e territorio, per non frustrare ulteriormente
REAZIONI
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Lo stabilimento di Monselice potrebbe chiudere i battenti entro fine anno, incertezza per la sorte dei lavoratori dopo la bocciatura del “Revamping”
Il gruppo Pesenti ha in serbo di cessare l’attività a Monselice già entro la fine dell’anno il coraggio di resistere o l’ambizione di intraprendere, nella nostra regione e nel nostro Paese”. Intanto sale la tensione complice anche la crisi economica che certo non semplificherà le cose ai dipendenti che si troveranno senza lavoro. I primi segnali del disagio sociale che aumenta rapidamente, si sono avvertiti su Facebook dove sarebbero volate parole pesanti nei confronti del consigliere di opposizione Gabriella Zanin che aveva avanzato la proposta di riconvertire la cementeria in un parco medievale delle città murate. “Alcuni politici locali hanno di fatto bloccato un progetto che salvaguardava lavoro e
ambiente – ha commentato l’Onorevole Alessandro Naccarato - Adesso, di fronte ai licenziamenti, chi ha provocato la chiusura dello stabilimento prova a scaricare le responsabilità altrove e prova a spostare l’attenzione proponendo fantasiose riconversioni. Si chiede addirittura l’intervento del Governo evocando il caso dell’Ilva. Dopo tante promesse non mantenute sulla creazione di posti di lavoro a livello locale, è utile ricordare che la situazione di Taranto è molto diversa da quella di Monselice. A Taranto il Governo è intervenuto per bonificare lo stabilimento e continuare la produzione d’acciaio, non per chiudere”.
Spesi 1,2 milioni di euro per i lavori
dopo via 28 aprile tocca alla complanare alla a13
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l cantiere di via 28 Aprile era il più atteso e sperato degli ultimi dieci anni. Ecco perchè l’inaugurazione della principale arteria del centro storico rimessa a nuovo, è stato un evento delle grandi occasioni. La via va da Piazza Mazzini al Campo della Fiera ed era ormai in uno stato totalmente indecente. L’intervento non è stato dei più semplici anche perchè i lavori hanno riguardato la rete dei sottoservizi in particolare quella idrica e fognaria. La strada è stata rivestita in porfido per un importo complessivo dei lavori di 1 milione e 200 mila euro divisi in parti uguali tra Comune, Regione e Centro Veneto Servizi. “La sistemazione di via 28 Aprile è sempre stata una priorità fin dai primi mesi del mio insediamento – ha commentato il sindaco Francesco Lunghi – Questa strada rappresentava la spina dorsale della viabilità perchè solo successivamente fu costruita la circonvallazione di via Colombo. Ora si sta procedendo con la realizzazione di quanto contemplato nel piano urbano del traffico dove è prevista una circonvallazione che partendo dal casello autostradale, si svilupperà con la complanare parallelamente all’autostrada A13, la nuova Sr 10, fino a chiudere l’anello con il sottopasso di Ca’ Oddo che arriva a Marendole e che si raccorderà con Via Valli”. La storia di via 28 Aprile è costellata di infiniti rattoppi. La prima sede stradale era costituita da martellina adatta per trasporto con carri, carrozze e cavalli. Su via XI Febbraio c’era la stazione di posta e lo stallo. Con l’avvento del traffico automobilistico la pavimentazione era diventata non idonea, per cui vi è stato sovrapposto l’asfalto. La prima opera radicale sulla via risale al 1975-76, quando sono state sviluppate le fognature con asfaltatura della strada. Dopo di allora solo rattoppi e sovrapposizione di asfalto, con grave degrado della strada, la cui sezione stradale si era trasformata con la caratteristica E.M. forma a “dorso d’asino”.
Il senatore Antonio De Poli: “In gioco 400 posti di lavoro, intervenga il ministro Zanonato”
miazzi: “e’ fallita la politica che ha alimentato lo scontro”
’annuncio della chiusura dello stabilimento Italcementi a Monselice ha scatenato un fiume di commenti. In primis dal consigliere di opposizione Francesco Miazzi che ha più volte chiesto soluzioni alternative. “La crisi generale del settore e il dimezzamento della produzione rappresentano un fatto noto da anni – ha spiegato Miazzi - Doveva essere chiaro a tutti che tre cementifici in quest’area non avrebbero potuto reggere. O avrebbero potuto
farlo solo trasformandosi in inceneritori e smaltitori di rifiuti. Abbiamo assistito al fallimento totale della politica, con un Sindaco e un Vice bravi solo ad assecondare i cementieri e ad alimentare lo scontro sociale. In questo contesto si è lasciata mano libera alle aziende, arrivando a sponsorizzare l’uso dei rifiuti nei processi produttivi. Ora abbiamo a cuore la sorte dei lavoratori, ai quali va la nostra solidarietà, diamo la nostra disponibilità a collaborare per la ri-
cerca di soluzioni. Ben venga il Consiglio Comunale straordinario”. Sul problema è intervenuto anche il Senatore Antonio De Poli. “Sono in gioco 400 posti di lavoro – ha dichiarato - Per il territorio di Monselice sarebbe un “disastro” occupazionale. Per queste ragioni ha chiesto al Ministro dello Sviluppo economico Flavio Zanonato un incontro per avviare un tavolo sul futuro di Monselice”. E.M. Un dettaglio del progetto “Revamping”
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Montagnana 11 L’intervista L’ex sindaco di Montagnana riconfermato alla guida dell’ente
Centro Veneto Servizi tra investimenti e utili di Emanuele Masiero
Durante l’ultimo esecizio lavori per 23 milioni. Mossa: “Siamo riusciti ad ottimizzare i costi”
Giusepppe Mossa, presidente del Centro Veneto Servizi
per cento, oggi siamo al 14,9 quindi anche se di poco, siamo riusciti a dare un trend di diminuzione. Il frutto di un complesso piano di ottimizzazione. Teniamo presente che la media veneta si attesta al 22,7 per cento”. E per il futuro? Cosa dobbiamo aspettarci? “I primi 3 anni di mandato sono stati laboriosi e impegnativi. Ho dati degli input importanti che hanno portato ad un cambiamento. Ma il compito non finisce qua. Cercheremo di tenere alto il quorum degli investimenti senza sederci “sugli allori”. L’obiettivo è ottimizzare ancora di più il servizio”.
L’ALLARME Gli esami sono numerosi
“ACQUA POTABILE E CONTROLLATA”
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un amministratore che il territorio lo conosce. Anzi, l’ha vissuto in pieno attraverso la politica, il sociale, l’imprenditoria e lo sport. Stiamo parlando di Giuseppe Mossa, attuale Presidente del Centro Veneto Servizi, riconfermato il mese scorso alla guida dell’ente. Una carriera politica iniziata 15 anni fa di cui 10 alla guida del Comune di Montagnana e ora consigliere provinciale del Pdl. Per anni ha seguito l’azienda di famiglia che produce tappi di sughero. Grande sportivo e appassionato di calcio, ha ricoperto la carica di Presidente del Montagnana calcio per 7 anni. Qual è lo stato di salute del Cvs? “Direi più che ottimo. E’ una società che gestisce il ciclo idrico integrato in 49 Comuni del padovano e 10 del vicentino con il mandato di attuare gli investimenti necessari perché i cittadini abbiamo la giusta qualità del servizio idrico. In tutto abbiamo 150 dipendenti, di cui 100 sono operai che lavorano in un territorio molto vasto comprendente le provincie di Padova e Vicenza”. Parlando di investimenti... quali sono gli interventi più recenti che avete realizzato? “Oggi cominciamo a vedere i frutti del lavoro di questi anni. Nell’ultimo triennio abbiamo registrato 4 milioni e mezzo di metri cubi in meno di perdite d’acqua”. Tradotto in percentuale? E rispetto alla “concorrenza”? “Oggi, nel territorio del Cvs, siamo al 27% di perdite d’acqua mentre il dato Veneto si avvicina al 40%. Nell’ultimo esercizio abbiamo fatto 19 milioni di euro di investimenti tra acquedotti e fognature, al di fuori delle spese per la normale gestione e manutenzione. Per un totale di lavori collaudati di 23 milioni di euro. Un impegno che ha portato a risultati concreti”. Insomma, il suo primo mandato è promosso a pieni voti? “E’ sufficiente guardare i dati. Abbiamo chiuso il bilancio alla scadenza del mandato, con un utile di 1.175.794 euro prima dell’applicazione delle imposte e di 320.930 euro dopo le imposte. Inoltre la mia rielezione è avvenuta all’unanimità con il 70 per cento della presenza. Una scelta di ampio respiro tra tutti i partiti. Compresi i Comuni vicentini”. Ma questo utile non è frutto di aumenti sconsiderati? “Di solito aumenta il costo di produzione noi invece siamo riusciti a riprendere in mano la riorganizzazione della società. In questi modo non è necessario aumentare i costi. Anzi, siamo riusciti a diminuirli: parliamo di quasi un milione di costi di gestione in meno. Stesso discorso per i costi del personale. Tre anni fa costituivano il 15
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iffidare dai falsi allarmismi. Periodicamente infatti, si sente parlare di truffe organizzate con fantomatici operatori che chiedono di entrare in casa per alcune verifiche o che addirittura, mettono in guardia gli utenti dichiarando che l’acqua del rubinetto sarebbe inquinata. Un raggiro che spinge gli utenti ad acquistare incredibili depuratori istantanei con un costo esorbitante di 3-4 mila euro. “Prima di tutto è bene fare chiarezza su un punto: l’acqua che diamo attraverso il rubinetto di casa deve essere potabile e quindi assolutamente sana – ha spiegato Giuseppe Mossa, Presidente del Cvs – E questo significa che deve rispettare una quantità incredibile di controlli. Mai e poi mai potremmo distribuire acqua inquinata o che sia dannosa per l’organismo. La quantità di controlli che vengono fatti sull’acqua è impressionante: 1.150 campionamenti all’anno con la determinazione di 20 mila parametri. Inoltre, ad ulteriore garanzia, anche l’Arpav esegue dei controlli periodici, senza contare che abbiamo una convenzione con l’Università di Padova per l’esecuzione di analisi molto particolari. Insomma, possiamo dire che la nostra è un’acqua super controllata”. E.M.
12 Este L’iniziativa In prima linea Comune, Confesercenti e Università di Venezia
Este è materia di studio Studenti mobilitati per mettere a punto idee nuove e progetti per rilanciare la città di Nicola Stievano
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erdita di attrattività dei centri storici delle medie città venete, crisi delle attività commerciali e di servizio, abbassamento della qualità dello spazio pubblico: sono queste le tematiche affrontate dalla Summer School, un progetto realizzato a Este dall’Università di Venezia, Comune, Confesercenti Padova e con il contributo della Camera di Commercio. Una serie di iniziative che vanno dalla “passeggiata didattica” all’aperitivo con l’autore, seguendo la linea del “commercio e rigenerazione dei centri urbani”. Un’idea di fondamentale importanza in questo periodo di crisi profonda: la scuola è l’occasione ideale per creare un ponte tra il mondo accademico e la realtà lavorativa. La Summer School ha avuto l’obiettivo di far misurare gli studenti con il tema della rigenerazione dei centri urbani attraverso un esercizio di analisi e progettazione urbana da condursi sull’area centrale di Este. Durante la Summer School si è discusso di riprogettazione e riqualificazione dello spazio urbano, potenziamento del tessuto commerciale,
La presentazione dell’iniziativa in municipio a Este pianificazione della mobilità e accessibilità dell’area centrale con la costruzione di percorsi fisici e immateriali che favoriscano l’uso del centro da parte di residenti e di visitatori. Numerose le iniziative messe in campo. Per quanto riguarda la didattica si è tenuta la visita delle aree di progetto e la presentazione delle aree di studio con la prima analisi dei fenomeni da indagare. “Questo progetto è una grande scommessa – ha spiegato il sindaco Giancarlo Piva – un impegno nei confronti di Este per il futuro della nostra cit-
tà. La Summer School è un’idea che mette al centro i giovani nella costruzione del proprio futuro. L’obiettivo primario è ripensare ai luoghi “chiusi” della città senza intervenire nelle aree ancora “vergini”. In pratica, abbiamo concretizzato il concetto di sostenibilità, unendo l’intraprendenza dei giovani all’esperienza dei professionisti del settore. In tempo di crisi crediamo sia una grande scommessa per rilanciare il futuro della nostra città puntando proprio sui giovani che rappresentano risorse di inestimabile valore”.
TASSE & CO. Entro il 30 settembre la comunicazione dei dati catastali
nuova tares, scatta la verifica dei dati
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assa si, tassa no. Prima Imu, poi Tares, ma forse service tax, oppure Taser. Ma comunque si chiami la tassa sui rifiuti va pagata e quest’anno è stata arricchita da una maggiorazione da versare direttamente allo stato. E proprio a causa di questo surplus nelle ultime settimane gli sportelli della Padova Tre sono stati presi d’assalto. Il motivo? Una verifica dei dati catastali indispensabile per poter stabilire il costo della maggiorazione, fissata dal Governo in 0,30 euro al mq. La verifica dei dati riguarda 25.000 unità immobiliari, ovvero quelle situazioni in cui sono state registrate incongruenze tra catasto e banca dati rifiuti. Alle utenze coinvolte è stata inviata una lettera che invitava a fornire i dati richiesti entro fine agosto. Ma l’afflusso è stato talmente impattante da richiedere una proroga di un mese, portando la scadenza al 30 settembre. Padova Tre ha anche potenziato gli sportelli territoriali e messo a disposizione una procedura via web per la compilazione telematica. In tutto sono 10 gli operatori che in queste 6 settimane hanno raccolto le pratiche degli utenti per un totale di 720 ore di operatività. Le pratiche possono essere compilate anche via web tramite il sito www.pdtre.it/catasto. E’ richiesto l’inserimento del proprio codice fiscale e del codice della pratica ricevuto per posta. Il sistema, attivo H24, permette all’utente di compilare la propria pratica attraverso una serie di passaggi guidati, evitando di spostarsi da casa. Una procedura realizzata seguendo i moderni standard di usabilità e accessibilità. Un servizio che permette non solo di evitare attese inutili, ma garantisce una soluzione comoda e veloce anche a chi non ha la possibilità di spostarsi per qualsiasi motivo. Viene però da chiedersi perchè in Italia non ci sia mai dialogo tra enti e sia sempre un compito del cittadino dare spiegazioni. In questo caso comunque si tratta di una verifica a favore dell’utenza: la maggiorazione andrà versata a dicembre direttamente allo Stato pertanto, fornendo i dati catastali, coloro che ne hanno i requisiti, saranno esentati dal pagamento.
este e la bassa super “ricicloni”
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ste è una città riciclona. A dirlo è l’annuale classifica stilata da Legambiente che premia i Comuni in grado di raggiungere standard elevati di raccolta differenziata. Grazie all’impegno dei cittadini e delle istituzioni anche quest’anno Este ha raggiunto il 72,7% di differenziata piazzandosi al 122 posto in Italia. Un risultato di alto livello tenuto conto che la classifica non guarda solo la percentuale della raccolta. Il concorso è riservato infatti a tutti i Comuni d’Italia che abbiano raggiunto il 65% di raccolta differenziata. La classifica poi viene stilata sulla base di alcuni parametri che insieme rappresentano l’indice di buona gestione: recupero di materia, riduzione del quantitativo di rifiuti prodotti, sicurezza dello smaltimento, produzione pro capite di rifiuti, attivazione del servizio porta a porta, presenza di centri raccolta e numero di mesi all’anno con flussi turistici significativi. E’ ovvio quindi che un numero maggiore di abitanti, e quindi di concentrazione artigianale e industriale, rende più difficile scalare la classifica. In buona posizione si trovano anche Conselve (10.449 abitanti) al 72 esimo posto con il 72,3% di raccolta differenziata (terzo in provincia di Padova), Monselice (17.802 abitanti) al 75 esimo posto con il 75,3% di raccolta differenziata e Piove di Sacco (19.466 abitanti) al 76 esimo posto con il 71,3% di differenziazione. “E’ un risultato frutto dell’impegno dei cittadini – ha commentato il sindaco Giancarlo Piva – l’intenso lavoro di educazione ambientale che ha coinvolto i giovani e le
Raccolta differenziata famiglie, ha dato i risultati attesi. Continueremo a lavorare in questa direzione per migliorare ancora la gestione dei rifiuti”. I dati relativi ai consorzi sono ancor più esaltanti: il Bacino Padova 3, con 143.197 abitanti in un’area di 37 Comuni, ha raggiunto il 78,2% di raccolta differenziata, piazzandosi al quinto posto, nella classifica nazionale dei consorzi a maggiore tasso di riciclaggio dei rifiuti. 73,5 per cento di differenziazione invece per il Bacino Padova 4 che comprende 21 Comuni del Piovese e Conselvano per un totale di 125.348 abitanti: nella classifica nazionale si trova all’undicesimo posto. In pratica quindi, il Bacino Padova 3 è il consorzio più riciclone della provincia di Padova e al secondo posto si piazza il Bacino Padova 4. “I risultati si commentano da soli – spiegano Simone Borile e Stefano Chinaglia, commissari dei Bacini Padova 3 e Padova 4 – I nostri consorzi sono sui gradini più alti del podio nella classifica provinciale e ai primi posti nella classifica nazionale”.
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ALLA 47 FIERA DEL RISO IL CHICCO AMA LA FESTA a
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Sguardo al Conselvano 15 Fiera di Sant’Agostino Più che positivo il bilancio della manifestazione
Edizione da incorniciare Migliaia di visitatori negli stand delle attività produttive, Ruzzon: “Segnale incoraggiante” di Nicola Stievano
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iù che positivo il bilancio dell’edizione 2013 della Fiera di Sant’Agostino: a Conselve dieci giorni da tutto esaurito che neppure il maltempo e la pioggia sono riusciti a rovinare. La perturbazione ha provocato la sospensione degli spettacoli di un paio di serate ma niente di più. Il sole invece ha baciato la giornata della grande Fiera. Fin dalle prime ore del mattino migliaia di persone hanno riempito le vie e le strade del centro, occupate da oltre trecento espositori che finalmente hanno potuto concludere un po’ di affari. Un’affluenza da record, incoraggiata dalla temperatura gradevole, sia tra le bancarelle che nelle esposizioni Prato, come in tutti gli stand e le “betoe” che hanno sfornato migliaia di pasti fino a sera inoltrata. Tutto è filato liscio anche sul fronte dell’ordine pubblico grazie alla continua e discreta sorveglianza di carabinieri, anche in borghese, polizia locale e volontari, di giorno come di notte. Una presenza che ha scongiurato scippi, piccoli furti e atti di vandalismo. Impegnata anche la Protezione
La serata inaugurale dell’edizione 2013 della Fiera di Conselve Civile per tutto il periodo della Fiera. Alla note, poi, l’area del Prato è sorvegliata da due volontari dell’Associazione Carabinieri di Conselve. Nessun problema nemmeno nei quartieri residenziali, pattugliati ogni sera dalle forze dell’ordine. Un’auto della polizia locale ha girato per tutta la settimana con i lampeggianti accesi ad orari variabili. “Possiamo dichiararci più che soddisfatti - afferma il sindaco Antonio Ruzzon - è stata l’edizione del riscatto per le centinaia di persone che ogni anno si mobilitano per la Fierae per le esposizioni di agricoltura,
artigianato e commercio. La risposta massiccia della gente è il giusto premio per i tantissimi operatori impegnati in questa manifestazione. Nonostante la crisi continui a farsi sentire fra gli stand e le bancarelle durante l’evento si avvertiva finalmente un po’ di ottimismo. Il buon risultato della Fiera è un segnale incoraggiante per le nostre categorie economiche. Anche dal punto di vista organizzativo tutti hanno collaborato e le attività si sono svolte come previsto, senza intoppi o polemiche. Premiato dunque il lavoro di squadra”.
L’editoriale
Gli anni ’90, anni dell’immigrazione e della politica semplificata di Mauro Gambin*
segue da pag.
Gli anni ’90 sono stati anche gli anni del benessere, gli anni del “fenomeno del Nord Est”, gli anni del Veneto locomotiva d’Italia e magnete di quanti furono attratti qui dalla possibilità di trovare lavoro. Gli anni Novanta sono stati anche quelli della cosiddetta “seconda repubblica”, gli anni del sistema bipolare, della semplificazione politica divisa in soli due schieramenti: noi e loro, contrapposti e intimamente divisi anche dai retaggi di Tangentopoli, per ipotetiche figliazioni o continuità con i partiti delle “mazzette”. Cinquant’anni di storia d’Italia erano andati in soffitta, qualcuno dei suoi protagonisti in carcere oppure ad Hammamet. Gli anni ‘90 sono stati uno spartiacque dove chi voleva cavalcare l’onda, doveva farsi largo mettendo più distanza possibile tra ciò che era stato prima e quello che ci sarebbe dovuto essere dopo, magari solo a parole. Ecco, anche le parole iniziarono ad avere la loro importanza in questo periodo, la semplificazione passò pure attraverso i nuovi concetti travestiti da slogan. Anche per il nuovo fenomeno dell’immigrazione, che i due blocchi proprio in quegli anni iniziarono a governare, vennero create delle parole d’ordine. La prima, interpretata da un blocco, complessa e razionale, tesa a spiegare che l’immigrazione era legata alla struttura economico-sociale del paese che a causa di un precoce invecchiamento del Paese, in virtù di un saldo demografico negativo, si trovava, di conseguenza, nella necessità di iniettare manodopera nella propria economia, la seconda nel mondo per il manifatturiero. L’altra, interpretata dal secondo blocco, più direttamente spiegava che sarebbe stato a dir poco imprudente aprire totalmente le porte a chi non si conosceva. Insomma, il diverso, quello che “viene da fuori” poteva anche portare a qualche forma di pericolo, soprattutto sociale ma anche civico e pure economico, particolarmente quando le cose hanno iniziato ad andar male anche in Veneto. Creata l’identità del diverso, non è c’è voluto molto a creare l’identità dell’uguale, uguale ad altri accumunati dalla stessa cittadinanza, dallo stesso credo religioso, dalla stessa area geografica... via via sempre più uguali fin nel dettaglio del dialetto. Si iniziò persino a promettere precedenze su base geografica. “Prima i Veneti”, oppure “Paroni a casa nostra”. Slogan travestiti da concetti che sono diventati i cardini di un pensiero semplificato, e per questo rassicurante, che ha contrapposto il locale, ossia il conosciuto, il noto, il domestico, a tutto il resto. Una semplificazione che funziona in mondo piccolo come un bar, magari dove ci sta anche la battuta pesante a sfondo razziale ma che continua a non spiegare e anzi a mortificare le ragioni di fondo di un fenomeno dalle dimensioni mondiali come l’immigrazione. *direttore@lapiazzaweb.it
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16 Sguardo al Conselvano Tribano Chiesto un incontro con le associazioni e commissione regolamenti
Area feste e contestazioni
Ancora polemiche sull’area festeggiamenti di Tribano
Dal gruppo “Noi+Voi” piovono numerose critiche di Cristina Lazzarin
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quattro mesi di distanza dal ritiro dall’ordine del giorno del consiglio comunale del punto riguardante “Area Festeggiamenti – Istituzione tariffe per l’ utilizzo” sul quale tutta la minoranza non era d’ accordo, lo stesso gruppo consigliare di “Voi + Noi” invita ancora una volta l’amministrazione ad indire un incontro con le associazioni alla presenza della Commissione Regolamenti al fine di dare vita ad un Regolamento d’uso e a un tariffario che tenga conto dei diversi suggerimenti condivisi. Innanzitutto la minoranza pone l’accento sulle tariffe. “Si parlava di cifre insostenibili per la maggior parte delle associazioni, viste
Arre
le difficoltà odierne, per realizzare manifestazioni che coinvolgono tutta la cittadinanza, a fronte di cifre ridicole per le feste private. Operando in questo modo, non si incentiva assolutamente l’associazionismo, ma anzi, lo si affossa ulteriormente: se l’obiettivo è quello di ridurre gli eventi, la strategia è ottima. Inoltre, è da rilevare che non è chiaro come si debbano computare i giorni indicati, né a chi vada versata la quota. Se fossero calcolati, nei giorni per i quali si debba corrispondere la cifra indicata anche i tempi necessari all’allestimento e ai preparativi, il totale dovuto raggiungerebbe un ammontare a sei cifre (migliaia di euro), senza conta-
re che a questo va aggiunto il prezzo delle utenze. Peraltro, non è da dimenticare che, stando al regolamento, la giunta ha piena libertà di modificare il “listino” in qualunque momento. A quanto risulta a noi, non sono queste le cifre che erano state proposte da Pro Loco Tribano, la quale suggeriva prezzi notevolmente inferiori, volti a favorire soprattutto le associazioni più attive nel paese. Per fare qualche esempio, con le manifestazioni realizzate lo scorso anno, la Pro Loco avrebbe dovuto versare almeno quattro mila euro, Polisportiva duemila, Podisti mille euro, senza considerare gli altri diversi eventi, svoltisi anche a fine benefico, i quali con queste
gemellaggio a warmeriville in francia ora c’e’ via arre
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aglio del nastro per “Rue de Arre” a Warmeriville per celebrare il lungo gemellaggio con la cittadina francesce. Il mese scorso una nutrita delegazione è partita da Arre per il tradizionale incontro del gemellaggio che si tiene ormai da 24 anni. Nei cinque giorni a Warmeriville, oltre all’inaugurazione
“Tariffe da rivedere perché si tratta di cifre troppo elevate per le associazioni” premesse non sarebbero più immaginabili”. La stessa minoranza chiede che sia la Pro Loco parte attiva di questo nuovo regolamento: “L’attore primario gestore e coordinatore spetta alla Pro Loco che, a tutti gli effetti, rappresenta il braccio operativo dell’amministrazione comunale e della collettività in termini di coordinamento delle attività culturali. Non mancano certo capacità
della nuova strada intitolata ad Arre, numerosi gli incontri e gli scambi fra il sindaco Franco Casotto, il vicesindaco Alberto Sturaro e il sindaco francese Patrice Mousel, come fra i presidenti dei due comitati del gemellaggio Fanny Liesch e Dario Menorello. Non sono mancate le visite a Parigi, al castello di Goffredo di Buglione e alle cantine Pommery. “Da tempo un nostro sindaco - afferma Sturaro - non andava a Warmerivile. Abbiamo deposto anche una corona di
e operatività, tra l’altro riconosciuta a livello Provinciale. E’giusto prevedere un attento controllo e un tariffario in grado di recuperare l’ammortamento del materiale d’uso corrente (tendone, pentolame , attrezzature…) cosa diversa è pretendere il pagamento delle opere urbanistiche, cosa tra l’altro mai applicata ad altre strutture quali biblioteca, palestra, impianti sportivi, centro Auser. Insomma bisogna dare una logica di priorità all’utilizzo della struttura e degli spazi creando una differenza tra un utilizzo privato, associativo, o collegato a strutture pubbliche quale, asilo, scuola dell’obbligo, associazioni benefiche o particolari enti”.
alloro al Monumento dei Caduti ed al cimitero di guerra tedesco per ribadire il no ad ogni forma di violenza. Abbiamo grandi aspettative sulle attività del gemellaggio. Soddisfazione anche per la visita del nostro sindaco nella cittadina francese. Con questo viaggio, i rapporti si sono intensificati. Il sindaco Casotto ha partecipato alle cerimonie di deposizione di corone d’alloro al Monumento dei Caduti e al Cimitero tedesco”. Il sodalizio proegue nei prossimi mesi con altre iniziative. C.L.
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12 18
VIAGGIO IN
PROVINCIA PADOVA
Mobilità a Padova e dintorni Aumenta anche il costo degli abbonamenti
Biglietti Aps più cari aspettando la fusione
Un autobus dell’Aps a Padova, in aumento il costo dei biglietti e degli abbonamenti
Pendolari e sindaci invocano l’integrazione con BusItalia per un servizio efficiente e sostenibile di Emanuele Masiero
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’aumento è arrivato in piena estate ma si sta facendo sentire soprattutto dall’inizio di settembre. E’ quello del costo di biglietti e abbonamenti dei bus Aps a Padova e cintura urbana, un servizio usato ogni giorno da decine di migliaia di studenti e lavoratori, spesso integrato anche con le linee BusItalia. Da anni pendolari e amministratori, in particolare i sindaci dei Comuni alle porte di Padova, chiedono l’integrazione fra le due aziende, in modo da contenere i costi e uniformare il servizio, ma la strada è ancora tutta in salita, nonostante i buoni propositi. Tornando agli aumenti, i ritocchi sono stati adottati a seguito della delibera regionale di fine maggio con cui l’Ente prescrive l’obbligo inderogabile, entro il 2013, che il costo minimo del biglietto urbano raggiunga il valore di 1,30 euro. Comune di Padova e Aps hanno mantenuto inalterata la tariffa del biglietto “famiglia”, che consente con 3 euro di viaggiare su tutta la rete urbana, senza limiti, per 6 ore, ad un nucleo familiare composto fino a 5 persone. Nessun aumento anche per i pensionati con la minima e per gli invalidi residenti nel comune di Padova. Invariate le agevolazioni per i possessori della Carta d’Argento, e gli sconti per gli abbonamenti sottoscritti dalle famiglie numerose (riduzione del 12% per il secondo figlio abbonato ed abbonamento gratuito per chi ha almeno 4 figli sotto i 26 anni abbonati). Per le tratte suburbane, nella prospettiva di adozione
del “biglietto unico” per la prossima fusione tra Aps e BusItalia l’adeguamento, spiega l’azienda padovana “ha inteso essenzialmente ridurre il forte divario attualmente esistente tra le tariffe esistenti”. Ad esempio, per la tratta da 12,1 a 20 chilometri, attualmente le tariffe BusItalia sono maggiori di Aps del 54%, mentre per i corrispondenti biglietti di corsa semplice la differenza è pari al 29%. Il divario diventa ancora più marcato nel confronto con le tariffe urbane di 1° e 2° tratta: in alcuni casi infatti le tariffe di BusItalia sono più che doppie rispetto a quelle di Aps. L’aumento del costo del biglietto si è fatto sentire anche sugli abbonamenti. Ora il costo del biglietto annuale urbano è di 380 euro (225 per gli studenti), mentre l’abbonamento suburbano per 12 mesi ha un costo di 480 euro (290 per gli studenti). Gli utenti che decidono di abbonarsi possono anche scegliere la formula settimanale, mensile o trimestrale. L’abbonamento mensile per le tratte urbane costa 39 euro, mentre gli studenti pagano 26 euro al mese. L’abbonamento suburbano ha invece un costo di 48 euro, che scende a 34 per gli studenti. Se gli abbonamenti settimanali e mensili possono essere acquistati anche in una delle 120 rivendite convenzionate nel territorio, i trimestrali e gli annuali, così come le tessere elettroniche a validità triennale PadovaPass, sono disponibili negli uffici di frontend di Aps Holding, ubicati presso i punti vendita aziendali
di via Rismondo 28, di piazza dei Signori e della stazione Ferroviaria (orari di apertura disponibili sul sito www.apsholding.it). Con l’introduzione dei nuovi orari non mancano le novità: più corse del tram, modifiche alle linee 1 e 7, anticipo dell’avvio del servizio al mattino per diverse tratte, acquisto del biglietto con semplice sms con addebito diretto sul credito telefonico. Vengono inoltre confermate le due nuove linee 1, “Diretto Fiera-Centro”, e 2, “Bus dell’Arte”. Aps segnala anche una variazione sul vecchio percorso del Diretto Piazze che consiste nel passaggio, in andata e ritorno, per il Tribunale e per il solo ritorno su via Pescarotto/Friburgo. Vengono poi anticipate le prime corse del mattino dalla stazione ferroviaria di numerose linee: 3, 5, 6, 12, 16.... Così come quelle del tram, per il quale la prima corsa dal capolinea sud sarà ora alle 5.55, anziché 6.15, mentre da Pontevigodarzere il serpentone blu inizierà il servizio alle 6.30 anziché 6.50. Sempre per il tram è prevista una intensificazione della frequenza delle corse negli orari di punta del mattino con passaggi ogni 5/6 minuti. Quanto al pagamento sarà inoltre possibile acquistare il biglietto con un semplice SMS, addebitandolo questa volta direttamente sul credito telefonico, senza quindi alcuna procedura di registrazione e senza addebito su carta di credito.
IL LAVORO CHE CAMBIA NuOVI CONTRATTI ATIPICI ALL’ISTITuTO ZOOPROFILATTICO
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uove forme contrattuali per aprire le porte dell’occupazione anche ai giovani laureati. L’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie ha messo a punto un contratto che, stando alle intenzioni, dovrebbe consentire un’innovativa possibilità di lavoro per persone che hanno maturato una specifica professionalità. “Con questa iniziativa, afferma il direttore Igino Andrighetto - si prosegue quanto già iniziato negli anni scorsi e finalizzato a valorizzare le importanti competenze maturate da giovani laureati. Giovani che rappresentano un imprescindibile punto di partenza per assicurare anche per il futuro all’Istituto il raggiungimento di prestigiosi traguardi tecnico-scientifici internazionali.” Istituto e sindacati sono d’accordo sulla necessità di dare vita ad un contratto di lavoro
atipico, che consenta allo Zooprofilattico di avvalersi di figure professionali che abbiano acquisito, al proprio interno, capacità e competenze specifiche. Il contratto ha una durata massima di tre anni ed è destinato al personale che abbia maturato o maturi presso l’istituto un periodo complessivo massimo della durata dei percorsi formativi quale borsista o di rapporto di collaborazione. Alberto Spanò, rappresentante sindacale dei biologi, chimici e categorie equiparate ha affermato che “l’accordo sottoscritto configura un modello innovativo di sviluppo delle professionalità, prefigurando un percorso concreto verso la stabilizzazione dei rapporti. In questo senso, - continua Spanò - ritengo che la dirigenza dell’Istituto meriti grande apprezzamento per la disponibilità dimostrata nell’attuale scenario del lavoro pubblico”. E.M.
Per scongiurare il degrado
controlli serali in centro cittÀ
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e piazze di Padova tornano a riempirsi e si intensificano i controlli della Polizia Municipale impegnata a contrastare il degrado e l’illegalità. Da qualche tempo è in atto anche un’importante collaborazione con le altre forze di polizia che permette di valorizzare al meglio le risorse a disposizione. Sono quindi frequenti i servizi congiunti ed è grazie a questo lavoro svolto con le volanti in zona Stazione che personale della Squadra emergenze sociali della Polizia Municipale, ha collaborato al fermo di spacciatori. Controlli anche sulla zona di Piazza Cavour, sul Liston, via Santa Lucia, piazza dei Signori, delle Erbe, dei Frutti e in zona Ghetto. Sorvegliate anche Piazza Capitaniato, Piazza Duomo, via Roma e via dei Soncin. I controlli in centro continuano almeno fino a mezzanotte con continui pattugliamenti. E.M.
Spazi Aperti 13 19 L’emergenza nella Bassa Padovana La malattia viene trasmessa dagli insetti e non è contagiosa
Lotta alle zanzare per debellare il virus del Nilo L’1% delle persone colpite dal virus può avere delle conseguenze gravi. Dopo il caso a Bagnoli effettuate nuove disinfestazioni
La prevenzione resta la soluzione migliore, ma scarseggiano fondi e volontà politica di intervenire seriamente
di Roberto Milan*
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e ultime estati sono diventate famose per aver portato la popolazione veneta alla conoscenza di una malattia virale dal nome un po’ esotico: “West Nile”.Il suo nome deriva dal distretto di West Nile in Uganda, dove il virus è stato isolato per la prima volta nel 1937. La West Nile è una malattia infettiva di origine virale non contagiosa, trasmessa dalle punture di zanzare appartenenti soprattutto al genere Culex. Il ciclo naturale del virus prevede il passaggio dalla zanzara ad un elevato numero di specie di uccelli selvatici. Gli uccelli migratori permettono lo spostamento del virus dall’Africa alle zone temperate; le zanzare che pungono gli uccelli migratori asportano così sangue infetto, infettando sé stesse e ogni altro animale, uomo compreso, di cui assumono il sangue successivamente. L’incubazione della malattia dura pochi giorni, da 3 a 6. Nell’80% dei soggetti punti da zanzara infetta non accade nulla. Nel 19% le persone manifestano sintomi simili a
quelli influenzali accompagnata da malessere generalizzato, anoressia, nausea, mal di testa, dolore oculare, mal di schiena, mialgie (dolori muscolari), tosse, eruzioni cutanee, diarrea, ingrossamento dei linfonodi e difficoltà a respirare. Questi sintomi generalmente si spengono spontaneamente in 3-5 giorni e il malato guarisce completamente. L’importanza maggiore è data, però, al solo 1% delle persone colpite dal virus che manifestano la forma più grave: febbre elevata, forte mal di testa, debolezza e paralisi flaccida, sintomi gastrointestinali, modificazione dello stato mentale con disorientamento, tremori, convulsioni. Il virus West Nile in alcuni pazienti attacca, infatti, il sistema nervoso centrale con meningite ed encefalite, e può essere letale. Questa forma di malattia è definita neuroinvasiva. Le persone affette dalla malattia neuroinvasiva sono state riscontrate già dal 2008, anno in cui è entrata in vigore l’ordinanza del Ministero della Salute che
dava il via ad un piano di sorveglianza Straordinaria della malattia West Nile, il virus del Nilo dichiarato endemico nel nostro Paese dalle autorità sanitarie. I casi nella regione del Veneto da allora sono aumentati notevolmente: si è passati dalle 5 persone che hanno contratto la forma neuroinvasiva nel 2008 alle 21 persone malate nel 2012. Secondo le statistiche fornite dal Ministero della Salute dal 2008 al 2012 il Veneto si dimostra la regione italiana che presenta il maggior numero dei malati: in tutta Italia sono stati 71 e solo nella nostra regione si sono diagnosticati 44 casi di malattia neuroinvasiva. Alla fine di agosto 2013 è stata dimostrata la presenza della forma più grave della malattia anche nella provincia di Padova, colpendo una signora anziana di 84 anni residente a Bagnoli di Sopra, già immunodepressa. La diffusione del virus secondo il professor Giorgio Palù, Preside della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università degli Studi di Padova, che è intervenuto già più
volte in merito a tale emergenza, è legata all’aumento della presenza della zanzara favorito dal perdurare del caldo e dell’umidità e da un’opera di disinfestazione non pressante come dovrebbe. Sono molte, infatti, le voci accademiche medicoscientifiche che cercano di sensibilizzazione Usl, Comuni e popolazione affinché procedano alla prevenzione, unico mezzo di contrasto alla diffusione del virus. Alcuni Comuni lungimiranti hanno avviato già da tempo dei piani di disinfestazione mettendo a disposizione della popolazione insetticidi a lento rilascio e programmando 2-3 serie di trattamenti con prodotti che abbattono il numero delle zanzare nel territorio a rischio. La difficoltà finanziaria degli enti pubblici, che si aggiunge alla probabile miopia di alcune amministrazioni locali, ostacola però corretti investimenti sulla prevenzione, la strada maestra per contenere emergenze sanitarie e tutelare la salute pubblica. *medico veterinario
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’energia pulita si fa strada con i gruppi d’acquisto. Una pratica che nella bassa padovana sta avendo un successo sempre maggiore, forse anche complice la crisi e il desiderio di risparmiare sul costo delle bollette. Ma è innegabile che gran parte del merito va allo sportello energia messo in campo dalla sinergia tra Legambiente e Padova Tre per informare e tutelare gli utenti nella scelta di impianti e tecnologie. “Sono finiti gli incentivi previsti dal Conto Energia? Senza incentivi, l’impianto contribuisce a creare un reddito?”. Sono queste le domande più ricorrenti che vengono rivolte allo sportello. Da luglio infatti, terminati gli incentivi, sono cambiate molte cose ma il fotovoltaico consente ancora un risparmio immediato nella bolletta elettrica. “Oggi la resa economica è data da scambio sul posto e vendita delle eccedenze – spiegano dallo sportello - combinate con l’autoconsumo, alle detrazioni fiscali al 50% in vigore fino al 31 dicembre e al crollo dei prezzi dei moduli, garantiscono ammortamenti e guadagni pressochè identici a quelli degli incentivi del precedente conto energia”. Per il solare termico e le pompe di calore invece ci sono ancora le detrazioni fiscali al 65%, mai così alte, che rimarranno in vigore per spese realizzate entro la fine dell’anno. I Gas di sportello energia, realizzati negli ultimi quattro anni nella bassa padovana, sono una delle esperienze più riuscite di tutto il nord Italia, grazie all’installazione di 360 impianti domestici: 1,1 Mw di fotovoltaico per la produzione di energia elettrica e 320
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20 16 Personaggio Museo della Navigazione di Battaglia. L’esposizione rischia di chiudere
L’accorato appello dell’ultimo “barcaro” Riccardo Cappellozza, 82 anni, ha ricevuto apprezzamenti internazionali ma è lasciato solo
Il Museo della Navigazione di Battaglia e Riccardo Cappellozza
di Emanuele Masiero
E
’ l’ultimo dei barcari, per decenni ha solcato le acque dei canali, quando erano navigabili, a bordo dei burci tipici dei fiumi padovani. Ha iniziato a 13 anni, poi ha dedicato gli ultimi 35 ad un progetto ambizioso e lungimirante. A 82 anni, Riccardo Cappellozza è l’orgoglioso custode del Museo della Navigazione Fluviale di Battaglia. Uno scrigno costruito dallo stesso Cappellozza, meta di visite da parte di scolaresche e numerosi turisti, fra i quali molti stranieri interessati alla storia locale e a tutto ciò che è legato ai fiumi. Eppure il museo sta morendo fra l’indifferenza generale: mancano le risorse, mancano i volontari, manca l’appoggio necessario per dare visibilità a questo pezzo di cultura e di storia che rischia di scomparire per sempre. “Pago io le lampadine per sostituire quelle fulminate e persino le donne delle pulizie,
senza contare che gran parte di quello che è custodito qui dentro l’ho procurato io... Ma ora siamo ai limiti. Io e i miei due amici siamo vecchi e malati e da soli non ce la facciamo più. Noi continuiamo ad occuparcene nonostante il divieto impostoci dai medici. E dopo di noi? Non c’è nemmeno la possibilità di formare dei giovani perché non ci sono i soldi per pagare un corso...”. Il fondatore Cappellozza, ha scritto un’accorata lettera al governatore Zaia per chiedere aiuto. Il museo, vanto di Battaglia, ha ricevuto importanti riconoscimenti a livello europeo. Primo fra tutti il gemellaggio con il museo inglese di Stoke Bruerne, incoraggiato dalla studiosa Myra Robinson che ha definito Cappellozza un visionario, un sognatore. Persino il Principe Carlo d’Inghilterra ha scritto parole di encomio per la lodevole iniziativa italo-britannica. Batta-
“Ormai manca tutto, dai soldi ai volontari che ci diano una mano” glia, inoltre, è entrata in rete con altri musei europei del settore. Proprio per l’eccezionale valore del proprio corredo documentario, che comprende anche delle vere e proprie imbarcazioni fluviali, tutte recuperate grazie alla passione e alla tenacia di Cappellozza e dei suoi vecchi amici. A Zaia Cappellozza chiede di intervenire urgentemente per dare ossigeno al “malato”, permettendo cioè al Museo di Battaglia di poter usufruire di risorse messe a disposizione dalla legge regionale 10 agosto 2012 n. 30 sugli ecomusei veneti. “La invito a visitare il museo” scrive Cappellozza al governatore.
Il Museo della Navigazione Interna (questo il suo nome originale era nato nel 1979, grazie all’impegno di Cappellozza stesso e del bibliotecario del paese. Vi sono confluiti poi negli anni reperti di ogni genere. Barche, oggetti, documenti e foto. Persino dei modellini costruiti artigianalmente. Cappellozza nel 2001 ha donato anche tutto il materiale in suo possesso “Ho dato la vita per questo museo e vi lavorerò finché campo. Mi hanno fatto cavaliere, mi hanno dedicato servizi televisivi, ho scritto libri, ho aiutato studenti impegnati in tesi di laurea ma, si sa, nemo profeta in patria”. Dopo le denunce qualcosa si muove. su iniziativa del Partito democratico di Battaglia e della segretaria Angela Temporin, la parlamentare Giulia Narduolo e il consigliere regionale
Piero Ruzzante hanno visitato il museo e incontrato Cappellozza. I due esponenti del Pd hanno presentato interrogazioni sia in Parlamento che in Consiglio Regionale, per chiedere che questa testimonianza di un pezzo di storia così particolare non fosse abbandonata a se stessa. Un progetto di sistemazione e ampliamento da 100 mila euro è già pronto, mancano però “solo” 20 mila euro. Una somma che il Comune, ingessato dal patto di stabilità, non può permettersi. “Una regione come la nostra - afferma Ruzzante - che spende 200 mila euro per “Griglie Roventi” e che va orgogliosa delle tradizioni venete potrebbe occuparsi anche del museo di Battaglia. È assurdo che non si riesca a inserirlo nelle azioni di rilancio del turismo veneto”.
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Primo appuntamento il 4 ottobre agli Eremitani con la “Messa di Gloria”, capolavoro di Mascagni
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a oltre mezzo secolo sono i protago- neti, e con loro Padova, rappresentano una nisti della vita musicale padovana, realtà conosciuta nei circuiti internazionali in grado di presentare ogni anno - conclude Colasio - Ma il successo è fatica, un programma nel segno dell’originalità è studio, è passione: e tutto questo, da e dell’innovazione, pronto ad incontrare i sempre, appartiene al maestro Scimone, gusti e l’interesse di migliaia di appassio- ai suoi Solisti”. “Ringrazio l’assessore delle sue paronati. I “Solisti Veneti”, diretti dal maestro Claudio Scimone, sono gli indiscussi ani- le. Mi piace ricordare che quando siamo matori culturali della città in ambito musi- partiti, nell’ambiente padovano non abcale. “Più che mai quest’anno, la 55esima biamo trovato molto ascolto - racconta stagione segna un punto di snodo - com- il maestro Claudio Scimone - Ma con gioia siamo riusciti menta l’assessore a fare molta strada alla cultura Andrea “Suoneremo un continuando a ringioColasio - Era il 26 concerto della ottobre del 1959, in domenica insieme vanire con musicisti di grande valore. Perchè quel di Vicenza, al ai ragazzi dei oggi l’Italia - spiega teatro Olimpico, che Pollicini” il maestro - è passata iniziava l’esperienza da pochissimi studenti di musica ad una dei Solisti. Quasi 6 mila concerti in oltre 81 sovrabbondanza di talenti straordinari: gioPaesi, oltre 300 titoli in cd, lp, dvd, nu- vani musicisti italiani che proiettano il nomerosi premi nazionali e internazionali e stro Paese tra i primi nel mondo. Quando soprattutto la grande intuizione del mae- suoniamo Vivaldi, Tartini, in Russia, riusciastro Scimone di coniugare in una sorta di mo a sorprendere. E a proposito di giovani cosmos la musica e i luoghi, valorizzando musicisti, un pensiero va ai Pollicini con i il patrimonio musicale veneto. I Solisti Ve- quali suoneremo insieme in occasione di
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L’edizione dello scorso anno
“Fiera delle Parole” dall’8 al 13 ottobre
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I “Solisti Veneti” schierati in sala Rossini al Pedrocchi un concerto della domenica mattina”. L’apertura della 55 esima stagione de “I Solisti” avrà luogo venerdì 4 ottobre nella chiesa degli Eremitani con l’esecuzione della “Messa di Gloria”, capolavoro di Pietro Mascagni. “La messa che eseguiremo in occasione del 150 esimo anniversario della nascita del compositore e direttore d’orchestra - spiega il Maestro - è
una composizione bellissima che interpreteremo, per la prima volta nel Veneto, con il coro di voci bianche, i Pueri Cantores, della Cappella Sistina”. Anche quest’anno I Solisti organizzeranno il tradizionale ciclo dei concerti della domenica che si terranno alle 11 della mattina all’Auditorium Pollini. Per tutte le informazioni sulla stagione concertistica: www.solistiveneti.it
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cia n i v P r o rrara di Fe
Provincia di Padova
opo lo strepitoso successo dello scorso anno torna ad ottobre la “Fiera delle Parole” su iniziativa dell’Associazione “Cuore di Carta” animata da Bruna Coscia, instancabile animatrice culturale a stretto contatto con decine di autori del momento e con tutte le principali case editrici. Dall’8 al 13 ottobre Padova ospiterà scrittori, giornalisti, artisti, protagonisti del mondo della cultura, editori. I principali luoghi della città, dal Palazzo della Ragione a Palazzo Moroni, dall’Università all’auditorium, saranno letteralmente presi d’assalto dalle migliaia di appassionati di libri e cultura che vorranno seguire dal vivo i loro scrittori preferiti ma anche conoscere da vicino nuovi nomi. Il tutto ad ingresso gratuito, fatta eccezione per pochi pochi eventi., il cui costo sarà ben segnalato. Per informazioni dettagliate sul ricco programma consultare il sito www. lafieradelleparole.it.
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Prov i di Ve n c i a nezi a Prorogata la detrazione
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del 50%
fino al 31/12/13
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LO ricordo
SPORT in PRIMO PIANO MeMorial gianluca servadio vinto da azzurra due carrare
Ginnastica Ritmica Al via la nuova stagione per le ragazze dell’Ardor Conselve
Anno ricco di promesse
di Walter Lotto
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La formazione vincitrice del Memorial Gianluca Servadio
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a all’Azzurra Due Carrare, davanti a Maserà e Albignasego, la terza edizione del memorial Gianluca Servadio, giovane atleta rapito alla vita quattro anni fa da un incidente stradale e ricordato ogni anno dalle società in cui il ragazzo aveva militato. Il triangolare articolato su partite di 45’ è andato in scena al comunale Carrarese di via Pontemanco ed ha dato utili indicazioni ai tecnici delle tre compagini in vista degli imminenti impegni ufficiali. Buone impressioni soprattutto per i vincitori dell’ Azzurra, che si sono imposti (2-0) all’Albignasego, gol di Momolo e Uzoye, e hanno poi regolato il Maserà (1-0) con un rigore di Momolo. Per il secondo posto il Maserà, già pimpante, ha piegato (1-0) in gol Milo Marcato, l’Albignasego apparso in netto ritardo sul piano della condizione e della manovra. Momento di commozione alle premiazioni finali, operate dal presidente W.L. carrarese Massimo Carraro unitamente ai genitori dell’ atleta ricordato.
alento, eleganza e simpatia tutta padovana ad Andalo (TN) dove dopo una settimana di ritiro, in preparazione della prossima stagione, le ginnaste della società Ardor di Conselve si sono congedate dal paese Trentino con una spettacolare esibizione, presso il palacongressi locale, per ricordare e festeggiare la stagione appena conclusa. Stella del movimento è Martina Sabbion, diciasettenne di Conselve, praticante dall’età di cinque anni, che nel corso del campionato nazionale di Rimini, ha coronato il suo sogno laureandosi campionessa d’Italia nella categoria silver quarta fascia. Alloro di prestigio anche per Giulia Tresoldi, 17 anni di Pozzonovo, argento nella categoria Gold quarta fascia. Le due atlete unitamente alla coetanea Beatrice Venturini di Conselve, sono salite sul secondo gradino del podio anche nella competizione a squadre palla nastri nella categoria Silver open. Oltre ai risultati individuali la società si è distinta con importanti piazzamenti di squadra negli
L’evento Il ricavato è andato come ogni anno alle attività della Fondazione
Trofeo “Città della Speranza” al circolo Tre Piume di Agna S i è svolto il 24 e 25 agosto scorso il IX° Trofeo Città della Speranza presso il circolo sportivo Le Tre Piume di Agna in via Costanze. Il ricavato è stato, come ogni anno, devoluto in beneficenza alla stessa fondazione con la quale il circolo collabora da molti anni e con la quale il comune di Agna è gemellato dal 2010. La gara, nonostante altre manifestazioni che hanno distolto atleti dalla partecipazione, è andata bene contando ben duecentosettanta iscritti alla gara nelle varie specialità di tiro al piattello, circa un centinaio alla gara di tiro dinamico e una trentina di partecipanti al raduno di soft air, più altre partecipazioni alla gara di tiro alla sagoma. Il trofeo per il terzo anno consecutivo se lo è aggiudicato Mirco Faccio, i vincitori delle altre specialità di tiro a volo sono stati per il duble trap il nostro giovane tiratore Jacopo Dal Moro, per lo skeet Arturo Traforti, per il compak sporting Moreno Bonigolo e per la fossa universale il nostro tiratore Pierluigi D’imperio, per il tiro dinamico con pistola per la “division classic” Marco Sartor, per la “division open” Cristian Bonomi, per la “division production” Davide Indizio, per la “division revolver” Marco Sartor e per la “division standard” Max Bragagnolo. Alle premiazioni hanno partecipato le auto-
Le atlete dell’Ardor di Conselve, campionesse di ginnastica esercizi collettivi a corpo libero con: Francesca Guariento, 12 anni di Agna, Giulia Mantovani 10 anni di Correzzola, Claudia Zanardo 13 anni di Conselve, Giorgia Lovato 13 anni di Conselve, Veronica Magagna 14 anni di San Pietro Viminario e Giulia Zanellato 13 anni di Agna. A livello regionale da segnalare il secondo posto di squa dra nella competizione di serie C della federazione con il terzetto Maila Guito 12 anni speranza della ginnastica conselvana, Berenice Zabeo e Carlotta Corà
( di Padova). Nata nel 2010 la società conselvana è una sede della centenaria Ardor di Padova, stella d’oro al merito sportivo, attualmente vanta un centinaio di iscritti e svolge l’attività presso la palestra dell’istituto E.Fermi di Conselve. La responsabile tecnica della sede è Gloria Ruzzon, le insegnanti e aiuto: Veronica Banzato, Vavrova Hana, Veronica Alfini, Maddalena Cassetta, Veronica Manfrin, Giulia Tresoldi e Margherita Pirotto insegnante di coreografia e danza classica.
CARTuRA. Ospite d’onore il lambrettista Guido Rossi
oltre duecento biKer e appassionati allo storico Motoraduno dell’assunta
Alcune delle moto schierate al classico raduno di Cartura
Adriano Lonardi e Fabrizio Forti della Federazione Tiro a volo rità delle Federazione Italiana tiro a volo Adriano Lonardi, delegato regionale veneto e il delegato provinciale di Padova Claudio Sperandio, assente per impegni istituzionali il rappresentante della fondazione Città della Speranza Bruno Pinaffo, che comunque telefonicamente ha portato i ringraziamenti della fondazione a tutti gli atleti presenti. Nelle stesse ore nella struttura di Maribor si concludeva il campionato di coppa del mondo che vedeva aggiudicarsi alla fine di un lungo percorso il terzo posto nella classifica mondiale il nostro atleta Giampaolo Micheletti.
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rande soddisfazione per il Moto Club Conselve, con la presidenza di Alfredo Bazzacco e l’importante supporto del direttivo, che hanno organizzato l’edizione numero 33 del Motoraduno dell’Assunta a Cartura, al quale hanno partecipato oltre 200 tra motociclisti e appassionati d’auto d’epoca. Ritrovo davanti al piazzale del comune di Cartura, dove tutti hanno potuto ammirare e fotografare i motori e i mezzi luccicanti, e poi giro turistico nei Colli Euganei, sposalizio perfetto tra sport e turismo, la passione per i motori e la valorizzazione del territorio. Si sono trovati insieme mondi diversi: gli organizzatori, i “ bikers”, i motoristi classici e gli appassionati delle moto e scooter d’epoca, lambrettisti e molti giovani con i quad. A fare bella vista anche moto
d’epoca e Fiat 500. Sono state premiate le moto e le auto più “ vecchie” presenti, oltre ai gruppi più numerosi : Motoclub Estense di Ferrara e S.P.Q.R di Villanova di Camposampiero e quello venuto da più lontano (provincia di Brescia). Momento di grande commozione quando è stato ricordato l’amico e colonna del Moto Cub Conselvano Tiziano Littamè, recentemente scomparso. Presente all’evento il lambrettista veneto Sivio Rossi, che a bordo della sua lambretta ha praticamente girato il mondo, conquistando premi e riconoscimenti importanti, fino ad ottenere quest’anno ad Avignone il trofeo mondiale Mike Kar Isake lambrettista dell’anno 2013. E’ il terzo italiano, in cinquantanni di storia a ricevere l’ambito riconoscimento. W.L.
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IL VENETO
in PRIMO PIANO
Il Ministro incontra gli assessori all’Ambiente delle regioni interessate
Al via un piano nazionale contro lo smog che avvelena la Valpadana
Secondo Legambiente, per ripulire l’aria della Pianura Padana la ricetta c’è già, si chiama mobilità sostenibile di Germana urbani
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l 2013 è stato denominato “anno eu- è sempre più urgente, invece, individuare ropeo dell’aria”. Nel nostro caso però, interventi su area vasta, mirati prioritaria“’anno europeo dello smog’ sarebbe mente a contrastare efficacemente lo smog stato forse più realistico e appropriato viste e, quindi, a ridurre le emissioni da traffico, le performance già segnalate nei primi mesi causa prima dell’emergenza sanitaria e dell’anno delle città del Nord Italia in termi- ambientale che interessa le nostre regioni. ni di inquinamento atmosferico. “Il bacino padano – afferma l’assessoIn buona sostanza quest’anno si sta re veneto Maurizio Conte - presenta valori attestando sui valori del 2012, quando di inquinamento atmosferico superiori ai in tutti i principali centri urbani sono stati limiti di legge, in quanto paga le sfavorevoli superati i livelli di polveri fini (Pm10). Ben condizioni meteoclimatiche, che rendono 51 città, tra le 95 monitorate da Legam- meno efficaci le misure prese, nonostante biente nell’ambito della classifica ‘PM10 ti l’impegno delle Regioni non sia mai mantengo d’occhio’, hanno superato il bonus di cato. Ora è necessario un forte impegno 35 giorni di superamento del valore medio centrale. Solo così sarà possibile evitare in giornaliero di 50 microgrammi/metro cubo futuro nuove sanzioni”. stabilito dalla legge. E il Ministero pare averlo capito e quelCosì, alla vigilia dell’autunno il Mini- lo di inizio settembre è stato solo un primo stero dell’Ambiente incontro. ha radunato a Milano Tra le ipotesi “Saremo a Roma gli assessori di Veneto, sul tavolo – riferisce l’assessore Lombardia, Friuli Ve- l’introduzione della Conte – ad inizio Otnezia Giulia, Trentino “vignetta” per l’uso tobre per la firma di Alto Adige, Valle d’A- delle autostrade un accordo di programosta ed Emilia Romama. Certo è che la nagna, ossia le regioni della Pianura Padana, tura morfologica di questo territorio avrebbe avvelenate dallo smog. bisogno di regole ad hoc, soprattutto Roma L’obiettivo era quello di fare un’analisi e Bruxelles dovrebbero tener conto del fatdelle possibili strategie utili a risolvere il pro- to che qui abbiamo il maggior numero di blema dell’inquinamento atmosferico, per il industrie d’Italia. Certo non chiediamo l’abquale la Commissione Europea ha aperto un bassamento dei limiti ma non è pensabile procedimento contro l’Italia. che in un momento di crisi come questo si Ormai è chiaro a tutti che i blocchi del chieda alle aziende di fare ulteriori sacrifici. traffico a spot non servono a nulla e che Perciò chiederemo la defiscalizzazione degli
Maurizio Conte investimenti sostenuti dalle imprese che dovranno abbassare le emissioni. Il Veneto, come del resto le altre Regioni, è tra i più evoluti a livello europeo per quanto riguarda i fattori di emissione nell’industria, nei trasporti e nel riscaldamento. Peraltro l’impegno delle Regioni è stato riconosciuto anche da parte della Commissione Europea, ma ora è più che mai indispensabile soprattutto quello dello Stato”. Ma a creare molti problemi di inquinamento alla “conca” padana è anche il traffico di attraversamento, il secondo punto all’ordine del giorno della riunione al Pirellone. La macro regione è infatti attraversata da un intreccio fittissimo di autostrade e superstrade percorse da residenti ma anche
dai Tir che dall’Est Europa si dirigono verso l’Ovest. “Una delle ipotesi allo studio – riferisce l’assessore veneto all’ambiente – è l’introduzione della “vignetta”, la stessa che si compra per circolare in Austria o Slovenia. L’incasso sarebbe funzionale a sostenere un fondo per le politiche di contrasto alle Pm10”. Certo è che, se questa andasse a sostituire gli attuali pedaggi, sarebbe inutile perchè comunque resterebbero da pagare le Concessionarie. Quanto a blocchi del traffico e domeniche ecologiche pare assodato che queste misure servono davvero a poco. Mentre le targhe alterne restano un’ipotesi valida, purché siano stabilite in modo coordinato in un’area vasta.
“Al di là delle azioni messe in campo finora dalle Regioni – conclude Conte – è, di fatto, la prima volta che, con l’impegno del Ministero, si cercheranno di individuare e mettere in pratica degli interventi strutturali per l’intero bacino padano. Attraverso questo tavolo delle Regioni della Pianura Padana saranno confrontati e discussi dati per studiare azioni congiunte. Nel frattempo noi in Veneto, a ulteriore supporto di quanto già intrapreso per migliorare la situazione generale, stiamo stanziando incentivi per risparmiare energia, quindi emissioni nocive, che riguardano l’illuminazione pubblica, lo svecchiamento del parco autobus e favorire l’utilizzo della geotermia”.
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Il Veneto in primo piano 13 27 Urgente uscire dall’emergenza sanitaria causata dal Pm10
Legambiente: contro lo smog investiamo su mobilità sostenibile di Germana urbani
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Finanziamo, invece che nuove strade, uno dei sistemi di TPL interregionale più avanzati d’Europa, per una riduzione del traffico automobilistico e commerciale
uarda lontano Legambiente parlando di lotta allo smog e propone alla politica di concordare insieme strategie di mobilità sostenibile. “Per contrastare efficacemente lo smog servono interventi su area vasta, mirati a ridurre le emissioni da traffico, causa prima dell’emergenza sanitaria e ambientale che interessa le nostre regioni Serve una capacita’ politica nuova, che punti su un altro tipo di mobilita’ a basso tasso di motorizzazione e con alti livelli di efficienza e soddisfazione”. A dirlo sono Gigi Lazzaro, presidente di Legambiente Veneto, Damiano Di Simone presidente di Legambiente Lombardia, Fabio Dovana, presidente Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta, Lorenzo Frattini,
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presidente del regionale Emilia Romagna, che si sono riuniti per concordare le loro strategie sulla mobilita’ proprio in vista del vertice convocato dal Ministro dell’ambiente Andrea Orlando a Milano . Secondo gli esponenti dell’associazione ambientalista non si può prescindere dai controlli. “Gli enti locali – affermano i presidenti di Legambiente - continuano, infatti, a fare poco o a procedere in ordine sparso perchè manca una pianificazione a livello centrale, c’è scarsa disponibilità di risorse ma anche poca lungimiranza e scarso senso di responsabilità”. “Il 2012 si chiude con una conferma sugli elevati livelli di inquinamento atmosferico che respiriamo nelle città italiane e lo smog è destinato a caratterizzare anche
l’anno in corso. E a chiedere all’Italia misure risolutive per ridurre l’inquinamento atmosferico a fine anno e’ stata pure l’Europa con una sentenza della Corte di giustizia nei confronti del nostro Paese- dice la direttrice generale di Legambiente Rossella Muroni- evidentemente, il problema dell’inquinamento e delle città invase dal traffico non può più essere affrontato in maniera parziale e limitata”. L’anno europeo dell’aria vede l’Italia molto indietro nella raccolta dei dati. Ancora oggi sono disponibili i dati di poche città e tra quelle monitorate da Legambiente i valori del Pm2.5 sono fuori norma nel 50% delle città. Al primo posto ancora una volta le aree urbane dell’area padana: Torino, Padova e Milano con un valore medio annuo
compreso tra 35 e 33 microgrammi/metro cubo. “Se davvero il Ministro Orlando vuole cambiare registro - hanno concluso i presidenti regionali di Legambiente -, chieda di concertare col ministro delle Infrastrutture e dei trasporti il piano delle autostrade previste dalla legge Obiettivo nel Nord Italia, sottoponendo ogni grande progetto ad una revisione indipendente che ne valuti sostenibilità e rapporto costi-benefici, cancellando ogni finanziamento per i progetti che non superano il vaglio. Con le risorse risparmiate potremmo finanziare uno dei sistemi di TPL interregionale più avanzati d’Europa, e ottenere una durevole riduzione delle percorrenze automobilistiche e commerciali a beneficio della mobilità collettiva”.
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econdo gli ambientalisti c’è bisogno di una profonda revisione della programmazione delle infrastrutture e dei servizi che attengono alla mobilità di un’area ad alta densità demografica e ad altissimo livello di motorizzazione individuale, qual è la Pianura Padana. Continuare, infatti, a realizzare le grandi infrastrutture stradali che sono in progetto o in via di esecuzione (si pensi all’inutile ramo di TI_BRE a Parma o al raddoppio del tunnel autostradale del Frejus o l’autostrada Orte-Mestre) non va certo nella direzione di una mobilità più efficiente e meno inquinante.
Lavoratori e cittadini del Nord Italia hanno bisogno di servizi di TPL urbano e regionale adeguati, più frequenti e affidabili; del rilancio del trasporto ferroviario passeggeri, di scala regionale e interregionale; di una logistica integrata, sostenibile ed efficiente per le merci che oggi viaggiano quasi solo su strada, e non di una mobilità fondata su faraoniche e impattanti infrastrutture come la Torino-Lione ma di una diversa politica degli incentivi che sappia premiare il trasporto ferroviario a scapito di quello su gomma, utilizzando ed ammodernando le linee ferroviarie già esistenti.
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14 Il Veneto in primo piano 28 Vendemmia 2013 Annata anomala, influenzata dal clima bizzarro con tanta pioggia e freddo fino alle porte dell’estate
Il vigneto Veneto tiene le posizioni, qualità discreta In aumento la quantità delle uve bianche, stabili i rossi. In calo Venezia e Rovigo, bene Padova e Treviso di Nicola Stievano
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gni anno a settembre il mondo agricolo e tutto ciò che in Veneto gira intorno alla viticoltura guardano con apprensione alle previsioni per la vendemmia. Il “vigneto veneto” con i suoi 11 milioni di quintali d’uva e un giro d’affari di miliardi di euro è una delle eccellenze agroalimentari della nostra regione che vanta un ottimo successo all’estero e alimenta un mercato che finora non ha conosciuto crisi. Prosecco e Amarone, ma anche Merlot, Cabernet, Moscato e tutte le principali varietà di vini bianchi e rossi che si fregiano di oltre una ventina di Doc e alcuen prestigiose Docg sono un patrimonio della nostra terra, la cui resa però deve fare i conti anche con l’andamento climatico. Mai come quest’anno, confermano i tecnici di Veneto Agricoltura durante il consueto incontro nei giorni della vendemmia, il clima ha influito pesantemente in vigneto. Piogge torrenziali e freddo fino all’inizio dell’estate, poi caldo e siccità, compresa la grandine che ha letteralmente distrutto alcuni vigneti di pregio. In ogni caso
la produzione è salva e la qualità accettabile, aggiungono gli esperti, tanto che per le uve bianche la produzione 2013 dovrebbe attestarsi attorno al 5-10% in più rispetto allo scorso anno, mentre per le uve nere la quantità dovrebbe rimanere invariata. “Il dato è senz’altro positivo - spiega Giuseppe Nezzo, commissario di Veneto Agricoltura se si considera com’era partita la stagione caratterizzata, fino quasi alla fine di giugno, da abbondanti precipitazioni e basse temperature che avevano creato forti preoccupazioni per vari problemi di ordine sanitario nei vigneti. Con l’arrivo del caldo estivo, nell’ultima decade di giugno la situazione si è fortunatamente raddrizzata, trascinando però fino alla vendemmia un ritardo nella maturazione delle uve di 10-15 giorni rispetto al 2012”. “In Veneto la produzione, sotto il profilo quantitativo, - aggiunge Diego Tomasi - si presenta a macchia di leopardo, con incrementi e cali delle rese rispetto allo scorso. In calo la produzione nel veneziano (-5/10%) con Merlot, Glera e Chardonnay
annunciate attorno al -5%. Nel rodigino, addirittura, si prevedono riduzioni anche del -20/30%, dovute a importanti estirpi e forti grandinate registrate nelle scorse settimane. Segno positivo invece per i Colli Euganei e il territorio provinciale, dove l’incremento dovrebbe attestarsi attorno al +10/12%. A Verona si attende un incremento delle uve Chardonnay (+5%), Garganega (+05%), Corvinone (+5/10%), Merlot (+5%), mentre un calo dovrebbe interessare le uve della varietà Corvina (-5%) e Rondinella (-15/20%). A Treviso è previsto un leggero incremento quantitativo delle uve bianche (+3/4%), mentre la produzione di uve nere dovrebbe rimanere invariata. Per la Glera (Prosecco) l’aumento dovrebbe raggiungere addirittura il +5/10% e per lo Chardonnay il +5%. Per il Merlot la produzione dovrebbe rimanere invariata. Ricordiamo che nel 2012 le due province di Treviso e Verona da sole avevano prodotto oltre 8 milioni e 400 mila quintali di uva, i tre quarti della produzione complessiva nel Veneto”. Intanto gli
addetti ai lavori cercano di fare sistema e l’assessore Franco Manzato lancia, un network per l’innovazione vitivinicola. Si tratta di una rete tra quanti operano nell’ambito di questo segmento, strategico per raggiungere nuovi traguardi di qualità, tipicità e di mercato, rispetto al quale la Regione sarà capofila e farà da coordinamento tra le attività. Il progetto si propone di ridefinire e riorganizzare i rapporti tra i diversi soggetti che già operano nelle aree della ricerca, sperimentazione e formazione realizzare una
maggiore efficienza operativa e migliorare la capacità di produrre innovazione applicata in enologia e viticoltura. “La dinamicità che caratterizza il settore ed il livello professionale e imprenditoriale degli operatori – conclude Manzato – necessita di adeguate risposte, con riferimento al processo produttivo a partire dagli aspetti inerenti alla produzione viticola fino al condizionamento del prodotto in funzione della sua immissione al consumo. Il tutto entro un quadro di risorse che vanno ottimizzate”.
Produzioni distrutte
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randine & cinghiali: estate da dimenticare per centinaia di agricoltori del Veneto meridionale. In Polesine una violenta grandinata qualche giorno prima di ferragosto ha messo in ginocchio la produzione agricola in buona parte della provincia, in particolare nell’Alto Polesine dove vigneti e coltivazioni a pieno campo, frutteti e orti sono andati completamente distrutti. Colpiti a macchia di leopardo anche alcuni territori della Bassa Padovana, in particolare a sud di Este e Montagnana, dove a fine agosto grandine e vento forte hanno colpito diverse colture. Sui Colli Euganei, intanto, imperversano i cinghiali, voraci di uva e di ogni genere di prodotto commestibile. Un fenomeno incontrollato che ha assunto dimensioni allarmanti per gli agricoltori. Nell’Alto Polesine la gradine e la tromba d’aria hanno distrutto migliaia di ettari di terreno agricolo. Mauro Giuriolo, presidente provinciale di Coldiretti Rovigo, parla di “apocalisse nelle aziende agricole altopolesane”. “La produzione frutticola - spiega - è azzerata per quest’anno e per il prossimo: i frutteti sono distrutti e questo farà perdere anche il raccolto della prossima annata, perché la reazione degli alberi sfregiati nella corteccia sarà di dischiudere le gemme che sarebbero servite il prossimo anno. Del mais è rimasto lo stelo, delle barbabietole solo le radici. Dove non è arrivata la grandine ci ha pensato il vento forte, anche sotto le reti e che si è portato via la tettoia di un impianto di biogas appe-
na costruita in un’azienda fra Lendinara e Canda; la bufera ha divelto e scoperchiato le serre e i tunnel. Le orticole in campo sono andate perdute. I danni appaiono molto più gravi di quanto ci eravamo prospettati, non solo alle produzione, ma anche alle strutture”. Sui Colli Euganei i cinghiali sono ormai un flagello. I danni ai vigneti sono notevoli, denunciano i viticoltori di tutta l’area euganea, da Vò ad Arquà, da Teolo a Cinto, da Este a Torreglia ma anche a Baone, Galzignano, Rovolon. Quintali e quintali d’uva divorata dai cinghiali o danneggiata, una perdita di produzione che si annuncia ancor più grave dello scorso anno, quando decine di aziende avevano dovuto fare i conti con queste razzie. I produttori sono esasperati e impotenti, ogni mattina costretti a fare la conta dei danni e a scoprire vigneti distrutti. All’ordine del giorno le segnalazioni al Parco Colli Euganei e ai Comuni. Coldiretti Padova torna a chiedere l’immediata applicazione di un capillare piano di abbattimento. N.S.
autunno/inverno/2013/14
18 Cultura veneta 30 Mostra del Cinema a Venezia Conclusa la Settantesima edizione
Leone d’oro a Sacro Gra di Gianfranco Rosi A quindici anni da “Così ridevano” di Gianni Amelio l’Italia torna a trionfare a Venezia di Roberta Pasqualetto
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i è conclusa la 70esima Mostra Internazionale d’Arte Premio Speciale della Giuria è stato assegnato a Die Frau Des Cinematografica che si è tenuta nella storica sede a Polizisten di Philip Gröning (Germania). La Giuria Leone del Lido di Venezia dal 28 agosto al 7 settembre. L’edizio- Futuro - Premio Venezia Opera Prima ha assegnato il Leone ne di quest’anno è stata diretta da Alberto Barbera e la giuria del Futuro a White Shadow di Noaz Deshe (Italia, Germania, è stata presieduta da Bernardo Bertolucci e composta da: Tanzania). La Giuria Orizzonti presieduta da Paul Schrader Andrea Arnold, Renato Berta, Carrie Fisher, Martina Gedeck, e composta di Catherine Corsini, Leonardo Di Costanzo, Jiang Wen, Pablo Larraín, Virginie Ledoyen, Ryuichi Saka- Golshifteh Farahani, Frédéric Fonteyne, Kseniya Rappoport, moto; i film in concorso erano venti. Le Giurie internazionali Amr Waked, dopo aver visionato i 31 film in concorso, ha erano quattro e hanno assegneranno i premi ufficiali: il Leo- assegnato il Premio per il miglior film a Eastern Boys di Robin ne d’oro per il miglior film a Sacro Gra di Gianfranco Rosi Campillo (Francia) e il premio per la miglior Regia a Uberto (Italia, Francia); il Leone d’Argento per la migliore regia ad Pasolini per Still Life (Regno Unito, Italia). Il Premio speciale Alexandros Avranas per il film Miss Violence (Grecia); il Gran è andato al film Ruin di Michael Cody e Amiel Courtin-Wilson (Australia) e quello per il ContenuPremio della Giuria a Jiaoyou di Tsai to Innovativo a Maho Gorbeh di Ming-liang (Taipei cinese, Francia). Leone d’Argento Shahram Mokri (Iran); il Premio per Coppa Volpi migliore interpretazione a Miss Violence, il Miglior Cortometraggio è andato maschile a Themis Panou nel film Premio della Giuria a Kush di Shubhashish Bhutiani (InMiss Violence di Alexandros Avranas a Jiaoyou la Coppa e il premio migliore interpretazione Volpi a Themis Panou dia). I premi per la rassegna Venezia Classici sono stati stabiliti da una femminile a Elena Cotta nel film Via Castellana Bandiera di Emma Dante (Italia, Svizzera, Fran- Giuria di studenti laureandi di cinema provenienti da diverse cia). Il premio Marcello Mastroianni è stato assegnato a Tye Università che hanno deciso di assegnare i seguenti premi: Sheridan nel film Joe di David Gordon Green (Usa) e il Pre- Miglior Documentario sul Cinema a Double Play: James Benmio per la Miglior Sceneggiatura e Steve Coogan e Jeff Pope ning and Richard Linklater di Gabe Klinger (Usa, Portogallo, con il film Philomena di Stephen Frears (Regno Unito). Il Francia); per il miglior film restaurato a La Proprietà non è più
Alcune immagini dell’edizione conclusasi recentemente un furto di Elio Petri (Italia, Francia). L’European Short Film Award 2013 – Efa al film: Houses Whit Small Windows di Bülent Öztürk (Belgio). Il Leone d’Oro alla Carriera a William Friedkin; il Jaeger-Lecoultre Glory To The Filmmaker a Ettore Scola; il Premio Persol ad Andrzej Wajda e il L’Orèal Paris per il cinema a Eugenia Costantini. Come a ogni edizione del Festival grande attenzione è andata ai vip internazionali che hanno percorso il red Carpenter seguitissimi dai fans e dai paparazzi. George Clooney è arrivato al Lido a bordo di un motoscafo guidando personalmente, durante la sua presenza al Lido è stato smentito il flirt con l’attrice Sandra Bullock; e le voci di una possibile rottura tra la coppia Luca Argentero e la moglie Myriam Catania.
padova Detour, festival del cinema di viaggio
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nche Padova ha il suo Festival del cinema, un festival particolarissimo dedicato certo al cinema ma anche al viaggio. Si chiama Detour, ed è alla sua seconda edizione, quest’anno si svolgerà dal 15 al 20 ottobre. “Se lo scorso anno è stato segnato il percorso - ha spiegato Marco Segato, direttore artistico del festival - con la seconda si amplieranno gli orizzonti verso nuove direzioni, soprattutto verso tutti quegli autori che affollano con le loro opere i grandi festival internazionali ma che quasi mai raggiungono le nostre sale e i nostri palinsesti. Saranno cinque giorni densi non solo di film, ma anche di incontri, workshop e altri eventi per vivere un’esperienza unica. Per chi ci seguirà, l’idea di viaggiare al cinema, con il cinema, non potrà essere più concreta”. Il Concorso Internazionale, come lo scorso anno, presenterà, in un’unica sezione, lungometraggi di finzione e documentari, legati al tema del viaggio, film che hanno partecipato a festival in Italia e all’estero, ma che non hanno ancora avuto una distribuzione ufficiale nelle sale italiane. Saranno, invece, tre i premi: Premio Miglior film, Premio Speciale della Giuria e Premio del Pubblico. Viaggio in Italia, inoltre, sarà una nuova sezione che ospiterà film italiani raccontano il nostro paese. Un’occasione per rivedere le opere di grandi cineasti del passato e al tempo stesso scoprire i film di registi esordienti. Sarà proprio Viaggio in Italia di Roberto Rossellini, restaurato dalla Cineteca di Bologna e presentato lo scorso anno a Cannes a tenere a battesimo questa nuova sezione.
in breve Venezia, Isola di San Servolo
Arte Moderna
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henrY hargreaves no seconds, coMFort Food e FotograFia
endez vous al Museo della Follia, sull’isola di San Servolo, con il comfort food di Henry Hargreaves No Seconds, Comfort Food e Fotografia: in programma la prima mondiale di un nuovo format cross-mediale dove chef, artisti e food blogger sono impegnati alla ricerca del “piatto della memoria”. Gli chef Pietro Leemann, Andy Luotto e Pierchristian Zanotto, insieme al fotografo Henry Hargreaves, saranno i protagonisti del progetto un viaggio nell’anima alla scoperta di quel profumo, quell’aroma, quel piatto perduto nell’Io più profondo eppure così caro da volerlo considerare il ”Piatto dell’Ultimo Desiderio”. La mostra è stata aperta lo scorso 6 settembre e sarà visitabile fino al 24 novembre, si tratta della prima personale mai organizzata al di fuori degli Stati Uniti del fotografo neozelandese ma newyorkese d’adozione Henry Hargreaves si ispira alla serie fotografica No Seconds, dedicata all’ultimo pasto di alcuni condannati a morte americani. Ideatore e regista dell’evento è Mauro Zardetto, che con l’aiuto di Chiara Casarin, curatrice, e di Rosita Dorigo, food designer, ha scelto il Museo della Follia all’Isola di San Servolo, sede del vecchio manicomio maschile veneziano, come perfetto teatro per questa pièce gastronomica che vede protagonisti Pietro Leemann, lo chef svizzero che da anni si occupa dell’intima relazione esistente tra cibo, psiche e spirito, Andy Luotto e Pierchristian Zanotto, giovane esponente del Gruppo Ristoratori della Marca Trevigiana.
tiziano in 150 staMpe
uolo sicuramente determinante nella consacrazione della fortuna e nella diffusione della conoscenza dell’opera di Tiziano è quello svolto dalle opere a stampa e dalla riproduzione incisoria dei lavori del Vecellio che ha consentito nei secoli di diffonderne e consacrarne ulteriormente la fama nel mondo e tra i posteri. Risulta quanto mai importante e qualificante allora, proprio perché fonte e strumento indispensabile di informazioni e di conoscenza, l’acquisizione a fine giugno da parte del Centro Studi Tiziano e Cadore – grazie al sostegno finanziario di alcuni sensibili soci - di un nucleo notevolissimo di ben 150 stampe tizianesche, raccolte nel corso di un decennio da un collezionista e antiquario padovano. Un corpus di notevole entità e prestigio - con pezzi che vanno dalla fine del Cinquecento a tutto l’Ottocento coprendo un arco assai ampio della fortuna iconografica del maestro - che giunge ad integrare in maniera massiccia il nucleo di incisioni tizianesche conservate presso la sede della Magnifica Comunità cadorina confermando Pieve di Cadore come uno dei centri più importanti nella ricerca e nella divulgazione dell’arte di Tiziano. I materiali acquisiti sono estremamente eterogenei e non mancano esemplari di notevole rarità come le due precoci riproduzioni cinquecentesche - l’una incisa da Martino Rota, l’altra edita dal Bertelli – dell’ “Uccisione di San Pietro Martire”, il capolavoro distrutto dal fuoco nella chiesa dei Ss. Giovanni e Paolo a metà Ottocento o le due stampe di Valentin Lefebre dell’ “Omnia Vanitas”. Altre immagini uniscono alla rarità un problematico valore documentario così da costituire straordinarie occasioni di studio e di approfondimento. Valgano, al riguardo, l’incisione di I. Troyen per il “Theatrum Pictorium” di Joachim von Sandrart del bellissimo “Ecce Homo” di Tiziano ora a Sibiu o l’incisione di Joachim Jan Oortman del “Martirio di San Lorenzo” prima del taglio della parte inferiore. Ancora: la redazione della “Fuga in Egitto” perduta in naufragio, replica di quella oggi all’Escorial, di Nicolas Cochin la riproduzione di P. Boel del dipinto offerto da Tiziano nel 1568 a Massimiano II, “Il ratto di Europa”, poi perduto.
Mostra
casa dei carraresi di treviso
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al 26 ottobre 2013 al 31 maggio 2014 la Casa dei Carraresi di Treviso, dopo le quattro grandi mostre dedicate alla Cina e lo straordinario successo dell’esposizione dedicata al Tibet, farà da cornice ai capolavori d’arte provenienti dalla millenaria cività indiana. La Mostra “Magie dell’India. Dal Tempio alla Corte, Capolavori d’Arte Indiana”, attraverso elementi architettonici, miniature, fotografie d’epoca, oggetti di uso rituale e quotidiano, costumi, tessuti, gioielli, accanto a statue e bassorilievi provenienti da importanti collezioni museali e private italiane, si pone l’obiettivo di ricostruire le tappe salienti della civiltà indiana attraverso l’esposizione di opere dell’arte antica e moderna, dal II millennio a.C. all’epoca dei Maharaja, collocate in un adeguato contesto scenografico che ne ricrei gli ambienti originari. Il comitato scientifico - coordinato da Adriano Màdaro, già ideatore e curatore delle quattro mostre sul Celeste Impero e e della rassegna dedicata al Tibet appena conclusa che ha affascinato oltre 120 mila visitatori- composto da Marilia Albanese, indologa d’ampia formazione e l’esperto d’arte indiana Renzo Freschi, insieme agli architetti Marco Sala e Giovanna Colombo, ha studiato un particolare percorso espositivo articolato in due parti: “L’arte nell’India Classica” e “L’india dei Maharaja”. Due poli, quello del Tempio e quello della Corte, che sfuggono al dualismo tipicamente occidentale tra sacro e profano e che nella cultura indiana non sono in nessun modo in contraddizione. Il cerimoniale dei templi è simile a quello del palazzo e la figura del re è ammantata di sacralità tanto da renderla divina. La saggezza tradizionale indiana, affinché l’esistenza umana sia significativa e armonica, impone l’impegno etico, ma anche il perseguimento del piacere; sostiene la frugalità, ma non svalorizza la ricchezza; incita al distacco, ma legittima la conquista del potere. Benché il fine ultimo in buona parte della cultura indiana – ma non in tutta– sia la liberazione e il trascendimento del mondo doloroso e finito, la vita e i suoi istanti preziosi sono ampiamente celebrati, soprattutto nell’arte.
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20 Cultura veneta
Cultura veneta 33
Commemorazioni Sono passati 50 anni dall’onda che uccise più di due mila personea
Vajont un disastro rimasto attuale
Fu il cinismo, l’impudenza, la speculazione a creare le proporzioni della tragedia. Un senso dell’affare sopravissuto alla tragedia e contro il quale don Albino Bizzotto ha protestato di recente di Mauro Gambin
A
lle ore 22.39 del 9 ottobre 1963 una frana di circa 270 milioni di m³ di roccia si staccò dal fianco del monte Toc precipitando nell’invaso creato artificialmente per trattenere le acque del torrente Vajont e alimentare le turbine di una centrale idroelettrica. Vajont, infatti, era il nome di un corso d’acqua e della valle che si era scavato nei millenni. Poi lo stesso nome venne esteso alla diga, forse per osmosi, e oggi per la maggior parte di chi lo ricorda, Vajont, è soprattutto il nome di un disastro. Come Frejus, come Ustica, come Piazza Fontana quando una catastrofe accade per mano umana, prende il nome di ciò che gli sta attorno, mai quello di chi l’ha provocata. Eppure i responsabili di questa tragedia vennero individuati. La colpa fu degli uomini di una società idroelettrica veneziana che non vollero arrendersi davanti al fallimento di un progetto e all’ipotesi di mandare in fumo investimenti per diversi miliardi di lire di allora. Vajont prima
La centrale avrebbe prodotto il 15% del fabbisogno elettrico di allora di essere tragedia, infatti, era stato il fulgente sogno di un’Italia autarchica che immaginava il proprio futuro illuminato dalla corrente prodotta dalle centrali idroelettriche. Grande Vajont, per la precisione, sulle carte degli ingegneri della Società Adriatica di Elettricità, era una banca dell’acqua, un bacino che avrebbe dovuto raccogliere l’acqua scesa a valle attraverso il Vajont da altre sei centrali per alimentare le turbine della centrale nei periodi in cui i fiumi erano in secca o ghiacciati. Vajont era l’ultimo grande salto d’acqua prima che la fluida forza cinetica raggiungesse il Piave e poi il mare. Quanta acqua? 168,715 milioni di metri cubi, momentaneamente trattenuti dalla diga più alta al mondo, il cui impiego avrebbe prodotto il 15% del fabbisogno elettrico di allora. Indubbiamente sarebbe stato un grande investimento se l’impianto avesse funzionato, se il Toc, invece di un ghiaione marcio, fosse stato una sponda granitica solida indifferente al salire e allo scendere del livello d’acqua del bacino idrico. Non fu così ma per gli amministratori e per gli ingegneri della Sade l’impianto dovette rimanere come lo avevano immaginato: funzionante e soprattutto remunerativo. Cinismo e impudenza portarono addirittura alla vendita della fabbrica dell’energia all’Enel, malgrado
La foto della diga e in basso le operazioni di recupero dei cadaveri
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da tempo i segni della frana che si sarebbe staccata erano più che evidenti. Solo alla cecità dello Stato, definiamolo convinto e fiducioso in quel progetto positivista, sfuggì che dietro si nascondeva l’opportunità di un lucroso interesse. Le conseguenze della frana sarebbero potute essere differenti, il numero dei morti sarebbe potuto essere minore se Longarone fosse stata sgombrata la notte del disastro e infine se su tutto non avesse prevalso il senso dell’affare. Ecco il punto, quest’anno ricorrono i 50 anni dalla tragedia, attraverso un certo numero di iniziative verranno ricordati i pochi minuti che sono stati necessari all’onda, provocata dalla frana, per distruggere una valle, la vita di duemila persone e di tutti gli altri che di quei duemila corpi erano abituati a ritenersi famiglia e a chiamare casa quella valle. Verrà ricordato tutto ciò che quell’acqua ha spazzato via ma sarà opportuno ricordare anche ciò che la stessa acqua non ha cancellato: quel cinismo cieco e quella politica dell’affare uscita intonsa dalla catastrofe del Vajont e arrivata tale e quale ai giorni mostri. Alle cerimonie saranno presenti probabilmente il capo del Governo, Enrico Letta. Se il suo esecutivo non finirà in crisi, il presidente del Consiglio sarà ai piedi della diga nei giorni immediatamente precedenti o successivi al 9 ottobre. Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, probabilmente anche lui salirà a Longarone. Ma un posto d’onore dovrebbe spettare a don Albino Bizzotto che proprio in questi giorni, attraverso una protesta fatta di un prolungato digiuno, ha fatto riflettere questa regione sul malaffare che spesso si cela dietro le cosiddette grandi opere. Il coraggioso sacerdote padovano fondatore dell’associazione “Beati costruttori di pace”, ha chiesto che la Terra non venga più trattata come semplice cantiere, cava e discarica per gli appetiti e interessi di chi continua a speculare, che la politica delle grandi opere non sia mero affare e distruzione del territorio che non porta beneficio alcuno alle comunità locali. Parole che don Albino ha pronunciato per commentare quanto accade ai giorni nostri e per questo, credo, siano il modo migliore per ricordare soprattutto la tragedia di 50 anni fa.
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FITNESS E BENESSERE
SETTEMBRE 2013: COSA C’E’ DI NUOVO? NON TUTTI I CORSI DI GINNASTICA O FITNESS SONO UGUALI
S
Marco Canova
iamo alle solite: arriva settembre edevo riprendere a fare palestra o piscina (devo? No, non deve essere un obbligo, ma un piacere). Ma cosa c’è di nuovo? ZUMBA: ormai non più disciplina sconosciuta ma un vero e proprio tormentone (diverte, fa sudare, tonifica! Fa bene), i soliti corsi (Gag, Tonik, circuiti, spininng, walking, il pilates e lo yoga, ecc..ecc…) ed in piscina (a parte l’Acqua Zumba !!!!!!! nulla di nuovo all’orizzonte: acquagym, hydrobike, circuiti e nuoto). MA ALLORA, CHE FACCIO? Iniziamo a suddividere i corsi in base ai loro contenuti (aerobici, di Tonificazione, posturali, ad alto impatto o basso impatto) ed alle nostre esigenze ed obiettivi (voglio rassodare, dimagrire, stare in forma in modo generico, non frequentare corsi traumatizzanti a livello articolare). Questo piccolo dettaglio (la diversità dei contenuti) non è cosa da poco ma è ciò che con-
FACCIO ATTIVITA’ AEROBICA: A TUTTA ZUMBA. TONIFICARE E RASSODARE LOCALIZZATO? FACCIO CORSI DI TONIFICAZIONE (GAG - BODY TONIK - CIRCUIT). PISCINA: TUTTI I CORSI VANNO BENE tradistingue un corso da un altro, che dovrebbe far propendere alla scelta di uno piuttosto di un altro. Fatta questa distinzione (obiettivi), capiamo perche volgiamo andare in palestra o piscina, ovvero: solo per ottenere risultati fisici? Per divertirsi? per stare in compagnia? Per fare sport spendendo poco in ambienti sani e professionali; dopo queste domande (e risposte), ora posso scegliere.Sembra una ovvietà, purtroppo non lo è. Nello specifico: - CORSI AEROBICI e CORSI di TONIFICAZIONE. - AEROBICI: lo dice la parola, si utilizza il sistema aerobico (corso di acquagym, aerobica, step, spinning, walking, zumba), dove l’obiettivo da centrare è il consumo di calorie e quindi la perdita di peso utilizzando il sitema aerobico. Questi tipi di corso saranno consigliati a chi in via principale vuole ottenere una perdita di peso in termini di kg-bilancia in quanto sovrapeso (
con tutte le cautele di rito: richiesta certificato medico e verifica patologie ). - TONIFICAZIONE: i corsi di gag, body tonik, pump, circuiti, acquacircuit,, dove l’obiettivo principale del corso sono una serie di esercizi, con o senza attrezzi o sovracarichi, che vanno a mirare e lavorare su parti del corpo specifiche (Gag: gambe, addominali e glutei, ecc. ecc ). Ovvio che questi corsi saranno scelti da chi vuole specificatamente un risultato in determinate parti del corpo (es. tonificare i glutei o ridurre la” pancia”- addominali) o che comunque vuole ottenere, oltre ad una eventuale per-
dita di peso, una tonificazione su vari distretti muscolari. Tutti propongono questi corsi, ma chi c’è dietro alla struttura sportiva? chi è il gestore ed il responsabile tecnico del centro? che professionalità trovo? Quanto mi costa 1 corso? E le lezioni perse le posso recuperare? Queste ed altre considerazioni oggipiù che mai hanno il suo peso: Zumba la si trova ovunque, ma chi sono questi istruttori? Palestre ce ne sono molte, ma quanti direttori tecnici laureati o Isef ci sono (e qui, ahimè, devo constatare che nelle palestre della zona sono rare queste figure). Questo aspetto è importante se si pensa che in
alcune realtà le palestre sono gestite da persone che fanno tutt’altro lavoro e poi gestiscono anche una palestra ma come posso fidarmi di chi mi propone un corso di fitness se nella vita fa il salumiere o il muratore senza nulla levare a queste persone?) Allenamento per perdere peso nel modo corretto. Una delle richieste più frequenti che solitamente sono poste in palestra o in piscina è come riuscire a perdere peso mantenendo un buon tono muscolare; la risposta è: un programma di lavoro ampio e non unico, ovvero più corsi alla settimana e più attività. Un centro sportivo deve proporre un programma differenziato, perchè, è bene sottolinearlo ancora una volta che 2 sedute alla settimana di uno stesso tipo di attività fanno poco, 3 o 4 sedute di attività diverse, magari palestra e piscina, fanno Miracoli. L’allenamento in un circuito dove si alterneranno momenti di attività aerobica ad esercizi a corpo libero, abbinando così dimagrimento e rassodamento è la scelta ottimale e sicuramente che a medio-lungo termine porterà i risultati migliori e più duraturi. BUON SPORT A TUTTI!
Rubrica curata dal prof. Marco Canova, insegnante di Educazione Fisica, direttore tecnico e gestore del centro sportivo Le Piscine di Casale di Scodosia. Info: >canovasport@alice.it < >www.canovasport.it<
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si prepara DirettaMeNte Nel balloN, 1 cuccHiaiNo Di ZuccHero Di caNNa, 2/10 caFFÈ Hag, 2/10 caF caFFÈ borsci, 3/10 ZaboV Moccia, 3/10, paNNa Fresca lactis,
NoN si aDDeNsa, seMpre coNtiNuaNDo a Mescolare. Frullare Due cuccHiai Di piselliNi eD aMalgaMarli alla
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coN i piselliNi e Distribuire la burrata; cHiuDere aD iNVoltiNo e Disporre sul piatto crisp, preceDeNteMeNte bagNato coN il latte Della burrata.
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coprire le crespelle coN la besciaMella, spolVerare Di pepe Nero e coN la riMaNeNte bagNare il tutto coN uN po’ Di latte per Far si cHe riMaNgaNo MorbiDe. cuocere iN ForNo a MicrooNDe coN FuNZioNe crisp per circa 7 MiNuti, cospargere coN il ForMaggio parMigiaNo e cuocere per altri 3 MiNuti. MANUELA E SILVIA BIZZO graNella Di Nocciole.
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SPECIALE BENVENUTO 12 vini + 6 specialità alimentari
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1 Barbera d'Asti d.o.c.g. 2012
rosso secco 1 Ferdinando I° rosso invecchiato 1 Grignolino d.o.c. 2012 Piemonte rosso secco 1 Bonarda d.o.c. 2012 Oltrepo' Pavese "Etichetta Oro" - rosso secco vivace 1 Merlot 2012 - rosso secco 1 Soave d.o.c. 2012 - bianco secco 1 Rosso della Terra secco invecchiato della tradizione 1 Eventus Rosso - secco 1 Eventus Bianco - secco
29
,90
1 Sangiovese 2011
"Toscana Collection" - rosso secco
1 Chardonnay Salento 2012
"Prestigio Etichetta Oro" - bianco secco
1 Syrah Nero d’Avola 2012
“Terre Siciliane” - rosso secco
1 Aceto Balsamico di Modena i.g.p. (cl 25)
1 Salamini di Cinghiale al Barolo (g 180) 1 Pomodori secchi con Capperi (g 185) 1 Tajarin all’Uovo (g 250) 1 Sugo Rustico ai Funghi Porcini (g 180) 1 Cantucci Toscani (g 200)
In caso di esaurimento di un prodotto Giordano lo sostituirà con un prodotto dalle caratteristiche uguali o superiori.
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6 piatti fondi ø cm 22
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Originale e dal design unico, grazie alle sue linee morbidamente squadrate di gusto orientale, questo Servizio da 12 Piatti in porcellana bianca è perfettamente in linea con le tendenze più alla moda. Di gran impatto estetico, donerà un tocco in più sia alla sua tavola di tutti i giorni che a quella delle grandi occasioni!
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desidero ricevere direttamente a casa mia, N. _____ Confezioni “Benvenuto Esclusivo” (cod. 45031) ciascuna con 12 bottiglie (75 cl.) di vini + 6 specialità n alimentari in OFFERTA BENVENUTO a soli 29,90 euro per confezione più le spese di spedizione. IN PIU’ RICEVERO’ GRATIS con ogni confezione ordinata il servizio da 12 piatti in porcellana bianca. Non invio denaro e non pagherò nulla alla consegna. Ho 30 giorni di tempo dal ricevimento della merce per pagare. Pagherò l’importo dovuto (più 14,50 euro + IVA come contributo fisso alle spese di spedizione qualunque sia il numero di confezioni da me ordinate). Considerata l’eccezionalità dell’offerta, ogni ordine potrà contenere al massimo 2 confezioni. Gli ordini ed eventuali quantità aggiuntive saranno subordinati all’accettazione ella casa. n entro 30 giorni dal ricevimento, con Bollettino Postale allegato al pacco;
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n con la Carta di Credito: n CartaSI n Diners n Visa (eccetto Visa Electron) n American Express n MasterCard/Targa n Aura
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Diritto di recesso. (d.lgs. 206/5, art. 50 e seg.) Se i prodotti non saranno di suo gradimento potrà esercitare il diritto di recesso - senza dovere nulla - inviando entro 30 giorni dalla consegna una comunicazione a mezzo lettera raccomandata A/R a Giordano Vini - Servizio Clienti, Valle Talloria, 12055 Diano d’Alba (CN). Giordano provvederà gratuitamente al ritiro della merce. Per maggiori informazioni può contattare il Servizio Clienti al numero 199 11 22 33 oppure inviare una e-mail a: dirittorecesso@giordanovini.it
La vendita di vini e alcolici è riservata ai maggiori di 18 anni
oppure spedisca il buono d’ordine compilato in ogni sua parte per fax al numero 199-12.10.10
20 38 Oroscopo ARIETE 21/03 AL 20/04
DAL
FASCINO piÙ cHe i MorDi e Fuggi, saraNNo preMiaNti tatticHe MeNo Dirette, basate aNcHe su uN recupero Del roMaNticisMo · S ALUTE uN MiNiMo Di atteNZioNe all’aliMeNtaZioNe e alla QualitÀ Del soNNo Vi torNerÀ utilissiMa. occHio all’approccio al FitNess
TORO DAL 21/04 AL 20/05
FASCINO i siNgle iNcoNtreraNNo coN FacilitÀ persoNe iNteressaNti e graDeVoli. perioDo stupeNDo aNcHe per gli aFFetti · S ALUTE Vitali, ottiMisti e iNtrapreNDeNti aNcHe iN salute. uN DesiDerio Di attiVitÀ Fisica lascerÀ poco spaZio alla pigriZia
GEMELLI DAL 21/05 AL 21/06 FASCINO sarete
particolarMeNte roMaNtici e preseNti, sia Nelle coppie coNsoliDate, sia Nei coNFroNti Di NuoVe coNosceNZe · S ALUTE la FreNesia lascerÀ il posto a uN’attituDiNe traNQuilla eD eDoNista, cHe DiscipliNerÀ i Vostri NeuroNi piÙ iNQuieti
CANCRO
DAL 22/06 AL 22/07
FASCINO per Far colpo DoVrete probabilMeNte MoDerare certe aNsie eccessiVe eD alcuNi atteggiaMeNti VagaMeNte iNFaNtili · SALUTE la belleZZa È Dalla Vostra, sia cHe DeciDiate Di esaltare la Vostra pelle Di luNa, o cHe Vi DeDicHiate agli abbroNZaNti
LEONE DAL 23/07 AL 23/08
FASCINO auMeNter-
aNNo iN MaNiera espoNeNZiale il bisogNo Di iNtrospeZioNe e Di uN’attituDiNe piÙ riFlessiVa · SALUTE Fate sport acQuatici iDeali per coMpleteZZa Di MoViMeNto e per l’ottiMo eFFetto sulla circolaZioNe
VERGINE DAL 24/08 AL 22/09 FASCINO
iNcoNtrerete
persoNe coN cui scatterÀ iMMeDiataMeNte uNa particolare alcHiMia. il partNer Vi appreZZa Molto · S ALUTE il regiMe Dietetico e le cure cHe aVete riserVato al corpo Vi ricoMpeNseraNNo MiglioreraNNo lo stato psicoFisico
Oroscopo INUTILE RICORDARE CON NOSTALGIA
QUALCOSA: FATE, INVECE, LA MOSSA GIUSTA
BILANCIA DAL 2 3/09 AL 22/10
FASCINO eVitate atteggiaMeNti poleMici e poco iNcliNi a slaNci passioNali. NoN aiutaNo a Mettere a Fuoco i DesiDeri · S ALUTE la ForMa Muscolare NoN sarÀ ai MassiMi liVelli: eVitate DiscipliNe pesaNti o Dai toNi troppo agoNistici
SCORPIONE DAL 23/10 AL 22/11
FASCINO passioNe alle stelle cHe potrÀ goDersi la coNgiuNZioNe astrale cHe alleggerirÀ l’atMosFera coN uN salutare ottiMisMo · S ALUTE sarete gratiFicati per agilitÀ, salute, ForMa MeNtale. Dopo la MetÀ Del Mese scegliete DiscipliNe coMe la DaNZa
SAGITTARIO DAL 23/11 AL 21/12
il partNer sMetterÀ Di tarparVi le ali coN la sua eccessiVa puNtigliositÀ: Molte le occasioNi per NuoVi iNcoNtri S ALUTE uN recupero Di resisteNZa e FlessibilitÀ, coN la possibilitÀ Di eVeNtuali terapie Mirate iN caso Di piccoli Disturbi FASCINO
CAPRICORNO DAL 22/12 AL 20/01
FASCINO il coNsiglio È Di recuperare il Dialogo e Di coltiVare l’attituDiNe all’iNtiMitÀ eMotiVa. aMMorbiDite il carattere · S ALUTE aDottate uN regiMe Dietetico piÙ leggero: riDucete i cibi proteici e auMeNtate acQua, Frutta e VerDura
ACQUARIO DAL 21/01 AL 19/02
FASCINO Vi accorgerete cHe la routiNe puÒ riserVare aNcHe QualcHe piaceVole sorpresa: cHe lo Facciate per NecessitÀ o per VirtÙ· S ALUTE coNtiNuate a Fare eserciZio. uNa Dieta eQuilibrata e gli sport acQuatici saraNNo corroboraNti per la salute
PESCI DAL 20/02 AL 20/03
FASCINO uN po’ soFFrirete per i MaliNtesi e uN Dialogo NoN ottiMale coN il partNer. poi perÒ ci sarÀ coMpleteZZa aMorosa · S ALUTE setteMbre Vi VeDrÀ reattiVi, DiNaMici e coN il toNo Dell’uMore cHe VirerÀ Verso il bello stabile. terapie Dolci
luog segr hi eti delle term e*
Autunno a loipersdorf
Benessere per corpo, mente e anima
in autunno la regione si presenta con il suo lato più bello! Le temperature sono miti, l‘aria è limpida e fresca e il paesaggio vestito di tanti caldi colori. Una combinazione di attività salutari, delizie culinarie e relax per riequilibrare corpo, mente e anima anche nelle fresche giornate autunnali. Accanto al quotidiano programma Active inspirato a Lasciarsi andare, sperimentare e rinvigorirsi, le terme offrono anche attività all‘aperto,: corsa, ciclismo e passeggiate. Portate un cestino da picnic ed esplorate i dintorni, per scoprire luoghi nascosti e godere della meravigliosa vista sulle terme.
La vendemmia e la raccolta delle zucche non viene celebrata solo a livello gastronomico. in alcuni trattamenti benessere del Metodo Olistico Loipersdorf, vengono utilizzati i prodotti regionali, come per esempio l‘olio di vinaccioli delle uve Zweigelt o i semi di zucca.
Specialità regionali
*il pacchetto comprende: 2 pernottamenti in una delle nostre strutture partner, vitto secondo il tipo di struttura di alloggio (buono per la colazione o mezza pensione ), 1 ingresso giornaliero alle terme da vivere, 1 cestino da picnic, programma quotidiano sportivo e salute. A partire da € 92,50 in camera privata con colazione
L‘autunno celebra un matrimonio culinario con la natura! il raccolto di zucche, mele e altri frutti prelibati viene trasformato in deliziosi piatti serviti alle terme Loipersdorf.
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Scoprire i luoghi segreti delle terme Nei dintorni delle terme ci sono numerosi luoghi segreti che vi invitano al relax. scoprite queste piccole oasi nascoste, magari con un cestino da picnic pieno di deliziose leccornie. esplorate le zone circostanti al centro termale Loipersdorf; e fate uno spuntino in qualche bel posto che offre una meravigliosa vista delle terme da un‘altra angolazione.
19.08.2013 11:41:02
La Palestra per tutti
DA E R I T R A P A
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NUOVA APERTURA
Domenica 6 Ottobre 2013 dalle ore 10.00 alle ore 18.00 Corsi di: • YOGA • PILATES • GAG • FIT BOXE • POSTURALE E PANCA FIT
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