della Bassa Padovana
Febbraio 2015
Periodico d’informazione locale. Anno XXII n. 19 - Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (convertito in Legge 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, NE/PD
Monselice Il ministro si confronta con gli “eco-mostri”
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Montagnana Il centro storico si rifà bello per turismo e affari
Este Nuova caserma chiavi consegnate ai Carabinieri
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L’informazione locale è sempre con te: este, “strada giusta” per l’integrazione
Il benessere torna a splendere in veneto
Si chiama “ Via Cavour: la strada giusta”, l’iniziativa che mette insieme Usl 17, Comune di Este e Fondazione Irea Morini-Pedrina per la realizzazione del progetto Pari (Percorsi abilitativi, riabilitativi per l’inclusione). pag. 10
Nuovi parametri per misurare il benessere delle persone e, più in generale, della società, andando oltre il concetto di Pil, prodotto interno lordo, che rimane un fattore d’analisi e di valutazione importante ma non esaustivo. pagg. 18-19
montagnana, “mura patrimonio unico”
La campagna elettorale entra nel vivo
Le ha definite “le mura di uno dei borghi più belli del mondo”, impegnandosi a studiare un modo per dirottare a Montagnana dei fondi. Parola di Ilaria Borletti Buitoni, sottosegretario del ministero dei Beni culturali. pag. 14
All’interno del giornale
dei nostri amici
A nimali a pag.
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Monte Cero libero dalla selva di tralicci
Al via gli abbattimenti, gli impianti saranno installati su di un unico grande pilone
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na battaglia lunga vent’anni, giunta ormai ad un giro di boa storico. La prima settimana di febbraio sono partiti ufficialmente i lavori di abbattimento di casematte e tralicci abusivi del Monte Cero, il colle che dà sui centri abitati di Este, Baone e Calaone. Sul Monte Cero trovano spazio da decenni, in maniera abusiva, 20 casematte, 19 tralicci, 12 pali e un box per 22 stazioni radio e 26 televisioni. Oltre che uno spregio all’ambiente, queste strutture compromettono seriamente anche la salute
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al Piano ambientale e interessi economici non da poco, la situazione si è sbrogliata solo nell’ultimo triennio, quando Regione e Parco si sono allineati alle richieste del Comune. La soluzione? Realizzare un unico traliccio regolamentare – a gestione privata ma vigilata dal pubblico (Comune, Regione e Parco) – in cui sistemare tutte le antenne del Cero, per poi abbattere i tralicci abusivi. La costruzione del nuovo pennone è terminata lo scorso aprile. pag. 10
aspettando la biennale di venezia Il curatore per questa edizione è Okwui Enwezor (Nigeria 1963), studioso interessato ad un approccio artistico internazionale più che locale. pag. 24
Editoriale
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di chi vive all’ombra del Cero. I cittadini di Calaone, il borgo più vicino alla sommità del monte, sono quelli che temono di più: il voltaggio registrato nel centro abitato non è rassicurante e la permanenza costante sotto il raggio delle antenne può costare caro ai residenti del borgo. La lotta contro l’abusivismo di tralicci ed antenne è nata nel 1995 con l’allora sindaco di Baone Francesco Corso e proseguita poi con Antonella Buson: tra vittorie e ricorsi al Tar, richieste di varianti
Il lavoro capillare e attento della Moretti sul territorio e tra la gente sembra raccogliere i primi frutti che, seppur ancora timidi, cominciano a far ben sperare il popolo del centrosinistra. pag. 23
“Io sto con il benzinaio”
“I
di Ornella Jovane*
o sto con il benzinaio” scriveva qualche giorno fa Matteo Salvini su facebook, a testimonianza della ufficiale e compatta posizione assunta dalla Lega Nord sul caso che si è aperto dopo i fatti di Ponte di Nanto.
*redazione@givemotions.it - redazioneweb@givemotions.it continua a pag.
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LE NOTIZIE PIÙ VISTE SUL SITO Protagoniste le persone sia del giornale che dell’web. Nel mese di gennaio le notizie più viste sul nostro sito sono state quelle relative alle storie di Denis Frison, del Carnevale di Agna e l’avventura creativa di Pietro Boscolo Zamelo disegnatore di Topolino! seguici su www.lapiazzaweb.it
LE NOTIZIE PIÙ VISTE SUI SOCIAL Sui social vince, invece, l’evento del mese: il carnevale di Venezia, a seguire la vicenda tutta rodigina del toro Free Willy, ancora eventi con il carnevale di Adria e la politica rodigina che ha un candidato già in corsa per le amministrative: Nadia Romeo. seguici su www.facebook.com/ lapiazzaweb
EDIZIONI PIÙ VISTE SUL SITO: Le edizioni storiche sono anche quelle più lette dai lettori della piazzaweb: Cavarzere, Piovese, Chioggia. Cittadine molto vivaci sia dal punto di vista politico che culturale e sportivo! seguici su www.lapiazzaweb.it
EDIZIONI PIÙ VISTE SU ISSUU Cambiano, invece, i nomi delle edizioni più sfogliate su Issuu. Qui spopola il supplemento PioveseSport che racconta tantissime realtà sportive della Saccisica, poi ancora l’edizione di Piove e a seguire quella di Chioggia.
Digitali, ma col cuore tra la gente vera Ad un mese dal lancio di laPiazzaweb numeri confortanti. Ora la sfida: un rapporto diretto con la comunità dei lettori
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o scorso numero abbiamo presentato ai nostri lettori il nuovo sito internet della Piazza. A distanza di un mese, i numeri dicono già che la sua accoglienza è stata straordinaria. Le visite sono quadruplicate, con un significativo picco nei giorni successivi alla distribuzione dei giornali nelle città e nei paesi raggiunti dalle nostre edizioni. È un primo passo, a cui ne seguiranno altri sulla strada di un sistema sempre più integrato tra carta stampata, sito internet, social media. Tre canali attraverso cui esplorare il nostro territorio veneto in tutti i suoi aspetti, affiancando all’appuntamento mensile anche la velocità del racconto quotidiano, alle inchieste e agli approfondimenti anche la cronaca giudiziaria, al racconto dei nostri giornalisti anche il contributo di voi lettori. Il web sta cambiando profondamente il modo di fare informazione, che sempre più vive in un costante dialogo tra il giornale e la “sua comunità” di lettori-protagonisti. Questo vale a maggior ragione per una testata come la Piazza, che fin dalla nascita ha scelto di occuparsi di quei territori a cui la grande stampa solo occasionalmente presta attenzione ma che sono invece il cuore pulsante della società veneta. I prossimi passi, allora, li possiamo e dobbiamo compiere assieme. Altrimenti, pur con tutte le sue potenzialità, il web rischia di rimanere una bella scatola vuota. O riempita al massimo di poche notizie, uguali su tutti i siti e di scarso interesse. Un esempio lampante di quanto le buone intenzioni rischino di perdersi strada facendo e di essere inghiottite da motivazioni prettamente commerciali, ce lo offre in questi giorni un anniversario importante. Esattamente dieci
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Questa edizioneraggiunge raggiunge le zone Montagnana, Questa edizione le zone Conselve, Tribano, Monselice, Este, per numeroAgna, complessivo Cartura, Candiana, DueunCarrare, Bovolenta di Iscrizione testata al 12.504 copie. per un numero complessivo di 13.208 Tribunale copie. di Venezia n. al 1142 del di12.04.1994; numero Iscrizione testata Tribunale Venezia n. 1142 del iscrizione ROC 22120 12.04.1994; numero iscrizione ROC 22120 Periodico fondato nel 1994 Periodico fondato nel 1994 da Giuseppe Bergantin da Giuseppe Bergantin
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IL SONDAGGIO Matteo Salvini, segretario nazionale della Lega, salta sul carro della sicurezza fai da te e si fa fotografare col benzinaio che ha sparato ai rapinatori. Che facciamo? Una pistola ad ogni veneto? seguici su www.lapiazzaweb.it/ sondaggio/
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anni fa nasceva YouTube, il canale video che assieme a Facebook ha rivoluzionato il nostro rapporto con internet. I suoi fondatori avevano scelto per il lancio uno slogan tanto seducente quanto alla lunga irrealistico: broadcast yourself, “fatti la tua televisione personale”. Ma nel giro di poco tempo YouTube ha cambiato radicalmente volto. Oggi ila maggior parte del miliardo di utenti che in 75 paesi caricano ogni minuto 300 nuove ore di video secondo le statistiche guarda il filmato demenziale “Gangnam Style” di Psy o un videoclip di Justin Bieber. Forse con un pizzico di utopia, il nostro impegno a rendere sempre più ricco il sito internet nasce invece proprio con l’obiettivo di rimettere il lettore al centro, rendendolo protagonista e non solo passivo fruitore di un prodotto pensato altrove. Non si tratta solo di offrire in edizione digitale tutti i periodici della Piazza, per poterli sfogliare comodamente nel tempo, ma di trovare nuovi spazi di dialogo, condivisione e protagonismo. Come? Attraverso l’indirizzo di posta elettronica redazioneweb@givemotions.it per inviare fotografie, articoli, segnalazioni. Attraverso il sistema di commenti del sito per arricchire con il vostro personale punto di vista i servizi della redazione. O magari attraverso la nostra pagina Facebook per commentare e condividere contenuti anche nella cerchia dei vostri amici. Per questa via, ne siamo certi, saremo poco alla volta sempre più in grado di camminare col passo delle nostre comunità, dando voce ai loro bisogni reali, alle persone che conta davvero conoscere, alle esperienze che rendono le nostre giornate migliori. Sempre più “digitali”, insomma, ma proprio per questo sempre più accanto alla vita vera delle persone.
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4 Argomento del mese LA SANITA’ NELLA BASSA Buona la posizione dell’Uls 17 per le prestazioni entro i 10 giorni, va peggio invece nella classe intermedia, per le visite o gli esami da eseguire entro massimo 60 giorni. L’anno scorso la “rivoluzione” dell’Ospedale Unico ha richiesto sforzi notevoli sia dal punto di vista organizzativo che diagnostico, non senza iniziali problemi
Liste d’attesa ok m
di Nicola Cesaro
Garantito anche il servizio di diagnosi serale due giorni alla settimana
Nel 2014 ha soddisfatto il 90% delle richieste entro i tempi stabiliti
U
n Azienda sanitaria pronta e virtuosa per le prestazioni urgenti, da aggiustare invece per quelle meno impellenti. E’ questa la fotografia dell’Usl 17 che arriva dall’indagine della Regione Veneto sui tempi di attesa negli ospedali nostrani, richiesta direttamente dal governatore Luca Zaia. L’Azienda sanitaria locale 2 di Feltre è la migliore tra le aziende venete nel rispetto dei tempi di attesa delle prestazioni specialistiche. La peggiore, invece, è la numero 5 Ovest Vicentino (Arzignano e Valdagno), fanalino di coda di tutte le classifiche. “Nel 2014 la sanità veneta ha rispettato i tempi di attesa per larghissima parte, diciamo tra l’85% e il 100% dei casi”, è il commento all’indagine dello stesso Zaia, che ha passato al setaccio le liste e i tempi di attesa di tutte e 22 le Usl del Veneto. Nella classe di priorità B, quella che richiede tempi brevi (massimo 10 giorni di attesa), la vetta della speciale graduatoria di efficienza va a Feltre, seguita da Chioggia (99%), dallo Iov di Padova (97%), quindi dall’Usl di Bassano del Grappa (95%). L’Usl 17 si ritaglia un buon posto, il dodicesimo: nel 2014 ha soddisfatto il 90% delle richieste, peraltro meno del 2013
LE CRITICITA’ DA RISOLVERE PADOVA FA I CONTI
Bilanci in rosso per le Aziende
T
empi duri per i bilanci dell’Azienda ospedaliera di Padova che risulta essere una di quelle più in difficoltà con il bilancio nel Veneto. Nel complesso sanitario del Veneto risultano essere in rosso ben 22 aziende ospedaliere su 24, una percentuale allarmante che vede come capofila Venezia seguita da Padova, finora nota per l’eccellenza fra le corsie. Seguita da Verona. L’Azienda Ospedaliera di Padova ha chiuso infatti l’esercizio 2013 sotto di 25, 6 milioni di euro quadruplicando la cifra registrata nell’esercizio 2012. Il debito è stato appianato dalla regione Veneto attingendo la cifra, non solo quella di Padova ma anche tutte quelle degli altri ospedali in rosso, dal fondo per la Gestione Sanitaria accentrata. Una situazione che, secondo gli analisti e manager del settore riunitisi agli Stati Generali della Sanità, viene causata da delle dinamiche che ormai si discutono da anni. Nell’ambito delle analisi di settore infatti il 25% della popolazione assorbe il 75% delle risorse causando una situazione che può essere arginata esclusivamente con la medicina integrata nel territorio, unica via di welfare in grado di arginare la situazione debitoria attuale dei poli ospedalieri più noti e funzionanti del Veneto. La medicina integrata sul territorio rappresenta ad oggi l’unica alternativa possibile alla classica degenza ospedaliera ma sembra trovarsi in una situazione di stallo che non permette di sfruttarla al meglio almeno nelle aree segnalate da buchi di bilancio. Martina Celegato
(95%) e del 2012 (93%). E’ una posizione più scomoda, invece, quella nella classe di priorità D, con le prestazioni che vanno eseguite entro 30 giorni: ai primi posti compaiono Feltre, Chioggia e Treviso, mentre l’Azienda della Bassa Padovana è al diciannovesimo posto (83%), meglio solamente di Legnago, Verona, Bussolengo, Aoui Verona e Ovest Vicentino. Di poco migliore è la piazza occupata nella graduatoria per le prestazioni di categoria P, che possono essere fissate entro i 180 giorni: diciottesimo posto con il 95%, percentuali comunque che molte altre regioni e Usl italiane invidierebbero. La sanità veneta si conferma non a caso un’eccellenza nazionale: nel 2014 la Regione ha rispettato nella quasi totalità dei casi i tempi d’attesa, che numericamente parlando toccano quota 68.260.125 in un anno. Sottolinea Zaia: “Siamo una sanità d’eccellenza, non una normale e quindi il nostro dovere è puntare all’eccellenza in ogni settore. Le liste d’attesa sono state, sono e saranno una mia priorità fissa. Da quando siamo partiti sono stati raggiunti importanti risultati, dimostrati dai dati del monitoraggio fatto ma vanno considerati il punto di partenza”.
La stessa Usl 17, protagonista del grande approdo verso l’ospedale unico, conferma sforzi notevoli: nel 2013 l’Azienda della Bassa ha fatto registrare 19.033 Tac (le macchine disponibili per il 2013, anno di riferimento, erano due: una a Este e una a Monselice), 4.769 risonanze magnetiche (una sola macchina a servizio di medici e utenti) e circa 4.500 prestazioni con mammografo. Le prestazioni di radiologia sono state in tutto 175.726, di cui 104.788 per pazienti esterni. L’Usl 17 garantisce inoltre attività diagnostica serale (spesso anche per Orl e Neurologia) fino alle 24 il lunedì e il mercoledì, e poi dalle 14 alle 20 del sabato e dalle 8 alle 14 della domenica. Due focus specifici sono stati dedicati da Zaia e dalla Regione proprio alle aperture festive, prefestive e serali (la cosiddetta “operazione Ospedali aperti di notte”) che, da settembre 2013 a novembre 2014, hanno erogato ben 200.000 prestazioni, con 1.100 ore lavorative complessive a settimana; e al settore da sempre più sensibile: le mammografie. Questo tipo di esame è passato dalle 254.798 indagini del 2012 alle 296.968 del 2014, con un evidente aumento.
Argomento del mese 5 Piovese
L’ospedale di Camposampiero
ma si può migliorare Alta Padovana Il commento del direttore generale Francesco Benazzi
L’Uls 15 conferma i propri punti di forza e si migliora di Nicoletta Masetto
“A
essere prese in considerazione sono le prime visite e prime prestazioni diagnostiche-terapeutiche, ovvero quelle che rappresentano il primo contatto del paziente con il sistema - spiega il direttore generale dell’Uls 15 dell’Alta Padovana, Francesco Benazzi -, mentre sono escluse tutte le prestazioni di controllo, quelle di screening e le prestazioni con classe U, ossia quelle urgenti con percentuale di adempienza obbligata stabilita al 100 per cento”. I dati parlano chiaro: l’Usl 15 dell’Alta padovana rimane tra le migliori in fatto di risposta e percentuali di adempienza. Il dg Benazzi fornisce gli ultimi dati inviati in Regione, non inclusi nel report, e riferiti al terzo e ultimo trimestre 2014. “Sono state ampiamente superate le soglie previste di adempienza per molte specialità” commenta. L’adempienza prevede, oltre alla fascia U, altre tre fasce: la B entro 10 giorni; la D entro 30-60 giorni e la P entro 180 giorni. Tra le eccezioni, ossia quelle specialità le cui percentuali rimangono inferiori al tetto obbligato: Urologia che si attesta al 57% nella fascia B rispetto alla percentuale di adempienza obbligata del 90% (il dato era comunque peggiore nel terzo trimestre 2014), 87% nella fascia D (soglia al 90%) e al 96% nella fascia P (soglia al 100%). Un dato negativo di cui bisogna, però, leggere anche l’altra faccia della medaglia: Urologia rimane un’eccellenza e un centro di riferimento anche per pazienti da fuori Usl. “Non è un caso che la Regione ci abbia autorizzato ad assumere un altro medico”. Altre criticità: Dermatologia che, però, dal 44 % del terzo trimestre, a fine 2014 è passata all’84%; e ancora, Gastroenterologia, in particolare nelle colonscopie (56%), altra specialità che rappresenta un’eccellenza e un polo di attrazione; quindi Oculistica, altra eccellenza, fiore all’occhiello nella diagnosi e cura della retinite pigmentosa), Cardiologia, Angiologia ed Endocrinologia.
Il sindaco Davide Gianella
Futuro dell’ospedale
I sindaci della Saccisica chiedono rassicurazioni G
aranzie. I sindaci della Saccisica tornano a chiedere rassicurazioni sul futuro dell’ospedale Immacolata Concezione di Piove di Sacco e lo fanno con una lettera (sottoscritta da Piove di Sacco, Arzergrande, Codevigo, Legnaro, Polverara, Pontelongo e Sant’Angelo) inviata al presidente della Regione, Luca Zaia e all’assessore regionale alla Sanità, Luca Coletto. Nella missiva i sindaci esprimono preoccupazione in ordine all’accorpamento dei reparti, alla carenza di personale e per la mancanza di investimenti, in particolare per il completamento dei lavori al pronto soccorso. La questione è stata affrontata anche all’ultimo consiglio comunale di Piove di Sacco su richiesta del consigliere di maggioranza Alessio Dante. In quell’occasione il sindaco Davide Gianella ha ripercorso le tappe che hanno portato alla definizione delle schede ospedaliere che hanno previsto un forte ridimensionamento della struttura ospedaliera Piovese in termini di primariati, reparti e posti letto. Il primo cittadino ha ricordato che le schede ospedaliere sono state riviste dalla Giunta regionale a novembre del 2009 e che in quel documento gli ospedali Sant’Antonio di Padova e Immacolata Concezione di Piove vengono definiti come nosocomi di rete a forte integrazione con l’azienda ospedaliera padovana, destinati quindi a rispondere alle esigenze di oltre 500 mila abitanti. La più popolosa di tutto il Veneto. Ha sottolineato Gianella. Oltre che per la riduzione dei posti letto, dei reparti e il taglio alle figure apicali, il primo cittadino ha espresso preoccupazione per l’accorpamento dei reparti. In particolare per Chirurgia e Ortopedia che vedrebbero ridotta l’attività a week surgery. Richiesta, quella di non procedere all’accorpamento, finita nelle istanze inviate in Regione insieme a quella di rivedere la scelta di depotenziare il reparto di Pediatria; la ripresa del piano degli investimenti; un nuovo piano delle assunzioni per garantire il personale nei reparti in sofferenze e il rinvio delle scadenze previste dal cronoprogramma regionale. “Purtroppo – ha rilevato Gianella - sono evidenti forti squilibri per quanto riguarda il nostro territorio. Situazione che ho avuto modo di evidenziare in più occasioni e in più sedi esprimendo giudizio negativo per le schede e per la loro attuazione ma anche per quelle garanzie che avevamo chiesto per quanto riguarda le competenze dell’ospedale di Piove al momento della stesura delle schede. Promesse che ci sono state fatte a parole ma a cui non sono seguiti i fatti”. Posizione, questa, condivisa anche dal consigliere Dante che ha parlato di aree di serie A e altre di serie B, dove le prime vengono potenziate a scapito delle altre. “Questa situazione di estrema difficoltà è stata condivisa anche con gli altri i sindaci – ha concluso Gianella - con le elezioni regionali alle porte il tutto rischia di ingessarsi ma noi continueremo a vigilare perché la sanità non ha colore politico e merita attenzione, indipendentemente dalla campagna elettorale”. Martina Maniero
6 Monselice Servizio idrico Il Centro Veneto Servizi ha messo a punto lavori per un milione
Via il vecchio depuratore
Sarà sostituita la tubatura degli anni Ottanta, ormai inadeguata, a San Cosma e nel centro cittadino di Emanuele Masiero
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estyling completo per le condotte idriche e la fognatura della frazione di San Cosma a Monselice. Ma non solo, oltre alla sistemazione di acqua e scarichi, si procederà anche con l’eliminazione del vecchio depuratore. Gli interventi sono stati avviati del Centro Veneto Servizi. Il primo progetto riguarda la sostituzione della rete idrica ammalorata in un’area che comprende via Cuora, via Deson e via Stortola. L’intervento prevede la sostituzione di alcuni tratti di rete idrica, risalenti agli anni 70 e 80 e ormai vetusti, con la posa di nuove tubazioni in ghisa. Nel dettaglio, la nuova conduttura idrica sarà posata in via Deson per un tratto di 625 metri, lungo via Cuora per poco meno di un chilometro e in via Stortola per circa 80 metri, per un totale di 1.700 metri lineari. Saranno inoltre realizzati i relativi allacciamenti per le utenze. L’intervento sarà concluso per il mese di aprile. Il cantiere avrà un costo di 200.000 euro. Ammonta invece a 858.000 euro l’importo totale dell’intervento per il secon-
Iniziati i lavori alla rete fognaria di Monselice e S. Cosma do cantiere in atto a San Cosma. Si tratta dei lavori per l’eliminazione del vecchio impianto di depurazione della frazione e per il collettamento dei reflui all’impianto di depurazione di Monselice. Il progetto rientra tra gli interventi per il disinquinamento della laguna di Venezia. Nel dettaglio, il cantiere prevede la realizzazione della rete fognaria a San Cosma, nelle vie Cuora, Deson e Stortola. Anche in questo caso, le tubazioni posate avranno una lunghezza complessiva di circa 1.700
metri. La nuova rete fognaria di San Cosma sarà quindi collegata al depuratore centrale di Monselice. Sono previsti anche i relativi allacciamenti per le utenze ancora non collegate alla rete fognaria. Complessivamente l’investimento per riammodernare la rete idrica e fognaria della frazione di San Cosma ammonta a 1.058.000 euro. La realizzazione in contemporanea dei due interventi permette inoltre di minimizzare la spesa per il ripristino del manto stradale.
LA POLEMICA Miazzi sul fondo per lo sviluppo e la coesione
“casa bernardini, progetto discutibile”
I
l colle della Rocca è spesso oggetto di critiche e soluzioni differenti all’interno del panorama amministrativo e politico del territorio. Questa volta il pomo della discordia sarebbe il Fondo per lo Sviluppo e la Coesione 2007-2013 che ha fatto risvegliare comitati e associazioni. “Riprendere tutta una serie di costosi progetti come l’ascensore, l’accesso al mastio, la casa Bernardini, senza avvertire la necessità di chiarire almeno gli aspetti più controversi rappresenta di sicuro il Francesco Miazzi modo migliore per tornare a innescare reazioni critiche – ha commentato Francesco Miazzi – Un esempio è la situazione della casa Bernardini, con la conclusione dei lavori di là da venire, dopo oltre 5 anni dal loro inizio e con una spesa di oltre 1 milione di euro, a cui ora se ne vorrebbero aggiungere altri 250.000. Il tutto senza un indispensabile chiarimento almeno sulla sua destinazione futura. Si è voluto invece raddoppiarne il volume, aumentando inutilmente costi e problemi, inventando una stravagante destinazione a locanda-ristorante, una destinazione che sembra pensata apposta per renderne impossibile la gestione. Sostenere, come fa qualcuno, ma solo a parole, che questa diventerebbe possibile una volta che fosse realizzato l’ascensore, non è assolutamente credibile. Basta notare che tra la casa e la stazione di arrivo del futuro ascensore ci sono circa 270 m di sentiero di collina. Da parte nostra ribadiamo che tanto siamo disponibili a collaborare, quanto siamo determinati a contrastare progetti che riteniamo dannosi tanto sotto il profilo culturale quanto sotto quello economico”. E.M.
giovane start-up “stile a noleggio”
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lla fine si sa, è sempre questione di stile. Ma spesso il lusso è sinonimo di costi elevati. E allora come si può fare? La risposta arriva da due ragazzi di Monselice che hanno dato vita ad una startup tanto semplice quanto geniale: noleggiare oggettistica di lusso per le attività di ristorazione, negozi, centri estetici e in generale ovunque sia d’obbligo curare l’immagine. Il progetto, operativo da qualche mese, si chiama “Stile a Noleggio” ed ha richiesto più di due anni di duro lavoro. L’idea è nata dai suoi due fondatori Stefano Giraldo, 32 anni, progettista informatico e Mirco Trovò, 40 anni, di professione vetrinista. Alla base di tutto c’era la necessità di utilizzare i prodotti realizzati da Mirco e rimasti invenduti. Spesso questi oggetti di alto livello avevano un costo di vendita elevato e non è stato sempre possibile piazzarli nel mercato. Scaffalature, composizioni e oggettistica realizzate con materiali particolari in alcuni casi naturali come la roccia, il legno e il plexiglass. Il progetto si basa su un innovativo sito web di e-commerce dove i prodotti non si comprano, ma si noleggiano. In pratica quindi si scorre il catalogo, si verificano le caratteristiche del prodotto e si scegli il periodo e la durata del noleggio. Il minimo richiesto è una settimana, ma si può estendere a proprio piacimento. Naturalmente il costo varia dalla durata del periodo e il prezzo finale è già comprensivo del doppio trasporto per garantire la consegna al cliente e la riconsegna al magazzino alla fine del noleggio. Il materiale arriva
Alcuni oggetti a noleggio sempre il lunedì successivo all’ordine perchè il periodo di noleggio è settimanale. “In Italia la pratica del noleggio, coniugata a questo settore è ancora abbastanza nuova – hanno commentato gli ideatori di Stile a Noleggio - ma in altri stati europei è una cosa che si fa da un bel po di tempo. Ovviamente i prodotti che noleggiamo sono pezzi unici che normalmente avrebbe un prezzo d’acquisto elevato. Invece in questo modo il lusso diventa alla portata di tutti e diamo la possibilità a chi ne ha bisogno di dare un’immagine nuova del proprio locale”. Stefano e Mirco hanno già nuovi progetti: “Nel prossimo futuro introdurremo anche altri settori di noleggio come l’arredo da giardino e i prodotti da matrimonio e guarderemo all’estero”. E.M.
MESSAGGIO POLITICO A PAGAMENTO A CURA DEL GRUPPO CONSILIARE REGIONALE PARTITO DEMOCRATICO VENETO
CON ZAIA sicurezza ZERO + crimini – fondi
regionali
25
20
15
10
5
0
2008
€ 25.092.994
2009
€ 17.917.994
2010
€ 9.480.355
2011
€ 1.093.924
2012
€ 1.093.924
2013
€ 1.078.363
2014
€ 2.050.000
2015
€ 60.000
Stanziamenti per la Sicurezza nel bilancio regionale del Veneto
8 Monselice Ambiente
Editoriale
Visita a Pernumia e Monselice Sopralluogo del ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti
Viaggio tra i veleni della Bassa di Emanuele Masiero
N
on capita tutti i giorni di vedere un Ministro nella bassa padovana. Ma la situazione ambientale del nostro territorio ha spinto il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti a fare una lunga visita strutturata per analizzare le criticità più importanti. La giornata del ministro è cominciata in municipio a Pernumia, dove il sindaco Luciano Simonetto ha chiesto il contributo del ministero per risolvere la situazione della ex fabbrica “C&C”, una bomba ecologica che insiste al confine tra i Comuni di Battaglia Terme e Pernumia, ma comunque molto vicina anche a Monselice. “Il Veneto è una Regione virtuosa - ha spiegato Galletti - e grazie a questo sarà più facile aiutarla con programmi straordinari. Il Governo, oltre all’impegno profuso per risolvere i dissesti idrogeologici del paese, ha infatti particolarmente a cuore le bonifiche dei siti inquinati”. Il ministro ha poi lanciato un messaggio alle istituzioni e ai cittadini. “Dobbiamo avere rispetto per il nostro territorio. Teniamo alta la guardia oggi, per evitare l’insorgere di nuovi problemi domani”. L’incontro è culminato con la promessa di un tavolo tecnico a Roma per risolvere definitivamente il problema della C&C. Un impegno preso direttamente dal ministro, che ha effettuato un sopralluogo nei capannoni ancora stipati di rifiuti per lo più tossici, accompagnato tra gli altri dal senatore Udc Antonio De Poli e dal consigliere regionale Peraro. La discussione sulla C&C si è conclusa con l’augurio del ministro affinché venga approvato al più presto il disegno di legge per il riconoscimento degli eco-reati. Dopo il veloce sopralluogo nei capannoni di via Granze, dove sono stipate da anni tonnellate di rifiuti tossici pericolosi, ora al centro di una delicata e complessa operazione di bonifica ambientale, il ministro ha raggiunto il Bluedream Hotel di Monselice, dove era atteso dai sindaci dei paesi attraversati dal fiume
REAZIONI
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Dai rifiuti della “C&C” all’allarme per l’inquinamento del Fratta - Gorzone, “a Roma convoco un tavolo tecnico” Il ministro Galletti all’interno della C&C di Pernumia con il senatore De Poli, il consigliere regionale Peraro e i sindaci del territorio
Fratta-Gorzone, uno dei più inquinati del territorio ma anche un corso d’acqua strategico per la zona agricola. Da decenni si discute su come migliorare la qualità dell’acqua e preservare l’ambiente, considerando anche il fragile equilibrio idrogeologico della Bassa Padovana. La vicenda si trascina da oltre quarant’anni, e cioè da quando gli scarichi delle aziende, in primis delle concerie nel vicentino, finivano dritti nelle acque del fiume. “Vogliamo che il Fratta diventi la nostra opportunità, sia per quanto concerne l’agricoltura e i sistemi di irrigazione che per la realizzazione di vie cicloturistiche sugli argini”, ha spiegato il sindaco di Urbana, Marco Balbo. La presenza massiccia di particelle di cromo 6,
cloruri e solfati ha fatto affermare ai tecnici della direzione regionale ambiente come il problema storico dell’inquinamento del Fratta sia “sotto controllo, ma non di facile soluzione”. La strada dunque è tutta in salita e la ricetta non è certo già pronta. “La prevenzione è la migliore soluzione – ha concluso il ministro - Domani risolveremo tutto? No, non sarà così. Purtroppo ci vorrà tanto tempo perchè un problema che è li da 40 anni non lo risolvi in 40 minuti. Ma di certo dobbiamo lavorare fin da subito tutti insieme per tentare di trovare una soluzione. I problemi ambientali non devono essere secondari anche perchè sono legati alla salute pubblica. Dobbiamo lavorare assieme senza scaricare i problemi gli uni sugli altri”.
“Io sto con il benzinaio” di Ornella Jovane*
segue da pag.
Al centro del dibattito la sorte destinata a Graziano Stacchio, il benzinaio del piccolo comune nel Vicentino balzato agli onori della cronaca veneta e nazionale, che ha sparato nel corso di una rapina ad uno dei banditi, uccidendolo, per difendere la commessa di una gioielleria che era minacciata dalla banda. Stacchio, diventato il simbolo della lotta contro l’escalation criminale che sta colpendo il Veneto, è indagato per eccesso di difesa. A Ponte di Nanto tutti si sono schierati a favore del benzinaio, lo stesso ha fatto il sindaco Joe Formaggio ad Albettone, un paese limitrofo, che ha fatto stampare delle magliette con tanto di slogan “Io sto con Stacchio”. Sta con Stacchio anche il governatore del Veneto Luca Zaia che ha definito il benzinaio “un uomo che non ha esitato a mettere a rischio la propria incolumità e a fronteggiare un grave atto criminale che si stava compiendo” . Al di là della cronaca, la questione è più ampia e riguarda la sicurezza, un tema “di pancia” che sta a cuore ai veneti, esasperati per il sostanzioso incremento di fatti criminali che interessano i loro territori e preoccupati per la loro incolumità. I Comuni investono in telecamere per monitorare vie e piazze, i cittadini si organizzano in gruppi di vicinato, attivissimi in rete nel passaparola con facebook a segnalare situazioni sospette e a controllare il territorio. Anche nei nostri giornali troverete parecchi articoli sul tema. Ci sono anche coloro che, abitanti di intere vie, sarebbero disposti ad acquistare in proprio – se si potesse - telecamere o assoldare guardie giurate per scoraggiare i malintenzionati. Eppure viene da chiedersi: le soluzioni proposte e messe in atto sono realmente efficaci? E’ giusto che i cittadini si dotino di armi per difendersi da soli? Sono opportuni i gruppi di vicinato, ed è giusto che i cittadini si trasformino in investigatori? E quanto efficaci sono in realtà le telecamere installate dai Comuni? Sono adeguati deterrenti? Non si può negare che il problema esista, e forse si può anche capire la reazione del benzinaio, ma se invece di spingere sulla giustizia fai da te si puntasse l’attenzione sull’opportunità di rafforzare l’azione delle forze dell’ordine? E se, al posto delle telecamere, si destinassero a queste ultime maggiori risorse, introducendo magari qualche agente in più a presidio del territorio, a tutela dei cittadini e come risposta alla paura della gente? Forse si eviterebbe che gente spaventata e che si sente minacciata imbracci un fucile, costretta poi a fare i conti con le conseguenze a volte anche tragiche dei propri gesti dettati dalla drammaticità del momento.
*redazione@givemotions.it - redazioneweb@givemotions.it
Il consigliere regionale Stefano Peraro “ciascuno operi per la propria competenza”
DE POLI: “METTIAMO INSIEME LE VOLONTà POSITIVE DI TUTTI GLI ENTI”
a bassa padovana è in continua evoluzione e le questioni di tipo ambientale non possono più essere trascurate. Ne sono convinti il senatore Udc Antonio De Poli e il consigliere regionale Stefano Peraro. “E’ sempre facile discutere di queste tematiche da lontano e senza un coinvolgimento diretto – hanno commentato – E’ invece fondamentale confrontarsi nel territorio anche in quei casi dove le risposte sono difficili. L’incontro con
il Ministro dell’Ambiente è un esempio di risposta concreta su queste tematiche calde e per niente di facile soluzione. Oggi è più che mai necessario mettere insieme le volontà positive di tutti gli enti coinvolti. Per riuscire nell’impresa di una soluzione per i problemi ambientali, è necessario che ognuno operi per la propria competenza”. Concorda il ministro Galletti: “Abbiamo la possibilità di lavorare tutti insieme per cercare la soluzio-
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ne migliore – ha spiegato Galletti - Ho apprezzato tantissimo l’intervento degli amministratori del territorio e per il futuro dobbiamo percorrere una nuova strada. I problemi ambientali non possono finire sempre all’ultimo posto. Serve una cultura completamente nuova. Oggi questa mancanza non è più tollerabile. Non dobbiamo dimenticare che i danni ambientali hanno un impatto diretto sull’economia del paese”. E.M. L’incontro con il ministro a Monselice
Ambiente 9 Consorzio Padova Sud Corsi tecnici per risanare energeticamente gli edifici
Formazione ambientale Risparmio dei consumi e maggiore efficienza per ridurre i costi e le emissioni inquinanti
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a formazione nei tempi ambientali a 360 gradi. E’ questo l’obiettivo del Consorzio Padova Sud che negli ultimi mesi ha organizzato eventi e iniziative per garantire un futuro più rispettoso dell’ambiente in tutto il territorio della bassa padovana. Grazie al corso di formazione sul network CasaClima, 60 persone tra tecnici comunale e amministratori hanno appreso importanti nozioni sulla sostenibilità energetica. Risanare energeticamente un edificio permette di adeguare la costruzione alle nuove esigenze degli abitanti in termini di spazi e di comfort abitativo, ottenendo nel contempo un notevole risparmio energetico. Da una casa la perdita di calore è
A scuola
notevole: il 25% dalle finestre, il 30% dall’areazione, il 25% dal solaio e il 15% dal tetto. “Sono dati impressionanti anche considerata la crisi economica attuale e la necessità sempre più pressante di tutelare l’ambiente del nostro territorio – ha spiegato Stefano Tromboni, Direttore del Consorzio Padova Sud Per questo il Consorzio ha voluto fortemente, in collaborazione con CasaClima Network Padova Rovigo Venezia, l’organizzazione di un corso formativo sull’efficienza energetica e sui sistemi costruttivi di edifici sostenibili indirizzato a tutti i tecnici e agli amministratori dei Comuni del Consorzio”. I partecipanti hanno ricevuto una certificazione relativa ai
sistemi costruttivi di edifici sostenibili, con particolare riguardo all’efficienza energetica ed alle normative nazionali e regionali che regolano la materia. Il corso è stato strutturato in 3 moduli di 5 ore ciascuno che si sono tenute all’ostello di Monselice. “Questo corso formativo rappresenta una risorsa importante per districarsi in un campo tanto fondamentale quanto complesso - ha spiegato Leonardo Ragazzo, presidente del CasaClima Network Padova-Venezia-Rovigo - E’ noto come gli edifici sprechino circa la metà dell’energia globale, e quindi risulta importante e fondamentale costruire edifici che siano efficienti da un punto di vista energetico”. La scadenza
all’einstein di piove di sacco il corso di specializzazione
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a tutela dell’ambiente e del territorio passa attraverso l’educazione delle nuove generazioni. Ne sono convinti i responsabili del Consorzio Padova Sud che hanno organizzato l’undicesima edizione del corso di specializzazione in tecnologie ambientali all’istituto di istruzione superiore Einstein di Piove di
Uno dei corsi organizzati in collaborazione con CasaClima del 2018 che richiede edifici a consumo zero diventa sempre più vicina. “In un momento storico come questo – concludono i responsabili del Consorzio Padova Sud - nel quale i Comuni hanno grosse carenze di risorse e spesso, sono sotto organico dal punto di vista del personale, il ruolo di supporto del Consorzio appare sempre più fondamentale sia da un punto di vista tecnico che dal lato della predisposizione degli atti amministrativi di supporto”. Inoltre il Consorzio Padova Sud ha attivato un programma di sostegno ai Comuni soci che vogliono aderire e poi sviluppare il Piano d’azione per l’energia sostenibile. Il Paes è un protocollo volontario che vede coin-
Sacco. Un corso che si inserisce in modo complementare alla formazione che già viene programmata nelle scuole per tutti i gradi di istruzione anche tramite laboratori pratici. Il corso appena tenuto a Piove di Sacco ha avuto uno scopo ancora più specifico: fornire basi tecniche, scientifiche e normative agli studenti ed insegnanti interessati allo sviluppo di tematiche legate all’ambiente, alla difesa ed dalla valorizzazione del territorio in generale. Il percorso è anche finalizzato a presentare i corsi di
volte le autorità locali e regionali impegnate ad aumentare l’efficienza energetica e l’utilizzo di fonti energetiche rinnovabili nei loro territori. Nel sito padovatre.it/sportelloenergia è possibile vedere tutti i Comuni aderenti e i relativi dati sulle emissioni. Ma il Consorzio Padova Sud non è solo un sostegno per i Comuni: grazie al nuovo portale web dello sportello energia, tutti i cittadini possono prenotare gratuitamente e direttamente online, una consulenza gratuita riguardante tutte le tematiche energetiche. Non solo fotovoltaico quindi, ma anche condizionamento e riscaldamento con fonti energetiche alternative come ad esempio il pellet.
laurea specifici relativi alle tematiche ambientali e che hanno fatto rilevare, negli ultimi anni, un continuo aumento di iscrizioni. Tra gli argomenti trattati in classe ci sono la produzione dei rifiuti e la loro gestione integrata, le fonti di energia alternative e le forme di risparmio energetico, dna geni e loro funzionamento, biotecnologie e ogm, la storia illustrata dell’immondizia ed evidenze scientifiche dell’effetto serra e ripercussioni sul sistema ambiente.
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10 Este Sociale. Iniziativa di Fondazione Irea Morini Pedrina con Uls e Comune
Integrazione, la strada giusta Al via il progetto “Pari” per l’inserimento lavorativo di giovani con disabilità di Nicola Cesaro
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a preso avvio a inizio febbraio “ Via Cavour: la strada giusta”, un’iniziativa che mette insieme Usl 17, Comune di Este e Fondazione Irea MoriniPedrina per la realizzazione del progetto Pari (Percorsi abilitativi, riabilitativi per l’inclusione) che coinvolge giovani con disabilità residenti nel territorio. Il progetto Pari, che rientra nella programmazione sociosanitaria del territorio contenuta nel Piano di zona dell’Usl 17 per il quadriennio 2011-2015, risponde al bisogno concreto di acquisire competenze personali per l’avvicinamento e poi inserimento al lavoro di giovani con disabilità che hanno già concluso la scuola superiore, offrendo loro percorsi educativi di “allenamento” al lavoro realizzati nei luoghi di vita e di lavoro di tutti. In collaborazione con gli assessorati ai Servizi sociali e allo Sviluppo economico, i promotori dell’iniziativa hanno scelto come teatro di questo importante progetto via Cavour, storica via di Este che vede, al civico
LAVORO Edilizia, impiantistica, servizi
LOTTA DURA CONTRO L’ABUSIVISMO
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n protocollo contro l’abusivismo nei settori dell’edilizia, dell’impiantistica e dei servizi legati alla manutenzione del verde. A firmarlo, a inizio mese, sono stati i Comuni di Este e Monselice, la Cna di Padova e l’Usl 17, con l’appoggio di vigili locali, Guardia di finanza e Camera di Commercio. L’obiettivo del protocollo è di coordinare azioni di contrasto al fenomeno dell’abusivismo. Il documento prevede che Cna raccolga segnalazioni e nominativi di attività abusive – molte delle quali già arrivano all’associazione da imprenditori e cittadini – e che, dopo un primo vaglio, invii una denuncia documentata agli organi di vigilanza e ai Comuni. Sempre nell’ambito del protocollo, gli enti coinvolti si impegnano a promuovere attività di sensibilizzazione contro l’abusivismo e i lavoro nero. “Questo protocollo è stato peraltro presentato anche ad Anci Veneto - puntualizza il sindaco atestino Giancarlo Piva - ed è stato recepito all’unanimità dall’associazione dei Comuni, che è consapevole della gravità del fenomeno”. Un’analoga iniziativa era stata portata avanti anche il settore delle estetiste abusive: in un anno sono state controllare e fermate 13 abusive tra Este, Monselice e Solesino. N.C.
Una delle attività al laboratorio “I realizzabili” gestito dalla Fondazione Morini Pedrina
26, la presenza del negozio “I Realizzabili” normativa vigente, così da consentire loro e la comunità alloggio “Casa e Botega” ge- di “sperimentarsi” nel ruolo di lavoratore” spiegano gli assessori stiti dalla Fondazione Silvia Ruzzon e Matte Irea Morini-Pedrina. In via Cavour Pajola “Una decina di “Il passo succes- aperta la sivo è stato quello di comunità alloggio ragazzi rimarrà per più di qualche mese informare e sensibi- con il vicino in questi negozi, dilizzare sull’iniziativa laboratorio ventando protagonisti le associazioni di categoria e gli esercizi commerciali operanti di un’esperienza di lavoro estremamente nella via, chiedendo loro la disponibilità formativa. ad accogliere un giovane, nel rispetto della Durante il periodo di svolgimento
Personaggi Hanno fatto la storia della città
Este saluta tre protagonisti Pettinato, Craffi e Rizzato
dell’iniziativa, ogni esercizio commerciale potrà contare su una presenza costante e qualificata di professionisti con ruolo di facilitatori”. Chiudono dal Comune: “Questa iniziativa rappresenta un’occasione speciale per tutta la cittadinanza di ridurre le distanze fra le persone, a dimostrazione che ogni persona, giovane o adulta, con disabilità o meno, se posta in una condizione “accogliente”, è in grado di fare la propria parte contribuendo al benessere di tutti”.
O
Cesare Pettinato internazionali (in Grecia, Spagna, Austria, Germania, Belgio, Francia, Svizzera, Giappone e Usa) ha conseguito numerosi premi, su tutti il premio internazionale “Tokyo 2011”. Era stato anche tra i fondatori del Club Ignoranti e della sezione atestina del Cai. Ben più giovane, infine, era Franco Rizzato, pittore di 55 anni: all’attività di creazione personale, con esposizioni in numerose sedi di prestigio (era una delle anime della tradizionale mostra collettiva dei pittori atestini), Rizzato ha sempre affiancato anche l’impegno da docente, sia nel proprio studio che all’interno di corsi come N.C. l’Università per la Terza Età.
Consiglio comunale, novità
DELLA VALLE LASCIA L’IDV PER IL PD
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ambia volto il consiglio comunale atestino. Dopo lo “spostamento” di Francesco Panfilo dalla poltrona di semplice consigliere a quella di presidente del consiglio (al suo posto è arrivata Anna Tregnaghi), l’assemblea atestina dice addio all’Italia dei Valori. Il consigliere dipietrista Andrea Dalla Valle, subentrato l’anno scorso a Giovanni Guariento, ha ufficialmente annunciato il passaggio dall’Idv al Pd. “Vista la quasi scomparsa dalla scena nazionale di Italia dei Valori e le diverse dimissioni e defezioni dal gruppo politico locale e la sua conseguente completa dispersione - ha spiegato il membro della maggioranza - ho ritenuto, sostenuto anche da chi si era sentito rappresentato dal mio partito alle ultime amministrative, di portare avanti il mio impegno in maniera più concreta e costruttiva aderendo ad un gruppo più coeso e organizzato come il Partito Democratico, in cui ritrovo gli stessi ideali e principi che mi avevano portato ad aderire all’Idv”. Gli ex coordinatori dell’Idv atestina hanno chiesto, vista l’assenza del partito in consiglio, le dimissioni dell’assessore dipietrista Eleonora Florio. N.C.
ogni tre giorni una donna vittima
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esare Pettinato, Italo Craffi e Franco Rizzato. In poche settimane la comunità di Este si è trovata a dover dare l’addio a tre importanti figure del mondo culturale cittadino. Cesare Pettinato, 94 anni, era attento saggista, apprezzabile scultore ed efficiente dirigente. Per anni ha svolto una fervente attività nelle organizzazioni imprenditoriali del territorio (dalla Montedison all’Ocse), diventando anche direttore provinciale di Confindustria dal 1980 al 1986. Collaboratore del quotidiano Il Secolo d’Italia, Pettinato è autore di numerose pubblicazioni, ma è in campo artistico che lo si ricorda vivamente: negli anni Quaranta è stato allievo di Francesco Messina all’Accademia di Belle Arti di Brera, diventando nel tempo scultore e incisore di ampia fama. Aveva invece 90 anni il pittore e ceramista Italo Craffi. Incoraggiato a dedicarsi alla pittura da Adolfo Callegari e poi dal paesaggista Agostino Bellamio, Craffi ha tenuto prima mostra personale si è tenuta nel 1949 a Este. Nel corso della sua carriera ha frequentato l’Università Internazionale dell’Arte a Venezia e l’Opificio delle Pietre Dure a Firenze, entrando in contatto con personalità del calibro di Giorgio De Chirico e Hans Hartung e approfondendo anche l’arte della ceramica. Invitato a premi e rassegne nazionali e
POLITICA
gni tre giorni una donna è vittima di violenza nella Bassa Padovana. Il dato, certamente allarmante, arriva dall’osservatorio dell’Usl 17 dedicato al fenomeno della violenza femminile domestica. Nel corso dei primi 10 mesi del 2014 le segnalazioni pervenute al Centro Antiviolenza di Este – l’ente di riferimento per i 46 Comuni della Bassa - sono state ben 84. Una cifra, questa, che tuttavia stima al ribasso la realtà dei fatti, come sottolinea la dottoressa Marta Rappo, direttore dei Servizi sociali dell’Usl 17: “Il numero è certamente rilevante. Sappiamo quanto il fenomeno venga sottostimato e presenti le caratteristiche tipiche di un iceberg in cui ciò emerge è soltanto una piccola parte, in quanto molti casi non vengono denunciati». L’identikit “tipo” della donna vittima di violenza è piuttosto delineato: si tratta prevalentemente di donne italiane (57%), tra i 30 e i 50 anni, anche se non mancano casi di abusi su donne più giovani o al contrario anziane. Le tipologie di violenza denunciate
Fiorella Mannoia a Este per l’iniziativa anti violenza sono principalmente psicologica e fisica, ma non mancano casi di stalking (8 casi), pressioni di tipo economico (8) o abusi sessuali (4). Chi si rivolge al Centro Antiviolenza chiede soprattutto informazioni sui possibili strumenti legali di tutela (54%), ma anche sui servizi di aiuto attivi sul territorio (46%). Quasi tutte le violenze hanno una matrice domestica: nel 33% dei casi l’autore degli abusi è il marito, nel 17% il compagno, nel 13% l’ex marito o comunque un altro familiare (12%). Il territorio sta investendo molto in questo campo: oltre all’istituzione Centro Antiviolenza di Este e alla creazione di veri e propri alloggi-rifugi per donne vittime di violenza, l’Usl ha attivato due percorsi di formazione e informazione per gli operatori sanitari e sociosanitari che si trovano ad accogliere donne vittime di violenza: uno è per gli operatori dei Pronto soccorso e delinea una procedura standard per l’assistenza alle donne vittime di abusi, l’altro è riservato alle assistenti sociali dei Comuni. N.C.
Este 11 Ambiente Sono una ventina le casematte e i tralicci da eliminare
Giù la “selva” di antenne
Iniziati i lavori di abbattimento sul Monte Cero, al loro posto un unico pilone di minor impatto di Nicola Cesaro
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na battaglia lunga vent’anni, giunta ormai ad un giro di boa storico. La prima settimana di febbraio sono partiti ufficialmente i lavori di abbattimento di casematte e tralicci abusivi del Monte Cero, il colle che dà sui centri abitati di Este, Baone e Calaone. Sul Monte Cero trovano spazio da decenni, in maniera abusiva, 20 casematte, 19 tralicci, 12 pali e un box per 22 stazioni radio e 26 televisioni. Oltre che uno spregio all’ambiente, queste strutture compromettono seriamente anche la salute di chi vive all’ombra del Cero. I cittadini di Calaone, il borgo più vicino alla sommità del monte, sono quelli che temono di più: il voltaggio registrato nel centro abitato non è rassicurante e la permanenza costante sotto il raggio delle antenne può costare caro ai residenti del borgo. La lotta contro l’abusivismo di tralicci ed antenne è nata nel 1995 con l’allora sindaco di Baone Francesco Corso e proseguita poi con Antonella Buson: tra vittorie e ricorsi al Tar, richieste di varianti al Pia-
Al via i lavori di abbattimento dei tralicci abusivi no ambientale e interessi economici non da poco, la situazione si è sbrogliata solo nell’ultimo triennio, quando Regione e Parco si sono allineati alle richieste del Comune. La soluzione? Realizzare un unico traliccio regolamentare – a gestione privata ma vigilata dal pubblico (Comune, Regione e Parco) – in cui sistemare tutte le antenne del Cero, per poi abbattere i tralicci abusivi. La costruzione del nuovo pennone è terminata lo scorso aprile: 70 metri di traliccio (55,5 di altezza effettiva e 14 di avvisatore aereo) di cui solo 65 metri sono fuori terra e dunque visibili da valle. Il 4 febbraio le ruspe hanno quindi avviato il
primo abbattimento di casematte, di fatto la prima opera di “pulizia” della sommità del Cero. “La demolizione di tralicci e antenne e poi il trasferimento delle emittenti sul nuovo traliccio richiederà almeno fino ad aprile, meteo permettendo. - hanno spiegato il sindaco Luciano Zampieri e Gianni Biasetto, presidente del Parco Colli - L’importante era partire e per noi, e per chi ci ha preceduto, questa è sicuramente una data storica. Ricordiamo che è la prima volta che in Italia si assiste ad un’operazione del genere, con un accordo che in questo settore che vede protagonisti pubblico e privato”.
auditorium Al Manfredini una donazione della fondazione Poste tedesche
oratorio “don bosco” rimesso a nuovo
E’
una delle sale più ampie ed accoglienti della città. A inizio mese l’istituto salesiano Manfredini ha ritrovato dopo anni il proprio auditorium. Grazie ad un cospicuo “regalo” della Deutsche Post Stiftung, fondazione che fa capo alle Poste tedesche e che già aveva finanziato l’allestimento di tre laboratori di ristorazione Il taglio del nastro sul palcoscenico l’anno scorso, il Manfredini ha potuto rimettere in sesto una sala storica che ormai da anni era abbandonata al degrado. L’auditorium, intitolato a Don Bosco, era utilizzato qualche decennio fa come teatro per le attività del Manfredini e dei suoi studenti. L’occasione per rimettere in sesto la struttura è arrivata grazie al contributo del mecenate Klaus Zumwinkel, per ben diciotto anni alla guida di Deutsche Post, ma anche già presidente del consiglio di sorveglianza di Duetsche Telekom e membro di numerosi consigli di peso come quello di Lufthansa. La donazione di Zumwinkel, unita a quello della Deutsche Post Stiftung e della Don Bosco Mission Bonn, ha permesso di completare a tempo di record i lavori di recupero dell’auditorium. Ad inaugurare la sala sono arrivati, tra gli altri, lo stesso Zumwinkel, l’ispettore salesiano don Roberto Dal Molin e il sindaco Giancarlo Piva. Accolti dal direttore don Dino Marcon e da tutti gli allievi e i docenti del centro di formazione professionale, autorità e mecenati hanno tagliato il nastro prima di assistere al musical di “debutto” dedicato a don Giovanni Bosco, portato in scena dai giovani salesiani di Nave (Brescia). Sul palco è salito anche Maurizio Saltarin, tenore di fama internazionale che ha frequentato per nove anni il Manfredini. All’esterno della sala è stata inoltre svelata la targa che reca l’intitolazione della struttura e una citazione per i benefattori tedeschi. N.C.
nuova caserma chiavi all’arma
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opo anni di attesa la nuova caserma dei carabinieri è stata consegnata all’Arma atestina. Agli inizi di febbraio il sindaco Giancarlo Piva ha accolto nella nuova struttura di via Stazie Bragadine il comandante provinciale dei carabinieri, il colonnello Fabiano Salticchioli. Piva ha ufficialmente consegnato le “chiavi” della nuova caserma, opera di 4,3 milioni di euro che l’Arma e la città attendevano quasi da un decennio. Al tanto atteso incontro erano presenti anche il vicesindaco Stefano Agujari Stoppa, l’assessore Fabrizio Brugin e il comandante della Compagnia di Este, il capitano Giovanni Truglio. I lavori, portati avanti da Ater a partire dall’estate 2011, si sono conclusi lo scorso aprile: le autorizzazioni ministeriali si sono fatte tuttavia attendere, tanto che la struttura nuova di zecca è rimasta “congelata” per mezzo anno. C’è ovviamente grande soddisfazione da parte di tutti i protagonisti di questo delicato iter, a partire dal primo cittadino estense: “Questa caserma è innanzitutto frutto di un investimento della comunità di Este. E’ il segno tangibile di cosa vuol dire guardare alla sicurezza in maniera concreta. Questa caserma, peraltro, è l’ennesimo servizio che trova sede nel quartiere, che già da tempo ospita i principali istituti scolastici cittadini e numerosi centri sportivi”. La comunità di Este contribuirà concretamente alla vita della caserma: ogni anno, infatti, il Comune verserà 193 mila euro quale contributo all’investimento sostenuto da Ater. “La sicurezza è solamente il prodotto finale di
una lunga filiera, in cui la logistica è una componente essenziale” ha evidenziato nell’occasione il comandante Salticchioli “Questa caserma rappresenta un grande contributo alla sicurezza del territorio. In trent’anni di attività militare non ho mai visto una struttura del genere”. Il cantiere per la realizzazione dell’immobile – che occupa 11 mila metri cubi e sorge su una superficie totale di 4.955 mq, di cui 3.325 destinati al sedime della caserma, il resto ai sei alloggi riservati ai militari di stanza ad Este – era stato aperto nel giugno 2011, come già sottolineato, per terminare lo scorso aprile. L’esigenza di realizzare una nuova caserma si è fatta forte nel 2006, quando il proprietario dell’attuale stazione di via San Martino ha avviato una procedura di sfratto verso l’Arma. Il Comune di Este, proprietario del terreno su cui è sorta la struttura dell’Arma, ha già speso anche 28 mila euro per l’acquisto del mobilio da sistemare all’interno della caserma. N.C.
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14 Montagnana La visita A Montagnana il sottosegretario del ministero dei Beni Culturali Borletti Buitoni
“Fondi europei per le mura”
Centro Veneto Servizi a Carceri
nuova sede a servizio del montagnanese
L’esponente del Governo è rimasta colpita dalla bellezza del patrimonio cittadino da valorizzare con interventi mirati di Nicola Cesaro
L
e ha definite “le mura di uno dei borghi più belli del mondo”, impegnandosi a studiare un modo per dirottare a Montagnana dei fondi per rimettere in sesto la cinta medievale. Ilaria Borletti Buitoni, sottosegretario del ministero dei Beni e delle Attività culturali e già numero uno del Fai, ha visitato il borgo di Montagnana su invito dell’onorevole democratico Giulia Narduolo. Con le deputata e il sindaco Loredana Borghesan, l’esponente del governo Renzi ha potuto toccare con mano lo stato di conservazione delle mura cittadine, ammirandone la porzione di recente restauro ma allo stesso tempo allarmandosi di fronte al pessimo stato di conservazione della restante fetta. “Questo borgo è un monumento straordinario, sicuramente uno dei più belli al mondo. La piazza con il suo duomo fanno letteralmente perdere la testa” ha ammesso entusiasta il sottosegretario, che ha voluto anche – con un fuori programma – entrare in duomo per ammirare le testimonianze del Veronese e del Giorgione. La Borletti Buitoni è però rimasta anche estremamente colpita dal degrado in cui versa una parte di cinta muraria, da quella a nord alla Rocca degli Alberi, passando per la torre colpita e danneggiata da un fulmine qualche mese fa. “E’ necessario intervenire. Le strade percorribi-
Il sottosegretario Borletti Buitoni durante la visita a Montagnana
li?- ha chiaramente sottolineato il sottosegretario -Il decreto ArtBonus e i fondi europei possono essere soluzioni per reperire i fondi ulteriori necessari alla tutela e alla salvaguardia dell’enorme patrimonio diffuso sul nostro territorio, ma è anche necessario un piano di valorizzazione concordato tra Ministero, enti locali, per portare turismo, attenzione e ulteriori risorse su beni poco noti al grande pubblico ma non per questo meno importanti e decisivi per rilanciare l’economia del territorio”. Il sottosegretario ha confermato questa opinione e ha formalizzato un impegnato a recuperare vie di finanziamento per il restauro delle mura davanti alla platea che l’ha attesa in municipio a Montagnana, dove il rap-
presentante del governo è stata accolta da numerose associazioni e sindaci del territorio (Merlara, Urbana, Casale di Scodosia, Vighizzolo d’Este) e da personalità come Giulio Muratori, numero uno del Fai patavino: “Quando tornerò a Roma studierò attentamente il progetto di recupero delle mura e vedrò come è possibile sostenerlo. Sia attraverso fondi europei, sia nella maglia delle leggi italiane, faremo di tutto per reperire gli stanziamenti necessari”. Ha chiuso l’esponente del Governo: “La prua del ministero è orientata verso la valorizzazione delle nostre eccellenze: paghiamo anni di buio, in questo senso, ma ora siamo fermamente impegnati ad investire in questo, un modo per rilanciare l’economia del territorio”.
U
na sede strategica anche per gli interventi nel Montagnanese. Un punto più efficiente per disponibilità di spazi e logistica. Un modo per garantire una risposta sempre più rapida alle esigenze dell’utenza. Centro Veneto Servizi ha inaugurato la nuova Sede Operativa Ovest, realizzata nell’immobile acquisito e ristrutturato in via Roma a Carceri. Il nuovo stabile servirà come punto di partenza per tutte le squadre operative chiamate a intervenire nell’area ovest dell’Azienda, oltre a ospitare alcuni nuovi uffici decentrati. Oltre a comportare il costo per il canone di locazione, il magazzino di Ospedaletto non era più ottimale dal punto di vista strutturale e avrebbe richiesto interventi di adeguamento. Per questo l’Azienda ha preferito orientarsi verso l’acquisto di un nuovo stabile (l’investimento è stato di 300 mila euro). Il nuovo magazzino e le relative pertinenze coprono 8.000 mq. Il magazzino dispone di una superficie di 2.700 mq di cui 800 adibiti ad autorimessa. Annessa al magazzino, su una superficie in pianta di 320 mq, si trova una palazzina di due piani,al cui interno sono stati ricavati i locali utilizzati dal personale dipendente per la presa in servizio, gli uffici e una sala riunioni. N.C.
L’intervento Mirco Gastaldon, presidente dell’Unione Medio Brenta, indica le priorità per il territorio
“L’Alta cresce, ora le risposte” Dalla sanità alle infrastrutture, dai trasporti all’agricoltura, urgono interventi concreti di Nicoletta Masetto
L
’Alta Padovana cresce. E con la crescita aumenta pure il bisogno di risposte concrete su grandi priorità. Quali? Trasporti e infrastrutture, ma anche sanità. A esserne convinto Mirco Gastaldon, presidente dell’Unione dei Comuni del Medio Brenta, già sindaco di Cadoneghe e oggi vicesindaco. “L’Alta padovana è un territorio in forte crescita, numerica ma non solo – spiega Gastaldon -. È passata dai 225 mila abitanti del 1993 ai 248 mila del 2003 ai 270 mila del 2013”. Dati che, però, sembrano non essere presi sufficientemente in considerazione dall’attuale politica. “Pensiamo ai trasporti – prosegue Gastaldon -: la viabilità stradale è la stessa da quasi 20 anni e nessuna nuova progettualità punta ad un adeguamento della SR308, della 307, della Valsugana o Contarina a causa di continui veti incrociati che vedono le ipotesi nascere e morire il tempo di una amministrazione comunale. Non c’è alcuna viabilità circolare che possa portare il traffico pesante, generato dall’industria dell’Alta, ad evitare queste radiali che arrivano, inquinando, fino a Padova”.
Ma il tema dei trasporti non si esaurisce qui. «Che dire, poi, del trasporto su rotaia? Alla scarsa qualità e quantità dei treni regionali nella direttrice Padova-Castelfranco segue la tanto celebrata Metropolitana di superficie (SFMR) della quale abbiamo assistito alle inaugurazione di diverse stazioni (Vigodarzere 2001) senza poi mai vedere i treni per l’esercizio: nel frattempo la Regione paga 40 milioni di penale verso i vincitori della gara per la realizzazione del sistema di trasporto. La sanità non fa differenza per mancanza di programmazione e risposta alle nuove esigenze”. Il caso sanità è emblematico. “Parliamo ancora di Usl 15 e Usl 16 mentre ciò che darebbe risposta veloce e non burocratica alle esigenze della cittadinanza sarebbe l’Usl unica provinciale evitando così la difficoltà provata dai cittadini nello spostarsi con grandi difficoltà amministrative tra diverse Usl, con tassi di esodo anche del 66% (Vigonza, Vigodarzere, Villafranca). Purtroppo il dibattito regionale si è soffermato a lungo sulle nomine dei direttori, mentre si rimaneva con zone con 3 ospedali nell’arco di
MIrco Gastaldon, presidente dell’Unione Medio Brenta
16 km (Bassano, Cittadella, Castelfranco) ed altre zone, come Vigonza o Villafranca, che distano oltre 35 km (senza trasporto pubblico) dall’ospedale di riferimento per la cardiologia. Ora gli stessi che governano la sanità da vent’anni parlano di ULS provinciali e finanziano eliporti a Camposampiero e Cittadella senza curarsi che vi sia prima un trasporto pubblico o della necessità di una sanità che accompagni gli anziani nel post degenza domestica con gli ausili oggi neces-
sari dove mancano le famiglie a supporto”. Gastaldon conclude sottolineando la necessità di sostenere l’agricoltura e i giovani. “Oggi l’accesso ai contributi regionali ed europei non viene facilitata ma resa sempre più difficoltosa ingenerando spese e complicanze per quanti vorrebbero nuovamente trovare nel settore primario una forma di sviluppo in passato troppo rivolto all’edilizia con il conseguente consumo di territorio che ci lascia in eredità”.
SOCIALE Fraternità Missionaria
vent’anni a fianco dei più poveri
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l 1 marzo prossimo, alle 17 il Palasport Olof Palme di Cadoneghe in via Donizetti ospita la celebrazione per i 20 anni di attività dell’associazione Fraternità Missionaria onlus. In programma lo spettacolo musicale “Il Risorto”, opera rock. Si tratta di un musical suonato e cantato dal vivo. Un evento realizzato grazie al contributo del Comune di Cadoneghe che da sempre mostra grande sensibilità ai temi sociali ed appoggia le attività dell’associazione. La storia di Fraternità Missionaria è ricca di aiuti portati a termine in campo educativo, sanitario e socio ambientale. Africa, Sud-est Asiatico, Sudamerica, sono le aree di intervento, grazie ai volontari e ai soci che prestano la loro opera gratuitamente, grazie alla sensibilità dei donatori, degli enti e delle associazioni che sostengono i progetti di Fraternità Missionaria. Nel campo dell’istruzione sono stati costruiti scuole primarie, centri di accoglienza per giovani, centri per i ragazzi di strada, centri di formazione agraria, tecnica e professionale femminile visto il ruolo centrale delle donne nelle famiglie e nella società. Info: www. framiss.it. N.M.
Montagnana 15 Centro storico Restauro e riqualificazione degli spazi nel cuore della città
Con “Vie del borgo” arriva il contributo di Nicola Cesaro
I
l centro di Montagnana cambia volto per unì’operazione di “maquillage” tutt’altro che secondaria e molto attesa. Via Matteotti dunque chiude per “restauro”. Con la terza settimana di febbraio è partito ufficialmente il cantiere per la ripavimentazione del porfido di via Matteotti, una delle vie principali della città murata. Spiega il sindaco Loredana Borghesan: “Le precedenti amministrazioni avevano realizzato i sottoservizi di quest’area cittadina, nel 2001, senza però provvedere a sistemare degnamente la pavimentazione in porfido. Dopo tredici anni, dunque, andiamo a ridare una degna immagine a questa importante via del centro storico, investendo 237 mila euro, per quasi metà coperti da fondi regionali”. Il cantiere rimarrà attivo fino agli ultimi giorni di marzo. Il Comune ha optato per la chiusura totale della via, pur operando a stralci, in modo da garantire un prodotto qualitativamente migliore. I lavori costeranno inevitabili disagi ad automobilisti, residenti e commercianti che sotto quei portici hanno i propri esercizi commerciali o che qui installano tradizionalmente le proprie bancarelle per il mercato settimanale. Sempre in termini di investimenti per la riqualificazione cittadina, il Comune di Montagnana ha recentemente ottenuto dalla Regione Veneto un maxi-contributo di 374 mila euro per il progetto “Le vie del borgo”. Le risorse regionali saranno investite in arredo urbano (per esempio nell’acquisto di alcune fioriere), nella riqualificazione di servizi pubblici,
Operazione di “maquillage” per aumentare l’attrattiva e gli affari delle attività commerciali
Per poco più di un mese via Matteotti chiude per lavori
i g g o a d l i E N I L è ON OVO
Risorse per 664 mila euro da destinare anche all’acquisto di arredi e servizi e condiviso con le altre associazioni di categoria), ha in mente anche incentivi, ora in fase di studio, a favore di chi farà degli investimenti strutturali nei singoli negozi, dal rifacimento delle vetrine agli interventi di manutenzione sulle facciate. Ai 374 mila euro regionali, il Comune destinerà per quest’anno altri 290 mila euro.
NU SITO
CURIOSITA’ Progetto “Perudo”
studiare meglio con un gioco
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Al via i lavori di “restauro” in via Matteotti con la chiusura totale fino a tutta marzo nella sicurezza (potenziamento delle telecamere e videosorveglianza), ma anche in tutti quegli interventi destinati a migliorare l’accessibilità del centro storico montagnanese e l’appetibilità dei negozi stessi, dal rifacimento dei marciapiedi al potenziamento della pubblica illuminazione. Commenta a tal proposito il sindaco: “A Montagnana, perlomeno in centro storico il commercio “tradizionale” tutto sommato tiene. Nel 2014 il saldo aperturechiusure è stabile. Certo, nel dialogo con i singoli commercianti si capisce che la crisi si fa sentire, ma sarebbe stato anche peggio se in questi anni non avessimo fatto importanti interventi di riqualificazione urbana. Con questo nuovo finanziamento vogliamo continuare nella strada già tracciata, a difesa dei negozi tradizionali ma con una logica di distretto”. Il Comune, sempre nell’ambito del progetto (curato da Cescot
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i può migliorare lo studio giocando? A quanto pare allo Jacopo di Montagnana sì. Qualche settimana fa l’istituto di scuola superiore ha ospitato la presentazione del progetto “Perudo”. L’iniziativa impegnerà fino ad aprile tre classi dell’istituto, oltre a docenti di matematica e informatica. Il Perudo è un gioco che si basa su dadi e bluff: “Il gioco è utilizzato per stimolare la curiosità dei ragazzi - spiega Antonio Rossetti, tra i promotori del progetto - Giocando dovrebbero capire l’importanza dell’uso della statistica nel gioco. Si spera di instaurare un circolo virtuoso, in cui lo studio viene gratificato dai progressi nelle abilità di gioco, incentivando i ragazzi a padroneggiare gli strumenti matematici che vengono proposti”. Il progetto convergerà poi in una manifestazione ludica, intitolata “GiochiaMontagnana2015” che si terrà il primo weekend di giugno. E a proposito di scuola a Montagnana: il mese scorso Crediveneto ha dispensato ben dodici borse di studio per sostenere il percorso scolastico e accademico dei giovani soci. I premi erano destinati agli studenti che nell’anno scolastico 2013/2014 hanno conseguito il diploma di maturità o la laurea. N.C.
16 Cultura L’esposizione senza precedenti Dal 27 marzo al Palazzo Diocesano per la prima volta tre opere insieme
I grandi crocifissi di Donatello
TORREGLIA
Mostra evento al termine del lungo restauro del capolavoro attribuito al grande artista e conservato nella chiesa dei Servi di Laura Organte
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opo una lunga e complessa opera di restauro, iniziata nel 2012, lo straordinario crocifisso della chiesa dei Servi, recentemente attribuito a Donatello, verrà restituito alla città, ma prima di tornare alla sua storica e antica sede, sarà al centro di una mostra-evento di grande rilevanza. Dal 27 marzo al 26 luglio prossimi, per iniziativa della Diocesi di Padova, lo scenografico salone dei Vescovi del Palazzo Diocesano ospiterà infatti, per la prima volta insieme, tre grandi crocifissi che Donatello produsse nel corso della sua vita: quello realizzato per la chiesa di Santa Croce in Firenze (1406-08) - oggetto di una celebre gara con l’antagonista Filippo Brunelleschi raccontata da Giorgio Vasari nelle sue Vite -, quello dei Servi e quello bronzeo della Basilica di Sant’Antonio a Padova (1443-1449). Un’opportunità assolutamente unica e inedita di osservare da vicino i tre capolavori, leggendo attraverso di essi il percorso compiuto dall’artista dagli anni giovanili alla piena maturità, e di confrontarsi con il fulcro del messaggio cristiano attraverso l’interpreta-
La Pieve di San Sabino zione che un grande artista del Rinascimento ne ha dato nel corso della sua esistenza. Vero e proprio protagonista dell’esposizione, il crocifisso padovano della chiesa di Santa Maria dei Servi vanta una storia del tutto particolare, che lo vide oggetto di un evento miracoloso. Nel 1512 il manufatto sacro trasudò sangue dal volto e dal costato per oltre quindici giorni, attirando l’attenzione del vescovo vicario di Padova Paolo Zabarella, che raccolse il prezioso liquido in un’ampolla ancora oggi conservata in un reliquiario all’interno della chiesa. La straordinaria devozione popolare che conseguì al miracolo offuscò fino a condannare all’oblio la paternità dell’opera, nientemeno che del grande Donatello. Nel 2008 il colpo di scena: presso la Beinecke Library della Yale University, viene riscoperto il primo volume dell’edizione del 1550 delle Vite di Giorgio Vasari, contenente annotazioni manoscritte fino a quel momento sconosciute, tra le quali una in particolare fa saltare sulla sedia gli studiosi responsabili della scoperta, Marco Ruffini e Francesco Caglioti.
Poesia religiosa “parola e mistero”
G Un particolare del crocifisso ligneo della chiesa dei Servi La nota recitava: “Ha [Donatello] ancor fato il Crucifixo quale è ora in chiesa di Servi di Padoa”. Se in un primo momento l’attribuzione ha suscitato qualche perplessità e un atteggiamento di prudenza all’interno della comunità scientifica, oggi i risultati del restauro, realizzato con il finanziamento del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, non lasciano più dubbi. E un’altra sorpresa attende i padovani abituati a vedere il crocifisso sotto le finte spoglie di un manufatto bronzeo: rimossa la ridipintura a finto bronzo che la ricopriva,
l’opera rivela ora tutta la qualità dell’intaglio e della policromia originaria, in buona parte conservatasi, restituendo a Padova un capolavoro che va ad aggiungersi alle altre opere che Donatello ha lasciato durante la sua permanenza in città, tra cui la celebre statua equestre del Gattamelata, aggiungendo un ulteriore tassello nella vicenda biografica dell’artista.
iunge quest’anno all’ottava edizione il Premio internazionale di poesia religiosa San Sabino, concorso a scadenza biennale ispirato alla Pieve di San Sabino, antica pieve di Torreglia sui Colli Euganei che custodisce al suo interno il sepolcro dell’abate e letterato Giuseppe Barbieri, allievo del Cesarotti. Il titolo del premio, “Parola e Mistero” suggerisce come l’esperienza poetica sia quella soglia tra suono e silenzio, dicibile e indicibile, finitezza e infinità, che il premio desidera promuovere ed esplorare. La scadenza per l’invio degli elaborati (da spedire a premiosansabino@teatroperla.it) è il 21 marzo, data significativa in cui ricorre la Giornata Mondiale della Poesia Unesco, mentre la premiazione avrà luogo il giorno sabato 30 maggio 2015 alle ore 17 presso la pieve di San Sabino a Torreglia. Info e regolamento: 049 5211544. L.O.
Teatro e musica
a cura di Laura Organte
“SNOB” CON PAOLO CONTE Quarant’anni di carriera e un tour per festeggiarli. Paolo Conte, icona del jazz italiano, farà tappa a Padova al teatro Geox venerdì 17 aprile, con i suoi grandi successi e i brani dell’ultimo album “Snob”, 15 brani inediti, uscito a quattro anni dal precedente: un concentrato di ritmi e passioni, di donne ed emozioni lontane.Ogni album di Paolo Conte è il proseguimento di quello precedente, ogni canzone è la continuazione del suo lungo romanzo musicale che ha cominciato a comporre quando ha capito che in un’aula di tribunale si tengono jam session interpretative molto simili alle variazioni musicali in un concerto jazz.
TRAVAGLIO RACCONTA L’ITALIA Ironico e caustico, il direttore del Fatto Quotidiano arriva a Padova il 23 maggio con il suo show di “teatro verità”. Su palco del Teatro Geox, Marco Travaglio catturerà l’attenzione del pubblico con le sue inchieste, il punto di partenza per raccontare una storia d’Italia, più o meno recente, che non tutti hanno il coraggio di ascoltare o di raccontare. In primo piano ovviamente i temi di attualità, non solo poltica, che stanno tenendo banco in questa delicata fase della vita pubblica, con uno sguardo alle grandi inchieste giudiziarie e una vena polemica sempre accesa.
Piazzale Vittoria, 1 (difronte Municipio) 35043 Monselice (PD) Tel. 345 2270093 EnotecaCaveau
allevi, piano solo Il Piano solo tour 2015 di Giovanni Allevi approda a Padova sabato 11 aprile 2015. Chiuso il 2013 con la sfida di un album interamente dedicato alla magia del Natale, “Christmas for you” e la recente certificazione del Disco di Platino per “Alien”, il pianista e compositore riporta sul palco del teatro Geox un programma musicale di pianoforte solo che abbraccia la sua pluripremiata e ventennale attività compositiva. Allevi eseguirà infatti le melodie entrate ormai nell’immaginario musicale di tutto il suo pubblico, le stesse che lo hanno portato ad essere considerato l’enfant terrible della musica classica contemporanea.
Sport 17 Nuoto Soddisfazioni per la squadra legata a Monselice e Casale di Scodosia
PADOVA E GRANZE
Amatori ancora sul podio
Lo sport antico sta tornando in voga
tamburello, una passione che cresce
Tra gli Esordienti si impongono Cervellin, Pulin e Costantin, gli altri hanno migliorato i tempi di Nicola Cesaro
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on solo promesse ma veri e propri risultati. Continua l’ascesa del gruppo Amatori Nuoto, la squadra legata agli impianti natatori di Monselice e Casale di Scodosia e al gruppo Canova Sport. Lo scorso 25 gennaio ha avuto luogo nella piscina di Monselice la terza giornata dell’attività interzonale dedicata agli Esordienti. Oltre ai padroni di casa dell’Amatori Nuoto erano presenti altre cinque società venete: Adria Nuoto, Rovigo Nuoto, Promosport Clodia Sottomarina, Swim Conselve e Acquambiente. La manifestazione è stata organizzata in due distinte fasi, la prima dedicata agli Esordienti B e la seconda agli Esordienti A. Lo spettacolo e l’agonismo non sono mancati: sono state quattro ore di competizione piuttosto intensa, in cui i ragazzi hanno battagliato affrontandosi a partire dalle gare più corte e veloci, come i 50 rana, fino alla maratona delle gare acquatiche in piscina, i 1500 stile libero. Tra i ragazzi della squadra di casa si sono messi particolarmente in luce Tommaso Cervellin, argento nei 100 farfalla
Gli atleti premiati alle gare di Monselice
B, Martina Pulin, seconda nei 200 dorso B e Davide Costantin alla piazza d’onore nei 100 farfalla, ma anche bronzo nei 200 stile libero della categoria Esordienti A. La bravura di un atleta non si misura solamente dalle medaglie conquistate, ovviamente, ed è per questo che anche il bilancio degli altri ragazzi è stato decisamente positivio. Hanno notevolmente migliorato i loro personali Maddalena Fecchio, Caterina Panziera e Giorgia Masiero (13 secondi) nei 200 stile libero A femminile; e ancora Luca Picotin, Cristian Ramazzotto, Matteo Barotti, Federico Ambrosi e Alessandro Panziera nei 200 stile libero e 100 farfalla A maschi; Daniel Vanzan, Marcello Masina, Riccardo
PALLACANESTRO. Anniversario del record del 1995
IL TOTEM CONSELVANO BRIGO RACCONTA QUEL GIORNO STORICO A FIANCO DI MYERS
La formazione di Granze
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a passione per il tamburello ritorna in auge. Domenica 8 febbraio la tensostruttura di Granze ha ospitato un doppio incontro amichevole fra le società del Tamburello Granze e Tambueo Padova. Uno sport antico, questo, che sta tornando in voga grazie all’impegno e alla passione di giovani atleti che si dedicano con dedizione ad uno sport elegante e coinvolgente. Coinvolgente la disciplina, coinvolgenti gli incontri che sono andati in scena qualche settimana fa a Granze. Infatti se l’incontro femminile è stata una cavalcata trionfale delle granzesi, che si è conclusa con un perentorio 13 a 3 per le ragazze della Bassa Padovana, l’incontro maschile è stato da cardiopalma con una caparbia compagine patavina che in svantaggio ha saputo riagganciare sul 12 a 12 i padroni di casa, costringendoli al tie-break che ha visto trionfare gli ospiti. Commentano dalla Tamburello Granze: “Al di là del risultato sportivo è da sottolineare il bellissimo clima di sportività e piacere di condivisione che ha contraddistinto i giocatori in azione e gli spettatori a bordo campo. Un clima che fa ben sperare per il prosieguo delle attività e l’affermarsi di uno sport che, seppur considerato minore, sa estasiare ed affascinare”. In Italia l’attività del tamburello è regolata dalla Fipt, che organizza, sia in ambito maschile che femminile, i campionati di serie A, B, C, D, di categoria giovanili, amatori, veterani, la Coppa Italia e la Supercoppa Italiana. Potrebbe sembrare uno sport semplice, ma in realtà richiede una grande forza e soprattutto riflessi sempre pronti. N.C.
Sacco, Milan Tahir, Pietro Canazza, Girardi Riccardo, Beatrice Businaro, Greta Rosina e Aurora Baldo nei 100 misti, 50 rana e 200 dorso Esordienti B. Contemporaneamente a questa categoria, a Sant’Urbano – nell’altro importante centro natatorio della Bassa Padovana - hanno gareggiato Federica Vanzan e Leonardo e Chiara Bettini, ben figurando nei 200 stile libero, 50 dorso e 100 rana. “L’invito è di seguire quanto compiuto dalla nostra società. - spiegano dalla Amatori Nuoto - Stiamo facendo tanto per questi ragazzi e i nostri atleti ci ricompensano con ottimi risultati. Le nostre gare e la nostra attività sono aggiornate costantemente sia sul sito della società che sulla pagina Facebook”.
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o scorso 26 gennaio il mondo della pallacanestro ha celebrato l’anniversario di un record che resiste ormai da vent’anni. Carlton Myers, indimenticabile leader della nazionale azzurra, segnava ben 87 punti in un’unica partita di pallacanestro. Era il 26 gennaio 1995, sesta giornata di ritorno di A/2: con 14/22 da due, 9/19 da tre e 32/35 ai liberi, Myers e i suoi mitici 87 punti assicurarono alla Teamsystem Rimini la vittoria per 147-99 la Libertas Udine. Quel record, in parte, è legato anche alla palla spicchi della Bassa Padovana. Già, perché nel quintetto che scese in campo quel giorno c’era anche un campione patavino: Damiano Brigo, il totem conselvano che arrivava dagli straordinari successi con la Virtus Bologna e che in quella stagione aveva l’onore di giocare con uno degli atleti più rappresentativi della storia del basket italiano. Ricorda ancora quella partita? “E’ uno dei momenti che in una carriera è difficile dimenticare. Ricordo che dopo un quarto d’ora di gioco Carlton aveva già messo 30 punti. Bombardava da ogni angolo del campo: lui tirava almeno un metro più indietro alla linea dei tre punti, aveva già misure da Nba. A 60 punti lo speaker gridava al record. Carlton aveva la bava alla bocca”. Continua il cestista conselvano: “Che dovesse essere una domenica speciale lo si era capito subito. Il sabato prima, in allenamento, Carlton
Carlton Myers in azione si era avventurato in una sessione di tiro da metà campo, segnando con un’incredibile continuità”. In quell’occasione Myers ebbe l’appoggio di un’intera squadra e – forse – anche degli avversari… “Si andava sull’onda dell’entusiasmo e non si poteva che affidarsi a Myers, che però non aveva vita facile. Era letteralmente triplicato, perché ovviamente Udine non ci stava a farsi calpestare così. Non a caso subì 21 falli e finì per 35 volte in lunetta. Quegli 87 punti li ha sudati tutti”. Oggi Myers si è avventurato in un nuovo percorso, quello di conduttore televisivo: è infatti il nuovo volto di “Wild Oltrenatura”. Lo sente ancora? “Certo, Carlton è una persona chiusa ma se gli entri in grazia diventa veramente affabile”. Brigo, che calca ancora i parquet e cattura rimbalzi nelle minors padovane, oggi punta tutto sulla carriera di allenatore, che oggi gli regala importanti soddisfazioni soprattutto nel mondo del N.C. minibasket.
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IL VENETO
in PRIMO PIANO
Economia e territorio “Oltre il Pil” i dati aggiornati del progetto delle Camere di Commercio e l’Università Ca’ Foscari di Venezia
Il Veneto seconda regione in Italia nella classificaa del benessere, tante luci ma qualche ombra Buono nel complesso il livello di qualità della vita ma alcuni parametri denunciano criticità e disagio. In particolare il livello di inquinamento dell’aria, e sul fronte della salute l’aumento del tasso di mortalità per suicidio e per tumore FOCUS
di Ornella Jovane
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uovi parametri per misurare il benessere delle persone e, più in generale, della società, andando oltre il concetto di Pil, prodotto interno lordo, che rimane un fattore d’analisi e di valutazione importante ma non esaustivo. Avviato nel 2009, procede con nuovi aggiornamenti, classifiche rivisitate e fotografie più complesse ma più puntuali e ampie della società, il progetto “Oltre il Pil” di Unioncamere Veneto e Camera di Commercio di Venezia, realizzato in collaborazione con l’Università Ca’ Foscari di Venezia. Gli ultimi dati e le più recenti analisi sono state divulgate a fine gennaio scorso e confermano il Veneto sul podio della classifica del benessere per regioni, Venezia in seconda posizione tra le città metropolitane e Bolzano al top tra le province trivenete. In definitiva nel 2014 il Veneto si conferma una regione in cui si continua a vivere ad un buon livello di qualità della vita, anche se risulta perdere qualcosa in termini di benessere materiale e salute, ma che in compenso recupera in alcuni indicatori che rappresentavano delle criticità, quali istruzione e sicurezza. Nello specifico Venezia migliora sensibilmente nel confronto con le altre città metropolitane, soprattutto nell’ambito della salute, dell’ambiente e della società, pur evidenziando performan-
ce modeste nel campo della sicurezza e dell’istruzione. Sempre Venezia scivola però decisamente indietro nella classifica delle province trivenete, nella quale Verona, al terzo posto, rappresenta la migliore delle venete. Se l’analisi si addentra nel dettaglio, di fronte ad un quadro nel complesso buono, si possono cogliere anche alcune ombre e qualche contraddizione. Per quanto riguarda il benessere materiale il Veneto risulta la seconda regione per minore diseguaglianza nella distribuzione del reddito e per livello del reddito equivalente. Sul tema del lavoro il Veneto risulta la seconda regione con minore disoccupazione generale ma undicesima per occupazione femminile. Si registrano in aumento i cosiddetti Neet, coloro che non studiano né lavorano, anche se il numero medio è inferiore al dato nazionale. Il tasso di scolarizzazione è molto alto e quello di abbandono degli studi è inferiore alla media nazionale eppure il numero di laureati è lontano dai target nazionali ed europei. Sul fronte della sicurezza, si registra un basso tasso di omicidi e rapine, ma fra i più elevati tassi di micro-criminalità oltre ad un alto numero di incidenti stradali. Si riduce il tempo dedicato alla lettura e
alla pratica sportiva, anche se il dato risulta tra i più alti d’Italia, mentre rimane buona la partecipazione agli spettacoli. Altrettanto buono è l’attivismo in generale nella “partecipazione sociale” eppure risulta basso il numero di cooperative sociali B. Si caratterizza in chiaroscuro anche il parametro relativo all’ambiente nel quale il Veneto primeggia nella raccolta differenziata dei rifiuti ma evidenzia palesi criticità sulla qualità dell’aria. Risultiamo la peggiore regione nel superamento del limite previsto per Pm10 e la media più alta a livello nazionale nelle tonnellate di CO2. La salute è un indicatore che ci pone livello di eccellenza nella graduatoria nazionale ma vi sono alcuni segnali di disagio. E’ infatti in aumento il tasso di mortalità per suicidio e autolesione, superiore alla media nazionale, di depressi e quello di mortalità per tumori, anche se si tratta di valori che rimangono abbastanza buoni e comunque nella media. In conclusione, tuttavia, aggregando insieme i tre pilastri che contengono tutte le voci - economia, società e ambiente - che formano l’indice di benessere sostenibile, si desume un ottimo secondo posto nella classifica italiana del Veneto, dietro a Trentino Alto-Adige, e un altrettanto ottimo terzo posto nel benessere della salute.
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Oltre il Pil per rivedere i criteri di misurazione tradizionali
UNA NUOVA CONCEZIONE DI BENESSERE PER CREARE NUOVE STRATEGIE DI SVILUPPO
soldi non fanno la felicità anche se aiutano molto, recita un vecchio adagio che può essere appropriato anche per esemplificare il principio ispiratore del progetto “Oltre il Pil”. “Si può dire - spiega il presidente di Unioncamere Veneto, Fernando Zilio - che il Pil è un fattore importante di benessere, ma non lo definisce completamente. L’idea dunque di andare “Oltre il Pil” per cercare di capire una società in grande quanto tumultuoso cambiamento non solo diventa obbligatorio per cercare di anticipare le questioni di fondo dei prossimi anni, ma anche per cercare di offrire una chiave di lettura meno angosciosa ad un’opinione pubblica che,, in questi anni di crisi, ha dovuto misurarsi con “l’ansia da Pil”, ansia che ha finito per condizionare non solo l’economia, ma anche la vita spicciola di tutti i giorni. L’aumento dei depositi bancari, in questo senso, è una cartina di tornasole di una società ingessata dalla paura e che rinuncia a vivere perché teme, purtroppo a ragione, di dover fare i conti con un futuro incerto dove l’unica certezza è l’aumento delle tasse centrali e periferiche”. Ma l’importanza di questo tipo di approccio che consiste nel revisionare la misurazione tradizionale del benessere individuando nuovi indicatori non sta solo nelle classifiche sul tema ma si pone un obiettivo ben più sottile che è quello di stimolare una nuova modalità di ripensare il territorio per favorire nuovi fattori di competitività e di rilancio del sistema economico. L’obiettivo è quello di fornire un supporto analitico alle scelte strategiche degli attori economici e delle istituzioni per formulare politiche sostenibili in tema sociale, economico, fisico e ambientale. “L’intuizione di ampliare i parametri di misurazione del benessere delle persone e della società - spiega il segretario generale della Camera di Commercio di Venezia Roberto Crosta - si conferma necessaria. La rilevanza di questo progetto è legata soprattutto al fatto che esso ci consente di ripensare questo territorio e il suo modello di sviluppo. In tal senso, il lavoro partito con un gruppo di imprenditori che si sono resi disponibili a ragionare e dare il loro contributo si sta rivelando particolarmente interessante per individuare nuovi fattori di competitività e di rilancio del nostro sistema economico”. O.J.
Il Veneto in primo piano 19 1 Consumi I dati della ventunesima edizione dell’Osservatorio di Findomestic Banca
Nel 2014 i veneti ricominciano a comprare Beni durevoli, si torna ad acquistare auto e moto, ma anche mobili e elettrodomestici. Cresce il reddito medio pro capite, pari a 19.945 euro di Ornella Jovane
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veneti nel 2014 tornano ad acquistare soprattutto auto e moto, ma anche mobili ed elettrodomestici. Male invece l’elettronica di consumo, unica categoria in flessione rispetto al 2013. E questa la foto che l’Osservatorio Findomestic Banca scatta nella sua ventunesima edizione, sull’andamento dei consumi nella nostra regione. Aumenta nel 2014 il reddito medio pro capite in Veneto dello 0,6 per cento rispetto all’anno precedente, si calcola sia stato di 19.945 euro, superiore alla media nazionale pari a 17.875 mila euro.
NEWS
Le province più ricche si confermano Padova e Belluno, rispettivamente con un reddito medio pro capite di 20.643 euro e 20.686 euro. Rovigo, con 17.579, invece risulta sotto la media nazionale. E cresce pure la spesa per i beni durevoli nella regione che è stata pari a 4.831 milioni di euro, il 3,2 per cento in più rispetto all’anno precedente. I settori che rivelano un maggior incremento nei consumi sono quelli dell’auto. La spesa più rilevante è relativa all’acquisto di auto usate: 1.397 milioni di euro
con una crescita del 4,2 per cento sul 2013 rispetto ad un +3,8 per cento nazionale. Hanno optato per l’auto nuova il 4,9 per cento in più di veneti rispetto allo scorso anno, per una spesa complessiva di 1.310 milioni di euro. E’ in crescita anche il settore dei motoveicoli con un +2,9 per cento e 91 milioni di spesa totale. I veneti nel 2014 hanno deciso di spendere anche per l’acquisto di mobili nuovi, complessivamente 1.267 milioni di euro (+2,5 per cento), e di elettrodomestici grandi e piccoli - 373 milioni di euro (+ 1,8 per cento).
Anni Ottanta e ventesimo secolo. Trentenni a confronto sui consumi
I GIOVANI DI OGGI FLUTTUANTI E INSTABILI NEGLI ACQUISTI, SPENDONO SOPRATTUTTO PER I TRASPORTI. TRENT’ANNI FA PER LE RATE DEL MUTUO
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copro dunque esisto”, “solidi e sicuri”. Si potrebbero sintetizzare con due battute i comportamenti d’acquisto dei trentenni veneti di oggi e quelle dei coetanei di trent’anni fa. Un confronto che è stato proposto dall’azienda Findomestic in occasione del suo trentesimo compleanno. I giovani di oggi, che vivono con poche certezze e scarse prospettive di sviluppo, sono cresciuti a pane e “scetticismo”, spesso costretti a fenomeni di continuo adattamento. Di conseguenza le loro scelte sono per lo più fluttuanti e instabili, alle tappe pianificate e cadenzate preferiscono o, sono obbligati, percorsi esplorativi che consentono di acquisire esperienze. Il possesso di un
bene non conta perlomeno non quanto l’esperienza che questo fornisce. Uno stile di vita che inevitabilmente ha le sue vistose ricadute anche nelle scelte degli acquisti e dunque i trentenni del XX riservano la maggior voce delle spese, all’interno del loro budget, ai trasporti. I coetanei di trent’anni fa s’impegnavano con le spese di mutuo per l’acquisto della casa. Per quanto riguarda invece le priorità, i giovani di oggi considerano di primaria importanza la stabilità del posto di lavoro, al secondo posto collocano la famiglia e la salute al terzo. L’acquisto della casa rappresenta più che altro un desiderio difficile da realizzare che quindi
TRIDELLO PASQUALE
nella graduatoria delle priorità scende al 4° posto. I trentenni degli anni Ottanta, invece, privilegiavano la famiglia alla stabilità lavorativa e al terzo posto collocavano la casa di proprietà. Nonostante le difficoltà incontrate dai giovani di oggi nel costruirsi una indipendenza economica, in Veneto il 19 per cento di essi continua a vivere con la famiglia a fronte del 26 per cento della media nazionale. Gli attuali trentenni, dunque, cercano acquisti facili da fare, leggeri da mantenere e semplici da restituire, compatibilmente con le nuove formule di acquisto e di consumo spesso legate alle nuove tecnologie: il low cost, dell’e-commerce, della sharing economy e del cloud shopping. O.J.
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4 Il Veneto in primo piano 20 Donne e lavoro La storia di una giovane donna di Chioggia che ha deciso di inventarsi un mestiere partendo dalle proprie passioni
Chiara Schiavon e l’hand made: una impresa da realizzare Con grande coraggio e spirito di inziativa ha deciso di rimanere nella propria città e qui puntare sulla propria idea imprenditoriale partendo dalla sua passione per il “fatto a mano” di Miriam Vianello
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onne e lavoro. In occasione della ricorrenza dell’8 marzo abbiamo pensato a questo connubio: le donne nel mondo occupazionale. Sono infatti proprio loro che anche nel 2014, secondo i dati economici diffusi dai vari osservatori regionali, risultano assienme ai giovani fra le più penalizzate dal mercato del lavoro. “Eppure molte di loro non si sono arrese e dal nulla si sono inventate nuove professioni, spesso puntando sui propri talenti e sulle proprie passioni. Fra le tante storie, abbiamo scelto quella di Chiara Schiavon, una giovane di Chioggia, che della passione per l’handmade, il fatto a mano, ha deciso di farne la propria professione e, piuttosto che indirizzarsi verso nuove mete in cerca di maggior fortuna, ha scelto di scommettere sulla propria attività nella sua città. “Grazie a te, donna, per il fatto stes-
so che sei donna! Con la percezione che è propria della tua femminilità tu arricchisci la comprensione del mondo e contribuisci alla piena verità dei rapporti umani”. Ho scelto queste brevi righe vista la ricorrenza dell’8 marzo tratte dalla Lettera del Papa S. Giovanni Paolo II alle donne per introdurre l’intervista a una donna, Chiara Schiavon, che con grande coraggio ha deciso di rischiare in un momento storico drammatico. Molti coetanei infatti scelgono di partire per l’estero con il desiderio di realizzare i propri sogni e aspirazioni. Chiara dal carattere deciso, grazie anche alla sua esperienza di rappresentante degli studenti negli anni di ragioneria, ha preso sul serio questa sfida poiché ha deciso di rimanere nella sua città affermandosi nel campo dell’hand made”. Chiara, guardando indietro c’è qualcosa che cambieresti della tua vita? Sei soddisfatta del tuo cammino? Ti senti una donna realizzata? Messaggio
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“Guardando indietro non cambierei nulla della mia vita, compresi errori e scelte che ho fatto. Tutto mi è servito ad arrivare dove sono ora, a volte si rimpiange di alcune decisioni prese, ma credo che alla fine sia inutile pensarci, piuttosto cerco di cogliere il positivo anche dagli errori. Per questo sono soddisfatta del mio cammino fatto, a volte penso così giovane ho scelto di avviare un’attività mia, in un periodo così difficile, ma bisogna buttarsi in quello in cui crediamo e mettersi in gioco. Ho ancora molte cose da realizzare, questo è solo l’inizio e direi un ottimo inizio!” Chi è stato decisivo nel tuo percorso? Quali persone ti hanno accompagnato finora? “La persona che mi ha convinto e dato la spinta ad aprire la mia attività è stato il mio fidanzato e che tutt’ora continua a supportarmi nel lavoro e nelle nuove idee che
Gruppo Consiliare Regionale Partito Democratico Veneto
Il Bilancio regionale sotto la lente del Consigliere regionale Claudio Sinigaglia
Sinigaglia: “Perchè la Sanità finanzia la scuola?” Dal bilancio della Regione veneto, in discussione in questi giorni, emerge una triste realtà dei fatti che Claudio Sinigaglia, consigliere regionale del Pd e vicepresidente della Commissione Sanità denuncia fortemente. “Zaia sta demolendo il sociale anno dopo anno! Ho messo a confronto quanto stanziato nei capitoli riferiti al sociale, dal 2010 al 2015 ed emerge un quadro desolante. Tanti capitoli sono stati azzerati, soprattutto quelli per gli investimenti e quelli utilizzati per la pianificazione nell’ambito delle politiche per la famiglia, per le dipendenze, per i minori e per i giovani. Nel 2015 scompare il fondo indistinto di 20 milioni a favore delle persone con disabilità erogato ai Comuni del Veneto. Quindi ogni Comune per mantenere gli stessi servizi dovrà sborsare una quota procapite maggiore. Sugli stanziamenti per la disabilità, inoltre, vige una grande confusione. Tanto che nei centri diurni per i disabili e nelle comunità residenziali ci sono posti disponibili, ma si creano liste d’attesa dei disabili che non riescono ad entrare in questi centri perché non ci sono sufficienti risorse economiche!” Sinigaglia a questo proposito denuncia anche un caos nel nostro sistema socio sanitario legato all’applicazione della nuova DGR che fa passare gli assegni di cura a impegnative di domiciliarità. “C’è una tale confusione che il numero di quelli che ricevevano l’assegno di cura nel 2014 sono diminuiti e nel 2015 diminuiranno ancora di più, ma non perché non c’è il bisogno, ma perché non sono informati, perché manca la capacità da parte del nostro sistema socio sanitario di raggiungere le persone e di informarle”. “Anche quest’anno - sottolinea Sinigaglia - i finanzimenti per le scuole paritarie (42 mil. per asili nido e scuole d’infanzia) sono impropriamente nel Fondo della Sanità e quindi non saranno
“I disabili e le loro famiglie non sono mai stati così soli e abbandonati a se stessi”
ripartiti fintantoché non sarà possibile usare i soldi del Fondo Sociale Nazionale al posto del Fondo per la Sanità. Nel 2014 è successa la stessa cosa e ad oggi le scuole paritarie non hanno ancora ricevuto un euro di quanto spettava loro nel 2014”. Il Fondo per la non autosufficienza rimane invariato. Nessun aumento di valore delle quote sanitarie per le case di riposo che si vedranno così costrette a chiedere un ulteriore aumento alle famiglie. Nessun sostegno viene più erogato a favore dell’associazionismo o delle imprese sociali che inseriscono i disabili e altre categorie svantaggiate nel lavoro. Mancano 5 milioni per i corsi di prima formazione, una gravissima riduzione che metterà in ginocchio il sistema dell’offerta educativa della nostra Regione. La Regione non ha ancora legiferato per decidere quali competenze delle Province gestirà in proprio. A rischio da fine febbraio vi sono i servizi sociali a favore dei ciechi e sordi che frequentano le scuole!
Chiara Schiavon ogni tanto mi frullano in testa. Ovviamente anche la mia famiglia è stata molto importante e mi ha sostenuto in questa mia nuova avventura, soprattutto credono in me le donne della famiglia, zie e cugine, che spesso sono fonte d’ispirazione alle mie idee creative”. Da cosa è nata la tua passione per l’hand made? “La mia passione per l’handmade credo di averla sempre avuta dentro, mi ha sempre incantato ciò che una persona può realizzare con le sue mani. Ho sempre avuto molta manualità, le ore creative a scuola erano le mie preferite. Per me è una grande
soddisfazione quando una persona sceglie di comprare ciò che io ho creato, ma non è nemmeno così facile far capire a tutti il valore del fatto a mano. Ecco che cerco di sensibilizzare le persone e a far comprendere loro che dietro quella creazione c’è una storia, tempo, passione e attenzione al dettaglio”. Hai qualche desiderio per il futuro? “Il mio desiderio per il futuro sarebbe quello di realizzare qualcosa che mi identifichi, un marchio, e trovare dei rivenditori. Chissà magari una linea di borse… che tra donne diciamocela, non bastano mai!”
UN TRISTE PRIMATO DONNE DISOCCUPATE: IL DOPPIO DEGLI UOMINI
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nche la disoccupazione colpisce di più il sesso debole. In regione Veneto le donne senza lavoro sono il doppio degli uomini nella stessa condizione. Le cause sono molteplici e molto spesso, anche culturali. La figura femminile è ancora, talvolta, legata a stereotipi che non consentono una piena realizzazione professionale. Accade in Italia ma un po’ anche nel resto d’Europa. L’Unione europea, infatti, presenta oggi il tasso di disoccupazione giovanile più elevato rispetto a qualsiasi altra area al mondo, se si escludono il Nord Africa e il Medio Oriente, e lo studio rileva come tra le ragazze l’incidenza della quota di inattive in Italia è più alta rispetto all’Europa ed è pari al 49%, in pratica una su due, con punte del 65-70% nel sud Italia. Quel che preoccupa davvero, però, è la distanza del dato del nostro Paese rispetto alle altre nazioni europee sviluppate: +22/23 punti percentuali rispetto alle giovani tedesche, inglesi e spagnole, +17% rispetto alle francesi. Dati che secondo gli analisti sono imputabili sia alla cultura prevalente che alla famiglia per l’influenza esercitata sui comportamenti e le attitudini delle ragazze fin dai primi anni di vita. Anche il percorso di studi delle ragazze appare più accidentato: le ragazze appaiono fortemente penalizzate soprattutto laddove la famiglia di origine ha difficoltà finanziarie o le spese per la frequenza scolastica siano
elevate. Solo il 12% dei maschi abbandona la scuola per queste ragioni, a fronte del 25-27% delle ragazze. E l’incidenza tra le ragazze sale addirittura al 67% durante il corso degli studi universitari, rispetto al 58% dei ragazzi. Grandi difficoltà per le ragazze anche quando cercano un lavoro coerente con il proprio percorso di studi: a fronte di un 18% dei maschi che non ha trovato un impiego coerente con il proprio ambito di studi, la percentuale sale di oltre dieci punti percentuali nel caso delle femmine. Colpa degli indirizzi scolastici universitari privilegiati dalle ragazze che, secondo gli studiosi del fenomeno, risultano essere spesso disallineati rispetto alle opportunità offerte dal mondo del lavoro. Se poi si analizzano gli stipendi si nota come sin dalla prima esperienza di stage e tirocinio, le femmine vengono retribuite meno della metà rispetto ai colleghi maschi e soffrono di una maggiore instabilità lavorativa (l’incidenza dei contratti precari tra le donne di 15-24 anni è del 51% rispetto al 40% degli uomini).
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22 1 Voci da palazzo
L’opinione
Manovre di fine mandato Una proposta di legge per alleggerire il bilancio
Oltre un milione di euro da risparmiare, basta volerlo “E
Clodovaldo Ruffato, Ncd
“SERVONO BANCHE PIÙ SOLIDE”
Veneto Nanotech incassa un milione di euro l’anno e Veneto Innovazione 200mila euro l’anno. Eliminando queste società,i soldi restano in bilancio alla Regione di Maria Pavan
P
eccato che proposte come queste arrivino solo a scadenza di mandato. Ma per fortuna qualcuno comunque ci pensa e mette nero su bianco una proposta di legge per eliminare i famosi carrozzoni delle partecipate tanto odiati a parole dal Zaia che a quanto pare, però, si è scordato di eliminare. “C’è una società consortile che si chiama Veneto Nanotec, partecipata dalla Regione al 76,6% che perde 100mila euro al mese da diverso tempo! Che facciamo? direi che viste le ristrettezze del bilancio della Regione, bisogna tagliare, nonostante la finalità positiva del consorzio. Un buon padre di famiglia farebbe così”. Con queste parole decise, il presidente della Commissione Bilancio Costantino Toniolo, NCD, spiega come mai, quasi in chiusura di mandato ha presentato una nuova proposta di legge dal titolo “Abrogazione della legge regionale 20/11/2003, n. 32 “Partecipazione della Regione alla società Veneto Nanotech società consortile per azioni (SCPA)” e della Legge Regionale 6/09/1988, n. 45 “Costituzione di una società a partecipazione regionale per lo sviluppo dell’innovazione e collaborazione con il Cnr per studi e ricerche in materia di interesse regionale”.
“L’intento è quello di uscire dalle partecipazioni in Veneto Nanotech e di Veneto Innovazione (al 100% della Regione). - spiega Toniolo - Ritengo inoltre che le funzioni di analisi e promozione economica svolte da queste società possano essere prese in carico direttamente dagli uffici regionali o da Veneto Sviluppo. Tutto ciò porterebbe a risparmi rilevantissimi – ribadisce – e solo su Veneto Nanotech la Regione verrebbe a risparmiare almeno un milione di euro l’anno e per Veneto Innovazione 200mila euro l’anno. Mi sono deciso a presentare questa proposta – spiega Toniolo - per il fatto che la Giunta non ha adempiuto agli obblighi della legge regionale del 24 dicembre 2013 (n. 39) che prevede di presentare, entro 90 giorni dall’entrata in vigore della stessa, una valutazione di carattere economico relativa alle funzioni amministrative attualmente esercitate dalle società controllate. Inoltre Palazzo Balbi non ha fatto alcuna proposta, entro i 180 giorni previsti, circa il mantenimento o meno in capo alle società delle funzioni conferite. Per quanto riguarda la norma finanziaria, prosegue Toniolo, “non essendo a conoscenza di un bilancio dettagliato e approfondito, i tecnici mi hanno consigliato di quantificare le minori spese in
Luca Coletto e Arianna Lazzarini, Lega
“NO A RICETTA MEDICA NEI SUPERMERCATI”
“U Costantino Toniolo 350mila euro l’anno. Queste risorse vanno girate immediatamente per incrementare il capitolo di bilancio finalizzato agli interventi a favore della ricerca e dello sviluppo. In questo capitolo anche tutti gli ulteriori risparmi che deriveranno dall’abrogazione delle due leggi regionali. Quindi - conclude Toniolo - le risorse andranno comunque impiegate per incentivare la ricerca, l’innovazione e lo sviluppo economico locale e regionale, ma si evita il costo di funzionamento di una struttura ulteriore”.
DIFENDIAMO LE PRODUZIONI VENETE DALLE COPIE TAROCCATE
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“E’ importante sostenere i titolari del marchio territoriale, ossia i Consorzi di Tutela – aggiunge Manzato. Non spetta certo alle singole aziende produttrici difendere le denominazioni e le indicazioni geografiche protette che rappresentano in quanto i titolari dei marchi sono i rispettivi Consorzi, che la pubblica amministrazione sostiene e aiuta nel salvaguardare e promuovere il “made in” del territorio che rappresentano”. Il valore della produzione lorda agricola veneta nel 2014 è stimato in 5,6 miliardi di euro, in continuo aumento. “Nel solo settore vitivinicolo – ha ricordato Manzato – il Veneto ha una produzione di circa 8 milioni di ettolitri l’anno, con 28 DOC, 14 DOCG, 10 IGT”.
n ‘no’ deciso alla ricetta medica nei supermercati, perché i farmaci non sono beni di consumo ma presìdi fondamentali per la salute del malato per i quali è necessaria la professionalità di un farmacista. E soprattutto ‘no’ perché la liberalizzazione per concorrenza causerebbe la chiusura di decine di piccole farmacie sul territorio che oggi garantiscono anche nei piccoli centri il servizio per cui il Veneto eccelle. Appoggiamo le obiezioni di Federfarma, si rischierebbe di privare i cittadini di un servizio sanitario efficiente e capillare sul territorio, visto che l’ulteriore liberalizzazione metterebbe in pericolo le farmacie nei piccoli centri, che non riuscirebbero a reggere alla concorrenza della grande distribuzione”.
Antonio Pipitone e Gennaro Marotta, IDV
“AMIANTO: CENTINAIA DI SCUOLE DA BONIFICARE”
Agroalimentare
tanziati altri 500 mila euro per la tutela internazionale delle denominazioni di origine e delle indicazioni geografiche del settore agroalimentare veneto, che si aggiungono alla prima trance messa a disposizione nel 2014. Una somma che è stata affidata ad Uvive (Unione Consorzi vini veneti DOC) al fine di intervenire in modo sinergico e capillare nella difesa legale delle denominazioni sul mercato UE e nei paesi extra-UE”. L’assessore all’agricoltura Franco Manzato esprime la propria soddisfazione per la realizzazione di questo progetto, che definisce “di primaria importanza, in quanto il “made in Veneto” nel comparto agroalimentare e soprattutto nel settore vitivinicolo, è vittima di numerose contraffazioni e imitazioni”.
’ urgente che il sistema bancario regionale si doti di gestioni trasparenti, di programmi di sviluppo sostenibili e di vertici in grado di ragionare su uno scenario molto differente rispetto ad alcuni decenni fa. Non vorremmo scoprire che l’economia regionale debba puntare su banche e finanze lontane dal territorio e dalle sue esigenze. Il tutto proprio nel momento in cui c’è bisogno di fare affidamento su istituti solidi e capaci di comprendere le esigenze del tessuto imprenditoriale e dei risparmiatori della regione”
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Franco Manzato
n Veneto ci sono più di cinquanta nidi e scuole private per l’infanzia con presenza di amianto. E in oltre un centinaio le scuole primarie e secondarie è stata rilevata fibra d’amianto nei tetti, nei pavimenti, nelle caldaie e nelle pareti. Ma un monitoraggio completo sulla presenza del pericoloso minerale, in Veneto non c’è. Una fibra di amianto è di 1300 volte più sottile di un capello umano e che l’amianto è un materiale friabile che rilascia queste fibre spontaneamente per semplici vibrazioni, corrente d’aria, urti o usura, è facile intuire a quale rischio siano sottoposti alunni, insegnanti e operatori scolastici. Chiediamo alla Giunta che cosa intenda fare per mappare l’intero territorio regionale e vogliamo sapere quali sono le singole scuole, nome per nome”.
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Voci da palazzo 23 1 Campagna elettorale Il megafono di Zaia è tutto puntato sull’allarme sicurezza
COMMENTI
Moretti in ascolto del territorio: sondaggi in crescita “T Province
DISABILI PENALIZZATI DAL VUOTO LEGISLATIVO
Centro destra ancora incerto sulla coalizione ma la competizione elettorale è iniziata. Stili e parole d’ordine molto diversi per i due attori finora in campo
di Maria Pavan
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l lavoro capillare e attento della Moretti sul territorio e tra la gente sembra raccogliere i primi frutti che, seppur ancora timidi, cominciano a far ben sperare il popolo del centrosinistra. Certo è che la campagna elettorale non è ancora entrata nel vivo. I vari attori che potrebbero coalizzarsi nello schieramento di centrodestra non sembrano trovare l’accordo giusto per stare davvero insieme. Quel che è certo è che Zaia correrà e che ha iniziato a gridare dal suo megafono di propaganda la parola d’ordine della sua campagna elettorale: sicurezza. L’appello ha le solite caratteristiche che contraddistinguono la lega in tutte le sue campagne elettorali e che fanno appello alla pancia del popolo veneto. Cosa può più della paura? Forse i soldi facili. Ma di soldi, lo sappiamo tutti, non ce ne sono più, e allora pronti gli slogan contro gli immigrati, pronti i riflettori su ogni minimo fatto di criminalità che lo amplifica e lo stampa in fronte a tutti coloro che hanno paura e che così,
Alessandra Moretti e Luca Zaia continuano ad averla. Dal canto suo, invece, Alessandra Moretti continua a pedalare e ad incontrare la gente che volentieri si ferma con lei a chiacchierare e che soprattutto le spiega cosa non va, cosa vorrebbero cambiare davvero del Veneto, di che cosa hanno timore: paura di perdere il lavoro, paura che i figli non ne trovino mai uno e che non riescano a farsi una famiglia; di non avere più i soldi per pagarsi le visite mediche o gli esami clinici; di non riuscire più da soli a sostenere il peso dell’anziano che hanno in casa. Paura che la corruzione continui a dilagare e a dilapidare i soldi dei cittadini. Anche paura dei ladri, ma quella viene dopo molte altre cose. Ogni territorio che Alessandra visita è ricco di un tessuto economico e sociale molto diverso di zona in zona e bisogna vederli certi paesi per capire se hanno più bisogno di capannoni o di treni per mandare i figli a studiare e lavora in città. E lei ci va, ascolta e si impegna. Intanto in Regione Veneto si susseguono i casi
giudiziari. Da ultima la notizia delle indagini sui sei dirigenti accusati di turbativa d’asta per l’aggiudicazione del project financing della Treviso-mare contro la quale il Pd locale e regionale hanno portato avanti una fiera opposizione. “La domanda che mi viene posta da tanti cittadini durante questo tour – afferma Alessandra Moretti - è sempre la stessa: ma dov’è Luca Zaia”?Luca Zaia è lì, governa da Governatore, certo è che da quel 30 novembre 2012 in cui fu arrestato il dirigente dell’ufficio Tributi e Bilancio della Regione Lucio Fadelli ne sono accadute di cose un po’ inquietanti in seno alla Regione. Nel dicembre 2012 l’arresto di Alessio Sturaro, del Genio civile di Padova; nell’aprile del 2013 sono iniziate le indagini che hanno portato la Procura a formulare l’accusa di malversazione, peculato e abuso d’ufficio nei confronti di Fabio Fior, a lungo capo dell’ufficio Tutela Ambiente; poi l’enorme caso Mose con l’arresto di Giancarlo Galan e Renato Chisso. Messaggio
ra le conseguenze nefaste del mancato riordino delle competenze da parte della Giunta regionale – sostiene Lucio Tiozzo - c’è quella del rischio di smantellamento di alcuni servizi fondamentali, come quello per gli studenti con disabilità visive ed uditive. Si tratta infatti di servizi che fino ad oggi erano svolti dalle Province: ma in assenza di un riordino delle funzioni, come la legge Delrio impone, tutto questo patrimonio di professionalità e di assistenza è destinato ad essere disperso”. Gli interventi integrati di supporto alla comunicazione e all’apprendimento dei bambini e ragazzi con disabilità sensoriali (che frequentano la scuola per l’infanzia, la scuola primaria e la scuola secondaria di primo e secondo grado) sono necessari per l’integrazione scolastica, sociale e lavorativa e il raggiungimento del livello più alto di autonomia personale possibile. A beneficiare in Veneto di questo tipo di servizio sono circa mille studenti, con un costo stimato per il corretto e regolare svolgimento dei servizi di circa 9 milioni di euro l’anno. “La Giunta regionale proceda con urgenza a decidere chi deve farsi carico di questo servizio, evitando così disagi pesanti a questa delicata fascia di utenza e alle loro famiglie. E’ evidente che ogni ulteriore rinvio non potrà che aggravare la situazione e penalizzare nella quotidianità le persone che hanno maggiori necessità di sostegni”. S.B.M.
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Intervista al Consigliere regionale PD e Vicepresidente della Commissione Sanità
Sinigaglia: “Zaia ha demolito il sociale lasciando sole le famiglie e i comuni” Stendendo un bilancio del suo lavoro in Consiglio regionale qual è il risultato che ritiene più importante? “Certamente la stesura del nuovo piano Socio-sanitario, un risultato importantissimo ottenuto grazie ad un approccio costruttivo perché credo fermamente che il diritto alla salute viene prima di qualsiasi contrapposizione politica e va salvaguardato per tutti. Il Piano approvato è molto positivo ma adesso va messo in pratica e qui arrivano le note dolenti”. Quali sono le problematicità maggiori che vede nella prossima attuazione del nuovo Piano socio-sanitario 2012-2016? “Il potenziamento dei servizi territoriali è rimasto lettera morta finora. Il Piano, infatti, definisce le nuove schede di dotazione ospedaliera-territoriale che privilegiano la razionalizzazione delle risorse rispetto ai tagli della spesa. L’obiettivo, dunque, è quello di diminuire i ricoveri tramite il rafforzamento delle cure territoriali con la nascita degli ospedali di comunità e delle medicine di gruppo integrate. Tutto questo, però, esiste solo in una minima parte. Non c’è stato il potenziamento di niente nel territorio, zero assoluto, e ciò la dice lunga sull’abbandono delle persone e delle famiglie più fragili e vulnerabili da parte del sistema socio sanitario”. Chi vincerà le prossime elezioni regionali dovrà farsi carico di realizzare quanto sino ad oggi è
ancora solo sulla carta e non a servizio del territorio e dei suoi cittadini. “Bisognerà rivedere le schede e le dotazioni e fare scelte importanti e, forse, impopolari come la riduzione del numero delle Ulss con la riorganizzazione complessiva del Sistema socio-sanitario. Anche in questo si vede la debolezza di Zaia. Ha tergiversato sulle scelte importanti per motivi di convenienza e di gestione del consenso e, intanto, ai veneti vengono tagliati i posti letto senza la dovuta riorganizzazione dei servizi territoriali. Se la politica non decide a rimetterci sono i cittadini”. I cinque anni di governo Zaia hanno visto scendere in piazza a protestare le categorie più deboli della nostra società. Storica la manifestazione dei disabili che chiedevano le dimissioni dell’assessore. Che è successo? “Questa è un’altra nota dolente della pagina scritta da questa maggioranza di governo in Regione: hanno demolito il sociale, un capitolo che prima era il fiore all’occhiello della nostra Regione. Prendiamo ad esempio il fondo per la non autusufficienza ridotto a 717 milioni nell’ultimo bilancio. In tempi di crisi come questi il Fondo dovrebbe aumentare e non calare, specie considerando che in Veneto circa 130mila persone con più di 65 anni vivono da sole. In Giunta ci si inorgoglisce per non aver aumentato le tasse con l’addizionale IRPEF regionale. Quando però non si aumenta la quota sanitaria e si aumenta la quota che la famiglia spende per ricoverare il proprio caro nella casa di riposo, si va ad applicare una
tassa specifica alla famiglia che ha maggiori necessità e bisogni! Oggi inserire un anziano in casa di riposo costa in media 1800 euro al mese ad una famiglia perché i finanziamenti regionali sono gli stessi del 2009”. Le persone in difficoltà non sono solo gli anziani. Anche per i ragazzi con storie difficili alle spalle mancano risposte certe. “Purtroppo questa Giunta ha avuto una scarsa attenzione nei confronti dei minori. E’ mancata totalmente una pianificazione e una programmazione. Una delle ultime Commissioni Sanità ha affrontato la questione rilevando come siano stati chiusi tre dei cinque centri regionali dedicati ai minori vittime di sfruttamento e abusi generando un risparmio di 400mila euro. Pochissimi se consideriamo che l’altra faccia della medaglia però è che abbiamo impedito a questi ragazzi di ricevere una risposta ad una situazione traumatica. Adesso i servizi dovrebbero venire erogati dai consultori familiari, che però a loro volta soffrono di una riduzione del personale anche del 60%. E’ quindi impossibile la presa in carico di questi bambini, di queste bambine, di questi ragazzi e di queste ragazze. Penso sia un dovere da parte del Consiglio regionale ripristinare i 400mila euro e riprendere l’esistenza e il concreto funzionamento dei centri regionali”. Il quadro è desolante. Che risposte sta dando questa Regione alle persone che soffrono per la crisi in corso da troppo tempo? “Direi che questa Giunta ha amplificato gli effetti della
Claudio Sinigaglia, Consigliere regionale PD e Vicepresidente della Commissione Sanità e Sociale
crisi proprio perché è stata assente nell’erogazione dei servizi. Oggi è essenziale aiutare chi non ce la fa a pagare l’affitto, rispondere ai lavoratori senza ammortizzatori sociali. Non può ricadere tutto sulle famiglie e sui comuni come invece sta di fatto avvenendo!” Cosa bisogna fare per invertire la rotta? “Occorre rimettere in piedi l’integrazione socio-sanitaria perché oggi è solo la sanità che tiene in piedi quel poco di sociale che ancora c’è. Non abbiamo bisogno di interventi monosettoriali guidati dalla Regione, che si vanta poi di avere erogato il piccolo contributo alle famiglie numerose, alle famiglie monoparentali o ai genitori separati; questo deve far parte del sistema socio sanitario, non di interventi spot. Mi dovrà spiegare l’assessore Ciambetti come è pensabile che la sanità dia le risorse per pagare i servizi educativi, asili nido e scuole materne. Siccome non potremo assolutamente tagliare i servizi asili e scuole materne, come li finanzieremo? Inoltre bisogna puntare sull’idea del welfare generativo per sostenere le persone disoccupate e prive di ammortizzatori sociali. Lo scorso anno abbiamo dato 5 milioni di euro ai Comuni che poi hanno attivato progetti per queste persone, inserendoli nei lavori di pubblica utilità: abbiamo dato risposta a 1.300 persone e abbiamo coinvolto 393 Comuni. A parer mio quest’anno dobbiamo almeno raddoppiare”.
24 1 Cultura veneta La mostra Una personale a Roncade
Piero Slongo e le sue Cromie Autodidatta, nel 2011 alla Biennale di Venezia, invitato
da Sgarbi. Un autore Veneto che conduce lo spettatore in un viaggio dell’anima particolarmente caldo di Alain Chivilò
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’artista, di Mogliano Veneto, Piero Slongo ritorna ad esporre nella provincia di Treviso con una mostra personale ricca di una trentina di opere. Nell’avveniristico wine creative lab e boutique di Roncade, l’Arte figurativa del pittore contamina a livello culturale la filosofia aziendale della cantina 47 Anno Domini progettata, a livello architettonico, da materiali quali legno, vetro e acciaio. Fino al 24 aprile, i lavori del Maestro dialogano con il design e il gioco di luce che la struttura crea durante le diverse fasi del giorno: “Cromie dell’Anima” è la mostra che individua la sua essenza artistica attraverso le tematiche del paesaggio, dei fiori, delle nature silenti e dei ritratti. Fin dalle biennali veneziane Slongo ha assimilato e successivamente sviluppato una figurazione originale di stampo impressionista ed espressionista, elaborando negli anni un percorso ricco di varianti cromatiche nate da una tradizione rinascimentale vene-
ta, che ha posto il colore come vero elemento di forza creativa. L’intensità pittorica è invece di caratura internazionale, perché in chiave personale propone nelle sue tele un potente vigore di cromie ampiamente solari, care a un’artista per lui di riferimento quale Vincent Van Gogh. Nei paesaggi, una tra le principali tematiche del Maestro, si coglie l’interiorità umana attraverso la manifestazione di emozioni e liricità. La sua tecnica è tendente a una sorta di
passati fino a oggi partecipa alla vita artistica nazionale giungendo nel 2011 al Padiglione Italia della LVI Esposizione Internazionale d’Arte, Biennale di Venezia. Grazie al curatore Vittorio Sgarbi, che già lo segnalò all’edizione di Arte Padova del 2000 come uno tra i tre più interessanti artisti presenti fra quelli meno conosciuti al grande pubblico, il pittore Slongo coronò quel sogno di una vita, sorto durante la giovinezza dove da Mogliano Veneto, sua città natale, partiva per recarsi
in bicicletta ai Giardini de La Biennale. L’Arte di Piero Slongo s’inserisce all’interno di una ricerca pittorica italiana che trova in Carlo Carrà, Ottone Rosai e Giorgio Morandi l’utilizzo di arie tipicamente metafisiche nelle quali a livello interiore si crea un viaggio dell’anima con intensità personalizzabile, da ognuno di noi, che varia da opera a opera. Una mostra dove il “giovane” artista, grazie alla calibrata curatela, pone una figurazione a passo con i tempi in un ambiente sempre frizzante.
Chioggia Premio giornalistico Giorgia Iazzetta
VINCONO EX AEQUO ANNA VITALIANI E PIETRO PRUNEDDU. MENZIONE PER MARIA PAOLA SCARAMUZZA
Aspettando la Biennale di Venezia
ALL THE WORLD’S FUTURES
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nna Vitaliani e Pietro Pruneddu sono i vincitori ex aequo della terza edizione del “Premio Giornalistico Giorgia Iazzetta”, organizzato da Nordestnet (editore del periodico NES Nordest Sanità) con il patrocinio dell’Ordine dei Giornalisti del Veneto. Pietro Pruneddu, vince con “Inchiesta sull’eutanasia, in Italia si fa non si dice” affrontando un tema di attualità, con una estrema chiarezza espositiva, una buona organizzazione dei contenuti, il lavoro di ricerca e raccolta dati, la lucidità nel trattare un argomento delicato senza sbavature emotive. Mentre Anna Vitaliani vince con “Battaglia di Caterina” un servizio speciale di 6 minuti andato in onda su Raitre. Anche qui un tema di attualità capace di far emergere, senza snaturare l’identità della protagonista, la capacità di mescolare armonicamente i contenuti legati al tema della sperimentazione animale e dell’energia di una straordinaria storia umana. Una menzione va all’articolo “Alessio e Cristina: le notte in ospedale” di Maria Paola Scaramuzza, pubblicato sul settimanale Gente Veneta. La giuria ha particolarmente apprezzato il calore e l’eccezionalità del racconto che non scade mai nel patetico di una scelta di vita particolarmente forte. Una storia che rinfranca l’ottimismo. Ci piace ricordare che Giorgia Iazzetta, giornalista di Chioggia a cui è intitolato il premio e scomparsa prematuramente il 30 novembre 2011 aveva cominciato a scrivere una decina di anni prima per noi, il free press “La Piazza”.
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’anno 2015 rappresenta per Venezia la 56° Esposizione della Biennale d’Arte. Dopo diversi anni l’appuntamento mondiale apre il 9 maggio per concludersi il 22 novembre. I luoghi centrali sono gli spazi dei Giardini, dell’Arsenale e d’infiniti siti divisi in tantissimi palazzi e altre sedi per eventi collaterali ufficiali e no. Il curatore per questa edizione è Okwui Enwezor (Nigeria 1963), studioso interessato ad un approccio artistico internazionale più che locale. Come da sue parole, il progetto esposto parte dal considerare “le fratture che oggi ci circondano e che abbondano in ogni angolo del panorama mondiale, rievocatrici di macerie evanescenti sorte dalle precedenti catastrofi accumulatesi ai piedi dell’angelo della storia. Come fare per afferrare appieno l’inquietudine del nostro tempo, renderla comprensibile, esaminarla e articolarla? I cambiamenti radicali verificatisi nel corso degli ultimi due secoli hanno prodotto nuovi e affascinanti spunti per artisti, scrittori, cineasti, performer, compositori e musicisti. Riconoscendo tale condizione, la 56° Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia propone All the World’s Futures, un progetto dedicato a una nuova valutazione della relazione tra l’arte e gli artisti nell’attuale stato delle cose”. Dunque un’idea nozionistica che riprende la teatralità e il palcoscenico come elementi di esplorazione e analisi. Infatti tre concetti faranno da filtro alla kermesse: Vitalità, sulla durata epica - Il giardino del disordine - Il Capitale, una lettura dal vivo.
opacità all’interno di una pastosità che unisce vitalità e luminosità care a Chaim Soutine. Le opere sono dunque fonti di un calore passionale, vera risorsa vitale per un’incessante amore per l’Arte. A questa disamina, nel dipingere, l’artista pone un’attenta analisi psicologica atta ad indagare l’intimo della realtà come in Oscar Kokoschka. A livello biografico Piero Slongo fin dalla giovane età è stato naturalmente incline al disegno e alla pittura. Di formazione autodidatta, negli anni
MUSEO DEL VETRO
Parafrasando le titolazioni alle opere esistenti, gli artisti coinvolti dovranno produrre dei lavori e dei contributi esclusivi alla mostra, attraverso proposte che avranno come punto di partenza il concetto di giardino, realizzando nuove sculture, film, performance e installazioni. Ulteriore e conclusiva disamina, partendo dal libro “Das Kapital” di Marx, si svolgerà nella lettura attraverso un imponente progetto bibliografico elaborato dal curatore. Dunque, fra qualche mese avremo modo di verificare se le volontà di Enwezor di scavare a fondo lo stato delle cose, mettendo in discussione la loro apparenza, avrà avuto buon esito. A.C.
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UN NUOVO ALLESTIMENTO, UNA MERAVIGLIA
n un slogan, il Vetro è Murano: un’isola tra le più visitate perché con il suo materiale lucente e vibrante attira ondate continue di turisti. Le sue fabbriche sono attrezzatissime per richiamare flussi di persone italiane e soprattutto straniere, attraverso visite guidate e rappresentazioni pratiche dei maestri vetrai. Ogni rappresentante delle relative aziende istruisce e fa capire, con franchezza, che un prodotto di qualità ha un costo comprendente lavorazione, studio e design. Proprio qui numerosi architetti, stilisti e artisti hanno creato, nei decenni, opere riproposte ancora oggi, lungi dai concetti di pezzo unico e tiratura cari alle produzioni artistiche. Dal 9 febbraio il luogo principe, che custodisce la storia del vetro veneziano, riapre con un progetto museografico totalmente rinnovato: spazi espositivi quasi raddoppiati, allestimenti rivisti e nuovi servizi per il pubblico con video e totem informativi. Una straordinaria esposizione che parte da vetri romanici del I secolo d.C. passando per le produzioni rinascimentali e del Settecento, arrivando alle nuove sperimentazioni del secolo scorso. Un museo che si amplia recuperando uno storico complesso produttivo, dismesso nel 1993, attraverso l’assimilazione di una parte delle ex Conterie: termine che definisce le perle di pasta vitrea. Un’area nata nel 1898 quando più imprese che producevano perline si consociarono creando un’unica azienda denominata Società Veneziana Conterie. Una ristrutturazione che, partendo dai sette metri d’altezza e dall’open space creato, ospiterà mostre ed eventi temporanei. Il primo di questi parte dalla storia dell’isola di Murano, rendendo omaggio all’artista Luciano Vistosi deceduto cinque anni fa. Fino al 30 maggio è possibile ammirare le sue opere che hanno sempre saputo imbrigliare la luce attraverso forme e dimensioni uniche. Un progetto che, cofinanziato dal Fondo di Sviluppo Regionale dell’Unione europea assegnato dalla Regione Veneto e dall’intervento del Comune di Venezia, ha unito due siti storici quali Palazzo Giustinian e l’ex fabbrica di perle di vetro adiacente al giardino del Museo.
Sport 25 La Corri per Padova tra costumi e mascherine
Sempre di corsa Runners e Walkers accolgono con entusiasmo le novità e continuano ad allenarsi seriamente nonostante le temperature siano un po’ rigide
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cuno sul divano, specie nella serata in cui si partiva da Palazzo Moroni. “Mai un detto fu così veritiero: pochi ma buoni”. Così commentano anche gli organizzatori della CXP. “Al di la dei dati ufficiali – continuano – possiamo calcolare in circa 200 le persone che erano presenti alla partenza, più i sempre generosissimi volontari che non hanno mancato neanche questa volta di offrire la loro presenza; Sono vere non finiremo mai di ringraziarli Fra gli ospiti della Corri per e proprie per la grande sportività e senso di Padova una rappresentanza del kermesse responsabilità che settimana dopo comune di Stra e dell’Apt di Vene- gli appuntamenti settimana dimostrano a noi e a zia: un gruppo di figuranti venuti della CXP tutti i partecipanti: siamo certi che a presentare il Carnevale in Villa Pisani a Stra di domenica 22 febbraio, evento che atti- Runners e Walkers che non hanno partecipato il giovedì grasso per paura di soffrire troppo il vento e il freddo, ra ogni anno decine di migliaia di visitatori. Dida sotto foto di quelli in costume veneziano: I fi- la prossima volta che incontreranno un volontario con guranti Giovanna, Flavia, Giuseppina, Mirella, Giovanni la bandierina lungo il percorso a “proteggere” il loro divertimento si fermeranno e gli daranno la mano rin(fotografie di Sofia Penazzato) Ma il freddo di inizio febbraio ha trattenuto qual- graziandolo”.
uro divertimento in maschera e di corsa. Questi i Runners e Walkers che hanno partecipato alla CXP del giovedì grasso. La partecipazione non è mancata in zona Padova Uno. Qua e là, qualche runner mascherato, soprattutto con parrucconi. Anche lo speaker Dario Bolognesi era mascherato tanto da sembrare invisibile ma sua voce sovrastava tutti e tutto.
Messaggio
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Sinigaglia: “Questa norma riconosce lo sport come un valore per la crescita personale e delle comunità”
Legge sullo sport: approvato il testo!
I figuranti Giovanna, Flavia, Giuseppina, Mirella, Giovanni (fotografie di Sofia Penazzato)
Via libera alla nuova Legge sullo sport della regione Veneto. La VI Commissione a fine Gennaio ha approvato il testo unificato (PDL 457 e 408). “Questo è un grande passo avanti – afferma Claudio Sinigaglia, consigliere regionale e primo firmatario del PdL presentato dal PD – ma la mia corsa non è ancora finita: manca un ultimo “sprint” prima del traguardo, la sua approvazione!” Con l’approvazione dell’articolato è proseguito in Commissione Sport l’iter del progetto di Legge per l’attività motoria e sportiva, sintesi di due distinti PdL, il n.457 presentato dalla Giunta regionale e il n. 408 presentato da Sinigaglia del Gruppo democratico. “Con questo provvedimento – spiega Sinigaglia – la Regione, nel ribadire il riconoscimento dello sport come funzione sociale per la crescita e lo sviluppo individuale e l’aggregazione sociale, intende dotarsi di un adeguato strumento normativo in grado di porre in essere azioni sempre più mirate ed incisive per soddisfare le mutate esigenze del mondo sportivo”. Il provvedimento si rivolge infatti non solo alle 11.200 società sportive del Veneto e ai quasi 2 milioni di pratiche sportive, ma anche ai circa 700 mila studenti dei 1.900 istituti scolastici. Tra le novità previste dal provvedimento, il Piano pluriennale per lo sport, la costituzione della Consulta e dell’Osservatorio regionale per lo sport, la Carta etica dello sport veneto, la definizione dei criteri per la gestione degli impianti sportivi comunali, il piano pluriennale dell’attività antidoping. Riconosciuto anche lo sport di cittadinanza come attività motoria e ricreativa svolta in spazi aperti anche in assenza di specifici impianti. A livello finanziario previsto l’ampliamento dei possibili soggetti beneficiari dei contributi re-
gionali, sia in materia di impiantistica sia di pratica sportiva, la promozione di eventi, progetti e campagne promozionali a favore dello sport, la promozione della pratica sportiva in ambito scolastico, contributi per la pratica sportiva degli atleti con disabilità. Previste infine norme a tutela della salute delle persone che frequentano impianti sportivi in cui venga praticata attività motorio-ricreativa, nonché l’introduzione di requisiti di sicurezza degli impianti stessi. “Si tratta di un provvedimento importante – ha sottolineato Claudio Sinigaglia – che modifica la precedente normativa del 1993, riconoscendo allo sport valore agonistico, educativo e relazionale per la crescita personale e della comunità, in grado di superare disagi e discriminazioni. Mi auguro quindi, vista anche l’ampia condivisione a questo testo di legge emersa in Commissione, che possa essere approvato dal Consiglio nel più breve tempo possibile”.
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L’ESPERTO
IL VETERINARIO
A cura di Lodovico Damiani Personal Dog Trainer
A cura del Dottore Andrea Feliciati
Sterilizzazione: perché consigliarla
Anche regole, non solo coccole
Il progresso di una Nazione si manifesta anche da come tratta gli animali (Mahatma Gandhi, 1769-1948). L’esperienza che ho acquisito in tante case mi ha fatto capire che le problematiche con i cani dipendono all’80% dai proprietari che, per pigrizia, scarso impegno o mancanza di tempo non capiscono le esigenze del proprio animale permettendogli l’autogestione. Sicuramente c’è molta differenza tra adottare un cucciolo o un soggetto adulto, proveniente da un allevamento, da un’altra famiglia o da un canile, ma in ogni caso i primi giorni in famiglia sono i più faticosi e difficili: bisogna avere molta pazienza cercando di capire se eventuali disobbedienze siano dovute a un disagio psicologico o a capricci. Il maggior problema nella reciproca comunicazione sta nel fatto che noi umani ci comportiamo seguendo la ragione mentre i nostri cani conoscono soltanto le leggi della natura, dove ogni situazione
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Cani e gatti fanno sempre più parte integrante delle famiglie italiane per la gioia dei bambini e di chi un po’ bambino torna grazie a loro. La famiglia media non fa mancare niente al piccolo amico: cucce e brandine su cui riposare, cibo di qualità, giochini, visite dal veterinario e farmaci quando sono necessari. Un discorso a parte merita la sterilizzazione, pratica spesso maldigerita dai proprietari dei pet. “E’ contro natura”, “soffre se non fa i cuccioli”, “deve fare una cucciolata altrimenti vengono i tumori” sono espressioni con le quali ogni medico veterinario ha a che fare nella sua quotidianità. La realtà è diversa. Se è vero che la sterilizzazione è contro natura è altrettanto vero che se si vuole rispettare il normale svolgimento della loro vita dobbiamo lasciare che cani e gatti prolifichino liberamente e non quando si decide di fargli fare una cucciolata. I vantaggi della sterilizzazione di cani e gatti sono molteplici ed ogni medico veterinario potrà fornire spiegazioni esaurienti a riguardo. Volendo brevemente elencarli: - Prevenzione del randagismo: molto spesso dalla mancata sterilizzazione alla cucciolata imprevista il passo è breve. Il più delle volte il proprietario riesce
viene regolata dalle regole del branco: il più forte vince e viene considerato come “alfa” finché un altro soggetto più forte non ne prende il posto. Solitamente il cane appena entrato nelle nostre case è soggetto a mille coccole ed attenzioni da parte di tutti i familiari. Man mano però che passano i mesi spesso capita di perdere l’entusiasmo iniziale e di conseguenza ogni componente della famiglia finisce per delegare agli altri ogni forma di educazione, privilegiando altri interessi giustificandosi il più delle volte con la mancanza di tempo. Ed è a questo punto che sorgono problemi di gestione e convivenza e si presenta la necessità di rivolgersi ad un educatore cinofilo. E’ fondamentale ricordare sempre che quando accogliamo nella nostra casa un cane daremo inizio ad una convivenza che durerà mediamente tra i 10 e i 16 anni.
ad occuparsi dell’affido dei cuccioli ma capita anche che questi cuccioli, soprattutto gattini, vengano abbandonati aumentando così il randagismo; - Prevenzione di patologie uterine: cagne e gatte non sterilizzate possono andare incontro, specialmente in età avanzata, allo sviluppo di piometra una patologia caratterizzata da raccolta di materiale purulento all’interno dell’utero che richiede intervento chirurgico immediato e, spesso, non esente da rischi; - Prevenzione di tumori mammari: è dimostrato che sterilizzazioni precoci sia nella cagna che nella gatta prevengono i tumori mammari che statisticamente sono maligni nel 50% dei casi nella cagna e nell’80% dei casi nella gatta; - Prevenzione delle false gravidanze: fenomeno frequente nelle cagne non sterilizzate con produzione di latte. Le gravidanze isteriche a lungo termine possono portare a neoplasie mammarie. Ovviamente chi desidera una cucciolata del proprio pet perché si vuole tenere un cucciolo o per allargare le famiglie di amici e parenti è giusto e bello che lo faccia ma non sterilizzarli per un loro presunto benessere è puro egoismo.
Presidente del Consiglio dell’Ordine dei Medici Veterinari della provincia di Rovigo e Direttore Sanitario dell’ambulatorio del Rifugio C.I.P.A.
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ADOTTAMI Nuvola e Lady Due femmine di taglia media, sterilizzate. Nuvola, 2 anni circa, kg.15-20; Lady 9, anni circa, kg.20-25. Entrambe cercano casa, assolutamente assieme. Sono legatissime. La loro “mamma”non può più tenerle. Assolutamente devono trovare un’altra adozione assieme. Cerchiamo adozione in coppia. Ricky e Sasha Maschio e femmina di 5-6 anni, fratelli. Taglia medio-piccola, circa kg.6-8. Carattere vivace ed esuberante ma molto propensi alle coccole. Queste 2 creature hanno sempre vissuto assieme, condiviso gioie e dolori. Entrambi conoscevano il calore di una casa e di una famiglia. Adesso sono dentro una gabbia di un canile. Adozione in coppia ma si valuta anche separati.
Frida Femmina giovane, di circa 8 mesi, già sterilizzata, taglia medio-contenuta, di circa 18-20 kg. Un signore l’ha recuperata per strada. Frida non aveva chip, né collarino. Carattere esuberante, molto coccolona e socievole. Adatta per famiglie dinamiche, che vogliono un’amica di gioco instancabile.
Piccolo Maschio, circa 4-5 anni, taglia media, circa kg.18-20. Ha sempre vissuto in una fabbrica, libero con altri fratelli. La crisi che questo periodo sta investendo il nostro paese ha lasciato molte persone a casa e questa fabbrica ha dovuto chiudere. Due fratelli di piccolo sono stati adottati, mentre lui è arrivato all’A.p.a segregato dentro un box. Aiutiamo Piccolo a trovare una famiglia.
Cassiopea Femmina anziana, di circa 8 anni, taglia medio-piccola di circa kg.10. Questa creatura è stata gettata giù da una mezza scarpata in mezzo a rovi e spazzatura. Degli operai l’hanno recuperata. Cassipea è molto buona e remissiva. Purtroppo ha un tumore mammario grosso come un’arancia. Verrà operata appena possibile. Cerca una famiglia. Sabbia Maschio, taglia piccola, meno di kg.10. Circa 4.5 anni. Sabbia è stato recuperato da una signora in spiaggia a riva mare. Sabbia ha un carattere tranquillo e dentro la gabbia sembra un anima in pena. Cerchiamo per Sabbia una nuova famiglia.
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Q
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uello del mantenimento dei figli maggiorenni dentro sato al genitore con cui il figlio convive; egli infatti anticipa o fuori del matrimonio è un tema di grande attualità per il figlio tutte le spese e pertanto ha diritto al rimborso di che continua ad essere fonte di conflittualità giuri- quanto dovuto dall’altro genitore. Per contro nell’ipotesi in dica. Il dovere di mantenere i figli maggiorenni (e non) cui il figlio viva già da solo sarà lui a dover avanzare richieè sancito in primis dalla nostra costituzione che ne ha po- sta di mantenimento ad entrambi i genitori. L’assegno sto il dovere in capo ad entrambi i genitori e dal 2006 durerà all’infinito? Con il raggiungimento della magè espressamente previsto anche dal codice civile. Quali giore età il figlio non perde il diritto al mantenimento che spese sono contemplate nell’assegno di man- però non si protrarrà all’infinito. Tale dovere viene meno tenimento? L’obbligo del mantenimento del figlio ha un con il raggiungimento di un’autosufficienza economica del contenuto molto ampio, ricomprende al suo interno sia le figlio tale da garantirgli di soddisfare le sue esigenze di vita. spese ordinarie della vita quotidiana (vitto, abbigliamento Da tempo il concetto autosufficienza economica corrisponecc), sia quelle relative all’istruzione tra cui rientrano le de a quello di reperimento di un lavoro stabile e non precaspese per i testi scolastici, l’iscrizione universitaria, sia le rio. Altresì l’obbligo al mantenimento viene meno qualora spese per uno sport o un’altra attività di svago come ad il figlio rifiuti ingiustificatamente un’offerta di lavoro o sia esempio il canto o il ballo. Come viene quantificato del tutto inerte nella ricerca dello stesso; viene altresì meno l’assegno di mantenimento? Il Giudice nel quantifi- qualora il figlio studente proroghi oltremisura gli studi senza care l’assegno di mantenimento farà riferimento al tenore un rendimento. Tale requisito non sussiste in ipotesi di un di vita goduto dai figli durante la convivenza con i genitori, semplice ritardo nella fine del percorso di studi come ad altresì vaglierà il tempo che il figlio trascorrerà con ciascun esempio il dover ripetere un anno scolastico o alcuni esami genitore. Altro parametro è il reddito goduto dal genitore universitari. Qualora sussistano i presupposti che fanno obbligato. A chi dovrà essere versato l’assegno cessare l’obbligo al mantenimento tutelatevi rivolgendovi di mantenimento? E ancora pacifico che l’assegno per ad un legale per modificare il provvedimento del Tribunale il mantenimento del figlio maggiorenne dovrà essere ver- che prevede il vostro obbligo. Via Roma 9/a 35026 Conselve (PD) - Tel. 0495385502 - Mail a.garbin@tin.it
Successione e dichiarazione di successione AVV. TOMMASO LA ROSA
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’art. 456 del codice civile prevede che la successione si apra al momento della morte, nel luogo dell’ultimo domicilio del defunto; se il defunto non ha disposto dei propri beni per testamento si fa luogo alla successione per legge. Quando si parla di successione a causa di morte bisogna tener presente che sono necessarie alcune formalità per completare il subentro degli eredi nei beni del defunto (il “De Cuius”). In particolare, una di carattere giuridico (l’accettazione dell’eredità) ed una di carattere fiscale (la dichiarazione di successione). Analizziamo anzitutto quella di carattere fiscale: gli eredi hanno l’obbligo di presentare la “Dichiarazione di Successione” entro un anno dalla data di apertura della stessa (ovvero dalla data di morte del de cuius). La dichiarazione deve essere compilata esclusivamente su apposito modello e va presentata presso l’Agenzia delle entrate competente in base al luogo di ultima residenza del defunto. Nella dichiarazione vengono indicati: - i beni immobili sui quali de cuius aveva un diritto reale (proprietà, nuda proprietà ecc.)
- i depositi bancari intestati o cointestati - i dati dei soggetti cui l’eredità spetta per legge o testamento. Non vanno invece indicati i beni mobili registrati (ad esempio: macchine o motociclette). Per presentare la dichiarazione di successione è necessario pagare le relative imposte; anche se è prevista una franchigia di 1.000.000 di Euro per il coniuge e ciascun figlio erede relativamente alle imposte di successione, restano da corrispondere le imposte ipotecarie e catastali la cui percentuale dipende dalla possibilità di chiedere delle agevolazioni. L’accettazione è invece il vero acquisto dell’eredità: può essere espressa o tacita. L’accettazione espressa è una dichiarazione formale, resa in un atto pubblico innanzi ad un Pubblico Ufficiale (Notaio o Cancelliere del tribunale), a cura dell’erede. E’ tacita quando, in mancanza di un atto formale, il chiamato all’eredità compia uno o più atti che presuppongono la sua volontà di accettare: ad esempio la vendita di un bene ereditario, che il chiamato erede non avrebbe diritto di compiere se non volesse accettare l’eredità.
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Diritto penale
Apologia di reato
I
recenti tragici fatti di Parigi e le successive deliranti frasi che A.M.H. un immigrato di origini marocchine da 12 anni residente in Polesine ha scritto sulla sua pagina di Facebook, offrono lo spunto per alcune considerazioni sull’apologia di reato, delitto previsto dal terzo e quarto comma dell’art. 414 del codice penale. Sotto il profilo soggettivo affinché sussista il reato è necessario che l’azione criminosa sia accompagnata dalla coscienza e volontà di fare apologia mentre sotto il profilo oggettivo l’interesse tutelato è l’ordine pubblico ossia il regolare andamento del vivere civile garantito dallo Stato attraverso norme spesso di rilevanza penale, che debbono essere inderogabilmente osservate da tutti i consociati. Inoltre, l’apologia deve avvenire in un luogo pubblico o aperto al pubblico ad esempio in una piazza, durante una trasmissione radiofonica o televisiva, mediante la stampa, attraverso internet ed i vari social networks. Il codice penale non fornisce una nozione di apologia di reato che è stata elaborata da dottrina e giurisprudenza per le quali essa consiste nel tenere pubblicamente un comportamento criminoso attraverso scritti o discorsi apparentemente leciti, diretti ad esaltare, giustificare un fatto o
Avv. Carmelo Sergi
il suo autore con l’intento di spronare altri all’imitazione o di eliminare la ripugnanza verso tale fatto o verso l’autore di delitti. Nel nostro ordinamento oltre alla norma generale dell’art. 414 c.p vi sono specifiche fattispecie di reato che sanzionano l’apologia quali, ad esempio, la propaganda che possa comportare il pericolo della ricostituzione del partito fascista sanzionata dalla legge 20.6.1952 n. 645; la legge 13 ottobre 1975, n. 654 che punisce la propaganda di idee fondate sulla superiorità o sull’odio razziale o etnico, ovvero l’istigazione a commettere atti di discriminazione o di violenza per motivi razziali etnici, nazionali o religiosi. Sulla base di una lettura superficiale dell’art. 414 c.p., si potrebbe concludere che costituisce reato la mera condotta di colui che si limita a manifestare ed esaltare pubblicamente la correttezza di atti ritenuti illeciti e gravemente sanzionati dall’ordinamento giuridico quali ad esempio l’omicidio o che contesti la legittimità di alcune leggi. Tale interpretazione, in linea con l’ideologia imperante nel 1930, anno al quale risale l’entrata in vigore del codice penale, è stata costantemente seguita dalla Corte di Cassazione fino all’intervento della Corte Costituzionale con
sentenza del 4.5.1970 n. 65. La Consulta, infatti, nel dichiarare infondata la questione di illegittimità costituzionale sollevata dal Giudice Istruttore del Tribunale di Rovigo per contrasto con l’art. 21 della Costituzione, che tutela il diritto alla libera manifestazione del pensiero, ha affermato che l’art. 414 terzo comma c.p., deve essere interpretato nel senso che esso punisce solo le condotte che per le loro modalità integrano comportamenti concretamente idonei a provocare la commissione di delitti. La giurisprudenza che ne è seguita si è allineata a tale orientamento per cui è stata ad esempio esclusa l’apologia di reato nel caso di un volantino sul quale, a commento dell’omicidio del commissario Calabresi, erano state scritte le seguenti parole “ognuno ha ciò che si merita”. Per concludere, l’accertamento del concreto pericolo della commissione di un reato in conseguenza di una condotta apologetica, deve essere di volta in volta valutato dal giudice attraverso elementi quali la personalità, la condotta dell’autore dell’apologia, la sua capacità di persuasione verso terzi e la propensione di questi ultimi a recepire le sue parole. Tali elementi sono stati considerati evidentemente insussistenti nei confronti di A.M.H. contro
il quale la Procura della Repubblica di Venezia risulta abbia deciso di non procedere nonostante le sue parole abbiano ricevuto messaggi di approvazione e condivisione nel web. Nel contempo, però, la notizia risale a qualche settimana fa, a Torino lo scrittore Erri De Luca è stato rinviato a giudizio per incitamento al sabotaggio avendo dichiarato nel corso di un’intervista: “La Tav va sabotata. Le cesoie sono utili perché servono a tagliare le reti”. Il rinvio a giudizio ha suscitato forti e vibrate proteste da parte di chi considera invece tale iniziativa una violazione della libera manifestazione del pensiero sancito dall’art. 21 della Carta Costituzionale. In Francia, invece, il comico francese Dieudonné è stato arrestato per apologia del terrorismo per il solo fatto di avere scritto su Facebook, con riferimento al terrorista islamico ucciso in un negozio kosher di Parigi, “mi sento come Charlie Coulibaly”. Tale frase è stata così commentata dal premier francese Manuel Valls con le seguenti condivisibili parole, “Il razzismo, l’antisemitismo, il negazionismo e l’apologia del terrorismo non sono opinioni, sono reati; bisogna essere implacabili nel battersi contro il terrorismo, certamente, ma anche contro la parola che uccide, la parola di odio”.
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L’Editoriale IL VOLONTARIATO, UNA RISORSA PER LA SANITA’ PUBBLICA di Francesco Noce*
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o partecipato nei giorni scorsi, invitato quale rappresentante della Professione Medica dal dott. Cristiano Draghi, persona nota in città se non altro per esser stato Direttore del quotidiano “La Voce di Rovigo”, ad un incontro del gruppo auto-mutuo-aiuto per cardiopatici e loro familiari presso la “Cooperativa sociale Porto Alegre” in via della Tecnica 10 a Rovigo sopra la bottega equa e solidale “Fionda di Davide”. Il gruppo nasce, promosso dall’ Associazione “Amici del cuore” su iniziativa di Cristiano Draghi, nella primavera del 2014 e rappresenta una novità nello scenario del volontariato non solo nella nostra comunità ma nell’ intero territorio italiano e, proprio sull’ onda dell’ esperienza rodigina si ha notizia che si stiano organizzando gruppi simili in Trentino ed in Toscana,oltre ad un gruppo già esistente a Bari. In quell’ incontro ho potuto verificare e toccare con mano quanto mi era stato già illustrato e spiegato al momento dell’ invito, sullo spirito, sul significato,sulle iniziative e sulle prospettive del gruppo. Il gruppo nasce come primum movens innanzitutto per permettere a persone accomunate dalla stessa o da simili esperienze, esperienze che hanno messo un punto fermo nella loro esistenza,di incontrarsi e confrontarsi in un clima di scambio e reciproco sostegno che Cristiano Draghi così ci racconta:
*Presidente dell’Ordine dei medici chirurghi e odontoiatri di Rovigo Continua a pag.
Omeopatici: farmaci di serie A o farmaci di serie B? Continua a pag. 31
Ritrova il piacere di sentire bene.
Una bella bocca… e sei subito bellissima!
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L’intelligenza si può imparare Continua a pag. 31
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L’Editoriale Segue da pag.
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IL VOLONTARIATO: UNA RISORSA PER LA SANITA’ PUBBLICA di Francesco Noce* “Nella nostra esperienza il gruppo ha permesso a una quindicina di persone-tanti i partecipanti totali, più alcune persone ospiti di un solo incontro di conoscere meglio se stessi e di aprire un dialogo con altri accomunati dallo stesso problema. La scoperta di avere problemi cardiocircolatori infatti, specie dopo un evento traumatico come l’ infarto,ma anche nel caso di angioplastica o comunque dopo la diagnosi, apre per ciascun cardiopatico un futuro sì normale,ma anche carico di ansia,di preoccupazione. Ci si sente persone a rischio,cresce l’ autoascolto,talvolta esagerato,alla ricerca di sintomi. Nuovi regimi di vita (in genere quelli che tutti dovrebbero seguire!) sono spesso difficili da adottare, accentuano il timore di una ricaduta. Poter confidare tutto questo ad altri e soprattutto scoprire di non essere soli a dover gestire uno stato d’ansia analogo è il primo beneficio dato dal gruppo di auto-mutuo-aiuto. Ma non è tutto, il gruppi organizza anche incontri con esperti (nel nostro caso medici ,infermieri, psicologi) in grado di fornire risposte ma soprattutto offre uno spazio di amicizia e di reciproco stimolo alla ricerca di una buona qualità della vita,che è poi obiettivo ma anche diritto di tutti noi tutti che sappiamo quanto,dopo magari un periodo di riabilitazione ci sia bisogno di qualcos’altro,che poi altro non è che un bisogno di parlare,per non rimanere soli nel nostro nuovo stato”. Mi risulta che questa sia stata l’ultima ad apparire, ma nel nostro territorio esistono e si sono sviluppate molteplici Associazioni di Volontariato, da quelle più antiche,strutturate e benemerite come l’ AVIS e l’ AIDO, donatori di sangue e di organi, che letteralmente hanno salvato la vita a moltissime persone, a tutte le Associazioni che costituiscono una realtà di grande spessore che interessa molteplici ambiti,dagli Amici del Cuore all’ Associazione diabetici, dall’ AVO (Associazione Volontari Ospedalieri) alle Associazioni dei malati di Parkinson, alle Associazioni che rivolgono il proprio interesse alle persone con disagio psichico e handicap e ai loro familiari, ai problemi di disturbi alimentari,alla genitorialità. Alla lotta all’alcool,alla lotta al fumo e molte altre che sicuramente dimentico ma che svolgono una preziosa attività che nessuno Stato riuscirebbe a garantire direttamente. Tanto, secondo me, da costituire nella loro dimensione dei veri e propri LEA (livelli minimi di assistenza) sommersi. Per non disperdere un così grande patrimonio di solidarietà e di umanità sarebbe opportuno ricercare un coordinamento fra tutte le Associazioni di Volontariato per una organizzazione ed un intervento più efficace che veda coinvolte le Istituzioni sia pubbliche che private, volto anche ad una preparazione specifica per il volontario e il suo specifico ambito di intervento. Al fine di realizzare una capacità di agire finalizzata non solo a non lasciar soli gli altri e ad un conforto nella solitudine,già di per sé importante, ma all’esser preparati per un’ attività che sia veramente e validamente di sostegno. L’ Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri che ho l’onore di presiedere si rende disponibile ad una fattiva collaborazione ma anche ad un supporto logistico come sede di corsi di preparazione e di incontri, oltre che ovviamente ad offrire un supporto professionale, per tutte le Associazioni di Volontariato del nostro territorio che intendano avvalersene. *Presidente dell’Ordine dei medici chirurghi e odontoiatri di Rovigo
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L’intervento dentisti: come cambia la professione
di Dott. Bruno Noce*
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a professione del dentista e’ sempre stata considerata una dei pochi ascensori sociali rimasti nel nostro paese. Bisognerebbe capire pero’ se sale o se scende. Magari uno pensa al dentista dello stereotipo :bello, abbronzato, con la Porsche, con lo studio sempre pieno, con assistenti di poltrona, igieniste dentali, sale d’attesa con divani in pelle etc. etc. Bei tempi….Vallo a dire agli oltre 1000 neolaureati che ogni anno vengono sfornati dal nuovo corso in sei anni di odontoiatria.Gli unici che in questo momento offrono lavoro sono quelli delle cliniche low cost, 9 euro l’ora lordi ed attento a quello che fai perché qui comando io e tu devi solo eseguire! In Italia esercitano circa 56.000 dentisti, a questi si aggiungono i circa 15.000 abusivi e fanno 71.000 su una popolazione di circa e sto largo 60.000.000 di persone, quindi con un rapporto al di sotto di un dentista ogni 1.000 persone, quando l’ Oms ha indicato ottimale un rapporto di uno ogni 2.000. Quello che sembra essere entrato in una crisi irreversibile e’ lo studio monoprofessionale. Quello tradizionale insomma, con un dentista, una assistente uno o massimo due poltrone. Oltre ai laureati in Italia ci sono poi quegli studenti che si sono laureati all’estero e che rientrano in Italia e se non sono figli d’arte non sanno dove andare e finiscono nei centri low cost o nelle mani di odontotecnici che vogliono fare gli imprenditori del dente. In Italia ci sono già una ventina di catene low cost che operano spesso in franchising: un totale di circa 300 cliniche che sono raddoppiate nel 2013. La catena più presente è quella degli spagnoli Vitaldent (460 cliniche in Europa, solo 15 a Roma) che ha appena ricevuto un finanziamento di 100 milioni di euro dal gruppo inglese Icg per lo sviluppo internazionale del marchio. Ne vogliamo parlare? 500.00 nuovi pazienti nell’ultimo anno, grande successo dovuto alla crisi ed alle sontuose campagne pubblicitarie. Ma in tutto ciò ci sono molte ombre basti pensare che queste catene mettono a budget una voce per le cause legali e quando il fondo si esaurisce, il management toglie la licenza di franchising alla sede con l’alto numero di contenziosi e si trasferisce altrove. Le clinche low cost offrono prestazioni a basso costo per attirare il paziente ma non possono durare negli anni. Prima o poi sono costrette a chiudere. Due o tre anni e poi... chi si è visto si è visto. Sotto certi prezzi è impossibile ottenere prestazioni di qualità e di durata e quindi al povero paziente non resta altro che continuare a pagare il finanziamento senza avere avuto in cambio le prestazioni dovute. E poi, il turismo dentale con le offerte di alberghi, pasti, viaggi, casinò. Noi li chiamiamo i viaggi della speranza... ma di che? In due giorni ti fanno cose che in uno studio professionale richiedono normalmente mesi di trattamenti il tutto ad un prezzo stracciato. Ma non si dice che diversi pazienti, circa la metà non sono rimasti soddisfatti e sono dovuti ricorrere al loro dentista di fiducia che era stato abbandonato per una mera questione di soldi. Ma la salute dovrebbe essere al di sopra di tutto ciò, infatti come mai i figli non vengono portati all’estero? Ogni medico dovrebbe avere un codice etico che non è altro che la carta dei diritti e dei doveri che definisce la responsabilità di ogni iscritto all’albo degli odontoiatri. Norme comportamentali, di lealtà, di riservatezza, di correttezza, di rispetto sia verso i pazienti che verso i colleghi, di dignità della persona e della professione. La nostra mission è soddisfare il paziente che non paga solo l’ego dell’odontoiatra, gratificato per avere svolto in maniera eccellente ed adeguata le proprie prestazioni, ma, è il punto di partenza per il passaparola, strumento cardine per il successo del professionista. Costruire un rapporto tra medico odontoiatra e paziente, basato sul rispetto di principi etici fondamentali, quali l’autonomia del paziente, il fare bene, il non fare male; il fare la giusta cosa è quello che dobbiamo fare ed allora seguendo ciò che la nostra coscienza di medici ci dice di fare verremo ripagati dai nostri pazienti. *Presidente della Commissione Albo Odontoiatri Rovigo
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Omeopatici: farmaci di serie A o farmaci di serie B? Molti dicono che l’omeopatia non fa niente, altri la usano regolarmente e ne sono contenti. Ma cos’è l’omeopatia e qual’è la verità.Cerchiamo di capire meglio con un linguaggio semplice e comprensibile a tutti.
A
lla base della medicina omeopatica c’è la legge di similitudine, similia similibus curentur, concetto già espresso da Ippocrate molti secoli prima e da Paracelso, ma sperimentato direttamente da Hahnemann.Ma non spaventatevi del latino ,le cose sono molto semplici ed un esempio pratico potrà chiarire ogni dubbio.Rhus tox(sommaco velenoso), o edera velenosa, è una pianta,il cui contatto provoca gravi eruzioni cutanee.Ebbene in omeopatia, Rhus tox si usa nelle dermatiti,quali varicella,herpes simplex e,in generale,in tutte le dermatiti con piccole vescicole. Ma come è possibile? Prima provoca gravi dermatiti e adesso li cura? Non sorprendetevi,ma è proprio così.Similia similibus curentur ovvero “i simili curano i simili”. Questo è possibile perchè il nostro rimedio è diluito centinaio di volte fino quasi a sparire.Ecco quindi la grande intuizione del fondatore dell’omeopatia: una sostanza assunta a dosi ponderali(che si possono pesare)può provocare in un individuo sano
sintomi e segni patologici(una malattia) mentre la stessa sostanza somministrata in dosi infinitesimali, può guarire una persona malata con gli stessi sintomi(guarigione). E qui i detrattori dell’omeopatia contestano il fatto che non può funzionare un farmaco se c’è una quantità di principio attivo quasi inesistente ,o meglio se ce ne è una dose infinitesimale.In pratica dicono che non c’è niente e quindi non essendoci niente non può funzionare. Riassumendo: se ci basiamo sulle attuali conoscenze farmacologiche l’omeopatia è una pura invenzione,se invece accettiamo il fatto che molte volte funziona e che ci sono milioni di persone che si curano con essa,forse c’è qualcosa che non si spiega scientificamente o forse ci sono aspetti che ancora non conosciamo. I critici sostengono che l’omeopatia sia solo un effetto psicologico,ma allora come si spiega che l’omeopatia si usa con successo anche sugli animali? In venti anni di esperienza consiglio l’omeopatia quasi ogni giorno e ho potuto riscontrare con mia sorpresa che
molte volte funziona anche dove i farmaci allopatici falliscono e questo avviene soprattutto senza dare effetti collaterali ed avere interferenze con altri farmaci. La mia speranza è che un giorno l’omeopatia trovi il giusto riconoscimento che merita e che non venga più considerata medicina di serie B. Nella speranza di aver fatto un pò di chiarezza lascio al lettore trarre le conclusioni.
Dott. Giuseppe Lo Curzio
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Mal di schiena e le posizioni del sonno Come dormire evitando i dolori lombari e cervicali
I
l riposo notturno è importante per il benessere della nostra schiena. Mentre si dorme, la muscolatura si rilassa e la pressione sulla colonna vertebrale si riduce, agevolando il passaggio del nutrimento dalle strutture vertebrali al disco intervertebrale, che ne risulta rigenerato. E’ vero che una delle prime cause del “mal di schiena” è legata al dormire male? “Dormire bene è essenziale per ridurre al minimo le condizioni che possono favorire la comparsa del dolore vertebrale. Il tratto cervicale e lombare della colonna vertebrale, assieme agli arti inferiori, sono i punti dove più spesso le persone accusano dolore”. Per evitare questo è fondamentale scegliere un “sistema letto” adatto alle nostre esigenze, dato cioè dalla giusta combinazione della rete ortopedica, un buon materasso ed un sano guanciale. In base alla posizione che si assume dormendo, possono derivare dolori diversi alla schiena? “Certo. Ad esempio per chi soffre di osteoartrite, problemi alla spina dorsale o alle anche, è consigliato dormire sul fianco. Questa posizione diminuisce la pressione esercitata sulla schiena, anche se al tempo stesso limita la circolazione nelle aree del corpo sui cui
si concentra il peso. Problema superabile scegliendo un materasso più morbido, che sia capace di ridurre i punti di pressione. La posizione prona può provocare pressione al collo e alla parte inferiore della schiena. In tal caso è preferibile, invece, un materasso più duro, magari con un cuscino sotto l’addome. Infine la posizione supina è ottima per chi soffre di dolori alla parte inferiore della colonna. Per diminuire l’eventuale pressione del nervo sciatico, si provi a posizionare un cuscino sotto le Il dr. Alessandro ginocchia”. Giraldo Per dormire osteopato e fisioterapista bene quali scelte si devono fare? “Con gli attuali materiali a disposizione sia per quanto riguarda le reti, sia per i materassi, ognuno di noi ha un’ampia possibilità di personalizzare il proprio riposo notturno. La rete, in particolare, è importante che offra un giusto mix tra rigidità e flessibilità, così da adattarsi ergonomicamente al peso e alla conformazione fisica della persona. La stessa cura va posta nella scelta del materasso, del cuscino e del rivestimento. Dott. Alessandro Giraldo - osteopato e fisioterapista - Dormiflex Via Brunacci, 10/C Marghera (ve) tel 041 922692 Tel. 39 041.57.30.800 - www.dormiflex.it
Una bella bocca… e sei subito bellissima!
I consigli del Dr. Enzo Predebon , Master in Medicina Estetica Dr. Predebon nel numero precedente avevamo accennato all’importanza della bocca. Può spiegare il Suo punto di vista ? “Certo. Dobbiamo (Medico Estetico e Paziente) aver sempre ben presente che quando andiamo a fare qualsiasi tipo di ritocco sulle labbra (dal banale rossetto al filler) noi lavoriamo su un mezzo di interazione, interpersonale e di comunicazione , superiore anche allo sguardo. Dobbiamo quindi lavorare con un senso dell’Estetica e dell’Armonia estremamente raffinato. Possiamo anche sorridere, se vogliamo, ma se pazienti, medici estetici, chirurghi plastici si fossero posti (e la osservazione vale anche per oggi) di fronte alle labbra con maggior senso estetico ed armonico piuttosto che pensare unicamente alle tecniche infiltrative, oggi avremmo in giro meno labbra improponibili, ai limiti a volte del mostruoso”. E quindi per Lei cosa è la Bellezza? “La domanda è difficile e la risposta, ove ve ne sia una, è necessariamente complessa. Ma per ridurre all’osso questa definizione potremmo dire che Bellezza ed Estetica sono due concetti che si fondono tra di loro per esprimersi attraverso armonia, equilibrio e rispetto delle proporzioni che in tutte le epoche hanno sempre rappresentato un obiettivo da perseguire nelle varie espressioni dell’arte e delle scienze umane”. Mi permetta di tornare un attimo ”a terra” con una domanda molto pratica: il tratta-
Dott. Enzo Predebon
mento delle labbra è doloroso ? “Assolutamente no. Anzi è completamente indolore! Prima del trattamento infatti viene eseguita una piccola anestesia, simile a quella del dentista”. Quale suggerimento puo’ quindi dare alle nostre lettrici e, perchè no, ai nostri lettori ? “Innanzitutto quello di farsi consigliare (cosa che sembra essere difficilissima) da un professionista serio, preparato, capace e con grande senso dell’estetica, dell’armonia ed anche con una discreta dose di buon senso. Ricordiamoci che ognuno ha una propria bocca: piccola o grande, sottile o voluminosa. Non c’è dubbio che le proporzioni dei vari elementi del viso, naso, occhi, labbra, guance, giochino un ruolo nel definire la propria bellezza. Quindi non cercate di avere all’interno di un viso che non la puo’ contenere la bocca di un’altra (un’amica, un’attrice, un modello mediatico). Ciascuna cerchi di esaltare la “propria” bellezza attraverso una valorizzazione armonica dei “propri” lineamenti”. Dr. Enzo Predebon Master Medicina Estetica Via Ferrari 10 - Ospedaletto Euganeo (Pd) Tel. 0429 90934 cell. 338 5940563
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L’intelligenza si può imparare La teoria della modificabilità Alla luce delle nuove scoperte scientifiche l’intelligenza non va più considerata come una caratteristica innata, biologicamente determinata, ma come una condizione modificabile. Se propriamente stimolato, il cervello può letteralmente ricreare se stesso: sviluppa nuove reti neuronali, apre nuovi percorsi e stabilisce nuovi circuiti cerebrali. La teoria della modificabilità cognitiva strutturale (l’intelligenza è modificabile) è stata rigorosamente dimostrata grazie a tecniche come la tomografia a emissione di positroni (Pet), che permette di vedere il funzionamento del cervello. “Il cervello ha un potenziale sconfinato, è un’entità in continua trasformazione lungo tutto l’arco della vita. […] Esso cambia continuamente la sua struttura e le sue funzioni in risposta alle esperienze esterne, che portano letteralmente alla creazione di nuove connessioni tra neuroni e alla secrezione di sostanze chimiche che ne trasmettono i segnali” (M. Diamond e J, Hopson, Magic Trees of the mind, Dutton Books, New York, Penguin-Putnam Group, 1998) È una scoperta che ha cambiato non solo le tecniche di riabilitazione, ma anche i metodi di insegnamento e soprattutto il concetto che si ha dell’uomo come essere modificabile. Bambini con gravi ritardi mentali oggi possono essere inseriti produttivamente nella società grazie a un paziente lavoro di modificazione della loro struttura cognitiva. Cos’è il Metodo Feuerstein Il Metodo Feuerstein, nato in Israele nel secondo dopoguerra, diffuso a livello internazionale, si fonda sulla convinzione che ogni individuo è modificabile a qualunque età e può potenziare i propri processi cognitivi e attivare risorse ancora latenti. Questo percorso è reso possibile dalla presenza di un mediatore che stimoli l’individuo ad attivare un processo di autocambiamento. Obiettivo prioritario è quello di sviluppare la capacità dell’individuo di rispondere al cambiamento, stimolando il processo dell’imparare ad imparare. Il Programma di Arricchimento Strumentale (P.A.S.) della metodologia Feuerstein si pone l’obiettivo di modificare le strutture mentali in modo da facilitare l’apprendimento. A differenza di quanto si insegna a scuola, l’obiettivo del P.A.S. non è tanto quello di aumen-
ADRIA Ciclo di incontri degli STUDI LOGOS
tare le conoscenze (anche se questo accade), quanto di accrescere la flessibilità dei processi di apprendimento. È la differenza che intercorre tra dare tutti i giorni a qualcuno pesce da mangiare o fornirgli l’equipaggiamento, le conoscenze tecniche, le abilità manuali, il senso di autostima e di competenza necessari perché possa catturare il pesce da solo, ogni volta che ne avrà bisogno. Bambini con esigenze speciali Tutti apprendiamo sia da una diretta esposizione agli stimoli dell’ambiente sia dall’intervento di un mediatore, una persona che si interpone tra l’individuo e l’ambiente (genitore, educatore, insegnante). Il bambino con esigenze speciali è un bambino le cui abilità di apprendimento da una diretta esposizione agli stimoli è limitata. Perciò ha bisogno di un’esperienza di apprendimento mediato maggiore. In realtà tutti gli individui hanno bisogno di esperienze di apprendimento mediato. Anche i bambini dotati, che danno l’impressione di apprendere da soli, hanno biso-
gno di un mediatore, così come tutti i genitori mediano a livelli diversi. In genere a mediazione avviene spontaneamente, in modo non pianificato e talvolta inconscio. Tuttavia per il bambino con esigenze speciali la mediazione “spontanea” non è sufficiente, è necessaria una mediazione adattata ai bisogni del bambino. L’esperienza di apprendimento mediato fornisce al bambini gli strumenti e i prerequisiti necessari per renderlo capace di imparare ad imparare. Presso gli Studi Logos sono attivi percorsi con il metodo Feuerstein sia per il potenziamento delle funzioni cognitive di bambini e ragazzi sia per l’insegnamento della mediazione ai genitori. (informazioni: dott.ssa Claudia Fenzi 333-3604742) via Domenico Piva, 14 - Rovigo web: www.logos.rovigo.it e-mail: segreteria@logos.rovigo.it
Stress... ri-trovare se stessi con la via Psicosomatica Giovedì 26 febbraio 2015 ore 20.45 Dott. Matteo Spagnolo Psicologo e Psicoterapeuta
La costruzione dell’autostima Giovedì 12 marzo 2015 ore 20.45 Dott.ssa Claudia Fenzi, Pedagogista e Consulente Familiare
Mamma, sarò capace? Giovedì 26 marzo 2015 ore 20.45 Pre-requisiti per il passaggio alla scuola primaria Stefania Stabellini, Logopedista Gli incontri si terranno presso la Clinica Odontoiatrica Biscaro-Poggio via Monsignore Pozzato 20/A, Adria (RO). Si richiede gentilmente di confermare la propria partecipazione al numero 0426-40014
Le figure professionali di Logos dott.ssa Maria Cristina Berdusco Neuropsichiatra Infantile Psicoterapeuta Cell.347 4186423
dott.ssa Claudia Fenzi Pedagogista e Consulente Familiare Cell. 333 3604742
dott. Matteo Spagnolo Psicologo e Psicoterapeuta Cell. 347 7969516
dott.ssa Barbara Marchi Biologa Nutrizionista Cell. 346 6223921
Dott.ssa Martina Vischi Terapista della Neuro e Psicomotricità dell’Età Evolutiva Cell. 349 5244278
Stefania Stabellini Logopedista Cell. 328 7554791
4 A tavola
A tavola 35
La rubrica di cucina
RISOTTO MIMOSA Un primo piatto che si rivela di certo perfetto l’8 marzo, in occasione della Festa della Donna. Prendendo spunto dal fiore omaggio di questa giornata, abbiamo pensato ad un risotto che ne richiamasse i colori e la delicatezza. Ennesima versione del risotto alla zucca, meno dolce rispetto ai più comuni abbinamenti con amaretti e mandorle, invece più fresca e primaverile grazie ai verdi pisellini.
Ingredienti per 5 persone 375g riso Carnaroli
1/4 cipolla bianca
2 spicchi di zucca
3 foglie di salvia
mantovana (circa 360g)
olio evo
3 - 4 cucch. pisellini di
2 dadi da brodo vegetale
Baone
biologico
2 spicchi d’aglio
sale
27g formaggio a fette
Procedimento Mondare e lessare la zucca nella pentola a pressione, con il cestello per la cottura a vapore. Affettare e soffriggere la cipolla in una padella con l’olio, unire i pisellini e portarli a cottura bagnando con acqua; insaporire con il sale. Mondare l’aglio e farlo dorare in un tegame, aggiungere la zucca e schiacciarla con una forchetta, profumare con la salvia sminuzzata. Versare il riso nel tegame con la zucca, farlo tostare, quindi cuocerlo con acqua ed i dadi da brodo vegetale. Quando il riso sarà quasi pronto, unire i pisellini e regolare di sale. Mantecare con il formaggio e servire.
WEB: SPIZZICHIANDBOCCONI.BLOGSPOT.COM
MANUELA E SILVIA BIZZO
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1 Oroscopo 36 ARIETE
DAL 21/03 AL 20/04 LE FIAMMATE IMPROVVISE E VITALI CHE VI CONTRADDISTINGUONO TROVERANNO POCO SPAZIO QUESTO MESE CHE VI TROVA PIÙ SENTIMENTALI E INCLINI ALLA DOLCEZZA
Oroscopo PRIMAVERA IN ARRIVO: SI RISVEGLIANO
TORO DAL 21/04 AL 20/05 ARRIVO GRANDI SLANCI AFFETTIVI MA ANCHE FORTI PASSIONI E INTERESSI CONDIVISI, CHE RAVVIVERANNO I RAPPORTI DI LUNGA DATA O FORNIRANNO AI SINGLE NUOVE OCCASIONI
IN
I SENSI E SI COLGONO OPPORTUNITÀ IMPENSABILI MESI FA
SERRAMENTI
GEMELLI
DAL 21/05 AL 21/06 SARETE IPER-ROMANTICI QUASI PER TUTTO IL MESE ANCHE SE L’IRONIA RIMANE SEMPRE IL VOSTRO PUNTO FORTE. STRADE MISTERIOSE APRIRANNO ALLA VOSTRA SFERA SENTIMENTALE
BILANCIA DAL 2 3/09 AL 22/10 PIÙ CHE
POSSIBILI NUOVI INCONTRI PER I SINGLE. PER TUTTI GLI ALTRI DEDIZIONE E IMPEGNO CHE NON DEVE SCONFINARE NEL SACRIFICIO POI RECLAMERESTE QUALCHE RISARCIMENTO. MEGLIO EVITARE
SCORPIONE DAL 23/10 AL 22/11 E’ UN OTTIMO PERIODO: EROS E SENTIMENTI VIAGGIANO IN PARALLELO, ANCHE PER CHI NON HA UNA RELAZIONE STABILE. E SOPRATTUTTO PER LORO POTREBBERO ESSERCI GRANDI NOVITÀ
SAGITTARIO DAL 23/11 AL 21/12 IL PARTNER NON
È SULLA VOSTRA LUNGHEZZA D’ONDA, E QUESTO VI CAUSERÀ UN TRANSITORIO CALO DI ENERGIE E MOTIVAZIONE, ANCHE IN CAMPO EROTICO. RESISTETE, PASSERÀ CON GLI INTERESSI
CANCRO DAL 22/06
22/07 LA FANTASIA ALL’AFFETTO
AL
METTE ALI PIÙ PROFONDO SENZA DISDEGNARE IL LATO EROTICO, STREPITOSO. VI ATTENDONO VIAGGI E SPOSTAMENTI IN CONTESTI DEL TUTTO DIVERSI DAI VOSTRI
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LEONE 23/07 23/08 UN PO’
DAL AL
ALTALENANTI CON LA FORTUNA, IN AMORE RIUSCIRETE A SPOSARE LA VOSTRA NATURALE PASSIONALITÀ CON UN TOCCO PIÙ DELICATO E RICETTIVO VERSO LE ESIGENZE DI CHI VI STA ACCANTO
VERGINE
DAL 24/08 AL 22/09 ATTENZIONE, IL VOSTRO PUNTO DI VISTA NON COINCIDE CON QUELLO DEL PARTNER E ESAMINARE RAZIONALMENTE CIÒ CHE NON VA È INUTILE. DEDICATEVI PIUTTOSTO AD ASCOLTARE LE SUE RAGIONI
CAPRICORNO DAL 22/12 AL 20/01 MOLTI GLI STIMOLI CHE ATTENDONO LA VOSTRA VITA SENTIMENTALE E L’EROTISMO SI ARRICCHISCE DI SLANCI PASSIONALI. CRESCONO LE OCCASIONI PER CHI È ALLA RICERCA DELL’ANIMA GEMELLA
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